VFV 2 2010

Page 1

I^ COP

n 2 2010.qxd:doc Copertina

1-04-2010

13:33

Pagina 1

Anno XXIV- no 2 Marzo/Aprile 2010

Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano


01 sommario 2 2010.qxd:Layout 1

8-04-2010

ADERENTE ALLA FEDERAZIONE MONDIALE DELLE ASSOCIAZIONI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI (F.W.V.F.A.)

11:30

Pagina 1

MARZO/APRILE 2010

2

RIVISTA UFFICIALE DELLʼASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI

Direttore Responsabile Antonio Ascanio MANGANO Segreteria Editoriale P.I. Fabio MARANGONI

Comitato di Direzione Cav di Gran Croce Gino GRONCHI (Pres. Naz. Ass. Naz. VV.F.VV.) Carlo Alberto COCCHI, Roberto MUGAVERO, Mauro COLOMBINI, Francesco BIANCALANI, Erminio CAPPARONI, Claudio DI MAIO, Rolando FAGIOLI, Luca GERARDI, Gian Carlo NICOLI, Gianluca RONDI, Massimiliano TOLOMEI, Domenico VOLONTERIO, Marco ZUCCATO (Consiglieri Naz. Ass. Naz. VV.F.VV)

Inviato di Redazione Francesco MAZZILLI

Impaginazione e Grafica SATECO sateco.tel@fastwebnet.it

Editore incaricato, ufficio abbonamenti Sede centrale Sicurezza Aziendale s.r.l. Via Palmieri, 47 - 20141 Milano tel. 02/89.500.256 - fax 02/89.500261 Agenzie per lʼItalia CEAT tel. 02/89.500.256 CENTRO DIFFUSIONI TECNICHE tel. 02 204.79.80

Stampa: Reggiani spa Brezzo di Bedero (Va) Tel. 0332/549533 Abbonamenti: Gratuita a Comandi e Distaccamenti dei VV.F. Sostenitori € 70,00 Benemerito da € 70,00 in su Una copia € 8,00 Arretrati € 10,50

LʼAssociazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari è estranea alla gestione economica della rivista. Gli articoli firmati corrispondono al pensiero dellʼarticolista e non impegnano né la Rivista né lʼAssociazione. La Redazione si riserva il diritto di rifacimenti e correzioni di quegli articoli che a sua discrezione riterrà opportuno modificare. Eʼ vietata la riproduzione anche parziale di articoli, fotografie, disegni qui pubblicati, Il personale addetto alla raccolta di abbonamenti, non appartiene al Corpo Nazionale VV.F.

Garanzia di riservatezza per gli abbonati LʼEditore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilita di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione, scrivendo a: Sicurezza Aziendale srl - Via Palmieri, 47 20141 Milano. Le informazioni costudite nellʼarchivio elettronico dellʼEditore saranno utilizzate al solo scopo di inviare la rivista o comunicazioni concernenti lʼabbonamento (Legge 675/96 sulla tutela dei dati personali). Pubblicità Inferiore al 70%

Aut. Trib. Milano n. 855/89

www.vfv.it LA FOTO

DI COPERTINA E DEL

DISTACCAMENTO DI LAVENO INCENDIO FATTORIA

EDITORIALE

2

EDITORIALE [A LATO]

3

OLTRECONFINE, CITTÀ DEL VATICANO

5

LISSONE, TERMOCAMERA PER IL DISTACCAMENTO

8

OLTRALPE, CHIAMATE DʼURGENZA ABUSIVE

PREVIDENZA VOLONTARI, ERA ORA

4 6

LA CAMERA A IMMAGINE TERMICA

14

TESSERAMENTO 2010

21

COME COSTITUIRE UNA ONLUS

I SISTEMI DI RILEVAZIONE DI FUMO AD ASPIRAZIONE

PROGETTO BRIANZA SICURA

MERATE IN FESTA PER I SUOI POMPIERI VOLONTARI

20 26 31

34

LAVENO, TORNANO I VOLONTARI NEL VARESOTTO

36

A SPASSO PER LʼISOLA FELICE DEI POMPIERI DʼʼITALIA

40

LOMBARDIA, AUTOMEZZI PER VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI VV.F. DELLA VALLE DʼAOSTA E LA NUOVA LEGGE REGIONALE

39 46

Via Palmieri, 47 - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Fil. di Milano


EDITORIALE

editoriale e ed a lato n 2-2010.qxd:Layout 1

9-04-2010

12:16

Pagina 2

Lascia ben sperare la delega assegnata al Governo per armonizzare entro il 2011 il sistema di tutela previdenziale e assistenziale applicato al personale permanente e volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco vittime di infortuni contratti nell’ambito del servizio di soccorso (e nelle attività di addestramen-

EDITORIALE

EDITORIALE

EDITORIALE

to). I futuri provvedimenti dovrebbero soprattutto interessare la pensione ai superstiti e il trattamento economico ai volontari che a causa di servizio abbiano contratto una malattia o un’invalidità temporanea o permanente. Per questo riteniamo doveroso ringraziare tutte quelle forze politiche di governo e opposizione che in questi ultimi mesi si sono adoperate per mettere la parola fine alle attuali disparità di trattamento ma soprattutto un particolare riconoscimento dobbiamo tributarlo ai parlamentari della Lega Nord per essere riusciti ad inserire l’emendamento nel disegno di legge n. 1167-B approvato dalla Camera dei Deputati e trasmesso al Senato. Come non ricordare anche l’iniziativa dei deputati Caparini, Grimoldi e Gidoni che nell’interrogazione al Ministro dell’Interno hanno messo in risalto le vistose anomalie riportate nell’art. 14 della bozza di Regolamento del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco circa le disposizioni sull’ordinamento gerarchico fra il personale volontario e permanente negli interventi congiunti. Se a noi pare normale che rappresentanti eletti dai cittadini intervengano per chiedere spiegazioni su un articolo in contrasto con le attuali leggi dello Stato, un sindacato del personale permanente ha pensato di maldestramente attaccare l’Associazione e gli stessi Onorevoli addirittura menzionando una sentenza del TAR che riguarda l’impugnazione di una graduatoria per la concessione di licenze di taxi

nel Comune di Roma (?!?). Che nella lettera della stessa organizzazione sindacale fossero poi presenti anche riferimenti a leggi che nulla hanno a che vedere con l’argomento in questione oltre ad un invito al ministro dell’Interno a fare il proprio dovere, fornisce una chiara idea sul tipo di detrattori con cui giornalmente abbiamo a che fare.

w w w. a n v v f v. o r g

Nel triste anniversario del terremoto dell’Abruzzo del 6 aprile 2009 ricordiamo e piangiamo le vittime mentre preghiamo perché i superstiti abbiamo almeno una nuova casa per poter pensare più sere-

EDITORIALE

02 03

2

namente al proprio futuro. Infine un benvenuto e un sincero augurio di buon lavoro all’ing. Alfio Pini, nuovo Capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; siamo certi che l’enorme bagaglio di esperienza da egli maturata nella sua lunga carriera porterà un sensibile giovamento al Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Gino Gronchi VFV MARZO/APRILE 2010


02 03

editoriale e ed a lato n 2-2010.qxd:Layout 1

9-04-2010

12:16

Pagina 3

Nel nostro angolo tecnico, l’ingegner Lanzone ha illustrato il funzionamento e l’installazione di alcuni innovativi “rivela fumo” secondo la normativa vigente. Abbiamo inoltre pubblicato un vademecum con i passi da seguire per la costituzione di un’Organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus).

S’è scritto di nascenti e di storiche caserme: nel varesotto, dopo quasi cinquant’anni dallo scioglimento dei famosi Pompieri di Viggiù , tornano i volontari con il nuovo distaccamento di Laveno Mombello. Invece i ragazzi di Merate hanno festeggiato il 165° anniversario, sopravvivendo al “riordino” del Corpo Nazionale avvenuto nel dopoguerra.

Ci siamo poi confrontati, ancora una volta, con i colleghi delle Regioni Autonome: in Valle d’Aosta è entrata in vigore la nuova legge che “rendendo merito al Corpo dei Vigili del Fuoco professionisti, restituisce appieno l’importanza dell’apporto dei Vigili del Fuoco Volontari sul territorio valdostano”. h t t p s : / / t w i t t e r. c o m / p o m p i e r i Abbiamo anche visitato l’Alta Val di Non (Provincia Autonoma di Trento), in occasione dell’inaugurazione di mezzi e attrezzature all’avanguardia. Un’opportunità per festeggiare Vincenzo Iori, ispettore uscente dell’Unione Distrettuale di Fondo: 42 anni dedicati allo sviluppo del volontariato pompieristico trentino e alla protezione della popolazione. Un primato d’anzianità ripetibile, aimè, solo nelle regioni autonome…perché i candidati volontari del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, pur presentando la domanda al compimento del 18° anno d’età, sono costretti ad attendere almeno un paio d’anni prima di poter essere operativi!

Buona lettura e…Serena Primavera! Antonio Ascanio Mangano direttorevfv@me.com

VFV MARZO/APRILE 2010

EDITORIALE [ A LATO ] EDITORIALE [ A LATO ] EDITORIALE [ A LATO ]

Cari Lettori, amici pompieri, con quest’edizione primaverile arriva, tra le nostre pagine, una nuova ventata di professionalità. Inizia infatti una cortese collaborazione col Giornale dei Pompieri Svizzeri: in questo numero Claudio e Ralf ci illustreranno nel dettaglio le tecniche d’uso delle “camere ad immagine termica”. È proprio una “termocamera” quella che l’amministrazione comunale ha donato al Distaccamento Volontario di Lissone: il primo strumento del genere operativo nella nascente Provincia di Monza. Sempre in Brianza, grazie a un contributo provinciale, le 5 caserme volontarie hanno rinnovato le attrezzature di taglio e sollevamento ma non sono mancate le solite polemiche…

3


04 05 articolo 352 356:Layout 1

25-03-2010

13:19

Pagina 4

PARTE DALLA F RANCIA LA C AMPAGNA P UBBLICITARIA CONTRO L’ AUMENTO DELLE C HIAMATE D ’U RGENZA A BUSIVE econdo il Generale, che comanda la BSPP (Brigade Sapeurs Pompiers de Paris), nel 2007 ci sono state circa 400 000 chiamate ai centralini dei pompieri. Il doppio rispetto al 1980. Tuttavia, il 46% delle chiamate non sono di competenza dei vigili del fuoco ha detto. Per quanto riguarda la polizia, sono circa 500 000 le chiamate ogni anno a Parigi, il 60% non aveva alcuna urgenza.

S

“Sono simpatici e non costano nulla” Il Generale Joel Prieur fornisce esempi di queste chiamate abusive ricevute troppo spesso dal “18”: “Perdite dʼacqua per evitare dʼinterpellare un idraulico. Porte blindate, abbiamo chiuso inavvertitamente lasciato le chiavi allʼinterno ... Tutti sono convinti che chiamando i vigili del fuoco risparmieranno la spesa per un idraulico od un fabbro. Essi ci confondono con una compagnia privata di taxi!”

UN USO SCORRETTO DEI NUMERI DI EMERGENZA

DANNEGGIA GRAVEMENTE

CHI

NE

HA

BISOGNO

Questo è lo slogan della campagna pubblicita-

ria lanciata a Parigi da vigili del fuoco (18),

Samu (15) e polizia (17) per dire stop alle chiamate che non hanno alcun legame con una

vera e propria emergenza.

Una questione che preoccupa i vigili del fuoco che gestiscono queste chiamate a volte a scapito delle reali emergenze.

4

Poi spiega il perché dellʼaumento delle chiamate abusive: “La popolarità dei vigili del fuoco. I parigini hanno capito che il servizio pubblico, il 18, è efficace, gratuito e i pompieri sono stimati e simpatici. Per questa reputazione oggi siamo molto molto occupati, oltre misura “.

“1 anno di carcere e un’ammenda 15.000 €” Possiamo punire queste chiamate inopportune? Alain Gardere, direttore della polizia urbana, spiega come ha dovuto fare: “Abbiamo le capacità tecniche che ci hanno permesso lo scorso anno di realizzare 16 procedimenti, lʼaccusa? Chiamate moleste. Lʼarticolo 222-16 del Codice Penale, che criminalizza le telefonate “inopportune e ripetute”, un anno di detenzione e 15 000 euro di multa. Ovviamente questa è la pena massima consentita da questa legge, ma nei 16 procedimenti che abbiamo attuato nei confronti di coloro che hanno effettuato chiamate moleste, abbiamo erogato sanzioni molto importanti “.

VFV MARZO/APRILE 2010


04 05 articolo 352 356:Layout 1

LA FESTA

DEI

25-03-2010

VIGILI

DELLO STATO DELLA

13:19

Pagina 5

FUOCO CITTÀ DEL VATICANO DEL

Il presidente dellʼAssociazione Nazionale Vigili del fuoco

Volontari, Gino Gronchi, ha

partecipato alla festa dei

Santi, Leone IV e Barbara, patroni dei Vigili del Fuoco dello Stato della Città del

Vaticano. Per lʼoccasione

lʼarcivescovo Carlo Maria

Viganò, Segr. Generale del

Governatorato, ha benedetto i nuovi locali realizzati

nella caserma Vaticana.

ra i presenti il Direttore dei Servizi di Sicurezza, Protezione civile e Ispettorato generale del Corpo della Gendarmeria, Domenico Giani., il cappellano monsignor Giulio Viviani, il coordinatore dei Vigili del Fuoco Paolo De Angelis, e rappresentanti dei colleghi italiani.

T

Nella cappella del Governatorato lʼarcivescovo Viganò, durante la messa, prendendo spunto dal Vangelo del giorno, ha riproposto il raffronto tra la casa costruita sulla roccia e quella edificata sulla sabbia, e ha ricordato la necessità della coerenza cristiana, soprattutto “tra le parole e i fatti”. “Chi in terra - ha concluso - pensa di aprire ogni porta con la sua parlantina, non ha tante speranze di farla franca”nel Regno dei cieli, dove la porta si apre solo per chi fa la volontà di Dio”.

Il nucleo dei Vigili del Fuoco del Vaticano è stato istituito nel 1941, sotto il Pontificato di Pio XII°, quando la guerra in corso suggerì allo Stato Città del Vaticano (Status Civitatis Vaticanae), l’istituzione di un gruppo antincendio ben attrezzato per fronteggiare ogni intervento all’interno della Città del Vaticano e delle zone extra-territoriali. Nella storica sede, oggi sono operativi trenta Vigili del Fuoco, diretti dall’Ufficiale Addetto ing. Paolo De Angelis.

Allʼinizio della cerimonia il direttore Giani aveva sottolineato la capacità operativa dei Vigili del Fuoco “testimoniata anche nel loro solidale intervento tra i terremotati dʼAbruzzo”.

