I^ cop 3 2013.qxd:doc Copertina
2-07-2013
8:01
Pagina 1
Anno XXVII - no 3 Maggio/Giugno 2013
Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano
II^ COP PUB MOMENTDOL:Layout 1
20-06-2013
10:16
Pagina II
01 sommario 3 2013.qxd:Layout 1
3-07-2013
ADERENTE ALLA FEDERAZIONE MONDIALE DELLE ASSOCIAZIONI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI (F.W.V.F.A.)
14:07
Pagina 1
3
M AGGIO /G IUGNO 2013
RIVISTA UFFICIALE DELLʼASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI
Direttore Responsabile Antonio Ascanio MANGANO Segreteria Editoriale Fabio MARANGONI Comitato di Direzione PRESIDENTE NAZIONALE: Roberto MUGAVERO PRESIDENTE DʼONORE: Gino GRONCHI VICE PRESIDENTI NAZIONALI: Luca BONELLO, Rolando FAGIOLI e Giuseppe PARRINELLO CONSIGLIERI NAZIONALI: Lorenzo AROSIO, Sergio AURELI, Claudio BALLESIO, Paolo BARBIN, Alberto BIDDOCCU, Diego CORIASCO, Erminio CAPPARONI, Paolo CORBETTA, Giancarlo GIACHINO e Damiano LANDI. Inviato di Redazione Francesco MAZZILLI Impaginazione e Grafica SATECO sateco.tel@fastwebnet.it Editore incaricato, ufficio abbonamenti Sede centrale Sicurezza Aziendale s.r.l. Via Palmieri, 47 - 20141 Milano tel. 02/89.500.256 - fax 02/89.500261 Agenzie per lʼItalia CEAT tel. 02/89.500.256 DIFFUSIONE S.M. tel. 055 2590284 Stampa: LITOGRAFIA STEPHAN – GERMIGNAGA (VA) Abbonamenti: Gratuita a Comandi e Distaccamenti dei VV.F. Sostenitori € 70,00 Benemerito da € 70,00 in su Una copia € 8,00 Arretrati € 10,50 L’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari è estranea alla gestione economica della rivista. Gli articoli firmati corrispondono al pensiero dell’articolista e non impegnano né la Rivista né l’Associazione. La Redazione si riserva il diritto di rifacimenti e correzioni di quegli articoli che a sua discrezione riterrà opportuno modificare. E’ vietata la riproduzione anche parziale di articoli, fotografie, disegni qui pubblicati, Il personale addetto alla raccolta di abbonamenti, non appartiene al Corpo Nazionale VV.F. Garanzia di riservatezza per gli abbonati L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilita di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione, scrivendo a: Sicurezza Aziendale srl - Via Palmieri, 47 20141 Milano. Le informazioni costudite nell’archivio elettronico dell’Editore saranno utilizzate al solo scopo di inviare la rivista o comunicazioni concernenti l’abbonamento (Legge 675/96 sulla tutela dei dati personali). Pubblicità Inferiore al 70%
w w w. a n v v f v. i t FOTO DI COPERTINA. UN FIREFIGHTER VICENTINO INDOSSA I DPI C/O IL CEFD (CASERMA EDERLE FIRE DEPARTMENT); POMPIERI AL SERVIZIO DELLA BASE US ARMY.
EDITORIALE DEL PRESIDENTE
2
EDITORIALE [A LATO]
3
LʼELISOCCORSO LIGURE PASSERÀ DAI VVF AI PRIVATI?
4
VVF VOLONTARI ITALIANI ARRUOLATI TRA I FIREFIGHTERS
8
DOPO 30ANNI AVRÀ, IL NOVARESE, NUOVI PRESIDI VVFVV?
14
CONSIGLIO NAZIONALE DI BOVISIO MASCIAGO
16
PROGETTO “AMBIENTE SICURO INFANZIA”
19
I POMPIERI DI ROBBIO COMPIONO 170 ANNI
20
PIÙ SICUREZZA NELLE OPERAZIONI SAF
24
FOSSANO VVF VOLONTARI AMATI E AIUTATI
28
OPERATIVI I CANADAIR ALLE DIPENDENZE DEI VVF
32
AIB: GABRIELLI SGRIDA LE REGIONI
34
ROMA APRE A SQUADRE VVF RIDOTTE E RIDOTTISSIME
36
BREVI
43
RIMINI - ANVVFV PER “KIDS OF KOSOVO”
44
Aut. Trib. Milano n. 855/89
Via Palmieri, 47 - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Fil. di Milano
EDITORIALE
EDITORIALE
editoriale e ed a lato n 3 2013.qxd:Layout 1
3-07-2013
14:04
Pagina 2
L’editoriale di questo numero non può che iniziare con la costatazione, che ci riempie di orgoglio e soddisfazione, di un costante incremento nel tempo dell’attività associativa il quale rappresenta, a sua volta, un tangibile segno di concretezza di un’organizzazione dinamica, motivata, in crescita e con un sempre maggior consolidamento sul territorio. A testimonianza di questo possiamo, per prima cosa, annoverare l’istituzione delle nuove Sezioni Provinciali di Brindisi, Palermo, Treviso e Verona e della Delegazione di S. Daniele del Friuli (Udine) alle quali formuliamo i migliori auguri per un proficuo e costruttivo lavoro. Rilevante poi è anche la conclusione dell’audit interno finalizzato alla modernizzazione delle attività gestionali in ambito amministrativo ed economico a cui seguirà un’attività di assistenza, remota e locale, per le varie Sezioni e Delegazioni al fine del raggiungimento di un’uniformità complessiva del nostro sistema.
EDITORIALE
le il dialogo tra le realtà periferiche e la struttura associativa nazionale, sono state
EDITORIALE
Dal punto di vista organizzativo invece, allo scopo di rendere più facile ed agevo-
Vigili del Fuoco Volontari, il Presidente dell’Unione dei Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari dell’Alto Adige, il Presidente della
approvate in via definitiva le competenze territoriali per i vari componenti del Consiglio Nazionale ciascuno dei quali si troverà quindi ad essere il riferimento per una specifica area geografica. Nell’ottica del rafforzamento di attività volte alla mutua assistenza a favore degli iscritti, attuando i principi di solidarietà sociale previsti dallo statuto, forte è l’impegno nella concretizzazione di iniziative che possano vedere l’Associazione quale concreto e valido supporto per gli iscritti attraverso l’erogazione di una serie di servizi dedicati e che dovrebbero vedere la propria concretizzazione già nella seconda metà del corrente anno. Sul fronte della realizzazione di un raccordo sinergico tra le quattro realtà del volontariato dei Vigili del Fuoco italiano è da evidenziare come, per la prima volta dopo tanti decenni, vi sia stato l’incontro tra il Presidente dell’Associazione Nazionale
EDITORIALE
02 03
2
Federazione dei Vigili del Fuoco Volontari del Trentino, ed il Presidente del Consiglio del personale volontario del Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco. Tale incontro, avvenuto in occasione dell’Assemblea annuale dei VVF volontari trentini, ha rappresentato un primissimo momento di conoscenza e raccordo e vedrà ulteriori momenti di dialogo e confronto per lo sviluppo di una strategia coordinata volta al raggiungimento di obiettivi e traguardi comuni alle quattro realtà.
w w w. a n v v f v. it Per ultimo, ma sicuramente non in ordine d’importanza, è da sottolineare come sia proseguita una consistente attività associativa nel rendersi interprete presso le Autorità competenti, Ministero dell’Interno primo tra tutti, delle necessità degli iscritti. A tale proposito è stata svolta un’intensa attività correlata al comparto previdenziale ed assicurativo, alla normativa per l’arruolamento, l’avanzamento e l’impiego e alle più generali problematiche della componente volontaria del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Roberto Mugavero
VFV MARZO/APRILE 2013
02 03
editoriale e ed a lato n 3 2013.qxd:Layout 1
3-07-2013
14:04
Pagina 3
Abbiamo visitato per voi il CEFD (Caserma Ederle Fire Department); una caserma veneto-americana al servizio della Base US Army di Vicenza. Tre quarti dei firefighters in servizio sono stati arruolati tra i vigili del fuoco volontari dei distaccamenti della provincia, ma hanno dovuto frequentare un corso sugli “american standards”. L’Ingegner Coduri – già ufficiale volontario del novarese – colonna portante della ANVVFV del VCO (Verbano Cusio Ossola), ci spiega perché, per il Ministero, 25 minuti erano (sono?) un tempo d’attesa accettabile per i cittadini richiedenti soccorso. Il dipartimento (VVF, SPDC) emana una circolare sulla sicurezza in operazioni/addestramento SAF (ancora troppi incidenti gravi); e mette mano al Dispositivo di Soccorso operando una revisione. Apertura a squadre con meno di cinque unità, non solo per gli “intereventi minori”, ma anche come prima risposta dell’Amministrazione in caso di sinistri più complessi, in attesa di squadre ordinarie. La stranezza è che non è detto che il tutto sia applicabile – come parrebbe invece ovvio – ai distaccamenti volontari… Buona lettura! Ascanio direttorevfv@me.com twitter@pompieri https://www.facebook.com/pompieri.vfv
h t t p s : / / t w i t t e r. c o m / p o m p i e r i
Si ringraziano: Elvio Arimondi, Anna Ciccotti, Corrado Scapin, Antonio Coduri, Sergio Aureli, Gian Andrea Autelli, Donatello Torriol, Massimo Bozzano e Massimiliano Miletti.
VFV MARZO/APRILE 2013
EDITORIALE [ A LATO ] EDITORIALE [ A LATO ] EDITORIALE [ A LATO ]
Cari lettori/pompieri, primo argomento che tratteremo in queste pagine è quello del “Drago” adibito all’elisoccorso in Liguria – fiore all’occhiello della Regione e del CNVVF, del quale avevamo già parlato in queste pagine – dal 2014 il servizio potrebbe passare ai privati. Per spirito di corpo - ma anche perché riteniamo che la configurazione dell’elicottero ligure sia quella ottimale per un soccorso a tuttotondo – ci auguriamo che il servizio resti ai VVF; cercheremo di analizzare cosa sta accadendo. A proposito di aeromobili, il Corpo Nazionale s’è preso i Canadair – in numero dimezzato però, a causa di tagli alla spesa pubblica – nonostante il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco non abbia più la competenza diretta dell’estinzione degli incendi boschivi dal 1975. Letta (a metà giugno) ha inviato alle regioni alcune raccomandazioni sulla prevenzione e sulle squadre di terra; Gabrielli ha idea che non tutte (le regioni) abbiano fatto i compiti. Mentre andiamo in stampa la Gallura sta bruciando, e i Canadair “tagliati” sembrano proprio un buon capro espiatorio.
3
04 07 art 670 elisoccorso:Layout 1
2-07-2013
15:02
Pagina 4
PRONTO INTERVENTO
L’elisoccorso Ligure Passerà dai VVF ai Privati? Dal 2004 i vigili del fuoco garantivano il servizio dʼelisoccorso tecnico/sanitario nella Regione…una sentenza del TAR ed una del Consiglio di Stato rimettono tutto in discussione. Lʼelicottero dei VVF non sarebbe dedicato esclusivamente al servizio dʼeliambulanza ed il Corpo Nazionale non dispone della necessaria certificazione COA, rilasciata dallʼEnac, per il trasporto aereo. Che fine farebbe, tra lʼaltro, lʼAgusta A109S donato dalla Carige tramite la Regione? a cura della redazione le fotografie sono del VV Elvio Arimondi
4
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
04 07 art 670 elisoccorso:Layout 1
2-07-2013
15:02
Pagina 5
PRONTO INTERVENTO
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
5
04 07 art 670 elisoccorso:Layout 1
2-07-2013
15:02
Pagina 6
PRONTO INTERVENTO Elisoccorso devono essere destinati esclusivamente a questo servizio, mentre i velivoli VVF avrebbero come priorità il soccorso pubblico e la prevenzione antincendi.
Era stata l’unica regione italiana ad aver formalizzato un rapporto di collaborazione coi vigili del fuoco per il servizio d’elisoccorso. Fiore all’occhiello della Liguria – e allo stesso tempo del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco – il “Drago polivalente” (attivo dal 2004), attrezzato per il soccorso tecnico e per quello sanitario. Dal 2014 – a causa d’una sentenza del Consiglio di Stato, interpellato da Associazioni di categoria – il servizio verrà affidato ai privati.
