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Anno XXVI - no 6 Novembre/Dicembre 2012
Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano
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da anni al servizio del volontariato VVF e per la diffusione di presĂŹdi secondo il modello mitteleuropeo
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ADERENTE ALLA FEDERAZIONE MONDIALE DELLE ASSOCIAZIONI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI (F.W.V.F.A.)
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N OVEMBVRE /D ICEMBRE 2012
RIVISTA UFFICIALE DELLʼASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI
Direttore Responsabile Antonio Ascanio MANGANO Segreteria Editoriale P.I. Fabio MARANGONI
Comitato di Direzione PRESIDENTE NAZIONALE: Roberto MUGAVERO PRESIDENTE DʼONORE: Gino GRONCHI VICE PRESIDENTI NAZIONALI: Luca BONELLO, Rolando FAGIOLI e Giuseppe PARRINELLO CONSIGLIERI NAZIONALI: Lorenzo AROSIO, Sergio AURELI, Claudio BALLESIO, Paolo BARBIN, Alberto BIDDOCCU, Diego CORIASCO, Erminio CAPPARONI, Paolo CORBETTA, Giancarlo GIACHINO e Damiano LANDI. Inviato di Redazione Francesco MAZZILLI
Impaginazione e Grafica SATECO sateco.tel@fastwebnet.it
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Aut. Trib. Milano n. 855/89
w w w. a n v v f v. o r g FOTO DI COPERTINA DI
VV CONDOVE TO (IL LOGO ANVVFV
MATTEO PETTIGNANI MAURO CINI)
E STATO RIDISEGNATO DA
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EDITORIALE [A LATO]
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COMASCO E PAVESE IN AIUTO AI TERREMOTATI EMILIANI
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VVF VOLONTARI BRESCIA CATEGORIA IN VIA DʼESTINZIONE
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ROBERTO MUGAVERO IL NUOVO PRESIDENTE NAZIONALE
UN MONUMENTO PER RICORDARE 4 COLLEGHI
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UNʼ ESTATE SICURA ALLE ISOLE PONTINE
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ASSEMBLEA ANNUALE DEI VVFV VALDOSTANI
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INTERIVISTA A VALERIO CAPPELLETTI
NASCE IL COORDINAMENTO ANVVFV SICILIA
INTERROGAZIONI…E RISPOSTE
VVF VOLONTARI DI VENARIA PREMIATI AL MUSEO DELLʼAUTO
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LETTERE AL DIRETTORE
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UN GILET PER CAPIRE CHI COMANDA
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MELEGNANO E SEGRATE AVRANNO CASERME DI POMPIERI VOL.
MEDAGLIA PER I VVF DELLA PROVINCIA DI TORINO GRUPPI GIOVANILI VIGILI DEL FUOCO
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Come neo Presidente Nazionale intendo usufruire, come da uso e consuetudine consolidate, della pagina dedicata all’editoriale quale luogo di dibattito, confronto e scambio di idee sia con gli associati che con il vasto mondo della sicurezza territoriale all’interno del quale, l’azione e l’operato dei Vigili del Fuoco volontari, si inseriscono a pieno titolo. Il mio primo editoriale tuttavia non può non iniziare con un dovuto, doveroso e sentito tributo al Presidente d’Onore, Cavaliere di Gran Croce Gino Gronchi, per i quarant’anni di Consiglio Nazionale dei quali ben ventisei trascorsi alla guida della nostra Associazione. Gronchi “Presidente dei Vigili del Fuoco volontari”, così come affettuosamente definito, merita il nostro rispetto e la nostra riconoscenza non solo per il totale spirito di servizio dimostrato verso il volontariato VVF e l’Associazione, ma anche per gli insegnamenti umani e professionali trasmessi, con caparbietà e lungimiranza, a diverse generazioni di Vigili del Fuoco volontari ed associati. La sua grande esperienza in materia di vita associativa, iniziata nelle fila dell’associazionismo laico e poi proseguita prima in politica e successivamente alla guida di numerosi sodalizi, ha permesso all’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari, che ora mi onoro di rappresentare, di poter essere, a quarant’anni esatti dalla sua costituzione in Ente Morale, un solido riferimento non solo per la componente volontaria dei Vigili del Fuoco ma anche per l’ampio settore della Protezione Civile, della Difesa Civile e del soccorso. La lungimirante decisione di Gino Gronchi nel pensare al futuro dell’Associazione, conferendoci ora maggiori responsabilità, ci pone di fronte a nuove grandi sfide per un cambiamento che sappia dare sia risposte alle sempre maggiori difficoltà, incognite e complessità del nostro settore sia certezze nel raggiungimento degli obiettivi che costituiscono le finalità istituzionali associative. Affrontare e vincere queste sfide sarà il modo di dimostrare a Gino Gronchi nostra riconoscenza e gratitudine per quanto da lui immaginato, perseguito e concretizzato negli anni. Per questo l’Associazione dovrà quindi essere in grado a tutti i livelli, dal Consiglio Nazionale, ai Coordinamenti Regionali, alle Sezioni Provinciali, alle Delegazioni, di poter comprendere, misurarsi e dare risposta ai nuovi traguardi ed obiettivi prospettati non solo dalle esigenze degli associati ma anche dal mondo del soccorso a cui tutti noi apparteniamo. A tale proposito è bene ricordare come, la forza e l’efficacia delle attività di un’associazione come la nostra, si misurano inevitabilmente nella capacità di adeguarsi, con coerenza e rapidità, ai nuovi scenari geografici, politici, economici, sociali, organizzativi e tecnologici che il mondo globalizzato ci prospetta quotidianamente, con tutta la sua potenza, sia in termini di opportunità che di difficoltà. Tale capacità è tuttavia tanto maggiore quanto più si è parte propositiva ed attiva nel contributo al dibattito, allo scambio di idee ed esperienze e allo sviluppo di iniziative, di contatti e di relazioni coinvolgendo sia gli associati che le diverse istituzioni, enti, organizzazioni, associazioni, imprese e singoli che, con analoghe finalità ed interessi, sono impegnati in attività che concernono il perseguimento di un assetto sempre più moderno, efficace, efficiente ed integrato delle politiche di sicurezza territoriale. Per questo l’Associazione dovrà essere sempre più parte attiva nello sviluppo e nell’adozione di opportune strategie ed iniziative che, anche attraverso la centralità della figura del Vigile del Fuoco volontario, possano sostenere la mitigazione dei rischi territoriali e possano favorire la tutela dei cittadini, la salvaguardia ambientale, l’integrità territoriale, la conservazione dei beni e la protezione del patrimonio e delle infrastrutture. Alle Istituzioni Pubbliche e agli Enti ed Organizzazioni che da tempo dialogano con l’Associazione dico che, il nostro sodalizio, vuole sempre più lealmente essere un’opportunità ed uno strumento sinergico per affrontare le sfide emergenti poste dai sempre più mutevoli e multidimensionali scenari di rischio territoriale sia nazionali che internazionali. Alle Strutture con le quali inizieremo, o riprenderemo, un dialogo dico che l’Associazione, con il suo patrimonio di competenza, preparazione, capacità e professionalità, vuole sempre più rappresentare un punto di riferimento, robusto ed autorevole, per il mondo del soccorso e dell’emergenza.
w w w. a n v v f v. o r g Nel ringraziare i componenti del precedente Consiglio Nazionale per l’attività svolta e per l’impegno dedicato alla vita associativa, auspico quindi il raggiungimento dei migliori traguardi e successi al nuovo Consiglio, ai Coordinamenti Regionali, alle Sezioni Provinciali e alle Delegazioni ai quali chiedo, nessuno escluso, il massimo sforzo di unità e coesione in un così difficile momento di transizione. Nel formulare i migliori Auguri per un Buon Natale ed un Felice Nuovo Anno a tutti gli associati, ai Vigili del Fuoco volontari e permanenti - sia del Corpo Nazionale che delle Provincie e Regioni Autonome - ai colleghi Vigili del Fuoco degli stati esteri e a tutta la grande famiglia di chi dedica, con spirito di sacrificio e abnegazione, la propria vita alla sicurezza del nostro Paese, desidero anche fare all’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari i miei migliori Auguri per il traguardo dei 40 anni di vita associativa trascorsa. Roberto Mugavero
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gli auguri natalizi sarebbero comunque postumi, facciate
conto che ve li abbia fatti a tempo debito.
E’ epoca di festeggiamenti anche per la nostra Associazione: 40 anni da quando venne “eretta in Ente Morale” un traguardo notevole. Gli auguri vadano a quanti, in questi anni, si sono prodigati per la diffusione (e la tutela) del nostro volontariato nel Paese. Un augurio particolare al Presidente d’Onore Gino
Gronchi, ed un in bocca al lupo al nuovo Consiglio Nazionale (guidato dal nuovo presidente Roberto Mugavero). Organo che, seppur da poco insediato, sta
già muovendosi su diversi fronti. Uno tra tutti quello delle modifiche statutarie
che ci permetteranno di inserirci a pieno titolo in attività che, ad oggi, ci sono precluse.
Andando a sfogliare questo numero leggeremo degli aiuti all’Emilia terremota-
ta da parte delle sezioni ANVVFV di Como e Pavia. Un monumento, a distanza
di quasi 55 anni, è stato eretto a Rivarolo torinese in memoria di quei colleghi
investiti dal treno mentre l’APS attraversava un passaggio a livello. Le Isole Pontine sono state presidiate da VVF volontari la scorsa estate, ma dalla prossima potrebbero venir istituiti distaccamenti locali.
Abbiamo intervistato Valerio Cappelletti, presidente del consiglio del personale volontario del Corpo Valdostano dei Vigili del
Fuoco, e siamo stati invitati all’assemblea annuale tenutasi a Gressoney-Saint-Jean. Dalle Alpi siamo scivolati sino all’Etna: in Sicilia s’è costituito il Coordinamento Regionale della nostra Associazione.
Dopo 5 anni di carteggi tra ANVVFV e Ministero è finalmente partito, in via sperimentale, il “gruppo di contatto giovani e VVF” in Provincia di Brescia (chi ha detto allievi?!).
Nel milanese si pensa a “nuove aperture”: il sindaco di Melegnano non avendo ancora visto neppure il primo mattone del
distaccamento (permanente) decretato nel 1994, chiede l’istituzione di un presidio volontario. A Segrate sarebbe tutto pronto per l’insediamento dei pompieri ma non è chiaro di cosa si tratti esattamente. Purtroppo, senza un’organizzazione alle spalle (e
senza un disegno), si rischiano ridondanze oltre che attacchi (magari non meritati, magari si) in merito a scarsa professionalità e mancata continuità del servizio, un film purtroppo già visto.
Vi lascio con una frase del Generale Luigi Manfredi (mi ha inviato una lettera che troverete all’interno) sulla quale riflettere:
«Squadre di VVF volontari comunali avrebbero il vantaggio di garantire modalità d’intervento simili su tutto il territorio nazio-
nale - il “soccorso tecnico urgente” non è forse attività di protezione civile?» Che sia l’anno giusto per dare il via ai “pompieri di prossimità”?
Buona lettura, Ascanio twitter@pompieri
direttorevfv@me.com
facebook.com/pompieri.vfv
h t t p s : / / t w i t t e r. c o m / p o m p i e r i Hanno firmato quest’ultima edizione del 2012 di VFV:
Massimo Bozzano, Marco Ferrara, Santo Zaccaria, Federico Cecchetti, Federico Girgenti e Gianluca Rondi. Si ringraziano: Roberto Zanin, Fabio Marangoni, Andrea Rabbolini, Matteo Cattani, Matteo Pettignani e Mauro Cini.
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EDITORIALE [ A LATO ] EDITORIALE [ A LATO ] EDITORIALE [ A LATO ]
Cari lettori/pompieri,
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Il 17 novembre si sono riuniti, per la prima volta, Consiglio Nazionale e Collegi neo-eletti a Fossano. Mugavero è stato nominato presidente del Consiglio; Rabelli dei Revisori dei Conti e Laura Stucchi dei Probiviri. Gino Gronchi nominato Presidente d’Onore dell’ANVVFV.
ROBERTO MUGAVERO È IL NUOVO PRESIDENTE NAZIONALE A
GRONCHI
LA
“PRESIDENZA D’ONORE”
a cura dell’inviato a San Maurizio Canavese – Massimo Bozzano
cco quanto scaturito dalla prima riunione del neoeletto Consiglio Nazionale, tenutosi a S.Maurizio Canavese il 17 novembre scorso.
E
Ai 15 membri del nuovo Consiglio Nazionale, eletti a Fossano lo scorso 6 ottobre, è toccato quindi il compito di nominare il nuovo Presidente.
La Presidenza è stata assunta da Roberto Mugavero, funzionario volontario VVF e professore alla prestigiosa università romana di Tor Vergata.
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I Vice Presidenti rispecchiano il carattere nazionale dellʼANVVFV in quanto provengono da Torino (Luca Bonello), Bergamo (Rolando Fagioli) e dalla Sicilia (Giuseppe Parrinello).
Fabio Marangoni, in virtù della sua comprovata esperienza e professionalità, è stato riconfermato nel delicato ruolo di Segretario Generale. Infine il Collegio dei Probiviri ha eletto quale propria Presidente la dottoressa Laura Stucchi e a presiedere i
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Revisori dei Conti è stato posto Fabrizio Rabelli.
La ragioniera Alberta Veronese è stata riconfermata quale segretaria amministrativa. Mantenuta la fiducia anche nei confronti di Antonio Ascanio Mangano che continuerà a dirigere lʼorgano di stampa associativo.
Gino Gronchi, non ricandidatosi dopo ben 26 anni di presidenza, è stato eletto allʼunanimità “Presidente dʼonore” e continuerà a dare, in questa nuova veste, la propria preziosa collaborazione allʼANVVFV.
Gino Gronchi riceve la nomina ufficiale a "Presidente d'Onore dell'ANVVFV da parte di Bonello e Marangoni.
ROBERTO MUGAVERO Laureato in Ingegneria per lʼAmbiente ed il Territorio, Docente presso lʼUniversità degli Studi di Roma “Tor Vergata” - Facoltà di Ingegneria,
Direttore Scientifico del Master di II Livello in “Sistemi e Tecnologie Elettroniche per la Sicurezza, la Difesa e lʼIntelligence”, presso lʼUniversità degli Studi di Roma “Tor Vergata” - Facoltà di Ingegneria – Dipartimento Ingegneria Elettronica, Responsabile Area Sicurezza, Difesa e CBRNe presso lʼUniversità degli Studi di Roma “Tor Vergata” - Facoltà di Ingegneria – Dipartimento Ingegneria Elettronica. Presidente dellʼ“Osservatorio Sicurezza e Difesa CBRNe”.
Docente e Relatore in Corsi di Formazione e Convegni nei campi della Sicurezza, della Difesa, della Prevenzione e Gestione dellʼEmergenza, del Rischio Tecnologico-Industriale, del Rischio CBRNe e del Risk Management.
Esperto in Difesa Chimico-Biologica-Radiologica e Nucleare e componente per lʼItalia, quale “Coordination Expert CBRN”, della Task Force Europea di Protezione Civile istituita dalla Commissione Europea. Componente di Commissioni di Settore presso il Ministero dellʼInterno – Dipartimento Vigili del Fuoco, Soccorso Pubblico e Difesa Civile e presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile. Funzionario Tecnico Antincendi Volontario presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma.
Membro del Consiglio Direttivo dellʼIstituto ISPRO - Istituto Studi e Ricerche sulla Protezione e Difesa Civile e Sicurezza. Collabora con diversi Enti, Associazioni, Riviste e Realtà Industriali del settore Security e Safety.
Ha partecipato a numerose attività operative, di emergenza ed esercitazioni in campo nazionale ed internazionale. Mugavero è Cavaliere dellʼOrdine al Merito della Repubblica Italiana.
