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Anno XXVII - no 1 Gennaio/Febbraio 2013
Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano
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ADERENTE ALLA FEDERAZIONE MONDIALE DELLE ASSOCIAZIONI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI (F.W.V.F.A.)
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G ENNAIO /F EBBRAIO 2013
RIVISTA UFFICIALE DELLʼASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI
Direttore Responsabile Antonio Ascanio MANGANO Segreteria Editoriale P.I. Fabio MARANGONI
Comitato di Direzione PRESIDENTE NAZIONALE: Roberto MUGAVERO PRESIDENTE DʼONORE: Gino GRONCHI VICE PRESIDENTI NAZIONALI: Luca BONELLO, Rolando FAGIOLI e Giuseppe PARRINELLO CONSIGLIERI NAZIONALI: Lorenzo AROSIO, Sergio AURELI, Claudio BALLESIO, Paolo BARBIN, Alberto BIDDOCCU, Diego CORIASCO, Erminio CAPPARONI, Paolo CORBETTA, Giancarlo GIACHINO e Damiano LANDI. Inviato di Redazione Francesco MAZZILLI
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L’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari è estranea alla gestione economica della rivista. Gli articoli firmati corrispondono al pensiero dell’articolista e non impegnano né la Rivista né l’Associazione. La Redazione si riserva il diritto di rifacimenti e correzioni di quegli articoli che a sua discrezione riterrà opportuno modificare. E’ vietata la riproduzione anche parziale di articoli, fotografie, disegni qui pubblicati, Il personale addetto alla raccolta di abbonamenti, non appartiene al Corpo Nazionale VV.F.
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MATTEO PETTIGIANI , VV CONDOVE TO
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IMU SULLA CASERMA (AUTO-COSTRUITA) VV.F. VOL.
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45 ANNI DAL TERREMOTO DEL BELICE
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GRAZIE GINO
IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
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COMMISSIONE GRANDI RISCHI: 4 RICORSI IN APPELLO
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IL NUOVO DIRETTIVO ANVVFV HA LE IDEE CHIARE
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DE PAOLI, ADDIO
FINALMENTE TARGATO IL FUORISTRADA FOSSANESE
FINALMENTE I POMPIERI DI CARINI
“CBRNE SCIENCE & CONSEQUENCE MANAGEMENT” 2013
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“LECTIO MAGISTRALIS” DI ZAMBERLETTI
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I POMPIERI SANTHIATESI FESTEGGIANO SANTA BARBARA
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BREVI
RECENSIONI: GLI INCENDI AL SUONO DELLA CAMPANA
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Aut. Trib. Milano n. 855/89
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I primi 100 giorni del nuovo Consiglio Nazionale hanno visto il pieno impegno di tutti nell’analisi dello “stato dell’arte” associativo, a 40 anni esatti dalla costituzione in Ente Morale, e nell’elaborazione delle azioni volte ad un giusto ammodernamento. Questo a seguito di quanto rilevato, già in occasione del primo Consiglio, sull’esigenza di incrementare attività e sinergie finalizzate allo sviluppo di un’Associazione al passo con i tempi e che sappia proporsi da un lato, al proprio interno, come un riferimento attento alle diverse esigenze e necessità della componente volontaria VVF e dall’altro, all’esterno ed in ottemperanza alle proprie finalità istituzionali, quale autorevole interprete e portavoce delle istanze dei propri iscritti presso le Autorità competenti. In tale ambito risulta fondamentale, e lo sarà sempre più nel futuro, non solo l’efficienza organizzativa della struttura ma anche il continuo dialogo e confronto con le Istituzioni ed Amministrazioni di riferimento per la componente e, soprattutto alla luce del quadro emerso a seguito dell’ultima tornata elettorale nazionale e regionale, l’attività di sensibilizzazione dei diversi livelli politici in merito alla realtà dei Vigili del Fuoco volontari, alle attività svolte e alle problematiche presenti nel settore. A tale proposito le attività associative hanno visto una prima concretizzazione e sintesi nell’incontro del Comitato di Presidenza con il Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, Prefetto Francesco Paolo Tronca, e con il Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Ing. Alfio Pini, ai quali sono state presentate sia le strategie, iniziative ed obiettivi che l’Associazione intende perseguire per il futuro triennio di attività sia una disamina sullo stato della componente volontaria VVF. Nel frattempo sono stati avviati, tra gli altri, dialoghi con le omologhe rappresentanze dei Vigili del Fuoco volontari delle Province e Regioni autonome, in particolare con la Federazione dei Corpi dei Vigili del Fuoco volontari della Provincia Autonoma di Trento, guidata dall’Ing. Alberto Flaim, e con l’Unione Provinciale dei Corpi dei Vigili del Fuoco volontari dell’Alto Adige, guidata dal Dott. Wolfram Gapp, allo scopo di valutare lo sviluppo di attività ed iniziative comuni per il contributo al dibattito e allo scambio di esperienze ed idee concernenti le politiche di rafforzamento e crescita dei Vigili del Fuoco volontari. Ciò alla luce della convinzione che, lavorando da soli, difficilmente sarà possibile affrontare e risolvere le grandi sfide che ci attendono e per questo risulta sempre più evidente quanto sia forte l’esigenza di un incontro tra le diverse comunità operanti nel campo del soccorso e dell’emergenza.
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Anche in questo la nostra Associazione dovrà poter essere un luogo privilegiato per il confronto di competenze e capacità e per la proposta e realizzazione di nuove strategie per la crescita di un volontariato VVF che, anche attraverso una maggior valorizzazione del proprio ruolo sociale, sia al passo con i tempi e con le odierne esigenze. Roberto Mugavero VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2013
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non ho avuto il piacere di conoscere il fondatore e primo presidente del nostro sodalizio, Paolo De Paoli, recentemente scomparso. A Feltre un Duomo gremito ha voluto dare l’ultimo saluto all’Onorevole. De Paoli (quando gli ufficiali volontari erano considerati e impiegati) coordinò, nell’immediato, le operazioni di soccorso dell’immane tragedia della diga del Vajont; ecco perché per il Comune di Longarone fu sempre considerato un amico fidato. Grazie a Gian Carlo e Agostino siamo riusciti a pubblicare un profilo dell’uomo al quale dobbiamo parecchio: fu proprio De Paoli, prima di Gronchi, ad iniziare quelle battaglie in difesa del nostro volontariato. Voltiamo pagina: sono passati 45 anni dal terremoto del Belice e abbiamo tratto spunto da un reportage di quel triste gennaio del 1968. In tema di calamità il Prof. Napolitano e il Gen. Manfredi, propongono un “Consiglio nazionale della Protezione Civile” di rilievo costituzionale al pari del “Consiglio supremo di difesa”. Zamberletti ha invece tenuto una lectio magistralis all’Università di Roma Tor Vergata e incontrato i vertici del nostro Ente, plaudendo in previsione di Unità di ProCiv ANVVFV. Un saluto coi fiocchi a Gronchi da parte del distaccamento di Volpiano e dai pompieri volontari di tutto il Piemonte, oltre che da autorità civili, militari e religiose. Festeggiata Santa Barbara a Santhià ed inaugurato il distaccamento volontario di Carini, alle porte di Palermo. A Romano di Lombardia – nella “caserma dello scandalo” (nel senso che i volontari dovrebbero pagarsi l’IMU) – s’è riunito il Consiglio Nazionale della nostra ANVVFV, c’è diversa carne al fuoco… Buona lettura, Ascanio twitter@pompieri direttorevfv@me.com facebook.com/pompieri.vfv
h t t p s : / / t w i t t e r. c o m / p o m p i e r i Hanno firmato questa prima edizione del 2013 di VFV:
Luigi Manfredi, Francesco Napolitano, Massimo Bozzano, Gian Carlo Nicoli, Agostino Sacchet. Si ringraziano:
Margherita Chiabrando, Federico Girgenti, Mirko Decaroli, Enrico Scolé. VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2013
EDITORIALE [ A LATO ] EDITORIALE [ A LATO ] EDITORIALE [ A LATO ]
Cari lettori/pompieri,
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GRAZIE GINO Sʼè svolta in grande stile, a Volpiano, la cena di saluto al Cavaliere Gronchi. Storico comandante dei vigili del fuoco volontari locali ma anche, da decenni, presidente nazionale del nostro Ente Morale. Presenti alla serata pompieri, autorità e invitati da tutta la Provincia di Torino, ma qualcuno è arrivato anche da più lontano. a cura di Antonio Ascanio Mangano
"Hai scritto - tuo malgrado forse - un pezzo di storia del Corpo Nazionale, Caro Gino" (Davide Meta Direttore VVF Piemonte)
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VOLPIANO (Torino) - Per il proprio “congedo” Gronchi s’aspettava una cena coi ragazzi del distaccamento; una bicchierata come altre. Invece, a far festa a Gino, al ristorante La Lenza c’erano un po’ tutti: vigili del fuoco, dirigenti, amministratori, associazioni. L’evento, del resto, era di quelli destinati a lasciare il segno: il saluto a Gronchi da parte del distaccamento volpianese dei vigili del fuoco volontari. Quarantaquattro anni di servizio attivo, metà dei quali trascorsi come capo distaccamento, e una vita intera spesa per il volontariato alla presidenza della nostra Associazione Nazionale. Si, perché si tratta di lasciarne due d’incarichi: quello di capo distaccamento a Volpiano (gli succede l’FTAV Luca Bonello che dirige anche il distaccamento di Alpignano), e quello di storico presidente nazionale dell’Ente Morale ANVVFV (è stato di recente sostituito dal professore romano Roberto Mugavero). Non s’aspettava proprio Gronchi di trovare ad accoglierlo il “suo” comandante provinciale, Salvatore Spano, che ha avuto parole d’apprezzamento per il cavaliere: «Hai dato a tutti noi la spinta ad essere più veri; i sogni si possono ancora avverare, sei uno straordinario esempio Gino!». Sorpresa ancora più grande è stata incontrare il direttore regionale dei VVF del Piemonte, Davide Meta che, nel suo lungo intervento, ha elogiato lʼopera di Gronchi: «Bisogna ammettere, Caro Gino, che tu hai scritto un pezzo di storia del Corpo Nazionale. Io sono arrivato in direzione in un momento particolare, di protesta. Dissenso che è servito a capirsi un poʼ di più; a capire le vostre esigenze, ma anche la forza del vostro volontariato. Siete dʼesempio anche per noi permanenti; per lʼintero Corpo Nazionale: perché rubate tempo alle vostre famiglie, ed al vostro lavoro, per fare i vigili del fuoco!». Durante la serata Gronchi ha ricevuto regali e ringraziamenti da tantissimi intervenuti: autorità comunali, provinciali e regionali; associazioni d’arma e combattentistiche; ma anche da alcuni vigili in forza al distaccamento volpianese. «Con te ho condiviso 16 anni splendidi della mia vita in caserma – ha scritto Rosario di suo pugno – spero che le tue battaglie, fatte e combattute col cuore, vengano portate avanti da chi sta per ricevere la tua eredità pompieristica.». Vincenzo, vigile volontario dal 2009: «Grazie! Molto semplicemente, un grazie per questi 40 anni (e non sono pochi). Ho avuto il piacere di conoscerla e di apprezzare il suo operato, Dio benedica la sua
Il "lancio del Cavaliere" da parte dei ragazzi di Volpiano. Gino tra Spano (comandante provinciale) e Meta (direttore reg.); a DX il Presidente Provinciale ANVVFV Pier Mauro Biddoccu.
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Il segretario generale Marangoni ringrazia pubblicamente Gronchi; tra i due il nuovo capo a Volpiano, Bonello. Biddoccu consegna il ringraziamento da parte della ANVVFV provinciale. Gronchi ringrazia gli intervenuti, alle spalle la tela ricevuta in dono.
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vita!». Il segretario generale Marangoni ha consegnato un presente al cavaliere, corredato da un breve messaggio: «Al Caro Gino, con stima e riconoscenza per la sincera amicizia e per gli insegnamenti profusi in tutti questi anni. Un caloroso ringraziamento.». Il distaccamento di Rivarolo ha consegnato a Gronchi un “Attestato d’Onore” - nella commozione si sorride, Gino è solito consegnarne di benemerenze più che riceverne – anche una delegazione cuneese, proveniente da Cortemilia, ha voluto dimostrare amicizia e affetto al Cavaliere. Chi non ha potuto esserci di persona ha inviato un messaggio di saluto, così come il comandante dei Civici Pompieri di Lugano, a mezzo missiva letta dall’FTAV Mario Righi: «I Pompieri Svizzeri le sono riconoscenti e la ringraziano per lʼenorme lavoro che ha svolto, per lʼimportante contributo dato a favore della nostra causa comune e per aver saputo costruire e mantenere importanti e solidi vincoli dʼamicizia…». Un’altra lettera è arrivata – ed è stata letta durante la serata da Gianmarco Tosi – anche dai Pompieri di Chiasso: «Fermarsi dopo tanti anni e valutare una vita futura senza lo spirito intimo del carattere del pompiere è quanto mai significativo. Nel tuo caso noi crediamo che il tuo pensiero sarà sempre rivolto ai tuoi uomini in qualsiasi momento della giornata e della notte.». Un saluto è giunto pure dalla Società Veterani Pompieri di Lugano e Dintorni. Patron della serata a “La Lenza”, il volontario Massimo Del Vago – fondatore, tra l’altro, della Scuola Nazionale Cinofili di Volpiano – che ha dato il tempo affinché tutto filasse per il verso giusto. Il toccante filmato di benvenuto a Gronchi, intitolato Un uomo una passione - che ha commosso un po’ tutti, con immagini “rubate” anche in oratorio, raffiguranti la gioventù e l’adolescenza di Gino – è stato realizzato anche per via dell’importante lavoro di ricerca svolto da Margherita Chiabrando (CSV in pausa maternità che ha da poco partorito una splendida bimba). Poi la torta, offerta dalla Sezione Provinciale di Torino dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari, rappresentata da Pier Mauro Biddoccu; dolce occupante l’intera superficie d’un “pezzo” di scala italiana, trasportata in orizzontale da alcuni vigili volontari in uniforme. Gronchi ha anche ricevuto un dipinto su grossa tavola che lo raffigura in uniforme da parata con tanto di fascia di Cavaliere di Gran Croce, con alle spalle una moderna Autopompa serbatoio del distaccamento locale. Del Vago ha saputo alternare momenti serissimi ad altri
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simpatici, come quando ha inscenato il (finto) saluto del comandante dei pompieri di Rio De Jainero, con l’ingresso d’uno schieramento di (vere) ballerine brasiliane. Momento goliardico che ha fatto sorridere anche il parroco che, prendendo il microfono, ha chiesto se fosse previsto anche un saluto dai pompieri scandinavi. Tra una portata e l’altra la serata è proseguita in un alternarsi di momenti di commozione ad altri spensierati. Gronchi, sul finire, ha poi ricevuto la nomina ufficiale a “Presidente Nazionale d’Onore” della ANVVFV, dalle mani del vicepresidente Bonello e del segretario Marangoni.
