prospetti veneziani
Laboratorio Giudecca
Prospetti veneziani Comitato Scientifico della collana Marco Ballarin, Fulvio Caputo, Luisa Flora, Corrado Poli 04 / Laboratorio Giudecca a cura di Marco Ballarin ISBN 9788832050554 ISSN 2704-8632 promosso da Rete d’impresa Filiera Veneta
CandC architettura ingegneria sas, CoperTekno srl, Elenia srl, GSE srl, Il Cerchio Cooperativa Sociale, MBTecnologie srl, Officina delle Zattere srls, San Marco Group spa, Urbanica srl
con il Patrocinio di Università Iuav di Venezia
Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Venezia
Progetto grafico Gaetano Cassini / Studio Fluo Testi in inglese Silvia Micali Coordinamento Editoriale Emilio Antoniol Margherita Ferrari Editore Anteferma Edizioni S.r.l. via Asolo 12, Conegliano, TV edizioni@anteferma.it Copyright
Questo lavoro è distribuito sotto Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale No opere derivate 4.0 Internazionale
Indice
– Apporti culturali
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Comitato scientifico
Incontri veneziani
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Alberto Ferlenga
Imprese e conoscenza, futuro e sviluppo
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Luigino Bassetto
Giudecca: un cantiere aperto verso un modello di vita sostenibile / Giudecca: um espaço aberto para um modelo de vida sustentável
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Daniela Ruggeri
– 01. Giudecca Reaction Azioni necessarie / Ações necessárias
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Cristiane Muniz e Fernando Viégas S.1 Abitare / Habitar S.2 Rigenerare / Regenerar S.3 Produrre / Produzir S.4 Condividere / Compartilhar S.5 Attraversare / Cruzar
Bella e possibile: accessibilità e sostenibilità di un’isola / Bonita e possível: acessibilidade e sustentabilidade de uma ilha
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Manuel Minto
– 02. Venezia-San Paolo: andata e ritorno Progettare topografie urbane per rinnovare le geografie umane / Projetando topografias urbanas para renovar as geografias humanas
Marco Ballarin
Esperienze americane per un progetto veneziano / Experiências americanas para um projeto veneziano
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Guilherme Wisnik
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English Summaries
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Curricula
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“Há um gosto de vitória e encanto na condição de ser simples. Não é preciso muito para ser muito”. “C’è un gusto di vittoria e di meraviglia nell’essere semplici. Non ci vuole tanto per essere molto”. Lina Bo Bardi
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Apporti culturali Comitato Scientifico
Dopo il volume Se la Giudecca vive, l’isola veneziana torna a essere al centro della riflessione della collana come luogo della sperimentazione e della progettazione. Tuttavia in questo caso a essere protagonista non è tanto un progetto, quanto l’approccio progettuale inteso in senso più ampio, e come esso debba rapportarsi con i valori propri di un centro urbano e di un contesto particolare come quello della laguna. Laboratorio Giudecca è tale perché è espressivo di più attività e più interpreti: nasce dal progetto Fondamenta Novissima, presentato all’interno del Piano degli Interventi per offrire un primo scenario vitale della Giudecca; trova nei giovani studenti coinvolti nel workshop estivo W.A.Ve. 2019 dell’Università Iuav di Venezia una risorsa per nuove figurazioni e negli architetti Cristiane Muniz e Fernando Viégas un originale apporto culturale al progetto. Laboratorio Giudecca è un’attività sperimentale in sintonia con gli interessi di Prospetti Veneziani, dedicata alla ricerca della qualità ambientale, in cui l’architet-
tura è lo strumento per la definizione di uno spazio collettivo e condiviso, alla costruzione di un tessuto urbano piuttosto che l’iconicità dell’oggetto. Un tema condiviso anche dall’università, promotrice dell’internalizzazione, che ogni anno ospita workshop curati da architetti provenienti da tutto il mondo. Oggi all’interno di una complessa griglia di parametri e regolamenti dettati dalle norme sanitarie, la progettazione può prevedere e orientare, evitare scelte drastiche e compromettenti, per costruire specifiche soluzioni contestualizzate. La loro eterogeneità infatti non consente di sviluppare piani uniformi, troppe le variabili e le criticità che ciascun’area possiede, ma può indicare i princìpi comuni sui quali basarsi come quelli della condivisione e della sostenibilità (energetica, ma soprattutto sociale) e dunque della vivibilità. Il volume Laboratorio Giudecca va infatti letto non semplicemente come una proposta progettuale, ma in senso più ampio come un atteggiamento.
