La vita incontro

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La Vita è ... incontro! Antonio Cobino

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La Vita è...Incontro!!!

Grazie ad un incontro fra due persone siamo venuti al mondo! Dalla nascita è un susseguirsi di incontri, ognuno lascerà il suo segno, sia positivo, sia negativo, fino all’ultimo inevitabile incontro che sarà la morte corporale ma non dell’animo. Quest’ultimo è destinato a incontrare la sequela che abbiamo amato in questa breve esistenza restandoci immersi per l’eternità! L’immagine in copertina è stata dipinta da una mia creativa amica di nome Elena Lepore, incontrata nel percorso del mio calvario, terapista del mio animo attraverso la sua passione artistica e mostra l’incontro tra due elementi per noi vitali quali il Mare e la Terra che uniti al Sole e all’Ossigeno danno origine al miracolo fecondo di Dio: ”La Vita” nelle sue diverse forme! Una breve autobiografia per chi non mi conosce: mi chiamo Antonio Cobino ho 44 anni e sono sposato con Michela Grasso, dal nostro incontro il Signore ci ha fatto dono di Vincenzo 19 anni e Rosaria di 14! Dall’incontro con la tremenda malattia dal nome SLA, con la quale convivo ormai da cinque anni sono diventato un testimone di fede per grazia di Dio. La mia misera vita si è arricchita grazie alla sofferenza.

Quest‘ennesima pubblicazione delle mie riflessioni, mi è stata offerta da un caro Amico che mi ha visto nascere ma ha preferito restare nell’anonimato, anch’egli logorato da una malattia, diversa dalla mia.

Persona riservata, provata dalle seduzioni che riserva la vita ma con una gran voglia di riscattarsi tramite opere come questa che condivide le mie testimonianze ma non le esterna pubblicamente. Anche questi sono incontri che producono frutti maturi! Non abbiate paura di incontrare il Signore, nelle Sue molteplici e imprevedibili metamorfosi che mettono alla prova la nostra fedeltà. Siate desiderosi di incontrarlo nella Santissima Eucaristia e nel Vangelo ma non trascurate il vostro prossimo, perché è il Suo ”nascondiglio” preferito! Vi saluto, augurandovi una buona meditazione...vi invito a pregare, per chi ha paura di incontrare ’Amore’ dandogli il dovuto Rispetto!

Antonio Cobino


Sommario

8 Rapito da questa Vita! 8 Mia moglie Michela: un Impasto d’Amore!!! 8 Più Gioie o più Dolori? 9 Perché Accettare le Malattie, le Infermità? 9 Perché è così difficile seguire Gesù? 10 Signore, Signore, Signore... 10 Se Tornassi Indietro... 10 Chi Siamo? Noi…Ultimi 11 Cosa ci avvicina a Dio? 11 Dalla nascita di Gesù... 12 Il Mio Nemico 12 Natale... è? 12 Non aver paura 13 Non Scherzare con la Vita 13 Quando capisci che vuoi veramente bene? 13 Lo Spirito Santo, ma cos’è, chi è? 14 Quando si riesce a Perdonare? 14 Il Valore del mio Prossimo 15 Cosa c’è di positivo nella morte? 15 Quando il male diventa opportunità! 16 Vivere la Fede... 16 Guardami!!! 17 Servire il Signore... 17 Il Tesoro più Grande, a portata di Mano 18 L’egoismo ci rende Sterili! 18 La Parrocchia che Vorrei 19 Un Cammino senza Fine 19 La Sofferenza, Cos‘è e Perchè? 20 Quando la Fede va Oltre 20 Il Coraggio di Vivere! 20 Non di Sopravvivere 20 L’erba del Vicino è sempre più Verde! 21 Dipendenze, ma da Cosa e da Chi? 21 Il Tempo Scade! 22 Cos’è l’Armonia? 23 Toccare le Sofferenze! Educare l’Animo! 23 Quante Maschere! 24 AVRAI!!! 24 Le mie Felicità! 24 Chi è il Diavolo e in che Modo Agisce? 25 Di cosa sono Innamorato? 26 Quando le Parole non Servono 26 Quanto può Pesare una Croce? 27 I Giovani e le Priorità


27 Quando una Persona è Vecchia? 27 Veniamo al Mondo, per Cosa? 28 La Quaresima Secondo Me! 28 Chi è Giuseppe? 29 L’Amicizia: quella Vera, Esiste? 29 La Chiesa: Casa del Signore e degli Anziani! 30 Perché, chi Tanto e chi Nulla? 30 Quanto Costa Seguire Gesù? 31 Traditori e Traditi! 31 Un Invito alla Pace, alla Libertà, alla Giustizia!!! 32 Tu, cosa dai? E...cosa ricevi? 32 Una Garanzia da Restituire 33 Il Senso del Digiuno 33 Il Giubileo della MISERICORDIA 34 Quando il Dramma entra nella tua Vita... 34 Il Paradiso in Terra: la SOLIDARIETÀ! 35 Il Creato Visto con I Miei Sensi 36 Per un Grande Dolore c’è una Grande Speranza! 36 La Ricchezza della Diversità 37 Gesù: Amore Incarnato di Dio! 37 Alle Spalle della Croce... 38 Abbiamo delle Responsabilità! 38 DIO, dov‘è? 39 Il Lavoro, è... 39 Un Miracolo….Nascosto 40 I Giovani e la Religione 41 Maria: una di Noi! 41 Una Realtà mai fuori Moda: il Male! 42 Il Cibo. Sostegno solo del Corpo? 42 La Bestemmia: Pessimo Riconoscimento! 43 Perché Servire il Prossimo? 43 L’essere Testimone 44 Giovani, nutritevi d’Amore!!! 44 Cosa mi fa Soffrire? 45 IL Rispetto 45 Sentirsi Orfani! 46 L’Acqua! 46 Tra Due Fuochi 46 Preghiamo e Ringraziamo! 46 Perché i Bambini Soffrono? 47 Siamo…Contagiosi! 47 Il Mondo, ha Paura! 48 La Vocazione 49 Come ci Rapportiamo con il Peccato?


Sommario

49 Il Valore dei Comandamenti 49 L’Invidia! 50 Amore...Ma Cos’è? 50 Un Disabile...Racconta 51 L’Intelligenza e la Sapienza 51 La Vita, un Conto alla Rovescia! 52 Ammalati Sani! 52 Nati Liberi? 53 Fai del Bene? Preparati a Ricevere il Male! 53 La Fiducia! 54 La Chiesa...è? 54 I Rischi del Cristiano 55 Diventare ”PRETE”! 55 Cos’è il Peccato? 56 Quando il Signore entra... 56 Meno Teorie e più Opere! 57 Vivere nella Pienezza del Tempo! 58 Chi è il Martire? 58 Nessuno è Perfetto! 59 Ci Vuole Piccoli... 59 Conoscersi per Conoscere! 60 Gesù: non un solo Rigo di Suo Pugno! Perché? 60 L’INQUIETUDINE UMANA! 60 I Pregiudizi: ‘’Come Pane Quotidiano’‘! 61 La Via del non Ritorno 61 Protagonisti, di questo Mondo! 62 Fai Sbocciare il Bello! 62 Il Mio Oggi! 63 Il Destino: Condanna o Premio? 63 Attaccati ad un Filo! 64 Quante Storie! Ma questa … è la Mia! 64 A cosa servono le Ferite? 65 Rapporto: Amici - Famiglia 65 Nella Salute e nella Malattia... 66 Diamo la ‘’MEDICINA’’ agli Ammalati! 66 Magica Musica! 66 Perché Dio al Primo Posto? 67 Ogni Ricchezza può diventare Povertà 67 Vivere nell’Ordinario, per fare cose Straordinarie! 68 Per Dovere o per Piacere? 69 Beati i Misericordiosi! Perchè? 69 Siamo tanti Prigionieri! 70 Non vi confondete!


La Vita e‘... incontro! Antonio Cobino


Rapito da questa Vita!

Perché, proprio io, in mezzo a tanti, ho dovuto rinunciare ad una vita normale, venendo rapito con la maggior prepotenza di questo mondo? Senza fede, non riuscirò mai a dare una risposta a questa domanda che fa impazzire migliaia di sofferenti. Ma io questa risposta ce l’ho davanti agli occhi, non devo cercarla né inventarla. È la mia chiamata dal Signore a diventare un Suo apostolo. Nel terzo millennio, perché affermo questo? Perché non riesco proprio a disperarmi o maledire il giorno in cui nacqui e nemmeno provo vergogna a mostrarmi pubblicamente, la mia priorità ossessiva è quella di trascrivere tutto ciò che mi sta esplodendo dentro, da questa nuova e straordinaria vita! So di non avere troppo tempo a mia disposizione e devo sbrigarmi, non posso pensare a chi mi affianca per sua immagine o chi mi critica e mi pugnala alle spalle per come mi adopero per testimoniare il Cristo che mi ha rapito dalle agiatezze e dall’ozio, scuotendomi letteralmente dal profondo del mio intimo! Mi ha privato di ogni libertà, ma mi fornisce man mano, di tutti gli strumenti necessari per evangelizzare, tramite persone sempre nuove, sempre diverse. Io non ho la certezza di guadagnarmi il Paradiso, ma è sicura la ricompensa di chi mi aiuta in questa missione per scardinare il male, che prevale in chi ha perso la speranza. Sono orgoglioso di questo rapimento, non sarei mai diventato, rapitore di cuori, per conto del Signore!

Mia moglie Michela: un Impasto d’Amore!!!

Ho l’onore di vivere accanto a una Donna impastata con un Amore sconfinato! Tale Amore lo elargisce in abbondanza ma 8

con la giusta misura, non lo regala a chiunque perché consapevole di tale preziosità! Per Amore sa quando deve pronunciare anche un NO e puntualmente ha ragione, perché la giustizia gli scorre nelle vene, è impressa nel suo DNA, ma un suo SI è più dolce del miele, perché è vero, sincero, una garanzia! Io, queste cose devo dirle, altrimenti nessuno immagina che una Donna simile possa esistere! Eguagliare il suo coraggio è cosa rarissima umanamente. Non solo si è fatta carico della mia totale infermità, dell’intera famiglia e della gestione della casa con annessi e connessi, ma apre le porte a persone che ci hanno odiato nel vero senso della parola e ancora continuano dietro la maschera della compassione e lo fa esclusivamente per mio rispetto! Donna, non Santa, ma Misericordiosa verso tutti e timorosa di Dio, impegnata seriamente e responsabilmente nell’eseguire la Sua volontà e quindi sulla buona strada per diventarci! È un vero peccato che questa persona, che è mia moglie, sia conosciuta a fondo solo dal suo Creatore e da me, sarebbe un modello da imitare per il futuro mondo femminile, non esisterebbero più i tradimenti, le invidie, le arroganze, gli egoismi, ecc., resterebbe invariato solo il ”Taglia e Cuci”! Signore, ti ringrazio per avermi impastato con questa meravigliosa Donna, degna del Tuo Eterno Amore! Senza esagerare, ho raccontato semplicemente la Verità.

Più Gioie o più Dolori?

La vita è composta più di gioie o di dolori? Risposta strettamente personale! Se si ha fede sufficiente, si può scorgere un


raggio di sole anche in un giorno grigio, aver fede ti fa guardare oltre i limiti umani, ti fa comprendere situazioni a dir poco insostenibili, riesci ad estrarre gioia da un dolore, una sofferenza, plasmandoti in un continuo dono verso l’amore senza limiti e confini del Signore Gesù. Lontano da questa speranza, chiamata fede, vivremo la cruda realtà del piacere o delle disperazioni, senza quella certezza della meta da raggiungere alla fine della propria esistenza. I rapporti con gli altri, che ci diano gioie o dolori, valgano fino a un certo punto, dobbiamo trovare quel giusto equilibrio, intimamente dentro di noi, in modo da considerare anche le gioie, come momenti belli, ma comunque transitori. C’è da dire coscientemente, che i dolori s‘imprimono con maggior decisione nella nostra vita e nei nostri ricordi, perché la paura domina da sempre nella natura umana, non riuscendo nemmeno ad immaginare il mistero che ci attende della gioia pura. Personalmente sto vivendo la mia nuova e drammatica vita, non pensando a quella trascorsa, ma proiettando quella futura come una nuova avventura terrena, propostami dal mio Creatore! È questo che mi fa star ‘’BENE’’, questo è il segreto che mi rende sereno, tanto prima o poi tutto finirà e finalmente anche io conoscerò quella Gioia pura ed Eterna, se Dio mi concederà questa ulteriore Grazia!

Perché Accettare le Malattie, le Infermità?

A chi fa piacere questa sinistra condizione di vita? Proprio a nessuno, credetemi! Queste sono le maggiori paure, al di là della morte, eppure quando arriva siamo invitati ad accettarla, perché? Perché proprio a me? La risposta umana resta un mistero, nessuna scienza, nessun dottore può darti

una risposta, mentre il Vangelo SI! La mia risposta, dopo l’angoscia e la disperazione iniziale, non è tardata ad arrivare! Ognuno nella sua breve o lunga vita ha il suo momento quotidiano, in cui riceve indicazioni e viene sottoposto a giudizio per le sue azioni, per il suo operato. E fin qui ci siamo! Ma il Sofferente, l’Infermo, l’Ammalato che accetta con Amore per offrire, ebbene, esce da qualsiasi schema, diventa un monumento consacrato da Cristo, per ricordarci e ricordare a chi ci incrocia, quanto siamo fragili, quanto siamo indifesi, ma quanto possiamo diventare forti e impenetrabili, se mettiamo tutto nelle Sue Mani! Non servono altre parole per esprimere il mio concetto, permettetemi che aggiunga solo una cosa non meno importante: chi si accolla un ammalato, un infermo, amorevolmente, merita il Paradiso più dello stesso sofferente! Gesù, dai a queste persone la forza di andare avanti!

Perché è così difficile seguire Gesù? PERCHÈ, PRIMA O POI DOVREMO FARE I CONTI PER AMMINISTRARE LE COSE TERRENE. Questa è la prima risposta che sento spontaneamente e ora spiego il perché. Gesù è avvolto da infiniti misteri, apparentemente non convertibili nella vita presente, perché composte di cose bellissime ma astratte. Tutte le nostre azioni, al 99 per cento le facciamo abbinandole a ciò che tocchiamo, vediamo, senza renderci conto di interagire in tempo reale con le parole del Vangelo. Sembra che al momento non dobbiamo dar conto a nessuno, noi ci reputiamo Cristiani, ma quando agiamo lo facciamo per il piacere terreno, senza tenere in considerazione di 9


dare prima onore a lucifero e poi, se ci ricordiamo, faremo pace con Dio confessandoci. Pensate per un istante, quanto ci ha Amato il Signore e continua imperterrito a farlo, non è meraviglioso? Potremo sbagliare infinite volte, Egli ci perdonerà, ma nessuno può sottrarsi alle lusinghe del possedere, questa è la piaga dei nostri errori! Siamo liberi e proprio questa libertà, ci condannerà o ci renderà santi. Resterà sempre difficile seguire Gesù. Le cose che non vediamo, riusciremo a convertirle in realtà, questo è possibile a noi tutti, credetemi, basta volerlo.

Signore, Signore, Signore...

Signore, non sto qui stasera per chiedere, troppe volte l’ho fatto! Oggi voglio offrire! Impastato di acqua, terra e aria, sono diventato carne, con il Tuo Spirito sono diventato figlio! Offro questa carne sofferente, per la mia famiglia, perché possano avere la forza di andare avanti! Offro questa carne sofferente, per i miei parenti, perché non perdano la fiducia verso il futuro! Offro questa carne sofferente, per i miei amici, perché guardandomi possano trarne forza, coraggio! Offro questa carne sofferente, per chi versa nella mia condizione, ma non riconosce il Cristo che dimora in lui! Offro questa carne sofferente, per i miei nemici, perché trovino il coraggio di riconciliarsi! Offro questa carne sofferente, per la chiesa, perché possa camminare unita nel nome di Gesù! Offro questa carne sofferente, per la pace nei cuori di tutti, affinché regni sovrana nel mondo intero per sperimentare la Santità! Offro questa sofferente carne, per la mia 10

salvezza, affinché dopo questo martirio possa godere le gioie del Paradiso! Ti Adoro mio Signore, Amen .

Se Tornassi Indietro...

Se tornassi indietro e ripercorressi la mia vita con l’esperienza acquisita, penso che tanti errori non li ripeterei, ma non sarei immune nel commetterne di nuovi, forse più disastrosi, dall’esperienza fatta. Non mi schiavizzerei più per attrazioni materiali, non vivrei più per lavorare correndo per complicarmi l’esistenza, lavorerei per il solo vivere, cercando le vere ricchezze, quelle che si conquistano col nulla e ti fanno stare veramente bene. Recupererei un abbraccio non dato, un bacio tenuto stretto, una carezza rifiutata, una parola dolce mai pronunciata. Spenderei gran parte della mia esistenza per la sola gioia di dare, dare senza aspettarmi nulla in cambio. Mi spenderei per chiunque abbia bisogno secondo le mie possibilità e i miei limiti. Due cose non cambierei, due cose che mi hanno dato una gioia infinita, perché ho toccato il paradiso: - il Matrimonio, con le sue fantastiche conseguenze, come sentirsi veramente Amato e il diventare Genitore; - la Malattia che mi ha aperto nuovi orizzonti inimmaginabili per una normale persona. Si, ammetto l’immane sacrificio per fronteggiarla, ma chi ha permesso questo, mi ha dato pure le armi per combattere: la Pazienza e la Fiducia! Questo cambierei, se potessi tornare indietro, ma per ora mi limito ad affermare a Dio: ”Sia Fatto Secondo la Tua Volontà!”

Chi Siamo? Noi…Ultimi

Sono ormai cinque anni che ho conosciuto questa nuova condizione di vita. Ho avuto


la ‘’fortuna’’ di nascere sano, fare tutte le esperienze di una persona normale e mi lamentavo delle banalità, ignorando quanto fossi fortunato. Oggi sono completamente paralizzato e pensando alla vita lasciata alle spalle mi chiedo, ma chi sono? come posso servire più alla mia famiglia, ai miei amici, a chi mi guarda? Non sono più nulla, anche un bambino può farmi del male, eppure c’è una forza dentro di me che mi sprona a non gettare la spugna perché, proprio ora, adesso, sono più prezioso di quando ero sano. Oggi ho una nuova identità, tutti i sofferenti hanno una speciale identità! Permettiamo alle persone sane di riflettere. Quanto siamo vulnerabili! La vita può cambiare da un giorno all’altro! Ma non è questo a renderci così preziosi, noi, nati o diventati ‘’Ultimi’‘! Non per nostro volere né per nostro merito, permetteremo a chiunque si prenderà cura delle nostre fragilità, di purificare la coscienza e superare il purgatorio o addirittura l’inferno, solo per aver riconosciuto ed amato il Signore nel prossimo sofferente, Divento Suo stendardo vivente! Quindi, Amici miei, rallegratevi, non siete inutili, ma tante porticine utili per chi vuol bussare al portone del Paradiso! Ma, se desideriamo che questo avvenga per il bene degli altri, nonostante ultimi, i primi ad inchinarci al volere di Dio dobbiamo essere proprio noi. Allora, permetteremo che questo piccolo grande miracolo accada, altrimenti i primi a perire dannati saremo proprio noi! Questa è la nostra chiamata, questa è la nostra missione, essere ricchezza morale per la società.

Questi siamo noi!

Cosa ci avvicina a Dio?

Incredibilmente, sono le stesse cose che ci allontanano. Non sono pazzo, per me è così e ora spiego il perché. Chi non ha avuto dei disguidi con altri, litigando? Storie di proprietà, tradimenti, inganni, incomprensioni, ecc. Se siete riusciti a tornare sui vostri passi riconciliandovi, come vi siete sentiti? Ve lo dico io, è meraviglioso! Sono i peccati, gli errori che commettiamo a permetterci di avvicinarci a Dio. Dobbiamo riconoscere il nostro errore, però Dio non pretende la nostra purezza, sa bene che non possiamo riuscirci ma possiamo ammettere le nostre debolezze di fronte alle sue dieci regole! Anche le sofferenze ci avvicinano al Signore, qualunque esse siano. Ci allontanano anni luce se imprechiamo, rifiutandole e attribuendone all’Altissimo la colpa, ma se le accettiamo con paziente coraggio, chiedendo aiuto alla Sua infinita misericordia, Egli renderà dolce anche il boccone più amaro. Ma anche in questi casi dobbiamo farci piccoli, perché a farci diventare giganti ci pensa Lui! In qualunque situazione ci troviamo o ci troveremo, non temiamo di chiedere aiuto oppure clemenza al Padre che ha sempre il portone aperto per un figlio che ha sbagliato o si è smarrito. Quanto è bello sapere con certezza che lassù qualcuno ci Ama!

Dalla nascita di Gesù...

Con la nascita di Gesù, Dio ha dato l’ultima opportunità all’intera umanità. L’Offesa è diventata Perdono! Lo Schiaffo è diventato Carezza! La Sofferenza è diventata Testimonianza! 11


La Solitudine è diventata Consolazione! La Povertà è diventata Ricchezza! Il Peccato è diventato Conversione! L’Odio innato è diventato Amore! La Schiavitù è diventata Libertà! La Morte è diventata Vita Eterna! Riusciremo ad invertire il male che ci bracca ad ogni passo, solo se crederemo nel Vangelo, altrimenti la nascita del figlio di Dio è stata Vana!!!

Il Mio Nemico

Quanti ostacoli da affrontare e da superare nell’arco di una vita. Quanti nemici ci appaiono tali e ricoprono soltanto un ruolo che in realtà non gli appartiene. Quell’uomo che ti ha offeso, quell’altro che ti ha tradito, l’altro ancora che ti ha deluso, hanno incrociato la tua vita per allontanarti dall’amore, dalla verità. Il denaro, nato per convertire il proprio operato per lo scambio, divenuto principale obiettivo da raggiungere, costi quel che costi, ha preso il sopravvento per illuderti. La sofferenza e la malattia, di non facili comprensioni, condizioni naturali dell’intera umanità, diventati scandali che ci logorano, il corpo e la mente. La vecchiaia e la morte, sì fatte per dare un termine e rigenerare la vita su questo pianeta di transizione, divenute insensate fobie! La paura stessa, creata per la prudenza, ma manipolata per includere terrore. La causa di tutto ciò menzionato, è di un solo responsabile, un solo vero nemico: SATANA! Meno male che c’è una realtà superiore a tutto e a tutti: DIO!!!

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Natale... è?

Ma cos’è il Natale? Un momento di riflessione dove ognuno a suo modo riscopre nel proprio intimo, la bellezza di poter rinascere grazie a Gesù Bambino. Natale è riscoprire quanto sia bello dire Si, semplicemente, come lo pronunciò la giovane Maria. La vita è un continuo Si, per amore di Dio, Si alla stessa vita, che gratuitamente ci è stata donata con i suoi pro e i suoi contro, Si alla morte ladra che arriva all’improvviso e ci permette di conoscere la redenzione. Natale è dono, donarsi per il bene del prossimo, sperimentando la gioia di riuscirci, non bisogna essere degli eroi per donarsi, ognuno lo faccia secondo le proprie capacità, donarsi per la pace, non quella globale, da soli non potremmo farcela, ma nel nostro piccolo daremo comunque il nostro contributo perché questo accada. Natale è mettersi in ascolto, aprire il cuore alle voci più fievoli e alla melodia del creato che ci avvolge, ci sostiene, ci istruisce, ci delizia. Natale, significa rigenerarsi, rigenerare il proprio matrimonio, la propria famiglia, un rapporto amichevole, è l’occasione giusta per qualunque tipo di rinascita spirituale. La natività, non è altro che l’inizio del tuo ponte, la sponda opposta, è la Pasqua. Non aspettiamo il 25 Dicembre, ogni giorno è il nostro Natale!

Auguri proprio a tutti, Antonio

Non aver paura

Di cosa hai paura? Che ti muoia un caro? Che ti venga una malattia incurabile? Fallire in qualche cosa? Ecc. Ecc. Sono tutte paure fondate sul rischio di chi viene al mondo. Non guardare a colui che appare più fortunato di te, dentro di se può celare la paura delle paure. Lo vedi sano, ricco,


senza alcun problema visibile, eppure esiste uno stato d’animo che non logora il corpo ma una cosa più importante: l’anima stessa, questo tiranno si chiama: Rimorso! Puoi anche avere la forza di ignorarlo nel corso della vita, ma si farà presente quando quest’ultima arriverà al capolinea, è inevitabile. Qualunque paura può diventare una realtà, ma non esiste realtà più giustificabile della propria coscienza quando è sporca. Quindi, invito te che sei angosciato per una qualsiasi paura, non sei solo, apri il Vangelo c’è un vero amico che ti aspetta fra quelle pagine, pronto a fortificarti e a cancellare anche quella paura che ti farà morire per l’eternità, il suo nome è GESÙ! Fidati di Lui, anche la tua morte sarà una Benedizione!

Non Scherzare con la Vita

Rispetta la tua vita e quella altrui, qualunque essa sia. Perché farlo? Non c’è un perché, tutti possiamo praticare l’aborto, possiamo suicidarci, ricorrere all’eutanasia per non soffrire, ma in questi momenti pensiamo per un solo attimo a chi vorrebbe vivere e lotta a denti stretti per riuscirci. Non scherzare con la vita, soprattutto con quella degli altri, che diritto hai di toglierla agli altri, quando nemmeno della tua ne sei il padrone? Non scherzare con la vita, perché non sai quanto essa è preziosa per la generazione che ti succederà, quanto ugualmente è preziosa perché anche tu possa accedere a quella eterna. Non scherzare con la vita e difendila sempre, per quanto puoi, perché, per quanto breve può sembrare è sempre meravigliosa per il miracolo che essa cela. Se poi vuoi dargli un valore aggiunto, donala spendendola per gli altri, questo è il modo con il quale risplenderai con la stessa luce del Cristo. Non scherzare con la vita, non farti del male, feriresti a morte colui

che ti ha fatto questo dono straordinario: DIO!!!

Antonio, un ignorante fortunato che ha conosciuto l’importanza della Vita.

Quando capisci che vuoi veramente bene?

Il bene è un sentimento facilmente mascherabile dietro belle parole, ma a lungo andare viene a galla la finzione. Il bello sapete qual’è, che a furia di essere ripetitivi, ci autoconfondiamo. Capiremo il bene che vogliamo agli altri solamente quando sentiremo nostre le loro vicende. Quando gioiremo per loro e quando soffriremo per loro, ma senza sventolarlo ai quattro venti. Questo sentimento prima che venga esternato dobbiamo sentirlo nel profondo del nostro intimo, deve sussultare il nostro cuore. Ti rendi conto di voler bene, quando perdonerai con facilità uno sbaglio fatto nei tuoi confronti. Ti accorgerai di voler veramente bene, quando sentirai che il tempo trascorso con chi ti sta di fronte, non è mai abbastanza. Vorrai bene, quando penserai prima agli altri e poi a te stesso. Ti accorgerai di voler bene sul serio, quando proverai gelosia non invidia, quella è un’altra cosa. Voler veramente bene, non significa dire sempre signorsì, tante volte servono anche i no. Allora potrai affermare con certezza di voler bene sul serio, altrimenti resteranno soltanto belle parole che il vento porterà via!

Lo Spirito Santo, ma cos’è, chi è?