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SOCCORSO AI TERREMOTATI EMILIANI DALL’ALTO LAGO DI COMO E DAL PAVESE Associati di Dongo hanno portato in Emilia alcune roulotte ricevute da un anonimo benefattore mentre i distaccamenti VVFV di Robbio, Mortara e Garlasco hanno raccolto e consegnato 7 tonnellate di generi di prima necessità e materiale didattico. a cura della redazione – ha collaborato Marco Ferrara
LE IMMAGINI di terrore e distruzione rimbalzate dallʼEmilia non hanno lasciato indifferente una terra laboriosa e pragmatica come lʼAlto lago. Un benefattore, che ha voluto rimanere anonimo, ha acquistato due roulotte, che in giugno la delegazione di Dongo dellʼAssociazione Nazionale vigili del fuoco volontari ha consegnato ai soccorritori che operavano nelle province colpite dal terremoto. Le due roulotte vennero destinate a Novi, il Comune del modenese allʼinterno del quale la violenta scossa fece crollare la Torre dellʼOrologio (così come accadde a Finale Emilia). Unʼimmagine choc che fece il giro dʼItalia. Un gesto straordinario quello compiuto da questo benefattore altolariano, di cui si sa solo che abita a Dongo. Alla volta dellʼEmilia partirono dallʼAlto lago Sandro Poncia e Davide Gobbetti, tutti e due membri della delegazione di Dongo dellʼAssociazione nazionale vigili del fuoco volontari.
«Una terza roulotte - sempre dono di un benefattore - arrivò e a breve seguirono le altre due. In poco tempo abbiamo predisposto un aiuto concreto per le zone colpite dal sisma», annunciò alla stampa locale Sergio Aureli, presidente della delegazione di Dongo dellʼassociazione Vigili del Fuoco. «Un gesto di solidarietà importante. Siamo al fianco dei vigili del fuoco, che renderanno concreta questa straordinaria donazione effettuata da un benefattore», sottolineò il presidente dellʼente comunitario e sindaco di Dongo, Mauro Robba.
LA COMUNITÀ montana ha messo in pratica, addirittura con un leggero anticipo, la proposta del presidente dellʼAnci, Graziano Delrio, di «adottare» un Comune colpito dal sisma. «Abbiamo aperto un conto poi trasmesso a tutti i Comuni che fanno riferimento allʼente – confermò Mauro Robba -. Valuteremo poi tutti insieme a quale istituzione donare i proventi. Ripartire è lʼimperativo dei Municipi
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colpiti dal sisma. E noi cercheremo di dare un valido contributo a questa nobilissima causa».
Anche dal comando provinciale di via Valleggio nove vigili del fuoco sono partiti alla volta del campo base di Moglia, nel mantovano. Dando il cambio ai colleghi che hanno operato in questi sette giorni in quattro Comuni mantovani, portando aiuto e sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto.
In tutto il Comasco, si moltiplicano nel frattempo i gesti di solidarietà verso le popolazioni travolte da questo sisma infinito. «La direzione di Ac Boat ha devoluto lʼintero incasso del 2 giugno, giorno in cui gli italiani attraverso un referendum scelsero la propria forma di governo repubblicana, alla popolazione emiliana - annuncia Paolo Gandola, portavoce della ditta Ac Boat di Menaggio -. Un gesto di solidarietà nella giornata della festa della Repubblica. Per obbligo di trasparenza, abbiamo chiesto a tutti i clienti un contatto mail al quale invieremo la copia dellʼeffettiva donazione».
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Anche i vigili del fuoco volontari della Provincia di Pavia, con il personale dei distaccamenti di Robbio, Mortara e Garlasco, con un totale di 22 unità, hanno effettuato una missione umanitaria a favore delle popolazioni colpite dai terremoti del 20 e 29 maggio portando aiuti alimentari nelle zone terremotate dellʼEmilia Romagna. Allʼindomani del primo sisma la sezione pavese si è subito attivata, come già in passato avvenne per la calamità abruzzese del 2009 (7 erano stati allora i vigili volontari impiegati nelle operazioni di soccorso inseriti nelle squadre del comando di Pavia), anche per questo evento molti volontari hanno dato la loro disponibilità a partire per le terre emiliane. Tre sono poi state le operazioni pianificate: le prime due si sono svolte poco dopo il sisma del 29 maggio e sono state effettuate utilizzando i mezzi messi a diposizione dai distaccamenti di Robbio, Mortara e dal Comando
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Provinciale. Il terzo viaggio, tenutosi a metà giugno, è stato invece possibile grazie ad un camion prestato gratuitamente dalla ditta di autotrasporti “Bruzzi-Ivaldi” di Robbio. In tutte e tre le occasioni i pompieri si sono così recati al distaccamento volontario di San Pietro in Casale, una cittadina di oltre diecimila abitanti nel cuore della provincia di Bologna: i colleghi emiliani si sono attivati per la logistica elaborando un piano di consegna capillare, rendendo così possibile il raggiungimento di tutti i centri dellʼEmilia colpiti dal sisma. Molti i sindaci e gli amministratori locali che allʼarrivo dei soccorsi umanitari pavesi hanno speso parole di elogio per la preziosa iniziativa. I Vigili Volontari, grazie alla generosità delle aziende locali e di privati cittadini, sono infatti riusciti a raccogliere e consegnare circa 7 tonnellate tra generi alimentari, abbigliamento e giochi per i più piccoli, oltre un cospicuo quantitativo di materiale didattico.
PROVINCIA DI
PAVIA
PREMIA I VIGILI VOLONTARI La benemerenza provinciale più prestigiosa è stata assegnata alla sezione provinciale di Pavia dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari. Sono stati di fatto premiati i 185 vigili che prestano servizio nei sei distaccamenti volontari. a cura di Marco Ferrara
La sezione di Pavia dellʼAssociazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari, nel maggio scorso, è stata premiata con la medaglia dʼoro “Don Giuseppe Robecchi”, il più alto riconoscimento provinciale destinato a “persone, enti, soggetti pubblici e privati che si siano particolarmente distinti, con opere concrete nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dello spettacolo, dellʼindustria, del lavoro, della scuola, dello sport, con iniziative di carattere sociale, culturale,
assistenziale e di solidarietà e che abbiano in qualsiasi modo giovato alla provincia intera”. La benemerenza è stata ritirata dal CSV Gian Andrea Autelli, presidente della sezione e capodistaccamento di Robbio: a consegnare il premio le due massime autorità provinciali, il presidente della provincia di Pavia Senatore Daniele Bosone e il presidente del consiglio provinciale Vittorio Poma. La cerimonia si è svolta presso la sala dellʼAnnunciata alla presenza del Prefetto di Pavia dei parlamentari, dei consiglieri regionali pavesi e di tutti i sindaci nel cui comune ha sede un distaccamento volontario e un funzionario, in rappresentanza del Comandante Provinciale Ing.Vincenzo Giordano. Per lʼassociazione, che di fatto rappresenta la componente volontaria del corpo, ricevere questo riconoscimento pubblico è stato motivo di grande vanto e dʼimmenso orgoglio: con questa benemerenza sono di fatto premiati tutti i vigili del fuoco volontari che prestano servizio nella provincia. E non sono pochi. Sei sono i distaccamenti operativi volontari (Broni, Casorate Primo, Garlasco, Mede, Mortara e Robbio) con circa 185 vigili, alle dipendenze del Comando Provinciale di Pavia. Nel diploma di benemerenza è ben visibile la motivazione del premio in favore della sezione pavese: “che movendo da sentimenti di solidarietà, opera in tutto il territorio provinciale con efficienza e spirito di abnegazione, dedicandosi alla salvaguardia della sicurezza e dellʼincolumità dellʼintera comunità”.
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prire la lapide, due dei sopravvissuti di quellʼevento, Domenico Milano ed Ezio Porello, che in quellʼoccasione perse il padre Domenico. Nella dedica scritta nella lapide, stanno le motivazioni di questi angeli custodi. “Un giorno senza rischio è non vissuto. Ove tutti fuggono io vado”.
La giornata commemorativa inizia con il raduno presso la sede del distaccamento per poi partecipare alla messa presso la chiesa parrocchiale di San Giacomo, officiata da don Luca Pastore.
Dopo la funzione religiosa, la visita al cippo che ricorda lʼincidente al passaggio a livello che si trova sulla provinciale per Favria, per recarsi di seguito al cimitero per deporre dei fiori ai defunti e alla lapide che si trova nel palazzo municipale.
UN
MONUMENTO PER RICORDARE 4 COLLEGHI 2 gennaio 1958: l’autopompa dei volontari di Rivarolo Canavese parte alla volta d’un incendio con la solerzia di sempre. Giunto ad un passaggio a livello il mezzo finisce schiacciato dal treno, perdono la vita quattro dei 6 vigili occupanti. Il figlio d’uno dei quattro si trovava, anch’egli, su quella partenza e sopravvisse insieme ad un altro volontario; entrambi hanno partecipato
La cerimonia ufficiale nella sede del distaccamento dove sono presenti numerosi sindaci della zona, associazioni ma anche tanta gente comune che ha voluto partecipare alla festa dei pompieri. “Abbiamo volutamente localizzato qui questo cippo, per fare in modo che ogni volta che i giovani escono per servizio ricordino il sacrificio di questi volontari morti per salvare altre vite umane”. diceva nel suo saluto il capo distaccamento Giacomino Marino.
Il ricordo ufficiale era affidato al presidente nazionale dei VVF volontari Gino Gronchi. “Per me sono stati dei maestri di vita per il messaggio che hanno lasciato. Credo che in questi momenti di crisi dei valori e degli ideali, trovarsi qui per questo evento, deve essere di sprone verso i giovani ai quali dico, di essere fieri di indossare questa divisa che vuol dire sacrificio, ma anche orgoglio”.
all’inaugurazione della scultura posta a ricordo. a cura di Santo Zaccaria
Rivarolo (Torino) - Ricordare è un atto di orgoglio verso il corpo di appartenenza, se poi si ricorda un tragico evento costato la vita a quattro colleghi, allora la difesa dei valori assume contorni diversi dalla semplice commemorazione.
Per il distaccamento dei Vigili del Fuoco volontari di Rivarolo, una giornata che ha assunto unʼimportanza particolare, di ricordo ma anche di omaggio ai quattro vigili morti durante un incidente nei pressi di Favria il 2 gennaio del 1958, mentre intervenivano per un incendio. In quella tragica serata tra le lamiere contorte dellʼautopompa, morirono Domenico Porello, Renè Sacchi, Giacomo Gindri e Antonio Merlo In loro ricordo i volontari di Rivarolo, hanno inaugurato unʼartistica scultura presso la sede di via Merlo, realizzata dallʼartista Cosimo Nobile di Favria, in cui oltre alle foto dei quattro vigili caduti e stata disegnata la copia autentica di quellʼautopompa che fu coinvolta nellʼincidente. Dopo la benedizione da parte di Don Lorenzo, a sco-
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Per il sindaco di Rivarolo Fabrizio Bertot, la storia dei Vigili del Fuoco volontari vanta un merito particolare. “Hanno saputo trasmettere dei valori, di altruismo verso gli altri, che sottraggono ore alle famiglie per aiutare altri. Purtroppo nel territorio viviamo con sofferenza la distanza tra i palazzi della politica e le amministrazioni che devono comunque garantire i servizi nel territorio, al quale bisogna dare delle certezze. Ecco, io in questi casi mi sento lasciato solo, ci lasciano con dei problemi reali che non si risolvono con il trasferimento da un palazzo allʼaltro, ma quando i cittadini pongono un problema, questo va risolto e non rimandato”. Dopo il rituale rinfresco, il pranzo presso il ristorante “Leon DʼOro” della frazione Mastri.
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costa quasi 260 euro. Inoltre, per poterla effettuare, il giovane aspirante dovrà recarsi al Compartimento delle Ferrovie dello Stato di Verona. Cosa alquanto fattibile per un residente di Desenzano, ma per gli aspiranti volontari di Bagolino o di Esine si tratta di perdere unʼintera giornata. E non si sa neppure a chi e su quale conto corrente effettuare il versamento anticipato richiesto per la visita. Sono solo alcune delle «nefandezze» burocratiche contro le quali si stanno ribellando, in modo civile, i 14 distaccamenti dei Vigili del Fuoco volontari bresciani, che hanno ottenuto un incontro in Prefettura, al termine del quale i funzionari incaricati hanno solo promesso di «aver preso buona nota e di relazionare gli organi superiori del ministero degli Interni». Perché di problemi i Vigili del Fuoco volontari ne hanno parecchi, non solo quei due di cui parlavamo prima. E che, tra lʼaltro, si riversano inevitabilmente sui cittadini e sulla loro sicurezza. Per esempio, oltre alla sconcertante decisione della visita medica da pagare di tasca propria, percorrendo un centinaio di chilometri per andare a Verona, cʼè anche - come spieMentre alcuni “colleghi” permanenti (accompagnati da ventigiornisti/precari) ga il portavoce dei distaccamenti, Gabriele Pedrocca - la grave situazione di manifestavano – senza alcun rispetto per l’uniforme - davanti al Viminale, 70 ragazzi che, pur avendo ottenuto il agghindati con pannoloni e cateteri, i 14 distaccamenti dei VVf volontari decreto di vigile del fuoco volontario, sono della Provincia di Brescia – seguendo l’esempio dei 41 presidi torinesi – in attesa di partecipare al corso di 120 ore per diventare operativi. «PURTROPPO hanno attuato un’azione di protesta (educata) al fine d’essere ascoltati PERÒ - aggiunge Pedrocca - le circolari in merito alle tante questioni che stanno rendendo la vita difficile ministeriali prevedono che il rapporto tra agli oltre 300 pompieri volontari del bresciano. istruttori professionali e allievi sia di 1 a 5. Considerato il fatto che il Comando di a cura della redazione – ha collaborato il “Coordinamento dei capi-distaccamento Brescia ha in carico attualmente un solo istruttore, e che il fabbisogno medio per artendo dal presupposto che protestare/manifestare sia ciascun distaccamento della provincia è pari a 5 nuovi vigili ogni un diritto, esiste (o dovrebbe esistere, anche al di là del anno, è facilmente comprensibile che, a queste condizioni, nesrecente regolamento di servizio) un rispetto per lʼuniforme sun nuovo corso potrà essere mai organizzato». che sʼindossa. Attenzione dimostrata persino da bandisti, uscieri, camerieri e portieri dʼalbergo. Non, a quanto vediamo, da Lʼaltra situazione paradossale riguarda i corsi per il conseguiuomini “dello Stato”. mento della patente ministeriale, della durata di 3 o 4 settimane Una bella dimostrazione di compostezza lʼhanno data invece i (diurne lavorative ndr), impossibili da frequentare per qualsiasi vigili del fuoco volontari della Provincia di Brescia che – assillati volontario. dalle recenti disposizioni, e dalla mancata organizzazione di corsi Problemi, a dire il vero, ci sono anche con i vertici del comando formativi – hanno attuato unʼazione di protesta, recandosi anche di Brescia, ai quali viene imputata «lʼassenza di comunicazioni in Prefettura. Indossavano la divisa (in maniera impeccabile sul piano triennale dʼarruolamento ai distaccamenti volontari e il peraltro) e, lʼunico “accessorio” era un cartello col disegno stiliznon aver ancora organizzato il corso di 120 ore necessario per zato dʼun panda con in testa lʼelmo da pompiere; nel logo la dicilʼarruolamento dei giovani già in possesso di decreto ministeriatura VVFV (a ricordare lʼorganizzazione ambientalista con le “W” le». Andando di questo passo - è il commento generale - «alcudoppie) ed il claim Vigili del fuoco volontari Brescia – categoni distaccamenti rischiano di chiudere». EPPURE, i 300 vigiria in estinzione. li del fuoco volontari bresciani hanno totalizzato, nel 2011, 2.665 interventi, di cui 486 nel distaccamento di Desenzano e 356 in I temi della protesta, i soliti: la visita medica a cui deve sottoporquello di Chiari, con una dotazione dellʼ80% sul totale di attrezsi un aspirante pompiere volontario dʼora in avanti non sarà più a zature e mezzi acquistati dalle rispettive amministrazioni locali o carico dellʼamministrazione pubblica, ma del volontario stesso. E attraverso raccolte di fondi tra le popolazioni.
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UN’ ESTATE SICURA ALLE ISOLE PONTINE I Vigili del Fuoco Volontari dei Distaccamenti di Anguillara Sabazia, Montelanico e Nemi a presidio (stagionale) delle Isole Pontine; ma c’è il progetto di formare a breve gli isolani stessi, e di aprire nel 2013 Distaccamenti Volontari che assicurino il Servizio per tutto l’arco dell’anno. Intanto, il presidio di Anguillara è chiuso da ormai due anni a causa della mancanza d’una sede, il municipio non pagava più l’affitto e i VVF vennero sfrattati.
