SOPRA
LA
DELLA
CENTRALE UNICA 112 CANTABRIA (SPAGNA);
UN’AUTOSCALA DEI
FEUERWEHRLEUTE 112;
TEDESCHI CHE PUBBLICIZZA IL SOTTO IL
COEU 118 DI VARESE, AL CUI CENTRALE UNICA 112.
FIANCO SORGERÀ LA
Il 29 Luglio del 1991 il Consiglio delle Comunità Europee deliberava sull’introduzione di un numero unico (112) europeo per le chiamate di emergenza (91/396/CEE), poco più d’un anno per adeguarsi. In Italia la patata bollente finì nelle mani della Benemerita: infatti dal 1981 il 112 era già il numero per contattare le centrali operative dei carabinieri. Con l’istituzione del Numero Unico Europeo 112 per le Emergenze, le chiamate vennero instradate proprio alle sale operative dell’Arma che si dovettero far carico di smistare le richieste alle centrali degli altri enti.
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e chiamate al 112 sono poi, con gli anni, aumentate vertiginosamente: nel nostro Paese vʼè pressoché un telefono cellulare per abitante e il 112 è configurato di default come numero dʼemergenza chiamabile sia in assenza di credito che di SIM.
L
Nel frattempo, piuttosto che unificare, ci siamo tenuti il 115 (attivato sul tutto il territorio nazionale nel 1987), nel ʻ94 ci siamo concessi il 118, questʼultimo è divenuto uno dei numeri dʼemergenza più conosciuti dalla popolazione e le COEU (Centrali Operative Emergenza Urgenza) hanno, negli anni, costruito un ottimo sistema di gestione dellʼintero evento emergenziale [dalla telefonata dellʼutente sino al ricovero ospedaliero del paziente].
Nel 1996 ci siamo accorti che era stato saltato un numero e tra i carri attrezzi (116) e le ambulanze, cʼera rimasto un buco, è quindi stato assegnato il 117 alla Guardia di Finanza (si può segnalare a questo numero, ad esempio, il mancato rilascio dello scontrino fiscale da parte di un esercente-fonte gdf.it).
Ci dimenticammo dellʼora esatta per cedere il 114 alle segnalazioni dei minori in difficoltà e, terminati i numeri a tre cifre, si passò a quelli a quattro: 1515 per il Corpo Forestale dello Stato, 1530 per le emergenze in mare (Guardia Costiera), 1522 “Antiviolenza Donna” e 1500 per le emergenze sanitarie come i casi di epidemie. Lʼunico rimasto a cinque cifre è il numero del Telefono Azzurro 19696: sullʼorlo dello “spegnimento” in più di unʼoccasione ma poi salvato da cordate di solidarietà. Da qualche tempo anche lʼACI ha lasciato il proprio numero che, con lʼaggiunta di tre zeri, è stato dedicato ai Bambini Scomparsi (116.000).
E dire che in Italia un “numero unico” lo avevamo dal 1968, il 113 (soccorso pubblico di emergenza), gestito dalle centrali della Polizia di Stato e al quale ci si rivolgeva per qualsiasi esigenza di soccorso.
Ma comʼè la situazione negli altri paesi dellʼUnione Europea? In Svezia la centralizzazione delle chiamate dʼemergenza è stata istituita addirittura nel 1953; oggi il 112 è gestito da SOS Alarm, una società con 600 operatori e 20 centrali; la localizzazione dei numeri fissi e mobili è già attiva. In Lussemburgo, Danimarca, Finlandia, Islanda, Olanda, Portogallo, Lituania ed Estonia il 112 è lʼunico numero per tutte le emergenze. In Francia, agli esistenti numeri (15 per ambulanze, 18 per i vigili del fuoco e 17 per la polizia), sono state affiancate e istituite centrali operative del 112 presso le principali centrali operative dei vigili del fuoco o miste (15 e
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18 insieme, per ora ne sono attive 6). I vigili del fuoco in Francia hanno anche ambulanze per il soccorso medico avanzato. In Austria sono già attive le centrali del 112 ma sono ancora chiamabili anche i numeri di telefono di polizia 133, ambulanze 144 e Vigili del Fuoco 122; viene tuttavia ampliamente pubblicizzato il nuovo numero 112. In Spagna le centrali operative del 112 sono le medesime già operative per lo 061 del soccorso medico. Oggi sono ancora attive le centrali dello 085 e 062 rispettivamente per vigili del fuoco e polizia (guardia civile) ma una gran parte delle chiamate di emergenza arriva ormai al 112 che le gestisce e le smista. Nella Repubblica Ceca il numero 112 era sino a pochi anni fa il numero dellʼora esatta. Oggi la Repubblica Ceca ha istituito un sistema di centrali operative del 112 estremamente organizzato, capace di localizzare il chiamante con una tecnologia che, come in Svezia, permette agli operatori di poter ricevere chiamate anche da distretti distanti, qualora ad esempio il distretto dellʼutente sia sovraccaricato o non in grado di rispondere (es.: in caso di calamità). Molto interessante la possibilità di utilizzare le competenze di operatori 112 online che conoscano lingue straniere, infatti in ogni momento è possibile visualizzare quali operatori le conoscono ed effettuare una chiamata in conferenza con questi.
In Polonia, Romania, Slovenia, Norvegia e Belgio sono attive le centrali 112 anche se, parallelamente, permangono i numeri brevi che rimandano ai singoli servizi di soccorso.
