Progettare e sviluppare l'economia circolare

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Elena Montacchini Silvia Tedesco Nicolò Di Prima

PROGETTARE E SVILUPPARE L’ECONOMIA CIRCOLARE Un’esperienza didattica sulla trasformazione di rifiuti in nuove risorse per l’architettura e il design



Elena Montacchini Silvia Tedesco Nicolò Di Prima

PROGETTARE E SVILUPPARE L’ECONOMIA CIRCOLARE Un’esperienza didattica sulla trasformazione di rifiuti in nuove risorse per l’architettura e il design


IRCLE 1

Progettare e sviluppare l’economia circolare Un’esperienza didattica sulla trasformazione di rifiuti in nuove risorse per l’architettura e il design Elena Montacchini, Silvia Tedesco, Nicolò Di Prima I edizione 2021 ISBN 979-12-5953-000-4

Editore Anteferma Edizioni S.r.l. via Asolo 12, Conegliano, TV edizioni@anteferma.it Copyright Questo lavoro è distribuito sotto Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - No opere derivate 4.0 Internazionale


Politecnico di Torino Laurea Magistrale in Architettura per il Progetto Sostenibile e Laurea Magistrale in Design Sistemico / AA 2019-2020 Corso elettivo Progettare e sviluppare l’economia circolare Docenti Elena Montacchini / Silvia Tedesco / Nicolò Di Prima Collaboratori Jacopo Andreotti / Denis Faruku

Aziende Partner



INDICE

SAGGI

“Progettare e sviluppare l’economia circolare” per studenti di architettura e design . Elena Montacchini, Silvia Tedesco Perché questo corso? Significato e obiettivi . Elena Montacchini, Silvia Tedesco

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Una didattica circolare e “appropriata”: ambiente, tecnologia, società . Marco D’Urzo, Nicolò Di Prima

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Come trasformare i rifiuti in risorse...e non solo. Metodologia didattica ed esercitazioni . Elena Montacchini, Silvia Tedesco

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Domestic food design lab .Raffaele Passaro, Nicolò Di Prima Filiera lineare versus circolare – Rifiuto versus risorsa .Elena Montacchini Designing circularity: il progetto del belvedere .Silvia Tedesco

SPERIMENTAZIONI, SCENARI E PROPOSTE PROGETTUALI DEGLI STUDENTI

CONCLUSIONI

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Esercitazione 1 Domestic food design lab

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Esercitazione 2 Filiera lineare versus circolare – Rifiuto versus risorsa

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Esercitazione 3 Designing circularity: il progetto del belvedere

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Eredità del corso e prospettive . Elena Montacchini, Silvia Tedesco

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SAGGI


“Progettare e sviluppare l’economia circolare” per studenti di architettura e design Elena Montacchini, Silvia Tedesco


La spinta verso l’economia circolare rappresenta una delle azioni chiave dell’Unione Europea che sta investendo in un modello produttivo ed economico alternativo a quello attuale di tipo lineare, legato a una processualità di produzione-consumo-smaltimento, come dimostrato dal Piano d’azione dell’Unione europea per l’economia circolare del 2015 [1] e ribadito nel nuovo Piano d’azione per l’economia circolare del 2020 [2]. Il modello economico lineare si è infatti dimostrato insostenibile e inefficiente: il suo sistema di produzione e di consumo è una delle principali cause del deterioramento dell’ecosistema. L’economia circolare è invece un’economia pensata per potersi rigenerare da sola e si fonda su presupposti di valorizzazione degli scarti dei consumi, impiego dei rifiuti come risorsa, estensione del ciclo di vita dei prodotti, condivisione delle risorse, uso di materie prime da riciclo, utilizzo di energia da fonti rinnovabili. L’economia circolare può diventare un motore di innovazione e un’opportunità per diversi settori, compreso quello dell’edilizia, e per diversi campi di applicazione, come quello dell’architettura. I dati riportati nel documento del 2017 Verso un modello di economia circolare per l’Italia del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dello Sviluppo Economico italiani [3], evidenziano infatti l’importanza strategica dell’industria delle costruzioni, in cui l’uso consapevole delle risorse e l’utilizzo dei rifiuti come materia prima seconda diventano elementi cardine per un modello di sviluppo differente da quello attuale, che punti non solo su aspetti economici, ma anche ambientali e sociali. In architettura i principi dell’economia circolare possono e devono essere adottati in una logica sistemica, che abbracci l’intero tessuto della città, l’edificio, la soluzione tecnologico-costruttiva, il singolo materiale. Sono numerosi gli esempi che fanno riferimento alle diverse scale di applicazione dell’economia circolare. A scala urbana molte città del centro nord Europa, ma non solo, stanno adottando specifiche politiche e iniziative per diventare waste-free society, come Amsterdam e Rotterdam. 9