Un giovane Gronchi tra il Ministro Piccoli e l'allora Ministro ProCiv Zamberletti. Gronchi in udienza dal Santo Padre (Giovanni Paolo II). Una pacca sulla spalla dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Il Gino monello...
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la soddisfazione che gli deriva dall’impegno costante per far crescere le persone che scelgono di lavorare con lui, a partire dagli apprendisti cui dedica sempre un‘ attenzione particolare. Questo impegno a favore degli altri e dei valori che professa, anche in ambito lavorativo, lo porta ad aderire come socio alla sezione di Torino dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (Ucid), per divenire poi consigliere regionale della Sezione del Piemonte. Costante, anche in questa veste, il suo impegno per aiutare i colleghi a vivere il ruolo d’imprenditore come una missione, finalizzata alla crescita tanto delle imprese quanto delle persone che vi lavorano e della società tutta, testimoniando con il proprio lavoro i valori della fede cristiana. Accanto all’attività professionale Gino Gronchi sviluppa un‘intensa e multiforme attività a favore del prossimo, innanzitutto come Vigile del Fuoco Volontario. In questa veste è in Friuli dopo il terremoto, per prestare i primi soccorsi e dare sostegno alla popolazione duramente colpita. Attività che il 30 aprile 1977 gli frutterà una Medaglia al Valore Civile. Una seconda arriverà il 31 dicembre 1981, per le attività di soccorso prestate dopo il terremoto che aveva colpito Campania e Basilicata. Sono i primi di una lunga serie di riconoscimenti, nazionali e internazionali.
GINO GRONCHI Imprenditore, soccorritore, volontar io, diri gente spor tivo: in ogni attività all a quale s i è dedicato Gi no Gronchi ha saputo trasfondere una passione per l’ uomo, una dedizione ai valori più alti , una competenza e una professional ità che lo hanno por tato ad essere i nsigni to di numerose onorificenze, non sol o nel nostro Paese.
Sempre come Vigile del Fuoco Volontario dal 1980 organizza e dirige, gratuitamente, corsi di formazione ed esercitazioni pratiche sul territorio di tutta Italia. Un’attività che lo porterà ad essere eletto dall’assemblea generale italiana dei Vigili del fuoco Volontari Presidente con il 98% dei consensi. L’11 aprile 1997 è in prima linea, come Ufficiale Direttivo dei Vigili del Fuoco del Comando di Torino, per spegnere l’incendio del Duomo e salvare la Sacra Sindone e Palazzo Reale, ma la sua attività in questo ambito ha travalicato i confini nazionali.
Gino Gronchi nasce a Volpiano, in provincia di Torino, il primo marzo 1945. La sua formazione umana avviene tra le fila dell’Azione Cattolica e del collegato Centro Sportivo Italiano. Ben presto, all’età di 23 anni, imbocca la strada imprenditoriale, aprendo un’impresa che si dedica a studio, realizzazione e installazione di impianti termici, di condizionamento e di refrigerazione.
Dal 1978 ad oggi ha organizzato o diretto personalmente oltre 30 interventi umanitari di soccorso, riabilitazione e cooperazione allo sviluppo a favore delle popolazioni di Bosnia, Croazia, Slovenia, Serbia, Montenegro, Kosovo, Albania, Ungheria, Romania ex Zaire e iniziative umanitarie in Camerun, Armenia e Burkina Faso.
Al successo, che nel corso degli anni premia l’impegno e la competenza con cui svolge il proprio lavoro e assolve le proprie responsabilità, si affianca per Gino Gronchi
Aperto e sensibile alle esigenze del mondo, soprattutto della parte più debole e in difficoltà, Gino Gronchi non dimentica il paese natale, verso il quale conserva un
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legame fortissimo che lo porta a impegnarsi, anche qui, in prima linea, soprattutto in ambito sportivo. Nel 1972 fonda e, da allora, presiede la Società Ciclistica Volpianese Fasolo. Grazie alla sua attività e alla sua spinta propulsiva, nel 1978, dopo ben 29 anni, torna in Piemonte il campionato Italiano di Ciclocross. Intanto la società cresce e in poco tempo riempie le proprie bacheche con sette campionati italiani amatori, 3 campionati nazionali allievi e 2 veterani, 18 titoli regionali nelle varie categorie. Insieme ad altri appassionati sportivi fonda l’Atletica Canavesiana di Ciriè, che presiede dal 1976 al 1982. Dal 1981, infine, è presidente della Associazione Sportiva Volpiano che riunisce tra l’altro 11 squadre di calcio, 4 di pallavolo, 3 di ciclismo, 180 atleti del tennis per un totale di 1.098 soci ordinari. Sempre nel paese natale è stato anche, per 12 anni, presidente dell’Asilo infantile, frequentato oggi da 140 bimbi riuscendo a
ristrutturare tetto, salone giochi, cucine, servizi e recinzione. Come riconoscimento per il valore della sua attività il2 giugno 1984 viene nominato Cavaliere della Repubblica Italiana e, a seguire, Cavaliere del Sovrano Ordine Militare di Malta, Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e Commendatore dell’Ordine Pontificio di San Silvestro Papa. Il 24 aprile 1999 viene inviato in Albania dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione civile – per l’organizzazione dei soccorsi ai profughi del Kosovo e delle zone balcaniche. Qui, come responsabile dei servizi antincendio e logistici, realizza l’allestimento del campo profughi di Valona per 7.600 persone. Nel dicembre 2000 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana.
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LE ONORIFICENZE, LE DECORAZIONI, LE NOMINE, GLI INCARICHI E LE BENEMERENZE DI GINO GRONCHI • Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana. • Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.
• Confratello Vitalizio da 1982 della R. Arciconfraternita dei SS. Maurizio e Lazzaro di Torino. • Croce d’Onore “Carlus Magnus” Casa Romanus Markus d’Asburgo Lorena. • Cavaliere di Malta ad Honorem della Reale Arciconfraternita dei S. S. Giovanni Battista ed Evangelista dell‘ Arcibasilica Lateranense (1777) . • 2009: Onorificenza della Regione Autonoma Valle d’Aosta di “Amis de la Vallèè d’Aoste - Chevaliers de l’Autonomie” (nominato con S.E.R. Card. Stanislao Dziwi.sz).
• Commendatore al Merito della Repubblica Italiana. • Ufficiale al Merito dell’Ordine della Repubblica Italiana. • Cavaliere al Merito dell’Ordine della Repubblica Italiana. • Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta. • Commendatore dell’Ordine Vaticano di S. Silvestro Papa.
Pontificio
• Commendatore dell ‘Ordine Pontificio Vaticano di S. Gregorio Magno.
• 30 Aprile 1977: Medaglia al Valor Civile per l’opera prestata come Vigile del Fuoco nelle zone terremotate del Friuli (Ministro Zamberletti), • 31 Dicembre 1981: Medaglia al Valor Civile per l’opera prestata come Ufficiale Vigile del Fuoco nelle zone terremotate della Campania e Basilicata (Ministro Zamberletti). • 1983: Croce d’Oro al Merito del Governo Giapponese al Valore dei Vigili del Fuoco Giapponesi quale membro fondatore della Federazione Mondiale dei Vigili del Fuoco.
• Cavaliere dell’Ordine Pontificio Vaticano dell‘Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
• 1985: Croce d’Oro al Merito del Governo Argentino al Valore dei Vigili del Fuoco Argentini quale responsabile dei membri europei della Federazione.
• Cavaliere Ufficiale dell’Ordine (Repubblica di San Marino).
Sant’Agata
• 1992: Croce d’Oro al Merito della Federazione dei Vigili del Fuoco Tedeschi.
• Cavaliere di Gran Croce da Ordem de Nossa Senhora da Conceicao de Villa Viciosa (R . Casa di Sassonia – Coburgo - Gotha - Braganza).
• 1995: Croce d’Oro al Merito della Federazione dei Vigili del Fuoco Sloveni.
di
• Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Militare Francese di San Luigi. • Cavaliere del S.M. Ordine Costantiniano di San Giorgio.
• 1988: Croce d’Oro al Merito dell’Unione Provinciale del Trentino. • 1989: Croce d’Oro al Merito dell’Unione dei Corpi di Bolzano e dell’Alto Adige.
• Cavaliere dell’Ordine Civile di Savoia.
• 2005: Croce d’Oro al Merito della Confederazione dei Vigili del Fuoco Portoghesi.
• 4 Dicembre 1990: Croce al Merito del Sovrano Militare Ordine di Malta .
• 2005: Repubblica del Venezuela - Corpo Bomberos – Croce d’Oro di Servitore dell’Umanità.
• Ordine del Santo Sepolcro: Croce Sacri Itineris di Gerusalemme.
• 2006: Repubblica del Brasile - Estado da Guanabara, Corpo de Bombeiros - Medaglia de Homenagem.
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• 1994: Cittadino Onorario di Fornace (Trento). • 2004: Cittadino Onorario di Vidracco (Torino). • 2005: Cittadino Onorario di Trivero (Biella).
• STATI UNITI D’AMERICA: Medaglia e Benemerenza del Presidente Obama - GLOBAL WAR ON TERRORISM - Washington 2009 • Medaglia di Benemerenza di lO classe della Croce Rossa Italiana.
• 2005: Cittadino Onorario di Iugoria e Perm (Russia). • 2009: Cittadino Onorario della Regione Autonoma Valle d’Aosta (nominato assieme a S.E.R. Cardinale Stanislao Dziwisz). • 2010: Cittadino Onorario di San Maurizio Canavese (TO) • 2005: Croce d’Oro d’Onore al Merito dell’Unione Provinciale dei Vigili del Fuoco del Trentino. • 2005: Croce d’Oro d’Onore al Merito dell‘Unione dei Corpi Vigili del Fuoco di Bolzano e Alto Adige. • Attestato e Stella al Merito della Direzione Nazionale del Patrimonio Culturale della Repubblica di El Salvador en la America CentraL • Attestato e Medaglia al Merito della Confederazione del Governatorato dell’Emergenza Nazionale della Repubblica di El Salvador en la America CentraI. • NATO: Organizzazione dell’Atlantico Nord – Benemerenza di Servizio con Medaglia Operazione di Pace Missione “Until Mission Kosovo” 2002. • Repubblica Federale di Germania - Land di Brandeburgo - Alluvione 2002: Onorificenza “Dia Elbeflut-Medaille”. • Medaglia di Benemerenza per l’intervento umanitario Emergenza Profughi Kosovo e Zone Balcaniche – Albania 1999. • Unione Europea: Benemerenza di Servizio con Medaglia d’Oro “Missione Althea” - Brussels (Belgio) 2005. • Repubblica Francese: Armèe Nation - Medaglia al Valore de la Defense Nationale avec Agrafe “ex Jugoslavia”Parigi 2005. • ROMANIA - Dipartimento emergenza “OTENIA” Vigili del fuoco. AL MERITO - Diploma con croce OF EXCELLENCE per cooperazione alluvione 2006.
• 2007: Croce di 10° Grado al Merito - Medaglia d’Oro Croce Rossa Sammarinese - Repubblica di San Marino. • 2005: Stato del Kentucky - Stati Uniti - Onorificenza di Stato del Governatore col grado di Militare Colonnello Onorario di Kentucky Coionei. • 2005: Federazione Italiana dei Combattenti Alleati – Croce al Merito e Croce Europea. • 2005: Lions Club Internazionale di Moldava e Bacau (Romania) - Diploma di Excelentà per contributo opere di soccorso inondazione 2005. • Associazione Intercomunale Bassa Romagna (12 Comuni) - Croce di Benemerenza per Attività di Soccorso alle popolazioni del Molise- Terremoto Nov. 2002/Mag. 2004. • Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari (Ente Morale) Ministero dell’Interno - Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. • Consigliere Mondiale della Federazione Mondiale delle Associazioni Vigili del Fuoco Volontari (F. W.V.F.A.) sede Tokyo Giappone - New York U.S.A. Nazioni Unite. • Presidente Commissione di Studio sul Volontariato – Ministero dell’interno, Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendi, Corpo Nazionale Vigili del Fuoco. • Consigliere Nazionale della Commissione delle Associazioni di Volontariato, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile. • Ufficiale Volontario Direttivo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Comando Provinciale di Torino. • Capo Distaccamento Vigili del Fuoco e Nucleo Cinofili del Distaccamento di Volpiano. • 1999: Croce di Anzianità per Lodevole Servizio svolto nel Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.
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GRONCHI INCONTRA IL MINISTRO DELL’INTERNO ROBERTO MARONI
• Membro d’Onore del Collegio Araldico Storico e Umanitario“ Calcjqzie de Tunneqziè“ della Repubblica di Columbia. • Confratello al Merito della Reale Confraternita di San Teutonio (Portogallo) . • Membro d’Onore della Nobile Compagnia Militare d’Armi Araldica di San Filippo di Santiago (Spagna). • Membro d’Onore dell’Università de la Sabana di Santafè de Bogotà Repubblica di Columbia.
