Antognolla Magazine Primavera/Estate 2024

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Antognolla

Passato e presente

si fondono insieme

INSIDE AL SIX SENSES DI ROMA CON FRANCESCA TOZZI

Gli angoli nascosti

UMBRIA, AFFARI FONDENTI

Elizaveta Terletskaya

RESTAURARE I TESORI DELLA STORIA UMBRA

ROVENA GIORGI SULLA PROGETTAZIONE DELLE RESIDENZE DI ANTOGNOLLA

Scopriamo l'Umbria

SEI MERAVIGLIE ARCHITETTONICHE, SECONDO NOI

Podere Colleprato

IL RESTAURO DI UN CASALE DA SOGNO

crescere nel castello di aNTOGNOLLA

UN'INTERVISTA CON ERMANNO POLLA

PRIMAVERA/ESTATE 2024 V.02 ARCHITETTURA MAGAZINE
I volti di Antognolla

Sommario

BENVENUTI AD ANTOGNOLLA

5 Cosa c'è di nuovo?

8 Antognolla Golf

PODERE COLLEPRATO

12 Il restauro di un casale da sogno

I VOLTI DI ANTOGNOLLA

17 Rovena Giorgi sulla progettazione delle residenze di Antognolla

18 Elizaveta Terletskaya: Restaurare i tesori della storia umbra

SCOPRIAMO L'UMBRIA

20 Itinerario per l’Umbria: un viaggio tra storia e bellezza

22 Sei meraviglie architettoniche, secondo noi

GLI ANGOLI NASCOSTI

24 Umbria, Affari fondenti, una questione di cioccolato

INCONTRA GLI ABITANTI DEL LUOGO

26 Ermanno Polla, Crescere nel Castello di Antognolla

28 Vai col jazz, signor Pagnotta

PASSATO E PRESENTE SI FONDONO INSIEME

30 Inside al Six Senses di Roma con Francesca Tozzi

CONCLUSIONI

32 Cinque fatti sull'Umbria

34 Richieste di informazioni

Spazi Umbri

Benvenuti alla seconda edizione di Antognolla Magazine, l'anteprima semestrale e bilingue, creata da noi per voi, sulla nostra bellissima Regione. Per questa edizione abbiamo creato contenuti dedicati al tema dell'architettura e del design, cercando di incorporare il senso dello spazio.

Vi invitiamo a scoprire Antognolla e a vivere l'Umbria attraverso le pagine del nostro magazine. Scoprite come Antognolla sta lavorando alle opere di restauro e i colori, le collaborazioni e lo spirito con cui sono state progettate le residenze.

Esplorate un itinerario con i luoghi e gli eventi da non perdere nella regione e scoprite il loro significato. Scoprite come l'Umbria è diventata famosa per il jazz e il cioccolato. Scoprite come Six Senses Rome sta preservando l'eredità culturale di Roma. Scoprite come si viveva nel castello di Antognolla non molto tempo fa.

Perché l'Umbria?

Se lo chiediamo a un esperto di vini, risponderà che il clima è quello giusto.

Se lo chiediamo a un imprenditore, risponderà che la natura gli dà spazio per pensare.

Se lo chiediamo a un golfista , risponderà che il terreno rende i campi da golf interessanti per il gioco.

Se lo chiediamo a uno storico, risponderà che è alla ricerca di dipinti originali di epoca rinascimentale.

L'Italia offre una selezione ineguagliabile di cultura, storia, cucina e bellezza. E c’è persino il supporto dell'aliquota fiscale flat per i nuovi residenti. Se state pensando di venire in Italia e volete essere al centro di tutto ma lontani dal caos, il cuore verde dell'Italia vi aspetta.

Ad Antognolla non solo avrete accesso a esperienze all'aria aperta, a luoghi di interesse storico e a un campo da golf pluripremiato, ma diventerete anche parte del futuro, con lo sviluppo del resort e il restauro del castello in corso. Roma e Firenze sono facilmente raggiungibili dalla struttura in circa due ore.

Qui si può avere tutto. Ma soprattutto, qui potrete vivere la vostra vita al massimo.

ANTOGNOLLA BENVENUTI AD

“Agli ospiti la deferenza dovuta ai reali”.

— STUDIO DI DESIGN SPIN

RESORT ANTOGNOLLA, INTERNI D’AUTORE

Per SPIN, lo studio giapponese di interior design al top da 22 anni, Antognolla è una novità assoluta. SPIN opera principalmente nel mercato del lusso, avendo lavorato a un'incredibile numero di hotel a cinque e sei stelle in tutto il mondo. Pur avendo sede in Giappone, il 60%-70% dei loro progetti sono internazionali e Antognolla rappresenta la loro prima creazione in Italia.

Lavorando su un progetto altamente sostenibile di Woods Bagot , lo studio di architettura che sta costruendo il resort, SPIN sta progettando interni moderni nel solco della tradizione umbra.

Ecco cosa ha da dire SPIN sul progetto: "Le persone continueranno a tornare, non solo per l'esperienza, ma anche perché ogni camera è diversa dall'altra. È proprio questo il fascino della struttura che farà sì che gli ospiti vogliano tornare ancora e ancora. Vogliono sapere e scoprire ancora di più. Sentire tutto, meravigliarsi, gioire e sperimentare tutto da soli’".

Cosa

RESORT

Il castello di Antognolla del XII secolo e l’Edificio Principale del XXI secolo oltrepasseranno gli oltre 900 anni di differenza che li separano per dar vita all’unisono al resort Six Senses Antognolla, la prima Dimora del brand nella regione. All'apertura del resort, il contemporaneo Edificio Principale, progettato dallo studio di architettura britannico-australiano Woods Bagot e dallo studio giapponese di interior design SPIN, accoglierà gli ospiti alla ricerca di un tocco di tradizione contemporanea, mentre il castello ospiterà coloro che apprezzano il patrimonio storico nell'era moderna.

L'edificio principale ospiterà la reception e 40 suite che avranno accesso diretto alla spa. La spa, con una gamma eclettica di esperienze di benessere e lifestyle, diventerà una destinazione a sé stante. I lavori per l'Antico Borgo, il castello, il ristorante di specialità, la reception del golf e altro ancora saranno presto avviati. Stiamo gradualmente svelando l'offerta esclusiva di Antognolla. Se volete seguire i nostri progressi, vi invitiamo a iscrivervi alla nostra newsletter qui

c'è di nuovo?

I SAPORI

Sorpresa con un brindisi! Antognolla ha avuto la sua prima vendemmia di Chardonnay l'anno scorso e l'imbottigliamento del vino base per la spumantizzazione avverrà questa primavera. Il nostro spumante Metodo Classico, invecchiato 36 mesi, realizzato in collaborazione con l'enologo di fama mondiale Riccardo Cotarella, sarà pronto per il consumo nel 2026. Nel 2026/2027 i nostri ospiti potranno anche assaporare il Merlot locale, ottenuto dalle uve che raccoglieremo quest'anno.

