Antognolla Magazine Autumno/Inverno 2024

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AntognollaMAGAZINE

Italia, uno Stile di Vita

EDIZIONE LA DOLCE VITA

La dolce vita attraverso lo Swing

DOMANDE&RISPOSTE CON COSTANTINO ROCCA

Vivere il vino

Riconnettiti con la natura

LE 3 MIGLIORI

DESTINAZIONI UMBRE

Innamorati

del tuo angolo d'Italia

ED ENTRA A FAR PARTE DELLA COMUNITÀ SIX SENSES

CON IL DOTTOR RICCARDO COTARELLA Passione, scienze e arte della vinificazione

I Volti di Antognolla

OSPITA BASAK PEKDIKER: DESIGN

SOSTENIBILE PER UNO STILE DI

VITA SANO

Da cuoca autodidatta a chef stellata

CONOSCIAMO ADA STIFANI

VALORIZZARE LA CULTURA ITALIANA Da Deruta con la ceramica:

CONTENUTI

Italia, uno Stile di Vita

4 La dolce vita: l'edizione più dolce di Antognolla

6 Cosa significa per te la dolce vita?

Il tuo spicchio d'Italia

8 Innamorati del tuo angolo d'Italia ed entra a far parte della comunità Six Senses

Gastronomia

14 Cosa c'è di nuovo a La Boiola?

18 Vivere il vino: Passione, scienza e arte della vinificazione con il Dottor Riccardo Cotarella

20 Da cuoca autodidatta a chef stellata: conosciamo Ada Stifani

Cultura

22 Da Deruta con la ceramica: Mantenere le tradizioni, valorizzare la cultura italiana

24 Enrico Bronzi: il Maestro dietro la Sagra Musicale Umbra

La Golf Life

26 Cosa c'è di nuovo ad Antognolla Golf?

28 La dolce vita attraverso lo Swing: Domande&Risposte con Costantino Rocca

30 Goodwood e Antognolla: Conversazione con i Direttori

Vita all'aria aperta

34 L'offerta di Antognolla

36 Riconnettiti con la natura: Le 3 migliori destinazioni umbre

38 I Volti di Antognolla ospita Basak Pekdiker: Design sostenibile per uno stile di vita sano

Ospite speciale

40 Six Senses Courchevel: Alla scoperta dell'Art de Vivre con Itziar Bilbao

Conclusioni

42 Richieste di informazioni

la vitadolce

Italia, uno Stile di Vita

Benvenuti al terzo e dolcissimo numero di Antognolla Magazine, a tema la dolce vita!

L’idea de “La dolce vita”, che rimanda alla "dolcezza della vita", diventa popolare dopo l'omonimo film di Federico Fellini (La Dolce Vita, 1960). Passata dal film allo stile di vita, la dolce vita si traduce in un caldo abbraccio di tutto ciò che amiamo dello stile di vita italiano: eleganza, cultura, famiglia, cucina, bellezza e tempo libero. Questo è ciò che volevamo catturare in questa edizione della nostra rivista.

'Italia non solo offre la bellezza, la storia e il comfort di una vita europea, ma è anche a breve distanza da Regno Unito, Francia, Germania e altri importanti paesi.

Perché l'Umbria? Secondo le parole di Filippo Busoni, CEO dell'agenzia immobiliare di lusso Dreamer, "l'Italia centrale è particolarmente attraente per la vicinanza geografica sia alla città sia alla natura. Dalle regioni del Lazio, Toscana e Umbria, i residenti possono godere della cultura e del dinamismo di Roma, ma anche della tranquillità della natura e delle attività all'aria aperta. Inoltre, Milano è raggiungibile in automobile e Londra con un breve viaggio in aereo. Qui i residenti hanno davvero tutto".

Presto potrai godere la “dolce vita” di Antognolla, nella tua residenza o nel futuro resort, dove è stato completato oltre il 90% delle opere strutturali per l'area Spa e Wellness e per le Resort Suites. Puoi già raggiungerci al nostro ristorante La Boiola, dove ti aspettano un'esperienza gastronomica tradizionale e un'ospitalità familiare. Nelle vicinanze, il nostro campo da golf è già praticabile ed è stato nominato per due volte "Miglior Campo da Golf d'Italia" dai World Golf Awards. Andiamo!

VIVERE ALLA MANIERA ITALIANA

Cosa significa per te la dolce vita?

Abbiamo chiesto ai nostri ospiti e amici di condividere con noi cosa significa per loro la dolce vita. Ecco alcune delle nostre risposte preferite e le esperienze che i nostri ospiti non vedono l’ora di vivere:

“Frammenti di vita”. momenti!”

“Eleganza nei dettagli. Sapori sofisticati accostati a una natura rigogliosa”.

“Famiglia, amici, golf, mare, sole, vino e cibo”.

Avere un momento di piacere e di svago ogni singolo giorno”.

“Momenti attraversati con un po' di nostalgia”

“Godersi la vita”.

“Un aperitivo rilassante dopo un round di golf coinvolgente”.

“Cibo, vino e buona compagnia”.

“Un giro in barca sul lago con un bicchiere di prosecco in mano”.

“Shopping di brand locali di abbigliamento”.

“Passeggiate serali in un villaggio medievale con il jazz in sottofondo”.

“Ricerca del tartufo e degustazione di cioccolato”.

Cosa definisce la dolce vita?

Alla domanda quale parola scelta fra un elenco descrive meglio la dolce vita, il 60% degli intervistati ha risposto eleganza, mentre il restante 40% si è equamente diviso tra svago e connessione

Puoi aspettarti questo e molto altro.

Innamorati del tuo angolo d'Italia ed entra a far parte della comunità Six Senses

Il tuo spicchio d'Italia

In nessun altro Paese l'arte, la gastronomia e la gioia di vivere si intrecciano così facilmente.

iamo onorati di aprire le porte a una nuova era del vivere ad Antognolla con le prime 17 abitazioni disponibili per l'acquisto molto presto. Per una selezione molto speciale di famiglie e di persone questa è un'opportunità unica di entrare nella storia intrecciando i propri nomi all'affascinante passato di Antognolla. A partire da un magnifico borgo in collina, la nostra favola fa il primo passo nel mondo moderno.

Sullo sfondo magnifico della campagna italiana incontaminata, le residenze e il resort rappresentano un arazzo unico di Umbria autentica e antica e di comfort ultramoderno.

Le 17 residenze, chiamate Borgo Massarello, comprendono abitazioni da una a quattro camere da letto volute per celebrare il fascino della cultura europea e della vita familiare. Borgo come uno dei tanti, piccoli e pittoreschi, centri abitati sparsi in tutta la regione e noti per il loro interesse storico.

Le residenze offrono servizi completi e una vita senza affanni: Six Senses Antognolla Resort è il primo e unico resort residenziale brandizzato dell'Umbria, la regione al Centro dell’Italia. Dopo anni di meticolosa pianificazione, gli edifici storici che ospiteranno il resort sono in via di restauro in modo attento e sostenibile, unendo l'antico al contemporaneo.

Gli architetti di fama internazionale Woods Bagot hanno progettato ogni residenza in modo che si integri armoniosamente nel suo contesto storico, su modello di una tradizionale cittadina umbra in cima a una collina. Le 17 residenze comprendono sia ville indipendenti che appartamenti con una o quattro camere da letto e dimensioni variabili da 128 a 431 metri quadrati. Queste residenze, splendidamente arredate, offriranno la soluzione perfetta chiavi in mano, con interni curati meticolosamente dai designer di A2Zen e completamente arredati per ogni esigenza. Per conoscere la visione che si cela dietro le residenze, leggi l'intervista al co-fondatrice di A2Zen Rovena Giorgi pubblicata nel numero precedente.

Ogni proprietario avrà accesso a una preziosa selezione di servizi curati da Six Senses, compreso il pluripremiato campo da golf a 18 buche progettato da Robert Trent Jones II. La comunità che animerà Antognolla avrà accesso all’esclusiva Six Senses Spa di 3.000 metri quadrati e ai servizi di benessere, alla varietà di ristoranti autentici, alla lounge dedicata ai proprietari, ai 25 chilometri di sentieri per escursioni a piedi e in bicicletta e a molte altre attività all'aria aperta.

a tenuta e il futuro resort offriranno ai proprietari

estati baciate dal sole e caldi inverni accanto al caminetto, oltre all'opportunità di immergersi in una comunità affiatata e di creare ricordi che dureranno tutta la vita.