Con la vittoria al TAR – proprio per la questione di non esclusività - i ricorrenti hanno, di fatto, indotto la Regione Liguria a correggere la convenzione (ed aggiornarla economicamente). Il Consiglio di Stato, invece, ha motivato la sentenza con la mancanza delle certificazioni Enac rilasciate per l’elitrasporto di persone. Infatti, recita la sentenza del CdS, la sottrazione dei velivoli del Corpo dei Vigili del fuoco alla normativa ENAC vale unicamente per le attività istituzionali tra cui, come detto, non è compreso il servizio sanitario tramite elicottero, di esclusiva competenza delle Regioni. Infatti, in un altro passo della sentenza si legge che: il servizio di emergenza medica non è com-
Convenzione quasi decennale impugnata praticamente da tutte le società commerciali d’elisoccorso presenti in Europa, vincitrici di fatto del ricorso presentato al TAR e poi al Consiglio di Stato. Una convenzione triennale stipultata nel 2004 (poi rinnovata 3 anni più tardi) con i vigili del fuoco: 3.800 € l’ora per circa 500 ore di volo all’anno. Un totale di un milione e settecentomila euro che imporrebbero (a detta dei ricorrenti) al contratto la veste di appalto europeo. Ecco perché nel 2008 una società commerciale, la Freeair Helicopters spa – alla quale si sono poi aggiunte ad adiuvandum tutti i rappresentanti dei piloti commerciali e delle associazioni italiane ed europee che s’occupano di elitrasporto – ha presentato ricorso al TAR. Secondo il legale dei ricorrenti, Giovanni Bormioli: l’appalto non poteva essere oggetto di trattativa privata coi VVF ma occorreva una gara. Tra l’altro sarebbe anche violato il regolamento comunitario secondo cui per il trasporto di persone in volo è necessaria una certificazione COA che viene rilasciata dall’Enac e che i vigili del fuoco (in quanto Corpo dello Stato) non hanno. Sarebbe anche violato l’accordo Stato-Regioni per cui i mezzi di
6
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
04 07 art 670 elisoccorso:Layout 1
2-07-2013
15:02
Pagina 7
PRONTO INTERVENTO preso nelle funzioni istituzionali del Corpo dei Vigili del fuoco, essendo istituzionale del s.s.n. Respinta invece l’istanza delle Associazioni in merito all’obbligatorietà d’una gara d’appalto. Il CdS ha escluso che si tratti di contratto pubblico dʼappalto a titolo oneroso in quanto il servizio di elisoccorso sarebbe rientrante nelle competenze del medesimo Corpo ai sensi dellʼart. 24 del d.lgs. 8 marzo 2009 n.139, in quanto insieme di interventi tecnici caratterizzati dallʼimmediatezza delle prestazioni e finalizzati alla salvaguardia dellʼincolumità delle persone. A tal propsito il CdS ha portato l’esempio del servizio di trasporto d’urgenza in ambulanza nella città di Dublino (svolto dai vigili del fuoco in accordo con l’Amministrazione della città). La Corte di Giustizia UE ha ritenuto che “la semplice esistenza, fra due enti pubblici, di un meccanismo di finanziamento
riguardante servizi di tal genere non implica che le prestazioni di servizi in questione rappresentino unʼaggiudicazione di appalti pubblici che debba essere esaminata alla luce delle norme fondamentali del Trattato” (cfr. sent. 18 dicembre 2007, causa C-532/03, richiamata dalla Regione appellata). Tuttavia la Freeair-Helicopters sta preparando il ricorso alla Commisione europea per aver ragione della normativa degli appalti: «I vigili del fuoco non hanno esclusività di mercato perché il soccorso medicalmente assistito non è nelle loro competenze» sostiene l’Avvocato Bormioli. Speriamo di no ma, se veramente l’elisoccorso ligure passasse ai privati, che fine farebbe l’Agusta A109 S – donato dalla Fondazione CaRiGe alla Regione Liguria e messo a disposizione dei VVF? Rimase ferma per anni quella macchina da 6 milioni e mezzo di euro, destinato ad Albenga. Nel 2009 i piloti ed i tecnici VVF di Genova scrivevano alle proprie organizzazioni sindacali denunciando che: «I corsi macchina dell’A109 sono totalmente in inglese. Vorremmo ricordare che tra i requisiti richiesti per la specializzazione elicotteristica c’era la conoscenza della lingua a livello scolastico». Situazione poi superata come quella dei pezzi di ricambio – per un elicottero mai usato – attesi dal Canada, e per la manutenzione da affidare a una ditta privata. Elicottero che, da circa un anno, è finalmente utilizzato dal reparto volo dei VVF, ma non sarebbe classificato come eliambulanza (così come risposto dall’assessore regionale alla sanità Montaldo) pur operando in situazioni di emergenza come il trasferimento di pazienti da un ospedale all’altro.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
7
08/13 VICENZA:Layout 1
2-07-2013
AMERICANS
14:58
Pagina 8
BARRACKS
VVF VOLONTARI
ITALIANI
ARRUOLATI TRA I FIREFIGHTERS DELLA BASE
US ARMY a cura di Antonio Ascanio Mangano
Se non fosse stato per l’interessamento di Corrado Scapin – presidente provinciale ANVVFV di Vicenza, già consigliere nazionale – forse non avremmo mai avuto la possibilità di scoprire (e visitare) questa realtà “italiana”.
8
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
08/13 VICENZA:Layout 1
2-07-2013
14:58
Pagina 9
AMERICANS
BARRACKS
A Vicenza due vere e proprie città nella Città ospitano decine di migliaia di soldati americani con le proprie famiglie. Vi sono scuole, cliniche, centri commerciali, cinema. A vigilare sulla sicurezza, antincendio e sanitaria, delle basi vi sono due Fire Stations strutturate alla maniera americana. Se non fosse che il comandante è un veneto DOC e ha pescato nuove leve tra le fila del personale volontario del Comando Provinciale di Vicenza.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
9
08/13 VICENZA:Layout 1
2-07-2013
AMERICANS
14:58
Pagina 10
BARRACKS in concessione all’esercito statunitense) c’è, per scortarci sino al Fire Dept., Samuele Orsolon, italianissimo firefighter. Quando arriviamo davanti alle autorimesse i vigili di turno stanno verificando il caricamento degli automezzi e l’efficienza delle attrezzature. Il comandante Casarotto fa gli onori di casa e ci accompagna anche la responsabile dell’ufficio stampa della base, Anna Ciccotti. Quest’ultima - ed il sottoscritto – approfittiamo per un giro sull’autoscala: una Metz d’ultima generazione da fare invidia (Sic!) al Corpo Nazionale Vigili del Fuoco. La scala aerea (di fabbricazione europea) è forse l’unico elemento che può far venire il dubbio circa l’ubicazione di questa Fire Station; per il resto, i firefighters “vicentini” somigliano molto ai bravest del famosissimo FDNY. L’autopompa (Engine) è di fabbricazione americana e differisce dalle sorelle d’oltreoceano, forse, soltanto per gli adattatori “UNI” per il collegamento delle manichette. Poi dai Nomex – con tanto di nome stampigliato sulla schiena – la tipica sirena (americana appunto), il famoso attrezzo Halligan (evoluzione del nostro piede di porco), tutto fa pensare ad una caserma di Manhattan. C’è anche la roof ladder – da non confondere con la scala a ganci, ci ricorda Samuele – perché con questa ti ci arrampichi sui tetti a spiovente ma non scali di certo i balconi. La Caserma Ederle – che prende il nome dal Maggiore
I
n Italia sono ubicate oltre cento basi militari USA: alcune sono dei meri depositi, altre delle stazioni radar, poi ci sono quelle che sono grandi come delle vere e proprie cittadine. Gli insediamenti più grossi dispongono d’un “Servizio Antincendi” dedicato. A Vicenza le caserme Ederle e Dal Molin – che ospitano migliaia di militari con le proprie famiglie oltre che personale amministrativo – sono dotate di vere e proprie stazioni di vigili del fuoco, strutturate alla maniera USA, con tanto di Engine e Ladder. La maggior parte dei firefighters in servizio a Vicenza proviene dalle fila del personale volontario del Corpo Nazionale VVF, ma hanno dovuto seguire un “American standards training”. A comandare questi uomini c’è l’unico “Fire Chief” italiano di tutta la Penisola, si chiama Giancarlo Fattori Casarotto, per tutti è Charlie, ma tiene a precisare d’essere veneto purosangue. Ad accoglierci all’ingresso della Ederle, oltre ai Carabinieri (si tratta in effetti d’una caserma italiana data
10
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
08/13 VICENZA:Layout 1
2-07-2013
14:58
Pagina 11
AMERICANS
BARRACKS
Carlo Ederle, eroe italiano della Grande Guerra – funge da quartier generale per la “United States Army Africa” e per la “173ma Brigata Aviotrasportata”. Il sito serve inoltre da base per la “US Army Garrison Vicenza” dipendente dallo “United States Army Installation Management Command”. La comunità militare è composta da soldati, familiari, civili e militari congedati, ma è anche presente un nucleo di aviatori e membri della Marina; sono circa 15mila gli “abitanti” la base. Nel perimetro della caserma sono presenti: un Medical Center – attrezzato anche per interventi, programmati, di piccola chirurgia – un centro commerciale, un cinema, oltre che scuole di diverso ordine e grado. Una volta al mese gli alunni partecipano ad un “Fire drill” (un allarme antincendio) ed abbandonano ordinatamente le aule, anche sotto il controllo dei firefighters locali. Ma non tutti i militari sono accasermati, diversi vivono, con le proprie famiglie, in un quartiere residenziale di Vicenza denominato Villaggio della Pace. Quattro ispettori VVF (americani) coadiuvano Fattori nelle pratiche di prevenzione incendi di tutti gli insediamenti della base. Le imprese edilizie che si occupano di costruire, e manutenere, gli immobili sono italiane ma gli standards (anche antincendio) sono rigorosamente americani. Gli edifici più “sensibili” sono collegati – tramite rivelatori antifumo, ad esempio – con gli uffici della Fire Station. La responsabile dell'Ufficio Stampa Anna Ciccotti, il vigile Samuele, e Corrado Scapin.
Ma come – e quando - nasce il “Fire Department” H24 allʼinterno della Ederle, lo chiediamo al comandante Fattori. «Dagli anni ʼ60 sino ai primi anni ʼ90 il servizio antincendi nella base era garantito dal Comando VVF di Vicenza, si telefonava e arrivava la squadra disponibile in zona. Poi nel 1991 un violento incendio si sviluppò in un nostro centro commerciale: arrivarono le partenze del comando ma vi furono anche problemi dʼapprovvigionamento idrico e tutto andò distrutto.» Cioè, per trentʼanni, semplicemente si chiamavano i pompieri; poi come si arrivò al presidio H24? «Nel 1996 Bob Triozzi fece da precursore, con lʼistituzione del “Volunteer Fire Dept.” ma non poteva funzionare. Erano soldati, di stanza nella base, che diventavano “pompieri a chiamata”. Il problema è che i militari sono tuttʼaltro che stanziali e poteva accadere che, al momento dellʼallarme, fossero (paradossalmente) anche tutti in missione o, comunque, fuori dalla caser-
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
11
08/13 VICENZA:Layout 1
2-07-2013
AMERICANS
14:58
Pagina 12
BARRACKS dell’ICS (Incident Commander System). Tutte attrezzature mai usate per interventi reali, per fortuna…è servita invece l’imbarcazione a fondo piatto – dello stesso modello degli incursori della Marina – visto che il torrente Bacchiglione sta esondando frequentemente in questi ultimi anni.