Abbinate il vino al pane e all'olio d'oliva, prodotti tipici italiani benedetti dal clima dell'Umbria, conosciuta come la "costa d'oro d'Italia". L'olio d'oliva di Antognolla ha una storia. I bellissimi ulivi centenari erano stati trascurati, ma abbiamo ripristinato gli appezzamenti e coltivato il terreno per consentire agli ulivi di crescere e produrre di nuovo. Proteggere il patrimonio umbro è la nostra missione. Noi abbiamo anche la fortuna di poterlo assaggiare.

L'"oro liquido" dell'Umbria lo trovate a La Boiola, da portare a casa o da gustare da solo come antipasto o infuso nelle nostre ricette, per le quali dobbiamo ringraziare lo chef Filippo Amenduni.

A TAVOLA

lo chef Filippo Amenduni condivide una ricetta con protagonista l'olio d'oliva:

Dalla nostra cucina alla vostra, Ravioli ripieni di olio liquido e guarniti con polvere di olive

INGREDIENTI

- 300 g di impasto

- 7 g di agar

- 160 g di acqua

- Albume d'uovo

- Burro

- 250 g di olio extravergine di oliva

- Fiocchi di sale

PER LA POLVERE DI OLIVE NERE

- Olive nere

- Zucchero

- Acqua

PER IL RIPIENO

Portare a ebollizione l'acqua e l'agar e, una volta sciolto, aggiungere l'olio d'oliva e togliere dal fuoco. Montare il liquido in un mixer.

PER LA POLVERE DI OLIVE

Snocciolare le olive, farle bollire in acqua e zucchero per 5 minuti, stenderle su una teglia foderata di carta ed essiccarle in forno per 3 ore a 80°C.

Successivamente, stendere la pasta fresca sottile, tagliarla a quadretti, spennellarli con l'albume d'uovo e riempirli con il ripieno, che nel frattempo si sarà solidificato, quindi chiudere la pasta come per i normali ravioli. Lessare i ravioli in acqua salata e saltarli nel burro. Infine, decorare con polvere di olive.

L'anno scorso il turismo a Roma si è trasformato ed è emersa una nuova Italia: l'Italia del golf. Nata dall'eredità della Ryder Cup, che si è svolta nella capitale del Paese nel settembre 2023, questa nuova Italia non è una tipica destinazione golfistica, ma merita sicuramente un trofeo per essere la più bella. L'offerta italiana comprende innumerevoli passeggiate nella storia, un'immersione nell'arte, una cucina famosa, una natura mozzafiato e, ora, nuove infrastrutture per il golf.

Ma cosa pensano gli italiani stessi di questo sviluppo? Antognolla ha scoperto che il 35% degli italiani e il 70% dei golfisti italiani esperti ritengono che il numero di golfisti in Italia crescerà nei prossimi tre-cinque anni. Questi dati emergono da un sondaggio d'opinione commissionato da Antognolla Golf e condotto

da Noto Sondaggi in vista della Ryder Cup. Inoltre, la sesta edizione dell'Antognolla Open si è svolta proprio una settimana prima di questo leggendario torneo e il prossimo Open si terrà nell'autunno del 2024.

Abbiamo anche ospitato visitatori a sorpresa sul nostro rinnovato campo a 18 buche, come Costantino Rocca, uno dei più amati golfisti italiani e vincitore della Ryder Cup nel 1997. Partecipate alle sue Castle Conversations qui. Incontratelo sul campo qui

Seguite Antognolla Golf sui social media per saperne di più. A partire da settembre 2023, i ricchi contenuti di Antognolla Golf vi sono offerti in collaborazione con P54, leader mondiale nella consulenza e nella strategia sportiva.

ANTOGNOLLA GOLF SUI MEDIA: ARTICOLI SELEZIONATI

Situato nel "cuore verde d'Italia" e a sole due ore da Roma e Firenze, Antognolla è diventato la prima destinazione golfistica del Paese. Siamo lieti di aver ispirato alcune riflessioni da parte della stampa.

La sesta edizione dell'Antognolla Open (Ansa)

Golf, boom di appassionati: un terzo degli italiani si interessa alla Ryder Cup (Il Messaggero)

Antognolla Open con grandi numeri e opere all'orizzonte (Corriere dell'Umbria)

Golf: un terzo degli italiani interessati alla Ryder Cup (La Sicilia)

Quando il golf attrae il turismo di lusso. Antognolla, il resort punta in alto (La Nazione)

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ANTOGNOLLA GOLF

18 buche. 6.112 metri. Un progetto di Robert Trent Jones Jr. Rinnovato, sostenibile, avvincente. Due volte nominato "Miglior campo da golf d'Italia" ai World Golf Awards (2020, 2022). Visita e gioca

LA MASCOTTE DI ANTOGNOLLA GOLF

Prima di tuffarvi nel gioco, mentre vi riscaldate sul putting green, potreste essere graziati da un tocco di eleganza e maestosità. L’affascinante mascotte di Antognolla, il pavone, potrebbe rivelarsi in tutta la sua magnificenza, dispiegando la coda in un ventaglio di colori vibranti. Questo abitante del luogo si aggira spesso per la clubhouse, cercando di aggiungere un tocco di bellezza all'inizio del vostro round.

dove ammirare le migliori viste sul castello IN CAMPO:

Visitate la buca 13 e potreste trovarvi a giocare con Zeke Martinez, responsabile dell'Accademia di golf di Antognolla. “Sei seduto in cima al tee e guardi tutto il campo da golf. Si può vedere il castello sullo sfondo. È un posto molto bello in cui stare". Per saperne di più, leggete l'intervista di Zeke.

“Antognolla ospita uno dei campi da golf più panoramici che abbia mai incontrato nella mia carriera, ma la buca 10 spicca per la sua spettacolare vista sul castello", afferma César Burguière, Direttore del Golf di Antognolla Golf. Scoprite César e la sua visione dell'Antognolla Golf nel primo numero della nostra rivista qui

La Golf Sales Manager di Antognolla, Laura Bortolato, sa come bilanciare abilità ed estetica. “Se siete alla ricerca di una sfida con uno splendido scenario, allora dovete visitare la buca 18. Vi troverete circondati da green, un ostacolo d’acqua e il castello sovrastante. Non sarà facile rimanere concentrati, buona fortuna!".

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BUCA 13 BUCA 18
LEGGETE I NOSTRI CONSIGLI SU COME GIOCARE E VINCERE, BUCA PER BUCA.
BUCA 10

PODERE COLLEPRATO:

il restauro di un casale da sogno

Siamo lieti di aver completato i lavori di restauro di questo casale da sogno, situato in cima alla tenuta e affacciato sul campo da golf. L'edificio principale è stato suddiviso in due appartamenti indipendenti, insieme a una serie di annessi progettati per la massima flessibilità di soggiorno.

