Buon compleanno, Daniel!

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Buon Compleanno, Daniel! Di Maria Intagliata

***** Oggi, 14/05/2010, avresti festeggiato il tuo quarantesimo compleanno.

Con questo modesto contributo voglio ricordare il grande matematico, programmatore ed imprenditore statunitense, di origine ebraica, Daniel "Danny" Mark Lewin, nato a Denver, il 14 maggio 1970 e morto a New York l'11 settembre 2001. Aveva soltanto trentuno anni e lasciava la moglie Anne e i due figli Eitan e Itamar. Danny Lewin cresce a Denver, in Colorado, ma con la sua famiglia( i genitori, Charles and Peggy, e due fratelli, Jonathan e Michael) si trasferisce a Gerusalemme quando compie quattordici anni. Conseguito il diploma di Scuola Superiore, egli entra a far parte dell' Esercito Israeliano e dopo tre anni viene selezionato e ritenuto idoneo alla qualifica di ufficiale dell'unità d'èlite di intelligence Sayeret Matkal, cui vengono affidate le missioni più segrete e pericolose, come ad esempio il raid di Entebbe. Compiuto il proprio dovere nell'esercito, Danny si iscrive al Technion, dove consegue una duplice laurea: in ingegneria elettronica e in matematica e nel 1955 viene nominato "migliore studente dell'anno" di Ingegneria Informatica. Lavora in IBM, dove è responsabile per lo sviluppo e il sostegno del sistema Genesys della società, uno strumento di verifica del processore, utilizzato in IBM e in altre società del tipo AMD e SGS Thompson. Nel 1996 Daniel va al MIT per studiare Informatica Teorica e già al primo anno si distingue tra gli studenti per le sue brillanti capacità. Tiene corsi e diventa assistente di Tom Leighton e coautore di diverse pubblicazioni sugli algoritmi e sulla teoria della complessità. Una di queste pubblicazioni 1


riguarda la distribuzione dei contenuti web in internet ed in particolare un algoritmo di hashing, un modo elegante ed utile di distribuire hash in rete. Gli algoritmi di hashing trasformano un documento, formato da un insieme discreto di caratteri, di lunghezza arbitraria, in «un codice di lunghezza fissa»,che varia a seconda degli algoritmi, detto valore di hash, checksum o impronta (fingerprint) del messaggio. Si tratta, dunque, di un genere speciale di funzione unidirezionale, del tipo «molti - uno», che trasforma i suoi valori di input in un valore appartenente ad un codominio finito. Tale funzione è praticamente non invertibile, perchè, mentre è facile calcolare il valore diretto y = f(x), viceversa, assegnato un qualsiasi valore y è, invece, "difficilissimo" trovare il valore inverso x=f-1(y). Una hash è dunque la trasformazione non reversibile di una quantità variabile di dati, di qualsiasi lunghezza, in un numero a lunghezza fissa. Tali algoritmi, pertanto, riguardano soprattutto la comunicazione protetta. Di questi deve essersi occupato Lewin, la cui tesi di dottorato più tardi vince il premio in EECS al MIT. Nel 1997 Lewin redige un piano d'affari per il quale sfrutta il lavoro della sua tesi, ma, avendo bisogno dell'appoggio di una persona di grande esperienza, chiede ed ottiene la collaborazione del suo docente, Leighton e scherzando gli dice che ha necessità del premio di 50.000 dollari in palio per pagare i debiti contratti da studente. I due studiosi non vincono il premio, ma la divulgazione dei loro importanti lavori permette a tantissimi clienti, partner ed investitori, di venire a conoscenza delle potenziali applicazioni dei risultati, da loro trovati, alla distribuzione dei contenuti in rete. Nell'agosto del 1988, giusto per partecipare al concorso promosso da Tim Berners Lee, inventore del web, che prevedeva la creazione di una struttura che potesse evitare il congestionamento della rete, Lewin e Leighton decidono di fondare la Akamai Technologies. Si tratta di una società che si pone come missione quella di utilizzare gli algoritmi per una migliore funzione del web. Danny diviene presidente e forza motrice di Akamai, che in hawaiano vuol dire intelligente, e le sue idee forniscono negli ultimi anni una tecnologia di grande utilità per Internet: una complessa rete di server per distribuire pagine web e file multimediali in maniera più efficiente. EdgePlatform Akamai è, infatti, una delle più grandi piattaforme di elaborazione distribuita al mondo. Si tratta di una rete di oltre 61.000 server sicuri, dotati di software proprietario e distribuito in ben 70 diverse nazioni. Gestisce giornalmente una buona percentuale dell' intero traffico internet a livello mondiale, benché molte siano le società concorrenti. Alla base c'è la matematica applicata e un insieme di algoritmi per risolvere i problemi di congestione e di vulnerabilità su Internet. Akamai ottimizza le rotte e replica i dati in modo dinamico per fornire contenuti e applicazioni in maniera più rapida, affidabile e sicura. La EdgePlatform Akamai è alla base di tutte le nostre tecnologie e di ogni altra in attesa di brevetto. E tutto questo grazie a Daniel Lewin, che oltre al talento per la vita militare, possiede anche quello per la matematica, che sta alla base dei suoi lavori, 2