Gli inglesi, come un poʼ per tutto, continuano in parte a far di testa propria: in UK e Irlanda le chiamate al 112 vengono automaticamente deviate al 999 che è storicamente il numero delle chiamate di emergenza britannico. Tuttʼora viene pubblicizzato il numero unico 999 anziché il 112. In Italia una nota del 2004 del Ministero per lʼInnovazione Tecnologica, annunciava lʼavvio della sperimentazione nelle province di Salerno, Catanzaro e Palermo, di fatto il test è stato inizialmente limitato a Salerno, ma non è poi stato attuato. Furono istituite due commissioni di studio il cui mandato è scaduto nel 2006 e la “sperimentazione” di Salerno considerata chiusa.
Proprio nel numero di luglio/agosto di un anno fa, scrivevamo delle peripezie legate allʼistituzione del benedetto numero unico e, mentre la Corte di Giustizia Europea si apprestava a fare due calcoli per appiopparci una multa milionaria (centinaia di migliaia di euro al giorno sino a completa attivazione), il Ministro dellʼInterno Maroni dichiarava: “Eʼ un progetto che par-
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città la corretta posizione o la visualizzazione cartografica dellʼarea, oltre ovviamente ai dati del chiamante.
L’OLANDESE NEELIE KROES, COMMISSARIO EUROPEO DIGITALE, HA CHIESTO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA DI IMPORRE SANZIONI FINANZIARIE ALL’ITALIA PER L’AGENDA
PER IL MANCATO RISPETTO DELLE DIRETTIVE VIGENTI PER L’ATTUAZIONE DEL
SERVIZIO UNICO D’EMERGENZA 112
tirà dal Veneto”. Perché proprio da questa regione non è dato saperlo ma, a distanza di un altro anno, si è ripartiti da Varese con unʼennesima sperimentazione...
Finalmente alle 14.15 del 21 Giugno 2010 lʼItalia ha un suo progetto pilota (un altro? E Salerno?) che potrà cambiare e rendere integrati gli scenari dellʼemergenza, del soccorso e della sicurezza. Tutte le chiamate a 112, 113, 115 e 118, provenienti dai distretti telefonici 0331 e 0332, confluiscono indifferentemente alla Centrale Unica 112 (laica) allestita a fianco dellʼesistente COEU 118 varesina. Al telefono non ci sono operatori dei vari servizi di sicurezza ma dei veri e propri “dispatcer”, anche se non esattamente profani, in quanto selezionati fra le associazioni di volontariato del territorio: Anpas, Croce Bianca e CRI. Sono stati formati in 14 ma operano, al momento, soltanto 4 operatori in contemporanea che utilizzano un nuovo software: nella schermata di ricezione indica la numerazione di accesso alla chiamata di emergenza (se si compone il 115, lʼoperatore del 118 che risponde sa che lʼutente potrebbe richiedere un servizio che viene espletato dai Vigili del Fuoco), inoltre riceve oltre alla numerazione del chiamante, la sua rete di appartenenza, informazione utile per inoltrare la richiesta di localizzazione al CED Interforze di Roma. Il CED Interforze invia quindi la localizzazione attraverso un VPN alla centrale operativa del 112 di Varese che la riceve sullo schermo in pochi secondi dallʼinterrogazione e la decodifica ricercando nel database delle vie della
Il progetto varesino è costato 1,4 milioni di euro alla Regione Lombardia e, secondo Maroni, risponde finalmente a quanto richiesto dalle direttive UE. Il Ministro è convinto che lʼUnione Europea premierà la buona volontà ed eviterà di comminare la sanzione prevista ma proprio qualche giorno fa, la Commissaria europea per lʼagenda digitale Neelie Kroes ha dichiarato: “Mi dispiace che la Commissione abbia dovuto chiedere alla Corte di Giustizia di imporre sanzioni finanziarie allʼItalia, ma non posso non intervenire quando vedo che le inadempienze di un governo mettono a repentaglio la vita dei cittadini. Eʼ indispensabile che i servizi di emergenza italiani possano localizzare le chiamate di emergenza - spesso è una questione di vita o di morte. Alla stregua di tutti gli altri Stati membri, lʼItalia deve rispettare gli obblighi vigenti per lʼattuazione del servizio di emergenza unico Europeo 112”. Facendo un rapido calcolo, ad oggi lʼItalia dovrà pagare 19 milioni di euro, cioè quasi la metà di quanto già stanziato per la sperimentazione della localizzazione delle chiamate ai numeri di emergenza lo scorso settembre 2009.
Intanto comincia a venire alla luce la prima stranezza: ad avere prefisso telefonico 0331 e 0332 non sono solo comuni della Provincia di Varese ma anche alcune municipalità del Legnanese (provincia di Milano) e alcuni lembi delle provincie di Como e Novara. In caso di chiamata al 112 per soccorso tecnico ad esempio a Parabiago (prefisso 0331 ma in provincia di Milano) lʼoperatore inoltrerà la richiesta al 115 varesino il quale dovrà girare a sua volta la chiamata al Comando Provinciale dei VVF competente (cioè quello di Via Messina a Milano che, a sua volta, attiverà la caserma competente per territorio)...un triplo passaggio che allungherà i tempi di risposta?
Resta da capire cosa sta avvenendo invece nel resto dʼItalia, sembrerebbe che i Carabinieri stiano digitalizzando le linee del 112 per poterle poi collegare al CED Interforze e quindi ricevere le chiamate di emergenza con la localizzazione, ma nulla sembra ancora pianificato per le altre componenti del soccorso (113, 115, 118) e non sembra essere nota la tabella di marcia delle province e delle centrali che dovranno essere collegate man mano al CED Interforze. Ciò significa che tutto questo potrebbe non essere sufficiente ad evitare la pesante multa che la Commissione Europea ha chiesto per lʼItalia alla Corte di Giustizia di Strasburgo.
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