Nessuno può vederlo, ma tutti possiamo sentirlo perché fin dal concepimento dimora dentro ognuno di noi. Per trovarlo non dobbiamo fare altro che frugare nel nostro animo, purtroppo lo facciamo soltanto quando ci troviamo in difficoltà, non lo cerchiamo nei momenti di gioia 13


perché siamo degli eterni egoisti, siamo convinti che tutto è normale, tutto ci è dovuto e nessuno alza il capo verso il cielo per ringraziare. Ma lo Spirito Santo è troppo radicato in noi, è l’amore di Dio stesso, per questo non ci abbandonerà mai. Egli è lì in silenziosa attesa, pronto a sostenerci quando lo invocheremo. Per esperienza personale posso affermare con assoluta certezza che è vivo nel mio animo, io l’ho cercato e l’ho trovato, altrimenti non potrei assolutamente combattere l’inferno permanente del mio corpo ed avere la forza di sorridere. Lo Spirito Santo, in una persona è tutto, è l’intera Bibbia sintetizzata per permetterci di materializzare tutto quello che ai nostri occhi sembra mistero. Una realtà vivibile solo attraverso un’esistenza dignitosamente rivolta a una costante e inesorabile crescita interiore. Avrai la forza di perdonare se lo desideri, avrai il coraggio di vedere luce nel buio se lo desideri, avrai la costanza di rimanere integro di fronte alle tentazioni di questo mondo se lo desideri, le paure diventeranno tue amiche se lo desideri. Ma devi volerlo tutto questo, perché siamo liberi e quindi ci tocca scegliere personalmente dove orientare il nostro futuro, a tutto il resto penserà lo Spirito Santo. Egli non invecchia con il nostro corpo, resta giovane e tale rimarrà per accompagnare il nostro animo nell’eternità del paradiso o dell’inferno. Questo dipenderà esclusivamente da noi, se lo invocheremo o ignoreremo nell’ultimo minuto della nostra breve esistenza.

Amen

Quando si riesce a Perdonare?

Perdonare è molto difficile, perché nella nostra mente si affollano una serie di sentimenti negativi ereditati dal nostro essere mortali fin dall’alba dell’umanità, 14

come l’orgoglio, la presunzione, la superbia, l’egoismo, ecc. Penso che al di là del proprio credo, si riesca a perdonare anche il torto più gravoso, se si raggiunge la consapevolezza del significato della parola VITA. Spiego meglio il mio concetto: quando riusciremo ad accettare le debolezze della nostra stessa vita, nel senso che non siamo immuni dal commettere gli stessi errori nei confronti del nostro prossimo, allora potremo perdonare senza portare rancore. Dimenticare? Questo non si può, ma ricordare significa benedire il proprio gesto, ogni qualvolta che lo si fa! Perdonare se stessi è un bel problema, ma questa è un’altra storia, risolvibile facilmente se lo avremo fatto con gli altri, queste ultime non sono parole mie ma dette dal Maestro nostro Signore, che pronunciamo tutti quando recitiamo il Padre Nostro. Quindi, perdonare fa più bene a noi se riusciamo a farlo, non a chi lo concediamo, siete d’accordo con me? Quando riusciremo a perdonare, allora, solo allora, vivremo pienamente il profondo significato dell’Amore racchiuso nel Vangelo.

Il Valore del mio Prossimo

Devo tanto al mio prossimo, cominciando dai miei genitori che mi hanno generato e accudito. Grazie al mio prossimo ho potuto conoscere la gioia e il dolore, entusiasmi e delusioni, intrecciando la mia vita con la sua. Devo al mio prossimo gli esempi di come fronteggiare gli innumerevoli ostacoli di questa esistenza. Se ho toccato il cielo con un dito, lo devo al mio prossimo che mi ama senza limiti e condizioni, sono i miei figli e mia moglie. Sarò per sempre grato al mio prossimo, per avermi fatto conoscere il Vangelo e con esso la mia fede. Pregherò per il prossimo che mi odia e mi pugnala, perché grazie a lui sperimento


l’abbraccio del Signore. Considero mio prossimo anche il creato, il quale mi sostiene e mi delizia per la sua infinita bellezza e generosità. Non ringrazierò mai abbastanza il sole, la luna e le stelle per avermi fatto sognare, ricordandomi quanto sono infinitamente piccolo, ma quanto diventerò grande se manterrò fede in Colui che ha creato tutto questo a me prossimo: DIO!

Antonio, un tuo prossimo

Cosa c’è di positivo nella morte?

Per una persona che non ha fede non c’è proprio nulla di positivo perchè la morte porta via tutto. Ma non è così, mi dispiace per coloro che non credono, io sono sicuro che dietro la cruda parola morte, c’è tutto di positivo. La prima cosa positiva e anche la più bella, è quella di essere porta per accedere alla vita, quella vera che dura per l’eternità. La morte, diventa liberazione per i tanti errori e accanimenti che ci rendono schiavi, è la nostra vera rinascita come figli di Dio, se avremo riscattato l’eredità ricevuta dalla prima coppia creata. La nostra morte è strettamente legata a quell’evento, perchè non si fidarono del Creatore. Oggi chi riceve il battesimo, è vero che cancella quella disubbidienza, ma singolarmente ognuno deve guadagnarsi il proprio paradiso o il proprio inferno. Il lato positivo della morte è quello di renderci umani, non oso pensare se fossimo stati immortali, saremmo tutti somiglianti a lucifero, già ci siamo vicini comunque. La propria morte è vita per chi ci succederà, non è un vuoto che lasciamo nelle vite di chi resta ancora in questo mondo, ma al contrario diventiamo arricchimento per quanti hanno incrociato la nostra strada. Chi non ha paura di morire? Non siamo egoisti, questo è un mondo di transazione, non è questo ad appartenerci, abbiamo una

testimonianza certa, scritta da chi ha visto e toccato, Cristo fatto carne per darci l’esempio della nostra fragilità, ma grazie alla morte siamo chiamati alla resurrezione, proprio come Lui. Se con lo sguardo della fede riusciamo ad oltrepassare la paura di morire, vedremo la nuova condizione che ci aspetta già da subito. Perchè affermo questo? Perchè ho il ‘’PRIVILEGIO’’ di stare a metà fra queste due realtà, mi volto e vedo la vita, guardo avanti e vedo vita ancor più bella, ma non posso reciderla per accorciarla e fare il salto, non ne ho il diritto. Per adesso ho solo il gravoso dovere di continuare a vivere per testimoniare agli altri cosa significa fidarsi di Gesù, mettendo tutto nelle Sue mani. La morte è l’ultima grande opportunità, non bruciamola.

Quando il male diventa opportunità!

Il male esiste per davvero e lo si trova dappertutto, non dobbiamo cercarlo come il bene, il male si insidia nella nostra vita sin dalla nascita. Ma, nonostante ci faccia soffrire, è utile se sappiamo gestirlo a nostro favore. Come dicevo, basta voltare l’angolo e ci troviamo il male di fronte, una critica, un giudizio negativo, l’offesa di una persona amica fa male quando arriva alle nostre orecchie. Siamo intelligenti, restiamo calmi controlliamo l’istinto di reagire in modo negativo, riflettiamo sulla sua fragilità pari alla nostra, ci renderemo conto che può diventare motivazione per stimolare la propria capacità di recuperare, prima un nostro eventuale errore e poi la fiducia dell’amico. Arriva una malattia, come un lampo a ciel sereno nella nostra vita? Restiamo con i piedi a terra, pensiamo alla nostra piccolezza e consideriamo questo evento come banco di prova per affinare la nostra forza d’animo e 15


trasmettiamola agli altri. La separazione da una persona cara ci fa stare malissimo, ma dobbiamo avere il coraggio di riorganizzarci in una nuova vita, in modo da far continuare a vivere la persona a noi cara, attraverso le nostre azioni, le nostre speranze, portando avanti il buono che ci ha trasmesso. Anche quando resteremo soli, quando saremo evitati da tutti, pensiamo di non esserlo del tutto, pensiamo a questo malessere che ci dilania, è uno stimolo per la nostra fede, messa continuamente sotto scacco, ma siamo tenaci fino all’ultimo, perché sappiamo di vincerla la nostra partita, con la grande forza dell’Amore che risiede dentro di noi, grazie allo Spirito Santo.

Vivere la Fede...

La fede, proclamata serve a ben poco, la fede deve essere VISSUTA! Se riconosciamo i principii scritti nel Vangelo come guida per la nostra esistenza, dobbiamo farli nostri in maniera attiva, vivendo quegli esempi da protagonisti e non da spettatori. È vero che ognuno vive una situazione esistenziale unica e diversa da qualsiasi altra persona, ma tutti, proprio tutti possiamo, anzi dobbiamo tirar fuori la nostra fede e confrontarla con la società per una continua crescita. Limitarci a leggere il contenuto dell’intera Bibbia e ricordarla a memoria, oppure pellegrinare ogni santuario, casomai frequentare assiduamente la propria parrocchia non tralasciando neanche una messa, questo non è vivere la fede, questo significa cercare quella fede che ancora manca nel nostro cuore, siamo ancora lontani. La fede si vive nel quotidiano, in mezzo alle strade, nelle periferie più oscure, nelle parti più scomode dove nessuno le frequenta perché orribili solo a pensarle, come le carceri, gli ospizi, gli ospedali, gli orfanotrofi, 16

nelle comunità di recupero, questi sono i veri campi di battaglia. Chi desidera vivere la vera pienezza della propria fede, visiti queste persone, toccherà con mano l’amore del Cristo sofferente. Vi siete chiesti mai perché, se vogliamo trovare Gesù, dobbiamo cercarlo in chi soffre e non in chi gioisce? Bhè, perché Egli è venuto in mezzo a noi per condividere ciò che ci fa soffrire e darci il proprio esempio di come fronteggiare queste condizioni che appartengono all’umanità, le gioie, quei pochi scorci che nell’arco della vita ci vengono concessi, molte volte sono ingannevoli perché non appartenenti allo spirito, ma alla carne. Vivere la propria fede nell’agiatezza è quasi impossibile e se pensiamo di farlo senza sporcarci, resterà solo una bella illusione! È difficile per me, ammettere che solo oggi sono riuscito a capire e a vivere pienamente la mia fede, peccato che non posso recuperare il tempo passato, ma quel che mi resta, voglio sfruttarlo al massimo delle mie possibilità. Sono così felice di poter vivere la mia fede tra realtà e sogno, sento la carezza di Gesù attraverso le mani di mia moglie, al punto che la malattia è un piccolo dettaglio da considerare per ultimo, solo chi vive la mia condizione, può capire ciò che ho appena detto, voi sani potete sfiorarlo con l’immaginazione. Vi invito a vivere la vostra fede secondo il buon senso Evangelico, fidandovi di quelle parole senza tempo.

Guardami!!!

Tu che sei sano, guardami e non voltarti, io non mi vergogno del mio orrore! Guardami e pensa a quanto sei fortunato, la salute che hai non è scontata! Voglio che mi guardi, perché devi ringraziare il Signore per il resto dei tuoi giorni! Guardami, perché ti invito a riflettere quanto siamo fragili e vulnerabili in questa carne!


Non aver paura, osserva le mie infermità e ricordami, prima di fare una male azione! Guardami, perché tu possa apprezzare la tua vita, oggi, il domani non ci appartiene! Sii sereno nel guardarmi, la mia sofferenza diventa un dono, che offro anche per te! Guardami e nutriti della mia forza, non è per mio merito, ma è per fede in Dio! Ascolta, questa esile voce, che testimonia una grande parola!Guardami, il mio nome

è Antonio, sono un tuo Fratello!

Servire il Signore...

Limitarsi ad avere fede per sé stessi, restando sterili nel moltiplicarla, è relativamente semplice, ma si complica di parecchio se vogliamo diventare servitori per amore di Gesù. I rischi sono molteplici, ci si espone a diversi martirii del maligno, che in tutti i modi rende questo percorso estremamente insidioso, ma non impossibile se si ha fede sufficiente. La cosa principale per non cadere in una delle tante trappole, è quella di non confondere il nostro testimoniare con la Santità unica di Cristo, nel senso di non fare nostro nessun merito, perché tutto quello che riusciremo a trasmettere e convertire, è solo per Sua Grazia. Non leghiamoci con chi avremo contatti, non aspettiamoci né riconoscimenti, né fedeltà, seminiamo senza preoccuparci del risultato, se il terreno è pronto, fertile, presto farà vedere i propri frutti, altrimenti resterà improduttivo fino alla prossima pioggia. Non preoccupiamoci, se resteremo soli e delusi, questo accadrà di sicuro! La nostra consolazione arriva dal Signore, non cerchiamola nelle persone fragili come noi, loro possono offrirci soltanto paura e sfiducia. Servire il Signore, significa essere sottoposti a giudizio, il primo a criticarti, sarà proprio chi ti dirà bravo e ti abbraccerà, ma tu non scomporti, confida

fiducioso in colui per cui ti stai spendendo, perché sai bene che il suo compenso non è fatto di materia, ma di un elemento nobilissimo: lo Spirito! Quanto più darai nel nome di Gesù, tanto più sarai fortificato in Spirito Santo e più diventerai refrattario alle angosciose paure di questo mondo. Peccato, perché nessuno riuscirà mai a sapere la gioia intima che si prova a servire il Signore, se non ci si impegna a farlo. Tu che hai ascoltato, esci dal tuo torpore e sperimenta la bellezza di moltiplicare la tua fede negli altri, avrai servito il Signore, semplicemente per Amore!

Il Tesoro più Grande, a portata di Mano

Cosa desideriamo tutti? Dal più pezzente al più ricco, c’è una cosa desiderata, la quale è tanto preziosa, per quanto non costa nulla! Questo tesoro così ambito, è di poter vivere per l’eternità! Ci pensate quanto sia bella quest‘opportunità? È la cosa più importante che ha fatto per l’umanità il nostro Creatore. Non ha messo una taglia, una misura per poter accedere a tanta Grazia, l’unico prezzo da pagare è quello di AMARE. Eppure questo diventa molto difficile, se ci facciamo trascinare dalle frenesie di questa breve vita transitoria, se riusciamo a educare il nostro animo, trasformando in realtà concrete ciò che ci è stato rivelato dal Vangelo, non ce la possiamo fare. Casomai, per ironia della sorte, anzi, con molta probabilità, chi possiede il mondo sfruttandolo indegnamente, perirà con esso! Non sto affermando che il potente non può farcela, ma la marcia in più del debole è quella di non avere l’ambizione di diventar lo. Per il resto, l’uno è uguale all’altro dinnanzi al Signore, per Lui siamo tutti candidati ad accedere al tesoro dei tesori: il Paradiso! Affrettiamoci, è Gratis! 17


L’egoismo ci rende Sterili!

Essere degli egoisti, è come possedere tutto e niente, perché non riusciremo mai a toccare l’apice della felicità! L’egoismo, è uno schiavismo a tutti gli effetti del proprio modo di vivere, è la prigione dell’anima che non riesce a svolgere il nobile compito per cui è stata creata, cioè CONDIVIDERE. La conseguenza più grave di questo modo di gestire la propria esistenza, è quella in cui si rifiuta di donare nuova vita, in questi casi, nemmeno la propria avrà mai un senso. Il vero senso della vita, è DONARE, non riesco ad immaginare come si può gioire da soli, diventiamo gli illusori di noi stessi. Non sembra, ma l’egoismo porta diverse conseguenze negative, invidia, gelosia, possessione, ecc., spesse volte lo si eredita, con esempi familiari oppure è conseguenza di delusioni o mancanza di personalità. L’egoista è una persona arida, ama se stesso, valuta tutto e tutti, considerando il prossimo come risorsa per soddisfare le proprie esigenze, rischiando inevitabilmente di restare nella ricchezza della propria solitudine. Stiamo attenti nel puntare il dito perché in fondo lo siamo un pò tutti, molte volte pensiamo in modo egoista, anche quando ci rivolgiamo a Dio, chiedendo pretese su misura e guai se non verranno ascoltate, diventa nostro nemico, oltre ad essere degli egoisti siamo tanti ignoranti, incapaci di penetrare il significato della fede, beato chi ci riesce. Se avessimo un Dio egoista, non avrebbe mandato Suo figlio in mezzo a noi, per renderci partecipi a conoscere la gioia senza fine.

La Parrocchia che Vorrei

Vorrei una parrocchia fatta di persone desiderose veramente di vivere il significato del Vangelo, evitando ridicole competizioni per monopolizzare il parroco 18

o la casa del Signore. Noi fedeli, dobbiamo attingere dal Sacerdote le sue omelie, meditandole con lui e diventando appendici attive per portare speranza e conforto a chi versa realtà difficili. In questo modo, con la nostra unione, porteremo in quella casa, in quella vita, la parrocchia che non riesce a vivere. La parrocchia dei miei sogni, non ha leader al di fuori di Dio, siamo tutti uguali e consapevoli delle proprie fragilità, solo in questo caso, potremo raggiungere la giusta umiltà, per rispettarci reciprocamente. Trasformerei la mia parrocchia, in un perenne oratorio, dove una volta a settimana, in un locale adiacente, farei incontrare i giovani con persone anziane, in modo da trasmettere le tradizioni a seconda del periodo, insegnare loro come fare il pane, la pasta, i salumi, i formaggi, i diversi dolci, le conserve, per poi consumarle con le rispettive famiglie e persone emarginate. Questo per me è un bellissimo modo per scambiare semplici valori che stanno scomparendo, perché abituati a isolarci sempre più. Vorrei una parrocchia aperta, dove la gente, al posto di criticarsi, sfrutta le proprie debolezze per un confronto costruttivo, aiutando a risolverli i problemi, al posto di riderci sopra, in fondo siamo sulla stessa barca. Una parrocchia unita, che assicuri solidarietà reciproca, perché le istituzioni nel momento del bisogno ci lasciano da soli, hanno altro a cui pensare! Mi sento fortunato, tante parrocchie di diverse comunità mi sono state vicine nel momento del bisogno, quella a cui appartengo con i meravigliosi parroci che la guidano, Don Carmine e Don Michele, mi hanno tenuto per mano sin dall’inizio del mio calvario, GRAZIE! La parrocchia è un ambiente sempre molto difficile perché si mette in pratica l’amore gratuito e questo non a tutti va giù.


‘’Il divisore‘’ opera affinché il bene venga offuscato, non facciamoci sedurre, seguiamo la rotta del Vangelo, troveremo Gesù!

Un Cammino senza Fine

Chi in un modo, chi in un altro, tutti abbiamo incrociato il Signore Gesù. Da allora, da quel momento, la nostra anima ha intrapreso un cammino che avrà il suo termine dinanzi a Dio. Come faccio ad affermare questo? Perché quando ci accorgeremo del frutto che produce l’amore, inevitabilmente farà il proprio ingresso il male e si aprirà una battaglia interna ed esterna estenuante che ci accompagnerà fino all’ultimo respiro, è inutile barricarsi dentro se stessi, non possiamo sottrarci. Ci sforzeremo di cercare sempre il bene, perché una persona normale odia il male, penso! E, quando pensiamo di averlo finalmente trovato, ci sfugge di mano, perché non è destinato a durare nel tempo, non in questa vita. Gesù, vuole che lo cerchiamo continuamente, in ogni storia, in qualunque situazione, anche nelle più drammatiche, Egli è presente mettendoci alla prova, la fiducia è un valore importante, che va guadagnato! Perciò, non limitiamoci nel vantarci di averlo conosciuto e quindi siamo a posto, più lo conosciamo e più dobbiamo aver voglia di rincontrarlo ovunque, perché ovunque c’è odio e sofferenza, quello è il posto giusto per sperimentare l’amore che ci avvicina a Gesù, provando la fiducia riposta nel sacrificio fatto per noi. Il Paradiso, non è come si pensa, gratuito, il Paradiso va guadagnato, camminando, cercando e amando senza la parola Fine!

La Sofferenza, Cos‘è e Perchè?

Ascoltando la parola Sofferenza, la mente la paragona subito a una condizione fisica precaria, perché visibile! Senza sapere che esistono sofferenze invisibili, molto più devastanti! Ma, cos’è la sofferenza? È una condizione disagevole, atta a demolire il corpo e l’animo, condizione terrena logoratrice, pretesto per dare motivo alla morte temporale! Questa è la mia modesta interpretazione della sofferenza, ma sono invitato a rispondere, perchè? Questa risposta, si può dare soltanto se si ha fede, altrimenti è impossibile darla. Penso che non sia voluta dal Signore, ma permessa da Lui che si è sottoposto a condividerla per annientare la morte stessa. Gesù, ha vissuto proprio come noi i due tipi di sofferenze, nel corpo, attraverso la flagellazione e la crocifissione e nell’animo. Quando pregò nel Getsemani angosciato e, sulla croce agonizzante, invocò il padre perché lo avesse abbandonato! Questo è il più profondo esempio di come fronteggiare qualsiasi tipo di sofferenza. Nonostante le molteplici sofferenze, ebbe la fiducia grandiosa di riporre la propria anima nelle mani di Dio padre, prima che spirasse. Cosa voleva dirci? Che, accettando con ubbidienza fiduciosa, le sofferenze che ci attraversano, al tramonto della nostra esistenza, troveremo quel padre (che prese tra le braccia il figlio) che cullerà anche noi per l’eternità della redenzione. Sono convinto, che tutto il creato soffre allo stesso modo, e allo stesso modo esulterà nel Regno dei Cieli!

Antonio, un uomo in viaggio!

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Quando la Fede va Oltre

Non avrei mai immaginato, che nella condizione in cui verso, sarei stato così ottimista. È proprio vero, quando Gesù entra nella tua vita non c’è problema che possa ostacolarti. Le mie innumerevoli limitazioni, riesco ad apprezzarle anziché odiarle. Ho risolto la fatica di masticare per nutrirmi, avendo un sondino dritto nello stomaco. Ho dei polmoni che non hanno la preoccupazione di gonfiarsi da soli, perché c’è un macchinario a lavorare per loro. È vero che attraverso il naso non sento i profumi, ma ne guadagno con i cattivi odori. Sono completamente paralizzato e chi si preoccupa! Tanto vado ovunque lo stesso, gioendo al massimo, di quel momento. Non posso più parlare, molto meglio, sai quante parole inutili evito di pronunciare! Ho avuto il coraggio di accettare, avendo fiducia cieca nel Signore, è vero, per ora non mi ha miracolato, come una persona normale si aspetta, ma vi posso garantire che ha fatto di più, Egli mi accudisce attraverso le mani di mia moglie, dei miei figli e spesso manda degli angeli sotto forma di amici. Questa malattia devo benedirla, perché grazie ad essa ho conosciuto la mia Fede, quanto posso spingermi oltre ogni limite e sono sicuro di non averne mai abbastanza del Suo infinito amore misericordioso. Peggiore di questa malattia c’è la morte, mi dispiace separarmi dagli affetti, ma scavalcando la naturalezza della paura, sono sereno perché già vivo cosa ci aspetta. So di apparire eccentrico, ma devo testimoniare, condividendo con tutti voi, la grazia che mi ha travolto, il resto non m‘ importa, un giorno scoprirete di persona cosa sto affermando oggi. Fidatevi, non date peso a tutto ciò che è negativo, vi spingerete, OLTRE!

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Il Coraggio di Vivere! Non di Sopravvivere

Non decidiamo noi di nascere, tantomeno di morire, ma per vivere ci vuole un bel coraggio! Quando fila tutto liscio, la vita ci appare facile e spensierata, al limite per sfuggire alle scomode responsabilità, ci rifugiamo nel torpore dell’ignorare tutto ciò che appare negativo per noi. Fino al giorno in cui la vita fa sul serio, allora come ti comporti? Avrai il coraggio di fronteggiarla, quella vita che fino a ieri ti sorrideva, mentre oggi ti volta le spalle? Le prove, quelle dure, possono colpirci ovunque e in ogni forma, in questi casi, siamo abituati a rinchiuderci dentro per sopravvivere, non riuscendo a fronteggiare la nuova e dolorosa condizione creatasi. Facciamo un profondo respiro per avere il coraggio di riprenderci quella fiducia, temporaneamente perduta, e ricominciare a VIVERE, non limitarci al SOPRAVVIVERE, aspettando inermi che la morte venga a prenderci. La vita, non termina al primo problema serio, la vita terrena, finisce quando il tempo a nostra disposizione scade e fino a quella scadenza, siamo invitati a viverla in tutta la sua pienezza, rinnovandola nella sua nuova condizione e quando parlo di condizione, mi riferisco soprattutto a quelle più disperate, dove il buio ha preso il sopravvento sulle nostre fiducie. Cedendo, cederemo tutto il nostro essere al nemico del nostro Creatore, se affermate di non credere, bhè accomodatevi, l’inferno vi aspetta! Da cristiano, mi propongo e propongo a chi ascolta questo coraggioso atto di speranza, di far penetrare lo sguardo al di là del buio, per scorgere la luce riservata a chi ha avuto quel coraggio di VIVERE!


L’erba del Vicino è sempre più Verde!

Fino a che punto credete in questa vecchia e famosa metafora? Io non ci credo per niente! Siamo tutti attratti e inizialmente un po’ invidiosi del destino altrui, ma non potremo mai sapere fino in fondo se chi ci affascina, è realmente così felice e fortunato come appare ai nostri miopi occhi. Non vi siete mai chiesti il perché di tale ‘’verde’’? Molte persone concimano il proprio prato con dei fertilizzanti scorretti, come corruzioni, persecuzioni, inganni, prostituzioni, tradimenti di ogni tipo, ricatti, ecc., questo per voi, è verde? Per me, dietro quel colore di apparente rigoglio, si cela un cupo nero cadaverico. Il ‘’verde’’, quello vero, rigoglioso agli occhi di Dio, si presenta sbiadito ai nostri occhi, perché alimentato da speranze e valori sempre più rarefatti, considerati fuori moda. Esistono poi, dei prati rinverditi inspiegabilmente, come la gioia di procreare, riuscire a trovare l’anima gemella, invecchiare serenamente e vedere il prosieguo della propria generazione, ecc… Non disperarti, cammina fiducioso sul prato che ti è stato affidato, se il Signore ha voluto che lo rappresenti nella condizione diversa sopra citata, sii felice ugualmente, riceverai la stessa ricompensa nel giardino Celeste!

Dipendenze, ma da Cosa e da Chi?

La vita tutta è una continua dipendenza, bisogna capire da cosa e da chi. Le maggiori dipendenze, sono legate al denaro, causa degli smarrimenti delle ragioni umane. Per colpa dei soldi, si perde il senso primario della vita, non si tiene più conto del rispetto per gli altri, si calpesta ogni forma di dignità, le persone diventano oggetti, una volta sfruttate vengono accantonate o cestinate, è incredibile

l’azione negativa per chi dipende totalmente dal denaro. È un vero peccato vedere gente di ogni età, alla totale dipendenza della nuova forma di vanità, mi riferisco a Facebook e telefonini. Potrei scrivere all’infinito su queste tristi dipendenze, ho dato un accenno per invitare chi legge alla riflessione, pur sapendo di essere considerato arretrato e antico. Ma sono fiducioso per coloro che cercano quella dipendenza gratuita, fatta di un elemento così prezioso che è impossibile possedere pagando, parlo dell’amore! Molti, troppi, professano di appartenere a questa nobile dipendenza, ma è pura teoria, la realtà è lontana anni luce! Essere amore dipendente, non è così facile, comporta sacrifici e rinunce che fa soffrire più del vile denaro, ma ripaga più di qualsiasi tesoro. Una sola dipendenza, non ci rende schiavi, ma ci fa attraversare l’esistenza, insegnandoci a dare le giuste misure sia ai sentimenti sia alle cose che ci circondano. Questa dolce dipendenza, porta il nome FEDE!

Il Tempo Scade!

Il tempo scade, giovane mio, non lasciare la lavagna della tua esistenza vuota, senza che venga scritta dal tuo celato talento, dalla tua allegria, dalla tua voglia di vivere. Non restare all’ombra della società, tira fuori le tue innumerevoli capacità, le tue fresche idee, imponiti, hai le stesse opportunità di chiunque altro, non sei secondo a nessuno, lo sei soltanto a Dio! Pensa che sei unico e irripetibile, la tua diversità dagli altri è custodita nella tua anima, nella tua mente, nel tuo cuore, fin dalla nascita. Sei un prezioso tassello che deve collocarsi nella vita di chi si interseca nel tuo cammino, in maniera da lasciare la traccia del tuo essere! 21


Abbi fiducia in te stesso, prima di essere figlio dei tuoi genitori, lo sei del Signore che ha voluto che tu esistessi, anche il mondo che ti circonda non è di nessuno, ci è stato dato in prestito per il solo vivere e custodirlo per le prossime generazioni, chi si vanta di possederlo è un gran sciocco che ha tanto da imparare ancora. Non annoiarti a queste parole gratuite, non è la solita sviolinata, il padrone della tua vita terrena sei solo tu. Considera le mie parole come un’eredità donate da uno sconosciuto che è stato prima di te un figlio, un genitore, un peccatore. Oggi il mio tempo sta per scadere e ne sono cosciente e già ho ricevuto il privilegio di conoscere contemporaneamente, l’inferno nel mio corpo, ma il paradiso nell’animo. Ecco perché ti ho parlato con franchezza, voglio che vai direttamente oltre gli errori che commettono proprio tutti, ma non tutti conoscono la propria scadenza, me compreso. Ultima cosa, non illuderti di quanto apparirai bello agli occhi della gente, preoccupati della tua bellezza agli occhi di Dio. Ricorda, non lascerai la tua impronta per la ricchezza che accumulerai, ma per quella che lascerai in eredità a questo Mondo!