VFV MARZO/APRILE 2010

5


06 07 art cocchi:Layout 1

25-03-2010

13:23

Pagina 6

ERA ORA! Dopo anni di battaglie sostenute dalla nostra A s s o c i a z i o n e , l a t u t e l a d e l Vo l o n t a r i o d i v e n t a r e a l t à DI

CARLO ALBERTO COCCHI*

Il 3 marzo 2010, FINALMENTE, il Senato della Repubblica ha definitivamente approvato il cosiddetto “Collegato Lavoro” alla Legge Finanziaria 2010. Esso contiene, fra le altre cose, lʼattribuzione di una delega al Governo ad adottare, entro 18 mesi dallʼentrata in vigore, uno o più decreti legislativi volti allʼarmonizzazione dei trattamenti previdenziali ed assistenziali fra personale permanente e personale volontario in caso di infortunio o decesso. Corre lʼobbligo quindi di un seppur breve (come si dice: stiamo andando in stampa…) commento su questa ottima notizia.

Non vi nascondo lʼimmensa soddisfazione per chi, come il sottoscritto, per lunghissimo tempo si è battuto per il riconoscimento di un sacrosanto diritto della nostra componente, spesso scontrandosi con atteggiamenti di indifferenza o di sospetto del mondo politico e istituzionale, che probabilmente riteneva il nostro operare molto simile a quello dei movieri stradali o dei cantonieri (ovviamente con tutto il rispetto per queste categorie di lavoratori), senza sapere invece che chi fa il vigile del fuoco in un distaccamento volontario sostanzialmente corre i medesimi pericoli di chi svolge la stessa attività come permanente. E proprio questa è stata la linea guida sulla quale abbiamo con testardaggine insistito, cioè che non è pensabile che se due soggetti, pur diversi per status giuridico, svolgono i medesimi compiti assumendosi gli stessi rischi, abbiano un diverso trattamento in caso di infortunio o decesso. In particolare quando il loro operare è per lo Stato e per la collettività.

Come sapete, attualmente la normativa specifica prevede per il personale volontario che subisca un infortunio permanentemente invalidante od il deces-

6

so legato a cause di servizio sostanzialmente un mero riconoscimento di tipo indennitario, con una previsione massima –una tantum– vicina ai 200.000 euro per il soggetto stesso in caso di infortunio o per i familiari in caso di decesso. Infatti, per il personale volontario, il trattamento previdenziale che viene erogato in questi casi proviene dallʼINPS e non, come per il personale di ruolo, dallʼINPDAP. Non essendovi alcun riconoscimento di trattamento privilegiato per i casi citati da parte dellʼINPS, la differenza non è di poco conto, poiché il sistema di calcolo della prestazione da parte dellʼINPS è strettamente contributivo, cioè basato sulla capitalizzazione dei contributi effettivamente versati durante lʼattività come vigile del fuoco che sono decisamente esigui, visto che lʼoperare dei volontari è tipicamente “a chiamata” e che la durata media di un intervento di soccorso è attorno allʼora (per esemplificare: dopo 15 anni di attività, mediamente 200 interventi allʼanno effettuati oltre ad addestramenti, corsi, ecc.. = rateo mensile pensione INPS pari a circa 150 euro). È quindi innegabile la straordinaria portata di questa norma in tema di tutela previdenziale della componente volontaria, perché sancisce il diritto allo stesso trattamento previsto – in questi casi – per la componente permanente, come ad esempio il riconoscimento per i familiari superstiti di una pensione privilegiata di tuttʼaltra (e più dignitosa) consistenza. Da notare poi, come dal tenore della norma si intraveda la possibilità che tale diritto sia riconosciuto - da un punto di vista economico – anche retroattivamente. Infatti la previsione di spesa di 20 milioni di euro per il 2012 e di 1 milione a regime fa ben sperare relativamente al riconoscimento, a far data almeno dal 1990, anche degli arretrati. Se è pur vero che si sperava di poter avvicinare il ter-

VFV MARZO/APRILE 2010


06 07 art cocchi:Layout 1

25-03-2010

13:23

Pagina 7

mine di inizio delle erogazioni rispetto allʼanno 2012 come previsto dalla Legge, tuttavia la dilazione temporale è mitigata dal fatto che comunque, pare intendersi salvo il diritto appunto ai ratei maturati negli anni precedenti. Per chiarezza vorrei sottolineare che queste sono semplici valutazioni interpretative, in quanto è evidente che le norme di regolamentazione, cioè i Decreti Legislativi, devono ancora essere emanate. Proprio per questo il

nostro impegno non potrà dirsi terminato fino alla finale concretizzazione di questa norma, vigilando insieme a tutti voi affinché non subisca intoppi o rallentamenti. Un doveroso ringraziamento a chi ci ha appoggiato, consapevole di voler sanare unʼoggettiva ingiustizia, e a chi ci ha creduto e vuole crederci lavorando fino alla fine. Soprattutto però una dedica appassionata a tutti coloro il cui estremo sacrificio ha costituito vero stimolo per proseguire, segnando la strada – in ogni dolorosa circostanza – verso questa affermazione di giustizia.

* Carlo Alberto Cocchi ricopre lʼincarico di Vice Presidente Nazionale dal 2001. Dalla stessa data fa parte della Commissione Mista per la risoluzione delle problematiche del volontariato VF presso il Ministero dellʼInterno ed è stato membro della Commissione di studio e revisione del DPR 362/2000, che ha portato allʼemanazione del DPR 76/2004. Conoscitore degli aspetti legali, assicurativi e previdenziali della componente volontaria, è attualmente componente delle sotto commissioni ministeriali su formazione e benefici di legge.

Articolo 27

(Disposizioni in materia di personale dell’Amministrazione della difesa) …omissis… 7. Il Governo è delegato ad adottare, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi allo scopo di armonizzare, con effetto a decorrere dal 1º gennaio 2012, il sistema di tutela previdenziale e assistenziale applicato al personale permanente in servizio nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco e al personale volontario presso il medesimo Corpo nazionale, sulla base dei seguenti princìpi e criteri direttivi:

a) equiparare la pensione ai superstiti riconosciuta ai familiari dei vigili del fuoco volontari deceduti per causa di servizio al trattamento economico spettante ai familiari superstiti dei vigili del fuoco in servizio permanente anche nelle ipotesi in cui i vigili del fuoco volontari siano deceduti espletando attività addestrative od operative diverse da quelle connesse al soccorso; b) equiparare il trattamento economico concesso ai vigili del fuoco volontari a quello riconosciuto ai vigili del fuoco in servizio permanente in caso di infortunio gravemente invalidante o di malattia contratta per causa di servizio, includendo anche il periodo di addestramento iniziale reso dagli aspiranti vigili del fuoco a titolo gratuito.

8. Gli schemi dei decreti legislativi di cui al comma 7 sono trasmessi alle Camere per l’acquisizione del parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili di carattere finanziario, che si esprimono entro trenta giorni dalla data di assegnazione; decorso tale termine, i decreti legislativi possono essere comunque emanati. Qualora il termine per l’espressione del parere parlamentare di cui al presente comma scada nei trenta giorni che precedono la scadenza del termine per l’adozione dei decreti legislativi di cui al comma 7, o successivamente, quest’ultimo è prorogato di ulteriori due mesi.

9. All’onere derivante dall’attuazione del comma 7, pari a 20 milioni di euro per l’anno 2012 e a 1 milione di euro a decorrere dall’anno 2013, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni, per l’anno 2012, dello stanziamento del Fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2010-2012, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2010, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

VFV MARZO/APRILE 2010

7


08 13 art 345 lissone:Layout 1

8-04-2010

12:42

Pagina 8

D I S TA C C A M E N T I I VV.F.V. lissonesi, grazie alla ONLUS che li sostiene, giunta al secondo anno di attività, ricevono la prima termocamera del futuro Comando di Monza

LISSONE TERMOCAMERA PER IL

VIGILI

DISTACCAMENTO DEL FUOCO VOLONTARI

L’articolo intende presentare la ONLUS “Associazione Civici Pompieri Volontari di Lissone” all’indomani della realizzazione di un ambizioso ed importante obbiettivo. Chi scrive è iscritto alla medesima associazione, nonché Vigile del Fuoco Volontario p r e s s o il locale Distaccamento del Comando Provinciale di Milano. A CURA DI GABRIELE BIRAGHI

8

VFV MARZO/APRILE 2010


08 13 art 345 lissone:Layout 1

8-04-2010

12:43

Pagina 9

VFV MARZO/APRILE 2010

9


08 13 art 345 lissone:Layout 1

8-04-2010

12:43

Pagina 10

D I S TA C C A M E N T I Associazione Civici Pompieri Volontari di Lissone nasce il 13 maggio 2008, per iniziativa di alcuni capi squadra e vigili, con esperienza pluriennale di servizio presso il Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Lissone, composto, a partire dal 1980, da personale esclusivamente volontario. Naturalmente, lʼiniziativa raccolse immediatamente il consenso di buona parte del distaccamento, felice di poter trovare un valido sostegno alla propria attività nelle strutture versatili ed “agili” di una ONLUS. Lʼiscrizione allʼelenco regionale delle associazioni di volontariato (ONLUS) è stata decretata il 29 ottobre 2008. Attualmente lʼAssociazione conta oltre 100 iscritti, coordinati da un Consiglio Direttivo composto dal CSV Marco Arosio che ne è il presidente, dal CSV Marco Brambilla vicepresidente e da quattro consiglieri: CSV Sergio Sala, CSV Matteo Tedeschi, CSV Costantino Sanvito, VV Roberto Gariboldi. LʼAssociazione è nata con lʼintento di svolgere attività di fondamentale importanza per il funzionamento del Distaccamento stesso, pur configurandosi estranea al servizio di soccorso normalmente prestato dai vigili lissonesi. Come noto a tutti i vigili del fuoco volontari, non è possibile garantire un servizio costante e la “sopravvivenza” stessa di un distaccamento è compromessa senza il contributo di nuovi volontari, così come, pur ricevendo dai comandi le attrezzature necessarie per effettuare un servizio di base adeguato, è possibile migliorare la qualità del servizio stesso, acquistando autonomamente materiali che ne aumentino il livello di professionalità. Tutto questo con lʼintento di offrire alla cittadinanza la miglior tutela possibile in caso di necessità e, perché no, una maggiore sicurezza agli stessi soccorritori. Come accennato, il primo fondamentale sostegno alla nascita dellʼassociazione è giunto proprio dai vigili del distaccamento di Lissone, buona parte dei quali ha contribuito associandosi ad essa. Primo obbiettivo della neonata ONLUS era ed è tuttora quello di raggiungere il numero più elevato possibile di associati: obbiettivi più ambiziosi possono infatti essere ipotizzati solo potendo contare sullʼunione di numerosi contributi, per quanto piccoli. Il contributo in questione non è soltanto da intendere in senso economico. LʼAssociazione Civici Pompieri Lissonesi mira infatti a coinvolgere i suoi associati nella realizzazione di alcuni progetti, relativi a tre tipologie di attività: Comunicazione,

L’

10

ESEMPIO

DI UN’IMMAGINE

DELLA TERMO CAMERA.

attività con i giovani, raccolta fondi. Attraverso la comunicazione lʼassociazione intende promuovere una migliore conoscenza da parte della cittadinanza dellʼattività istituzionale dei vigili del fuoco di Lissone, sottolineando in modo particolare il fatto che si tratta di vigili volontari. Infatti, come a volte accade in tutti i comuni sede di un distaccamento volontario, spesso capita di incontrare cittadini, anche residenti da diversi anni, che non sanno che i “pompieri” della loro città non sono vigili permanenti, ma volontari che, pur avendo una propria attività lavorativa, dedicano parte del proprio tempo libero ad un servizio fondamentale per lʼintera comunità. Unʼ iniziativa in questo senso è stata la realizzazione di una serie di incontri sul tema della Sicurezza Civile sul Territorio, organizzati dal Rotary Club “Monza Nord Lissone”, con lʼobbiettivo di diffondere una migliore conoscenza circa i servizi svolti dalle principali associazioni a carattere volontario attive sul territorio di Lissone: Croce Verde Lissonese, Protezione Civile “Ing. Gino Arosio”, Gruppo Alpini di Lissone e, naturalmente, Vigili del Fuoco Volontari di Lissone. Le attività di comunicazione si rivolgono a tutti i cittadini: senza di essi non sarebbe stato possibile realizzare nessuno dei progetti dellʼAssociazione. Destinatari “privilegiati” dellʼAssociazione Civici Pompieri sono le nuove generazioni. Solo diffondendo tra i giovani un reale interesse per lo spirito e i valori del volontariato possiamo coinvolgerli in una serie di attività che mirano, una volta raggiunta la maggiore età, ad inserirli quali futuri vigili volontari. Il progetto “Attività con i giovani” della nostra ONLUS

VFV MARZO/APRILE 2010


08 13 art 345 lissone:Layout 1

8-04-2010

12:43

Pagina 11

D I S TA C C A M E N T I consiste appunto nel tentativo di costituire un gruppo di “Allievi vigili del fuoco”, preparati da allenatori professionali che si occupano della loro preparazione fisica e dellʼistruzione, che partecipino ad esercitazioni e manifestazioni “pompieristiche”. La nostra associazione ha preso contatti con la Federazione Gruppi Allievi del Trentino, punto di riferimento fondamentale per la realizzazione di questo ambizioso obbiettivo, in un contesto come il nostro in cui, nonostante la presenza di vigili del fuoco volontari sin dal 1914, la cultura “pompieristica” stenta a radicarsi nelle nuove generazioni e nel tessuto sociale. Con obbiettivi sia di comunicazione alla cittadinanza, sia di coinvolgimento dei giovani, lʼassociazione ha partecipato allʼorganizzazione dellʼultima edizione della 24 ore di Beach Volley “Memorial Felice Brambilla”, giunto questʼanno alla terza edizione, evento sportivo promosso dal Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Lissone. Nellʼoccasione la nostra ONLUS era presente con un gazebo ed alcuni associati, a disposizione per informazioni. Unʼimportante iniziativa è stata lʼavvio di un ciclo dʼincontri con gli studenti delle scuole superiori. Il primo si è svolto alla fine del mese di maggio 2009 presso il liceo linguistico “Parini”dove 2 dei nostri più giovani associati, membri del Distaccamento, hanno illustrato lʼorganizzazione e lʼattività del Distaccamento, con il supporto di una presentazione multimediale. La scelta del Parini, istituto frequentato in prevalenza da studentesse, risponde ad un intento ben preciso: diffondere tra le ragazze e le donne un interesse per un tipo di volontariato che ancora molti erroneamente considerano riservato al mondo maschile. Lʼinteresse riscontrato da parte delle giovani coinvolte, ma anche da parte degli insegnanti, convinti della validità dellʼiniziativa, ci ha spinto a continuare con ulteriore impegno su questa strada. Mentre venivano presi contatti con i presidi di altri istituti scolastici superiori della Città e dei comuni limitrofi per organizzare nuovi incontri nel corso del 2010, la presentazione veniva replicata alla fine di gennaio al Parini, con le classi quinte di questʼanno. La proficua collaborazione instaurata col liceo linguistico cittadino vorrebbe essere il modello per le nuove esperienze di comunicazione presso gli altri istituti scolastici. In questa prima fase le attività per i giovani sono rivolte

soprattutto a ragazzi e ragazze del triennio delle superiori; in futuro vorremmo estenderle anche ai giovanissimi, del biennio delle superiori ed anche delle scuole medie. La raccolta fondi, è invece finalizzata allʼacquisto di materiali ed attrezzature destinati al Distaccamento. Lʼassociazione intende privilegiare lʼacquisto di strumenti di alta qualità e di ultima generazione tecnologica, in modo tale da offrire un livello di sicurezza ancora più elevato. Viene realizzata innanzitutto attraverso il contributo di 10 Euro richiesto come quota associativa. Ogni associato può poi contribuire secondo la propria volontà e disponibilità economica versando un contributo maggiore. Quindi, le attività di comunicazione mirano anche a sensibilizzare i cittadini, tra i quali i titolari di imprese ed aziende, sul tema della sicurezza sul territorio, il che ha consentito alla nostra associazione di ottenere donazioni e finanziamenti importanti. I contributi raccolti nei primi mesi di attività della ONLUS hanno consentito di acquistare un esplosimetro Altair4 della MSA in sostituzione dellʼesemplare ormai obsoleto in dotazione al Distaccamento. Lʼacquisto dello strumento, del costo di circa 1100 Euro, è stato possibile grazie ad un finanziamento, pari a circa il 50% dellʼimporto, fornito dalla Banca di Credito Cooperativo di Carugate; la parte restante è stata coperta grazie alle donazioni degli associati e di altre aziende. Lʼesplosimetro è parte fondamentale del caricamento della nostra APS ormai da un anno. Le iniziative fin qui esposte non sono altro che il punto di partenza di una associazione determinata a garantire il massimo sostegno possibile ai vigili del fuoco lissonesi, aprendosi sempre più alla partecipazione di nuovi associati,

VFV MARZO/APRILE 2010

IL CSV SERGIO SALA PROVA LA TERMOCAMERA

11


08 13 art 345 lissone:Layout 1

8-04-2010

12:43

Pagina 12

D I S TA C C A M E N T I diverse temperature presenti in un ambiente, i focolai dʼincendio ed anche eventuali persone disperse o intrappolate.