Residenze

Date un'occhiata a questa e alla prossima pagina per scoprire gli angoli e le caratteristiche di Podere Colleprato, dall'arco in pietra restaurato all'accogliente zona living e alla meravigliosa cucina, dalle camere da letto inondate di luce naturale ai bagni realizzati a regola d’arte con le iconiche piastrelle di fattura locale e le vasche free-standing.

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Residenze

Gli squisiti interni di Colleprato sono stati d’ispirazione per le residenze di Borgo Massarello, in arrivo a breve. Per saperne di più sui temi e i colori scelti per il progetto, vi invitiamo a leggere la nostra intervista con la cofondatrice di A2Zen Rovena Giorgi nella prossima sezione di questo numero.

Nei prossimi mesi potrete anche avere la possibilità di soggiornare a Colleprato ed essere tra i primi a sperimentare la vita ad Antognolla, dove le lunghe giornate estive si trasformano in serate miti e dove sarà possibile rilassarsi intorno al caminetto dopo un’entusiasmante giornata di avventure tra le colline.

Keep your eyes peeled later this year for a chance to stay at Colleprato and be among the first to experience life at Antognolla, where long summer days tumble into balmy evenings, and tired legs are eased around the fire after a day adventuring

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16 I volti di Antognolla • I volti di Antognolla • I volti di Antognolla

ROVENA GIORGI

sulla progettazione delle residenze di Antognolla

A2Zen è il luogo in cui "il tocco personale e l'attenzione straordinaria fanno la differenza", afferma Rovena Giorgi, cofondatrice dello studio di design.

La signora Giorgi ha fondato A2Zen insieme a Massimo Paradisi nel 2006, fondendo la sua educazione internazionale e la sua precedente carriera nella gestione di portafogli patrimoniali con l'esperienza di Massimo nel retail di arredamento di alta gamma nell’azienda di famiglia.

Nel corso degli anni, A2Zen è cresciuta a livello internazionale mantenendo la sua essenza italiana. Pur essendo un'azienda grande e consolidata, con uffici in Asia e in Europa, A2Zen è rimasta fedele al suo stile da boutique, fondendo insieme il meglio dei due mondi. Ora, A2Zen sta portando la sua vasta esperienza nel design di fascia alta e nel carattere italiano ad Antognolla.

La signora Giorgi ci ha parlato dell'ispirazione e dello spirito umbro che hanno portato alla progettazione delle residenze Antognolla. Continuate a leggere per scoprire opere murarie fatte di vino, olio e sole.

Cosa le è venuto in mente quando ha messo piede ad Antognolla?

È stato molto tempo fa e mi sono subito innamorata dell'energia, della tranquillità e ho sperato di poter lavorare al progetto. Dopo tanti anni di lavoro all'estero, ci è piaciuta l'opportunità di lavorare su qualcosa di così vicino al nostro patrimonio e di far emergere i tratti più tradizionali che sarebbero piaciuti a un mercato internazionale.

Com'è stato il processo di progettazione delle residenze?

È stato un processo lungo, perché abbiamo dovuto combinare molti aspetti: le esigenze dell'operatore, quelle del cliente, la nostra visione e il progetto dell'architetto. L'ispirazione principale è venuta dal design di Podere Colleprato, un casale indipendente al centro del campo da golf. Abbiamo poi sviluppato il progetto per adattarlo alle residenze.

Cosa rende il design che avete creato unico per Antognolla?

Per questo progetto tutto è stato progettato su misura. Anche i pezzi di proprietà sono stati personalizzati in base alle nostre esigenze. Ci siamo sforzati di mantenere sempre un senso del luogo, che si può ritrovare nelle finiture utilizzate, in particolare la pietra bianca, i dettagli in ferro battuto e l'uso di legno naturale e strutturato. Abbiamo accostato gli elementi tradizionali a linee moderne e comfort contemporanei, ma abbiamo sempre mantenuto le finiture tradizionali, come i tessuti di lino e i tappeti di lana, a fondamento del design.

Quali temi umbri ha utilizzato nel progetto?

Ci siamo concentrati su tre temi principali che sono elementi fondamentali del paesaggio rurale umbro: vino, olio e sole. Di conseguenza, gli accenti cromatici hanno privilegiato il verde oliva, le sfumature del bordeaux e un tocco di giallo.

Come avete selezionato i collaboratori?

Abbiamo lavorato a lungo con gli artigiani della regione e li conoscevamo bene. Questo è stato il nostro valore aggiunto come designer. Ci è piaciuto molto collaborare con l'azienda ceramica locale Rometti per produrre le lampade da comodino uniche che abbiamo progettato e che loro hanno sapientemente realizzato a mano.

Quali sono gli oggetti appartenenti alle residenze Antognolla che non si trovano altrove?

Ci siamo particolarmente divertiti a progettare i tappeti su misura per replicare gli intricati motivi del Cotto tradizionalmente utilizzati per i pavimenti o le decorazioni murali.

Cosa significa per voi sostenibilità?

Sostenibilità significa sostenere le piccole imprese locali piuttosto che le grandi multinazionali. Significa ridurre le emissioni di anidride carbonica acquistando materiali prodotti localmente. Abbiamo ottenuto tutto questo a pieni voti nella progettazione delle residenze.

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Elizaveta Terletskaya

Restaurare i tesori della storia umbra

I volti di Antognolla

Conversazione con Elizaveta Terletskaya, Senior Design Manager di Antognolla

Quanto può essere impegnativo trasformare un castello del XII secolo in un moderno resort di alto livello?

L'ambizioso progetto di trasformare il castello di Antognolla in un resort Six Senses, preservando al contempo il suo patrimonio storico, è un compito che richiede un'immensa creatività e precisione. A guidare questa straordinaria impresa è Elizaveta Terletskaya, Senior Design Manager di Antognolla.

“Negli edifici storici ristrutturati è particolarmente impegnativo cercare di soddisfare tutti i requisiti operativi, migliorando al contempo lo stato dell'edificio e gestendo i vincoli esistenti. Questo delicato equilibrio è fondamentale per preservare l'essenza storica del castello di Antognolla, assicurando al contempo che soddisfi gli standard contemporanei di un resort di lusso".

Architetto per formazione e professione, Elizaveta ha alle spalle 15 anni di esperienza internazionale in hotel di prima categoria. Nell'ambito delle sue responsabilità, coordina circa 20 consulenti di progettazione che si occupano del design architettonico e degli interni e dei sistemi di ingegneria del progetto Antognolla. Quando le è stata offerta l'opportunità di guidare la trasformazione del castello, ha accettato la sfida con una miscela di rispetto per la storia e di gusto per il lusso moderno.