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Incontri veneziani Alberto Ferlenga, Rettore dell’Università Iuav di Venezia
Esiste un particolare rapporto tra l’Università Iuav di Venezia e la sua città. Un rapporto che si è consolidato nel tempo: attraverso i suoi docenti e studenti, attraverso la ricerca applicata alla sua materia e alla sua storia, ma soprattutto attraverso il progetto. Iuav da sempre si è dedicato allo studio e alla comprensione del contesto in cui si trova ricercando nella dimensione specifica del progetto il modo migliore per continuare a mantenere l’equilibrio tra quelle forze che continuamente si scontrano in essa. La qualità del modello urbano veneziano non risiede solo nel suo centro storico, ma nella necessità di questo centro di ricercare continuamente un equilibrio con tutte le parti che compongono la sua Città metropolitana. Una ricerca che da sempre contraddistingue questo territorio che, seppur minacciato da due fenomeni straordinari ed opposti come il turismo di massa e la diffusione della pandemia COVID-19, è da sempre origine di soluzioni altrettanto straordinarie. Storia e innovazione, acqua e terra, residenzialità, produzione e turismo sono le forze in continua opposizione che mantengono vivo questo luogo, una delle migliori espressioni della forma cultura-
le che sono le città. Iuav da sempre si nutre di questi argomenti restituendo al suo territorio visioni, scenari e progetti, espressione di una certa simbiosi che vivono le due entità, la città e l’Ateneo, ma anche che la cura del suo territorio non può che passare per il progetto: avere cura del proprio territorio è avere cura della materia più importante, di ciò che i segni di quel territorio insegnano. Con aspirazioni diverse questi sono i temi che accomunano la ricerca universitaria e la collana editoriale Prospetti Veneziani che anche in questo volume si occupa del territorio lagunare e delle sue trasformazioni, del progetto come momento essenziale per il rinnovamento di quei principi che fanno di Venezia un modello urbano fertile. Ma il racconto che si svolge in questa pubblicazione è anche la felice espressione degli intensi rapporti che sono necessari alla trasformazione della città: tra istituzioni, tra progettisti, tra discipline e gli argomenti al cui futuro della città non può rinunciare. L’Università, il Comune e l’Ordine degli Architetti della Provincia prima si sono incontrati per definire le aree su cui indagare l’idea di Venezia città sostenibile, tema del
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/ Laboratorio Giudecca
workshop internazionale W.A.Ve. 2019 che ogni estate coinvolge più di un migliaio di persone tra studenti e docenti, poi hanno favorito il dialogo fra i progettisti, favorendo la particolare sinergia che si è creata tra coloro che hanno presentato all’interno del Piano degli Interventi Fondamenta Novissima e gli architetti brasiliani Cristiane Muniz e Fernando Viégas che hanno coordinato l’atelier che si è occupato dell’area della Giudecca. Laboratorio Giudecca non è solo la descrizione di un progetto che tenta di rinnovare i principi su cui si fonda il contesto urbano lagunare, o un prodotto accademico in grado di stimolare l’immaginario di addetti ai lavori e cittadini, è soprattutto la restituzione di quel dialogo necessario alla costruzione della città, di quel laboratorio di scritture e relazioni fondamentali al suo sviluppo.