La nostra ONLUS ha avviato un progetto specifico di raccolta fondi, che ha consentito in circa 6 mesi di raccogliere quasi 4.000 Euro, pari al 40% del costo del modello di termocamera individuato come il migliore e più adatto alle necessità del soccorso, la ARGUS 4 HR 320, prodotta dalla ditta inglese e2v Tecnnologies plc e distribuita in Italia dalla Celte Srl. Sapendo di poter contare sul suo generoso interessamento, il DA SX: IL DOTT. LIBERATO, IL GEOM. CARDINALI, Consiglio Direttivo si è rivolto per un L’ING. CRISTINO, IL CSV TEDESCHI, IL SINDACO FOSSATI, IL CSV AROSIO, L’ASSESSORE BERETTA ED IL CSQ BRAMBILLA. contributo allʼAmministrazione comunale di Lissone. La risposta è soprattutto se vigili del fuoco. Da sempre infatti quei citandata ben oltre la più ottimistica delle aspettative: infattadini che, avendo la possibilità, i requisiti e la passione, ti, il Comune di Lissone ha contribuito acquistando diretdecidono di dedicare parte del proprio tempo al servizio tamente la termocamera per darla in comodato dʼuso volontario nei vigili del fuoco, non possono fare a meno gratuito al distaccamento. del supporto fondamentale non solo delle proprie famiLa nostra ONLUS è stata così messa in condizione, glie, cui sottraggono tempo ed attenzione, ma anche conservando i fondi precedentemente raccolti per i prodellʼintera comunità. getti futuri, di dotare il Distaccamento di un vero e proEʼ sufficiente un “grazie” o un bicchiere dʼacqua offerto prio gioiello di tecnologia, pratico quanto efficace, una ai vigili che stanno spegnendo un incendio: se chi sta delle poche termocamere disponibili sul territorio del leggendo questo articolo è un pompiere, sa bene quello Comando di Milano e la prima in dotazione ad un distacche voglio dire. camento del Comando Provinciale di Monza. Un contributo ancora più grande può essere dato agevolando il distaccamento a portare avanti le sue attività. Il 2 febbraio presso la sala del Consiglio comunale di In un certo senso, si può “essere pompieri ” anche Lissone si è svolta la cerimonia di consegna della tersenza indossare la divisa: non a caso i nostri fondatori mocamera alla Associazione Civici Pompieri Volontari di hanno scelto per la ONLUS iln nome, “Civici Pompieri”. Lissone e, per tramite di questa, al Distaccamento. Presenti il Sindaco Ambrogio Fossati e lʼassessore alla La serie di successi conseguiti, in tempi incredibilmente sicurezza Giuliano Beretta in rappresentanza della rapidi, ha convinto il Consiglio Direttivo e gli associati a Giunta Comunale, il comandante della Polizia Locale fissare per il 2009 un obbiettivo ambizioso: dotare il Antonio Liberato, lʼassessore Fabio Meroni in rappreDistaccamento di una termocamera a raggi infrarossi, sentanza della Giunta Provinciale di Monza e Brianza, i ed il progetto si è concluso con successo allʼinizio del funzionari responsabili dellʼArea Emergenza e Soccorso 2010. Tecnico del comando provinciale di Milano, lʼIng. Vito Si tratta di uno strumento altamente tecnologico, che Cristino e il Geom. Carlo Cardinali, il CSE Brambilla per consente di soddisfare le esigenze della moderna lotta il Comando Provinciale di Monza, il Responsabile del antincendio e del soccorso alla popolazione: esso infatDistaccamento CSV Matteo Tedeschi, e il Presidente ti è in grado di individuare, tramite la rilevazione delle dellʼAssociazione Civici Pompieri Volontari di Lissone, il

12

VFV MARZO/APRILE 2010


08 13 art 345 lissone:Layout 1

8-04-2010

12:43

Pagina 13

D I S TA C C A M E N T I CSV Marco Arosio. Non poteva mancare una nutrita rappresentanza del personale del Distaccamento, presente con lʼautopompa e il carro fiamma in dotazione. Orgoglio e riconoscenza sono i sentimenti che hanno animato la cerimonia, semplice, nello stile consueto dei vigili del fuoco. Lo strumento è stato preso in consegna dai vigili di partenza diventando così immediatamente operativo.

Allʼindomani di un traguardo così rilevante, è ancora più viva la consapevolezza di avere intrapreso un cammino importante ed emozionanLA RELAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA ONLUS, AROSIO, DURANTE LA PRESENTAZIONE DELLA TERMOCAMERA te, di cui questi successi saranno ben presto solo i primi, per quanto fondaSOTTO IL CSV MATTEO TEDESCHI, CON IL SINDACO AMBROGIO FOSSATI mentali, passi compiuti. ED IL COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE LISSONESE ANTONIO LIBERATO. Nellʼimmediato futuro la nostra associazione intende procedere lungo la Club Milano 1904”, un raduno per il 17 luglio 2010. linea tracciata nel suo primo intenso periodo di vita, porNel frattempo cercheremo di cogliere ogni occasione tando avanti le iniziative e i progetti già avviati e possibile per dare visibilità ai Civici Pompieri e alle loro “sognandone” di nuovi: ormai abbiamo pochi dubbi che attività a sostegno del distaccamento, in primo luogo anche i più ambiziosi, con un poʼ di pazienza, potranno presenziando con degli stand ai principali eventi prodiventare realtà. mossi dalla Città di Lissone e dalle sue associazioni. Con lʼintento di ottenere una “visibilità extra comunale” I Vigili del Fuoco svolgono un servizio di importanza fonstiamo organizzando, in collaborazione con il “Moto damentale per lʼintera popolazione. Sul territorio di Lissone e, in collaborazione coi loro colleghi degli altri distaccamenti provinciali, dellʼintero circondario di Monza, i Vigili del Fuoco Volontari Lissonesi danno il loro contributo allo svolgimento di questo servizio. E lo fanno per passione, per dare una mano a chi si trova in difficoltà. I pompieri volontari sono cittadini che aiutano i loro concittadini. Anche loro hanno bisogno di un aiuto per portare avanti il loro impegno; lʼAssociazione Civici Pompieri Lissonesi è nata per questo: offrire a chiunque la possibilità di sostenere i vigili di Lissone e quindi la comunità intera...... OGNI GIORNO. VFV MARZO/APRILE 2010

13


14 19 art 360 termocamera swiss:Layout 1

8-04-2010

12:30

Pagina 14

Le termocamere sono attrezzi meravigliosi! Facili da usare, sono uno strumento prezioso, non solo in caso di incendio, in quanto si rilevano molto utili anche durante gli interventi di lotta contro gli idrocarburi o di difesa chimica e nelle operazioni di ricerca delle persone.

Con la collaborazione di: 118 swissfire.ch “Giornale dei pompieri svizzeri�

VFV MARZO/APRILE 2010


14 19 art 360 termocamera swiss:Layout 1

8-04-2010

12:30

llʼorigine le camere a immagine termica sono state messe a punto per motivi militari, allo scopo di identificare degli obiettivi e di poter vedere lʼavversario e i suoi armamenti anche di notte. Che vengano utilizzate a scopi militari o civili, il principio di funzionamento delle camere termiche è sempre lo stesso: funzionano «vedendo» lʼirradiamento infrarosso. Siamo quotidianamente confrontati alle onde elettromagnetiche. Le onde radio permettono la trasmissione senza cavo della parola o dellʼimmagine, il medico dʼurgenza utilizza lʼirradiamento delle apparecchiature per le radiografie per vedere le ossa attraverso il corpo e noi utilizziamo le microonde per riscaldare i nostri pasti. Una caratteristica comune a tutte le onde elettromagnetiche, oltre alla luce, è che sono invisibili per lʼocchio umano. Le camere a immagine termica rendono in effetti visibile una parte dellʼirradiamento elettromagnetico, più precisamente lʼirradiamento infrarosso. Si tratta dellʼirradiamento termico emesso dagli atomi, dalle molecole degli atomi e dalle molecole in movimento, che può essere visibile anche attraverso una spessa coltre di fumo. Il movimento degli atomi e delle molecole si intensifica con lʼaumento della temperatura di un oggetto e quindi aumenta anche lʼirradiamento infrarosso. Infatti, una camera a immagine termica indica la temperatura di un oggetto. Le differenze di temperatura degli oggetti vengono quindi visualizzate in modo da poter distinguere questi oggetti nellʼoscurità o nei locali invasi dal fumo. Le pareti e i muri invece non possono essere attraversati dallʼirradiamento infrarosso, è per questo che è impossibile vedere attraverso un locale chiuso, anche se si è muniti di una camera a immagine termica.

Pagina 15

A

In grigio o a colori Una camera a immagine termica indica su uno schermo le differenze di temperatura degli oggetti. Il modo di rappresentazione delle differenze di temperatura dipende dal tipo di camera. Alcune camere visualizzano unʼimmagine in bianco e nero con le diverse sfumature di grigio, secondo il principio «più è caldo più è chiaro, più è freddo più è scuro». Altri modelli invece visualizzano dei colori che vanno dal giallo al bianco per tutto quello che è caldo, e dal viola al blu per tutto quello che è freddo. Altri modelli ancora permettono di scegliere tra il bianco e nero e il colore o di combinare le due possibilità. Tuttavia, considerato che la camera ha a disposizione solo un numero limitato di colori e di toni di grigio, la precisione della visualizzazione dipende dalla temperatura ambiente. Le differenze di temperatura comprese tra i 10 ºC e i 200 ºC sono rappresentate con maggior precisione che quelle che vanno dai 10 ºC ai 1000 ºC.

La situazione è simile a quella nota a ogni fotografo: chiunque abbia già provato a scattare una foto nella quale si trovano un paesaggio coperto di neve e un fitto bosco scuro, conosce il problema! O il bosco è ben contrastato, ma gli spazi ricoperti di neve risultano come una macchia bianca, oppure la neve presenta delle variazioni di tonalità, ma il bosco in questo caso è una semplice macchia nera. Se invece mettiamo a fuoco lʼapparecchio sulla neve o sul bosco lʼimmagine del paesaggio sarà molto più contrastata. Per questo motivo la maggior parte delle camere a immagine termica dispongono di più livelli di sensibilità alle differenze di temperatura, elemento che permette di adattarsi alle condizioni effettive.

Misure e visualizzazione della temperatura Le moderne camere termiche sono delle meraviglie di elettronica. È da molto ormai che non si limitano più a visualizzare unicamente le differenze di temperatura. Con una camera moderna è perfino possibile misurare direttamente le temperature. Le misure puntuali permettono di determinare la temperatura delle porte, delle pareti, ecc. Per quanto concerne lʼindicazione della temperatura ambiente, essa è utile per le forze dʼintervento che possono in questo modo valutare in maniera più precisa lʼambiente nel quale devono intervenire. Una camera a immagine termica offre anche le funzioni di una camera numerica normale. Può per esempio ingrandire (zoom) o registrare le immagini. Dopo aver collegato la camera a un computer le immagini registrate possono essere trasferite e utilizzate per la formazione o per lʼanalisi dellʼintervento. Alcuni modelli dispongono inoltre della funzione ritrasmissione video, grazie alla quale le riprese di una squadra possono essere ritrasmesse via segnale radio al capointervento allʼesterno dellʼedificio. Il responsabile ha in questo modo a disposizione delle immagini del fronte in tempo

VFV MARZO/APRILE 2010

15


14 19 art 360 termocamera swiss:Layout 1

8-04-2010

12:30

Le camere a immagine termica servono anche per la ricerca di persone. Là dove l’occhio nudo vede solo un cespuglio …

Pagina 16

… la camera a immagine termica individua la persona nascosta dietro, grazie alla temperatura corporea superiore a quella dell’ambiente.

L’irradiamento infrarosso non attraversa né le pareti, né il vetro, è per questo motivo che la metà del corpo che si trova dietro il vetro smerigliato resta invisibile. Visualizzazione a colori di una paletta di legno in fiamme: le parti che bruciano appaiono dal rosso al bianco, mentre le zone fredde vanno dal blu al grigio scuro.

16

Alcune camere a immagine termica visualizzano le differenze di temperatura utilizzando i colori o diverse tonalità di grigio.

VFV MARZO/APRILE 2010


14 19 art 360 termocamera swiss:Layout 1

8-04-2010

12:30

Pagina 17

reale, elemento che gli consente di adattare di conseguenza le sue decisioni.

Importanza dellʼutilizzazione e dellʼinterpretazione Una camera a immagine termica e tutte le possibilità tecniche che offre sono una cosa, il suo utilizzo unʼaltra. In effetti, una camera termica del valore di 25 000 (ca. 17.500 €) franchi non serve assolutamente a niente se il pompiere non sa utilizzarla correttamente e non è in grado di interpretare le immagini visualizzate. Fondamentalmente la manipolazione di una camera a immagine termica è semplice, ma il suo utilizzo in presenza di fumo denso e con una visibilità zero, necessita un certo allenamento. Poter vedere e orientarsi guardando nella camera in un ambiente dove, guardandosi intorno, non si vede assolutamente nulla, richiede una certa abitudine. La camera permette alla squadra di avanzare in modo più rapido, cosa che comporta anche dei rischi nel caso in cui, per esempio, il capointervento dimentica che il suo accompagnatore, che non ha a disposizione una camera, è praticamente «cieco». Per evitare che lʼuomo inciampi in un ostacolo e cada a causa della progressione troppo veloce per lui, è necessario che il portatore della camera permetta regolarmente al suo collega di darci unʼocchiata o che lo informi sullo stato delle cose nel locale. La situazione è quella del cieco con il suo cane. Se un cieco scende le scale, deve tastare il suolo con i piedi nonostante la presenza del cane, altrimenti rischia di cadere. Quindi il membro della squadra equipaggiato di una camera è paragonabile, in una certa misura, al cane per i ciechi. Non deve mai dimenticare di adattare la sua velocità e le sue azioni in funzione del suo partner «cieco».