«Col Comando Provinciale di Vicenza – ricorda Fattori – è stato siglato, nel 2003 con lʼIngegner Dattilo, un accordo di reciproco aiuto; detto protocollo dʼintesa è poi Un giro sulla Metz da 32 metri per Anna Ciccotti ed il nostro stato riconfermato nel 2006 e prevedirettore A.Ascanio Mangano. de un tacito rinnovo. In merito allʼattività NBCR eseguiamo annualmente unʼesercitazione congiunta denominata “Lion Shake” ma. Si decise quindi dʼistituire il Fire Deparment H24: il che vede coinvolto anche personale sanitario del primo giugno del 1998 venne attivato il servizio a Camp SUEM». Darby (Livorno) ed il primo ottobre fummo operativi anche qui alla Ederle». Abbiamo qualche domanda anche in merito allʼinterventistica e allʼeventuale concorso dei VVF statali Domandiamo a Charlie com’è strutturato l’addestramenallʼinterno delle basi. E la scala italiana? to, come sono impostati i turni di lavoro e come s’è arri«Rispondiamo ad almeno una chiamata al giorno, quasi vati ad arruolare i vigili del fuoco volontari in servizio nei sempre si tratta poi dʼun falso allarme. Una doccia distaccamenti della provincia. lasciata aperta, delle patatine bruciate nel microonde, in Sono 46 i vigili del fuoco in servizio che espletano turni fondo son militari – sorride – preparatissimi ma, magari, lunghi 24 ore (nel CNVVF i turni – salvo calamità in un poʼ sbadati nelle faccende domestiche. No, la scala corso – sono di 12 ore ndr). «Quando è nata la necesitaliana non lʼabbiamo, diciamo che è un altro modo – sità dʼattivare il FD alla Dal Molin – dice il comandante comunque valido – dʼoperare ma non il nostro. Lʼultimo Fattori – ho posto come condizione che i candidati fossero già VVF volontari del Corpo Nazionale. Così facendo abbiamo dovuto soltanto integrare la formazione con gli standards americani, dal momento che le procedure italiane erano già bagaglio di ciascuno». I firefighters vicentini sono attrezzati e addestrati anche per la risposta NBCR, sono infatti dotati d’una unità mobile di decontaminazione (capace di provvedere al trattamento di 200 persone l’ora, ma necessita di 19 operatori per il funzionamento); hanno altresì a disposizione uno shelter scarrabile che funge da posto di comando, per l’applicazione
12
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
08/13 VICENZA:Layout 1
2-07-2013
14:58
Pagina 13
AMERICANS
BARRACKS
intervento a fuoco rilevante risale al 2007 presso un ufficio esterno alla base; lʼincendio divampò da un condizionatore ma furono più i danni provocati dallʼacqua di spegnimento». Infatti sono di competenza dei pompieri delle basi anche quegli insediamenti militari (magazzini, uffici) ubicati in Città ma non allʼinterno del perimetro delle caserme. Se fosse necessario lʼausilio dei VVF provinciali allʼinterno delle basi, verrebbe fatta una veloce ricognizione dei mezzi allʼingresso e poi lʼAPS verrebbe scortata dai Carabinieri; medesima procedura per lʼingresso delle ambulanze del SUEM. I firefighters della Ederle e della Dal Molin sono dotati di DAE (Defibrillatore Automatico Esterno) e certificati all’uso dal SUEM di Vicenza. C’è quasi una sana competizione a far meglio tra i fireman vicentini e quelli che s’avvicendano dagli USA e che sono quasi tutti EMT (Emergency Medical Tecnichan). Quest’ultimi, tra l’altro, negli States (e solo lì) possono somministrare farmaci salvavita ed eseguire l’intubazione orotracheale (manovra che in Italia, visioni miopi e lobbies, non permettono neppure agli infermieri laureati ndr). Proprio grazie al defibrillatore – e alle corrette manovre di RCP (rianimazione cardio-polomonare) - i VVF della Ederle hanno strappato alla morte due persone colpite da ACC (arresto cardio-circolatorio); l’ultimo, un militare maratoneta che, una volta dimesso dall’ospedale, ha voluto posare per una foto ricordo coi propri salvatori.
CHI È GIANCARLO FATTORI CASAROTTO (CHARLIE) Cinquantasei anni, vicentino doc, sposato. Perito elettronico, negli anni ’80 lavora con le più grosse aziende elettriche di Vicenza. Nel 1982 è supervisore per la costruzione degli impianti durante la ristrutturazione dell’edificio ospitante l’American Forces Network; oltre che diversi insediamenti remoti dell’Esercito Statunitense. Nel 1987 ricopre la posizione di Supervisor Electrical Engineer ed è responsabile dei servizi di manutenzione e riparazione.
Dal 28 febbraio 2012 i quattordici neo-firefighters, già VVF volontari vicentini, si sono aggiunti agli organici delle due caserme di pompieri, dopo aver seguito 4 settimane di corso intensivo sugli “american standards”. «Questo è un giorno importante perché ora abbiamo due fire stations. Col supporto dei vigili del fuoco di Vicenza garantiamo la sicurezza della Caserma Ederle e del “Villaggio”, ed ora anche della Caserma Del Din.» - disse il Colonnello David Buckingham, comandante dell’ U.S. Army Garrison - accogliendo vigili del fuoco, familiari ed amici - in occasione della cerimonia d’ingresso dei nuovi firefighters vicentini. Resta ancora da capire – e s’attende ancora un responso dal Viminale – se i nuovi firefighters possano restare iscritti negli elenchi del personale volontario o meno. VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
Nel 1996 gli viene offerta la posizione di “Fire Chief”; s’occupa della riorganizzazione del servizio antincendi della base, oltre che dell’adeguamento degli impianti e le infrastrutture di protezione attiva e passiva. Iscritto dal 1982 all’albo dei periti, è autorizzato a firmare progetti oltre che, in qualità di mentore, organizzare lezioni sulla sicurezza antincendi. Fattori è l’attuale comandante dei vigili del fuoco oltre che direttore dei servizi d’emergenza degli insediamenti facenti capo alla US Army Garrison Vicenza. L’unico italiano a ricoprire quest’incarico nell’intera Penisola.
13
14 15 art 668 novarese:Layout 1
2-07-2013
14:50
Pagina 14
Per quanto riguarda l’apertura di un distaccamento ad Oleggio spero che Gronchi, nell’incontro del 12 giugno dell’anno scorso, sia stato più fortunato di me o dell’Onorevole Frattini che tra l’altro, lavorando ad Oleggio era stato il più interessato in questa vicenda.
DOPO 30ANNI
AVRÀ, IL
NUOVI PRESIDI
NOVARESE, VOLONTARI VVF?
Nel 1981 grossi incendi di bosco avevano colpito lʼAlto Novarese. Quegli eventi – che avevano suscitato grande paura nelle comunità minacciate dal fuoco – portarono le Autorità locali a chiedere al Governo lʼistituzione di distaccamenti VVF di prossimità col ricorso al volontariato. Si preferì (si dovette!) ricorrere ai volontari di protezione civile e AIB. Indimenticabile lʼincendio che coinvolse tre rimorchi carichi di bombole dʼidrogeno: ero lʼunico ufficiale (volontario) del Comando, e mi toccò coordinare alcune squadre permanenti – da solo - un evento molto complesso. Nessun ufficiale (di ruolo) lombardo volle attraversare il Ticino. a cura dellʼIngegner Antonio Coduri *
Il Ministero degli Interni nel 1989 – allora guidato da Oscar Luigi Scalfaro – rispose che, ad esempio, il comune di Oleggio era facilmente raggiungibile dalla sede centrale di Novara (ca. 25 minuti) e che, comunque, il Municipio s’era dotato d’una propria squadra di volontari e d’una autobotte. Un anno fa, l’allora presidente nazionale Gronchi incontrò il sindaco di Oleggio al fine di riprendere il discorso. Tutt’ora, l’unico distaccamento volontario della Provincia di Novara è quello di Romagnano Sesia.
14
Rileggendo quanto avevo scritto per commentare la risposta del funzionario Ministeriale all’Onorevole Scalfaro riguardo alla facilità o meno di raggiungere Oleggio dalla sede centrale di Novara mi sono accorto di non aver fatto presente un dato importante, l’ubicazione del Comando. Il Comando infatti è posto a sud della Città e tenuto conto che Novara non ha una circonvallazione, quando una squadra deve raggiungere in soccorso località come Oleggio che sono poste a nord, al tempo necessario a percorrere la distanza chilometrica si deve aggiungere quello impiegato ad attraversare la città stessa. A questo proposito mi ricordo fra tante altre un’esperienza abbastanza impegnativa vissuta negli anni ottanta al Comando di Novara. In quel periodo noi ufficiali volontari eravamo spesso richiamati in servizio per venti giorni dal Comandante Bovo, che era rimasto per lungo tempo da solo al Comando (oggi si parla di cancellarli, gli FTAV, perché inutili e/o scomodi? ndr).
Quel giorno, l‘Ing. Bovo era a Genova ed io ero l’unico tecnico presente al Comando, e vista la situazione, trascorsi quasi tutta la giornata al centralino. Fino al tardo pomeriggio era stata una giornata abbastanza calma, infatti in tutta la Provincia vi erano stati interventi di soccorso di scarsa rilevanza, ma poi improvvisamente verso sera arrivò una richiesta che sembrava più impegnativa, in una fabbrica di Varallo Pombia, località a nord di Oleggio avevano problemi con tre rimorchi carichi di bombole di idrogeno. Le notizie dapprima erano, come spesso succede, piuttosto vaghe fino a quando una squadra VV.F. di Somma
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
14 15 art 668 novarese:Layout 1
2-07-2013
14:50
Pagina 15
Lombardo (VA) arrivata sul posto, per radio ci diede maggiori ragguagli. Il Distaccamento di Somma Lombardo anche se in Lombardia, era il presidio più vicino al luogo del sinistro, e pertanto una sua squadra attraversato il Ticino era arrivata per prima. Il C.R. Cacciapuoti che dirigeva le operazioni, descrisse una situazione piuttosto grave, nella fabbrica vi erano tre rimorchi che avevano preso fuoco e le valvole dei bomboloni stavano saltando. Vista la situazione aveva richiesto la presenza del suo Comandante sul posto. Allora presi la vettura e mi diressi verso Varallo, per fortuna avevo a disposizione un autista esperto della zona. Durante il viaggio dalla radio fui informato che nel frattempo erano arrivati sul posto anche i mezzi del Comando di Novara e del Distaccamento di Arona. Anche i nostri Capi partenza denunciavano una situazione piuttosto critica. Sinceramente, in cuor mio, speravo che il Comandante di Varese potesse intervenire come richiedeva la sua squadra, avrei avuto in quel frangente il conforto di un tecnico certamente più esperto di me, ma nessun lombardo volle attraversare il Ticino. Giunto sul posto la cosa che mi preoccupo maggiormente era che a riceverci trovai solo un custode che non sapeva dirci molto sui vari serbatoi e magazzini che attorniavano la zona interessata all’incendio. Per fortuna, nonostante tutto, grazie alla grande professionalità degli uomini delle squadre di Novara, Arona e Somma riuscimmo a cavarcela da soli. La squadra di Novara attaccò l’incendio, raffreddando il corpo delle bombole tramite un cannoncino e il C.R. Albera di Arona si fece strada con una lancia e riuscì a raffreddare e poi spegnere la zona delle ogive da dove fuoriusciva il gas. In quel frangente, abbiamo avuto però anche la gradita visita dellʼIng. Riccobono che, era stato il nostro vice ma che ora era Comandante di Alessandria. Era passato dal Comando per qualche pratica e il nostro centralinista lo aveva invitato a venire a darci una mano. Spento l’incendio finalmente arrivò un tecnico dello stabilimento e a lui con grande soddisfazione, visto che tutto era spento, abbiamo potuto passare le consegne e tornarcene al Comando bagnati sporchi ma soddisfatti. Tanto che strada facendo ci siamo anche fermati con le squadre ad un bar e abbiamo fatto una bella bevuta, (allora i pompieri bevevano). Forse da allora le strade sono migliorate, ma sinceramente da Novara ad Oleggio e
oltre la distanza non è affatto breve se si deve intervenire in soccorso. Un altro motivo che mi viene ora in mente, tenendo conto dell’esperienza maturata in tanti anni di volontariato, è che Oleggio ha anche le caratteristiche per poter mantenere un presidio, qualità che che altri centri non hanno. Un Distaccamento infatti per funzionare deve poter contare su un bacino minimo di popolazione, per garantire un numero sufficiente di vigili e le risorse necessarie. Penso che il circondario di Oleggio che conta credo più di ventimila abitanti abbia le caratteristiche idonee. Rileggendo l’appunto del funzionario mi viene spontanea un’altra considerazione, già allora il Ministero aveva ben presente la difficoltà incontrata dal volontario a frequentare dei corsi di istruzione durante il corso della settimana. Nella lettera infatti si legge: Per quanto concerne poi, il problema dellʼaddestramento dei volontari, che le circolari prevedono debba svolgersi nel periodo minimo di venti giorni complessivi, si è concordato con i Comandi Provinciali interessati la possibilità di effettuare tali corsi di addestramento nei giorni festivi e prefestivi adottando pertanto la soluzione della non necessaria continuità di detto periodo. In effetti avremmo molti problemi di meno se tutti i Comandi Provinciali si adeguassero a questa direttiva, ma purtroppo non è così. Sono anni che ai Comandanti, ai Sindaci, ai Parlamentari, ai rappresentanti Regionali e Provinciali, facciamo presente due concetti fondamentali: l) se non si attivano i corsi di ingresso delle 120 ore molti distaccamenti della nostra Provincia cesseranno di operare per mancanza di personale; 2) nessun lavoratore può permettersi di perdere ore lavorative per seguire i corsi delle 120 ore. Purtroppo nessuno ci ascolta ed il risultato è che ai distaccamenti scarseggiano gli uomini. * Lʼingegner Antonio Coduri, seppur da tempo posto in quiescenza dal CNVVF come Ufficiale Volontario, continua a operare attivamente nella Sez. Provinciale di Verbania della ANVVF. Nel n° 1/2008 della nostra rivista aveva già affrontato il problema delle (mancate) aperture dei distaccamenti volontari di Cannobbio (VB) e Oleggio (NO).