• Ministero dell’Interno - Benemerenza con Medaglia a testimonianza dell‘opera nell’emergenza alluvioni del 2000 . • Membro del Consiglio Direttivo dell’Istituto ISPRO (Roma) - Istituto di Studi e Ricerche sulla Protezione e Difesa Civile (Presidente Onorario G. Zambedetti). • Attestato d’Onore con Medaglia d’Oro del Comando del Corpo dei Civici Pompieri di Chiasso (Svizzera). • Attestato d’Onore con Medaglia d’Oro del Dipartimento dei Vigili del Fuoco di New York - Columbia Associaticiation. • Vigile Onorario Benemerito con Medaglia d’Oro del Distaccamento di Bra (Cuneo) • Attestato e Medaglia di Benemerenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Regione Piemonte quale Responsabile della Sicurezza e dei Vigili del Fuoco della Missione Arcobaleno - Valona, Albania 1999.
• Membro Accademico dell’ Accademia Marittima del Sacro Militare Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano. • Membro dell ‘Historical File della Imperial Casa di Costantinopoli, Casa Leopardi-Tommassini Paternò (U.S .A. ). • Membro d’Onore di accademico della IASNS, dell’Accademia delle Scienze Naturali di Mosca. • 2006: Attestato di Benemerenza Società Dante Alighieri, Comitato Repubblica di San Salvador. • Attestato e Medaglia al Merito del Registro Nazionale del Sistema di Identificazione Civile della Repubblica di El Salvador en la America Central 2007 . • Attestato e Medaglia al Merito del Tribiunale Supremo Elettorale per la Trasparenza della Repubblica di El Salvador en la America Central 2007 . • Medaglia della Proteccion Civil, Ministerio de Gobernaciòn de Emergencia Nacional - Repubblica del Salvador 2008.
• Attestato d’Onore con Medaglia d’Oro - Alluvione 1978, della Comunità Montana Val Vigezzo - Verbania.
• Medaglia d’Oro al Merito dell‘Università Concordia di Montreal (Canada).
• Membro d’Onore del Collegio Araldico Russo (Mosca).
• Diploma C.E.M.E.C. (Centro Europeo per la Medicina delle Catastrofi).
• Membro d’Onore del Collegio Genealogico ed Araldico del Belgio. • Commendatore della Court of the Lord Lyon King of Arms di Scozia.
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• Partecipante ai corsi internazionali della C.E.E. C.T.I.F. (Comitèe Tecniche International du Feu) sui terremoti, catastrofi chimiche e nucleari e sull’Organizzazione dellaProtezione Civile in Austria,
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Olanda, Germania, Spagna, Giappone, Stati Uniti. • Consigliere Regionale Sezione Piemonte e Valle d’Aosta U.C.I.D. (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti). • Membro fondatore e socio U.C.I.D. (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) di Alessandria. • Croce d’Oro e membro dell’Associazione “Artefici Cristiani del Mondo del Lavoro” Roma.
GINO GRONCHI INCONTRA ELSA FORNERO
IL MINISTRO
• Insignito dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana e dei Benemeriti del Lavoro Italiano nel Mondo. • Presidente Società Ciclistica Volpianese “Fasolo”. • Onorificenza Internazionale della Cultura d’Arte del Borgo degli Artisti, Milano 1996. • Diploma di Protagonista Economico e Culturale Nazionale del Lavoro. • 2006: Premio Europa dell’International Corporation European Academy For Knights per l’attività imprenditoriale. • Associazione Nazionale Carabinieri Presidenza Nazionale: Socio Benemerito 29.1.2007. • Diploma d’Onore di Merito della Fondazione Mauriziana del Sacrario Nazionale Mauriziano di Pescocostanzod’Abruzzo . • Repubblica Italiana: Associazione Italiana Combattenti Interalleati - Socio Onorifico Benemerito - Albo d’Oro Attestato di Benemerenza.
• Membro della Società Accademica di Storia ed Arte Canavesana di Ivrea. • Membro del Centro Studi Piemontesi, Torino. • Membro dell’Associazione Amici dell’università degli Studi di Torino. • Membro della Compagnia delle Opere del Piemonte. • Membro dell’istituto Internazionale Americano dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. • Menbro Onorario dell’Associazione Decorati Apostolica Santa Sede. • Fondatore Consorzio Insediamenti Produttivi Artigiani Volpiano.
• Repubblica Italiana: Associazione Italiana Veterani e Reduci Garibaldini - Diploma di Socio Onorario nel bicentenario della nascita del Generale Giuseppe Garibaldi.
• Presidente Atletica Canavesana, Ciriè.
• Brevetto di Accademico dell’Accademia Internazionale per gli Studi Economici e Sociali - Roma 2008.
• Membro d ‘Onore con benemerenza del C.A.I. - Club Alpino Italiano.
• Attestato di Benemerenza del 100° Lancia del Gruppo Anziani Storico Lancia.
• Membro d’Onore del Centro Nazionale Sportivo Liliertas.
• Presidente dell’Asilo Infantile di Volpiano, fondato ed eretto Ente Morale nel 1862 , retto dalla Suore di Sant’Antida.
• Croce di Benemerenza al Merito Sociale - 35 anni Dirigente-Presidente Federazione Ciclistica Italiana (CONI).
• Presidente Associazione Sportiva Volpiano: 702 atleti, 1098 soci.
• Croce di Benemerenza al Merito Sociale - DirigentePresidente Federazione Calcio Italiana.
• Medaglia di Benemerenza al Merito Sociale A.I.C.S. – Associazione Italiana Cultura e Sport.
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mento della tassa sull’immobile da parte del comune di Romano di Lombardia «ha dell’assurdo se non del grottesco». «Sono circa 24.000 euro di Imu per la sede, da loro stessi costruita nel lontano 1987 e sempre da loro gestita attraverso la Cooperativa Santa Barbara, anche se data in comodato dʼuso gratuito alla prefettura».
La manifestazione di protesta dei VVFV e della cittadinanza romanese
IMU sulla caserma (auto-costruita) dei Vigili del Fuoco Volontari I vigili del fuoco volontari di Romano di Lombardia, attivi dal 1883, che nel 1987 sʼerano costruiti una caserma a furia di sacrifici e fatica (anche fisica), dovranno pagare 24mila euro di IMU. In difesa dei pompieri è stata depositata unʼinterrogazione parlamentare, e sʼè mosso anche il sindacato. Romano di Lombardia (Bergamo) - Sulla questione della richiesta di pagamenti dell’Imu alla caserma dei Vigili del Fuoco volontari di Romano di Lombardia, è intervenuta la segreteria della Fns Cisl di Bergamo, per esprimere «la propria solidarietà ai colleghi del distaccamento, avendo ben presente il prodigarsi e la profusione del proprio tempo libero e non, che il personale volontario dedica alla sicurezza del cittadino». Questo il tenore delle dichiarazioni rilasciate dal sindacato a stampa locale e redazioni locali di stampa nazionale.
Sulla questione, l’On. Giorgio Jannone ha depositato un’Interrogazione a risposta scritta (la n° 4-19214); nel documento si bolla come grottesca la richiesta di 24.000 € per una sede che – costruita e manutenuta in proprio dai VVF volontari, da 25 anni – non ha mai, tra l’altro, dovuto pagare la vecchia ICI. L’Onorevole chiede «quali interventi il Governo intenda adottare affinché siano esenti dal pagamento dellʼImu anche le associazioni di volontariato, quali i vigili del fuoco volontari di Romano di Lombardia, impiegati in compiti di tutela e sostegno della propria comunità di appartenenza.»
«Il distaccamento dei Vigili del Fuoco rappresenta – dice Antonio Gamba della segreteria Fns Cisl - il presidio di Soccorso Tecnico più qualificato e proprio la radicazione sul territorio, garantita dai propri componenti che vi risiedono, consente di conoscere veramente in maniera approfondita le caratteristiche del territorio stesso e di conseguenza i fabbisogni in termini di soccorso urgente, non è “un regno a sé stante”, occorre tenere conto delle risorse economiche che i volontari riescono a mettere a disposizione per prestare, come sempre il miglior servizio possibile al cittadino, e ciò ha un valore inestimabile!». A parere della Fns Cisl di Bergamo la richiesta di paga-
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«È inaccettabile che per avere la possibilità di servire i propri cari e la propria comunità mediante lʼattivazione o il mantenimento in essere di un presidio di Vigili del fuoco volontari sul proprio territorio bisogna rimetterci pure di tasca propria. I sindaci dei comuni protetti dal distaccamento e le Autorità tutte devono prendersi carico della richiesta di versamento della tassa Imu fatta nei confronti dei Vigili del Fuoco volontari di Romano, al fine di trovare una soluzione che soddisfi le esigenze e le richieste delle parti e che non lasci spazio ad eventuali ulteriori richieste di denaro per poter continuare a svolgere lʼattività di soccorso tecnico urgente».
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IL CONSIGLIO NAZIONALE
DELLA PROTEZIONE CIVILE
UN ORGANO DA RICOSTITUIRE E RICOSTRUIRE
Occorre un nuovo “Consiglio nazionale della protezione civile”, ma che sia però di rilievo costituzionale. La “Commissione grandi rischi” ne sia una componente fondamentale di supporto. Una caratteristica dovrebbe accomunare il “Consiglio supremo di difesa” e il “Consiglio nazionale della protezione civile”, l’assoluta indipendenza di valutazione e giudizio, garantita dalla più alta magistratura della Repubblica, il suo Presidente. a cura di Luigi Manfredi e Francesco Napolitano *
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no dei problemi della protezione civile italiana ancora non risolto riguarda le funzioni della “Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi”, Organo dello Stato disciplinato dalla legge base della protezione civile (225/1992) ma anche il soppresso “Consiglio nazionale della protezione civile”. Dalla sua costituzione, voluta con felice intuizione dall’allora Ministro Zamberletti nel 1981, la Commissione ha vissuto nel tempo ripensamenti, rimaneggiamenti e modifiche. Nemmeno la legge base della protezione civile, la 225 del 1992, che pur ha elevato la Commissione al rango di “Organo centrale del servizio nazionale di protezione civile”, è riuscita a mettere un punto fermo alla filosofia di base, alle funzioni e alla struttura della Commissione. La composizione e le attribuzioni sono state successivamente riviste,
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modificate ed ampliate nel 1998, nel 2001, nel 2002. Nel 2006, con la legge 27 gennaio 2006 n. 21, la “Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi” fu ridefinita “Organo di consulenza tecnico- scientifica del Dipartimento della protezione civile”. Non è cambiato granché con il DPCM 7.10.2011 che ha provveduto a riorganizzare la composizione e i compiti della Commissione, non sempre con soluzioni condivisibili. Essa è, sostanzialmente, ridotta come prima al compito di “fornire al Dipartimento della protezione civile pareri di carattere tecnico-scientifico su quesiti posti dal Capo del Dipartimento stesso, in relazione alle diverse tipologie di rischio”. Il risultato eclatante di una tale sudditanza è la vicenda del terremoto d’Abruzzo e la recente sentenza sull’operato della stessa “Commissione grandi rischi” che hanno provocato la reazione vivace del mondo scientifico e di parte del mondo politico. La sentenza non ha, però, messo in luce il vero problema, se si eccettua la modesta prescrizione, recepita nel decreto di riordino della Commissione del 2011, sui vincoli e sulle modalità di redazione dei verbali e delle modalità di comunicazione. Ci sembra, onestamente molto poco. E’ stata, soprattutto, confermata la stretta dipendenza della
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Commissione dal “Dipartimento della protezione civile”, senza rendersi conto che proprio questa soluzione ha minato nel tempo sia l’indipendenza di giudizio, sia l’autonomia della Commissione, favorito uno scandalo e provocato una condanna che hanno compromesso la credibilità della Commissione stessa, portando il nostro Paese e la sua Magistratura sulle prime pagine di tutti i media internazionali. E’ stata la naturale conclusione di una procedura che mette a nudo tutta l’incongruenza di un Organo che non ha mai avuto autonomia di convocazione, di analisi e di proposizione, men che meno da quando nel 2006 è stato praticamente incorporato nel Dipartimento della protezione civile e anche dopo l’ultima revisione del novembre 2011. Proseguiamo nel ragionamento. Nessuno mette in dubbio che “la difesa in armi dello Stato” sia una funzione primaria dello Stato e preveda giustamente un proprio Organo di rilievo costituzionale, il “Consiglio supremo di difesa” che fa capo direttamente al Presidente della Repubblica. Perché non esiste un Organo analogo per la salvaguardia dei cittadini, dei loro beni e del territorio? Non è forse anch’essa una funzione primaria dello Stato, alla stregua della difesa in armi? Anzi, è fuor di dubbio che in perdurante tempo di pace l’importanza di quest’ultima sia indiscutibilmente superiore alla prima. In sostanza, appare necessario ripensare radicalmente la composizione e la collocazione di un Organo con rilievo costituzionale che riguardi la difesa dalle calamità naturali. Sotto questo profilo, si può giustamente obiettare che la “Commissione grandi rischi” è un organo squisitamente tecnico, non paragonabile per composizione e funzioni al “Consiglio supremo di difesa”. È vero. Per la verità, un Organo adeguato c’era, “Il Consiglio Nazionale della protezione civile”, previsto dalla legge 225 del 1992 ma fu soppresso inopinatamente nel 1999 con il Decreto legislativo n. 300. Esso, come recitava la legge, aveva lo scopo di determinare i criteri riguardanti i programmi di previsione e prevenzione delle calamità, i piani predisposti per fronteggiare le emergenze e coordinare gli interventi di soccorso, l’impiego coordinato delle componenti del “Servizio nazionale della protezione civile” e l’elaborazione delle norme in materia di protezione civile. Non era, però, di rango costituzionale. Non possiamo non rammaricarci della soppressione, anche se, a onor del vero, il Consiglio sino ad allora non aveva prodotto granché. A maggior ragione si correrà anche in futuro il rischio che le più belle intenzioni, espresse puntualmente in occasione dei frequenti disastri, siano
Nel 1981 fu l'allora Ministro Zamberletti a volere la "Commissione Grandi Rischi" ; le competenze dell'organo sono state più volte "rimaneggiate".
altrettanto puntualmente vanificate o dimenticate. È la prova, del resto, a nostro avviso beninteso, della perdurante inadeguatezza della legislazione nazionale vigente, nella quale non sono affatto chiari i livelli di responsabilità e le competenze tra lo Stato Centrale, le Regioni e gli Enti locali, sfiorando perfino livelli di palese incostituzionalità. Quali conclusioni si possono trarre da tutto ciò? Ci sembra che la soluzione più logica sia la ricostituzione di un “Consiglio nazionale della protezione civile” che sia, beninteso, di rilievo costituzionale. Appare inoltre, di conseguenza, indispensabile che la “Commissione grandi rischi” ne sia una componente fondamentale di supporto. Una caratteristica dovrebbe accomunare il “Consiglio supremo di difesa” e il “Consiglio nazionale della protezione civile”: l’assoluta indipendenza di valutazione e giudizio, garantita dalla più alta magistratura della Repubblica, il suo Presidente. Abbiamo rappresentato l’esigenza direttamente al Capo dello Stato. Ci auguriamo che voglia prenderla in considerazione e invitare il Governo e il Parlamento che nasceranno dalla prossima consultazione elettorale ad affrontare il problema.