Cos’è l’Armonia?

L’armonia è l’origine della bellezza! Tutto il creato è armoniosamente perfetto e noi umani siamo invitati a preservarlo senza alcun compromesso, perché donatoci per la nostra crescita intellettuale, spirituale e corporale. È il perfetto rapportarsi con gli altri, sperimentando quell’armonia amata dal Signore creatore. Le stagioni, il mare, le montagne, la luna, il sole, la natura tutta, in se sono semplicemente elementi belli ma anonimi, mentre, uniti fra di loro, formano armonia per la vita. Soprattutto noi, 22

somiglianti a Dio come immagine, possiamo realizzarci nell’armonia più completa. Ditemi, cosa c’è di più bello di una famiglia che vive all’ombra del reciproco collaborare? Oppure di una coppia di innamorati che hanno il senso del pudore e fedeltà l’uno per l’altro? Degli amici che si rispettano, senza quell’attaccamento maniacale, come se fossero padroni esclusivi della loro stessa amicizia? Personalmente, penso che l’armonia è unione, ma questa unione viene messa continuamente a repentaglio da chi invece adora lo scompiglio, colui indegno della meravigliosa parola ARMONIA, per questo venne scacciato dal paradiso e da allora nacque l’inferno, luogo atto ad accogliere chi porta scompiglio, nella propria esistenza e in quella altrui. L’armonia, ha delle regole, un’educazione, cosa accade se in un coro, un componente urla al posto di cantare? Oppure in mezzo ad un’orchestra, un elemento è scordato? Non c’è armonia! E questo accade nei rapporti con gli altri, le famiglie si sfasciano perché ognuno fa come gli pare, i fidanzati si lasciano perché hanno bruciato già ogni tappa e cercano altro che mai troveranno, gli amici da un giorno all’altro si allontanano per l’ingresso di terzi. Anche la preghiera, il presentare al Signore una richiesta di grazia o fatta per lodarlo perché felici della propria condizione, espressa in comunione con chi divide il tuo esistere, è molto più armoniosa. Se non riusciamo a trovare la giusta armonia per dare un’educazione al personale modo di presentarci al mondo, sfogliamo il Vangelo, troveremo tutto ciò che occorre per diventare ARMONIOSI!


Toccare le Sofferenze! Educare l’Animo!

A chi non fa paura la sofferenza, soprattutto quella fisica. La disabilità, la malattia, la vecchiaia, la demenza, ecc., sono condizioni che prima o poi tutti conosceremo, non voglio demoralizzare qualcuno! Tutte le sofferenze altrui, siano opportunità per chi sta bene! Giustamente state pensando: ”perché devo sporcarmi con la sofferenza di un altro, quando godo di buona salute? Quando arriverà il mio turno ci penserò.” Discorso logico! Bravo, chi ha il problema se lo tenga! Ma non è come sembra amici miei, vi invito a riflettere su quanto può essere prezioso toccare la sofferenza altrui per la vostra vita, per il vostro animo. Mi rivolgo specialmente ai giovani, divenuti maturi abbastanza da desiderare veramente un’esistenza all’insegna della felicità, quella vera, quella feconda e costruttiva. Valorizzate un minimo del vostro tempo, dedicandovi a chi è meno fortunato di voi, sicuramente conoscete un sofferente a chilometro zero, andate da lui, portate il vostro conforto con una parola di speranza, non temete di non essere graditi o di dare fastidio, quando vi concederete dal bisognoso, egli benedirà il vostro gesto. Ma chi sarà più ricco, quello sarai tu, perché capirai il significato della tua fortuna. Devi vivere la vita in tutta la sua pienezza, sognando, sbagliando, costruendo il tuo futuro in base ai tuoi limiti, gioire e divertirsi, ma non rinunciate a disciplinare l’animo, in modo che possiate fronteggiare serenamente le insidie inattese. Non è poi così difficile accostarsi a una persona in difficoltà, basta farlo una sola volta, motivando la causa del perché, potreste prestare le gambe a chi non riesce a camminare, gli occhi ai ciechi, la lingua ai muti, o semplicemente un briciolo di speranza a chi l‘ha persa.

Ma c’è un altro lato non meno importante, di un vostro intervento nel mondo del sofferente, la vostra presenza aiuterà le persone che giorno dopo giorno condividono la loro limitazione. Quando stavo bene, ho avuto modo di toccare la sofferenza di alcune persone in maniera occasionale, mi accorgevo di farli felici con un nulla, bastava la mia compagnia, un mio consiglio o un passaggio con la macchina da qualche parte. Mi sentivo pieno, ma non capivo fino in fondo il perché. Oggi, sono qui per farvi comprendere ciò che vivevo e non capivo, oggi sono diventato partecipe della sofferenza ed è riemersa quell’educazione d’animo che mi dà la forza di fronteggiarla, al di là del mio credo e della mia personale Fede! Mi rivolgo ai sofferenti: ”aprite le porte a chi vi cerca”, e ai sani: ”toccate il dolore, senza alcun timore, è tutta educazione per la vostra anima, che riemergerà quando meno l’aspettiate”. La sofferenza, quella interiore, non l’ho menzionata, perché è quella più diffusa ma difficile da individuare e condividere, troppo intima, ma questa è un’altra storia.

Quante Maschere!

Troppe maschere, troppi volti usiamo, per camuffare agli occhi della gente i nostri errori, le nostre debolezze. Vorremmo sempre apparire perfetti, il giudizio altrui ci fa male e quindi ci comportiamo per quelli che in realtà non siamo. Potremo star bene per quel momento e per altri ancora, ma in questo modo non andremo da nessuna parte, ingannando prima ancora degli altri, noi stessi, la nostra dignità. Mascherarsi, ci fa stare veramente malissimo, è una vittoria, un traguardo illusivo e noi lo sappiamo molto bene, ma continuiamo imperterriti. Perché? Non c’è un perché che possa giustificarci, si va avanti a oltranza 23


senza renderci conto che il tempo passa inesorabile e fa invecchiare anche la più curata delle maschere. Francamente, troppe volte mi sono nascosto dietro belle maschere, con le quali ho gioito in modo amaro. Finalmente il Signore mi ha ridato la possibilità di indossare la mia maschera originaria, pulita, trasparente, genuina e prego ogni istante di poterla tenere integra fino alla fine dei miei giorni. Un consiglio fraterno: ”lasciate che vi apprezzino e vi amino per come realmente siete, perché a furia di cambiare maschere, sarete irriconoscibili anche agli occhi di Dio”.

AVRAI!!!

Tutto avrai, se resterai fedele alle dieci regole! Avrai un Dio, come Padre! Avrai una Mamma, Regina dell’Universo! Avrai un Fratello, che ha dato la Vita per te! Avrai un’Anima inestinguibile, lo Spirito Santo! Avrai degli Amici fedeli, miriadi di Angeli! Avrai da Saziarti a volontà, per ogni cosa giusta desiderata, ma mai concessa perché messo dalla vita, in un angolo buio della società! Avrai solo abbondanza, qualunque carestia sarà bandita dalla tua vista, non conoscerai ignoranza perché la sapienza dimorerà in maniera permanente nel tuo essere! Avrai una casa chiamata Paradiso e un giardino di gemme stupende chiamate stelle, ammirate sporadicamente dalla piccola terra! Avrai come cibo il contemplare del Creatore e non ti preoccuperai di cosa indosserai, perché sarai ricoperto di Amore! Tutto questo avrai, solo per aver desiderato giustizia, già in questa breve vita!

Le mie Felicità!

Sono sempre cauto a parlare di felicità, come ho affermato in altre occasioni, la 24

felicità è una lama a doppio taglio, perché ciò che oggi ci rende felici, sicuramente domani ci farà soffrire! Le mie felicità non le confonderei con le grazie donateci dal Signore, perché poste dinanzi a noi come tesori da custodire, come il mio matrimonio con Michela, i nostri figli Vincenzo e Rosaria, tanti cari amici. Ripeto, sono tutte felicità regalate da Dio, ma quali sono le felicità create per nostra volontà? Tante, se vogliamo! Se rispetto mia moglie, dandogli amore e comprensione, restando fedele ad essa, costantemente, perché innamorato veramente, questa è felicità creata da me! Se educo i miei figli secondo coscienza cristiana, trasmettendo valori genuini, insegnando loro con esempi quotidiani come pregare, come si trova il coraggio di perdonare, ecc., queste sono felicità volute da me! Trattare un’amicizia con sincerità, aiutandosi a vicenda senza invidie, evitando le critiche, gli sgambetti, anche queste sono felicità volute da me! Volete sapere ora se sono felice? Bhè, sinceramente sono più felice che mai, perché sto raccogliendo con abbondanza tutto l’amore seminato negli anni precedenti, in mia moglie, nei miei figli, nei miei amici! Ho saputo apprezzare i doni concessi dal mio Signore, facendoli fruttare come meglio potevo, per produrre FELICITÀ!

Chi è il Diavolo e in che Modo Agisce?

Sappiamo tutti che era l’arcangelo più bello del paradiso, divenuto in seguito per sua personale iniziativa, promotore ribelle di altri angeli perché invidioso della sapienza infinita di Dio Padre. Questo accadde prima della creazione, venne espulso dall’arcangelo Michele e da allora vaga nel tempo allo scopo di rapire quante più


anime nate e destinate alla santità del paradiso, la sua persecuzione avrà come scadenza la fine di tutti i tempi. Anche Gesù, quando venne per abolire la morte, fu tentato da Lucifero, quindi nessuno sarà immune dall’essere sedotto. Il diavolo, conosce perfettamente le nostre debolezze, ma non può conoscere quanto siamo fedeli al Signore Creatore. Fin dalla presa di coscienza del bene e del male, braccherà in tutti i modi il nostro agire, il nostro animo, fino all’ultimo respiro, usando la sua raffinata astuzia e il suo devastante potere. Sa bene che il denaro ci fa perdere la testa, come il sesso spudorato, la sete di potere, l’illusione di possedere il mondo e ci riesce trasmettendo queste incitazioni attraverso la stampa, la televisione e tutte le moderne tecnologie. Non pensate alle chiese come luoghi neutrali o un sicuro rifugio perché molte volte è il luogo più conteso, dove cercano riparo le persone bisognose di conversione e perdono. I perseguitati per eccellenza sono i ministri chiamati a consacrare la Santissima ostia e a rimettere i peccati nel nome di Gesù. Anche tutte queste guerre, le malattie copiose che si abbattono selvagge sull’umanità, le discordie nelle famiglie, ci dicono che la fine è alle porte e il diavolo sta sfruttando al massimo il suo potere per demolire la fede della gente, riposta nel Signore Redentore. Al nascere della mia tremenda malattia, ho avuto un incontro verbale col diavolo, il quale, con prepotenza mi voleva sottomettere, sono rimasto sconvolto nel sentire quella terrificante voce, fino alla notte in cui ho sognato Gesù che mi chiedeva di rialzarmi per testimoniarlo attraverso la sofferenza abbattuta sul mio essere mortale. Ho preso la mia decisione di fare ciò che mi

era stato richiesto, riponendomi completamente fra le sue braccia, da allora non ho più paura di nulla perché Cristo ha trasformato quell’azione distruttiva di lucifero, in opportunità evangelizzatrice per salvare anime alla deriva. C’è una cosa che possiamo fare per mettere in crisi il diavolo, è la sola arma per tenerlo a bada: la PREGHIERA. Vi siete chiesti perché quelle poche volte che vorremmo pregare, qualcosa ci scoraggia di farlo, oppure se ci riusciamo non ci concentriamo abbastanza, pensando che sia inutile e insignificante. Non commettiamo questo errore, non priviamoci di conversare con Gesù per lodarlo o per chiedergli il suo aiuto, non facciamoci imbavagliare dalla pigrizia, pensando erratamente di avere tanto tempo per farlo, il diavolo non riposa, sta lì a fare la sentinella con lo scopo di renderci orfani della nostra Fede!

Di cosa sono Innamorato?

Personalmente, sono un eterno innamorato, dal giorno in cui il mio cuore ha sussultato per qualcosa che lo avvicinava all’amore di Dio! Non è possibile che m‘innamori per mia volontà, non è un sentimento controllabile dalla mente, ma appartiene esclusivamente alla sensibilità del mio animo. Sono innamorato di ciò che vedo con i miei occhi, di ciò che ascolto con le mie orecchie, dei profumi che sento con il mio naso, di ciò che assaporo con il mio palato, di ciò che tocco con le mie mani, tutti i miei sensi, sono preposti a farmi innamorare! Con tutti i miei sensi, mi sono innamorato di Michela, poi si è trasformato in amore, producendo nuove vite, Non è fantastico innamorarsi? Sono innamorato dei mie figli e li amo come la loro mamma, sono innamorato del creato, del Vangelo per la giustizia del suo contenuto, degli amici che 25


mi circondano compresi pregi e difetti. Da qualche anno ho scoperto di essere innamorato della mia stessa vita, non ci crederete ma l’avevo sempre considerata come un optional dovuto. È bellissimo innamorarsi di tutto ciò che è sentiero per il paradiso, purtroppo non è sempre così, c’è chi si innamora esageratamente di cose come il denaro, che portano in sentieri rovinosi, dove sarà difficile se non impossibile tornare indietro e ricominciare. Io voglio continuare ad innamorarmi per il resto dei miei giorni, perché conoscendo le positive gioie che provoca, sono sicuro di non averne mai abbastanza!

Quando le Parole non Servono

Le parole sono uno straordinario mezzo per comunicare le proprie emozioni, i propri sentimenti, ma a volte non dicono tutto o addirittura fanno capire il contrario. È un’emozione rara e magica, capire la persona che ti sta di fronte, senza pronunciare alcuna parola. In questi casi comunicano i cuori attraverso lo sguardo, condividendo una profonda condizione d’animo, tante volte il silenzio dice tutto. Ma questo dono, questa sensibilità non appartiene a tutti, solo chi ha vissuto una vita stentata riesce a leggere sui volti, nei cuori. Le parole non servono, quando si è sintonizzati sulla stessa frequenza, quando l’uno ha un rispetto serio dell’altro e si ragiona in maniera costruttiva. Le parole, sono quasi superflue, quando c’è armonia, fra moglie e marito, fra genitore e figlio, tra amici veri, in questi casi ci si conosce così bene, che già sai come la pensa l’altro. Purtroppo molte volte non ci si comprende sufficientemente nemmeno pronunciando tante parole. Sarebbe bello, poter comunicare aprendo meno la bocca per far spazio all’animo. Anche nell’intimità della preghiera, non affanniamoci nel dire miriadi 26

di parole inutili e insignificanti, annoiando pure il Signore, esprimiamo il nostro concetto, in brevi e semplici parole perché Dio, per quanto è splendidamente perfetto nel creare, in egual misura ama le semplici espressioni, composte di poche chiacchiere e molti fatti!

Quanto può Pesare una Croce?

Una Croce ti può schiacciare o può sembrare una piuma, nonostante, esageratamente gravosa! Tutto dipende dalla propria Fede e in parte da coloro che ti danno una mano a portarla! Ognuno di noi ha o avrà la sua personale Croce, sia che questa duri poco o un’intera vita, che sia leggera o pesante, questo non differisce per nulla, l’antidoto è sempre lo stesso: Cristo! Ma, chi stabilisce il suo peso? Nessuno può definirlo, per ognuno ha il proprio peso, ma possiamo confrontarla, questo sì, anzi è utile farlo per capire, che molte volte l’appesantiamo da soli. C’è da fare un’osservazione importante, molte Croci per tante persone, vengono messe sulle spalle dal fato, come una malattia, una schiavitù, nascere malformati, restare paralizzati per un incidente. Mentre tantissimi la Croce se la costruiscono su misura, attratte dalle esche di satana, come il vortice della droga, della corruzione, dell’azzardo. Queste particolari Croci, se non scrollate in tempo, si appesantiscono sempre di più arrivando al punto di schiacciare non solo chi le porta, ma anche coloro che sono accanto. La Croce che porto io, sinceramente volevo evitarla con tutte le mie forze, pensavo fosse esageratamente pesante e non l’avrei sopportata. Oggi mi sono accorto, che le mie paure, erano paure di chi ha poca Fede, oggi la mia pesante Croce, non la porto più io, ma colui che si è fatto carico delle Croci dell’umanità, Gesù! Quella paura


di ieri, perché potessi perdere la vita, oggi si è trasformata in paura di perdere la fiducia in Cristo. Oggi, lo amo così tanto che porto in giro la mia Croce, fiero di mostrarla al mondo, perché ho il privilegio di poter condividere la sua coraggiosa Passione. Sapete cosa ci rivelò una santa? Gli Angeli del Paradiso, due cose ci invidiano, l’Eucaristia e le nostre Croci! P. S. Gesù, non permetterà mai, che venga

danno le priorità al mondo virtuale, al mondo finto, perché vogliono sognare quel mondo che noi adulti professiamo soltanto in teoria, perché abbiamo paura di praticare! Ragazzi, ho ammesso i nostri mille errori, ma vi invito vivamente a riprendervi ciò che è vostro, aiutando anche noi a dare quelle priorità che pretendiamo da voi, ma non le pratichiamo. Riprendetevi la Gioia di Vivere!

attribuita una Croce più pesante di quanto potremo sostenere!

Antonio ai Giovani

I Giovani e le Priorità

Al contrario del corpo, che inizia ad invecchiare dalla sua nascita, l’animo, dalla nascita ringiovanisce giorno dopo giorno, coltivando a proprio modo, sia l’amore per Gesù, sia quello per il prossimo. L’invecchiamento del corpo, possiamo marginarlo fino a un certo punto, con le cure giornaliere, oppure lifting estetici, ma guardiamoci da non far invecchiare lo spirito, elemento primario che ci distingue dagli altri, conosco diverse persone vecchie, nonostante la giovane età e tanti anziani che sprizzano gioventù da tutti i pori! Allora, quando possiamo considerarci vecchi? Quando non riusciamo più a voler bene, quando non riusciamo più ad innamorarci, quando non riusciamo più a sognare, ad emozionarci, quando vediamo la vita solo in bianco e nero, ignorando la bellezza dei colori con le tante sottili sfumature! Diventiamo vecchi, quando non riusciamo a vedere oltre questa vita, abbandonandoci alle paure del tempo, che inesorabile, ci attraversa e sfiduciati, tiriamo i remi in barca. Siamo fiduciosi, la fiducia non invecchia MAI!

I nostri giovani, quali tipi di priorità cercano oggi? L’Amore, nel senso profondo del significato, ha la priorità nel mondo giovanile? Penso che l’amore venga interpretato in modo molto diverso dal suo originario significato, oggi si amano sempre più le cose materiali e se stessi, anziché il prossimo, come i propri genitori, gli altri componenti della famiglia, i parenti, la chiesa, la scuola, ecc. Tutto ciò che è sociale, non trova spazio nelle priorità giovanili. Peccato ragazzi! Sono consapevole che la conseguenza di tutto questo è dovuta anche alla negligenza di noi adulti, mai contenti di nulla e così facendo trasmettiamo solo negatività al mondo intero. Per questo motivo, i nostri giovani tendono ad isolarsi sempre di più, perché hanno i cattivi esempi. In famiglia, un giovane, percepisce quando un genitore pensa a scappare nei bar per ubriacarsi o per giocarsi lo stipendio! Nella scuola, molti professori usufruiscono dello stipendio, senza fare il proprio dovere di insegnante! Nella parrocchia, molti preti che dovrebbero trasmettere fraternità, pensano a fare gruppetti arroccati, come piacciono a loro, escludendo quelli che non contano nulla! I parenti, con le loro eterne invidie mascherate! Ecco perché i giovani

Quando una Persona è Vecchia?

Veniamo al Mondo, per Cosa?

Veniamo al mondo per amare ed essere amati, per dare e ricevere! È una traversata, di breve o di lunga durata, 27


nell’incognita del tempo messo a nostra disposizione. È un intrigo di sentieri, attraverso valli e montagne ricco di biforcazioni, per poter decidere il proprio destino passo dopo passo. Veniamo al mondo per costruire il nostro futuro nel Paradiso, ma tante volte bruciamo le nostre opportunità, divertendoci a devastare la vita degli altri, con le calunnie e con azioni infami, o facendo del male a noi stessi, attraverso vizietti che ci fanno affogare nell’inferno. Veniamo al mondo, per cosa? Per scegliere! Da quando nasciamo, diventa un cammino a senso unico, siamo costretti ad avanzare, non possiamo retrocedere, nel percorso della vita, scegliamo noi cosa mettere nel paniere della coscienza per poi riconsegnarlo alla fine dei nostri giorni. Se siamo in questo mondo, è perché qualcuno ci ha voluti, qualcuno che ci mette alla prova e modella il nostro animo, attraverso questa fragile carne che ci ricopre. Questo qualcuno viene chiamato Maestro e Signore, perché come tale si è comportato verso l’umanità; è Signore per averci creato e per averci fatto partecipi della sua Santità; è Maestro perché si è fatto piccolo, per insegnarci come si diventa grandi.

La Quaresima Secondo Me!

Con il passare degli anni e con il susseguirsi di esperienze positive, ma soprattutto negative, il significato di questi quaranta giorni precedenti alla Pasqua di Gesù, assumono un significato sempre diverso, sempre più intenso. Sono i miei quaranta giorni in cui sono da solo, nel deserto delle mie paure, del mio cercare il Signore, che mi aiuti a fronteggiare le insidie di Satana, che prepotente, tormenta il mio essere mortale. La fede va vissuta per 365 giorni l’anno, ma per me questo periodo ha un’importanza speciale, non a 28

caso coincide con la primavera, anche la natura si rinnova sbocciando a nuova vita! Da ragazzo, stavo attento a non mangiare carne il mercoledì e il venerdì, alcuni anni mi astenevo per tutta la quaresima nel toccare carne, digiunavo anche, tutti bei gesti per onorare Cristo. Oggi la domanda che mi faccio e faccio a voi, a cosa può servire il mio digiunare ed astenermi dalla carne, se la mia vita la trascorro a odiare, giudicare, invidiare, condannare? Ecco a cosa devono servire questi quaranta giorni! Devo ritrovare me stesso, quel cristiano che una volta mi ero proposto di essere, dopo aver conosciuto l’Amore di Gesù, ripropormi di ricominciare a vivere secondo il Vangelo. Prima di osservare i riti tradizionali, devo riconciliarmi col mio nemico o almeno ci devo provare, devo cucirmi la bocca se questa parla troppo e in malo modo, devo tapparmi gli occhi, se questi guardando le virtù degli altri, mi fanno soffrire. Dopo essermi riconciliato con il Signore e con il mio animo, posso digiunare per chi non crede e salvare qualche anima che si sta perdendo. Perché il mio digiuno, la mia preghiera, sia ascoltata con certezza, è necessaria che la mia conversione sia sincera, altrimenti sarà tempo regalato al vuoto. La quaresima per me, significa rimpastarmi con quel sangue innocente, offrendogli la mia meritata croce a riscatto delle offese fatte verso il Santissimo. Nella quaresima che oggi vivo, muoio con il mio Signore per rinascere di nuovo e rinnovarmi nello Spirito, che consacro al suo infinito AMORE!

Chi è Giuseppe?

S. Giuseppe, secondo il mio parere rappresenta l’umanità. Non è un creatore, perché Dio concepisce! Non è un marito, perché la Madonna è sua madre! Non è un padre, perché Gesù suo figlio, è suo padre!


Quindi, chi è? Giuseppe è colui che deve gioire della fecondità di Dio e custodirla gelosamente, per le generazioni che si succederanno, fino al termine del mondo. In ognuno di noi si cela quel Giuseppe invitato a difendere il Creato, il magnifico miracolo della vita. Dobbiamo seguire il suo esempio, come obbedire e fidarsi, come proteggere ed evitare gli scandali, come sacrificarsi e meravigliarsi allo stesso modo. Giuseppe, non è altro che un testimone dell’amore del Creatore di ogni cosa, sia essa materia o spirito, realtà o mistero. Non è un privilegio di tutti, ma solo di chi si fida ciecamente e teme l’Altissimo! Il Vangelo, parla ben poco della figura di Giuseppe, non penso perché sia meno importante di Maria, ma perché gli era stato affidato il compito di mostrare il concetto di famiglia. Non ha accompagnato Gesù fino alla croce come Maria, la sua funzione è stata quella di proteggerli nella prima parte. Comunque entrambi, resteranno figure rappresentative, Gesù non ha bisogno di una mamma, di un padre, ma non può fare a meno di Amarci, donandoci queste persone, UNICHE!

L’Amicizia: quella Vera, Esiste?

Si, Esiste! Ogni nostra condizione, nasce tramite un’amicizia! Il mio matrimonio, è stato possibile grazie all’amicizia creatasi con Michela, e di conseguenza si è formata la famiglia intorno a noi. Ogni cosa che ci riguarda, ha come fondamenta l’amicizia, anche il proprio rapporto con Gesù, dovrebbe essere un rapporto amichevole, se prendiamo le distanze, pensando che è irraggiungibile perché è Dio, non riusciremo mai ad essere naturali ed aprirci, come Lui ci vuole. Io ho tutta questa fiducia nell’amicizia, perché dopo tante delusioni, ho finalmente capito dove si sbaglia! L’errore che facciamo

proprio tutti, è quello di pretendere che l’amico ragioni come vorremmo noi, troppe volte, dimentichiamo che l’amico ha un proprio carattere, un proprio modo di pensare e di agire e dobbiamo accettarli come sono, non per come vorremo che fossero! La causa principale delle rotture di molte amicizie, se non di tutte, sono le troppe invadenze e di conseguenza si affiancano le incomprensioni e per concludere, le scissioni. L’amicizia, quella vera, può esistere ed essere meravigliosa, dipende dalla nostra sensibilità, dal saper ascoltare, tacere e parlare, nella giusta proporzione e nel totale rispetto. Lo so, è difficile, ma questo è il prezzo che costa mantenere un’amicizia VERA! P.S. Naturalmente, ciò che ho appena detto, deve essere condiviso, altrimenti è tutto inutile!

La Chiesa: Casa del Signore e degli Anziani!

Questo testimonia quanto consideriamo Dio! Abbiamo un modo completamente sbagliato di rapportarci con il Signore, il novanta per cento dei ‘’credenti’’, entra in Chiesa ad una certa età, o al limite con l’arrivo di una malattia o di una sofferenza. Se non fosse per quell’obbligo morale, di chi si definisce Cristiano, le Chiese sarebbero desertificate, sia dalla gioventù, sia dai rispettivi genitori, considerata da questi ultimi, una questione di tradizione, vecchia e noiosa! Non facciamo questo gravissimo errore, la Chiesa è e deve essere il luogo dove evolvere il nostro animo, i Sacramenti, con a capo l’eucaristia, non sono da prendere sottogamba. I Sacramenti sono una realtà spirituale, molto seria e per nulla trapassata o monotona. Il Vangelo, con le parabole narrate da Gesù, possiamo ascoltarlo centinaia di volte e ogni volta ricaviamo da esse, significati differenti, 29


modellati su misura alla condizione in cui ci troviamo in quel momento. Questo è il miracolo che dobbiamo cercare nella Chiesa, oggi, adesso! È inutile e ridicolo l’alibi che ci inventiamo da giovani, per giustificarci, criticando il sacerdote che è antipatico e non spiega bene, la Chiesa è scomoda e fredda, l’omelia è troppo lunga, ecc. Ma ci sono altre mille parrocchie, tutte occupate da anziani? Ora capisco l’assenza di tante persone; non ci sono posti! Bando agli scherzi, non possiamo considerare colui che ci ha promesso la vita senza fine, come una riserva da ricordare in EXTREMIS, perché la noia prevale sulla ragione. Questa cosa non è concepibile, neanche da chi ha creato la Pazienza!