“Lavoro nel settore alberghiero da molti anni, ma non smette mai di stupirmi la complessità di questi edifici. C'è uno spazio dedicato alla zona residenziale, ci sono strutture F&B, piscine, sale conferenze, e bisogna conoscere le specificità di ognuna di queste aree, da una cucina di livello Michelin agli studi di yoga, dalle saune ai giardini. La scala di Antognolla, considerando l'intero territorio che comprende le residenze, la parte di restauro, le nuove costruzioni e i vigneti, è immensa, ma allo stesso tempo è umana e accogliente".

L'approccio di Elizaveta alla progettazione di hotel di fascia alta è racchiuso nella sua convinzione che "non esistono dettagli non importanti", dalla disposizione strategica di servizi moderni come i frigoriferi a scelte estetiche come il colore dei tovaglioli in un ristorante. Inoltre, afferma che la sfida di fondere il vecchio con il nuovo in un edificio storico è significativa. Il restauro di Antognolla è ancora più impegnativo perché comporta non solo una ristrutturazione strutturale, ma anche un profondo rispetto per il passato del castello. “Per qualsiasi lavoro di ristrutturazione, studiamo prima gli archivi e le vecchie fotografie per ricreare correttamente l’immagine storica".

Una delle componenti degne di nota dei lavori di restauro è la cappella di Sant'Agata. Il team di Antognolla è impegnato non solo nel restauro della cappella, ma anche nel recupero dei manufatti mancanti. “Non vediamo l'ora di riportare la chiesa al suo antico splendore e di renderla

nuovamente parte della comunità locale. Questo è molto importante per noi. La religione ha storicamente svolto un ruolo importante nella vita dell'Umbria e noi la rispettiamo".

Elizaveta spiega che quando l'attuale proprietario ha rilevato la proprietà nel 2013, la maggior parte degli oggetti che erano presenti nel castello e nella chiesa nel XIX e XX secolo erano andati persi. Ora, il team di Antognolla è in missione per ritrovarli e ricollocarli, una volta restaurati gli edifici, nella loro sede originaria.

“Ora che stiamo eseguendo lavori di restauro in tutte le aree storiche della proprietà, stiamo cercando tutti gli oggetti originali che appartenevano al sito per preservare l'autenticità del luogo com'era... Siamo riusciti a rintracciare due dipinti a olio e un tabernacolo da tavolo della chiesa che sono stati trasferiti in un convento locale a Canneto", dice.

I dipinti a olio erano originariamente appesi ai due lati dell'altare principale della cappella di Sant'Agata. Quello di sinistra raffigurava Santa Elisabetta e San Giovannino (1), mentre quello di destra raffigurava una Madonna con Gesù e San Giovannino (2). Il tabernacolo era situato presso l'altare e conteneva l'Eucaristia consacrata, che costituisce una parte importante della cerimonia religiosa cristiana.

Questi oggetti sono stati rimossi da Antognolla, sono stati poi temporaneamente conservati in una chiesa di San Giovanni del Pantano, un paese vicino, e successivamente trasferiti in un convento di Canneto nel 1998. Da allora i dipinti sono conservati in una sala di preghiera all'interno del convento. Si stima che i manufatti abbiano 500-600 anni.

Il team di Antognolla è ora alla ricerca del secondo gruppo di manufatti, che si pensa siano conservati in un museo di Perugia. Naturalmente speriamo di restituire questi oggetti ad Antognolla. Vorremmo riportare tutto il più possibile allo stato originale. Abbiamo già un progetto di restauro per la cappella, che prevede il ripristino della pavimentazione originale, delle panche, della balconata del coro, degli altari...".

Elizaveta dice che, una volta completata, la cappella sarà aperta al pubblico e diventerà una bellissima destinazione per le cerimonie nuziali. Grazie a Elizaveta, al team di Antognolla e ai suoi proprietari, la storia di Antognolla continua.

Fototratteda'Antognolla.Storiaearchitettura'di ErmannoPolla-GrifoPerugia,2001.

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Vistadellachiesadalcorosopral’ingresso (1) (2)

SCOPRIAMO L'UMBRIA

Itinerario per l’Umbria:

un viaggio tra storia e bellezza

Di Paolo Sperini, storico dell'arte e guida turistica in Umbria

In Umbria il tempo sembra essersi fermato e basta percorrere pochi chilometri per ritrovarsi in luoghi dove si assapora la storia. Antiche feste si celebrano in borghi incantevoli, dove i rituali si ripetono da secoli e dove basta uno sguardo per rendersi conto che si stanno esplorando luoghi unici.

Uno di questi luoghi è Gubbio, che ospita uno dei centri storici meglio conservati d'Europa, dove ogni anno, il 15 maggio, si svolge una delle feste religiose più antiche del mondo: La Corsa dei Ceri. La festa è caratterizzata da squadre che trasportano tre strutture di legno alte 10 metri e sormontate da statue di santi. Le squadre issano le strutture sui ceraioli e poi corrono in salita per le strade di Gubbio fino alla Basilica di Sant'Ubaldo. L'evento risale al XII secolo ed è dedicato al patrono della città, Sant'Ubaldo.

Oltre a essere nota per il festival, Gubbio presenta alcune brillanti soluzioni ingegneristiche , come la sua iconica piazza sospesa, che ospita il bellissimo Palazzo dei Consoli, uno dei più interessanti esempi di architettura civile dell'Italia centrale.

Anche il santo viaggiatore San Francesco passò per la città, proveniente dalla non lontana Assisi, altro borgo simbolo del Medioevo umbro. Assisi ha dato i natali non solo a San Francesco ma anche alla pittura italiana. Il pittore fiorentino Giotto, che insieme ad altri grandi maestri decorò la Basilica di San Francesco, introdusse nell'arte uno dei primi esempi di prospettiva pittorica. Qui, arte e spiritualità si completano perfettamente.

Ispirati da questa armonia, i cittadini di Assisi hanno dato vita alla festa del Calendimaggio nel 1927. Il Calendimaggio è una festa popolare tradizionale che celebra il ritorno della primavera e il rinnovo del ciclo della vita. La festa consiste in rievocazioni storiche della vita medievale, rappresentazioni di mestieri, carri allegorici e sfide musicali che alla fine vengono giudicate da una giuria di prestigiosi esperti del settore.

Se vi trovate in zona dal 12 al 22 luglio, fate un salto a Perugia, che da cinquant'anni ospita il più importante festival jazz d'Europa, Umbria Jazz. Si tratta di un festival iconico all'aperto dove si possono ascoltare alcune delle figure più importanti della storia del jazz e ospiti speciali, come Lenny Kravitz, che si esibirà al festival nel 2024.

Tra le note musicali che riempiono le strade e le piazze, visiterete una città con sette musei e più di 2.000 anni di storia, dove tutte le epoche sono ben visibili. Da non perdere i sotterranei della Cattedrale di San Lorenzo, dove, scendendo per 25 metri, si può viaggiare nella storia dall'epoca degli Etruschi, passando per il periodo romano e tornando al Medioevo, quando Perugia era residenza papale.

