N° 290 - bim - aprile 2018 - € 3,60 - Poste Italiane Spa - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - Modena - Tassa Pagata - ISSN 0394 0853 - Data di prima immissione nel mercato: aprile 2018
www.giardini.biz Campanula garganica ‘Dickson’s Gold’ Papavero della California Giardino produttivo: pomodoro da mensa e azzeruolo
Erbe dell’Alto Adige Giardino di Villa Monastero
Giardino biodinamico: ÄVYP LK\SP Laghetto: pesciolino Medaka
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3H ÅVYH del Burren
I
l giardino piemontese ideato e raccontato da Cristina Mazzucchelli è armonioso e leggero. Erbacee perenni e graminacee, qui fotografate nei colori caldi del tramonto, si muovono in ciuffi al più piccolo refolo di vento. Un progetto che privilegia specie a bassa manutenzione e materiali di recupero, senza barriere di confine così che lo sguardo si perda in un tutt’uno tra colline circostanti e nuvole. Dal Piemonte al confine tra Lazio e Campania per il progetto di lago balneabile di Anja Werner. Realizzato dove prima c’era solo un campo, l’attenzione maggiore è stata nell’armonizzare forme e colori con l’ambiente attorno perché tutto sembrasse di origine naturale. Così la scelta di massi recuperati dalle cave della zona e piante mediterranee sui bordi. Roberto Pellegrini, vivaista specializzato in piante acquatiche, propone un nuovo pesciolino arrivato qualche anno fa dal Giappone, il Medaka. Interessante perché vive bene anche in piccoli laghetti e resiste alle basse temperature dei nostri inverni. Facile da allevare, è disponibile in molte colorazioni e sopratutto è ghiottissimo di larve di zanzare, il che ne fa un ottimo alleato per una lotta naturale contro questo insetto. Per le aiuole di primavera Silvia Cagnani e Andrea Martini ci fanno scoprire una generosa campanulacea, tappezzante di facilissima coltivazione che dopo aver generosamente fiorito in lilla-viola mantiene intatta la sua attrattiva. È Campanula garganica ‘Dickson’s Gold’. Fiorella Degl’Innocenti racconta invece la meraviglia di alcune Iris create da Josepf Ghio. Sono ibridi luminosi e bicolore con tonalità sul viola più o meno scuro che hanno vinto concorsi prestigiosi per la loro bellezza. In un angolo assolato del giardino di Eraldo Antonini fiorisce da giugno a settembre il papavero della California, Eschscholzia californica: ce lo propone per il colore giallo arancione dei petali e la sua semplicità gioiosa. Per il giardino produttivo, Roberta Zaltieri nel numero scorso ha trattato il pomodoro da serbo, qui invece descrive le molte varietà del pomodoro da mensa, le caratteristiche e la coltivazione. Un frutto che non può mancare in nessun orto. Ugo e Giacomo Fiorini riscoprono l’azzeruolo, una bella pianta ornamentale per piccoli giardini (ma non in Emilia Romagna!) con un frutto insolito dal sapore d’altri tempi. Diversi fiori che si coltivano in giardino per la loro bellezza sono anche eduli e possono essere cucinati o posti a decorazione nei piatti. È però necessaria una coltivazione biologica o biodinamica: ce ne parla il nostro esperto Paolo Pistis. Per i viaggi di primavera Enzo Valenti suggerisce l’Alto Adige, dove si può anche far scorta di erbe aromatiche che in questa regione sono un’eccellenza. Grazie al sole e all’aria pulita di montagna, alla raccolta manuale e all’essiccamento naturale, il loro aroma resta intatto. Di Enzo Valenti anche il servizio sulla flora del Burren, una terra stupenda e suggestiva che si protende sull’Atlantico. Un paradiso per i botanici che trovano a pochi metri di distanza piante cresciute spontaneamente di origine alpina, mediterranea, carsica e nordica. Impossibile in altri luoghi. Per una meta più vicina, Alessandro Mesini ha fotografato per noi il giardino di Villa Monastero sul lago di Como, dove le siepi in topiaria corrono lungo i sentieri, le alberature esaltano le forme architettoniche, le fioriture di stagione sono un vero spettacolo. Donatella Forni
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Sommario aprile 2018
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GIARDINI DA VISITARE
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la parola agli esperti
coltivare bio
94 Villa Monastero di A. Mesini
ERBACEE PERENNI
32 Campanula garganica ‘Dickson’s Gold’ di S. Cagnani, A. Martini
34 Il papavero della California
AGRICOLTURA BIODINAMICA
64 Fiori eduli e officinali nel giardino biodinamico di P. Pistis
di E. Antonini
ORTO
38 Il pomodoro da mensa di R. Zaltieri
FRUTTETO
44 L’azzeruolo di G. e U. Fiorini
PIANTE SPONTANEE
72 Uva di volpe di A. Mesini
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CURA DELLA PIANTA
50 Gli afidi lanigeri dell’abete di Douglas di M. Ferrari
51 Disseccamento del nocciolo di M.G. Bellardi
PROGETTAZIONE
24 Il giardino sognato di C. Mazzucchelli
74 Paesaggio con pietre di A. Werner
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… e tutto fiorisce!
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AMBIENTE
66 Le buone erbe dell’Alto Adige
di E. Valenti, IDM Alto Adige F. Blickle, S. Gilera, A. Gruber, D. Pertoll, H. Rier
56 Il Burren, una spettacolare area pietrosa dal profilo piatto e roccioso sull’Atlantico affacciata sulle isole Aran di E. Valenti
ATTUALITÀ VERDI
6 Calendario degli eventi di D. Forni
36 Sei medaglie d’oro per il 2019!
di Ufficio Stampa Fleuroselect
TURISMO VERDE
22 Notizie, curiosità e informazioni per viaggiare alla scoperta di parchi, giardini e aree naturali di E. Valenti
rubriche
105 LETTURE IN GIARDINO di E. Antonini
POLLICE VERDE
103 Tomas Kubicek
di E. Antonini, T. Kubicek
COMUNI FIORITI
102 Stresa
di E. Antonini, Comune di Stresa
AMICI ANIMALI
78 Medaka: un nuovo pesce da laghetto di R. Pellegrini, T. Ota
84 Allergia…
di M. Martini, F. Giri
PRODOTTI & AZIENDE di D. Forni
46 Consigli delle aziende per la cura delle piante dell’orto 52 Idee per il giardino 86 Consigli per la cura degli animali in giardino MACCHINE & ATTREZZI di D. Forni
88 Le aziende informano MOSTRA FOTOGRAFICA DI GIARDINI
108 La primavera di Raffaella Favit OLTRE IL GIARDINO
106 Oltre il giardino “ornamentale” di E. Antonini
Giardini 6 numeri cartacei e in versione digitale per tablet e smartphone sfogliabili e scaricabili nel sito www.giardini.biz
Verdemura sulle Mura di Lucca
Calendario degli eventi DI
DONATELLA FORNI
Mostre Fiere
Messer Tulipano Pralormo (To), fino al 1 maggio La manifestazione si apre con la magnifica fioritura di 90.000 tulipani nel parco storico del castello di Pralormo, tra Torino e le Langhe. I bulbi sono stati piantati a novembre, con un progetto che ogni anno viene completamente rinnovato selezionando varietà speciali rare e curiose. Com’è tradizione si affianca ai tulipani un tema collaterale, quest’anno la protagonista è la rosa. Nell’occasione è possibile anche visitare il castello. Gli amici a quattro zampe sono i benvenuti nel parco, al guinzaglio. www.castellodipralormo.com
Giardini urbani Bologna, fino al 9 maggio “L’arte di vivere la natura in città” nuovo ciclo di incontri dedicato al tema dei giardini urbani presso l’Auditorium Enzo Biagi. www.bibliotecasalaborsa.it
attualità verdi
Giardinity primavera I Bulbi di Evelina Pisani Vescovana (Pd), fino al 25 aprile A Villa Pisani Bolognesi Scalabrin tutti i giorni è possibile accedere al parco della villa per ammirare l’emozionante spettacolo di “Giardinity, nuovo impressionismo olandese”, una meravigliosa fioritura di 70.000 tulipani olandesi che si mescolano, come in un quadro impressionista, all’erba e ai fiori spontanei del giardino informale della villa. Si alternano incontri letterari e culturali, laboratori e attività ludiche per bambini e ragazzi, mostre, concerti, corsi di composizioni floreali, corsi di cucina con erbe, fiori e frutta, lezioni botaniche. www.villapisani.it
Fiori nella Rocca Lonato del Garda (Bs) Mostra mercato di piante rare alla Rocca Visconteo-Veneta, fra gli eventi collaterali, le raffinate rassegne: “Quattrocento: l’Uomo e il fiore”, composizioni floreali ispirate ai pittori del ‘400; “Vanitas. Fiori di carta e antichi vasi di farmacia nella Biblioteca di Ugo Da Como” corsi d’acquarello en plein air e lezioni di composizione floreale. Anche quest’anno, i visitatori hanno la possibilità di coniugare la passione per il verde e il giardinaggio alla visita di un luogo storico di primaria importanza: la Rocca di Lonato del Garda è infatti compresa nel complesso museale della Fondazione Ugo Da Como, animato per l’occasione da mostre, incontri, corsi tematici e da una serie di attività rivolte specificamente ai bambini. Anche quest’anno infatti è allestito l’Hortus Conclusus, un’area protetta dove i più piccoli sono intrattenuti con giochi, letture, animazioni e laboratori incentrarti sul tema della natura, lasciando ai genitori la libertà di visitare tranquillamente la rassegna vivaistica. www.fiorinellarocca.it
Verdemura Lucca, 6-8 aprile Mostra mercato di giardinaggio e del vivere all’aria aperta, con oltre 200 espositori italiani e stranieri: vivaisti di piante e specie orticole, arbusti, bulbi, attrezzi e arredi per il giardino e per l’orto, prodotti artigianali e alimentari di eccellenza, il tutto nell’ambientazione unica delle Mura di Lucca, uno dei parchi pubblici più antichi e suggestivi d’Europa. www.verdemura.it
Pollice Verde Gorizia, 6-8 aprile Mostra mercato dedicata al giardino, all’orto, al verde urbano, all’ecologia, al vivere l’aria aperta, presso il Quartiere Fieristico di Gorizia, con ingresso libero. Pollice Verde offre una variegata esposizione di piante e fiori, ed anche consigli e suggerimenti per vivere al meglio la natura e rispettare l’ambiente. In esposizione fiori e piante, bulbi, sementi e ortaggi, arredo giardino e oggettistica, attrezzatura per la cura e la manutenzione dell’orto e del giardino, editoria di settore, proposte di eco didattica ed educazione ambientale, una preziosa occasione per parlare di natura, ambiente ed ecologia. Un ricco programma di convegni, seminari, dimostrazioni pratiche e presentazioni editoriali animano le tre giornate della rassegna. www.udinegoriziafiere.it
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Messer Tulipano al Castello di Pralormo
Camelie sul Lario Tremezzina Lago di Como, 7 aprile La camelia da Oriente a Occidente a Villa Carlotta, un viaggio all’interno del genere Camellia, con visita guidata attraverso le coltivazioni a scopo cosmetico, alimentare ed ornamentale. Le varietà che sin dall’Ottocento abbelliscono i nostri giardini si dividono per tipologia fiorale e per provenienza geografica ed Andrea Corneo, presidente della Società Italiana della Camelia, illustra le novità della sua collezione e quelle del camelieto di Villa Carlotta. eventi@villacarlotta.it
Camelie e Agrumi Bellagio (Co), 7 aprile A Villa Melzi d’Eril sul Lungolago Manzoni, visita guidata gratuita alle camelie e ai giardini a cura di Paolo Cottini. Nell’occasione è possibile osservare la fioritura sia delle camelie storiche del giardino, sia di quelle della nuova collezione di circa 30 giovani esemplari. I visitatori possono anche ammirare, oltre ai vasti e ricchi giardini, le secolari piante di agrumi recentemente classificate e cartellinate, coltivate in grandi vasi in cotto originari dell’epoca Melzi d’Eril. info@giardinidivillamelzi.it
Mostra della Camelia e dei fiori di primavera Gozzano (No), 7 e 8 aprile La mostra si tiene a Palazzo Municipale Ferrari Ardicini e nel suo parco, ed è articolata in tre differenti sezioni espositive: fiori recisi, composizioni, piante in vaso. www.comune.gozzano.no.it
Meraviglie segrete: Camelie in Romagna Lugo di Romagna (Ra), 7 e 8 aprile Nell’ambito della manifestazione di giardini aperti nel territorio ravennate Gian Paolo Giuliani apre il proprio giardino per mostrare la fioritura delle camelie. www.meravigliesegrete.it
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Fioritura dei meli in Val di Non
[A FRONTE:] Fiori nella Rocca alla Rocca Visconteo-Veneta di Lonato del Garda
Orti in Villa Porcia (Pn), 7 e 8 aprile La manifestazione si tiene nel seicentesco parco di Villa CorrerDolfin, ricca di eventi culturali che ruotano intorno al tema orto, coniugati in molteplici sfumature dal culinario alla musica colta, dalla poesia ai corsi di cucina. cell. 333 2102350, info@proporcia.it
Cusago in Fiore Cusago (Mi), 7 e 8 aprile Mostra mercato di fiori, piante e tutto ciò che è verde all’ombra del Castello e nei prati circostanti dove esporranno vivaisti d’eccellenza. www.comune.cusago.mi.it
Ortoflora & Natura Carmagnola (To), 7 e 8 aprile Mostra mercato regionale del settore florovivaistico ed orticolo nel Parco della Cascina Vigna. Quest’anno anche l’allestimento di un grandioso giardino all’italiana d’ispirazione rinascimentale. www.comune.carmagnola.to.it
Aprile Dolce Fiorire Val di Non, dal 7 al 30 aprile La Val di Non festeggia la fioritura dei suoi meli, un mese di eventi, passeggiate tra i meli e i fiori del bosco, laboratori, novità di quest’anno: “Spring Tour, come un’ape tra i fiori”. www.apriledolcefiorire.com
attualità verdi
Flora et Decora Milano, 13-15 aprile Durante i tre giorni della manifestazione si tengono concerti corali, visite guidate alla scoperta della basilica, oltre all’apertura straordinaria delle sale dedicate all’Archivio Capitolare. Tutto nel segno di sant’Ambrogio. www.floraetdecora.it
Ritrovo Biodinamico Marzabotto (Bo), 14 aprile L’Associazione Biodinamica dell’Emilia Romagna organizza una giornata contadina presso l’azienda biodinamica “Al di là del fiume”. Un incontro gratuito a partecipazione libera con visita aziendale. Ritrovo alle ore 9:30 direttamente in azienda, in via San Martino n.10, in località Ca di Cò (Marzabotto). Termine giornata per le 17 circa. www.aldiladelfiume.it
Rose Barni “Gli amici della Rosa” Pistoia, 14 e 15 aprile Porte aperte al vivaio Barni dalle 8,30 alle 19.00 orario continuato, con esposizione e vendita di tutte le essenze erbacee e arboree che si adattano ad essere coltivate insieme alla rosa. Sabato 14 incontri con la giornalista Margherita Lombardi e con il paesaggista Alberto Giuntoli. www.rosebarni.it
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Horti Tergestini Trieste, 14 e 15 aprile Mostra mercato di piante e arredi per giardino, esposizioni artistiche, presentazione di libri, conferenze e altro sul tema del verde nel parco di San Giovanni a ingresso gratuito. www.hortitergestini.it
Le giornate delle camelie Casalzuigno (Va), 14 e 15 aprile Organizzata dal FAI in collaborazione con Società Italiana della Camelia e La Camelia d’oro, la mostra si tiene a Villa della Porta Bozzolo con esposizione di fiori recisi e di bonsai, inoltre visite guidate, vendita di camelie, dimostrazioni pratiche di produzione del tè ed olio. www.visitfai.it/villadellaportabozzolo
Le Camelie del Chiostro Calci (PI), 14 e 15 aprile Nel convento di Nicosia esposizione di camelie del territorio, laboratori per bambini, itinerari guidati alla scoperta di Nicosia e del territorio, mostre, video e installazioni. nicosianostra@gmail.com
Georgica Guastalla (Re), 14 e 15 aprile A Lido Po festa della terra, delle acque e del lavoro nei campi. Mostra mercato di varietà tradizionali di frutti, fiori, ortaggi e sementi, prodotti eno-gastronomici biologici tipici e dimenticati. www.georgica.it
Garden Club Brescia in collaborazione con
Fondazione Ugo Da Como
È la via dell’orto - Camaiore (Lu), 14 e 15 aprile Si svolge nel centro storico della cittadina toscana con esposizione di piante ortive, prodotti e attrezzature per curare l’orto, produttori e commercianti di piante, fiori e frutti, prodotti ortofrutticoli a km0, altri della tradizione locale o, al contrario, esotici o in varietà particolari. www.comune.camaiore.lu.it Profumo di glicine - Alassio (Sv), 14 e 15 aprile Un fine settimana circondati dal profumo e dai colori dei glicini dei giardini di Villa della Pergola, sulla Riviera Ligure di Ponente, con laboratorio di giardinaggio per adulti, bambini e famiglie, alla visita guidata nel Parco, un rigoglioso giardino inglese di 22.000 metri quadrati con un’impareggiabile vista sul mare, si abbinano attività pratiche e manuali. www.giardinidivilladellapergola.com
6-7-8 aprile 2018 Rocca Visconteo Veneta Lonato del Garda Orario di apertura: dalle ore 9.00 alle ore 18.00
Trodica in Fiore Trodica di Morrovalle (Mc), 15 aprile Bio & Natura - Parma, 15 aprile Corori, profumi e sapori della terra nella via del teatro Regio nel cuore della città. Fiore Colore - Pescia (Pt), 15 e 16 aprile Al mondo del wedding è rivolta questa edizione della manifestazione dedicata al fiore che di svolge al Mercato dei Fiori di Pescia. www.mercatodeifioridellatoscana.it Green Island - Milano, 17-22 aprile Green Island compie 18 anni! Anniversario importante per un progetto pionieristico dedicato alle ecologie urbane e sociali. Dopo il successo di Alveari Urbani, premiato a Expo in Città’ e il Premio internazionale Timberland, l’edizione 2018 presenta un ampio programma nel quartiere Isola, con installazioni d’artista, eco-design, artigianato, botanica, e un concorso per giovani designer di Sarajevo. www.amaze.it FloraCult - Roma, 20-22 aprile La mostra-mercato si tiene ai Casali del Pino, all’interno del Parco di Veio, dove protagonista è il giardino in ogni suo aspetto, soprattutto l’ambiente ecosostenibile in cui nasce e deve crescere. Tre giorni dedicati alla cultura del giardino, con novità botaniche e nuovi produttori. L’aria è il tema centrale di quest’anno, argomento intorno al quale si tengono incontri, conversazioni, laboratori, eventi a cui partecipano personalità del mondo scientifico, della cultura e del verde. www.floracult.com
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In mostra i più importanti vivaisti italiani, appassionati coltivatori di peonie, agrumi, erbacee perenni, pelargoni, frutti antichi, piante acquatiche, aromatiche, lavande, cactus, fiori di montagna e piante da orto.
www.fiorinellarocca.it Biglietteria: Intero: Euro 5 - Bambini fino a 12 anni: gratuito Informazioni tel. 030 9130060 Caffetteria e ristorante self service a cura di Padovani Benuzzi Catering
Nel Segno del Giglio alla reggia di Colorno Primavera alla Landriana Tor San Lorenzo, Ardea (Rm) 20 e 22 aprile Nei meravigliosi Giardini della Landriana centinaia di espositori internazionali presentano oltre a piante insolite e rare, anche soluzioni per gestire giardini o balconi. www.landriana.com
Nel Segno del Giglio Colorno (Pr), 20-22 aprile Mostra mercato del giardinaggio di qualità che si tiene dal 1993 nel Parco storico della Reggia di Colorno, giunta alla 25.a edizione. Sono previsti eventi e iniziative di grande interesse, tra queste un ampio programma dedicato alla creazione e conduzione di orti biologici, così come ai giardini creati con specie del territorio. www.nelsegnodelgiglio.it
Botanica Lastra a Signa (Fi), 21 e 22 aprile Mostra mercato di piante rare e da collezione a Villa Caruso Bellosguardo con tema: la mitigazione dell’impatto ambientale. È previsto il Concorso per il Migliore Allestimento e il Concorso Ricerca e Selezione. In programma la partecipazione dell’Associazione “Donne in Campo”, mostre, conferenze, attività per bambini, cooking show, degustazioni. www.villacaruso.it
1000 e 1 Fiore Castelfranco Emilia (Mo) 21 e 22 aprile Mostra-mercato con piante, fiori, giardini, artigianato artistico ed arredi a tema; ci sarà anche una zona dedicata all’esposizione e vendita di prodotti caratterizzati da fantasia e creatività. mille1fiore@hotmail.it
Hortus I Giorni nel Giardino Reggio Emilia, 20-22 aprile Nella suggestiva cornice dei Chiostri di San Domenico nel cuore del centro storico di Reggio Emilia, tre giorni per essere al centro della cultura del giardino, conoscere l’arte ispirata al giardino e al paesaggio, comprare piante rare e particolari da vivaisti specializzati, assistere a incontri su temi storici e tecnici. La mostra mercato propone selezionati collezionisti, propagatori, selezionatori e ibridatori, arredi, attrezzature per il giardino e editoria specializzata. info@hortus-reggioemilia.it
attualità verdi
Giardino In Fiore Ancona, 21 e 22 aprile Vivai, piante, fiori, arredo e attrezzature per giardino, erboristeria, artigianato a tema in Corso Garibaldi, ingresso gratuito. Ortinparco Levico Terme (Tn), 21-25 aprile Nello storico Par co delle Terme di Levico, in Valsugana, torna il festival degli orti e dei giardini, con installazioni e allestimenti di giardini temporanei, progettati e realizzati dal Servizio per il Sostegno Occupazionale e la Valorizzazione Ambientale della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con studenti del Master paesaggio Giardino dell’Università IUAV di Venezia. Tema di questa edizione: “Terra, aria, acqua e fuoco” quattro elementi dalle forti connotazioni simboliche che si rifanno al mito e alla filosofia antica e sono uno spunto per realizzare giardini colorati e in movimento. www.naturambiente.provincia.tn.it/ parco_levico
Candelo in Fiore - Candelo (Bi), 21 aprile - 6 maggio Il Ricetto medievale si trasforma in un giardino fiorito e il visitatore si trova ad effettuare un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso angoli fioriti realizzati ad arte dai florovivaisti del Biellese. Oltre al tema della natura e dell’ambiente declinato in tutte le sue sfaccettature, il ricetto fiorito quest’anno è anche un omaggio all’Oriente, in occasione dell’anno del turismo Europa Cina. www.candeloeventi.it
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AMADIO CELESTE
attualità verdi
2 1. Lipu: airone bianco maggiore 2. Lipu: palude Brabbia 3. Lipu: sgarza ciuffetto
Festa delle oasi e delle riserve Lipu 22 aprile “La natura è una di famiglia” è il tema della festa che si tiene nelle numerose strutture nelle oasi e riserve della Lipu che accolgono le famiglie con un vasto programma di iniziative, dai giochi ai laboratori e, naturalmente, tante escursioni e birdwatching. www.lipu.it
Il mare in Fiore Civitavova Marche (Mc) 24 e 25 aprile
Iris da tutto il mondo Bussolengo (Vr), 25 aprile - 20 maggio Apre gratuitamente alle visite il giardino privato “Iris del Garda” dove è in fiore una ricca collezione di iris barbate alte. 349 5240536, 045 986692 giardinoirisdelgarda@gmail.com
Festa dei Fiori Acireale (Ct), 27-29 aprile I carri allegorici sono ancora una volta protagonisti e sfilano nuovamente nel centro storico della città barocca, ma stavolta in veste floreale, perché centinaia e centinaia di garofani prendono il posto della cartapesta. www.i-pressnews.it
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Novi in Fiore Novi Ligure (Al), 28 e 29 aprile Rassegna di florovivaismo, giardinaggio, orticoltura e decorazioni floreali nel centro storico della cittadina, con splendide bancarelle a tema e negozi aperti. www.ilcuoredinovi.it
Floreka Gorle (Bg), 28 e 29 aprile Mostra mercato di giardinaggio e produzioni creative nel Parco del Centro Culturale, una kermesse dedicata ai giardini, alla natura ed alle arti creative “green”, organizzata dall’Associazione Petali e Parole. http://florekabg.wixsite.com/floreka
Fiori d’Argenta Argenta (Fe), 28 e 29 aprile Produttori e commercianti del mondo del verde, fiori ed articoli da giardino, prodotti tipici nel centro della cittadina.
