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Anno XXVI - no 2 Marzo/Aprile 2012
Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano
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ADERENTE ALLA FEDERAZIONE MONDIALE DELLE ASSOCIAZIONI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI (F.W.V.F.A.)
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M ARZO /A PRILE 2012
RIVISTA UFFICIALE DELLʼASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI
Direttore Responsabile Antonio Ascanio MANGANO Segreteria Editoriale P.I. Fabio MARANGONI
Comitato di Direzione Cav di Gran Croce Gino GRONCHI (Pres. Naz. Ass. Naz. VV.F.VV.) Carlo Alberto COCCHI, Roberto MUGAVERO, Mauro COLOMBINI, Francesco BIANCALANI, Erminio CAPPARONI, Claudio DI MAIO, Rolando FAGIOLI, Luca GERARDI, Gian Carlo NICOLI, Gianluca RONDI, Massimiliano TOLOMEI, Domenico VOLONTERIO, Marco ZUCCATO (Consiglieri Naz. Ass. Naz. VV.F.VV)
Inviato di Redazione Francesco MAZZILLI
Impaginazione e Grafica SATECO sateco.tel@fastwebnet.it
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Aut. Trib. Milano n. 855/89
w w w. a n v v f v. o r g WALTER TODARO CASTELLANZA (VARESE).
LA FOTO DI COPERTINA E DI
INCENDIO MOBILIFICIO A
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EDITORIALE [A LATO]
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LʼAUTOPOMPA DI VIA PALESTRO NON SARÀ DEMOLITA
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VOLONTARI TORINESI UNITI IN PROTESTA
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VVF COMPONENTE VIVA DELLA SOCIETÀ MILANESE
MOBILITA: “VOLONTARI” VVF DEVONO COMUNICARE CON LʼINPS
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FOSSANO 6 NUOVI VOLONTARI PER IL 150° DEL DISTACCAMENTO
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GUIDA ALLʼINSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
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A TREVIGLIO PERPLESSI IN MEMORIA
THIENE I POMPIERI VOLONTARI TORNANO A RISPLENDERE IL SOCCORSO NEL CRIMINE
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I NUOVI NUOVI GRADI
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VOLONTARI “VALOROSI”
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DA VECCHIO MAGAZZINO A CASERMA AVVENIRISTICA
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Via Palmieri, 47 - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Fil. di Milano
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A oggi mentre sto scrivendo queste righe è passato circa un mese da quando i colleghi della Sezione provinciale di Torino, esasperati per la possibile prossima chiusura di alcune sedi volontarie della provincia, hanno promosso una serie di attività atte a sensibilizzare la cittadinanza e le locali Amministrazioni sulla critica condizione cui versa il nostro volontariato in tutta Italia. Confortante è la risposta fornita dagli Amministratori comunali e provinciali e ampio è il risalto fornito dagli organi di stampa. Sono gli ultimi provvedimenti emanati con la legge 183/2011 (legge di stabilità 2012) ad aver contribuito a peggiorare la condizione del nostro volontariato. Ora non solo gli arruolamenti degli aspiranti volontari saranno contingentati ma questi dovranno pure pagarsi le visite mediche di ingresso e sottostare alle sempre più carenti attività formative ufficialmente ridotte per mancanza di finanziamenti.
All’assurdità non c’è limite. La componente volontaria dopo essere costretta ad acquistare, con la provvidenziale collaborazione delle locali Amministrazioni, gli automezzi, le attrezzature e le sedi di servizio, deve ora subire l’ennesima vessazione con il pagamento delle visite mediche per i neo arruolati e cercare i finanziamenti per l’istituzione di corsi di formazione presso i Comandi provinciali (come paventato da qualche dirigente). Ma se in casa nostra non godiamo delle necessaria considerazione, con piacevole sorpresa notiamo di godere di maggiore attenzione fra i “cugini” del Dipartimento di Protezione Civile come risulta dalla lettera inviata dal Capo Dipartimento prefetto Gabrielli in risposta alle insinuazioni di alcune Organizzazioni sindacali del personale permanente.
E’ ovvio che queste “simpatie esterne” non vengono a caso ma a seguito di meticolosi e frequenti contatti con esponenti locali e nazionali, politici ed amministrativi; del resto quando hai l’acqua alla gola, ed è circa quarant’anni che ho questa sensazione, per evitare di affogare un salvagente bisogna sempre trovarlo.
w w w. a n v v f v. o r g Ma i drammi che ci colpiscono di più sono proprio quelli personali, quelli che ti portano a pensare che tutti un giorno potremo nostro malgrado esserne coinvolti. Sto pensando alla povera collega Francesca Passini del distaccamento volontario di Pievepelago (MO) deceduta in servizio in un incidente stradale; a lei va il nostro commosso ricordo e alla famiglia, con tre figli di cui due in tenera età, va la nostra solidarietà e vicinanza. Una famiglia dedita al volontariato con il marito Enrico ed il figlio maggiore anche’essi vigili volontari nella caserma dove Francesca era capo distaccamento.
Questo triste evento ci riporta all’irrisolta questione previdenziale per la quale sono stati sensibilizzati i responsabili dei Dicasteri dell’Interno e del Lavoro. Chissà che un giorno il personale volontario oltre che per doveri e responsabilità non possa essere accomunato al personale permanente anche per eguali diritti. Gino Gronchi
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L’ex sottosegretario agli interni Rosato, immemore dei tagli di nastro delle caserme (volontarie) aperte proprio quando egli aveva la delega ai VVF e, ad un convegno sul Soccorso Pubblico, “dimentica” d’invitare il nostro presidente, ma non scorda la componente temporaneo/discontinua (in odore di stabilizzazione).
In momenti di ristrettezze economiche, sono arrivati dei nuovi “gradi di qualifica” e quelli decretati appena 6 anni fa (e forse mai indossati), finiranno tra gli stracci.
Una nuova caserma per i volontari di Thiene (vicentino) ed un ammodernamento avanguardistico per la casermetta dei pompieri di Schmiedrued-Walde (Svizzera).
I pompieri della Città di Milano s’apprestano a festeggiare il bicentenario e - sempre al comando provinciale del capoluogo lombardo – s’è deciso di non demolire l’APS della strage di via Palestro e dare giusta collocazione all’automezzo. Anche a Fossano, nel torinese, fervono i preparativi per onorare il secolo e mezzo d’attività.
Son sempre milanesi (della provincia) i volontari che hanno ricevuto un encomio scritto dal Capo del CNVVF, per l’opera di lotta al fuoco – in supporto ai colleghi del varesotto – esperita in una ghiacciata notte di dicembre.
Un commosso ricordo di Armando Pumilia, ufficiale volontario magentino recentemente scomparso. In barba ad alcuni detrattori (e alle “regole” o presunte tali), Armando - quando strettamente necessario - usciva sull’autopompa a comandar la squadra…non lo farà più.
Buona lettura, a presto. Ascanio direttorevfv@me.com
facebook.com/pompieri.vfv twitter@pompieri Hanno firmato questa seconda edizione del 2012 di VFV:
Dominic Matter, Andrea Rabbolini, Leonardo Bonanomi, Corrado Scapin, Massimo Bozzano, Gianluca Rondi e Davide Lanzone. VFV MARZO/APRILE 2012
EDITORIALE [ A LATO ] EDITORIALE [ A LATO ] EDITORIALE [ A LATO ]
Gentili lettori e Cari pompieri, l’ultimo Consiglio Nazionale quello svoltosi a Treviglio - è stato occasione di confronto e di presa di coscienza. Il Capo del Corpo vorrebbe un esercito di pompieri volontari, ma tutti senza stellette, rombi o binari…pura mano d’opera alle dipendenze del personale permanente.
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ANNIVERSARI “VIGILI
DEL
FUOCO
COMPONENTE
VIVA DELLA SOCIETÀ
MILANESE”
Sʼè insediato il “Comitato organizzatore delle manifestazioni del bicentenario” dei “Pompieri di Milano”. Molteplici sono le idee emerse e le iniziative che verranno sviluppate nel corso del 2012 a cura della redazione
idea guida vede i Vigili del Fuoco componente viva della società milanese, Corpo moderno a servizio della sicurezza del cittadino. Creati per fornire una risposta qualificata e risolutiva al rischio degli incendi, sono oggi protagonisti della prevenzione e del soccorso, cresciuti nella tecnologia e fedeli nella solidarietà.
L’
Per lʼ informazione ed il richiamo sulla ricorrenza si prevede lʼesposizione del logo nelle sedi e sui mezzi di servizio, oltre che la pubblicizzazione negli spazi pubblici. Verranno inoltre esposti a rotazione oggetti di interesse storico in siti pubblici e privati quali:
Eʼ prevista lʼapertura potenziata del museo, in particolare nei fine-settimana; anche le sedi di servizio verranno aperte al pubblico nei fine settimana. Particolare lʼiniziativa “amico pompiere” che prevede incontri a domicilio con persone anziane o disabili, su appuntamento, in collaborazione con Mario Martinelli (colonna portante dei pompieri milanesi, pur avendo quasi raggiunto il secolo dʼetà). Saranno promossi sopralluoghi presso le abitazioni, con particolare riferimento agli anziani, dʼintesa con i servizi sociali, per valutazioni e suggerimenti di sicurezza. Sono previste inoltre manifestazioni pubbliche quali: • cerimonia di Santa Barbara in centro città • sfilata “ieri e oggi” • manovra ginnico-professionale • concerto della Banda del Corpo • realizzazione di un monumento al Vigile del Fuoco, con eventuale concorso pubblico di idee
• iniziative bibliografiche * libro sui Vigili del Fuoco negli anni della Seconda guerra mondiale * libro sullo sport di Galimberti
* Palazzo Reale * Museo della Scienza e della Tecnologia * Aeroporto di Linate * teatri * ospedali * vetrine di negozi * sedi municipali di zona
E prevista la realizzazione di servizi televisivi e verranno inoltre trasmessi messaggi di informazione e richiamo sulle reti radio locali; è prevista la realizzazione di uno speciale spazio web dedicato alla ricorrenza.
Un elemento fondamentale è rappresentato dallʼincontro con il cittadino, in diverse forme negli ambienti pubblici:
* “squadre in piazza” nei giorni festivi, per informazioni al pubblico. * Nuclei specialistici in addestramento e con funzione informativa in punti significativi dei centri urbani (es. Torre Branca Milano,
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idroscalo) * incontri e concorsi nelle scuole (disegno, grafica, fotografia, ... )
• completamento delle 115 opere della collezione del “Gruppo Artistico Forlanini Monluè” • francobollo e cartolina con annullo filatelico • caratterizzazione speciale del “Campo Giovani” edizione 2012
“Come si vede, le idee sono numerose e vi è spazio e necessità di collaborazione da parte di molti.” – ha dichiarato il Comandante Provinciale Barbéri – “La dimensione e lʼestensione delle iniziative dipenderà in modo determinante dalla ampiezza di tale partecipazione. Si tratta di una ricorrenza storica che sarà vissuta nello spirito di essenzialità che contraddistingue il Corpo e che è ancor più imposto dal periodo, ma che si presterà ad esprimere 1ʼorgoglio ed i valori che sono vivi nei Vigili del Fuoco di ieri e di oggi.
