Strani incontri o strani amori? Livello avanzato

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Strani incontri
d'italiano
Concorso di racconti
o strani amori? Dipartimento
2022-2023 EOI CASTELLÓN

Concorso di racconti

Strani incontri o strani amori?

Livello avanzato

Dipartimento d'italiano

Ringraziamenti

Si ringrazia per l'idea del progetto la professoressa Isabel dell'EOI di Zamora che avendo partecipato all'ultimo Congresso Statale delle EOI a Pamplona 2022, ci ha condiviso l'esperienza, dandoci l'ispirazione.

I miei colleghi del dipartimento che si sono subito interessati all'iniziativa portandola avanti nelle loro classi con molto entusiasmo ed impegno.

Inoltre si vuole ringraziare anche la scrittrice Rosario Raro che ci ha motivato a lanciare un concorso di racconti, nel laboratorio di scrittura svolto presso la Mediateca dell'EOI di Castellón.

Ma soprattutto, ringraziamo voi tutti, alunni della nostra scuola ufficiale di lingue, per aver partecipato sia in qualità di scrittori che di lettori ed aver votato per i vostri racconti favoriti. Senza di voi questo non sarebbe stato possibile.

Grazie di cuore.

1

Immaginiamo ora quanto può essere diverso il nostro viaggio a seconda del compagno/compagna di poltrona.

Create un dialogo o un breve racconto fra la protagonista e uno dei viaggiatori, a vostra scelta!

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I vincitori

Livello Intermedio

Stesso posto stessa ora Silente

Livello Avanzato

L'ultimo treno

Giuseppe

Terragni

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L'Ultimo treno. (Giuseppe Terragni)

Ero seduto su quel sedile fatiscente dell'ultimo vagone dell'ultimo treno che scendeva verso sud, per anni non ce ne sarebbero stati più.

Il mezzo stava per partire quando, all'improvviso, entrò una sagoma scura. Non riuscivo a vedere come era, ma subito mi era arrivata una puzza di marcio come un colpo al naso. Sentivo soltanto il miagolare di un gatto. Ogni volta si avvicinava di più. Io tremavo mentre quell'essere mi si avvicinava. Ho socchiuso gli occhi con lo scopo di scoprire chi era quella figura che mi si avvicinava e le ho visto il viso. Era Roberta, era morta trent'anni fa. Mi ha guardato in faccia e mi ha detto “Ciao caro”.

4

Sul treno (Krapi)

Mentre leggevo il mio libro, i pensieri fluivano in modo incontrollato per la mia testa. Con tutte le mie forze desideravo che quella bellissima storia che gli era successa alla protagonista fosse la mia. Ero così assorta nelle mie fantasie che non l’avevo visto avvicinarsi e all’improvviso lui era lì. Il ragazzo era sui trent’anni, alto, bello, con i capelli neri, la pelle dorata e uno sguardo penetrante che mi faceva tremare. Era forse un sogno?

Con una voce profonda e vellutata mi ha chiesto se poteva sedersi accanto a me. Ascoltavo lo sferragliare del treno, di fondo, e tuttavia mi sentivo galleggiare sopra le nuvole. Era una strana sensazione.

In quel preciso momento qualcuno mi ha toccato la spalla:

-Mi scusi Signorina: Le è caduto il libro, forse dormiva!

È libero questo posto?

Un vecchio signore con i capelli bianchi si è seduto accanto a me. La mia bella storia era svanita.

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SOLITUDINE (Pifecedi)

Oggi è lunedì e piove, e quando piove io prendo sempre il treno. Aspetto nel binario, siamo in sette, vedo le loro facce e come vestono e penso che siano molto diverse le une dalle altre.

Il treno è arrivato, salgo e mi trovo nel corridoio, cerco un posto, ce ne sono parecchi liberi. Voglio sedermi, ma la prima persona che vedo non mi piace, è vecchia e sembra triste, non voglio ascoltare i suoi problemi. La seconda è un uomo di una certa età, voglio sedermi ma porta le cuffiette. Continuo a cercare e vedo una ragazza giovane, bella, mi siedo davanti a lei, le parlo, ma non mi risponde, non mi ascolta. Mi alzo e cerco di restare da solo, io e i miei pensieri.

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Il grande impostore (Anonimo)

Era il mio primo giorno di vacanza. Salii sul treno con il mio cappellino e il mio borsone, sempre sorridente. Sul sedile di fronte a me comparve un uomo dall'aspetto inquietante con un pacco che teneva stretto tra le mani. Provai a parlargli ma non rispose.