Se preferite la musica classica, l'opera o il balletto, abbiamo la soluzione perfetta: Il Festival dei due Mondi di Spoleto. Dal 1958, i visitatori godono di spettacoli di alto livello in un'atmosfera raffinata e vivace in varie location di questa dinamica città. Tra le piazze, i teatri e i giardini di Spoleto, potrete godere di un ricco programma immerso nella bellezza.

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Rocca Albornoziana, Spoleto

Il centro di Spoleto è il Duomo, con una facciata romanica di rara bellezza e un interno ricco di dipinti di inestimabile valore di grandi maestri del Rinascimento come il fiorentino Filippo Lippi e il Pinturicchio, il pittore preferito da Papa Alessandro VI. Da non perdere il gioiello architettonico della città, il Ponte delle Torri, che coniuga in maniera straordinaria il paesaggio al contesto urbano.

Una tappa obbligata del vostro viaggio è la città di Spello e la sua magica festa annuale del Corpus Domini, quando le suggestive strade della città si ricoprono di fiori per le cosiddette infiorate. Quest'anno la festa si svolgerà il 2 giugno, quando circa due chilometri di strade e vicoli saranno ricoperti da un tappeto floreale realizzato con i petali di oltre 70 tipi di fiori diversi. L'effetto è incredibile ma breve: dura solo fino al passaggio della processione religiosa, qualche ora dopo.

Con la sua pietra rosa e la sua posizione in cima a un crinale, Spello offre ai viaggiatori panorami pittoreschi e un'atmosfera magica. Il capolavoro artistico più importante della città è la Cappella Baglioni nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, dipinta nel Rinascimento dal Pinturicchio.

Quando si parla di Rinascimento, non si può dimenticare Pietro di Cristoforo Vannucci, detto il "Perugino". Il più importante maestro umbro tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento, il Perugino realizzò una serie di progetti famosi, tra cui gli affreschi delle pareti della Cappella Sistina. Per questo motivo, si consiglia di visitare la sua città natale, Città della Pieve, un borgo che si distingue per il suo colore rosso dovuto ai tradizionali mattoni rossi.

Nel piccolo oratorio di Santa Maria dei Bianchi, il Perugino ha lasciato uno dei suoi capolavori più iconici, l'AdorazionedeiMagi (dipinto nel 1504). Questo grande affresco occupa l'intera parete di fondo, consentendo agli spettatori di apprezzare appieno l'indiscussa abilità di questo grande pittore.

Il momento migliore per visitare il borgo è durante il Palio dei Terzieri, un periodo di rievocazione storica di 10 giorni, istituito negli anni '60, che si svolge solitamente nella seconda metà di agosto (le date di quest'anno non sono ancora state rese note, ma dovrebbero essere dal 9 al 18 agosto). Il paese con tutti i suoi abitanti fa un tuffo nel passato, tornando ai tempi del Perugino. Durante l'evento si possono gustare i piatti tipici della tradizione nelle taverne storiche e assistere a vari spettacoli, tra cui una bellissima sfilata. Il tutto si conclude con un'avvincente sfida tra i tre terzieri(quartieri), dove, armati di arco e frecce, i partecipanti devono cercare di colpire le sagome in movimento dei tori chianini.

Foto di: umbriatourism.it

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ChiesadiSanMicheleArcangelo,Perugia Duomo, Spoleto Spello Corsa dei Ceri, Gubbio

OttavianoNellidaGubbio,Cappella StoriedellaVergine,part.Cappella 1424,Foligno,PalazzoTrinci.(Foto: ComunediFoligno-ServizioMusei)

architettoniche, meraviglie secondo noi...

LA SCARZUOLA A MONTEGABBIONE

L'originalissimo complesso architettonico dell'architetto Tomaso Buzzi, risalente al XX secolo, con elementi fantastici, scale sproporzionate e gallerie, che lascia un'impressione indelebile nei visitatori.

Fotodi:@lascarzuola

DUOMO DI ORVIETO A ORVIETO

Una cattedrale gotica del XIV secolo dedicata all'Assunzione della Vergine Maria. La facciata della cattedrale è decorata con vivaci affreschi, mosaici, sculture ed elementi in bronzo.

Fotodi:Unsplash.com

VILLA DEI MOSAICI A SPELLO

Una delle più straordinarie scoperte archeologiche dell'Umbria, con quasi 500 metri quadrati di tessere musive recuperate che comprendono decorazioni geometriche, disegni di animali selvatici e creature mitiche, figure umane e scene di vita quotidiana antica.

Fotodi:VillaDeiMosaicidiSpello

PALAZZO DEI PRIORI A PERUGIA

Un municipio gotico che oggi ospita la Galleria Nazionale dell'Umbria, una galleria d'arte di fama internazionale con una collezione di dipinti e sculture dal XIII al XIX secolo. Leggete nel nostro primo numero [qui], l’approfondimento sulla mostra celebrativa dedicata nel 2023 dalla Galleria al pittore rinascimentale italiano Pietro Perugino.

©GalleriaNazionaledell’Umbria.Fotodi:MarcoGiugliarelli

PALAZZO TRINCI A FOLIGNO

L'antica residenza dei Trinci, famiglia che governo la città dal 1305 al 1439, che attualmente riunisce sotto il suo tetto diversi musei e una galleria d'arte.

Fotodi:ComunediFoligno–ServizioMusei

BASILICA DI SAN FRANCESCO AD ASSISI

Un capolavoro gotico con un tocco lombardo, patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Per saperne di più sulla Basilica, leggete il primo numero della nostra rivista qui

Foto di: umbriatourism.it

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Cari lettori,

Se avete già visitato l'Umbria, saprete che è una delle destinazioni di viaggio più raffinate e non convenzionali per gli appassionati di architettura. Queste sono le sei meraviglie architettoniche che preferiamo e i monumenti imperdibili di questa incantevole regione, tutti da esplorare.

In Umbria troverete una miscela di architettura medievale, romanica e rinascimentale. Il patrimonio architettonico della regione copre ogni epoca storica fino ai giorni nostri: dall'approccio pratico del periodo etrusco al simbolismo religioso del Medioevo, da cui è nato un sofisticato stile contemporaneo.

Ci vediamo in Umbria, punto d'incontro tra arte, storia e architettura.

Cordiali saluti, Antognolla

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Gli angoli nascosti

Umbria, Affari fondenti, una questione di cioccolato

Quando il signor Giordano Mangano entrò per la prima volta nel piccolo atelier di cioccolato del padre a Perugia, più di 20 anni fa, non sapeva nulla della produzione di cioccolato. Fu proprio il padre Giacomo a trasmettergli tutti i segreti per produrre il cioccolato seguendo i metodi tradizionali del passato: lavorando ogni pezzo uno ad uno per creare un prodotto unico e perfetto. Oggi il signor Mangano è l'erede delle cioccolaterie Augusta Perusia, che hanno mosso i loro primi passi dall'atelier voluto dal padre.