Potranno godere di boschi incontaminati, laghi avvolti dalla foschia, terre coltivate punteggiate da vigneti e uliveti, orizzonti bordati da cipressi e borghi di abitazioni e case coloniche tradizionali restaurate con cura. Il fulcro è ovviamente il Castello, che presto ospiterà camere, suite e una miriade di servizi che arricchiranno la vita grazie all’incrollabile sogno di Six Senses.

Siamo lieti di poter accogliere i nostri ospiti nella nostra casa colonica di Colleprato, che è stata progettata, rifinita e arredata secondo le stesse specifiche delle future residenze. Per maggiori informazioni, scrivi a residences@antognollaresidences.com

La creazione di una fiaba

Interni, Il design e l'architettura delle residenze

rroccato su una collina ondulata che domina il castello medievale, Borgo Massarello è il risultato del lavoro congiunto di un team di livello mondiale composto da architetti pluripremiati, interior designer ed esperti di conservazione del patrimonio locale. Insieme hanno dato vita a una visione sensibile, fondando vecchio e nuovo in un luogo dove il legame con la terra è importante quanto il patrimonio millenario che lo permea.

L'Italia è abitata fin dalla preistoria, quindi non c'è da stupirsi che ci sia una così preziosa gamma di arte e architettura, con colonne classiche, affreschi ornati, bellissime basiliche e rovine romane famose in tutto il mondo. Tutti questi elementi raccontano la storia di una terra e, allo stesso modo, Woods Bagot ha voluto raccontare la storia di Antognolla con l'architettura delle residenze.

Nel creare le abitazioni, i pluripremiati architetti hanno sfruttato le bellezze naturali e il patrimonio culturale, inserendoli perfettamente all'interno di un ambiente tranquillo in cui vivere, lavorare, rilassarsi e

giocare. Gli interni accoglienti e autentici si riversano su terrazze coperte di pergolato, piscine turchesi scintillanti e architetture paesaggistiche che adorano il sole e incorniciano la vista sulla valle, sul castello e sugli spettacolari green del campo da golf.

Ispirati alla tradizionale vita familiare italiana, gli accoglienti salotti con caminetto incontrano la pietra rustica, i fantasiosi mosaici e le piastrelle e il legno a vista. A completamento di tutto ciò, un pacchetto di arredi chiavi in mano è stato meticolosamente realizzato dai designer italiani di A2Zen, che si sono ispirati al sole, agli ulivi e ai vigneti per creare spazi di benessere all'interno delle case.

In ogni spazio si percepiscono le radici antiche delle origini di Antognolla. Aspettatevi divani sinuosi e morbidi, tavoli in legno naturale, pietra locale a vista, piastrelle in ceramica Cotto Etrusco fatte a mano e marmo Botticino. Grande attenzione alle texture organiche e alle finiture di pregio, i designer hanno lavorato con gli artigiani locali per ottenere i pezzi più autentici, dando vita a una lieve sensazione di atemporalità, che si esprime con dolcezza nell'ambiente domestico.

“Ciò che mi ha fatto innamorare di Antognolla è che questo luogo, da molti punti di vista, ti dà l'impressione che sia lì da sempre - è un luogo che appartiene all'eternità. Nel frenetico mondo moderno, dimentichiamo per cosa siamo veramente qui, e il diverso senso del tempo e del suo rapporto con la vita in Italia ti permette di fermarti, pensare e apprezzare le cose più piccole, che spesso sono le più importanti di tutte”.

Woods Bagot è uno studio di architettura globale con 17 sedi in 6 regioni del mondo. Classificato al sesto posto nella BD World Architecture 100, il suo impressionante portfolio vanta resort e residenze alberghiere in cinque continenti. Lo studio opera con un'etica progettuale fondata sul pensiero collettivo con comunità, creativi e designer. A completare la splendida architettura di Woods Bagot ci sono gli interni di A2Zen, fondata nel 2006 da Massimo Paradisi e Rovena Giorgi. L'estro italiano di Massimo e il background internazionale di Rovena sono una combinazione perfetta e nel corso degli anni il team di giovani designer provenienti da tutta Europa ha creato un marchio residenziale unico e distinto che cattura il vero design italiano.

Gastronomia

Cosa c'è di nuovo a La Boiola?

Il Ristorante La Boiola si trova da tempo nella tenuta e offre sia piatti veloci per i golfisti che cene raffinate. La cucina e gli interni del ristorante riflettono la cultura umbra attraverso un mix di stili contemporanei e tradizionali. Gli interni tipici e il ricco menù del ristorante, realizzato dallo chef Filippo Amenduni, renderanno la visita davvero piacevole.

La Carta del ristorante è stata pensata per offrire i migliori prodotti locali, tra cui l'olio d'oliva di produzione propria e il primo spumante di Antognolla, imbottigliato nel 2024 e pronto da gustare nel 2026. Molti sanno come godersi la vita al massimo, ma pochi (come i nostri amati ospiti!) sanno come godersela al meglio.

Curiosità: la specialità della capitale italiana, la pizza romana, si distingue per la sua croccantezza e friabilità. È questo che la differenzia dalle pizze di altre regioni italiane, come la pizza napoletana.

Una ricetta del Pizzaiolo

Michele Proietti rivela un ingrediente segreto per la pizza in esclusiva per i lettori di Antognolla Magazine.

Per l'impasto

- 100 g di farina di tipo 1 con germe di grano

- 60 g di acqua

- 20 g di sale

- 0,3 g di lievito

- 25 g di olio extravergine di oliva, preferibilmente umbro

Per il condimento

- 100 g di salsa di pomodoro San Marzano

- Mozzarella di bufala (Denominazione di origine protetta)

- Parmigiano stagionato 30 mesi

- Basilico fresco

- Olio extravergine di oliva

Procedimento

Ricettaper1pizzaBufalaD.O.P.(DenominazionediOrigineProtetta)

1. Metti la farina nel mixer e inizia a mescolarla. Questo aiuterà a ossigenarla e a eliminare l'umidità in eccesso (un altro dei segreti dello chef). Poi aggiungi il lievito e quasi tutta l'acqua. Impasta per 8-10 minuti. L'impasto deve uscire a una temperatura compresa tra i 22°C e i 25°C e quindi, a seconda della stagione, ti consigliamo di utilizzare acqua fredda o tiepida.

2. Aggiungi il sale e l'acqua rimanente. Impasta per altri 2 minuti e aggiungi lentamente l'olio al centro della ciotola.

3. Una volta ottenuto un impasto omogeneo, lascialo riposare per almeno un'ora a temperatura ambiente prima di tagliarlo in pagnotte e metterlo in frigorifero (4°C) per 24-36 ore. Lasciare le pagnotte in frigorifero per 24-36 ore renderà la pizza più facile da digerire.

4. Tira fuori le pagnotte dal frigorifero, aspetta che tornino a temperatura ambiente e poi stendi la pasta per pizza: 33-34 cm.

5. Aggiungi la salsa di pomodoro sulla pasta stesa e un filo d'olio.

6. Cuoci la pizza in forno a una temperatura di 320°C-330°C per 2-2,5 minuti.

7. Una volta sfornata la pizza, aggiungi la mozzarella di bufala strappata a mano (suggerimento: sii generoso, aggiungi la mozzarella fino ai bordi), una manciata di Parmigiano, abbondante basilico e olio extravergine d'oliva. Buon appetito!

La farina con germe di grano è l'ingrediente segreto dello chef - svelato! È ricco di sostanze nutritive, fibre e zinco e conferisce all'impasto un aroma e un sapore unici.

In Italia, gli chef specializzati in pizza hanno un titolo proprio: il pizzaiolo. Il nostro a La Boiola è Michele Proietti. Originario di Roma, si è trasferito a Perugia due anni fa e vanta 10 anni di esperienza nell'arte della pizza. Le sue specialità sono la pizza romana, la tipica pizza di Roma, e la pizza alla pala, tradizionale street food romano riconoscibile dal suo impasto lungo e rettangolare.

“Vivo il vino nella mia vita quotidiana. Mi piace raccontarlo alle persone che mi circondano perché il vino è un elemento di unione.”

VIVERE IL VINO:

e arte della vinificazione PASSIONE, scienza

con il Dottor Riccardo Cotarella

l vino è solo uno degli elementi essenziali della dolce vita. Poeti, musicisti, direttori della fotografia, scrittori e artisti hanno elogiato il vino nella letteratura e nell'arte. Ma dietro il romanticismo e la glorificazione del vino si nasconde una scienza rigorosa che coinvolge i processi chimici e fisici e i fattori di successo della vinificazione.