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Giudecca: un cantiere aperto verso un modello di vita sostenibile Giudecca: um espaço aberto para um modelo de vida sustentável Daniela Ruggeri
Dopo l’edizione 2018, Italian Beauty, dedicata al “cuore” delle città italiane di piccole e medie dimensioni (Ballarin, Ciliberto, Ruggeri, 2019), W.A.Ve., Workshop di Architettura dell’Università Iuav di Venezia, torna a lavorare sul territorio veneziano. Non è la prima volta infatti che W.A.Ve. si occupa di Venezia, anzi la città è parte stessa del DNA di questa manifestazione che nasce allo Iuav nel 2002 e si ripete ogni anno in estate, coinvolgendo circa 1500 studenti e un centinaio di docenti, tutor e conferenzieri, italiani e stranieri, per lavorare su uno o più temi di progetto. L’evento, al momento unico in tutto il mondo, per numero di partecipanti, sperimenta una formula didattica particolare: un seminario intensivo di tre settimane, in cui gli studenti di architettura hanno la possibilità di lavorare a stretto contatto con progettisti di fama internazionale, provenienti da tutto il mondo. Una sorta di laboratorio collettivo dunque, che se da un lato offre agli studenti un’esperienza formativa eccezionale, dall’altro restituisce al territorio oggetto di studio una ricchezza di esiti progettuali, riflesso della mol-
teplicità di approcci dell’architettura contemporanea. Per la prima volta, nel 2019, W.A.Ve. si è occupato di Venezia considerando non solo il suo centro storico – uno dei più estesi d’Italia – o le sue parti di “città nuova”, come Mestre o Marghera – quest’ultima in particolare è stata oggetto di studio da parte di W.A.Ve. per diversi anni – ma tentando di guardare all’intero territorio veneziano, inteso come città metropolitana, che comprende dunque Venezia centro, le isole e l’entroterra. A partire da un punto di vista particolare, quasi provocatorio, ossia “Venezia modello di città sostenibile” (Ferlenga, 2019), i workshop hanno affrontato alcune questioni progettuali presenti in un territorio costituito da un insieme di realtà talvolta molto differenti tra loro. Il “grande laboratorio W.A.Ve. 2019” si è posto in continuità con un altro importante laboratorio collettivo veneziano, quello inaugurato nel 2016 con il Piano degli Interventi (Caputo, Gerotto, 2020). In quell’occasione, nata in risposta a un invito del Comune di Venezia rivolto ai suoi cittadini, attraverso un’attività labora-
12 / Laboratorio Giudecca
Giudecca: um espaço aberto para um modelo de vida sustentável Após a edição de 2018, “Italian Beauty”, dedicada ao “coração” das pequenas e médias cidades italianas (Ballarin, Ciliberto, Ruggeri, 2019), W.A.Ve., Workshop de Arquitetura da Universidade Iuav de Veneza, volta a trabalhar no território veneziano. Não é a primeira vez que W.A.Ve. lida com Veneza, de fato a cidade é parte do DNA deste evento que nasceu em Iuav em 2002 e se repete todos os anos no verão, envolvendo cerca de 1500 alunos e cerca de cem professores, tutores e conferencistas, italianos e estrangeiros, para trabalhar em um, ou mais, temas do projeto. O evento, no momento único no mundo em termos de número de participantes, experimenta uma fórmula didática particular: um seminário intensivo de três semanas, onde os estudantes de arquitetura têm a oportunidade de trabalhar de perto com designers de renome internacional de todo o mundo. Uma espécie de laboratório coletivo, portanto, que por um lado oferece aos estudantes uma experiência educacional excepcional, mas por outro lado dá à o território em estudo uma riqueza de resultados. Pela primeira vez, em 2019, W.A.Ve. tratou Veneza considerando não apenas seu centro histórico – um dos maiores da Itália – ou suas partes da “nova cidade”, Mestre ou Marghera – esta última em particular tem sido objeto de estudo por W.A. Ve. por vários anos – mas tentando olhar todo o território veneziano, destinado a ser uma cidade metropolitana, que inclui, portanto, o centro de Veneza, as ilhas e o interior. De um ponto de vista particular,
quase provocador, ou seja, “Veneza como modelo de uma cidade sustentável” (Ferlenga, 2019), o workshop tratara de algumas questões de desenho no território municipal de Veneza, composto de um conjunto de realidades muito diferentes umas das outras. O “grande laboratório da W.A.Ve. 2019” foi criado em continuidade com outro importante laboratório coletivo veneziano, o inaugurado em 2016 com o Plano de Intervenções (Caputo, Gerotto, 2020). Nessa ocasião, criada em resposta a um convite da Prefeitura de Veneza dirigido à comunidade, através de uma atividade laboratorial, que envolveu profissionais locais e cidadãos venezianos, foram identificadas as áreas do território municipal com as questões mais críticas; ao mesmo tempo, foi decidido concentrar a atenção nas questões de habitação e novas formas de produção, consideradas essenciais para o desenvolvimento futuro da cidade. A energia do projeto da W.A.Ve. 2019 concentrou-se, portanto, em dezoito áreas de projeto, examinadas mais detalhadamente pelas de P.I., numa tentativa de dar continuidade ao modelo urbano sustentável e resiliente de Veneza. Além de algumas áreas já bastante investigadas do ponto de vista do projeto, tanto academicamente como não, como o Forte Marghera e o Arsenal de Veneza, existem áreas com temas menos explorados: na área da lagoa, as cabanas de pesca e algumas arquiteturas militares fora de uso, incluindo Cà Bianca em Lido di Venezia; no centro histórico, a antiga piscina Rari Nantes e as áreas abandonadas de San Pietro di Castello. Na área da ilha, não podia faltar o distrito de Giudecca, uma