“Non posso dire che nel lavoro del cioccolatiere ci sia un aspetto che risalta più degli altri, più o meno preferito. Direi che non è propriamente un lavoro, è più uno stile di vita. Ecco perché non tutti possono o vogliono farlo, perché significa sposare il proprio lavoro. Sono sposato con il cioccolato da quando ero piccolo”, racconta sorridendo.

A Perugia il cioccolato è più di un dolce: è un emblema culturale, un'eredità storica e una forma d'arte vivente. Tutto ebbe inizio nei primi anni del 900 con la nascita di un piccolissimo laboratorio di pasticceria nel centro storico della città, in via Alessi, e con una ricetta di Luisa Spagnoli. In seguito, con l'arrivo dell'imprenditore Giovanni Buitoni, questa piccola bottega divenne una delle più grandi fabbriche di cioccolato del mondo: la Perugina. La popolarità del cioccolato portò la "fama del cioccolato" alla città di Perugia e fece nascere numerose altre cioccolaterie.

Il signor Mangano dice che non è un caso che suo padre abbia lavorato per 20 anni nel laboratorio di ricerca e sviluppo della Perugina prima di fondare Augusta Perusia. Lì, nei laboratori della fabbrica che ha reso Perugia e il suo cioccolato famosi in tutto il mondo, ha imparato le tecniche e i segreti della produzione artigianale del cioccolato.

L'approccio del signor Mangano verso la creazione di nuovi sapori e nuove forme è organico, guidato dai flussi e riflussi della vita. Nel suo mestiere, Mangano impiega un'arte meticolosa, dando priorità alla perfezione in ogni pezzo di cioccolato. “Non ci sono tecniche artigianali particolari - spiega Mangano - Si tratta piuttosto di un processo specifico, come la realizzazione di cioccolatini con uno stampo individuale per raggiungere la perfezione, o di cioccolatini al liquore, un metodo che richiede due giorni".

Il processo di produzione del cioccolato è difficile da descrivere a parole, dice il signor Mangano, ma Augusta Perusia offre ai suoi ospiti l'opportunità di vedere gli artigiani al lavoro nel suo atelier a vista in Via Piccolpasso. Inoltre, il cioccolatiere collabora con i produttori locali, inserendo nelle sue creazioni specialità regionali come l'olio extravergine d'oliva o il vino Sagrantino Passito.

Un altro evento di spicco che ha ulteriormente rafforzato la reputazione "cioccolatosa" dell'Umbria è Eurochocolate, il famoso festival internazionale del cioccolato che si tiene a Perugia da 30 anni.

Ispirandosi all'Oktoberfest di Monaco di Baviera, Eugenio Guarducci ha immaginato un festival che celebrasse il patrimonio cioccolatiero di Perugia. Il suo sogno si è concretizzato il 23 ottobre 1994. Il festival, inizialmente un tributo alla ricchezza cioccolatiera della città, si è trasformato in un faro che attira ogni anno milioni di amanti del cioccolato da tutto il mondo. È più di un festival: è una testimonianza dell'amore duraturo di Perugia per il cioccolato.

Trent'anni dopo, il Presidente di Eurochocolate Guarducci parla ad Antognolla Magazine della sua visione del futuro del cioccolato in Umbria.

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Cioccolatiere

- “Non è un vero e proprio lavoro, è più uno stile di vita”.

EugenioGuarducci,FondatorediEurochocolate (FotodiEurochocolate)

“Eurochocolate – spiega Guarducci - contribuisce in modo significativo all'incremento del turismo, non solo a Perugia ma in Umbria in generale. Inoltre, ha favorito la creazione di nuove aziende nel settore del cioccolato, al punto che oggi si può parlare di un vero e proprio distretto del cioccolato".

Guarducci sottolinea che i turisti "cercano esperienze coinvolgenti, sorprendenti o esclusive che la nostra meravigliosa regione può certamente offrire".

Guardando al futuro, Guarducci immagina una chocolatecity permanente a Perugia, capace di consolidare ulteriormente il suo status di polo mondiale del cioccolato. “Mentre stiamo pianificando la 30ª edizione di Eurochocolate, sta prendendo forma anche il progetto che coltivo da anni, una Città del Cioccolato nel centro storico di Perugia.’

“Diciamo che il 2024 sarà un anno in cui la dolcezza dell'Umbria si arricchirà di deliziose e imperdibili sorprese", conclude. Il mondo del cioccolato di Perugia ci aspetta, desideroso di essere assaporato.

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FotodiCioccolatoAugustaPerusia

Intervistiamo Ermanno Polla

Avendo abbracciato ed essendo stato abbracciato da Antognolla nel corso della sua vita, il signor Polla condivide momenti, pensieri e sensazioni di questa magica regione.

Cosa la ha attirata inizialmente verso lo studio dell'architettura medievale?

Da bambino ero interessato all'astronomia e ai viaggi nello spazio, ma la mia passione mi ha portato a Roma per studiare architettura. Il castello di Antognolla era un importante centro di formazione. È stato fonte di ispirazione per la mia curiosità; mi ha spinto a indagare il passato, a entrare nella materia architettonica. Il castello e le sue torri - ma soprattutto i suoi tetti - sono diventati un raro punto di osservazione della realtà. L'essere umano produce, crea, inventa per coloro che verranno dopo. Un architetto può evidenziare aspetti che non sono facilmente percepibili a prima vista.

Com'era vivere nel castello di Antognolla?

Vivere in un castello era qualcosa che avevo visto solo nei film. Quando mio padre ci disse che saremmo andati a vivere in un vero castello in Umbria, provai un'ondata di emozione. Il fatto che stessimo andando in un castello mi ha aiutato a superare la paura di abban donare il mare vicino a Rimini, dove vivevamo. Ricordo ancora la prima volta che l'ho visto: dalla macchina, circondata da alberi, ho visto apparire la valle, il paese e il castello, che da lontano sembrava ancora più imponente.

Mi sentivo come una persona importante che viveva nel castello. La mia stanza era la più bella: circondata da affreschi con motivi scultorei floreali in cui dominavano il blu, l'arancione e il bianco. Al centro della stanza c'era una loggia con un dipinto di Cupido che reggeva uno specchio. La volta era a padiglione con quattro lunette. La sala era chiamata Sala del Vescovo.

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“Era la mia fucina, il mio laboratorio, l'oggetto di un interesse viscerale. Sentivo che quelle pareti erano un tutt'uno con me, erano l'estensione del mio corpo”.