1.  Commissione Europea, (2015). L’anello mancante - Piano d’azione dell’Unione europea per l’economia circolare. Comunicazione della commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato Delle Regioni. Disponibile presso https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/ TXT/?uri=CELEX%3A52015DC0614 [ultima consultazione novembre 2020]. 2. Commissione Europea, (2020). Un nuovo piano d’azione per l’economia circolare. Per un’Europa più pulita e più competitiva. Comunicazione della commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico a Sociale Europeo e Al Comitato Delle Regioni. Disponibile presso https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:9903b325-6388-11ea-b735-01aa75ed71a1.0020.02/DOC_1&format=PDF [ultima consultazione novembre 2020].  3.  Ministero dell’Ambiente, Ministero dello Sviluppo Economico, (2017). Verso un modello di economia circolare per l’Italia. Documento di inquadramento e di posizionamento strategico. Disponibile presso https://circulareconomy.europa.eu/platform/sites/default/files/national_ strategy_for_circular_economy_11_2017_it1. pdf [ultima consultazione novembre 2020].

SAGGI


Facts and figures: la prima edizione del corso “Progettare e sviluppare l’economia circolare” ha visto coinvolti 3 docenti appartenenti ai settori disciplinari della tecnologia dell’architettura e del design, 2 collaboratori alla didattica, 3 partner aziendali, 6 crediti formativi, 80 studenti suddivisi in 19 gruppi di lavoro, 3 esercitazioni su tematiche relative all’economia circolare a diverse scale, 14 settimane di attività.

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A scala edilizia sono emblematici alcuni esempi come la facciata del palazzo Europa (Samyn and partner, 2017), sede del Consiglio europeo di Bruxelles, costituita da un mosaico di telai di finestre di legno recuperati da siti di ristrutturazioni o demolizioni in tutti gli Stati membri, o il Circular Building (Arup, 2016), realizzato con materiali selezionati affinchè possano essere riusati, rigenerati o riciclati e con connessioni reversibili per un agevole disassemblaggio a fine vita. A scala di prodotto si stanno moltiplicando le esperienze di aziende che investono sul riutilizzo dei rifiuti come risorse. Rifiuti che non necessariamente provengono dal settore edilizio ma anche da altri settori, apparentemente lontani da quello delle costruzioni. Significativo è il caso delle aziende che producono pannelli isolanti termici a partire dal riciclaggio di jeans post consumo, utilizzati per esempio nell’involucro della California Academy of Science (Renzo Piano Building Workshop, 2005), in cui sono stati impiegati oltre 200.000 paia di jeans di scarto. Le esperienze descritte documentano che è possibile dare concretezza e rendere applicative le teorie dell’economia circolare in architettura, dimostrando l’importanza della conoscenza di queste tematiche e la centralità del ruolo del progettista nell’orientare progetti, nell’operare scelte, nel prefigurare scenari e soluzioni. Al Politecnico di Torino, nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale per il Progetto Sostenibile e del Corso di Laurea Magistrale in Design Sistemico, un gruppo interdisciplinare di docenti e di studenti si è misurato con questo tema, riflettendo su significati, forme, possibilità applicative dei concetti legati all’economia circolare nella progettazione. Il presente volume raccoglie gli esiti del lavoro svolto nell’A.A. 2019/2020 nel corso “Progettare e sviluppare l’economia circolare”, in cui per la prima volta le lauree magistrali hanno proposto agli studenti un ambiente di studio che fonde temi di ricerca estremamente attuali ed esperienze didattiche innovative.