RAFFAELLA SCACCAGLIA
Euroflora Genova, 21 aprile - 6 maggio I colori e i profumi di Euroflora tornano a Genova nell’irripetibile scenario dei Parchi Nervi: 86mila metri quadrati e 5 chilometri di percorsi tra giardini e ville storiche affacciati sul mare per un’esperienza unica e immersiva che parte dalla tradizione delle grandi floralies italiane – la prima Euroflora è del 1966, questa sarà l’undicesima – e si sviluppa con un format nuovo e spettacolare. Il progetto di Euroflora 2018 esalta la bellezza dei parchi storici arricchendoli con nuove fioriture e con scenografie vegetali che giocano con le forme ed i colori dei fiori e del fogliame. L’acqua, la terra, l’aria ed il fuoco sono gli elementi rappresentati nei quattro quadri da scoprire uno dopo l’altro lungo il percorso principale di visita, in un crescendo di stupore. Ad accogliere i visitatori una scenografia di benvenuto, un pattern di cerchi concentrici realizzato con alti fiori blu e bianchi e cime da barca. Red Wave - Fuoco è il primo quadro, una distesa di fiori rossi, lingue di fuoco, in cui immergersi in un percorso avvolgente, Wild Horses - Terra è il secondo, cavalli giganteschi al galoppo sul prato davanti a villa Grimaldi nei pressi delle scuderie storiche, sculture vegetali realizzate con la tecnica della mosaicoltura. Il terzo quadro, Lago delle ninfee – Acqua, è uno specchio d’acqua perfettamente rotondo, ritagliato nel prato, su cui galleggiano tremolanti al vento ninfee bianche e rosa. L’ultimo, Soffio del vento – Aria, è una grande scenografia tridimensionale che utilizza il principio dell’anamorfosi: la struttura si rivela man mano che ci si avvicina, per palesarsi nella sua interezza da una determinata angolazione panoramica. www.euroflora2018.it
CLAUDIO BERTO
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Garden Festival al Castello Quistini a Rovato
I Fiori di Castellaro Lagusello Castellaro Lagusello (Mn) 28 aprile - 1° maggio Nel borgo medioevale un melange di espositori, florovivaisti e artigiani creativi, sono i protagonisti di questo evento, tra colori e profumi evocativi. Non mancano enti culturali e di promozione del territorio, laboratori creativi, incontri, visite guidate al borgo. www.ifioridicastellaro.it
Pienza e i Fiori Pienza (Si), 1-3 maggio Il centro storico della “città ideale” del rinascimento si trasformerà in un grande giardino, fulcro spettacolare della manifestazione è Palazzo Pio II sullo sfondo della cattedrale. www.ufficioturisticodipienza.it
Turin Garden Torino, 2 maggio - 9 giugno Esposizione in vivaio di peonie erbacee e suffruticose, selezione di rose antiche e moderne per amatori e collezionisti, novità botaniche, sculture per giardini. www.turingarden.it
www.giardini.biz
Tre Giorni per il Giardino Caravino (To) 4-6 maggio Al Castello di Masino la prima e la più famosa delle mostre italiane di giardinaggio: una festa del verde per esperti, e appassionati di fiori, amanti della natura, interessati a un giardinaggio innovativo e al tempo stesso rispettoso delle esigenze ambientali. www.fondoambiente.it/eventi/tregiorni-per-il-giardino
Giardini in arte Ascona (Svizzera), 4-6 maggio Al Monte Verità e al Castello e Parco San Materno di Ascona in Canton Ticino, si tiene la prima edizione di Giardini in Arte, manifestazione dedicata al giardino, all’arte, alla cultura del verde e alla natura, con ingresso gratuito. www.monteverità.org
Darfo Boario Terme in Fiore Darfo Boario Terme (Bs), 5 e 6 maggio Fiori e piante, vasi e composizioni floreali, profumi ed aromi, arredo e attrezzature da giardino, oggetti ed accessori, riciclo creativo e rispetto ambientale di ispirazione flora e natura. www.DarfoBoarioTermeinFiore.com
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Giardini del Castello Quistini Rovato (Bs) 5 e 6 maggio Castello Quistini, dimora storica del 1500 con giardino botanico, si trova a pochi chilometri da Brescia e da Bergamo, tra le terre del vino di Franciacorta. Una decina di anni fa, all’interno delle mura del palazzo furono progettati una serie giardini con collezioni di rose antiche e inglesi pronte a fiorire a partire dal 29 aprile, speciali varietà di ortensie e peonie, frutti antichi e piccoli orti con collezioni di piante officinali. Il 5 e 6 maggio l’apertura coincide con la 2a edizione di Garden Festival, mostra mercato dedicata alla casa e al giardino. Aperto tutte le domeniche e festivi a partire dal 29 aprile, con il biglietto di ingresso si ha accesso al percorso tra i giardini della dimora. www.castelloquistini.com
Giardini Estensi Ferrara, 5 e 6 maggio Lo splendido Parco di Palazzo Massari ospita la rassegna del florovivaismo e dell’artigianato d’alta gamma, un contesto ideale per gli affezionati della biodiversità e della sostenibilità ambientale, è una mostra mercato di piante rare e insolite, dedicata ad amanti del verde che vogliono scoprire in bicicletta i giardini storici della città estense Patrimonio Unesco, e mescolarsi nella babele delle oltre cento bancarelle ricche di fiori e profumi, frutto del lavoro di veri e propri produttori di essenze vegetali. www.giardiniestensi.it
attualità verdi
SILVIA FRANZONI
Festa dei Fiori Parma, 6 maggio Nel centro della città in via Farini
Mostra Orticola Milano, 11-13 maggio Ai giardini pubblici Indro Montanelli di via Palestro mostra mercato con piante e frutti insoliti, rari e antichi per appassionati giardinieri, amanti della natura e del verde e semplici curiosi. È un’iniziativa nata per Milano nel 1996, i cui proventi sono destinati al verde cittadino. Oltre la mostra botanica, Orticola per Milano si occupa della sistemazione e della manutenzione del Giardino Perego, del Giardino della Triennale e di varie aiuole in città, prosegue con il ciclo quadriennale de “Le Giornate di Studi”, con i verdi Orti Fioriti di CityLife in via Eginardo, segue il Giardino di Palazzo Reale inaugurato nel 2017, e da quest’anno inizia la prima installazione di Orticola Arte in via Savona 30. www.orticola.org
Giardini&Terrazzi Bologna, 11-13 maggio Garden Show mostra mercato nel Parco dei Giardini Margherita con piante, fiori, arredi, antiquariato, artigianato artistico, corsi, convegni ed incontri tematici, prodotti alimentari del territorio. www.giardinieterrazzi.eu
attualità verdi
ANDREA BIGHI
Festa di Primavera Castiglione dei Pepoli (Bo) 5 e 6 maggio Nel centro storico un grande giardino di colori e profumi e accanto all’area dedicata al mondo del verde specialità gastronomiche e l’angolo della creatività con gli operatori dell’ingegno.
Interno Verde a Ferrara
Interno Verde Ferrara, 12 e 13 maggio Il Festival Interno Verde è l’occasione per visitare a Ferrara circa 60 giardini aperti al pubblico. Un numero incredibile di spazi sconosciuti, di angoli di storia nascosti dietro alti muri di cinta o cancelli in ferro battuto, si rivela grazie alla costanza dell’associazione Ilturco e alla collaborazione di decine di proprietari, aziende, enti e istituzioni che tengono alla città. Una manifestazione corale capace di mettere in relazione le piazze, le strade e i quartieri più disparati attraverso il vissuto raccolto da tanti piccoli polmoni verdi che spesso passano inosservati. Ma c’è di più, Interno Verde è l’occasione per offrire ai visitatori un assaggio della portata culturale cittadina. Concerti, proiezioni, escursioni fluviali, mostre fotografiche, visite guidate, laboratori per bambini e adulti, performance artistiche, letture e incontri animano l’atmosfera. www.internoverde.it
Frutti Antichi Pontenure (Pc), 12 e 13 maggio Si rinnova al Castello di Paderna l’appuntamento con l’edizione di primavera della rassegna di piante, fiori e frutti dimenticati e prodotti di alto artigianato, promossa dal FAI Fondo Ambiente Italiano e realizzata in collaborazione con il Castello di Paderna e il Comitato FAI di Piacenza. Protagonista la biodiversità. www.fruttiantichi.net
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Forlì in Fiore Forlì, 12 e 13 maggio Piante, fiori, erboristeria, peperoncino, artigianato a tema, canapa, benessere, incontri in Piazza Saffi e via Torri, ingresso gratuito.
Fornovo in Fiore Fornovo di Taro (Pr), 13 maggio Tutto il centro è un arcobaleno di colori e profumi dove trovare piante di ogni genere ed altri articoli da giardino, accanto l’angolo della golosità con i prodotti tipici enogastronomici.
Balconi Fioriti Santarcangelo di Romagna (Rn) 18 e 19 maggio Vivai, piante, fiori, arredo e attrezzature per giardino, erboristeria, artigianato a tema, laboratori, incontri, eventi in Piazza Ganganelli e centro storico, ingresso gratuito.
Franciacorta in Fiore Cazzago San Martino (Bs) 18-20 maggio Nel borgo antico di Bornato in Franciacorta. www.franciacortainfiore.it
Coniolo Fiori Coniolo (Al), 18-20 maggio La manifestazione è trainante all’interno della rassegna “Riso & Rose in Monferrato”. I concorsi riguardano le piante più belle di rose, la più bella pianta sempreverde, la caducifoglia, lo stand più bello. Tutti i coniolesi partecipano al concorso “Il giardino più bello”. www.monferrato.org
Verdi e contenti a Viterbo
Festival del verde e del paesaggio Roma, 18-20 maggio I 20.000 mq quadrati del parco Pensile dell’Auditorium Parco della Musica vengono invasi da fiori, giardini, paesaggi, incontri, lezioni, moda, musica e teatro. Cacciatori di piante, collezionisti del mondo vegetale, apostoli del giardinaggio e della vita all’aria aperta, esploratori di paesaggi e amanti del design si danno appuntamento per un’esperienza immersiva con una identità forte, sorprendente, divertente e colta. www.festivaldelverdeedelpaesaggio.it
Premio della Rosa Moncalieri (To), 19 e 20 maggio Presso il Castello di Moncalieri nel Giardino delle Rose si tiene il concorso “Rosa da amatore”, per la rosa più bella, numerosi esperti presenteranno produzioni e attività all’insegna della rosa, dalla coltivazione alla trasformazione. Ingresso gratuito. ufficio.cultura@comune.moncalieri.to.it
Rosae, rosarum, rosis Arignano (To), 19 e 20 maggio In questo fine settimna Maurizio Feletig invita tutti nel suo vivaio ad Arignano per ammirare la fioritura della collezione di rose antiche e propone, per l’occasione, un percorso fra decori per il giardino ed altri vivai specializzati. www.rosebacche.it
www.giardini.biz
Giorni di Rose Cervarese Santa Croce (Pd) 19 e 20 maggio Presso il vivaio La Campanella una festa per incontrarsi tra appassionati di rose, con ingresso gratuito fino al tramonto. www.vivaiolacampanella.com
Orchidea 2018 International Trade Show Pistoia, 19 e 20 maggio Mostra mercato presso Piante Mati, ingresso libero.
Riva Fiorita Porto San Giogio (Fm) 19 e 20 maggio
Green Garden Crema (Cr), 19 e 20 maggio Mostra mercato di piante, fiori, prodotti naturali e della terra, artigianato floreale. Esposizioni floreali ed un selezionatissimo mercatino con proposte di oggettistica per l’arredo giardino e per la casa, brocantage, prodotti naturali per la cura del corpo e l’alimentazione, cosmetici naturali,artigianato a tema floreale. www.edictaeventi.it
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Giardini Aperti in Friuli Venezia Giulia 20 maggio Ogni anno, a metà maggio, i cancelli di oltre 60 giardini privati, sparsi su tutto il territorio della regione, si aprono gratuitamente al pubblico di appassionati di giardinaggio, di fiori e del verde. www.amicidelgiardino.it
Cervia Città Giardino Cervia (Ra), 26 e 27 maggio Vivai, piante, fiori, artigianato floreale, erboristeria in via Roma e piazza Garibaldi, ingresso gratuito. www.cerviacittagiardino.it
Giardini del Volturno Caiazzo (Ce), 28 aprile - 1° maggio Mostra mercato di giardinaggio presso il parco di Sanbartolomeo casaincampagna, nata con lo scopo di valorizzare e diffondere le eccellenze del territorio campano. www.sanbartolomeo-casaincampagna.it
attualità verdi
Flor18 nel centro storico di Torino Flor18 Torino, 25-27 maggio Sono circa 200 gli espositori provenienti da tutta Italia che propongono le proprie eccellenze florovivaistiche nella centralissima Via Carlo Alberto: dagli agrumi siciliani alle piante alpine, dai profumi del mediterraneo con olivi, bouganville e gelsomini ad alberi e arbusti come aceri, camelie, azalee, rose, ortensie; piante rampicanti ideali per abbellire spazi urbani su terrazzi e balconi ma anche piante da appartamento come le classiche orchidee. E, ancora, piante tropicali e acquatiche ma anche oggettistica per il giardinaggio, libri, sementi e prodotti naturali, decorazioni e spezie. Organizzata dall’Associazione Nuova Orticola del Piemonte (www.orticolapiemonte.it), la manifestazione accanto all’ampia esposizione florovivaistica, propone un ricco calendario di appuntamenti culturali, installazioni artistiche, lezioni e mostre, all’insegna del verde, dell’orto urbano e del vivere a contatto con la natura anche in piena città. www.orticolapiemonte.it
Verdealmare Sestri Levante (Ge), 26 e 27 maggio Per la prima volta la bella città dei due mari ospita nel rinnovato Parco Nelson Mandela due giorni dedicati ai fiori, alle piante, al paesaggio, all’artigianato di qualità e all’arredo da esterno. www.verdealmare.it
Verdi e contenti Viterbo, 26 e 27 maggio Fiorisce in primavera all’orto botanico la mostra mercato floravivaistica dedicata a piante , fiori e artigianato green. www.verdiecontenti.it
Menta e rosmarino Miasino (No) 2 e 3 giugno Due giornate dedicate al verde nel meraviglioso parco della storica Villa Nigra, sulle colline che si affacciano sul Lago d’Orta. È un evento multidisciplinare organizzato dall’Associazione Culturale Asilo Bianco e dedicato al mondo green. www.asilobianco.it
attualità verdi
Festa delle Rose Castello di Rivau Valle della Loira (Francia) 2 e 3 giugno 450 varietà di rose profumate e 1600 rosai: la visita allo Chateau du Rivau tra maggio e giugno è uno spettacolo per gli occhi e l’olfatto! Tutte le rose dei giardini, infatti, sono state selezionate in base al loro profumo, come le rose inglesi di David Austin con i loro profumi di mirra, mele, miele, muschio… Le rose sono le vere protagoniste al castello che, per la ricchezza e varietà di specie ospitate, ha ricevuto il titolo di “Conservatorio della Rosa Profumata” e che a questo fiore dedica questa festa. Un appuntamento imperdibile con passeggiate botaniche, artistiche, ludiche e dedicate ai sapori tenute da diversi esperti. In programma anche laboratori creativi per famiglie, un atelier di creazione di profumi e una mostra mercato con più di 50 espositori tra cui coltivatori di rose, collezionisti e vivaisti. Il tema della festa di quest’anno sono i giardini europei e protagoniste saranno le rosee europee della collezione del Rivau: tedesche, inglesi, irlandesi e italiane come la Rosa ‘Carla Fineschi’ - a fiore semi-doppio con un colore rosso carminio - creata da André Eve. www.chateaudurivau.com
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Fiorissima Ovada (Al), 2 e 3 giugno La mostra si tiene a Villa Schella in un parco nel centro della cittadina a 350 m dalla stazione ferroviaria, pertanto facilmente raggiungibile anche in treno. Un evento dedicato al mondo dei vivaisti, dove appassionati e neofiti di giardinaggio possono trovare piante particolari e insolite. Una mostra tematica nel settore verde e giardino con una piccola sezione di prodotti tipici ed artigianato di alto livello. Inoltre, eventi quali presentazione di libri, passeggiate, giochi sensoriali sulle piante e laboratori pratici-artistici per i bambini. Visite a castelli a oratori antichi dei territori limitrofi. www.fiorissima.it
Piante carnivore Mira (Ve), 9 e 10 giugno Meeting nazionale Associazione Italiana Piante Carnivore a Villa dei Leoni. www.aipcnet.it
Ottone Rosai, Paesaggio, 1922 Ardengo Soffici, Veduta serale del Poggio, 1952 Giardini Clastel Trauttmansdorff - Merano (Bz) Eventi di primavera: “Flower Tour” il 29 aprile in occasione del Merano Flower Festival, un percorso che si snoda tra gli ambienti botanici in fiore, mettendo in risalto rarità floreali, camelie, rododendri e uccelli del paradiso. Prosegue anche l’iniziativa “Primavera ai Giardini - Una giornata per le famiglie”, prevista per il 27 maggio dove viene celebrato il valore del mondo vegetale attraverso una giornata di svago e cultura botanica in famiglia, che prevede molteplici attività finalizzate alla stimolazione dei sensi. Ogni mercoledì di maggio prende vita la visita guidata con workshop “Esperienza dei sensi”. I visitatori possono entrare in contatto con il giardino primaverile in modo interattivo e multisensoriale, grazie all’esperienza delle guide esperte che accompagnano gli ospiti fra gli 80 ambienti botanici provenienti da tutto il mondo, presenti all’interno del parco. Turin Garden - Torino www.trauttmansdorff.it Corso: “Coltivazione delle piante in vaso nei terrazzi e in casa, orchidee, piante grasse e bonsai” il 12 maggio Rose Barni e il 10 novembre, 2 lezioni di 2 ore. Pistoia, 14 e 15 aprile www.turingarden.it Porte aperte al vivaio Barni per “Gli amici della Rosa” dalle 8,30 Rosae, rosarum, rosis alle 19.00 orario continuato, con Arignano (To), 19 e 20 maggio esposizione e vendita di tutte le In questo fine settimna Maurizio essenze erbacee e arboree che si Feletig invita tutti nel suo vivaio ad adattano ad essere coltivate insieme Arignano per ammirare la fioritura alla rosa. Sabato 14 incontri con la della collezione di rose antiche e giornalista Margherita Lombardi e con propone, per l’occasione, un percorso il paesaggista Alberto Giuntoli. fra decori per il giardino ed altri vivai www.rosebarni.it specializzati. www.rosebacche.it
Armonie verdi. Paesaggi dalla Scapigliatura al Novecento Verbania, fino al 30 settembre Opere d’arte della Fondazione Cariplo e del Museo del Paesaggio di Verbania a Palazzo Viani Dugnani. Il Museo del Paesaggio di Verbania riapre la stagione primaverile con una incantevole mostra dedicata al paesaggio, Armonie verdi. Paesaggi dalla Scapigliatura al Novecento. La mostra si svolge in 3 sezioni: Scapigliature, divisionismo, naturalismo; Artisti del Novecento Italiano; Oltre il Novecento, e svela l’incanto di circa cinquanta opere. Un suggestivo e affascinante viaggio tra opere d’arte di fine Ottocento alla prima metà del Novecento, che si snoda lungo scenari di grande poesia, bellezza e colori, per indagare il rapporto senza tempo tra uomo e natura. www.museodelpaesaggio.it
Garden Vivai Valle dei Fiori - Mantova Mostra mercato di aceri giapponesi, esposizione di piante da orto, aromatiche e officinali, piante da frutto, agrumi; grande assortimento di rampicanti, azalee, rododendri, camelie e ortensie, grande scelta di fioriture estive e a maggio Garden Show delle Rose con vendita di rosai a partire dal vaso 15 cm al vaso 120 cm. Al garden Valle dei Fiori l’ingresso e il parcheggio sono gratuiti. www.valledeifiori.it
attualità verdi
Mondo Rose - Pontassieve (Fi) Corso: “Il Giardino Creativo” come realizzare sostegni per piante rampicanti, bordi per aiuole e orto, ed elementi ornamentali per il giardino. 14 aprile dalle 10 alle 18. www.mondorose.it
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Giorni di Rose - Cervarese Santa Croce (Pd), 19 e 20 maggio Presso il vivaio La Campanella nello splendido roseto un evento e una festa per incontrarsi tra appassionati di rose, con ingresso gratuito fino al tramonto. www.vivaiolacampanella.com
AltriCorsi Corsi di Biodinamica di Paolo Pistis e Elena Zaramella “Orto Biodinamico” a Villa Campo Comano Terme (Tn) il 29 e 30 aprile, nel quale si insegna a lavorare il suolo, seminare, trapiantare, consociare e usare i preparati biodinamici per la salute delle piante e la fertilità della terra, a difendere l’orto con tisane, decotti, infusi e oli essenziali, e si metteranno a confronto le tecniche per la conduzione di un orto razionale e dell’orto sinergico biodinamico per capire quale sistema è più adatto al proprio contesto (0465 70 00 72, info@villadicampo.it entro il 24 aprile: il corso è a numero chiuso). “La cura dell’orto e del giardino biodinamico” il 5 e 6 maggio presso Radio Gamma 5, Campodarsego (Pd) (339 469 36 66). www.paolopistis.it Fondazione Le Madri - Rolo (Re) “Conoscere ed utilizzare le erbe spontanee” il 21 aprile dalle 9.30 alle 18.00 con Elena Diversi e Fabio Fioravanti
Emilio Gola, Paesaggio brianzolo, 1915
Francesco Gnecchi, Fondo Toce (Lago Maggiore), 1884
Accademia Italiana del Giardino - Pistoia “Il giardino terapeutico: progettazione ed esperienze dirette” 7 aprile; “Iris: un arcobaleno di colori” 14 aprile; “I segreti del giardinaggio: come scegliere lo stile del giardino per ottenere splendide fioriture” 12 maggio; “I segreti del giardinaggio: conoscere le piante ed il loro utilizzo” 9 e 23 giugno. www.accademiadelgiardino.it
Garden Club Milano Milano 5 e 6 maggio, 9 e 10 giugno L’associazione propone due seminari per imparare a fare in proprio tutto quello che serve per preparare la decorazione della chiesa o della sala comunale, del bouquet, degli ambienti del ricevimento per il matrimonio, così come anche di tutti quegli accessori trendy e simpatici che denotano la cura di ogni particolare. www.gardenclubmilano.it
Maria Rita Stirpe - Ischia (Na) “La Flora di Lady Walton” corso di acquarello botanico presso i Giardini La Mortella 24–30 aprile, 14–20 ottobre. “I colori dell’iride” presso Il Giardino dell’Iris a Firenza 4-6 maggio. www.mariaritastirpe.it
Alla Valle dei Fiori ÂżQR D JLXJQR WXWWH OH URVH SL EHOOH
Il grande assortimento di rose alla Valle dei Fiori offre emozioni spettacolari, SLDQWH GL DOWD TXDOLWj LQ SLHQD ÂżRULWXUD H XQD scelta di rosai di grande dimensione
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Un giardino tropicale nel cuore della città HELSINKI Nella fredda e affacinante capitale finlandese c’è un luogo dove il rigoglio della primavera si fa spazio e dove i Tropici sembrano arrivare fino a Helsinki: è il Winter garden di Talvipuutarha, giardino botanico fondato nel 1893, da più di un secolo luogo di ritrovo e svago per gli abitanti
della capitale finlandese, oltre che meta per moltissimi turisti da tutto il mondo. Il giardino contiene più di 300 specie di piante. Nelle serre tropicali si possono ammirare palme, pini mediterranei e alberi di camelia; alcune piante hanno più di un secolo di vita. Dalla primavera in poi anche
lo spazio esterno si popola di colori con le fioriture delle bulbose e, in giugno e luglio, con i colori di un bel roseto. Una eccellente collezione di orchidee tropicali, nelle serre, costituisce uno dei buoni motivi per visitare il giardino botanico anche nel cuore del freddo inverno finlandese, quando nelle serre temperatura e illuminazione artificiale consentono di ricreare le condizioni per ottenere un’affascinante fioritura. www.myhelsinki.fi www.visitfinland.com/it
Notizie, curiosità e informazioni per viaggiare alla scoperta di parchi, giardini e aree naturali DI
ENZO VALENTI
Parco Kungstradgarden, un gioiello svedese STOCCOLMA Tra aprile e maggio Stoccolma si trasforma in un grande giardino fiorito, grazie ai numerosi parchi e oasi di verde che negli ultimi anni sono ulteriormente aumentati di numero, nell’ambito di un progetto della municipalità per portare più natura in città. Uno dei parchi più affascinanti e celebri soprattutto in primavera è il Kungstradgarden, caratterizzato da un lungo viale di ciliegi da fiore che si allungano anche oltre il perimetro del parco fino a raggiungere una piazza nelle vicinanze. Lo spettacolo è meraviglioso e contribuisce anche a mantenere un’elevata biodiversità urbana, per la quale Stoccolma mette anche a disposizione vere e proprie “autostrade per le api” con aiuole di piante mellifere disposte lungo diversi assi cittadini. visitsweden.it, www.visitstockholm.com
turismo verde
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http://www.plose.org
WoodyWalk, un giardino sulla Plose BRESSANONE Si chiama WoodyWalk il giardino didattico allestito sulla Plose, la montagna sopra Bressanone. Lungo la passeggiata circolare WoodyWalk sono presenti numerose specie della flora alpina, correttamente etichettate per favorirne il riconoscimento e sono allestite attrazioni in legno naturale che invitano al gioco e al riposo. In più, lungo tutto il percorso si gode di una vista meravigliosa sulle Dolomiti con il Sass di Putia e le Odle. WoodyWalk presenta un dislivello di 100m, una lunghezza complessiva di 5 km ed è accessibile anche con il passeggino per la montagna nonché ai disabili.