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Azioni necessarie Ações necessárias Cristiane Muniz e Fernando Viégas
Giudecca Reaction é o título do curso dque tivemos a oportunidade de realizar na Universidade Iuav de Veneza dentro do workshop de verão W.A.Ve. 2019. O curso é interpretado como um momento em que se propõe ações, mais que projetos: estos são configurados como a descrição das ações necessárias para provocar uma reação capaz de transformar a Giudecca. Cada projeto nasce de uma ação, é entendido como parte de um processo que a ação sugere e começa. A idéia retoma o trabalho de Richard Serra Verb List (1967–68) onde o artista, no início da sua carreira, fixou em duas folhas uma lista de 84 verbos e 24 “contextos”, como processos a serem investigados através de performances artísticas específicas. Os projetos desenvolvidos durante o curso que são apresentados nas seguintes fichas também são reunidos em torno de cinco verbos capazes de sintetizar os temas abordados, verbos que podem sugerir os processos a serem empreendidos.
Giudecca Reaction è il titolo dell’attività didattica che abbiamo avuto occasione di tenere all’Università Iuav di Venezia all’interno del workshop estivo W.A.Ve. 2019. Il corso viene interpretato come un momento in cui proporre azioni piuttosto che progetti: questi si configurano come la descrizione delle azioni necessarie a provocare una reazione capace di trasformare la Giudecca. Ogni progetto nasce da una azione, è inteso come parte di un processo che l’azione suggerisce e inizia. L’idea riprende l’opera di Richard Serra Verb List (1967-68) in cui l’artista, all’inizio della sua carriera, fissa su due fogli una lista di 84 verbi e 24 “contesti”, come processi da indagare attraverso performance artistiche specifiche. I progetti elaborati durante il corso che vengono presentati nelle schede successive sono anch’essi raccolti intorno a cinque verbi capaci di sintetizzare i temi affrontati, verbi in grado di suggerire i processi da intraprendere.
S.1
Abitare Habitar
La Giudecca rappresenta il luogo ideale dove vivere, o dove dare continuità ai rapporti e all’attività di famiglia, ed è così per una ricca e variegata percentuale della popolazione residente. Giovani famiglie con bambini si sono trasferite qui trovando una dimensione sociale e spaziale adeguata alle loro necessità, anche grazie alla qualità delle nuove costruzioni e ai prezzi ridotti delle stesse. Una collettività rinnovata, favorita anche dal minor numero di attività ricettive ma anche dalla quantità di servizi al cittadino. Abitare è l’azione che deve incentivare un miglioramento della qualità della vita del sestiere con nuovi servizi per il cittadino, implementando le possibilità di impiego e quelle produttive. Recentemente la Giudecca è stato il luogo in cui sperimentare la nuova architettura nel contesto lagunare, aumentando la qualità degli spazi e dell’offerta, dunque non è necessario costruire molte altre unità abitative, ma è sufficiente intervenire sull’esistente con nuovi modelli di locazione e creare le condizioni per cui siano accessibili alla popolazione. Il tessuto edilizio si caratterizza infatti per la presenza di molte unità residenziali, di epoche e tipologia molte diverse tra loro, arricchite dalle recenti sperimentazioni architettoniche che hanno rivitalizzato molte aree abbandonate. Il progetto prevede l’inserimento puntuale di pochi nuovi volumi articolati secondo il sistema insediativo particolare di ogni area. Questi nuovi volumi vengono definiti in relazione, e con l’intento, di riformulare la spazialità e la qualità urbana degli edifici esistenti, rafforzando la pre-
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Il campo più grande di Sacca Fisola con l’acqua, per creare un bacino della laguna. Giudecca Reaction
senza intergenerazionale anche attraverso l’insediamento di attività universitarie che attraverso la presenza degli studenti favoriscono anche un più lungo utilizzo degli spazi pubblici nel quotidiano. Lo sviluppo delle attività produttive e commerciali renderà l’accesso ai servizi più immediato e diversificato, strutturando una comunità di cittadini più sostenibile perché più prossima ai servizi ed autonoma. La qualità della