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
15
16 18 art 667 CN BOVISIO:Layout 1
2-07-2013
14:45
Pagina 16
MEETING
CONSIGLIO NAZIONALE
DI
BOVISIO MASCIAGO
Si parla di DPR, dʼiscrizione al DPC e nascerebbe una confederazione con AO, BZ e TN a cura di Antonio Ascanio Mangano
Ancora il DPR 76 sul tavolo, e lʼostico problema (non per noi) della subordinazione al SOLO personale permanente di pari grado. Ricognizione per nuovi capi squadra possibile ma non probabile…e adesione al Dipartimento di Protezione Civile ma non si tratta dʼun cambio di cappello. Potrebbe nascere una confederazione tra VVF volontari di Regioni e Provincie Autonome e la nostra ANVVFV: una voce più forte quella di 30mila vigili del fuoco volontari.
16
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
16 18 art 667 CN BOVISIO:Layout 1
2-07-2013
14:45
Pagina 17
MEETING
S
ono giunti consiglieri da tutta la Penisiola (isole comprese) per partecipare al Consiglio Nazionale “milanese” di sabato primo giugno. In realtà ci troviamo a Bovisio Masciago – pressoché alle porte del capoluogo lombardo ma ora in Provincia di Monza e Brianza, finche detti enti dureranno – ospiti della sede del CAI (Club Alpino Italiano) e, per la precisione, nella sala riunioni della Federazione Nautica.
pag 16: da Sx Valerio Cappelletti (presidente del personale volontario del corpo Valdostano dei VVF); Alberto Flaim (presidente Unione Federazione Corpi VVFV della Provincia di Trento); il ns: presidente Mugavero e Wolfram Gapp (presidente Unione Prov.le Corpi VVFV Alto Adige).
Dopo i convenevoli di rito si entra subito nel vivo delle discussioni e delle criticità: si torna a parlare di riforma del DPR 76/2004. Pare di capire che, finché il personale volontario resterà subordinato al SOLO personale permanente di pari grado, potremmo scordarci unʼeventuale ricognizione dei posti vacanti da CSV (capo squadra volontario). Questo è quanto trapelerebbe dagli uffici romani del dipartimento VVFSPDC…se sʼarrivasse a scale gerarchiche separate (con gradi che valgono esclusivamente nei rapporti tra SOLO personale volontario), si potrebbe parlare – forse – di nuovi concorsi a capo squadra, cʼè da crederci? Secondo il vicepresidente Parrinello – giunto in aereo da Catania appositamente per l’incontro – la “subordinazione a prescindere” non sarebbe da sottovalutare (anche l’FTAV sarebbe, di fatto, di grado inferiore all’ultimo VP giunto da Montelibretti ndr), questa carriera separata ovvierebbe al problema del mancato richiamo dei CSV (i 20gg). Semmai questa contraddizione andasse in porto, sulla partenza permanente potrebbero anche esserci due caschi rossi: uno il CS(E) titolare e l’altro uno che conta meno dell’ultimo novellino seduto dietro ma che potrebbe vestire comunque il grado (inutile) da CSV e - udite udite! – risolvere il problema del “ventigiornismo” ai qualificati volontari (??). Ma i CS volontari non servono (servivano) a comandare le sq. Volontarie di prossimità sugli interventi di soccorso tecnico urgente nel proprio territorio di competenza? A quanto pare non solo…si torna anche a parlare di eventuali figure intermedie (vigili esperti, coordinatori ecc.) e possibili FF (facenti funzioni) in caso di carenza di CSV, e si riproporrebbe anche la figura centrale del Capo Distaccamento (che, al momento, è un mero custode di attrezzature e mezzi oltre che un organizzatore di turni ndr).
Contrariamente a quanto si scriveva nel precedente numero di VFV, non esisterebbe alcuna “bozza Cincarilli” circa la riforma del 76/2004 ma soltanto quella – nel cassetto – di Pini (decentrato ora come commissario all’ILVA di Taranto e prossimo alla quiescenza). Eventuali note della ns. ANVVFV (sollecitate al comitato di presidenza dal Viminale) potrebbero venir inserite nellʼelaborato Tronca (capo dipartimento). Parrebbe ormai consolidata l’idea d’un ritorno a elenchi separati: A=discontinui richiamabili; B=volontari dei distaccamenti. Questo perché pare ci sia stato un aumento spropositato delle richieste d’iscrizione, e gli accertamenti sanitari sarebbero divenuti a pagamento proprio per mettere un freno alle domande di candidati a “discontinuo”. Parrebbero, invece, recepite (fonte Dr.ssa Perali Dipartimento) quelle istanze ANVVFV in merito alla parte previdenziale. «Sarà coperto anche chi sta girandosi il caffè in caserma.» dice il vicepresidente Bonello; e parrebbe coperto anche il volontario in itinere, dal trillare della selettiva sul cercapersone. Il «meccanismo fantastico, però perverso…» - ha detto Mugavero - dei corsi 120 ore (che per espressa richiesta degli istruttori, in alcuni comandi, ha superato le 200), pagati con fondi regionali centinaia d’euro l’ora, come fossero corsi di formazione 81/2008 (ex 626), è destinato ad essere azzerato. Potrebbero invece tornare utili – a proposito di formazione iniziale e mantenimento - “sinergie” col Dipartimento della Protezione Civile: «Al DPC Gabrielli, ed i suoi più stretti collaboratori, come Giarola e Costiglione, attendevano un nostro “passaggio”» - dice il vicepresidente Bonello - «Siamo stati ben due ore al quartier generale di via Ulpiano; credo-
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
17
16 18 art 667 CN BOVISIO:Layout 1
2-07-2013
14:45
Pagina 18
MEETING L’intervento del ns. presidente Mugavero all’Assemblea Provinciale della Fed. VVF trentina
no fortemente nella ANVVFV allʼinterno del Dipartimento. Ci sarà presto un riordino nazionale e contiamo di venir re-iscritti negli elenchi tra quelle associazioni con diritto di voto della consulta del volontariato.». Gabrielli – pur «non volendo sottrarre nessuno dalla competenza di nessuno» - sostiene che la componente “pompieristica” allʼinterno del Dipartimento sarebbe un valore aggiunto per il volontariato di ProCiv stesso. Tuttavia – presidente e vari vice sono stati chiarissimi – non si tratterà dʼun cambio di cappello, i VVF volontari non passeranno sotto la protezione civile; come qualcuno aveva ventilato anche per via della partecipazione al Festival del Volontariato a Lucca. «La richiesta di partecipazione al Festival giunse dal comandante provinciale di Lucca che volle la nostra Associazione in rappresentanza della componente volontaria del Corpo» - ha detto Mugavero - «Tanto che quando abbiamo chiesto a Pini l’autorizzazione all’uso dell’uniforme, s’è quasi messo a ridere, era ovvio che dovessimo andare in divisa a rappresentare il CNVVF.». In effetti rinunciare al finanziamento di progetti (ed alcuni potrebbero essere incentrati sulla formazione di volontari VVF), quando il Dipartimento guidato da Gabrielli sovvenziona programmi allʼ80/90% sarebbe da stolti.
detto Mugavero – abbiamo pure pensato ad una “confederazione” tra le tre/quattro realtà di volontariato pompieristico del Paese. Un tavolo dove discutere di problemi e percorsi comuni; attività congiunte e formazione. In fondo 30.000 vigili avrebbero più voce in capitolo di 3.000». Il commercialista Demetrio DʼAntimo, giunto da Roma, e chiamato dal Consiglio a svolgere una sorta di audit, ha precisato che – in quanto Ente Giuridico, e per giunta morale, siamo tenuti a puntuale rendicontazione. Inoltre – qualora vi fosse bisogno di precisarlo – l’ANVVFV è unʼunica Associazione (con un unico codice fiscale per intendersi) con diramazioni territoriali. Ha suggerito – usando le parole di Mugavero – che non è producente ridursi a fare da “passadenaro” tra le regioni e le direzioni regionali VVF (per l’acquisto di automezzi, attrezzature e pagamento ore straordinarie a istruttori professionali per corsi patenti e 120 ore ndr); un Ente Morale è molto di più. Con delega a consiglieri, probiviri e revisori, sʼè cercato di rimediare allʼassenza (per questo mandato) di consiglieri nazionali di prossimità: infatti alcune regioni, ed alcune provincie non hanno un proprio rappresentante in consiglio. In merito ai benefit per gli associati sono allo studio dei contratti telefonici competitivi e persino una “Grisùcard” per l’ottenimento di sconti in esercizi convenzionati.
Mugavero è radioso quando dice che – per la prima volta forse – i quattro presidenti delle realtà di VVF volontari (riconosciuti) della Penisola si sono incontrati in Trentino all’Assemblea Annuale. C’erano proprio tutti: Flaim a fare gli onori di casa; Gapp in rappresentanza dei 16mila altoatesini e Cappelletti per i VVFV della Valle dʼAosta. «E’ stato un incontro epocale – ha
18
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
19 art 665 progetto:Layout 1
28-06-2013
0:04
Pagina 19
PROGETTO “AMBIENTE SICURO INFANZIA” DONGO (Como) - Il Distaccamento vigili del fuoco volontari di Dongo, in collaborazione con la sezione di Como dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo – nell’ambito d’un progetto formativo/educativo indirizzato agli alunni delle scuole dell’infanzia sulla sicurezza nei luoghi di vita e negli ambienti scolastici- ha organizzato una visita guidata in caserma. All’iniziativa, denominata “Ambiente Sicuro Infanzia”, hanno partecipato gli alunni della scuola d’infanzia degli Istituti Comprensivi di PEGLIO, e alcuni circoli didattici della città, coordinati dall’Ufficio Scolastico Provinciale. L’attività ha suscitato grande interesse e successo tra i bambini, come hanno
sottolineato gli stessi docenti. L’incontro si è articolato in lezioni in cui il personale tecnico operativo VVF e il personale dell’Associazione Nazionale hanno illustrato i contenuti della campagna informativa: sicurezza in casa ed a scuola, giocattoli sicuri, come usare gli articoli pirotecnici in modo sicuro ed è stata anche illustrata l’attività istituzionale dei Vigili del Fuoco. Nello svolgimento delle lezioni, i vigili hanno utilizzato un DVD, realizzato all’uopo contenente 4 racconti animati, e degli album di disegni sui vari temi della sicurezza, che i bambini hanno colorato. Alcuni adesivi raffiguranti i personaggi dei racconti sono stati un gradito dono per tutti i bambini.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
19
20/23 art 671 robbio:Layout 1
2-07-2013
14:21
Pagina 20
IL
Prefetto di Pavia Giuseppa Strano M a t e r i a - ha effettuato una visita istituzionale alla Città di Robbio. La rappresentante del Governo in Provincia si è intrattenuta con amministratori locali e con i rappresentanti delle associazioni di volontariato. «Robbio - ha detto il prefetto - è conosciuta in tutta Italia per le sue eccellenze del volontariato. Se tutti noi riuscissimo ad essere così forti ed uniti si potrebbe superare questo momento di crisi. Disperare non serve a niente, ma un passo dopo l’altro si può arrivare alla meta prefissata». Tra le mete prescelte dal Sig. Prefetto vi era la visita al distaccamento volontario di Robbio per i suoi 170 anni di attività. La caserma VVFV robbiese, tra altro, è anche sede della sezione provinciale della nostra ANVVFV insignita di recente della più alta benemerenza provinciale. A fare gli onori di casa oltre al Capo Distaccamento, CSV Gian Andrea Autelli, ed ai colleghi volontari in servizio, erano presenti il comandante provinciale, lʼIngegner Vincenzo Giordano, accompagnato da due funzionari direttivi del comando ed il sindaco della città di Robbio Marcello Gasperini. Durante la visita il prefetto ha ribadito il suo apprezzamento per il volontariato robbiese.