Una città immersa nella natura
www.giardini.biz
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ROTTERDAM Rotterdam, metropoli olandese (è la seconda città per abitanti dopo Amsterdam) e porto più grande d’Europa, è anche una città che ha fatto del modello sostenibile un esempio ancora non eguagliato, grazie anche al numero ed estensione dei parchi presenti in città. Uno dei più belli è il Museumpark, grande polmone di verde e di fiori circondato da 6 importanti musei di arte e cultura. Al suo interno ci sono diverse aree che comprendono zone naturalistiche, giardini dimostrativi, collezioni di bulbose e un pregiato arboretum. In estate il Museumpark ospita anche mostre botaniche tematiche, eventi musicali e teatro. www.cityrotterdam.com www.holland.com
turismo verde
La cascina, dopo la ristrutturazione, rivela la sua facciata in tufo, color miele, che si armonizza con la vegetazione circostante, dai colori tenui e dagli effetti evanescenti, che creano un’atmosfera sospesa.
Il giardino
sognato DI
Sulle colline del Monferrato
CRISTINA MAZZUCCHELLI
G
emma incastonata tra la collina di Torino a nord e l’Appennino Ligure a sud, il Monferrato è un territorio dolce e aspro assieme, ancora poco conosciuto, ricco di antichi borghi e grandi vigneti. Un paesaggio dai profili morbidi, ma dal terreno duro: argilloso, calcareo e asciutto in estate, pesante, compatto ed umido in inverno. È qui che la paesaggista Cristina Mazzucchelli ha realizzato il suo sogno proveniente da lontano, fatto d’amore e stupore per la bellezza della Natura, del ricordo di un paradiso perduto durante l’infanzia e del desiderio di ritrovarlo. Un’avventura cominciata sette anni fa: la cascina, appollaiata in un luogo di felice intimità tra dolci colline coltivate, per svelare la sua antica
bellezza ha richiesto profondi lavori di ristrutturazione, affidati all’architetto Carlo Maria Caire, che hanno riportato alla vista i vecchi blocchi di tufo delle mura di casa, color miele con striature rosate, tipici della zona. L’incolto terreno prospiciente, di circa un ettaro, è stato trasformato in parte in vivaio di piante ornamentali, in parte in giardino; ideato e realizzato dalla paesaggista, esso si estende davanti alla casa, rivolto a sud, su tre terrazze successive, che seguono l’andamento naturale del terreno.
Il giardino è visibile KH [\[[L SL ÄULZ[YL KLSSH cascina e accompagna lo sguardo da una stanza all’altra progettazione
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[SOPRA E A SINISTRA:] Una scacchiera di aiuole quadrate, delimitate da travi di recupero, accoglie una vegetazione leggera costituita da stipe, perovskie, stachis ed altre erbacee perenni, che ben si armonizzano con i colori della casa, costruita in pietra di tufo locale.
Piante a bassa manutenzione vaporose e leggere in grado di autosostenersi per lunghi periodi Planimetria www.giardini.biz
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progettazione
Lavori in progress Immagine del giardino prima della riqualificazione: ampie zone pavimentate a cemento e uno schermo visivo di piante da frutto inselvatichite connotavano lo spazio.
Le travi di legno di recupero sono state ampiamente utilizzate per creare i cordoli delle aiuole, delimitando in maniera netta le zone dedicate alla vegetazione e facilitando le operazioni di manutenzione.
Davanti all’abitazione una scacchiera di aiuole quadrate è delimitata da travi di legno provenienti dal rifacimento del tetto
I lavori di ristrutturazione hanno messo a disposizione prezioso materiale che è stato riutilizzato all’interno del giardino: vecchie travi di legno, tavelle, lastre di pietra, contenitori per il verderame.
Le travi di legno di recupero sono utilizzate anche per creare terrazzamenti e contenere la terra nelle aree caratterizzate da dislivelli.
Lo spezzato di ghiaia proveniente da cave della zona è stato utilizzato come materiale per i percorsi, consentendo di contenere i costi e mantenendo le superfici drenanti.
progettazione
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Il giardino si sviluppa su vari livelli, collegati da gradoni realizzati con travi e tavelle di recupero e inserti in pietra.
Il giardino si svuluppa su tre terrazze successive che seguono l’andamento naturale del terreno
Un ampio pergolato, realizzato con travi di recupero e coperto di vite americana e rose, ombreggia il tavolo per pranzare all’aperto, fiancheggiato da un generoso pero. Sui terrazzamenti, morbide graminacee catturano lo sguardo, delimitate dalle linee nette del fogliame argentato della Stachys lanata.
Le scelte progettuali sono scaturite sia da esigenze funzionali che estetiche: la casa, utilizzata anche come alloggio agrituristico, imponeva la creazione di spazi verdi in grado di autosostenersi per periodi prolungati, in modo da garantire privacy agli ospiti, alla ricerca di un luogo isolato ma al contempo sofisticato e riposante. Punto di forza è il dialogo ininterrotto tra interno ed esterno: il giardino è visibile da tutte le finestre della cascina, e accompagna lo sguardo da una stanza all’altra riconnettendosi al paesaggio circostante. Esso è popolato da innumerevoli piante vaporose e leggere, scelte ed organizzate in una successione di aiuole dalle forme geometriche, per minimizzare la manutenzione. Per contenere i costi e al tempo stesso legarsi al contesto, molti materiali provenienti dalla ristrutturazione sono stati riutilizzati, come travi, mattoni e tavelle, che compongono cordoli, pergolati e pavimentazioni, assieme all’economica ghiaia e alla pietra di
Materiali di recupero contraddistinguono tutto il giardino, usati via via come elementi strutturali o, come in questo caso, in elementi di decoro. La vecchia scala in legno consente di accedere all’ex conigliera, coperta di vite americana e rose rampicanti.
www.giardini.biz
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Luserna per la zona solarium. La piscina, posizionata di proposito nella terrazza più distante dall’edificio, rinfresca le estati torride stando immersi in un paesaggio agreste, delimitato perimetralmente da una successione di svettanti graminacee (Miscanthus ‘Morning Light’) mescolate a rose (Rosa ‘Old Blush’, Rosa ‘Paul’s Himalayan Musk’), che creano un setto permeabile all’occhio che sfuma sui panorami circostanti.
progettazione
Spighe e fioriture leggere, di gusto campestre ed estremamente adattabili, creano straordinari giochi di luce e colori. Una composizione di Stipa tenuissima, Erigeron karviskianum, Perovskia ‘Blue Spire’, Echinacea purpurea, Stachys lanata, Euphorbia myrsinites, Agapanthus ‘Blue Storm’, Liatris spicata ‘Floristan White’.
Il disegno del giardino è rigoroso, per consentire di mantenere nettamente distinte, e facilmente gestibili, le zone di permanenza e di passaggio da quelle popolate di piante: tuttavia l’esuberanza vegetale ne ammorbidisce i contorni, generando un’atmosfera sospesa ed eterea, piena di poesia. Proprio davanti all’abitazione, una scacchiera di aiuole quadrate, delimitate da travi di legno provenienti dal rifacimento del tetto, traboccano di morbide stipe ed erbacee perenni dai fiori bianchi e blu, con tocchi di rosa (Perovskia atriplicifolia ‘Blue Spire’, Salvia nemorosa
‘Blauhugel’, Agastache foeniculum ‘Blu Fortune’, Caryopteris ‘Grand Bleu’, Erigeron karvinskianus, Echinacea purpurea, Verbena bonariensis), dando la sensazione di un prato fiorito nel quale si può passeggiare, senza soluzione di continuità con lo spazio intorno. Prevalgono, qui come altrove, fiori piccoli e infiorescenze soffici; piante resistenti e facili da curare, che formano masse leggere e sempre in movimento, che dialogano con le nuvole del cielo. Salvo due vecchi
Le piante sono organizzate in di aiuole geometriche così da progettazione
peri, un melo ed alcuni noccioli ancora produttivi, ereditati dal passato e conservati, le scelte botaniche sono ricadute primariamente su piante di media e piccolo taglia, per mantenere aperto lo sguardo sulla campagna circostante; arbusti rustici e fortemente adattabili come filadelfi, agnocasti (Vitex agnus-castus), crateghi, cotini (Cotinus coggygria), viburni, lillà e spiree, prosperano in assenza di impianto di irrigazione accanto a innumerevoli graminacee ed erbacee perenni, tolleranti l’aridità estiva e le gelate invernali: solo alcuni cipressi una successione creano pennellate di verticalità. minimizzare la manutenzione 28
Il giardino si connette ai campi coltivati adiacenti senza soluzione di continuità, con l’effetto di ampliare i confini. Aiuole quadrate creano una scacchiera regolare, che si contrappone nel suo rigore alla morbidezza della vegetazione, costituita da vaporose graminacee ed erbacee perenni rustiche.
Al posto del prato, una distesa dell’indomita Phyla nodiflora (sin.: Lippia nodiflora), che origina tappeti verdi costellati incessantemente da piccoli fiori simili a bottoni bianchi, anche in assenza di acqua. Travi di recupero compongono due pergolati ombreggianti a diversa destinazione: uno, ricoperto di rose e uva americana, ospita un ampio tavolo dove pranzare all’aperto; l’altro, popolato da glicine e Clematis armandii, sormonta una vasca in legno di ginepro alimentata con acqua tiepida, che regala piacevole relax anche nelle stagioni intermedie. Il fascino di un luogo è intessuto di mille dettagli speciali, che ne conservano la memoria storica: una vecchia porticina, scrostata dal tempo, salvata durante i lavori di ristrutturazione, rappresenta l’ingresso al piccolo orto, in cui piante aromatiche dai forti profumi e cariche
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Composizioni di Stipa tenuissima, Verbena bonariensis, Perovskia ‘Blue Spire’, Echinacea purpurea, Stachys lanata, Euphorbia myrsinites, Agapanthus ‘Blue Storm’, Liatris spicata ‘Floristan White’.
di essenze allietano tutti i sensi. Una vegetazione tenace come i sogni, Le tante stanze che compongono che a volte si trasformano il giardino generano poetici quadri in realtà. interconnessi, la cui rilassata Fiori piccoli e scompigliatezza, generata da piante PUÄVYLZJLUaL ZVMÄJP che fieramente sono in grado di far fronte piante resistenti e facili da curare, ad ogni avversità, formano masse leggere e sempre in è solo apparente. movimento che dialogano con le nuvole
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progettazione
Un ampio pergolato, realizzato con travi di recupero e coperto di vite americana e rose, ombreggia il tavolo per pranzare all’aperto, fiancheggiato da un generoso pero. Sui terrazzamenti, morbide graminacee catturano lo sguardo. Invece del prato, una distesa di Lippia nodiflora, con basse richieste manutentive e idriche Un ampio pergolato, realizzato con travi di recupero e coperto di vite americana e rose, ombreggia il tavolo per pranzare all’aperto, fiancheggiato da un generoso pero.
La vasca benessere di legno di ginepro, sotto il pergolato, consente un bagno caldo immersi nella natura in tutte le stagioni
La casa, utilizzata anche come alloggio agrituristico, L’area della piscina è delimitata da generosi Miscanthus, che imponeva circoscrivono lo spazio senza la creare discontinuità con il paesaggio creazione di spazi circostante. Generose gaure allietano con incessanti fioriture tutta la verdi in grado di stagione garantire agli ospiti calda. angoli appartati e riposanti
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Una porticina di recupero crea l’ingresso alla zona orto, in cui prospera una selezione di aromatiche e di piccoli frutti. Il porticato crea un riparo ombroso accanto all’area BBQ, delimitata dalle morbide spighe della Spiraea thumbergii.
La paesaggista Cristina Mazzucchelli, proprietaria della casa, di cui ha progettato il giardino secondo i principi della bassa manutenzione, della varietà botanica e del risparmio idrico. Il giardino infatti è privo di impianto di irrigazione
Cristina Mazzucchelli Via Valentino Pasini 4, Milano Cell +39 335 485336 greendesign@cristinamazzucchelli.com www.cristinamazzucchelli.com
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Anche il pergolato è realizzato con travi di recupero, così come è di recupero anche la porticina che dà accesso all’orto progettazione
Campanula garganica
var a fogliame rosso, Berberis thunbergii ‘Atropurpurea’ o Berberis thunbergii ‘Atropurpurea Nana’ oppure Oxalis triangularis, solo per fare alcuni esempi. Se ci sono in giardino zone particolarmente scure, consigliamo di usare questa pianta come punto luce o monocolore, e si vedrà come Campanula garganica ‘Dickson’s Gold’ saprà ravvivarle. Oppure, si può scegliere per una bordura o inserire in un giardino roccioso; infine, come ultimo consiglio, si può utilizzare in un basket appeso, dal quale la pianta ricadrà formando una simpatica mini cascata di foglie. La moltiplicazione avviene per divisione del cespo e chiunque è in grado di duplicarla, grazie alla grande quantità di rizomi che produce e alla sua forza vegetativa.
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‘Dickson’s Gold’ Una tappezzante da ombra sempreverde
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ra le piante tappezzanti che preferiscono le posizioni ombreggiate e che, dopo aver fiorito, mantengono intatto la loro attrattiva, spicca senza ombra di dubbio Campanula garganica ‘Dickson’s Gold’. Come tutte le Campanulaceae è una pianta generosa, coprisuolo-tappezzante, di facilissima coltivazione, che ci sa stupire nel periodo che va da aprile a maggio con una fioritura generosissima. I suo nome ‘Garganica’ deriva dal fatto che fu scoperta crescere in forma spontanea nel lontano 1827 proprio ai piedi del promontorio del Gargano in Puglia e, infatti, a volte viene chiamata con il nome comune di Campanula del Gargano. Sempreverde, quindi anche in inverno ci tiene compagnia, presenta un colore delle foglie decisamente insolito, che
SILVIA CAGNANI ANDREA MARTINI
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poi è anche la sua caratteristica principale, che si evince anche dal suo nome: ‘Gold’ cioè oro. Le foglie, infatti, sono insolitamente dorate, cosa che già basterebbe a renderla molto interessante, però, una volta fiorita, l’abbinamento di colore fiori/foglia ci sbalordirà: il colore lilla-viola pallido dei petali, unito alla gola bianca dei fiori a forma di stella a cinque punte, infatti, si abbinerà in maniera perfetta al fogliame dorato. Il fogliame rimane basso e compatto raggiungendo un’altezza di circa 10-15 cm. Preferisce esposizioni ombreggiate, al massimo il sole del mattino nei mesi estivi più caldi, non ha esigenze particolati di innaffiatura e ama i terreni sciolti, calcarei e ben drenati. Ideale come coprisuolo in piccole aiuole dove non si calpesta spesso, magari abbinata a piante dal fogliame rossastro come Loropetalum chinensis nelle culti-
la parola agli esperti erbacee perenni
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Fiorisce ad aprile e maggio in lilla viola su un bel fogliame dorato e anche dopo mantiene la sua attrattiva
Silvia Cagnani e Andrea Martini UN QUADRATO DI GIARDINO Vivaio di piante insolite e piante per giardini naturali Podenzano (Pc), loc. Due Case 328 418 12 08 info@unquadratodigiardino.it www.unquadratodigiardino
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Fiorella Gli ibridi stupendi di Joseph Ghio di Fiorella Degl’Innocenti Iris ‘Romantic Evening’
Joseph Ghio Nato a Santa Cruz nel 1938 da padre pescatore e madre agricoltrice, nel 1953, adolescente, si imbatte in un catalogo di iris. Affascinato da tutti quei colori ne ordina per 5 $ ed è da quelle piante che, dopo essersi ben documentato sulla tecnica dell’ibridazione, nel 1954 inizia a creare le sue prime piante per poi non fermarsi mai nonostante altri impegni. Laureatosi in Economia Aziendale, Joseph insegnò per tanti anni nella scuola superiore e fu sindaco di Santa Cruz per ben 3 mandati dove, fra l’altro, fondò anche la Monterey Bay iris Society. Vinse la Dyke’s Medal nel 1980 con ‘Mystique’ ma il suo obiettivo primario è quello di vincere per la seconda volta l’American Iris Society Dkyes Memorial Medal anche se della prima medaglia dice, un po’ da snob: “Non è niente di speciale ed è lì in una scatola...”.
Iris ‘Cupid’s Arrow’ Iris ‘Cupid’s Arrow’, meravigliosa iris luminata bicolore con vessilli rosa confetto ed ali bianche e porpora, Iris ‘Epicenter’, bellissima luminata rosa fuchsia e giallo pastello e Iris ‘Romantic Evening’, bicolore violea e nero, sono soltanto 3 dei numerosissimi ibridi ottenuti da Joseph Ghio, uno dei più famosi ibridatori mondiali di iris. Iris ‘Epicenter’ Fiorella Degl’Innocenti Vivaio Guido Degl’Innocenti via Colle Ramole 7 località Bottai 50023 Tavarnuzze (Fi) tel. 055 2374547 www.vivaiodeglinnocenti.com
Il della Eschscholzia californica, con petali delicati giallo arancione illumina da giugno a settembre gli angoli assolati del giardino DI
ERALDO ANTONINI
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l fiore è semplice ma al tempo stesso elegante e gioioso, i petali delicati e piacevoli al tatto: è Eschscholzia californica Cham., specie appartenente alla famiglia delle Papaveraceae. Conosciuto col nome di papavero californiano o papavero della California (California Poppy) in quanto, dal 1903, è ufficialmente il fiore dello Stato della California (la proposta era stata fatta, per la prima volta, sul finire dell’Ottocento da Sarah Plummer Lemmon). Il 6 aprile, in California, si celebra la Giornata del papavero californiano (California Poppy Day).
Curiosità botaniche Il nome del genere, apparentemente bizzarro, è stato dedicato da Chamisso a Johann Friedrich Ludwig Heino Ottkar Wolfram Franz von Assisi Waldemar von Eschscholtz (17931831), zoologo e botanico tedesco. Von Eschscholtz prese parte, insieme a Louis Charles Adélaïde de Chamisso de Boncourt detto Adalbert von
la parola agli esperti erbacee perenni
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Chamisso (1781-1838), scrittore, botanico e poeta francese, alla spedizione nel Mar Glaciale Artico sulla nave russa Rurik, comandata da Otto von Kotzebue e partita nel 1815. Durante la navigazione toccarono molte terre ivi compresa la California ove raccolsero piante e insetti sino ad allora mai descritti tra cui anche il papavero della California.
Note botaniche Eschscholzia californica cresce spontaneamente degli Stati Uniti occidentali (California, Oregon, Washington, Nevada, Arizona, New Mexico, Sonora e il nord-ovest della Baja California, in Messico). Allo stato naturale, nella Antelope Valley California Poppy Reserve, posta a nord della Contea di Los Angeles, forma estesi prati che ricoprono ben 706 ettari, offrendo, quando è in fioritura, una vista di spettacolare bellezza. La durata della vita della pianta è determinata dalle condizioni ambientali, generalmente nei luoghi con inverni con temperature al di sopra di 0°C si comporta da perenne, anche se la sua vita è limitata a pochi anni, mentre nelle zone caratterizzate da inverni freddi si comporta da annuale con tendenza ad autodisseminarsi copiosamente. La fioritura è anch’essa determinata dalle condizioni ambientali, in particolare dalla temperatura e dall’esposizione al sole. È una pianta longidiurna, infatti richiede posizioni in pieno sole e insolazione per un periodo superiore a 12 ore. Nell’Italia centro-settentrionale fiorisce da giugno a settembre ottobre fino a novembre, a seconda dell’andamento stagionale e se nei periodi più caldi e siccitosi si ricorre a irrigazione, altrimenti la fioritura avviene, generalmente, tra giugno e luglio. Nella Valle Sacramento, in California, si comporta da perenne e fiorisce da inizio marzo sino alla metà di ottobre se si effettuano irrigazioni periodiche.
Note agronomiche di coltivazione Prospera nei terreni sciolti e non ama i ristagni idrici; raggiunge un’altezza compresa tra i 30 e i 60 cm. I fiori hanno quattro petali satinati e sono di colore dal giallo all’arancione, talvolta con la parte centrale di colore più scuro; i bassi livelli di luminosità inducono una reazione fototropica (movimento determinato dalla luce) che ne determina la chiusura durante la notte e durante le giornate nuvolose. Il frutto è una capsula sottile, lunga da 3 a 9 cm, che si divide in due per rilasciare numerosi piccoli semi di colore nero o marrone scuro che danno luogo ad un’abbondante autodisseminazione. Per evitare una disseminazione spontanea casuale, i semi si possono raccogliere all’apertura delle capsule e seminare a fine inverno-inizio primavera, ponendoli sul terreno mescolato a sabbia e irrigando con irrigazione a spruzzo per evitare il dilavamento dei semi.
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Eschscholzia californica, PS ÄVYL dello Stato della California
la parola agli esperti erbacee perenni
Begonia semperflorens ‘F1 Fiona Red’ (ibridatore: Takii, Giappone) È un’esplosione di colore, perfetta tanto in giardino quanto in vaso. Questa varietà semi-doppia presenta fiori forti ed eretti, di colore rosso acceso. Non è necessario rimuovere i fiori appassiti e la sua coloratissima fioritura continua fino ai primi geli. Le piante sono caratterizzate da uniformità elevata e fioritura precoce. Grazie alle ottime performance in giardino, alla fioritura prolungata e ai bei fiori pieni e attraenti è facile capire perché questa varietà sia stata così amata.
I nuovi ibridi premiati da Fleuroselect
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Sei medaglie d’oro per il 2019!
leuroselect presenta UFFICIO STAMPA FLEUROSELECT le varietà medaglia d’oro per il 2019. Ognuno di questi ibridi ha ottenuto punteggi elevatissimi per innovazione, bellezza e performance in giardino, convincendo i giudici ad assegnare loro le ambitissime medaglie d’oro. Dahlia hybrida ‘Dalaya Amba’ (ibridatore: Selecta One, Germania) Con i suoi grandi fiori semi-doppi, rosso scuro di un bel cuore nero, è la protagonista ideale di giardini da meditazione. Questa dalia è stupenda in giardino, ma lo è anche e particolarmente in vasi e contenitori. È di facile coltivazione e resistente all’oidio. Molto amata dalle api, non mancherà di attirare insetti impollinatori in giardino.
Calendula officinalis ‘Calexis Orange’ (ibridatore: Van Hemert & Co, Paesi Bassi) Una varietà di calendula nana con stupendi fiori doppi tipo cactus, di un arancione vistoso. Con petali arricciati, che contrastano con il marrone scuro del cuore, è una novità nel panorama delle calendule nane. Nel clima mediterraneo si presta alla coltivazione invernale, mentre in climi più freschi nel periodo primaverile-estivo. È robusta, ben accestita e particolarmente apprezzata per la forma inedita e il colore intenso dei fiori.
Petunia x hybrida ‘Success! HD Rose Star’ (Ibridatore e: Benary, Germania) È la prima petunia grandiflora compatta con fiore stellato. Produce un’infinità di fiori con un disegno cromatico unico, la stupenda combinazione di colori e la vigoria delle piante anche nei climi più freschi sapranno conquistare molti giardinieri.
attualità verdi
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Osteospermum ecklonis ‘Enrico’ (Ibridatore: Dalina Genetics, Danimarca) Ha una fioritura ininterrotta e prolungata con un fiore doppio color crema. Rispetto alle varietà analoghe, si distingue per la straordinaria abbondanza della fioritura, che continua per un periodo di tempo decisamente più lungo. Adatta a condizioni climatiche più fresche, è perfetta tanto in vaso quanto in piena terra. I fiori non si chiudono al buio né in condizioni di temperature fresche. Questa varietà sarà apprezzata per la longevità e l’abbondanza di fiori doppi.
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Zinnia elegans ‘Queeny Lime Orange’ (Ibridatore: Hugo Dittmar, Svizzera, distribuzione: Floragran, Paesi Bassi) Con una combinazione cromatica più unica che rara tra l’arancione chiaro e l’attualissimo verde mela, non mancherà di attirare l’attenzione di tutti gli amanti del giardinaggio. Fiorisce ininterrottamente ed è stupenda in bordure e aiuole, ma può essere usata anche come fiore reciso in mazzi e bouquet. Questa varietà di nuova introduzione raggiunge gli 80 cm di altezza con ottime performance in giardino.
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Il pomodoro
da mensa
‘Angiolo Pescini’: origine Parma, colore rosso intenso, forma a pera, dimensione medio grande, sapore unico.