Permanenti che lʼestate scorsa, con sacrificio dei turni di riposo, avevano assicurato il presidio dellʼIsola di Ponza. Una scelta che senza dubbio si è dimostrata vincente! In cantiere poi, come ha preannunciato nelle rapide incursioni il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Latina, Cristina DʼAngelo, cʼè il progetto di formare a breve gli isolani stessi, e di aprire nel 2013 due Distaccamenti Volontari che assicurino il Servizio per tutto lʼarco dellʼanno. Ecco quindi lʼimportanza di questa esperienza che è stata anche una gran bella vetrina per tutti i Vigili del Fuoco Volontari. Lʼattività e lʼinterscambio frequente con gli abitanti del posto, passato quellʼinevitabile periodo di diffidenza iniziale ancor più pronunciato in una realtà qual è quella di unʼisola, ha instaurato quel giusto clima che ha permesso di apprezzare la presenza dei Vigili del Fuoco, ed ha fatto comprendere agli isolani che saranno loro stessi, molto presto, a doverla saper assicurare con Personale Volontario del luogo. E mentre questo messaggio passava, le magliette amaranto con la scritta Vigili del Fuoco che si muovevano giorno e notte per le isole hanno svolto anche un efficace effetto deterrente. Ventotene e Ponza ringraziano!
Ringraziano meno – o forse non ne sono a conoscenza, oppure hanno già a cura di Federico Cecchetti – ha collaborato Fabio Marangoni rimosso – i cittadini di Anguillara Sabazia; il distaccamento locale dei vigili del fuoco volontari è infatti chiuterminata il 21 Settembre 2012 con la partenza della so (per sfratto) dal 15 settembre del 2010. Lo stabile di via nave da Ventotene la Campagna dei Vigili del Fuoco Marchigiana, infatti, in cui aveva sede il distaccamento, è sulle Isole Pontine, dove per periodi di dieci giorni stato lasciato a causa di uno sfratto esecutivo. ciascuna si sono avvicendate le squadre dei Distaccamenti Lʼimmobile è di proprietà di un privato, che per problemi di Volontari del Comando di Roma, chiamati dalla Direzione insolvenza del canone di locazione da parte del comune di Regionale VV.F. del Lazio ad assicurare in estate il Servizio Anguillara, ha intrapreso le vie legali che hanno portato allo di Soccorso Tecnico Urgente; e non solo! sfratto. Quello di Anguillara era uno dei tre distaccaEʼ questo infatti il periodo dellʼanno sicuramente più critico menti volontari del Comando Provinciale di Roma, per le due isole, affollate oltremodo di turisti. insieme a quello di Nemi (zona Castelli Romani) e di Il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Latina, sotto Montelanico (zona dei Monti Lepini). la cui giurisdizione ricade lʼarcipelago, ha, per così dire, chiesto rinforzi, ed affidando il Servizio ai Vigili del Fuoco Molti nel Comando provinciale di Roma pare fossero a Volontari ha potuto tenere per sé sulla terraferma tutti quei conoscenza (e da alcuni mesi) della situazione
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critica anche se hanno preferito ignorarla pur a fronte di molteplici solleciti della Sezione provinciale di Roma dellʼAssociazione nazionale VVF Volontari. La più grande preoccupazione del Comando fu quella di ritirare automezzi ed attrezzature il giorno prima che arrivasse lʼufficiale giudiziario per definire lo sfratto. I vertici del Dipartimento (Capo Dipartimento e Capo del Corpo nazionale) ricevettero il vice presidente Roberto Mugavero esternando la loro indignazione per come (non) fu gestita la situazione da parte del Comando provinciale di Roma. Il comandante affermò – in un incontro con lʼallora vicepresidente Mugavero - che ignorava la vicenda prima perché in ferie poi perché aveva lasciato tutto nelle mani del Comandante vicario. Che la mano sinistra non sapesse cosa facesse la mano destra?
Da notare che i colleghi volontari di Anguillara nei giorni precedenti avevano prospettato al Comando provinciale di installare provvisoriamente sul terreno comunale dei moduli abitativi per non interrompere il servizio di soccorso; la risposta fu negativa. Il servizio offerto dai 65 vigili del fuoco volontari in quella ex-caserma, operativa dal 2002, permetteva, interventi e
attività di soccorso tecnico urgente in una zona a nord di Roma che, per la ricchezza naturalistica, rappresenta un notevole e delicato patrimonio da preservare.
Lʼesigenza di un presidio ad Anguillara, inoltre, era nata proprio dalle difficoltà delle squadre dei distaccamenti di Bracciano e Campagnano di intervenire in modo capillare e tempestivo in una zona, che specialmente in estate, è soggetta a numerosi e diversi incidenti. Si tratta di unʼarea densa di boschi e sterpaglie, che include due laghi , Bracciano e Martignano, ed alcuni tratti di strade che conducono a località balneari, come la via Aurelia e lʼautostrada Roma-Civitavecchia.
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Il personale dellʼex caserma di Anguillara (impegnato questʼestate nella campagna estiva Isole Pontine) forzatamente non operativo nel territorio di competenza - dallʼaprile 2011 è impiegato a Cerveteri al fine di garantire il servizio della sola autobotte: attività che poco ha a che fare col presidio del territorio al fine di garantire un soccorso alla popolazione in tempi accettabili. Notoriamente lʼABP serve per il solo rifornimento idrico ad altre squadre impegnate su intervento “a fuoco”. Intanto i cittadini dʼAnguillara Sabazia e dintorni, continuano a ricevere soccorso da presidi più distanti, ma forse, come si diceva, non ci fanno neppure più caso.
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Volontari valdostani 76 Distaccamenti per 73 Comuni Una cultura d’efficienza e di tempestività che non ha pari altrove e si tramanda di generazione in generazione. Questo è il pensiero che, Valerio Cappelletti, presidente del consiglio del personale volontario del Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco, ha confidato in un’intervista al nostro direttore. a cura della redazione
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Eʼ un architetto e fa il pompiere per sola passione, ha vissuto la riforma del sistema antincendi valdostano: dal Corpo Nazionale alla Protezione Civile Regionale per poi divenire branca portante del Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco. Un “cognome dʼarte” (omonimo dello storico presidente dei VVF volontari trentini Sergio), e le idee ben chiare su come andranno formati (e allertati con tempestività…) i vigili del fuoco volontari dellʼintera Valle. di Antonio Ascanio Mangano
Valerio Cappelletti è il presidente del consiglio del personale volontario del Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco. Quarantasette anni portati egregiamente, ma si capisce subito che di gavetta ne ha fatta. Oggi indossa lʼuniforme “bella” anche se, solitamente, è il completo antifiamma che infila velocemente, sui panni da architetto, quando suona lʼallarme dalla centrale del 115. Vive e lavora a Valtournanche, paese di montagna che, in alta stagione, diviene una vera e propria cittadina.
Lʼintervista non è ancora cominciata e Cappelletti sta già snocciolando cifre: «Abbiamo distaccamenti di VVF volontari praticamente in tutti i comuni della Valle. Sono 74 le municipalità della nostra regione e lʼunico paese a non avere la caserma era Pontboset (197 abitanti per 33 Kmq ndr) ma stiamo istituendo il distaccamento anche lì. Siamo in 1.700 volontari in servizio attivo e la nostra “forma” è la gratuità, fatti salvi i rimborsi ai datori di lavoro quando i vigili sʼassentano per soccorso.»
Sono 76 le sedi VVF volontarie della Valle e, con Pontboset, diventeranno 77 per servire soli 73 paesi. Ciò vuol dire che in qualche comune ci sono più dʼuna caserma? E poi, chissà che costi per mantenere una simile macchina…tra lʼaltro, presidente, mi pare che anche qui in Valle dʼAosta sia stata attivata la prassi dei “richiami in servizio”. «Esatto, ad esempio nel mio paese cʼè una caserma a Valtournache, ma abbiamo anche il distaccamento su a Breuil Cervinia; esistono presidi anche in alcune frazioni infatti. I millesettecento vigili volontari costano 600mila € allʼanno, incluse le manutenzioni degli automezzi, il vestiario, il mantenimento delle caserme. Con la
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stessa cifra si riuscirebbero a stipendiare appena 15 permanenti per 12 mesi, o “professionisti” come i nostri amano essere chiamati. Si, esistono i richiami da qualche tempo, ma li ritengo utili solo se ai fini di formazione, integrazione e conoscenza delle attrezzature, assolutamente non deve diventare un secondo lavoro, guai.»
Presidente, questi 1.600 hanno tutti medesima formazione, oppure cʼè il rischio dʼavere “caserme” più specializzate dʼaltre? Ad esempio le “pinze idrauliche” sono in dotazione anche ai volontari oppure sono esclusiva della famigerata “squadra del gruppo taglio dʼAosta” (permanenti)? «Vedi direttore, per arrivare ad un discreto livello di preparazione teorico-pratica, occorre dedicare dei momenti alla formazione. Serve aver a disposizione tempo e, soprattutto, voglia. Poi, certo, cʼè chi è più bravo e chi meno. Con tutta sincerità devo dirti che, da quando ci siamo imposti più formazione, alcuni volontari li abbiamo persi ma era il prezzo da pagare per stare al passo coi tempi. Indubbio che le “pinze idrauliche” siano in dotazione a diversi distaccamenti, ed il personale appositamente addestrato alle tecniche di estricazione dei feriti. Nel mio distaccamento, ad esempio, abbiamo acquistato una centralina – diversi anni fa – dopo che, per liberare una ragazza dalle lamiere dʼuna auto, dovemmo attendere unʼora e mezza il “gruppo taglio” di Aosta.»
Come avviene presidente lʼallertamento dei vigili? Ho saputo che avete introdotto alcuni cercapersone in via sperimentale soltanto di recente, finora come sʼè fatto? Con le vecchie sirene sui campanili? Eʼ vero che, in certi casi, il distaccamento locale non viene neppure attivato e parte la sola squadra dei permanenti da Aosta? «Attualmente lʼallertamento avviene prettamente per telefono, nel senso che la Sala Operativa di Aosta attiva il capo distaccamento, e questʼultimo poi pensa a chiamare gli altri. In alcuni paesini sono ancora attive le sirene rotative, anche se, più che per lʼordinario, vengono suonate in caso di calamità. Ora abbiamo distribuito i primi cercapersone e il sistema pare funzionare a dovere.
Volontari non attivati? Può succedere, anche se raramente, magari chiamati in ritardo sì. Ma il problema sta alla base: la chiamata del distaccamento volontario non è “da protocollo”, non cʼè in pratica una procedura che preveda lʼattivazione dei volontari, è a discrezione del capo turno della sala operativa del 115. »
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Ma come funziona esattamente, la partenza dei permanenti (o professionisti come si dice qui) di Aosta, parte sempre e comunque anche per un camino? E se lʼintervento, nel frattempo, lo risolvete da soli, questa squadra deve arrivare comunque? Poi, una volta lì, questi ultimi prendono in mano la situazione, dico bene? «Sì, al momento la squadra permanente parte sempre e comunque, anche per lʼincendio dʼuna canna fumaria su a Cervinia, e deve arrivare in luogo in ogni caso. Certo, in una simile circostanza, allʼarrivo dei “professionisti”, tutto sarà girà stato risolto dai volontari locali. Diverso è il caso dei comuni contigui con Aosta: in caso dʼintervento saranno sempre i permanenti a giungere per primi (o da soli) e lʼintervento dei nostri diviene quasi superfluo. Dopo diverse chiamate “a vuoto” diviene normale, tra i volontari, adagiarsi e pensare “Inutile correre, tanto ci sono i professionisti”. In quelle che io chiamo “Testate di Valle”, cʼè invece – anche per forza di cose, vista la distanza dalla Città – una cultura dʼefficienza e di tempestività che non ha pari altrove e si tramanda di generazione in generazione.»
Quando leggo le news degli interventi sul web, sembra sempre che i pompieri volontari siano lì solo a contorno…e che il grosso del lavoro sia stato fatto dai professionisti di Aosta. «Le news e la stampa? Un tempo si leggevano articoli sul genere “Grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco volontari del posto, lʼincendio è stato circoscritto in fretta; tanto che allʼarrivo dei professionisti la situazione era pressoché risolta”. Oggi, da quando i comunicati sono, come dire “controllati” da Aosta, sembra quasi che – come dici tu – facciamo da contorno, ma la nostra gente sa che non è così…per fortuna.»
Presidente, come vedi il futuro del volontariato pompieristico in Valle dʼAosta? Quella dei “volontari di prossimità” è ancora la carta vincente per risolvere piccole e grandi emergenze? «Credo che i vigili del fuoco volontari debbano crescere in efficienza ed essere allertati, sempre, con tempestività. I professionisti devono rimanere come un aiuto, come un punto di riferimento dʼeccellenza, con le loro specializzazioni e con le attrezzature ad alto livello tecnico. Confido anche nello sviluppo della componente giovanile che, su modello dei cuginetti vicini di casa “jeunes sapeurs pompiers” e dei VVF allievi trentini, sta muovendo i primi passi. Un progetto partito proprio dal mio distaccamento di residenza, mi auguro che gli altri comuni – come ha già fatto Issogne - seguano il nostro esempio.»
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Domenica 14 ottobre sʼè riunita ai piedi del Monte Rosa lʼAssemblea annuale del personale volontario del Corpo valdostano dei vigili del fuoco. Presenti delegazioni da tutta la Regione, oltre il presidente Rollandin, il comandante Coriale, Gronchi per i volontari del Corpo Nazionale e Amadei in rappresentanza di quelli trentini. a cura di Antonio Ascanio Mangano fotografie di Andrea Rabbolini
Gressoney-Saint-Jean (1385 m)
A pennellare il piazzale antistante lo Sport Haus, una fila interminabile di Land Rover provenienti dai distaccamenti di vigili del fuoco volontari di tutta la Regione Autonoma. A dare il benvenuto ad una tribuna gremita di pompieri, il sindaco Luigi Chiavenuto: «Eʼ una Valle, questa, sensibile al lavoro dei VVF volontari, ricorrono in questi giorni i 12 anni dallʼimportante calamità che colpì queste zone. Territori - quelli dellʼAlta Valle del Lys - sensibili allʼaiuto e alla partecipazione volontaria.».
Settecento anni or sono, lʼetnia walser sʼinsediò proprio in questi territori, nel tempo ha saputo conservare inalterate antiche tradizioni, costumi e dialetto. La popolazione di discendenza germanica mantenne contatti con la terra dʼorigine e avviò fiorenti scambi commerciali con la pianura. Ancora oggi sʼammirano i caratteristici stadel, edifici rurali che poggiano su corte colonne di pietra a forma di fungo.
Il primo cittadino ha poi passato il microfono a Valerio Cappelletti, presidente del consiglio del personale volontario, che ha illustrato lʼattività dellʼanno precedente, ringraziando Davide Bertolo (ex direttore dei servizi antincendio e di soccorso dal quale il personale volontario dipendeva sino a “ieri”), e ha
Il presidente onorario Gronchi ed il nostro direttore col presidente dei volontari Cappelletti e il comandante Coriale.
affrontato il tema della riorganizzazione sotto il controllo del comandante Salvatore Coriale. Con soddisfazione ha presentato i primi 14 allievi dei gruppi giovanili (provenienti da Issogne e Valtournanche): «Questi giovani sono il nostro futuro, siano per noi motivo di crescita e fonte dʼentusiasmo anche per noi adulti…ce nʼè un gran bisogno.». Cappelletti ha poi accennato allʼistituzione della nuova “Scuola Regionale Antincendio” (nella quale operano anche istruttori volontari ndr), istituto che servirà a offrire un servizio sempre più professionale alla cittadinanza.
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pando alle attività di protezione civile.». Il comandante regionale dei VVF ha poi fatto riferimento allʼalluvione dellʼanno 2000, e ai regolamenti comunali che mancano ancora allʼappello (30 municipi su 73 devono ancora presentare/approvare il documento che andrà a regolamentare i pompieri volontari locali). Poi ha concluso: «Nonostante non si navighi nellʼoro, la regione ha previsto un forte impegno finanziario, soprattutto per le dotazioni di DPI ai volontari. Persone esperte che conoscono il territorio come le proprie tasche.».