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IN MEMORIA L’AUTOPOMPA
DELLA STRAGE
DI VIA
PALESTRO
NON SARÀ DEMOLITA Per la memoria che tale mezzo rappresenta per il Comando di Milano, lʼautomezzo è stato posto sotto tutela nellʼattesa di stabilirne le modalità di ricovero e conservazione definitiva rocedure di “fuori uso” sospese, anche se lʼAPS in questione non verrà più impiegata per i servizi di soccorso e cesserà altresì la copertura assicu-
P
rativa. Il comandante provinciale ha disposto che vengano mantenute lʼintegrità e la completezza dellʼautomezzo, facendo divieto dʼutilizzare la “disco 65” (a Milano è in uso numerare gli automezzi con cifre bianche su dischetto nero autoadesivo) quale fornitrice di parti di ricambio per altri mezzi dello stesso modello (dato che qualcosa di simile in circolazione cʼè ancora). AllʼAPS VF 13468 verrà data una giusta collocazione, in memoria di Stefano Picerno, (capo squadra), Sergio Pasotto e Carlo La Catena (vigili del fuoco) che persero la vita quella sera del 27 luglio 1993, sono già passati quasi ventʼanni. COSE DELLʼ ALTRO SECOLO 1993, la bomba-trappola fa strage in via Palestro
Una sera dʼ estate. Maledetta. Il terrore. I morti e i feriti. Il fumo acre e i rottami. I vetri e gli infissi delle case in frantumi. Il viavai di ambulanze, gli allarmi impazziti, le sirene che gelano il sangue e i lampeggianti di polizia e carabinieri. Sono passate da poco le 23 del 27 luglio 1993 e in via Palestro alcune persone notano che da
una Fiat Uno di color grigio parcheggiata davanti al Museo di arte contemporanea esce un filo di fumo biancastro. Fermano una pattuglia di vigili urbani. I vigili si avvicinano allʼ auto per un controllo. Chiedono immediatamente lʼ intervento dei pompieri che nel giro di pochi minuti arrivano sul posto. I vigili spalancano le portiere dellʼ auto e il fumo si dilegua rapidamente. Aprono il portello posteriore e vedono un involucro di grosse dimensioni chiuso con del nastro adesivo e con due fili che scompaiono nellʼ abitacolo. È un ordigno esplosivo. Non cʼ è neppure il tempo di capire, di scappare, di mettersi in salvo. La morte è in agguato. La trappola mortale è già scattata. È una strage. Il boato si sente nel raggio di cinque chilometri. Lʼ esplosione è terribile, devastante. Danneggia un distributore di benzina, frantuma i vetri delle case nel raggio di 300 metri, scoperchia i tombini, raggiunge anche la condotta del gas sotto la strada e le fiamme si alzano alte e sinistre. Attorno alle 4,30 esploderà anche una sacca di gas. La bomba uccide Alessandro Ferrari, 30 anni, vigile urbano, e tre vigili del fuoco: Stefano Picerno, capo della squadra, Sergio Pasotto e Carlo La Catena. Tra i vigili del fuoco e i passanti si conteranno una dozzina di feriti. Lʼ esplosione sorprende anche Driss Moussafir, un marocchino che dorme su di una panchina di Villa Reale. Verrà portato agonizzante al Policlinico, ma morirà durante il trasporto. Lʼ odore di gas è insopportabile. La confusione si mischia alla paura, alla incredulità, al dolore. Una notte maledetta per Milano in una stagione già segnata dalle violenze e dal sangue. Le indagini stabiliranno che lʼ esplosivo dellʼ autobomba era dello stesso tipo di quello usato per le stragi in via Fauro a Roma e in via dei Georgofili a Firenze. Stagione di morti innocenti. Di odiosi ricatti e di mafia. Ma autori e mandanti della strage non sfuggiranno alla giustizia. Tettamanti Franco (fonte - Corriere della Sera)
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Mobilità: “volontari” VVF devono comunicare mensilmente con l’INPS
Facendo seguito ad un recente problema emerso per alcuni colleghi VVF in regime di mobilità ed in forza ad un Distaccamento volontario, sentita la Direzione Centrale INPS di Roma sʼè ritenuto opportuno approfondire la questione. a cura di Gianluca Rondi
ata la specificità dellʼargomento ed in considerazione del particolare momento di crisi economica che stiamo vivendo ed il frequente ricorso agli ammortizzatori sociali, si è ritenuto importante comunicare a tutti alcune nozioni fondamentali per evitare il ripetersi di spiacevoli situazioni.
D
- il personale VVF volontario in regime di mobilità è tenuto a comunicare alla sede INPS competente territorialmente, allo scadere di ogni mese, il riepilogo delle ore impegnate in servizi di soccorso e di addestramento settimanale oggetto di retribuzione da parte dellʼAmministrazione dellʼInterno. Tale comunicazione, del medesimo tipo e con i medesimi contenuti di quella inviata mensilmente allʼufficio ragioneria del Comando provinciale per la preparazione dei cedolini delle retribuzioni, risulta obbligatoria al fine di evitare di incorrere in pesanti sanzioni di tipo pecuniario oltre che amministrative (sospensione della mobilità, blocco del cumulo pensionistico, ecc.);
- le ore segnalate come al punto precedente permettono allʼINPS di evitare di erogare somme non dovute in considerazione dellʼavvenuta “prestazione lavorativa” (interventi dʼistituto VVF, addestramento e quantʼaltro retribuito) del soggetto in regime di mobilità. Si ricorda infatti che quanto erogato dallʼINPS (quindi dallo Stato) risulta motivato e dovuto, ai sensi di legge, dalla particolare condizione di “disoccupato” dellʼindividuo beneficiario; giova ricordare a tale proposito che, allo stato attuale, tale beneficio viene sospeso dʼufficio ogni qualvolta il lavoratore in mobilità trova occupazione anche se di tipo temporaneo. Eʼ obbligo del lavoratore in mobilità comunicare tempestivamente alla sede INPS competente territorialmente, lʼeventuale nuova occupazione;
- per opportuna conoscenza si rammenta altresì che, ai fini pensionistici, è fatto salvo quanto percepito per il servizio svolto come vigile del fuoco volontario;
La trasmissione alla sede INPS competente territorialmente dei dati indicati è comunque dovuta, tuttavia è preferibile sia concordata con lʼufficio preposto del Comando provinciale VVF al fine di evitare difformità nei dati.
Di seguito si allega la nota INPS in risposta al quesito posto, nella quale è peraltro evidenziata la modalità di calcolo della
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minore indennità di mobilità: le ore mensilmente prestate dal soggetto come VFV vengono tradotte in giornate ed in tal senso defalcate. Allegata: Risposta quesito Inps Roma.
Oggetto: lavoro volontario VV.FF. e Mobilità _
In esito alla sua email del 10 ottobre 2011 pari oggetto si comunica quanto segue. __Lʼimpiego del personale volontario del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è disciplinato dalla D.P.R. 6 febbraio 2004, n. 76 e dal D. Lgs del 8 marzo 2006 n. 139 che ha peraltro abrogato gli artt. 14 e 70 della legge 13 maggio 1961, n. 469. __In particolare secondo quanto previsto dallʼart. 1 co. 3 sulla base delle caratteristiche desumibili dalle disposizioni normative lʼattività del predetto personale è svolta su chiamata in relazione a determinate necessità temporanee. __Nel caso di soggetto in mobilità richiamato in servizio temporaneo come volontario nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, lʼindennità di mobilità è sospesa per le sole giornate di effettivo lavoro svolto. __In proposito si richiama quanto applicabile nellʼipotesi di indennità di mobilità e lavoro intermittente o a chiamata. __Il contratto di lavoro intermittente, disciplinato dagli artt. 33-40 del D.Lgs. 10 settembre 2003, n 276, costituisce infatti, come peraltro precisato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con circolare n. 4 del 3 febbraio 2005, un contratto di lavoro dipendente che può essere stipulato a tempo determinato ovvero a tempo indeterminato. __Tale contratto può assumere una delle seguenti tipologie: _1. lavoro intermittente con espressa pattuizione dellʼobbligo di risposta alla chiamata _del datore di lavoro e diritto alla indennità di disponibilità; _2. lavoro intermittente senza obbligo di risposta alla chiamata e senza diritto _allʼindennità di disponibilità. __Nel caso in cui il lavoratore in mobilità ordinaria si rioccupi con un contratto di lavoro intermittente di cui alla prima tipologia, lʼindennità di mobilità è sospesa per tutto il periodo di durata del rapporto di lavoro. _Nel caso in cui si rioccupi con contratto di cui alla seconda tipologia lʼindennità di mobilità è sospesa per le sole giornate di risposta alla chiamata. __Per i contratti di lavoro intermittente sia a tempo determinato che indeterminato di cui al punto 1) la sospensione dellʼindennità di mobilità interesserà tutto il periodo di durata del rapporto di lavoro. __Per i contratti di lavoro intermittente sia a tempo determinato che indeterminato di cui al punto 2) lʼindennità di mobilità può essere riconosciuta limitatamente ai periodi di non lavoro tra una chiamata e lʼaltra, restando la prestazione sospesa durante i periodi di effettivo lavoro. __Tutto ciò premesso, con riferimento al caso in esame, risulta che il sig. XXXXX XXXXX ha svolto attività di lavoro ad orario nel periodo dal 4/1/2010 al 29/7/2011 per un totale di ore 152,34 come da dichiarazione del Ministero dellʼInterno Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Brescia. __Essendo la prestazione di mobilità una prestazione giornaliera occorrerà tradurre in giornate le ore di lavoro effettivamente prestate, considerando che il contratto di lavoro dei vigili del fuoco prevede un orario di 36 ore settimanali. __Le 152.34 ore dichiarate si tramutano così in 29 giornate (152.34:36=4.23 4.23x7= 29). La sospensione allʼindennità di mobilità dovrà essere di 29 giornate.
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Direzione Centrale delle Prestazioni Roma, 21-11-2005
Messaggio n. 38283
OGGETTO:
Allegati
|| diritto alla pensione di vecchiaia o di anzianità. Iscrizione negli elenchi del personale volontario del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Sono pervenute da alcune Direzioni periferiche richieste intese a conoscere se nei confronti dei lavoratori, cessati dallʼattività lavorativa dipendente per conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia e/o di anzianità, è richiesta anche la cessazione dellʼattività svolta in qualità di volontario del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ai fini della liquidazione del trattamento pensionistico. Al riguardo, si precisa quanto segue. Lʼarticolo 1, comma 3, del "Regolamento recante norme sul reclutamento, avanzamento ed impiego del personale volontario del Corpo nazionale dei vigile del Fuoco", emanato con D.P.R. n. 76 del 6.2.2004, allʼarticolo 1, comma 3, dispone che "il personale volontario non è vincolato da rapporto di impiego con l'amministrazione ed è chiamato a svolgere temporaneamente i propri compiti ogni qualvolta se ne manifesti il bisogno, in conformità a quanto disposto dagli articolo 14 e 70 della legge 13 maggio 1961, n. 149".