Una pianta dalla notevole variabilità genetica; qui segnaliamo alcune varietà d’interesse non solo per la forma, il colore o l’origine, ma anche per le caratteristiche organolettiche
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a storia del pomodoro da mensa nel nostro paese ha inizio con l’introduzione della specie a scopo prevalentemente ornamentale intorno alla metà del XVI secolo. Risalgono a quell’epoca le notizie sull’utilizzo diretto dei frutti come alimento. Il Mattioli, infatti, nel 1544 segnala la presenza in Italia di una specie che produce frutti schiacciati e segmentati (costoluti) prima verdi e poi giallo oro che potevano essere mangiati con olio, sale e pepe. Le notizie sul consumo dei frutti diventano sempre più frequenti nei secoli XVI e XVII; il Durante nelle edizioni del suo Herbario Novo scrive che “i
la parola agli esperti orto
frutti frigidi… mangiansi con pepe, sale e olio ma danno poco o cattivo nutrimento”. I pregiudizi rimasero radicati per quasi tutto il XVII secolo, ma la definitiva affermazione del pomodoro come pianta alimentare può farsi risalire alla fine del Settecento e agli inizi dell’ Ottocento, quando la coltivazione della specie per la produzione di bacche fu avviata su superfici significative in Italia e quasi contemporaneamente in altri parti del mondo. Clamoroso il gesto di Gibban
DI
ROBERTA ZALTIERI
Johnson che, all’inizio del Ottocento, per dimostrare il valore alimentare dei frutti li mangiò pubblicamente sui gradini del Palazzo di Giustizia di Salem in New York. Per l’Italia si ha notizia che fin dal 1812 il pomodoro era coltivato estensivamente in Sicilia e il prodotto era trasferito sui mercati di Napoli e di Roma. L’Italia è considerata l’antesignana nella produzione del pomodoro le cui bacche fino alla prima metà del XIX secolo furono destinate esclusivamente al consumo diretto, solo poi furono individuate forme di utilizzazione alternativa suggerite dalla facilità di lavorazione e conservazione dei frutti prima a carattere familiare, poi artigianale e infine industriale.
Già nel ’500 si gustava il pomodoro con olio, sale e pepe 38
‘Striped Stuffer’: origine USA, frutti simili a un peperone, cavi, colore rosso striato di arancio, adatto per essere farciti
ibride dimostrano la loro grande capacità di adattamento ambientale dovuta alla maggiore variabilità genetica.
Molte varietà Il pomodoro da mensa, riguardo alla lunga storia colturale che lo contraddistingue presenta una profonda articolazione varietale. Le cultivar utilizzate hanno frutti più o meno tondi e di elevate dimensioni, la maggiore o minore regolarità della forma è funzione del numero dei carpelli, minimo due nelle varietà a frutto piccolo, fino a 7-9 anche 14 in cultivar dette costolute. I fiori in questi casi hanno un numero di sepali, petali e stami superiori a 5 e si presentano più grandi del solito. Le bacche hanno una forma tanto più irregolare quanto è più elevato il numero delle logge, la costolatura, dovuta a un accrescimento irregolare dei carpelli attigui che diventa più o meno evidente a causa delle condizioni ambientali successive alla fecondazione. Questo è un fattore importantissimo, infatti, non sempre tutti gli anni varietà e cultivar locali hanno lo stesso comportamento fenologico rispetto agli ibridi, sempre uguali a se stessi, perché cultivar non
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Parliamo ora di coltivazione vera e propria Nell’orto familiare il pomodoro è considerato una coltura da rinnovo e può precedere cipolla, spinaci e lattuga.
Un terreno ben concimato e una buona esposizione al sole sono fattori indispensabili per la riuscita della coltivazione
Preparazione del terreno La prima cosa è scelta e preparazione del terreno, per chi ha orto, serve una buona esposizione al sole (orientamento est-ovest) e una lavorazione profonda del terreno, almeno quaranta centimetri, con aggiunta di sostanza organica, stallatico o letame maturo, in quantità di 3-4 chilogrammi per metro quadrato da fare nel periodo invernale. La concimazione organica migliora le condizioni nutritive del substrato, ma senza escludere la necessità di concimi minerali soprattutto per arricchire il terreno in fosforo e potassio quando le piante sono nella fase iniziale di crescita. In primavera prepariamo l’aiuola con: SH]VYHaPVUL ZV[[PSL KLS [LYYLUV L MVYTHaPVUL KP \U WPHUV KP JHTWHNUH YPSL]H[V se siamo in zone soggette al ristagno idrico WPHU[HNPVUL KLP WHSP [\[VYP PU SLNUV KP IHTI V KP WSHZ[PJH YLZPZ[LU[L HK HSTLno 80-100 centimetri uno dall’altro, questa scelta permette di non rompere le radici del pomodoro nel momento in cui la pianta dovrà essere sostenuta nella crescita da tutore e poi ci aiuta a razionalizzare lo spazio e a progettare per tempo il nostro orto. WYLKPZWVYYL \U PTWPHU[V K»PYYPNHaPVUL JVU HSH NVJJPVSHU[L V TPJYV PYYPNH[VYL per ogni pianta WYL]LKLYL \U»L]LU[\HSL WHJJPHTH[\YH X\HSL WHNSPH V HS[YV TH[LYPHSL UH[\YHSL (foglie) da aggiungere alla fine della piantagione per ridurre la presenza d’infestanti e la traspirazione del terreno
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la parola agli esperti orto
‘Rosa di Sorrento’: origine Italia, frutti tondi, colore rosa intenso di medie dimensioni, gusto buono, molto produttivo, uno tra i pomodri rosa più interessanti del panorama italiano
Sul terrazzo Per chi non possiede un orto, ma un balcone o un terrazzo è possibile coltivare il pomodoro in vaso o vasca purché le dimensioni siano adeguate a ospitare la pianta di pomodoro. Il vaso deve avere almeno la dimensione di 35-40 centimetri per ospitare anche due piante di pomodoro. La vasca deve essere di almeno 60-70 centimetri e profonda 30 – 35 centimetri per accogliere anche tre piante. Semina Il pomodoro da mensa richiede la semina in semenzaio protetto dalla metà di febbraio alla fine di marzo, la temperatura ideale di germinazione è 22°-25° C; le plantule si vedono emergere dopo 5-6 giorni, tenere sempre umido il terreno, dopo la germinazione spostare le piante in luogo a 15°C e alla luce per evitare l’eziolamento. Quando le radici hanno occupato il cubetto di terreno, è possibile fare un trapianto in vasetti diametro dieci centimetri per portare il pomodoro alla dimensione di trapianto definitiva, 5-6 foglie vere senza considerare i cotiledoni.
In mancanza di giardino si può coltivare il pomodoro anche sul terrazzo ‘Buffalo Heart Giant’: in contenitori adeguati origine USA, colore rosso intenso, tipo cuore dimensione grande, sapore unico
Irrigazione Fondamentale per la buona riuscita della nostra coltivazione è dosare correttamente l’acqua, le quantità devono essere regolari, non fornire volumi troppo grandi se ci siamo dimenticati per alcuni giorni di bagnare per evitare il fenomeno della spaccatura dei frutti. Se utilizziamo la pacciamatura l’irrigazione potrà essere ridotta ancora grazie ad una minore traspirazione del terreno. Per le quantità ci si dovrà regolare in base al tipo di terreno. Concimazione Se abbiamo fatto una buona preparazione del terreno, dobbiamo preoccuparci di fornire concimi a base di fosforo e potassio con un basso contenuto in azoto ogni 15-20 giorni, non si dovrà eccedere troppo con i concimi perché le piante si avvantaggiano di quanto trovano nel terreno non appena hanno sviluppato un buon apparato radicale. Per chi coltiva in vaso invece, la concimazione regolare è importante perché i terricci per il vaso o la vasca hanno un’autonomia di concime in genere, pari massimo al primo mese poi è necessario intervenire per favorire una buona produzione.
la parola agli esperti orto
‘Brandywine Black’: origine USA, colore rosso bruno scuro, tipo cuore tutto pieno, frutto medio grande, sapore buono e ricco di antiossidanti
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‘Yellow Stuffer’: origine USA, frutti simili a un peperone, cavi, colore giallo limone, adatti a essere farciti Trapianto Se non si vuole partire dalla semina, ci si può rivolgere a vivai specializzati in piante di pomodori non ibridi e partire direttamente dal trapianto. Per il trapianto abbiamo già accennato a un sesto d’impianto standard per una coltivazione tradizionale, se si ha un orto organizzato in aiuole, consiglio di fare un’unica fila centrale con distanza tra le piante di 80-100 centimetri. Si può usare anche altri sesti
d’impianto, quello che importa è attuare tutte le strategie possibili per ridurre l’umidità atmosferica, in altre parole tra le piante deve circolare l’aria per evitare accumuli di umidità che portano alle malattie fungine. Il periodo di trapianto è differente secondo la zona in cui si risiede, per certo di notte devono esserci almeno 10°C prima di mettere le piante all’esterno
Le cure colturali Legatura Man mano la pianta cresce è necessario legarla al tutore, usare materiale non rigido quale raffia o corde elastiche che permettono la crescita del fusto senza schiacciamenti. I tutori devono avere un’altezza di 160-180 cm fuori terra per permettere alla pianta di crescere al massimo aumentando così la produzione, infatti, la maggior parte dei pomodori da mensa sono a crescita indeterminata e a ogni palco di foglie emettono un gruppo di fiori che faranno la produzione.
Con la tecnica della scacchiatura si rafforza il fusto che darà la produzione ‘White Wonder’: origine USA, frutti di medio grande dimensioni di colore avorio, tipo beef dal sapore straordinario, molto produttivo
Potatura verde Mentre la giovane pianta cresce, produce all’ascella delle foglie dei nuovi germogli, chiamati comunemente femminelle, queste vanno spezzate, quando sono piccole, e tagliate se diventano troppo pronunciate, in questo modo eseguiamo la scacchiatura. Questa tecnica ci permette di rinforzare il fusto centrale che ci darà la produzione. Alla fine di luglio possiamo preferire due possibilità o continuare a togliere le femminelle e portare la pianta alla fine della produzione con gli ultimi palchi fiorali nella parte più alta della pianta o tenerne due, le più vigorose vicino alla base del fusto principale, che legheremo al tutore ricreando una nuova pianta che ci darà la produzione della tarda estate e di settembre. Un’altra pratica di potatura è la cimatura della pianta una volta raggiunta l’estremità del tutore, con la corrisponden te produzione di femminelle che potremo trattare come scritto sopra. Ricordiamo che le foglie nella parte bassa se rovinate e troppo ombreggiate possono essere tirate via per favorire la circolazione dell’aria e la riduzione dell’umidità.
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la parola agli esperti orto
‘Corno delle Ande’: origine Perù, colore rosso intenso, carnoso forma allungata, pochi semi, sapore ottimo
Servono concimazioni periodiche a base di fosforo e potassio a basso contenuto in azoto
Irrigazione Fondamentale per la buona riuscita della nostra coltivazione è dosare correttamente l’acqua, le quantità devono essere regolari, non fornire volumi troppo grandi se ci siamo dimenticati per alcuni giorni di bagnare per evitare il fenomeno della spaccatura dei frutti. Se utilizziamo la pacciamatura l’irrigazione potrà essere ridotta ancora grazie ad una minore traspirazione del terreno. Per le quantità ci si dovrà regolare in base al tipo di terreno. Concimazione Se abbiamo fatto una buona preparazione del terreno, dobbiamo preoccuparci di fornire concimi a base di fosforo e potassio con un basso contenuto in azoto ogni 15-20 giorni, non si dovrà eccedere troppo con i concimi perché le piante si avvantaggiano di quanto trovano nel terreno non appena hanno sviluppato un buon appara‘Furioso Ramella’: to radicale. Per chi coltiva in vaso invece, la concimaorigine Piemonte zione regolare è importante perché i terricci per il vaso ma naturalizzato o la vasca hanno un’autonomia di concime in genere, tra Como e pari massimo al primo mese poi è necessario interveniBergamo, frutto di re per favorire una buona produzione. colore rosso vivace di dimensioni Avversità Le principali che possiamo incontrare sono medio grandi, tipo marciume apicale dovuto a squilibri idrici, ristagni d’acbeef tutto pieno, qua e concimazioni squilibrate o troppo ricche di azosapore interessante to; malattie fungine (peronospora, ticchiolatura, ecc.) buona produttività dovute all’eccessiva umidità atmosferica, al maltempo, piogge frequenti e sbalzi di temperatura. In questi casi ottimi sono i prodotti a base di rame; insetti quali la cimice asiatica e larve di lepidotteri che attaccano foglie e frutti, la difesa migliore è l’utilizzo di reti anti insetto e il controllo accurato delle piante per eliminare a mano insetti e uova degli stessi (di facile identificazione nella lamina inferiore delle foglie sembrano tante palline una vicina all’altra). Di grande utilità sono anche i macerati a base di ortica, aglio ed equiseto, di recente introduzione anche i macerati di tabacco da provare.
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‘Angora Super Sweet’: origine USA, colore rosso con frutto tomentoso, tipo ciliegino, sapore interessante, molto produttivo
Roberta Zaltieri AZIENDA AGRICOLA LA MARGHERITA ]PH )HZZHULSSH ‹ .HaVSKV KLNSP 0WWVSP[P 4U ‹ info@aalamargherita.com ‹ www.aalamargherita.eu
Le varietĂ piĂš interessanti: ‘Angiolo Pescini’, ‘Angora Super Sweet’, ‘Brandywine Black’, ‘Buffalo Heart Giant’, ‘Corno delle Ande’, ‘Furioso Ramella’, ‘Giant Belgium’, ‘Rosa di Sorrento’, ‘Striped Stuffer’, ‘Yellow Stuffer’,‘White Wonder’
‘Giant Belgium’: origine Ohio, tondo colore rosso vivace, sapore fresco e intenso
Al termine del nostro viaggio nel mondo dei pomodori da mensa, un’ultima raccomandazione: divertiamoci a coltivare diversi tipi di pomodoro, ma impegniamoci anche nella protezione del seme per mantenere la biodiversità . Il seme del pomodoro si mantiene in purezza isolando un palco di fiori con del tessuto non tessuto fino all’allegagione, poi si può liberarlo segnando i frutti con un nastrino in modo da ricordarci che quelle bacche non andranno consumate, ma usate per estrarre i semi. Buona coltivazione a tutti.
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la parola agli esperti orto
L’azzeruolo Un frutto insolito adatto anche a piccoli giardini DI
UGO E GIACOMO FIORINI
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azzeruolo, Crataegus azarolus è veramente uno dei frutti più insoliti e meno conosciuti nel panorama della frutticoltura, e non è mai stato coltivato per produzioni professionali. Eppure può risultare un frutto molto interessante, soprattutto per l’amatore, sia per la facilità della sua coltivazione sia per le caratteristiche del suo frutto, ottimo fresco ed eccezionale per confetture. L’azzeruolo è parente prossimo del biancospino e la sua origine è da ricercare con ogni probabilità in Asia minore, da dove si è diffuso in tutto il bacino mediterraneo. Appartiene alla famiglia delle Rosaceae, sottofamiglia Pomoideae, come il melo, il pero, il cotogno, il nespolo ed il sorbo, tutti suoi vicini parenti. Il genere Crataegus di cui fa parte è importantissimo anche da un punto di vista ornamentale e comprende numerose specie.
la parola agli esperti frutteto
Crataegus azarolus è specie molto rustica, adatta a climi temperati ed utilizzata spesso in antichità come pianta alimentare di sussistenza nelle zone mediterranee aride. La sua forma naturale è quella di un albero con chioma globosa, di modeste dimensioni, con rami disposti in maniera irregolare e portamento verticale. In fase giovanile la pianta presenta numerose spine che scompaiono gradualmente con il raggiungimento dell’età matura. Il germogliamento avviene precocemente, alla fine di dicembre, e le sue foglioline, piccole ed incise, molto simili a quelle del biancospino, compaiono molto presto: già alla fine di gennaio si intravedono per poi rivelarsi prima dell’inizio della primavera. I suoi fiori però sono ben 44
Pianta di modeste dimensioni, rustica molto ornamentale adatta per piccoli giardini protetti e crescono solamente a primavera inoltrata, al riparo delle gelate tardive, tanto da essersi guadagnato la fama di sapientissimo arborum nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio.
Riproduzione A differenza di come molti pomologi anticamente osservarono, l’azzeruolo può riprodursi anche per seme, ma in questo caso le piantine impiegano molti anni per andare a frutto. La propagazione più conveniente risulta quindi essere l’innesto, che può essere effettuato su cotogno, nespolo europeo, pero selvatico e, principalmente, biancospino.
I frutti I frutti possono essere di due colorazioni dominati: dal giallo molto chiaro al giallo oro, e li identifichiamo come varietà bianche, e a frutto rosso piÚ o meno intenso. Le varietà rosse hanno generalmente frutti di dimensione inferiore rispetto a quelle a frutti bianchi. L’aspetto dei frutti è quello di piccole meline, leggermente gibbose; la buccia è liscia e la polpa è croccante e finissima. Il succo è grazioso, dolce e leggermente acidulo. All’interno troviamo da uno a tre semi molto duri e ossei. Questi saporitissimi frutti maturano dalla fine di agosto a metà settembre e cominciano a cadere dall’albero anche prima della completa maturazione; possono essere raccolti anche da terra, dove si conservano per diversi giorni.
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Le piante di azzeruolo risultano essere molto ornamentali, sia nel periodo della sua ricca fioritura, sia al momento della maturazione dei frutti e sono adatti per piccoli giardini in quanto non presentano un ampio sviluppo. Sono molto longeve, soprattutto al sud, in climi non troppo rigidi. La coltivazione è comunque facile anche in ambienti piÚ freddi del nord, in particolare per le varietà a frutto rosso. Sono svariati i tipi di terreno in cui l’azzeruolo si adatta ad essere coltivato, dal calcareo, al siliceo, al vulcanico. Sopporta abbastanza bene anche i suoli argillosi e compatti, ma rifugge, come molte altre piante da frutto, i ristagni idrici. 45
La forma di allevamento consigliata è a vaso naturale e oltre alla potatura di formazione non sono necessari ulteriori interventi per migliorare la produzione. La chioma può essere diradata con leggerezza ogni quattro o cinque anni, soprattutto all’interno. Ăˆ sempre bene assicurare una impollinazione incrociata tra piĂš piante per garantire una buona fruttificazione. Da ricordare che in Emilia Romagna, è vietato, a tutto il 2018, piantare specie appartenenti al genere Crataegus, tra cui l’azzeruolo.
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Pianta facile da coltivare, frutto ottimo consumato fresco, eccezionale in confetture la parola agli esperti frutteto
Consigli delle aziende per la cura delle piante dell‘orto DI
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Particolare di gravi infestazioni di Gilletteella coweni su vegetazione di abete di Douglas, si evidenziano i tipici ciuffi cerosi biancastri che rivestono gli stadi dell’afide e la vegetazione imbrattata di melata e di fumaggini.
dell’abete
di Douglas -HZ[PKPVZP Ä[VTPaP JOL PUMLZ[HUV questa pianta nei nostri giardini
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i tratta di afidi lanigeri o cerosi di origine nordamericana che da anni ormai infestano l’abete di Douglas (Pseudotsuga menziesii) inserito in contesti boschivi oppure in aree verdi urbane come parchi e giardini. Sono afidi appartenenti al genere Gilletteella che colonizzano le foglie e i germogli su cui formano inconfondibili ciuffi cerosi biancastri entro cui vivono riparati i diversi stati infestanti del fitomizo. Oltre all’effetto incrostante, di per sè già negativo, questi afidi pungono gli aghi, succhiandone la linfa, deformandoli e provocandovi clorosi e altre alterazioni cromatiche. Inoltre, come molti altri afidi, producono abbondante melata che imbratta la vegetazione, accentuando l’effetto asfissia delle formazioni cerose e lanuginose. Sulla melata infine si sviluppano funghi saprofiti nerastri, detti fumaggini, che accentuano i problemi asfittici e i danni di tipo estetico. Ad infestazione avanzata, come conseguenza dei danni sopra descritti, gli aghi disseccano e cadono lasciando le chiome parzialmente spoglie.
cura della pianta
DI
MARIO FERRARI
Al genere Gilletteella appartengono due na allo stadio giovanile e in primavera, specie principali: tra maggio e giugno, le forme svernanti Gilletteella cooleyi, le cui femmine adul- terminano lo sviluppo e iniziano la prite sono di colore brunastro e isodiame- ma generazione, a cui ne segue una setriche, e hanno un ciclo eteroico, cioè conda in piena estate. Anche in questo che presenta due ospiti, di cui uno è l’a- caso il danno è prodotto dalle punture bete di Douglas, dove produce i danni trofiche dei vari stadi e dall’imbrattasopradescritti. L’altro ospite è rappre- mento della vegetazione da parte delsentato da abeti del genere Picea dove le formazioni lanuginose biancastre e produce danni sugli aghi, sui germo- dalla melata che, insieme, determinagli. Tali danni sono rappresentati da no danni fisiologici (asfissia) e un grave ingrossamenti ricurvi a forma di stro- danno estetico. bilo sui germogli terminali con clorosi e disseccamento degli aghi; anche in questo Tecniche di lotta e di controllo caso sulla vegetazione si La lotta contro questi due afidi è di tipo preventivo possono notare i tipici cercando di limitarne la diffusione impiegando mateciuffetti cerosi biancariale vivaistico non infestato. La lotta chimica è genestri. Questo afide superalmente effettuata solamente nei luoghi di produziora l’inverno allo stadio ne delle piantine da commercializzare. A volte però l’infestazione in altri contesti potrebbe di giovane femmina. raggiungere livelli tali da rendere giustificato qualGilletteella coweni, queche intervento mirato alle prime infestazioni di inizio sta specie si è adattata estate, usando aficidi ammessi nelle condizioni in cui a compiere generazioni si opera, sia specifici che aspecifici, impiegati mesolo sull’abete di Doudiante aspersioni alla vegetazione se la dimensione glas, dove compie gedegli esemplari e il tipo di ambiente lo consente. Tra i nerazioni continue e suddetti prodotti aficidi si ricordano l’estratto di piretro, i piretroidi, l’Imidacloprid, ecc.. partenogenetiche. Sver-
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Disseccamento del nocciolo
1. Un esemplare affetto da gleosporiosi si riconosce anche da lontano: molti rami sono disseccati. 2. Avvicinandoci, si nota che gran parte delle foglie hanno il lembo caratterizzato da ampie necrosi.
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Romani chiamavano il nocciolo “abellana”, dal nome della città di Abella i cui ruderi esistono ancora nei pressi di Avella, in provincia di Avellino, probabilmente perché la zona era ricca di questi alberi. Negli Erbari del Rinascimento si usava ancora chiamare la pianta del nocciolo “avellana”, termine poi adottato in botanica dove il nocciolo è detto Corylus avellana; il nome del genere deriva dal greco córys che significa “casco” poiché il frutto è racchiuso in una brattea verde simile ad un copricapo. E’ una pianta molto elegante, la cui chioma spicca in un qualsiasi giardino perché si allarga, grazie ai tanti polloni, da un unico ceppo. Dal suo legno i pastori abruzzesi ricavavano il proprio bastone, come ricorda D’Annunzio: “Settembre, andiamo, è tempo di migrare… .i miei pastori…rinnovato hanno verga d’avellano”.
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3. Le foglie, a fine stagione, sono ingiallite e di uno strano colore brunastro. Andranno raccolte e bruciate.
DI
MARIA GRAZIA BELLARDI
con andamento stagionale piovoso ed elevato tasso di umidità può richiedere interventi specifici. Presenta due manifestazioni annuali. La prima, in primavera, è caratterizzata dal disseccamento delle gemme dei rami dell’anno; la seconda si evidenzia all’inizio dell’estate e riguarda le foglie, su cui compaiono macchie necrotiche che portano ad un progressivo ingiallimento fino al disseccamento del lembo. Il danno più grave rimane quello a carico delle gemme che, disseccando, compromettono la futura formazione della chioma.
Ma come avrebbero fatto questi pastori se avessero avuto a disposizione solo noccioli infestati da insetti o affetti da micosi? Cimici, curculionidi (il ben noto “balanino”), eriofidi, ecc. stanno purtroppo intaccando il nostro patrimonio di noccioli in molte regione italiane, costringendo alla messa in atto di La difesa piani strategici di difesa Anche da lontano, una pianta affetta da mirati e complessi. Un gleosporiosi si riconosce facilmente a causa del grave infezione fungina forte disseccamento del fogliame. Se si tratta di poi, la “gleosporiosi”, è noccioleti, occorre uniformarsi ai piani di difesa sufficiente a debilitare regionali eseguendo interventi di contenimento un qualsiasi esemplare. laddove siano state rilevate infezioni nell’anno
Gleosporiosi La gleosporiosi, causata da Piggotia coryli, costituisce una delle principali micosi del nocciolo, ma solo in annate 51
precedente (si interviene prima della caduta delle foglie). Se si tratta di una pianta del nostro giardino, procediamo con la raccolta e distruzione delle foglie, magari diradando la chioma per favorire un buon arieggiamento, evitando anche che la pianta sia sovrastata da quelle circostanti. A volte bastano pochi interventi preventivi per scongiurare danni anche gravi.
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cura della pianta
Idee per il giardino
DI
DONATELLA FORNI
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Il Burren \UH ZWL[[HJVSHYL HYLH WPL[YVZH KHS WYVÄSV WPH[[V e roccioso sull’Atlantico affacciata sulle isole Aran Lo spettacolare paesaggio roccioso racchiude minuscoli tesori botanici che si annidano tra le fessure delle pietre, protetti dal vento che viene dall’Atlantico.
I suggestivi dolmen testimoniano la colonizzazione dell’uomo che qui giunse nell’età del Bronzo.
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Un tipico esempio di come crescono le piante nel Burren: la corolla giallo oro di Solidago virgaurea emerge da una fessura tra le pietre, sotto le quali c’è uno strato di terriccio fertile e umido.