«Osservazione a cubo» Per evitare, nella misura del possibile, che qualche cosa sfugga durante lʼesplorazione di un locale invaso dal fumo, lo sguardo deve spaziare in molte direzioni e non essere diretto solo in avanti. Il principio è quello dellʼ«osservazione a cubo», diretta cioè in avanti, indietro, a destra e a sinistra, in alto e in basso. Eseguendo questa esplorazione bisogna verificare lo stato dei soffitti e delle strutture portanti, individuare in tempo i rischi di inciampare o di cadere, assicurarsi una possibilità di fuga e proteggersi dalle cattive sorprese, nel rispetto dei principi di base per il lanciere. Se si progredisce strisciando, la camera va tenuta con una sola mano. La situazione deve essere osservata a intervalli adeguati, sia durante la progressione strisciando che camminando. Di tanto in tanto bisogna smettere di osservare attraverso la camera per utilizzare anche le informazioni provenienti dagli altri sensi.

Chi dice fuoco dice calore! È durante gli interventi di spegnimento che la camera a immagine termica viene utilizzata più spesso. Potendo vedere allʼinterno di un locale invaso dal fumo, non è più necessario tastare le pareti e il pavimento per avanzare. Questo permette di guadagnare molto tempo e offre il vantaggio di poter individuare abbastanza in fretta gli ostacoli e quindi di poterli evitare anziché inciamparvi. Il posto in cui si concentra il calore in

Le superfici lisce, come il vetro, riflettono l’irradiamento infrarosso, questo spiega chel’irradiamento termico di due persone che si trovano davanti allo specchio è riflesso rendendole visibili.

un locale è visibile al primo colpo dʼocchio. Lʼazione è diretta sul focolaio e non cʼè bisogno di cercare a lungo per trovarlo, cosa particolarmente vantaggiosa nei parcheggi o negli spazi fortemente suddivisi. Poter trovare rapidamente il focolaio significa anche ridurre i tempi dʼintervento. Grazie a questo risparmio di tempo, il personale e il materiale sono messi a contribuzione per un periodo meno lungo, elemento che riduce i costi e riduce il tempo di ristabilimento del materiale in vista del suo utilizzo per lʼintervento successivo.

La camera a immagine termica, Nel corso di un attacco interno, la camera a immagine termica semplifica la valutazione della situazione da parte della squadra in progressione. La camera diventa quindi un elemento decisivo per la sicurezza delle forze dʼintervento. Lʼindicazione della temperatura delle strutture portanti e dei pilastri permette di trarre conclusioni concernenti la loro stabilità. La camera offre inoltre la possibilità di osservare i gas di combustione e il loro spostamento. La squadra dʼintervento interno non è la sola a beneficiare dei vantaggi offerti dalle informazioni fornite dalla camera a immagine termica: le forze dʼintervento allʼesterno dellʼedificio possono anchʼesse utilizzarle per constatare dove cʼè trasmissione di calore ed, eventualmente, il rischio di propagazione dellʼincendio. La camera è inoltre un mezzo molto affidabile per la valutazione della situazione dietro le porte o al di là delle pareti. Il fatto di poter vedere allʼinterno di un locale invaso dal fumo e di potersi orientare, procura un sentimento di sicurezza. Ma attenzione, questa impressione non giustifica in nessun modo il mancato rispetto delle prescrizioni di sicurezza. La via di fuga deve sempre essere garantita nonostante la visibilità nel fumo. Basta unʼavaria della camera a immagine termica per diventa-

VFV MARZO/APRILE 2010

17


14 19 art 360 termocamera swiss:Layout 1

8-04-2010

12:30

Pagina 18

camera a immagine termica e, dopo qualche minuto, hanno la risposta. Lʼodore di bruciato proviene da un componente elettrico che si è surriscaldato nel locale dellʼoperatore. Il pezzo in questione può essere rimpiazzato prima che provochi un incendio. Senza una camera a immagine termica sarebbe praticamente impossibile, in una situazione simile, trovare lʼorigine dellʼodore. Se si parte dal luogo dʼintervento senza aver potuto trovare una soluzione al problema, il capointervento non si sentirebbe certamente a suo agio.

Con la camera a immagine termica possiamo evincere che una persona era seduta in macchina ancora poco tempo prima. I posti del sedile che si trovavano in contatto con il corpo sono più caldi e quindi sensibilmente più chiari.

re completamente ciechi, senza alcuna possibilità di orientamento e il soccorritore può in fretta trasformarsi nella persona da soccorrere. La camera a immagine termica non è utile solo dove le fiamme sono visibili, è particolarmente efficace appunto nei casi in cui lʼocchio umano non vede nulla. È il caso per esempio quando lʼincendio si sviluppa nelle intercapedini. Se non si dispone di una camera, la demolizione di una parte del soffitto o della parete è praticamente inevitabile per poter raggiungere il focolaio dellʼincendio. Con una camera a immagine termica invece è possibile localizzare in modo preciso un focolaio e spegnerlo. Qualche buco praticato nella parete o nel soffitto basterà generalmente per spegnerlo. Il resto della parete non subirà danni e il principio di prevenire i danni susseguenti sarà rispettato. Quando si tratta di evitare lo scoppio di un incendio in uno spazio ancora intatto, la camera a immagine termica permette di misurare la temperatura, come si fa, in un certo senso, per una persona febbricitante. Prendiamo lʼesempio di un fuoco di camino: verranno segnati con il gesso oppure con degli autoadesivi dei punti di misurazione in diversi posti del comignolo così come sulle pareti e i soffitti minacciati. La temperatura in questi diversi punti viene in seguito misurata regolarmente e annotata in un processo verbale. In questo modo si segue costantemente lʼandamento della temperatura. Altro esempio: un odore di bruciato si sprigiona in una sala cinematografica. Allʼarrivo delle forze di intervento lʼodore è ben percettibile, ma non si vede nulla. Cosa fare? I pompieri fanno passare tutta la sala e il locale dellʼoperatore con la

18

Lʼutilizzo di una camera a immagine termica non serve unicamente ad accelerare la localizzazione di un focolaio e dunque anche i lavori di spegnimento. Essa può servire a portare in salvo più rapidamente le persone e gli animali nei casi in cui anche i secondi contano e possono rivelarsi determinanti per la vita o la morte. In effetti, lʼesame interno di un locale permette di verificare se vi si trovano oppure no delle persone o degli animali. Ma attenzione, siccome lʼirradiamento infrarosso non supera la barriera delle pareti o degli oggetti, le persone che si trovano dietro questi ostacoli restano invisibili. È quindi sempre necessario controllare anche gli angoli e i doppi soffitti. In ogni modo la lunga e fastidiosa esplorazione dei locali vuoti non è più necessaria. Se una persona viene trovata è possibile portarla allʼaria aperta seguendo la via più diretta. Delle prove realizzate negli Stati Uniti hanno mostrato che con una camera a immagine termica, le persone disperse possono esser trovate e salvate molto più in fretta. Il Chicago Fire Department, in modo particolare, ha proceduto a delle prove nel corso del 2003, ottenendo dei risultati davvero impressionanti: senza camera a immagine termica ci sono voluti in media quattro minuti e trenta secondi alle forze di intervento per trovare una persona scomparsa. Con lʼausilio della camera a immagine termica il tempo necessario è stato di soli due minuti e quindici secondi, un risparmio di tempo dunque del 50% che può rivelarsi decisivo per la vita o la morte di una persona. Per permettere agli inquirenti di determinare le cause esatte e lʼevoluzione dellʼincendio, è di fondamentale importanza modificare il meno possibile lo spazio distrutto dal fuoco. Per questo motivo le macerie, i mobili e lʼassieme degli oggetti dovrebbero essere lasciati al loro posto dʼorigine, cosa difficile da realizzare quando non si ha a disposizione una camera a immagine termica. In effetti, siccome i focolai di brace sono poco visibili, non resta altra soluzione che quella di rigirare le macerie e di innaffiare il tutto. La situazione è diversa quando si utilizza una camera a immagine termica, poiché in questo caso si può cercare e spegnere in modo mirato i focolai di brace, in modo da evitare di toccare gli altri spazi utili allʼinchiesta La camera a immagine termica non è tuttavia utilizzata solamente durante gli incendi, essa è utile dappertutto dove la misura e la visualizzazione delle modificazioni di temperatura

VFV MARZO/APRILE 2010


14 19 art 360 termocamera swiss:Layout 1

8-04-2010

12:30

Pagina 19

può contribuire a far fronte a un avvenimento. È il caso per esempio della ricerca in piena natura di una persona sparita. Un altro utilizzo possibile è il controllo del livello di riempimento di un vagone cisterna o di un qualunque serbatoio con del liquido, visto che la temperatura della parete del recipiente è diversa quando questʼultima è a contatto con il liquido di riempimento. La camera può anche essere utile nel caso di reazioni chimiche che sprigionano del calore. E siccome le sostanze non solubili nellʼacqua, come per esempio gli idrocarburi, sono visibili allo schermo, gli inquinamenti possono essere scoperti. Le possibilità di utilizzo della camera a immagine termica sono enormi, ma non infinite! Sappiamo che lʼirradiamento infrarosso non attraversa il vetro, le pareti e lʼacqua. È dunque impossibile vedere allʼinterno di un locale attraverso una parete o trovare una persona sottʼacqua. Inoltre un fuoco che cova non può essere individuato attraverso un pavimento o una parete, né allʼinterno di una condotta per cavi se sono ben isolati. Bisogna sapere inoltre che le superfici molto lisce, come il vetro, possono riflettere o deviare lʼirradiamento infrarosso. È quindi possibile che una superficie presenti una concentrazione di calore, mentre questʼultimo proviene in realtà da un altro posto nel locale. Se ci si trova davanti a una superficie vetrata è possibile vedere il riflesso termico del proprio corpo. La difficoltà consiste in questo caso nellʼinterpretare correttamente le immagini. Una formazione regolare • allʼinterpretazione delle immagini è necessaria per evitare • le conclusioni erronee, dovute per esempio alla presenza • di tubi di riscaldamento o a elementi riscaldanti nella parete. Bisogna inoltre ricordarsi sempre che una camera a immagine termica può subire delle avarie e che il pom• piere deve restare pienamente operativo anche in questo • caso. Nonostante gli importanti vantaggi che rappresentano le camere a immagine termica, non tutti i corpi pompieri ne sono ancora equipaggiati. Lʼelevato costo di questi apparecchi è spesso evocato per giustificare il motivo che porta i corpi a rinunciare al loro acquisto. Di fronte a un tale argomento è necessario mettere sullʼaltro piatto della bilancia i vantaggi della camera termica. Una tale camera aumenta la sicurezza delle forze dʼintervento e permette allo stesso tempo ai comuni di ridurre i costi. Inoltre il personale e i veicoli sono disponibili più in fretta per gli interventi successivi. E se questi argomenti non dovessero ancora bastare, possiamo ancora ricordare che una camera a immagine termica può servire a fornire prestazioni per conto di terzi. Può, per esempio, trattarsi di un consiglio nel campo del risparmio energetico, poiché la camera a immagine termica è imbattibile se si desidera individuare le perdite di calore in un edificio, o ancora eventuali misure di miglioramento che potrebbero contribuire a diminuire il consumo energetico e quindi i costi.

Una camera a immagine termica può anche servire a fornire delle prestazioni per conto di terzi, come per esempio dei consigli in materia di risparmio energetico. Si possono facilmente individuare le zone in cui un edificio è mal isolato causando uno spreco di energia.

Vademecum

Le superfici lisce riflettono lʼirradiamento infrarosso. Lʼirradiamento infrarosso non attraversa le pareti, i muri e lʼacqua. Nemmeno con una camera a immagine termica può essere individuato il fuoco che cova attraverso un pavimento, una parete o allʼinterno di una condotta per cavi se sono ben isolati. Durante la progressione in squadra, pensa al tuo camerata «cieco». Durante la progressione e lʼesplorazione, controllare se possibile tutti gli angoli. • «Osservazione a cubo» con la camera, cioè in avanti e indietro, a destra e a sinistra, verso lʼalto e verso il basso. • Verificare a intervalli regolari la situazione nel locale. Osservare di tanto in tanto senza la camera, utilizzando anche gli altri sensi. • Nonostante la visibilità nel fumo, non dimenticare il rispetto delle prescrizioni di sicurezza e garantire sempre una via di fuga.

➠ ➠

➠ ➠ ➠

Camera a immagine termica: risparmio di tempo nel fumo Salvataggio nel fumo: due volte più in fretta grazie alla camera termica La camera termica: anche per la sicurezza dei soccorritori; riduce la durata dʼintervento. Le superfici lisce riflettono lʼirradiamento termico. Progressione in squadra: pensare al compagno di squadra «cieco» Nonostante la visibilità nel fumo dovuta alla camera termica, assicurare sempre una via di fuga.

VFV MARZO/APRILE 2010

19


20 art 342 costituzione onlus:Layout 1

30-03-2010

13:02

Pagina 20

Viste le esigue risorse “statali”, sono ormai diversi i distaccamenti volontari del CNVVF che si appoggiano ad Associazioni ONLUS al fine di poter garantire un minimo di sostentamento alle caserme (attrezzature, equipaggiamenti, automezzi). registrata. Viceversa, qualora lʼassociazione possiede un patrimonio e vuole conseguire la Personalità giuridica, dovrà stipulare lʼatto in forma di atto pubblico alla presenza di un notaio.

Per costituire una qualsiasi associazione occorre dotarsi di un atto costitutivo e di uno statuto.

Primo passo comune a tutti i tipi di enti non profit (o enti non commerciali) che si costituiscono è la stesura dellʼatto costitutivo; questʼultimo cambia a seconda che si tratti di una Organizzazione di Volontariato, di unʼassociazione di promozione sociale o di unʼassociazione sportiva. Contestualmente, occorre anche dotarsi di uno statuto il cui modello cambia a seconda del tipo di realtà che si costituisce:

Lo statuto di una associazione di promozione sociale Lo statuto di una organizzazione di volontariato Lo statuto di una associazione sportiva dilettantistica Lo statuto di una Onlus Lo statuto di una soms

Il secondo passo è recarsi allʼUfficio delle Entrate... per richiedere il Codice fiscale. Una volta costituita in forma scritta lʼassociazione, è necessario darne comunicazione allʼUfficio delle Entrate attraverso la richiesta del codice fiscale dellʼassociazione. Il codice fiscale dellʼassociazione sarà richiesto dal presidente dellʼassociazione e sarà altra cosa rispetto al suo personale. Attraverso il codice fiscale lʼassociazione potrà farsi rilasciare fattura per gli acquisti, compilare le eventuali dichiarazioni fiscali, versare le ritenute dʼacconto, ecc.... Nonché registrare lʼatto costitutivo e lo statuto. Il modulo per richiedere il Codice fiscale dellʼente non commerciale è disponibile presso gli Uffici delle Entrate e deve essere firmato dal legale rappresentante. Attenzione: il tagliando con il codice fiscale dellʼAssociazione contiene anche i dati relativi al Presidente e alla sede legale. Ogni volta che cambia il Presidente o viene trasferita la sede, vanno indicati i nuovi dati allʼUfficio delle Entrate, perchè siano cambiati su tale tagliando.