(*) Francesco Napolitano è Professore associato di Costruzioni Idrauliche, Marittime e Idrologia presso la Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale della SAPIENZA, Università degli Studi di Roma.
Luigi Manfredi è Generale di Corpo dʼArmata, in congedo. Laureato in scienze strategiche; è stato Addetto Militare presso lʼAmbasciata dʼItalia a Bonn e Comandante del 4° Corpo dʼArmata Alpino. Ha ricoperto la carica di Capo del Dipartimento per la Protezione Civile.
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45 anni dal terremoto del Belice «Uno spettacolo da bomba atomica» Nella notte del 14 gennaio 1968 un devastante terremoto distrusse gli abitati di Gibellina, Montevago e Salaparuta. Trecentosettanta morti, circa mille feriti e 150mila senzatetto allo sbaraglio, anche a causa di scosse d’assestamento, ritardo dei soccorsi e un violento nubifragio. «Uno spettacolo da bomba atomica…ho volato su un inferno» - dichiarò il pilota d’un aereo da ricognizione. “Rimuginare scandalizzati” sul Belice servì da sprone all’organizzazione della moderna protezione civile italiana, anche se manca ancora un tassello. A cura di Antonio Ascanio Mangano Fotografie tratte dal settimanale “EPOCA” (gennaio 1968)
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Martedì 16 gennaio, Gibellina. Il capo dello Stato, Giuseppe Saragat, gli occhi velati di pianto, finalmente lasciato solo dal codazzo degli accompagnatori, sosta a lungo davanti alle rovine che sono come una grande tomba. Poche ore prima era la vita e la speranza del giorno di festa. Poi tutto morte e silenzio della sventura. Con lʼimmagine del Presidente, di spalle davanti alle macerie - simbolo della partecipazione di tutta lʼItalia alla tragedia che colpì la Sicilia – e con questa frase che sʼapre il numero speciale di «Epoca» (n° 905 - 28 gennaio 1968) che abbiamo recuperato da un rigattiere.
La collina di Salaparuta, 2943 abitanti, importante centro agricolo del trapanese, è rasa a zero dal terremoto, «distruzioni al cento per cento» - dissero i comunicati del Genio Civile. Il paese rimase tagliato fuori da ogni via subito dopo le prime scosse, e i suoi abitanti tra gli ultimi ad essere raggiunti dalle squadre di soccorso. Poi, quando non era ancora terminato il recupero dei cadaveri, il cielo sʼoscurò e iniziò a piovere tanto da rendere ancora più drammatica la situazione ai senzatetto invischiati nel fango.
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«Distruzione e morte, macerie e calcinacci. Carne umana e sangue sotto i calcinacci. Sembra che sia tornata la guerra. Ma allora lʼuomo sapeva a chi attribuire la distruzione e la morte, credeva di saperlo; aveva la collera in sé, era arrabbiato con qualcuno, sapeva con chi prendersela, a chi dare la colpa, o credeva di saperlo» - scrisse il giornalista Vittorio G. Rossi sulle pagine di Epoca, e poi - «Adesso in quel pezzo di Sicilia che sta nel cuore di tutti più di qualsiasi pezzo dʼItalia, il senso della maceria non lo danno i tetti e i muri disfatti, le case scalzate dalla terra, frantumate e rovesciate giù per le alture come si vuota un sacco. Non lo danno neanche i cadaveri dissepolti dallo sfacelo edilizio. Adesso il senso della maceria è nelle facce dei vivi (…). E sembrano facce di resuscitati. Lo scialle nero sulla testa o sulle spalle è come un sudario, un indumento funebre; e non se lo sono ancora tolto perché non hanno altro da mettersi, ma semplicemente perché non si sono accorti che ora sono vivi.». Un altro inviato di Epoca, Pietro Zullino, scrisse di “imprevidenza, confusione, improvvisazione e ritardi che resero caotica lʼopera di soccorso alle vittime, mentre le autorità tenevano inconcludenti riunioni”. «Non è ancora possibile stabilire cosa è successo quaggiù alla natura e agli uomini.» - disse Zullino nel suo pezzo per Epoca - «La catastrofe ha sconvolto i cervelli: tutto, dal salvataggio dei feriti allʼassistenza ai sinistrati, tutto, in questo triangolo della morte, è avvenuto sotto il segno della confusione.». Il giornalista, dopo aver trascorso una settimana nelle zone sconvolte dal terremoto, disse che Montevago, ad esempio, era un quadrato di rovine avente lato di 200 metri. Una settimana non bastò a ripulire nemmeno qualche strada, non vennero rivoltati i mattoni tufacei né frugati tutti gli anfratti. «Da Montevago il vento diffonde un lezzo dolciastro, spaventoso, insopportabile. Sono i cadaveri delle persone uccise di sorpresa dal terremoto. Ma anche i corpi di uomini, donne e bambini che le macerie avevano sepolto senza uccidere, e che altri uomini non hanno potuto salvare per mancanza di
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mezzi. Qui, a Gibellina, Salaparuta, ovunque.».
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Alle tre e sei minuti di quella notte Montevago si sbriciolò letteralmente; solo verso l’alba fu il comandante dei carabinieri di Sciacca a rendersi conto della gravità della situazione. Poi vigili del fuoco operarono i primi salvataggi, pur con scarsi mezzi, aiutati persino da scouts. Nella giornata di lunedì accorsero un po’ tutti sul luogo del disastro: Carabinieri, polizia, Croce Rossa, servizio civile, gruppi scouts e studenti, compagnie di soldati e pompieri. Giunsero anche automezzi, ambulanze, telecamere e cineprese. «Ma non si scava! A Montevago come a Gibellina ci sono dei vivi sotto le macerie. Ci sono bambini che gridano aiuto. Ma non si fa niente per salvarli. Si può chiamare salvataggio lʼopera di cento militari che per le prime 24 ore non hanno avuto a disposizione neanche un piccone e un badile a testa?». Zullino è molto critico: dice dell’assurda iniziativa delle “tendopoli invernali di montagna”, e gente che s’azzuffava alla conquista d’una coperta e un pezzo di pane. «Uno spettacolo indegno. Dal generale naufragio organizzativo si salvano i soliti volontari civili e i gruppi organizzati stranieri.» - e poi ancora, un’assurdità dietro l’altra «Quarantasei autobus urbani sono partiti da Palermo alle 16 di martedì (cioè soltanto 25 ore dopo il disastro) e hanno raggiunto vuoti le zone di destinazione. Ciò mentre militari, civili, materiale e vettovaglie aspettavano sui marciapiedi che qualcuno li trasportasse verso i paesi colpiti.». Insomma, pare che gli autobus, piuttosto che al trasporto dei sinistrati, divennero squallide roulottes dove centinaia di persone dormirono in attesa d’una sistemazione precaria in tenda. Pare poi che gli ospedali di Palermo ricevettero i primi feriti solo due giorni e mezzo dopo la tragedia…«La macchina dei soccorsi, partita male, non ha poi saputo trovare il ritmo giusto (…). Alle 10 di lunedì 15, mentre centinaia di corpi erano sotto le macerie, le cifre non ufficiali fornite dalle autorità parlavano di 17 vittime». Poi Zullino conclude il triste racconto: «Non essendo pronto un piano globale per le situazioni dʼe-
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paura e la confusione. Comandavano tutti e non comandava nessuno.».
mergenza, si calcolava la portata del disastro in base alle richieste dʼaiuto che riuscivano a pervenire (ma da quei paesi ormai cancellati non si poteva né scendere né telefonare). Per questo nessuno capì subito che la catastrofe era gigantesca. Poi, di fronte allʼincredibile realtà, dilagò la
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Il “rimuginare scandalizzati” sugli errori e sulle carenze del Belice - nei primi anni ’70 - servì da sprone ad organizzare un sistema di protezione civile che non fosse soltanto un puro soccorso urgente post evento. Nacque la moderna protezione civile italiana, con un papà come Giuseppe Zamberletti: primo Ministro per il Coordinamento della Protezione Civile; commissario straordinario sui sismi del Friuli (1976) e dell’Irpinia (1980). A Zamberletti si devono: l’introduzione del concetto di previsione e prevenzione (distinte dall’attività di soccorso); l’organizzazione del servizio nazionale e la valorizzazione degli enti locali e del volontariato. E’ merito dell’ex ministro anche l’avvio della riforma che porterà all’emanazione della legge 24 febbraio 1992 n°225. Mancherebbe “soltanto” un ultimo tassello: la diffusione di presidi di presidi volontari di pompieri comunali (sul modello trentino, altoatesino e Mittel Europeo più in generale); tema per il quale Zamberletti si batte da quarant’anni. Ahinoi, corporativismi e presbiopia di diverse “figure” hanno rallentato – se non addirittura arrestato – quello che sarebbe un vero e proprio processo di civilizzazione, nulla di più, raggiungere i cittadini richiedenti soccorso tecnico in tempi quantomeno dignitosi.