Un vero paradiso per botanici ed escursionisti, in un contesto paesaggistico assolutamente unico al mondo Le rocce calcaree si sono formate centinaia di milioni di anni fa in quello che un tempo era un mare tropicale, oggi spazzato dal freddo vento del Nord
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ENZO VALENTI
on sono certo molti i luoghi in cui crescono spontaneamente, a pochi metri di distanza, piante di origine alpina, mediterranea, carsica e nordica: un mix apparentemente impossibile che trova la sua realtà in un luogo unico al mondo, il Burren. La parola viene da un antico termine gaelico, Boireann, che significa “regione rocciosa”: è un vasto tavolato calcareo che si estende nella contea di Clare, nella Repubblica d’Irlanda, su un’area vastissima di circa 300 km². La regione del Burren presenta caratteristiche speciali sotto ogni punto di visa. Le colline dell’area sono formate da una sorta di pavimentazione calcarea frammentata da moltissime fessure lineari, che formano quindi varie rocce isolate: in alcuni punti l’effetto è tale che sembra difficile pensare a un’opera della natura, mentre è comprensibile che il ciclopico lavoro sia stato fatto da giganti del passato, così come raccontano le innumerevoli leggende locali. E in effetti qui, nonostante il territorio si presenti inospitale, vissero in un lontano passato popolazioni alle quali si devono i numerosi dolmen e le tracce di fortificazioni risalenti a 3.500 anni avanti Cristo.
Un’area collinare formata da una pavimentazione calcarea frammentata da moltissime fessure lineari 57
La regione del Burren si spinge fino all’Oceano con una serie di spettacolari colline; a valle, nelle zone più pianeggianti, la roccia lascia spazio ai pascoli.
Un mondo di roccia e di acqua nascosta La storia geologica del Burren è antichissima. Strati di suolo che si sono generati nel periodo del Carbonifero, oltre 350 milioni di anni fa, compongono gran parte del territorio che giace sotto le rocce. La roccia calcarea si è formata dai sedimenti di un mare caldo e tropicale di epoche remotissime, che occupava gran parte di quella che oggi e l’isola d’Irlanda. I sedimenti, compressi orizzontalmente dal tempo e da sconosciuti eventi geologici, contengono resti di corallo fossile, ricci di mare, gigli di mare e ammoniti. Il territorio è oggi di tipo carsico, proprio come nel nostro Friuli: le fenditure tra le pietre di arenaria fanno filtrare l’acqua che provoca una lenta ma costante e tenace erosione, spingendo le falde idriche sempre più in profondità e creando in superficie il singolare aspetto che viene osservato dai tanti turisti ed escursionisti Dryas octopetala è una delle che si spingono fin qui. fioriture più caratteristiche
Stagni sotteranei alimentati dalle piogge formano una preziosa riserva idrica che rilascia umidità
del Burren. Questa piccola pianta perenne dell’ambiente montano, dai bianchi fiori e appartenente alla famiglia delle Rosaceae, vive in ambiente calcareo; sulle Alpi è reperibile dai 1500 ai 2500 m s.l.m, mentre qui la si trova sul bordo dell’Atlantico.
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Le numerose orchidee del Burren si accontentano del poco terreno che emerge tra le rocce, alzando nel vento le loro corolle dai colori intensi. Tra le più frequenti ci sono Orchis mascula, Orchis apifera e diverse specie di Dactylorhiza.
In effetti nel Burren l’acqua non sembra essere presente e l’aspetto del territorio è arido e pietroso. Le piogge, che tutto l’anno bagnano la contea di Clare, scendono tra le rocce e vanno a formare stagni sotterranei o nascosti in avvallamenti: riserva idrica che lentamente rilascia umidità consentendo la crescita della vegetazione. Il vento fa la sua parte, mantenendo le piante basse e striscianti: solo raramente un coraggioso arbusto o una piccola conifera emergono dal tavolato calcareo. Il sottosuolo è formato da strati di arenaria e gesso, ormai in sezioni orizzontali, come mostrano gli affioramenti delle celebri Scogliere di Moher, poco distanti. I tavolati calcarei del Burren, nei quali l’acqua ha scavato sottili fessure raggiungendo lo strato fertile, sono stati appiattiti e livellati nel corso di milioni di anni anche grazie alla forza dell’acqua e del vento, che qui soffia potente tutto l’anno, portato dall’Atlantico sul quale l’area del Burren scende per riaffiorare a distanza di 60 chilometri nelle isole Aran. E la terra fertile, che si nasconde sotto le rocce, non esita a far germogliare flora di ogni tipo nelle fessure create dall’erosione.
Qui sbocciano piante delle nostre Alpi, come genziane, centauree, campanule Ben 23 diverse specie di orchidee selvatiche sbocciano nella selvaggia regione del Burren, dove anche la popolazione di farfalle e altri insetti è numerosa e diversificata.
Parecchi tipi di genziane alpine sbocciano nel Burren illuminando la scena con il loro blu intenso. Alcune hanno fioritura primaverile e altre si aprono tra settembre e ottobre.
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I fiori delle Alpi e del mondo mediterraneo In questo ambiente calcareo la biodiversità è enorme. Il 75% delle specie di fiori spontanee in Irlanda è presente nel Burren, e numerose sono le orchidee selvatiche di diverse specie: Orchis mascula, Ophrys apifera, Spiranthes spiralis, Epipactis helleborine, Dactylorhiza, Neottia, Gymnadenia e molte altre. Ben 23 delle 27 specie di orchidee selvatiche presenti in Irlanda sono qui facilmente reperibili. La fioritura primaverile è in alcune zone tale da trasformare il paesaggio con macchie di colore rosa, spettacolo assolutamente unico per il quale giungono escursionisti e botanici da ogni angolo del mondo. Nel Burren sbocciano piante delle nostre Alpi: genziane di varie specie, Erica, Geranium dai fiori azzurri e violetti, il cardo nano (Carlina acaulis) detta anche “erba di Carlo Magno”, centaurea, campanula… Eppure anche fiori mediterranei trovano qui un ambiente idoneo: le rocce si scaldano rapidamente con un raggio di sole e nelle fenditure il vento non riesce a penetrare. Ecco dunque le primule, gli eliantemi, la parnassia e persino il timo e l’origano: davvero inaspettato trovare macchie di queste piante delle nostre coste meridionali qui, nell’Irlanda settentrionale, a un passo dal gelido Atlantico. E ancora tante altre piante da fiore, che da marzo al tardo autunno si succedono nelle crepe delle rocce: iperico, oxalis, sassifraga, poligala, armeria dai fiori rosa che sfidano il vento salmastro nelle zone più esposte… Non mancano le roselline selvatiche che con la loro breve e magica fioritura sanciscono l’arrivo della breve estate, ma ancora a settembre sono numerose le piante in fiore, un invito alla passeggiata, armati di macchina fotografica.
I fiori che emergono tra le rocce sono piccoli e spettacolari nella loro incredibile forza, espressione della capacità di adattamento naturale. Qui i fiori gialli di Lotus corniculatus, spontanea anche in Italia nei campi e qui cresciuta intorno a un affioramento roccioso.
Una delle tipiche formazioni geologiche del Burren, con le aree dove i fiori trovano quel po’ di terra necessario a consentire la fioritura e la riproduzione da seme.
Helianthemum nummularium è uno dei piccoli gioielli del Burren. In primavera le corolle giallo oro si fanno strada tra le rocce e si accontentano di un occasionale raggio di sole. Parente dei cisti, è di origine mediterranea.
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La terra fertile nascosta sotto le rocce fa germogliare tra le fessure piante rare, belle e coraggiose
Isole Aran: sulle rocce calcaree fiorisce Armeria maritima, colonizzatrice delle zone più esposte all’azione del vento, dell’acqua e del sale.
Un mondo di vita Il mosaico di habitat interconnessi fra loro ha creato le condizioni anche per una ricchezza di licheni e di funghi. Nel Burren sono state censite finora oltre 600 specie di licheni che tra l’altro svolgono un ruolo importante di monitoraggio della qualità dell’aria: per fortuna qui l’inquinamento ambientale è ancora ai minimi europei, ma l’afflusso crescente del turismo e le attività antropiche che vengono svolte ai bordi del Parco Nazionale del Burren, in particolare l’allevamento bovino, costituiscono un serio rischio per la tutela della biodiversità. Qui ancora c’è una enorme ricchezza di vita: farfalle e falene, api e bombi, libellule di varie specie, rettili e anfibi, ben 90 diverse specie di uccelli e numerosi mammiferi popolano questo ecosistema assolutamente unico.
Nelle crepe i fiori trovano spazio: il Burren, apparentemente inospitale, ha invece un’incredibile e preziosa biodiversità floricola e faunistica.
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Le selvagge distese di rocce calcaree del Burren riemergono nell’oceano con le isole Aran. Qui la vegetazione presenta le stesse curiose e affascinanti caratteristiche, mescolando specie di origine alpina ad altre carsiche, mediterranee e nordiche.
Le isole Aran Scendendo dalle colline del Burren verso il villaggio di Doolin o, più a nord, nella cttà di Galway è possibile salire sul battello che in meno di un’ora raggiunge le isole Aran, estremo lembo oceanico della piattaforma calcarea. Il viaggio si riduce a soli 10 minuti con il piccolo aereo di linea, che offre il privilegio di un panorama eccezionale. Nelle tre isole Aran la lingua è ancora il gaelico, il paesaggio è a dir poco suggestivo e l’atmosfera è intensa e sincera, il turismo è la principale voce dell’economia locale ma il fatto che gli spostamenti sulle isole avvengano quasi esclusivamente in bicicletta ha consentito di conservare questo mondo a parte. I fiori delle isole Aran sono simili a quelli del Burren, anche qui il suolo è un tavolato calcareo che si alza lungo la costa fino alla scogliera della fortificazione di Dún Aengus, risalente all’età del Bronzo. Un’escursione botanica sulle isole offre grandi emozioni, compresa quella di sedersi su un muretto costruito da mani ignote secoli e secoli orsono per ammirare le foche che si stendono al sole, osservando incuriosite i turisti.
Informazioni utili 0S )\YYLU u JVTWYLZV nel magnifico itinerario costiero Wild Atlantic Way. Per programmare la visita nel Burren, nelle isole Aran e nei numerosi giardini della zona occorre arrivare in volo a Dublino, facilmente raggiungibile con i voli economici Aer Lingus, www.aerlingus.com. 7LY [\[[L SL PUMVYTHaPVUP \[PSP PS YPMLYPTLU[V u www.irlanda.com, il portale ufficiale dell’Ente del Turismo Irlandese: itinerari, guide online e offerte di viaggio. 5LS )\YYLU u WVZZPIPSL MHYL LZJ\YZPVUP N\PKH[L! informazioni presso il Burren Centre, nel villaggio di Kilfenora, www.theburrencentre.ie o su www. heartofburrenwalks.com con la guida Tony Kirby che parla correntemente in italiano +H UVU WLYKLYL SH ]PZP[H HSSH )\YYLU 7LYM\TLY` dove vengono prodotti artigianalmente profumi con i fiori e le erbe aromatiche coltivate nel suo delizioso giardino, www.burrenperfumery.com.
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Il suolo delle isole Aran è un tavolato calcareo che si alza lungo la costa ÄUV HSSH ZJVNSPLYH 63
Si usano sopratutto i petali. Quasi tutti i fiori eduli possono arricchire le insalate, i risotti, o usati per decorare piatti di vegetariani o di carne. La scelta dipende molto dai gusti. Tra i primi fiori che troviamo in primavera c’è la viola. Un fiore delicato e timido che emana un profumo inconfondibile. Una modalità efficace per averla in giardino è trapiantarla da un luogo in cui ce ne sono tante con un po’ della terra che c’è sotto. Gradisce un luogo in mezz’ombra e con una buona umidità del suolo. Un classico uso alimentare è la violetta candita che è così bella nel vaso di vetro che è quasi un peccato mangiarla…
Fiori eduli e officinali
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PAOLO PISTIS
nel giardino biodinamico Colori e profumi per espandere la bellezza e il piacere anche in cucina
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reatività è la parola d’ordine nel pensare ad un giardino pieno di fiori eduli e officinali. Sono molte le piante che ci vengono in aiuto nel dare al nostro spazio verde un tono e un’atmosfera personale, colorata e versatile. I fiori soprattutto in primavera e in estate inondano di gioia e colori il giardino. Molti di questi fiori possono essere usati per abbellire l’interno della casa e alcuni possiamo portarli fin nel nostro piatto. I fiori eduli sono molto ricchi di proteine, vitamine e minerali e poveri di grassi. Ma attenzione: è importante essere sicuri del fiore che si usa in cucina, perché ci sono anche piante velenose! Fondamentale è poi la tecnica di coltivazione che dovrà essere biologica o biodinamica. Assolutamente non utilizzare fiori acquistati da un fiorista o raccolti lungo le strade o in aree che non conosciamo. Purtroppo l’uso di sostanze tossiche è molto diffuso e non vale la pena rischiare.
Chi è particolarmente sensibile ai pollini dovrà fare delle prove con gradualità sia nel portare mazzolini in casa, sia nel metterli nel piatto.
coltivare bio agricoltura biodinamica
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Un fiore più amante del sole è il nasturzio con campanule colorate rosse e arancio, fiorito da inizio primavera fino ad estate inoltrata. Colora molto i nostri piatti primaverili-estivi, siano essi insalate o polpette. È ottimo in abbinamento con il verde intenso di un’insalata o di una torta salata.
I fiori di cui ci circondiamo e che coltiviamo nel giardino biodinamico possono portare allegria e leggerezza anche in cucina
Nelle vicinanze dell’orto potremo lasciare spazio alla borragine con il suo fiore di un delicato colore viola azzurro. Molto bello accostato al bianco di un risotto o all’arancio del petalo di calendula. Della borragine si consumano anche le foglie più tenere per farne dei ripieni o insaporire le frittate. Sulla stessa delicata tonalità leggermente più tendente al rosa ci sono tutti i fiori delle liliacee che portano l’aroma in modo più delicato di aglio, cipolle, porri e erba cipollina. Per chi ama colori, forme e profumi più classici, potrà dedicarsi alla coltivazione biodinamica delle rose. La più rustica e che non necessità di cure particolari è la rosa canina. Ci offre un fiore con pochi petali di delicato colore tra il rosa e il bianco, ma possiamo raccogliere anche i sui frutti rossi ricchi di vitamina C per farne delle miscele a crudo con il miele. Attenzione a quei sottili aculei che ha all’interno. Se non li utilizziamo subito sono una bellissima decorazione natalizia che dura a lungo. Se preferiamo le rose più complesse una scelta molto valida è Rosa damascena i cui boccioli possono aromatizzare il nostro tè verde o per farne delle composte, ottime in abbinamento con molti formaggi. Il colore rosa intenso è particolare e piacevolissimo. Molti altri fiori possono essere utilizzati per tè e tisane oltre ai boccioli e ai petali di rosa. La camomilla con
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Scegliamo tra i fiori ciò che più ci piace, tra forme, colori e profumi lasciando ampio spazio alla nostra immaginazione creativa
i suoi profumati capolini bianchi e gialli, la calendula con l’arancio brillante, la malva i cui fiori rosa tingono di blu l’acqua. Questo gioco di colori tra il giardino e la cucina è molto piacevole e rilassante. È importante iniziare a raccogliere le idee e le bustine di semi il prima possibile per poter dare ampio spazio alla propria fantasia. Portando la bellezza e i profumi del nostro giardino in casa e nelle nostre preparazioni alimentari ci potremo godere la luce dei fiori anche quando siamo all’interno.
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Per saperne di più visitare www.paolopistis.it
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29 e 30 aprile “Corso Orto Biodinamico” presso Villa Campo Comano Terme (Tn) 0465 70 00 72 5 e 6 maggio “La cura dell’orto e del giardino biodinamico” presso Radio Gamma 5 Campodarsego (Pd) 339 469 36 66
coltivare bio agricoltura biodinamica
VALENTI
Le buone erbe dell’Alto Adige
Il giardino di erbe Bergila, vicino al lago di Issengo in Val Pusteria, è una delle mete da visitare per scoprire la bellezza e il profumo di decine e decine di piante diverse, trasformate in sacchetti, creme, oli e altre preparazioni artigianali per la cucina, la salute e la cosmesi naturale.
Coltivate un tempo negli orti dei conventi, oggi le erbe e le piante aromatiche crescono nei giardini di tante famiglie e vengono prodotte a livello professionale da piccole aziende agricole che ottengono un raccolto di eccellenza per sapore e concentrazione KP VSP LZZLUaPHSP ILULÄJP WLY SH ZHS\[L
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ria di montagna, sole e coltivazione secondo natura: ecco i tre segreti dell’eccellenza. Le erbe aromatiche sono da sempre un orgoglio delle valli altoaesine, fanno parte di tradizioni antichissime che hanno trovato oggi una nuova vita. Negli ultimi anni la maggiore sensibilità dei consumatori per i prodotti locali e per l’alimentazione naturale hanno decretato il successo dei prodotti officinali, destinati sia alla salute che al miglioramento e arricchimento dei piatti.
Tradizione e innovazione In Alto Adige l’usanza di raccogliere piante aromatiche e officinali per uso domestico, da usare in cucina e come medicina naturale, esiste da sempre. Coltivate un tempo negli orti dei conventi e in ogni orticello domestico, anche in
TESTI DI ENZO VALENTI FOTO DI ENZO VALENTI, IDM ALTO ADIGE FRIEDER BLICKLE, STEFANO GILERA, ANNA GRUBER, DAMIAN PERTOLL, HELMUTH RIER
alta quota, oggi le erbe e le piante aromatiche crescono anche nei giardini di tante famiglie, apprezzate per il profumo e la bellezza. Ma non è solo tradizione; oggi le erbe sono anche una voce importante dell’agricoltura di montagna, attraverso produzioni che, pur rispettando rigorosamente i principi di qualità e, quasi sempre, di regime biologico, puntano anche sull’innovazione. Nuove metodologie agrarie e tecnologie d’avanguardia per la lavorazione delle piante, dall’essiccazione alla distillazione e trasformazione, consentono di ottenere prodotti erboristici di eccellenza. In Alto Adige la produzione professionale di fiori essiccati e spezie su larga scala è iniziata una trentina d’anni fa. Da allora le distese su cui si possono ammirare piante aromatiche d’ogni tipo hanno già raggiunto un’estensione di oltre 40 ettari. 66
IDM ALTO ADIGE - STEFANO GILERA
I filari di erbe coltivate offrono uno spettacolo affascinante. Qui un filare di calendula dalla bella fioritura gialla, pianta preziosa per la salute e ottima anche in cucina.
I segreti della qualità Esistono oggi numerose aziende agricole che producono erbe destinate all’uso alimentare e terapeutico; le coltivazioni si trovano in genere sopra i 500 metri di altitudine, ben lontane dalle città e dalle strade più trafficate. Le piante provengono da agricoltura biologica o più raramente da coltivazione integrata e la raccolta avviene nel periodo in cui le piante presentano la più alta concentrazione di principi attivi, il cosiddetto “tempo balsamico”.
È il clima che fa la differenza
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Il clima particolare dell’Alto Adige favorisce la formazione di aromi molto intensi nelle erbe e nelle piante aromatiche, che concentrano in estate la loro fase di sviluppo; le notti fresche e le giornate con sole caldo favoriscono un’elevatissima concentrazione di oli essenziali in una grande varietà di erbe. La raccolta di fiori e foglie avviene manualmente; in seguito le piante sono sottoposte a una delicata essiccazione all’interno di appositi essiccatori ad aria calda. La conservazione avviene senza l’impiego di additivi, quali sostanze aromatizzanti o acidificanti. Le infiorescenze, le erbe e le spezie essiccate vengono infine confezionate in speciali contenitori salva-aromi. Il rispetto assoluto di queste regole è assicurato da severi controlli periodici.
Aria di montagna, sole e coltivazione secondo natura, sono i tre segreti dell’eccellenza 67
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Un controllo rigoroso da parte del Centro agricolo sperimentale di Laimburg garantisce la qualità delle piante prodotte da una quarantina di erbicoltori, a livello familiare, a volte con una lunghissima tradizione erboristica: a Bergila c’è oggi al lavoro la quarta generazione.
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Ancora oggi nelle circa 40 aziende agricole che producono erbe aromatiche, la raccolta viene effettuata a mano per rispettare le delicate caratteristiche di foglie e fiori. Qui la raccolta di camomilla, di cui in Alto Adige vengono coltivate una decina di diverse varietà come la camomilla inglese e quella romana.
Se si è appassionati di menta, nei giardini di erbe altoatesini questa pianta si trova declinata in oltre 40 varietà diverse per profumo e aspetto di foglie e fiori. Tra le più curiose ci sono la menta fragola, la menta arancio e quella che sa di cioccolato. VALENTI
Numeri in crescita Oggi le aziende produttrici di erbe sono una quarantina, collocate in varie zone della provincia di Bolzano. Camomilla, menta piperita, calendula, ortica, fiordaliso, malva, nasturzio, finocchio, maggiorana e timo sono solo alcune delle erbe qui coltivate; sono circa 120 le specie officinali e aromatiche che ogni anno vengono proposte sul mercato, spesso anche a livello locale, per la soddisfazione dei tanti turisti che visitano l’Alto Adige (oltre 31 milioni di pernottamenti nel 2017, dalle stime comunicate dalla Provincia di Bolzano). La lavorazione e commercializzazione delle erbe e delle spezie è per alcuni erbicoltori un’interessante attività secondaria a corredo di quella agricola e/o turistica, mentre per alcuni si è trasformata nell’attività agricola principale. Con le erbe vengono prodotti infusi e sali alle erbe, grappe o liquori, oli essenziali, creme, lozioni, pomate e frizioni; vengono inoltre utilizzate per arricchire formaggi e pane.
Alcune aziende hanno organizzato giardini visitabili, che consentono agli appassionati di scoprire dal vivo la bellezza e il profumo di decine e decine di piante officinali che hanno spesso anche una splendida fioritura. La posizione soleggiata dei campi di montagna e le piccole superfici coltivate, gestite a livello familiare, garantiscono un sano sviluppo delle piante. La produzione di erbe è controllata tramite il Centro agricolo sperimentale di Laimburg, istituzione che si occupa di garantire l’eccellenza dei prodotti altoatesini.
Le piante si raccolgono nel periodo in cui hanno la più alta concentrazione di principi attivi, il cosiddetto “tempo balsamico” 68
[SOPRA E A SINISTRA:] La raccolta manuale e l’essiccazione lenta, all’aria come da tradizione o in bioessiccatori ad aria calda, sono solo alcune delle pregiate caratteristiche delle erbe altoatesine: la loro eccellenza è legata anche al meraviglioso clima alpino, che in estate offre giornate soleggiate capaci di catalizzare nelle piante una grande quantità di oli essenziali, responsabili del sapore e del profumo.
Le erbe sono raccolte manualmente poi essiccate all’interno di appositi bioessiccatori ad aria calda
Storie affascinanti
Un tempo immancabili negli orti delle famiglie, oggi le buone erbe sono aumentate di numero e di tipologia: un vero repertorio di salute naturale e di sapore da portare in tavola.
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Andar per erbe è una delle attività più affascinanti che si possono svolgere in Alto Adige da giugno a settembre, visitando giardini erboristici e collezioni botaniche di grande interesse, e scoprendo storie meravigliose. Per esempio quella di Siegi, che da 13 anni coltiva e raccoglie erbe spontanee all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio. È arrivato a questa sua seconda vita quasi per caso dopo aver lavorato per 24 anni in banca; si è reso conto che gli mancava il rapporto con la natura. Voleva dedicarsi all’agricoltura, farne la sua prima attività: ha quindi cominciato la coltivazione di erbe in un campo poco sotto il paesino di Stelvio. Suolo, terra, sole, esposizione a Sud, altitudine: tutto concorre alla produzione di erbe officinali di eccellenza. Oppure, come la curiosa vicenda del maso
Kürbishof, nel villaggio di Anterivo, dove vengono coltivati i lupini dai bei fiori blu. Dai baccelli dei semi si ricava il “caffè di Anterivo”, una bevanda gustosa e benefica di origini antichissime. E ancora, Bergila, vicino al lago di Issengo, in val Pusteria: qui, nel meraviglioso giardino di erbe, aperto al pubblico, vengono prodotte decine e decine di erbe diverse, con metodo biologico e con una distilleria di olio di pino mugo, lavorato come da tradizione: dal 1912, quattro generazioni sono all’opera sulle erbe per distillare l’essenza benefica della natura.
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L’essiccazione dei fiori avviene con criteri rigorosi che conservano il colore dei petali e il loro contenuto di virtà erboristiche.
Bisogna invece salire nella deliziosa località di Castelrotto, ai piedi dell’Alpe di Siusi e vicina alla Val Gardena, per conoscere il giardino e le buone erbe del maso Pflegerhof, condotto dalla famiglia Mulser, il più vasto maso per la coltivazione di erbe biologiche in Alto Adige. Questo paradiso di colori, aromi e odori si trova in un paesaggio idilliaco e offre più di 500 piante diverse, prodotte localmente o acquistate da altri produttori accuratamente selezionati. Tra le specialità qui coltivate ci sono ben 40 tipi di menta (menta al mojito, menta alla fragola…), 50 tipi di salvia, (salvia citrica, salvia affumicata, salvia all’ananas…) e 20 tipi di basilico (dal basilico con profumo di anice fino al basilico che sa di cannella). Tutte varietà ottenute con metodi naturali e coltivate con criteri biologici. Visitare il maso significa anche poter acquistare qui piantine che ben difficilmente sono reperibili altrove, per comporre poi a casa propria un bel giardino di erbe curiose e profumatissime che molto spesso hanno anche un aspetto delizioso e decorativo.