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SAGGI



SPERIMENTAZIONI, SCENARI E PROPOSTE PROGETTUALI DEGLI STUDENTI

I testi e le immagini del presente capitolo sono stati elaborati dagli studenti del corso.



in collaborazione con il Polito Food Design Lab

La prima esercitazione ha avuto l’obiettivo di sviluppare la capacità di esplorazione dei materiali. A partire da un alimento di origine vegetale, gli studenti hanno sviluppato un concept di prodotto edibile con l’obiettivo di valorizzare gli aspetti organolettici e le proprietà nutritive peculiari della materia edibile, allungando la vita utile della materia prima e riducendo al minimo la percentuale di scarto. I concept sono stati prototipati all’interno delle cucine domestiche degli studenti. L’idea è che tale esercizio alleni a osservare i materiali, i semilavorati, ma anche gli oggetti, gli edifici o parti di essi, con uno sguardo sempre curioso, e magari divergente, che può rivelarsi particolarmente utile quando si è chiamati a riprogettare seconde vite e nuovi usi degli stessi.

ESERCITAZIONE 1

DOMESTIC FOOD DESIGN LAB


TOMACHOS Basta con la solita sostanza, prova anche tu i Tomachos Creare degli snack croccanti e saporiti al gusto di pomodoro, utilizzando la buccia dei pomodori maturi, valorizzando uno scarto di un prodotto appetibile e gustoso. Prodotto iniziale Pomodoro maturo Cosa è stato valorizzato Buccia del pomodoro, generalmente prodotto di scarto, realizzando crostini e/o snack al gusto di pomodoro

E. Campana R. Cito L. Clemente L. Sanzo S. Vialardi 38


PORTILLAS Un porro per aperitivo Il porro, pur essendo costituito per circa il 90% di acqua, è fonte di fibra, vitamine tra cui la K e la A e minerali, tra i quali potassio e magnesio. Purtroppo la maggior parte di queste sostanze è contenuta nelle foglie, che solitamente vengono eliminate. Per questo ci si è voluti concentrare sull’utilizzo di queste ultime per creare uno snack gustoso e salutare costituito da tortillas fatte di foglie di porro, pangrattato e aromi da accompagnare con una crema ottenuta dai bulbi di porro. Prodotto iniziale Porri Cosa è stato valorizzato Nuovo utilizzo per le foglie del porro, materia edibile solitamente scartata

M Gherardi C. Goia A. Marchesi M. Puglielli W. Tonelli 39

ESERCITAZIONE 1



La seconda esercitazione ha avuto un duplice obiettivo: riconoscere l’inefficienza e gli impatti di una filiera lineare in termini di rifiuti prodotti; comprendere le potenzialità dei rifiuti come risorse per nuovi prodotti e processi in un’ottica di economia circolare. L’esercitazione è stata sviluppata considerando come casi studio tre filiere: il processo produttivo del vino, della nocciola sgusciata e della farina di frumento. Per step successivi, sono state studiate le fasi che generalmente caratterizzano una produzione “lineare”, esplorate le potenzialità di valorizzazione degli scarti in diversi settori di applicazione e sviluppato un concept di un elemento tecnico o un materiale per l’architettura oppure di un prodotto o servizio, immaginando nuove connessioni tra filiere differenti.