In relazione a quanto sopra esposto, nei confronti del lavoratore dipendente che perfeziona i prescritti requisiti per il diritto alla pensione di vecchiaia e/o di anzianità compreso il requisito della cessazione dellʼattività lavorativa dipendente, lʼattività svolta nellʼambito del volontariato nel Corpo Nazionale dei Vigili non comporta il venir meno del diritto alle menzionate prestazioni pensionistiche, considerato che il vigile del fuoco volontario non è vincolato da rapporto di impiego con l'Amministrazione. Il presente messaggio ha rilevanza esterna e deve essere pubblicato sul sito internet dellʼIstituto.
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dere decisamente più gravoso e oneroso, per un aspirante Vigile del fuoco volontario, lʼaccesso a questo prezioso servizio. Si parla ad esempio di visite mediche specialistiche a carico dellʼaspirante (400 euro) e di corsi per il conseguimento della patente necessaria alla guida di mezzi in emergenza da seguire a Torino con modalità non compatibili con lʼesistenza di un altro lavoro. Cʼè persino il rischio che alcuni moderni e costosi automezzi, acquistati col contributo dei cittadini e degli enti locali, possano venir “requisiti” per esigenze delle sedi “permanenti”.
I 41 DISTACCAMENTI VOLONTARI TORINESI UNITI IN PROTESTA
Una lettera al Prefetto di Torino (e - per conoscenza - ai Presidenti della Regione Cota e della Provincia di Torino Saitta). Un grido dʼallarme che giunge dallʼAssociazione nazionale Vigili del Fuoco volontari (Sezione provinciale di Torino): «La nostra operatività è compromessa».
«La situazione è decisamente molto grave», dice il presidente provinciale dellʼAssociazione, Pier Mauro Biddoccu di Giaveno, che parla di un «pesante disagio che sta scoraggiando il personale dei 41 Distaccamenti dei Vigili del Fuoco Volontari torinesi, che a fronte di tanti sacrifici in tempo, denaro, salute e vite perse, si sentono anche privati della dignità di svolgere serenamente un incarico di puro volontariato, che allʼestero è motivo di orgoglio nazionale ed in Italia invece è solo e sempre fonte di rivalse e di interessi di parte. Quindi ora più che mai si rende necessario un intervento immediato e decisivo ai fini della risoluzione delle questioni esposte, senza più rimandi e frasi di circostanza, pena le conseguenze del caso poiché i vigili del fuoco volontari sono stanchi di aspettare». Biddoccu parla esplicitamente del rischio che sia «pregiudicato il servizio di soccorso tecnico urgente che ogni giorno viene prestato sul territorio della provincia di Torino; (attualmente i Vigili del Fuoco Volontari garantiscono il 30% dei circa 25000 interventi, raggiungendo lʼ85-90% nelle giornate con eventi calamitosi che si manifestano ciclicamente sul territorio quali pioggia abbondante, neve, vento o altro)». Sullo sfondo, una legislazione (nazionale) che sta per ren-
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La drammatica situazione che sta vivendo il volontariato VVF della provincia di Torino, probabilmente non diversa da quella sofferta dai colleghi del resto dʼItalia e aggravata ... • dalle recenti disposizioni legge emanate con la legge 183/2011 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale pluriennale dello Stato - Legge di stabilità 2012), • dalle recenti disposizioni del Dipartimento VVF in materia di corsi per il passaggio di grado/conseguimento di nuove patenti di guida ministeriali
• dalla perdurante indifferenza da parte dellʼAmministrazione Centrale e dello stesso Comando provinciale
• dalle palesi azioni di contrasto messe in atto da soggetti terzi ha indotto la Sezione provinciale di Torino a valutare, promuovere e condividere con TUTTI i 41 Distaccamenti della provincia una serie di iniziative di sensibilizzazione/protesta; questo perché i colleghi della provincia di Torino non vogliono assumersi la responsabilità di assistere senza reagire alla chiusura delle proprie sedi (alcune aperte da più di 100, 130, 150 anni) prevista per i prossimi mesi se nulla dovesse cambiare (in positivo).
Facendo parte dellʼAssociazione Nazionale dei VVF Volontari, la Sezione provinciale di Torino ha messo al corrente il Consiglio nazionale, e di conseguenza i colleghi delle altre province italiane, delle iniziative definite e pronte ad essere applicate ma ha invitato il Consiglio stesso ed i colleghi di tutte le Sezioni provinciali ed i Coordinamenti regionali a valutare la possibilità di condividere ed eventualmente proporre simili azioni da mettere in atto localmente magari con una comune regia di coordinamento.
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La componente volontaria che rappresentiamo è in balia di un Dipartimento che in questi ultimi anni è riuscito solo a spendere parole di convenienza ed opportunismo senza, a tuttʼoggi, dare segni tangibili di condivisione, anzi continua a sostenere e privilegiare scelte determinate da talune componenti sindacali dei vigili del fuoco permanenti, mirate solamente a penalizzare lo sviluppo e la continuità dei Vigili del Fuoco Volontari.
Lei ben conosce le problematiche, ma oggi la situazione è decisamente molto grave e sintomatica di un pesante disagio che sta scoraggiando il personale dei 41 Distaccamenti dei Vigili del Fuoco Volontari torinesi, che a fronte di tanti sacrifici in tempo, denaro, salute e vite perse, si sentono anche privati della dignità di svolgere serenamente un incarico di puro volontariato, che allʼestero è motivo di orgoglio nazionale ed in Italia invece è solo e sempre fonte di rivalse e di interessi di parte. Quindi ora più che mai si rende necessario un intervento immediato e decisivo ai fini della risoluzione delle questioni esposte, senza più rimandi e frasi di circostanza, pena le conseguenze del caso poiché i vigili del fuocovolontari sono stanchi di aspettare.
Se non fosse per la stima, il sostegno e lʼapprezzamento che riceviamo dalle nostre Amministrazioni locali e dai nostri cittadini, il desiderio prevalente oggi sarebbe di lasciare la divisa, quella di un Corpo Nazionale troppo ingessato, schiavo di mille contraddizioni e restio al cambiamento culturale necessario per mettersi al passo con i tempi.
I provvedimenti e gli atti amministrativi tanto attesi per la risoluzione dei nostri problemi, non sono mai arrivati e non arriveranno se non ci sarà quella volontà, fino ad oggi mancata e non si abbatterà quella sorta dʼindifferenza, superficialità ed irresponsabilità da parte dei nostri preposti ed in parte dei politici che tutto promettono e nulla mantengono.
Sig. Prefetto, stante a quanto delineato, Le comunichiamo quindi, che sarà pregiudicato il servizio di soccorso tecnico urgente che ogni giorno viene prestato sul territorio della provincia di Torino; (attualmente i Vigili del Fuoco Volontari garantiscono il 30% dei circa 25000 interventi, raggiungendo lʼ85- 90% nelle giornate con eventi calamitosi che si manifestano ciclicamente sul territorio quali pioggia abbondante, neve, vento o altro; questa penalizzante situazione si sta ormai verificando anche in altre parti dʼItalia dove è presente il volontariato vigili del fuoco); se entro il prossimo mese di aprile non venissero risolte definitivamente le problematiche che assillano la nostra componente i Vigili del Fuoco Volontari manifesteranno fermamente il loro malessere e di conseguenza potranno verificarsi sempre più spesso situazioni tali che non permetteranno alle nostre squadre di operare, per ragioni non dipendenti dalla nostra volontà e soprattutto i responsabili dei distaccamenti non potranno fare nulla per contrastare la forte demotivazione e la carenza del personale.
Le precisiamo ancora che, nella realtà del volontariato VVF Nazionale con le sue persistenti problematiche, Torino per storia, tradizione e cultura è la provincia con il più alto numero di sedi volontarie a livello nazionale, fatta eccezione per le regioni autonome del Trentino Alto Adige e della Valle DʼAosta.
Concludendo Egr. Sig. Prefetto Lei ora è una delle poche persone su cui contiamo ancora e di conseguenza confidiamo nella sua sensibilità e nel suo incisivo e tempestivo interessamento, La ringraziamo anticipatamente per il tempo dedicatoci e disponibili ad ogni chiarimento, Le porgiamo i migliori saluti. Giaveno 12 marzo 2012
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Il Presidente Provinciale Pier Mauro BIDDOCCU
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ASSOCIAZIONE NAZIONALEVIGILI DEL FUOCO VOLONTARI SEZIONE PROVINCIALE DI TORINO PROBLEMATICHE IN EVIDENZA
1) blocco totale delle iscrizioni, con obbligo per i futuri aspiranti vvf di pagarsi la visita medica alle ferrovie o allʼasl oltre alla visita specialistica psichiatrica ( costo non inferiore a 400 Euro). Numero chiuso per le iscrizioni ai comandi: i comandanti devono indicare il numero massimo di vigili occorrenti per espletare l'attività di soccorso anche dei Volontari, il cui costo è la decima parte del personale permanente.
2) con recenti disposizioni si è praticamente reso impossibile effettuare un corso patenti: viene tra lʼaltro abolita la possibilità prima prevista per i Capi squadra volontari con almeno 10 anni di servizio ed il terzo grado di effettuare le lezioni di pratica agli aspiranti. I corsi saranno tenuti esclusivamente da professionisti che per mancanza di figure sufficienti nei comandi, dovranno arrivare appositamente da altre sedi dʼItalia in missione con incredibile aggravio di spesa. 3) Nonostante la nuova sala operativa di Torino e operatori formati appositamente, persistono gravi problemi con ritardi e mancanze in alcuni casi di allertamento dei distaccamenti volontari .
4) La catena di comando negli incidenti rilevanti o in operazioni di complessità anche media che implichino due o più squadre volontarie, non prevede mai una figura dedicata alla loro sicurezza e gestione diretta anche solo sotto il profilo logistico e di avvicendamento. Capita infatti che le squadre volontarie vengano impiegate su interventi in situazioni difficili atmosferiche e ambientali ininterrottamente per 8/10 ore e anche oltre mentre per i permanenti è automatico il cambio uomini ogni 4/6 ore. Capita sovente anche che il personale stipendiato “riposi” in orario di servizio nelle caserme mentre quello volontario lavora ininterrottamente in scenari anche complessi come incendi stabilimenti o calamità locali effettuando servizi di supporto. 5) Nessuno dei 14 funzionari volontari, e' stato mai impiegato in attività di coordinamento della componente volontaria nelle operazioni di soccorso , nè mai e' stato impiegato in attività di formazione per il personale volontario, benché tale impiego sia specificamente previsto.