Perché, chi Tanto e chi Nulla?

Essere ricchi, è l’ambizione di molti, se non di tutti! Voglio premettere di non avere nulla in contrario verso coloro che navigano nel benessere, anzi li ammiro, se la loro ricchezza è stata ricavata dal proprio talento o dalla personale intelligenza, ma chi ha tanto, non lo considererei tanto fortunato, per due motivi. Il primo è quello di stare attenti perché troppi soldi, facilmente ci trascinano lontanissimi dal vero senso della vita, rischiamo di valutare anche i sentimenti, le amicizie. Rischiamo di ignorare il Signore, pensando di poter fare a meno di Lui! Il secondo motivo riguarda la responsabilità verso il prossimo, chi possiede, ha l’obbligo morale di tendere la mano a chi non ha neanche il pane da mangiare, ha un obbligo materiale, per dividere ciò che possiede, al servizio della società, ma questi gesti li può fare solamente chi ha l’animo desideroso di Dio! Al contrario di chi ha tanto, chi non possiede nulla, ha meno tentazioni riguardante il danaro, la 30

sua condizione è dovuta ad un carattere più remissivo, dal timore di imporsi nel mondo avendo paura di rischiare, di mettersi in gioco, perdersi per via di circostanze irreversibili. Chi non possiede nulla, ha centinaia di motivi per essere tale, ma non può essere un alibi per rinunciare ad un’esistenza all’insegna della dignità umana. Il più ricco di questo mondo, può invidiare un poveraccio per la ricchezza d’animo e casomai la sensibilità, che a lui manca! Per possedere tanto, c’è bisogno di un grande cuore, altrimenti la propria vita sarà un fallimento! Ma sono chiamato a dare una mia risposta concreta, a questa complicata domanda. Bene, la mia conclusione è questa: voglio partire dalla fine del tempo a nostra disposizione ‘’la morte’’, è quello il momento di consegnare le nostre vere ricchezze, composte da elementi preziosi agli occhi di Dio, come Amore, Rispetto, Compassione, Fedeltà, Carità, Fratellanza. Al Signore non interessa, se siamo stati benestanti o pezzenti, belli o brutti, in ottima salute o ammalati cronici, centenari o deceduti giovanissimi, perché ad ognuno gli è stato assegnato un destino, una strada da percorrere. L’uno è servito all’altro, per guadagnarsi quel pezzettino di Paradiso!

Antonio: un pezzente desideroso di arricchirsi di Cristo!

Quanto Costa Seguire Gesù?

Sfogliando il Vangelo, ascoltando un’omelia in Chiesa, restiamo affascinati dalla vita di Gesù e dalle parabole che raccontava alla gente di allora, per far capire con esempi alla mano, come conquistare il regno dei cieli. Ma fare nostre le Beatitudini, come i dieci Comandamenti, non è cosa facile, non così semplice come vorremmo proporci. Sembra lontanissima nel tempo, la vita


terrena del Cristo che si è fatto carne in mezzo all’umanità, ma ancora oggi, dopo 2015 anni, è più attuale che mai. Tempo fa, quelle volte che entravo in Chiesa, mi confessavo, prendevo la Comunione, nella preghiera barattavo pure con il Signore e con i santi. Uscendo ero soddisfatto del mio gesto e delle mie trattative, pensando di aver assolto il dovere da buon Cristiano, ero convito di aver accontentato Io Gesù. Nulla di più sbagliato! La Chiesa non è il traguardo del nostro cammino, ma luogo di partenza, dove attingere la fiducia necessaria per celebrare le nostre azioni, attraverso la quotidianità della personale esistenza, in totale semplicità, umiltà. Il prezzo da pagare, lo sappiamo tutti, non ci spacciamo da ignoranti! Dobbiamo incarnarci in quel Divino personaggio di Gesù, dobbiamo chiedere scusa anche quando pensiamo che abbiamo ragione, tacere quando saremo umiliati, sottomessi quando ci percuoteranno, pazienti quando ci troveremo sotto una pesante croce, fiduciosi quando ci ammazzeranno. È questo il nostro contributo che dobbiamo versare, senza alcun compromesso, se vogliamo riscattare quel Sangue innocente, offerto da Cristo per la nostra salvezza dall’inferno. Oggi se io sto in questa casa e domani in un’altra o in qualsiasi altro luogo, non è per esibizionismo, io ogni volta che mi alzo da quel letto, rischio la vita se qualcosa va storto, ma sono sereno perché Gesù ha voluto che fossi in questa condizione, ed è sempre Lui, che ci crediate o meno, a darmi la forza e il coraggio di testimoniarlo affinché possa dissuadere qualche anima sfiduciata! Ma questo, non mi esclude dal restare un peccatore!

Traditori e Traditi!

Fin dalla creazione dell’uomo e della donna, esiste quest‘infame parola con tutte le sue

conseguenze, anzi direi che è nata con loro, contro la volontà di Dio. Non esiste un tradimento che fa meno male, ci può essere quello che ci ferisce, ma esiste pure quello che ci ammazza letteralmente. La cosa ‘’Bella’’ è quella che nel tradimento, non c’è un vero vincitore, si è entrambi delle vittime di satana. Il tradimento tra familiari, in cui nelle vene, scorre lo stesso sangue, per me è quello più devastante. L’omicidio, è solo una delle tante conseguenze di un tradimento, sicuramente quello più radicale e prepotente, ma la maggior parte dei tradimenti smontano i principii dell’anima, con tutte le sue profonde prospettive verso le migliori intenzioni. È rarissimo che si tradisca in modo involontario o contro la propria volontà, ma comunque accade, perché? Ci sono menti così astute, che dirigono le loro sporche invidie, mettendoci in cattiva luce, solo per il gusto di farlo, questa gente ha il cuore ammalato perché lo fa scappare dietro le perversioni di questo mondo. Tu, io, tutti tradiamo, colui che è stato, è e sarà sempre fedele: Gesù! Come? Rovinandoci attraverso il Peccato! Addirittura Giuda, lo tradì con un bacio, dopo aver mangiato con il Maestro in persona, sono queste le riconoscenze umane, dopo questo esempio, non mi meraviglio di nulla.

Un Invito alla Pace, alla Libertà, alla Giustizia!!!

Tre parole diverse, ma con un significato identico! Tre parole che attraversano la nostra storia, senza appartenere né ad una sola religione, né ad un colore politico. Chiunque crede di avere il potere di possedere una sola di queste parole, sottraendola agli altri, diventa boia e giustiziere della propria esistenza. 31


Ci rendiamo conto che siamo tutti figli della terra? Tutti abbiamo le stesse esigenze fisiologiche! Tutti siamo esposti alle malattie, alle sofferenze, alla morte! Allora perché dobbiamo prevalere sugli altri, privandoli della pace, della libertà, solo perché gli altri amano la giustizia? La giustizia, chi decide che essa, è quella giusta? Tutti conosciamo la giustizia, nonostante nessuno ce l’abbia insegnata, perché nasce con la nostra vita, tutti sappiamo che opprimendo, schiavizzando, torturando e ammazzando un proprio simile, togliamo sia pace, sia libertà. Al di là del credo, la vita serve per donarsi, non per sottrarre! L’uno è responsabile della vita dell’altro! Esercitare un potere, terrorizzando con la forza della prepotenza, può dar piacere soltanto a chi non ha rispetto nemmeno di se stesso, quindi un vigliacco, che ha talmente tanta paura di soffrire, da ripercuoterla sugli altri. Per questo, invito quanti deturpano l’esistenza del prossimo, a riflettere sulle proprie azioni, in modo da non rimanere duro, come il terreno che lo ha concepito! Lasciateci nella nostra Pace Libera, in nome della Giustizia!

Tu, cosa dai? E...cosa ricevi?

Dare è meraviglioso, mi fa sentire bene, soprattutto quando un mio gesto, una mia parola sincera, è utile per far felice il mio prossimo. Ma questo non significa che ricevere non sia piacevole in egual misura. La vita, per essere feconda, è riuscire a scambiarsi ogni genere di cose, dagli affetti alle esperienze, perfino dare fiducia e ricevere pugnalate, ci arricchisce in un certo senso. Non sono mai stato restio nel dare, specialmente in famiglia e verso gli amici, non ho mai rinfacciato a nessuno ciò che 32

ho dato, ma ho fatto altri errori. Uno di questi, di cui mi vergogno davanti al mio Signore e davanti a voi, è quello di aver dato per interessi e questa cosa non si dovrebbe mai fare, specialmente da chi si etichetta Cristiano. Oggi questa mia nuova condizione mi ha tolto quasi tutto, ma grazie ad essa, sono riuscito con l’aiuto di Dio, a sintetizzare ciò che significa dare, senza limiti ne compromessi e senza rimanere in attesa del ricambio. Oggi non riesco a quantificare ciò che riesco a dare, trasmettendo l’amore che ho trovato in Gesù, ma posso testimoniare quello che ricevo da quanti incrocio nel mio sentiero, vi assicuro che è meraviglioso. Partendo dai miei familiari e terminando con la persona conosciuta ieri, io ricevo, non perché sono ammalato, ma per l’importanza che mi danno per quello che realmente sono. Per quanto possiamo, diamo, diamo sempre e senza stancarci, perché se non riceviamo in questa vita, saremo ampiamente ricompensati in quella eterna, nella dimora di Colui che ci ha dato tutto e noi per gratitudine, lo CROCIFIGGIAMO!

Una Garanzia da Restituire

Dio, dà sempre in anticipo qualunque cosa, a testimoniare quanto sia immenso il Suo Amore per noi. La nostra stessa vita, mica l’abbiamo chiesta noi? Eppure ce ne fa dono scommettendo su ogni singola creatura, riponendo la sua fiducia in largo anticipo, con la sola speranza che un giorno, quando verremo richiamati a se, potremo restituirgli quella garanzia precedentemente ricevuta. Dio, non ci concepisce e poi si dimentica di noi, ma ci fornisce di tutto il necessario, partendo dal creato a nostro totale servizio, la famiglia in cui siamo nati, la chiesa che ci unisce, una coscienza per decidere, la libertà di


poterlo fare! Alla fine dei tempi, tutti saremo redenti, proprio tutti, ma la destinazione per ogni singola anima, non sarà la stessa. La collocazione definitiva per la vita eterna, dipenderà esclusivamente dal modo in cui ci siamo fidati del Vangelo e abbiamo cercato di imitare il suo contenuto. Questa è l’unica vera garanzia che il Signore ci chiede: FIDUCIA. Anche quando le nostre certezze, che fino ad ieri avevamo date per scontate, vacillano o stanno per schiacciarci. Se faremo prevalere lo sconforto, l’aridità d’animo nel proprio stile di vita, il nostro dono di venire al mondo, sarà stato Nullo! Ricordiamo: Fiducia, Fiducia e ancora Fiducia!

Il Senso del Digiuno

Perché il Signore, la Chiesa, ci invita a digiunare? L’astenersi dal cibo è una delle mille discipline per dare un significato al periodo quaresimale. In realtà, tutti i nostri sensi possono astenersi nel peccare, specialmente in questo prezioso periodo riflessivo che Dio ci dona, per poi protrarli per il resto della vita. Anzi, a mio avviso, è meglio non esagerare a digiunare con la pancia, ma astenersi con la lingua, se è abituata a criticare, a bestemmiare, ad offendere! Con le mani, se vengono usate per rubare, per percuotere! Con le orecchie, se origliano e si rallegrano per gli scandali altrui! Con gli occhi, se guardano invidiosi il mondo che ci circonda! Per me, questo è il profondo senso del ‘’DIGIUNO’’, imparare ad avere un’educazione, per un personale equilibrio e per essere in grado di comprendere ciò che il Signore ci pone davanti. Per il rispetto di Dio e per quello del nostro prossimo, abbiamo il dovere di limitare i nostri piaceri corporali, in modo

da aumentare quelli spirituali, perché alla fine, saranno quelli ad avere la ragione sulla nostra anima! Digiunare ci avvicina alla fede e ad altre persone che appartengono ad altri credo, non è magnifico avere una lingua in comune? Infine digiunare, nobilita il nostro esistere perché in quel caso, tutto il corpo prega in sintonia con lo spirito!

Il Giubileo della MISERICORDIA

Cosa vuole dirci Cristo, attraverso Papa Francesco? Di meditare su questa straordinaria parola; ‘’MISERICORDIA’’, e farla nostra, radicandola in maniera permanente e profonda nella personale vita quotidiana. Il Pontefice ci invita ad impegnarci per assomigliare sempre più al Signore. Sappiamo bene che ogni nuovo giorno concessoci, è un invito ad una rinascita spirituale. Gesù ha infinita misericordia verso l’essere umano, conoscendo bene le nostre innumerevoli debolezze, ma se non predisponiamo il nostro cuore ad accogliere questa Sua grazia, se ci ostiniamo ad odiare, ad essere falsi e indifferenti verso di Lui e il nostro prossimo, non può farcene dono. Dobbiamo decidere chi servire, non possiamo percorrere ontemporaneamente due strade che si oppongono fra di loro. Per chi ancora non ha capito o fa finta, il Papa ci sta dicendo che resta poco tempo, la scadenza del mondo è alle porte, impegniamoci a salvarci e ad aiutare a salvare quante più anime possibili. Non ci viene chiesto di trasferirci in capo al mondo o farci tutti monaci, ma cominciando da chi è vicino, come i propri familiari, gli amici, i colleghi di lavoro, dobbiamo dare il nostro esempio, come perdonare. Non aspettiamo che facciano il primo passo i nostri creditori, spogliamoci del nostro orgoglio, non limitiamoci a 33


professare soltanto belle teorie, è tempo di fare i fatti! Se siamo aridi nell’offrire la nostra misericordia verso gli altri, come potremo chiederla al Signore? Cristo detesta l’egoismo, in tutte le sue forme! Dobbiamo pregare tanto per il Santo Padre e tutti i componenti del Clero, perché siano sempre degni di trasmettere la misericordia di Dio, attraverso il ministero della confessione, la consacrazione e l’omelia del Vangelo. Rifiutando la Chiesa, rifiutiamo la Misericordia offerta da Gesù, teniamolo a mente!

associazioni, ti affiancano con la scusa di aiutarti, ma presto scopri con amarezza che lo fanno solo per la propria immagine. È un susseguirsi di delusioni e tu stai lì ad arrampicarti nella totale solitudine, incomprensione. I drammi, non li digerisce proprio nessuno, ma o prima o dopo, tutti faremo quest‘esperienza che ho raccontato, solo chi confida nel Signore potrà superare questa dura realtà, purtroppo concreta. Siano Beati, tutti coloro che si avvicinano al proprio fratello che vive il suo dramma, coraggiosamente e con cuore infantile!

Quando il Dramma entra nella tua Vita...

Il Paradiso in Terra: la SOLIDARIETÀ!

Quando si abbatte un dramma nella propria vita, per quanto lo si vuole prendere con infinito spirito di sacrificio, ci pensa la società a smontare ogni tua voglia di reagire. Il vero dramma è l’indifferenza delle istituzioni in prima fila, che ignorano il tuo problema, nonostante ci siano le leggi a tutelarti e poi si aggiungono parenti e amici, che trovano scuse a dir poco diaboliche per evitarti dopo aver appreso tutti i dettagli del tuo caso. Li senti dire, che la tua sofferenza è troppo grossa e loro non hanno il coraggio di visitarti e tantomeno di aiutarti a portare la tua croce. C’è chi vuole ricordarti quando non avevi il problema, chi si inventa la scusa che ha paura di disturbare, c’è invece chi vuole mettersi con la coscienza a posto e ti fa visita quando non sa proprio dove passare quella mezz‘ora. Altri, i più astuti, ti danno la loro piena disponibilità a qualsiasi ora, ma quando li cerchi o sono introvabili o sono impegnatissimi. C’è invece chi, nel sapere del tuo dramma, sparisce definitivamente dalla tua vita. Infine ci si mettono le varie 34

Non a caso ho messo questo titolo, è quello più adatto, perché grazie alla parola Solidarietà, avremo l’occasione di tirare fuori tutta la sensibilità racchiusa nel nostro animo e trasformarla in AZIONI! La Solidarietà, è il più bell’investimento che un Cristiano possa compiere, prima per sé e poi per il prossimo, a volte non ci rendiamo conto che i primi a beneficiare della Solidarietà donata, siamo proprio noi. Ma stiamo attenti a non pubblicizzarla per nostro vanto, questo nobilissimo gesto arriva prima di tutti gli altri alle orecchie di Dio, perché racchiude ogni tipo di virtù che un essere umano possa avere nel proprio cuore, nel proprio spirito. Amore, Misericordia, Carità, Umiltà, Fiducia, tutti questi elementi si concretizzano in azioni, si concretizza il Paradiso in Terra; non è Meraviglioso? Il volontariato, è uno dei mille modi per praticare Solidarietà, ma ogni essere umano, in qualsiasi situazione si trovi, può donare il suo contributo al suo prossimo. C’è il benestante, che per via dei tanti impegni mette a disposizione le sue sostanze! Questa è Solidarietà! C’è il professionista, che mette a


disposizione le sue conoscenze a chi non ha le possibilità di ingaggiarlo! Questa è Solidarietà! C’è chi ospita persone che non hanno un tetto sulla testa e la pancia vuota! Questa è moderna Solidarietà! C’è chi dispone di tempo e lo usa semplicemente per far compagnia a chi è solo! Questa è Solidarietà! Persino chi soffre, può dare un contributo importante, mettendo a disposizione del suo prossimo la sua storia e il modo con cui l’affronta! Questa è Solidarietà! Vi rendete conto che tutti possiamo, se solo lo desideriamo? In sintesi, la Solidarietà è ripartire le nostre abbondanze, con chi è meno fortunato e se non si riesce singolarmente, abbiamo il dovere morale di unirci, perché nessuno deve sentirsi ”SOLO”!!!

Il Creato Visto con I Miei Sensi

Il Creato è meraviglioso e noi abbiamo la fortuna di essere all’apice di tale miracolo! Ma allo stesso tempo, siamo chiamati a preservarlo e custodirlo per la vita altrui. Il creato, al contrario di noi umani, non concorre per accedere al paradiso perché ne fa già parte in modo permanente. Chi non si è reso conto almeno una volta nel corso della personale esistenza della presenza di Dio attraverso il creato? È impossibile restare indifferente, a non emozionarsi nel vedere la pioggia, la neve, il confrontarsi con il mare, trovarsi in un bosco e scoprire una cosa banale; una ceppaia di funghi, raccoglierli e nel frattempo sentire il fresco odore. Ormai non ci stupiamo più di niente, abituati a correre ed affannarci dietro futilità che ci portano alla deriva dei nostri animi. Non ci soffermiamo più ad osservare un cielo stellato con la luna che riflette i raggi del sole e sognare ad occhi aperti. Diventiamo sempre più cattivi, perché evitiamo queste importanti terapie, con le quali si

ammansisce tutto il nostro essere, si trova la pace interiore, ci si rende conto della gioia dell’essere presente in questa realtà. Stiamo facendo allontanare anche i nostri figli dall’apprezzare le bellezze del creato e non gli trasmettiamo il dovuto rispetto, come possiamo, se i primi a perderlo siamo noi? Riuscire a rispettare il creato, significa rispettare colui che ce ne ha fatto dono e non ce ne appropriamo monopolizzando questo bene comune, è un gravissimo peccato che renderemo in giudizio prima di ogni altro commesso perché avremo soppresso la grazia del Signore verso gli altri aventi diritto. Anche quando la natura si ribella e distrugge, ha un motivo! La natura RINNOVA e dobbiamo accettare con ubbidienza perché e vero che siamo accomandatari, ma pur sempre ospiti! Pensiamo a quanti miliardi di persone come noi, hanno usufruito del creato per nutrirsi ed accrescere il proprio animo, per presentarsi a Dio nel suo ultimo giorno? Viviamo, giorno dopo giorno, apprezzando il Signore attraverso il creato, facciamoci accarezzare quando soffia la brezza, facciamoci benedire ogni qualvolta ci accostiamo all’acqua, invochiamo lo Spirito Santo quando sorge il sole per scaldarci il cuore, lodiamo la terra ogni volta che mangiamo e per quanti la lavorano anche per noi. Lodiamo Dio, per tutto ciò che paziente ci dona, perché solo quando non potremo più goderne, ci accorgeremo di quanto sia prezioso il CREATO! Se un giorno dovessi avere la grazia di trovarmi dinnanzi all’Altissimo, penso che non mi basti l’eternità per ringraziarlo di tutto!

Antonio, un uomo che non domina, ma sente di far parte integrante del meraviglioso CREATO!

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Per un Grande Dolore c’è una Grande Speranza!

La vita tutta è basata sulla Speranza! Ma quest’ultima è molto volatile, quando viene messa in discussione tramite una sofferenza inconcepibile per la fragilità umana. Cosa c‘ è di più doloroso della perdita di un figlio? Trovarsi di fronte ad una cruda realtà ed essere fiduciosi, è un vero miracolo della propria fede! In queste estreme situazioni, siamo proprio noi a dare speranza al caro scomparso: come? Perdonando un eventuale responsabile, perché irrigidendoci e cercando giustizia fra gli uomini, devastiamo in modo permanente ben tre speranze. La prima è di colui che è venuto meno perché aspetta irrequieto un nostro gesto d’ amore per accedere alla beatitudine dei cieli; la seconda spetta ad un eventuale responsabile perché non gli diamo l’opportunità di cucire lo squarcio del suo animo e; infine il nostro spirito, perché ci priviamo della misericordia che ci distingue dalle bestie. Bene, ci tenevo a puntualizzare questo importante punto sulla speranza di tanti genitori che l’hanno persa per il troppo dolore, se vi fermate per un attimo a riflettere su queste mie umili parole, vi accorgerete di quanto siano sensate, grazie! Ora spiego come una speranza diventa CERTEZZA! Non invento nulla, ora parlo con il cuore fra le mani e in piena coscienza veritiera dinnanzi a voi e al Signore che già sa. Le sofferenze, sono pure azioni diaboliche, per farci perdere la speranza, in modo da allontanarci definitivamente o temporalmente dalla fiducia riposta in Dio. Possiamo accedere alla Sua grande promessa di essere eternamente felici per nostri meriti riposti nel Suo amore che ha 36

per ognuno di noi. La malattia che mi ha colpito, ha devastato completamente il mio corpo, ma miracolosamente ha materializzato una virtù che non avrei mai lontanamente immaginato potesse concretizzarsi con assoluta certezza, mi riferisco alla Speranza. Ho un certo timore, trovarmi di fronte a tale certezza, mi rende felice ma incompreso per la mia testimonianza al mondo che non crede, io ci sto provando! Credetemi, lì fuori ce una realtà che attende tutti, crediamoci fino in fondo, non facciamoci rubare le nostre SPERANZE!

La Ricchezza della Diversità

Perché c’è questa diseguaglianza apparente tra persona e persona? Non poteva crearci tutti uguali Dio? C’è sicuramente un motivo concreto, dietro questo mistero! Ad ognuno, con il dono della vita, gli è stato assegnato un destino, mi chiedo, perché disuguali? È proprio questa diseguaglianza, la ricchezza dell’essere umano, ognuno ha un’anima, un corpo da gestire, un carattere, un talento personale. Ogni contatto con un’altra persona, lascia una traccia dentro di noi in qualche modo, sia essa superficiale o profonda, non ha un’importanza rilevante perché verrà elaborata nel tempo e ci farà crescere senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Le innumerevoli diversità, sono ricchezza per noi, per diversi motivi, direi importantissimi se non essenziali. Non siamo venuti al mondo per isolarci ma per socializzare e confrontarci fra di noi e l’ambiente circostante. Le diversità ci fanno tirar fuori alcuni pregi che ignoravamo di possedere, oppure rettificare comportamenti che consideravamo ingenui ma offensivi nei confronti altrui.


Si può trarre coraggio da chi si impone di fronte ad una sofferenza, oppure ammirando una profonda unione ci riconciliamo da una nostra scissione. Ma stiamo molto attenti a non assorbire i cattivi stili di vita, come l’indifferenza, la corruzione, l’egoismo, la superbia, ecc., osserviamo per arricchirci, non per finire di impoverirci, siamo furbi per favore non affoghiamo in un bicchier d’acqua! Queste ultime tentazioni, sono fuochi di paglia che mirano alla nostra povertà d’animo e nei cieli non sono ammesse tali povertà, riflettiamo! Viva le Diversità e Viva Dio di averci creati unici e DIVERSI!

Gesù: Amore Incarnato di Dio!

Chi è Gesù e quanto incide nella mia vita? Per me rappresenta la più totale e completa espressione d’esempio per raggiungere quella concretezza necessaria per accedere al regno di Dio Creatore! È la strada da seguire per demolire il male che si insidia nelle debolezze quotidiane di questa breve avventura terrena. Che grande dono di puro Amore per ognuno di noi, intramontabile ed ineguagliabile nel tempo, i suoi esempi, le sue dottrine sono concepite per attraversare i millenni senza essere scalfite in alcun modo. Non è venuto in mezzo a noi miseri mortali per sfoggiare la propria superiorità, non tiene a vantarsi ma per dividere con noi la sua infinita gioia di ESSERE superiore al FINE, inteso come tale. Dalla mia curiosità nel cercare di comprendere cosa vuole trasmettermi tramite le eredità scritte nel Vangelo, sono venuto ad una temporale, mai definitiva conclusione, con Gesù non potrò mai affermare di averlo compreso totalmente, peccherei di presunzione. Non posso, non devo ragionare da perfetto egoista, che per

salvarmi faccio finta di seguire ciò che mi indica di fare, solo per accedere al Paradiso. Non è questo che Gesù mi sta chiedendo, se ragiono in questo modo, mi rendo conto di essere ancora molto lontano dal suo esempio. Devo fare mio il suo stile di vita, ricco di Umiltà, Ubbidienza, Perseveranza, senso del Sacrificio e quando avrò raggiunto questo livello, avrò fatto solo un piccolo passo in avanti. Perché proprio da questo momento per me si apre un altro orizzonte, sono invitato a trasmettere la conoscenza di questo speciale Amico, a chi ancora non ha avuto l’opportunità di farlo. In realtà, quando si incrocia Gesù, non se ne ha mai abbastanza, non ci si sazia mai, è un continuo stupirsi perché avrà sempre qualcosa da dirti, non lo vedi ma lo senti, quando Gesù entra nella propria vita, non puoi farne più a meno! Diventa l’àncora per collegarsi a Dio e alla speranza certa! Appartenere a Gesù, significa proiettare la propria esistenza verso il futuro Paradiso. AMEN

Alle Spalle della Croce...

Alle spalle della croce di Cristo, c’è la redenzione per chi ha creduto in Lui! Cosa simboleggia la croce? Le sofferenze dell’umanità prima del trapasso corporale che ci fa accedere alla morte. E al di là di questa affermata realtà che conosciamo tutti, si nasconde il mistero dei misteri: la grande promessa di Dio, annunciata dal figlio Gesù. In poche parole, alle spalle di quella croce del Messia ha inizio la vera vita del Cristiano! Come non sappiamo perché siamo venuti a questo mondo, così non sapremo cosa ci attende dopo la morte, questo Dio, ci sta chiedendo di adottare un semplicissimo stile di vita, improntata sul personale benessere, se amiamo, stiamo bene prima noi e poi il beneficiario, o sbaglio? Non possiamo ignorare questa 37


verità, perché l’esempio di come comportarci ce lo ha fornito personalmente, facendosi carne Lui stesso e condividendo tutto, tranne il peccato. Se ci fidiamo di questa vita, che già conosciamo perché la stiamo vivendo, perché non dovremmo aver fiducia in quella dopo la morte? Personalmente ho molta fiducia, ma cerco dal Vangelo e dalla Chiesa le risposte alle mie domande, voglio certezze. Non mi limito ad avere fede, io per parlare devo essere sicuro di cosa dico. Sono sicuro, di restare al buio della mia croce, se non glorificherò prima con la mia vita il Signore, a riscatto dell’Eternità, questa è la strada, l’unica e bellissima. Abbracciamo fiduciosi la nostra croce, alle sue spalle troveremo la porta per il nostro Cielo.