I
ROBBIO 170 ANNI
POMPIERI DI
COMPIONO
Ricorre questʼanno unʼimportante ricorrenza per il distaccamento dei vigili del fuoco volontari di Robbio. Per lʼoccasione il prefetto di Pavia, Giuseppa Strano Materia, ha voluto incontrare i ragazzi in caserma capitanati da Gian Andrea Autelli. Uno dei distaccamenti più antichi della Penisola: non bastarono un decreto legge (1936), ed un richiamo del prefetto (1939) ad impedire alla gente di chiamare quei valorosi uomini soltanto “Pompieri” e non vigili del fuoco. a cura della redazione
20
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
I vigili del fuoco volontari di Robbio già Corpo Pompieri Volontari - sono uno dei gruppi più antichi della penisola. Il corpo fonda le radici nel 1843 e, ad oggi, è dotato di moderni mezzi antincendio. Automezzi acquistati soprattutto grazie alle donazioni dei cittadini: ultimo acquisto una moderna autobotte IVECO inaugurata nel 2011 e acquistata grazie alle iniziative dell’associazione Agap. Si tratta di una Onlus che, negli anni, ha dovuto anche occuparsi di trovare fondi per il pagamento delle spese di mantenimento della caserma (gas e luce
20/23 art 671 robbio:Layout 1
2-07-2013
14:21
Pagina 21
non più rimborsati da Ministero e Comando Provinciale). Ma come nacque un sistema antincendi organizzato nella cittadina di Robbio? Il problema incendi, è sempre stato di grande attualità in un grosso paese agricolo come Robbio. Paglia e legna, fieno e fascine erano gli ingredienti che più incutevano timore di incendio per la loro grande infiammabilità e in un sistema urbanistico a forte presenza agricola come si presentava Robbio pieno di stalle, di porticati ripieni allʼinverosimile di ogni sorta di materiale infiammabile, con le case di creta divisi allʼinterno da solai di legno e cannette con sottotetti dalle grosse travature da sopportare anche grossi carichi di neve, tutto insomma era ultra infiammabile. Con tutto quel combustibile in casa e fuori, con gli interni familiari a grosso rischio per la presenza di grandi focolari aperti e schioppettanti, con candele a fiamma libera messe un poʼ dappertutto, lanterne unte e maltenute, il pericolo dʼincendio era sempre in agguato. Ma la gente era tranquilla? Affatto! I secchi erano sempre pieni dʼacqua e pronti alla bisogna, ma se succedeva Lʼirreparabile, come ci si comportava? Lʼaiuto e lʼas-
Gian Andrea Autelli consegn un crest associativo alla prefetto di Pavia.
sistenza era reciproca tra i vicini, in più cʼera lʼobbligo in paese di mettere a disposizione nei casi dʼincendio, i propri pozzi dʼacqua ai volontari spegnitori e a chi aveva bisogno, non solo, ma nessuno poteva proibire il transito nel proprio cortile o casa o proprietà, a chi aveva la necessità di transitare per andare al pozzo più vicino e più fornito. Stando cosi le cose e cioè mancando unʼassistenza sicura per queste urgenze assai disastrose e per i pesanti reclami dei cittadini, gli amministratori robbiesi si trovarono nella necessità di prendere severi provvedimenti per porre rimedio a questo stato sprovveduto di cose. Il comandante provinciale pavese Vincenzo Giordano, accompagnato dal sindaco della Città ha accolto la prefetto presso il dist. volontario di Robbio.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
21
20/23 art 671 robbio:Layout 1
2-07-2013
14:21
Pagina 22
Ne discussero nel Consiglio Comunale del 1839 quando i consiglieri decisero di acquistare, con il bilancio del 1840, una pompa idraulica antincendio nominando 4 persone addetti alla pompa con lo stipendio annuo di lire 40.Nella seduta dellʼ8 marzo dellʼanno successivo, si accettò il progetto dellʼidraulico novarese Natale Durio a cui si prescrisse di impiegare le materie della migliore qualità e di sottomettersi allʼobbligo della manutenzione. La spesa era stata preventivata in lire 1800 nuove di Piemonte.Passò un anno e il 17 maggio 1841 il Signor Durio consegnò la pompa per gli incendi dal medesimo costrutta e il Comune incaricò del collaudo lʼing. Giuseppe Ferraris di Rosasco. Lʼingegnere nella sua relazione, descrisse minuziosamente la macchina in questi termini: Carro a 4 ruote terminato di legno e ferramenta, con timone. Ferramenta della macchina con manubrio doppio e due leve tiranti con doppia snodatura. Cassa di legno con anima di rame di germanio della tenuta di brente novaresi 8 circa. La macchina idraulica con bicilindri di bronzo con le necessarie sue valvole e canne o soffioni per la spinta dellʼacqua. Canne di tessuto brazza 50 divisa in 4 pezze con suoi bocchettoni di ottone, due scuri, tenaglia, martello e chiavi occorribili alla suddetta macchina. Aggiungeva ancora lʼingegnere che il legname da impiegarsi doveva essere di frassino stagionato da anni 3 non meno, le ferramenta di rame dovranno essere della migliore qualità.Il 29 agosto si procedette al collaudo sul campo e venne annotato che i legnami impiegati erano tutti di frassino ben stagionato, le ferramenta, il rame, lʼottone di buona qualità e senza difetti. Le viti, le valvole, i stantuffi, le leve, i tubi, sono lavorati con tutta perfe-
22
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
20/23 art 671 robbio:Layout 1
2-07-2013
14:21
Pagina 23
zione, in modo che messa in movimento la macchina si ebbero i più felici risultati essendosi spinta lʼacqua ad una altezza non minore di 20 metri con un fatto che in breve tempo vuotò lʼunito recipiente della tenuta di circa 8 brente. Essendosi dal medesimo provvista per ordine dellʼAmministrazione Comunale di 12 secchie di corame ed un soffione o tubo di ottone munito di viti ed a piccolo sforo non compresi nella perizia ed indispensabili giacché col soffione a piccolo sforo si può ottenere allʼevenienza dei casi, un getto dʼacqua più forte e con maggiore spinta e delle secchie si avrà bisogno quando la macchina dovrà usarsi in siti in cui non si potranno avere i mezzi onde fare il trasporto nel recipiente dellʼacqua da innalzarsi. Indubbia fu lʼefficacia della nuova pompa nello spegnere i molti incendi che succedevano in paese e quindi grande fu sempre il suo utilizzo, ma aumentando sempre più la frequenza di essi anche in relazione allʼaumento della popolazione e alla costruzione di nuove abitazioni con stalle e fienili, uniti al maggior traffico agricolo e alla frenetica attività commerciale, i nostri municipali si videro costretti ad ordinare una nuova pompa idraulica. Il Consiglio Comunale, il 20 febbraio 1844 decise per la frequenza degli incendi che ebbero luogo nello scorso 1843 e qualche attentato di consimile disastro occorso nellʼincominciato 1844 decisero di procurare di antivenire piucché sia possibile li disgraziati eventi ordinando sempre al già collaudato costruttore Durio di Novara una nuova pompa per procurare con essa un mezzo maggiore allʼestinzione del fuoco, una scala snodata, 10 secchie di cuoio e di 6 così dette brente, articoli tutti credenti indispensabili allʼuopo deliberando una spesa di 1038 lire. Chi li abbia spinti a questo passo e cioè a deliberare una nuova grossa spesa per lʼacquisto di una nuova macchina da incendio, credo sia stato un fatto specifico che deduciamo da una lettera inviata al Sindaco dallʼIntendente della Provincia di Lomellina data da Mortara il 5 agosto 1843 e di questo tenore: Ringrazio V.S. del ragguaglio favoritemi intorno allʼin-
cendio costì scoppiato il 3 corrente iI quale avrebbe avuto rovinosissime conseguenze se, come vedo dal di lei foglio, fossero stati men pronti i soccorsi e meno zelanti le persone, il popolo, i Carabinieri Reali, ad adoprarsi in ogni miglior maniera allʼestinzione del fuoco ed in particolare a V.S. che fu prontissima sul posto ed ogni cosa seppe dirigere al più pronto rimedio del terribile disastro. Nel frattempo i 4 pompieri addetti alla macchina visto il loro continuo utilizzo e le frequentissime chiamate e il danno che subivano sempre per il deterioramento dei propri indumenti personali, reclamarono presso le autorità municipali, chiedendo di essere forniti di un abito di divisa. La richiesta venne avanzata il 24 maggio 1851 dai quattro pompieri al soldo di questo Comune :Cesa Basilio, Comuzio Andrea, Borzino Battista e Francesco Borgomanero. Questi sarebbero stati quindi i primi Pompieri robbiesi già stipendiati, come abbiamo visto prima, dal 1840 con 40 lire. Con lʼoccasione della fornitura della divisa, venne anche redatto e approvato il Regolamento che venne discusso nella tornata autunnale del 1852 e precisamente il 16 novembre che disciplinava il servizio antincendio. Tratto da: “I Pompieri di Robbio 1840-2000” di Ermanno Gardinali – edito dalla Città di Robbio “Comitato Coordinamento Iniziative Agricole”.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
23
24 27 art 673 saf:Layout 1
PIÙ
2-07-2013
14:07
Pagina 24
SICUREZZA NELLE OPERAZIONI
SAF
IN SOCCORSO E DURANTE LE ESERCITAZIONI La Direzione Centrale per lʼEmergenza e il Soccorso Tecnico ha emanato, tramite comunicazione del 15/05/2013, ulteriori indicazioni in merito alle modalità di effettuazione del soccorso tecnico urgente e delle esercitazioni con tecniche SAF. Nonostante lo sviluppo del settore abbia contribuito ad accrescere la cultura della sicurezza, si sono verificati incidenti anche gravissimi. a cura della redazione
24
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
24 27 art 673 saf:Layout 1
2-07-2013
14:07
Pagina 25
In particolare la circolare ribadisce l’esigenza di pianificare le esercitazioni in modo da assicurare al personale impiegato idonei tempi di riposo, nonché la necessità di utilizzare le procedure previste dai manuali SAF (Speleo Alpino Fluviali). Il manuale “Formazione in Sicurezza” rappresenta, tra l’altro, un riferimento per quanto riguarda l’attività addestrativa anche per la formazione e l’addestramento SAF. La comunicazione Ministeriale evidenzia, altresì, la necessità di individuare sempre un responsabile delle operazioni, sia in operazioni di soccorso che durante lʼattività di formazione e addestramento; questa necessità è da considerare necessaria, ovviamente, per tutti i settori operativi. Lʼanalisi degli incidenti – recita la disposizione – costituisce uno strumento di fondamentale importanza per perseguire obiettivi di miglioramento delle condizioni di sicurezza. Per quanto uno degli elementi qualificanti del SAF sia rappresentato da una grande attenzione agli aspetti della sicurezza, e nonostante lo sviluppo di tale settore
abbia contribuito in modo rilevante allʼincremento della cultura della sicurezza, anche nell’ambito delle attività del settore si sono verificati incidenti, alcuni dei quali con esiti gravissimi. Lo sviluppo del processo di revisione del dispositivo di soccorso (1) – in fase di definizione – e l’approfondimento d’ulteriori incidenti occorsi porterà ad apportare modifiche di carattere organizzativo, gestionale e/o operativo. Nel frattempo è necessario attuare i seguenti accorgimenti: 1) pianificare le attività esercitative prevedendo la partecipazione di personale che abbia fruito di tempi di riposo adeguati; 2) individuare un responsabile delle operazioni sempre e comunque (sia per intervento che addestramento); 3) Il ROS dovrà sempre eseguire un briefing valutando: a) analisi e valutazione dello scenario; b)presentazione dell’attività; c) modalità di svolgimento della manovra; d) indicare le azioni fondamentali; e) assegnare incarichi agli operatori coinvolti; f) pianificare le attività da mettere in atto in caso di situazioni dʼemergenza ipotizzabili sulla base dello scenario operativo.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
25
24 27 art 673 saf:Layout 1
2-07-2013
14:07
Pagina 26
delle varie attività operative, anche segnalando eventuali incidenti con un’apposita modulistica creata ad hoc. (1) Cosa dice la “Relazione sulla revisione del dispositivo di soccorso” in merito alla materia SAF (Roma aprile 2013): Le tecniche di derivazione Speleologica, Alpinistica e Fluviale, adottate e sistematicamente applicate negli interventi di soccorso tecnico urgente del CNVVF da circa 15 anni, hanno costituto la più rilevante innovazione operativa che ha interessato il soccorso tecnico urgente ed hanno favorito sviluppo e diffusione della cultura della sicurezza, contribuendo ad abbattere in modo significativo il rischio di caduta dallʼalto e quello derivante dalla presenza di grandi masse dʼacqua in movimento nonché a incrementare l’efficacia dell’azione di soccorso. L’esperienza maturata ed i risultati formativi raggiunti (in special modo quelli relativi al livello 1A che vedono formato oltre il 90% di personale in servizio) suggeriscono interventi di razionalizzazione e semplificazione del modello organizzativo che saranno perseguiti attraverso lʼaccorpamento dei livelli SAF 1A ed 1B nonché attraverso la revisione e lʼaggiornamento dei manuali tecnici, di quelli delle procedure e di quelli didattici. Gli aggiornamenti contempleranno anche attività in scenari al momento non considerati negli attuali strumenti operativi e didattici quali le operazioni di soccorso in ambiente innevato o ghiacciato, in forra ed in ambiente ipogeo. 4) Impiegare, in scenari di soccorso affrontati da personale abilitato a livello SAF 1A, una corda di sicura manovrata da un operatore terzo ovvero, in alternativa, utilizzare un sistema anticaduta di tipo guidato su corda; 5) Attuare, in scenari di soccorso affrontati da personale abilitato a livelli superiori SAF, ove l’utilizzo della longe non sia tecnicamente possibile, procedure tese ad assicurare un equivalente grado di sicurezza (controlli incrociati a più mani, attrezzature combinate…); 6) Impiegare una corda di sicura manovrata da un operatore terzo ovvero utilizzare un dispositivo andicaduta (come sopra) in qualsiasi attività esercitativa; 7) Pianificare l’approvvigionamento di attrezzature (tipo “Gri-Gri”) atte ad abbattere sensibilmente le probabilità dʼerrore; Tutto ciò al fine di concorrere alla realizzazione d’un sistema virtuoso volto ad abbattere il rischio residuo
26
Più precisamente il progetto di rivisitazione prevede i seguenti livelli operativi: soccorritore SAF “basico” (sostanzialmente corrispondente ad un intermedio rispetto agli attuali livelli 1A e 1B) soccorritore SAF “avanzato” (sostanzialmente corrispondente all’attuale 2A) Le abilità dei vari livelli operativi SAF sono così sintetizzabili: - Soccorritore SAF basico operatore abilitato allo svolgimento di manovre di soccorso in discesa ed in salita fino ad una distanza dalla zona sicura (ancoraggio) definita dai limiti operativi e prestazionali delle risorse strumentali. Il percorso per conseguire la qualificazione di soccorritore SAF basico sarà parte integrante della formazione di base. Nel transitorio saranno ammessi percorsi for-
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
24 27 art 673 saf:Layout 1
2-07-2013
14:07
Pagina 27
- adeguati il sistema organizzativo e quello gestionale alle esigenze addestrative necessarie a soddisfare standard di riferimento preordinati al fine di assicurare condizioni di ammissibilità del rischio residuo associato alle operazioni di soccorso effettuate anche in condizioni di elevata pericolosità
mativi da svolgere in ambito periferico per l’up-grade dal livello SAF 1A al livello di soccorritore SAF “basico”. Le attività formative saranno prevalentemente effettuate a livello provinciale e se del caso a livello regionale. - Soccorritore SAF avanzato operatore in possesso di abilità corrispondenti allo svolgimento di manovre complesse per il recupero e la movimentazione di infortunati in ambienti impervi di carattere naturale, civile ed industriale. La dotazione organica relativa a tale tipologia di soccorritore sarà adottata a livello regionale e validata a livello centrale in base a speditivi indicatori di rischio ed all’analisi storica degli interventi.