Riccardo Cotarella, uno degli enologi italiani più rinomati al mondo, sostiene che se la vinificazione richiede passione e cultura, sono necessarie anche scienza ed esperienza. E ora, con l'impatto dei cambiamenti climatici, il ruolo fondamentale della scienza nel processo di vinificazione sta tornando in auge.

Cotarella non ha bisogno di presentazioni nel settore vinicolo. È uno dei co-fondatori dell'azienda familiare Famiglia Cotarella, presidente di Assoenologi e consulente enologico molto richiesto, anche per i vigneti di Antognolla.

“Il vino è molto rappresentativo dell'Italia e qualsiasi vino made in Italy ispira immediatamente fiducia e desiderio. Il vino è passione e cultura, ma per crearlo servono scienza ed esperienza. A partire dai primi anni 2000, i cambiamenti climatici hanno portato a mutamenti notevoli nella qualità del vino. Ora vendemmiamo il vino tre settimane prima del solito, perché fa più caldo, ma nonostante questo siamo riusciti a ottenere vini ricchi di zuccheri e tannini grazie al nostro approccio scientifico. È qui che ritorna il ruolo fondamentale della scienza nella vinificazione".

Si dice che il vino migliore sia quello che piace di più. Di conseguenza, il Dottor Cotarella spiega che il vino perfetto non può esistere in termini di gusto perché i gusti sono soggettivi e fluttuanti. Il modo per valutare il vino è la scienza.

“In termini scientifici, è possibile spiegare le qualità positive o i difetti di un vino. Il vino deve essere prodotto con precisione e nulla può essere lasciato al caso. Bisogna prestare un'attenzione maniacale a elementi come la temperatura e l'uso di lieviti selezionati, tra gli altri”.

Sottolinea che, grazie agli enologi, la viticoltura è diventata una professione istituzionalizzata che ha portato all'innovazione e a vini di altissima qualità.

Cotarella spiega che il terroir - la combinazione di suolo, esposizione e posizione geografica - è uno dei fattori più importanti che influenzano la qualità del vino. Il compito dell'enologo è quello di identificare le caratteristiche del terroir proprio delle varie regioni ed esprimerle attraverso il vino. Ritiene, poi, che la duratura tradizione vinicola italiana abbia un futuro brillante grazie alla ricca biodiversità del suolo.

“L'Italia è incredibilmente varia per quanto riguarda i vitigni. Le nostre uve crescono in un'ampia gamma di territori ed è il territorio che influenza il prodotto finale. Un vino veramente buono e senza tempo deriva dalla sua peculiarità e noi siamo fortunati perché nessun altro paese al mondo è così ricco di biodiversità come l'Italia".

Per quanto riguarda i vini umbri, dice, sono generalmente espressivi e caratterizzati da un clima favorevole.

“Ad Antognolla in particolare, il terreno ricco di argilla, il clima e la perfetta esposizione al sole grazie ai vigneti terrazzati daranno vita a un prodotto finale ben strutturato ed elegante", afferma Cotarella.

Forse non siamo tutti esperti nella scienza della vinificazione, ma per nostra fortuna possiamo godere della cultura del vino che guida il Dottor Cotarella nel suo mestiere. “Il vino è fonte di cultura ed è l'unico ingrediente dell'industria alimentare e delle bevande che esiste da millenni e che si evolve nel tempo". Brindiamo al piacere sempiterno e alla scienza in continua evoluzione!!

“Il vino riflette il cuore e l'anima di chi se ne prende cura.”
Riccardo Cotarella

Ada Stifani è la prima chef donna a ricevere una stella Michelin in Umbria e tra le poche donne a farlo in Italia. Lavava piatti per finanziare gli studi universitari di chimica, abbandonati poi per formarsi come chef autodidatta spinta da determinazione e gusto.

Nel 2022, la Stifani ha aperto il ristorante di alta cucina Ada Gourmet , che ha ottenuto una stella Michelin nel 2023; lei stessa afferma che il suo risultato è particolarmente significativo in un settore come quello della ristorazione, dove le donne sono spesso sottorappresentate nonostante il loro talento e impegno. Ad Ada piace pensare che il suo successo sia fonte di ispirazione per tutte le donne che aspirano a seguire i loro sogni culinari.

In un'intervista con Antognolla Magazine, parla di ciò che la ispira, della cucina umbra e della visione che sta dietro al progetto Ada Gourmet.

Uno dei suoi primi lavori è stato lavare i piatti nei ristoranti mentre studiavi all'università. Quali sono state le sue principali fonti di ispirazione e di studio?

La mia fonte di ispirazione sono stati i proprietari del ristorante Aladino, dove lavoravo all'epoca. Ho acquisito molte conoscenze grazie alla loro grande cultura culinaria. All'inizio del terzo anno di università, decisi di abbandonare gli studi per intraprendere una carriera professionale nel mondo della cucina. Ho trascorso molto tempo in cucina e ho iniziato a coltivare questa mia passione.

Qual è la storia di Ada Gourmet?

Il mio obiettivo era quello di aprire un ristorante di alta cucina, puntando a traguardi ambiziosi. L'idea era quella di creare un progetto gastronomico semplice ma di qualità, nel tentativo di trasmettere ai clienti i sapori delle mie origini culinarie, la Puglia e l'Umbria, dove sono cresciuta professionalmente.

‘La dolce vita per me è fare ciò che piace’.

In qualità di prima chef donna in Umbria ad aver ottenuto una stella Michelin, cosa pensa del suo ruolo nell'aprire la strada ad altre donne nell'industria culinaria?

Sono orgogliosa di aver aperto questa strada alle donne nel mondo della cucina umbra, dimostrando che con passione, dedizione e talento è possibile raggiungere risultati eccellenti e rompere le barriere di genere in un settore ancora dominato dagli uomini. Il riconoscimento di essere la prima chef donna umbra a ottenere una stella Michelin ha un significato che va oltre il mio successo personale. È fondamentale che le nuove generazioni vedano modelli femminili in tutti i campi, compresa la gastronomia, per capire che il genere non limita le loro possibilità di successo.

Perché ha deciso di creare un ristorante gourmet piuttosto che un altro tipo di locale?

Sono venuta in Umbria per studiare, quindi la mia crescita professionale è avvenuta qui. Nel 2006 ho aperto un altro ristorante, L'Officina, che è ancora presente nella Guida Michelin. Ho deciso di rimanere in Umbria perché mi piaceva la regione. Poiché ero affascinata dalla cucina molecolare e dall'attenzione ai dettagli che questo stile di cucina richiede, volevo creare un ristorante gourmet per rompere gli schemi della cucina tradizionale.

Come descriverebbe le sue emozioni una volta appresa la notizia della stella Michelin e come continua a migliorare la sua pratica culinaria?

Quando ho ricevuto l'e-mail con le nomination, ero paralizzata dall'emozione e incapace di reagire immediatamente, poiché nulla era ancora certo. Quando sono salita sul palco per ritirare il premio, mi tremavano le gambe. Ho persino avuto difficoltà a mettermi la giacca!

Oggi continuo a esplorare nuove tecniche e a cercare costantemente qualcosa di nuovo che permetta a tutto il team di svilupparsi, continuando anche a studiare da autodidatta. Dopo aver raggiunto questo obiettivo, sento che è arrivato il momento di lavorare ancora più duramente per continuare a migliorare, innovare e reinventare la gastronomia.

In che modo le sue radici nel Salento continuano a influenzare la sua cucina oggi, anche se vive in Umbria?

Ogni piatto racconta la storia delle tradizioni umbre e pugliesi, fondendo le tecniche e i sapori delle due culture. L'attaccamento alle materie prime culinarie delle mie origini influenza molto la mia cucina. Inoltre, l'esperienza e l'apertura al confronto del team ci permettono di bilanciare tradizione e innovazione nelle nostre ricette.

La dolce vita è una frase che ha un significato culturale importante in Italia. Come interpreta questo concetto nel mondo culinario?

La dolce vita per me è fare ciò che ti piace. Nel mio lavoro, questo si traduce nel divertimento di creare piatti, nell'attenzione ai dettagli, nell'avere un team unito e nel trasmettere tutto questo nel piatto

Ada Stifani

Cultura

Da Deruta con la ceramica: Mantenere le tradizioni, valorizzare la cultura italiana

Da oltre sessant'anni la famiglia di Giorgio Moretti porta avanti la tradizione medievale della lavorazione della maiolica, un tipo di ceramica smaltata con forme e colori che decorano uno sfondo bianco brillante. Deruta, una tranquilla cittadina medievale umbra con meno di 10.000 abitanti, è uno dei principali centri di produzione della maiolica in Italia e nel mondo. Nascosta da qualche parte tra i pittoreschi vicoli tipicamente umbri e i muri di travertino di Deruta si trova L'Antica Deruta, l'azienda di famiglia del signor Moretti.