Iniziato il viaggio, quell'uomo si addormentò e le sue mani si rilassarono, lasciando cadere ciò che tenevano e, prima che potessi avvertirlo, vidi un vaso che rotolò lungo le sue gambe e quando toccò terra, il suo coperchio si aprì e lasciò uscire una polvere grigiastra. L'uomo si svegliò

bruscamente e urlò: "La mia mamma"...

7

Sandro Pertini

- Sono Ponzio Pilato, diplomatico dell’Unione Europea, e lei?

- Io non lo so.

- È un terrorista del l'IRA o il lupo di Cappuccetto rosso e porta nel suo pacco la testa della nonna?

- Diplomatico audace!

- Mi dispiace averLa delusa come diplomatico.

- Sono Pierce Brosnan, attore, vado sul set a Belfast

- Quindi non è la testa della nonna di Cappuccetto quella che ha?

- No! È un piccolo alveare di api.

- Api? Vuole lasciarle libere sul set?

- Sono per mia sorella, che insegna entomologia.

- Non ci credo.

- Nemmeno io.

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INCONTRI SUL TRENO ( Mamma mia!)

Finalmente, sul treno delle 23:00 ore. Adesso sono felice. Dopo una lunga giornata di lavoro, soltanto un desiderio, rilassarmi durante l’ora che ci mette il treno per Albacete e arrivare a casa dei miei.

Ma appena seduto inizia il rumore. Perché sì, per me, in quel momento, ciò che lui diceva era rumore. Lui, sulla trentina e un odore un po’speciale si siede accanto a me e non smette di chiacchierare fino all’arrivo. Io faccio scena muta ma lui non ha intenzione di stare zitto.

Un’ora dopo siamo arrivati!. Sono arrabbiato, mi fa male la testa e non voglio vedere più nessuno, neanche i miei!...

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O almeno per un po’.

Interludio chiassoso (Anonimo)

Clocciancciopclinc rumorosamente arrivò al sedile vicino. Clap, abbassò il tavolinetto. Clonclinc, la chitarra accompagnò il clinclopclofclinc delle perntole per terra. "Caio, amico!" "Plas", colpì la mano del ragazzo col berretto seduto davanti a lui. Rrrrrrrrr, la cerniera lampo lasciò scappare un sacco di cianfrusaglie: piattini, nacchere..."Prendete pure!" Un minuto dopo tutti avevano uno strumento, il mio: un tamburello. "Fateli suonare!". Clincplinc-ciopbomplas....Ci vuole un po' d'armonia. Attenzione! Seguite il ritmo: uno, due, tre, quattro..Cinque minuti di prove e accompagniamo la sua voce, poco melodiosa ma potente... Prima di arrivare a Dublino "Wellerman" suonava tra gli applausi di tutti...plasplasplasplasplasplas...

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SUL TRENO (Il veneziano)

Salgo sul treno e mi siedo vicino a una ragazza bionda che subito mi colpisce, sta leggendo, viaggia da sola, ma non smette di guardare nervosamente ogni persona che sale, sono molto attento e riflessivo, è un difetto di viaggiare così tanto...

Nel mio monologo interiore intuisco che non le piace che nessuno si sieda accanto a lei.

Lo sguardo che dà al primo che si avvicina dice tutto, sembra simpatico perché saluta tutti, e lei crede che sia un chiacchierone. Il secondo sembra un musicista di strada, non può sedersi qui.

Lo sguardo mi dice tutto, paura, pregiudizi, fragilità, sfiducia...

E lo stesso per la terza, una studentessa e anche per la quarta, una signora con due gatti, e per il quinto, un lavoratore...Finché non appare il viaggiatore ideale; e le offre il posto accanto.

Congratulazioni, hai trovato il compagno di viaggio ideale...

Mi dico e mi ridico anche: chi può nascondersi sotto una buona presenza?

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INCONTRI SUL TRENO-IL GIUDIZIO (Salgar)

"Va bene, buona giornata". La donna infastidita riattacca il telefonino. Ha un buon profumo, è magra e sembra ricca.

Giulia le sta di fronte, la guarda e si sente giudicata da quella signora, ma il fatto che viaggia in treno dà a Giulia la confidenza per mangiare un panino.