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delusione: il giudice non ha fatto altro che ripetere quello che avevano detto i pm, senza curarsi degli errori giuridici e di fatto che la tesi dell’accusa recava con sè e che erano evidenti». Originata dall’esposto di un avvocato aquilano, Antonio Valentini, per conto di alcuni familiari delle vittime del sisma, l’inchiesta è divenuta di pubblico dominio il 3 giugno 2010 con l’emissione di sette avvisi di garanzia. Il 10 dicembre 2010 l’esordio in aula per l’udienza preliminare, conclusa con il rinvio a giudizio per tutti; il 20 settembre 2011 la prima udienza dibattimentale, con il giudice Billi che ha imposto Il Presidente Giorgio Napolitano un ritmo veloce. Dopo due anni, il 22 con i Professori Enzo Boschi ottobre 2011 è arrivata la sentenza e Franco Barberi di primo grado, esplicitata dal magistrato in 950 pagine di motivazioni lo RICORSI IN PPELLO DEPOSITATI CONTRO scorso 18 gennaio. «Spero che in Appello non ci sia una visione unilaterale - aggiunge l’avvocato Biondi, LA SENTENZA DI CONDANNA AI MEMBRI ex ministro della Giustizia - i processi si fanno stabilendo prove ed elementi, non per trovare colpevoli a OMMISSIONE RANDI ISCHI DELLA ogni costo». «I nodi su cui ci batteremo sono molti - conclude Petrelli SISMA Abruzzo (Il Messaggero) - Con il deposito dei in particolare l’esistenza di un effettivo nesso causale tra primi quattro ricorsi in Appello comincia la seconda fase le valutazioni scientifiche emerse nel corso della riuniodel processo alla commissione Grandi rischi. I sette ne e il comportamento dei cittadini». componenti sono stati processati e condannati a sei anni lo scorso 22 ottobre per omicidio e disastro colpoInterventi & Repliche si, con l’accusa di aver sottovalutato il rischio sismico e dato false rassicurazioni agli aquilani, causando la morte L’esperienza alle Isole Pontine più che positiva di una trentina di loro. Gli avvocati di quattro condannati hanno presentato l’istanza di impugnazione della senell’ultimo numero del 2012 di VFV abbiamo scritto del tenza del giudice Marco Billi. Si tratta degli avvocati presidio di soccorso dei vigili del fuoco volontari romani Alessandra Stefano (che assiste Gian Michele Calvi), nell’Arcipelago Pontino. I volontari impegnati, quelli delle sedi Roberto Petrelli (Franco Barberi), Alfredo Biondi di Montelanico, Nemi e Anguillara Sabazia. Quest’ultimo (Claudio Eva) e Franco Coppi (Giulio Selvaggi). I ricorsi distaccamento volontario è forzatamente non operativo a sono stati depositati dai legali nelle rispettive sedi, ai tricausa d’uno sfratto, abbiamo quindi approfittato dell’articolo bunali di Pavia, Genova e Roma, e le carte saranno sucdi Federico Cecchetti per ri-denunciare l’incresciosa situaziocessivamente trasmesse alla Corte d’Appello ne. La relazione di come fu gestita (o meglio non fu) la vicendell’Aquila, dove verrà celebrato il processo. Nei prossida a tutti i livelli (Dipartimento, Capo del Corpo, Comando mi giorni anche gli avvocati Marcello Melandri (per Enzo Provinciale), non è da attribuire, tuttavia, all’articolista. Boschi) e Filippo Dinacci (per Bernardo De Bernardinis e Mauro Dolce) dovrebbero presentare le rispettive Cecchetti intendeva infatti raccontare (solo) d’una sperimenistanze, completando il quadro. «Un errore da parte di tazione positiva svolta col concorso dei VVF volontari romani un giudice si può accettare, quello che è inaccettabile è alle Isole; esperienza che porterà – con tutta probabilità – ad una condanna dovuta a superficialità e approssimazioistituire distaccamenti volontari presidiati da personale resine», afferma l’avvocato Stefano, motivando il ricorso, dente. Ce ne scusiamo con l’autore dell’articolo e coi lettori. sottolineando che «leggere la motivazione è stata una
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DE PAOLI, ADDIO CARICO DI RICONOSCENZA Settantasettenne, cinquanta dʼimpegno e passione civica a tutto tondo: dalla politica al sociale. Eʼ stato presidente dellʼANVVFV oltre che fondatore. Un Duomo gremito ha dato lʼaddio allʼOnorevole. I vertici del Corpo Nazionale e della nostra Associazione hanno voluto rendere omaggio al primo Presidente dei VVF volontari italiani. Manifestazioni di cordoglio dal neo-presidente Roberto Mugavero, oltre che tutto il direttivo, e dal Presidente dʼOnore Gronchi. a cura di Gian Carlo Nicoli (*)
FELTRE (Belluno) Venerdì 11 gennaio è deceduto il Geom. Paolo De Paoli, fondatore e primo Presidente della nostra Associazione Nazionale VV.F. Volontari, da diversi anni Presidente Onorario. Il suo impegno a favore della comunità in particolare nella nostra provincia, nel campo del volontariato e politico è conosciuto da tutti. Seppur da tempo ricoverato in gravi condizioni, lottando con i postumi d’un ictus, lascia un grande vuoto. Fu sottosegretario, consigliere comunale per otto mandati, oltre che assessore al bilancio e lavori pubblici. Particolare ricordo a Longarone dove al comando dei Vigili del Fuoco volontari - nei primissimi momenti della notte del 9 ottobre 1963 e nei giorni successivi - ha coordinato i soccorsi nell’immane tragedia del Vajont. L’On. De Paoli, proprio nella visita del Presidente della Repubblica Ciampi, a Longarone ha ricevuto la nomina di Gr. Ufficiale. La cerimonia per le esequie di Paolo De Paoli s’è svolta in un duomo affollato presente tutta la cittadinanza, rappresentanti le istituzioni, associazioni di volontariato, sportive, rappresentanti, in carica ed ex, politici Nazionali e Regionali oltre a vari Sindaci, Presidenti di Comunità montane, Forze dell’Ordine. Presenti i responsabili Provinciali della Protezione Civile e del Club Alpino Italiano. Gli Alpini - con una rappresentanza anche Nazionale erano presenti con vari gruppi ed hanno fornito un numeroso picchetto d’onore. Presente i gonfalone di Feltre, lo stendardo di Longarone è stato portato da due VV.F. Volontari del locale distaccamento. La Santa Messa è stata concelebrata da otto parroci tra i quali uno Spagnolo al seguito di una rappresentanza di Vigili del Fuoco di Barcellona. Il Comando Provinciale di Belluno ha presenziato in forze: erano presenti il Comandante e due funzionari oltre al personale
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Permanente e volontario. Vigili che hanno formato un picchetto d’onore, e un plotone di capi squadra ha portato il labaro del Comando. Vari distaccamenti volontari hanno portato le loro bandiere e stendardi, così pure l’Ass. Naz. Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale. E’ stata inoltre schierata al centro della chiesa una doppia fila di Vigili con alla testa due Ufficiali volontari. Presenti i VV.F. Volontari Trentini e molti VV.F. in congedo e l’ex Consigliere nazionale (ANVVFV) Paolo Volpi. La rappresentanza dei VV.F. è stata comunque ad altissimo livello essendo presenti il Capo del Corpo Nazionale, Alfio Pini, venuto appositamente da Roma, il nuovo Direttore Interregionale e tutti i Comandanti Provinciali del Veneto. (*) Nicoli è funzionario volontario del CNVVFV, attivo da sempre in Associazione Nazionale (è stato consigliere nazionale per diversi mandati); rappresenta da sempre i vigili del fuoco volontari del Bellunese. Superstite del Vajont, è poi entrato come volontario nel Corpo Nazionale operando nel distaccamento di Longarone.
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La presenza del gonfalone civico a una cerimonia funebre al di fuori del proprio Comune non è una cosa usuale, ma nel caso del funerale dellʼufficiale dei vigili del fuoco volontari Paolo De Paoli, in Cattedrale a Feltre, la presenza del gonfalone del Comune di Longarone, portato da due vigili del fuoco, con la rappresentanza del vice Sindaco, è stato un doveroso segno di riconoscimento e di ringraziamento.
Paolo De Paoli è intervenuto subito, con i vigili di Belluno e Feltre, nella notte del 9 ottobre 1963 e come più alto in grado, ha coordinato lʼopera di soccorso fino alla mattina, fino quando arrivarono altre squadre da più lontano. La sua presenza è continuata, in vari modi, per tutto il periodo in cui i vigili sono stati operativi nella zona del Disastro del Vajont. Lʼimpegno a favore di Longarone è continuato nel tempo, per i vigili del fuoco volontari, con il riavvio del gruppo, con il capo, Aldo De Col, fino allʼapertura del nuovo distaccamento, il 5 ottobre 1969. Nellʼoccasione si tenne il primo congresso nazionale dei vigili del fuoco volontari, con la collaborazione organizzativa di Italo Rossi e venne fondata lʼAssociazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari con Paolo De Paoli eletto primo presidente. Da parlamentare e da sottosegretario al tesoro è sempre stato vicino a tutta la comunità nellʼopera di ricostruzione. Longarone lo ricorda per il caloroso e fraterno saluto al Presidente della Repubblica, Ciampi, in occasione della sua visita e lʼamichevole abbraccio finale, ideale unione tra la massima autorità dellʼItalia e tutta la popolazione colpita dal Vajont.
Lʼultima presenza ufficiale di De Paoli a Longarone è stata in occasione della cerimonia di conferimento della Cittadinanza onoraria ai vigili del fuoco italiani, quando, con lʼabilità oratoria che lo ha sempre contraddistinto, ha fatto il suo discorso come vigile che aveva partecipato di persona al soccorso, facendo rivivere, dopo tanti anni, i momenti del Disastro. Era sempre presente alla cerimonia del 9 ottobre, come uno di casa, come un cittadino onorario, non come ospite occasionale. Proprio come un importante cittadino, Longarone con il suo gonfalone civico, con il vice sindaco, con alcuni vigili del fuoco volontari e tante persone - ha voluto salutare il lʼamico, Paolo De Paoli.
Agostino Sacchet
Paolo De Paoli, nella cerimonia del conferimento della cittadinanza onoraria ai vigili del fuoco italiani. Longarone (sabato 2 ottobre 2010)
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vedere, seppur in tempi di revisione della spesa e recessione, tanto che il capo distaccamento Sandro Beretta ha risposto con un ghigno - «State pur certi che non ve le avremmo rese». E’ poi toccato al comandante provinciale De Palma portare un saluto; dirigente prossimo al trasferimento in altra provincia o ad altro incarico. Questa una delle pecche d’un unico Corpo Nazionale; ad ogni cambio di vertice occorre infatti tornare a spiegare chi siamo e cosa facciamo. De Palma ha detto che, durante il viaggio in treno verso Romano Lombardo, aveva preso in mano il DPR 76/2004 e sottolineato con un pennarello i punti critici. Ha poi elogiato – come ovvio quando si va in casa dei volontari – l’impegno in favore della comunità ed il tempo tolto alle famiglie e al proprio lavoUn’Associazione “nuova” che, prioritariamente, baderà a ben amministrarsi. ro, e poi a fatto riferimento a la forUn Ente Giuridico che – pur necessitando d’un riordino – non getterà via tuna di esserci (ed in effetti – tra l’operato d’oltre quarant’anni di attività. Giro di vite sulle “oblazioni” al norme per il reclutamento, la formazione e lʼavanzamento, sempre Ministero, e seria intenzione di svolgere attività (propria) di Protezione Civile; più restrittive – essere VF volontainiziativa vista favorevolmente anche dall’ex Ministro Zamberletti. rio è proprio una fortuna, quasi un miracolo!). Il presidente Mugavero, dopo aver a cura di Antonio Ascanio Mangano ringraziato gli intervenuti, ha subito dato il via ai lavori del Consiglio recentemente insediato, entrando nel vivo delle probleRomano di Lombardia (Bergamo) – Nella caserma simmatiche: «Eʼ corretto ricordare a tutti che bolo d’operosità, ma anche di assurdità, sabato sedici lʼAssociazione non è del Ministero o alle dipendenze febbraio si sono riuniti gli organi collegiali della nostra di questʼultimo. Indipendentemente da divise, DPI, Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari. Sede automezzi, siamo un ente giuridico e abbiamo il emblematica, quella di Romano, perché il fabbricato è dovere di far funzionare al meglio questo sodalizio. stato assoggettato al pagamento dell’IMU (costruzione Sia LʼAssociazione lo strumento con cui arrivare eretta, tra l’altro, dagli stessi volontari locali, ne parliamo allʼobiettivo.». a pag. 14 NdR). E’ poi toccato al vicepresidente Luca Bonello illustrare Il saluto di benvenuto è stato quello del primo cittadino, l’attività di analisi della situazione statutaria/contabile Michele Lamera – introdotto dal capo distaccamento dell’ANVVFV, anche perché lo statuto associativo non - che ha omaggiato il presidente nazionale Mugavero sarebbe più adeguato all’attuale norma. Il giovane vice di dʼuna medaglia con lʼeffige del primo comandante dei Mugavero ha subito rappresentato la necessità di rivolPompieri Volontari di Romano, Francesco Galbiati gersi ad un dottore commercialista che possa suggerire (1883). Ha poi preso la parola Romualdo Natali, consiun corretto processo di rassetto: «Attenzione, non sʼingliere provinciale che ha ribadito il supporto (morale) tende stravolgere un sistema consolidato da quadella Provincia di Bergamo nei confronti del volontariato rantʼanni dʼattività, ma accompagnare in un percorso VVF. Un po’ in imbarazzo ha dichiarato: «Non sono previdi riordino. Occorre, sotto la guida dʼun professionisti stanziamenti – ahinoi – per quest’anno, posso però sta – che ci assista in maniera continuativa, almeno garantirvi che il comodato gratuito delle termocamere, in in questa prima fase – sfruttare le sinergie, fare sisteuso ai distaccamenti, resterà in essere anche per il ma.». 2013.» - un po’ poco come “stanziamento” a voler ben Mugavero ha ripreso un attimo la parola per ribadire che
Il nuovo direttivo ANVVFV ha le idee chiare
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è sbagliato un utilizzo dell’ANVVFV come strumento per il finanziamento del Corpo Nazionale: «Io non mi presto a fare nessun tipo dʼoblazione…se lʼAssociazione non è coinvolta. Spesso la voglia di far crescere il nostro volontariato ci fa passare per semplici.». Bonello – viste anche le norme sempre più stringenti su procedure di donazione/immatricolazioGronchi presenta a Zamberletti Bonello e ne d’automezzi–suggerisce che Fagioli; l'ex Ministro plaude all'istituzione lʼAssociazione si faccia “consudi Unità Operativa di ProCiv ANVVFV lente” al fine di supportare sezioni, delegazioni, distaccamenti, per districarsi nel mare di burocrazia: «In periodi di scarsità di fondi, la momento che il personale volontario (al pari di quello pernostra forza sono anche i 15/20 milioni di euro donamanente) dipende proprio dal Capo del Corpo Nazionale. ti, di fatto, allʼAmministrazione, per tramite del nostro Reazione, quella di Pini, dovuta forse al recente incarico sodalizio, negli ultimi 7/8 anni.». - quale commissario per l’ILVA – che lo vedrebbe decenIl segretario generale Marangoni ha poi letto il trato a Taranto, e l’avvicinarsi della quiescenza. testo d’una lettera – poi approvata all’unanimità dal consiglio – da inviarsi a tutte le sezioni provinciali: «Occorre Aperture allʼANVVFV, invece, dal “lato prefettizio” del incrementare le sinergie nel rivisitare le procedure Dipartimento: il prefetto Carla Cincarilli (Direzione amministrative, indicheremo procedimenti e linee Centrale per le Risorse Umane) – nell’incontro col ns. guida da seguire soprattutto nei rapporti “accesi” comitato di presidenza – avrebbe accennato ad una dalle sezioni provinciali in nostro nome.». bozza (parallela a quella di Pini?) di riforma del DPR
Il vicepresidente (senior) Rolando Fagioli, ha relazionato sull’incontro al Viminale col Capo del Corpo, a fine gennaio: «Un incontro cordiale di oltre due ore dove Pini ha comunicato che – mentre noi ci accapigliavamo e facevamo girare una bozza di “regolamento” – egli aveva già presentato, ad aprile, una propria versione del nuovo DPR 76/2004» - i contenuti sempre i medesimi: via i gradi e le qualifiche a tutti i volontari (li hanno persino i boy scout ma ai VVFV farebbero male...); ritorno a quadri separati A/B, ed eliminazione dei pagamenti, ovviamente soltanto per gli appartenenti all’elenco B, cioè noi volontari dei distaccamenti. Fagioli ha poi concluso, sorridendo: «Per finire abbiamo comunicato al capo che era nostra intenzione avvicinarci allʼattività di Protezione Civile e “aprire” alla rete ProCiv anche per il reperimento di fondi, oltre che per poter partecipare ad attività di soccorso su calamità. Beh, diciamo che Pini è rimasto un poʼ spiazzato…». L’ex Ministro Zamberletti – che ha voluto incontrare a Milano i vertici della ANVVFV accompagnati dal Presidente D’Onore Gronchi – s’è mostrato molto favorevole all’iniziativa, commentando con un “finalmente!”. Tornando ai palazzi romani, in merito alle (solite) criticità su corsi di formazione e iscrizioni d’aspiranti VF volontari negli elenchi, Pini ha suggerito di attendere lʼinsediamento del nuovo governo, e rivolgersi direttamente ai politici/governanti. Una risposta sui generis, dal
76/2004, documento che però – pare ovvio – verrebbe dapprima presentata alla “commissione mista” (Dip./Ass.ne) prima d’un eventuale percorso d’emanazione. Ed è sempre la “sponda” senza divisa del Dipartimento ad essere favorevole allo sviluppo della componente volontaria del Corpo («Mica si penserà che il CNVVF possa avere distaccamenti permanenti in tutta Italia? Non ci sarebbero abbastanza fondi, e poi i permanenti hanno altro da fare…») (intendendo i gruppi specialistici ndr)..