La stanza che mi affascinava di più, però, era l'armeria: sulle pareti brillavano i riflessi delle spade incise, mentre al centro alcune teche contenevano vecchie pistole e in un angolo c'erano armature del XVI secolo che incutevano un certo timore e soggezione. In quella sala, nella mia mente, ho vissuto duelli e conquiste. Mi sono sentito come Ruggero d'Antognolla, ricordato per il suo coraggio e la sua forza di volontà.

Lei è architetto ma anche pittore. Come è nato tutto questo?

Il muro su uno dei lati del cortile aveva una nicchia in cui non c'era nulla. L'impulso a fare qualcosa era forte: non sapevo scolpire, ma sapevo disegnare. Ero un pittore autodidatta e l'osservazione era la mia guida. Durante le mie passeggiate per il castello trovavo le idee fondamentali per i miei futuri dipinti. Tutto ciò che mi circondava era colore. Ho sempre cercato di catturare nelle mie tele l' "atti mo fuggente" fatto di colori brillanti e mutevoli che mi accompagnava anche nei sogni. Ho dipinto il castello da ogni angolazione, quasi sempre circondato dal color argenteo degli ulivi.

Nel suo studio Sul Castello di Antognolla, lei ha esplorato la comunità che un tempo viveva nei pressi del castello. Come vede il rapporto tra le singole strutture architettoniche e le comunità circostanti?

Guardavo con curiosità le persone che vivevano nel villaggio, con i loro carri trainati da buoi bianchi, e i bambini che presto divennero miei compagni di gioco. Era una comunità disponibile e unita. In ottobre tutta la zona si animava per la vendemmia e il dolce profumo del mosto inebriava l'intera valle. Carri pieni di uva arrivavano fino alla cantina sul sagrato della chiesa, e noi bambini correvamo a rubarla.

Intorno al pozzo, nel cortile, c'era un'intercapedine che serviva a nascondere il cibo: un bene prezioso durante la guerra. Il pozzo fungeva anche da frigorifero naturale per le bevande, rinfrescandole nelle calde giornate estive umbre. La chiesa, come luogo di incontro fisico e spirituale, è ciò che ha reso Antognolla non solo un villaggio ma anche una comunità. In essa si svolgevano le funzioni religiose nei giorni festivi, soprattutto d'estate, dove si riunivano tutte le persone dei dintorni. Dopo la Messa ci si salutava e ci si scambiava commenti sulle notizie della settimana. Anche la Pasqua era una festa speciale. Secondo la tradizione umbra, i cesti contenenti le torte pasquali a base di formaggio, uova e vino, insieme al capocollo e ad altri alimenti, venivano portati in chiesa per essere benedetti e il loro contenuto veniva poi consumato il giorno della festa.

Dalla cima della torre più alta del castello, insieme ad alcuni amici, abbiamo vissuto la nostra prima eclissi solare: un evento indimenticabile che non sarebbe stato possibile in assenza di una simile struttura architettonica.

Cosa significa essere “umbri”?

La terra dei miei antenati era il Piemonte, e sono nato in un paese di collina, Brusnengo, immerso nel verde di vigneti e frutteti. Sono arrivato in Umbria all'età di 12 anni e mi sono sentito accolto da questa terra ricca di storia. Sono diventato umbro per scelta. È qui che mi sono sposato e dove i miei figli hanno trascorso le loro estati, spensierati. Scegliere la vita, la bellezza e la natura: questo è ciò che fa l'Umbria e questo è ciò che rende me umbro.

JAZZ VAI COL signor

mmaginate di inseguire il suono nostalgico di un sassofono lontano negli stretti vicoli medievali di Perugia. O forse preferite l'immagine di battere i piedi al ritmo di un tamburo, su una terrazza estiva, mentre il sole tramonta. La colonna sonora che sicuramente vi farà ripensare con nostalgia al vostro soggiorno in Umbria è offerta da uno dei festival jazz più famosi d'Europa.

“Ho scelto di dedicare il festival al jazz perché sono sempre stato un grande appassionato di jazz", afferma Carlo Pagnotta, fondatore di Umbria Jazz.

Pagnotta ha fondato Umbria Jazz nella sua regione natale nel 1973, dopo anni di esperienza nell'organizzazione di concerti jazz e nella frequentazione di festival musicali in Italia e all'estero. Da allora, il festival ha ospitato le esibizioni di icone come Miles Davis, Quincy Jones, Liza Minnelli, Tony Bennett, Lady Gaga e tanti altri, e ha collaborato con rinomate istituzioni italiane e mondiali per coltivare la prossima generazione di leggende del jazz.

Ma il jazz non è sempre stato il benvenuto in Italia. “Il jazz è nato negli Stati meridionali degli USA", spiega Pagnotta. “È arrivato relativamente tardi in Italia perché, a partire dagli anni Trenta, il regime fascista sviluppò una crescente avversione per questo genere musicale e lo vietò".

Fortunatamente, si scopre che il jazz non si conforma né al classico ritmo di 4/4 né ad alcuna legge. Un tempo l'Umbria era una destinazione improbabile per i ritmi sincopati e i sassofoni, ma ora la regione è diventata un punto di riferimento per migliaia di appassionati di jazz in tutto il mondo. Parte dell'attrattiva è la fusione unica di musica, storia e architettura del festival, grazie al luogo in cui si tengono i concerti.

“L'Umbria, conosciuta come il "cuore verde" d'Italia, è una piccola regione con location stupende, ed era facile trovare spazi per gli eventi. Negli anni Ottanta, Umbria Jazz ha abbandonato l'idea itinerante e, da allora, si è stabilito a Perugia, svolgendosi nell'arco di 10 giorni nel mese di luglio. Nel 1993 è iniziato il festival invernale a Orvieto e quest'anno abbiamo festeggiato i 30 anni di Umbria Jazz Winter", spiega Pagnotta.

In estate, i concerti si tengono all'aperto vicino ad alcuni dei luoghi più belli di Perugia, come la Chiesa di San Francesco d'Assisi. L'Umbria Jazz Winter di Orvieto si è svolto in luoghi come il Palazzo del Popolo in stile gotico e il Duomo di Orvieto, dove l’acustica raffinata incontra capolavori architettonici.

“Con i suoi 50 anni di storia, Umbria Jazz è tra i festival più longevi e importanti del mondo, e di questo siamo molto orgogliosi. Questo grazie a tutti coloro che, nel corso degli anni, hanno contribuito al successo della manifestazione. Umbria Jazz ha una squadra eccezionale e prevedo un grande futuro per il festival, con la Regione Umbria in testa a sostenerlo".

Il festival Umbria Jazz 2024 si svolgerà dal 12 al 21 luglio. Visitate il sito web per prenotare i vostri biglietti.