Al primo morso osserva lo sguardo di disgusto, ingoia in fretta il boccone e ripone quel che resta nello zaino. Decide di mangiare lontano dalla vista di quell'arpia.

Giulia: "Signora non sa che è di maleducazione fissare gli estranei?"

Signora: "La prego signorina, continui a restare in silenzio, inghiottendo cibo, ma sappia che lei è in sovrappeso!

Le auguro una buona giornata". E scende dal treno.

Giulia vorrebbe svegliarsi sperando di aver vissuto un incubo ad occhi aperti.

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"Buongiorno"- salutai quella donna che sfogliava un libro su un treno affollato. "Buongiorno", mi rispose senza alzare lo sguardo.

In un batter d'occhio, stordito, rammentai preterite esperienze collegate a mia nonna, deceduta, e ad un pianoforte oggetto di culto familiare con cui imparavamo agevoli canzonette da bambini.Unbelgiornolostrumentoscomparve.

"L'hodovutobuttare,eratarmato",midisse.

Stracciato,avvertìun'esortazionedellagiovanelettrice:

"Vaimoltolontano?"

"VersoFontesIber",risposi.

"Fontes Iber? Anch'io vado lì, ai funerali di un'amica, Lucia. Tantiannifa,vendetteilsuopianoforteperportarmiaMadridda unchirurgo",enfatizzò.

Intrecciati dalla nostra rispettiva scoperta, giornalmente offriamo per lei bricioli della sua massima espressione amorevole, la silente capacità di rinuncia, esempio da duplicare, i passeggeri, felici, si rifiutano un po' anche. Da Dublino partiremo per Kiev. La guerra è finita. Non posso parlare. Mi nascondo dietro un libro, ma lui mi saluta con lo sguardo: noi, muti,ciriconosciamo.

-Sono Artem, e tu? -mi chiede con segni mentre si siede accanto.

-Anna.

Ilchiacchieronesiavvicinaguardandociseriamente.

Mispavento.PrendolamanodiArtem.Quasiurlo.

-Puoiparlare!-esclama.

-Nondevo...,miamadreerarussa,dunqueilmioaccentoè...

-È dolcissimo. Ma possiamo partire per un altro posto, mi sussurra con la voce del nemico sorridente, accarezzandomi. Magarilapace...èamore.

(FONTESIBER)
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ADDIO (TRE) (VIAGGIATORE)

Ciao, sei Chiara…?

--Martedi 14 febbraio 2023

Non prima d'oggi posso scriverti questa lettera che non leggerai.

Ciao, sei Chiara?

È stato il ragazzo con il mondo sulle spalle che è venuto a chiedermi quando io mi aspettavo che fosse un altro che venisse e mi ha parlato di te.

Fosti tu che gli raccontasti quella maledetta discussione che causò la nostra separazione e di cui mi sono pentita così tanto, tu che gli dicesti quanto mi amavi ancora, tu che gli desti la mia foto perché mi cercasse.

Non è prima d'oggi che posso dirti con le lacrime agli occhi:

Addio amore.

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ODDIO! PIERPAOLO

Quel mattone mi sta guardando! Ma, Oddio! Sembra lui, dopo parecchi anni... guarda che non è cambiato per nulla, ancora così bello... gli altri uomini li ho lasciati senza intoppi, ma lui, quando l’ho piantato in asso, il dolore era proprio straziante, è l’unico che abbia mai amato...

In quel tempo a furia di correre a destra e manca, sempre scappando, non ne facevo una giusta...

Dovrei uscire a tutta birra, ma la porta è già chiusa...continua a guardarmi...Malgrado essere molto cambiata, magari mi ha riconosciuta...

Oddio! Ha preso il cellulare, starà chiamando i poliziotti?

Viene verso di me...

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Strangers on a train (LA SIGNORA DI SHANGAI)

Lei bionda, venticinque anni, seduta sul treno, leggendo e guardando ogni viaggiatore che arriva, pregando che non si siedano accanto a lei. Dopo esserne passati sei diversi e nessuno che le sia piaciuto, arriva un uomo sulla trentina, bello, bruno, con la barba, che lei guarda, sbalordita, si salutano, e si siede. Parlano di quando lui l’aveva lasciata.

Lei gli racconta la soffenza, sentita. Lui sente un dolore straziante nel cuore. Le dice che mai l’aveva dimenticata. Quando scendono dal treno, l’accompagna. Il cammino solitario, oscuro, lei prende un coltellino, e con forza lo infila fra le costole fino al cuore, e lo uccide. La vendetta è eseguita. Se ne va sorridente e soddisfatta, lasciandolo lí.