6) Non sarà più possibile acquistare e donare mezzi e attrezzature con lʼesclusività di utilizzo da parte del distaccamento donante; e' infatti previsto che la stessa attrezzatura o automezzo potrà essere destinato dal comandante provinciale ad altra struttura per esigenze annesse all' attività di soccorso.
7) non sono previste forniture di vestiario al personale volontario in servizio così come pure non sono previsti I Dispositivi di Protezione Individuale (giacconi antifiamma, elmetti….). Ai giovani che hanno superato gli ultimi 3 corsi di formazione è stato consegnato appena il 50% dei dispositivi di Protezione con la precisa disposizione a far utilizzare da gruppi di vigili lo steso dispositivo alla faccia dellʼigiene.
8) gli automezzi e le attrezzature nuove che i distaccamenti hanno comprato autotassandosi e anche grazie al contributo degli enti locali, sono inutilizzati perché la procedura d'immatricolazione con relativa presa in carico della suddetta attrezzatura o degli automezzi, e' farraginosa e impiega più di un anno quando non vengono persi documenti o smarrite pratiche ad essi propedeutiche. Lo smarrimento delle pratiche è routine presso I Comandi. VFV MARZO/APRILE 2012
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FOSSANO 6 NUOVI VOLONTARI PER I 150 ANNI DEL DISTACCAMENTO Il Distaccamento dei Vigili del fuoco e la Delegazione fossanese della nostra Associazione hanno festeggiato presso la caserma di via Monviso lʼingresso di ben sei nuovi volontari, tra i quali una ragazza. Ricorre questʼanno il 150° anniversario di fondazione del presidio volontario di Fossano. Risale al 1862 lʼacquisto di una pompa a mano da parte del Comune con la conseguente formazione di un primo nucleo di “civici pompieri”. A cura di Massimo Bozzano *
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"i sei nuovi VVF volontari del Distaccamento fossanese"
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el pomeriggio di sabato 25 febbraio il Distaccamento dei Vigili del fuoco e la Delegazione fossanese della nostra Associazione hanno festeggiato presso la caserma di via Monviso lʼingresso di ben sei nuovi volontari, tra i quali una ragazza. Al momento di festa sono intervenuti il Sindaco Francesco Balocco, lʼing. Staiti del Comando di Cuneo, il dott. Miglio della Fondazione CRF, lʼavv. Anna Mantini in rappresentanza della Provincia, alcune componenti della Commissione Pari Opportunità del Comune e il funzionario Pier Mauro Biddoccu responsabile provinciale torinese dellʼANVVFV. "Racconigi ottobre 2011 premiati dalla Fondazione CRT"
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"S.Barbara - dicembre 2011"
Potrà sembrare incredibile, ma forse non tutti sanno che in molte nostre città questo importante servizio di soccorso è svolto giorno e notte da personale esclusivamente volontario – accade anche a Fossano! - e quindi la presenza delle autorità alla nostra breve ma familiare cerimonia è stata anche unʼoccasione per ringraziare tutti i Vigili e per consegnare “ufficialmente” i gradi ai nuovi colleghi. Con il loro ingresso portano così il Distaccamento a 27 unità, un numero decisamente in crescita rispetto al passato.
A supporto della caserma in questi ultimi mesi ha operato ovviamente la Delegazione della nostra Associazione, rinata dopo alcuni anni dʻinattività e la cui ripresa è stata ufficializzata il 17 novembre 2010 nel corso di unʼaffollata conferenza stampa in Comune a Fossano, presenti il Presidente Gino Gronchi e le massime Autorità cittadine.
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Tra le numerose iniziative messe successivamente in “cantiere” dobbiamo citare le presenze formative nelle scuole, effettuate con lʼausilio di lucidi e del nostro libretto “Scuola sicura”; la distribuzione del calendario 2012 con lʼaiuto della locale Associazione commercianti e destinato al reperimento di fondi. Da segnalare la collaborazione antincendio a manifestazioni locali tra i quali il carnevale, il Palio dei borghi e le numerose feste patronali nel corso dellʼestate, e le uscite con la “casetta”, principale attrazione della nostra “mini-pompieropoli” arricchita ultimamente da un paio di miniAPS a pedali per i più piccoli, donate da due esercizi commerciali fossanesi. Da non dimenticare neppure il coinvolgimento di Autorità, Enti e privati in questa incessante opera, portata avanti anche con i giornali locali, disponibili nel darci lʼopportuna visibilità. Una sensibilizzazione insomma a livello “generale” che costa certo impegno ma che finora ha portato a buoni risultati. Primo tra tutti lʼacquisto di un nuovo Ford Ranger, comprato con il sostegno economico delle Fondazioni bancarie CRF (Cassa di Risparmio di Fossano, da sempre particolarmente vicina alla nostra realtà) e CRT (Cassa di Risparmio di Torino) e con i proventi della corsa cittadina “Strafossan”, accompagnato dallʼacquisizione di svariate attrezzature destinate al soccorso (alcuni esempi:
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una motosega, un elettroventilatore, sei radio con il trasponder, un paio di completi antitaglio, kit catene e pompa manuale di emergenza per cesoie e divaricatore, kit copri airbag, due tute per bonifiche imenotteri). Il fatto ancor più significativo, a completamento di queste indubbie positività – e per noi ovvio motivo di soddisfazione - è notare come siano nel frattempo pervenute numerose domande dʼiscrizione da parte di aspiranti VVF volontari. Un ringraziamento deve poi essere anche rivolto ai vertici regionali e nazionali Un giovane pompiere spegne dellʼAssociazione che hanno l'incendio simulato della casetta" accompagnato con disponibilità e competenza il cammino della Delegazione fossanese, arrivando a testimonianza migliore del connubio vincente tra especoncederci lʼonore di aprire la sfilata dellʼ11 settembre a rienza e mai sopito entusiasmo! Torino con uno striscione sul quale campeggiava la scritLa riforma del 1941, con lʼunificazione a livello nazionata “Distaccamento dal 1862”. le, non faceva venir meno lo spirito di abnegazione dei nostri predecessori, capaci di scrivere con il loro coragIl Distaccamento di Fossano nel 2012 compie infatti ben gio vere pagine di storia locale durante il secondo con150 anni di attività. Risale al 1862 lʼacquisto di una flitto mondiale (e non solo). Quale esempio basti ricorpompa a mano da parte del Comune con la conseguendare lʼintervento nella vicina Trinità, data alle fiamme per te formazione di un primo nucleo di “civici pompieri”. rappresaglia dai tedeschi, ed effettuato sotto i colpi di Visti i tempi erano certo anime coraggiose, perennemitragliatrice sparati dai nazisti anche dal cielo. mente in lotta – allora come oggi – con il bisogno di attrezzature, attenzioni e finanziamenti ma non per queTra gli interventi più significativi degli ultimi anni non sto scoraggiate nello sviluppare una professionalità trapossiamo invece dimenticare lʼincendio dellʼospedale di mandata nel corso dei decenni con un comprensibile Fossano con la conseguente evacuazione, e il drammaorgoglio. tico scoppio del mulino Cordero con la distruzione dellʼeNel 1874 si arrivava a dotare i nostri predecessori di un dificio e i suoi 5 morti. Fatti dolorosi che fanno parte di organico “Regolamento”, incipit di una cronaca che ai una statistica che vede uscire le nostre squadre con una primi del ʻ900 – e per molti anni a seguire – avrebbe media annuale di circa un intervento al giorno. visto Fossano primeggiare in numerosi concorsi. La Dal dopoguerra ad oggi sono cambiate tante cose ma non gli ideali ed anche lʼattuale caserma di via Monviso racchiude al suo interno quel coraggio e quella abnegazione che tutti i componenti del Corpo, ovunque si ritrovi ad operare un Vigile del fuoco, ben conoscono!
"1929 - la nuova, fiammante autopompa"
Il desiderio – e la speranza - della nostra Delegazione è quindi quello di poter organizzare per il prossimo settembre una bella manifestazione per celebrare questo importante anniversario. Affidiamo la nostra intenzione anche alle colonne di questa rivista con la promessa di tenervi informati in merito alle iniziative che, con la buona volontà di tutti, verranno intraprese. (*) Vice-Presidente Delegazione ANVVFV Fossano
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Il presidente nazionale Gronchi ha incontrato il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero
A TREVIGLIO PERPLESSI a cura di Antonio Ascanio Mangano
ntrodotto da Gino Gronchi, ad aprire i lavori del Consiglio Nazionale è il presidente della Cassa Rurale di Treviglio, Gian Franco Bonacina che ha messo gentilmente a disposizione lʼauditorium. Appena dopo è il vicesindaco Juri Fabio Imeri a portare il saluto del primo cittadino, impossibilitato a presenziare. Imeri ha ricordato il vigile trevigliese trentaduenne deceduto recentemente a causa dʼuna grave malattia. Il primo intervento è poi stato quello del vicepresidente Carlo Alberto Cocchi, in merito alla legge delega sulla previdenza del personale volontario VVF. La legge 4 novembre 2010, n. 183, delegava il Governo ad adottare – entro diciotto mesi da quel-
Il 17 marzo sʼè svolto a Treviglio il Consiglio Nazionale della nostra Associazione, diverse le problematiche sul tavolo: rischia di scadere il tempo per lʼemanazione dei DDLL sulla previdenza del personale volontario VF; a tal proposito il Presidente Gronchi ha incontrato il ministro Fornero. A Roma stanno studiando (alle nostre spalle) una riforma del DPR 76/2004 ed il Capo supremo del Corpo Nazionale ci vorrebbe tutti badilanti senza mostrine. Come se non bastasse il patto di stabilità rischia di paralizzare i nostri distaccamenti.
la data – uno o più decreti legislativi con lʼeffetto dʼequiparare il trattamento previdenziale del personale volontario VF, a quello di ruolo del medesimo Corpo. “Un anno fa lʼallora Ministro Sacconi, rispose ad una lettera di Gino con un ʻci stiamo lavorandoʼ (lettera che pubblicammo qui sulla rivista NdR)” – ha detto Cocchi nel suo intervento che ha poi ricordato -
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Ettore Rosato - da sottosegretario agli Interni - inaugurò diversi dist. volontari. Ora si scorda della ANVVFV ad un convegno sul Soccorso Pubblico.
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“Quei diciotto mesi sono un termine tassativo, sarei molto dispiaciuto se perdessimo questʼopportunità.”.
Proprio per via di questʼimminente scadenza, il presidente Gronchi ha incontrato il Ministro del Lavoro Elsa Fornero in maniera da illustrare lʼurgenza dellʼemanazione di detti provvedimenti in tema di previdenza. Cʼè il rischio reale di gettare al vento anni di lavoro e di intermediazioni del vicepresidente Cocchi e degli altri che seguirono le fasi della proposta di legge.
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L'Assessore Provinciale alla Protezione Civile e Polizia Locale di Bergamo, Fausto Carrara, durante il suo intervento.
Cocchi ha anche accennato al colloquio col Capo del Corpo Pini che, in merito alla riforma del DPR 76/2004 ha dichiarato: “Cʼè un gruppo di lavoro (tutto ministeriale ovviamente NdR) la bozza lʼavrete quando ci sarà”.