Sono circa 120 tra specie e varietà VMÄJPUHSP L HYVTH[PJOL JVS[P]H[L [YH le quali: camomilla, menta piperita, JHSLUK\SH VY[PJH ÄVYKHSPZV THS]H UHZ[\YaPV ÄUVJJOPV THNNPVYHUH e timo In cucina e per la salute
Le buone erbe altoatesine si utilizzano in molti modi in cucina, per l’erboristeria terapeutica e in cosmesi naturale, impiegando i principi attivi in tisane, creme, oli, pastiglie e altre preparazioni. Un modo antico e sorprendentemente efficace di utilizzare il potere delle piante aromatiche e officinali è quello di realizzare un cuscino alle erbe: è sufficiente riempire di erbe essiccate una federa da cuscino 30 cm x 30 cm di cotone o lino, richiudibile con una cerniera; l’efficacia dell’aroma rilasciato è molto lunga ed è sufficiente sostituire le erbe dopo 8-10 mesi. Per un effetto rilassante, che favorisce il riposo e il sonno, si IDM ALTO ADIGE - HELMUTH RIER possono utilizzare lavanda, salvia, anice, timo e luppolo; per un’aroma rinvigorente, consigliato anche per chi deve concentrarsi sul lavoro e lo studio, c’è il potente effetto di rosmarino e menta. Provare per credere!
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Spezie, erbe, petali e foglie: un patrimonio prezioso che riallaccia con antiche tradizioni.
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Alcune aziende hanno organizzato giardini visitabili che consentono di scoprire dal vivo la bellezza e il profumo di decine e decine KP WPHU[L VMÄJPUHSP ZWLZZV HUJOL JVU ZWSLUKPKL ÄVYP[\YL
IDM ALTO ADIGE - HELMUTH RIER
L’aria di montagna, pura e frizzante, e l’ambiente naturale privo di inquinamento, sono fra le ragioni dell’alta qualità delle piante, che vengono raccolte all’apice del loro tempo balsamico (il picco di contenuto di oli essenziali, diverso da pianta a pianta e anche in base al luogo in cui cresce).
La qualità delle erbe è tale da conservare le virtù con la corretta essiccazione che le rende utilizzabili anche dopo molto tempo, ben chiuse nei loro sacchetti.
Informazioni utili 0S NPHYKPUV )LYNPSH ]PZP[HIPSL PU LZ[H[L u HS SHNV KP Issengo, Val Pusteria. www.bergila.com 0S THZV 7MSLNLYOVM H *HZ[LSYV[[V OH \UH YPJJH collezione di erbe e offre anche la possibilità di visite guidate nei campi di erbe. www.pflegerhof.com :[PSMZLY )LYNRYp\[LY HP WPLKP KLSSV :[LS]PV VMMYL una collezione di erbe legate ad antiche tradizioni locali. www.stilfser-bergkraeuter.it 0S 4HZV KLSSL ,YIL H 4VU[L]PSH VMMYL \UH ZWSLUKPKH collezione di erbe coltivate nel rispetto della natura. www.masodelleerbe.it 0U HS[H X\V[H HSS»(SWL KP :P\ZP SH 4HSNH 9P[ZJO u SH meta privilegiata per chi ama le erbe. www.ritschschwaige.com 7LY JVUVZJLYL HS[YP WYVK\[[VYP KP LYIL L H]LYL notizie: www.prodottitipicialtoadige.com 7LY PUMVYTHaPVUP [\YPZ[PJOL! www.suedtirol.info/it
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IDM ALTO ADIGE - FRIEDER BLICKLE
Oltre alle erbe vengono prodotti, come da tradizione, anche i fiori commestibili, che trovano impiego nella cucina altoatesina di eccellenza.
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Uva di volpe Paris quadrifolia, fra le più belle erbacee del sottobosco DI
ALESSANDRO MESINI
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iccola, quasi trascurabile, ci accorgiamo di questa pianta se nel bosco ci muoviamo con attenzione e sappiamo vedere quello che ad altri sfugge, come i funghi dai colori mimetici, le orchidee senza fioriture colorate, un’impronta lasciata sul terreno da un animale selvatico, le forme insolite delle piante del sottobosco. L’uva di volpe, Paris quadrifolia, è fra le più belle piante erbacee del sottobosco: spicca per il portamento, la forma delle singole foglie e il disegno generale, la fioritura insolita, l’aspetto invitante che nasconde, però, un’insidia...
piante spontanee
Quattro foglie ma non solo
Classificazione
Conosciuta anche come “erba crociola”, “quadrifoglia”, “parisetta”, non ha sempre quattro foglie disposte a croce come il nome latino, “quadrifolia”, e quello popolare, “crociola” suggeriscono, ma molte di queste piante, all’incirca una ogni quaranta, hanno cinque foglie, e questo dona alla pianta un disegno meno rigido. Le foglie, quando sono quattro, descrivono una forma perfetta ma definita e rigida, in cinque invece assumono l’aspetto di un collaretto che sottolinea l’elemento centrale, il fiore, di forma e colore particolari. Occasionalmente le foglie possono essere anche tre o sei.
Classificata da Linneo nel 1753, dal punto di vista sistematico ha avuto una vita tormentata. Inclusa dapprima nella famiglia delle Liliaceae, è stata successivamente attribuita alle Trilliaceae, per trovarsi ora nella famiglia delle Melanthiaceae. Il nome del genere è secondo le fonti fatto risalire alla regolarità della forma (pār, păris che significa pari, uguale) o richiama Paride e la vicenda del pomo della discordia per la forma del frutto. Paris quadrifolia è l’unica specie, nel nostro paese, appartenente al genere. Delle ventiquattro specie che compongono il genere solo un’altra si trova in Europa, Paris incompleta, mentre le altre si trovano tutte in Asia, e in particolare in Cina.
Dove trovarla Paris quadrifolia si trova su gran parte del territorio nazionale, ad esclusione di Puglia e Sicilia, dai 150 fino ai 2.000 metri di altitudine. Il suo areale di diffusione è piuttosto ampio e va dalla Norvegia ai monti Pirenei, dalla Gran Bretagna alle Alpi Bavaresi. Si trova nei boschi umidi, sia di latifoglie sia di conifere, sempre in posizione ombreggiata. 72
Descrizione Pianta geofita rizomatosa presenta un fusto sotterraneo dal quale ogni anno si originano nuove radici e fusti avventizi. Il rizoma, di colore biancastro, piuttosto lungo, ha nel terreno andamento orizzontale. Il fusto, sempre unico ed eretto, ha sezione cilindrica, superficie glabra, e un’altezza variabile fra i 10 e i 40 cm. E’ robusto ed elastico. Di colore grigio verde presenta alla base una guaina violacea della quale presto si libera. Alla sommità porta, disposte in un verticillo a croce, fra loro perpendicolari quattro foglie sessili o dotate di un cortissimo picciolo. Di forma ellittico-obovate, alla base assumono la forma di cuneo. La lamina è percorsa da nervature principali paralleli ben evidenti, in numero da tre a cinque, corredate da un reticolo di nervature secondarie. Sono lunghe fino a 10 centimetri. La struttura a simmetria tetramera come ben denotano le foglie si ritrova in tutti gli organi della pianta. Il fiore di forma stellata, posto alla sommità del fusto, in posizione terminale e singolo, sorretto da un peduncolo, è formato da: otto tepali patenti alternati, quattro esterni verdi e quattro interni giallognoli, otto stami persistenti alla fruttificazione, quattro stili filiformi di colore amaranto scuro, un ovario diviso in quattro logge. Si apre, secondo l’esposizione, la persistenza della neve e l’andamento stagionale, da maggio a luglio. Il frutto, quello che più attrae nella pianta e che gli merita il nome popolare più diffuso, è una bacca di colore scuro, fra il nero e il blu, ricoperta da una leggera pruina, incorniciata dai tepali fiorali. Grande fino a un centimetro di diametro, contiene numerosi semi, bruni e ovali.
Forma piccole colonie che coprono il terreno restando leggere e sollevate da terra www.giardini.biz
Pianta velenosa L’uva di volpe è pianta velenosa che per i frutti sferici e scuri esercita una forte attrazione specie sui bambini o gli incauti che possono essere tentati di raccoglierla. Tutta la pianta è velenosa ma i frutti lo sono in modo particolare tanto da essere mortale. Utilizzata come pianta medicamentosa, specie nella medicina cinese, ma non a livello familiare perché potenzialmente pericolosa, contiene glucosidi come Fiore e frutto di colore paridina, paristifina, paridolo, scuro hanno una struttura asparagina e resine. particolare che li rende subito
riconoscibili per via dei tepali di forma diversa e degli stami persistenti Per averle in giardino Se, nonostante questa avvertenza desideriamo coltivarla in una zona a bosco in giardino, non preleviamo le piante in natura, peraltro protette in alcune regioni, ma raccogliamo i semi maturi a fine agosto. Li mescoliamo ad un terriccio leggero e spargiamo nella zona di semina umida e ombreggiata. Ricopriamo con un altro velo di terriccio, comprimiamo leggermente e bagnamo. Non sempre i risultati sono all’altezza dell’aspettativa ma le colonie, se le condizioni sono favorevoli, tendono a diventare folte e serrate.
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piante spontanee
Paesaggio
con pietre
Nessun clamore nelle scelte botaniche: piante ben acclimatate, sia terrestri che palustri, fanno da naturale cornice all’acqua
Realizzazione di una piscina balneabile in totale armonia con l’ambiente circostante, come se fosse sempre stata lì… DI
ANJA WERNER
La biopiscina oggi: un’oasi di pace, acqua limpida e armonia con il paesaggio L’ampio deck in legno, rivolto verso sud, si affaccia sull’area balneabile e sulla zona di rigenerazione
progettazione
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boschi montani del Piemonte, le colline decise e a volte aspre della Toscana, la macchia mediterranea sopra il mare ligure, la pianura emiliana: quanti paesaggi diversi in questo bellissimo paese! E così, il compito e la sfida che si rinnova continuamente si pongono nel come inserire in modo armonioso nuovi elementi nel paesaggio esistente senza creare stonature e dissonanze. Diverso ogni volta orizzonti, luce, vegetazione, aria, profumi, forme – ma pur approfondendo in seguito la conoscenza delle caratteristiche e dell’atmosfera di un luogo, per me 74
la prima sensazione è sempre quella che diventa decisiva anche nelle scelte progettuali. A volte, come in questo caso al confine tra Lazio e Campania, il cantiere stesso alla prima visita è talmente sotto sopra che sembra un bozzolo bruttino ed inestricabile…. ma guardandosi bene attorno, la futura farfalla si può già intuire, leggera e colorata che prende il volo; come un progetto che nasce nella testa, pian piano viene trasferito sulla carta ed infine si dispiega nel paesaggio.
Ampie isole di ninfee in tante varietà non hanno solo una funzione estetica ma anche pratica; nel clima mediterraneo sono utilissimi a tenere più bassa la temperatura dell’acqua
Separazione tra area balneabile e area di rigenerazione, con bell’effetto da specchio
Pietre, tante pietre si vedevano, e sui monti attorno abbozzato qualche cava di pietra bianchissima. Ma anche olivi, arance, mandarini, limoni, uva – una vegetazione punteggiata di fiori da campo che si facevano prepotentemente strada tra sassi e disordine di cantiere. Belle case in pietra sui versanti, un piccolo centro medioevale in cima al monte, un paesaggio con molte di quelle caratteristiche che fanno innamorare perdutamente stranieri di tutte le provenienze di questo paese dove spesso cercano di trovare il posto definitivo per un vivere più solare, più leggero, più mediterraneo. I materiali scenografici per la costruzione sono stati scelti uno ad uno nelle cave in vicinanza
I massi scelti nelle cave della zona e posati nell’acqua emergono creando una bellissima ZJLUVNYHÄH www.giardini.biz
Intanto andava visto e compreso il progetto di ristrutturazione della casa, un vecchio edificio campestre in cui sono state mantenute alcune importanti caratteristiche del tempo che fu: bellissimi travi a vista per i soffitti, mattoni e pietre di recupero per muri, pavimenti, mobili e mensole fisse, antiche porte in legno per tutte le stanze; stupendi camini per le serate invernali, ma anche tessuti in lino ricamato per la biancheria di casa.
di quota di un metro e mezzo su un livello superiore, formato da un vastissimo campo che al momento della prima visita era cosparso di pietre e mucchi di terra e materiale da cantiere; il tutto contornato su due lati da torrenti provenienti dalla montagna e diretti verso il mare.
Il luogo di costruzione prima: un terrapieno disordinato da sistemare a giardino con biopiscina I due ampi ingressi, uno di fronte all’altro sulle sponde opposte, collegano la parte meno profonda dell’impianto; qua si può camminare tranquillamente da sponda a sponda
Rivestita interamente in pietra, l’abitazione si adagia su un ampio piano dove arance, fichi e uva del giardino crescono praticamente nel piatto da sopra il tavolo della terrazza davanti alla cucina. Dall’altro lato della casa, un salto 75
progettazione
La piccola poolhouse in vicinanza dell’acqua è attrezzata anche con una sauna finlandese; in questo caso, il tuffo di raffreddamento nella biopiscina diventa un vero piacere
Come per la casa, anche per la futura piscina e il sua ambientazione in questo campo, i proprietari desideravano una idea progettuale ed un aspetto finale più naturale possibile, “come se fosse sempre stata qui”. Questo comportava innanzitutto che la forma dell’impianto doveva essere libera, senza forme geometriche, muri verticali e/o riferimenti evidenti alle linee architettoniche; ma richiedeva anche uno spazio più grande del solito, il quale qua per fortuna non mancava affatto. Così il grande campo, visto che era leggermente inclinato verso l’abitazione, intanto è stato terrazzato con un muro in pietra, alto un metro, per creare il piano definitivo per la piscina – gli artigiani locali sono riusciti benissimo nella costruzione tipica del luogo. Insieme al proprietario, che ha sempre dato un validissimo contributo in tutte le fasi del progetto, abbiamo da subito incominciato a pensare ai collegamenti tra abitazione e piscina - lago, realizzati poi in due posizioni diverse: il primo con una specie di ponte che dal primo piano della casa va direttamente sul livello dell’acqua. Il secondo, una ampia scala che invece dal pianterreno
progettazione
sale al fianco della casa; ma già dal pianterreno, in un effetto alquanto sorprendente, non si vede ancora l’acqua ma le piante acquatiche più alte che spuntano verso il cielo. È il materiale di questa scala che fa da anello congiuntivo tra casa, giardino ed acqua: i cubi di marmo bianco, tipico materiale della zona, oggi formano muri, gradini, bordo piscina e piccole parti pavimentate, ma anche e soprattutto due ampie scale d’ingresso nella piscina, posti una di fronte all’altra su due lati. Diversi giri
Intorno all’acqua piante HYVTH[PJOL L ÄVYP[L tipiche dell’area mediterranea: Cistus, Santolina, corbezzolo, Sedum, Agapanthus… Un completamento particolare, dall’acqua affiorano rocce tipiche del paesaggio circostante che affiancano le scale d’ingesso
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nelle cave della zona sono necessari per trovare poi il materiale che serviva ancora all’interno della piscina: uno ad uno scegliamo massi grandi e meno grandi che serviranno per affiancare le due scale d’ingresso; vengono posate, con notevole impiego di forze e tempo, dal fondo in su sui due lati di ciascuna scala: fanno da protezione, ma l’ultima parte di alcuni massi che emergono infine dall’acqua, crea anche una scenografia molto particolare.
All’interno di una delle scale, abbiamo studiato sedute in pietra a forma di U ed inserito delle bocchette per un impianto da idromassaggio, piacevole diversivo al nuoto vero e proprio. Scendendo poi l’una o l’altra scala, ci si trova su un piano dove si sta in piedi, ma piÚ in là la profondità dell’acqua aumenta, e si incomincia a nuotare. La profondità consistente, dettata specialmente dal clima caldo da queste parti, serve anche per creare un habitat ottimale e sufficientemente fresco per le piante ossigenanti, che in questo caso radicano in piÚ di due metri di profondità nelle aree predisposte tra quella di balneazione e quelle palustri. Si fanno decorativa compagnia con le ninfee, scelte anche questi in varietà bisognose di grande profondità per potersi sviluppare in modo perfetto. Per dividere l’habitat delle piante da quello dove si nuota, ho scelto una soluzione diversa dal solito al posto di costruzioni rigide in muratura, meno impegnativa e piÚ veloce nella realizzazione: pareti galleggianti che
Cubi di marm bianco fanno da anello d congiunzione tra asa e giardino e acqua, formando muri, gradini, bord piscina, pavimentazion Materiali e tipologia costruttiva di muri, muretti e scale dentro e fuori dalla piscina si ripetono, creando un armonioso e leggibile insieme
si fermano a ca. 40 cm sotto il livello dell’acqua. Particolare divertente, sul “salsicciottoâ€? orizzontale che fa da galleggiante, tenendo cosĂŹ queste pareti in tensione, ci si può stare anche seduti in un morbido ondeggiamento! Senza aggiungere materiali diversi, infine, il completamento del giardino attorno all’acqua: due docce solari sono affiancate da grossi massi che servono d’appoggio per asciugamani, accappatoi e quant’altro necessario. Le pavimentazioni sono tutte formate dal tipico ghiaino di marmo della zona,
La situazione preesistente dello stesso giardino: per rimanere coerente allo stile ed al paesaggio circostante, la tipologia dei materiali di costruzione e la vegetazione sono stati chiari indicatori per le scelte della parte nuova
in posa consolidata ma permeabile, intervallate con piante aromatiche e fiorite tipiche dell’area mediterranea: Cistus, Santolina , Corbezzolo, Sedum, Agapanthus e altri accompagnano i sentieri , mentre Alberi del Pepe ed alberi di arancio e mandarino ombreggeranno col tempo una parte di questo giardino attorno all’acqua.
Una delle ampie scale d’ingresso è attrezzata con gradoni di seduta e bocchette di idromassaggio
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ANJA WERNER Studio di Architettura del Paesaggio ed Ingegneria naturalistica SVJHSP[n *HU[VUL ‹ (NHaaHUV 7J Z[\KPV ‹ JLSS PUMV'HUQH^LYULY P[ ‹ ^^^ HUQH^LYULY P[
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progettazione
‘Tricolor’.
[SOTTO:] Femmina ‘Tricolor’ con uova
laghetto Arriva dal Giappone e controlla le zanzare
TESTO DI ROBERTO PELLEGRINI FOTO DI TOMOKO OTA E ROBERTO PELLEGRINI
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[NELLE FOTO SOPRA:] ‘Himedaka’ (‘Gold’) [SOTTO:] Giovani ‘Himedaka’ (‘Gold’)
amici animali
n un giardino acquatico, laghetto o fontana che sia, la componente vegetale si lega e si armonizza, anche nell’immaginario collettivo, alla presenza di pesci ed altri piccoli animali. In quanto sistema isolato, magari artificiale, e condizionato dall’elemento acqua, anche una piccola vasca in giardino o sul terrazzo può diventare un microcosmo ricco di vita. Uno degli ospiti più classici di vasche e fontane è stato, fin dal passato, il pesce rosso o carassio dorato (Carassius auratus auratus): colorato e facile da allevare, necessita però di ampi spazi per nuotare (almeno 100 litri per ogni esemplare adulto e non la boccia nella quale spesso viene relegato), ha un carico biologico piuttosto elevato e si nutre anche di vegetali, andando a mangiare o a danneggiare le piante acquatiche. Ancora più impegnative, in termini di volume d’acqua ed esigenze, sono le magnifiche carpe giapponesi o koi (Cyprinus carpio), per le quali serve un laghetto da migliaia di litri e un buon impianto di filtraggio. Per i piccoli laghetti, soprattutto come valido alleato nella lotta biologica alle larve di zanzare (il cui stadio giovanile 78
si sviluppa nel mezzo acquatico), è utilizzata la gambusia (Gambusia sp.): specie americana di pochi cm, resiste bene alle basse temperature e si accontenta di volumi ridotti ma, oltre ad avere un colore grigio poco appariscente e visibile, è molto aggressiva verso pesci ed altri organismi acquatici, compresi quelli utili come gli anfibi. Mancava, in Occidente, un pesce resistente alle basse temperature, quindi allevabile all’esterno durante tutto l’anno, colorato, facile da mantenere, che potesse vivere bene in piccole vasche e che fosse un divoratore di larve di zanzare. È in questo quadro che, solo 5 anni fa, si è inserito il medaka (pronuncia: medakà) o pesce del riso (Oryzias latipes): originario del Paese del Sol Levante e con una lunga storia alle spalle, proprio grazie ad alcuni allevatori italiani, si sta facendo conoscere fra gli appassionati di laghetti ed acquari di tutta Europa. Le sue piccole dimensioni (non supera, infatti, i 4 cm), le numerose colorazioni e la facilità di allevamento e riproduzione ne fanno un ospite perfetto per piccole vasche e mini-laghetti in quanto, tra l’altro si nutre di larve di zanzara, oltre che per l’acquario.
Uovo
Uova prossime alla schiusa
Un divoratore di larve che resiste anche alle basse temperature In natura La distribuzione naturale comprende, oltre al Giappone, Cina orientale, Corea, Laos, Taiwan e Vietnam. Si ritrova in svariati habitat, sia con corrente debole che stagnanti, fra cui risaie (da qui prende origine il nome comune di ‘pesce del riso’), stagni, paludi, canali e anse di fiumi, anche in presenza di acque salmastre. È da questa estrema adattabilità e tolleranza che deriva la sua facilità di allevamento e mantenimento in cattività. L’aspettativa di vita in allevamento è di 2-3 anni mentre la maturità sessuale può essere raggiunta già a 3 mesi dalla nascita.
La riproduzione Nelle giuste condizioni il medaka può essere molto prolifico: nel periodo riproduttivo, che all’esterno va da aprile a settembre, le femmine possono deporre anche tutti i giorni, quasi sempre al mattino. In mancanza di rifugi o di fitta vegetazione gli avannotti, o le uova, possono essere raccolti e fatti crescere al sicuro in altre vasche, per poi essere messi nuovamente con i genitori quando avranno raggiunto almeno 1 cm di lunghezza. È importante non liberare in natura i pesci in eccesso e bisogna fare attenzione anche quando si spostano o si regalano le piante acquatiche che potrebbero contenere le loro uova. Questo deve farci ricordare che, quando ci prendiamo cura di un animale o di una pianta, dobbiamo farlo sempre con responsabilità e buon senso.
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Una femmina con le uova ancora attaccate al ventre
Colori e forme Fra gli aspetti che affascinano e stupiscono di più dei medaka vi è il grande numero di razze ornamentali esistenti in allevamento: oltre alle variazioni relative al colore, che comprendono anche la presenza di strisce formate da scaglie a specchio sul dorso o di lamé, vi sono anche quelle che riguardano la forma del corpo (‘Daruma’- a corpo corto, ‘Hikari’, ecc.), quella delle pinne (‘Swallow’ o ‘Long Fin’) e le caratteristiche degli occhi (‘Deme’ - con occhi sporgenti, ‘Albino’ - con occhi rossi, ecc.). Grazie all’estrema variabilità genetica posseduta da questi pesci, lo sviluppo delle razze è in continua evoluzione e, in Giappone, ogni anno ne vengono sviluppate sempre di nuove. Un ‘mop’ artificiale utilizzato per la raccolta delle uova
Avannotto a poche ore dalla nascita
In laghetto Il medaka si è rivelato un ospite perfetto per fontane e laghetti da giardino. Soprattutto in presenza di molte piante acquatiche (ossigenanti sommerse, ninfee, palustri e galleggianti) e considerando il ridottissimo carico biologico di questi piccoli pesci, sarà possibile fare a meno anche dell’impianto di filtraggio, sempre rispettando un giusto rapporto fra volume d’acqua e numero di esemplari. Nel caso in cui si usino pompe di movimento o zampilli è bene ricordare che questa specie non ama la corrente troppo forte, prediligendo acqua stagnante o debolmente fluente. Può essere allevato insieme ad altri pesci pacifici di stesse dimensioni o con i pesci rossi; la convivenza con gambusie e koi, invece, è da valutare soltanto in laghi ampi, ricchi di vegetazione e con zone a varia profondità, dove ogni specie potrà trovare il proprio spazio senza andare in conflitto. Oryzias latipes, esemplare selvatico proveniente dal fiume Magome (Hamamatsu, Giappone)
Pesciolino perfetto per il laghetto del giardino 79
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Mini-pond con ninfea
Un grande vaso in ceramica con loto e medaka. Giappone. Mini-pond con loto
Mini-pond Chi non ha un laghetto in giardino e vuole allevare il medaka in vasche dedicate potrà optare per un minipond. Questi contenitori, che possono avere varie forme e dimensioni, si prestano ad essere collocati anche su tavoli e terrazze: non prevedendo l’utilizzo di filtri ed altri accessori (sebbene consigliati in certe situazioni) sono alla portata di tutti ed hanno costi esigui rispetto a quelli necessari per realizzare e mantenere laghi più grandi. L’uso di vasi in ceramica o porcellana per l’allevamento di pesci ornamentali, sia da esterno che per interni, è testimoniato da secoli in Cina ed in Giappone ed oggi si sta diffondendo sempre di più anche in Occidente. Affinché si crei un equilibrio biologico fra piante e animali ed il sistema sia stabile è sempre bene scegliere contenitori con altezza a partire dai 40 cm e con un volume di almeno 40-50 litri. Varie sono le tipologie di mini-pond che, in base allo stile del giardino o ai gusti personali, potranno essere scelte: vasi di plastica (rigorosamente senza fori), di ceramica, fontane di pietra, mastelli zincati. Nulla vieta di utilizzare contenitori in materiali atossici non concepiti per questo scopo, come quelli per enologia o per edilizia, botti in legno impermeabilizzate o altri recipienti idonei, purché resistenti ai
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raggi UV ed agli agenti atmosferici. Al di là del contenitore, è buona norma garantire almeno 5 litri d’acqua per ogni esemplare adulto. Il medaka è molto adattabile alle variazioni di temperatura stagionali (da -15 °C fino ad oltre 40 °C) e tollera acque con scarso contenuto di ossigeno e ricche di nutrienti (situazioni tipiche delle risaie); può essere allevato, quindi, in acqua di rubinetto decantata o opportunamente trattata con biocondizionatori (valori medi di riferimento: pH 6,5-8,5; durezza 90447 ppm). Un’attenta progettazione e una corretta realizzazione sono alla base del successo del nostro minipond. Il contenitore va posizionato in una zona in cui riceva la luce diretta del sole al mattino, per poi andare in penombra durante il resto del giorno. In estate, con l’alzarsi delle temperature, potrebbe essere necessario spostare il vaso sotto ad alberi che permettano una luce non diretta, o, eventualmente, ombreggiarlo con teli appositi o cannicci. Sul fondo è preferibile inserire uno strato di 2-3 cm (sempre in proporzione alla profondità)
Esempio di mini-pond
di ghiaia non calcarea, akadama (substrato utilizzato per i bonsai) o lapillo vulcanico ben lavato; soprattutto quest’ultimo, grazie alla sua porosità, costituisce una zona-filtro naturale, ospitando numerosi batteri utili che entrano a far parte del ciclo dell’azoto.