come testimonia d'altra parte l'enorme successo della Akamai stessa. Durante il rialzo dei titoli tecnologici nel 2000 le azioni raggiunsero la quota di 344 dollari, rendendo il suo creatore miliardario, anche se solo per poco tempo. Ma questo successo non è casuale, perchè Lewin durante il primo anno di attività lavora dalle quindici alle venti ore al giorno e fa di tutto per accrescere il prestigio e il successo di Akamai, che continua a produrre software e a fornire una piattaforma per la distribuzione di contenuti via Internet, con un fatturato sempre più alto di parecchi milioni di dollari. Inoltre il 12 aprile 2007 ha assorbito la rete peer-to-peer Red Swoosh. Danny, l'ideatore di tanta fortuna, conosciuto per la sua brillantezza, ha pubblicato e presentato parecchi documenti innovativi in occasione di conferenze di informatica, ricevendo numerosi premi ed onorificenze. È un tipo dinamico, uno spirito libero e competitivo, con la passione delle auto e delle moto veloci. È propositivo e trainante nell'ambito lavorativo, in cui riesce a creare le condizioni per ottenere collaborazione e successo. Ma troppo presto la fortuna gli volta le spalle e il destino in pochi attimi si presenta crudele ed inesorabile.

Daniel Lewin è la prima persona che muore in quella fatidica mattina dell'11 Settembre del 2001: il nuovo secolo, nonostante i buoni propositi, si apre con la morte di un grande uomo e purtroppo non l'unico. Viene ucciso a bordo del volo American Airlines 11, in apparenza all' inizio del dirottamento dell'aereo. Stava seduto in prima classe con Mohammad Atta e i suoi ragazzi. Quando cominciò il dirottamento, Satam Al Suqami si alzò e gli dovette presumibilmente sparare, anche se non è chiaro se gli hanno sparato o sia stato accoltellato con un taglierino. È difficile credere che un agente, esperto in antiterrorismo come Danny, si sia trovato semplicemente per caso sul quel volo, seduto al posto 9B, proprio vicino a quei dirottatori e che, soprattutto "grande e grosso" com' era, con un fisico da sportivo, abbia potuto cedere alle minacce di un coltellino.

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Anche se sono già passati nove anni, lo spirito di Danny aleggia in Akamai, continuando sempre a guidarla verso il successo. Se avesse vissuto un' esistenza più lunga, il nostro Daniel avrebbe potuto di certo lasciare molto di più. In suo onore l'incrocio tra Main Street e Vassar Street in Cambridge, Massachusetts, è stato chiamato "Danny Lewin Square". Per ricordarlo io dedico a lui con il cuore questi miei versi, scritti in seguito ai tragici attentati dell' 11 Settembre del 2001.

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Passione Se la passione amorosa è il fuoco che arde sul volto e fa risplendere lo sguardo di chi è innamorato, il fanatismo di "certe idee" si fa delirio nelle menti anguste , dove diventa lucida follia, arma micidiale contro i propri simili, costretti, come il "Titano d'Occidente", a soccombere a tanta distruzione ed all'immenso dolore. Passione è la sofferenza del Cristo sulla Croce, mentre coesistono, intensi, il Suo amore ardente per l' umanità e l' odio dei carnefici. Grande pena, rabbia infinita per tanto dolore: la morte, l' 11 Settembre e non solo, di tanti innocenti, "poltiglia senza nome né tempo", ricoperta di lacrime e di fiori. Il volgersi del tempo assiste impotente e rassegnato a tanta miseria e devastazione, mentre la morte, unica superstite, vincitrice, s' imbelletta beffarda della "cinerea cipria".

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Danza la fiamma, ardente, al melodioso ritmo della brezza. Si accendono le delicate guance, alla sua carezza vellutata. L’ inferno splende, ardito, nell’iride di cristallo, ibrido d' amore e di peccato. Poi s’annida, insano, tra i muri, disadorni, di un’ angusta mente. Nel delirio esplode, violento, in schegge acuminate, scagliate da orrida follia. Più non svetta l’ umana potenza delle Superbe Torri! Il Titano d’ Occidente, inerme, guarda in faccia il suo carnefice. Poi, trafitto, piega le ginocchia. “Così muore un Italiano!”. La frusta rovente, intrisa, gronda lacrime di sangue. Gemono amore e odio, ancestrali. Ardono vita e morte, si dissolvono sulla Croce.

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Imperiosi sibili spasimano, complici del vento tra foschi crepitii, travestiti da gemiti d’amore. Lamentosi fruscii, sommessi, di vibrante dolore, toccano il Cielo. Provvido, il pianto bagna il viso al Cristo. Sul Calvario infiorato, timido s’alza, discreto, l’ ultimo sole di Settembre. Paziente asciuga, lento, infinite perle di rugiada. Poi cade, vecchio, istrione stanco, solo, va a morire cheto, dietro le quinte. Cangianti olezzi, d’ amore e morte, sulla poltiglia, senza nome, né tempo. Della cinerea cipria, beffarda, s’ imbelletta la morte, superstite, per l’ Eterno Nulla. (Maria Intagliata)

Grazie, Danny

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