Il Presidente Gronchi ha incontrato il Ministro Elsa Fornero domenica 11 marzo andandola a trovare nella sua abitazione di San Carlo Canavese. In occasione di questo incontro, durato circa 40 minuti, egli non solo si è fatto portavoce delle esigenze del personale volontario in materia di tutela a seguito degli infortuni nellʼadempimento del servizio ma ha anche colto lʼoccasione per spiegare nel dettaglio, coadiuvato dal collega Probiviro Diego Coriasco (che ha organizzato lʼincontro), chi sono e che cosa fanno i VVF volontari. Con lʼoccasione ha consegnato unʼaltro documento nel quale si riassumono le evidenti preoccupazioni per le recenti disposizioni di legge che andranno a penalizzare il volontariato VVF sin dallʼimmediato futuro. “La dottoressa Fornero è stata molto disponibile e mi ha assicurato che parlerà con la collega Cancellieri delle problematiche che ci assillano, e si farà promotrice al fine di fissarci un incontro” – ha detto Gronchi, che ha anche ricordato le nove richieste di convocazione inviate alla segreteria dellʼex ministro Maroni, e le sette missive infilate personalmente nelle tasche dellʼex inquilino del Viminale; non seguirono mai né incontri e neppure scritti - Gronchi ha poi voluto ammonire, bonariamente, i consiglieri ed i VVF volontari più in generale: “Il ministro Fornero abita a 6, 8 e 9 chilometri da distaccamenti volontari e non conosceva lʼesistenza del nostro volontariato pompieristico. Siamo poco conosciuti e bravi solo ad operare allʼinterno delle nostre caserme”.
Il Cavalier Gronchi ha espresso tutta la sua amarezza nel vedere che alla prima assise nazionale “IL SOCCORSO PUBBLICO E LA PROTEZIONE CIVILE PER LA SICUREZZA E LO SVILUPPO DEL PAESE.” – organizzata dal Partito Democratico con relatori del calibro di Ministro Cancellieri, Capo Dipartimento VVF Tronca,
Capo del CNVVF Pini – a rappresentare la componente “volontaria” del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, cʼera il presidente della federazione dei “discontinui” (F.N.C. VVF). “Eʼ grave non esser stati neppure invitati – ha aggiunto Gronchi – e dire che ad introdurre il convegno cʼera Ettore Rosato (responsabile PD Soccorso Pubblico e Prociv NdR) che fu sottosegretario ai vigili del fuoco e che ben conosce il nostro volontariato.”
Il presidente è poi rimasto esterrefatto dagli attacchi dellʼIDV (Italia dei Valori) al sistema trentino di soccorso pubblico e protezione civile: “Di Pietro ha sparato contro le caserme VVF del Trentino! Hanno detto di caserme troppo vicine in Val di Sole, ma non hanno detto che un intervento del CNVVF costa 4.500 €, mentre in Provincia Autonoma di Trento soltanto 410 euro?!”.
Eʼ poi stata la volta dellʼintervento del vicepresidente Roberto Mugavero, reduce da un incontro col Capo del Corpo Alfio Pini, in rappresentanza dei FTAV nazionali (funzionari tecnici antincendi volontari). Mugavero sʼè detto esterrefatto nellʼudire le parole di Pini che avrebbe esordito con un “Voi funzionari volontari non avete ragione dʼesistere, ce ne sono già abbastanza di permanenti”.
Il Capo del Corpo avrebbe poi proseguito, lasciando senza parole gli interlocutori: “Per voi volontari ci saranno ponti dʼoro, a patto che rinunciate a tutte le vostre qualifiche”. Pini vorrebbe di fatto abolire anche i CSV (capi squadra volontari) che coordinano le squadre di soccorso; avrebbe bollato come “assolutamente inutili” i funzionari volontari e avrebbe aggiunto: “Le vostre qualifiche creano problemi!”. Mugavero ed i colleghi, sempre più basiti, hanno poi portato altri esempi europei e illustrato le realtà delle regioni e provincie autonome ma Pini, sempre più fermo: “Il vostro ruolo? Tutti vigili, anche perché dovete essere soltanto
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Il consigliere Gerardi (Coordinamento Regionale Lombardia) ha lanciato lʼallarme “CONTINGENTAMENTO” previsto dal patto di stabilità per “regolare” lʼingresso di nuovi aspiranti vigili volontari. A quel punto è stato il segretario generale Marangoni, ad intervenire per conto dei 41 distaccamenti volontari della provincia di Torino pronti a “scendere in piazza”.
dʼausilio ai permanenti. La Francia? Non mi risulta che oltralpe abbiano una scala gerarchica i volontari (ce lʼhanno e come NdR), e poi qui siamo in Italia!”.
Gronchi ha poi ripreso la parola per introdurre lʼassessore provinciale (Bergamo) alla protezione civile, Fausto Carrara e, prima di presentarlo, ha ricordato che nemmeno lʼUnione Sovietica aveva un Corpo Nazionale di pompieri.
Carrara, nel suo intervento, ha riconosciuto la competenza e la centralità dei distaccamenti volontari VVF, affermando dʼaver frenato più volte chi, dei “suoi”, ha provato ad improvvisarsi “paladino del soccorso tecnico”. Ha poi ribadito la volontà di risolvere gli annosi problemi della componente volontaria, anche coinvolgendo il presidente della Provincia di Bergamo. Il consigliere Massimiliano Tolomei è poi intervenuto per dire che le istanze fatte a Pini, in questi anni, sono puntualmente cadute nel vuoto: “Piuttosto che agevolarci, ci hanno ostacolato, si veda la bozza di circolare sulle patenti (prevede il conseguimento della qualifica dʼistruttore di guida per i volontari ma è indispensabile la IV categoria, (ne abbiamo scritto sul n°1/2012 NdR). Il primo problema di questʼamministrazione sembra quello di dover ʻricollocareʼ i discontinui!”
Sergio Aureli, FTAV in Provincia di Como - in merito allʼinoperatività forzata degli ufficiali vol. - ha ricordato che i funzionari volontari nascono per “coordinare più squadre, non fare i super-capi-partenza”; e ha ribadito che “pur ammonito più volte dal Comandante Provinciale, ha sempre avuto ragione quando ha partecipato – di propria iniziativa – ad interventi di soccorso nella zona di competenza del proprio distaccamento”.
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“In merito al contingentamento, appunto, il fabbisogno sarà quello reale dei distaccamenti? E gli autisti? Vi ricordo che senza autisti lʼautopompa non esce. Se, al momento, attendiamo in media 6 anni perché venga indetto un corso patenti, con le nuove restrizioni quanto dovremmo aspettare?”
Marangoni (che ha precisato dʼintervenire quale semplice vigile di Bosconero), in merito ai compensi che percepiamo, ha ricordato che nel suo distaccamento si versa il 50% per le esigenze della caserma e ha lanciato un altro grido dʼallarme: “Sapete che il comandate provinciale di Cuneo non accetta più donazioni di automezzi ad uso esclusivo dei distaccamenti volontari? Senza contare che si attendono 6 mesi solo per la firma delle carte necessarie allʼottenimento delle targhe VF”. Il segretario ha poi ricordato che in Provincia di Torino ci sono appunto 6 automezzi nuovi di zecca che attendono ancora dʼessere immatricolati.
Il consigliere Claudio Di Maio, amareggiato, è intervenuto: “Ci siamo messi al servizio delle comunità ma, con queste restrizioni, abbiamo il destino segnato. Che senso ha essere subordinati ad una struttura che non ci da nulla in cambio?”
Ha poi preso nuovamente la parola Gronchi, rivolto ad un ipotetico interlocutore ministeriale: “State facendo una legge sulla nostra pelle (riferendosi alla riforma del DPR 76/2004 in corso dʼopera a Roma ma senza che lʼANVVFV possa dare un parere); la Commissione Mista (composta dal Dipartimento VVF e da membri della ns. Associazione NdR) non viene riunita da anni.” – sempre più perplesso ha poi concluso – “e non vogliono sentirselo dire che il ʻProgetto Italia in 20 minutiʼ, di questo passo, verrà attuato in 58 anni!”.
Sempre in merito alla riforma del DPR 76/2004 il Consiglio Nazionale dellʼAssociazione ha, ovviamente, un proprio punto di vista, ma non è detto che a Roma ne terranno conto. Se mai si venisse inseriti in un – più che ipotetico – gruppo di lavoro “misto”, i delegati per la discussione del nuovo documento saranno: Corrado Scapin, Massimo Barbon, Cristiano Patrizio Beltrami e Luca Gerardi.
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Già nel 2010, con nota prot. n. 5158, il Ministero dellʼInterno aveva emanato una prima guida, ora sostituita dalla prot. n. 01324 del 7/2/12, sulle modalità di realizzazione degli impianti fotovoltaici; la nuova guida, sempre per la stessa tipologia di istallazione, recepisce i contenuti del DPR n. 151 del 1°/8/12. Lʼaggiornamento della guida è stata redatta da un apposito gruppo di lavoro costituito, presso il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, da esperti del settore elettrico.
ISTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
le seguenti cause: • interferenza con il sistema di ventilazione dei prodotti della combustione (in copertura del fabbricato ostruzione parziale e/o totale di traslucidi, impedimenti apertura evacuatori); • ostacolo alle operazioni di raffreddamento e/o estinzione di tetti combustibili;
• rischio di propagazione delle fiamme allʼesterno o verso lʼinterno del fabbricato (presenza di condutture sulla copertura di un fabbricato suddiviso in più compartimenti modifica della velocità di propagazione di un incendio in un fabbricato mono compartimento).
GUIDA ALL’ISTALLAZIONE a cura dellʼIng. LANZONE Davide Premessa
Gli impianti fotovoltaici non rientrano fra le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi ai sensi del DPR n. 151/11 “Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi”, ma possono contribuire, in via generale, ad un aggravio del livello di rischio di incendio nellʼambiente ove sono ubicati. Lʼincremento del livello di rischio si può concretizzare per
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Lʼinstallazione di un impianto fotovoltaico, a servizio di unʼattività soggetta ai controlli di prevenzione incendi, richiede gli adempimenti previsti dal comma 6 dellʼart. 4 del D.P.R. n. 151 del 1 agosto 2011, oltre ad essere necessario la valutazione dellʻeventuale pericolo di elettrocuzione cui può essere esposto lʼoperatore VVF per la presenza di elementi circuitali in tensione.
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In ultimo ai sensi del D. Lgs 81/08 (sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro) dovrà essere garantita lʻaccessibilità allʼimpianto in copertura per effettuare le relative operazioni di manutenzione e controllo. Ambito di applicazione Rientrano, nellʼambito di applicazione della guida, gli
impianti con tensione in corrente continua non superiore a 1.500 V; nellʼallegato I della guida, qui di seguito illustrato, sono riportate le definizioni ricavate dalle Norme e dalla Guide di settore. Le definizioni sono ricavate dalla Norma CEI 64-8, Sezione 712 e dalla Guida CEI 82-25; Norme di e definizioni di carattere elettrico.