Medaka vive bene anche in acqua di rubinetto decantata o trattata con biocondizionatori 80
Nymphaea ‘Pygmaea Helvola’, una delle ninfee nane più fiorifere
Loto (Nelumbo nucifera)
La vegetazione acquatica gioca un ruolo importantissimo nel mantenimento e nella gestione della vasca. Non dovranno mai mancare le piante ossigenanti sommerse, che contribuiranno a fornire ossigeno in acqua e a sottrarre nutrienti oltre che, indirettamente, a creare un rifugio per avannotti ed altri organismi utili. Perfette per questo ruolo e facili da coltivare sono Ceratophyllum demersum, Egeria densa, Elodea canadensis e Myriophyllum spicatum. Nel centro del mini-pond, all’interno di vasi con substrato argilloso, potranno essere coltivate ninfee nane: fra le più diffuse abbiamo Nymphaea ‘Pygmaea Rubra’, N. ‘Pygmaea Alba’ e N. ‘Pygmaea Helvola’, una delle più fiorifere, ma la scelta di cultivar piccole è molto ampia. Anche i loti
nani (Nelumbo sp.), come quelli selezionati in Cina, o altre piante acquatiche con foglie galleggianti e belle fioriture potranno trovare posto nella vasca: ottime allo scopo sono, ad esempio, Aponogeton distachyos, Hydrocleys nymphoides (non rustica) e Nymphoides aquatica. Spazio permettendo, piante palustri di ridotte dimensioni e non troppo vigorose, completeranno il quadro, dando al mini-pond un aspetto ancora più naturale. La lista potrebbe essere lunga ma, fra le specie rustiche e di piccole dimensioni, possiamo suggerire Acorus gramineus, Equisetum scirpoides, Houttuynia cordata, Hydrocotyle vulgaris, Sagittaria platyphylla e Sagittaria subulata, Typha minima. Sfoltendole regolarmente potranno essere inserite anche piante galleggianti
Le piante acquatiche hanno un ruolo importante: ossigenano, ospitano gli avannotti, VTIYLNNPHUV SH Z\WLYÄJPL YPK\JVUV SL HSNOL www.giardini.biz
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da lasciare libere sulla superficie come Limnobium laevigatum, Salvinia sp. e Pistia stratiotes (fra quelle da riparare in inverno); Azolla sp., Hydrocharis morsus-ranae e Spirodela polyrrhiza fra quelle resistenti al freddo e al ghiaccio. Tutte le piante, assorbendo nutrienti ed ombreggiando la superficie dell’acqua, contribuiranno a ridurre la formazione di alghe all’interno del mini-pond. Una volta ogni 7-10 giorni dovrà essere fatto un cambio parziale del 10-15% del volume totale, utilizzando acqua nuova alla stessa temperatura (fatta decantare o trattata con biocondizionatore). Allo stesso modo in estate, con la forte evaporazione, andrà rabboccata la quantità di acqua persa. Anche i grandi contenitori che si utilizzano per la coltivazione dei loti (Nelumbo sp.), che solitamente superano i 100 litri e che sono riempiti per metà con substrato e per metà con acqua, possono ospitare i medaka, che aiuteranno a combattere il proliferare delle larve di zanzara.
amici animali
‘Black Lamé’ ‘Bicolor Orange’: bicolore con corpo arancio e macchie nere
‘Bicolor White Lamé’
‘Otohime’
In inverno Le rigide temperature invernali ed il ghiaccio non sono un problema per i medaka che, secondo vari studi, possono resistere a temperature dell’aria di -15 °C. D’altro canto, volendo generalizzare, le condizioni climatiche medie del Giappone non sono molto dissimili da quelle che si ritrovano in molte zone d’Italia. Al di sotto dei 10 °C questi pesci vanno in letargo, smettendo di nutrirsi, rifugiandosi sul fondo e diventando poco attivi. I detriti ed il limo che si formano naturalmente sul fondo, alghe, foglie di alberi non velenosi (come aceri, querce, kaki, ecc.) contribuiranno a formare uno strato più caldo alla base del laghetto, dove i medaka potranno ripararsi a loro piacimento. Bisogna ricordare che,
amici animali
‘Red and White’: bicolori con corpo bianco e macchie rosse
‘Otohime’: particolare della testa
indicativamente, a partire dai 40 cm di profondità, la temperatura dell’acqua si stabilizza intorno ai 4 C°. In vasche e laghetti di adeguata altezza, quindi, il ghiaccio superficiale non deve spaventarci: basta avere l’accortezza di praticare delicatamente un foro che permetta gli scambi gassosi, magari usando una pentola calda adagiata sopra, o mettendo un oggetto galleggiante (una palla, un pezzo di legno, una bottiglia di plastica, ecc.) che impedisca la formazione di uno strato compatto e duraturo. Vasche e mini-pond potranno essere protetti mediante l’uso di teli di tessuto-non-
tessuto, plastica e fogli da imballaggio (pluriball) o, nel caso di contenitori molto piccoli, spostati all’interno di serre fredde o in luoghi riparati ma luminosi. Il tutto, chiaramente, va sempre valutato in base al micro-clima della propria zona e alle temperature minime che si possono raggiungere. Pesci adulti ed in buona salute possono affrontare tranquillamente l’inverno all’esterno. Gli esemplari molto giovani invece, come quelli che possono nascere a fine estate, sono meno resistenti alle basse temperature; pertanto è preferibile farli svernare in acquario o in un luogo riparato.
8\HUKV SH Z\WLYÄJPL KLS SHNOL[[V gela basta rompere lo strato di ghiaccio 82
‘Miyuki Blue’ ‘Miyuki White’
‘Youkihi’
Il medaka si nutre di alghe ed è ghiotto di larve di zanzare!
Alimentazione Sempre in movimento alla ricerca di cibo, il medaka è prevalentemente carnivoro, sebbene in certi periodi dell’anno si nutra anche di alghe. In laghetti ben avviati e ricchi di vegetazione potrà trovare vari microrganismi acquatici con cui nutrirsi, fra cui eventuali larve di zanzara. È importante, però, integrare la dieta naturale somministrando dei mangimi, soprattutto in minipond e vasche di ridotte dimensioni e prima del periodo invernale. Gli adulti accettano mangimi secchi di buona qualità per specie prettamente carnivore, in granuli o in micro-scaglie galleggianti; gli avannotti, invece, necessitano di appositi prodotti in polvere. Realizzare e gestire un mini-pond è una cosa alla portata di tutti e basta veramente poco per poter godere della compagnia di questi piccoli pesci: vederli nuotare in armonia, osservarli mentre prendono il sole e guardarli nascere e crescere giorno dopo giorno ci donerà gioia e benessere, facendoci sentire parte integrante di quel microcosmo acquatico.
‘Shiromedaka’ (‘White’) ‘Gyota Black’ ‘Aomedaka Daruma’ (‘Blue’ a corpo corto)
‘Bicolor Hikari’ ‘Totenko’: ‘Youkihi’ con forma del corpo ‘Hikari’
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‘Miyuki Tekkamen’ (‘Maschera di ferro’): le scaglie a specchio coprono tutto il dorso dalla testa alla coda
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Roberto Pellegrini VIVAIO & COLLEZIONE AREA PALUSTRE via Mascagni 41, Pescia (Pt) 348 565 00 13 info@areapalustre.it www.areapalustre.it Medaka Italia: www.medaka.it
amici animali
Allergia…
Un bel grattacapo per proprietario e veterinario
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sattamente come capita alle persone, anche gli animali possono soffrire di allergie. Alcune di queste sono stagionali e si manifestano soprattutto in determinati periodi dell’anno, di solito in primavera ed estate: si tratta ad esempio dell’allergia alle fioriture di alcune piante o dell’allergia al morso di alcuni insetti e/o parassiti. Altre allergie possono invece durare tutto l’anno in quanto associate a cause scatenanti presenti in modo costante, si manifestano così le allergie ad alcuni alimenti o a sostanze in essi contenuti, alla polvere, agli acari o a materiali tessili. Come nell’uomo anche nell’animale la reazione allergica si verifica quando il sistema immunitario risponde in modo eccessivo a una sostanza innocua, nota come allergene, con cui entra in contatto. In una reazione allergica, il sistema immunitario produce anticorpi contro un allergene specifico, come ad esempio il polline. Se l’esposizione all’allergene è ripetuta, questi anticorpi si legano alla superficie delle “mast-cellule” chesi trovano nella pelle, nel sistema
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FRANCESCA GIRI MAURO MARTINI
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gastrointestinale, nel naso, le quali come il West Highland White Terrier, contengono istamina chimica, che se il Bull Terrier e il Setter inglese, sono rilasciata provoca infiammazione dei predisposte alle allergie cutanee; il tessuti e scatena i sintomi dell’allergia. Golden Retriever presenta invece Le risposte allergiche possono un’elevata incidenza di allergie interessare quindi la pelle, provocando gastrointestinali. prurito ed eritemi, la mucosa delle vie Tra i gatti quelli di razza himalayana aeree, determinando starnuti, tosse sono più predisposti a sviluppare o difficoltà respiratoria, oppure la allergie cutanee, mentre i Persiani sono mucosa gastrointestinale, provocando più predisposti a sviluppare l’asma vomito o diarrea. felino. Le sostanze chimiche contenute nel morso degli insetti, in alcuni cibi, piante ed Ma come capire se un animale è allergico? erbe, acari della polvere, farmaci, Capire se il cane o gatto è allergico a qualcosa non è sempre semplice, in quanto spesso i sintomi sono abbastanza polline, spore generici e a volte vengono confusi con altre patologie. sono in grado di In linea generale tuttavia ci sono alcuni comportamenti e scatenare queste sintomi che, se frequenti o ripetuti, devono far venire alreazioni allergiche meno il sospetto della possibile presenza di un’allergia. nei cani e nei I sintomi che più di altri devono far sospettare un’allergia gatti. nell’animale sono: Alcune razze sono WY\YP[V WP V TLUV PUZPZ[LU[L L YPWL[\[V SLJJHTLU[V MYLX\LU[L L YPWL[\[V più predisposte di LYP[LTP L V LY\aPVUP J\[HULL altre a sviluppare WLSSL ZLJJH reazioni VYLJJOPL HYYVZZH[L allergiche. Per MVYMVYH esempio tra WLYKP[H KP WLSV i cani quelle SHJYPTHaPVUL con prevalente YLZWPYV HMMHUUVZV HZTH [VZZL PUZPZ[LU[L L YPWL[\[H ]VTP[V L KPHYYLH mantello bianco, 84
Se si notano questi sintomi è bene recarsi dal proprio medico veterinario che ricercherà l’origine dell’allergia esaminando l’anamnesi familiare, eseguendo esami del sangue o scarificati cutanei, introducendo una nuova dieta. Le allergie di origine alimentare sono più frequenti negli animali fino all’anno di età, mentre le allergie ambientali possono manifestarsi in qualsiasi momento della vita dell’animale.
Le cause Trovare la causa di un’allergia nel cane e nel gatto tuttavia è incredibilmente difficile, spesso alla base sono presenti cause multiple e frequentemente ci si trova davanti a soggetti che manifestano reazioni allergiche a più sostanze. Sono disponibili, per questo, test allergici che il proprietario può richiedere e che vengono eseguiti su un campione di sangue dell’animale da specifici laboratori. In questi test vengono ricercati gli anticorpi contro innumerevoli sostanze con cui l’animale può entrare in contatto nell’arco della vita e sono in grado di fornire una lista dettagliata di
antigeni ai quali l’animale è sensibile. La diagnosi definitiva di allergia alimentare si basa, come nell’uomo, sulla dieta di eliminazione e sui test di provocazione che permettono al veterinario di confermare o smentire il sospetto di allergia nei confronti di un determinato alimento.
Cosa fare? Se il nostro animale è allergico però non disperiamo, oltre alle più comuni cure a base di corticosteroidi, antistaminici, ciclosporina e acidi grassi... negli ultimi anni sono entrati in commercio nuovi farmaci che mirano a bloccare la risposta allergica e dare sollievo all’animale, limitando gli effetti collaterali caratteristici delle terapia croniche. Sono inoltre presenti vaccini specifici formulati in base alle singole allergie proprie dell’animale in grado di modulare la risposta allergica dell’organismo inibendo l’eccessiva risposta immunitaria. In aggiunta alla terapia propria dell’allergia è poi sempre importante trattare e tenere sotto controllo le possibili complicazioni come le
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piodermiti, la Malassezia, le otiti esterne. A ogni modo, ciò che è sempre importante tenere a mente è che l’allergia è frequentemente una patologia cronica, che spesso accompagna per tutta la vita l’animale e che il fine ultimo della terapia è quella di garantire una qualità di vita adeguata sia per il cane che per il proprietario.
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AMBULATORIO VETERINARIO “XX SETTEMBRE” Dott. Adriano Artoni Dott. Mauro Martini Piazzale degli Alberi 9, 42024 Castelnuovo di Sotto (RE) Tel. 0522 68 81 00 Dott.ssa Francesca Giri Dott. Mauro Martini
L. ORDEIX, Diagnosticare le cause di prurito nel gatto. Cause assimilabili ma manifestazioni diverse rispetto al cane. in Atti dell’Itinerario di Dermatologia SCIVAC, 2008. I. PALI-SCHÖLL, M. DE LUCIA, H. JACKSON, J. JANDA, R.S. MUELLER, E. JENSEN-JAROLIM, Comparing immediate type food allergy in humans and companion animals – revealing unmet needs, «Allergy», 10 aprile 2017. D.W. SCOTT, W.H. MILLER, H.N. ERB, Feline dermatology at Cornell University: 1407 cases (19882003), «Journal of Feline Medical Surgery», 27 novembre 2012.
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Consigli per la cura degli animali in giardino DI
DONATELLA FORNI
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Le aziende informano
John Deere TOSAERBA A RAGGIO DI STERZATA ZERO ZTRAK Z540R, è il modello più grande della gamma di tosaerba a raggio di sterzata zero John Deere, ed è stato progettato per offrire eccellenti livelli di potenza e prestazioni. La macchina, alimentata da un motore a due cilindri a V da 726 cc a 16,1 kW a 3350 giri/min, in grado di erogare tutta la potenza e la coppia necessarie per gestire le condizioni di pacciamatura, falciatura e raccolta più impegnative, si caratterizza per un piatto di taglio ad alta capacità da 122 cm dal design profondo, che offre un eccellente flusso dell’aria in modo da poter elaborare il materiale in modo rapido ed efficiente. Le aperture
di scarico più larghe e più alte offrono una distribuzione uniforme dell’erba tagliata, per un aspetto finito eccellente in tutte le condizioni; un deflettore in plastica resistente distribuisce l’erba tagliata in modo uniforme sul prato, è incernierato e può essere sollevato per ridurre al minimo lo spazio di rimessaggio. È, inoltre, disponibile un kit mulching ad alte prestazioni che include deflettori in acciaio sagomato per controllare il materiale, e lame per mulching speciali per migliori prestazioni; le lame per mulching incluse possono essere utilizzate anche per lo scarico laterale o con un sistema di raccolta di materiale. Le leve di comando del movimento sono regolabili in
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DONATELLA FORNI
tre diverse posizioni di altezza e quindici diverse posizioni longitudinali: un ammortizzatore modula il movimento delle leve di comando, offrendo un azionamento più fluido e una maggiore precisione. Il modello Z540R include un pedale di sollevamento insieme alla leva di sollevamento manuale, per rendere più facile il sollevamento del piatto di taglio. Il pedale di sollevamento inoltre è comodo per sollevare temporaneamente il piatto di taglio in modo da superare eventuali ostacoli durante la falciatura. www.deere.it/it
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I TRATTORINI RASAERBA Kubota sono dotati di motore diesel Kubota. L’azienda infatti, ligia al rispetto degli standard in materia di emissioni, produce da sé motori diesel puliti e potenti. Pur prestando grande attenzione all’ambiente, i motori prodotti da Kubota vantano prestazioni superlative. Kubota offre un’ampia gamma di trattorini rasaerba per uso hobbistico e professionale. Vasta anche la gamma dei cesti raccoglierba, tra cui sistemi ad alto e Curare giardini di piccole dimensioni diventa piacevole con il nuovo AMBROGIO L60 DELUXE di Zucchetti Centro Sistemi, il robot rasaerba progettato per aree verdi residenziali fino a 200 mq. Ambrogio L60 Deluxe è il robot tagliaerba ideale per chi ricerca la garanzia di un taglio d’erba perfetto, senza installazione del filo perimetrale. Grazie alla sua semplicità di utilizzo, inolttre, ill robot b rasaerba può essere messo in funzione immediatamente e trasportato su più aree e o giardini diverrsi.
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basso scarico, combinati con raggio di sterzata zero, che possono essere agganciati e sganciati facilmente. Le impugnature e il semplice e intuitivo pannello di controllo consentono di manovrare la macchina all’insegna del relax. Per rendere piacevoli le lunghe ore di lavoro sono state inoltre installati comodi sedili. L’avanzato sistema a pedale di sollevamento idraulico del piatto di Kubota consente di alzare e abbassare il piatto con la pedaliera, in modo da poterne disporre prontamente e facilmente. La tecnologia “Glide Steer” combina la forza di trazione di un trattorino a quattro ruote motrici con la manovrabilità dei rasaerba con raggio di sterzata zero, le due principali caratteristiche richieste dagli utenti nei trattorini da giardino.
www.kubota.com/it
I nuovi RASAERBA McCulloch Mow&Stow, dotati di motore Briggs & Stratton Mow N’ Stow con cilindrata 163 cc (2,4 kW), sono disponibili nei due modelli M46-160WRPX e M53160WRPXV. Grazie all’innovativa tecnologia, dopo l’utilizzo, è possibile riporre i rasaerba in verticale, senza gocciolamenti di olio e benzina, risparmiando così il 70% di spazio rispetto all’ingombro dei rasaerba tradizionali. Lo stoccaggio in verticale inoltre facilita la pulizia e la manutenzione dell’attrezzo. Rasaerba semoventi a benzina a velocità singola, sono facili da avviare, grazie allo starter automatico (è sufficiente tirare la fune) e la velocità fissa contribuisce a rendere il lavoro più veloce ed efficiente. I robusti e affidabili cuscinetti a sfere, di cui sono dotati, prolungano la durata delle ruote e rendono più scorrevole il rasaerba.
Il modello M46-160WRPV, con una larghezza di taglio di 46 cm, è l’ideale per i giardini che hanno un’estensione fino a 1100 mq. L’utente ha a disposizione 6 altezze di taglio, a scelta da 30 a 80 mm. Possibilità di scarico posteriore, mulching e raccolta dell’erba con un sacco grande da 50 l. Il modello M53-160WRPXV ha invece una larghezza di taglio di 53 cm ed è perfetto per i giardini più grandi che arrivano fino a 1700 mq. Anche in questo caso, l’utente ha a disposizione 6 altezze di taglio, a scelta da 30 a
70 mm. Il modello M53-160WRPXV si distingue per le sue grandi ruote posteriori e per la lama PX3, sviluppata da McCulloch appositamente per le condizioni più difficili. Il particolare design della lama assicura i massimi risultati di raccolta (un sacco grande da 60 l) e mulching. Errata corrige Le informazioni relative al motore dei rasaerba McCulloch Mow&Stow riportate nel numero di Giardini di marzo sono sbagliate, ce ne scusiamo con l’azienda e i lettori.
Promozione “Tu acquisti e Fiskars ti rimborsa”: fino al 15 maggio, su tutti i prodotti Garden, Fiskars rimborsa 10 euro per una spesa minima di 60 euro e 25 euro per una spesa minima di 120 euro. Per questa campagna Fiskars ha aperto un sito dedicato www. fiskarspromozioni.it sul quale sono riportati il meccanismo e il regolamento della promozione, informazioni utili per ricevere il rimborso comodamente sul proprio conto corrente tramite bonifico bancario. www.fiskars.it
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Il tubo orientabile in lunghezza si adatta alla statura dell’utilizzatore. DECESPUGLIATORE A BATTERIA Stihl FSA 56 con ottime prestazioni di taglio, per il taglio dell’erba e lavori di pulizia. Diametro di taglio 280 mm, impugnatura morbida, impugnatura ad arco regolabile. Silenzioso, non necessita di cuffie di protezione.
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camioncini e si presta sia per un utilizzo privato che per un utilizzo semiprofessionale. Il particolare sistema di triturazione, composto da 2 lame frontali fisse e da una contro lama regolabile che effettuano un primo taglio del materiale assieme a 10 martelli mobili posteriori che lo raffinano, permette la triturazione di diversi tipi di rifiuti vegetali, soprattutto ramaglie derivanti dalla manutenzione di aree verdi, fino ad un diametro massimo di 90 mm. Grazie all’ausilio di un vaglio mobile, è possibile ottenere un materiale particolarmente fine utilizzabile per l’alimentazione delle caldaie a cippato, oppure il materiale in uscita può essere reintrodotto nella tramoggia e utilizzando un vaglio optional specifico ridurre ulteriormente la pezzatura del cippato rendendolo ideale per la produzione di pellet. La macchina può anche essere fornita di rullo trascinatore idraulico regolabile in velocità e senso di rotazione che trascina automaticamente il materiale verso il gruppo trituratore e proposta con motore elettrico, a benzina (con o senza dispositivo Nostress) oppure in versione a trattore con attacco a 3 punti. Nelle versioni elettriche la trasmissione è costituita da cinghie, nelle versioni con motore a benzina da cinghie con innesto a leva e nelle versioni a trattore da un gruppo moltiplicatore e giunto parastrappi. Il biotrituratore R185, come tutti i prodotti Negri, è costruito rispettando le ultime normative di sicurezza in vigore.
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Ricarica rapida Questo ventaglio di soluzioni ingegnose non offre soltanto la più alta capacità energetica del settore in una batteria portatile palmare, ma fa anche di più. In fase di ricarica, infatti, la batteria EGO Power+ Arc Lithium da 56V si rivela anche la più rapida in circolazione.
Villa
Monastero
Le aiuole a fianco del lago si trasformano in viali di palme di specie dalle forme e dall’altezza diversa.
Il giardino affacciato sul lago di Como offre uno splendido panorama e sorprese architettoniche [YH ÄVYP[\YL KP Z[HNPVUL e piante mediterranee
DI
ALESSANDRO MESINI
S
ono molti i giardini che gravitano intorno ai grandi laghi italiani, alcuni così famosi che rientrano nelle tappe imprescindibili per gli appassionati come l’Isola Bella o Villa Carlotta, e altri meno noti che scoprire si rivela sempre un piacere. Villa Monastero a Varenna sul lago di Como è fra questi. Il nome rigoroso che contrasta con il suo aspetto di dimora eclettica di fine Ottocento e giardino botanico si deve all’utilizzo originario del complesso che nel XII secolo ospitava un ordine femminile. Tutto il cammino sul lago è delimitato da una balaustra su cui trovano posto vasi e qualche scala che consente la discesa all’acqua.
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Il progetto del giardino non si è limitato alla passeggiata sul lago ma con la definizione di gradoni e camminamenti si è sviluppato verso l’alto. Le ycas, gran i e rigog iose, co tivate in ricc i gruppi sono fra le piante più spettacolari che il giardino proponga. Il carattere esotico del giardino come luogo fuori dal mondo è esaltato dal lago che gli è confine e dalla vista, sulla sponda opposta, di monti coperti di foreste.