La storia de L'Antica Deruta inizia quasi 60 anni fa quando Alviero Moretti, figlio di artigiani ceramisti locali e padre di Giorgio, decise di fondare il proprio laboratorio, L'Antica Deruta, insieme alla moglie Mirella, insegnante d'arte. Quello che era iniziato come un piccolo laboratorio artigianale divenne presto un'azienda leader nel settore della ceramica, esportando vasellame e mobili negli Stati Uniti, in Canada, in Medio Oriente, in Corea del Sud e in Giappone.

Oggi, con la passione e la determinazione ereditate dai genitori, Giorgio e sua sorella Camilla, la terza generazione della famiglia Moretti, continuano a trasformare l'artigianato e il patrimonio artistico di quel piccolo laboratorio in un'eredità contemporanea. Per il signor Moretti, la ceramica significa "coltivare le radici e continuare una tradizione millenaria".

“Deruta vanta una lunga storia di eccellenza nella ceramica italiana. Grandi maestri dal Rinascimento in poi hanno lavorato a Deruta e molte ceramiche antiche di Deruta sono presenti nei più importanti musei del mondo come il Louvre, l'Hermitage, il Metropolitan e il Victoria and Albert. Mantenere e coltivare le radici qui è essenziale per continuare una tradizione millenaria".

Storicamente, la ceramica smaltata è un prodotto dell’area che oggi chiamiamo Medio Oriente. Si dice che l'artigianato sia stato introdotto in Europa attraverso la Spagna, allora sotto il dominio islamico, all'inizio del XV secolo. I vasi decorati furono importati da Maiorca, in Spagna, in Italia, dove fiorì l'arte della maiolica. L'artigianato divenne un punto fermo dell'arte rinascimentale italiana nel 1500, in un'epoca in cui la maiolica era un'arte che pochi potevano permettersi. Set di piatti e pentole troppo intricati per essere utilizzati come stoviglie venivano esposti durante i banchetti dei ricchi per intrattenere - e impressionare - gli ospiti con storie dipinte ispirate alla mitologia e al cristianesimo.

Oggi la tradizione della maiolica è maggiormente conservata a Deruta e in poche altre città italiane come Urbino e Castel Durante. Secondo il signor Moretti, a Deruta ci sono molte piccole e grandi imprese che attraversano le generazioni e che rappresentano la ricchezza del patrimonio artistico e culturale della regione. Per quanto riguarda L'Antica Deruta, dice, il motto è sempre stato "ricerca, qualità, cultura". Ogni prodotto è realizzato a mano nella fabbrica dell'azienda ed è sempre accompagnato da un certificato di garanzia. Nonostante la meccanizzazione e la digitalizzazione siano sempre più diffuse, L'Antica Deruta mantiene l'originalità creativa e l'artigianalità dei suoi prodotti.

“La trasformazione digitale che stiamo vivendo non ha cambiato la nostra produzione, che è ancora fatta a mano. Utilizziamo forni computerizzati per la cottura delle ceramiche, ma per il resto del processo tutto viene ancora eseguito come secoli fa", spiega.

Il signor Moretti afferma che custodire la tradizione italiana al 100% nella produzione è ciò che considera la dolce vita. Per lui, il termine significa "offrire ai nostri clienti prodotti che hanno un'anima e che sono sempre prodotti con cura dai nostri maestri artigiani in Italia".

Abbina alla tua visita a Deruta un tour guidato de L'Antica Deruta e una visita al Museo della Ceramica

Giorgio Moretti
Foto di: L'Antica Deruta

festival è annoverato tra i pilastri della musica classica europea insieme al Festival di Salisburgo e al Maggio Musicale Fiorentino.

esibito nelle più importanti sale da concerto di tutto il mondo. La sua carriera include l'insegnamento al Mozarteum di Salisburgo e la direzione di numerosi importanti festival musicali.

In un'intervista con Antognolla Magazine, il maestro Bronzi ci ha parlato della storia e dell'importanza del festival, oltre che delle ricche tradizioni musicali dell'Umbria.

Il festival è considerato il più antico della regione. Qual è la sua storia?

La Sagra Musicale Umbra, con la sua ricca storia che risale al 1937, è stata fondata da Guido Carlo Visconti di Modrone. La sua età dell'oro è stata durante gli anni di Francesco Siciliani. Nonostante le alterne vicende, il festival oggi si distingue come un importante evento con un tema e una storia espressa in molti modi spesso fantasiosi.

Oggi, la Sagra Musicale Umbra non è solo un importante evento musicale, ma anche una vocazione spirituale che attrae molte delle migliori energie della zona. Unisce la presenza di grandi concertisti con la magia della terra umbra.

Quali sono i suoi obiettivi come direttore della Sagra Musicale?

La sfida della Sagra Musicale Umbra non è solo quella di rimanere fedele alla sua storia, ma anche di cogliere i continui cambiamenti nel mondo della fruizione musicale.

Ci sono altri festival con cui la Sagra Musicale collabora in Umbria o nel mondo?

La Sagra Musicale è un'emanazione della Fondazione Perugia Musica Classica, che sovrintende anche alla programmazione degli Amici della Musica di Perugia. La Fondazione è attiva tutto l'anno e organizza concerti di musica classica per tutte le età, con un imponente lavoro di divulgazione e un’offerta per le fasce più deboli della comunità.

Qual è il tema dell'edizione di quest'anno, la 79ª, e dove possono trovare informazioni coloro che sono interessati a partecipare?

Il tema di quest'anno è la notte. Verrà espresso in molti modi, tra cui la musica sacra, l'opera, la musica di molte culture lontane, la musica corale e la musica da camera. Tutte le informazioni utili sull'evento si trovano sui social media e sul sito web, che sono costantemente aggiornati.

Può parlarci un po’ della storia musicale e delle tradizioni italiane?

Una delle peculiarità della nostra ricerca è che spesso combina la musica classica con vari percorsi legati alla musica non scritta. Ciò è valso in passato per il canto sardo "a concordu", per la musica legata al lavoro dell'uomo, per il canto georgiano, per la musica strumentale ungherese. Quest'anno sarà la volta della musica cretese e anche della musica turca legata alla cerimonia sufi dei dervisci rotanti.

Per quanto riguarda le tradizioni puramente italiane, che non sono necessariamente popolari, segnalo con grande piacere il nostro lavoro di quest'anno sulla Bohème di Puccini. L'opera è stata per noi italiani ciò che la letteratura popolare ha rappresentato nell'Ottocento per altri paesi: la nostra vocazione più autentica.

La 79ª Sagra Musicale Umbra si terrà dal 6 al 20 settembre a Perugia.

Foto di: Claudia Ioan
Foto di: Claudia Ioan
Enrico Bronzi e l'Orchestra da Camera di Perugia
Enrico Bronzi e l'Orchestra da Camera di Perugia
Beatrice Rana
Shlomo Mintz
Foto di: Simon Fowler
Foto di: Andrei Birjukov

la golflife

Cosa c'è di nuovo ad Antognolla Golf?

Un anno fa, in questo periodo, l'Italia ha organizzato la sua prima Ryder Cup, trasformando per la prima volta la sua capitale, Roma, in un'importante destinazione golfistica. Siamo orgogliosi di continuare la tradizione iniziata dalla Ryder Cup: mantenere e promuovere lo status dell'Italia come luogo da visitare non solo per gli appassionati di cultura, storia e cucina, ma anche per gli amanti del golf.

Abbiamo collaborato con la leggenda del golf italiano Costantino Rocca per ispirare più italiani a praticare questo sport. Costantino è famoso per aver battuto Tiger Woods nei match play alla Ryder Cup del 1997 e ora è ambassador di Antognolla. Già premiato due volte come "Miglior campo da golf d'Italia" (World Golf Awards 2020, 2022), l'Antognolla Golf è ora annoverato tra i 100 Leading Courses d'Europa e condivide il primo posto come miglior campo in Italia; è stato valutato "Outstanding" nel Golfer's Choice 2024 e quest'anno ha ricevuto l'onore di "Miglior campo da golf d'Italia" e "Miglior manutenzione di un campo da golf in Italia" (Leading Courses). Miglioriamo costantemente il nostro gioco, proprio come te.

D&R con Costantino Rocca

La dolce vita attraverso lo Swing

“Cosa significa per lei la dolce vita, signor Rocca?”