Antonio, un Cristiano che sa cosa afferma!

Abbiamo delle Responsabilità!

La prima nostra responsabilità, è quella di vivere fino all’ultimo nostro giorno senza rimpiangere ciò che lasciamo alle spalle! Poi, di conseguenza abbiamo il dovere di accollarci tutte quelle responsabilità che ci fanno sentire presenti e utili su questa terra. Senza responsabilità, la vita ha un valore pari a zero, perché non ci sentiremo mai realizzati, bruciando il nostro prezioso tempo a fare da spettatori. Essere responsabili, fa parte della missione che ognuno è chiamato a coprire, tutti ne abbiamo, dal genitore al figlio, dal dottore all’infermiere, dal papa al diacono, dal maestro all’allievo, dal ricco al povero, dal titolare al dipendete, dal politico al cittadino, tutti proprio tutti. Cosa fa la differenza? Sempre, quanto si è vicini all’Amore di Dio! Avere come riferimento il Vangelo, è fondamentale per assumere le responsabilità in piena coscienza e dedizione concreta. Senza un obiettivo 38

finalizzato, senza fede, non si va da nessuna parte, lo si fa tanto per un interesse materiale, o per il proprio egoismo e questo è sbagliatissimo. Persino nella mia precaria condizione, sento il dovere della responsabilità, devo vivere fino alla fine perché la mia famiglia ha bisogno di me, come io di loro e poi devo portare a termine la missione più importante della mia vita, ho la responsabilità di annunciare quanto si riesce a fortificare la Fede, in un essere mortale! Facciamoci carico delle responsabilità che ci vengono proposte dalla vita, con gioia e determinazione, per poterci presentare dinanzi al responsabile della nostra anima, a testa alta perché abbiamo aderito al Suo più ambìto Desiderio: identificarci come figli dell’Altissimo!

DIO, dov‘è?

Chi non si è fatto questa domanda, nel momento della prova? Dove sta Dio? Quando si fa guerra e si commettono atrocità di ogni genere? Quando si perde un caro prematuramente, casomai vederlo soffrire impotente? Quando si fanno pazzie, nel commettere omicidii e suicidi, per aver perso la testa? Quando i bambini contraggono malattie a dir poco orribili? Quando nelle famiglie non c‘è pace ma solo odio, tradimenti e divisioni? Quando si viene abbandonati dalla società, perché considerati scarti inutili e insignificanti? Quando perdo la libertà di vivere la vita, che TU mi hai Donato; PERCHÈ NON MI AIUTI DIO? In fondo, non sottrasse nemmeno suo figlio Gesù dalle trucida di questo mondo e dalla morte! Quindi, la risposta alla nostra complicatissima domanda, dobbiamo cercarla ai piedi di quella Croce! È proprio la presenza del Male a indicarci


che Dio è lì accanto a noi, Egli ci osserva, osserva la nostra reazione alla sofferenza, per redimerci definitivamente dalla morte, proprio come Gesù! E ci guarda attraverso gli occhi di chi incrocia la nostra storia e ha compassione di noi, nel caso del Signore c’era Maria con l’apostolo! L’Onnipotente ci chiede una coraggiosa pazienza dal nome FEDE. È molto difficile accettare che Dio guarda e non fa nulla, ma questo è il caro prezzo da pagare per la Vita senza, FINE!

Il Lavoro, è...

Il lavoro è il completamento dell’essere umano, in animo e corpo! Essendo simile a Dio Creatore, l’uomo non è destinato a restare un’opportunista, come il resto delle creature, ma ha l’opportunità di spingersi oltre, accrescendo il proprio intelletto, grazie soprattutto al lavoro. Trasmettere il modo di ragionare personale, per il bene della società di appartenenza, è un vero miracolo che dà soddisfazioni importanti. A parte l’importanza del lavoro per il sostentamento fisiologico, per vivere, la sua importanza si spinge ben oltre quanto possa sembrare! Il lavoro, da Dignità! Questa è la prima cosa a renderci felici, perché è bellissimo guadagnarsi il pane onestamente, grazie alle proprie capacità. Il lavoro è confronto, è condivisione, è competizione, è espansione del proprio essere nel rapportarsi con gli altri e con sè stessi. Oserei dire, che il lavoro è fede, tanto condiziona la nostra vita rapportata al quotidiano. Quando il lavoro ci gratifica, ci sentiamo più vicini anche al Signore, perché fa parte del disegno tracciato per noi. Alcune volte, si svolge un lavoro non adeguato alle attitudini caratteriali e si inizia a farlo contro voglia. Questo non ci fa bene, anzi

diventa sofferenza, che a lungo andare condiziona il modo di rapportarci con gli uomini e con Dio, ma spesso ci si trova costretti, da circostanze forzate. Quando invece si fa il lavoro attinente alle ispirazioni personali, la qualità della vita raggiunge alti livelli esistenziali superiori, perché, in questi casi si riesce ad esprimere quello che realmente siamo. Il lavoro, è missione, è arte, qualunque esso sia, manuale o intellettuale, non ha un’importanza basilare, ma lo ha il modo con cui ci si dedica ad esso. Ripeto, il lavoro è un modo straordinario per completarci, ma non l’unico, quindi non viviamo soltanto per lavorare, ma lavoriamo per vivere! Preghiera: Signore: sostieni quanti hanno perso questo prezioso modo di realizzare la propria vita terrena, per far fronte al mantenimento di se stessi e delle proprie famiglie. Signore, apri le porte del cuore, a chi possiede il potere di applicare le leggi che regolano il mondo finanziario e del sistema lavoro, che diano equità alle categorie di persone giovani e coloro che non hanno dei santi protettori alle spalle e destinati allo schiavismo lavorativo! Ti prego, fa che tutti, proprio tutti, abbiano pari opportunità!

IO TI PREGO, Antonio

Un Miracolo….Nascosto

Perché l’atto del concepimento lo teniamo nascosto dalle tematiche della vita Cristiana, se questo miracolo fa parte della gioia più emozionante che Dio ci concede? Detesto la parola ‘’sesso’’, preferisco chiamarlo INCONTRO, sì, è proprio il termine giusto, perché l’incontro tra una donna e un uomo, avvenuto con Amore e per Amore, è un incontro estremamente complesso da narrare, per quanto è straordinario, io ci provo! Al di là della 39


pornografia, che ha devastato questo nobilissimo valore dell’umanità, quasi tutti possediamo il dono di procreare delle nuove vite. Se riflettiamo, i nostri geni sono la sola cosa pura che non possiamo modificare con i nostri peccati perché appartenenti ancora a Dio Creatore. Chiusa questa parentesi, parliamo della coppia e del suo incontro. Quando un uomo e una donna si amano veramente, l’incontro carnale diventa un veicolo essenziale, per placare in realtà, un desiderio più intimo che interessa il Cuore, la Mente, l’Anima; è da questo incontro magico, che avviene il miracolo chiamato VITA! Spetta a noi scegliere con chi procreare, attraverso la Bellezza, il Carattere, lo Stile, il Credo, la Ricchezza, ma l’ultima parola, spetta sempre a Dio! Non bruciamo i nostri incontri corporali se non amiamo, non infanghiamo la nostra intimità per il solo piacere della carne, questo è uno dei modi più raffinati e irresistibili che l’illusionista satana, adotta per derubarci della nostra Anima!

I Giovani e la Religione

La maggioranza dei giovani, considera l’appartenenza a Cristo, circoscritta in messe, preti e preghiere. Risultato: una gran noia! Anche io sono stato giovane e la pensavo allo stesso modo, ero distante dalla Chiesa, dai preti e refrattario dalle preghiere, vedevo la religione lontana dalle mie priorità, i miei primi Sacramenti, li ho ricevuti per far contenti i mie genitori, era tutto automatico. Ho avuto pure vergogna di farmi il segno della croce in pubblico, considerandolo un gesto di debolezza. Penso che molti si stanno identificando in ciò che ho appena detto! È quasi ‘’normale’’ per un giovane, ignorare la parola Fede perché sembra una cosa astratta, non visibile, che appartiene alla storia passata o 40

all’aldilà. Ragazzi, se sto qui di fronte a voi, è per un motivo importante! Ho 44 anni, ho una famiglia meravigliosa e sto conciato molto male per via di questa malattia spietata che non voglio nemmeno menzionare. In queste condizioni, dovevo maledire il Signore e il giorno in cui sono venuto al mondo, invece grazie proprio a questa condizione, ho avuto le risposte a tutte le mie domande, alle mie incognite! Giovani miei, il Vangelo di Gesù Cristo, è più attuale che mai e ci avvolge continuamente in maniera visibile, come? Apriamo questi occhi e confrontiamo quel poco o tanto che sappiamo del Vangelo, con il nostro quotidiano, cominciando dalla Chiesa più vicina a noi: la nostra famiglia, impariamo a guardare Gesù come un amico, un vero amico, non come un giudice inflessibile! Se riusciremo in questo, capiremo e ameremo anche la Chiesa, i preti e le preghiere. Cari giovani e non, se non intrecciamo la nostra vita con quella del Signore, vedremo la nostra esistenza in bianco e nero, non saremo in grado di apprezzare le sfumature dei tanti colori che ci rende unici l’un l’altro. Se capirete questo, di riflesso cercherete insaziabili la parola di Dio, la Sua Eucaristia e l’intimo dialogo attraverso la preghiera. Ignorate gli scoraggiamenti di molti adulti, perché hanno perso quella speranza necessaria, che li aiutava a sognare positivo, non derideteli ma aiutateli a ritrovare la giusta via per la salvezza. Voi siete i GIOVANI, voi siete la futura e moderna Chiesa del Signore, che esce fuori dai normali schemi, adattati alla vostra modernità, alla vostra freschezza, mettete la vostra intelligenza al suo servizio per farla crescere, non per demolirla, difendete la libertà, la speranza, l’amore! Che Dio vi Benedica e illumini il vostro Sentiero!


Maria: una di Noi!

Tutti possiamo somigliare alla Mamma celeste! Come? Dicendo: ECCOMI, al disegno di Dio, che ha preparato per ognuno di noi. Non possiamo pretendere quella S.S. Maternità, perché Maria fu concepita straordinariamente pura, per accogliere in grembo il suo Creatore. Creatore dell’universo e del suo contenuto, visibile e non visibile, noi differenti perché ereditieri del peccato originario, possiamo accettare Gesù, per condividere le sofferenze di questo mondo e guadagnarci la nostra redenzione. Ma perché Maria è una di noi? Perché nonostante diventata Regina dell’Universo, il Suo cuore lo ha lasciato in mezzo all’umanità, coprendo in maniera attiva il ruolo di Mamma, per ognuno di noi. Lo dimostra con le innumerevoli apparizioni, messaggi e miracoli che concede puntuale tutt’oggi, per indicarci la retta via, in modo da ricongiungerci con Suo figlio Gesù. Che esempio straordinariamente umano di fiducia, non esitò a chiedere spiegazioni all’angelo di come poteva concepire un bambino senza conoscere uomo. L’atteggiamento della giovane Maria, dimostra che la fede deve necessariamente essere compresa per accettarla e poi professarla, altrimenti si accetterebbe anche il male, ciecamente. L’intera umanità deve tanto alla fanciulla di Nazareth e al Suo libero SI, altrimenti il tempo sarebbe fermo a Noè e non avremmo mai avuto l’opportunità di essere redenti in Dio! Grazie Maria!

Una Realtà mai fuori Moda: il Male!

Queste mie riflessioni, non vogliono essere rivolte ad un pessimismo gratuito, ma a realistiche logiche comportamentali di tutti noi, fragili umani! Purtroppo, il bene di

questo mondo, va conquistato giorno dopo giorno e va difeso istante per istante. Ho definito il male come una moda che attraversa l’umanità, perché questa possa superarla, grazie a quanto si riesce nel personale modo di vedere positivo anche quando ogni cosa, volge contro ogni positiva aspettativa. Puntualmente, quando si è felici per qualcosa o si raggiunge un equilibrio esistenziale positivo, non è destinato a durare nel tempo, perché siamo vittime del male del proprio destino e del male dei nostri simili, provocati dal principe lucifero. Le sue armi infami, come l’invidia, la corsa al potere, il denaro, il tradimento, la presunzione, l’arroganza, ecc., tutte realtà purtroppo, che prendono il sopravvento sui nostri buoni propositi. Mi sono sempre chiesto l’importanza primaria dei nostri sensi, arrivando ad una personale conclusione; i sensi, sono delle porte, attraverso le quali, il nostro animo si nutre per accrescere la propria sensibilità rivolta al bene oppure al male. Tutto dipende da come utilizziamo il nostro corpo, se lo proiettiamo in direzione del cielo o della terra: esso si nutrirà. Per questo motivo, il Paradiso è così prezioso e ambito, perché va guadagnato contrastando le lusinghe, le illusioni di moda, sopra citate. L’inferno del demonio, non è altro che restare dopo la morte, fermi e stagnanti in questa realtà del farsi e fare del male, per l’Eternità. La moda attuale, è quella della COMPETIZIONE e dello SCARTO, queste vergognose mode, nascono nelle famiglie che si definiscono moderne, emancipate. Dove si vendono l’anima, non per la propria felicità, ma per il solo gusto di dominare sugli altri, evitano le maternità perché considerate un impiccio, parcheggiano i propri anziani e i propri familiari ammalati in istituti, perché considerati zavorre che 41


impacciano. Comportandoci in questo modo, alimentiamo quelle fiamme che ci divoreranno e distruggeremo la chiave che apre invece il nostro Paradiso. Per cosa? Solo per aver corso dietro false MODE!

Il Cibo. Sostegno solo del Corpo?

Quanto è importante il cibo oggi? Se non si mangia, non è possibile vivere, questo è assodato! Ma oggi si mangia, senza rendersi conto dell’importanza effettiva del cibo, stravolgendo il cibo stesso, il modo come ci accostiamo ad esso e il tempo che dedichiamo nel ristorarci. Come tutto, l’abbondanza si muta in disprezzo, questo sta capitando a tutti noi, che ci vantiamo di essere progrediti. I nostri nonni, davano molto più rispetto al cibo, per loro ruotava quasi tutto intorno al cibo, era occasione per stare insieme, condividere, far festa, socializzare. Con un nulla ci si ritrovava intorno ad un tavolo e si era felici per quel poco che si aveva. Ma il gesto che più mi tocca quando ascolto gli anziani, è come pregavano per ringraziare Dio. Prima di ogni pasto, erano coscienziosamente umili nel riconoscere anche il cibo, come una cosa che non è scontata, ma una delle tante grazie. Oggi è un lusso ritrovarsi a tavola insieme e chi ha questo privilegio, ignora o disprezza addirittura questo magico momento. Il cibo viene criticato e detestato se non corrisponde a palati sempre più esigenti e capricciosi, queste sono le conseguenze dell’abbondanza. Se solo si pensasse a chi muore per la mancanza di cibo…! Che il Signore ci perdoni! Il cibo, come tante altre cose che il Creatore ha messo a nostro servizio, non si limita a nutrire il corpo, ma delizia tutti i sensi. Faccio un esempio con una cosa banale: un pezzo di pane, alla vista si presenta con un colore 42

nocciola esternamente e bianco all’interno, al tatto ha una crosta piacevolmente ruvida e nello spezzarla si sente un crepitio, di conseguenza si avverte il profumo fresco tendente all’acre per via del lievito e per finire, lo si porta alla bocca, dove il gusto completa l’opera che sollecita prima l’animo e per ultimo fa quello che deve. Questo si ripete con tutto il cibo e per diverse volte nell’arco di un giorno! Rispettiamo un po’ di più il cibo, rispetteremo le vittime della fame e il buon Dio, che generosamente ci fa questo dono!

La Bestemmia: Pessimo Riconoscimento!

La bestemmia, è il modo verbale di disprezzo verso Dio, Cristo, la Madonna, i Santi. Così facendo, non imitiamo le bestie del creato, ma quelle bestie dell’inferno, che detestano tutto ciò che è bene, è amore. Non capisco perché le cose negative, le attribuiamo a Dio? Quando sappiamo bene dell’esistenza del male? Sento molte persone, che bestemmiano senza nemmeno farci caso, tanto è diventato per loro un linguaggio corrente! La bestemmia, è un’offesa a Dio, ho affermato. Ma esistono altri tipi di bestemmie che non consideriamo per la nostra ignoranza, le facciamo quando disprezziamo la nostra vita, quando pensiamo di ostacolare una nuova vita, quando nominiamo chi non c’è più a questo mondo, quando invochiamo la morte perché esausti della personale condizione esistenziale, quando pensiamo di non aver bisogno della divina provvidenza e del prossimo nostro. Anche le azioni negative, sono delle bestemmie, non verso il cielo, ma contro il nostro corpo che è tempio dello Spirito Santo e regaliamo l’anima al buio infinito. Oso affermare, che esiste una forma di offesa a Dio, ignorata da tutti, questa consiste nel


pregare esageratamente, presiedere a tutte le messe, ma senza mettere in pratica, questa fede, viene vissuta soltanto in teoria. Qualsiasi bestemmia può essere cancellata, come tutti gli altri peccati, tramite un sincero pentimento, confessandoci e riconciliandoci mangiando l’ostia consacrata dal sacerdote. Ma c’è una bestemmia alla quale non esiste rimedio, questo non me lo sono inventato, né è una mia teoria, ma testuali parole di Gesù Cristo. Tutti i peccati verranno rimessi, ma rifiutare la Misericordia dell’altissimo in punto di morte, diventa una bestemmia insostenibile nemmeno da Dio. Evitiamo qualsiasi tipo di bestemmia, nemmeno rivolta a lucifero, faremo propaganda gratuita al principe del nostro male, comportiamoci da Cristiani autentici, fedeli, quando verremo attaccati, al posto di bestemmiare, recitiamo un Gloria, daremo scacco matto al nostro nemico.

Perché Servire il Prossimo?

Se siamo alla ricerca di Gesù, non possiamo limitarci ad incontrarlo nell’Eucaristia e nella Parola scritta nel Vangelo. Dobbiamo allargare il nostro orizzonte, perché Egli è vivo nel nostro prossimo, servendo un nostro fratello, una nostra sorella, avremo servito il Signore! Pensare di mettere la propria coscienza a posto, guardando solo in direzione del cielo è sbagliato, per accedervi dobbiamo confrontarci con chi incrocia il nostro cammino e servirlo, MA NON CONFIDIAMO IN ESSO, perché appartiene alla terra, alla carne e quindi non è immacolato, perché corteggiato anche da satana. Serviamo, guardando alle necessità del nostro prossimo, in quelle negate dall’umanità a Gesù, in questo modo, colmeremo quella compassione provata, ascoltando inermi, la storia redentrice di nostro Signore.

Nel servire, sperimenteremo molte virtù che fino a ieri, conoscevamo sotto forma di bei termini; vivremo l’Umiltà, la Gioia, la Carità, la Misericordia, la Solidarietà. Dio si serve del prossimo, per parlarti a tu per tu, ti ringrazia, ti ammonisce, ti benedice, ti rimette sulla retta via! Io, oggi posso servirvi, raccontandovi queste verità, attraverso la mia Fede! Scusate se è poco!

L’essere Testimone

Cosa significa, fare da testimone? Significa assistere, ad una cosa o un evento reale! Testimoniare il falso, significa tradire la propria coscienza, perché la verità trionfa SEMPRE! Cosa voglio dire con questo? Che l’incontro con Gesù, non potremo mai inventarcelo, se non è autentico, la nostra testimonianza verrà smentita dal nostro volto, perché sarà spento, senza alcun entusiasmo di annuncio! Chi incontra il Signore, non ha bisogno di pronunciare troppe parole, il suo viso brillerà di luce propria, saranno gli atteggiamenti, le azioni, il sorriso, la gioia di vivere a testimoniarlo. Molte volte, per essere fedeli testimoni, si va incontro ad essere torturati o martirizzati addirittura, dai nostri simili, solo perché si ha un credo differente da chi è Cristiano. Ma che Dio testimoniano, se uccidono in suo nome? Non è certo un Dio a trasmettere odio e a incitare a recidere delle vite umane, questo lo conosco sotto un altro nome, che non voglio nemmeno menzionare per la sua infamità, penso abbiate capito. Ma, sia io che voi, dobbiamo testimoniare il Dio della vita, quel Dio che ha sconfitto definitivamente la morte per chi crede in suo figlio Gesù. Non so voi, ma io devo, anzi ho il piacere di testimoniare il Signore, perché grazie a questa croce l’ho conosciuto, non posso mentire e aspetto 43


impaziente la morte, perché ho la certezza della redenzione!In conclusione: TESTIMONIARE HA IL SUO PREZZO, COSTA!!!

molti errori esistenziali e ancora tanto da imparare, finché consegnerò la mia anima. Penso abbiate compreso i miei buoni propositi! Sappiate...che vi voglio BENE!

Giovani, nutritevi d’Amore!!!

Cosa mi fa Soffrire?

Giovani, siate orgogliosi, di far parte del più bel capolavoro, che il Creatore abbia mai concepito con la Sua divina mente! Siete stati impastati con lo Spirito, la Sapienza, l’Intelletto, la Coscienza, vi è stata donata un’Anima e questa va nutrita con l’Amore, perché sarà il passaporto per la vostra Felicità eterna! Come si nutre l’anima con l’Amore? Cercando quei valori belli, semplici, che non costano niente, ma arricchiscono in maniera straordinaria. In primis c’è la lettura del Vangelo, in modo da imparare a guardare la realtà con gli occhi del Signore. Poi mettere da parte i rapporti virtuali, ci si deve rapportare a tu per tu, guardandosi negli occhi, stringendosi le mani, fare una passeggiata, ridere e piangere insieme. Tornare a casa, per compiere quelle azioni ormai passate di moda, come dire ti voglio bene al proprio genitore, a un nonno, alla propria sorella, al proprio fratello, ritrovarsi tutti insieme intorno ad un tavolo per dialogare e compiacersi di avere la fortuna di vivere nell’abbondanza. Questi sono degli esempi elementari, di come nutrire l’anima, ma ce ne sono molti altri che vi faranno diventare degli atleti veri e propri. Questa disciplina olimpica, per farsi i veri muscoli dell’anima, si chiama, SOLIDARIETÀ! Dare, dare e ancora dare, senza risparmiarsi, non vi preoccupate, anche se avrete delusioni, se verrete traditi, derisi e criticati per i vostri sani principii, perché quello che guadagnerete, sarà sempre maggiore di ciò che pensate di aver perso. Ragazzi, vi sto donando la mia esperienza di fede. Dopo aver commesso in anticipo rispetto a voi, 44

Chi mi vede per la prima volta, giustamente pensa: poveraccio, chissà come soffre? Invece, per chi mi conosce profondamente, sa bene che la mia malattia è l’ultima preoccupazione, ed è proprio così! Questa mia sofferenza del corpo, non ha fatto altro che rafforzare lo Spirito nei confronti della carne, non chiedetemi il perché, non vi saprei rispondere in maniera sodisfacente, me lo chiedo pure io! È il mio cuore invece, a subire un’impennata di sensibilità verso cattiverie umane, non riesco a sopportarle più. Mi fa soffrire l’indifferenza della gente verso chi non conta niente perché non sa cosa farsene, non può sfruttarli a proprio vantaggio. Mi fa soffrire vedere gente disperata, alla ricerca della dignità, annegare miseramente e il mondo ‘’civile’’, resta refrattario. Mi fa soffrire chi ammazza e schiavizza ancora per un credo differente. Mi fa soffrire ogni mio simile, che cade nella morsa del male e si dimentica di Dio, che è Onnipotente. Mi fa soffrire anche chi pesta una sola formica per il solo piacere di farlo, senza rendersi conto che quella creatura è un capolavoro di Dio. Cosa voglio dire con questo? Voglio semplicemente affermare, che più conosciamo Gesù e più amiamo l’amore per la nostra vita, ma soprattutto quella altrui. Le sofferenze che mi riguardano più da vicino, sono delimitate ai miei cari, perché per causa mia, subiscono le conseguenze di questa società alla deriva, spero vivamente che confidino in Colui, che fino ad oggi è stato la mia Fortezza! Amen


IL Rispetto

Le radici del rispetto, affondano e nutrono la coscienza dell’essere umano, in quel comandamento che raccomanda queste testuali parole: AMA IL PROSSIMO TUO, COME TE STESSO! Ma se osserviamo attentamente, i dieci comandamenti tutti, hanno come riferimento di base il rispetto, sia verso Dio, sia nei confronti del nostro prossimo e del creato intorno a noi. Queste tre cose da rispettare, sono concatenanti fra di loro, le nostre azioni convergono tutte al supremo giudice, il Creatore. Ma riusciamo a rispettare come una volta, in cui ognuno aveva bisogno dell’altro? Oggi vivere nell’agiatezza e nell’abbondanza, ci fa dimenticare il rispetto altrui. Riusciamo a rispettare, quando siamo amati senza limiti? Riusciamo a rispettare il povero, pur essendo ricchi? Riusciamo a rispettare l’amico, nonostante circondati da tante persone? Rispettiamo l’infanzia, noi adulti? Rispettiamo gli anziani, noi giovani? Rispettiamo il cibo, anche se siamo sazi? Rispettiamo il credo degli altri, pur convinti che il nostro è quello giusto? Ricevere rispetto è un diritto, dare rispetto è un dovere. Imprimiamo molto bene questo principio nella nostra coscienza, vivere e lasciar vivere per la pace e per il bene comune, altrimenti saremo i complici di colui che odia questa formula Divina! Badiamo ad avere rispetto prima di noi stessi, per riuscire a farlo verso gli altri, non possiamo annullarci solo per far piacere a chi ci sta al fianco, in questo caso si violenta il proprio IO. Non meno grave è il modo con cui si infangano le persone in maniera verbale, pensandoci bene è proprio questo, il non rispettarsi più comune di tutti. Il più infame peccato verso il rispetto, è pretenderlo con

l’arroganza, con violenza, non facciamo questo errore diabolico! Rispetto per tutto e tutti, senza strafare, nelle giuste misure, in modo da essere costanti e duraturi per non cadere nelle nostre debolezze, ma non ci risparmiamo a dare massimo rispetto, a Dio e i residenti del Paradiso, perché un giorno non troppo lontano li raggiungeremo, se avremo: RISPETTATO!

Sentirsi Orfani!

È proprio questa la sensazione che sta provando la mia famiglia, tante persone, fino a ieri ci hanno donato pure il cuore, facendoci sentire amati e inseriti in una società ormai sempre meno attenta ai disagi degli altri, perché sopraffatti dall’egoismo. È stata veramente una magnifica realtà per noi, ma come tutte le cose belle in questo mondo, sono destinate ad una breve durata, aprirsi agli altri, è servito a ben poco perché non abbiamo fatto altro che alimentare la curiosità di tante persone desiderose di prestarsi in qualche modo e ci sono riusciti, ma non sono state costanti nei loro buoni propositi. Personalmente non gli attribuisco nessuna colpa perché anche un solo saluto per noi è stato ed è ancora preziosissimo, ma quello che voglio dire a quanti mi ascoltano, che quando si prefissa di stare vicino una qualsiasi persona sofferente, c’è una famiglia intera alle sue spalle che soffre anche di più, quindi non vi scandalizzate, se alcune volte si è scontrosi, hanno i loro motivi, che nemmeno immaginate se non li avete vissuti prima nelle vostre case. Non amplificate le nostre tante difficoltà, solo per una cosa non compresa nella giusta misura, abbiamo le parole per fare luce su qualsiasi equivoco, soprattutto se ci consideriamo dei Cristiani desiderosi di fare la volontà di Dio. 45


Questo che dico adesso, non venga inteso come un appello a mio favore: qualunque cosa farete per un vostro prossimo, per amore del Vangelo, non pretendete e né aspettatevi delle ricompense perché non le avrete in questa vita, se cercate l’agio di chi non ama le responsabilità, che resti nel cerchio del benessere e si limiti a fare il comune credente, che la sua Chiesa la viva fra quelle quattro mura, ma sappiate che rimarrete sempre dei Cristiani di serie B. Ringrazio di cuore quanti hanno varcato la soglia della nostra casa, qualsiasi intenzione abbiano avuto, saremo per sempre riconoscenti, anche del gesto più insignificante. P.S. Mi scuso, se con qualcuno abbiamo confuso la loro Solidarietà, con il raro valore dell’Amicizia! INVESTITE IL VOSTRO PREZIOSO TEMPO, PENSANDO SEMPRE ALL’ETERNITÀ!

