Suicidi e alienati

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Le forze dʼintervento hanno sempre più spesso a che fare con avvenimenti drammatici, come per esempio in caso di tentativo di suicidio. Compiti diversi da assolvere e delicate decisioni da prendere. Un pericolo per ivigili del fuoco giunge anche dai cosiddetti “suicidi chimici”; una miscela di sostanze che porta alla formazione di vapori tossici. a cura di Clara Rüsi

sostituta redattrice capo “118 Swissfire” Rivista della Federazione Svizzera dei Pompieri

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5 ottobre 1994 – suicidio collettivo a Cheiry e Salvan: allʼinizio sembra trattarsi di un normale intervento, ma quando i pompieri arrivano nei due chalet, a Cheiry e Salvan, vi trovano i cadaveri di 48 membri dellʼOrdine del tempio solare. Un suicidio collettivo? 27settembre 2001 – forsennato al Parlamento di Zugo: un uomo si introduce nellʼedificio del Parlamento cantonale e comincia ad abbattere delle persone in modo mirato. Allʼarrivo delle forze dʼintervento, un gran numero di feriti si trovano già davanti lʼentrata dellʼedificio, mentre altri escono, scioccati. 13luglio 2003 – esplosione di un edificio a Steffisburg (BE): una violenta esplosione causa il crollo di una parte di questo edificio di sei appartamenti. Rapidamente giunte sul luogo, le forze dʼintervento liberano nove abitanti feriti, ma tutti gli sforzi per salvare altre tre persone si rivelano inutili. Gli inquirenti scopriranno che un uomo separato dalla moglie aveva deciso di suicidarsi e di uccidere allo stesso tempo anche il proprio figlio. La realizzazione del suo piano e costata la vita anche a una terza persona. 16maggio 2011 – un uomo getta delle tegole da un tetto: a Basilea un uomo in preda a confusione mentale si rifugia su un tetto e tiene in sospeso le forze dellʼordine per circa 50 ore. Il mercoledì mattina, unʼunità speciale della polizia interviene con successo, né lʼuomo in questione né i poliziotti saranno feriti.

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Ma che rapporto hanno questi avvenimenti con i pompieri? In tutti questi casi i pompieri sono stati chiamati a intervenire per assolvere ogni volta dei compiti diversi. La missione sarà quindi completamente diversa se si tratta di evitare la messa a esecuzione di un progetto e di salvare la persona in caso di tentativo di suicidio, o nel caso in cui la persona in questione è già morta. In questo ultimo caso bisogna sbarrare e mettere in sicurezza il luogo e recuperare la salma. In presenza di un forsennato invece, i compiti vanno dal salvataggio ai primi soccorsi. Suicidio e tentativo di suicidio Il suicidio, che consiste nel provocare volontariamente la propria morte, è la forma più estrema di aggressione contro se stessi. Il suicidio figura tra le dieci cause di decesso più frequenti. In Svizzera la polizia e anche i pompieri devono spesso confrontarsi con dei casi di suicidio o tentativi di suicidio: 1. Dopo un litigio in famiglia, il coniuge, in stato di ebbrezza, lascia lʼappartamento e parte in auto, minacciando di suicidarsi. La polizia chiede lʼaiuto dei pompieri per effettuare le ricerche. 2. Un uomo sale su un tetto e minaccia di lanciarsi nel vuoto. Viene richiesto lʼaiuto dei pompieri. 3. Un uomo si barrica nel suo appartamento e apre il rubinetto del gas. I pompieri devono intervenire. Questa lista potrebbe ancora allungarsi allʼinfinito, i compiti affidati ai pompieri cambiano da una situazione allʼaltra.

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Caso n° 1: persona scomparsa In questo caso la polizia attribuisce ai pompieri un settore nel quale i due organismi effettueranno delle ricerche congiunte. Quando la persona sarà ritrovata, verrà interpellata con molta calma. Se necessario il servizio di soccorso o una persona qualificata verrà chiamata in aiuto e per la presa in carico ulteriore.