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I PREGIUDIZI, CONTANO? (Piroska66)

Vi presento Petra Von Plastik, trentottenne, bella, bionda, snella... Porta degli occhiali con un bel design che le danno un’aria intellettuale. Veste casual ma elegante, con tanto stile... Professione: drammaturga... Viaggia in un treno a Dublino per condurre un casting di teatro.

Ha rifiutato tanti potenziali compagni di viaggio per motivi vari. Ora però, sta arrivando l'uomo perfetto...alto, giovane, con la barba fintamente trascurata, ben vestito. Sembra anche educato..lo invita a sedersi con lei...

" Petra! Non mi riconosci? Sono Io, Pietro, anzi, Pierina, la tua compagna del Liceo, sai ho cambiato genere e vado a Dublino per fare un provino teatrale..”

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L’ESPLORATORE POETICO (MANUEL NONNO)

Tardi. Come sempre quando ho fretta. Mia sorella viene a prendermi a Novara, un viaggio di 5 ore. Sono andata in biblioteca a cercare un libro e ne ho presi cinque. Non so dove metterli; li ho lasciati nel posto accanto a me, spero che nessuno voglia sedersi qui. Ma no, c’è qualcuno. Oddio! guarda, sembra Indiana Jones di città, con tutte quelle cianfrusaglie attaccate alla cintura…

Sorriso. Sorriso.

Flaubert?

Sì. Preferisco Tolstoj.

Non può essere. Questo scout conosce sia Flaubert che Tolstoj?

E quest’altro libro è mio…

Scusa?

È mio. Sono stato io a scriverlo…

Guardo il libro: “La Gara”. Il libro di poesie più venduto in Italia nel 2022. Ho con me l’esploratore più poetico del paese…

E di cosa tratta il tuo libro?

Sorriso. Sorriso.

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AZZURRO

(Ophelia Ricci)

Quando quel trentenne figo e taciturno accettò di sedersi accanto a me, sprizzavo gioia da tutti i pori. Avrei fatto

baldoria, ma invece rimasi muta come un pesce e lo immaginai raccontandomi, con una voce profonda e seducente, come quel nostro primo incontro fu un colpo di fulmine per lui. «Devo passare all'azione», pensai.

—Per caso sa su quale canale radiofonico mettono la musica?

—No, mi dispiace.

Quella fu la nostra prima e ultima interazione. Restai di sasso: la sua voce era così acuta e stridula che, in confronto, io sembravo Paolo Conte. Il disinteresse mi invase. Subito dopo, dormivo come un ghiro.

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Era da più di cinque anni che non prendevo un treno per Firenze e sprigionavo gioia da tutti i pori come se fosse stata la prima volta. Uno zaino pieno di amarezze mi accompagnava in questa nuova tappa della mia vita e mentre pensavo a come i nostri sentieri si fossero intrecciati, l’ostinato controllore mi chiese il biglietto. Sono scesa ai binari per aspettare che il treno arrivasse e come un fulmine a ciel sereno è apparso dal pieno buio.

Nessun'altro era in panchina e quando si è fermato sono salita a cercare il mio posto, non c’era alcuna persona in carrozza neanche in tutto il treno. Senza rendermi conto qualcuno mi ha coperto gli occhi e sussurrandomi all'orecchio mi ha detto: ti amo.

(Rositamore)
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Incontri sul treno (Paolo Città)

Continua a camminare, solo continua a camminare. "Grazie!"... - disse bisbigliando.

Due secondi dopo la ragazza pensó -"Meno male che il viaggiatore dallo zaino in spalla no si è seduto accanto a me. Ma in realtà, penso che sia una sfida viaggiare da solo...

Dove andrà? Perché lo fa?"

"Oh! Guarda, gli è caduto il biglietto del treno. Andrò a ridarglielo!" – pensó.

E così, la ragazza che non voleva nessuno accanto a lei, si sedette con il viaggiatore dallo zaino in spalla. Loro, chiacchierando su tante cose, si dimenticarono del tempo e persino del loro treno...

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IL NOSTRO INCONTRO

( Anonimo)

Ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri.

Sono salita sul treno dopo una giornataccia di lavoro e non ero dell'umore giusto per iniziare una conversazione...