L’Acqua!

Principio di vita, per l’intero creato, voluta dal Creatore! Linfa vitale della vita stessa e per comunione con Dio! Il suo colore, come la sua bellezza non è decifrabile, eppure c’è! È vita, ma facilmente può trasformarsi in morte inaspettata! Elemento metamorfico, liquido, solido, gassoso e piumato! Ristoro del nostro corpo e stimolo per i cinque sensi! Bene universale, quindi non monopolizzabile da nessuno! L’uomo che sa rispettarla, è un uomo che rispetta la Vita!

Tra Due Fuochi

Siamo costantemente contesi tra due fiamme, che incendiano le nostre scelte, le nostre decisioni. Tutti siamo affascinati dal fare del bene, ma puntualmente finiamo per invertire i nostri buoni propositi, 46

perché? La costanza non ci appartiene! È questo il punto! Perché non credere fino in fondo, che il bene esiste veramente e può accompagnarci sempre? In questi casi, il piatto che fa pendere la bilancia, è la maniera con cui riusciamo a gestire quei sentimenti che incendiano il meccanismo della negatività o del positivismo. In ogni animo, in ogni mente, in ogni cuore, c’è una fiammella del bene e una del male, il combustibile che le alimenta, è il grado di fiducia che si ha nel guardare l’orizzonte dell’eternità, senza perdere d’occhio il mondo sotto i propri piedi. Sembra impossibile riuscire in ciò, ma non lo è! Basta incatenare le due bestie che dimorano dentro di noi, ORGOGLIO e INVIDIA, per liberare due virtù, nate con noi: AMORE e UMILTÀ. Vedremo che potremo farcela, se solo riusciremo a fare nostre queste due regole, che sintetizzano il significato dell’intera Bibbia! Ardere di Gesù Cristo: BELLISSIMO!!!

Antonio: una torcia d’Amore!

Preghiamo e Ringraziamo!

Signore, siamo riuniti intorno a questo tavolo, riconoscenti della grazia che TU ci poni qui dinnanzi, Ti preghiamo di benedirla, Benedici anche i fratelli che hanno lavorato per fare in modo che stesse sulla nostra mensa e noi che onestamente ce lo guadagniamo con le braccia o con la mente, giorno dopo giorno, ci accostiamo a questo cibo, con estremo rispetto, coscienti che a molti manca! Sia Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, AMEN.

Perché i Bambini Soffrono?

A quale persona, nel guardare un bambino


ammalato, che soffre, non gli si spezza il cuore? Eppure in quel bambino, si nasconde il motivo di tale condizione! Quel bambino, è la Carne vivente di Gesù Cristo, con tutta la Sua Sofferenza che percorre il calvario dell’esistenza terrena! È come trovarsi di fronte a quell’Ostia Consacrata dal Sacerdote sull’altare, perché i bambini sono puri, proprio come quel pezzo di pane! In un bambino ammalato, avremo la rarissima opportunità di baciare il Celeste Bambinello, abbracciarlo e servirlo nelle sue necessità!Non rattristiamoci, è Dio che ha desiderato che lo fosse, anticipandogli già da subito, la Patria eterna! Non si può guardare un bambino che soffre, con i soli occhi umani per riuscire a scorgere il Volto del Signore, dobbiamo guardarlo con gli occhi della fede, è questo l’unico modo per contemplare la Gloria del Risorto! Voltare lo sguardo di fronte a un bambino sofferente, equivale a voltare le spalle a Gesù crocifisso, non facciamo MAI questo errore! Queste personali considerazioni che ho appena affermato sui bambini e adolescenti sofferenti, oserei estenderle ad altre fasce di età, come gli anziani e tante persone che accettano la personale condizione, nella totale grazia dello Spirito Santo!

Siamo…Contagiosi!

Il modo più efficace per evangelizzare, non sono le omelie, non sono le catechesi, non sono le prediche con tante belle parole, ma CONTAGIARE il prossimo che osserva il nostro comportamento, in base a tutto quello assimilato dal Vangelo! Proprio come contagiare un raffreddore! Possiamo avere tutta la cultura di questo mondo, essere dei grandi teologi, ma senza

l’esempio che si concretizza attraverso la propria vita, non verrà trasmesso un bel niente! Il problema più frequente, è quello di invogliare i giovani a frequentare la Chiesa, per coltivare degnamente i Sacramenti ricevuti e dialogare con il Signore attraverso la preghiera.È una continua battaglia nelle nostre famiglie, tra genitori e figli o fra gli stessi coniugi, non ci possiamo fare nulla e tantomeno obbligare nessuno, pur se componenti della nostra famiglia, diciamo loro quando andiamo a messa, facciamoci sentire quando preghiamo, diamo esempi di come fronteggiamo le difficoltà quotidiane nel nome della fede. Quando saranno pronti, quando avvertiranno il bisogno, ricorderanno e seguiranno i nostri esempi, confrontando la nostra serenità con il loro stato attuale. Un errore commesso da molti è quello di detestare la Chiesa, per colpa di alcuni sacerdoti che fuori dalla casa di Dio, danno cattivi esempi esistenziali, non dimentichiamo che sono umani come noi e quindi non esentati dagli attacchi del maligno, non inganniamo la nostra coscienza perché ci conviene, non facciamoci contagiare negativamente. Saremo esempi per gli altri, quando riusciremo a capire di aver assimilato dei genuini esempi da chi ci ha preceduti e ha realmente amato il contenuto del Vangelo, vivendolo in prima persona e diventeremo portatori sani per ‘’contagiare’’ l’Amore di Dio!

Il Mondo, ha Paura!

Cos’è la paura? La paura, secondo me è la perdita di una certezza, per entrare in una condizione, o una dimensione che non conosciamo perché fuori dalla vita ordinaria. La paura, nasce con noi perché radicata in 47


Adamo ed Eva, nostri progenitori e ci accompagnerà fino al nostro ultimo atto, che è la morte! Chi ha paura? Tutti ne abbiamo, indifferentemente dall’età, ma dal momento in cui prendiamo coscienza della vita, le paure diventano tormento per il nostro animo, rivolto ad un futuro che ancora non conosce. Siamo persone, insaziabili di certezze. Abbiamo la paura di Amare, se questo non viene ricambiato; abbiamo paura di procreare, se non ci nasce un figlio perfetto; abbiamo paura delle sofferenze e della vecchiaia, per via delle conseguenze che portano: solitudine, emarginazione, abbandono, ribrezzo; abbiamo paura dell’amicizia, perché verremo inevitabilmente, criticati, giudicati e infine traditi; abbiamo paura di parlare pubblicamente, di Gesù e del Vangelo, per non apparire dei perdenti! Tutte queste paure, come tante altre che non ho menzionato, hanno un motivo in comune per avere il sopravvento nel nostro animo. È LA MANCANZA DI FIDUCIA! Ma non verso il nostro prossimo, perché si sa che è fatto di carne come noi, ma verso Dio, desideroso di essere riconosciuto proprio nelle debolezze della carne umana! Se faremo nostro, questo fondamentale concetto di esistenza Cristiana, con la paura ci faremo ‘’colazione’’, altrimenti sarà la nostra perenne indigestione. La paura è ereditaria come il peccato, ma noi cerchiamo la fede e di conseguenza, ci verrà donato gratuitamente l’antidoto a queste nefaste condizioni, ci verrà donato lo Spirito Paracleto, quello che ci accompagnerà nella Beatitudine del Paradiso, dove quel temuto termine Paura, è per sempre Bandito! 48

La Vocazione

Quanti tipi di vocazioni conosciamo? La vocazione, è un forte invito del Signore, dargli voce attraverso le gesta della propria vita e custodire un tesoro molto prezioso, il cui nome è PROSSIMO! All’apice di tale invito, c’è il servizio Ecclesiale, perché si è chiamati alla profonda conoscenza della Bibbia, con lo studio assiduo, per poi divulgarla con parole comprensibili a tutti attraverso le catechesi, le omelie, la rinuncia di qualunque forma di ricchezza, se non quella unica e universale, della parola di Dio. La vocazione sacerdotale è un matrimonio a tutti gli effetti, con la croce di Gesù e la sua Chiesa fondata sull’umanità intera, i requisiti sono, la povertà, la castità, l’ubbidienza fino al martirio. Ma le ricompense sono nettamente superiori per la propria fedeltà nel servizio, la remissione dei peccati, presiedere al banchetto Eucaristico, essere pastore per condurre il Suo gregge nei pascoli eterni. Quest‘invito, questa chiamata, si estende al di fuori delle mura virtuali della Chiesa, a tutte le persone che si adoperano responsabilmente, per il bene del prossimo, rendendo feconda la personale esistenza. Al primo posto come vocazioni ordinarie, io metto la coppia perché con la sua unione, dà origine alle fondamenta della società: la Famiglia! Poi a ruota, classifico i medici con tutti gli operatori sanitari, non per le medicine che somministrano, ma per la loro dedizione professionale verso la sofferenza; questa è vocazione! I maestri, con tutto il mondo dell’istruzione, grazie ad essi si tramanda alle nuove generazioni, la sapienza e le conoscenze acquisite dell’umanità attraverso il tempo, questa è vocazione! Gli artisti, con i loro talenti musicali, letterari, scultorei, pittoreschi, futuristici,


ecc. arricchiscono il nostro animo, il nostro intelletto, migliorando lo stile esistenziale, questa è vocazione! I politici e gli imprenditori, che regolano il mondo finanziario e il futuro civile, hanno un peso di non poco rilievo, questa è vocazione! Ribadisco, tutti siamo invitati a rispondere al disegno preposto per ognuno di noi, ma se non lo accogliamo responsabilmente, avremo bruciato ogni nostra opportunità! Personalmente, la mia vocazione, nonostante marito e papà, la sto vivendo forse nella maniera più straordinaria attraverso i bisogni della malattia. Mi auguro di essere costantemente all’altezza del mio invito!

Come ci Rapportiamo con il Peccato?

CHI È SENZA PECCATI, SCAGLI LA PIETRA! Cosa ci dice Gesù, attraverso questa profonda frase? Che il peccato, non risparmia nessun essere umano e prima di scagliare la pietra della condanna verso un nostro fratello, esaminiamo la nostra coscienza. Ci renderemo conto di meritarla anche noi quella pietra, forse più di chi abbiamo di fronte, che lo indichiamo in giudizio con il nostro ‘’sporco’’ dito, intriso ancora di un recente peccato! Ormai, tutti noi che sguazziamo in un’abbondanza esistenziale incontrollata, stiamo perdendo il senso della misura e giustifichiamo a noi stessi anche dei peccati MORTALI, classificandoli come temporali esperienze di vita! Non inganniamo la nostra coscienza, che urla al nostro animo un’urgente riconciliazione con il Signore. Dobbiamo far prevalere il cuore sulla mente, altrimenti corromperà ogni nostro buon proposito di seguire la retta via! Non pensiamo di aver sempre tempo per ricucire lo strappo con Dio, pensando

questo, sarà il primo nostro peccato che commetteremo, amici, il tempo è uguale per tutti e non aspetta nessun PECCATORE!

Il Valore dei Comandamenti

Sentire la parola COMANDAMENTO, suona alle nostre orecchie come una costrizione. Giustamente lo è, se detestiamo queste elementari ma vitali istruzioni per condurre una vita di pace! In realtà, sono delle regole come in una normale famiglia, in cui i genitori, che hanno la responsabilità di dare un’educazione ai propri figli, stabiliscono dei comportamenti da osservare. Se si ostinano a fare il contrario di tali regole, mica li possiamo ammazzare o disconoscere che ci appartengono? Non possiamo far altro che aspettare i loro tempi, prenderanno la giusta direzione e considereranno i nostri amorevoli suggerimenti. Questo ha fatto Dio, molti secoli fa, per amore dell’umanità! I comandamenti, hanno un grande valore anche per i non credenti perché sono universalmente compatibili con qualsiasi coscienza, che ami un briciolo di giustizia! Tutte quelle limitazioni che costituiscono i comandamenti, se osservate attentamente, non sono altro che abbondanze d’amore, principalmente per noi stessi e per riflesso si ripercuotono sul nostro prossimo. I comandamenti, sono delle libere regole, sta a noi sceglierle come stile di vita, nessuno mai ci obbligherà a farlo perché anche il paradiso non si guadagna con la prepotenza, ma con infinita gentilezza!

L’Invidia!

L’invidia è un pessimo sentimento, che appartiene a coloro a cui manca qualcosa e non si sentono completati dalla propria 49


vita! È la nemica per eccellenza a tutte le positività dell’essere umano, grazie ad essa, avvengono su questa terra ogni sorta di cattiverie fra gli uomini! Da non confondere con la gelosia, che è molto differente, direi quasi l’opposto. L’invidia, ci fa fare delle cose che non stanno né in cielo né in terra, ma sotto terra, nella dimora del diavolo. Non ha rilievo eccessivo verso estranei, ma è devastatrice quando si manifesta nelle famiglie, tra parenti e tra amici. Chi riesce a convertire l’invidia in ammirazione, compiacimento, è una persona molto vicina alla volontà di Dio e di conseguenza alla Gloria del Paradiso! Chiedo scusa se non divulgo eccessivamente su tale argomento perché è quello che più mi ha ferito, nel corso della mia vita e non vorrei che si riaprissero vecchi squarci, mi farebbero soffrire nuovamente!

Amore...Ma Cos’è?

Dio è Amore puro! E l’umanità, non conosce parola più appropriata per identificare il Creatore! Ma cos’è l’Amore? È il donare e donarsi, sia verso Dio, sia verso il nostro prossimo, incondizionatamente! L’Amore, è un linguaggio universale e lo si può parlare ovunque e con chiunque. I suoi frutti, prima di maturare, germogliano nel fertile terreno del cuore, dove verranno consumati. Nella coppia, con il dono dei figli e la reciproca comprensione per superare le tante insidie della società, formando la famiglia nella maniera più sana possibile. Tra amici, rispettandosi e donandosi a vicenda la propria solidarietà, senza invadenza, o a scopi di interessi, ma solo per il piacere di farlo. Non può esistere uomo caritatevole e misericordioso, se non prova Amore. L’Amore, è un parolone che non può essere improvvisato, va costruito 50

col tempo, mattone su mattone, su solide fondamenta, quello lampo, non è altro che una volgare passione carnale, niente di più. Purtroppo sono i nostri giovani a praticare questi tipi di affetti e amano in maniera cruda, perché delusi dal non essere considerati dalla società che conta. L’Amore, quello vero, profondo, al contrario di come si crede, è un costante soffrire perché lo si può perdere da un momento all’altro, Amare costantemente ha il suo prezzo dal nome SACRIFICIO, ma non per la persona a cui si vuole bene, ma per i principii in cui si crede. Sono questi, a vacillare nel tempo! Com‘è possibile Amare Dio, se non lo vediamo e non possiamo toccarlo, ne parlarci? Lo si può Amare nel solo osservare il Suo Creato, noi compresi, lo si può Amare praticando le dieci regole che ci ha lasciato, lo si può Amare facendo nostra la bellissima preghiera del Padre Nostro e recitandola fiduciosi, lo si può Amare cibandoci del Suo Corpo e del Suo Sangue attraverso la S.S. Eucaristia. Sembra che così facendo, siamo noi ad Amare Dio, mentre in realtà è Lui che ci ha Amati già prima che nascessimo e continua a farlo, nonostante tradiamo continuamente la Sua fiducia riposta in ognuno di noi! Amare è molto più difficile di Odiare, ma siamo invitati a vincere questa importante scommessa della vita, per diventare coraggiosi ‘’MARTIRI’’ dell’Amore Eterno!

Un Disabile... Racconta

La mia disabilità, è la conseguenza di una malattia neurologica, del tipo degenerativa e fino ad oggi, non esiste cura o medicinali per marginarla, è identificata con il nome SLA: ‘’SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA’‘! Nell’arco di cinque anni, ha bloccato ogni mia funzionalità volontaria, lasciando tutti gli organi vitali, i quali lavorano in maniera


involontaria, perfettamente funzionali e io mi ritrovo a vivere in piena coscienza da ergastolano, prigioniero del mio corpo! Ma il mio animo, quello non si è fatto carcerare, quello è più libero che mai! Dovete sapere, che il diversamente abile, accettando con fiducia la propria infermità, non perderà mai più di quanto abbia guadagnato, è vero che si perde la propria autonomia parziale o totale, ma ciò che si acquista, non è descrivibile con le sole parole conosciute. Per questo io sono così geloso della mia infermità e guai a chi me la invidia o desidera sottrarmela. Lo concedo solo al mio Signore, affinché disponga di me come meglio crede. Il mio unico rammarico della disabilità che mi ha colpito, è vedere mia moglie e i miei figli scoraggiarsi nei momenti critici, un giorno capiranno cosa sto vivendo! Io mi considero un disabile di ‘’LUSSO’’, anche in questa tremenda situazione. Dio continua a darmi di tutto e di più: una famiglia che mi ama più di prima, coprendomi di affettuose attenzioni, uniti e fusi insieme per testimoniare la misericordia di Dio! Amici veri che mi hanno dimostrato il significato della fratellanza, pur non avendo legami di sangue! La mia stessa serenità in questa tempesta esistenziale, è pura carità del Creatore verso la sua creatura! Per questo, nelle mie preghiere rivolte al Signore, il mio pensiero prioritario va a chi è disabile come me, ma non ha la mia stessa fortuna sopra citata. La disabilità, per chi riesce a comprenderla, non significa avere una marcia mancante, al contrario di quanto si crede, si va più veloci incontro alla verità!

L’Intelligenza e la Sapienza

Tra queste due realtà, c’è un abisso! Entrambe sono doni del Creatore, ma l’intelligenza è limitata alla sola mente e

con essa cresce nel tempo, l’apprendimento, l’ingegno, il carattere, ma contemporaneamente si sviluppano delle negatività, come l’astuzia, l’inganno, il tradimento, la corruzione ecc. in parole povere, si ferma alla corrente vita superficiale! La sapienza invece, va ben oltre l’intelligenza, perché ha il potere di resettare quelle caratteristiche negative dell’intelligenza, penetrando il vero significato della realtà che ci circonda, in sinergia col cuore, dove risiedono le virtù più nobili dell’essere umano! La sapienza, non s‘improvvisa, la si acquista con l’umile preghiera fiduciosa e meditando le parole di Gesù, contenute nel Vangelo! La sapienza, è vera grazia ricevuta da Dio, attraverso una profonda fede, facendoci guardare anche quelle realtà più crude, con l’ottimismo del Signore. Essere sapiente, vuol dire riuscire a prendere fra le mani il profondo significato della vita, comprese le sofferenze che ci riserva. La sapienza, è la metamorfosi positiva dell’intelligenza, altrimenti l’umanità non avrebbe mai conosciuto l’arte, nelle diverse attitudini dell’uomo! Un giorno, se avremo avuto fiducia in Dio, conosceremo finalmente la sapienza, quella sconfinata!

La Vita, un Conto alla Rovescia!

È proprio così, la vita si sa quando inizia ma non si conosce la scadenza! Per questo, ogni attimo è prezioso e va utilizzato nel migliore dei modi, per costruirci quella vita futura che è eterna, che si avvicini al modello di vita terrena di Gesù Cristo. Siamo esonerati da giudizio, fino al momento della personale presa di coscienza, è quella la reale data che scatta il nostro conto alla rovescia, perché le nostre azioni, non saranno più istintive o 51


pilotate da terzi, ma calcolate dalla nostra mente e dal nostro cuore, se ci faremo ancora condizionare, saremo noi a risponderne! Come cercare di rimanere in carreggiata? Leggere e comprendere il contenuto della Bibbia, farlo nostro e viverlo nel quotidiano! Questo è l’unico modo per accumulare concrete ricchezze, nella nostra prossima residenza. Vi attraggono di più i tesori di questo mondo? Accomodatevi pure, nessuno vi ostacola, ma non pentitevi in futuro, della sorte che vi verrà assegnata! Il nostro ‘’albero’’, facciamo in modo che cresca con poche foglie e molti frutti: sono quelli che contano perché nutrono la nostra Anima! Non aspettiamo a domani per fruttificare, potremo svegliarci in un’altra realtà e accorgerci, che il nostro Conto alla Rovescia, è SCADUTO!!!

Ammalati Sani!

Quando sentiamo la parola AMMALATO, l’abbiniamo istintivamente ad una condizione di sofferenza fisica, una malattia o una disabilità! Sono parzialmente concorde su questo, perché la nostra malattia, non è stata scelta da noi, mentre voi che avete la fortuna di stare in buona salute, le ‘’MALATTIE’’, ve le cercate nelle perversioni sterili, che offre questa moderna società! Amici, se parlo in questo modo, è perchè in precedenza sono stato anch‘io un ammalato ‘’SANO’’, affannandomi appresso a false illusioni, che mi davano temporanei benesseri, per poi diventare uno schiavo di questi. Questo è il dramma delle malattie del benessere; sempre più ricchi di materia, ma desertificati dentro di UMANITÀ, affogati nel proprio egoismo, lontani dal Signore e dalle Gioie della vita: quelle Vere! Non 52

dobbiamo essere tutti degli ammalati VERI, per capire il vero senso della vita, ma vorrei che mi guardiate nella mia infermità, e riflettiate, in modo da non farvi ammalare di inutili ILLUSIONI! P.S. La mia testimonianza non vuole offendere nessuno, è semplicemente rivolta a questi tipi di ‘’AMMALATI’’, Grazie!

Nati Liberi?

Dovrebbe esserlo, ma tanti neonati non hanno nemmeno questo privilegio perché nati da madri ELITE, che non hanno neanche la volontà della gravidanza perché troppo impegnate da fiorenti carriere, così affittano letteralmente pance di altre donne. Neonati strappati da coppie ritenute non adatte a formare una propria famiglia perché con gravi problemi esistenziali, venendo affidati a sconosciuti. Ma anche chi ha la fortuna di nascere libero, questa dura ben poco perché presto deve vedersela con le catene di questo mondo! Catene insidiose e trasparenti, ma che ci imprigionano più di un carcere vero. Purtroppo la nostra libertà ce l’abbiamo a portata di cuore, tutti noi cattolici conosciamo la strada retta per essere persone libere sul serio, o per averlo letto e studiato, oppure semplicemente ascoltato in chiesa, a scuola, nella famiglia, conosciamo Gesù e la Sua storia, in apparenza perdente e non in linea con le ispirazioni umane. Quindi facciamo bel viso e cattivo gioco, perché non si ha sufficiente fiducia in quelle parole, in quegli esempi di libertà che permettono di sentirci veramente liberi come, perdonare, umiliarsi, essere caritatevoli, solidali. Non sembra ma è proprio così, la nostra libertà è celata dietro questi valori apparentemente deboli e fuori moda! La personale libertà, la si acquista


con la FEDE e nessun carceriere potrà mai sottrarcela, né il peccato, né l’abbandono, né la calunnia, né il soffrire, né il vile denaro, perché la libertà…, è il più grande dono di DIO!

Antonio: un uomo Libero!

Fai del Bene? Preparati a Ricevere il Male!

Sembra un’assurda contraddizione, eppure è la realtà di questo Mondo! Ma perché dobbiamo persistere a fare del bene, nonostante veniamo delusi, traditi e giudicati dai nostri fratelli, dalle nostre sorelle? Solo per il contentino finale, che è il Paradiso? Mi dispiace deludere chi la pensa in questa direzione, significa di non aver compreso nulla del messaggio custodito nel Vangelo! Quando faremo del bene, facciamolo per Amore di quelle Santissime Parole e della vita stessa, sia la nostra sia quella altrui. Non ha rilievo, non ha importanza, facciamo del bene perché siamo ‘’ammalati’’ d’Amore, PUNTO, senza aspettare alcuna ricompensa; quelle ci verranno donate di conseguenza e spontaneamente, come spontaneamente avremo fatto del bene! Il male che subiremo, teniamolo fuori dalle faccende del cuore, non facciamoci corteggiare, come educhiamo il nostro animo a fare del bene gratuito, allo stesso modo dobbiamo allenarlo ad attutire il male! Le istruzioni per riuscirci, stanno sempre nello stesso manuale: il Vangelo, lì troveremo ogni nozione per apprendere come sfatare il titolo di questo documento: se fai del Bene aspettati del Male!

La Fiducia!

Parola molto complessa da definire! Per me è il riporre in un’altra persona, un sentimento o una personale delega di responsabilità, avendo quella speranza di

non essere tradito, di non essere voltato le spalle! Fra gli uomini, la parola fiducia, è un termine estremamente volatile, perché si è perennemente insicuri delle proprie scelte. La fiducia che persiste indenne nel tempo, diventa un tesoro dal valore inestimabile, questo è possibile solo a Dio nei nostri confronti. Dobbiamo fare nostro il Suo esempio, nel senso di valorizzare di più coloro che incrociano la nostra vita, lasciandogli sempre un’altra possibilità, nonostante verremo delusi dalle nostre aspettative. Anche se ribadisco che quando perdiamo la fiducia è difficile concederla nuovamente. Ma, noi verso Dio quanto siamo fiduciosi? Da premettere che la fiducia verso il Signore la definirei soprattutto FEDE, parola simile ma con significato diverso, perché ha una misura non delimitata in un unico progetto da affidare o confidare a terzi, ma un programma con un’ampiezza a trecentosessanta gradi. Il termine FEDE tra noi umani è concesso solo nel vincolo del Matrimonio, dove la coppia si fonde in una sola carne e diventa unione indissolubile. Ma ritorno sulla fiducia verso Dio, che puntualmente viene tradita da ognuno di noi, perché pensiamo alla meta promessa, ignorando la strada per arrivarci. Mi spiego meglio: sento in giro di persone credenti e sempre presenti nella propria parrocchia, nei vari Santuari, fanno opere di bene, ma quando gli viene toccata la salute personale o delle persone care, tutto va in fumo in un batter d’occhio, PERCHÈ? Perché quella famosa strada che porta alla meravigliosa dimora chiamata Paradiso, non è sempre dritta e liscia, ma predomina l’Imprevisto, la Sofferenza, la Malattia, il Peccato, il Lutto, altrimenti a cosa serve la FEDE? Ci avrebbe fatti nascere direttamente nella 53


Beatitudine Celeste! Dobbiamo riscattare purtroppo quella sfiducia che ebbero Adamo ed Eva nei confronti di Dio, pessima eredità lasciataci! Nella stessa sfiducia inciampai anch‘io, non riuscendo a comprendere la mia nuova chiamata al servizio di Cristo, oggi spero e prego di riuscirci fino alla Fine! Badiamo ad avere sempre fiducia anche nelle nostre potenzialità, altrimenti ad ogni difficoltà partiremo già da sconfitti! P.S. La Fiducia si costruisce col tempo, non solo noi verso Dio, ma essere degni di ricevere la Sua!

La Chiesa...è?