Caso n° 2: persona su un tetto e minaccia di gettarsi nel vuoto Lʼintervento dei pompieri è in questo caso del tutto diverso. Il Corpo dei pompieri professionisti di Winterthur, per esempio, interviene con dieci pompieri professionisti equipaggiati di autobotte, con unʼautoscala con materassi di salvataggio, con un veicolo pioniere e con un veicolo con cuscini di salvataggio. Se la persona non si è ancora gettata nel vuoto:

• Presa di contatto con la polizia • Coordinazione con la polizia e il servizio di soccorso. Come procedere? Dove si trova la persona? Chi si avvicina alla persona? Quali mezzi tecnici, come per esempio il cuscino di salvataggio, sono necessari? • Avvicinamento senza lʼutilizzo delle sirene, per non spaventare la persona • Procedere allʼanalisi della situazione • Analisi dei pericoli: esiste un pericolo per le forze dʼintervento e per lʼambiente? • Abbiamo a disposizione i mezzi adeguati? • Sbarrare delimitando un grande perimetro • Procedere con calma • In caso dʼutilizzo dellʼautoscala: mai elevare il cestello direttamente sotto la persona per evitare che questʼultima possa saltare sulla scala. • Sistemare i cuscini di salvataggio • Chiedere eventualmente il sostegno di specialisti del salvataggio in altezza dei pompieri professionisti o del salvataggio in montagna e della Rega (in Italia, CNVVF, i nuclei SAF – Speleo Alpino Fluviali) Gli interventi eseguiti fino a oggi hanno mostrato che lʼevoluzione della situazione è assolutamente imprevedibile e che i soccorritori devono far prova di molta flessibilità e di molto tatto.

Se la persona si è già lanciata nel vuoto: • Ingaggiare il personale dʼintervento con il dovuto riguardo • Sbarrare delimitando un grande perimetro e disporre la protezione contro lo sguardo dei curiosi e le intemperie • Utilizzare i mezzi a disposizione, quali i verricelli delle piattaforme di salvataggio, un roll-gliss o una gru mobile • Non correre più nessun rischio • Assicurare la presa a carico del personale dʼintervento dopo lʼingaggio!

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Caso n° 3: persona barricata nel proprio appartamento, con il rubinetto del gas aperto Se lʼedificio è raccordato alla rete pubblica di gas, una delle misure dʼurgenza dei pompieri potrebbe consistere nel taglio dellʼalimentazione allʼentrata dellʼedificio. Altre misure: Convocare o prevedere la convocazione del perso• nale dei Servizi industriali (Azienda distribuzione del GAS) • Misurare la concentrazione di gas Interrompere lʼalimentazione del gas • • Evacuare lʼedificio. Tutte le misure di salvataggio devono essere eseguite controllando la concentrazione di gas e indossando lʼequipaggiamento per la protezione della respirazione • Sbarrare delimitando un grande perimetro intorno alla zona pericolosa; interrompere eventualmente anche la circolazione dei trasporti pubblici • Ventilare, eventualmente rompere i vetri dallʼesterno • Restare attenti allʼaccumulo di gas nei locali, nei locali adiacenti, nei pozzi, nelle condotte e nei doppi soffitti. • Evitare ogni fonte dʼignizione, particolarmente lʼutilizzo di motori e lʼutilizzo di accendini e di fiammiferi, divieto assoluto di fumare, non azionare gli interruttori elettrici, non ritirare le prese degli apparecchi elettrici, non utilizzare apparecchi telefonici fissi o portatili, evitare la produzione di scintille degli attrezzi, evitare le cariche elettrostatiche. • Interrompere lʼalimentazione elettrica esterna Caso particolare: suicidio con lʼutilizzo di solfuro dʼidrogeno (suicidio chimico) Il numero di casi di suicidio con lʼutilizzo del solfuro dʼidrogeno (H2S) aumenta in Giappone (circa 800 casi nel 2009) e negli Stati Uniti (circa 20 casi nel 2009). Questo metodo, chiamato anche