• •

lʼatto da registrare, in almeno due originali, su ognuno dei quali vanno applicate le marche da bollo (bollo da 14,62 euro ogni 4 facciate oppure ogni 100 righe, di entrambe le copie. (Le Organizzazioni di volontariato e le Onlus ne sono esenti); i modelli di richiesta di registrazione (mod. 69 e mod. RR); la ricevuta di versamento (copia del modello F23).

LʼUfficio registra lʼatto, trattiene un originale e restituisce lʼaltro. La registrazione avviene in tempo reale o in differita, a seconda dellʼorganizzazione dellʼUfficio. Sul sito del CESVOV (Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Varese) potrete scaricare i seguenti documenti:

- Schema dei requisiti generali di una Organizzazione di volontariato ai sensi della legge 266/91 e della legge regionale 22/93

... per registrare lʼatto. Non essendo prevista una forma particolare per lʼatto costitutivo di unʼassociazione non riconosciuta, è possibile stipularlo e semplicemente registrarlo presso lʼUfficio del Registro della propria zona. Esso acquisterà così la forma giuridica di scrittura privata

20

Prima di richiedere allʼufficio la registrazione della scrittura privata, si devono pagare le imposte dovute utilizzando il modello F23 (le organizzazioni di volontariato che si iscrivono al Registro del Volontariato ne sono esenti, salvo per i diritti di segreteria che sono a carico di tutti). Il pagamento va effettuato in banca, alla posta o presso il concessionario della riscossione. Una volta effettuato il pagamento, il contribuente deve presentare allʼUfficio:

- Lʼatto costitutivo di una organizzazione di volontariato

- Lo statuto di una Onlus

www.cesvov.it/servizi/comecostituireunassociazione.htma

VFV MARZO/APRILE 2010


21 25 tesseramento 2010:Layout 1

12-01-2010

15:57

Pagina 21


21 25 tesseramento 2010:Layout 1

12-01-2010

15:57

Pagina 22


21 25 tesseramento 2010:Layout 1

12-01-2010

15:57

Pagina 23


21 25 tesseramento 2010:Layout 1

12-01-2010

15:57

Pagina 24


21 25 tesseramento 2010:Layout 1

12-01-2010

15:58

Pagina 25


26 30 art 363 LNZ rilevatori fumo:Layout 1

I SISTEMI DI

26

31-03-2010

13:02

Pagina 26

RILEVAZIONE AD ASPIRAZIONE

DI

VFV MARZO/APRILE 2010


26 30 art 363 LNZ rilevatori fumo:Layout 1

31-03-2010

13:02

raggiungimento dellʼobiettivo finale “sicurezza contro gli incendi”, rivolto allʼottenimento di una sicurezza equivalente, è quindi possibile adottando:

IL •

misure preventive che riducono le occasioni di rischio;

misure protettive che limitano le conseguenze.

Per questʼultima fattispecie attraverso lʼadozione di misure di protezione passiva e misure di protezione attiva. Le misure di protezione attiva comprendono essenzialmente gli aspetti di natura impiantistica e i presidi antincendio, come: • • •

• •

gli estintori gli impianti fissi di spegnimento i sistemi per la rilevazione e lʼallarme in caso dʼincendio gli evacuatori di fumo e di calore lʼilluminazione dʼemergenza e lʼalimentazione elettrica di sicurezza le squadre antincendio aziendali.

I sistemi di rilevazione e segnalazione degli incendi, sistema unico o combinato, possono permetterci di rivelare automaticamente un incendio nel minor tempo possibile e fornire, conseguentemente, segnalazioni, generali o mirate, affinché sia possibile: • • •

Pagina 27

cendio dove è espressamente indicata lʼinstallazione della tipologia dei sistemi di rilevazione;

• attività non normate per le quali viene eseguita una specifica valutazione del rischio dʼincendio, anche attraverso il metodo prestazionale, e i rilevatori rientrerebbero fra le misure di compensazione del rischio (strategia antincendio);

• procedimenti di deroga come proposta di misure compensative.

Una valida alternativa alle diverse problematiche della rilevazione incendi è data dai “rilevatori di fumo ad aspirazione ASD (ASPIRATING SMOKE DETECTOR)” che sono disciplinati da una specifica norma: la EN 54-20, in fatti la Direttiva sui prodotti da costruzione (CPD) contempla la norma in parola e dal 1° aprile 2007 è entrata in vigore la norma armonizzata che permetteva la marchiatura CE dei prodotti su base volontaria mentre dal 1/7/09 è terminato il periodo di coesistenza dando inizio allʼobbligo della marchiatura CE.

Point Type Smoke Detectors

attivare lʼesodo delle persone; attivare piani dʼemergenza; attivare sistemi manuali e/o automatici di spegnimento.

I sistemi di rilevazione e segnalazione possono essere classificati in funzione dei prodotti della combustione a seconda se rilevano:

• • •

i gas della combustione; il fumo; il calore o le fiamme;

inoltre, possono essere classificati in base al tipo di configurazione puntiforme (fenomeno sorvegliato in prossimità di un punto fisso) o lineare (fenomeno sorvegliato in prossimità di una linea continua).

Le applicazioni dei sistemi di rilevazione di fumo riguardano: •

attività regolate da specifiche disposizioni antin-

Aspirating Smoke Detection (ASD) Systems

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI RILEVAZIONE AD ASPIRAZIONE

Il principio di funzionamento è abbastanza semplice, anche se lo sviluppo della tecnologia ha richiesto abbastanza tempo per garantire sistemi funzionali; gli impianti sono costituiti da unità modulari che prevedono essenzialmente una rete di tubazioni, generalmente in PVC o altri materiali a seconda dello specifico impiego (tubazioni metalliche leggere, pesanti, in acciaio inox, ABS...), e una centralina per lʼaspirazione e lʼanalisi dellʼaria aspirata.

VFV MARZO/APRILE 2010

27


26 30 art 363 LNZ rilevatori fumo:Layout 1

31-03-2010

13:02

Sulle tubazioni sono praticati dei fori dai quali viene prelevata lʼaria dallʼambiente da monitorare e in alcuni casi, attraverso tubazioni flessibili, i predetti fori possono raggiungere punti specifici come scaffali o contenitori, come ad esempio gli involucri contenenti le apparecchiature elettroniche, per consentirne unʼanalisi locale e puntuale; particolarmente indicato (malgrado le lunghezze dei tubi per aspirazione) in gallerie stradali o metropolitane.

Le centraline elettroniche dʼanalisi (rilevatori) sono generalmente dei sistemi a microprocessore che permettono la taratura e lʼimpostazione delle specifiche di funzionamento attraverso lʼinterfacciamento a personale computer portatili con software sviluppato a 2 livelli (livello base della gestione intrinseca del sistema e livello superiore per modellizzare il software specificatamente allʼambiente di istallazione – Zone – Livelli – Soglie intervento) (Figura 1). SCHEMA SEMPLIFICATO

DI

FUNZIONAMENTO

DELL’IMPIANTO

Pagina 28

dellʼincendio, in relazione soprattutto allʼaumentare della densità dei fumi e al tempo; è comprensibile lʼefficacia del sistema di rivelazione ad aspirazione rispetto ai sistemi di rilevazione a temperatura.

I minori tempi dʼintervento consentono di anticipare tutte le azioni da attuare in caso dʼemergenza, con particolare riferimento a quella di consentire un rapido e regolare esodo delle persone presenti nelle attività.

La UNI EN 54-20 definisce le “Classi di Risposta” nei modo riportato qui di seguito CLASSE

A

SENSIBILITÀ ALTA

B

SENSIBILE

C

STANDARD

CENTRALINA

TIPOLOGIA - TEMPI

Rivelazione di fumo molto veloce in ambienti critici (diluizione dei fumi)

Rivelazione di fumo precoce in ambienti difficili

Rivelazione di fumo in ambienti normali, con caratteristiche di rivelazione equivalente allʼutilizzo di rivelatori puntiformi (EN 54-7)

Valutazione e scelta del sistema (Figura 1)

Nella figura n. 2 è possibile individuare la caratteristica di rilevazione in considerazione dellʼevoluzione EVOLUZIONE

DELL’INCENDIO E

SISTEMI DI

28

RILEVAZIONE

RILEVATORI FIAMME E CALORE

SISTEMI DI RILEVAZIONE FUMO AD ASPIRAZIONE (ASD)

(Figura 2)

DI

Le ragioni che spingono a scegliere un sistema di protezione o rivelazione di tipo ad aspirazione di fumo è sicuramente riconducibile ai seguenti aspetti:

• Condizioni ambientali estreme: come ad esempio i centri di elaborazione dati, le centrali elettroniche, le cabine di trasformazione e i processi industriali dove i fumi risultano diluiti dai flussi dʼaria dei sistemi di climatizzazione ambientale e, pertanto, richiedono un più accurato sistema tecnologico di monito- raggio come per gli ambienti di grandi dimensioni quali i magazzini intensivi, grandi ambienti polverosi e tutti gli ambienti di notevoli dimensioni con basse temperature o elevata umidità, certamente non idonei a contenere apparecchiature elettroniche tradizionali. In questʼultimo caso solo le tubazioni attraverserebbero i predetti ambienti e le centraline (rilevatori) sarebbero poste in ambienti idonei; • Inaccessibilità per manutenzione, in quanto lʼobbligo di effettuare un programma di manutenzione e controllo periodico dei sistemi non si concilia con controsoffitti difficilmente ispezionabili, sottopavimentazioni,

VFV MARZO/APRILE 2010


26 30 art 363 LNZ rilevatori fumo:Layout 1

31-03-2010

13:02

cavedi tecnici con passaggio di molteplici sistemi di tubazione, nel caso del sistema ad aspirazione le centraline elettroniche risulterebbero delocalizzate e quindi facilmente ispezionabili; • Aspetti estetici che fanno preferire il sistema di tubazioni nascosto dal quale emergono sono piccoli fori sono il giusto compromesso alle esigenze dʼistallazione in teatri, cinema, lussuosi alberghi, musei, biblioteche, edifici dʼinteresse storico e fabbricati pregevoli dʼarchitettura moderna. Un giusto equilibrio tra design architettonico e sistema di sicurezza che normalmente, ai fini estetici, non sono compatibili; • Antivandalismo che sconsiglia lʼinstallazione di apparecchiature a vista e facilmente danneggiabili come nei locali di pubblico spettacolo, stazioni ferroviarie, penitenziari e in particolari zone dove è necessario occultare il sistema.

NORMATIVA ANTINCENDIO LOCALI DI PUBBLICO SPETTACOLO

D.M. 19/08/1996 Titolo XVI

ALBERGHI

D.M. 9/4/1994 Punto 12

SCUOLE

D.M. 26/8/1992 Punto 9.3

STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE E PRIVATE

D.M. 19/9/2002 Punto 8.1 e 8.2

E

Pagina 29

Opportunità dellʼutilizzo del sistema Anche se il sistema ad aspirazione non è previsto da alcuna disposizione di prevenzione incendi e lʼanalisi del rischio dʼincendio non richieda alcun impianto di rilevazione, tuttavia lʼinstallazione dei predetti impianti potrebbe essere estremamente conveniente per evitare lʼinterruzione di processi produttivi per le seguenti ragioni: • consentono di abbattere i tempi lunghi al ripristino di funzionalità operative per complessità delle tecnologie installate; • permettono di scongiurare gli ingenti danni di carattere commerciale per mancato rispetto impegni contrattuali; • evitano lʼattivazione dellʼimpianto automatico dʼestinzione attraverso la rilevazione precoce e consentono, in alternativa, lʼintervento dʼestinzione di tipo localizzato da parte degli addetti alla lotta antincendio.

RILEVAZIONE - SEGNALAZIONE

Oltre che nei casi previsti ai punti precedenti, deve essere installato un impianto di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi a protezione degli ambienti con carico dʼincendio superiore a 30 kg/m2 di legna standard. Gli impianti devono essere realizzati a regola dʼarte secondo le norme UNI 9795. Capacità ricettiva > 100 posti, segnalazione ottica e acustica in ambiente presidiato, azioni conseguenti (chiusura automatica porte tagliafuoco, disattivazione elettrica, attivazione filtri sovra pressione ove presenti, chiusura serrande tagliafuoco, eventuale trasmissione a distanza allarme). Limitatamente agli ambienti o locali il cui carico dʼincendio superi i 30 kg/m2, deve essere installato un impianto di rivelazione automatica dʼincendio, se fuori terra, o un impianto di estinzione ad attivazione automatica, se interrato.

La segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori utilizzati deve determinare una segnalazione ottica ed acustica di allarme incendio presso il centro di gestione delle emergenze. Lʼimpianto deve consentire lʼazionamento automatico dei dispositivi di allarme posti nellʼattività entro: a) un primo intervallo di tempo dallʼemissione della segnalazione di allarme proveniente da due più rivelatori o dallʼazionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione di incendio b) un secondo intervallo di tempo dallʼemissione d una segnalazione di allarme proveniente da un qualsiasi rivelatore, qualora la segnalazione presso la centrale di controllo e segnalazione non sia tacitata dal personale preposto. Omissis.... Azioni: • chiusura automatica di eventuali porte taglia fuoco... • disattivazione elettrica degli eventuali impianti di ventilazione e/o condizionamento... • chiusura di eventuali serrande tagliafuoco... • eventuale trasmissione a distanza delle segnalazioni di allarme in posti predeterminati in un piano operativo interno di emergenza.

I rivelatori istallati nelle camere di degenza, in locali non sorvegliati e in aree non direttamente visibili, devono far capo a dispositivi ottici di ripetizione di allarme installati lungo i corridoi.

VFV MARZO/APRILE 2010

29


26 30 art 363 LNZ rilevatori fumo:Layout 1

UFFICI

ATTIVITAʼ COMMERCIALI (GRANDI MAGAZZINI, EMPORI, ECC.)

31-03-2010

D.M. 22/2/2006 Punto 11

Omissis

Tipo 3: da 301 a 500 presenze

13:02

Pagina 30

Tipo 2: da 101 a 300 presenze

-

Pulsanti... Impianto fisso di rilevazione e segnalazione automatica...

Tipo 4: da 501 a 1000 presenze

[…]

La segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori utilizzati deve determinare una segnalazione ottica ed acustica di allarme incendio nella centrale di controllo e segnalazione, ubicata in ambiente presidiato.