ESERCITAZIONE 2

FILIERA LINEARE VERSUS CIRCOLARE – RIFIUTO VERSUS RISORSA


DAL FRUMENTO AL PANNELLO

S. Roggia M. Ronco M. Salomone

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ESERCITAZIONE 2



La terza esercitazione si è focalizzata sulla progettazione di un belvedere sviluppato secondo principi di economia circolare, con un approccio sistemico e di tecnologia appropriata. Così le vinacce dell’uva sono diventate mattoni e i gusci di nocciola pannelli isolanti. Il progetto architettonico è diventato un elemento concreto di sperimentazione di processi circolari, stimolo per la valorizzazione degli scarti e la sollecitazione di sinergie di simbiosi industriale, motore di sviluppo locale del territorio e simbolo pubblico di promozione dell’economia circolare. Il belvedere è stato oggetto di un bando di concorso, strutturato su requisiti tecnologici, funzionali e di valorizzazione paesaggistica, e verrà realizzato con il contributo delle aziende partner del corso. I progetti elaborati degli studenti sono stati sintetizzati in una tavola di concept e in una tavola di approfondimento tecnologico e costruttivo.

ESERCITAZIONE 3

DESIGNING CIRCULARITY: IL PROGETTO DEL BELVEDERE


CIABÒT Re-innovare la tradizione M Gherardi C. Goia A. Marchesi M. Puglielli W. Tonelli

La struttura si ispira a due elementi tipici della tradizione: i ciabòt e le aperture tipiche dei fienili. Entrambi gli elementi sono stati reinterpretati in ottica innovativa attraverso materiali e tecnologie al fine di creare valore per il territorio nel rispetto della circolarità. In particolare, sono state riprese forma e proporzioni del ciabòt tradizionale; inoltre, una delle due pareti, è stata

progettata in modo da creare aperture ruotando i mattoni utilizzati come tamponamento. La struttura è composta da elementi assemblati tra loro a secco o tramite bulloni che possono essere facilmente disassemblati e riutilizzati o reinseriti all’interno di processi produttivi circolari. Il completamento della struttura

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attraverso l’inserimento dei mattoni nelle apposite aste può essere realizzato da persone non specializzate, è stata ipotizzata la realizzazione di workshop per creare maggior coinvolgimento e sensibilizzazione. La scelta dei materiali è coerente con l’identità espressiva della struttura. Il Ciabòt è composto da una uno scheletro interno in legno di pioppo il

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quale è rivestito da mattoni composti da argilla e vinacce (muri laterali) e da scandole in legno ricavate dai pallet a fine vita (tetto). La passerella ha una struttura in legno e acciaio.

ESERCITAZIONE 3



CONCLUSIONI


Eredità del corso e prospettive

Elena Montacchini, Silvia Tedesco


A conclusione della prima edizione del corso è possibile effettuare alcune considerazioni sui risultati ottenuti dal punto di vista didattico e dal punto di vista delle ricadute sul territorio, di possibili visioni, nonchè di prospettive future. A nostro avviso esistono tre tipi di “eredità”: tutte hanno lasciato impronte protese al futuro. La prima eredità è legata agli studenti, che hanno potuto sperimentare processi di trasformazione della materia in una prospettiva di circolarità in condizioni di learning by doing, “dell’imparar facendo”. In un’ottica interdisciplinare e multisettoriale hanno acquisito competenze nell’interpretazione di problemi complessi, legati alla trasformazione da rifiuto a risorsa, attraverso attività pratiche progettuali, che li hanno visti coinvolti in prima persona. Inoltre, hanno sviluppato senso critico e capacità di progettare e sviluppare scenari di economia circolare a stretto contatto con sfide reali che hanno bisogno tanto di risposte globali, promosse a livello internazionale, quanto di risposte locali sostenute da azioni concrete nei territori. Non ultimo, gli studenti hanno vissuto un’esperienza, per molti la prima, del tutto analoga a quella che potrà capitare loro di svolgere nella professione di architetti e designer, legata a un bando di concorso e a un committente intenzionato a realizzare il progetto vincitore. Una seconda eredità riguarda i docenti: l’università “aperta al territorio” ha assunto la responsabilità di co-elaborare scenari di circolarità, di sviluppo territoriale, insieme ad altri attori locali. È quella che viene definita Terza Missione dell’università, concetto ampio che rinvia a molti e differenti campi di intervento che si riferiscono alla possibilità di generare, utilizzare, applicare conoscenza fuori dal mondo accademico, facendo rete con soggetti esterni. Con le aziende partner i docenti hanno costruito un network che ha consentito l’attivazione di operazioni cooperative di lungo periodo, legate a progettualità che li vedranno coinvolti, al di là del corso qui presentato, in progetti di ricerca e sperimentazione. 139