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INTERVENTI «suicidio chimico», può mettere in pericolo anche il personale dʼintervento. È quindi molto importante che i soccorritori siano informati sui possibili pericoli. Il solfuro dʼidrogeno (H2S) è un gas incolore che sprigiona un odore di uova marce a debole concentrazione, poi, a una concentrazione più elevata, causa la perdita dellʼodorato. È un gas combustibile e altamente tossico. Questo gas causa rapidamente unʼirritazione delle vie respiratorie, già a debole concentrazione. Le concentrazioni maggiori portano alla perdita di conoscenza, al coma, alla paralisi e infine alla morte. Il gas H2S è ottenuto mescolando un prodotto contenente dellʼacido (soprattutto lʼacido cloridrico), con un prodotto che contiene dei solfuri. Questo significa che si tratta di prodotti disponibili in tutte le case o che è relativamente facile procurarsi. Il suicidio avviene generalmente in un locale chiuso di piccole dimensioni in modo da garantire una concentrazione di gas elevata, molto spesso allʼinterno di unʼauto. I due prodotti vengono mescolati in un recipiente, il gas si forma, causa la perdita di conoscenza e la morte sopravviene rapidamente. In alcuni casi avvenuti negli Stati Uniti, le persone suicide avevano esse stesse messo dei pannelli dʼavvertimento per le forze dʼintervento, al di fuori della zona pericolosa per non metterli in pericolo. Tuttavia non sempre si potrà contare su un tale riguardo! In presenza di questo genere di suicidio, è importante che il personale dʼintervento osservi attentamente il veicolo o il locale in questione durante la prima fase di avvicinamento. Bisogna essere particolarmente attenti ai seguenti punti: • Le porte e le finestre sono tutte chiuse? • Le battute di porte e finestre sono state rinforzate con nastro adesivo? • Cʼè una lettera dʼaddio nelle vicinanze? • Cʼè un pannello di avvertimento appeso a una finestra o a una porta? • Cʼè un recipiente aperto nel locale? • Si vedono dei recipienti per prodotti chimici vuoti? • Si sente un odore di uova marce? • Altre persone che si trovano nelle immediate vicinanze hanno delle difficoltà respiratorie? Se si sospetta un suicidio chimico, i sanitari (SsUEm 118) devono ritirarsi immediatamente e richiedere lʼintervento dei VVF se questo non è già stato fatto. Questi ultimi possono poi procedere allʼintervento sotto protezione della respirazione. Quando il gas sarà stato evacuato in seguito a una sufficiente ventilazione del locale, sarà di nuovo possibile penetrarvi normalmente. Le persone incaricate dellʼesame della salma dovranno essere particolarmente prudenti poiché gli abiti della vittima potrebbero essere ancora impregnati di gas.

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Suicido collettivo I suicidi collettivi non sono un fenomeno nuovo. La Svizzera ha avuto a che farvi nel 1994. Negli anni 1990 la setta dellʼOrdine del tempio solare è stata, da sola, allʼorigine di tre ecatombi di questo genere. Nel 1994 in Svizzera, nel 1995 in Francia e nel 1997 in Canada, con un totale di 70 morti i cui corpi erano disposti a forma di stella. Un suicidio collettivo? Si ignora ancora oggi se le vittime avevano scelto di morire. Le indagini sembrano indicare che queste persone sono state prima drogate, poi assassinate. Allʼepoca i pompieri avevano trovato 22 cadaveri in una fattoria della frazione di Cheiry, a ovest della città di Friburgo. Si trovavano in una specie di cappella dalle pareti decorate con un rosso fluorescente, sotto un quadro rappresentante il Cristo. La testa di alcuni cadaveri era avvolta in un sacco della spazzatura, altre persone indossavano una tunica. Tre ore più tardi la polizia autostradale annunciava un incendio a Martigny, in Vallese, in cima alla valle del Rodano. Lo chalet in questione, su un pendio del villaggio di vacanze di Granges-sur-Salvan, era già interamente carbonizzato allʼarrivo dei pompieri. Allʼinterno sono state trovate le salme di 25 persone tra cui 5 bambini. Anche in questʼoccasione i pompieri hanno dovuto intervenire per procedere allo spegnimento, impedire lʼaccesso al settore ed evacuare i corpi dopo che questa misura era stata autorizzata dallʼautorità giudiziaria, ma anche per tenere a distanza i curiosi e i media. Forsennato Dieci anni dopo i fatti,le immagini ,dellʼattentato del 27 settembre 2001 a Zugo, sono ancora presenti nelle menti. Allʼepoca un forsennato aveva abbattuto 14 politici prima di darsi la morte. Vestito con una giacca della polizia che aveva confe-

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D E L I C AT I Visto il messaggio dʼallarme «esplosione nellʼedificio del governo», i pompieri hanno inoltre proceduto allʼevacuazione dellʼedificio e proibito ogni accesso fino a che le misure di detenzione prese dellʼufficiale AC hanno permesso di escludere ogni ulteriore pericolo dʼesplosione. È stato inoltre necessario delimitare un grande perimetro sbarrando lʼaccesso alla zona sinistrata e organizzare una deviazione del traffico.