“Essere italiano!", risponde sorridendo alla nostra domanda la leggenda di fama mondiale del golf italiano.

Originario di Bergamo, il signor Rocca e i suoi swing storici, come l'indimenticabile birdie da 60 piedi sull'Old Course di St Andrews nel 1995, sono stati fonte di ispirazione per la nuova generazione di golfisti italiani. Il campione di sempre entrerà nella storia del golf come il primo giocatore italiano a partecipare e vincere la Ryder Cup per il Team Europe nel 1997, battendo Tiger Woods nei match play.

Ora che si è ritirato da una carriera golfistica da sogno, il signor Rocca può ancora essere trovato sul campo, sia che giochi come Ambassador dell'Antognolla Golf, sia che si goda una pausa per entrare in comunione con la natura che tanto apprezza e rispetta. Sempre sorridente e disponibile, il signor Rocca ci ha permesso di dare una “sbirciatina” alla sua tecnica e alla sua vita da golfista.

Qual è la sua routine pre-shot?

Per la maggior parte del tempo ondeggio [la mazza], insomma quando la muovi con le mani per darle fluidità. Non muovo quasi mai i piedi. Può parlarci del suo set-up?

Il set-up è molto importante sia per i professionisti sia per i dilettanti. Valuta la posizione della palla e da lì puoi decidere come posizionarti rispetto ad essa e come affrontare la situazione. Questo, a mio avviso, è ciò che determina il 40% della riuscita di un tiro.

Si concentra su qualcosa di specifico per il suo take-away?

Quando arrivo sulla palla, ho già in mente il colpo che voglio fare. Penso solo al colpo, cerco di sentire la mazza muovendola tra le mani e mi posiziono nel posto giusto in base al gioco - da lì, penso solo allo swing. Mi concentro soprattutto sulla fase di volo e non sul contatto tra la mazza e la palla. Dopotutto, se lo swing è buono, il contatto non può che essere buono!

La distanza è mai stata un punto focale della sua carriera?

Non ero uno di quelli corti, né di quelli lunghi: la distanza non è mai stata un problema. Se faccio tiri più corti di Tiger Woods, dovrò fare un putt e un approccio migliore.

Qual è stato il momento più dolce della sua carriera?

Dolce... Diciamo che quando giochi bene, quei momenti sono sempre dolci. Quando vinci i tornei, poi, è ancora più dolce. Ho vissuto esperienze meravigliose e, anche se non ho sempre vinto, giocare a golf a livello professionale mi ha sempre regalato una dolce sensazione.

Ti racconto un momento agrodolce: l'Open Championship del 1995 a St Andrews. Giocavo contro il golfista americano John Daly. Non vinsi, ma il birdie da 60 piedi che realizzai è uno dei momenti che mi hanno portato dove sono oggi e sono orgoglioso che sia stato un momento significativo non solo per me ma anche per il golf. Più tardi, nel 1997, ho segnato il punto vincente per la squadra europea alla Ryder Cup contro Tiger Woods. Quello è stato un momento di dolcezza condivisa.

Quanto è importante nel golf prendersi del tempo per godere di elementi esterni all'attività stessa, come l'ambiente circostante, la compagnia, ecc.

Se giochi a golf per lavoro, viaggi molto ma non hai molto tempo per girovagare e scoprire il territorio in cui ti trovi. Sei concentrato sul tuo gioco. Quando vai in pensione hai più tempo per esplorare e goderti i frutti del tuo lavoro. Non solo rivisiti i campi in cui hai giocato bene durante la tua carriera, ma assapori anche le attrazioni che ti sei perso in tutte quelle città.

Cosa le piace di più dell'ambiente e della sensazione che si prova ad Antognolla?

Tutto. La natura, il Castello, il percorso, le persone. Queste cose sono bellissime per me. Inoltre, a chi non piace mangiare! La cucina umbra è da provare in qualsiasi stagione e siamo fortunati che Antognolla ospiti il Ristorante La Boiola.

Oltre al duro lavoro, a cosa attribuisce il suo successo?

Ho trovato due persone che hanno creduto in me e che sono riuscite a far credere nel mio potenziale a me e agli altri: Tom Linskey, un tempo direttore della Federazione Italiana Golf, che mi ha lanciato nel mondo del golf, e il mio terapeuta!

Qual è il suo consiglio per tutti i golfisti

A. Giocate a golf! Non sarebbe proprio corretto dire che il golf è rilassante, perché l'esperienza ci dice che non è così e che è facile diventare nervosi sul campo. Quindi, è necessario avere un po' di pazienza e di sangue freddo per rimanere costanti e migliorare.

B. Continuate a provare, ad allenarvi e a sforzarvi di imparare.

C. Il golf nutre un grande rispetto per la natura, per te stesso e per i tuoi avversari. Continuate a onorare e sviluppare queste caratteristiche.

Antognolla Goodwood e

CONVERSAZIONE CON I DIRETTORI

Abbiamo coinvolto i dirigenti di due dei migliori campi da golf d'Europa per un servizio speciale su Antognolla Magazine. Il Direttore del Golf di Antognolla, César Burguière, ha conversato con Gary Beves, Direttore Generale del Golf At Goodwood, una delle più antiche tenute del Sussex, Regno Unito, in una colloquio animato da Matt Lavington, Vice Direttore Generale di Golf At Goodwood.

Golf At Goodwood | Foto di: Mike Caldwell

Dal 2023 Antognolla sponsorizza con orgoglio la Race to Antognolla a Goodwood, che comprende nove tornei che si svolgono durante l'anno. Il vincitore del circuito si aggiudica un'esclusiva vacanza all'Antognolla Golf. Continua a leggere per scoprire cosa rende unici i campi di Goodwood e Antognolla e cosa hanno da offrire ciascuno.

Matt: Grazie a entrambi per aver trovato il tempo di essere qui! Iniziamo dalle basi. Come siete arrivati al golf e alle posizioni che occupate oggi?

Gary: Come molti gestori di club, ho iniziato a giocare a golf in giovane età; l'aspirazione era quella di provare a giocare a livello professionale, ma ho capito molto presto che probabilmente non ero abbastanza bravo per farlo. In realtà sono un professionista qualificato PGA, anche se non sono più un membro della PGA. Ho cercato un'altra direzione e ho fatto carriera passando prima dall’area golf operations, golf membership, poi come assistente del direttore e poi come direttore generale del Golf At Goodwood, posizione che ho ricoperto negli ultimi cinque anni.

César: La mia è una storia simile. Mi sono appassionato al golf da giovanissimo e poi ho iniziato a lavorare al driving range. È così che sono entrato nel mondo del golf: inizialmente raccoglievo le palline. In seguito ho ottenuto la tessera PGA, ma per guadagnarsi da vivere con il golf bisogna essere ad un livello molto alto. Ho deciso di studiare e, beh, entrambi, Gary, siamo finiti a gestire campi da golf! Dal 2017 sono Direttore del Golf di Antognolla.

Matt: Allora, siete entrambi professionisti PGA. Di certo non accompagnerò nessuno di voi due sul campo da golf, questo è certo! Parlateci un po' dei vostri rispettivi campi da golf.

César: L'Antognolla Golf fa parte dell'Antognolla Resort and Residences, un resort che aprirà nei prossimi anni e che sarà gestito da Six Senses Hotels Resorts Spas. Antognolla si trova in Umbria, una regione geograficamente centrale e rigogliosa dell'Italia conosciuta come il "cuore verde" del Paese. La tenuta circonda un castello del XII secolo

che il team internazionale di proprietari sta attualmente ristrutturando. Il campo è stato progettato più di 25 anni fa da Robert Trent Jones Jr. e nel 2018 è stato oggetto di un investimento multimilionario: abbiamo rifatto tutti i bunker con il sistema Capillary Concrete, riprogettando il sistema di drenaggio, implementato con un sistema di irrigazione sostenibile.

Questo ci ha portato a vincere due World Golf Awards come 'Miglior Campo da Golf d'Italia', nel 2020 e nel 2022, e ora siamo molto felici perché quest'anno abbiamo raggiunto la prima posizione nella classifica Leading Courses come Miglior Campo da Golf e Miglior Manutenzione d'Italia. Abbiamo lavorato molto con lo staff e con gli investimenti dei proprietari, e questo sta giovando sia al campo che ai golfisti.

Matt: Sembra fantastico! Gary, a te la parola.

