Opere Annalisa Filippi - Catalogo 2011

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alabastro color cenere annalisa filippi



alabastro color cenere L’alabastro è una roccia di colore giallo-bruno, per la presenza di ferro, ma la specie più pregiata è quella di colore chiaro, color della cenere. È una pietra tenera considerata dagli antichi mistica o divina, usata per costruire sarcofagi e urne cinerarie. Per i Greci era considerata la roccia della vittoria e proteggeva da invadenze esterne. Ma è soprattutto la pietra della luce, dove le venature interne vengono splendidamente esaltate dal passaggio della luce. L’alabastro diventa quindi l’immagine dello scambio esistente tra l’esteriorità e la ricerca interiore. Uno scambio che nell’opera di Annalisa Filippi diventa la chiave della ricerca artistica, interpretando una frase di Oscar Wilde: “La verità in arte è l’unità di una cosa con se stessa; l’esteriore reso espressione dell’interiore: l’anima che si incarna, il corpo che si permea di spirito”. La figura umana in Annalisa Filippi è scrutata fino ai misteri più viscerali. Le figure grandiose e imperscrutabili sembrano uscire dalla sfera del mito e dalla letteratura, basta leggere i titoli di ogni singola opera: Rosa del ciel, Abito di piume, Ricordi di un vicolo cieco, T’ammireranno nuova stella… Il corpo umano viene studiato dall’artista quale macchina perfetta e misura dello spazio, luogo solcato da pensieri, sogni, amori e desideri d’infinito. Si tratta di una ricerca attenta ma che si sviluppa nel segno del gioco. L’arte di Annalisa Filippi nasce infatti dal dinamismo, dalla danza, dal gioco dei bambini. Nella grande tela Cornelia, girotondi di nuvole l’artista ricorda i pomeriggi d’infanzia trascorsi con la nonna. Forme energiche generate dalla terra, dalle ocre ferrose, dai pigmenti naturali che fanno vibrare la tela, rese vigorose dal sapiente gioco di chiari e scuri. Come diceva il grande Manet: “In una figura, cercate la grande luce e la grande ombra, il resto verrà da sé”. È un’arte vitale che parte dalla terra e anela al

cielo: basta osservare i colori delle forme (rosso, arancione, terra d’ombra bruciata) che via via vengono sottratti dal caos e trasfigurati dal bianco: un silenzioso vuoto che si fa culla per accogliere al centro le forme e farle vivere. Come nasce una tela di Annalisa Filippi? Il gioco cominicia dalla preparazione della tela, grezza, con la quale l’artista crea subito un rapporto di complicità e di dominio allo stesso tempo: la grande superficie a terra viene subito macchiata e poi stesa in verticale dove al nero carbone viene affidato il compito di marcare le linee forti dell’opera, velocemente, senza staccarsi dalla tela. Tornata sul pavimento l’opera è un groviglio di segni. L’artista allora scruta “i volumi d’aria” e, come Michelangelo in scultura, toglie materia per liberare la forma più energica ritagliandola con il colore bianco puro. La deformazione espressionistica ci riporta alle conquiste di Van Gogh, di Toulouse-Lautrec, di Munch, di Schiele e a quella libertà d’improvvisazione e di sperimentazione che nel 1940-‘50 muoveva lo stesso Pollock. La pittura d’azione di Willem De Kooning e Franz Kline dove i segni violenti e i colori sgocciolati interpretano il senso eroico e vitale dell’uomo benchè straziato dal dolore. In Annalisa Filippi le tele, o il legno, diventano un’arena, il luogo della lotta tra il limite fisico del corpo e la leggerezza immateriale dei sogni. Il segno, ora forte ora sottile, acquista come in Cy Twombly il valore di guidare i nostri occhi attraverso i colori. Le forme solenni di Annalisa non sono qualcosa di autonomamente definito ma la loro potenza si manifesta grazie alla forma vuota che sta loro attorno. Esse si rivestono di un vuoto dinamico, come una cavità pronta e disponibile ad accogliere e a riversare. Questa mostra non è solo un inno alla vita ma anche un invito a fare un po’ di vuoto per permettere alla luce di attraversarci, splendidamente, come l’alabastro. Francesca Rizzo



volo sottile tecnica mista su tela 135 x 85 cm 2010



alabastro color cenere particolare tecnica mista su tela 140 x 110 cm 2011


alabastro color cenere tecnica mista su tela 140 x 110 cm 2011


possente spirito dittico

tecnica mista su tela 2 pezzi 50 x 50 cm 2011


ricordi di un vicolo cieco_01 tecnica mista su tela 120 x 85 cm 2011


ricordi di un vicolo cieco_02 tecnica mista su tela 120 x 85 cm 2011


figurante trittico

tecnica mista su tela 100 x 33 cm, 100 x 55 cm, 100 x 55 cm 2011



cornelia, girotondi di nuvole particolare tecnica mista su tela 227 x 120 cm 2010