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degli elementi da costruzione - parte 5: classificazione in base ai risultati delle prove di esposizione dei tetti a un fuoco esterno secondo UNI ENV 1187:2007) e della classe di reazione al fuoco del modulo fotovoltaico attestata secondo le procedure di cui allʼartʼ 2 del DM 10 marzo 2005 recante “classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione” da impiegarsi nelle opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso dʼincendio.
Riferimenti e requisiti tecnici Ai fini della prevenzione incendi gli impianti fotovoltaici devono essere progettati, realizzati e manutenuti a regola dʼarte; si intendono realizzati a “regola dʼarte” gli impianti eseguiti secondo i documenti tecnici emanati dal CEI con le sue Norme e le sue Guide o da altri organismi internazionali.
Tutte le parti componenti lʼimpianto dovranno essere conformi alle disposizioni comunitarie o nazionali applicabili e, nello specifico, il modulo fotovoltaico dovrà essere conforme alle Norme CEI EN 61730-1 e CEI EN 61730-2.
Lʼinstallazione dovrà essere eseguita in modo da evitare la propagazione di un incendio dal generatore fotovoltaico al fabbricato nel quale è incorporato. Tale condizione si ritiene rispettata qualora lʻimpianto fotovoltaico, incorporato in un opera di costruzione, venga installato su strutture ed elementi di copertura e/o di facciata incombustibili (Classe 0 secondo il DM 26/06/1984 oppure Classe A1 secondo il DM 10/03/2005). Risulta, altresì, equivalente lʼinterposizione tra i moduli fotovoltaici e il piano di appoggio, di uno strato di materiale di resistenza al fuoco almeno EI 30 ed incombustibile (Classe 0 secondo il DM 26/06/1984 oppure classe A1 secondo il DM 10/03/2005).
In alternativa potrà essere effettuata una specifica valutazione del rischio di propagazione dellʼincendio, tenendo conto della classe di resistenza agli incendi esterni dei tetti e delle coperture di tetti (secondo UNI EN 13501-5:2009 classificazione al fuoco dei prodotti e
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Lʼubicazione dei moduli e delle condutture elettriche dovrà inoltre sempre consentire il corretto funzionamento e la manutenzione di eventuali evacuatori di fumo e di calore (EFC) presenti, nonché tener conto, in base allʼanalisi del rischio incendio, dellʼesistenza di possibili vie di veicolazione di incendi (lucernari, camini, ecc.). In ogni caso i moduli le condutture, gli inverter, i quadri ed altri eventuali apparati non dovranno essere installati nel raggio di 1 m dagli EFC. Inoltre, in presenza di elementi verticali di compartimentazione antincendio, posti allʼinterno dellʼattività sottostante al piano di appoggio dellʼimpianto fotovoltaico, lo stesso dovrà distare almeno 1 m dalla proiezione di tali elementi. Lʼimpianto FV dovrà, inoltre, avere le seguenti caratteristiche: • essere provvisto di un dispositivo di comando di emergenza, ubicato in posizione segnalata ed accessibile che determini il sezionamento dellʼimpianto elettrico, allʼinterno del compartimento/fabbricato nei confronti delle sorgenti di alimentazione, ivi compreso lʼimpianto fotovoltaico.
• in caso di presenza di gas, vapori, nebbie infiammabili o polveri combustibili, al fine di evitare i pericoli determinati dallʼinnesco elettrico, è necessario installare la parte di impianto in corrente continua, compreso lʻinverter, allʼesterno delle zone classificate ai sensi del D. Lgs. 81/2008 - allegato XLIX;
• nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di materiale esplodente, il generatore fotovoltaico e tutti gli atri componenti in corrente continua costituenti potenziali fonti di innesco, dovranno essere installati alle distanze di sicurezza stabilite dalle norme tecniche applicabili;
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Lʼarea in cui è ubicato il generatore ed i suoi accessori, qualora accessibile, dovrà essere segnalata con apposita cartellonistica (segnaletica di sicurezza) conforme al D.Lgs 81/08; la cartellonistica dovrà riportare la seguente dicitura: ATTENZIONE: IMPIANTO FOTOVOLTAICO IN TENSIONE DURANTE LE ORE DIURNE (.......Volt).
• i componenti dellʼimpianto non dovranno essere installati in luoghi definiti “luoghi sicuri” ai sensi del DM 30/11/1983, né essere di intralcio alle vie di esodo;
• le strutture portanti, ai fini del soddisfacimento dei livelli di prestazione contro Iʼincendio di cui al DM 09/03/2007, dovranno essere verificate e documentate tenendo conto delle variate condizioni dei carichi strutturali sulla copertura, dovute alla presenza del generatore fotovoltaico, anche con riferimento al DM 1410112008 “Norme tecniche per le costruzioni”. Per le pensiline in materiale incombustibile degli impianti di distribuzione carburanti non è richiesto alcun requisito di resistenza al fuoco.
Documentazione finale Prima della messa in servizio dellʼimpianto dovrà essere acquisita la dichiarazione di conformità di tutto lʻimpianto fotovoltaico e non delle singole parti, ai sensi del D.M. 37708; per gli impianti con potenza nominale superiore a 20 kW dovrà essere acquisita la documentazione prevista dalla Lettera Circolare M.I. prot. n. P515/4101 sott. 72/E.6 del 24 aprile 2008 e successive modifiche ed integrazioni.
Verifiche periodiche e manutenzione straordinaria Periodicamente e ad ogni trasformazione, ampliamento o modifica dellʼimpianto dovranno essere eseguite e documentate le verifiche ai fini del rischio incendio dellʼimpianto fotovoltaico, con particolare attenzione ai sistemi di giunzione e di serraggio oltre ad eseguire tutte le verifiche tecniche (meccaniche ed elettriche) riportate nei manuali di manutenzione di fine impianto.
La predetta segnaletica, resistente ai raggi ultravioletti, dovrà essere installata ogni 10 m per i tratti di conduttura. Se i generatori fotovoltaici sono presenti sulla copertura dei fabbricati, detta segnaletica dovrà essere installata in corrispondenza di tutti i varchi di accesso del fabbricato mentre dispositivi di sezionamento di emergenza dovranno essere individuati con la segnaletica di sicurezza di cui al titolo V del D.Lgs 81/08.
Tutela degli operatori VV.F. Per quanto riguarda la tutela e la salvaguardia degli operatori VV.F. si deve fare riferimento a quanto indicato nella nota PROT.EM 622/867 del 18/2/11, recante “Procedure in caso di intervento in presenza di pannelli fotovoltaici sicurezza degli operatori vigili del fuoco”.
Eʼ stata presa in considerazione lʼistallazione di dispositivi di sezionamento per gruppi di moduli, azionabili a distanza, ma ad oggi non se ne richiede lʻobbligatorietà in quanto non è nota lʼaffidabilità nel tempo, né è stata emanata una normativa specifica che ne disciplini la realizzazione, lʼutilizzo e la certificazione. Impianti già istallati e funzionanti
Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, posti in funzione prima dellʼentrata in vigore della guida emanata dai VV.F. ed a servizio di unʼattività soggetta ai controlli di prevenzione incendi, si richiedono, unicamente, gli adempimenti previsti dal comma 6 dellʼart. 4 del D.P.R. n. 151/11.
In generale per tutti gli impianti dovrà essere prevista: • la presenza e la funzionalità del dispositivo del comando di emergenza; • lʼapplicazione della segnaletica di sicurezza e le verifiche di cui al precedente paragrafo.
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Ciao Francesca Nel pomeriggio di domenica 1 aprile la collega Francesca Passini - capo distaccamento volontario a Pievepelago (MO) - è deceduta in un grave incidente stradale, mentre, con la vettura di servizio, stava rientrando dalla sede centrale dove s’era recata per alcune commissioni. Lo scontro con un’ altra auto è avvenuto in Località Riccò di Serramazzoni, circa a metà strada tra il Comando Provinciale di Modena e il distaccamento volontario sito sull’Appennino Modenese. Sul luogo del sinistro sono giunti sia colleghi di Riccò sia una squadra permanente da Modena, ma per Francesca Passini non c’era più nulla da fare. Gli occupanti dell’altra automobile, ricoverati al Policlinico del capoluogo, non verserebbero in gravi condizioni. Francesca Passini dirigeva il giovane distaccamento sin dall’istituzione, presidio volontario nel quale operano anche il marito ed il figlio. Sul posto è prontamente intervenuto anche il Comandate Provinciale di Modena (Luigino Ercoli) per seguire i rilievi di rito e dare manforte a familiari e colleghi di Francesca. In riferimento alla legge 4 Novembre 2010 n°183, il governo non ha ancora adottato decreti legislativi allo scopo di armonizzare, con effetto a decorrere dal 1° gennaio 2012, il sistema di tutela previdenziale e assistenziale applicato al personale permanente in servizio nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco e al personale volontario presso il medesimo Corpo nazionale. Decreti volti ad equiparare la pensione ai superstiti riconosciuta ai familiari dei vigili del fuoco volontari deceduti per causa di servizio al trattamento economico spettante ai familiari superstiti dei vigili del fuoco in servizio permanente anche nelle ipotesi in cui i vigili del fuoco volontari siano deceduti espletando attività addestrative od operative diverse da quelle connesse al soccorso. Il termine ultimo per l’emanazione dei DDLL scadrà il prossimo mese di maggio. L’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari oltre ad esprimere un pensiero di cordoglio ai familiari della collega tragicamente scomparsa - sta già muovendosi, presso il governo, al fine di garantire un degno trattamento pensionistico ai cari di Francesca.