vita di quartiere sarà favorita anche da un più radicale progetto di accessibilità diffusa, elaborato proprio a partire dagli ambiti urbani più significativi. Il tessuto residenziale infittito intorno alle attività produttive verrà reso più denso anche dalla realizzazione di una darsena nei pressi della chiesa di San Gerardo Sagredo, mentre il sistema di rampe progettato all’interno del tessuto stradale ma soprattutto quello delle fonda-
26 / Laboratorio Giudecca
Residenze permanenti
Residenze permanenti
Nuovi edifici residenziali
Residenze temporanee
Residenze temporanee
Abitazioni private
Residenze in vendita
Nuovi interventi
Camere in affitto e Hotel
Nuove residenze
Case in vendita (07/2019)
27 / Abitare / Habitar
Maria e Whisky 27 e 3 anni
Claudio, Giulia e Pietro 39, 35 e 4 anni
Emma e Marcello 32 e 34 anni
Paola, Maddalena e Giuseppe 36, 32 e 7 anni
0
Giudecca è un’isola in cui l’età media della popolazione incrementa di anno in anno, le giovani famiglie e le nascite sono sempre minori: per controvertire
Emanuela e Alvise 75 a 81 anni
Philippe e Stefano 40 e 35 anni
Anna 23 anni
Patrizia, Giacomo e Irene 35, 5 e 3 anni
500 m
questa tendenza è necessario migliorare la vita sull’isola con nuovi servizi e opportunità, implementando le possibilità di lavoro.
SERVIZI
LAVORO
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Progettare topografie urbane per rinnovare le geografie umane Projetando topografias urbanas para renovar as geografias humanas Marco Ballarin
Una città è per sua natura un artefatto cambiante. Un costrutto che si articola nel tempo soggetto alle forze vitali dei suoi abitanti in relazione e contrapposizione alle dinamiche ambientali che caratterizzano il suo contesto territoriale. Progettare la città è da intendersi come un atto continuo che consente di adeguare il costrutto a necessità contingenti ma soprattutto di organizzare le azioni possibili per una migliore vita futura. Molti sono i modi in cui la città può essere cambiata: l’azione esemplare di un singolo cittadino può diventare prassi condivisa, o addirittura anticipare il suo destino, indicando l’ipotesi concreta intorno alla quale immaginare un progetto di sviluppo urbano. In alternativa e più frequentemente, gruppi di tecnici e professionisti dettagliano scenari, attraverso livelli successivi di progettazione, proposti e condivisi dalle amministrazioni o gruppi portatori di interesse. Molte sono dunque le forze che agiscono sulla città, diversi gli attori, diverse le azioni, diverse le scale e gli obiettivi: pensare la città è forse la fucina più popolata che esista. Sebbene siano diversi i modi in cui
ogni singolo cittadino lo può fare, in un certo qual modo partecipa quotidianamente a questa attività, ed è questa la grande opportunità offerta dal processo di consultazione avviato dal Comune di Venezia con il Piano degli Interventi (Caputo, Gerotto, 2020). Un processo che ha dato la possibilità ai cittadini, come tali o come componenti di società e imprese, di diventare attori più che ricettori delle trasformazioni del territorio. Un’attività laboratoriale, sperimentale e scientifica allo stesso tempo, diffusa sul territorio oggetto della attività propositiva. Un’attività simile ha visto l’Università Iuav di Venezia, il Comune e l’Ordine degli Architetti della Provincia di Venezia lavorare congiuntamente per individuare alcune aree di interesse condiviso da sottoporre alla comunità W.A.Ve. 2019. Un laboratorio progettuale tra i più grandi e intensi all’interno del mondo accademico si cala nella realtà, cercando di tracciare alcune strade possibili per il futuro di Venezia, in linea con lo spirito che ha portato alla redazione del Piano degli Interventi. Come dimostra quest’ultimo pro-
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English Summaries
Giudecca: a construction site geared towards a model of sustainable living Daniela Ruggeri
The 2019 edition of the W.A.Ve. summer workshop of the Iuav University of Venice focused on its own city, attempting to look at the wider Venetian territory, intended as a metropolitan area, which therefore includes the historic centre of Venice as well as the islands and the hinterland. The general approach to this project theme was unconventional, almost provocative, addressing Venice as a model of a sustainable city. The island of Giudecca is one of the most significant study areas chosen: over the last thirty years, many housing models have been piloted there. Numerous architects, including internationally renowned names, have been involved and a variety of abandoned areas have been recovered to satisfy a new demand for housing. The design workshop held by Cristiane Muniz and Fernando ViĂŠgas takes up the Fondamenta Novissima proposal developed by the studio CandC, shifting the centre of the design process from the object to the system. Sustainability is sought in the definition of new urban relationships, between the existing elements and the limited new space. The quality of the project is sought in the quality of human relations that the new system defines.