Gary: Il primo Duca di Richmond arrivò a Goodwood, nel West Sussex, per la prima volta nel 1697 e da allora la famiglia è sempre stata presente in questa tenuta di 11.000 acri. È una tenuta molto varia. Ci sono un circuito automobilistico, corse di cavalli, un aerodromo, un hotel, un tiro a segno, un centro benessere, una fattoria, un golf club a 36 buche e molto altro ancora. Il golf è stato praticato per la prima volta nella tenuta nel 1892 e poi, nel 1914, il cinque volte vincitore del British Open James Braid fu assunto dalla famiglia per progettare il Downs Course. Qui abbiamo due campi da golf a 18 buche: il Downs Course, fondato nel 1914, e il Park Course, costruito nel 1989 dall'architetto Donald Steel, a cui si aggiunge il nuovissimo campo corto a sei buche The Copse, inaugurato nel maggio 2024 e progettato da James Edwards.

Gary Beves, Direttore Generale del Golf At Goodwood
César Burguière, Direttore del Golf di Antognolla

Nel 2006, il Goodwood Golf è stato portato all'interno dell'azienda e ha subito un investimento multimilionario, proprio come è avvenuto per Antognolla. Abbiamo il Championship Downs Course a 18 buche, il Championship Park Course a 18 buche e solo cinque settimane fa abbiamo inaugurato anche un nuovissimo campo corto a sei buche, il che è molto eccitante e sicuramente in linea con la direzione di marcia del golf nel Regno Unito.

Matt: Entrambe le sedi sono chiaramente speciali. Gary, puoi dirci qualcosa di più sulle sfide uniche che i golfisti possono aspettarsi a Goodwood?

Gary: Siamo molto fortunati al Golf At Goodwood perché entrambi i campi da campionato presentano sfide diverse. Il Downs Course è quello più affermato ed è un campo da golf in stile downland, quindi con molti dislivelli e una fantastica vista sulla costa e sul mare. L'altro campo, il Park Course, è un campo in stile parkland. È un campo da golf molto più facile da percorrere, ma ugualmente impegnativo. Poter offrire ai nostri soci un'esperienza fantastica, ma con due stili di campi da golf molto diversi, è una cosa davvero unica.

Matt: Senza dubbio anche il terreno di Antognolla è molto vario. César, in che modo questo influenza il percorso del golfista e il golf giocato?

César: All'Antognolla abbiamo 18 buche e il campo da golf ha pochissime zone pianeggianti, il che lo rende una grande sfida per i giocatori di tutti i livelli. Avrai sicuramente bisogno di tutte le mazze della tua sacca per completare un giro con un buon punteggio. Il castello del XII secolo fa da sfondo a tutte le 18 buche, il che rende lo scenario molto bello per i giocatori.

Matt: C'è una buca in particolare che si distingue?

César: Dovrei dire la nostra 18. Si tratta di una splendida buca finale par 4 di 359 metri che si sviluppa verso il Castello in piena vista. È facile distrarsi ma è anche importante concentrarsi, poiché l'acqua che protegge sia il fairway sia il green a tre livelli rende fondamentali la precisione dal tee e dell’approccio. È un par-quattro duro, con un'ambientazione unica, che richiede i vostri tiri migliori per raggiungere un meritato par.

Gary: Per me la buca più memorabile è la seconda, perché è una buca in stile downland molto tradizionale. Devi colpire su un fairway molto ondulato, cercando di posizionarti nel miglior modo possibile. E poi il secondo colpo si trova a circa 30 metri di distanza, quindi c'è un vero e proprio cambiamento di altitudine. Questo mette in gioco tutte le vere sfide di un campo da golf di downland: un tee shot semi-cieco e un secondo shot ondulato.

Matt: Entrambi i campi da golf devono avere buche piuttosto impegnative, visto che entrambi sono stati premiati. Secondo te, perché hanno raggiunto questo successo e come possono entrambe le strutture continuare a essere leader del settore nel 2024?

Gary: Avere un prodotto fantastico sul campo da golf è ovviamente molto importante, ma anche al di fuori del campo da golf, si tratta di essere in grado di fornire livelli di servizio tali da garantire che ogni singola persona che entra dalla porta di Goodwood viva momenti davvero memorabili.

Antognolla, Italia
Antognolla, Italia

Poniamo molta enfasi sull'esperienza dei soci e dei clienti, assicurandoci che dal momento in cui chiudi lo sportello nel parcheggio al momento in cui torni in macchina, tu abbia la sensazione di esserti preso cura di te e di aver vissuto un'esperienza fantastica sul campo da golf.

César: Per noi è assolutamente la stessa cosa. Una volta che hai un buon prodotto e un buon progetto di campo da golf, la cosa più importante è l’esperienza vissuta dagli ospiti. I livelli di servizio sono il fattore chiave insieme alla corretta manutenzione del campo e agli investimenti in nuove esperienze di golf per gli ospiti. La nostra attenzione si concentra sul percorso del cliente, sui livelli di manutenzione e sulla garanzia di superare le aspettative in termini di infrastrutture e design dei campi da golf.

Matt: Entrambi parlate di tutti i punti di contatto nel percorso del cliente. Immagino che questo aspetto sia piuttosto importante quando si vogliono ottenere partnership sicure e di alto profilo nel golf. Avete qualche esempio recente di partnership di cui siete orgogliosi?

César: Abbiamo stretto partnership con campi da golf selezionati in Europa, Asia e Stati Uniti, che fungono da canali fondamentali per migliorare la nostra visibilità in questi mercati chiave. Inoltre, la collaborazione con marchi e aziende di lusso rafforza ulteriormente la nostra posizione nel segmento di fascia alta. Una delle iniziative più interessanti riguarda i nostri ambasciatori e recentemente abbiamo coinvolto la leggenda del golf italiano Costantino Rocca.

Costantino è il vincitore della Ryder Cup del 1997. La Ryder Cup del 2023 si è svolta in Italia, una prima volta per il paese, che ha portato un aumento del turismo golfistico. Abbiamo completato l'evento collaborando con Noto Sondaggi per creare un sondaggio e valutare l'interesse per il golf nel Paese.

Gary: Allo stesso modo, collaboriamo con altri campi e club leader in tutto il mondo e promuoviamo gli ambasciatori. Penso che Antognolla sia un esempio davvero fantastico di una partnership iniziata l'anno scorso e che speriamo continui a rafforzarsi in termini di offerta.

Anche il golf giovanile per noi è una partnership molto importante. Abbiamo molti giovani di talento che sono passati da qui per rappresentare il paese e, se tutto va bene, uno o due riusciranno a raggiungere il palcoscenico dei professionisti che tu e io, César, non abbiamo mai raggiunto. Collaboriamo con un'organizzazione no-profit, chiamata Golfing4Life, che si occupa di sostenere i giovani di talento e impegnati che altrimenti non avrebbero la possibilità finanziaria di svilupparsi.

Matt: Facciamo un confronto tra stili di vita. Perché un golfista italiano dovrebbe essere interessato a recarsi nel Regno Unito per sperimentare il panorama golfistico, e perché un golfista britannico dovrebbe essere interessato a provare il golf in Italia?

Gary: Il Duca di Richmond arrivò a Goodwood per la prima volta nel XVII secolo. Da allora è stata una sola famiglia a gestire la tenuta di Goodwood. C'è un sacco di storia e di eredità qui, e ci sono molte cose che si possono trovare solo a Goodwood. Credo che Golf At Goodwood sia una destinazione ideale per chi vuole giocare in un campo di classe mondiale e vivere un'esperienza di golf che non può essere vissuta in altre parti del mondo.

César: Quando si parla di Italia, la gastronomia, il vino e la cultura sono molto importanti. Credo che questo possa essere un'attrazione per il mercato del Regno Unito. Questa offerta, unita a infrastrutture golfistiche di qualità, rende l'esperienza sensoriale completa. Qui ad Antognolla, il castello risale al XII secolo ed è stato costruito su un monastero benedettino del VI secolo. Nella cripta del castello, sotto la chiesa, ci sono affreschi che hanno quasi mille anni, cosa che non è molto comune trovare sui campi da golf. E poi c'è il sole, ovviamente.

Matt: Sono sicuro che molti golfisti del Regno Unito vorrebbero un po' di quel sole e di quei vini, e certamente i golfisti umbri e di altri paesi vorrebbero sperimentare alcune zone della tenuta di Goodwood che sono tipicamente inglesi. Speriamo di poter assistere a una collaborazione Sussex-Umbria in futuro. Grazie, César e Gary, per l'interessante conversazione!