Augusto Rollandin, presidente della RAVA (Regione Autonoma Valle dʼAosta) ha accolto, dapprima in francese, tutti gli intervenuti, salutando tra i primi Gino Gronchi (presidente pro-tempore della ANVVFV e “Amì de la Vallée”).
Della “Scuola” ha poi detto il comandante Coriale, nel suo intervento: «La scuola regionale antincendio sarà un importante punto dʼaggregazione tra componente volontaria e professionistica. Anche lʼistituto dei “richiami in servizio” sta dimostrandosi efficace, soprattutto per far fronte alle esigenze della scuola, ma anche per la viabilità e per il dispositivo di soccorso.». “Le comandant” ha poi rinnovato lʼapprezzamento per lʼattività svolta, anche questʼanno, dentro e fuori i confini regionali: «Posso affermare che cʼè stato un confronto, quasi quotidiano, tra il direttivo dei volontari e il dipartimento coordinato da Piero Lucat.» (Lucat è a capo del dipartimento enti locali, servizi di prefettura e protezione civile ndr). Coriale ha poi proseguito: «Voglio ribadire lʼunicità del Corpo Valdostano VVF, come non ricordare lʼemergenza neve nelle Marche ma anche le operazioni di soccorso post-sisma a Mirandola, dove i nostri vigili del fuoco (professionisti e volontari) hanno fatto sistema parteci-
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«La missione del Corpo Valdostano dei vigili del fuoco è quella di proteggere immediatamente la popolazione al verificarsi dʼun incendio, dʼun sinistro. Abbiamo un corpo unico ed i volontari devono lavorare allʼunisono coi professionisti.». Il presidente ha tenuto a ribadire il ruolo dei volontari e ha ricordato come lʼunico comune sprovvisto di caserma, Pontboset, presto ne sarà dotato. «Il ruolo dei vigili del fuoco volontari lo ri-sottolineo: una forma di volontariato organizzata; uomini che si addestrano ogni 15 giorni o addirittura più spesso.». Poi ha parlato anchʼegli della nuova scuola e del contributo delle amministrazioni: «Per voi che lavorate gratuitamente è giusto che veniate dotati di mezzi e attrezzature moderne. La Scuola Antincendio servirà per tutti e affronterà le nuove metodiche dʼintervento, anche in galleria (si veda la struttura formativa allestita presso la galleria SorreleyMeysattaz).» In Valle dʼAosta sono presenti tunnel autostradali, ma anche gallerie molto lunghe sulle strade regionali, e la scuola coprirà un ruolo molto importante soprattutto per queste complesse tipologie dʼintervento. «Ringrazio il vostro presidente Cappelletti e tutto il nuovo direttivo, anche per i rapporti coi professionisti. Certo avrei forse potuto evitare il carteggio con quellʼorganizzazione sindacale…ma il CONAPO non deve permettersi di criticare cose che non conosce.». (ne abbiamo parlato su VFV n°5/2012 a pag. 36) Rollandin ha ribadito che la dimostrazione del buon lavoro svolto si vede nelle attività espletate giornalmente con grande capacità dalla componente volontaria del corpo VVF, poi ha concluso: «Qui è particolarmente sentito lʼintervento
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locale; quando arrivano gli altri da Aosta è ormai troppo tardi. E poi la gente non sta a guardare le sigle sulle uniformi. Un grazie sincero e buon lavoro!».
Eʼ poi intervenuto Giampietro Amadei, ispettore distrettuale, in rappresentanza della Federazione dei Corpi VVF Volontari della Provincia di Trento. «Il testo unico 81/2008 parla chiaro: addestramento, formazione, visite mediche. Nessuna spending review può andare a influire sulla formazione.» - poi ha incalzato - «Non conosco bene il sistema valdostano ma sono abbastanza ferrato sul nostro trentino. Ogni comune deve avere i suoi pompieri che garantiscano il soccorso tecnico urgente in massimo 10ʼ, e non devono esistere “corpi” di serie A e di serie B. I volontari devono essere uniformemente formati e, quasi senza volerlo, conoscono profondamente i territori.». Amadei ha poi concluso: «Eʼ bene che sia chiaro che non siamo una qualsiasi – con tutto il rispetto – associazione di volontariato, siamo il braccio delle istituzioni che porta soccorso, nellʼimmediato, al momento del bisogno. Vorrei aggiungere che leggi e regolamenti vanno benissimo, ma è importante che servano a ottenere massimi risultati e difendere/proteggere chi ha operato.». Tullio Lietti, L'ispettore Amadei - in rappresentanza dei VVF volontari del Trentino - e Gronchi, presidente pro-tempore della ANVVFV. ha incentrato il suo intervento sulla sicurezza domestica. Argomento che vede impegnata in questo periodo la componente in congedo del CNVVF: «Chiamo a raccolta tutti voi affinché ritagliate del tempo da dedicare alla prevenzione degli incidenti domestici, al fine di costruire in sicurezza le nuove generazioni.».
Eʼ poi stata la volta del presidente pro-tempore dellʼANVVFV Gino Gronchi che ha ringraziato i sindaci, i volontari, i nuovi allievi, e il presidente della regione autonoma, e ottenuto gli applausi più scroscianti, i sorrisi e la commozione sincera. «Un grazie va soprattutto ai sindaci senza i quali, come si dice dalle mie parti, tiruma giù la seranda!» - poi sʼè rivolto alla delegazione del nascente gruppo giovanile «Sono fiero di voi e dellʼistituzione di questi nuovi gruppi di giovani, da noi non sarebbe possibile, visto come ci ammazzano da grandi! Prendete esempio dai cugini trentini che, quando partecipano alle gare internazionali CTIF danno onore allʼintera Nazione.».
L'ispettore Amadei - in rappresentanza dei VVF volontari del Trentino - e Gronchi, presidente onorario della ANVVFV.
Gino sʼè poi rivolto al presidente e amico Rolladin: «Caro presidente, hai portato in Europa una piccola regione, complimenti! Devi essere fiero di questi VVF volontari, presenti in tutte le comunità, uomini che operano con un cuore aperto che poi non è che un cuore normale. Dimostrate che vi sono zone del Paese dove le cose funzionano, dove gli amministratori sʼimpegnano per la propria gente. E pensare che, in alcune aree della penisola i VVF arrivano dopo 1h e 20” mentre certi dirigenti fanno feste con le maschere da maiali!». Gronchi ha anche consegnato due piccoli elmi in bronzo (realizzati tra lʼaltro da un VF volontario nazionale) ai due sindaci: Chiavenuto del comune ospitante lʼassemblea, e Alessandro Girod, primo cittadino di GressoneyLa-Trinité che, tra lʼaltro, è un vigile del fuoco volontario.
Prima della sfilata di uomini e automezzi per le strade del centro di Gressoney-Sain-Jean, è intervenuto anche il presidente dellʼassociazione volontaria “Les Amis du coeur”. Gruppo che, anche in sintonia coi VVF volontari, sta distribuendo defibrillatori semiautomatici in tutta la regione, tanto che sono presenti ben 126 DAE, e 42 comuni su 76 sono “coperti” da questo servizio di “laici” formati allʼutilizzo e alle tecniche di rianimazione cardiopolmonare. Proprio un vigile del fuoco volontario valdostano, di recente - grazie ad un defibrillatore e a prontezza di spirito - ha salvato un amico da morte certa.
Sono poi seguite le premiazioni ai volontari cessati dal servizio per raggiunti limiti dʼetà ed un mazzo di fiori è andato anche ad una sorridente ed emozionata signora, pompiere volontario a termine servizio attivo ma che, come i colleghi, non smetterà di servire la comunità ed il proprio distaccamento.
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dotta a favore dei distaccamenti VVF Volontari.
A seguito del meeting sono state inviate, al Ministero, lettere a mozioni a sostegno dei punti lamentati dal Piemonte e condivisi dai colleghi siciliani.
VVF Volontari, una risorsa da valorizzare? a Catania un convegno/meeting Sʼè svolto presso il centro polifunzionale del Comando VVF di Catania un convegno tematico sul volontariato pompieristico. Occasione per radunare i vigili del fuoco volontari di tutta lʼisola, onorati dalla presenza del Cavalier Gronchi, amministratori pubblici, dirigenti VVF e comuni Cittadini.
U
dal nostro inviato
n grande momento di condivisione ha coinvolto il popolo dei 17 distaccamenti Vigili del Fuoco Volontari della Sicilia.
Intensa la partecipazione di tutte le sedi, anche quelle più lontane. Presenti Dirigenti VVF, parlamentari regionali, consiglieri provinciali e comunali. Claim del convegno “…perché ricevere un soccorso immediato non sia un privilegio di pochi”.
Impegnati per oltre nove ore, escluso lʼottimo pranzo, i volontari siciliani, che hanno avuto lʼonore della presenza del presidente nazionale, in rappresentanza dellʼANVVFV e del collega Luca Bonello FTAV in rappresentanza dei colleghi del Piemonte a cui è stato dato pieno ed incondizionato appoggio nella battaglia con-
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Il consigliere nazionale Giuseppe Parrinello, al termine della manifestazione ha dichiarato: «Grazie anche allʼemanazione, da parte del Dipratimento, della prima circolare integrativa possiamo essere orgogliosi di far parte della nostra Associazione. Grazie GINO e grazie a tutti coloro che nel passato, nel presente e nel futuro, hanno lavorato, lavorano e lavoreranno (anche in sordina) per dare sicurezza agli Italiani.» Al termine dellʼiniziativa il presidente pro-tempore della ANVVFV Gino Gronchi ha consegnato attestati dʼonore e di riconoscenza ai vigili volontari siciliani distintisi per impegno, pensiero, iniziativa e volontà. Tra lʼaltro il distaccamento volontario di Santo Stefano di Camastra (Messina) ha ricevuto, di recente, un encomio solenne dallʼamministrazione comunale.
«Gli uomini in forza al distaccamento, con coraggio, senso del dovere ed affrontando il pericolo, hanno posto in essere azioni efficaci a difesa delle persone e delle cose.» – ha detto il sindaco Francesco Re riferendosi in particolare allʼincendio del 29 giugno in via Letto Santo, fuoco che aveva lambito le abitazioni ed anche un bombolone di GPL. Il sindaco ha affermato che «il Distaccamento (volontario ndr) dei vigili del fuoco di Santo Stefano di Camastra è un patrimonio della comunità!». Del conferimento dellʼencomio, lʼufficio del sindaco ha dato comunicazione al Ministero degli Interni e al Comando Provinciale di Messina «con lʼauspicio che codesti onorevoli organi superiori possano contribuire alla stabilizzazione e allo sviluppo di tale importante presidio di sicurezza». Che Avrà voluto dire, il sindaco con “stabilizzazione”, forse implementazione dʼattrezzature e procedure meno complesse per lʼiscrizione dei nuovi volontari?Ai Sigg. Direttori Regionali ed Inlerregionali
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Hanno partecipato i Capi Distaccamento con i loro collaboratori provenienti da MOIO ALCANTARA (ME); SANTO STEFANO MALETTO (CT);
DI
CAMASTRA (ME);
VIZZINI (CT);
CAMPOREALE (PA); CARINI (PA);
TROINA (EN).
IL COORDINAMENTO REGIONALE SICILIA ANVVFV È REALTÀ Ufficialmente costituito il Coordinamento Regionale Sicilia dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari. Il primo dicembre scorso, l’aula didattica del Comando Provinciale di Messina, per un giorno, s’è trasformata in una vera e propria “sala parto” e dalle 10:15
Gli scopi del Coordinamento Regionale sono gli stessi indicati nellʼarticolo n° 2 dello Statuto dellʼAssociazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari, ovvero: “promuovere e favorire i rapporti di mutua collaborazione fra le varie Sezioni provinciali, fra le stesse e le autorità regionali del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, le autorità politiche ed operative della Regione Sicilia, Enti pubblici e privati siciliani e chiunque interessati allo sviluppo dellʼattività dei vigili del fuoco volontari”.
GIUSEPPE PARRINELLO, fiero ed orgoglioso dellʼalto profilo professionale del nuovo gruppo di lavoro strettosi attorno al neo eletto Presidente Roberto Mugavero - ha riversato sui presenti (anche non tesserati) lʼentusiasmo dei progetti che segneranno la svolta dellʼAssociazione Nazionale.
alle 16:45, l’Organizzazione ha visto la luce. a cura di Federico Girgenti
“Papà” di questo grande progetto è lʼinossidabile funzionario Volontario GIUSEPPE PARRINELLO, neo eletto Consigliere e vice Presidente della Nostra Associazione Nazionale. Gli onori di casa sono stati assegnati allʼaffidato Presidente della sezione messinese, Francesco Mantineo che sʼè occupato di tutti i convenuti con grande responsabilità ed entusiasmo.
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«Lʼobiettivo del Coordinamento è quello di includere e non di non escludere; in Italia, oltre alla buone idee e alla fattezza delle stesse, contano soprattutto i numeri. –
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ha detto Parrinello nel suo intervento, e ha poi continuato - «Dobbiamo coinvolgere tutti i distaccamenti che perseverano in una situazione di isola nellʼisola. Dobbiamo crescere, anche con i tesseramenti, fortificando lʼimmagine dellʼAssociazione Nazionale al cospetto delle incertezze a capo dellʼAmministrazione.»
Un altro punto di forza della nascita del Coordinamento è la velocità con la quale le notizie e le intenzioni dellʼAssociazione Nazionale, possano essere inviate a tutte le Sezioni
Parrinello e Martineo consegnano il crest del "Coordinamento" al rappresentante del Comando di Messina, Falcone
della Regione, ricavandone pregio in coesione e velocità di intervento.
E se ci si organizzasse così su Tutto il Territorio Nazionale?
Non sono mancati i commenti e costruttive osservazione dei presenti alle varie problematiche del territorio lasciate anche dalla precedente gestione dellʼAssociazione Nazionale, questioni delle quali Francesco Mantineo si è responsabilmente impegnato a rispondere per poi “girare” quando dovuto al vice Presidente.
Le proposte e i progetti sono tanti e, a dimostrazione della riuscita della giornata è stato il non curarsi dellʼorologio. Giunti a casa, però, le rispettive mogli hanno puntualmente redarguito i mariti, troppo spesso impegnati in attività associative e di soccorso.
Per la riuscita della manifestazione è doveroso ringraziare personale permanente del Comando di Messina: il vigile Roberto Bombara, lʼistruttore professionale Carmelo Siracusa, ma soprattutto Diego Falcone (I.A.) questʼultimo, per conto del Comandante Provinciale Salvatore Rizzo, ha portato i saluti a tutta lʼassemblea. Parrinello, nel ringraziare per lʼospitalità, ha consegnato a Falcone il crest del Coordinamento Regionale della Sicilia. Lʼispettore, nel congedarsi, ha rinnovato la stima nei confronti della Componente Volontaria del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Un particolare ringraziamento è andato anche a tutti i partecipanti che hanno affrontato le risapute dif-
ficoltà dei collegamenti stradali del territorio.
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INTERROGAZIONI…E
RISPOSTE
Deputati che appoggiano la protesta torinese e interrogano il Ministero in merito a ritardato/mancato allertamento dei distaccamenti volontari; corso 120 ore; immatricolazione automezzi e supposta retrocessione al grado di “vigile” di qualificati e funzionari volontari in servizio. Alcune risposte rassicurano, altre si lasciano attendere; il Ministro degli Interni Cancellieri scrive una lettera di suo pugno in merito alla “situazione previdenziale”. a cura della redazione – ha collaborato Roberto Zanin le foto sono di Matteo Pettignani
INTERROGAZIONE
LUCÀ, BOCCUZZI, ESPOSITO, LOVELLI, GIORGIO MERLO e ROSSOMANDO Al Ministro dellʼinterno.