Anche per questo tipo di interventi ci si dovrebbe esercitare. È per questo che un esercizio di simulazione di catastrofe chiamato «Forsennato a scuola» si è svolto mercoledì 18 agosto 2010 a Steinhausen, con uno scenario simile agli eventi di Zugo. Il Corpo dei pompieri volontari della città di Zugo è intervenuto con i seguenti mezzi: • Forze di primo intervento per il sostegno al servizio di soccorso con la sezione tecnica e la presenza degli autisti delle ambulanze, per la presa a carico dei pazienti

• Trasporto del personale dellʼorganizzazione dellʼintervento in caso di urgenza dalla caserma dei pompieri al luogo del sinistro

zionato lui stesso, era entrato nellʼedificio del Parlamento di Zugo con diverse armi e aveva aperto il fuoco in tutte le direzioni sui parlamentari in sessione, uccidendo tre membri dellʼesecutivo e 11 parlamentari e ferendo inoltre, a volte in modo grave, numerosi politici e giornalisti. Aveva sparato in totale 91 colpi e utilizzato una bomba artigianale. Questo attentato – il primo del genere in Svizzera – è stato traumatizzante per tutto il cantone di Zugo. Il Corpo di pompieri volontari della città di Zugo, spalleggiato dai Corpi pompieri di Baar e di Cham ha dovuto compiere un intervento difficile. I servizi di soccorso e i pompieri sono stati i primi a essersi recati sul posto e hanno dovuto procedere, con lʼaiuto di numerosi ausiliari, al salvataggio dei feriti e alla loro presa a carico iniziale, fino a che tutte le persone coinvolte sono state trasportate in ospedale. Importanti forze supplementari erano state convocate, in accordo con il servizio di soccorso, in seguito a una ricognizione sommaria effettuata dal primo ufficiale dei pompieri giunto sul posto. In totale 210 pompieri hanno fornito il loro aiuto in prima linea, salvando delle persone e prendendosi cura dei feriti.

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• Sostegno allʼorganizzazione dʼintervento in caso di urgenza per lʼorganizzazione e lʼutilizzo del posto di soccorso sanitario in collaborazione con altri corpi pompieri comunali

• Trasporto dei pazienti dal nido dei feriti al posto di soccorso sanitario, in collaborazione con gli altri corpi pompieri comunali

• Condotta dʼintervento/comando sul luogo del sinistro, in collaborazione con le altre organizzazioni a luci blu

• Lotta contro il fuoco sotto protezione della respirazione nellʼedificio in questione

• Servizio di picchetto per altri eventuali interventi di sostegno nel cantone Zugo Nel corso di questo esercizio sono intervenuti 110 membri del Corpo pompieri volontari della città di Zugo.

Pesante per le forze dʼintervento Nel corso di tali interventi, il carico psicologico è particolarmente pesante per il personale dʼintervento, per questo motivo non bisogna mai trascurare la presa a carico da parte di un “careteam”, di persone specificamente formate, ecc. Dei defusing e dei debriefing sono anchʼessi indicati.

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Il Corpo dei pompieri volontari della città di Zugo, con la collaborazione dei Corpi pompieri di Baar e di Cham, ha dovuto portare a termine una missione difficile. Lʼattentato del 2001 a Zugo: importanti forze supplementari erano state convocate in accordo con il servizio di soccorso, in seguito a una ricognizione sommaria da parte del primo ufficiale dei pompieri giunto sul posto. Il lunedì 16 maggio 2011, un uomo in preda a confusione mentale, è rimasto per ore sul tetto di un edificio della Bruderholzstrasse a Basilea.

Il Corpo dei pompieri professionisti di Basilea è stato presente sul posto per tutte le 50 ore di durata dellʼevento, pronto a contribuire al salvataggio. I cuscini di salvataggio sono stati preparati sin dallʼinizio.

Cheiry e Salvan 1994: anche in questo caso i pompieri sono intervenuti per procedere allo spegnimento, impedire lʼaccesso al settore ed evacuare le salme in seguito allʼautorizzazione delle autorità giudiziarie, ma anche per tenere lontani i curiosi e i media.

I suicidi collettivi non sono un fenomeno nuovo. La Svizzera vi è stata confrontata nel 1994. Allʼepoca i pompieri avevano trovato 22 cadaveri in una fattoria nella frazione Cheiry, a ovest della città di Friburgo.

Nella mattinata di domenica 13 luglio 2003, i pompieri e la polizia hanno proceduto allʼispezione delle macerie di una casa a Steffisburg nelle vicinanze di Thun (BE), distrutta da unʼesplosione avvenuta la sera precedente e che aveva causato la morte di tre persone. Nove altre persone erano rimaste ferite tra cui alcune in modo grave.

In caso di dubbio: protezione respiratoria! Assicurare la presa a carico del personale dʼintervento durante e dopo lʼingaggio da parte di un “careteam”!

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