- monitorati costantemente il livello di preparazione e attuati, ove necessario, di percorsi di aggiornamento professionale. Qualora necessario si provvederà, nell’ambito delle risorse effettivamente disponibili, all’adeguamento delle dotazioni strumentali tese al soddisfacimento delle prioritarie esigenze di sicurezza, affidabilità ed efficacia operativa. I risultati attesi sono: semplificazione organizzativa e gestio-
nale; facilitazione delle attività di mantenimento delle abilità operative; integrazione ed interoperabilità fra i servizi SAF e gli altri servizi specialistici e specializzati del Corpo;
Le attività formative saranno effettuate a livello regionale e/o interregionale. Saranno inoltre: - emanate indicazioni e direttive praticabili relative alla attività di mantenimento delle abilità SAF che saranno valorizzate in modo conforme alle previsioni contrattuali; VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
27
28 31 676 Fossano:Layout 1
2-07-2013
7:35
Pagina 28
Fossano
VVF volontari amati e aiutati Sempre presenti i locali VVF volontari, e gli associati dellʟANVVFV fossanese, a tutti gli eventi cittadini. Operativi anche per le feste comandate, ma anche in prima fila durante cerimonie e attività benefiche. a cura della redazione – ha collaborato Massimo Bozzano
28
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
28 31 676 Fossano:Layout 1
2-07-2013
7:35
Pagina 29
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
29
28 31 676 Fossano:Layout 1
2-07-2013
7:35
Pagina 30
P
rosegue il lungo cammino di solidarietà che lega i Fossanesi ai propri Vigili del Fuoco Volontari: nei giorni scorsi, infatti, una nuova donazione ha arricchito la dotazione di mezzi e strumenti che il Distaccamento di Fossano può impiegare nei suoi interventi di soccorso - oltre 400 durante l’anno - nel territorio che comprende anche i Comuni di Benè Vagienna, Lequio Tanaro, Trinità, Sant’Albano Stura e Salmour.
pag. 28/29 foto di gruppo "interforze" del volontariato fossanese. (nel riquadro la nuova spilletta andata a ruba) sopra, taglio del nastro alla "Camminata del sorriso".
30
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
Questa volta ad impegnarsi a favore dei pompieri è stata la famiglia Sordella, molto nota per le sue attività a favore delle case di riposo per anziani della città e per altre azioni di solidarietà: i Sordella hanno fatto dono alla locale delegazione dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco volontari di 10 cercapersone e di una nuova cella per esplosimetro.
28 31 676 Fossano:Layout 1
2-07-2013
7:35
Pagina 31
Il coordinatore regionale Piemonte ANVVFV, Mirko Decaroli, riceve formalmente i nuovi cercapersone dalla famiglia Sordella.
Alla cerimonia di consegna delle attrezzature – tenutasi presso il salone dell’Istituto Opera Pia S.Anna Casa Sordella – hanno partecipato i VVF volontari del locale distaccamento, guidato da Angelo Parola, oltre che Mirko De Caroli, coordinatore regionale della ANVVFV. Per il Comune di Fossano era presente il vicesindaco, Enzo Paglialonga; in rappresentanza della famiglia benefattrice è intervenuta Anna Maria Allasia Sordella. Durante la cerimonia di consegna per i cercapersone, sono state distribuite a tutti i presenti delle spille gommate con stampigliato il logo nazionale ANVVFV. Le nuove pins hanno fatto la loro “comparsa” sulle divise della Protezione Civile comunale durante alcuni servizi effettuati nei giorni successivi in città. Un segno di amicizia ed orgoglio da apprezzare. Il 25 aprile ANVVFV fossanese e locale distaccamento VF avevano presenziato alla Festa della Liberazione, mentre il 28 c’è stata la “Camminata del Sorriso” – a favore del Centro Ippoterapico. Questa iniziativa è stata realizzata con la collaborazione di tutte le altre Associazioni fossanesi (Ass. Naz. Carabinieri, Papa Golf, Gruppo Vol. Protezione Civile, Gruppo Interforze ecc.). In tanti hanno poi collaborato
alla postazione ANVVFV presente alla Festa delle famiglie del 25 e 26 maggio; vivi i complimenti degli organizzatori - accompagnati dall’entusiasmo dei tanti piccoli che hanno condiviso il più sincero entusiasmo per la figura dei VVF. Un entusiasmo che, confrontato con le tante difficoltà che ogni giorno devono purtroppo affrontare i volontari, dovrebbe far riflettere tanti... E’ doveroso ringraziare quanti hanno dato una mano non solo a regalare divertimento e felicità ai bambini ma hanno contribuito a sensibilizzare nuovamente la cittadinanza (e i numerosi turisti) sul volontariato dei VVFV. Testimone lo striscione appeso accanto alla postazione “Distaccamento volontario dal 1862”. Un GRAZIE che a partire dal Capo Distaccamento va riconosciuto ai tesserati, operativi e non, che hanno dato il massimo. Un pensiero va poi anche a Fabrizio Gerbaudo che, bloccato a casa per motivi di salute, ha messo a disposizione “coni” per lo slalom delle macchinine e, soprattutto, un furgone con autista per aiutare nel trasporto del materiale. Un ringraziamento anche al papà Giuseppe Gerbaudo che ha riparato una motopompa in uso al distaccamento e sostituito i tergicristalli del FIAT Doblò associativo senza chiedere un sol centesimo in cambio.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
31
32 art 672 canadair:Layout 1
OPERATIVI
1-07-2013
I
14:59
Pagina 32
CANADAIR
ALLE DIPENDENZE DEI
VVF
Terminate le operazioni di consegna di velivoli e materiali dal DPC al Dipartimento dei VVF. Anche se la gestione della flotta sarà gestita da un raggruppamento temporaneo dʼimprese, presso il Centro Operativo Aereo Unificato sarà di stanza un funzionario VF. I velivoli disponibili, per via della contrazione delle risorse, passeranno da 30 a 15. Detto trasferimento di aerei, avviene anche se dal 1975 i vigili del fuoco – per legge – non hanno la competenza diretta dellʼestinzione degli incendi boschivi. a cura della redazione – fotografia di Diego Garavaglia
D
al 23 maggio u.s. la flotta A.I.B. del Dipartimento della protezione civile è stata trasferita al Dipartimento dei vigili del fuoco che ne curerà la gestione tecnico-amministrativa tramite il neocostituito Ufficio Soccorso Aereo. La flotta sarà coordinata dalla Società INAER con sede presso l’aeroporto di Ciampino e basi aeronautiche permanenti presso gli aeroporti di Ciampino, Genova e Lamezia Terme. PER
QUANTO ATTIENE IL RUOLO DEL
NERÀ ORA IL SISTEMA:
CORPO
COME FUNZIO-
• Nell’ambito del COAU (Centro Operativo Aereo Unificato) opererà un Funzionario VVF con il compito di alimentare il flusso informativo dagli scenari tramite contatti diretti con le strutture territoriali del Corpo; • Nell’ambito del COR (Centro Operativo Regionale) sarà attiva una Sezione Speciale con il compito di monitorare gli scenari di lotta A.I.B. e di supportare il dispositivo d’intervento in caso di criticità; • Presso il Centro Aviazione VV.F. di Ciampino, sarà attiva una sala operativa (denominata SOCAV) con presenza congiunta di operatori VV.F. e della Società INAER per la gestione aeronautica delle missioni di volo. Sono state completate, infatti, alla mezzanotte del 21 maggio le operazioni di consegna dei velivoli e dei relativi materiali, precedute dalle procedure amministrative con cui, in adempimento alla legge n. 100 del luglio 2012, il Dipartimento
32
dei Vigili del Fuoco è subentrato nella titolarità di tutti i contratti, in particolare di quello riguardante la gestione operativa e logistica della flotta, affidata a seguito di una gara europea al raggruppamento temporaneo di imprese costituito da INAER Aviation Italia S.p.a./Transportes Aereos del SUR s.a. gia’ INAER Aviones Anfibios SAU. All’avvio della prossima campagna estiva di contrasto agli incendi boschivi - che raggiunge il suo apice nella stagione calda, con punte di criticità sia per la diffusione che per la gravità degli eventi -, lo Stato potrà supportare le richieste di concorso aereo provenienti dalle Regioni con un massimo di 15 Canadair operativi (gli altri quattro ruoteranno per la necessaria manutenzione) e da un elicottero AB412 dei Vigili del Fuoco, a cui potrà aggiungersi qualche altro mezzo se saranno reperite le risorse ed espletate le necessarie procedure amministrative. Rispetto allo scorso anno, quindi, quando la flotta aerea statale era composta da oltre 30 velivoli (ai Canadair e all’AB412 dei Vigili del Fuoco, infatti, si aggiungevano quattro S64 del Corpo Forestale dello Stato e otto Fire Boss gestiti dal Dipartimento della Protezione Civile, nonché altri elicotteri messi a disposizione da Esercito Italiano, Marina Militare e Capitaneria di Porto), si avrà una riduzione del numero dei mezzi disponibili, causata della contrazione delle risorse statali.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
33 pub unieuro:Layout 1
20-06-2013
10:31
Pagina 33
34/35 art 677 gabrielli:Layout 1
2-07-2013
14:00
Pagina 34
AIB: GABRIELLI SGRIDA LE REGIONI E LETTA SE LA CAVA CON UNA LETTERA DI RACCOMANDAZIONI Le Regioni hanno fatto tutto quello che dovevano per la prevenzione antincendi? Lo chiede il capo della Protezione civile Franco Gabrielli dopo le polemiche per gli incendi divampati in Sardegna. E sull’utilizzo della flotta aerea dello Stato dice: “Eʼ da un anno che, in completa solitudine, ho sollevato la questione della scarsità di risorse, che ha dimezzato di fatto la flotta a disposizione”.