Da Roma s’è tornati a Romano dove Bonello ha presentato un elenco di quindici mansioni da distribuire tra i consiglieri ma, visto il lavoro da fare, s’è deciso – sempre all’unanimità – di coinvolgere anche probiviri e revisori.
Ha poi preso la parola Maurizio Marchetti Morganti (Ufficio Cerimoniale e Protocollo della ANVVFV) che, su richiesta del presidente, ha illustrato il sistema premiale associativo istituito ormai ventʼanni fa: «Visto lʼinteresse di molti alle nostre benemerenze, occorrerà muoversi – anche se sarà difficile – per far sì che diventino “nastrinabili” così come lo sono quelle della CRI». E’ sempre Marchetti l’incaricato per l’ideazione d’una uniforme di rappresentanza della ANVVFV: «Lʼingegner Angelucci ha già preparato dei bozzetti; sʼè pensato ad un abito blu con bottoni dʼoro, cami-
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cia bianca, cravatta rossa, ed un cappello kepi». Marangoni ha poi ricordato che: «Al fine d’essere finalmente presenti nel sistema nazionale di Protezione Civile, occorrerà individuare figure che seguano questo specifico settore, anche interfacciandosi col DPC e altri, prendendo spunto dalle sezioni di ProCiv già operanti come Ancona, Trieste e Udine.». Sono inoltre state individuate alcune macroregioni che verranno affidate a consiglieri e vicepresidenti; ma sono previste anche figure che seguiranno rapporti col Dipartimento (quello dei VVF) in merito a formazione e patenti. Idem per dispositivi di protezione individuale e uniformi. Bonello ha poi ribadito che sarà adottato un rapporto di «non belligeranza nei confronti della componente discontinua; se li assumessero tutti domani saremmo ben contenti ma, sia chiaro, non spenderemo una parola per questo. Ne spenderemo un milione per lʼapertura di nuovi distaccamenti volontari, invece.».
Il consigliere comasco Sergio Aureli ha illustrato il lavoro svolto per lʼeventuale stipula dʼuna assicurazione integrativa che possa coprire i volontari anche “in itinere” - dal suono dellʼallarme sino allʼarrivo in caserma (non è chiaro se questo tipo di copertura sia assicurato dalla polizza ministeriale). Detto contratto supplementare, servirebbe anche ad aumentare i massimali in caso di sinistro grave, onde evitare che – ad esempio in caso di morte del conducente “colpevole” – le cifre da risarcire si riversino a caduta sugli eredi.
il console Marchetti durante il suo intervento, seduto il dottor Miletti presidente della neo-sezione riminese. il Comandante Prov.le De Palma Mugavero, Marangoni e Bonello (in piedi).
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E’ stata poi approvata la costituzione delle sezioni provinciali di Enna, Messina, Pisa e Rimini. Massimiliano Miletti, neo-presidente di quest’ultima sezione ha illustrato quella che sarebbe la prima attività della nascente “rappresentanza rivierasca” della ANVVFV: «Noi romagnoli siamo gente che pensa anche allʼaspetto goliardico, intendiamo organizzare unʼoperazione simpatia che serva ad avvicinare nuovi adepti al nostro sodalizio.». Miletti ha intenzione di mettere in campo la nazionale di calcio della ANVVFV ed avrebbe già pensato ad uno sponsor tecnico oltre a diversi supporter. Il segretario Marangoni (sorridendo) s’è chiamato fuori quando qualcuno s’è posto la domanda sui futuri giocatori; lo scrivente s’aggrega a Fabio, non essendo avvezzo a giuochi che prevedano l’utilizzo d’una palla o pallina che sia.
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TARGATO IL FUORISTRADA FOSSANESE
Un anno e mezzo a impolverarsi ma finalmente lʼautomezzo, acquistato grazie alle donazioni di fondazioni e della Strafossan, potrà circolare. La procedura d'immatricolazione ministeriale consta di ben 94 pagine. Lʼattiva sezione di Fossano della ANVVFV ha anche organizzato una pompieropoli a tema natalizio e ricordato Lucia. a cura di Massimo Bozzano
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uel Ford Ranger, acquistato più d’un anno e mezzo fa grazie al contributo della Strafossan, Fondazioni Cassa di Risparmio di Fossano e Cassa di Risparmio di Torino, era restato a lungo in autorimessa a prendere la polvere. S’era anche rischiato che prendesse l’acqua, la grandine e la neve, perché “si diceva” che - in quanto non immatricolato e, di fatto, non preso in carico dal Comando Provinciale dei vigili del fuoco – non potesse neppure restare parcheggiato in rimessa e dovesse restare in strada. Alla presenza di autorità cittadine, dei vertici della sezione di
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private, modelli sub 1, 2, 3, 4, libretto di manutenzione…insomma, si rischia di perdersi. I proventi delle prossime iniziative dell’ANVVFV di Fossano, andranno a finanziare l’acquisto di nuovi cercapersone e di una “cella” aggiuntiva per lo strumento rilevatore del campo d’esplosività, un’apparecchio sempre più usato dalle squadre VVF in interventi con presenza di gas e liquidi infiammabili, nonché malfunzionamenti di apparecchi per la produzione del calore (con rilascio di monossido di carbonio letale). Domenica 23 dicembre, nonostante il tempo limitato al pomeriggio, la “concorrenza” del mercato sul viale Bra, e l’attiguo concerto della banda alle 16.30, è stato come sempre un successo fare giocare I bambini a fare i pompieri. Per la prima volta presente anche un Babbo Natale con tanto di elmo da VF (un vecchio modello, il violino). Le festività natalizie sono anche state occasione per ricordare Lucia – scomparsa recentemente – una signora buona e generosa con una passione immensa per i pompieri volontari fossanesi. A Santa Barbara del 2009 era orgogliosa e felice d’aver potuto preparare una cioccolata per tutti i bimbi che visitavano la caserma (foto). Fossano della ANVVFV, il mezzo di soccorso è finalmente stato inaugurato. Era presente anche il vicepresidente nazionale Luca Bonello, in rappresentanza del nostro sodalizio.
Non è la prima volta, nellʼintera penisola, che fuoristrada, furgoni, APS e ABP restano bloccati in attesa dellʼindispensabile targa VF. Non sempre ciò è dovuto a negligenza, sarà anche perché il documento che regolamenta le donazioni (Direttive per lʼacquisizione di autoveicoli, natanti, materiali ed attrezzature ceduti al CNVVF a seguito di donazioni e di comodato dʼuso) consta di ben 94 pagine. Tra lettera dʼintento, verbale dʼaccertamento, foglio matricolare, dichiarazione di conformità, certificato dʼorigine, certificato di corretta installazione…parere vincolante ed obbligatorio; passando per decreto dʼaccettazione, scritture
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denti già iscritti negli elenchi del personale volontario del Corpo Nazionale VVF, trovando parere favorevole nell’Amministrazione Comunale di Carini, nello specifico del Sindaco Giuseppe Agrusa, ripescarono l’impolverato progetto che prevedeva di rendere ancora più sicuro il territorio, istituendo un’eventuale Distaccamento Volontario dei vigili del fuoco. Traguardo raggiunto lo scorso 28 febbraio con “l’attivazione” del Distaccamento di Carini, composto da 37 volontari, che dedicheranno il proprio tempo “liberato” al SOCCORSO TECNICO URGENTE nei comuni di CARINI, CAPACI, ISOLA DELLE FEMMINE, TORRETTA, CINISI E TERRASINI, un comprensorio di circa 82.000 abitanti. «E’ passata tanta acqua sotto i ponti – ha dichiarato Federico Girgenti, giovane volontario promotore del progetto - durante questo percorso, oltre agli Ufficiali competenti del Comando di Palermo, nella figura in primis del Comandante Gaetano Vallefuoco e dell’Ing. Giuseppe Merendino, dobbiamo riconoscere l’impegno del NOSTRO funzionario Volontario Giuseppe A distanza di quasi mezzo secolo non è ancora chiaro chi Parrinello, ora Vice Presidente abbia ucciso la Baronessa, “svelati” invece i nomi di quei Nazionale. Giuseppe, grazie alla sua temerari che – spending review penzolante sulla capoccia lunga esperienza, ha seguito e consihanno dato vita al nuovissimo presidio di pompieri volontari di gliato il piccolo gruppo di VVFVV resiCarini, nel Palermitano. denti, che nel contempo si è stretto volontariamente - a scopo del tutto graa cura del nostro inviato a Palermo tuito e senza rivendicazione alcuna - alla realizzazione del “Progetto”». CARINI (Palermo) La forza del Gruppo, sbattendo contro il muro della spendingCi son voluti 450 rewiew, ed in mancanza di una struttura Pubblica hanno “insieanni per riaprire il “cold case” della Baronessa Laura Lanza, me” coinvolto l’intera popolazione nella partecipazione al assassinata dal padre perché trovata a letto con l’amante, bando di gara che l’Amministrazione aveva prontamente nella stanza del Castello che tutt’oggi domina l’abitato. Un indetto nella speranza di trovare un locale idoneo delitto d’onore (reso celebre da uno sceneggiato RAI nel Grazie alla particolare disponibilità dell’Azienda del 1975). Tre anni fa il sindaco Gaetano La Fata decise di riprenCommendator Picone (aggiudicatario del bando) impegnato dere le indagini, affidandosi ad un team di criminologi: ad uccigià nel Sociale anche a livello Internazionale. L’imprenditore ha dere la baronessa potrebbe essere stato il marito e non il messo a disposizione un antico immobile, originariamenpadre; a quest’ultimo era consentito uccidere figlia e amante te nato per la produzione di succo di limone. Il canone se colti in flagranza. Il nuovo sindaco – Giuseppe Agrusa – non mensile richiesto per la locazione è considerato simbolico, per sarà ricordato per una “riapertura” ma di certo lo sarà per una via della strategica posizione commerciale. Ma in un periodo di storica “apertura”, quella del locale distaccamento di vigili del drammatica austerità restava irrisolto il è problema dell’adefuoco volontari. guamento.
FINALMENTE DI
I
POMPIERI
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Nel lontano settembre 2010, Francesco Vitale e alcuni resi-
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«Prendendo a CUORE l’importante decisione, per sei mesi di
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fila, i lavori sono stati gestiti in ogni sua parte dagli stessi Volontari, che hanno messo a disposizione gratuitamente, la propria professione lavorativa - chi non ne aveva una l’ha imparata sul campo - trasformandosi in imbianchino, impiantista, muratore…senza mai dimenticare le MOGLI che ci hanno sorretto evitando 28 divorzi!». Ha poi detto il sanguigno Girgenti che, alla domanda se tutto fosse filato così liscio, ha risposto con un sorriso a denti stretti: «Come in ogni favola che si rispetti, non Da sx: vfv Guddo, vfv Castelluccio, Sig.ra Picone, sono mancati momenti d’involontarie ing. Merendino, vfv Testagrossa, Sig. Picone, vfv incomprensioni anche a livello istituzioBosco, Comandante Vallefuoco, Sindaco Agrusa, nale, dettate da tante pressioni esterne vfv Vaglica, vfv Vitale, vfv Girenti, csq. Randazzo, ma presto sanate. Così come l’abbonvfv Milazzo, vfv Lo Bianco danza di personaggi oscuri abituati a strisciare tra le ombre, pronti a salire sul carro dei vincitori. Situazioni e persone che credo non manchino in nessuna realtà comune.» Poi, con un pizzico di commozione e col cuore pieno d’orgoglio, Federico ha così concluso: «Mi sento di citare la lettera del commendator Picone indirizzata al Comando Provinciale di Palermo, menzionando gli uomini che in questi anni hanno cementato un legame quasi fraterno dividendo ansie, incertezze e tanto sudore. Ragazzi che non possono fare altro che essere ORGOGLIOSI per aver dato il meglio con professionalità, portando a compimento il tanto desiderato DISTACCAMENTO VOLONTARIO di Carini che veglierà sulla sicurezza di oltre 80mila abitanti.».
l'ex "limonificio" ora caserma.
il Castello - quello del delitto della BAronessa - domina l'abitato di Carini - foto di Giovanni Battaglia - da flickr
da SX Girgenti, Parrinello, il ns. direttore Mangano ed il Presidente d'Onore Gronchi
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Verso il Congresso Mondiale
“CBRNe Science & Consequence Management” 2013 Presentato dallʻOsservatorio Sicurezza e Difesa CBRNe italiano, in collaborazione con lʼAssociazione Nazionale Vigili del Fuoco volontari, ed il CSCM, il Congresso Mondiale “CBRNe Science & Consequence Management” che si svolgerà in Croazia dal 13 al 19 Aprile 2013. a cura di Roberto Mugavero*
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aspetti scientifici, metodologici e tecnologici, politiche e strategie ed effetti e conseguenze del terrorismo e degli eventi non-convenzionali anche alla luce della base di conoscenze acquisite durante i precedenti Congressi Mondiali.
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Congresso, organizzato con il patrocinio del Governo e del Presidente della Repubblica della Croazia, rappresenta il seguito della serie di Congressi “CBMTS-Industry World Congress of CBRN Threats and Terrorism”, incontri annuali di riferimento per il settore, a livello mondiale, già da quasi un decennio.