I passeggeri hanno cominciato a salire ed è arrivato il chiacchierone che, grazie a Dio, è passato e non si è seduto accanto a me.

Poi è arrivato l'uomo orchestra, e bravo!, non si è fermato.

Questo è stato il caso di diversi passeggeri fino all'arrivo del mio Pierce Brosnan.

Era alto, moro, con gli occhi azzurri che fanno innamorare.

Slanciato. Aveva un'aria da conquistatore.

Così l'ho invitato a sedersi ed è lì che è iniziata la nostra storia.

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Lei gli offre il posto libero e lui accetta di sedersi. Durante il viaggio parlano e si accorgono di essersi connessi. Arrivati a Dublino, decidono di incontrarsi alla stazione dopo due settimane per rivedersi, ma i contatti non vengono dati poiché confidano che i due andranno all’appuntamento perché il loro incontro casuale è stato speciale. Ma le cose si complicano e le restrizioni alla mobilità a causa della covid si prolungano. Quindi sebbene i due cerchino di raggiungere l’incontro, falliscono. Lui è convinto che lei è la ragazza della sua vita e cerca un modo per rivederla, inizia a ricordare che sul treno ha detto la zona dove abitava e che sua madre fumava erba come suo fratello, così decide di imbarcarsi in un’avventura, cerca lo spacciatore per scoprire dove vive sua madre e saltando le norme di restrizione covid riesce a trovarla. Quando si vedono, i due confessano di non poter fare a meno di pensarsi e decidono di iniziare una relazione, ma questa volta con il numero di telefono.

(
Bambolina)
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Sul treno... i soliti viaggiatori, compagni di spostamento con cui ogni tanto Martina scambiava qualche banale parola.

Non le piaceva conversare, invece ogni tanto lo faceva.

Preferiva leggere. Ma quel giorno, quel ragazzo dal sorriso perfetto, dolce voce, figura slanciata, movimenti leggiadri e dall’aromatico profumo le fece dimenticare tutto dal momento in cui si sedette vicino a lei. La connessione fu immediata e le parole scorsero fra i due. Dimenticò la fermata, il fidanzato che la aspettava con fiori per San Valentino, la sua vita... “Che sia soltanto per amore: per nessun altro motivo”, pensò Martina. Dieci anni dopo, vivono ancora felici.

(Sorellina)
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Una mattina in treno (J.T. Neira)

Da quanto tempo non prendevo il treno?

Mi chiamo Laura. Lavoro all’Università della Sapienza, faccio la professoressa.

Di solito vado con mio marito. Oggi, invece, ho deciso di prenderlo, sarebbe meglio dire "abbiamo".

Sì, sono sposata, ma, fin da quando?

Avevo dimenticato come strana è la gente che viaggia in treno. Guarda questa signora, con il suo cappello del secolo scorso e il cappotto beige. Dove crede di andare con i trasportini dei gatti? No signora, qua non può sedersi. Ah finalmente. È arrivato lui con il suo sorriso.

Oggi indossa la giacca nera che gli ho regalato.

Mi chiedo dove ci porterà questa storia?

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La nostra cara viaggiatrice, essendo appena scappata da un ospedale psichiatrico, soffre di una sociopatia che le fa vedere la realtà distorta e proietta le sue delusioni su altri viaggiatori. Infatti, nella sua fase maniacale, è una chiacchierona olímpica che è stata catturata per aver decapitato la madre. Avendo viaggiato per mesi con una parte della madre nello zaino in spalla, l'hanno trovata in una casa piena di gatti. Per fortuna il personale dell'ospedale l'ha identificata e sta viaggiando con lei sul treno. Questa donna va catturata oggi, pensa il capo della psichiatria! Per questo hanno elaborato un piano perfetto tenendo conto della debolezza che la donna ha per i giovani con barba, baffi e occhi languidi.

(Corvara)
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AMORE ETERNO

(IL MACCHINISTA DELLA “GENERALE”)

È stato l'ultimo ad entrare nella carrozza. Ero già quasi intronata, disperata..., ma nel momento in cui vidi il suo sguardo incrociarsi con il mio, fu come una briciola di speranza che mi avrebbe portato alla fine del mondo..., tutti gli altri passeggeri svanirono nell'aria, non importava nient’altro. A forza di viaggiare avevo trovato una sorta di amore eterno.