Golf At Goodwood, UK
Golf At Goodwood, UK
Matt Lavington, Vice Direttore Generale di Goodwood

L'OFFERTA DI ANTOGNOLLA

aperta Vita all'aria

Che si tratti di passeggiare nella tenuta o di giocare a golf sul nostro campo sostenibile, la conservazione della natura fa parte dell'identità di Antognolla. Il nostro obiettivo è quello di preservarla, valorizzarla e invitare anche i nostri ospiti ad apprezzarla. Entro il 2026, gli ospiti potranno praticare diverse attività all'aria aperta negli ampi e pittoreschi terreni del resort. La nostra offerta comprende la ricerca del tartufo, il tiro con l'arco, la fotografia naturalistica, oltre a percorsi designati per l'escursionismo, il ciclismo e la corsa. Potrai anche dedicarti a sport acquatici come il kayak, il paddle boarding e la vela sul vicino Lago Trasimeno. Qui, ogni giorno è un nuovo invito a entrare in contatto con la natura e a godere del suo splendore.

Dopo una giornata di attività all'aria aperta, potrai visitare la Spa di 2.678 metri quadrati che stiamo costruendo. I nostri programmi olistici sono guidati dai valori pionieristici di Six Senses in materia di benessere e sono stati ideati per accompagnare il corpo e la mente verso l’armonia. Quando sarà pronta, la Spa avrà 10 lussuose suite per trattamenti ayurvedici e un hammam, un'ampia area umida con una varietà di saune e piscine speciali, una cupola per la meditazione e molto altro ancora. La cosa più importante è che offrirà ai nostri ospiti uno spazio per rilassarsi e ritrovare la serenità. ***

Caro lettore,

Come potrai avvertire quando entrerai nella tenuta Antognolla, uno dei nostri valori più preziosi è la riconnessione con l'ambiente naturale che ci circonda. Come promesso per aiutarti a entrare in sintonia con te stesso, a rimanere attivo e a ritrovare la tranquillità, ti presentiamo le nostre tre migliori scelte per esplorare il "cuore verde" dell'Italia. Queste destinazioni presentano un mix armonioso di bellezza naturale, avventura all'aria aperta e immersione nella storia, che le rende luoghi imperdibili per chiunque visiti la nostra meravigliosa Umbria. Cammina, vai in bicicletta, nuota, guida e prova la gioia della scoperta.

Cordiali saluti, Antognolla

RICONNETTITI

LE 3 MIGLIORI DESTINAZIONI UMBRE natura

1. Lago Trasimeno

Il Lago Trasimeno è il quarto lago più grande d'Italia. Questo pittoresco lago è circondato da dolci colline, uliveti e incantevoli cittadine medievali, che lo rendono una meta molto popolare tra i visitatori. L'area intorno al lago offre numerosi sentieri per escursioni a piedi e in bicicletta con viste mozzafiato sul lago e sulla campagna circostante. Una delle tre piccole isole del Lago Trasimeno, l'Isola Maggiore - l'unica abitata - è nota per il suo incantevole borgo e per i suoi siti storici, tra cui la Chiesa di San Michele Arcangelo e il monastero francescano del XIV secolo.

Curiosità: il Lago Trasimeno è anche sede di eventi e festival come il Palio delle Barche, una tradizionale gara di barche e un festival che si svolge ogni anno a luglio, o il Trasimeno Music Festival, un festival annuale di musica classica che si tiene in varie località del lago.

DistanzadaAntognolla:40minutiinauto.

2. La Cascata delle Marmore

La Cascata delle Marmore è una delle cascate artificiali più alte del mondo, situata vicino alla città di Terni e immersa nel verde della Valnerina, e offre ai visitatori panorami mozzafiato e una serie di sentieri panoramici. Si trova a un'altezza impressionante di 165 metri ed è divisa in tre cascate separate. L'area circostante è famosa per le attività all'aria aperta come l'escursionismo, la canoa e il rafting. Il belvedere superiore, in cima alle cascate, offre una vista panoramica dell'intera cascata, mentre il belvedere inferiore, in basso, offre una vista ravvicinata del primo salto.

Curiosità: il famoso poeta inglese Lord Byron citò le cascate nella sua poesia "Il pellegrinaggio di Childe Harold", sottolineandone il fascino drammatico.

DistanzadaAntognolla:1orae20minutiinauto.

Conosciuto per le sue sorgenti cristalline e l'atmosfera serena, il parco naturale delle Fonti del Clitunno è stato fonte di ispirazione per poeti e artisti, da Virgilio a Giosuè Carducci. È una destinazione perfetta per godersi la tranquillità della natura. Nel parco sono presenti anche diversi pozzi sotterranei che creano un piccolo lago dalle acque limpide e verdi smeraldo.

Curiosità: nelle vicinanze, i visitatori possono esplorare il Tempietto del Clitunno, un piccolo tempio romano incluso nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO.

DistanzadaAntognolla:50minutiinauto.

Foto di: umbriatourism.it

3. Le Fonti del Clitunno

I VOLTI DI ANTOGNOLLA

sostenibile Design stile di vita sano per uno Basak Pekdiker

Ad Antognolla, Basak guida i team di progettazione e i consulenti che lavorano al progetto con un'attenzione particolare alla sostenibilità e al benessere. È responsabile della conformità del progetto Antognolla agli standard LEED e del perfetto allineamento con i valori di sostenibilità di Six Senses, il futuro gestore del resort.

Che cos’è l'architettura sostenibile e il design per il benessere?

L'architettura sostenibile si riferisce a un'architettura che riduce al minimo l'uso di energia e risorse durante l'intero ciclo di vita degli edifici, contribuendo al contempo al benessere delle persone e dell'ambiente su scala locale e globale. Raggiungere questo obiettivo non è un compito facile e richiede, fin dall’inizio, il coinvolgimento di un gran numero di discipline in un processo di progettazione integrato.

Migliaia di anni fa, i nostri antenati hanno iniziato a creare rifugi per proteggersi dai pericoli del mondo esterno. Oggi, la minaccia di predatori in agguato è scemata e ci troviamo circondati da quattro mura e da comfort moderni. Ma cosa succede se le strutture destinate a proteggerci mettessero a repentaglio la nostra salute e l’intero Pianeta perché non sono più sostenibili ? E cosa possiamo fare per trasformare i nostri rifugi in ripari che non solo proteggano, ma migliorino anche l'ambiente, il nostro corpo e la nostra mente?

Per trovare una risposta ci siamo rivolti a Basak Pekdiker. Laureata in Architettura Sostenibile e Analisi e Modellazione Ambientale degli Edifici, Basak è una professionista accreditata LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) ed esperta nella progettazione di edifici che offrono molto di più di un semplice tetto sopra le nostre teste.

Un concetto a parte, il design per il benessere, significa principalmente sostenere la salute e il benessere degli ospiti di un edificio e della comunità circostante in termini di dimensioni fisiche, mentali ed emotive. Possiamo descriverla come un'architettura che offre spazi salubri e promuove abitudini sane.

Come si concretizzano questi concetti in Antognolla?

ETutto ciò a cui puntiamo in termini di sostenibilità e benessere è già qui ed è profondamente radicato nel DNA di Antognolla da secoli. Stiamo implementando questa tradizione nel progetto in molti modi, combinandola con l'innovazione e la tecnologia del XXI secolo. Un esempio riguarda la progettazione e la gestione dell'edificio in modo da promuovere abitudini sane. Ciò include la coltivazione di alimenti biologici all'interno della proprietà e l'offerta di menù salutari, oltre alla promozione del movimento e dell'attività fisica. Infine, è necessario garantire un'elevata qualità degli ambienti interni scegliendo materiali

privi di contaminanti chimici come i VOC (composti organici volatili) e fornendo filtri dell'aria e livelli di ventilazione adeguati.

Un'altra caratteristica fondamentale del progetto è l'elevata efficienza nella gestione dell'acqua piovana. In Italia l'acqua viene spesso definita "oro blu" e noi siamo ben consapevoli del suo valore. Raccoglieremo l'acqua piovana dai tetti e dalle aree esterne per immagazzinarla nella nostra rete di laghi artificiali già esistente. Solo l'acqua piovana raccolta sarà utilizzata per l'irrigazione, come Antognolla Golf fa già da anni. Inoltre, utilizzeremo una vegetazione autoctona che richiede molta meno acqua e promuove la salute e la stabilità dell'ecosistema locale. Altre caratteristiche includono, ma non solo, l'efficienza energetica e la scelta di materiali naturali, privi di sostanze tossiche e a basse emissioni di carbonio, attività tutte in linea con i valori di Six Senses.

Quali sono le principali attività di benessere dell'Antognolla che gli ospiti possono aspettarsi?