34
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
34/35 art 677 gabrielli:Layout 1
2-07-2013
14:00
Pagina 35
“Ritardi dei Canadair? Rispetto a che cosa?”, chiede Gabrielli sottolineando che anche in questa vicenda, come in altre, si cerchi di spostare l’attenzione su questioni che tutto fanno fuorché far capire le reali responsabilità. Gabrielli se la prende con chi in questi giorni ha fatto “solo critiche sulle presunte inefficienze” nell’intervento della flotta aerea dello Stato che, ricorda il capo della Protezione civile agisce “in concorso” con le Regioni “perché lʼantincendio boschivo eʼ una materia di competenza regionale“. “E a nessuno è invece venuto in mente di stigmatizzare lʼazione di chi appicca il fuoco nè di chiedersi se sul fronte della prevenzione sia stato fatto tutto il dovuto per tempo”. E allora, prosegue Gabrielli, “i terreni sono stati puliti? Sono state preparate le vie di fuoco? Le Regioni hanno adeguatamente supportato, nella fase preventiva, il volontariato organizzato di Protezione civile specializzato nellʼantincendio boschivo? Faccio queste domande perché leggo che le segnalazioni di inefficienze provengono proprio da cittadini e volontari”. Infine c’é il tema del taglio delle risorse per i mezzi aerei. “Ricordo - conclude il numero uno della Protezione civile che è da un anno che, in completa solitudine, se si esclude qualche lettera di circostanza, sto sollevando la questione in ogni occasione utile, allʼinterno delle sedi parlamentari così come in manifestazioni pubbliche. Se fossi stato supportato a tempo debito anche da chi oggi lancia accuse di inesistenti ritardi, forse a questʼora avremmo qualche risorsa in più da destinare al territorio”. Ma per far fronte agli incendi boschivi basterà una lettera di raccomandazioni inviata al 20 di giugno? Sorveglianza del territorio, bonifica dei terreni bruciati, “puntuale attività di prevenzione e pianificazione” ma, soprattutto, accordi tra le Regioni limitrofe per lʼutilizzo della flotta aera dello Stato, “piùche dimezzata a causa della mancanza di risorse finanziarie“. Lo scrive il presidente del Consiglio Enrico Letta nelle “Raccomandazioni per un più efficace contrasto agli incendi boschivi” inviata a tutte le Regioni e le Province autonome nei giorni scorsi.
In questo quadro, le “squadre di terra rimangono indispensabili e determinanti nella lotta attiva” mentre i mezzi aerei “evidentemente, devono essere considerati una misura complementare, da utilizzare nelle situazioni piu gravi, in termini di rischio residuo”. Si tratta di indicazioni, scrive Letta ai presidenti di Regioni e Province autonome, che “assumono particolare rilevanza alla luce della forte riduzione del numero di velivoli che compongono la flotta dello Stato che, questʼanno”, sarà “più che dimezzata rispetto allo scorso anno e che, allo stato attuale, potra contare sostanzialmente sui Canadair”. Ecco perchè è “necessario uno sforzo comune e sinergico per ottimizzare l’impiego delle flotte aeree antincendio regionali e quella di Stato”. Come? Attraverso accordi e gemellaggi tra le Regioni limitrofe. “Risulta del tutto evidente lʼopportunità che le Regioni - scrive il premier - nella propria programmazione delle attività di lotta attiva, provvedano ad implementare ed innovare le strategie dʼimpiego delle proprie risorse, anche mettendo a fattor comune, in particolare con le regioni limitrofe tramite intese e accordi, i mezzi disponibili e integrando la composizione delle flotte con velivoli che abbiano caratteristiche di impiego differenziate”. In sostanza, il “sistema Paese, a tutti i livelli di responsabilita, deve affrontare, con la dovuta attenzione, il fenomeno incendi che rappresenta un’emergenza di carattere ambientale ed economico”. Dunque, conclude Letta, “auspico che siano messe in atto le azioni previste dal nostro ordinamento con una sinergica attività di sorveglianza del territorio e di avvistamento, che coinvolga efficacemente risorse regionali e statali, al fine di garantire un efficace e tempestivo intervento di spegnimento da terra e di bonifica, una puntuale attività di prevenzione e di pianificazione; un adeguato coordinamento del flusso di informazioni tra i diversi soggetti competenti”.
Le raccomandazioni del premier sono state inviate a tutte le Regioni il 20 giugno, dunque prima che scoppiasse la polemica per la gestione degli incendi in Sardegna. Nella circolare Letta ricorda che gli incendi sono “sicuramente prodotti, nella quasi totalita“ dei casi, “dalla mano dell’uomo” e per questo le azioni di contrasto devono comprendere “in primis, campagne di sensibilizzazione ed educazione all’ambiente; attivita di prevenzione e di monitoraggio continuo del territorio che consentano di mettere in atto un tempestivo e piu efficace primo intervento”. VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
35
36 42 art 669 squadre ridotte:Layout 1
14-06-2013
14:03
Pagina 36
M O D E L L I O R G A N I Z Z AT I V I
ROMA
VVF RIDOTTISSIME,
APRE A SQUADRE
RIDOTTE E
MA VALE ANCHE PER I DISTACCAMENTI VOLONTARI? a cura della redazione
36
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
36 42 art 669 squadre ridotte:Layout 1
14-06-2013
14:03
Pagina 37
M O D E L L I O R G A N I Z Z AT I V I LʼUfficio del Capo del CNVVF – anche per via dʼun organico che vede, per lʼanno in corso, carenza di qualificati e, nel contempo, esubero di vigili permanenti ha recentemente operato una “Revisione del dispositivo di soccorso”. Un documento di oltre 40 pagine, ma – tra indici dʼoperatività e categoria delle sedi – salta allʼocchio la possibilità dʼinvio della partenza composta da meno di 5 unità, anche sugli interventi complessi, in prima istanza, in base al “criterio della prossimità”. Non è chiaro però se lʼinvio della partenza ridotta varrà anche per i distaccamenti volontari.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
37
36 42 art 669 squadre ridotte:Layout 1
14-06-2013
14:03
Pagina 38
M O D E L L I O R G A N I Z Z AT I V I dotazione organica e territorio (abitanti, attività lavorative, distanza da altre sedi ecc.). Ciò per eseguire raffronti tra sedi non omogenee: in media un distaccamento (permanente) tipo effettua 30 interventi/uomo/anno ma il valore massimo arriva a oltre 70 ed il minimo è inferiore a 10.
S
e per il 2013 sta registrandosi una carenza di CS permanenti ed un esubero di personale con la qualifica di vigile, per i prossimi anni il ruolo che subirà una maggiore contrazione sarà quello dei vigili del fuoco. E’ previsto infatti che – causa concorsi programmati – oltre 3mila vigili transitino al ruolo dei capi squadra. Nell’ipotesi più severa il Corpo registrerà, nel 2016, una carenza di oltre 2.500 unità (rispetto all’organico teorico) corrispondente a una riduzione di circa 85 squadre per turno.
La “Direttiva generale per lʼattività amministrativa e per la gestione”, emanata di recente dal Ministro dell’Interno, da un lato ribadisce il rafforzamento delle strategie dellʼintervento di soccorso pubblico, dall’altro auspica una profonda revisione delle strutture organizzative in unʼottica coerente con il programma di riduzione strutturale della spesa. Per fare meglio con risorse minori occorre ovviamente razionalizzare. Da qui la revisione del modello organizzativo territoriale del CNVVF. Due i criteri su cui è fondata l’organizzazione operativa del Corpo Nazionale (così si dice): il criterio della “modularità”, che vede nella “squadra” lʼunità organizzativa elementare, avente una composizione standardizzata, pur con le possibili modulazioni previste dallʼart. 66 del D.P.R. 28 febbraio 2012, n. 64; il criterio della “prossimità”, che riconosce nella capillarità dellʼarticolazione territoriale non solo una condizione di efficacia tecnica, ma anche un principio “etico”, laddove la vicinanza dellʼamministrazione alle esigenze del cittadino si rende concretamente visibile attraverso la forma stessa dellʼorganizzazione. Il Dipartimento - avvalendosi dei dati statistici e degli organici delle sedi di servizio - metterà in relazione il numero/tipologia dʼinterventi effettuati con i dati relativi a
38
Il documento recita testualmente: Così anche la valutazione della distanza tra due o più distaccamenti (in termini di tempi medi di percorrenza), se messa in relazione ai fattori di rischio del territorio servito (abitanti, attività, rischi specifici, ecc.), può suggerire lʼindividuazione di opportuni distretti (provinciali o inter-provinciali), nel cui ambito poter mettere a fattore comune le risorse umane e strumentali, in ossequio a quei principi di flessibilità, modularità e di razionalizzazione richiamati in premessa (oggi in alcune aree del Paese ci sono distaccamenti con livelli di operatività non particolarmente significativi che distano solo pochi chilometri lʼuno dallʼaltro, di contro ci sono distaccamenti che assicurano il soccorso in aree isolate per i quali occorre garantire un adeguato livello di autosufficienza). Più avanti l’elaborato del Dipartimento va a citare il Regolamento di Servizio del CNVVF, facendo riferimento alla tipologia delle squadre. Laddove la “squadra tipo” (quella da 5) è quella di primo intervento e, spesso, risolutrice in autonomia della maggior parte degli interventi. I compiti della “partenza ridotta” – testualmente - sono di primo contatto sul luogo dellʼintervento, con competenza risolutiva nei casi più semplici o, in attesa della squadra tipo, di predisposizione dei primi apprestamenti e/o azioni atte a rendere più efficiente lʼintervento successivo o ancora di analisi e valutazione dello scenario nei casi più complessi, comunque in accordo con le P.O.S. di riferimento. Da questo passaggio pare chiaro che detta “partenza” potrà essere inviata quale “primo impiego” anche sugli interventi complessi, per garantire una pronta risposta, nell’attesa sì d’una squadra completa. Se ne deduce che la “ridotta” non verrà impiegata unicamente per interventi minori (serratura bloccata), ma potrà fungere da prima risposta anche per gli interventi con immediato pericolo per persone o cose (pareva ovvio ma…). Si legge più avanti che…deve essere definito il dispositivo minimo di soccorso delle sedi distaccate, in ragione del numero e della tipologia di squadre che devono essere presenti in ciascuna di tali sedi. Vengono proposte più tipologie di distaccamenti (in linea generale al massimo quattro: dal presidio con la partenza ridotta al distaccamento con una squadra tipo e mezzi speciali). I presidi con la partenza ridotta (in h12 o in h24) trovano ragione dʼessere nei
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
36 42 art 669 squadre ridotte:Layout 1
14-06-2013
14:03
Pagina 39
M O D E L L I O R G A N I Z Z AT I V I casi di modesta operatività della sede e con disponibilità di squadra tipo dislocata in un distaccamento sufficientemente vicino. Ciò risponde a criteri di razionalizzazione e di modularità e definisce lʼambito territoriale del distretto. Uno dei pochissimi passi dove si legge la parola “volontari” recita: La componente volontaria del C.N.VV.F., oltre ad assicurare – come da tradizione in alcune regioni – la prima risposta di soccorso nelle aree più isolate del Paese, può fornire in concreto un significativo contributo al fine di assicurare flessibilità al dispositivo di soccorso del C.N.VV.F., ad esempio per il potenziamento delle sedi stagionali ovvero per il supporto a quei presidi nei quali è presente la partenza ridotta.
Vigili del Fuoco. (sarà stato “merito” soltanto delle tradizioni se ci sono zone del Paese altamente sguarnite? Ndr)
Quindi è chiaro che SIAMO la pronta risposta nelle aree più isolate del Paese ma, detta risposta, è possibile garantirla anche con “partenze ridotte” (come sembrerebbe ovvio) oppure no? Però, si legge, che il personale volontario (20gg ovviamente) potrà servire da supporto a quei presidi (permanenti) nei quali è presente la “partenza ridotta”.