“Qui è libero”. Mentre parlava del tempo, della fretta, del lavoro... (dell’amore?), mi sono chiesta cosa sarebbe stata il resto della mia vita senza di lui. Era l'inizio della felicità...

Si alzò: “Scendo alla prossima stazione. Buon viaggio a Dublino. Ciao”.

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Il bel ragazzo continua dritto e non si siede. Ma, la ragazza seduta vicina alla ragazza bionda le chiede se può sedersi con lei. Si presenta come Marta.

Marta le dice che preferisce sedersi con lei, giacché l'ultimo ragazzo passato sul corridoio è stato il suo fidanzato fino a una settimana fa e da dove era seduta la poteva vedere e lei preferiva non parlare con lui.

E, vista la varietà di passaggeri, preferiva sedersi accanto a lei, perché sembrava la piú "normale".

La ragazza bionda non sapeva cosa dire... ancora stava analizzando come sarebbe questa ragazza che si era appena seduta vicino a lei, quindi soltanto sorrideva timidamente.

Pian piano, entrambe iniziarono a chiaccherare. Prima sul tempo, dopo della letteratura ed alla fine del seguente concerto che avrebbero fatto in città dove, risulta, tutte e due avevano intenzione di andare!

Così si danno un appuntamento per andare insieme e, da questo incontro sul treno, diventano buone amiche per sempre.

(Topolina)
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SORPRESA SUL TRENO (Colibrina)

Una signora sale su un vagone del treno, porta una gabbia con due gattini e cerca di sedersi. Ai passeggeri non piacciono gli animali. Soltanto una ragazza le chiede di sedersi con lei.

A quel punto, la signora dice alla ragazza che nel vagone c’è una telecamera nascosta del concorso “Metta un animale nella sua vita”, promosso da un'Associazione per la protezione degli animali e viene vinto da chi accetta di condividere il proprio posto con un animale domestico.

Allora… auguri!! Lei ha vinto. Il premio consiste in un viaggio in Sudafrica per vedere gli animali allo stato brado.

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Lady Sybille Mountbatten

Pregava che nessuno si sedesse accanto a lei, ma ognuno era più inquietante dell'altro. Sfortunatamente, qualcuno doveva farlo, doveva essere lui, però?

Aveva tutta l'aria di portare la testa di sua madre in quella borsa minacciosamente rigonfia. I minuti passavano come ore, mentre lei schivava come poteva la valanga di domande che lo sconosciuto le faceva con quella voce graffiante e metallica, finché non ce la fece più e sbottò:

- Scusami, ma io non mi sento a mio agio a parlare con te, fai più schifo che se portassi la testa di tua madre in quella borsa.

- Ah, ma è che la porto davvero

E staccando le lembi della borsa scoprì quella testa livida e gonfia.

- Sei una giovane molto scortese. Non ti voglio vicina a mio figlio - disse la testa.

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IL VIAGGIO (Arcobaleno)

Siediti qui per favore, siediti qui con me! Dove eri?

Ti aspettavo da tempo, finalmente sei arrivato!

Grazie per essere venuto. Avremo un bel percorso insieme …

Il treno è la vita: un tempo e uno spazio finiti. Stazioni dove salgono e scendono nuovi passeggeri. Un corridoio fitto di persone di ogni tipo. Una scelta di poltrona e di compagnia. Un biglietto di andata. Un finestrino che riflette il paesaggio e anche il viso. Un cambio di binario all’improvviso. Un tunnel vuoto e il buio che annuncia la fine.

Il traguardo della vita è il viaggio e non la destinazione. Carpe diem.

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(FELICE MASTRONZO)

- Buona sera. Mi posso sedere al tuo fianco?

- Certo.

- Dove vai?

- Vado dai miei. E tu?

- Vado al concerto dei Rolling Stones.

- Che bello!

- Come ti chiami?

- Marcia. E tu?

- Arthur. Piacere di conoscerti.

- Arthur, vuoi qualcosa da bere?

- Certo! Una birra, ma offro io.

- Marcia, qual è la tua birra preferita?

- La Guinness.

- Che bello! Io mi chiamo Arthur Guinness, come il mio bisnonno. Lo sai che è stato lui a inventare questa birra?

- Ma dai!

- Sono in questo treno perché devo incontrare mio figlio per andare insieme al concerto. Guarda, è lui, quel bel ragazzo di là.