Infine, una terza eredità, legata alle aziende stesse. L’esperienza didattica è stata infatti sviluppata in modo da contribuire alla definizione di scenari di simbiosi industriale, di progettazione di processi virtuosi in cui le aziende, operanti in settori eterogenei, potranno prevedere di condividere residui, sottoprodotti, servizi e know how. Perseguire queste politiche industriali è funzionale a ottenere significativi vantaggi dal punto di vista economico e ambientale, rendendo i sistemi produttivi complessivamente più sostenibili e competitivi, riducendo contemporaneamente i rifiuti prodotti dai processi industriali e i fabbisogni di risorse materiali.

In alto. Progetto del gruppo vincitore (G3_Marco Gherardi, Chiara Goia, Alice Marchesi, Mariapaola Puglielli, William Tonelli). Il belvedere verrà realizzato dall’azienda Agricola F.lli Durando con il supporto di Nobilbio Ricerche e Sarotto Group. In basso. Una menzione speciale è stata destinata al gruppo G12 (Beatrice Aimar, Giorgia Autretto, Jacopo Bono, Giulia Rita Latina, Maddalena Martina). Il progetto ha suscitato l’interesse per il suo carattere ludico-ricreativo, aprendo la prospettiva alla possibile realizzazione di un’area gioco per bambini sui terreni dell’Azienda Agricola F.lli Durando.

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Crew DOCENTI Elena Montacchini / Tecnologia dell’Architettura Professore Associato di Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. È membro della Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura - SITdA , referente per il Politecnico di Torino del Cluster Nearly Zero Energy Building - SITdA ; membro del Cluster Servizi per la Collettività - SITdA; partecipa alle attività del gruppo di lavoro Circular Economy – Target group “Manufacturers of construction products” del Green Building Council (GBC) Italia. L’attività scientifica ha previsto il coordinamento e la partecipazione attiva a progetti di ricerca europei, nazionali e locali. L’attività di ricerca è articolata in diversi filoni tematici afferenti alla Tecnologia dell’Architettura, in particolare: sviluppo, realizzazione e monitoraggio di elementi tecnici e prodotti a basso impatto ambientale, comprese attività di prototipazione e start up di impresa; integrazione tecnologica della vegetazione nel progetto; integrazione nella progettazione di esigenze di natura psico-emotiva e sociale degli utenti; valutazione della qualità energetico-ambientale di edifici e spazi aperti. I risultati della ricerca sono attestati da numerose pubblicazioni e dalla partecipazione e presentazione di relazioni a congressi e seminari nazionali e internazionali. Silvia Tedesco / Tecnologia dell’Architettura Architetto e ricercatore universitario in Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, dove svolge attività di ricerca e didattica su temi della sperimentazione e prototipazione di materiali e prodotti circolari per l’edilizia a partire da scarti di lavorazione industriale provenienti da altri settori. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca su fondi europei, sviluppati in collaborazione con le imprese. Ha ottenuto premi e riconoscimenti per l’attività scientifica e di ricerca applicata (Premio per lo Sviluppo Sostenibile 2013, Premio “Un’idea per il futuro” 2014, Premio Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta 2014). Ha 143