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Addio Comandante Pumilia Trent’anni di volontariato pompieristico in una delle caserme più antiche del milanese; la fondazione del gruppo comunale di protezione civile, ed un’esperienza da consigliere comunale. Ma non disdegnava neppure “la partenza”, mettendosi anche al volante dell’autopompa quando necessario. a cura di Andrea Rabbolini Martedì 17 aprile è stato il giorno dell’ultimo saluto da parte di tutta la cittadinanza di Magenta ad Armando Pumilia, funzionario volontario della locale caserma di Vigili del Fuoco Volontari. La triste notizia della scomparsa è stata data la mattina del 15 aprile dal Primo Cittadino di Magenta, durante l’inaugurazione delle nuove “postazioni defibrillatori” in Città. Armando ha prestato servizio nei vigili del fuoco Volontari per trent’anni, arrivando a ottenere la qualifica di FTAV (Funzionario Tecnico Antincendio Volontario), sempre egli ha voluto istituire il gruppo di volontari di protezione civile Città di Magenta. Il sindaco Del Gobbo, l’ha ricordato come un uomo sempre vicino alla propria città, e ha inoltre parlato del grande spirito di volontariato e senso civico che portò Armando a diventare anche consigliere comunale. Grande è stata la commozione anche tra gli amici e colleghi, “Se chiudo gli occhi e penso ad Armando, lo vedo con la divisa da Pompiere, lui era sempre presente con un sorriso sulle labbra, non aveva altri hobby che aiutare la gente salendo sull’autopompa. Il tempo libero lo passava con noi in caserma o con la sua famiglia” - queste sono state le parole di un VF volontario di Magenta che ha concluso con: “Armando era prima di tutto un amico!”. Durante l’ultima festa di Sant’Antonio (in zona è uso onorare questo Santo piuttosto che la nazionale Barbara NdR), Pumilia ricevette una targa dall’amministrazione comunale a seguito dei tanti anni trascorsi nel corpo dei Vigili del Fuoco Volontari Magentini. Tutti sono intervenuti nel dare l’ultimo saluto ad Armando, oltre ai colleghi di Magenta erano presenti alla cerimonia squadre di vigili del fuoco dai vicini presidi volontari della provincia (Abbiategrasso, Corbetta e Inveruno), oltre che delegazioni dai distaccamenti della Brianza e dalle altre provincie. Poi una squadra di colleghi permanenti dal distaccamento di Legnano e, infine, a rappresentare il comando provinciale milanese, proprio il Comandante Ing. Silvano Barbéri. Oltre ai Vigili del Fuoco erano presenti rappresentanti della protezione civile, la Croce Bianca di Magenta, polizia locale, carabinieri, gli scout e rappresentanti del comune; infine una folla che ha riempito tutta la chiesa dei Padri Somaschi di Magenta. Ad aspettare il feretro di Armando davanti alla chiesa, un picchetto di Vigili del Fuoco magentini che lo ha accompagnato per tutta la durata delle esequie. Durante l’omelia padre Gianni ha sottolineato: “Armando ha ricevuto molte chiamate nella sua vita, quest’ultima è quella del Signore.”. Il sacerdote ha poi ricordato il bene compiuto da Pumilia nei confronti della comunità e l’impegno della famiglia che ha dedicato molto tempo all’oratorio. Durante le ultime fasi delle esequie al cimitero, sono stati due i momenti che hanno toccato il cuore della gente: il primo è stato quando diversi vigili volontari di Magenta – che formavano un’interminabile fila - si sono staccati il grado mezzaluna dalla divisa, di propria spontanea volontà, per gettarlo nella tomba di Armando. Il secondo è stato quando il comandante Provinciale di Milano ha consegnato l’elmetto argento di Pumilia nelle mani del figlio in lacrime; Armando è poi stato salutato da tutti con un lungo applauso. Armando Pumilia, strappato alla sua famiglia a causa di un male incurabile a cinquantadue anni di vita, e dopo trent’anni di carriera fra i VVF volontari magentini, lascia la moglie e tre figli. VFV MARZO/APRILE 2012
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D I S TA C C A M E N T I La nuova caserma, allʼinterno di
un contesto plurifunzionale, è solo lʼultimo tassello di un progetto di rinascita più ampio del presidio
thienese, attivo dai primi del ʻ900.
Agli inizi degli anni ʼ90 il numero di
soccorso 115 non fa che penalizzare il distaccamento, dirottando le
chiamate ai soli presidi permanenti, con susseguente demotivazione e riduzione ai minimi termini del
personale volontario Dal 2004 – grazie anche ad un comandante provinciale attento – i vigili si riorganizzano e viene ripristinata lʼoperatività H24
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THIENE I POMPIERI VOLONTARI TORNANO A RISPLENDERE A CURA DI
CORRADO SCAPIN
inalmente dopo parecchi anni di attesa i Vigili del Fuoco Volontari di Thiene hanno una nuova caserma. La struttura è localizzata a sud del centro abitato ed è inserita nel nuovo centro polifunzionale di protezione civile dislocato in via dellʼaeroporto. Oltre che i Vigili del Fuoco Volontari, nel centro polifunzionale hanno sede il gruppo comunale di protezione civile e la sezione dei radioamatori.
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Questʼopera sorge su una superficie di circa 5000 mq di cui quasi 1000 coperti ed ha comportato un investimento per complessivi 1.450.000 € cofinanziata dalla Regione del Veneto per un importo di 200.000 €. Allʼinaugurazione, domenica 4 marzo, erano presenti il Sindaco di Thiene Maria Rita Busetti che ha fatto gli onori di casa, il Capo del Corpo Nazionale Ing. Alfio Pini, il Direttore Regionale Ing. Leonardo Denaro ed altri
da sx: ing. Porrovecchio attuale com. Di Lodi, csvol Munaretto, csv Casarotto, ing. Lomoro com. Prov. Vicenza, ing. Pini capo del Corpo, csv Scapin pres. prov.Ass. Naz.Vfvol., Alessandro Lanciotti, isp. ant. Frizzo, ing. Vassallo, ing. Munaro com. prov. Venezia.
Taglio del nastro: Ing. Alfio Pini capo del Corpo, prof. Maria Rita Busetti sindaco di Thiene, Daniele Stival Ass. Reg. alla Protezione civile
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Dirigenti del Corpo tra cui lʼIng. Loris Munaro e gli ex Comandanti Provinciali di Vicenza Ing. Fabio Dattilo e Ing. Paolo Maurizi. Il Comandante Provinciale di Vicenza Ing. Giuseppe Lomoro nel suo discorso ha sottolineato come i Vigili del Fuoco assieme ai volontari di protezione civile formino un unico sistema destinato ad accrescere la sicurezza dei cittadini. LʼAssessore Regionale alla Protezione Civile Daniele Stival ha ricordato che nel Veneto ci sono circa 16.000 volontari di protezione civile e che assieme agli Enti locali (in primis le Province) bisognerà lavorare in maniera adeguata per la loro formazione e per il loro equipaggiamento in modo tale da dare al territorio la sicurezza di cui abbisogna. La cerimonia di inaugurazione si è conclusa con alcune manovre tra cui la simulazione di un incendio di appartamento ed il montaggio della scala controventata.
Note storiche Il distaccamento nasce il 16 Dicembre del 1913 con il concorso per la costituzione del Corpo dei Pompieri nella città di Thiene, indetto a quel tempo dal Sindaco Zuccato. Nel bando si richiedevano 7 pompieri effettivi e 4 allievi per i quali erano richiesti i requisiti dʼetà dai 18 ai 30 anni, costituzione fisica robusta, statura non inferiore a 1,60m, abitazione allʼinterno del capoluogo, nessuna condanna per reato infamante, saper leggere e scrivere. Nonostante la guerra e tutto quello che ne è conseguito il distaccamento è sempre rimasto in
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piedi fino agli anni novanta. Con la nascita del servizio telefonico di soccorso gratuito “115” le chiamate di soccorso sono state trasferite al distaccamento permanente di Schio e al Comando provinciale di Vicenza, riducendo drasticamente il numero di interventi. In quel periodo i volontari si contavano sulle dita di una mano. Solo nel 2004, quando il Comandante provinciale Dattilo Fabio impone una risposta sullʼoperatività del distaccamento thienese, interviene Munaretto Renato, ex ausiliario dei Vigili del Fuoco e noto imprenditore, che grazie al suo carisma e alla passione per il corpo dei pompieri crea un gruppo di 30 volontari che, nonostante i pochi fondi ed i mezzi obsoleti a loro disposizione, riescono a garantire una reperibilità di 24h portando supporto a tutte le squadre della provincia. Attualmente il capo distaccamento è il Capo Squadra Casarotto Guido il quale è impegnato quotidianamente ad organizzare e gestirne il funzionamento. Ad oggi il distaccamento compie un centinaio di interventi lʼanno di tutti i generi, dagli incendi alle inondazioni fino al recente terremoto in terra abruzzese. Inoltre garantiscono la sicurezza attraverso il presidio in piazza in occasione di tutte le manifestazioni pubbliche. Per ultimo, ma non meno importante, i volontari di Thiene effettuano annualmente formazione propedeutica alla sicurezza dei giovani presso le scuole del territorio. Con sacrifici non indifferenti a livello lavorativo e familiare i vigili del fuoco volontari di Thiene stanno al passo con i tempi frequentando corsi dʼaggiornamento con i colleghi permanenti per prestare un servizio dʼeccellenza in favore di chi ha bisogno.
Consegna del quadro dei primi del 900 raffigurante un Vf vol durante un salvataggio
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modalità con cui svolgono queste importanti attività può garantire o compromettere eventuali indagini successive andando a preservare o distruggere importantissime prove. Grande interesse di tutti gli intervenuti ma anche sincera soddisfazione dei relatori che vedono in questi incontri la possibilità di diffondere la cultura della collaborazione interforze a garanzia del servizio al cittadino includendo la soluzione dei casi criminali.
IL SOCCORSO
NEL CRIMINE
La speranza di tutti è quella di poter attivare anche in Italia tutte le procedure e le collaborazioni interforze che semplifichino ed ottimizzino le attività sulla scena di un crimine.
Sʼè recentemente concluso il seminario “il soccorso nel crimine” al cine teatro di Cornate dʼAdda organizzato dal Distaccamento Vigili del Fuoco Volontari di Merate e dalla AVPS di Cornate dʼAdda. Relatore illustre il generale Garofano, già comandante dei RIS di Parma. a cura di Leonardo Bonanomi
rande successo con più di 150 addetti che sono stati interamente rapiti dalle presentazioni dei Consulenti Forensi Dott. Linarello, Dott. Salvaderi e Dott. Ghizzoni ma ancor più dalla esposizione del Generale Luciano Garofano già Comandante dei RIS Carabinieri di Parma e recentemente al centro della cronaca come consulente sui cosiddetti “Cold Case”.
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Presenti, rigorosamente in uniforme, Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco, Polizie Locali e moltissimi volontari delle associazioni di Soccorso e di Pubblica Assistenza delle province di Monza e Brianza e di Lecco.
Un evento orientato alla massima collaborazione interforze che punta ad informare tutto il personale di primo intervento, coloro che per primi arrivano su qualsiasi scena di soccorso, sullʼimportanza delle loro azioni durante i primi minuti di intervento. Lʼopera dei soccorritori è principalmente indirizzata alla salute dei coinvolti ed alla conservazione dei beni ma le
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I NUOVI NUOVI GRADI Con il nuovo schema di decreto verrà rivoluzionato il mondo dei distintivi del Corpo
Nazionale Vigili del Fuoco. Andranno definitivamente in “pensione” le vecchie mezzelune ma finiranno al macero anche i “nuovi gradi” previsti da un D.L. del 2006. a cura di Andrea Rabbolini
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lari sulle quali applicare i distintivi di qualifica); 3 – uniforme operativa (quella da fatica per intenderci- su questa divisa si userà la variante “da petto” del distintivo di qualifica).