- Perbacco! (Di pensiero) Proprio quello che mi è lasciata sbalordita appena l’ho visto entrare…

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INCONTRI SUL TRENO ( Anonimo)

Mentre il vagone si riempiva, lei cominciò a diventare nervosa. Tutti sembravano molto particolari. “Non ci sarà nessuno normale?”

Pensò lei… E di punto in bianco, salì un ragazzo molto interessante. Lo salutò, ma lui, solo sorrise timidamente.

Durante il percorso stette muto come un pesce. La ragazza voleva parlare, ma non voleva che pensasse che era una ficcanaso.

Quando alla fine si decise, si rese conto che lui era tedesco e non aveva capito niente. Allora pensò: “Meglio così, non avremmo avuto nulla a che fare.” Ma quello che non sapeva era che si sarebbero incontrati di nuovo molto

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presto…

Alla fine, ho raggiunto lo scopo. Il bel ragazzo dice “Ciao”, lascia il suo zaino, si siede davanti a me e il treno parte.

Sono passati dieci minuti di percorso, lui guarda il suo cellulare e io faccio come se leggessi il mio libro. C’è un grande silenzio tra noi; sono nervosa, voglio dirgli qualcosa ma non so che neanche come.

All’improvviso suona il campanello, il treno si ferma, il bel ragazzo prende il suo zaino, dice “Arrivederci” e scende.

Resto dispiaciuta come sempre, avrei dovuto dirgli qualcosa. Ritorna alla mia testa il solito avvertimento:

meglio rimpiangerti di quello che hai fatto che non farlo mai e avere dubbi riguardo a quello che fosse potuto succedere. Ma proprio in quel momento, il bel ragazzo rientra in carrozza...

(Liberato)
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Amore al primo sguardo (Anonimo)

L'amore è un sentimento inconfondibile..

Quando entrò nella carrozza del treno, i suoi occhi sporgenti mi dissero che non sarebbe stato quello il mio treno dell'amore. Scivolando, si sedette di fronte a me. Il suo sguardo mi fece venire i brividi. Le sue dita trasparenti diedero dei colpetti sulla scatola accellerando il battito del mio cuore. Come rinvenuta da uno svenimento, ho sentito la sua voce dall'oltretomba, lenta e persuasiva: "Credi nell'amore oltre la morte?" Porterò sempre il suo cuore con me". Sollevò la scatola all'altezza del viso, sotto gli occhi che fissavano i miei, già ipnotizzati;-" Un cioccolatino?"

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Treno per Dublino (ROSA CHEMICAL )

Dublino non è la miglior città per innamorarsi. Sempre piove e la gente non sorride mai. Ma ogni lunedì devo prendere il treno da Kildare, perché il mio lavoro aspetta là.

Oggi si è seduta accanto a me una signora che portava il suo gatto in una gabbia e che sparlava di tutti gli attori famosi. Mi ha chiesto se avevo il fidanzato e le ho detto una bugia bianca. "Sì, però lavora a Londra", benché non sembri che mi abbia creduto, perché mi ha raccontato che una volta ebbe una storia con un giovanotto che viaggiava con lei a Derry. "Nemmeno ricordo il suo nome, soltanto ricordo che era bello e gentile, e che ci siamo baciati. Non pensi che ti possa succedere lo stesso?".

E non appena mi ha detto questo, mi guardo attorno e vedo un ragazzo carino e bruno, seduto al fondo del vagone, che mi sorride.

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E DAL NULLA NASCE L'AMORE (GLORIA MARE)

Bruno e io viviamo insieme da un pezzo, da quel giorno in cui ritornavo a casa in treno.

Seduta nel vagone, aspettavo mentre un fiume di gente passava a palla di canone davanti al finestrino. La vecchia donna al mio fianco restava zitta, ma il botolo che portava in gabbia scodinzolava fissando il suo sguardo nel mio. Man mano, volente o nolente, abbozai un sorriso e il cagnolino sprizzò gioia leccandomi la mano. "Sembra che tu gli sia piaciuta".

"Mica normale", disse la donna con voce stanca. Strano quando stava per essere lasciato nel canile. Povera donna, a malapena poteva occuparsi di quel bel e fedele cuore chiamato Bruno.

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Esco dal lavoro con la mente piena, ho tanto da organizzare… per stasera, per domani, per dopodomani, per assolutamente tutto. Quando organizzo, il tempo passa molto più velocemente del normale. I miei pensieri mi fanno evadere dal mondo. Non ascolto, non sento, non vedo, solo controllo ciò che penso e dimentico la vita in generale.