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Giochi di forme topiate come se fossero un frammento di un labirinto più grande… Il piacere della visita Il panorama sui monti, la leggera brezza, il sole che illumina il mattino tutta la sponda, i sali scendi dei sentieri più interni, le sorprese che ogni stanza regala, le fioriture di stagione che colorano la tessitura dei verdi diversi, gli elementi architettonici e, più di tutto, la possibilità di sostare e godersi quanto la vicinanza del lago regala ne fanno un luogo ideale per trascorrere una giornata di primavera. Dall’ingresso della villa, dove un portico ad archi incornicia la chioma a fiamma dei cipressi che si stagliano sull’azzurro del lago e del cielo, si scende al giardino lungo una rampa ornata di agrumi. Il tema dei viali e degli affacci sul lago si ripete in tutto il percorso con cipressi che indicano linee di cammino, cedri rigogliosi che con i loro grandi palchi si allargano, siepi sempreverdi che seguono il saliscendi delle scale, successioni di piante esotiche su prati ben curati, sedute dove lo spazio si allarga, e specie rare da osservare con attenzione. Improvvisi giochi di forme topiate come se fossero un frammento di un labirinto più grande, la scala per scendere all’imbarcadero, e una sorta di guardiola esagonale incastonata sul lungo lago che sembra fatta per incontri segreti. Le fioriture in giardino sono assicurate dalle collezioni di rose e peonie e da aiuole coltivate con piante annuali.
Il giardino propone molte anime diverse: ecco una stanza con pozzo in pietra e gioco di bossi.
Nelle aiuole le annuali come i Coleus sono utilizzate per creare un caleidoscopio di colori.
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A caratterizzare tutto il giardino è la continua mescolanza di piante esotiche e piante mediterranee così le cicas stanno vicine ad agavi, aloe, ligustri, magnolie, oleandri, palme africane e americane, dracene, calle, la rara Erythea armata e la più comune E. edulis, Chamaerops humilis, Trachycarpus fortunei, Jubaea spectabilis, Dasylirion acrotrichum, e poi ancora Pinus montezumae, Quercus coccifera, formium, iris, spiree, bletille, ornielli, camelie, bossi, osmanti. Gli elementi architettonici, come il tempietto neoclassico che bianco spicca all’ombra di grandi alberi, le statue di personaggi mitologici a ridosso del lago, i vasi sulle balaustre degli affacci, i pozzi, le colonne a spirale si armonizzano con la vegetazione regalando quell’atmosfera antica e rarefatta che in questo giardino si fonde e si esalta con il panorama e lo sciabordio delle onde contro la murata. La recente introduzione di nuove piante, “in linea con l’aspetto originario e integrando le specie presenti”, ha introdotto diverse collezioni come quella di glicini rari, felci, rose inglesi e peonie, oltre ad altre presenze qualificanti L’inserimento che subito saltano all’occhio del di elementi visitatore perché conosciute come neoclassici come le ortensie paniculate e quercifolie. il tempietto ornato Confermano quella che è la natura di palme è tipico di questo giardino che, passando del gusto dell’epoca in cui il giardino ha di mano in mano, si è arricchito di preso la sua forma sempre nuovi elementi, secondo il attuale gusto dell’epoca e quello personale, offrendo così un caleidoscopio di forme e colori che nel suo carattere, ad un tempo esotico e familiare, non disturba ma rassicura porgendo quell’immagine di un mondo lontano eppure possibile, quasi quanto lo è stato per la letteratura il leone di Tartarino di Tarascona, guarda caso scritto sul finire dell’Ottocento, lo stesso periodo di definizione del giardino.
Un tempietto neoclassico spicca bianco all’ombra di grandi alberi… 97
Verso la fine del giardino una piccola costruzione ottagonale si protende sull’acqua come fosse un posto di guardia dal quale osservare il lago.
La storia del giardino La storia del giardino è strettamente legata a quella di tutta la costa del lago che in questa zona fin dall’antichità era famosa per la coltivazione degli ulivi e di altre specie esotiche che vi avevano trovato un clima e un terreno favorevoli per ambientarsi e riprodursi. Olivi, agrumi, aloe e altre piante medicinali insieme all’immancabile vite sono citati a partire dal ‘600. La zona era frequentata da “speziali”, i medici dell’epoca, che vi raccoglievano erbe e fiori dalle proprietà medicamentose. Roberto Rusca scriveva: “si vede un magnifico et nobile palazzo, con giardini ameni guarniti di spalline di cedri et pomi”. Nel 1858 si riporta la presenza di agrumi esotici e yucche segno che intorno alla villa sta prendendo forma non un orto ma un giardino botanico che secondo la definizione riportata dal volume “Orti e Giardini Botanici di Lombardia” è “una raccolta viva e cartellinata, spesso interessante da un punto di vista paesaggistico, ha finalità ricreative e didattiche …”
Lo skyline delle palme che si staglia sugli azzurri diversi del cielo e dell’acqua è uno degli aspetti più suggestivi del giardino.
Improvvisi giochi di forme topiate e una sorta di guardiola esagonale incastonata sul lungolago che sembra nata per incontri segreti Dal giardino volgendo lo sguardo a nord è possibile scorgere le alte cime che circondano i passi che portano in Svizzera.
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Il giardino attuale mantiene l’impostazione del suo ideatore, il tedesco Walter Kees, che nel 1897 ampliò il giardino fino all’attuale estensione di poco inferiore ai due chilometri da Varenna alla frazione di Fiumelatte, creò terrazze che si affacciavano direttamente sul lago e vi introdusse un gran numero di specie esotiche e mediterranee. L’imprenditore tedesco l’aveva acquistato dalla famiglia dei Mornico, originari della vicina Valsassina, che avevano eretto la villa sopra la struttura originaria. Il lavoro razionalizzò quella che da sempre era l’opera delle popolazioni che vivevano sulle sponde: lavorare le ripide sponde del lago per ricavare spazi pianeggianti ove coltivare. Motivo che si ripete, con variazioni specifiche dovute all’orografia specifica del luogo, in tutti giardini che si affacciano sul lago. Allo stesso tempo introdusse quegli elementi di originalità, tanto nella costruzione che nel giardino, che derivavano al Kees dalle sue origini. Villa e giardino furono donati dai successivi proprietari, la famiglia De Marchi, milanesi ma di origini svizzere, allo stato nel 1939 e l’anno successivo fu aperta al pubblico. Sul lago solo Villa Carlotta era già visitabile. Oggi il giardino e la villa, di proprietà della Provincia di Lecco, può vantare quasi 80.000 visitatori l’anno e, grazie a nuove immissioni recenti, annovera oltre 900 specie. Il clima del lago consente di coltivare con successo agrumi che portano frutto per molti mesi l’anno.
Dall’ingresso della villa, dove un portico ad archi incornicia SH JOPVTH H ÄHTTH KLP JPWYLZZP ZP ZJLUKL HS NPHYKPUV S\UNV una rampa ornata di agrumi
Sulla facciata degli edifici incontriamo rose rampicanti in colori diversi e contrastanti.
Le agavi sono fra le piante succulente più resistenti al freddo e qui, come in tutta la vallata che prosegue oltre il lago, sono perfettamente acclimatate.
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Le statue, riferimento a personaggi del mito, ci accompagnano per tutta la visita al giardino.
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Cosa c’è da vedere intorno A chi piacciono i forti contrasti basta solo un’ora di macchina per iniziare la salita che da Chiavenna porta al Passo Spluga. Strada storica, che oggi ha una variante piÚ agevole e scorrevole, si inerpica sul fianco della montagna per salire fra tornanti strettissimi che richiedono di scalare marcia fino a raggiungere una velocità poco superiore al passo d’uomo, gallerie scavate nel sasso vivo, affacci su strapiombi a picco, boschi, pareti sassose, pascoli, e piccole baite. Il passo chiuso fino a quando c’è neve bastante per sfruttare il lato svizzero come pista da sci, ci porta nel cuore delle Alpi con panorami che dal giardino di Villa Monastero si possono solo immaginare. Si passa cosÏ dal lago alle vette, dall’annuncio della primavera all’inverno, e in estate si trovano pascoli ricoperti di fiori, mucche al pascolo e molti sentieri per chi ama vivere nella natura. Lungo il percorso si trovano altri due punti di interesse botanico: il Paradiso a Chiavenna, Parco archeologico botanico, e vicino al passo Spluga, in località Andossi, il Giardino Alpino Valcava.
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Il tema dei viali e degli affacci sul lago si ripete in tutto il percorso con cipressi che indicano linee di cammino
Sulle balaustre e sugli affacci grandi vasi di pietra, splendidamente torniti, accolgono piante succulente da fiore come i Sedum alti. Le alberature sono state scelte per creare contrasti Nel giardino di forme e colori come succede organizzato su piĂš per i faggi rossi che risaltano livelli sono frequenti sul verde dei grandi cipressi. gli affacci ornati di vasi.
VILLA MONASTERO ]PH .PV]HUUP 7VS]HUP ‹ =HYLUUH 3J ‹ www.villamonastero.eu
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Stresa Il migliore Comune ÄVYP[V K»0[HSPH nella categoria “Comuni da 1000 a 5000 abitanti”
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ur essendo una città di soli 5 mila abitanti, Stresa è un’importante capitale della cultura con eventi di alto livello il cui rilievo supera l’ambito nazionale ed europeo. Al Palazzo dei Congressi ed in altre sedi suggestive si svolge annualmente lo Stresa Festival, che unisce la musica classica al Jazz alle esperienze della musica contemporanea. Nata nel 1961 per iniziativa di Italo Trentinaglia de Daverio, nobile avvocato veneziano, la rassegna ha ospitato, e continua ad ospitare, interpreti, solisti ed orchestre provenienti da tutto il mondo. Dal 1966 Stresa ospita, presso il Palazzo Bolongaro, il Centro Internazionale di Studi Rosminiani, che si prefigge di valorizzare la figura del filosofo e pensatore cristiano Antonio Rosmini, proclamato Beato dalla Chiesa Cattolica nel 2007. Il centro organizza i “Simposi Rosminiani”, che richiamano studiosi e uomini di cultura in ambito europeo. La tradizione dei concorsi di bellezza si è rinnovata nel 2002 quando Stresa ha ospitato The Miss Universe Italia Final; da qualche anno, poi, si svolgono nella città il Ballo delle Debuttanti e la finale
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TESTO DI ERALDO ANTONINI FOTO COMUNE DI STRESA
nazionale della Modella per l’Arte. Una tradizione, quella dei concorsi di bellezza, iniziata oltre mezzo secolo fa, grazie al concorso di Miss Italia. La prima edizione vide infatti la luce nell’immediato dopoguerra, all’hotel Regina Palace, nel 1946 e si tenne a Stresa fino al 1949. Stresa partecipa da molti anni al concorso italiano dei Comuni Fioriti, dove ha sempre raggiunto posizioni di eccellenza e conquistato ambiti premi, tra i quali i Quattro Fiori e i Quattro Fiori Oro, il primo premio tra i Comuni turistici, il premio all’Albergo più fiorito d’Italia, la medaglia d’argento al prestigioso concorso europeo Entente Florale. Nel 2017 ha ottenuto il primo posto tra i Comuni fioriti d’Italia nella categoria “Comuni da 1.000 a 5.000 abitanti”. Ciò si deve, oltre all’impegno dell’amministrazione comunale, anche alla sensibilità dei cittadini, delle associazioni – tra cui la Pro Loco – e alla presenza di diverse iniziative che coinvolgono la popolazione. Oltre alle aiuole fiorite a Stresa è possi102
bile ammirare Villa Pallavicino, sita riva al lago: dal roseto alla raccolta di piante rare, qui l’equilibrio della natura si evidenzia in un grande parco dove non è difficile incontrare animali provenienti da diverse parti del mondo. Importanti sono anche i giardini degli alberghi storici di Stresa, aperti alla visita dei turisti e della popolazione: oltre cento anni di tradizione nella cura e nella manutenzione del verde a servizio dei cittadini e del turismo rendono Stresa all’avanguardia in questo senso.
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Tomas
Premio Passione Verde 2017
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Kubicek
ato a Praga, nella allora Cecoslovacchia, nel 1959 venne per la prima volta in Italia nel febbraio del 1982 a visitare Roma e, con stupore, un pomeriggio, in piazza San Pietro, sotto il sole romano, si tolse la giacca a vento. Rientrato a Vienna, città dove risiedeva, con metri di neve al Brennero e a Innsbruck, capì che il ricordo di quell’Italia invernale avrebbe condizionato la sua vita futura. Infatti, nel 1983 si trasferì a Roma. Nella casa dove era ospitato, c’era una pianta di pothos (Scindapsus) e ne prese una talea da far radicare, perché gli ricordava le piante che sua madre aveva Praga. Da lì nacque la passione per le piante. Le ville e i giardini di Roma ricchi di piante esotiche esercitarono una notevole impressione su una persona nata in un paese mitteleuropeo. La seconda pianta di cui tentò la coltivazione fu una palma da
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dattero nata dai semi dei frutti comprati al supermercato. Si appassionò alle piante esotiche, insolite, tropicali. Passò ore ed ore a sfogliare il libro Tropica di A.B. Graf. Cominciò con le piante d’appartamento, poi man mano riempì i balconi all’esterno, poi la seconda casa ebbe due balconi grandi e la terza, scelta appositamente una ventina di anni fa, un terrazzo di ottanta metri quadri. Il nuovo terrazzo divenne la sua oasi, e il collezionismo un’ossessione. Il terrazzo si è riempito sempre più di piante. L’avvento di Internet costituì un punto di svolta anche per il suo interesse per le piante, in quanto gli diede la possibilità di confrontarsi nei vari forum con gli altri appassionati in tutto il mondo, di conoscere bene i posti di origine delle piante, il loro clima e l’habitat. Il giardinaggio diventò anche un impegno di 103
TESTO DI ERALDO ANTONINI FOTO TOMAS KUBICEK
conoscenza e di studio volto a valutare le capacità di alcune piante esotiche a sopportare le varie avversità sia nei posti dove venivano introdotte nella coltivazione sia nei loro habitat. Oltre alle palme, la sua passione di sempre, si rivolse alle Bromeliaceae e alle orchidee esotiche, praticamente sconosciute in Italia come piante da esterno. Alcune Bromeliacee, si rivelarono molto rustiche e adattabili, di facile coltivazione e ripaganti, con bellissime fioriture e straordinarie colorazioni del fogliame. Avendo scelto le specie giuste, è riuscito quindi a coltivarle come epifite o piante da vaso, in pieno sole o all’ombra, in condizioni esposte o protette. Anche le orchidee, generalmente considerate come adatte alla coltivazione in serra, gli diedero tante soddisfazioni sul terrazzo. Ad esempio, Dendrobium wardianum si è adattata ad un clima come quello romano perché anche in Himalaya dove vive naturalmente può sopportare inverni freddi e gelate significative. Tomas Kubicek per la sua attività collezionistica ha ricevuto il premio Passione Verde assegnatogli l’11 novembre 2017 all’Orto Botanico di Roma, dall’A.di.p.a.
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pollice verde
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'(6,'(52 25',1$5( 81 $%%21$0(172 $ 180(5, ', ₏ GDO PHVH GL  '(6,'(52 25',1$5( 81 $%%21$0(172 %,(11$/( $ 180(5, ', ₏ 42 GDO PHVH GL  '(6,'(52 25',1$5( 81 0$18$/( Il giardino biodinamico ₏ 14 Il prato ₏ 14 Frutteto familiare ₏ 14 Orto familiare ₏ 14 Calendario dei lavori in giardino ₏ 14 Arbusti insoliti ₏ 22 L’abbonamento sarà attivato dall’uscita successiva al numero in distribuzione Gli ordini non potranno essere evasi in mancanza dei dati fiscali: P.IVA per le aziende e Codice Fiscale per i privati Per garantire il corretto recapito delle riviste inviate, sulle cassette postali deve essere visibile il nome e/o la denominazione aziendale dell’abbonato INTESTATARIO DELL’ABBONAMENTO:
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I Giardini di Firenze, vol. IV Questo libro, un altro tassello alla pubblicazione dell’imponente opera di Angiolo Pucci articolata in 6 volumi, alla quale dedicò circa gli ultimi venti anni della sua vita, tratta dei giardini e orti privati della città di Firenze, il primo della trilogia dedicata ai giardini e agli orti privati. Angiolo Pucci, esponente di spicco di una importante famiglia di tecnici del giardino e valente studioso di giardini, è vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. In questa opera l’autore indaga i giardini esistenti al suo tempo, ubicati nel centro storico di Firenze, e raggruppati per quartieri: San Giovanni, Santa Croce, Santa Maria Novella
e Santo Spirito. Lo studio è il frutto di una ricerca sul campo cioè sui giardini e sugli orti esistenti all’epoca, accompagnata da una ricerca delle fonti archivistiche per ricostruirne la storia. Piccoli e grandi spazi, “verdiâ€?, da quelli di famiglie importanti e meno importanti dal punto di vista economico e sociale a quelli degli istituti religiosi quali chiese e monasteri, quasi trecento in tutto, frutto di una stratificazione storica che si è succeduta nel corso del tempo. Oltre alle piante in essi presenti vengono citati, quando noti, anche gli appassionati di orticoltura e i giardinieri che hanno contribuito alla realizzazione e al mantenimento di questi giardini. Un ricco apparato iconografico accompagna il volume per tracciare uno sguardo storico sull’importanza del giardino nel tessuto urbano di Firenze.
Una visuale insolita e poco praticata nella pubblicistica, quella offerta da Bill Laws nell’affrontare il tema del giardino. L’autore, infatti, racconta degli attrezzi che si utilizzano in giardino, sia per realizzarlo che per mantenerlo. I capitoli sono cinque: il giardino di fiori, l’orto, il prato, il frutteto e le strutture e gli strumenti. Laws, nel trattare i singoli attrezzi e strumenti, non si limita a descriverli, a rappresentarli e a offrire utili suggerimenti sulla loro cura e manutenzione ma li correda di tutta una serie di informazioni storiche e di curiosità che impreziosiscono la lettura e arricchiscono la conoscenza. Ecco quindi che apprendiamo che il primo tosaerba a motore fu inventato dall’australiano Marvyn Richardson assemblando una vecchia cassa di legno e un barattolo o che il noto Charles Goodyear, ideatore di un metodo per la vulcanizzazione della gomma, contribuÏ all’invenzione del tubo di gomma per innaffiare e degli stivali di dello stesso materiale.
BILL LAWS Racconti dal capanno degli attrezzi Guido Tommasi, 2017 WHNPUL ‹ L\YV
ANGIOLO PUCCI I giardini di Firenze, IV: Giardini e orti privati della cittĂ
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ERALDO ANTONINI
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Oltre il giardino “ornamentale” DI ERALDO ANTONINI
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partire dalla rivoluzione industriale
dell’Ottocento, si è avuta una sempre maggiore concentrazione della popolazione nelle aree urbane e un progressivo abbandono delle zone agricole soprattutto montane e collinari. Attualmente più della metà della popolazione mondiale vive nelle aree urbanizzate mentre in Europa la percentuale arriva a toccare quasi l’80%. Da diversi anni, la vegetazione delle aree urbane e periurbane, considerata, in passato, per lo più a valenza “ornamentale”, ha conquistato una nuova rilevanza per la vita dell’uomo in quanto si sono studiati i servizi ecosistemici cioè i “benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano”, in particolare gli effetti sulla temperatura atmosferica e sulla qualità dell’aria. La vegetazione urbana e periurbana, comprendente, principalmente, viali alberati, parchi e giardini pubblici, giardini scolastici, giardini privati, giardini storici, boschi urbani e periurbani, va intesa non come appartenente a entità separate ma come un insieme di reti e corridoi ecologici capaci di migliorare le condizioni di vita dell’uomo e degli animali nelle aree fortemente antropizzate. La vegetazione, in particolare gli alberi svolgono, come ormai noto, un’azione benefica microclimatica, in particolare nei confronti della mitigazione delle alte temperature estive, riducendo la temperatura dell’aria di alcuni gradi, la temperatura media su pareti ombreggiate di 13-15°C mentre le piante rampicanti riducono la temperatura della superficie di 10-12°C. Ciò rende più vivibili le abitazioni e le città e consente un
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risparmio energetico per quanto attiene ai consumi degli impianti di raffrescamento (condizionatori). Alberi e arbusti, poi, hanno un benefico effetto sulla qualità dell’aria, soprattutto sul particolato atmosferico, con specifico riferimento alle polveri sottili (il famoso PM10, cioè particelle di diametro inferiore ai 10 micrometri dove un micrometro corrisponde a un milionesimo di metro), che, è stato evidenziato da numerosi studi, possono essere anche causa di decessi precoci della popolazione. Ad esempio è stato calcolato che la componente arborea e arbustiva dei Giardini pubblici di Milano sottrae dall’aria circa il 25% di PM10 emesso da una pari superficie con caratteristiche di emissione media. Oltre a ciò la vegetazione assorbe, come noto, anidride carbonica per i propri processi fotosintetici. Studi condotti da Università italiane, hanno calcolato, ad esempio, che un leccio (Quercus ilex) di grosse dimensioni è in grado di catturare (sequestrare) dall’atmosfera 151 chilogrammi di anidride carbonica/anno, contribuendo a mitigare l’effetto serra che sta causando un surriscaldamento della terra, in particolare dell’Italia. Pertanto quando realizziamo un giardino pensiamo che non stiamo realizzando solo una cosa bella ma anche, e soprattutto, una cosa utile sia per noi che per l’intera collettività.
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I servizi ecosistemici dei vegetali
Nel prossimo numero di Giardini Helianthus ‘Lemon Queen’ Il genere Helianthus appartiene alla famiglia delle Asteraceae (ex Compositae) ed è originario dell’America settentrionale e meridionale. Helianthus ‘Lemon Queen’ è un’erbacea perenne longeva, vigorosa, riiorente, resiste alla basse temperature, cresce in pieno sole, raggiunge un’altezza di 160-200 cm e si adatta a tutti i terreni. I iori delle Higlands Le aspre e afascinanti terre nel Nord della Scozia, fra montagne e laghi ino alle coste frastagliate che si afacciano sul mare: un ambiente diicile ed estremo in cui scoprire iori e giardini afascinanti, parchi naturali e sentieri botanici. Insetti utili nell’orto e giardino biodinamico La biodiversità degli insetti aiuta le piante a restare sane. Il ruolo vantaggioso della biodiversità per non avere infestazioni di insetti dannosi.
Nuove cultivar di Agapanthus Gli Agapanthus sono piante erbacee con iori eleganti e di una strordinaria ed esotica bellezza però, molti, temono i climi freddi. In questo articolo vengono illustrate nuove cultivar che sopportano temperature al di sotto dello zero (da -5°C a -15°C): ‘Blue Panache’, ‘Graphite Blue’, ‘Graphite White’ e ‘Sarah’. Giardino in Val di Non Ronzone “Non troverete in questo giardino la bellezza, a volte sfacciata delle rose moderne, non i colori commerciali… ma la delicatezza e i profumi di rose da contemplare una a una: il particolare, il piccolo.” Francesco Decembrini (ideatore e progettista del Giardino della Rosa)
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nel prossimo numero
La primavera di
Rafaella Favit
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affaella Favit nell’agosto scorso ci scrisse che il suo giardino da poco colpito da una tromba d’aria era molto danneggiato, speriamo che con la primavera rinasca tutto piÚ rigoglioso di prima‌
Direttore di testata: Donatella Forni donatella.forni@logos.info Coordinatore tecnico-scientifico: Eraldo Antonini info@studioeraldoantonini.it www.studioeraldoantonini.it Art director e progetto grafico: Daniele Bini Il Bulino edizioni d’arte, Modena Hanno collaborato a questo numero: Maria Grazia Bellardi, Silvia Cagnani, Fiorella Degl’Innocenti, Mario Ferrari, Ugo e Giacomo Fiorini, Francesca Giri, Andrea Martini, Mauro Martini, Cristina Mazzucchelli, Alessandro Mesini, Roberto Pellegrini, Paolo Pistis, Enzo Valenti, Anja Werner, Roberta Zaltieri, Ufficio Stampa Fleuroselect
Fotografie: Maria Grazia Bellardi, Silvia Cagnani, Fiorella Degl’Innocenti, Mario Ferrari, Ugo e Giacomo Fiorini, Tomas Kubicek, Andrea Martini, Cristina Mazzucchelli, Alessandro Mesini, Tomoko Ota, Roberto Pellegrini, Enzo Valenti, Anja Werner, Roberta Zaltieri, Comune di Stresa, IDM Alto Adige (Frieder Blickle, Stefano Gilera, Anna Gruber, Damian Pertoll, Helmuth Rier), Ufficio Stampa Fleuroselect
Copertina: Enzo Valenti
)PTLZ[YHSL ‹ HUUV ‹ U aprile 2018 Direttore Responsabile: Antonio Vergara Meersohn Direzione e Amministrazione: Logos Publishing srl ]PH *\Y[H[VUH ‹ 4VKLUH [LS ‹ MH_ Aut. Trib. Modena n. 817 del 10/5/1986 Iscritto al R.O.C. con il n. 7727 ISSN 0394/0853 Poste Italiane Spa - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - Modena - bim.
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