La razionalizzazione del dispositivo di soccorso non può prescindere, pertanto, dallʼelaborazione di una nuova e più coerente classificazione dei Comandi Provinciali, delle sedi centrali dei Comandi Provinciali e dei Distaccamenti oggi esistenti, fondata – in primis – sullʼanalisi aggiornata del “fabbisogno potenziale” di soccorso tecnico proveniente dal territorio.
Come verranno classificate le sedi operative: I Comandi Provinciali, sin dalle prime norme di istituzione degli anni ʼ30, sono stati classificati in categorie cui corrispondevano differenti dotazioni organiche, al fine di commisurare la risposta del servizio di soccorso pubblico alle diverse esigenze delle varie realtà territoriali.
È necessario, pertanto, individuare e definire, per ciascun ambito territoriale di riferimento, le variabili significativamente correlate al suddetto fabbisogno (es.: superficie del territorio servito dalla sede VV.F., popolazione residente, numero di attività industriali, media degli interventi effettuati in un arco pluriennale di riferimento, ecc.).
Lo sviluppo organizzativo dei singoli Comandi Provinciali, tuttavia, non è stato rigorosamente determinato dalla categoria di appartenenza e, nel tempo, ha assunto configurazioni non sempre omogenee, talvolta anche nellʼambito della stessa categoria. Se è vero, infatti, che nel corso dei decenni la distribuzione delle strutture territoriali del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha sostanzialmente seguito lo sviluppo demografico ed industriale del Paese, deve riconoscersi, però, che ciò non sempre è avvenuto secondo una coerente pianificazione. Molteplici sono stati, nei fatti, i fattori dʼinfluenza non predeterminabili a priori: il verificarsi, ad esempio, di unʼemergenza nazionale in una data area geografica ha generalmente comportato il potenziamento, stabile nel tempo, delle strutture operative ordinariamente presenti in quel medesimo territorio; o ancora, la diversità delle tradizioni locali ha indotto, nelle varie zone del Paese, una non omogenea diffusione dei Distaccamenti volontari dei
C’è anche una nota ministeriale (prot. 3070 del 7 marzo 2013) indirizzata al Direttore Regionale VVF per le Marche che recita: “Eʼ tuttavia, competenza del Comandante Provinciale procedere allʼorganizzazione del dispositivo di soccorso in ambito provinciale e quindi rientra nelle sue prerogative derogare alle disposizioni del regolamento, in relazione alle esigenze di soccorso”. Sulla scorta del documento di “Revisione del dispositivo di soccorso” e della circolare di cui sopra, alcuni comandanti provinciali hanno emanato proprie disposizioni. Il Comandante Provinciale di Pesaro Urbino, Ing. Francesco SALVATORE, ha emanato una Disposizione di Servizio con le modalità d’uscita dei mezzi di soccorso per intervento. Modalità, in deroga a quanto sancito dal Regolamento (DPR 64/2012 – art. 66), nel solo intento di fornire un servizio migliore al cittadino/utente.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
39
36 42 art 669 squadre ridotte:Layout 1
14-06-2013
14:03
Pagina 40
quella di capo partenza.
Il Capo Sezione potrà, qualora ritenuto necessario, disporre l’uscita dei mezzi di soccorso anche senza l’equipaggio minimo previsto dal Regolamento: uscita della partenza anche in difetto dʼunità, ovvero con 4 unità a bordo, anziché cinque (1 CS + 1 autista + 2VVF); uscita dei mezzi di supporto, in ausilio alla partenza già impegnata nell’intervento, anche con il solo autista a bordo; uscita contemporanea – per lʼespletamento di uno stesso intervento – di mezzi (es. APS+ABP, APS+AS, CA+AS, CA+ABP) con equipaggi variamente distribuiti (ad es. 4+2 anziché 5+1) a seconda delle particolari esigenze e/o della pianificazione dell’intervento, sentito il Capo Turno.
Mentre ad Urbino si preferisce autorizzare l’uscita di “carri diversi” con il solo autista, qualora in concorso con altre squadre complete, a Milano – nelle restanti sedi di servizio – gli equipaggi di AS e ABP vengono composti, quando possibile, da 3 unità. Questo perché possano operare in forma autonoma (alla stregua d’una partenza ridotta), in relazione al tipo ed alle caratteristiche dellʼintervento da svolgere, ovvero in appoggio ad una squadra ridotta o ad una squadra ordinaria. Inoltre si stabilisce che ove se ne manifesti lʼopportunità o lʼesigenza, una squadra ordinaria può essere costituita per associazione di due equipaggi ridotti. Nella stessa disposizione di servizio il dirigente di Milano stabilisce che, laddove in casi particolari, non sia possibile assicurare a tutti gli equipaggi ridotti con APS o mezzo analogo, un autista abilitato alla guida in soccorso, è possibile impiegare autisti in possesso di patente di seconda categoria: l’impiego resterebbe, ovviamente, riservato ad interventi non urgenti e nei dintorni della sede. Infine il dilemma rimane: i distaccamenti volontari possono, oppure no, operare in carenza di CSV e con squadre ridotte (solo per garantire una pronta risposta dell’Amministrazione in caso di sinistro, ed in attesa di squadre ordinarie da più lontano).
Anche il Comando Provinciale milanese ha approntato – presso la sede centrale di via Messina e presso le sedi cittadine di Marcello e Darwin – equipaggi ridotti (composti da 3 unità) da impiegare per lʼeffettuazione degli interventi diversi da quelli classificati come “standard”, definiti “interventi di soccorso tecnico specialistico, di seconda urgenza, a basso rischio od a ridotte esigenze di coordinamento”. Equipaggi condotti, di norma, da un CSQ/CSE, ma affidabili alla conduzione dʼun VFC. Anche la funzione di autista può essere compatibile con
40
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
36 42 art 669 squadre ridotte:Layout 1
14-06-2013
14:03
Pagina 41
36 42 art 669 squadre ridotte:Layout 1
14-06-2013
14:03
Pagina 42
M O D E L L I O R G A N I Z Z AT I V I
42
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
43 brevi:Layout 1
VVF
1-07-2013
9:39
Pagina 43
VOLONTARI OPERATORI DI
S.O. 115
D
al 20 al 24 maggio s’è svolto, presso il comando provinciale di Milano, un “Corso multimediale per operatori di Sala Operativa 115” – su sette discenti, quattro erano vigili del fuoco volontari. Le trentasei ore di formazione - predisposte in forma remota e con l’ausilio di programmi d’autoformazione, supportati da tutor – si sono svolte, nell’arco d’una settimana in orario diurno. Il personale volontario è stato, di fatto, richiamato in servizio al fine di apprendere il corretto utilizzo del software “SO 115” e poter poi venir impiegato quale operatore/coadiutore di Sala Operativa durante i richiami in servizio di venti giorni.
STUDENTI
DEL
POLITECNICO
DI
MILANO
A LEZIONE DAI
VVF
L
o scorso 6 maggio, presso l’aula magna del Comando Provinciale milanese, s’è svolto un Workshop per gli studenti del Corso dʼArchitettura (Politecnico Milano Bovisa). Il tema: “Una progettazione consapevole della sicurezza antincendio per un approccio di tipo interdisciplinare: dalle basi teoriche alle metodologie progettuali”. Al seminario - dopo un saluto del Comandante Provinciale Barbéri, e del prof. Torricelli, preside della Scuola dʼArchitettura Civile - sono seguiti interventi direttivi VVF Giacalone e Porcedda. Durante la giornata d’aula, sono stati previsti dei momenti nei quali gli studenti hanno preso visione dei “reparti operativi” e delle attrezzature in uso.
“Funzionari degradati”, lʼarticolo non era di Zanin Nel n° 2/2013 di VFV avevamo attribuito la stesura dell’articolo «Funzionari volontari degradati sul campo azzerando la storia del CNVVF che ha sempre avuto ufficiali di I e II classe» a Roberto Zanin, congiuntamente al vicepresidente Giuseppe Parrinello. In realtà Zanin – Presidente del Coordinamento Regionale delle Associazioni dei Vigili del Fuoco Volontari del Piemonte Onlus - ci aveva soltanto inviato il testo dell’interrogazione, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L’ispiratore dell’interrogazione non fu dunque Zanin; chi s’era reso interprete verso la parte politica era invece stato il vicepresidente ANVVFV Parrinello. Scusandoci dell’errore con gli interessati e coi lettori, ringraziamo il presidente Zanin per la proficua “collaborazione normativa” e per la continua segnalazione di articoli di stampa e provvedimenti legislativi, utili alla redazione della nostra rivista associativa. VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
43
44/47 art 674 kosovo:Layout 1
2-07-2013
13:58
Pagina 44
RIMINI - ANVVFV PER “KIDS OF KOSOVO” TRA CALCIO E SOLIDARIETÀ
44
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
44/47 art 674 kosovo:Layout 1
2-07-2013
13:58
Pagina 45
SOLIDARIETÀ
Santarcangelo di Romagna e Gracanica unite nel nome dello sport. Nellʼambito del progetto “Kids of Kosovo”, in maggio il sindaco Mauro Morri ha accolto in Municipio i ragazzi del Gracanica Team, una ventina di giovanissimi che, accompagnati dallo staff tecnico ma anche da “ospiti dʼeccezione” quali il sindaco di Gracanica Bojan Stojanovic, lʼassessore allo Sport Mladenovic Ilija e i consiglieri comunali Slavica Nicic e Goran Lazic, sono stati ospiti nella città clementina per partecipare al “10° Memorial Protti” al fianco di squadre professioniste VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
45
44/47 art 674 kosovo:Layout 1
2-07-2013
13:58
Pagina 46
IL
progetto – che vede il
coinvolgimento
del
Sant’Ermete
del
e
Santarcangelo Calcio, del Corpo Consolare
delle
Marche
e
dellʼAssociazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari – prevede il sostegno delle vittime più piccole ed innocenti del conflitto etnico che da anni sta martoriando lʼarea balcanica, coinvolgendo la cultura serba ed albanese nell’area conosciuta come Kosovo. Nasce da un’idea di Massimiliano Miletti del Corpo consolare delle Marche e del Console Maurizio Marchetti Morganti (quest’ultimo è anche coordinatore per le Marche della ns. Ass.ne, mentre Miletti è il presidente della neo-sezione di Rimini) ed immediatamente trova la piena e completa collaborazione di: Ministero della Difesa, Ambasciata d’Italia a In alto alcuni momenti delle premiazioni dei classificati al 10° Memorial Protti. Foto di gruppo presso il municipio di San Leo
46
Pristina,
Comando
Generale
della
Missione
Internazionale Nato (K-FOR) e può contare sull’appog(RN).
gio di CONI, FIGC, BeSport.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
44/47 art 674 kosovo:Layout 1
2-07-2013
13:58
Pagina 47
neato il valore ed il significato dello sport quale veicolo di dialogo e scambio di esperienze tra persone che appartengono a culture, etnie e religioni diverse. “Siamo città lontane, ma per tanti versi così vicine – ha dichiarato Morri – e il mio auspicio è che questo avvicinamento fisico e simbolico attraverso la pratica sportiva possa continuare anche in futuro”. Anche il sindaco Stojanovic, consegnando lo stemma della città di Gracanica, ha ringraziato per lʼaccoglienza e la vicinanza dimostrate dallʼAmministrazione comunale di Santarcangelo, cogliendo lʼoccasione per sottolineare ancora una volta il grande lavoro svolto da tutti coloro che da tempo sono impegnati nel portare avanti con passione il pro-
Il Gracanica Calcio con l'AC Juventus
getto “Kids of Kosovo”.
Con il pieno e totale coinvolgimento dell’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco Volontari, si concretizza la prima Missione nel dicembre del 2012 dove, tra le altre iniziative, i ragazzi del Gracanica ricevono in dono due mute complete da calcio dal Santarcangelo Calcio. Ed è appunto di questi giorni la partecipazione del Gracanica al “10° Memorial Protti” al fine di poter continuare il dialogo avviato con i ragazzi di quelle zone.
Il sindaco Morri, consegnando al sindaco Stojanovic una stampa della città di Santarcangelo in segno di accoglienza e quale ricordo di questa esperienza, ha sottoli-
I sindaci di Gracanica (Kosovo) e di Sant'Arcangelo di Romagna insieme al presidente della Sez. riminese ANVVFV Miletti.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2013
47
48 pub 24ore:Layout 1
20-06-2013
10:11
Pagina 48
III^ cop pub merlo:Layout 1
20-06-2013
10:24
Pagina III
IV pub 24ore:Layout 1
20-06-2013
10:08
Pagina IV