L’evento, che costituisce anche la ventesima edizione della serie di incontri CBMTS (Chemical and Biological Medical Treatment Symposia), è specificamente focalizzato sulle tematiche relative al terrorismo, agli attacchi e agli eventi con coinvolgimento di agenti chimici, biologici, radiologici e nucleari, alle metodologie, sistemi, capacità, risorse e contromisure per la loro prevenzione, mitigazione e gestione nonché alle tematiche relative alla controproliferazione e alle Armi di Distruzione di Massa. Tutto ciò con l’obiettivo di consolidare a livello scientifico, tecnico e politico, anche attraverso attività di confronto, dibattito e scambio di studi, esperienze e lezioni apprese, la consapevolezza del rischio, delle problematiche e delle azioni da intraprendere in tema di minaccia CBRN.
A tale proposito, i principali argomenti e focus presenti nell’ambito dei lavori congressuali, divisi per settori, saranno i moderni metodi di rivelazione ed identificazione delle sostanze CBRNe (C)hemical, (B)iological, (R)adiological, (N)uclear and (E)xplosive - la protezione individuale e collettiva, la decontaminazione, la valutazione e mitigazione di effetti e conseguenze, le metodologie ed i trattamenti medici e le correnti e future strategie per lo sviluppo di un approccio sistemico, integrato, comprensivo, globale e multidimensionale nell’ambito della cooperazione civile-militare per la risposta alle sfide date dai nuovi scenari di minaccia. Quest’ultimo settore, in particolare, vedrà l’Osservatorio Sicurezza e Difesa CBRNe e l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco volontari
Il Congresso indagherà quindi
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attivi in prima persona quali “Session Chairman“. I lavori ospiteranno inoltre, come da tradizione, una speciale sessione pre-congressuale costituita dall’“OPCW International Workshop on Information Technologies for Safety Systems & Crisis Management in the Chemical Industry”, promosso dall’Organizzazione Internazionale per la Proibizione delle Armi Chimiche – OPAC, che si terrà nei giorni 13 e 14 Aprile 2013 ed al quale potranno assistere tutti i partecipanti all’evento. ll Congresso ed i workshop prevedono la presenza di esperti, provenienti da circa 50 paesi del mondo, nei campi dell’ingegneria, della chimica, della fisica, del nucleare, della medicina, della tossicologia, delle scienze biochimiche, della bio-tecnologia e di altri settori scientifici e tecnologici, esponenti delle Forze Armate, delle Forze dell’Ordine e di strutture, enti ed organizzazioni pubbliche e private coinvolte nella Protezione Civile, nella Difesa Civile e nel Rischio CBRNe nonchè di specialisti, studiosi e
tecnici attivi nel settore. Termini e procedure riguardanti la sottomissione dei Paper, così come ogni altra informazione utile per la partecipazione all’evento, sono consultabili sul sito ufficiale del Congresso all’indirizzo: http://www.cscm-congress.com Per maggiori informazioni sul Congresso possono essere contattati anche i seguenti recapiti: +39-06-72597278, e-mail info@osdife.org *Presidente Associazione Nazionale Vigili del fuoco volontari
Evacuazione (simulata) feriti in ipotetico attacco terroristico in metropolitana. Montaggio d'una doccia di decontaminazione da parte di personale VVF. Uomini e mezzi nucleo NBCR VVF Milano in attività esercitativa. L'attacco terroristico (simulato) alla fermata Cadorna MM fu poi derubricato a "convenzionale".
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L’evento, organizzato dall’Istituto Osdife e dal Dipartimento di Ingegneria Elettronica, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco volontari, ha suscitato un notevole interesse e visto la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private operanti nel campo della sicurezza e della difesa.
“Lectio Magistralis”
I lavori della Conferenza hanno visto la loro apertura con una “Lectio Magistralis” tenuta dall’On.le Giuseppe Zamberletti, Presidente Onorario di Osdife, il cui intervento si è incentrato sulla necessità di realizzare, nell’ambito del sistema per la sicurezza territoriale del nostro paese, una più stretta sinergia ed integrazione tra le politiche ed attività di Protezione Civile e le politiche ed attività di Difesa Civile.
di Zamberletti alla conferenza
A tale proposito è bene ricordare come, nonostante l’Onorevole Giuseppe Zamberletti, laureato Honoris Causa in Ingegneria Civile presso l’Università di Udine, sia conosciuto principalmente per la sua attività nel campo della È sorta la necessità di realizzare, nell’ambito del sistema Protezione Civile, egli abbia partecipato, quale Sottosegretario all’Interno e per la sicurezza territoriale del nostro paese, una più stret- assieme al Presidente Francesco ta sinergia ed integrazione tra le politiche ed attività di Cossiga, alla riforma della Polizia e dei Servizi d’Informazione e Sicurezza e Protezione Civile e le politiche ed attività di Difesa Civile. abbia condotto fra l’altro, quale Sottosegretario agli Esteri nei Governi dal ns. inviato a Roma Cossiga, la trattativa per la collaborazione economica e la garanzia della neutralità della Repubblica di Malta. i è svolta a Roma il 19 dicembre scorso, presso
sull’integrazione civile/militare nei nuovi scenari di rischio
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la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma “Tor Vergata”, la Conferenza-Dibattito “Integrazione delle Capacità Civili e Militari per i Nuovi Scenari di Rischio Territoriale:un Approccio Cooperativo e Multidimensionale per la Gestione di Crisi ed Emergenze”.
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L’Onorevole Zamberletti ha anche fatto parte anche dell’Assemblea dell’Atlantico del Nord e della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi.
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Tale vasta e variegata esperienza maturata nel mondo della Sicurezza, della Difesa e dell’Intelligence è stata ricordata e rivissuta dall’Onorevole Zamberletti, in modo unico, suggestivo ed avvincente, all’interno del suo intervento partendo dagli incarichi quali Sottosegretario all’Interno e agli Affari Esteri durante il periodo del da sinistra Prof. Limiti, Prof. Mugavero, terrorismo e delle stragi, all’estate On.le Zamberletti, Prof. Blefari Melazzi del 1979 quando si occupò dell’operazione di salvataggio dei “Boat People”, profughi in fuga dal Vietnam occupato dal regime del Vietnam del Nord, con il coinvolgimento dell’incrociatore Andrea Doria, dell’incrociatore Vittorio Veneto e della nave appoggio Vesuvio (cosa che gli valse la nomina di Ufficiale della Riserva della Marina Militare). Poi la gestione delle grandi emergenze dei terremoti del Friuli, nell’anno 1976, e dell’Irpinia, nell’anno 1980, caratterizzate dall’utilizzo di circa 50.000 unità delle Forze Armate, per poi terminare a sinistra Ing. De Angelis (Ufficiale Addetto ai vari incarichi quali Ministro per il Coordinamento della VVF Vaticani), Ing. Massimi (Comandante Protezione civile con la creazione del Sistema Nazionale Scuola di Formazione Operativa VVF di Protezione Civile. Montelibretti), On.le Giuseppe Zamberletti, Ing. Nel suo intervento l’Onorevole Zamberletti ha poi sottolineato come oggi, le mutate condizioni politiche interne
Agresta (Direttore Centrale Formazione VVF), Prof. Mugavero
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sul sistema produttivo nazionale. A tale riguardo un plauso è stato rivolto dall’Onorevole Giuseppe Zamberletti agli organizzatori dell’evento che, operando in tale direzione, sta dimostrando idonee capacità e competenze per svolgere la funzione di catalizzatori per il confronto, il dibattito e lo scambio di idee ed esperienze tra i principali attori del settore sicurezza, difesa ed intelligence. Al termine dell’intervento vi è stata poi l’apertura del dibattito che ha visto l’intervento diretto di molti dei partecipanti attraverso un interessante ed appassionante contraddittorio, con il coinvolgimento dell’Onorevole Zamberletti, sulle tematiche emerse.
Prof. Mugavero, On.le Zamberletti.
ed internazionali, devono indurre un cambiamento nell’approccio della diffusione della cultura di protezione ed auto-protezione della cittadinanza anche mediante l’adozione di politiche, azioni e comportamenti atti a ridurre le conseguenze di una crisi o emergenza. Per questo, l’assenza di un intervento legislativo in materia di Difesa Civile, rappresenta oggi un “gap” da colmare anche attraverso una maggiore collaborazione con le strutture dell’intelligence e con i centri di studio e ricerca, universitari, istituzionali e privati, per lo studio, l’analisi, l’identificazione e la mitigazione di possibili potenziali minacce. L’osmosi tra Protezione Civile e Difesa Civile dovrà inoltre sopperire, sempre secondo l’Onorevole, anche in termini quantitativi alla carenza di risorse umane che, con la fine della leva obbligatoria, ha portato ad attribuire a corpi specializzati funzioni di rango inferiore che, seppur necessarie, evidenziano una sottoutilizzazione delle risorse più qualificate. L’assetto normativo, la cooperazione e il dialogo tra le diverse componenti del sistema sicurezza del paese saranno la risposta alle nuove emergenze sia nel campo della security che della safety, con sicure ricadute anche
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A seguire il Prof. Roberto Mugavero, docente nel campo dei rischi e della sicurezza territoriale, il Prof. Nicola Blefari Melazzi, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettronica, ed il Prof. Ernesto Limiti, Presidente del Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica, sono intervenuti illustrando alla platea attività ed iniziative svolte nell’ambito della protezione e sicurezza territoriale. A tale riguardosi è svolta anche la presentazione ufficiale del Master Universitario di Secondo Livello in “Sistemi e Tecnologie Elettroniche per la Sicurezza, la Difesa e l’Intelligence” organizzato dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”- Dipartimento di Ingegneria Elettronica e dall’Osservatorio Sicurezza e Difesa CBRNe, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco volontari. I lavori sono terminati con un grande ringraziamento all’On. Giuseppe Zamberletti che, con una passione, dedizione e abnegazione quarantennali, ha reso, e continua a rendere, il nostro Paese concretamente saldo nella sua struttura organizzativa e nella capacità di protezione dei cittadini, del territorio e delle infrastrutture dalle mutevoli e multiformi tipologie di rischio e minaccia. A tale proposito l’On. Zamberletti, ancora oggi, rappresenta sicuramente per tutti noi uno stimolo ed uno sprone per la creazione e lo sviluppo di un sistema che, anche attraverso politiche di sicurezza integrate, possano guidare la nostra nazione verso livelli di protezione e resilienza sempre più elevati, qualificati ed avanzati.
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“Un dispositivo protegge da radiazioni, terremoti e uragani“
Valentino Graiff è il fondatore del gruppo di discussione su facebook
“La Voce d’Italia” - Do-Ra, dosimetro-radiometri che si collegano allo smartphone . Un dispositivo protegge da radiazioni, terremoti e uragani Lanciato da Intersoft Eurasia, compagnia russa, è pronta per lanciare la vendita in Giappone degli, al momento unici, dosimetroradiometri compatibili con smartphone. L’innovativo dispositivo, chiamato Do-Ra, si collega allo smartphone tramite uscita per le cuffie o porta Usb più un’applicazione (APP) speciale che l’utente potrà scaricare gratuitamente. Prezzo del dispositivo intorno ai 100 - 115 dollari. Nelle prossime versioni il DO-RA sarà attrezzato di sensori in grado di proteggere da altri pericoli come terremoti e uragani.
Facebook in aiuto alla formazione del VF – oltre 1.200 gli iscritti al gruppo dove si discute di tecnica e si scambiano opinioni Il Gruppo si chiama VVF INCENDIO ANTINCENDIO E RITORNO ALLA BASE, è un “gruppo chiuso” (nel senso che vi si può accedere a richiesta). Si discute di incendi, di strategie e tattiche per affrontarli; ma anche di incidenti stradali ed attrezzature specifiche. Poi aspetti legati alla gestione delle risorse idriche e gestione delle mandate, ma soprattutto si tratta d’un luogo dove VVF, CS, CR, funzionari (permanenti e volontari senza alcun pregiudizio o preclusione) si scambiano opinioni e conoscenze anche in seguito ad esperienze maturate. Un modo per crescere insieme creando la cultura della formazione.
«Penso sia opportuno fare un attento esame di come lʼincendio è cambiato nella sua evoluzione e nei rischi che comporta per gli operatori. Ecco perché diventa importante ripartire proprio dalla base e ricostruire un percorso formativo sia di strategie che di tattiche di intervento idoneo ai tempi attuali.» dice Valentino Graiff – il fondatore del Gruppo ed uno dei moderatori, istruttore che abbiamo già ospitato sulla rivista - «Sono cambiati i combustibili, molti arredi a base di petrolio, i tempi di propagazione dellʼincendio sono passati da 20ʼ a 5/6ʼ. Spesso troviamo incendi gestiti dal comburente e dobbiamo essere in grado di leggere pericolosi segnali e operare applicando tecniche che da anni in Europa si studiano e sʼutilizzano.». Graiff – che s’occupa da sempre di formazione e d’interventistica, anche perché ha fatto gavetta c/o il Corpo Permanente di Trento, ed ora è VF volontario a Tassullo – crede che vadano rivisti i tempi d’intervento, oltre che “formare” ricominciando dalle basi e dalla chimica del fuoco; crede inoltre che l’attuale distribuzione delle caserme sia inadeguata: «Chi da anni continua a contrastare con ogni mezzo la nascita di nuovi distaccamenti di VVF Volontari in molte parti dʼItalia dovrebbe riflettere con un attento esame di coscienza su cosa significa poter essere sul posto in pochi minuti dallʼevento. La capillarità del servizio è una garanzia in più per tutti i cittadini. A volte il bene comune non coincide con quello che va bene al singolo individuo VVF, va fatto un ragionamento globale sul tema soccorso e quindi cercare di impegnarsi tutti per poter potenziare con ogni mezzo e misura la crescita del sistema VVF completo.» VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2013
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I pompieri santhiatesi festeggiano Santa Barbara Il Direttore Regionale dei vigili del fuoco del Piemonte, Davide Meta,
del 50% riguardanti incendi, incidenti e soccorsi a persona. Anche il comandante provinciale Michele Mazzaro ha avuto parole di apprezzamento per l’importanza dei Distaccamenti Volontari della Provincia di Vercelli e per l’impegno speso anche quest’anno dal Distaccamento. Il testimone è poi passato al Sindaco di Santhià Angelo Cappuccio che ha sottolineato l’importanza di avere una caserma di Vigili del Fuoco volontari sul territorio che con una squadra operativa tutti i giorni, festivi compresi, garantisce la sicurezza dei cittadini di Santhià ma anche dei comuni limitrofi. Nonostante si stia attraversando un grave momento di crisi come noto a tutti, il primo cittadino ha espresso la volontà dell’amministrazione comunale di continuare a sostenere i locali Vigili del Fuoco con alcuni progetti nel cassetto.