Per sapere - premesso che: il personale impegnato nei 41 distaccamenti dei Vigili del fuoco volontari della sezione provinciale di Torino si trova da tempo ad operare in una situazione di grave difficoltà e di pesante disagio;
attraverso comunicazioni ufficiali indirizzate al prefetto
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di Torino, al presidente della regione Piemonte, al presidente della provincia di Torino, e ai sindaci dei comuni del territorio, il presidente provinciale della Associazione nazionale dei vigili del fuoco volontari ha, nei mesi scorsi, segnalato le problematiche relative allʼoperato del Corpo, che rischiano, se non affrontate con tempestività, di pregiudicare lʼimportante azione di questo personale; nello specifico le problematiche evidenziate sono: ritardi e mancanze di allertamento dei distaccamenti in caso di interventi nei territori loro assegnati per competenza e mancanza di coordinamento generale anche in situazioni di grande complessità;
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la mancanza di forniture e di vestiario, nonché di dispositivi di protezione individuale al personale volontario in servizio;
farraginose procedure di immatricolazione degli automezzi e delle attrezzature nuove acquistate o donate ai distaccamenti, al termine delle quali tali mezzi potranno essere destinati dal comandante provinciale anche ad altra struttura estranea, con possibile depauperazione delle strutture periferiche; blocco delle iscrizioni per il reclutamento, con lʼobbligo, per gli aspiranti volontari, di pagare individualmente le visite mediche generali effettuate presso le ferrovie o le aziende sanitarie specialistiche, con spese personali fino a 400 euro; la previsione di un nuovo regolamento teso ad eliminare le qualifiche acquisite, portando tutti al grado di vigile, ed a togliere i pagamenti orari, che sono fondamentali per il mantenimento delle caserme, la loro pulizia e per lʼacquisto di attrezzature alle quali il Dipartimento non provvede; mancanza di equiparazione, in caso di infortunio, tra il personale permanente e quello volontario;
i vigili del fuoco volontari, attualmente, garantiscono il 30 per cento dei 25.000 interventi sul territorio della provincia di Torino, percentuale che sale allʼ85 per cento per eventi calamitosi che si presentano ciclicamente sul territorio (neve, piogge abbondanti, vento o altro), fornendo un servizio importante e qualificato:
se non ritenga necessario prevedere iniziative volte ad affrontare e risolvere le problematiche evidenziate in premessa, al fine di ottimizzare lʼattività svolta dal personale dei distaccamenti dei vigili del fuoco volontari della provincia di Torino, valorizzando una professionalità di fondamentale supporto per il territorio e le realtà locali.
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Atto Camera
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RISPOSTA
Risposta scritta pubblicata lunedì 15 ottobre 2012 nellʼallegato B della seduta n. 703 allʼInterrogazione 4-15689 presentata da MIMMO LUCAʼ
La questione relativa alla protesta dei Vigili del fuoco volontari che operano nei 41 distaccamenti della sezione provinciale di Torino è seguita attentamente da questa amministrazione che, in un recente incontro tenutosi il 9 maggio 2012, tra il capo dipartimento e una delegazione di volontari della regione Piemonte, guidata dal presidente dellʼassociazione nazionale dei Vigili del fuoco volontari, ha affrontato adeguatamente i problemi posti sul tappeto scongiurando le iniziative di protesta e i conseguenti disagi e disservizi che si sarebbero potuti verificare.
Come è noto, alcune delle problematiche segnalate dallʼinterrogante dipendono dallʼapplicazione di disposizioni normative dettate nellʼambito della legge di stabilità del 2012.
Si tratta, in particolare, del «blocco delle iscrizioni per il reclutamento» e dellʼ«obbligo per gli aspiranti volontari di pagare individualmente le visite mediche».
La legge n. 183 del 2011 recante «Disposizioni per la formazione dei bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2012,» ha ridotto la spesa per la retribuzione del personale volontario del corpo nazionale dei Vigili del fuoco in modo consistente nel 2012 e, sebbene in misura inferiore, a decorrere dal 2013. Detta riduzione ha inevitabilmente inciso sul reclutamento dei Vigili volontari, comportando una riduzione del numero dei relativi «richiami» in servizio .
Lo stesso provvedimento ha introdotto il principio di programmazione triennale degli arruolamenti, il cui numero viene fissato dal capo dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile sulla base delle esigenze operative al fine di garantire il soccorso pubblico su tutto il territorio nazionale, stabilendo che, in fase di prima applicazione, si tenga conto del personale volontario che, alla data del 31 dicembre 2011 sia iscritto o abbia presentato domanda di iscrizione negli appositi elenchi.
La medesima legge di stabilità ha posto a carico degli interessati gli oneri per gli accertamenti clinico strumentali e di laboratorio ai fini della verifica del possesso dei
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requisiti di idoneità psicofisica ed attitudinale richiesta per il personale volontario.
Lʼamministrazione dellʼinterno, consapevole del prezioso contributo che la componente volontaria presta a garanzia dellʼincolumità dei cittadini, ha adottato iniziative di diversa natura volte a ridurre lʼimpatto del contenimento della spesa che ha interessato il corpo nazionale.
In particolare è stato emanato il decreto legge del 20 giugno 2012, n. 79 che, allʼarticolo 4 riduce fortemente lʼimpatto dei tagli della spesa per la retribuzione del personale volontario; inoltre sono state adottate, altre concrete iniziative per venire incontro alle legittime e condivise istanze dei Vigili volontari in ordine alle esigenze operative dei distaccamenti.
Con riferimento a queste ultime esigenze, nonostante la riduzione complessiva delle risorse finanziarie, il dipartimento dei Vigili del fuoco ha adottato con circolare del 15 maggio 2012, concernente «disposizioni volte a mantenere lʼoperatività dei distaccamenti volontari».
Per quanto riguarda la mancata fornitura di vestiario e dei dispositivi di protezione individuale, lʼamministrazione assicura a tutto il personale del corpo nazionale impiegato nel servizio di soccorso, sia permanente che volontario, la necessaria dotazione dei dispositivi di protezione individuale al fine di far fronte adeguatamente agli scenari di intervento.
Al riguardo, non risulta vi sia stata da parte dellʼamministrazione alcuna diminuzione o abbassamento del livello di attenzione nei confronti della sicurezza del personale dei Vigili del fuoco impiegato.
Si segnala piuttosto che, nellʼottica del contenimento della spesa, conseguente alla forte contrazione degli accreditamenti sul bilancio del dipartimento, si è proceduto ad un più razionale utilizzo delle risorse economiche disponibili, coerentemente con quanto previsto dalla normativa vigente, assicurando lʼeconomicità di gestione e, nel contempo, unʼadeguata protezione dellʼoperatore. Con riferimento agli automezzi e alle attrezzature acquistate o donate ai distaccamenti si precisa che per quanto riguarda lʼacquisto/donazione di attrezzature di soccorso che non comportano immatricolazione, non sussiste alcuna difficoltà. Per quanto concerne, invece, lʼacquisto/accettazione di automezzi o comunque veicoli che vanno immatricolati con targa Vigili del fuoco, è necessario effettuare
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alcune valutazioni, al fine di evitare aumenti di costi per lʼamministrazione; occorre considerare, infatti, che ogni ulteriore automezzo comporta notevoli spese annuali per assicurazione, manutenzione e consumo di carburante.
Circa lʼequiparazione in caso di infortunio tra il personale permanente e il personale volontario, si precisa che lʼesigenza di eliminare le notevoli differenze presenti tra le due componenti del corpo nazionale sul versante previdenziale privilegiato, a fronte di una sostanziale parità di condizioni in termini di esposizione ai rischi nello svolgimento delle attività istituzionali da parte degli stessi, ha indotto il legislatore a varare lʼarticolo 27, commi 7-9, della legge 4 novembre 2010, n. 183, il quale ha previsto lʼadozione da parte del Governo, entro il termine di 18 mesi dellʼentrata in vigore della norma stessa, di uno o più decreti legislativi atti a definire misure di perequazione per armonizzare il sistema previdenziale e pensionistico nei confronti del personale volontario vigili del fuoco che, a causa dellʼiscrizione allʼente previdenziale INPS, mutua assegni pensionistici di privilegio inferiori rispetto a quelli più favorevoli previsti per il personale permanente del corpo nazionale dei Vigili del fuoco, iscritto allʼINPDAP.
Seppur il termine per lʼesercizio della delega in parola è trascorso, questa amministrazione ha predisposto una proposta normativa tesa a conferire una nuova delega al Governo, da inserire in uno dei prossimi provvedimenti utili. Nello stesso senso, si soggiunge che, il decreto legge 20 giugno 2012, n. 79, convertito con modificazioni nella legge 7 agosto 2012, n. 131, - in ossequio a elementari principi di ragionevolezza e di uguaglianza sostanziale dettati dallʼarticolo 3 della Costituzione - ha esteso ai familiari del personale volontario dei vigili del fuoco lʼapplicazione del beneficio dellʼassunzione obbligatoria previsto in favore dei familiari del personale permanente deceduto o divenuto permanentemente inabile durante lʼespletamento delle attività istituzionali. Con riguardo, infine, alla previsione di un nuovo regolamento, si fa presente che lʼarticolo 8 comma 2 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139, ha previsto lʼemanazione di un regolamento che disciplini le modalità di reclutamento e dʼimpiego, lʼaddestramento iniziale, il rapporto di servizio e la progressione del personale volontario. Pertanto il regolamento, attualmente allo
studio del dipartimento dei Vigili del fuoco, non può contenere disposizioni del tenore di quelle indicate nellʼinterrogazione in oggetto in quanto non previste dalla norma di rango primario. Il Sottosegretario di Stato per lʼinterno Giovanni Ferrara.
INTERROGAZIONE
Interrogazione a risposta scritta 4-15892 presentata da ROBERTO MARMO giovedì 3 maggio 2012, seduta n.627
Al Ministro dellʼinterno. Per sapere - premesso che in Italia esistono sul territorio circa 250 distaccamenti volontari del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, costituiti da cittadini che prestano volontariamente lʼattività di soccorso istituzionale al momento della chiamata di emergenza;
il decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 2004 disciplina in modo organico il reclutamento, lʼiscrizione e lʼavanzamento del personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché, allʼarticolo 9, la formazione iniziale, prima di essere impiegato a livello operativo, secondo i programmi del Ministero dellʼinterno, dipartimento dei vigili del fuoco; la suddetta formazione iniziale verte su un programma di 120 ore complessive, erogate ai discenti, ivi compre-
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si quelli che rivolgono istanza di svolgere attività presso i comandi provinciali e non nelle sedi volontarie;
la carenza di tali corsi e lʼattività formativa erogata dai comandi provinciali alla componente esigono tempi lunghi ed incompatibili con la necessità dei distaccamenti volontari di impiegare operativamente in tempi rapidi il relativo personale neo iscritto; il decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 2004, allʼarticolo 10, prevede per il personale volontario in servizio negli appositi distaccamenti lʼobbligo di corso di addestramento sotto la diretta responsabilità del capo distaccamento, mentre per la restante componente in attività nei comandi provinciali il periodo di istruzione viene erogato sotto la responsabilità del comandante; una disposizione del dipartimento dei vigili del fuoco-
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direzione centrale per la formazione nella pianificazione didattica 2010 impone che i corsi di formazione iniziale dei vigili volontari non possono determinare oneri per lʼamministrazione, limitando fortemente la presenza di personale permanente formatore per tali necessità, a causa dei predetti costi -:
se non ritenga opportuno ovviare a tale situazione, promuovendo lʼobbligo di svolgere interamente il corso di formazione dʼingresso per i vigili volontari presso i distaccamenti e sotto la diretta responsabilità dei capi distaccamento, in analogia a quanto previsto per i periodi di addestramento di cui allʼarticolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 2004, utilizzando per lʼerogazione dei contenuti didattici le figure qualificate della componente volontaria. (4-15892)
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pavano gli uomini della squadra 21, del distaccamento provinciale di Torino, la squadra SAF, il reparto volo Piemonte elicottero Drago 66 e gli uomini del distaccamento volontari di Venaria Reale, che con grande eroismo portarono in salvo lʼuomo, con lʼauto ormai quasi totalmente sommersa dalle acque. La targa conferita dal ministro al Capo Squadra Massimo Pejretti, in rappresentanza della squadra di Torino e del Capo Squadra Volontario di Venaria, Angelo Lomonaco, è una prova di intensa gratitudine e di affetto: “Il mio più vivo compiacimento a tutto il personale che ha partecipato in tale occasione alle operazioni di soccorso” è stato lʼauVOLONTARI DI ENARIA gurio del comandante provinciale REMIATI AL MUSEO DELL AUTOMOBILE Salvatore Spanò, mentre il Ministro dellʼIstruzione Pubblica, Francesco Il capo squadra volontario Angelo Lo Monaco ed i vigili volontari della sua Profumo, assente per impegni istitusquadra, premiati – insieme a personale SAF – per un soccorso ad automobilista quasi completamente sommerso dallʼacqua allʼinterno della propria zionali, ha inviato una lettera per auto. Un salvataggio portato a termine, con non poco rischio, dimostrando sottolineare lʼimpegno di questi un elevato grado di preparazione. uomini eccezionali che quotidianamente sono chiamati ad intervenire su scenari a volte drammatici, mettendo a repentaglio ella splendida cornice del museo dellʼautomoanche la loro vita. Per il distaccamento dei Vigili del bile di Torino, alla presenza dellʼAssessore Fuoco Volontari di Venaria, il riconoscimento è andato al Regionale ai Trasporti Barbara Bonino, C.S.V Angelo Lomonaco e ai v.v. Massimo Marino, Ministro della Pubblica Istruzione, dei presidenti Alessandro Lucisano, Valerio Alberti e Marco Muraglia. dellʼAutomobile Club Torino, Pierfrancesco Re, e
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dellʼAutomobile Club Italia, Angelo Sticchi Damiani, è stata conferita una targa al merito al personale dei Vigili del fuoco che sʼè particolarmente distinto nel soccorrere una persona il 13 maggio 2012 a Druento. Un riconoscimento di gratitudine dovuto a chi ha dimostrato professionalità e coraggio, nel trarre in salvo una persona che a causa del maltempo che imperversava in quella giornata, in strada Comunale a Rubianetta, nei pressi di Druento, rimase bloccato con lʼauto presso il guado del fiume Ceronda. Un salvataggio particolarmente difficoltoso, a causa della forte corrente. Al soccorso parteci-
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tutto allʼinadeguatezza della legislazione italiana di protezione civile.
Mi spiego. In Italia le componenti operative della protezione civile sono molteplici e multiformi: Vigili del fuoco, Forze armate, Forze di polizia, Gruppi comunali, Organizzazioni sanitarie, Associazioni di volontariato e chi più ne ha più ne metta. In altri termini la legge 225/1992, legge base della protezione civile, e tutte le leggi e leggine che sono seguite con aggiustamenti vari, peraltro non significativi, anziché individuare quale fosse la componente base dellʼorganizzazione della protezione civile e quali fossero, invece, le forze concorrenti, ha preferito fotografare la situazione esistente dove tutti fanno tutto e non sempre in maniera coordinata. Per analogia, sarebbe come se la difesa in armi della Patria fosse affidata ad un insieme di forze, anche volontarie, che si affiancano pariteticamente alle Forze armate (Esercito, Marina e Aeronautica). Anche i meno provveduti in materia giudicherebbero insensata una simile soluzione.