coordinato attività di trasferimento tecnologico come socio fondatore della Growing Green s.r.l., Spin off del Politecnico di Torino, e ha brevettato un Living Wall System modulare a partire da scarti tessili. Ha coordinato il gruppo di lavoro Circular Economy –Target group “Manufacturers of construction products” del Green Building Council (GBC) Italia. È autore di pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali, tra le quali: “Experiment, develop and provoke: the prototype as an instrument of design” (Techne 18/2019); “All you can’t eat: research and experiences from agri-food waste to new building products in a circular economy perspective” (Springer, 2019). Nicolò Di Prima / Design Docente a contratto presso il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, si occupa in particolare di progettazione partecipativa e ricerca qualitativa abbinando l’antropologia culturale al design in progetti che affrontano questioni di esclusione sociale e marginalità. Presso lo stesso dipartimento sta svolgendo un dottorato di ricerca in Gestione, Produzione e Design mirato a indagare il rapporto tra design e antropologia in termini di metodologia del progetto e della ricerca, con un’attenzione particolare ai processi di design sociale. Parallelamente, sono di particolare rilievo per la sua ricerca gli studi di cultura materiale in relazione all’ambito del co-design di prodotto, in ottica di tecnologia appropriata e di economia circolare. COLLABORATORI Jacopo Andreotti Borsista di ricerca e collaboratore alla didattica presso il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. Dal 2018 al 2019 è stato borsista per attività di ricerca. Nel 2020 è risultato vincitore della borsa per i “Talenti della Società Civile” patrocinata dalla Fondazione Giovanni Goria (AT) con il progetto CIBUS (CIrcular economy in the Building Sector from agrifood waste). È co-autore di pubblicazioni in atti di convegno e articoli di riviste scientifiche, nell’ambito del recupero e valorizzazione di scarti e residui per la realizzazione di prodotti sostenibili per l’edilizia. Denis Faruku Dottore in architettura e titolare di borsa di ricerca presso il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, si occupa di ricerca nel campo della sperimentazione, prototipazione e valutazione dell’ecocompatibilità di prodotti up-cycling per l’architettura. È autore di pubblicazioni scientifiche legate al progetto “ECOFFI: Ecological Concrete Filled FIbers - Progetto, sviluppo e monitoraggio di un sistema di involucro a base di ce144


mento naturale e fibre vegetali riciclate”. Collabora alle attività didattiche nei Corsi di Laurea Magistrale in Architettura per il Progetto Sostenibile e nei Corsi di Laurea di primo livello in Architettura, nel settore disciplinare della Tecnologia dell’Architettura. ALTRI AUTORI Marco D’Urzo Dottorando in Gestione, Produzione e Design presso il Politecnico di Torino; dal 2018 all’interno del Dipartimento di Architettura e Design conduce ricerca sui temi dell’Economia Circolare, dell’Economia Civile e del Design per l’Inclusione Sociale. Raffaele Passaro Dottorando in Gestione, Produzione e Design al Politecnico di Torino. La sua ricerca si concentra su progetti inerenti l’inclusione sociale in particolare si occupa di: filiere alimentari in contesti di marginalità sociale, sviluppo sostenibile del territorio, progettazione do-it-yourself con tecnologia appropriata. Dal 2019 è coordinatore del Polito Food Design Lab e dal 2016 collabora al progetto Fighting Food Waste Design Focus, del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. STUDENTI G1_Jacopo Barbero, Benedetta Benanchietti, Rocco Giannuzzi, Andrea Peluso/ G2_Elena Campana, Roberta Cito, Luca Clemente, Luca Sanzo, Stefano Vialardi/ G3_Marco Gherardi, Chiara Goia, Alice Marchesi, Mariapaola Puglielli, William Tonelli/ G4_Sergio Degiacomi, Martina Gargiulo Pozzo, Giulia Mana, Claudia Morani, Oriana Palazzolo/ G5_ Kateryna Babenko, Alessandro Barra, Federico Calorio, Chiara Finotti, Giulia Fiocca/ G6_Camille Oceane Sido Lasseur, Alice Perucchietti, Lucia Sanz Allona, Zeki Emre Silan/ G7_ Riccardo Biondi, Miriana Leo/ G8_Corrado Rampa/ G9_ Sara Candido, Luca Cassina, Elena Deffacis, Enrica Ferrero, Giulia Ferrero, Valentino Schio/ G10_ Daria Fossà, Laura Gallinati, Ilaria Giubellino, Floriana Denisa Moldovan, Martina Troppino/ G11_Marta Barbirato, Fedderico Innocenti, Vittoria Nallo/ G12_Beatrice Aimar, Giorgia Autretto, Jacopo Bono, Giulia Rita Latina, Maddalena Martina/ G13_Alessandra Benigno, Sara Biancifiori, Francesca Iacoboni,Chiara Massucco, Aurora Parvis/ G14_Anna Barbato, Antonio Farina,Tiziano Uriel Monteu Cotto, Christian Patti, Silvia Valentini/ G15_Beatrice Armano, Maria Chiara Capocotta, Marco Di Mauro/G16_Stefano Roggia, Martina Ronco, Mattia Salomone/G17_Erika Cerra, Silvia Fasano, Virginia Isabella Fissor, Loris Insinna, Vittoria Martone/G18_Alessia Cavallini, Sara Cavallini, Riccardo Morgoni/G19_Chiara Campolmi. 145