01. Giudecca Reaction Beautiful and possible: the accessibility and sustainability of an island Manuel Minto
Giudecca constitutes an experimental site from the point of view of accessibility, too. Its fabric is highly diverse and complex: simple and organised to the north, thanks to its long foundations overlooking Venice, but divided and complex with large plots that are partly abandoned the the further one advances toward its denser part in the south. The public space has been enhanced, but it is the possibility of establishing a greater coherence between the spaces in the south that makes Giudecca and the “Fondamenta novissima� project a unique opportunity to render it even more accessible. The accessibility plan is not only an opportunity to facilitate the permeability of urban contexts, but it also becomes the system through which to promote social sustainability. The new south foundation is a sustainable project because establishing new links between existing environments improves quality of life in a neighbourhood.
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02. Venezia-San Paolo: a round trip American experiences for a Venetian project New urban topographies for renewed human geographies
Guilherme Wisnik
Marco Ballarin
The architectural project is a process that can be articulated through different methodologies. The “school” of Sao Paulo in Brazil, which was established around the work of architect Paulo Mendes da Rocha, is visible in the design endeavours carried out by many architects working in that city. The UNA MUNIZVIEGAS group is one of the most important studios that continuously experiments with this method, committed to continuing evaluation and dissemination, including through university teaching. Professional and academic practice come together in the work carried out by this studio as part of the W.A.Ve. summer workshop. 2019 “Venice sustainable city”, which focused on the island of Giudecca. The Paulist experience, like the American one, promotes the understanding of the island as a whole, whose relationships need to be regenerated, including in relation to infrastructure emergencies and critical issues of accessibility, residency and territoriality, such as those experienced in the Venice lagoon. A method – that of the San Paolo school – which has been tested in Venice to trigger a proactive reaction in a very different geographical and historical context, with the aim of refining a system of relationships rather than improving its forms.
Many forces — physical, economic and planning — are at play in the transformation of a city and there are various processes through which these can be implemented, guided or stimulated. Architecture and urban planning are not just solutions, but parts of a transformative process that must originate outside and in front of these disciplines. “Giudecca Reaction” is the name of the project developed by a group of students coordinated by two Brazilian architects, Cristiane Muniz and Fernando Viégas, but it also describes a system of actions capable of generating change. The project is influenced by a design culture typical of the city of Venice, but also by a typically American and Paulist way of doing things. It develops the concepts behind the Fondamenta Novissima project presented within the “Piano degli Interventi” promoted by the City, modelling a new landscape in relation to the extraordinary context of the island and lagoon. A new topography that redefines the relationship with water on the island’s southern shoreline, expands existing public space and increases the permeability of the urban fabric, even within the new architectural developments, for an open, shared city.
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Curricula
Marco Ballarin Nasce a Venezia dove si laurea nel 2011 allo Iuav. Per questa Università ha coordinato sette edizioni dei workshop estivi W.A.Ve.; collabora alla didattica con il Prof. Alberto Ferlenga e si dedica alla ricerca accademica spaziando dallo studio dell’architettura sudamericana, tema con il quale ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Composizione Architettonica nel 2017, alla relazione tra l’acqua e lo spazio abitato. Con Massimo Triches e Stefano Tornieri nel 2012 fonda lo studio Babau Bureau dove si incrociano le esperienze professionali e accademiche, molte delle quali all’estero (Argentina, Brasile, Paraguay, Portogallo, Spagna) e le tematiche e le modalità operative specifiche di entrambi i settori al fine di sperimentare e verificare le capacità trasformative del progetto.