Non è forse la Protezione civile una funzione primaria dello Stato alla stregua della Difesa in armi? Come troppo spesso succede in «Squadre di VVF volontari comunali avrebbero Italia, hanno prevalso interessi di il vantaggio di garantire modalità d’intervento Corporazioni, Regioni, Associazioni, ecc., e non si è avuto il coraggio di simili su tutto il territorio nazionale. riordinare incisivamente la materia. Tutti fanno tutto e, si aggiunga, si è persa lʼoccasione di ricondurre sotto Il “soccorso tecnico urgente” non è lʼetichetta “Protezione civile” tutte le forse attività di protezione civile?» attività effettuate dai VVF. Forse che, infatti, il “soccorso tecnico urgente” non è attività di protezione civile? Caro Direttore, La modifica costituzionale che ha classificato la Protezione ho letto con molta attenzione sulla sua civile come materia concorrente tra Stato e Regioni ha fatto rivista le due interessanti interviste in merito allʼorganizzail resto. Eʼ aumentata la frammentazione e lʼindeterminazione dei vigili del fuoco e, in particolare, al sistema basato tezza. Ne sono testimonianza persino i resoconti giornalisulle due componenti fondamentali: vigili del fuoco permastici e televisivi, nei quali si legge la solita frase “sono internenti e vigili del fuoco volontari. Vi si respira a pieni polmovenuti i Vigili del fuoco, lʼEsercito, i Carabinieri, la Polizia, ni la nostalgia nei confronti di una soluzione ottimale adotgli Alpini in congedo, questa o quella Associazione e LA tata da tutti i Paesi progrediti e, in Italia, in particolare nelle PROTEZIONE CIVILE! regioni a statuto speciale Trentino Alto Adige e Valle In altri termini, lʼignoranza dovuta alle carenze della legidʼAosta. slazione è lo specchio del caos che spesso regna sul Nelle Regioni a statuto ordinario esiste, per contro, una campo, dove non è infrequente che chi interviene è sovrabsituazione quanto mai eterogenea e illogica, dovuta sopratbondante o inutile oppure è costretto a cercarsi da solo
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vergere tutti coloro che si dichiarano disponibili e che avrebbe il vantaggio di garantire modalità dʼintervento simili su tutto il territorio nazionale?
Del resto, basterebbe copiare da chi questa soluzione la applica da sempre. Per imporla sarà necessario modificare la Costituzione o sarà sufficiente modificare la legge base della protezione civile? Se ci si convincesse della bontà di una simile soluzione che appare senza dubbio rivoluzionaria, gli esperti di diritto non avrebbero difficoltà a trovare la soluzione. Concludo. Mi sono limitato in queste In Valle d'Aosta (Regione Autonoma), ogni note a tratteggiare un aspetto del comune ha il proprio distaccamento di VVF complesso sistema di protezione civivolontari per intervenire tempestivamente. le, quello che riguarda in sintesi il ruolo dei VVF. La problematica è ovviamente ben più complessa, unʼarea o un obiettivo. soprattutto in merito alle esigenze di coordinamento delle forze in emergenza, le quali esulano dal tema che ho voluNon voglio essere solamente critico, voglio essere anche to affrontare. propositivo. Una soluzione ci sarebbe. Basterebbe rendersi conto e sancire che le forze fondamentali che intervenQueste mie argomentazioni, caro Direttore, potranno essegono in protezione civile, sia in compiti di prevenzione sia re spunti di riflessione oppure proposte degne di essere in quelli di emergenza, sono i Vigili del fuoco, così come le concretamente prese in considerazione, discusse e ovviaForze armate lo sono per la difesa in armi. Ovviamente mente migliorate? Non lo credo. Continueranno a prevaleanche le altre forze che ho prima citato sono indispensabire egoismi, rivalità e incapacità politica. Saranno “prediche li ma, a mio parere, in un quadro di concorso per gli aspetinutili”, come ci insegnò quel grande maestro che fu il ti che sono peculiari per la specializzazione delle forze Presidente Luigi Einaudi. stesse. Camerana, 1° novembre 2012 Generale Luigi Manfredi Ben sappiamo, poi, che lo Stato non ha la possibilità di luigi.manfredi@senato.it garantire un organico di VVF effettivi in grado di coprire tutto il territorio nazionale. Va da sé, quindi, che sia necessario avvalersi anche di presidi di VVF volontari, che dovrebbero surrogare quelli permanenti nelle aree di minore concentrazione urbana ma, ovviamente, con lo stesso addestramento e le stesse capacità di primo intervento, soprattutto per quanto riguarda il soccorso tecnico urgente. In tale quadro non è difficile individuare nel piccolo Comune lʼarea ottimale per queste squadre di VVF che dovrebbero essere la forza fondamentale della protezione civile. Che logica ha, infatti, prevedere le squadre comunali di protezione civile che sono naturalmente organizzate nelle maniere più disparate e non affidare tale compito ad una squadra di VVF volontari, nella quale dovrebbero conVFV NOVEMBRE/DICEMBRE 2012
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Nella Provincia Autonoma di Trento i corpi VVF volontari (in tutte le municipalità ma anche in alcune frazioni) garantiscono soccorso tecnico in meno di 10 dall'allarme al 115.
Gentile Generale, torno a ringraziarLa per aver voluto approfondire lʼargomento “pompieri di prossimità” sul modello trentino, alto atesino, valdostano, e mitteleuropeo più in generale. Mi fa piacere abbia letto con attenzione le nostre interviste a Lorenzo Dellai e Raffaele De Col.
Pubblico molto volentieri la Sua - che definire “lettera” pare riduttivo - sono certo che il Cavalier Gronchi approverà; dʼaltronde sono questi gli argomenti per i quali egli si batte da quarantʼanni.
Il Suo scritto meriterebbe la pubblicazione su un quotidiano nazionale, non solo su una rivista tecnico-associativa come quella che ho lʼonore di dirigere. Credo un autorevole parere come il Suo potrebbe servire a far aprire molti occhi sullʼargomento “Soccorso Tecnico Urgente”; anche se, visti gli attuali tempi di risposta, quellʼurgente sa quasi di grottesco.
Spero vorrà far arrivare il Suo pensiero anche a uomini delle istituzioni e quanti altri potrebbero prendere a cuore la causa, senza derubricare i Suoi scritti a “prediche inutili”. Con viva cordialità e soddisfazione, Antonio Ascanio Mangano
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Luigi Manfredi (79 anni) è torinese dʼorigine. Generale di Corpo dʻArmata degli Alpini in congedo.
Laureato in scienze strategiche, ha compiuto i suoi studi presso lʼAccademia militare di Modena ed ha frequentato la Scuola di Guerra in Italia ed in Germania.
Eʼ stato Addetto Militare presso LʼAmbasciata dʼItalia a Bonn e Comandante del 4° Corpo dʼArmata Alpino. Già Capo del Dipartimento per la Protezione civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha condotto studi per lʼorganizzazione delle attività di soccorso e la lotta antincendio boschivo, per il riordinamento delle Truppe alpine e la migliore utilizzazione del personale militare. Eʼ stato Senatore eletto nella XIII e XIV legislatura.
Eʼ vicepresidente dellʼISPRO, lʼIstituto di Studi e Ricerche sulla Protezione Civile e Difesa Civile presieduto da Giuseppe Zamberletti.
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APERTURE NEL MILANESE
Melegnano e Segrate avranno caserme di pompieri volontari? Da 30 anni la Città di Melegnano – 17mila e rotti anime, e distante circa 15 km da Milano e da Lodi – attende un presidio di vigili del fuoco. Nel ʼ94 il Ministero ha decretato lʼistituzione di un distaccamento permanente (mai attivato). Ora il sindaco chiede lʼistituzione di una (molto più economica) caserma di volontari, e cʼè tanto di delibera di giunta che impegna il primo cittadino melegnanese. A detta di qualche promotore, anche a Segrate (due passi dallʼIdroscalo, dallʼaeroporto di Linate e dal famoso Ospedale San Raffaele) sarebbe tutto pronto per lʼapertura di un presidio di VVF volontari. Lʼanomalia è che, a gestire detta caserma, dovrebbero essere (da quanto si legge su stampa locale) volontari dellʼANVVF (i pensionati). VFV NOVEMBRE/DICEMBRE 2012
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al 1983 si sono susseguiti incontri ed iniziative tra vari enti per la realizzazione, in Melegnano, di un Distaccamento del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Milano, cosi come si evince dalla raccolta degli atti rinvenuti presso lʼUfficio Tecnico Comunale. Il Ministero dellʼInterno – si legge nella delibera di giunta comunale dellʼ11 dicembre scorso - con proprio atto del 10 novembre 1994 decretava lʼistituzione di un distaccamento dei Vigili del Fuoco con sede in Melegnano. Gli enti preposti non hanno dato seguito alla realizzazione della struttura atta ad ospitare il contingente permanente dei Vigili del Fuoco a causa della mancanza di disponibilità finanziaria, situazione questa che dato il momento economico generale non prelude neppure per un prossimo futuro ad un esito positivo. Dato atto pertanto che la realizzazione di una nuova caserma dei Vigili del Fuoco allo stato non è attuabile – argomenta più avanti il documento - ritenuto altresì che la presenza di un distaccamento di VV.F. sul territorio è di importanza fondamentale per la tutela dei cittadini, la loro incolumità e la salvaguardia dei beni e che, attualmente, lʼemergenza antincendio su Melegnano viene gestita dai Vigili del Fuoco di Milano e in seconda istanza da Lodi per via del traffico veicolare, il tutto per assicurare un intervento più rapido possibile, ma troppo spesso oltre il limite dei 20 minuti, tempo indispensabile per evitare il generalizzarsi di un incendio e la sua propagazione. Ritenuto pertanto di dover individuare soluzioni alternative, al fine di garantire le necessarie condizioni di sicurezza per la popolazione anche attraverso la creazione di un distaccamento volontario di Vigili del Fuoco. – il segretario generale, stilante il documento, poi conclude - Ritenuto di dover valutare la fattibilità tecnico/economica per insediare nei sopra citati immobili sia la sede per il distaccamento volontario dei vigili del Fuoco anche in considerazione del fatto che alcuni cittadini di Melegnano hanno offerta la propria disponibilità come Vigili del Fuoco volontari - che quella della Protezione Civile Locale. Ritenuto inoltre di dover demandare al Sindaco ed agli uffici tecnici per competenza la verifica presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Milano, in merito alla fattibilità dellʼistituzione di un distaccamento di VV.F. volontari; delibera di dare mandato al Sindaco pro-tempore di verificare, presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Milano, la fattibilità dellʼistituzione di unʼeventuale distaccamento di VV.F. volontari nel territorio di Melegnano e nello specifico nel capannone industriale in cessione in viale della Repubblica.
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Cosa accade, invece, a Segrate? Pare che tra i “promotori” del “progetto caserma” e il Municipio si stia lavorando a stretto contatto per lʼistituzione della sede dei pompieri, presidio che sarebbe ormai in dirittura dʼarrivo. Sulla Gazzetta della Martesana leggiamo che si andrebbe a riconvertire un capannone di proprietà comunale in una caserma dei Vigili del fuoco, gestita dai volontari dellʼAssociazione nazionale dei pompieri (??), questa sarebbe la proposta dellʼAmministrazione comunale, che probabilmente non è molto ferrata in materia, ma può anche
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darsi che il giornalista abbia fatto un poʼ di confusione, anche perché lʼANVVF del Corpo Nazionale è formata da pensionati e questi, ovviamente, non potrebbero essere operativi. LʼANVVFV (la nostra ndr) invece si occupa sì di sviluppo di presidi volontari sul territorio (tra lʼaltro di questʼiniziativa i vertici associativi non ne sono al corrente) ma non potrebbe, e non si sognerebbe di farlo, gestire un distaccamento di VVF. Lʼarticolista prosegue: Da giorni sono infatti allo studio dellʼUfficio tecnico ipotesi e progetti di ristrutturazione. Tra via Schering e via Galvani, in zona industriale Marconi, collocata alle spalle dellʼex showroom Opel, si trova una struttura di 600 metri quadrati attualmente inutilizzata, che tra il 2010 e il 2011 servì per ospitare le famiglie Rom provenienti dallo sgombero dellʼaccampamento di via Rubattino. Nellʼarticolo poi si legge che lʻAmministrazione segratese, che da molto tempo collabora con il Comando provinciale dei Vigili del fuoco, ritiene che trasformare lʼedificio in presidio permanente dei Vigili del fuoco gestito dai volontari dellʼAssociazione nazionale (presidio permanente di volontari?) possa essere di grande utilità per la sicurezza non solo della cittadinanza ma anche delle aziende del territorio. Poi nellʼarticolo leggiamo che i volontari formeranno infatti una squadra di venti uomini, al lavoro sui vari turni per garantire un presidio 24 ore su 24. Benché la loro attività primaria non sia quella di vigile del fuoco, nella vita quotidiana si dedicano infatti ad altre professioni, sono pompieri a tutti gli effetti, addestrati e dotati di tutti i mezzi e gli strumenti di soccorso necessari al pronto intervento. Pompieri part time e per passione, rimborsati solo per gli interventi effettivamente svolti. – e da questo passaggio sembrerebbe trattarsi di vigili del fuoco volontari inquadrati negli elenchi ministeriali e non di pensionati - I costi del progetto di ristrutturazione del capannone dovrebbero essere ripartiti tra lʼAssociazione e lʼAmministrazione comunale. Dato che i vantaggi derivanti da un presidio dei Vigili del fuoco a poche centinaia di metri piuttosto che a Gorgonzola o a Milano sono evidenti, il Comune cercherà di coinvolgere in maniera partecipativa e operativa tutti gli imprenditori della zona. La caserma dovrebbe occupare circa i due terzi dellʼedificio, i restanti 200 metri quadrati ospiteranno il magazzino comunale del settore arredo urbano e verde, attualmente in locazione presso una struttura privata in centro città. La nostra ANVVFV, in oltre 40 anni dʼattività ha contribuito – anche con attività diplomatica del Cav. Gronchi presso uffici e ministeri - allʼapertura di centinaia di nuovi presidi di vigili del fuoco volontari. Nessuna pretesa dʼessere più bravi dʼaltri ma il rischio (neppure troppo remoto) è quello che gente estranea al nostro Ente Morale, sʼinventi “apritrice” di caserme in ordine sparso, nel tentativo di coltivare, in proprio, lʼennesimo (Sic!) orticello. Ovviamente è auspicabile lʼapertura di nuove caserme di volontari ma, senza unʼorganizzazione alle spalle (e senza un disegno), oltre al rischio di ridondanze, c'è quello di attacchi (magari non meritati) in merito a scarsa professionalità e mancata continuità del servizio, un film purtroppo già visto.
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COMUNE DI MELEGNANO
OGGETTO: MANDATO AL SINDACO PER VERIFICA FATTIBILITAʼ PRESIDIO VOLONTARIVV.F. PRESSO COMANDO PROVINCIALE DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE dellʼ 11/12/2012
Vennero oggi convocati a seduta i componenti la Giunta Comunale su disposizioni del Sindaco pro-tempore.
Al momento della discussione del punto in oggetto risultano presenti: BELLOMO Avv. VITO Sindaco - CAPUTO RAFFAELA Vice Sindaco PONTIGGIA LORENZO Assessore- RAIMONDO CARMINE FABIO Assessore
Partecipa il Segretario Generale, CARLINO Dott. DIEGO, il quale provvede alla redazione del presente verbale.
Essendo legale il numero degli intervenuti, il Sindaco Avv. Vito Bellomo assume la presidenza e dichiara aperta la seduta per la trattazione dellʼoggetto sopra indicato. LA GIUNTA COMUNALE
Premesso che dal 1983 si sono susseguiti incontri ed iniziative tra vari enti per la realizzazione, in Melegnano, di un Distaccamento del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Milano, cosi come si evince dalla raccolta degli atti rinvenuti presso lʼUfficio Tecnico Comunale allegati alla presente Deliberazione;
Dato atto che il Ministero dellʼInterno, con proprio atto del 10 novembre 1994 decretava lʼistituzione di un distaccamento dei Vigili del Fuoco con sede in Melegnano;
Considerato che, gli enti preposti non hanno dato seguito alla realizzazione della struttura atta ad ospitare il contingente permanente dei Vigili del Fuoco a causa della mancanza di disponibilità finanziaria, situazione questa che dato il momento economico generale non prelude neppure per un prossimo futuro ad un esito positivo; Dato atto pertanto che la realizzazione di una nuova caserma dei Vigili del Fuoco allo stato non è attuabile;
Ritenuto altresì che la presenza di un distaccamento di VV.F. sul territorio è di importanza fondamentale per la tutela dei cittadini, la loro incolumità e la salvaguardia dei beni e che, attualmente, lʼemergenza antincendio su Melegnano viene gestita dai Vigili del Fuoco di Milano e in seconda istanza da Lodi per via del traffico veicolare, il tutto per assicurare un intervento più rapido possibile, ma troppo spesso oltre il limite dei 20 minuti, tempo indispensabile per evitare il generalizzarsi di un incendio e la sua propagazione;
Ritenuto pertanto di dover individuare soluzioni alternative al fine di garantire le necessarie condizioni di sicurezza per la popolazione anche attraverso la creazione di un distaccamento volontario di Vigili del Fuoco;
Considerato che è in itinere lʼattuazione del Piano urbanistico riguardante aree site in fregio a viale della Repubblica, da parte della Soc. Altea, nellʼambito del quale è prevista tra le altre opere la demolizione di immobili originariamente destinate ad attività produttive per la realizzazione di un ampio parcheggio.