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Aziende partner Azienda Agricola Fratelli Durando, Portacomaro (AT) Azienda operante nel settore agro-tecnico e specializzata nella coltivazione e nella lavorazione delle nocciole e nella produzione del vino, attiva in politiche aziendali sostenibili, finalizzate alla riduzione degli impatti ambientali dei processi di raccolta e trasformazione, nonché alla valorizzazione dei residui agricoli e alla promozione del territorio. Nobil Bio Ricerche srl, Portacomaro (AT) Azienda specializzata nel trattamento superficiale di dispositivi medici e nella produzione di biomateriali, attiva nello studio delle proprietà, nei processi rigenerativi, di molecole di origine vegetale (polifenoli dell’uva) recuperate dai residui di lavorazione alimentare provenienti dall’azienda Durando e da altre aziende agricole del territorio. Ha promosso la nascita dell’associazione INNUVA, attiva nella promozione del riutilizzo degli scarti in diversi settori. Dalle sue ricerche scientifiche è nata la spin-off Poliphenolia che produce cosmeceutici con estratti ricchi in polifenoli da vinacce di vitigni selezionati. Sarotto Group sas, Narzole (CN) Azienda edile impegnata nella minimizzazione degli impatti ambientali delle proprie attività, che da circa un decennio realizza soluzioni abitative a basso impatto ambientale e collabora con il gruppo di ricerca dell’area tecnologica del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, allo sviluppo di sistemi impiantistici innovativi e materiali da costruzione eco-compatibili derivanti da residui agro-alimentari.

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febbraio 2021 Press Up, Roma



L’economia circolare è oggi considerata un motore di innovazione e un’opportunità per diversi settori, compresi quelli dell’architettura e del design. Un’azienda agricola, un’azienda biomedica e un’azienda di materiali edili, un territorio a elevata valenza paesaggistica, alcuni scarti agro-alimentari da valorizzare costituiscono il contesto con il quale un gruppo interdisciplinare di docenti e di studenti si è misurato, riflettendo su significati, forme e possibilità applicative dell’economia circolare nella progettazione. Il volume raccoglie gli esiti del lavoro svolto nell’A.A. 2019/2020 nel corso “Progettare e sviluppare l’economia circolare”, in cui per la prima volta le lauree magistrali in sostenibilità e in design sistemico del Politecnico di Torino, hanno proposto agli studenti un ambiente di studio che fonde temi di ricerca estremamente attuali ed esperienze didattiche sperimentali.

16,00 € ISBN 979-12-5953-000-4

9 791259 530004


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