cornelia, girotondi di nuvole tecnica mista su tela 227 x 120 cm 2010


stelle ingiuriose trittico tecnica mista su tela 3 pezzi 70 x 30 cm 2011


vuoti a perdere trittico tecnica mista su tela 3 pezzi 65 x 130 cm 2010


perch’ha lo sdegno tecnica mista su tela 80 x 80 cm 2011



100 disegni per Circa Diem tecnica mista su carta di riso 15 x 10 cm 2010


caso acerbo trittico tecnica mista su tela 3 pezzi 30 x 30 cm 2011


rosa del ciel tecnica mista su tela 130 x 65 cm 2011


alcun non sia tecnica mista su tela 100 x 50 cm 2011


dalla sua pace tecnica mista su tavola 100 x 44 cm 2010


Annalisa Filippi con Francesca Quadrelli


Com’è giusto che sia, una pittrice talentuosa e attiva come Annalisa Filippi propone nel tempo un percorso pittorico che tende inevitabilmente al miglioramento costante. Nei lavori degli ultimi due anni, per chi ha avuto come me la possibilità di osservarli attentamente, man mano che lei li ha proposti al suo “pubblico”, il fenomeno di cui sopra appare davvero evidente: se da un lato lo stile e l’intenzione pittorica sono inconfondibilmente da attribuire all’autrice, se la personalità, la grinta e la cifra stilistica si palesano come inequivocabilmente sue, dall’altro lato nuovi elementi animano la sua attuale produzione, introducendo valori aggiunti quali una certa matericità del colore, fondi più articolati ed intriganti, una composizione sempre più consapevole. Nel suo confrontarsi con la pittura, Annalisa è una donna attuativa e determinata che sembra sappia perfettamente cosa vuole: vuole stupire, e ci riesce benissimo. Strato dopo strato, intreccia livelli grafici e visivi con sicurezza, con efficacia, mescola le tecniche che le sono congeniali funzionalmente ad una forza del segno che le è propria e che sa dare mordente ad uno stile espressivo decisamente fresco ed attuale. L’aspetto cromatico è un altro segnale della sua continua crescita: nuove tinte, nuovi accostamenti, nuovi rapporti all’interno della tela e tra la tele messe in rapporto tra di loro nel medesimo luogo rivelano un deciso salto di qualità ed una naturale tendenza ad una maturazione propria e personale, ad una consapevolezza pittorica, sia tecnica che espressiva. Che Annalisa Filippi fosse una pittrice di talento non è certo da considerarsi una novità, come dimostra con questa nuova personale, in cui presenta i suoi lavori più recenti: numerose opere di vari formati, tutte di grande qualità sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista realizzativo, raccontano lo stato attuale della sua pittura e fissano un nuovo punto di partenza per scattare nuovamente e correre in avanti, verso un futuro ancora non scritto ma che sarà certamente tutto da gustare. Daniele Miradoli

gli ero arrivata in regalo particolare tecnica mista su tela 155 x 47 cm 2011


annalisa filippi

349.6020526 filannart@yahoo.it www.annalisafilippi.it

Nata a Trento nel 1976. Nel 1995 è maestra d’Arte applicata presso l’Istituto Statale d’Arte Alessandro Vittoria di Trento. Nel 2000 partecipa ad un soggiorno-studio nell’Atelier della Kunstlerhaus e frequenta l’Accademia Internazionale d’Arte a Salisburgo con Giulio Paolini; entra a far parte dell’Associazione degli Incisori Veneti. Nel 1999-2000 partecipa al corso di specializzazione “Il progetto architettonico e la composizione artistica ed iconografica al servizio della Liturgia” a cura dell’Ufficio Arte Sacra della Curia Arcivescovile di Trento in collaborazione con la C.E.I., l’I.U.A.V. di Venezia e l’Accademia di Brera. Allieva di Riccardo Guarneri ed Ennio Finzi nel 2001 si diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2007 frequenta il corso di perfezionamento in incisione artistica presso KAUS di Urbino, allieva di Mario Guadagnino e Giovanni Turria. Dal 1995 espone in mostre collettive e personali in Italia e all’estero; è stata selezionata e premiata in diversi concorsi. Vive e lavora a Trento.

Hanno scritto di lei: Luca Beatrice, Mirta De Simoni Lasta, Anna Maria Carminati, Fiorenzo Degasperi, Elena Fontana, Alessandro Franceschini, Daniele Miradoli, Aldo Nardi, Francesca Quadrelli, Romano Perusini, Francesca Rizzo.


fotografia MoniQue foto Paolo Sandri

grafica filannart

Stampa Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche, Trento


alabastro color cenere MILANO 25 ottobre - 16 novembre 2011

Alzaia Naviglio Grande, 54 20144 Milano tel. 02 89409992 +39 349 5551797 info@miradoliarte.com www.miradoliarte.com orari: martedĂŹ - sabato 16.00-19-30


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