È il popolo battezzato che fa cerchio intorno a Cristo fatto carne, il quale si identifica appartenente alla grande famiglia di Dio in terra, che aspira ad unirsi a quella CELESTE! Il Signore, ha fondato questo capolavoro senza precedenti, sulla fiducia riposta nella creatura che riflette integralmente la Sua immagine: l’Essere Umano! Ma, in quale circostanza è nata la Chiesa? Già nel grembo della Vergine Maria, facendo da primo Tabernacolo, dove il Verbo si è fatto materia visibile, il resto è diventata realtà attuale di conseguenza, dove, chi riconosce le dieci regole come guida per la propria vita e le Beatitudini come mezzo per conquistare la gioia vera, diventa parte integrante di Madre Chiesa! Il Papa è il Vicario di Cristo e i Sacerdoti che lo affiancano, sono i discepoli ordinati per consacrare il pane e il vino come sequela per la remissione dei peccati, tramite lo Spirito Santo, ma il vero motore della Chiesa, siamo tutti noi, invitati a moltiplicare l’Amore gratuito di Gesù. Abbiamo un solo Padre che è Creatore e proprio come in una famiglia, abbiamo fratelli e sorelle non scelti da noi, ma posti 54

al nostro fianco, per sperimentare la fratellanza, banco di esame essenziale per la formazione post Paradiso. La nostra prima vera Chiesa, è il nucleo familiare, dove al centro di essa viene posta come esempio la famiglia di Nazareth e il Vangelo. La Chiesa è UNIONE e chiunque la disprezza divertendosi a dividerla, è un complice delle tenebre che diverranno la sua meritata dimora eterna.

I Rischi del Cristiano

Aderire al Cristianesimo, è motivo di orgoglio nonostante comporti rinunce e sacrifici, ma la speranza dell’eterna vita è la più ambita ricompensa. Ma non è questo il fine della mia riflessione che vi pongo, ma cosa rischiamo nel pensare eccessivamente di appartenere a Cristo? Bhè non sembrano poi tanti tali rischi perché abbiamo il coraggio di corrompere perfino la nostra coscienza. Mi spiego meglio: minimizziamo dei peccati mortali, giustificandoli come errori non di rilievo, tanto noi crediamo e quindi basta! Ancora, nel fare una buona azione o un atto di coraggio attraverso la nostra vita, pensiamo di meritarci il Paradiso, perché siamo Cristiani e abbiamo agito da personaggi retti! Ancora, siamo caparbi nell’osservare ogni sacramento e ogni funzione religiosa, e siamo distratti o ignoriamo completamente le esigenze del prossimo nostro, tanto il necessario è stato fatto! Ancora, ogni grazia ricevuta dal Signore, che sia un successo, la ricchezza, la sapienza, la longevità, o la stessa fede, al posto di attribuirla a Dio, ci vantiamo di esserne noi i veri meritevoli perché siamo intraprendenti! Amici, dobbiamo aspirare tutti alla Santità, ma il Santo degno di tale attributo, non è


colui perfetto, o pensa di non stare nel difetto perché è Cristiano, ma colui che sbaglia e si riconosce peccatore perché umano, restando in attesa di essere elevato da chi ci ha permesso di Esistere: DIO!!!

Diventare ”PRETE”!

Rispondere a questa chiamata, è un atto di CORAGGIO! È vero coraggio farsi carico delle parole di Cristo e annunciarle in mezzo a persone fameliche come lupi, ma desiderose di essere convertite in agnelli! Il Prete è un ministro di Cristo, avente delle importanti responsabilità: la remissione dei peccati, la consacrazione del Corpo e del Sangue sotto forma di pane e vino, l’imposizione dei Sacramenti! Ma quando nasce il Sacerdozio? Tutto nasce nel famoso Cenacolo, ma in due avvenimenti cruciali: l’Ultima Cena e la Pentecoste in cui, a delle persone normali, venne consacrato il dono di moltiplicare quei gesti di salvezza in Suo nome, fino al Suo ritorno, rinnovandosi a loro volta con il rito di Madre Chiesa, a secondo della chiamata vocazionale! Il vero campo di battaglia di un Prete è nel confessionale, dove oltre ad assolvere gli innumerevoli peccati, si confronta con le realtà altrui e la personale fiducia in Dio, è il luogo dove cresce sul serio. Purtroppo, il prete sta sotto i critici riflettori dei propri fedeli e dell’opinione pubblica perché considerati immuni da qualsiasi forma di peccato! Sono persone deboli come tutti noi e non dobbiamo temerli o giudicarli di nascosto, ma riportarli sulla retta via se hanno momenti di sbandamenti nel servirci e servire il Signore! Non devono diventare vittime delle nostre labbra è vero, ma neanche possono essere i nostri carnefici, monopolizzando i

sacramenti verso fratelli già dubbiosi all’accostarsi ad essi. Aprite i vostri limitati orizzonti e non celatevi dietro tuniche non meritate, questo non è regolare! Questi tipi di Preti, li invito a meditare ogni volta che presiedono a un’Eucaristia, si ricordino i tre giuramenti: Ubbidienza, Castità e Povertà. Sacrificarsi per la Chiesa, significa immolarsi sulla Croce di Gesù per il bene dell’umanità, è questa la grande missione del Prete! Siate retti nelle vostre azioni, non vi fate schifare da chi ha già una fede barcollante. Non siete dei Santi, ma voi più di tutti noi, rappresentate l’Amore del Cristiano autentico, nelle nostre preghiere vi presenteremo allo Spirito Santo, affinché questo vi accada, per il bene nostro e della Chiesa che avete in consegna. RICORDATE: sciogliendo l’unione con Dio, fate lo stesso peccato di un matrimonio tradito!

Cos’è il Peccato?

La risposta ovvia è il distaccarsi dall’Amore di Dio! Ma, dentro di noi, cosa avviene? Viene meno la propria dignità, quella dignità che ci fa sentire vivi e coscienziosamente Liberi! Il peccato, è quella catena che ci tiene legati alle frenesie precarie di questo mondo e non fa decollare il nostro Spirito verso positivi traguardi prefissati! Il peccato può essere di varie nature, involontario, premeditato, persistente, restano comunque peccati, ma di diversa gravità perché sono imposti in modi differenti nell’azione. Attraverso il peccato, violentiamo il buono che risiede in noi, diventando orfani della fede, facendoci adottare da padre male! Ma perché pecchiamo? Non solo perché veniamo provocati, ma in noi resta traccia 55


negativa della nostra infanzia, dove tutto quello proibito ci attira in modo irresistibile, cascandoci in maniera rovinosa. Ma nonostante cadiamo, c’è sempre una mano tesa se vorremo rialzarci, per ricominciare a camminare verso la luce, questo teniamolo sempre in mente, ciò che è impossibile a noi, non lo è per il Creatore! Questa è la mia definizione del peccato, è un vero PECCATO, se caschiamo in questa infame trappola, RESTANDOCI!

Quando il Signore entra...

Il Signore bussa sempre prima di entrare nella vita di una persona, non fa irruzione prepotente come il male! Il Signore, ama essere cercato, ospitato, compreso! Quando gli apriamo la porta...è un’ondata di grazia, travolge letteralmente il proprio animo, non c’è angoscia, né sofferenza, né dolore che prevale su ogni tipo di debolezza! Questa mia non è una testimonianza, non è un vanto, non è un mascheramento, non è una candidatura al Paradiso, ma una confessione a cuore aperto a chiunque legge o ascolta. Non riesco più a percepire la mia sofferenza, ma è diventata offerta! I miei rancori sono diventate preghiere misericordiose! La mia infermità si è trasformata in fortezza agli occhi degli scettici! La malinconica parola SOLITUDINE, non mi appartiene più perché ogni voragine creata dai miei fratelli in me, viene colmata in abbondanza dal mio Redentore! Non riesco più ad odiare o riversare le colpe di quello che mi accade, su terzi e sono coscienziosamente consapevole delle mie imperfezioni umane, ma il Signore slegherà anche questi lacci, ne sono sicuro! Quando il Signore entra... infiamma lo Spirito Santo ricevuto con il Battesimo, facendoci diventare luce, nel buio di questo Mondo di transazione! 56

Per coloro che ancora esitano ad aprire la porta: non abbiate dubbi, non vi invito solo ad aprirla, MA SPALANCATELA e togliete pure i cardini, facendo dimorare DIO per il resto dei vostri giorni, convertirà ogni frustrazione in...DOLCE MELODIA!

Meno Teorie e più Opere!

Non ci salveremo imparando la Bibbia a memoria, ne consumando i banchi delle Chiese, ma logorando le strade del nostro paese, della nostra città, del Mondo! Non basta condividere sane teorie verbalmente o scrivere belle parole su carta e poi nel segreto del cuore la pensiamo all’inverso! Ci vogliono opere a testimoniare tutto ciò che professiamo in teoria, come? Non necessariamente cacciando tutti i nostri soldi altrimenti c’è il terrore che potremmo appezzentirci per un po’ di elemosina di qualche euro! Ma investire su qualcosa di più prezioso, che sprechiamo in malo modo: sto parlando del nostro Tempo! Diciamo di non averne Mai, ma ci ritroviamo puntualmente o nei centri commerciali e nei mercati, nelle pizzerie e nei ristoranti, o nei santuari e feste patronali! Secondo voi, è questo il modo corretto di vivere il Vangelo nella sua integralità? Se non ci rapportiamo con il sociale bene comune, resteremo circoscritti nel ristretto recinto del nostro teorico egoismo, in questo caso, non definiamoci Cristiani perché diremo una menzogna! Se mai iniziamo con una banale opera verso un nostro prossimo, ne seguiranno altre, magari molto più impegnative e gratificanti, senza un secondo fine. Dare priorità ad opere di bene, al posto di teorizzare soltanto, si dà vero sapore alla propria esistenza, questo è il riassunto della mia vita credente!


Vivere nella Pienezza del Tempo!

Chi di noi conosce la scadenza della propria esistenza? Proprio nessuno! A meno che non abbiamo il coraggio di dargli noi un termine, recidendola volontariamente! La vita, nelle sue diverse tappe, serve proprio a dargli un personale senso! Fino alla padronanza della coscienza, si agisce istintivamente, traendo dalle persone e dall’ambiente circostante, la formazione del precario carattere, il quale si affinerà attraverso il tempo, con le circostanze che ci pone. Sarà una costante e incessante scalata, ma verso dove, verso cosa? A queste domande, non c’è scienza umana che possa dare risposte esaurienti, è una questione basata sulla fede di quel Dio fatto uomo! Come vive il Giovane la PIENEZZA? Il mondo giovanile, è molto complesso, specialmente nel periodo che stiamo attraversando, si trovano al primo incrocio da imboccare, quello che decide il futuro stile di vita. È l’età delle indecisioni e delle illusioni: si è indecisi sulla scuola da scegliere e l’inserimento nel mondo lavorativo, si è indecisi nel fidarsi della Chiesa e tutto ciò che indica, attraverso il Vangelo e i Ministri, si è scettici anche della propria famiglia, considerando molte volte i genitori o i fratelli come avversari fastidiosi e insopportabili, usandoli solo a fin di scopo. Sognate in maniera esagerata, illudendovi che la vita è tutta rose e fiori, non è tutto oro ciò che luccica, restate con i piedi per terra! Ragazzi, sono queste indecisioni e illusioni a penalizzare il vostro futuro prossimo, perché adesso stendete le fondamenta di quel che sarete! Come vive l’Adulto la PIENEZZA? Bhè, questa è la fase della vita in cui si

godono o si ‘’pagano’’ le scelte fatte in precedenza: ci si sposa, si hanno i figli, si fa carriera, si è più stabili e sicuri, nonostante sulle proprie spalle si abbiano delle importanti responsabilità! Come vive l’Anziano la PIENEZZA? È l’ultima tappa, quella in cui si ha consapevolezza del reale senso della vita, questo è il tempo di trasmettere le proprie esperienze e la saggezza, acquisita nel corso dell’esistenza, anche se non sempre vengono raccolte da terzi se non mai, perché ognuno deve fare le sue di esperienze. Questa è anche la fase delle paure: si ha paura, delle malattie, della solitudine, di essere dei pesi per la famiglia, si pensa in che maniera il destino abbia riservato il distacco terreno e cosa c’è dall’altra parte. Viene meno la forza fisica e pian piano il corpo mostra i segni del tempo passato su di esso, si vive di ricordi ormai trascorsi, cercando nel Signore quella pace che accompagnerà l’anima nella sua ultima e definitiva dimora! Queste che ho menzionato, sono una sintesi delle quattro fasi della vita: Infantile, Giovanile, Adulta, Anziana e in ognuna di queste siamo invitati a dargli una Pienezza corporale, ma soprattutto spirituale perché sarà quella a fare la differenza in giudizio! Ma cosa vuol dire, dare Pienezza alla propria vita? Il giovane, non può dare una Pienezza solo col proprio vigore o con quella certezza di avere una vita intera davanti! L’adulto, non può dare una Pienezza solo con la stabilità economica o l’affermata posizione sociale! L’anziano, non può dare una Pienezza solo con la sua saggezza o per la longevità raggiunta! La vera Pienezza, è riconoscere il Signore che riempie la vita di ognuno di noi, in ogni giorno e in ogni condizione, specialmente nei momenti bui, dove quella 57


vita che tutti sogniamo in maniera positiva, ci volta le spalle! Faccio il mio esempio: questa importante malattia, mi ha troncato nel pieno del mio esistere, dovrei essere svuotato dalla voglia di continuare a vivere! Eppure mi trovo qui, in mezzo a voi, perché? Perché, mai come in questo momento, mi sento nella totale PIENEZZA del tempo, che sta attraversandomi! Non riesco proprio a contenerla nel mio letto di supplizio e desidero scambiare tale Pienezza intesa come Ricchezza, con voi tutti, testimoniando con me stesso, per conto di DIO! P.S. Ringrazio pubblicamente mia moglie e i miei figli, che pazienti e fiduciosi mi accompagnano in questo piacevole incarico affidatomi. Che il Signore li colmi di copiose Pienezze!

Chi è il Martire?

Sappiamo bene che il primo martire umano, dopo Cristo fu Santo Stefano e di conseguenza questa pratica è divenuta il mattatoio per un mare di persone come noi, credenti! Ma soffermiamoci sul primo martire e il significato di tale sacrificio, capiremo tante cose. Perché Stefano preferì morire? Perché riconobbe in Gesù, il modello di Amore, quell’Amore che ci rende veramente liberi di vivere, nonostante gli attacchi del male, nonostante le paure e le angosce che ci perseguitano, nonostante l’incontro con la morte corporale. Il martire, è tenacemente fedele allo stile divino, di quel Santo Martire crocifisso! Ma bisogna per forza morire per mano altrui, per essere martire d’Amore? La mia risposta è NO, perché martiri possiamo esserlo tutti! Tutti coloro che fronteggiano ogni tipo di sofferenze, con animo e spirito fiducioso in Dio. È martire, chi riesce a concedere dei perdoni difficili! 58

È martire, chi sopporta paziente il peso di una croce! È martire, chi si fa carico delle proprie responsabilità! È martire, chi si sacrifica per il bene di un suo prossimo! È martire, chi riesce a non legarsi a questo mondo! Siamo ‘’orgogliosi’ del martirio assegnatoci, perché quanto più soffriamo e offriamo in questa vita, più ambito sarà il podio che ci aspetta nei cieli!

Nessuno è Perfetto!

Chi pensa o afferma di essere perfetto, è presuntuoso e arrogante verso il Signore, che è vera perfezione! Ma, se siamo somiglianti a Lui, cosa ci rende imperfetti? Il Peccato! Non esiste umano perfetto dentro, ma Dio è consapevole e non pretende che lo siamo, la richiesta che ci fa, è quella di riconoscerci imperfetti almeno in confessione, di fronte al ministro che lo rappresenta per assolverci! Tanti, troppi nella confessione non ammettono alcune imperfezioni, per svariati motivi tra i quali padroneggia la vergogna, non sanno che Dio già è al corrente di tutto, ma desidera che ci riconosciamo imperfetti, tutto qui, al resto ci pensa Lui. Per nostra volontà, non ci è possibile raggiungere la perfezione questo è sicuro! Un assaggio di perfezione, se abbiamo fatto una sincera confessione, si ha quando riceviamo la S. Comunione, peccato che dura ben poco! Chi insegue la perfezione, non si vendica ma chiede e concede il perdono, non si impone al nemico, ma attende paziente che ritorni sui suoi passi, non si veste di orgoglio ma si umilia, non approfitta del fratello debole ma lo aiuta! Tutti i Santi proclamati tali, hanno ricevuto il dono della perfezione, solo a morte


corporale, nel regno dei cieli, perché qui sulla terra, Nessuno è Perfetto.

Ci Vuole Piccoli...

Grande, è il Valore della Vita, ma Piccoli ed inermi veniamo al Mondo! Ambiziosi, sono i Sogni Umani, ma la Felicità dell’Uomo si cela nel Piccolo! La Ragione, ci Gonfia, ma Piccoli ci fanno, scoperchiando i nostri Difetti! Ci sentiamo Forti, nella Salute, ma le Sofferenze, ci fanno Rimpicciolire! Alla fine, si è Saggi, ma si ritorna Piccoli, per riattraversare quella Porticina! Il Signore, ci vuole Piccoli, perché a renderci Grandi, ci pensa Lui!

Conoscersi per Conoscere!

Perché abbiamo il bisogno di incontrarci per conoscerci? Perché, così facendo e solo in questo modo, ognuno trae da un’altra persona preziose nozioni per crescere intellettualmente e spiritualmente. In fondo dalla nascita abbiamo ereditato soltanto due cose al di là della stessa vita: il peccato originario e l’istinto di sopravvivenza. Tutto il resto dipende esclusivamente da noi! Se facciamo caso, tutto ci viene trasmesso dal confrontarci l’uno con l’altro, senza escludere nessuno, proprio nessuno! È il nostro saper percepire, ciò che ci fa arricchire, grazie ai meravigliosi cinque sensi: vista, udito, gusto, tatto ed olfatto. Dicevo, è di vitale importanza conoscersi con altri, per riuscire a riconoscere in noi stessi, cosa desideriamo effettivamente dal nostro breve soggiorno in questo mondo! Faccio un esempio alla mano: la fede personale di ognuno di noi, ci è stata donata, dalla famiglia, dalla chiesa, dalla scuola, dagli amici, dai colleghi, da tutti

coloro che entrano nella nostra vita, in modo diretto o indiretto, non ha rilievo alcuno, l’essenziale è crescere umanamente, non si può restare rinchiusi nel proprio guscio! Vi chiederete: e lo Spirito Santo, che ruolo occupa? Lo Spirito Santo è il catalizzatore indispensabile per fissare qualunque conoscenza acquisita, ‘’rubandola’’ alle categorie sopra citate! Amici, se io desidero fortemente questi incontri, per spronare diverse categorie di persone al confronto, non è per il solo motivo che voglio dare, ma la mia fame di ricevere, è davvero insaziabile credetemi e fino alla fine, penso di non essere sufficientemente sazio di conoscervi, per riconoscere il Signore in me stesso! Propongo da diversi anni, un incontro a settimana di solito il giovedì sera, o a casa, o in case di altri e dopo aver recitato il Santo Rosario, propongo tramite una domanda, un sano dibattito su un argomento che può riguardare la fede o il senso stesso della vita. Vi garantisco che al termine di ogni singolo incontro, ognuno si porta nel proprio cuore un pezzetto di un altro, confrontando, riflettendo e casomai cambiando il modo di vedere le cose. Vi invito a tendere ogni vostro senso al vostro prossimo rispettosamente, che esso sia bambino o vecchio, uomo o donna, sano o ammalato, in carriera o fallito, povero o ricco, colto o ignorante, libero o prigioniero, non diamogli peso, perché sono proprio queste diversità la nostra ricchezza. Noi diamo, diamo sempre e ”rubiamo” spiritualmente, tutto ciò è possibile, perché più conosceremo e ameremo, più sarà bello il dipinto del nostro animo, che consegneremo a Dio, quando lo vedremo come Egli, è! 59


Gesù: non un solo Rigo di Suo Pugno! Perché?

È una strana domanda alla quale solo con una buona dose di cuore, si può dare una sensata risposta. Gesù, come ha fondato la Chiesa sull’uomo, allo stesso modo ha riposto nelle persone scelte personalmente da Lui, l’importante compito di trascrivere nel Vangelo, le testimonianze da loro vissute in prima persona! Ma in realtà, il Signore non ha mai smesso di operare e parlare ad ognuno di noi! Se siamo attenti a percepirlo, il Vangelo quasi non serve! Il Signore si serve ancora degli uomini, per parlarci e indicarci la retta via, nonostante debba combattere con ”l‘inquilino” che fa politica contraria. Purtroppo lo Spirito Santo, non ha il totale monopolio sul nostro animo, dobbiamo concederglielo noi tale monopolio, visto che possediamo la libertà di scelta! Siamo troppo distratti e permalosi, per riuscire a cogliere dei messaggi significativi che Gesù ci dona tramite altre persone, che neanche immaginiamo. Può essere chiunque e in qualunque condizione, sfatiamo la convinzione che ci parla solo in Chiesa o nel Vangelo, perché non è così. Quindi non ignoriamo nessuno, soprattutto gli ultimi della società, perché sono proprio quelle le maschere preferite da Dio. Il Signore, non ci tiene a scrivere documenti, i suoi documenti siamo tutti noi!

L’INQUIETUDINE UMANA!

Le inquietudini dell’umanità intera, sono dovute alla mancanza di conoscenza e di conseguenza il dubbio prevale indisturbato, seminando negli animi paure e sfiducia. Se solo imprimeremo nell’animo, una minima parte del Vangelo, custodendola e perseverando nel tenerla stretta nel 60

proprio cuore come il tesoro più prezioso, molte inquietudini se non tutte, le escluderemo definitivamente dal nostro vocabolario di vita terrena. Questo però non è così semplice come dirlo, almeno per noi, esseri mortali! Ma acquisendo un briciolo di vera fede, può cambiare tutto, si riesce a vivere parallelamente alle proprie inquietudini, ignorando di essere motivo delle nostre angosce. Si guarda, ma non si desidera e né si giudica. Qualsiasi nostra opera sia finalizzata per un bene comune e non per il solo piacere personale. Le nostre azioni, siano rivolte al rispetto di noi stessi e del nostro prossimo. Siamo refrattari al denaro, perché nulla di questo mondo potremo portarci, nella dimora definitiva, se non lo spirito, impregnato dal nostro pensare, agire e professare! Le inquietudini, non esistono in maniera evidente, per chi vive all’ombra del Signore, ma al contrario si moltiplicano all’infinito, per chi si fa abbagliare dal luccichio del male! Gesù ci chiede di lasciare per guadagnare: sembra un controsenso, ma è proprio questa la formula per convertire l’Inquietudine in... BEATITUDINE!!!

I Pregiudizi: ‘’Come Pane Quotidiano’‘! I pregiudizi, accompagnano l’umanità fin dalla sua creazione! Non ci limitiamo soltanto a giudicare il nostro prossimo, ”cosa sbagliatissima a priori”, ma giudichiamo spesso ancor prima di conoscere ed entrare in confidenza con un nostro fratello. In realtà, nessuno è e potrà mai dare un’immagine definitiva ad un’altra persona, qualunque essa sia perché ognuno nel corso della propria vita, subisce dei cambiamenti dovuti alle innumerevoli


circostanze, esse possono essere positive, ma anche negative. Quindi, il pregiudizio è un’illusione che creiamo nella nostra fragile mente, la quale ci sprona a vedere ciò che ci fa comodo. Per evitare dannose delusioni, siamo cauti nei pregiudizi e negli stessi giudizi che li seguiranno, perché come ho affermato precedentemente, l’uomo è in continua evoluzione nel corso della propria esistenza! Molte troppe, volte, ci facciamo dei pregiudizi solo per sentito dire, facendo di tutta un’erba un fascio! La prima responsabile è la cattiva informazione, che per fare AUDIENS, ingigantisce negativamente storie umane che già fanno fatica ad emergere in una società predatrice. Mi riferisco ai carcerati, agli immigrati, ai dipendenti da droghe e tante altre categorie di indifesi, anche se mai abbiamo incrociato determinate storie, le teniamo classificate nel nostro libro nero, solo perché così ci sono state presentate dai media o da gente superficiale. Non facciamo questo errore, corrompiamo noi stessi e la maniera in cui costruiamo le fondamenta della futura vita. Anche verso il Signore ci facciamo dei pregiudizi, pensando che avendo fede in Lui, diventiamo immuni dalle negatività di questo mondo e quando si viene messi alla prova, tutti quei bei pregiudizi si trasformano in terribili giudizi di condanna, smarrendo quella fede, faticosamente acquisita nel tempo. Per me, pregiudicare è un peccato mortale, perché abbiamo già condannato prima di conoscere! Amici, la vita è un camminare uniti, ma ognuno ha una strada personale, quindi non perdiamo il nostro prezioso tempo a farci idee sbagliate su persone e storie che non ci apparterranno mai, se non per farci crescere o demolirci dentro. Come misureremo, verremo misurati!

La Via del non Ritorno

Cosa si intende per ”via di non ritorno”? Questo rischio, naturalmente riguarda chi si presenta Cristiano. È quell’attaccarsi a cose materiali, collocandole ai primi posti dei propri interessi, l’eterno responsabile è il denaro! In realtà, la via del non ritorno per il Signore non esiste, perché desidera che ognuno riesca a salvarsi al termine di questa vita e non vada perduto negli abissi infernali. Un esempio famoso di via del non ritorno, riguarda un apostolo scelto da Gesù, sì parlo proprio di Giuda! Ma non è stato il suo gesto traditore, a gravare sulla sua condanna, ma fu il rimorso a indurlo ad impiccarsi, quando sapeva bene che la strada del perdono, non è l’orgoglio! Forse neanche con questo esempio ho reso quel concetto che voglio trasmettere, fino alla fine, tutti possiamo ritornare sui propri passi ma dobbiamo avere il coraggio di schifarci, per non aver messo al primo posto Dio quei valori riconosciuti e amati da Dio e lo stesso Dio! Questo, intendo per via di non ritorno, perdere la volontà di sperare per rialzarsi, dopo aver riconosciuto il proprio errore umano! E per chi non ci pensa e va avanti, vi chiederete? Bhè, ne pagherà a tempo debito, con la sua coscienza! Quindi, per concludere, la nostra via di non ritorno ce la spianiamo con i nostri timori e le nostre superbie. Dio ci dà sempre un’altra occasione, cogliamola finché saremo in VITA!

Protagonisti, di questo Mondo!

Pensare di essere semplici ospiti di questo meraviglioso pianeta, come le piante e gli animali, è sbagliatissimo! In realtà, siamo tanti protagonisti sotto la magistrale regia del Signore, che ci ha scritturati a questa vita. Sono gli uomini come noi, ma 61


arroganti e prepotenti, aventi tra le mani un qualsiasi potere di massa, a declassarci, facendoci diventare dei numeri, per sfruttarci a loro piacimento! Ma non sto ad incriminare nessuno, non ho il diritto, non spetta a me, ho scritto questo documento a testimonianza della libertà del sentirsi protagonisti. A volte, se non sempre, non pensiamo al nostro protagonismo reale, o non vorremo esserlo, ma lo siamo eccome. Ogni umano, prima di essere protagonista di se stesso, lo è degli altri, chiunque esso sia e di conseguenza il riflesso è inevitabile! Faccio un banale riferimento per rendere l’idea: in una famiglia, i protagonisti dei genitori sono i figli e viceversa. Dio non ci ha creati per starcene in disparte, o fare da spettatori, casomai delle controfigure, ma per essere protagonisti gli uni nella vita degli altri, io, voi, siamo tutti protagonisti, e chi pensa di non esserlo, offende la causa della propria nascita!Purtroppo, come ho accennato pocanzi, tante persone, accecate dal dio denaro, o altri desideri contradittori alla logica umana, non si limitano ad essere rispettosi protagonisti nelle vite altrui, ma le schiavizzano o le sopprimono, senza alcun rimorso o pentimento; il ”regista” lascia correre ugualmente, tanto alla fine della commedia, sarà Lui a dare gli Oscar, a chi si è comportato da vero Protagonista!

Fai Sbocciare il Bello!