Ritenuto di dover valutare la fattibilità tecnico/economica per insediare nei sopra citati immobili sia la sede per il distaccamento volontario dei vigili del Fuoco, anche in considerazzione del fatto che alcuni cittadini di Melegnano hanno offerta la propria disponibilità come Vigili del Fuoco volontario che quella della Protezione Civile Locale;
Ritenuto inoltre di dover demandare al Sindaco ed agli uffici tecnici per competenza la verifica presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Milano, in merito alla fattibilità dellʼistituzione di un distaccamento di VV.F. volontari; Visto il parere favorevole per la regolarità tecnica della proposta del preposto responsabile, rilasciato ai sensi dellʼart. 49, 1° comma del T.U.E.L.; Con voti unanimi espressi per alzata di mano; DELIBERA
1) Di dare mandato al Sindaco pro-tempore di verificare, presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Milano, la fattibilità dellʼistituzione di unʼeventuale distaccamento di VV.F. volontari nel territorio di Melegnano e nello specifico nel capannone industriale in cessione in viale della Repubblica; 2) Di richiedere allʼoperatore, tramite gli uffici competenti, la sospensione nelle more degli accertamenti sopra citati la sospensione dei lavori di demolizione dei immobili di cui trattasi siti in viale della Repubblica
3) Di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile mediante separata votazione unanime ai sensi dellʼart. 13, 4° comma del Testo Unico degli Enti Locali.
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GILET PER CAPIRE CHI COMANDA
L’Unione Distrettuale di Mezzolombardo progetta – con Montura - un gilet ad alta visibilità che servirà ad identificare le figure di comando sugli scenari incidentali. Dopo un periodo di test, il nuovo indumento potrebbe venir adottato da tutti i 239 Corpi Vigili del Fuoco Volontari della Provincia Autonoma di Trento. a cura della redazione
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elle regole (Provinciali, Regionali e Nazionali) per lʼattuazione del soccorso ci sono quelle che stabiliscono con quale “potenza di intervento” i VVF rispondono ad una determinata richiesta di soccorso. Tutti i “Comandi” hanno (in modo più o meno formalizzato) consolidato negli anni un metodo per operare che soddisfa il più delle volte in modo eccellente le richieste di intervento. E di sicuro, in questa “potenza di intervento” cʼè sempre almeno “un Capo” e cioè qualcuno che, giunto in posto, assume il comando delle operazioni.
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Il sistema di risposta si basa proprio sul fatto che il 115 (o la centrale unica del 112, quando verrà attivata), ad una richiesta di soccorso, in realtà non manda semplicemente “la partenza” (come la chiamiamo tutti noi in gergo) ma manda innanzitutto “un Capo” (cioè una testa, un cervello, insomma uno che ha le idee chiare) munito di un certo numero e tipo di risorse umane (anche queste con cervello e idee chiare) e di risorse materiali. Per cui sempre, sempre, sempre, il Capo della prima squadra che giunge in posto non può esimersi dallʼassumere il comando delle operazioni. Cioè, anche se non ci pensasse, non può illudersi di essere giunto in posto e di non aver iniziato automaticamente il [1] comando delle operazioni.
In Trentino, la Legge Provinciale 1 luglio 2011 n°9 stabilisce, tra lʼaltro che Il comandante o un altro soggetto appartenente al corpo volontario territorialmente competente, al quale sono attribuiti, ai sensi dellʼarticolo 56, comma 3, i compiti di direzione dei soccorsi tecnici urgenti, dirige le operazioni di soccorso pubblico urgente. (…) (art. 58/3) La medesima norma regola anche lʼimpiego delle “figure distrettuali”: Lʼispettore distrettuale o il vice-ispettore dirige le operazioni di soccorso pubblico urgente quando è chiamato a intervenire dalla cen-
trale unica di emergenza per la direzione del soccorso, sulla base dei protocolli di allertamento previsti dallʼarticolo 23, comma 3, oppure quando è richiesto il suo intervento da parte dei corpi volontari, e comunque previo avviso alla centrale unica.
Dal momento che, in Trentino specialmente quando su un intervento complesso convergono più “corpi” – tra capi squadra e capi plotone (elmo rosso); comandanti e ispettori coi rispettivi “vice” (casco bianco), si viene a formare un potpourri di colori indistinguibile, sʼè pensato di ricorrere ai gilet ad alta visibilità. Ovviamente non prendendo a prestito quelli “standard” che teniamo nelle nostre autovetture e che utilizziamo per cambiare una gomma bucata. Infatti la commissione preposta sʼè rivolta ad un leader (una ditta trentina conosciuta in ambito internazionale): la Montura – produttrice dʼabbigliamento tecnico da montagna – è fornitrice, tra gli altri, del CNSAS e di alcune AREU 118.
Montura ha progettato un gilet “avvitato” realizzato con tessuto tecnico e dal disegno accattivante, capo che
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verrà indossato sopra i DPI ordinari dal R.O.S. (Responsabile Operazioni di Soccorso) e da ispettore e/o vice. Il test dei nuovi capi inizierà a breve nei corpi VVFV dellʼUnione di Mezzolombardo ma – se il risultato sarà positivo – potrà venir adottato da tutto il Trentino. Non si può “non comandare” “Comandare” significa decidere ed avere a disposizione le risorse per portare a termine quanto deciso (altrimenti è una pura illusione: “credo” di avere il comando ma in realtà tutto mi sta scappando di mano).
Ma il comando delle operazioni non è una competenza che si impara “per effetto della gravità”, solo perché uno ha messo un casco con un colore un poʼ più “pesante” sulla testa. Per svolgere una efficace azione di comando ci sono da imparare fior di tecniche (che vengono spiegate, ad esempio, nel corso di “strategia e tattica di intervento”). Sono passati i tempi (è stata dura, ma forse ci si è riusciti) in cui si pensava che gli interventi si potessero risolvere con “più comandanti” contemporaneamente sulla scena, e possiamo dare quindi per certo che tutti siamo dʼaccordo che ci debba essere un comando unificato delle operazioni.
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Quanti comandano? Da almeno 15 anni insegniamo che la struttura di comando, per quanto complessa sia, deve essere riconducibile ad UNA SOLA persona. O ancora meglio: ad una sola persona per volta. Cioè non è detto che sia sempre la stessa per tutta la durata delle operazioni, soprattutto per operazioni complesse che si evolvono nel tempo e che durano molte ore. In estrema sintesi: non è possibile lavorare senza qualcuno che comanda (assenza di comando), ed è altrettanto impossibile lavorare bene quando ci sono “più persone che comandano (comando “multiplo”, che crea [2] altrettanti disservizi). [1] [2] Il Sistema di gestione comando e controllo degli interventi (Incident Command System). La migliore soluzione per molte problematiche. Gianmario Gnecchi (SDAC C.do Prov.le di BS – Polo Didattico) – 9/2/2007
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Medaglia per i VVF della Provincia di Torino Il Comune di Ceres ha conferito la Medaglia di
Benemerenza al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino. Volontari e permanenti
quotidianamente impegnati a fornire un servizio ad elevato profilo di professionalità al territorio
montano. Vigili distintisi nel soccorrere le popolazioni delle valli di Lanzo durante nevicate e alluvioni. a cura della redazione CERES – Domenica è stato un grande giorno per i vigili del fuoco di Torino, perché sono stati insigniti di una Medaglia dʼoro di Benemerenza, concessa dal Comune di Ceres per essersi particolarmente distinti nel soccorrere le popolazioni delle valli di Lanzo durante la grande nevicata dellʼanno 1986 e durante le disastrose alluvioni degli anni 1993, 1994 e 2000. La fitta pioggia non ha smorzato lʼentusiasmo dei vigili del fuoco impegnati nei vari passaggi della cerimonia, né tanto meno quello del numeroso pubblico che ha voluto essere vicino ai “suoi” pompieri. Alla cerimonia hanno assistito inoltre le più alte cariche militari, civili e politiche regionali e provinciali. «Il legame che unisce il popolo italiano e i vigili del fuoco è indissolubile e consolidato nel tempo» è uno dei passaggi più applauditi e apprezzati, dellʼorazione ufficiale del vice presidente del Csm, Michele Vietti, per il conferimento della medaglia, e ancora: «Gesta eccezionali, talora eroiche. Quando sono chiamati a intervenire sugli scenari di crisi più drammatici arrivando anche a porre a
repentaglio la loro vita, come nelle gesta quotidiane, meno eclatanti, ma altrettanto cariche di generosità e altruismo. Impegno quotidiano e progresso tecnologico, hanno contribuito a forgiare nel tempo i vigili del fuoco di oggi, moderni professionisti altamente qualificati, verso i quali penderà sempre la bilancia del debito morale e della riconoscenza da parte di chi si avvale del vostro servizio». Lʼonorevole Vietti ha concluso sottolineando che «Quello che dobbiamo dimostrarvi è che siamo consci e grati del prezioso lavoro quotidiano che svolgete al servizio dellʼItalia e degli italiani e a voi in cambio chiediamo solo di continuare a essere voi stessi, a svolgere il lavoro come avete sempre fatto, con la stessa passione e professionalità». Subito dopo il sindaco di Ceres, Davide Eboli, ha consegnato la Medaglia dʼOro di benemerenza al Capo dipartimento dei vigili del fuoco, Prefetto Francesco Paolo Tronca, per conferirla al Comandante Provinciale dei vigili del fuoco di Torino, lʼingegnere Salvatore Spanò. La cerimonia di conferimento è proseguita con lʼintervento del Capo Dipartimento dei vigili del fuoco, Prefetto Francesco Paolo Tronca, che ha evidenziato come «Il Corpo Nazionale dei vigili del fuoco in tutte le sue componenti, permanente e volontaria, è la più grande macchina di soccorso e la più importante componente tecnica che il Paese ha». Il Prefetto Tronca ha proseguito affermando che «Proprio in un momento in cui il progresso va avanti ed è basato sulla tecnologia, voi siete gli artefici, i riferimenti di questa crescita, capaci di grande professionalità, straordinariamente in grado di fare soccorso nelle emergenze, come negli interventi quotidiani. Ma siete anche in grado di sviluppare in tutto il Paese una grandissima opera di prevenzione di cui il Paese ha tanto bisogno ed è proprio grazie alla prevenzione che il Corpo Nazionale ogni giorno sviluppa nella società, sui luoghi di lavoro, che lʼItalia registra il minor tasso di mortalità al mondo legata agli incendi». La conclusione della cerimonia è stata caratterizzata dalla dimostrazione tecnico-professionale del Nucleo Regionale VVF Cinofili del Piemonte e dalla “manovra”, con utilizzo della scala italiana e scala a ganci, effettuata dai Vigili del Fuoco del distaccamento provinciale di Grugliasco. Infine una grande bandiera affissa allʼautoscala e srotolata dagli operatori SAF del Comando, ha sancito la chiusura della cerimonia. A corollario dellʼimportante cerimonia, il giorno precedente, sabato 29 settembre, si è svolta una ricca manifestazione, organizzata dal Comando Provinciale con la collaborazione dei Comuni di Ceres e Cantoira, con unʼesposizione di automezzi storici, con “Pompieropoli”, iniziativa rivolta ai bambini, per concludersi con il concerto dellʼOrchestra a Fiati “Antica Musica del Corpo Pompieri di Torino 1882”. Inoltre durante la stessa giornata i sindaci dei Comuni di Ceres e Cantoira, sotto lʼegida del Comando Provinciale vigili del fuoco di Torino, hanno predisposto alcune iniziative per una raccolta di fondi a favore del comune di San Prospero, uno dei centri maggiormente colpiti dal recente sisma dellʼEmilia Romagna. I fondi raccolti sono stati consegnati al sindaco del comune emiliano, che ha voluto presenziare a tutte le manifestazioni.
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PARTITO
IL PROGETTO PILOTA, MA NESSUNO S’AZZARDI A CHIAMARLI “ALLIEVI VIGILI DEL FUOCO” Dopo cinque anni di “carteggi” coi piani alti del Ministero da parte della sezione provinciale bresciana dell’ANVVFV, ed intensa attività dei vigili del fuoco volontari di Palazzolo Sull’Oglio, Desenzano del Garda e Verolanuova - oltre alla fattiva collaborazione della Federazione dei Corpi VVF volontari della Provincia Autonoma di Trento - è finalmente attivo il “progetto pilota” del Corpo Nazionale VVF che prevede l’istituzione di gruppi giovanili. Ma guai a chiamarli “allievi”! a cura della redazione fotografie di Antonio Ascanio Mangano e gentile concessione VVF Volontari Roveré della Luna (TN)
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anno 2012 segna il raggiungimento di un obiettivo di particolare importanza per il Distaccamento dei Vigili del Fuoco volontari di Palazzolo sullʼOglio e, per certi versi, di tutto il mondo del volontariato pompieristico italiano (inteso quello nel CNVVF ndr).
L’
Dopo quasi cinque anni di intenso lavoro, grazie alla caparbietà, alla convinzione dei pompieri palazzolesi e con la preziosa collaborazione del Comando VVF di Brescia e delle Amministrazioni comunali, è stato avviato il “progetto pilota” relativo alla formazione del gruppo di contatto giovani e Vigili del Fuoco (gruppo giovanile di allievi VVF ndr); unico riconosciuto dal Ministero dellʼInterno a livello di Corpo Nazionale (le provincie autonome di Trento e Bolzano - e, di recente, anche la Valle dʼAosta – vantano invece da tempo gruppi giovanili molto attivi).
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G R U P P I G I O VA N I L I C N V V F zione dei gruppi allievi trentini. Di particolare importanza, nella primissima fase, è stata lʼopportunità di visionare ed acquisire documenti costituenti “lʼossatura amministrativa” dellʼintero sistema allievi del trentino;
Il TG3 regione intervista i primi allievi VVF del Corpo Valdostano Vigili del Fuoco.
Eʼ in seno al Distaccamento che si idealizza, nel 2007, lʼipotesi da tempo cullata di “importare” lʼapprezzata esperienza dei vicini colleghi trentini e, tramite lʼAssociazione Nazionale dei Vigili del Fuoco Volontari, trasmettere lʼidea di pianificare e unificare lo spontaneo nascere di simili realtà sul resto del territorio nazionale a loro volta figlie dellʼinnegabile esigenza di coinvolgere e trasmettere, alle future generazioni, lo spirito e gli ideali che accumunano i vigili del fuoco volontari.
Nel 2007 la sezione di Brescia della predetta Associazione, si assume lʼincarico di attivare gli opportuni contatti con la vicina Federazione VVFV trentina coinvolgendo, nellʼavventura, anche i distaccamenti volontari di Palazzolo sullʼOglio, Desenzano del Garda e Verolanuova, questʼultimo già da alcuni anni con un proprio gruppo di giovanissimi seguaci.
«Fondamentale e determinante, fin da subito, sʼè rivelato il ruolo di due importanti interlocutori: Sergio Cappelletti, allʼepoca Presidente della Federazione dei Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari della Provincia Autonoma di Trento, e Salvatore Buffo, fino allo scorso anno Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Brescia ed ora responsabile del Comando di Verona.» racconta Gianluca Rondi, nel duplice ruolo di Presidente provinciale ANVVFV e membro del comitato promotore “allievi” nel Distaccamento palazzolese. Grazie allʼinteressamento di Buffo e Cappelletti, e alla fattiva e concreta collaborazione, è stato possibile pianificare ed affrontare lʼavviata esperienza su due distinti ma tra loro complementari fronti:
Approccio, anche pratico, alla collaudata organizza-
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Coinvolgimento dei vertici istituzionali del Corpo Nazionale per il necessario riconoscimento dellʼiniziativa intrapresa. Il prezioso supporto del Comandante Buffo ha infatti garantito lʼimportantissimo, quanto insperato, “salto di qualità” del progetto: da iniziativa a carattere locale (sebbene supportata e patrocinata dalla nostra Associazione) a progetto pilota di interesse nazionale. Il 19 ottobre 2007 Gianluca Rondi ed alcuni rappresentanti dei distaccamenti bresciani coinvolti nellʼesperienza, partecipano al seminario europeo organizzato a Lavis (Tn) dalla Federazione dei Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari della Provincia Autonoma di Trento. Un incontro a più voci, con relatori provenienti dallʼAustria, Germania, Inghilterra, Lussemburgo e dallʼAlto Adige, oltre che una delegazione dalla Regione Autonoma Valle dʼAosta. In queste nazioni europee gli allievi sono il naturale vivaio dei corpi, ma soprattutto un luogo di crescita culturale per i ragazzi che, sin da giovanissimi, sentono lo spirito di fratellanza, volontariato e dedizione a favore della comunità.