Tipo 5: maggiore Lʼimpianto deve consentire lʼazionamento automatico dei dispositivi di allarme posti neldi 1000 presenze lʼattività entro: a) un primo intervallo di tempo dallʼemissione della segnalazione di allarme proveniente da due o più rivelatori o dallʼazionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione di incendio; b) un secondo intervallo di tempo dallʼemissione di una segnalazione di allarme proveniente da un qualsiasi rivelatore, qualora la segnalazione presso la (Non previsto per centrale di controllo e segnalazione non sia tacitata dal personale preposto. Tipo 1: da 26 a 100 presenze e Azioni: per le attività - chiusura automatica di eventuali porte tagliafuoco... esistenti ad - disattivazione elettrica degli eventuali impianti di ventilazione e/o condizionamento eccezione dei pulsanti manuali, - chiusura di eventuali serranda tagliafuoco... - eventuale trasmissione a distanza delle segnalazioni di allarme in posti comunque predeterminati in un piano operativo interno di emergenza. necessari) Per i rilevatori ubicati nei depositi... Omissis

Circ. n. 75/ʼ67 Criteri tecnici generali di prevenzione incendi

Alcuni Comandi si attengono alla ʻbozza approvata dal Comitato centrale tecnico scientifico per la prevenzione incendi il 19 febbraio 2008”

…i Comandi cureranno altresì lʼattuazione delle prescrizioni relative agli impianti elettrici, di segnalazione dʼincendio e di spegnimento ed alle risorse idriche tenuto conto della quantità e della natura delle sostanze immagazzinate e del grado di compartimentazione dei locali... Criteri tecnici

Nelle attività commerciali tutte le aree devono essere protette da impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi, progettato, installato, collaudato e gestito secondo le norme di buona tecnica vigenti, in grado di rilevare e segnalare a distanza un principio di incendio. Lʼimpianto deve anche essere corredato di segnalatori del tipo a pulsante manuale opportunamente distribuiti ed ubicati in prossimità delle uscite. La segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori o pulsanti deve determinare una segnalazione ottica ed acustica di allarme di incendio presso un luogo presidiato durante le ore di attività.

Lʼimpianto di rivelazione deve consentire lʼattivazione automatica delle seguenti operazioni: - chiusura di eventuali porte tagliafuoco, appartenenti al compartimento antincendio da cui è pervenuta la segnalazione; - chiusura di eventuali serrande tagliafuoco riferite al compartimento da cui proviene la segnalazione; - eventuale trasmissione a distanza delle segnalazioni di allarme, in posti predeterminati in un piano operativo interno di emergenza; - attivazione del sistema di controllo fumi.

30

VFV MARZO/APRILE 2010


31-32 art 346 Modificato prog MB:Layout 1

8-04-2010

12:53

Pagina 31

“PROGETTO BRIANZA SICURA” In attesa dell’istituzione operativa del nuovo Comando, la Sezione provinciale di Milano-Lodi, nell’ambito di un progetto molto più ampio che coinvolge anche le rispettive amministrazioni provinciali, ha concluso un importante accordo con la Provincia di Monza per il finanziamento di uno specifico progetto atto a potenziare la capacità operativa e d’intervento dei distaccamenti brianzoli. A CURA DI

MASSIMO BARBON

ndiamo con ordine: a fine 2008 iniziano i contatti con Gigi Ponti, Assessore della Provincia di Milano delegato allʼattuazione della Provincia di Monza e Brianza, che subito recepisce le nostre esigenze e si rende disponibile per sviluppare e rendere operativo il “Progetto Sicurezza Brianza”: il lavoro svolto in perfetta sinergia fra lʼassessore Ponti, sezione provinciale dellʼA.N.VV.F.V. ed i 5 distaccamenti volontari coinvol

A

ti nel progetto, porta alla definizione di una delibera provinciale per lʼottenimento di un finanziamento di importo pari a € 50.000 a favore dellʼ Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari per lʼacquisizione di attrezzature da assegnare in comodato dʼuso ai distaccamenti volontari della provincia di Monza e Brianza. Ad ogni distaccamento è stata assegnata una quota di € 10.000, e ad ogni Distaccamento è stato richie-


31-32 art 346 Modificato prog MB:Layout 1

8-04-2010

12:53

Pagina 32

ELENCO

sto di fornire unʼelenco di attrezzature da acquistare secondo le proprie necessità. LʼA.N.VV.F.V. ha provveduto infine ad effettuare lʼacquisto di tutte le attrezzature presso un solo fornitore, nellʼottica di ridurre tempistiche e difficoltà di gestione della pratica di acquisto.

Completato lʼiter burocratico tra la Sezione Provinciale dellʼA.N.VV.F.V. e lʼAmministrazione Provinciale di Monza e Brianza, finalmente sabato 13 febbraio è stata effettuata la consegna delle attrezzature ai 5 distaccamenti: la semplice ma sentita cerimonia si è tenuta presso il distaccamento di Carate Brianza con presenti i rappresentanti dei distaccamenti di Bovisio Masciago, Carate Brianza, Lissone, Seregno e Vimercate. Sono stati acquistati kit idraulici di soccorso, kit di cuscini pneumatici, sistemi di stabilizzazione per autovetture ed altre attrezzature principalmente dedicate al soccorso in caso di incidenti stradali, ma utilizzabili anche in tutti gli interventi di soccorso tecnico dove è necessario operare con strumenti di taglio e divaricazione. Queste attrezzature ricoprono una importanza ormai fondamentale al giorno dʼoggi: le moderne autovetture sono infatti costruite con materiali sempre più rigidi e resistenti, per garantire deformazioni minime dellʼabitacolo e di conseguenza un maggior tasso di sopravvivenza per gli occupanti. Di contro è diventato più difficile per i Vigili del Fuoco intervenire con buoni risultati senza attrezzature moderne ed efficienti: questi nuovi strumenti in dotazione permetteranno quindi di migliorare notevolmente lʼopera di soccorso dei VVF Volontari brianzoli, andando a sostituire le obsolete o addirittura assenti dotazioni attuali. Al termine della breve cerimonia di consegna un tecnico della società fornitrice delle attrezzature ha illustrato le caratteristiche delle attrezzature ed ha fornito preziosi ed importanti suggerimenti legati alla manutenzione delle attrezzature stesse.

Un doveroso ringraziamento va allʼAssessore Gigi Ponti per aver intrapreso questa iniziativa e per aver riconosciuto lʼimportanza dellʼattività svolta dai VV.F.V. brianzoli che, per onor di cronaca, nellʼanno 2009 hanno svolto quasi 2.000 interventi sul territorio. Grazie anche alla Sezione Provinciale dellʼA.N.VV.F.V. per gli sforzi compiuti e lʼimpegno nel portare a termine questa iniziativa, noncheʼ per aver coordinato tutti i distaccamenti volontari nella fase di scelta delle attrezzature. La dimostrazione che il lavoro di tutti può portare degli ottimi risultati!

32

ATTREZZATURE

PROGETTO SICUREZZA BRIANZA

3 cilindri oleodinamici Lancier LHR 1800 - 11100 - 11600 4 cuscini di sollevamento Sava 30x30-38x38-55x55- 61x61 1 centralina di controllo per cuscini di sollevamento Sava 1 regolatore di pressione per cuscini di sollevamento Sava 2 tubi da 5 metri e 1 da 10 per cuscini di sollevamento Sava 3 cilindro oleodinamico Hurst JL 20 - 30 - 60 Centralina oleodinamica Lancier LH-PU-MTO-CG simultanea Cesoia oleodinamica Lancier LH-CU-180 Divaricatore oleodinamico Lancier 635/07 Kit catene e ganci per divaricatore Lancier 635/07 Tubazione gialla/nera 5 metri Tubazione gialla/blu 5 metri Kit raccordi rapidi per tubazione Base universale Holmatro HRS 22 ram support Taglia vetro manuale Holmatro glass master Cesoia oleodinamica Holmatro CU 4005 C 6 cunei di stabilizzazione Holmatro Pompa manuale oleodinamica Holmatro HTW 1800 C Combinato manuale Holmatro HCT 4120 Cilindro oleodinamico telescopico Holmatro HS1L5+ Nellʼintervista al “Giorno”, pubblicata nella pagina precedente, si omette che a “diventare Comando Provinciale la prossima estate” non saranno soltanto i VVF permanenti di Desio, Monza e Seregno ma anche i 5 distaccamenti volontari del territorio brianzolo. Lʼorganico del futuro Comando di Monza non è così ridotto allʼosso come si vorrebbe far credere: ai 140 vigili permanenti vanno aggiunti i 209 vigili del fuoco volontari delle caserme di Bovisio Masciago, Carate Brianza, Lissone, Seregno e Vimercate. Questi VVF volontari operano con 13 automezzi di soccorso ed effettuano 1800 interventi di soccorso allʼanno.

A Monza non avrebbero più il “carro fiamma”? Vero ma ce nʼè uno iper-attrezzato (acquistato col contributo dei cittadini e dei volontari) nella confinante Lissone; un secondo è operativo grazie alla storica caserma di Carate Brianza ed un terzo staziona nella sede permanente di Desio. “Almeno un carro soccorso”? Questo mezzo cʼè già e lʼoperatività viene garantita dai volontari del distaccamento di Seregno (questʼultimo è infatti un presidio misto). Mancano le centraline di taglio? I volontari brianzoli hanno utilizzato il contributo ricevuto dalla nuova Provincia appunto per lʼacquisto di queste attrezzature! La sicurezza dei cittadini non è garantita dai soli “pompieri permanenti, quelli che lo fanno di lavoro e garantiscono il servizio ventiquattrʼore su ventiquattro” e neppure dai soli volontari (operano H24 anche questi ultimi, NdR) ma dal sistema integrato che le due componenti formano.

VFV MARZO/APRILE 2010


33 pubb swissphone 01 2010:Layout 1

29-01-2010

15:59

Pagina 33


34 35 art 243 merate:Layout 1

MERATE

IN

7-04-2010

16:45

FESTA

Pagina 34

PER I SUOI

POMPIERI VOLONTARI

IL CORPO VFV DI MERATE COMPIE 165 ANNI E FESTEGGIA L’AVVENIMENTO CON I COLLEGHI DI MEZZA EUROPA di Francesco Mazzilli

Nonostante il tempo inclemente, si è svolta in un clima di allegria e simpatia generale la festa dei pompieri Meratesi. Programmata nell’arco di tre giorni, l’evento ha visto la presenza di ben 7 delegazioni di vigili del fuoco provenienti da mezza Europa.


34 35 art 243 merate:Layout 1

7-04-2010

16:45

Pagina 35

stato uno scambio di culture e di competenze nel soccorso, culminate con esercitazioni e dimostrazioni di abilità che si sono svolte per la gioia dei cittadini presenti.

È

I Corpi Pompieri di Busancais (Francia), Kappeln (Germania), Valencia (Spagna), Blansko (Rep. Ceca), Pristina (Kosovo), Locarno (Svizzera) e Sambreville (Belgio) hanno onorato i colleghi italiani con la loro presenza, portando numerosi gadgets, gagliardetti e materiale informativo da distribuire a tutti i convenuti, che, incuriositi ed affascinati, hanno potuto visitare i numerosi stands allestiti nella caratteristica Piazza Prinetti. Per la buona riuscita della manifestazione si sono adoperati anche molti vigili del fuoco italiani, difatti, in ausilio dei volontari meratesi, con a capo Leonardo Bonanomi, si sono schierati anche gli amici e colleghi della provincia di Torino e, più precisamente, Grugliasco, Rivoli e Lucerna San Giovanni, insieme ai pompieri volontari della R.A. Valle dʼAosta, S. Angelo Lodigiano, Treviglio, Valmadrera e, non ultimo, Carate Brianza. Questʼultimo ha contribuito allʼestetica dellʼevento portando con se uno dei preziosi cimeli conservati nel proprio Museo, unʼautopompa del 1912, già restaurata, che è stato uno dei mezzi più ammirati durante tutta la manifestazione.

Il Distaccamento Volontario di Merate ha competenza in 23 comuni del circondario e garantisce soccorso a circa 120/130 mila persone, pertanto lʼevento ha avuto una risonanza notevole, tanto da garantire la presenza entusiastica di parecchie personalità istituzionali. Dal Comandante Provinciale di Lecco, Danilo Pilotti, che non ha dimenticato opportunamente di ricordare il terremoto in Abruzzo, chiedendo un minuto di silenzio prima dei festeggiamenti, al vice sindaco di Merate, Massimiliano Vivenzio, che ha giustificato lʼassenza del sindaco Andrea Robbiani per lieve malattia. Sempre presente ad ogni performance come questa, anche il Presidente dellʼAssociazione Vigili del Fuoco Volontari, Gino Gronchi, che, dopo i doverosi convenevoli ed i consueti saluti sul palco, si è prodigato per mettere a proprio agio i colleghi stranieri. Dicevamo che il clou della festa si è sviluppato nella giornata di sabato, partendo con un imperiosa parata a suon di tamburelli, che dalla Via Manzoni si portata nella Piazza Prinetti dove le autorità si sono succedute sul

palco e dove si sono svolte alcune dimostrazioni di abilità dei vigili, tanto attese da tutti i presenti. La mattinata si è aperta con la classica e sempre affascinante “scala controventata”, esercizio che suscita sempre emozione in chi lo osserva. Ma subito dopo, con il pubblico in trepidante ammirazione, due giovani volontari hanno cominciato la scalata dello storica, Torre Prinetti, in cima alla quale era arrotolata una gigantesca bandiera tricolore, che una volta raggiunta dai ragazzi, è stata srotolata, coprendo quasi per intero il monumento simbolo dei Meratesi. Il pomeriggio si è sviluppato con altre esercitazioni dei pompieri ospiti italiani e stranieri e con lo scambio di opinioni ed esperienze tra diverse culture pompieristiche, alimentate dai diversi stand allestiti e ben curati che hanno fatto un poʼ da punto di ritrovo e di relazione tra tutti. Nel finale di giornata si è dovuto fare i conti con i capricci meteorologici, ma a dispetto di un sole alternato alla pioggia rimangono, comunque gli sguardi radiosi ed i sorrisi illuminati di tutta la gente comune che con la sua presenza ha dimostrato lʼaffetto e la stima che i pompieri suscitano da sempre.

VFV MARZO/APRILE 2010

35


36 38 art 299:Layout 1

8-04-2010

11:45

Pagina 36

D I S TA C C A M E N T I

NELLA PROVINCIA DEL FAMOSO E CELEBREATO DISTACCAMENTO DEI “POMPIERI DI VIGGIÙ”, SCIOLTO NEL 1962, TORNANO I VIGILI VOLONTARI

LAVENO TORNANO DI

I

VOLONTARI

NEL

VARESOTTO

MASSIMO ISGRÒ

I Vigili del Fuoco nel Lavenese hanno tradizioni antiche, negli anni 20 vi era già una squadra di civici pompieri volontari, in seno alla Società Ceramica Italiana, ma purtroppo col passare del tempo se ne era persa ogni traccia, fino al 2008 quando grazie al progetto del Ministero dell’Interno “soccorso Italia in 20 minuti” è stato ritenuto, come possibile sede per un nuovo distaccamento volontario, il comune di Laveno Mombello.

36

VFV MARZO/APRILE 2010


36 38 art 299:Layout 1

8-04-2010

11:46

Pagina 37

D I S TA C C A M E N T I allo sforzo del Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Varese capitanato dallʼIngenier Giulio de Palma e dal Sindaco del Comune di Laveno Mombello, Ercole Ielmini, si è individuata una struttura anche se in via provvisoria per far partire il progetto. Un doveroso ringraziamento per lʼimpegno e lʼabnegazione dimostrata va al CSQ Vanetti Fulvio tra i più validi fautori di questo progetto.

