2010 - 06 DICEMBRE B

Page 1

NUOVA ETICHETTA INDIPENDENTE

L

a Nascita di una nuova etichetta discografica indipendente, in questi tempi di profonda crisi della discografia tradizionalmente intesa, può essere interpretata come una impresa avventata se non folle. Eppure è proprio nei momenti più bui, il riferimento è alla deriva culturale italiana, che si sente l’urgenza di rialzare la testa, di fare cose seppur con pochi mezzi e con un sano spirito di incosciente utopia. Lo Scafandro, nome di questa nuova label con epicentro tra Correggio e Reggio, è stata voluta da alcuni membri degli AFA gruppo che negli anni ’90 ha proposto una originale miscela di suoni e teorie. Si inizia dunque a novembre con l’album solista di FABRIZIO TAVERNELLI (Oggetti del Desiderio) e il mese successivo con il disco di ATOMIKAKATO (Old Wave Prophets). Lo scafandro è uno speciale indumento impermeabile, generalmente metallico, dotato di vari dispositivi, che consente di operare in ambienti altrimenti irresistibili. Sott’acqua, nell’alta atmosfera, nello spazio. Grazie allo scafandro possiamo esplorare e scoprire nuovi mondi, nuove realtà, nuovi suoni. Dentro a uno scafandro possiamo sopravvivere in situazioni ostili: dove non c’è ossigeno, dove la temperatura è troppo

elevata, dove non c’è gravità. Metaforicamente possiamo dunque resistere alla deriva culturale del nostro piccolo mondo, alla mancanza di spazi, alla invasione della musica formattata. Possiamo scendere negli abissi o sottoterra per osservare da vicino cosa si muove sotto, per fare emergere quello che pare sommerso, che apparentemente non esiste. Lo scafandro è protettivo: lo usano i palombari (per sondare i fondali marini... dell’arte), gli aviatori (per superare la barriera del suono... obsoleto), gli astronauti per passeggiate senza la gravità (degli A&R), i pompieri per proteggersi dalle fiamme, gli artificieri per disinnescare ordigni, scienziati per studiare la radioattività, vulcanologi. Con lo scafandro lasciamo il conosciuto, l’obsoleto (la musica dei network, l’agonia delle major, i baronati e le casate dei musici) e ci lanciamo in una avventura rischiosa ma affascinante. Viaggi surreali in luoghi dove la realtà è ribaltata, abitata di assurdo. Imprese improbabili, odissee interiori, epiche donchisciottesche. Come i romanzi utopici di Samuel Butler, Swift, Abbott, Jules Verne. La stessa utopia dell’intraprendere un’avventura nella discografia italiana. Un’impresa folle, irrazionale, irragionevole in un momento in cui chiudono bottega

etichette, distributori, negozi di dischi. Oppure un gioco, un rilanciare sbeffeggiante, un contratto siglato con l’ironia. O ancora una liberazione, una breccia nella diga che in questi ultimi anni ha sempre più contenuto l’espressione artistica, l’azzardo poetico, lo sgorgare della musica aldilà dei bilancini commerciali, degli airplay e dei presunti target d’ascolto. Lo Scafandro è dunque più che una nuova etichetta discografica, è una costruzione astratta, una casa instabile e semovente, una opera d’arte collettiva, in divenire, bislacca. Una Sagrada Familia di suoni con tanti architetti, carpentieri, geometri, muratori, tutti con il metro al contrario, tutti in bilico su fondamenta instabili, tutti inconsapevoli delle pareti portanti. Eppure con la voglia di costruire qualcosa a costo di usare il fango, lo sterco, la paglia per erigere templi del suono non ortodossi. Lo ScAFAndro è anche un artificio esoterico, una parola che ne contiene un’altra al suo interno: AFA. Esperienza musicale da cui provengono gli animatori di questa nuova ventura turistico-discografica. www.loscafandro.it

dicembre 2010 33 notiziario anpi


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
2010 - 06 DICEMBRE B by ANPI Reggio Emilia - Issuu