Comʼè costituito il singolo distintivo: I distintivi di qualifica del personale dei ruoli dei vigili del fuoco e del ruolo dei capi squadra e capi reparto da indossare sullʼuniforme ordinaria e sullʼuniforme operativa sono determinati dalla combinazione dei seguenti elementi: Piastra: elemento a forma trapezoidale, di colore rosso amaranto brillante. Il profilo esterno, largo 1 mm, è realizzato in rilievo in color oro o argento in relazione al grado. La piastra ha le seguenti dimensioni: altezza 46.0 mm, larghezza della base maggiore 42.5 mm, larghezza della base minore 40.0 mm. spessore: 1.5/1.7 mm. Gli angoli sono arrotondati. Barra: elemento di colore oro disposto parallelamente alla base maggiore del trapezio. Baffo: elemento di colore argento con il vertice posto verso lʼesterno delIa spallina o, se a petto, verso il basso. ià 6 anni fa erano stati introdotti dei nuovi distintivi di qualifica che avrebbero dovuto sostituire i vecchi fregi in vigore ormai dal 1997, ma questi non furono mai distribuiti alla componente permanente e volontaria del Corpo Nazionale (se non in caso di parate e raduni). Sulla base di quel decreto del 2006, e con lʼaggiunta di alcune qualifiche, è stato presentato il nuovo schema.
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I nuovi fregi, possiamo azzardare, vanno a riprendere un poʼ i gradi dellʼesercito, introducendo greche e stelle per gli alti ufficiali del corpo, torri con stelle per i dirigenti, rombi per gli Ispettori Antincendi (e i Sostituti Direttori), e infine binari per Capi Reparto e Capi Squadra e “Baffi” per i Vigili (in numero crescente a seconda dellʼanzianità). Da quanto si legge, le uniformi dovrebbero diventare tre: 1 - uniforme di rappresentanza (che rimarrà unʼesclusiva dei dirigenti; ufficiali che su questa divisa continueranno ad utilizzare galloni e greche dorate sulle maniche); 2 – uniforme ordinaria (prevedrà spalline/tubo-
Nei distintivi del personale volontario è
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aggiunta una Barretta (elemento disposto parallelamente alla base maggiore del trapezio, riportante la dicitura “VOLONTARIO” scritta in color oro. Il grado viene fissato con quattro viti alle contro-spalline della giacca dellʼuniforme di servizio. Sullʼuniforme operativa il distintivo di qualifica è attaccato direttamente senza piastra su un panno rettangolare applicabile con velcro nellʼapposito spazio sul petto Iato sinistro dellʼuniforme stessa.
BERRETTO RIGIDO Gli indicatori di qualifica del personale dei ruoli dei vigili del fuoco e del ruolo dei capi squadra e dei capi reparto sui berretti rigidi sono determinati dalla combinazione dei sottodescritti elementi: Soggolo: gallone in tessuto nero con bordatura laterale dorata o in cuoio nero in funzione della qualifica, posto sullʼattaccatura della visiera e fissato a due bottoni di metallo tondo. Galloncino: una o più liste verticali in tessuto nero o dorato bordato di nero in relazione alla qualifica, da applicare su cia-
scun Iato del soggolo allʼaltezza delle tempie. Fregio: fiamma dorata ricamata su fondo scuro.
BERRETTO Lʼindicatore di qualifica del personale dei ruoli dei vigili del fuoco e del ruolo dei capi squadra e dei capi reparto sui berretti è costituito dal seguente elemento. Fregio: fiamma dorata ricamata su fondo scuro.
Del decreto del 2006, oltre ai gradi “da manica” per gli ufficiali, resta anche il distintivo metallico di riconoscimento (placca ovale). Lʼarticolo 3/1 dello schema di decreto, ribadisce che detta “placca” sia …distintivo metallico di riconoscimento per tutto il personale operativo del CNVVF, da utilizzare in occasione dello svolgimento del servizio di istituto in abito civile. (pare ovvio che andrà distribuito quindi anche al personale volontario, in quanto anche questʼultimo è da considerarsi “personale operativo”).
ALLEGATO C FOGGIA DEI DISTINTIVI DI QUALIFICA PER IL PERSONALE VOLONTARIO ELEMENTI COSTITUTIVI I distintivi di qualifica del personale dei ruoli del personale volontario da indossare sull'uniforme ordinaria e sull'uniforme operativa sono determinati dalla combinazione dei sottodescritti elementi.
Piastra: elemento a forma trapezoidale, di colore rosso amaranto brillante. Il profilo esterno, largo 1mm, è realizzato in rilievo in color oro o argento in relazione al grado. La piastra ha le seguenti dimensioni: altezza 46.0 mm, larghezza della base maggiore 42.5 mm, larghezza della base minore 40.0 mm, spessore: 1.5/1.7 mm. Gli angoli sono arrotondati Barra: elemento di colore oro e bordato di nero disposto parallelamente alla base maggiore del trapezio. Baffo: elemento di colore argento con il vertice posto verso l'esterno della spallina o, se a petto, verso il basso. Barretta: elemento disposto parallelamente alla base maggiore del trapezio riportante la dicitura ''VOLONTARIO'' scritta in color oro. Pentagono: pentagono di colore oro, in rilievo con superficie rigata da sottili linee raffiguranti vari pentagoni concentrici, ha un angolo rivolto verso la base minore del trapezio. Il grado viene fissato con quattro viti alle contro-spalline della giacca dell'uniforme di servizio. Sull'uniforme operativa il distintivo di qualifica è attaccato direttamente senza piastra su un panno rettangolare applicabile con velcro nell'apposito spazio sul petto lato sx dell'uniforme stessa.
BERRETIO RIGIDO Gli indicatori di qualifica del personale volontario sui berretti rigidi sono determinati dalla combinazione dei sottodescritti elementi. Soggolo: gallone in tessuto dorato o nero con bordatura laterale dorata o nera, o in cuoio nero, in funzione della qualifica, posto sull'attaccatura della visiera e fissato a due bottoni di metallo dorato. Galloncino: una o più liste verticali in tessuto dorato bordato di nero in relazione alla qualifica, da applicare su ciascun lato del soggolo all'altezza delle tempie. Fregio: fiamma dorata ricamata su fondo scuro. BERRETTO L'indicatore di qualifica del personale dei ruoli dei volontari sui berretti è costituito dal seguente elemento. Fregio: fiamma dorata ricamata su fondo scuro.
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O LT R E C O N F I N E cetto era anche lʼinsegna. Lʼedificio ha una scossalina di protezione piatta, esistente in precedenza, in cui lʼilluminazione indiretta a LED è stata nascosta. La facciata e la scritta bianca, la sera e le prime ore del mattino, rendono ben visibile lʼinsegna. Nel piazzale, la vecchia illuminazione è stata integrata con nuovi tubi fluorescenti, e i fari alogeni sono stati sostituiti. La fase di costruzione, coordinata da Brunner Matter, è stata completata con successo alla fine del 2011.
Nuovo look La caserma, rinnovata di recente, ora risplende in tutto il suo look nuovo, moderno e fresco. Si presenta esternamente nei colori rosso Schmiedrued-Walde (Svizzera) e grigio in combinazione con le vetrate decorate con adesivi a specA VECCHIO MAGAZZINO chio. Lʼilluminazione a LED della facciata rende ancor più particolare A CASERMA AVVENIRISTICA lʼintera struttura allʼimbrunire e allʼalba. Anche nei locali interni è stato Era diventato un vecchio edificio in cemento e senza alcun colore, utilizzato il colore rosso vivo quale non sembrava neppure una caserma dei pompieri, grazie a lavoro di predominante. Essa ha anche un squadra, creatività e innovazione, la caserma è tornata a risplendere. nuovo “rack pallet”, che prevede un enorme aumento della capacità A CURA DI DOMINIC MATTER dʼimpilaggio, ordinato, delle attrezzature. Unʼaltra novità è il piccolo Con la collaborazione di 118 Swissfire rivista ufficiale della Federazione Svizzera Pompieri “fire-pub” nel quale i vigili del fuoco, dopo esercizi od operazioni hanno la possibilità di interagire. Naturalmente, vari upgrade rs Brunner, Manuel Leuenberger ed il sottoscritnon sono stati trascurati, come lʼimpianto ad aria comto (pompieri locali), cominciammo a raccogliere pressa e lʼavvolgicavo per alimentare il veicolo. In aula, informazioni e idee per la ristrutturazione della per il mantenimento della formazione teorica, è stato vecchia casermetta. In una fase successiva ci dedicaminstallato un videoproiettore. mo a disegni e concetti di colore. Dopo molti incontri e discussioni - ed un occhio al bilancio – noi tre “progettisti” presentammo, dapprima il lavoro allʼintera squadra, per poi portare il tutto in consiglio per la successiva approvazione a fine 2010.
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Costruzione “Volevamo eliminare la vecchia idea di garage-autorimessa” ha detto il portavoce dei tre pompieri/progettisti e coordinatore del gruppo, Brunner. Dopo aver creato le condizioni di base per la costruzione di nuove suddivisioni, sono iniziati i lavori per la costruzione. Sostituire gli impianti elettrici, dipingere le pareti e installare mensole e mobili. Allʼesterno, è stata ripresa la combinazione di colori dei locali interni e tutto pitturato a nuovo. Integrata nel con-
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Due squadre di vigili del
fuoco volontari delle
caserme di Magenta
e Inveruno (nel milanese)-
che diedero man forte ai colleghi varesini durante il vasto incendio
dellʼex “Ricamificio Bellora” di Somma Lombardo–
hanno ricevuto un elogio scritto, dal Capo del
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
VOLONTARI “VALOROSI” A CURA DELLA REDAZIONE
ra una notte di gelo quella di venerdì 17 dicembre, tutte le squadre del Comando di Varese dei vigili erano impegnate a tener a bada un violento incendio sulla parte più alta dellʼabitato di Somma Lombardo.
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Una vasta area, composta da vecchi capannoni con tetti a spiovente in legno, sʼera incendiata e le fiamme erano alimentate dal forte vento.
Lʼincendio diviene incontenibile e il vicecomandante dei VVF di Varese, ingegner Tesoro – direttore delle operazioni - decide di chiedere aiuto alla Direzione Regionale Lombardia dei vigili del fuoco. Questʼultima allerta le caserme di Inveruno e Magenta, che si muovono alla volta di Somma con unʼautopompa e due autobotti per il rifornimento idrico.
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Anche grazie allʼintervento dei vigili volontari Alto-Milanesi (aventi tradizioni pompieristiche di 150 e 200 anni) – con unʼopera di “schermatura”, mediante lʼuso combinato di potenti lance – si riesce a fermare lʼavanzare delle fiamme su un fronte, salvando così unʼindustria tessile confinante da sicura distruzione.
Il Capo del Corpo Nazionale dei VVF, Ingegner Alfio Pini, nel suo recente scritto esprime il “più vivo apprezzamento per la sollecitudine, sensibilità operativa e professionalità dimostrata a fronte della criticità dellʼevento”, più avanti nella missiva definisce quale “determinante supporto” lʼoperato dalle squadre volontarie Magentine e Inverunesi. Lʼelogio formale verrà inserito nei fascicoli personali dei 14 pompieri volontari partecipanti alle difficili operazioni.
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