Manuel Minto Architetto, laureato all’Università Iuav di Venezia nel 2016, dove svolge l’attività di collaboratore alla didattica nei corsi di Composizione architettonica e urbana. Ha partecipato come tutor ai workshop di architettura W.A.Ve. dell’Università Iuav di Venezia con gli architetti brasiliani Vinicius Andrade nel 2018 e Cristiane Muniz e Fernando Viégas nel 2019. Svolge l’attività di architetto tra Venezia e Lisbona collaborando con affermati professionisti e occupandosi di progetti pubblici che hanno una forte caratterizzazione urbana e civica, partecipando a concorsi di progettazione internazionali come la riqualificazione del terreiro do Palácio Nacional de Queluz (2017) e il recupero dell’Ex Consorzio agrario di Bergamo (2019).
Cristiane Muniz Laureata nel 1993 presso la Faculdade de Arquitetura e Urbanismo della Universidade de São Paulo (FAUUSP) dove consegue il titolo di dottorato nel 2005. Dal 1994 collabora all’insegnamento, nel 2004 diviene docente dei corsi di Progettazione e dal 2014 al 2019 organizza e coordina il corso di laurea Arquitetura, Educação e Sociedade nella Escola da Cidade di cui attualmente è direttore della Facoltà di Architettura e Urbanistica. Partecipa a seminari e convegni ed è invitata come visiting professor in molte università brasiliane ed estere. Co-fondatrice di Una Arquitetos dal 1996 e di UNA MUNIZVIEGAS dal 2019, i loro progetti si distinguono per la capacità di costruire precise relazioni con il contesto specifico sia alla scala residenziale che a quella urbana e infrastrutturale.
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Daniela Ruggeri Architetto, dal 2017 è dottore di ricerca in Composizione Architettonica presso lo Iuav con una tesi intitolata “Tra Mediterraneo e Sahara. André Ravéreau e la valle del M’Zab”. Dal 2012 collabora alla didattica allo Iuav, dove compie esperienze di ricerca, curatoriali di seminari e mostre, ed editoriali; fa parte del corpo docente del Seminario Internazionale di Architettura Villard. Dal 2013 coordina sette edizioni W.A.Ve. Dal 2016 è nel comitato redazionale della collana “Le città di Villard”. Le sue ricerche riguardano i processi di trasformazione urbana nell’area nordafricana a partire dal Secondo dopoguerra. Nel 2015 è curatore della sezione Architettura della mostra “Africa Big Change, Big Chance, Big Challenge” tenutasi alla Triennale di Milano e al CIVA di Bruxelles.
Fernando Viégas Laureato nel 1994 presso la Faculdade de Arquitetura e Urbanismo della Universidade de São Paulo (FAUUSP) dove diventa dottore di ricerca nel 2004. Dal 2019 è presidente aggiunto della Associação da Escola da Cidade università dove insegna nei corsi di Progettazione e, dal 2010, coordina il corso di laurea specialistica Geografia, Cidade e Arquitetura. Nel 1996 è Cofondatore di Una Arquitetos e dal 2019 di UNA MUNIZVIEGAS con i quali ha partecipato a numerosi eventi nazionali e internazionali, tra cui due edizioni della Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, la Triennale di Architettura di Lisbona e la Biennale di Architettura di Santiago del Cile, e come conferenziere in numerosi istituti brasiliani e esteri.
Guilherme Wisnik Professore, critico di architettura e curatore. Dal 2014 insegna nei corsi di laurea e post-laurea della Facoltà di Architettura e Urbanistica all’Università di Sao Paulo. Nel 2013 è curatore della X Biennale di Architettura di Sao Paulo. Scrive articoli e saggi in riviste accademiche e specializzate nazionali e internazionali, interessandosi della cultura architettonica brasiliana moderna e contemporanea. Tra le sue pubblicazioni più importanti: Lucio Costa (2001), Coletivo: arquitetura paulista contemporânea? (2006), Estado crítico: à deriva nas cidades (2009) Dentro do nevoeiro: arquitetura, arte e tecnologia contemporâneas (2018), Futuro desenhado – ou textos escolhidos de Paulo Mendes da Rocha (2018) e Infinito vão (2019).
Pensare la città è forse la fucina più popolata che esista e l’architettura e l’urbanistica non vanno intese come soluzioni, ma come parti di un processo trasformativo che si deve originare al di fuori e prima di queste discipline.
ISBN 978-88-32050-55-4
Euro 12,00
9 788832 050554