Infine ha preso la parola il Coordinatore ha desiderato partecipare alla cerimonia in onore di Santa Barbara, Regionale svoltasi presso il distaccamento volontario di Santhià (Vercelli). Già dellʼAssociazione Nazionale Corpo dei Pompieri attivo dal 1829, uno dei più antichi dellʼintera Penisola. Vigili del Fuoco a cura del Coordinamento Regionale ANVVFV del Piemonte. Volontari Mirko Decaroli, il quale ha ringraziato i presenti, in omenica 9 Dicembre anche il Distaccamento dei particolar modo il Direttore Regionale Vigili del Fuoco di Santhià, con i suoi 22 volontari più tre aspiranti, ha festeggiato la sua Santa per il lavoro svolto fianco a fianco Barbara, con ancora una volta grande partecipazione di nel potenziamento dei Vigili del autorità e cittadini. Fuoco della Regione, anche avendo Molto apprezzata è stata la presenza del Direttore organizzato corsi patente grazie al Regionale dei Vigili del Fuoco Davide Meta che, durante contributo della Regione Piemonte. il rinfresco presso il distaccamento, dopo la S.S. Messa, Decaroli ha anche sottolineato lʼimpeha avuto parole di apprezzamento per l’impegno profugno dellʼANVVFV a livello provinciaso e conosciuto a tutti del Distaccamento di Santhià. Il le, i cui frutti sono noti a tutti, consedirigente ha sottolineato l’importanza dei Vigili del Fuoco guiti grazie anche ai contributi delle Volontari in tutta la Regione Piemonte, esperienza – fondazioni: CRT, Cassa di Risparmio di quella coi VVF volontari - nuova che ha potuto fare graVercelli, BPN, Provincia di Vercelli e zie a quest’incarico presso la Direzione Regionale Comunità Montana Valsesia. Ha inolPiemontese. tre dichiarato che esistono due prioDurante i discorsi il Capo distaccamento Massimo rità per il distaccamento di Santhià, Rebora, ha ringraziato il personale per l’impegno profutra cui lʼacquisto di una nuova so, rispondendo alle 350 chiamate di soccorso di cui più autobotte (una parte dei fondi
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sarebbe già a disposizione), mentre si è in attesa di un bando per lʼassegnazione di attrezzature per i distaccamenti volontari di tutta la Provincia.
Ha poi proseguito Decaroli: «In questi anni il distaccamento è molto cresciuto in special modo durante gli eventi calamitosi che ogni anno colpiscono le nostre zone. Il distaccamento – durante queste particolari giornate – è riuscito a garantire fino a tre squadre operative in contemporanea. Durante grandi e duraturi incendi anche fuori Provincia, “Santhià” è riuscito a inviare anche due autobotti alla volta.». Infatti il distaccamento dispone di una ABP 180 e una ABP 190 (seppur mezzi vetusti, rispettivamente degli anni ’80 e ’90) oltre a due Autopompe Serbatoio più moderne (un IVECO Eurocargo 100/21 – acquistato grazie al contributo dell’Amministrazione Comunale - e un Mitsubishi Canter). In ausilio è disponibile anche un fuoristrada PikUp 4x4 con un carrello per calamità munito di tre motopompe, due elettropompe e materiale vario. La cerimonia in onore della Patrona si è poi conclusa con il classico pranzo sociale al quale erano invitati non solo i vigili e le autorità ma anche i cittadini.
in uniforme "bella" il comandante prov.le Mazzaro, a DX il direttore reg.le Meta ed il sindaco di Santhià Cappuccio. A pag. 44 uniforme del Corpo Volontari Pompieri approvata nel 1929.
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12 unità e vennero affiancati dalla prima autopompa in servizio nella nostra città, una FIAT 503 F con serbatoio di 1.300 litri e pompa FIAT MPI 103 al traino; il tutto acquistato dal Podestà per un totale di 71.851 lire.
Pochi anni dopo, nel 1935, vi fu la prima riorganizzazione pompieristica voluta da Mussolini a livello nazionale, con la nascita del Corpo Nazionale e il passaggio della gestione Provinciale di locali, automezzi, attrezzature e formazione di in autorimessa mezzi moderni (grazie anche al personale permanente e volontario. contributo di ANVVFV locale e fondazioni) ma pure I principali interventi su cui erano ABP degli anni 80/90 pronte per la pensione. chiamati ad intervenire i Vigili del Fuoco Volontari di Santhià, anche nei comuni limitrofi essendo ben costituiti, erano imponenti incendi di cascine che spesso costringevano i nostri pompieri a lottare con le fiamme anche per oltre venti ore di fila. Nel 1942 il distaccamento di Santhià si mise a completa disposizione del Comando di Vercelli per fronteggiare le conseguenze dei bombardamenti della seconda guerra mondiale intervenendo nellʼarea santhiatese per gli incendi e i crolli. Dagli anni ʼ50 ad oggi i Vigili del Fuoco Volontari di Santhià sono intervenuti in situazioni molteplici e drammatiche come i vastissimi incendi filature degli anni ʼ80 e ʼ90. Non sono mancati disastri ferroviari come il deragliamento di un treno merci nel 1978 che, nei pressi dellʼabitato di Livorno Ferraris, scatenò un grossissimo incendio di un vagone trasportante carburante. Il distaccamento santhiatese ha anche dovuto affrontare tragici incidenti stradali come nel 1987: in seguito ad un ALCUNI CENNI SUL CORPO VOLONTARI POMPIERI ribaltamento, si incendiarono 30 mila litri di benzina di DI SANTHIÀ – UNA REALTÀ QUASI UNICA SUL un autocisterna; oppure il maxi-tamponamento del febTERRITORIO NAZIONALE. braio 1993 che - proprio tra i caselli autostradali di Santhià e Carisio - vide coinvolti oltre 200 veicoli con un Le prime notizie circa una concreta organizzazione furioso incendio nel quale morirono sette persone. comunale del servizio antincendio si hanno con una delibera del 16 maggio 1829, quando lʼallora consiglio Senza dimenticare tutte le occasioni in cui calamità comunale promosse lʼacquisto della sua prima tromba naturali hanno messo a rischio lʼincolumità dei cittadini ad acqua per un valore complessivo di circa 300 lire. vercellesi, come lʼalluvione del 1994 e 2000 dove i Vigili Dopo ventʼanni, nel 1850, il comune acquistò una nuova Volontari della caserma di Santhià sono intervenuti nei tromba da incendio da affiancare alla precedente, e il principali centri abitati lungo le sponde del fiume Po, gruppo di Pompieri Volontari si allargò raggiungendo le come Trino e Crescentino. trenta unità operative. In tempi recenti il distaccamento santhiatese è interveNellʼaprile del 1928, Il consiglio comunale di allora ed il Podestà decisero di sciogliere la compagnia dei pompieri volontari e di ricostituirla sulla base di un regolamento composto da 35 articoli. I Volontari constavano in
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nuto sul drammatico incidente del pullman a Stroppiana che, nel 2007, purtroppo ha visto coinvolti numerosi bambini, e sulla tragedia dellʼesplosione della bombola di GPL durante i preparativi per una sagra nellʼestate del 2010 a San Germano Vercellese.
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con la presenza tra l’altro di un alto rappresentante di una Istituzione pubblica internazionale. Seguiranno poi due sessioni.
Tutti i pericoli in arrivo dallo Spazio
La prima sarà dedicata ai “rischi di origine naturale”, come i pericoli dovuti all’esposizione alle tempeste spaziali di origine solare degli organismi viventi (passeggeri ed equipaggi di aeroplani e astronauti) e anche di complessi sistemi tecnologici in orbita (satelliti, stazioni spaziali, ecc.) e sulla Terra (sistemi di fornitura di energia elettrica, trasporti, banche, ecc.). Si parlerà, inoltre, degli effetti dell’eventuale impatto catastrofico sulla superficie terrestre di meteoriti e asteroidi.
La seconda sessione della Conferenza sarà invece dedicata ai “rischi di origine umana”, tra cui verTempeste solari, meteoriti, asteroidi ma anche detriti spaziali, hacker e ranno considerati i pericoli relativi al gran numero di “detriti spaziali” cyberterrorismo sotto i riflettori della 17th International Space Conference, (satelliti non funzionanti, frammenti la tre giorni che riunirà i maggiori esperti del settore spaziale. di satelliti e di vettori, ecc.) presenti intorno alla Terra, con possibili danni Appuntamento dallʼ8 al 10 maggio allʼHotel Parco dei Principi di Roma per satelliti, capsule abitate e stazioni spaziali attualmente in orbita, oltre che per il loro eventuale rientro nell’atmosfera. Si empeste solari, meteoriti, asteroidi, ma anche parlerà anche dei pericoli per le grandi reti ed infrastrutdetriti spaziali, hacker e cyberterrorismo. Saranno ture dovuti alle attività criminali degli hacker e al cyberquesti i temi al centro della 17th International errorismo. Space Conference, che si svolgerà a Roma presso A conclusione della Conferenza, venerdì 10 maggio è l’Hotel Parco dei Principi dall’8 al 10 maggio sul tema: poi prevista una tavola rotonda dal titolo “Oltre i confini “The impact of Space Weather and Space Exploitation della Terra. Vivere e viaggiare nel Sistema Solare”, aperon modern society - Hazards’ forecasting, prevention, ta al pubblico italiano e soprattutto a giovani, studenti ed mitigation and insurance at international level”. appassionati. Ulteriori informazioni sulla conferenza e sulle modalità di iscrizione sono disponibili su L’evento, organizzato da Pagnanelli Risk Solutions, www.prsforspace.com. “Lo scopo di questo nostro vedrà la presenza di oltre 400 esperti provenienti da incontro è di estendere le conoscenze su quei rischi di tutto il mondo e dalle maggiori Agenzie spaziali internaorigine naturale o umana che potrebbero avere effetti zionali (tra cui Nasa, Esa, Asi e Arianespace). In particatastrofici sulle nuove tecnologie e sulle grandi anche colare, saranno valutati i rischi per la popolazione civile reti ha detto Benito Pagnanelli, fondatore e presidente e per le grandi reti ed infrastrutture a terra dovuti agli dell’International Space Conference “space storms” e alla crescente presenza di “detriti spaSarà anche l’occasione per favorire un migliore coordiziali” in orbita terrestre, oltre ad illustrare quali sono le namento tra i vari Paesi del mondo per affrontare questo contromisure adottate da molti Paesi nel mondo, le progenere di rischi e per valutare l’opportunità di costituire cedure di protezione civile e le coperture assicurative. un Ente internazionale, di cui faccia parte anche l’Italia, per la sorveglianza di questi fenomeni e la gestione delle Il programma dell’International Space Conference pregrandi emergenze”. vede per mercoledì 8 maggio la cerimonia d’apertura, (Fonte: Corriere delle Comunicazioni.it)
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Gli incendi al suono della campana Un testo che non potrà mancare sugli scaffali degli appassionati di storia pompieristica. Il nuovo libro di Fabio Draghi. Pavese – laurea in scienze politiche appassionato di storia contemporanea dell’Oltrepò - ha pubblicato diversi libri, scritti anche a più mani (Voghera e i suoi vigili urbani; Una Croce Rossa – dalla lettiga alla sirena; Oltre il cancello – Notizie su quello che era il manicomio provinciale). L’autore è anche collaboratore di testate giornalistiche locali, per le quali scrive articoli di carattere storico-artistico-culturale.
Gli incendi al suono della campana è pubblicato da Guardamagna Editori in Varzi e narra di quando Voghera aveva i suoi civici pompieri. (con l’istituzione del Corpo Nazionale è divenuto un distaccamento permanente del Comando Provinciale di Pavia – fa riflettere che non sia quest’ultimo a patrocinare l’edizione bensì il comitato locale della CRI ndr).
Dalla figura del Trombetta – istituita a Voghera agli inizi dell’Ottocento – sino ai mezzi moderni e agli uomini dei nostri giorni. “Lʼufficio del Trombetta consistendo nel dare segnali di chiamata e manovra, egli perciò che oltre lʼesercizio delle trombe dovrà conoscere perfettamente tutti li movimenti della manovra e ritenere bene li diversi comandi che ad ognuno dʼessi corrispondono”. Infatti il libro - d’ottima fattura e impaginato con maestria da Corrado e Luigi Guardamagna, tipografi in Varzi – contiene un bel portfolio a colori, anche se sono le immagini in bianco e nero quelle più affascinanti. I documenti spulciati dagli archivi comunali, i manifesti dell’epoca, le uniformi, i disegni tecnici delle trombe da incendio, ma anche quelli del prospetto della “nuova” caserma. Poi gli interventi significativi, gli aneddoti, ma pure l’oscuro ventennio e i bombardamenti. Dal suono della campana per avvisare le Guardie del Fuoco al verificarsi d’un incendio; nel 1949 venne installata una sirena d’allarme sul tetto della caserma. Sino ad arrivare ai nostri giorni, dove dei - più moderni - “cercapersone” servono ad allertare i volontari della Città…pardon, questo è un altro libro, che burlone.
Gli incendi al suono della campana Quando Voghera aveva i suoi civici pompieri Fabio Draghi Guardamagna Editori in Varzi 15€ (160 pagg) ISBN 978-88-95193-70-0
(per lʼacquisto potrete inviare una e-mail a: enrico_scole@fastwebnet.it)
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