Il progetto prevede una Spa accogliente e rilassante con un'ampia gamma di servizi e trattamenti, il tutto accompagnato da viste spettacolari sulla natura circostante e sul Castello. Inoltre, tra le altre caratteristiche, ci sarà un giardino di erbe e spezie e molti sentieri sulla proprietà per varie attività, dalla mountain bike alle passeggiate, dallo yoga all'aperto al foraging e ai picnic come parte dell'offerta Six Senses. La tenuta di 600 ettari è già dotata di boschi, ulivi e vigneti ed è collegata a una rete di parchi naturali. Se qualcuno vuole fuggire dal mondo caotico della città, Antognolla è il posto migliore per rilassarsi e riconnettersi con la natura.

Hai notato cambiamenti significativi nella visione che le persone hanno della sostenibilità e del benessere negli ultimi dieci anni?

La consapevolezza degli impatti negativi del nostro stile di vita sul pianeta e sulle nostre vite è in forte aumento. Ciò è probabilmente dovuto alle nostre esperienze dirette con i cambiamenti del clima locale e l'inquinamento ambientale, oltre che a una maggiore consapevolezza globale grazie all'accesso alle informazioni. Ad esempio, una volta letto che la quantità di microplastiche che entrano nel nostro corpo ogni settimana è pari alle dimensioni di una carta di credito, vorremo evitare la plastica. Allo stesso modo, quando scopriremo le sostanze chimiche tossiche presenti nell'agricoltura, vorremo consumare più cibo biologico.

Credo che stiamo assistendo a un rinascimento ambientale in cui stiamo cercando di trovare un modo armonioso di esistere sulla Terra. Ora sappiamo che non possiamo stare bene su un pianeta malsano e che la sua salute dipende da noi. La strada è lunga, ma stiamo facendo progressi.

Qual è la tua interpretazione del termine "la dolce vita" nel contesto della sostenibilità?

La dolce vita è una vita vissuta bene. Anche se ci troviamo nei posti più belli e facciamo le cose più piacevoli, non possiamo vivere bene se non siamo in uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e spirituale. Per me, lo stato di questo benessere olistico è ciò che rende la vita "dolce". Quindi, posso dire che il benessere è un prerequisito per la dolce vita

Six Senses Courchevel: Alla scoperta dell' Art de Vivre con Itziar Bilbao

Se come italiani abbiamo perfezionato la dolce vita, i nostri vicini francesi hanno sicuramente imparato l'art de vivre, ovvero l'arte di vivere. Non c'è posto migliore per sperimentare questa filosofia di vita tipicamente francese del Six Senses Residences & Spa Courchevel, sulle Alpi francesi.

Courchevel fa parte di Les Trois Vallées, il comprensorio sciistico collegato più grande del mondo, che attira una clientela di alto livello in cerca di avventure e ricordi indimenticabili con amici, famiglia e deliziosa cioccolata calda di prima qualità tra una sciata e l'altra. Non c'è da stupirsi che Six Senses abbia scelto Courchevel per stabilire il suo primo complesso residenziale in Europa.

"L'area è riconosciuta a livello internazionale per il suo vasto comprensorio sciistico, i servizi di alto livello e la vivace scena aprèsski e si allinea perfettamente con il marchio Six Senses, che si rivolge a ospiti esigenti in cerca di esperienze eccezionali e lussuose", spiega Itziar Bilbao, Direttore Generale di Six Senses Residences Courchevel.

L'esperienza di Itziar nel settore dell'ospitalità è stata affascinante e diversificata e ha abbracciato diverse località. Il suo percorso per diventare Direttore Generale del Six Senses Courchevel è iniziato quando si è trasferita dalla Spagna a Londra all'età di 24 anni e ha scoperto la sua passione per l'industria dell'ospitalità. Dopo aver lavorato in prestigiose strutture nel Regno Unito, in Messico, a Singapore, nelle isole spagnole di Ibiza e Maiorca e in aziende di fama mondiale come Jumeirah, The Ritz-Carlton e Capella, ha sviluppato una solida base nelle operazioni e nei servizi agli ospiti. La sua ricca esperienza, il suo impegno per la sostenibilità e la sua comprovata capacità di creare un ambiente accogliente e rispettoso per gli ospiti e i colleghi la hanno portata al suo attuale ruolo di leader.

In una conversazione con Antognolla Magazine, la signora Bilbao ha condiviso ciò che caratterizza il Six Senses Courchevel e l'esperienza che offre per soddisfare la clientela più esigente.

“Six Senses Residences Courchevel offre una selezione di appartamenti spaziosi e dal design elegante, che combinano il fascino alpino con il lusso moderno. Le residenze offrono un'esperienza di casa lontano da casa con tutti i servizi di un hotel a cinque stelle", afferma Itziar Bilbao.

Sottolinea che il design e l'ambiente delle residenze sono stati pensati per fondersi armoniosamente con la bellezza naturale delle Alpi, "creando un ambiente sereno e tranquillo che favorisce il relax e la riconnessione con la natura", in linea con i valori di Six Senses. Questo riflette il concetto di design originale del resort: essere "il più vicino possibile alla natura". In effetti, la bellezza naturale di Courchevel ha da tempo attratto molti appassionati di outdoor.

L'idea di fare di Courchevel una destinazione sciistica è nata a metà del XX secolo su iniziativa del governo francese. Nel 1942, la Commissione Francese per il Turismo espresse l'interesse di fare di Courchevel il primo comprensorio sciistico della Francia. Laurent Chappis, un appassionato sciatore, ha esplorato l'area delle Trois Vallées da solo con gli sci per individuare i percorsi migliori e proporre idee per la pianificazione. Per Chappis era importante integrare il paesaggio naturale, evitando il cemento e gli edifici troppo alti e preservando le foreste. Questa armonia con la natura è solo un elemento dell'art de vivre francese.

Come l'italiano la dolce vita, l'art de vivre è l'arte di vivere francese. Il termine implica eleganza nel gusto, estetica, importanza dei dettagli e uno stile di vita caratterizzato da raffinatezza ed equilibrio. Mentre la dolce vita italiana consiste nell'assaporare il secondo bicchiere di vino, l'arte di vivere francese consiste nel trovare il massimo piacere nel primo.

La società francese apprezza uno stile di vita sano ed equilibrato, dove il piacere si trova nei dettagli e nelle semplici esperienze della vita quotidiana. Naturale e raffinato, il Six Senses Courchevel si distingue per l'abbraccio all'art de vivre.

Progettate dal designer francese Alain Foeillet e da Morpheus London, le residenze di Courchevel sono caratterizzate da toni chiari e accenti sorprendenti di piastrelle in porcellana fine e pietra grigia e beige fiammata. Le scenografiche pareti sono realizzate in legno di abete rosso proveniente da fonti sostenibili, mentre i tessuti naturali a trama pesante impreziosiscono gli arredi morbidi, arricchiti da mobili su misura e opere d'arte alpina.

Six Senses Residences Courchevel eleva la vita in montagna a nuovi livelli con un design degli interni che combina accenti contemporanei con la tradizionale sensibilità savoiarda", afferma la signora Bilbao. Offriamo una selezione di appartamenti spaziosi e dal design elegante che combinano il fascino alpino con il lusso moderno".

Per uno stile di vita sano ed equilibrato, "Six Senses Courchevel offre una serie di programmi benessere che incoraggiano gli ospiti a riconnettersi con sé stessi attraverso lo yoga, la meditazione e i trattamenti olistici. Si tratta di una pratica normale che anche noi, il team, possiamo praticare durante le nostre attività interne settimanali", aggiunge.

Se il benessere è al centro della missione di Six Senses Courchevel, la sostenibilità è indubbiamente in prima linea tra le sue priorità, con sistemi efficienti dal punto di vista energetico, materiali da costruzione sostenibili e pratiche di riduzione dei rifiuti. Le esperienze culinarie del Six Senses Courchevel pongono l'accento su ingredienti freschi e di provenienza locale e sulla riduzione dell'impronta di carbonio del resort.

Concentrandosi su lusso, benessere, sostenibilità ed esperienze personalizzate, Six Senses Residences Courchevel offre un soggiorno distintivo e memorabile che si distingue nel panorama competitivo delle località alpine.

Il Six Senses Courchevel è aperto durante l'inverno, quando la neve fresca e la brezza rigenerante attendono tutti i residenti. Dopo un'attiva stagione invernale, gli ospiti possono trascorrere l'estate vivendo la dolce vita in Italia, portando un po' di equilibrio francese quando la vita diventa troppo dolce.

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