D

Il 16 Febbraio 2008 ha aperto il primo distaccamento volontario della provincia di Varese, anche se la sua inaugurazione ufficiale è avvenuta il 31 Maggio con la presenza delle più alte autorità locali. Il progetto “soccorso Italia in 20 minuti” voluto dal Ministero dellʼInterno ha individuato diversi comuni della Provincia di Varese dove ubicare nuove caserme volontarie tra cui quella Lavenese. Questa apertura è la prima di altre in fase di progettazione. Importante lʼimpegno che è stato profuso per organizzare la sede, anche se in via provvisoria in attesa di una definitiva che lʼamministrazione comunale si sta impegnando a realizzare.

ESERCITAZIONE

ghi permanenti ed esercitazioni, al fine di offrire un servizio sempre migliore, aggiornato e preparato.

Dalla sua apertura il distaccamento è cresciuto sempre di più sia come numero di interventi che come personale. I comuni di competenza sono 22: LAVENO, Brenta, Casalzuigno, Cittiglio, Angera, Leggiuno, Sangiano, Caravate, Gemonio, Azzio, Cuvio, Orino, Cocquio Trevisago, Besozzo, Monvalle, Brebbia, Malgesso, Travedona, Ispra, Cadrezzate, Osmate, Ranco.

Impegno quello del Volontariato nei Vigili del Fuoco non da tutti, che costa in termini di energie e tempo, ma ripagato dallʼopera che si svolge. Per informazioni sullʼattività del distaccamento si può visitare il sito www.vvflaveno.com La caserma Lavenese è presidiata quasi tutte le notti e tutti i fine settimana da una squadra, oltre alla reperibilità del personale h 24, ma ci si sta impegnando per aumentare ancora il servizio a favore della collettività.

Tra gli interventi più significativi sono da ricordarsi lʼincendio del treno in galleria a Laveno, lʼincendio della ditta di cosmetici a Somma Lombardo, lʼincendio abitazione a Ispra di qualche mese fa oltre alla missione nelle zone terremotate dellʼAquila.

Inoltre il personale è sempre impegnato in corsi di specializzazione come quelli già effettuati: Patenti, ATP (auto protezione in ambiente acquatico) che ha permesso di apprendere le procedure per interventi in acqua, N.B.C.R. Nucleare Batteriologico Chimico Radiologico e anche internazionali come lʼultimo che si è svolto in Svizzera con i pompieri volontari Ticinesi.

Periodicamente si effettuano addestramenti con i colle-

DURANTE IL CORSO

TENUTO CON I POMPIERI SVIZZERI

IN ROSSO

IL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI VARESE POMPIERI VOLONTARI DI LAVENO

LA ZONA COPERTA DAI

VFV MARZO/APRILE 2010

37


36 38 art 299:Layout 1

8-04-2010

11:46

Pagina 38

BILANCIO ATTIVITÀ 2009 Si è visto un netto incremento dal primo anno, infatti nel 2009 sono stati effettuati 234 interventi di soccorso tecnico urgente contro i 125 del 2008, quasi il doppio. Questo dovuto al fatto della sempre maggior organizzazione dei volontari che sono stati impegnati in una moltitudine di ichieste di soccorso, l'intervento più svolto l'incendio: sono stati 70 gli incendi di abitazioni, tetti, canne fumarie, autovetture, ecc., al secondo posto i danni dovuti dallʼacqua 40: allagamenti, infiltrazioni, dispersioni idriche; al terzo i tagli pianta 37, le ricerche persone 22, gli incidenti stradali 15, sono state soccorse 15 persone, ecc. I Volontari di via Pradaccio sono anche stati impegnati allʼ Aquila per portare soccorso alle popolazioni colpite dal sisma. Inoltre hanno svolto alcuni corsi ed esercitazioni oltreconfine con i colleghi svizzeri senza contare la continua e costante formazione presso le varie strutture del Comando Provinciale. Anche il personale del distaccamento è cresciuto da una ventina di vigili ad oltre 40. Dati questi che dimostrano sempre maggiormente lʼimportanza di un presidio dei Vigili del Fuoco nel medio Verbano.

38

INTERVENTO

INCENDIO

CAMPER A GAVIRATE

Per concludere oltre 12.000 visite al nostro sito in poco più di unʼanno, segno questo dellʼinteresse della comunità al nostro “lavoro” un grazie a quanti costantemente ci dimostrano la loro vicinanza con e-mail e ringraziamenti.

VFV MARZO/APRILE 2010


39 reg lomb:Layout 1

7-04-2010

12:42

Pagina 39


40/45 art 353 fondo iori:Layout 1

40

8-04-2010

11:34

Pagina 40


40/45 art 353 fondo iori:Layout 1

8-04-2010

11:34

Pagina 41

L’ I TA L I A

A

IN

5 MINUTI

SPASSO PER

L’ISOLA FELICE DEI

POMPIERI D’ITALIA Alla la fine di gennaio ho onorato l’invito dell’Unione dei Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari del Distretto di Fondo per l’inaugurazione dei nuovi automezzi distrettuali e la successione dell’Ispettore Distrettuale. Ho colto l’occasione per una nuova visita in Val di Non accompagnato, stavolta, da alcuni colleghi/amici VVF volontari della provincia milanese. di Antonio Ascanio Mangano foto Andrea Rabbolini

VFV MARZO/APRILE 2010

41


40/45 art 353 fondo iori:Layout 1

L’ I TA L I A

IN

8-04-2010

11:34

Pagina 42

5 MINUTI

nche questa volta, in quanto a ospitalità e amicizia, i pompieri “nònesi” non si sono risparmiati e hanno organizzato per la nostra mini-delegazione una giornata intensa nella quale illustrarci lʼorganizzazione del servizio di soccorso tecnico in Trentino, includendo una capatina nel confinante Alto Adige.

A

La mattina di sabato 30 gennaio siamo quindi partiti alla volta del Trentino, tutto liscio fino a Sommacampagna dove abbiamo assistito ad un piccolo incidente tra unʼautomobile e un autoarticolato. Una ragazza, lievemente ferita, si trovava nellʼauto andata a finire contro il guardrail, proprio in corsia di sorpasso: una mezzʼora per consegnare la malcapitata nelle mani dei sanitari e passare le “consegne” alla Polstrada.

Prima tappa “nònese” la caserma di Revò dove il giovane neocapo squadra Giacomo illustra attrezzature, automezzi e sistema dʼallertamento. A seguire “espatriamo” in Provincia di Bolzano per visitare la casermetta di Lauregno, paese di 361 abitanti in Val dʼUltimo. Comune dei masi di montagna centenari, il cui nucleo è costituito dalla chiesa parrocchiale tardogotica, sorta almeno 1500 anni fa; un angolo di Sudtirolo rimasto invariato. A Laurein 15 Freiwillige Feurewehr (Vigili del fuoco Volontari) garantiscono la sicurezza nel borgo: in dotazione un furgone VW un poʼ datato ma anche un Defender “primo impiego” (con tanto di catene da neve già montate) e una autobotte MAN fiammante. Lʼallertamento avviene esclusivamente con sirena, giorno e notte e qualche lettore vorrà già sapere il numero dʼinterventi annui: se vi dico 3, 4 massimo 10, ci credete? Chi sta già pensando ad assurdità, sprechi di risorse e via dicendo, provi a pensare in quanto tempo giungerebbe una squadra, su per tornanti innevati, da un Comune più lontano? Con le bocche ancora spalancate, torniamo in Provincia di Trento per visitare lʼimmensa caserma distrettuale di Cles della quale abbiamo già avuto modo di parlare in altro numero. Anche a Cles, vista la stagione, un polisoccorso e una botte Unimog hanno tanto di catene montate. Parte della copertura del tetto della sede è ricoperta da pannelli solari che contribuiscono ad un notevole risparmio energetico. A circa un chilometro è situata la nuova caserma del Corpo Volontario di Tuenno (unʼaltra assurdità per noi VVF nazionali) ma qui ogni Corpo protegge la sua gente e, in caso di grosso evento, tutti i corpi vicini convergono e collaborano nelle operazioni (in Trentino non vige la regola di qualche Comando Provinciale del CNVVF che prevede una “partenza permanente” ad accompagnare quella volontaria). Più tardi una volata in Piana Rotaliana dove ci attende Corrado, Comandante del Corpo di Mezzocorona che, dopo averci mostrato la nuova struttura, il “Volvone” ed il recente Bobcat distrettuale, insiste per offrirci un bicchiere di vino nella cantina di famiglia dove produce e imbottiglia un Teroldego coi fiocchi. Eʼ ormai buio ma non può mancare una veloce visita alla struttura distrettuale di Mezzolombardo: è appena arrivato un polisoccorso Mercedes Sprinter che verrà attrezzato per interventi in incidenti stradali, anche con coinvolgimento di mezzi pesanti. Oltre alle tradizionali “pinze idrauliche” il mezzo verrà infatti equipaggiato con specifiche attrezzature quali il “taglio al plasma” e-ad esempio-una struttura a ponte che per-

42

- REVÒ, Lʼ AUTORIMESSA CON ATTREZZATURE E AUTOMEZZI - LAUREGNO,

LA

CHIESETTA TARDOGOTICA DEL V/VI

- CLES, Lʼ AUTOBOTTE UNIMOG LE CATENE MONTATE

VFV MARZO/APRILE 2010

SECOLO

CON, VISTA LA STAGIONE,


40/45 art 353 fondo iori:Layout 1

8-04-2010

11:34

Pagina 43

L’ I TA L I A

- TUENNO, -

LA NUOVA CASERMA DEL CORPO VOLONTARIO DI CHE SORGE AD APPENA 1KM DA QUELLA DI CLES LA CANTINA DEL COMANDANTE DI MEZZOCORONA, DOVE BEVIAMO UN BICCHIERE INCONTRO CON LA DELEGAZIONE VVFV DELLA BRIANZA CAPITANATA DAL CSV DOMENICO DANIELE CALIFFO

TUENNO

IN

5 MINUTI

mette di lavorare alla giusta altezza durante la liberazione di camionisti “incarcerati”/incastrati. Il Corpo di Mezombart (comʼè chiamato in dialetto) ha da poco istituito un “nucleo fluviale” per interventi di soccorso nel vicino Fiume Adige. Domenica, di buonʼora, per la “teoria del mondo piccolo”, nella stube dellʼagriturismo dove abbiamo pernottato, incontriamo -del tutto casualmente ma con piacere- una delegazione di colleghi brianzoli, capitanati dal CSV Domenico Daniele Califfo, ospiti del Corpo VVFV di Taio per una visita in Val di Sole. Davanti alla caserma del Corpo di Fondo iniziano ad affluire decine di mezzi e centinaia di uomini in uniforme da parata. Dopo poco si parte in sfilata, cercando di tenere il passo giusto, verso il Pala Anaunia dove inizia la cerimonia vera e propria: la celebrazione della messa con benedizione degli automezzi e, a seguire, la relazione tecnica delle nuove “macchine”. I gioiellini inaugurati sono: una autobotte Ziegler su telaio Volvo equipaggiata con sistema CAFS (Compressor Air Foam Sistem) e tutta una serie di “ultimi ritrovati” nel campo della lotta agli incendi. Un Volkswagen Trasporter allestito come “pinza idraulica” equipaggiato dalla Mobiltec Fahrzeugbau di Algund (BZ). Questi mezzi vanno a far parte del parco del Corpo VVF Volontari di Fondo. La macchina di punta, presentata dallʼIspettore Distrettuale uscente, Vincenzo Iori è invece un mezzo pesante a servizio dellʼintera Unione Distrettuale di Fondo: un IVECO Stralis con 420 cv di potenza, 3 assi con il terzo asse idrocomandato, euro 5, potenza dellʼimpianto scarrabile: 260 q di sollevamento. Capacità cisterna 14.000 l (in acciaio inox con pompe inox certificate per alimenti). Costo 175.000 €, il sistema di “incarramento” è compatibile con tutti i container della PC della PAT e VVF TN. Il mezzo è stato dato in gestione al Corpo di Castelfondo, che si è preso lʼimpegno di garantire la prima partenza dellʼunità; comunque un VF per Corpo frequenterà il corso necessario al trattamento dellʼacqua potabile ed ogni caserma dellʼunione potrà quindi essere autonoma nellʼeventuale gestione del mezzo qualora lʼemergenza idrica si prolungasse per più giorni. Lo scopo primario dellʼautomezzo, spiega Iori, è il suo utilizzo per il rifornimento di acqua potabile alla popolazione per far fronte agli episodi, purtroppo sempre più frequenti, di carenza idrica; tuttavia occorre sottolineare la sua estrema versatilità in qualsiasi situazione di emergenza idrica, come nei casi di rifornimento di acqua per lo spegnimento di grossi incendi. Per questo, nonostante le numerose autobotti presenti sul territorio (8 n.d.r.), è stato integrato come mezzo di prima partenza per incendi di elevate dimensioni. Per migliorare e completare lʼallestimento dellʼautomezzo prevediamo lʼacquisto di un container destinato alle attività di puntellamento (in caso di crolli, cedimenti, esplosioni, bonifiche a seguito di grandi incendi, messa in sicurezza su incidenti stradali di tir, …) e un container “sala operativa mobile”. Il Distretto di Fondo è il primo a livello provinciale a dotarsi di un tale automezzo, il nostro studio di anni per poterlo rendere massimamente efficiente ed operativo è un dovere di sicurezza per le nostre popolazioni. Tra lʼaltro proprio questo automezzo ci è stato richiesto solo poche ore dopo il terremoto dellʼAbruzzo ed è rimasto li in servizio per mesi. Vincenzo Iori, 60 anni da poco compiuti, era ben cosciente di

VFV MARZO/APRILE 2010

43


40/45 art 353 fondo iori:Layout 1

L’ I TA L I A

IN

8-04-2010

11:34

Pagina 44

5 MINUTI

DALLʼALTO IN SENSO ORARIO:

I NUOVI MEZZI INAUGURATI IL VOLKSWAGEN TRASPORTER "POLISOCCORSO" MOBILTECH FAHRZEUGBAU (CORPO DI FONDO).

ALLESTITO DALLA

LʼAUTOBOTTE ZIEGLER SU TELAIO VOLVO EQUIPAGGIATA CON SISTEMA CAFS (COMPRESSOR AIR FOAM SISTEM) IN SERVIZIO AL CORPO DI FONDO. ISPETTORI VECCHI E NUOVI CON,

FEDERAZIONE.

LO

44

DA SX., IL

PRESIDENTE

DELLA

IVECO STRALIS CON AUTOBOTTE ACQUA POTABILE DISTRETTO IN GESTIONE AL CORPO DI CASTELFONDO

SCARRABILE

DATO DAL

partecipare allʼultima festa quale Ispettore in carica, mai si sarebbe aspettato però ciò che è accaduto dopo: la seconda parte dei festeggiamenti era interamente dedicata a lui. Tra premi, strette di mano e ringraziamenti anche dal Presidente della Federazione dei Corpi VVF Volontari della PAT Ing. Alberto Flaim, è stato proiettato un video significativo riguardante i 42 anni di servizio di Vincenzo (un primato dʼanzianità ripetibile solo nelle regioni autonome dato che nel nostro Corpo Nazionale, prima di ottenere lʼoperatività trascorre almeno un biennio…). La festa è stata occasione per festeggiare anche Lino Covi: 37 anni di servizio nel Corpo di Fondo, ha svolto per tutta la durata della sua operatività le funzioni e di Segretario distrettuale e di cassiere del Corpo.