Le scuole allievi, dalla storia secolare, nascono, si diffondono ed operano non solo come momento formativo volto allʼarruolamento di futuri Vigili del Fuoco Volontari. «I gruppi giovanili, qualsiasi sia la loro nazione o collocazione geografica, rivestono una funzione sociale importantissima – dice Rondi - quella cioè di coinvolgere ed investire sui giovani per trasmettere a loro ideali e valori che fin dalle origini sostengono la struttura dei Vigili del Fuoco Volontari.» In Trentino, ad esempio, le scuole allievi organizzano incontri con la polizia di stato, carabinieri, corpo forestale, 118 soccorso sanitario, soccorso alpino, ecc., anche se non va dimenticato lʼimportantissimo ruolo svolto dai genitori e, quindi, dalla famiglia. Gli stessi momenti formativi e dʼincontro si differenziano poi a seconda delle fasce dʼetà dei giovani allievi. Impressionati i numeri esposti durante gli interventi dei vari relatori intervenuti al seminario di Lavis:
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G R U P P I G I O VA N I L I C N V V F Alto Adige 12.708 vigili del fuoco volontari 1.252 allievi (1156 ragazzi-97 ragazze) 111 gruppi allievi 9 unioni distrettuali 306 corpi su 116 comuni 1° corpo istituito Brunico nel 1864 1° gruppo allievi istituito Naturno nel 1964 Sistema: misto volontari-permanenti (anche se il Corpo Permanente si trova solo a Bolzano) Lussemburgo 1° corpo istituito in Lussemburgo nel 1814 188 corpi comunali (6.000 VVF volontari attivi) 1.700 allievi (10% ragazze) 1° gruppo allievi istituito nel 1965 Sistema: misto volontari-permanenti (la componente professionale è presente solo nella capitale) Austria 250.000 volontari 25.000 allievi 55.000 riservisti 4539 corpi sui 2359 comuni Sistema: tutti volontari Inghilterra 1° corpo antincendio istituito nel 1667 53 corpi su 53 contee primo gruppo allievi a Aston (Birmingham) nel 1987 53 gruppi allievi inglobati nei permanenti Sistema: misto volontari-permanenti Germania 264.000 allievi (25% ragazze) 18.000 gruppi giovanili sui 16 land 1° gruppo allievi istituito nel 1882 allievi dai 6-18 anni Sistema: misto volontari-permanenti (circa 28.500 corpi volontari con 1,1 milioni di unità in servizio).
La partecipazione al descritto seminario e gli incontri a margine dello stesso, hanno di fatto avviato una fitta serie di contatti tra la sezione di Brescia della ANVVFV ed i rappresentanti della Federazione dei Corpi VVFV del Trentino; grazie a questi vengono quindi acquisiti importanti documenti e nozioni utili, come detto, ad una prima, grossolana “ossatura” del progetto intrapreso. Dai primi mesi del 2008 viene altresì coinvolto in Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Brescia nelle persone del citato ex Comandante Buffo e del Funzionario, incaricato per la gestione della componente volontaria, Pier Nicola Dadone (ora vice Comandante di Brescia).
Nel marzo 2008 il Comando di Brescia, nelle persone dei citati dirigenti, formalizza lʼiniziativa intrapresa ai vertici del Dipartimento (Prefetto Pecoraro) e del Corpo Nazionale (Gambardella) mediante la trasmissione di atti - documenti ufficiali; la celere risposta da Roma, con richiesta di rettifiche, sancisce la “disponibilità” e lʼinteresse dei vertici romani a trattare – sviluppare il progetto illustrato.
Sospinti dallʼentusiasmo del veloce riscontro di Roma, confidando e sperando in una veloce, definitiva approvazione di quanto comunicato al Dipartimento, Rondi, il precedente capo distaccamento di Palazzolo sullʼOglio (Stelio Plebani) ed il Comandante di Brescia si attivano per lʼorganizzazione, a margine della ricorrenza del 125° di fondazione del locale Distaccamento - prevista per ottobre 2008 - di un convegno nazionale ove prevista la partecipazione di personalità locali, di spicco nazionale e con incarichi statali, a vario titolo accomunate dallʼargomento giovani e mondo del volontariato.
«Pareva fatta – racconta Rondi – ma il susseguirsi di richieste dʼintegrazione della documentazione inviata a Roma e, di conseguenza, la non immediata approvazione del progetto, ci indussero ad ad annullare il previsto Convegno con rammarico per lʼoccasione persa di poter degnamente rappresentare lʼimportante iniziativa.»
Dopo una fitta e prolungata trasmissione di carteggi tra il Comando di Brescia ed i competenti uffici romani, volti principalmente alla rettifica delle varie bozze di convenzione e regolamento man mano inviate, alla fine del mese di marzo 2010, finalmente, il Capo Dipartimento Tronca comunica il definitivo accoglimento degli ultimi schemi inviati nel luglio 2009. Tale accoglimento, tuttavia, decreta la decisiva rettifica della denominazione del progetto con la soppressione dellʼoriginale definizione “Gruppo allievi vigili del fuoco” a favore della nuova di “Gruppo di contatto giovani e vigili del fuoco”.
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Allievi trentini durante una manovra svoltasi in Valle di Non
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G R U P P I G I O VA N I L I C N V V F Ma la descritta rettifica non è lʼunica importante novità presente nellʼapprovazione del marzo 2010; con essa vengono infatti definiti: • i ruoli delle Amministrazioni locali dei territori di competenza dei Distaccamenti coinvolti nel progetto. Esse rappresentano il naturale e necessario collegamento tra lʼistituzione Vigili del Fuoco e la popolazione oltre che concrete promotrici dellʼiniziativa;
• i costi che le stesse devono affrontare per avviare e mantenere, nel tempo, il progetto attivato con le relative modalità di pagamento e scadenze.
La ben nota situazione economica degli ultimi tempi, il rispetto del famigerato “patto di stabilità” particolarmente vincolante per le casse degli enti locali, costituiscono, come facilmente intuibile, un reale deterrente alla attiva partecipazione di quelle Amministrazioni comunali potenzialmente interessate al progetto. A dimostrazione di quanto esposto vi è da annotare, con rammarico, la defezione delle municipalità di Desenzano e Verolanuova alle successive riunioni organizzate dal Comando provinciale.
Il 30 agosto 2011, il neo Comandante Provinciale di Brescia Settimio Simonetti ed il primo cittadino di Palazzolo sullʼOglio Alessandro Sala sottoscrivono, alla presenza di una emozionata rappresentanza di pompieri locali, i documenti ufficiali che sanciscono, di fatto, lʼavvio del progetto pilota del “Gruppo di contatto giovani e Vigili del Fuoco”. Frenetica fin da subito è lʼattività del Distaccamento palazzolese per lʼattuazione degli adempimenti preliminari sanciti in convenzione (attivazione dʼidonea polizza assicurativa sulla falsa riga di quelle in essere in Trentino, versamento degli oneri dovuti, per esempio) oltre che alla necessaria pianificazione delle adesioni, in qualità di referenti istruttori, del personale del distaccamento resosi disponibile a seguire ed a coordinare lʼiniziativa.
A questo proposito, grazie allʼinteressamento della Federazione dei Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari della Provincia Autonoma di Trento, nel novembre 2011, quattro capi squadra del locale distaccamento hanno potuto frequentare le tre giornate di corso necessario allʼacquisizione della qualifica di istruttori di gruppi allievi vigili del
fuoco. Tale corso, superato con esito positivo dai vigili di Palazzolo, si è svolto presso la scuola antincendi della Provincia di Trento in compagnia degli aspiranti istruttori trentini. Tra le moltissime nozioni apprese dagli aspiranti istruttori durante la tre giorni del corso particolare interesse hanno suscitato quelle afferenti i delicati aspetti legali - comportamentali derivanti dal particolare incarico; argomenti a cui gli organizzatori del corso hanno attribuito, come dovuto, una notevole importanza. «Mancava un tassello essenziale – dice Gianluca Rondi – il reclutamento degli aspiranti “allievi”. Organizzammo due serate (gennaio 2012) dove illustrare le finalità dellʼiniziativa, le modalità di svolgimento, e lʼimpegno richiesto. Vennero quindi raccolte le adesioni di sette ragazzi, di età compresa tra i 10 ed i 14 anni.»
A cinque anni dalla messa in cantiere del progetto, con lʼentusiasmo di sempre, rafforzato dallʼorgoglio di aver avviato unʼesperienza storica nel rispetto delle rigide regole e dei protocolli imposti dal Ministero, si susseguono gli incontri (a cadenza bisettimanale) con i ragazzi e lʼalacre lavoro di organizzazione del “dietro le quinte” con il coinvolgimento dei sempre disponibili genitori, il supporto del personale e delle strutture del distaccamento.
Durante i primi incontri particolare importanza viene data alla reciproca conoscenza, alla presentazione del mondo pompieristico ed alla visita (tassativamente accompagnata dai formatori) delle strutture ed attrezzature del distaccamento di Palazzolo.
In seguito, complice la bella stagione, vengono organiz-
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G R U P P I G I O VA N I L I C N V V F conferma, per i formatori, dellʼimportanza del supporto e della collaborazione della Federazione VVF di Trento.
I primi allievi VVF della Regione Autonoma Valle d'Aosta insieme al presidente dei volontari Valerio Cappelletti, al suo vice e al comandante Coriale.
zate blande attività fisiche di corsa e stretching, escursioni al parco fluviale cittadino ed un incontro presso la palestra di arrampicata del Club Alpino Italiano – sezione di Palazzolo sullʼOglio.
Varie ed importanti sono poi le esperienze già affrontate dal neonato gruppo di contatto giovani: tra tutte spicca, in qualità di spettatori, la presenza, il 3 giugno 2012, al campo di gara dellʼultima prova stagionale del “campionato provinciale CTIF per allievi” (manovre ed uso di attrezzature antincendio) svoltosi a Sopramonte di Trento. Il folto numero di partecipanti allʼescursione trentina (oltre ai ragazzi del gruppo, ai genitori, allo staff dei formatori anche diversi vigili palazzolesi hanno infatti aderito allʼiniziativa) ha potuto assistere alle impeccabili manovre affrontate dagli allievi vigili del fuoco del Trentino, toccare con mano la scrupolosa e particolare organizzazione dellʼevento, ammirare il costruttivo spirito di squadra ed, in generale, “respirare” quel particolare senso di appartenenza che traspare ogni qualvolta si partecipa ad un avvenimento ove protagonisti sono i Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari della provincia di Trento.
Ma la proverbiale disponibilità degli amici trentini non si è fermata alla sola partecipazione “statica” del gruppo bresciano; al termine delle gare ufficiali, infatti, il comitato organizzatore ha invitato i giovani (ed increduli) ospiti a provare le stesse manovre viste ripetere dai colleghi trentini durante le emozionanti fasi di gara. Impossibile è poter descrivere lʼemozione esternata (e contagiosa) dai ragazzi e dei genitori presenti oltre alla
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«Lʼassegnazione della divisa, in qualsiasi ambito, rappresenta, più di tante parole o cerimonie, lʼatto ufficiale di “inserimento” nel gruppo – prosegue Gianluca Rondi - la divisa/uniforme è per definizione stessa ciò che permette infatti di distinguere vari gruppi, squadre sportive, associazioni, ecc. Il senso di appartenenza, di cui è inutile sottolineare lʼimportanza ed il valore, acquista particolare rilevanza in esperienze come queste dove lo spirito di corpo, lʼaffiatamento e la fierezza passano anche da “piccoli” gesti e simboli.»
Consci dellʼimportanza di questo aspetto, nellʼadempimento di quanto indicato nella citata convenzione, il gruppo istruttori procede quindi ad elaborare uno specifico logo identificativo dellʼesperienza avviata, e allʼadozione dʼuna tuta ginnica quale uniforme degli “allievi”.
«Nellʼimmediato futuro delle esperienze pianificate, oltre ai continui riferimenti al mondo dei Vigili del Fuoco, particolare riguardo sarà riservato alla trattazione di argomenti afferenti la sicurezza ed allʼambiente. Con la collaborazione di altri enti, vorremmo approfondire le nozioni di educazione civica e di comportamento apprese dai banchi di scuola; nozioni che rappresentano, senza dubbio, la basi di qualsiasi società civile.» - ha detto Rondi prima di concludere ringraziando quanti si sono impegnati per la riuscita del progetto che, dopo ben cinque anni, ha visto la luce - «Auspico che, la strada intrapresa, possa essere lʼinizio di una capillare diffusione, anche nel resto dʼItalia, delle esperienze da tempo esistenti nelle altre nazioni europee e, non da ultimo, nel nostro Trentino – Alto Adige e, più di recente, nella Regione Autonoma Valle dʼAosta.»
Sebbene da una parte vi sia la consapevolezza, per i vigili palazzolesi, di non aver inventato nulla di nuovo nel contesto nazionale costituito, come detto, da varie e simili iniziative, da unʼaltra cʼè la concreta ed evidente certezza di aver creato lʼopportunità a tutti di “rientrare” in un più ampio, coordinato - e soprattutto nazionale progetto di trasmissione dello spirito e degli ideali che da sempre caratterizzano i corpi dei Vigili del Fuoco di tutto il mondo.
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Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa civile COMANDO PROVINCIALE DEI VIGILI DEL FUOCO DI BRESCIA ORDINE DEL GIORNO N.
2 2 3 DEL 27 APR. 2012
OGGETTO: Progetto "Gruppo di contatto Giovani e Vigili del Fuoco" di Palazzolo sull'aglio. Nomina del CSV Gianluca Rondi quale Responsabi le del Gruppo.
Visti gli atti inerenti il progetto in oggetto, finalizzato allandiffusione della cultura della sicurezza, dell'autoprotezione e del soccorso e rivolto a giovani di età dai 10 ai 18 anni, ed in particolare
vista la nota del 24.2.2011 di questo Comando con cui si sottoponevano al competente ministero la bozza di Convenzione con il Comune di Palazzolo sull'aglio e la bozza di Regolamento del Gruppo citato, vista la nota di approvazione del 1.4.2011 del competente ministero,
vista la Convenzione inerente l'oggetto sottoscritta da questo Comando e dal Comune di Palazzolo sull'Oglio in data 30.8.2011, ed in particolare l'art. 2, che prevede che il Comando costituisca presso il distaccamento VVF volontario di Palazzolo il "Gruppo di contatto Giovani e Vigili del Fuoco" di Palazzolo sull'Oglio,
visto che i CSV Natalino Peri, Stelio Plebani, Gianluca Rondi e Maurizio Simoni in forza al distaccamento VFV di Palazzolo hanno frequentato nel novembre 2011 presso la Scuola Provinciale Antincendi di Trento un corso per Istruttori di "Gruppi Allievi VVF Volontari", ossia gruppi operanti in provincia di Trento aventi caratteristiche similari a quelle del Gruppo in oggetto,
visto l'art. 11 del Regolamento, che prevede che il Comandante Provinciale nomini un responsabile del "Gruppo",
il CSV Gianluca Rondi è nominato Responsabile del "Gruppo di contatto Giovani e Vigili del Fuoco" di Palazzolo sull'Oglio.
Il CSV Gianluca Rondi è incaricato di avviare l'attività del Gruppo, nei modi e nelle forme previste dalla Convenzione e dal Regolamento.
Il Responsabile dovrà rapportarsi con il funzionario competente, che come da ODG n. 125 del 12.3.2012 è l'ing. Giovanni Russo, in merito a tutti quegli aspetti di novità ovviamente connessi ad un progetto innovativo quale quello in oggetto.
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