Senza rendermene conto, arrivo alla stazione, guardo il panello delle partenze e vado a prendere il treno. Quando salgo, sono già in grado di osservare tra la folla i posti vuoti e seleziono uno apparentemente tranquillo.

Prendo il mio quaderno, collego le mie cuffie e apro Spotify. Suona Brividi di Mahmood e Blanco e continuo a dare libero sfogo ai miei pensieri.

Improvvisamente un odore mi mette in allerta e mi fa dimenticare l'ordine delle cose che sto annotando.

È lui, non lo sentivo da 5 anni. La sua presenza mi paralizza, un forte calore mi attraversa il corpo e sento il cuore battere forte nelle mie mani. Come sarà? Cerco di dissuadere la mia voce interiore e scrivo qualsiasi cosa sul taccuino. Oso salutarlo? Cambio di brano. Si ricorderà di me? Mi asciugo il sudore. Senza pausa, mi arrivano immagini fugaci di tutti i nostri anni insieme, ma non riesco ancora a muovermi. Ho bisogno di qualche minuto per rimettermi in sesto, finalmente trovo il coraggio di alzarmi.

- Attenzione, signori, ultima fermata. Il suono stridulo della registrazione del treno mi sveglia, sono già arrivata a casa.

Mi alzo barcollando e con molti dubbi. L'unica cosa reale che mi è chiara: -È LUI.

Brividi (Lui)
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MI HAI SCELTO PER SBAGLIO (MAPI ROMANO)

Una sensazione strazziante mi invase come un fulmine a ciel sereno quando apparse e, facendo finta di sedersi al mio fianco nel vagone, improvvisamente se ne pentì. "Non ne ho fatto una giusta oggi nel lavoro e adesso..questo!"

Arrabbiata di essere stata piantata in asso, mi alzai a cercarlo in un treno che, a quell'ora, era afollato. "Scusa!"

gli dissi quando lo trovai nella caffeteria parlando con una hostess. "Ti sono sembrata noiosa come una mucca??"

Sbalordito mi rispose: "Mi scusi signorina, ma cercavo un'anziana per aiutarla a scendere e quando l'ho vista così

bella ho capito che mi ero sbagliato di vagone." Accidenti!

L'assistente di Trenitalia!...

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Il Guerriero Mascherato

E così, pensando ed analizzando, è arrivato un punto di inflessione: "Se non faccio sedere qualcuno normale, rischio di farmi accompagnare per tutto il viaggio da un rintronato, una gattara o peggio ancora, da uno psicopatico..."

Lei si era messa la pressione di trovare prima della prossima fermata il compagno di viaggio ideale. Ma... come fare adesso che non ha permesso a nessuno di mettersi nel posto accanto? Se si cambiava lei, forse poteva sembrare troppo strano e non era il caso di fare capire che c'era un interesse particolare: "Ma dai, se mi sposto e mi butto in un posto più vicino al bello gnocco, chissà se magari ce la faccio a parlare con lui, e dopo qualche parola, si libera un posto per due e ci sediamo insieme."

Era così persa nei suoi pensieri che la prossima stazione arrivò e sali un'intera squadra di calcio! Non potendo più lasciare vuoto il posto, fu costretta a cederlo ad un ragazzo che risultò essere il migliore compagno di viaggio.

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Eternamente blu (Haikai)

“Basta poco per rendere una vita felice: è tutto dentro di te, nel tuo modo di pensare”. Giravano a destra e a manca per la mia testa queste sagge parole di Marco Aurelio appena lette quando lui, un trentenne di figura atletica, belle mani e con l’aria di bontà, si sedette proprio dirimpetto a me offrendomi un tepore così avvolgente che fece spuntare da me un’inspiegabile voglia di eternità.

“Cosa devo fare adesso? pensai sbalordita.

“Non devi far nulla. Tutte le cose belle sono già dentro di noi”, egli disse silenziosamente e con la stessa voglia di eternità.

E quel mattino grigio di febbraio diventò eternamente blu. Perché basta davvero poco.

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Concorso di racconti

Inizio il 13-02

Consegna al tuo prof. il 22-02

Pubblicazione su Padlet il 28-02

Lettura e votazioni

dal 02 al 25-03

Proclamazione vincitori a fine marzo su EOIradioCs.

Comincia ad affilare la tua creatività!

Strani incontri o strani amori? Dipartimento

d'italiano

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