VFV MARZO/APRILE 2010


40/45 art 353 fondo iori:Layout 1

8-04-2010

11:34

Pagina 45

L’ I TA L I A

IN

5 MINUTI

Vincenzo Iori, una carriera dedicata allo sviluppo del volontariato pompieristico trentino e alla protezione della popolazione. Vincenzo ha svolto 42 anni di servizio nel Corpo dei VVF di Revò. Dopo 6 anni come Segretario del Corpo e 10 anni con l’incarico di Comandante, ha ricoperto il ruolo di Ispettore Distrettuale per 26 anni. Per circa 3 anni è stato Vicepresidente della Federazione dei Corpi VVF volontari del Trentino. Il 18 dicembre 2009 ha compiuto 60 anni ed ha quindi raggiunto il limite d’età previsto per il volontariato pompieristico trentino. Missioni di emergenza calamità nazionali e terremoti: Friuli, Irpinia, Molise, Umbria e Abruzzo - alluvioni: Cannelli, Val d’Aosta, Val di Stava - incendi boschivi: Sicilia. Il Distretto di Fondo, che comprende per lo più la zona dell’alta Val di Non e confina con l’Alto Adige, è costituito da 21 corpi VVF dislocati su un territorio di 17 comuni, 11.381 abitanti, superficie 185 kmq. L’unione Distrettuale di Fondo conta 369 vigili del fuoco in servizio attivo e 170 allievi. Per Riderci Sopra

DUE REALTA SIMILI SOLO NELLA SUPERFICE DI TERRITORIO

DALLʼALTO IN SENSO ORARIO:

IL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE DELLA PAT, ING. ALBERTO FLAIM.

VINCENZO IORI E,

SULLO SFONDO,

DEI

CORPI VVF VOLONTARI

ELISA PANCHERI (CHE RINGRAZIAMO

PER AVERCI FORNITO INFORMAZIONI E MATERIALE FOTOGRAFICO RIGUARDANTE LʼISPETTORE

DISTRETTUALE USCENTE).

LINO COVI (SEGRETARIO E CASSIERE DISTRETTUALE) E VINCENZO IORI (ISPETTORE DISTRETTUALE) FINISCONO LA CARRIERA CONTEMPORANEAMENTE.

LʼISOLA FELICE DISTRETTO DI FONDO 185 KM² 11.381 ABITANTI : DENSITÀ: 61,52 AB./KM² VV.F. VOLONTARI 369 + 170 ALLIEVI VV.F. PERMANENTI NESSUNO ABITANTI/VIGILE DEL FUOCO 164

LA METROPOLI COMUNE DI MILANO 183,77 KM² 1.306.637 ABITANTI AL 31/10/09: DENSITÀ: 7.107,18 AB./KM² NESSUNO VV.F. VOLONTARI VV.F. PERMANENTI 834 ABITANTI/VIGILE DEL FUOCO 1567

VFV MARZO/APRILE 2010

45


46 48 art 327 leg reg VdAO:Layout 1

9-04-2010

11:48

Pagina 46

Si è svolta a Verrès l’assemblea annuale dei vigili del fuoco della Valle d’Aosta. È spettato al presidente del vigili volontari, Richard Villaz, relazionare sull’attività del corpo, introdurre le autorità intervenute e presentare la nuova legge regionale che raggruppa i pompieri valdostani in un unico corpo

L’ASSEMBLEA ANNUALE DEI VV.F. DELLA VALLE D’AOSTA E LA NUOVA LEGGE REGIONALE A CURA DELLA REDAZIONE FOTO DI

ANDREA CAPPELLO

vigili del fuoco volontari in Valle dʼAosta sono 1531 -ha evidenziato Villaz-, suddivisi su 73 Comuni e lʼunico paese scoperto è Pontboset. Calcolando anche i professionisti, i vigili sono 1724. La percentuale di presenza sul territorio rapportata alla popolazione è quindi del 13,9 per mille contro lo 0,07 dellʼItalia. Siamo simili alla Germania che vanta una delle realtà più significative di volontariato”. Villaz ha parlato anche della nuova legge regionale sui servizi antincendio che porterà alla creazione di un unico Corpo, senza divisioni tra professionisti e volontari. Il provvedimento, ha detto, «ci permetterà di trovare soluzioni a problemi che si trascinano da anni. Ne è un esempio Cervinia, dove ci sono palazzi più alti di Aosta ma manca unʼautoscala». Durante la cerimonia, tenutasi al cinema Ideal, sono stati consegnati gli attestati di benemerenza per lodevole servizio e le chiavi dei nuovi mezzi in dotazione ai distaccamenti di Champorcher, Fontainemore, Gressoney-La-Trinité, La Thuile, Nus e Valsavarenche. Al termine dellʼassemblea nel centro storico del paese si è svolta la sfilata dei distaccamenti locali terminata poi alle 12 allʼarea “Espace Loisir” intitolata a Marino Massa, conosciuto vigile volontario di Verrès.

“I

A chiusura della giornata, in via Duca dʼAosta sono stati esposti gli automezzi e le attrezzature antincendio.

46

Nuove disposizioni servizi antincendi

La Presidenza della Regione informa che, con lʼapprovazione del disegno di legge n. 51 da parte dellʼaula del Consiglio regionale del 4 e 5 novembre scorsi, sono state definite le nuove disposizioni per lʼorganizzazione dei servizi antincendi della Regione autonoma Valle dʼAosta, disposizioni che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2010. Obiettivo dichiarato del dispositivo, il potenziamento del Corpo valdostano dei vigili del fuoco, il rafforzamento del suo ruolo nel sistema valdostano di protezione civile e la valorizzazione dellʼunicità del Corpo stesso nelle sue due componenti, quella del personale professionista e quella del personale volontario. Una delle principali novità contenute nel disegno di legge, è costituita dalla Scuola regionale antincendi, le cui modalità organizzative e gestionali dovranno essere stabilite con deliberazione della Giunta regionale. Attraverso la Scuola si è inteso porre lʼaccento sul momento formativo, utilizzando anche esperienze sviluppatesi a livello internazionale, tenendo conto delle caratteristiche transfrontaliere di montagna della Regione e del suo territorio, caratterizzato dalla presenza di numerose gallerie stradali, compresi i due tunnel internazionali del Monte Bianco e del Gran S. Bernardo. Per questo motivo, la struttura di addestramento per le maxi emergenze in galleria, denominata Finestra di Sorreley - Meysattaz, in fase di allestimento, costituirà parte integrante della Scuola e potrà essere messa a disposizione di soggetti pubblici e privati non solo per attività di formazione ma anche per attività di studio, sperimentazione e ricerca scientifica. «Si tratta di una legge innovativa e certamente complessa – sottolinea il Presidente Augusto Rollandin – che apre a

VFV MARZO/APRILE 2010


46 48 art 327 leg reg VdAO:Layout 1

9-04-2010

11:48

Pagina 47

tutta una serie di nuove possibilità operative. La tragedia del Tunnel del Monte Bianco, lʼalluvione del 2000 e, più recentemente, lʼazione in favore dei terremotati dellʼAbruzzo, sono tre eventi che hanno segnato la nostra comunità e che al tempo stesso hanno costituito una premessa a quanto definisce la nuova legge. In quelle situazioni, infatti, i Vigili del fuoco professionisti e volontari hanno operato in modo coordinato con ottimi risultati. Questa legge realizza quel salto culturale che, rendendo merito al Corpo dei Vigili del fuoco professionisti, restituisce appieno lʼimportanza dellʼapporto dei Vigili del fuoco volontari sul territorio valdostano.» Alcuni articoli salienti della nuova legge che regolamenterà i vigili del fuoco valdostani: Disegno di legge regionale n. 51

Nuove disposizioni per lʼorganizzazione dei servizi antincendi della Regione autonoma Valle dʼAosta/Vallée dʼAoste.

(Approvato nella seduta consiliare del 4 novembre 2009)

Art. 60 (Direzione delle attività di protezione civile) 1. I distaccamenti comunali del personale volontario svolgono le attività di protezione civile, di norma, sotto la direzione del Sindaco. Il Sindaco, quale autorità comunale di protezione civile, al verificarsi dellʼemergenza nellʼambito del territorio di competenza, assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari, dandone immediata comunicazione alla struttura regionale competente in materia di protezione civile e al Comando regionale dei vigili del fuoco.

2. Nel caso in cui lʼemergenza non possa essere fronteggiata con i mezzi a disposizione del Comune, il Sindaco chiede al Presidente della Regione, per il tramite delle competenti strutture regionali, lʼintervento di altre forze operative. In tal caso, il personale volontario svolge lʼattività di protezione civile sotto il coordinamento dellʼorgano di protezione civile competente e la direzione: a) del personale professionista preposto al comando delle squadre di soccorso, qualora il predetto personale partecipi alle operazioni; b) dei capisquadra e degli ispettori di Comunità montana o della città di Aosta, in assenza o in attesa dellʼintervento del personale professionista.

3. Nel caso di attività di protezione civile relative ad emergenze che coinvolgano più Comuni, i distaccamenti comunali possono essere altresì attivati direttamente dal Presidente della Regione per il tramite delle competenti strutture regionali, qualora ciò sia ritenuto necessario ai fini di una più ottimale gestione delle criticità in atto. 4. Il personale volontario partecipa, inoltre, alle attività della colonna mobile regionale in collaborazione con altre strutture, allʼinterno o al di fuori del territorio regionale, sotto la direzione del responsabile individuato dallʼorgano di protezione civile competente.

Art. 61 (Attività di soccorso pubblico) 1. Il personale volontario partecipa allʼattività di estinzione degli incendi, ai soccorsi tecnici urgenti e allʼattività di prevenzione per la tutela dellʼincolumità delle persone e per la salvaguardia dei beni, sotto la direzione del personale professionista preposto al comando delle squadre di soccorso.

In assenza o in attesa dellʼintervento del personale 2. professionista, la direzione operativa delle singole squadre e il coordinamento delle attività del distaccamento comunale sono posti, rispettivamente, sotto la direzione dei capisquadra e degli ispettori di Comunità montana o della città di Aosta.

Le attività di cui al comma 1, per quanto concerne gli 3. incendi boschivi, sono esercitate in ausilio al Corpo forestale della Valle dʼAosta, sotto la responsabilità del personale professionista preposto al comando delle squadre di soccorso e secondo le direttive degli organi forestali regionali competenti. Art. 71 (Personale volontario operativo) 1. Fanno parte del personale volontario operativo: a) i vigili volontari aspiranti che abbiano frequentato, con esito positivo, il corso di formazione di cui allʼarticolo 83, comma 1; b) il personale di cui allʼarticolo 55, comma 1; c) il personale di cui allʼarticolo 80, comma 2.

2. Il personale volontario operativo assume la qualifica di vigile volontario operativo.

3. Per far fronte alle esigenze operative del distaccamento, al personale volontario operativo è attribuita la qualifica di agente di polizia giudiziaria, subordinatamente alla frequenza di un apposito corso di formazione e al superamento di uno specifico esame di idoneità, previo parere favorevole del Consiglio del personale volontario. La qualifica riguarda esclusivamente i compiti di cui allʼarticolo 57 ed è limitata alla durata di ogni singolo intervento. 4. La qualifica di agente di polizia giudiziaria è attribuita con decreto del Presidente della Regione.

VFV MARZO/APRILE 2010

47


46 48 art 327 leg reg VdAO:Layout 1

9-04-2010

11:48

Pagina 48

emanate direttive comuni da parte del Consiglio del personale volontario.

Art. 77 (Incarichi di caposquadra, capodistaccamento e vicecapodistaccamento volontari) 1. Al fine di provvedere, rispettivamente, alla direzione operativa delle squadre di intervento e al coordinamento dellʼattività del distaccamento comunale, sono conferiti gli incarichi di caposquadra volontario e di capodistaccamento e vicecapodistaccamento volontari.

2. I capisquadra volontari sono nominati dallʼAssemblea del distaccamento tra i vigili idonei allʼincarico di caposquadra ai sensi dellʼarticolo 76.

Art. 72 (Personale volontario istruttore) 1. Nellʼambito del personale volontario operativo è istituita, secondo specializzazioni definite dal Comando regionale dei vigili del fuoco dʼintesa con il Consiglio del personale volontario, la figura dellʼistruttore.

2. Il vigile volontario operativo, per accedere alla qualifica di istruttore, deve: a) aver maturato unʼanzianità di servizio di almeno tre anni; aver ottenuto parere favorevole del Consiglio del perb) sonale volontario; c) aver frequentato, con esito positivo, il corso di formazione di cui allʼarticolo 83, comma 3.

3. Il mantenimento della qualifica di istruttore è subordinato alla partecipazione ai corsi di aggiornamento periodicamente organizzati dallʼAmministrazione regionale tramite la Scuola regionale antincendi. Art. 74 (Personale volontario dei gruppi giovanili) 1. Ogni distaccamento può istituire, singolarmente o in forma associata attraverso le Comunità montane, un gruppo giovanile del quale fanno parte i giovani che abbiano compiuto i dodici anni, e fino al compimento dei diciotto anni, previo consenso dei genitori o di chi ne fa le veci, e in possesso dellʼidoneità psicofisica specifica di cui allʼarticolo 82, comma 1. 2. I componenti del gruppo giovanile non possono svolgere servizio attivo. 3. Per lʼorganizzazione dei gruppi giovanili a livello di distaccamento e di Comunità montana possono essere

48

3. I capidistaccamento e i vicecapidistaccamento volontari sono nominati dallʼAssemblea del distaccamento tra il personale del distaccamento con unʼanzianità di servizio di almeno cinque anni nei ruoli del personale volontario. Art. 79 (Reclutamento) 1. Il personale volontario è reclutato a domanda presentata, di norma, al distaccamento comunale di residenza.

2. Lʼiscrizione, con la qualifica di vigile volontario aspirante, è disposta con provvedimento del dirigente della struttura regionale competente in materia di servizi antincendi, su proposta del Consiglio del distaccamento.

Art. 86 (Attività dei vigili volontari) 1. Nellʼesercizio delle attività di cui agli articoli 59 e 61, il personale volontario è chiamato a prestare servizio ogniqualvolta se ne presenti la necessità e può intervenire anche di propria iniziativa, nel rispetto delle direttive generali del Comandante regionale dei vigili del fuoco o del Sindaco del Comune sede del proprio distaccamento.

TRA GLI INTERVENUTI ALLA MANIFESTAZIONE ANCHE IL PRESIDENTE DELL’ANVVFV GINO GRONCHI

VFV MARZO/APRILE 2010


II COP 2 2010:Layout 1

6-04-2010

16:34

Pagina II


III^ COP SecurityINTERGRAPH PUB.qxd:Layout 1

23-06-2008

12:48

Pagina III


IV^ COP PUB LILA CONDOM:Layout 1

31-03-2010

13:17

Pagina IV


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.