Nell foto (da sinistra a destra): Chick Corea, Carlo Pagnotta, Herbie Hancock

Passato e presente si fondono insieme:

inside al Six Senses di Roma con Francesca Tozzi

Entrando al Six Senses Rome, all'interno delle mura storiche di Palazzo Salviati Cesi Mellini, vi troverete avvolti in un'atmosfera in cui la storia di Roma si fonde perfettamente con il design contemporaneo di Patricia Urquiola. Situato all'interno dell'area storica di Roma dichiarata patrimonio dell’Umanità dall'UNESCO e protetto dalla Soprintendenza delle Belle Arti, il Palazzo è un'impressionante testimonianza della magnificenza architettonica della Città Eterna. Ogni angolo dell'hotel racconta una storia, invitando gli ospiti a immergersi in un'autentica esperienza romana interpretata sulle note del XXI secolo.

Con oltre 20 anni di lavoro nell'ospitalità di lusso dall'Italia a New York e ritorno, Francesca Tozzi è tornata nel 2021 a Roma, sua città natale, in qualità di Direttore Generale del Six Senses Rome. L'hotel è stato inaugurato nel marzo 2023 ed è diventato il primo albergo urbano Six Senses in Italia. In una conversazione con Antognolla Magazine, Francesca descrive come gli elementi classici si fondano in armonia con il design contemporaneo e sostenibile dell'hotel.

Francesca afferma che il design dell'hotel è profondamente radicato nel classicismo romano e nella storia della città.

"Patricia Urquiola ha scelto materiali, colori e dettagli che parlano di Roma, del suo patrimonio storico, del classicismo romano e l'architettura originale ha guidato l'intero concept. I materiali utilizzati nel progetto sono rappresentativi della città, a partire dalle pietre locali italiane come il travertino e il marmo cipollino".

Il nostro tour inizia nella hall del piano terra del Six Senses Rome. Qui, il pavimento in travertino italiano cattura immediatamente l'attenzione, evidenziando un forte legame con l'architettura originale della città. L'area della reception è una meraviglia moderna, con una parete di vetro ornata da una serigrafia digitale che rende omaggio agli affreschi di Villa Livia. È il luogo ideale per chi vuole ammirare come la tecnologia d'avanguardia possa ridare vita alla cultura e alla storia.

(Infoto:SixSensesRome,diJohnAthimaritisPhotography)

Six Senses Rome

Poi ci avventuriamo nella spa, un santuario sereno che sposa ad arte il mito di Apollo e Dafne nel design. Nel mito, Eros colpisce Apollo con una freccia e lui si innamora immediatamente della ninfa Dafne. Dafne, però, respinge Apollo. Alla fine Dafne viene catturata ma, avendo chiesto protezione alla natura, si trasforma in alloro, sfuggendo così ad Apollo. Francesca aggiunge: "Questo parallelismo con la mitologia è una lettura poetica legata al tema del benessere e del rapporto con la natura, soprattutto con l'acqua".

Passando attraverso le camere e le suite, la filosofia del design sostenibile diventa evidente, con pareti realizzate con l'antica tecnica romana del Cocciopesto, utilizzando polvere di mattoni e argille naturali.

"Questo materiale è stato scelto da Patricia Urquiola non solo perché è estremamente resistente, ma anche perché è sostenibile, in quanto ricavato dagli scarti dei mattoni. I pavimenti della zona umida della spa sono realizzati con inserti di scaglie di marmo Cipollino. Questo materiale si ottiene combinando le scaglie di marmo più grandi con cemento e ossidi naturali. Inoltre, il travertino, la pietra locale di Roma, diventa un elemento di design significativo in tutti gli spazi", dice Francesca.

Nelle camere da letto, l'uso del travertino in blocchi opus incertum riflette un approccio attento all'utilizzo delle risorse, riducendo al minimo gli sprechi di materiale, in linea con i forti valori di sostenibilità di Six Senses. I tappeti interni sono realizzati in lana naturale o rigenerata, il tessuto d’elezione dell'Impero Romano.

La nostra ultima tappa è la Chiesa di San Marcello Al Corso, situata proprio davanti all'hotel. Per preservare l'eredità culturale di Roma e sostenere la comunità locale, il Six Senses Rome ha deciso di ristrutturare la facciata della chiesa.

"La chiesa di San Marcello Al Corso è il nostro vicino di casa e siamo fortunati ad avere un sito storico come questo a portata di mano. Il Six Senses Rome ha sponsorizzato i lavori di restauro della facciata della chiesa in uno sforzo continuo per sostenere la conservazione dell'inestimabile patrimonio culturale di Roma", conclude. La storia della chiesa può essere esplorata attraverso una delle esperienze culturali dell'hotel.

Il detto dice: quando sei a Roma fai come i romani. Il Six Senses Rome ha fatto proprio questo, mantenendo il suo design architettonico sostenibile, pratico, elegante e, naturalmente, senza tempo come la Città Eterna.

(Infoto:FrancescaTozzi,diStefanoScatà)

fatti

Cinque SULL'Umbria

Fotodi:umbriatourism it

1. Regime fiscale favorevole

L'Umbria è una delle poche regioni che beneficia della flat tax del 7% sui redditi esteri per i pensionati. Inoltre, l'Italia è nota per la sua aliquota fiscale flat per gli individui HNWI e UHWI che desiderano spostare qui la loro residenza fiscale e vivere la dolce vita

2. Pasta made in Umbria

Gli umbricelli sono la pasta tradizionale dell'Umbria. Lunghi come spaghetti ma ben più spessi, si ritiene che la loro origine risalga a secoli fa, partendo dalle storiche città di Spoleto e Foligno. Si preparano solo con acqua, farina e olio e sono storicamente legati alle tradizioni contadine. Oggi vengono preparati in tutta l'Umbria, per i pranzi in famiglia, nelle osterie tradizionali e nei ristoranti Michelin.

Fotodi: um

4. L'industria aerospaziale umbra

Sebbene sia conosciuta soprattutto per la sua natura e i suoi borghi medievali, l'Umbria è anche un centro industriale. È sede di un cluster aerospaziale composto da 28 partner industriali, tra cui l'Università di Perugia. L'aeronautica, lo spazio e l'ingegneria potrebbero non essere le prime cose che vi vengono in mente quando fate un'escursione nella lussureggiante Antognolla, ma l'Umbria è piena di sorprese e spazi inaspettatialmeno sulla Terra!

3. Il luogo di nascita di San Valentino

San Valentino è il patrono di Terni, conosciuta come "la città dell'amore". Terni, situata a poco più di un'ora di auto da Antognolla, è considerata la città natale di San Valentino e celebra il suo santo ogni 14 febbraio, insieme al resto del mondo.

5. Popoli antichi

Gli Umbri sono considerati tra i popoli Italiani più antichi. In greco antico il termine ombros si riferiva alle forti piogge, e gli umbri presero questo nome perché riuscirono a prosperare nonostante queste. Per fortuna, gli acquazzoni in Umbria hanno oggi assunto un valore molto più romantico!

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Foto di: umbriatourism it Fotodi:Valerio Clementi Foto di:umbriatourism.it Fotodi:umbriatourism. it

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