Tutti sappiamo di avere del bello dentro, ma pochi fanno sbocciare tale bellezza esternamente, mascherandola dietro pessimismi infondati e contraddittori alla realtà della propria vita. Non essere pessimista, non hai motivo di esserlo, qualunque sia la tua condizione, perché sei vivo e hai ancora tanti boccioli dentro, se vuoi farli fiorire e donarli al mondo! 62

Anzi, più stai su un dirupo, o sull’orlo del precipizio, più sarà bello e prezioso il tuo bocciolo, ma devi avere quel coraggio necessario per metterlo sul davanzale della tua esistenza, dimostrare l’amore incondizionato del Signore nostro Dio! Come? Ho capito bene? Non sai come si fa? Non è difficile come sembra, devi annientarti nelle parole del Vangelo, non devi far altro, sarà lo Spirito a far deflagrare ogni tua bellezza! Di tuo, non devi metterci nemmeno la volontà, ma un pizzico di fiducia…quella è fondamentale. Al male, dagli lo sfratto e fai sbocciare il bello, che ne hai veramente tanto, CREDIMI!

Il Mio Oggi!

Oggi io sono in vita, con il mio passato di esperienze che si fondono con il presente, indispensabile a costruire il mio prossimo futuro! A questo serve il mio Oggi, per farmi avanzare verso l’ultimo che mi sarà concesso, con il solo scopo di riconsegnare la mia anima, arricchita o impoverita, attraverso il tempo che mi è stato assegnato. Se solo pensassimo ad ogni nostra alba, se riuscissimo a vedere il tramonto dell’Oggi che ci è stato donato, molti errori li eviteremmo, ne sono certo! Ma tutti siamo convinti che i drammi di questa vita, appartengano agli altri e a noi non potranno toccarci, almeno per quest’Oggi! Non voglio dare un messaggio da pessimista, anzi dico che, se non vedrai subito i frutti della pianta che hai piantato Oggi, avrai fatto bene a piantarla ugualmente, perché sicuramente qualcun altro domani raccoglierà. Una discreta dose di riflessione quotidiana, sicuramente ci aiuterà a vivere distanti dall’egoismo, acerrimo nemico della


personale salvezza. Per questo, dovremo vivere il nostro Oggi, come se fosse l’ultimo! Se vi dico questo, è perché in molti miei giorni, nonostante abbia la morte che mi alita dietro il collo, non credo di morire e commetto degli errori facilmente evitabili! Figuriamoci chi gode di ottima salute, come può considerare il suo Oggi, non penserà mai che potrà essere l’ultimo e continuerà ad affondare nelle debolezze umane, accorciando il divario della fornace che lo inghiottirà per sempre! Amici, diamo più valore al nostro Oggi, potremo restare solo con il nostro IERI, casomai non limpidissimo e senza un domani per poter recuperare... La vita va vissuta OGGI, perché comunque in qualunque modo ci verrà preposta, resta sempre un dono di Dio!!!

Il Destino: Condanna o Premio?

Questa è una domanda nata insieme all’umanità, per le miriadi di incognite che nasconde nel suo mistero. Ma quale significato ha la parola stessa in se? Personalmente, interpreto il destino come una determinata destinazione decisa dal Creatore, all’atto del concepimento; mi spiego meglio: è uno o più eventi programmati, in determinati momenti della vita, per dare risalto alla stessa vita! Il destino è strutturato in due binari distinti, ma che si intersecano fra di loro in maniera intima e inevitabile. Il primo è l’influenza di forze a noi sconosciute che impongono nelle nostre vite la realtà del Bene e del Male, una battaglia invisibile ai nostri occhi che si materializza attraverso gli avvenimenti, i quali non possono essere evitati in alcun modo, anzi non camminano quasi mai paralleli alle nostre aspettative. Il secondo, riguarda esclusivamente noi e il personale

potere decisionale, con il quale scegliamo il sentiero più congeniale al nostro modo di essere, ma questo potere è abbastanza limitato. Il destino, è una concreta realtà tangibile tra le persone, per il divario visibilmente evidente nelle diverse condizioni che crea, c’è chi non ha mai un problema di salute o economico e chi invece è un eterno ammalato o ristagna nella povertà, c’è chi ha venti figli e chi non può concepirli e così via per le innumerevoli salite e discese dell’umanità. I destini rosei sono facilmente accettabili, ma il segreto per assecondare i destini negativi o addirittura nefasti, è quello di non rassegnarsi, ma accettarli fiduciosi e prenderli per mano, perché sicuri che in un futuro non troppo lontano, erediteremo la conseguenza di quel destino meraviglioso ed infinito del ”Fratello e Salvatore” che ci ha preceduti: Gesù! P.S. Se conoscessimo il nostro destino, la vita perderebbe sapore!

Attaccati ad un Filo!

Come veniamo al mondo attaccati al filo di una mamma, con un filo di speranza viviamo e ci distacchiamo da esso! In realtà, avremo sempre un filo conduttore, che ci terrà legati. Tanti fili differenti, ma tutti con un fine comune: LA VITA! Stiamo attenti però, perché ci sono fili e fili, alcuni sembrano tanto solidi, ma si spezzano al primo vero strattone, questo tipo di filo è il denaro, perché illude la nostra sicurezza! Poi c’è il filo dell’amicizia, apparentemente più forte, ma pure questo ha i suoi punti deboli, perché non riesce ad oltrepassare una certa soglia di rischio! A ruota seguono i fili dei legami intimi, come i genitori, il coniuge fra coniugi e i figli, questi sono i più credibili perché legati 63


presumibilmente dall’amore e quindi più resistenti dei precedenti? Inverosimilmente, anche questi possono spezzarsi, tramite paure, interessi e orgogli! Infine c’è il grande filo della fede, quello invisibile ma più resistente di tutti messi insieme, eppure questo, in apparenza indistruttibile, ha il suo tallone di Achille: lo scoraggiamento e di conseguenza il peccare ci fa allontanare da Dio!Ma questo filo, al contrario degli altri è molto elastico e ritorna facilmente tra le mani per tirarci dal fossato nel quale siamo caduti! Il bello sapete cos’è? Per restare appesi al filo della fede, non possiamo staccarci di proposito da tutti gli altri sopra menzionati! Chi mi conosce, può testimoniare, mia moglie e i miei figli, mi hanno teso i loro fili d’amore, a me vitali per sopravvivere e fare ciò che faccio! GRAZIE!!!

Quante Storie! Ma questa… è la Mia!

Tutti osserviamo le diverse storie di altre persone, attorno a noi, in televisione e sulle moderni reti comunicative, storie che ci affascinano, storie che ci incutono paure, storie che ci emozionano, storie che vorremmo imitare, ma anche storie che non vorremo mai vivere! Ognuno di noi, sogna la propria storia che segua il migliore dei percorsi ed è giusto che sia così, si deve essere ottimisti, il pessimismo non aiuta a vivere bene! Ma nella storia personale che stiamo vivendo, dobbiamo setacciare le tante che si mescolano con la nostra, non siamo nati come un ragno, che istintivamente sa tessere la sua ragnatela, noi invece, apprendiamo e facciamo sviluppare il talento che dimora dentro, OSSERVANDO! E non dimenticate mai che il successo, quello vero e gratificante, dipenderà dal 64

bello che riuscirete a estrarre dalla vostra storia, che presenterete al mondo. In realtà, sono gli altri ad esaltarci o affondarci per il nostro operato e a renderci più o meno importanti. Per esempio, se in quello che sto dicendo non riscontrate una realtà veritiera, già mi state dimenticando ancor prima che finisca di parlare, mentre al contrario, se mi credete, avrò dato un prezioso contributo al vostro spirito, diventando ”famoso” nell’animo di qualcuno! Ma non è lo stesso con il Signore, per Lui, diventiamo famosi nel segreto, per quanto diamo al prossimo in Suo onore! Non potremo replicare le storie altrui, è praticamente impossibile e non lo trovo giusto. Quello che voglio dire è di non perderci nelle storie degli altri, ma affiancarle per ricavarci il meglio, in maniera da avanzare verso la perfezione umana! In fondo, a Dio dobbiamo dar conto della nostra STORIA, NON DI QUELLA DEGLI ALTRI!!!

A cosa servono le Ferite?

Ognuno di noi, è ferito in qualche modo! Chi le ha nel corpo visibili, attraverso una malattia, un handicap, un infortunio e chi le ha dentro, nell’animo, invisibili, tramite un’offesa, un tradimento, una scissione, una delusione, un lutto. Le ferite, fanno soffrire, ed è vero! Ma sono utili, direi necessarie, per placare quell’irruenza che ci caratterizza, quando arriviamo al punto di metterci con il nostro IO, davanti all’Onnipotente. Se affermo questo è perché ho sperimentato sia ferite corporali, sia ferite dell’animo, rendendomi conto di quanto si diventa vulnerabili al di fuori del proprio guscio. Io penso che le tante ferite subite nel corso della vita, servano a prepararci al grande


incontro con la morte, che non è LA fine, ma IL fine di questa vita terrena. Dobbiamo avere quella fede necessaria a trasformare le nostre ferite, in feritoie per riuscire a scorgere luce, nel buio delle nostre fragilità. Le ferite fanno male, ma ci plasmano di quell’umiltà indispensabile per ereditare il cielo. Per concludere, oso dire che le ferite sono medaglie al valore Cristiano, senza di quelle non potremo dimostrare le nostre battaglie combattute e vinte, perché abbiamo creduto!

Antonio: un guerriero saturo di cicatrici, ma con una gran voglia di portare a casa ancora tante vittorie sul male!

Rapporto: Amici - Famiglia

Gli amici, li scegliamo noi, mentre la famiglia ci viene donata dal destino. Ma con entrambi c’è un alternanza eterna di affetti e conflitti, a chi dare la precedenza nella propria vita? Con la famiglia c’è un legame di sangue, questo è vero, ma un’amicizia forte, può legare molto di più, perché con un amico riusciamo ad aprirci su confidenze più profonde. Riuscire a comprendere l’importanza della famiglia di appartenenza, è praticamente impossibile nel periodo che precede la maturità, per questo traguardo abbiamo bisogno di tempo e di molte fregature. Per me, sono queste fregature a farci uscire dal guscio dei sogni e diventare più realisti. L’amico è il nostro eterno banco di prova. Siate equilibrati nel valutare l’amicizia con la famiglia, sono due realtà distinte l’una dall’altra, c’è un divario significativo e riuscire a viverle contemporaneamente è un miracolo, ma realizzabile se lo si desidera. Molte volte le amicizie, compensano le tante incomprensioni della

propria famiglia e questo non dovrebbe accadere, ma ricordiamoci sempre che nonostante le sue mille imperfezioni ai nostri occhi, resterà comunque la nostra famiglia e rimpiangere di appartenervi, rinnega solo noi stessi! L’amicizia è tra le cose più belle al mondo! Si dice: chi trova un amico, trova un tesoro! Io vi dico: anche quando trovate il vostro tesoro ‘’materiale’’, non vi dimenticate degli Amici!

Nella Salute e nella Malattia...

Questa è la promessa che si fanno due persone desiderose di unirsi in matrimonio! Ma quando recitano questa formula, stanno in salute e non nella malattia! Cosa voglio dire con questo paragone? Che tutti siamo bravi, a dire il nostro SI, nella salute di un matrimonio, di un’amicizia, di un rapporto famigliare, nella fede nel Signore. Ma il nostro precedente SI, viene messo in serio repentaglio, quando chi ci sta di fronte o accanto, si ammala di qualcosa, che può essere un problema di salute, economico, di identità od occupazionale, casomai una temporanea crisi esistenziale! Nella maggior parte dei casi, si resta da soli, con la propria malattia, con il proprio disagio, si viene esclusi dal mondo! Signori, non ci spacciamo cristiani, se siamo dei mercenari del nostro prossimo. Un sofferente non può chiamare una mamma o un papà, quando questi non si comportano da tali, non può chiamare fratello o sorella, quando questi sono indifferenti alla sua sventura! Chi si trova nella sofferenza, al di là del Padre Celeste, può chiamare mamma, sorella o fratello, tutti coloro che si fanno carico del problema, nella misura delle proprie forze e capacità, in maniera seria e operativa, perché le belle parole compassionevoli, non 65


servono a niente! Per questo, quando diciamo un SI, diciamolo con profondo senso di responsabilità, altrimenti è più salutare un bel NO!

Diamo la ‘’MEDICINA’’ agli Ammalati!

In tanti pensano che le medicine curino gli ammalati e in parte è vero! Ma cominciando dal dottore che fa la diagnosi e prescrive la cura, se gli manca l’umanità necessaria per l’approccio iniziale, stronca il paziente ancor prima che prenda coscienza della sua nuova condizione da vivere. Quando si ritorna a casa, tra l’angoscia propria e quella di chi ti vuol bene sul serio, si diffonde la notizia del tuo dramma. Vedi la gente che fa a gara per capire i dettagli e come la prendi, se poi hanno fede, si accaniscono ancora di più, si aspettano prodigi che può farli solo il Signore. Inizialmente senti una grande attenzione tutt’intorno ma non capisci che è pura curiosità perchè sistematicamente si resta da soli, con i propri farmaci e senza le vere medicine che consistono nel franco calore delle persone. Non ci credete che gli ammalati non vogliano visite perchè è una menzogna, anzi attendono che qualcuno al di fuori di chi si prende cura di loro, gli porti quella medicina chiamata conforto, medicina sempre più rara ai giorni d’oggi, come rari sono i sacerdoti che fanno le visite spontanee ai sofferenti! Faccio un appello da persona ammalata, a tutti coloro che si considerano Cristiani, accollandomi ogni responsabilità dinanzi alla Chiesa e al Signore di ciò che dico: recatevi di meno nei Santuari, entrate il necessario in Chiesa, fate una preghiera mancante, ma non negate la ”medicina” agli ammalati, neghereste il vostro conforto a Gesù Agonizzante!!!

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Magica Musica!

Abbiamo un approccio ritmico, ancor prima di nascere, attraverso il battito del cuore della mamma che ci concepisce. Siamo circondati da tanti suoni naturali, come il fruscio del vento, il fragore del tuono, il ticchettio della pioggia, il crepitio del fuoco, la risacca delle onde, ecc., ma non si può chiamare musica, questi sono dei rumori! La musica, è il frutto dell’intelletto umano, che è riuscito ad estrarre dai suoni naturali, le famose note e con esse ha composto ogni sorta di melodia grazie a strumenti ingegnati da Lui, sempre più perfetti. Non oso dire che abbia creato il ristoro dell’animo perché solo Dio può creare, ma siamo stati capaci di scoprire questa meraviglia Celeste, chiamata musica! Che mondo sarebbe senza la musica? La musica, ci invita a cantare, a ballare, ad essere felici, ci solletica a meditare quando siamo tristi e sottolinea i momenti di gioia, ognuno di noi ha una musica che gli ricorda un momento significativo della propria vita, che esso sia di piacere o un dramma. La musica, non ha una forma, né un profumo, né un colore, tantomeno un sapore, non ha alcun vincolo e si espande in ogni direzione, eppure ha il potere di farci sognare ad occhi aperti. La musica, sintetizza la cultura di un popolo, di una nazione, è collante tra i giovani, fa socializzare la terza età che altrimenti è a rischio di emarginazione, è terapia per il cuore, conoscendo la musica che si ascolta, si può definire un carattere! Per questo e per molto altro, Magica Musica!!!

Perché Dio al Primo Posto?

Per un’infinità di buoni motivi! Per molti, non è manco all’ultimo posto perché arrabbiati con la vita.


Voglio rivolgere la mia risposta, proprio a questa categoria di sfiduciati! È una questione tutta a senso unico, non per Dio, ma esclusivamente per noi tutti! Ora mi spiego meglio. Nessuno di noi sa da dove siamo venuti, al di là dei propri genitori, che non ci hanno creato, ma solamente generato, che non è lo stesso, badiamo bene! Quindi, basterebbe solo questo motivo per essergli grati e collocarlo al primo posto nella nostra vita. Ma c’è da fare i conti con le avversità dell’esistenza, le quali devono esserci, in modo da selezionarci per poter accedere nella vita definitiva! Perché Dio al primo posto? Perché, ci ha creati con una coscienza, indispensabile per divincolarci dal peccare e riempirci di positività! Perché Dio al primo posto? Perché, solo grazie a Lui, potremo ricongiungerci con chi amiamo in questo mondo, dopo la morte! Perché Dio al primo posto? Perché, non si è limitato a lasciarci solo scritture come indicazioni per salvarci, ma si è chinato alle nostre bassezze, dandoci l’esempio di come fronteggiare il male di questa terra, per ereditare la gioia eterna! Se riusciamo a collocare Dio al primo posto nella nostra vita, contemporaneamente diremo SI all’amore incondizionato, al coraggio di donarci, alla fiduciosa speranza, alla vera giustizia, alla pace intima. Altrimenti resteremo sempre vittime delle negatività, che prepotentemente prenderanno il sopravvento sui nostri buoni propositi. Questi sono dei motivi per dare il primato a Dio e di conseguenza, potremo identificarci come figli della Luce!

Ogni Ricchezza può diventare Povertà

Gestire correttamente qualunque tipo di ricchezza, è una vera impresa!

In genere, quando si parla di ricchezza, la mente l’abbina automaticamente a quella economica, giustamente è la principale causa che ci può fare impoverire spiritualmente! Ma esistono anche delle ricchezze spirituali, come la virtù della fede e i talenti umanistici (fratellanza, carità, solidarietà), che sono costantemente a rischio di impoverimento. Tutti pensiamo erratamente, che una volta acquisite restano in nostro possesso definitivamente, non rendendoci conto che vanno nutrite ogni giorno, per tutti i nostri giorni! C’è un nemico formidabile che mina ogni nostra ricchezza, è la Vanità! Nella parola vanità, si sintetizzano tutti i motivi che ci fanno impoverire: una famiglia perfetta si sfascia per la vanità di uno o più componenti; un’amicizia va in malora perché subentra della vanità in mezzo al rapporto; la ricchezza di ogni positivo sentimento può appezzentirsi per la vanità del Dio denaro o altri valori sinistri come l’invidia, l’arroganza, la superbia, ecc. Una sola cosa, non potrà mai impoverirsi perché è l’emblema per eccellenza della ricchezza dinnanzi al Signore: questa è l’umiltà di riconoscerci deboli e peccatori, è questa l’unica nostra vera proprietà che possiamo presentare a Dio!

Vivere nell’Ordinario, per fare cose Straordinarie!

Bisogna capire innanzitutto cos’è ordinario e cos’è straordinario. L’ordinario è la vita come ci viene proposta dal destino personale! Mentre tutto ciò che è straordinario, è il modo come accogliamo l’ordinario, convertendolo in opere degne dell’amore di Dio! È il riuscire a salare, tutto ciò che risulta sciapo; sembra un’impresa impossibile, ma non lo è, se ad ognuna di esse, facciamo 67


emergere il motivo per cui viviamo. Perché in fondo, diamo tutti un motivo alla propria esistenza, purché siamo fondati su solidi principii riguardanti lo spirito, le speranze riposte sul potere materiale, sono destinate a deludere solamente. Ma cosa ci può essere di straordinario nelle cose in cui riusciamo a realizzare, se la finalità ultima della vita, sarà la morte? Non c’è un solo motivo, ma ben due! Il primo è quello di dar soddisfazione a Dio, che ha riposto totale fiducia nella sua creatura, perché dal nulla ci ha creati, candidandoci alla gioia infinita del Paradiso! Il secondo motivo, per essere straordinari, è quello di avere un obbligo morale di lasciare la nostra eredità esistenziale, per la futura umanità! Se non doniamo questi due importanti contributi a noi e al resto dell’umanità futura sarebbe stato meglio che non fossimo mai nati! Questo meritiamo se restiamo stagnanti, per tutto quello che la vita ci propone continuamente. Ai nostri miopi occhi, la differenza tra ordinario e straordinario, appare sottile ma in realtà le divide un abisso! Si può chiamare amore un qualsiasi rapporto affettuoso, ma resta circoscritto nell’ordinario, mentre amare più della propria vita è un sentimento straordinario! Possiamo offrire un perdono, ma non riusciamo a dimenticare l’offesa, questo rientra nell’ordinario, mentre, se andiamo oltre il normale perdonare, dimenticando completamente e rispettando più di prima, questo è un gesto straordinario! Accettando ogni tipo di sofferenza e tenendola segregata nel proprio animo, inorgogliendoci, rientra nell’ordinario, ma se cavalchiamo tale dramma personale, pubblicandolo al mondo e facendolo fruttificare come testimonianza di crescita 68

collettiva, diventa un’azione straordinaria! Ho fatto questi tre esempi campione per rendere la mia idea, ma se riflettiamo, ogni nostra azione, ordinaria può diventare straordinaria, ci accorgeremo che tutto ciò è possibile, solo avendo una fede che prevale tenace!

Per Dovere o per Piacere?

In genere, pretendiamo che gli altri facciano il loro dovere verso di noi, per i nostri piaceri, ma una volta raggiunto lo scopo, facilmente dimentichiamo. E con Dio, come ci comportiamo? Esattamente nello stesso modo, se non peggio! Di solito, ci rechiamo in Chiesa quando dobbiamo ricevere o assistere ad un’imposizione di un Sacramento, chi per criticare, chi per la simpatia del Sacerdote e chi orribile a dirsi, per prendere quel pezzo di Ostia, non conoscendo nemmeno il reale valore, magari senza una confessione o per il solo gusto di esibirsi, mostrandosi un giusto all’assemblea. Io l’ho fatto, ho fatto tutto questo! Fino al giorno in cui mi sono trovato faccia a faccia con l’estremo male della sofferenza e l’estremo bene della speranza fiduciosa, ho dovuto fare la mia scelta, non si trattava più di dovere o piacere, qui si trattava di dire un responsabile SI oppure NO alla mano tesa di Dio! In questi casi, ci vuole un coraggio da leone, perché devi oltrepassare l’impenetrabile soglia della paura e della disperazione, per abbandonarti completamente alla cieca Fiducia! Riuscito a fare questo difficile passo, si sente un’energia quasi impercepita fino a quel momento, un’energia chiamata Amore, Amore per la Chiesa di Cristo, Amore per la vita personale e quella altrui, Amore per la morte corporale perché unica porta per il Paradiso! Oggi la presenza del


Signore nella mia esistenza, non è per dovere, non è per piacere, è una NECESSITÀ VITALE!!!

Beati i Misericordiosi! Perchè?

Vorrei innanzitutto elencare le virtù Misericordiose che caratterizzano questo Umano coinvolgimento a tale Grazia Divina, considerando che è sulla bocca di tanti per via della ”moda” corrente, ma nel cuore di pochi! In realtà il principale deficit del Cristiano è la scarsa conoscenza dettagliata del proprio Credo, ma ritorno alle Misericordiose azioni le quali sono: ”Dar da mangiare agli affamati” ”Dar da bere agli assetati” ”Vestire gli ignudi” ”Alloggiare i pellegrini” ”Visitare gli infermi” ”Visitare i carcerati” ”Seppellire i morti” ”Consigliare i dubbiosi” ”Insegnare agli ignoranti” ”Ammonire i peccatori” ”Consolare gli afflitti” ”Perdonare le offese”, ”Sopportare pazientemente le persone moleste” ”Pregare Dio per i vivi e per i morti ” Conosciuti i quattordici inviti che ci santificano, facciamoli penetrare nei nostri cuori, nel personale concetto di Cristianesimo e nel quotidiano delle nostre vite, perchè il mondo è pieno di ”MISERI” e un giorno, chi prima e chi poi, ci diventeremo TUTTI! Essere Misericordiosi verso il prossimo non è semplice come professarlo perchè è molto difficile rispettare la Dignità di chi è considerato Ultimo! È essenziale allenare la personale sensibilità al servire, anzichè essere serviti e la principale ”palestra” è la propria Famiglia, dove si sono perse da tempo quelle basilari forme rispettose tra genitori

e figli, tra fratelli e fratelli e tra la stessa coppia fondatrice del nucleo familiare. Tali gesti Misericordiosi si possono donare a terzi non necessariamente appartenenti ad un credo specifico perchè è come l’Amore: UN LINGUAGGIO UNIVERSALE, dove è tutto positivamente istintivo, si mette da parte l’egoismo per far predominare l’altruismo! Ma diamo una sensata risposta alla domanda del testo: Beati i Misericordiosi. Perchè? Perchè dobbiamo dar conto al brano Evangelico di Matteo (capitolo 25 il giudizio finale), quando ci troveremo faccia a faccia con DIO, il quale ci chiederà se abbiamo curato le Sue ferite attraverso il nostro prossimo bisognoso! Il Signore desidera salvarci tutti e ha tracciato la strada per darci questa possibilità attraverso i 10 Comandamenti, i 7 Sacramenti e le tante Virtù che attestano la nostra appartenenza al Padre Celeste e quindi suoi ereditieri! Amici, il Creatore ci pone lungo la nostra vita le sue Creature bisognose, come porte da attraversare per donare la nostra Misericordia senza quantificarla e di riflesso riceverla dall’Altissimo in Giudizio.

Siamo tanti Prigionieri!

Cosa significa essere imprigionati ? È il perdere quella cosa tanto preziosa chiamata Libertà! Chi la perde per colpa di una malattia come questa mia, chi commettendo un errore verso gli altri come voi, chi si lega ai soldi da diventarne schiavo, chi la perde dietro i moderni specchietti illusori come i giochi d’azzardo e altre cattive abitudini che ci rubano l’identità, chi perde la libertà anche per un matrimonio non corrisposto, chi per un mestiere scelto per sola necessità! Potrei continuare all’infinito per quante prigioni esistenziali ci sono, ma la finalità di 69


questa mia testimonianza mira a come sentirsi liberi seppur prigionieri perchè non c’è imprigionato peggiore di chi ristagna nella propria condizione e ha paura di rialzarsi per ricominciare a sperare in positivo! Al di fuori di ogni cruda realtà, c’è qualcuno che ci ha creati liberi e tali ci vuole quando lo riincontreremo al termine di questa breve avventura terrena! Per questo motivo mi espongo, perchè se posso sentirmi io libero, che sono imprigionato nella maniera più drammatica di questo mondo, può farcela chiunque gli è rimasto un brìciolo di dignità! Come ben sapete questo è l’anno della Misericordia e io con la mia famiglia e questi Amici abbiamo voluto attraversare la famosa Porta Santa nel modo più bello e significativo: mettendoci al vostro servizio nella condivisione di questo momento perchè vi consideriamo preziosi ai nostri occhi a prescindere da come vi hanno giudicati! Se lo desiderate, potete attraversare anche voi la Porta considerandoci vostri fratelli e apprezzando questa mia Croce che offro per la vostra liberazione spirituale! Quando ci congederemo dalla vostra realtà non pensate che ci dimentichiamo di voi, al contrario, vi porteremo nelle nostre case e pregheremo perchè possiate quanto prima ricongiungervi con i vostri cari e ritorniate alla normalità! Che il Signore converta le nostre miserie in ricchezze virtuose, da donare sempre e generosamente al nostro prossimo!

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Non vi confondete!

Tutto questo che sta accadendo è straordinariamente bello, ma vi prego, non mettetemi in imbarazzo, io non sono nessuno, ho semplicemente aperto la mia porta, nel sentire bussare dal mio Signore Gesù, che opera attraverso lo Spirito Santo e mi ritrovo a essere uno spettatore di me stesso. Riflettiamo su queste parole, che stupiscono anche me medesimo che le scrivo, non rendendomi conto, che l’autore è ben superiore! Io sono solo un servo, come tutti voi, ma per servire il mio Signore devo espormi, altrimenti chi crederebbe senza vedere con i propri occhi e toccare con le proprie mani? Desidero pertanto, che non diate importanza all’uomo, ma alle parole, vi invito a non confondervi, trasformando il tutto in un fenomeno da baraccone, ma esaltiamo e lodiamo perennemente, Gesù, il solo ed unico nostro Maestro di Vita. La mia casa è sempre aperta per condividere e riflettere sul grande Amore senza fine. Io sono qui, a disposizione della Chiesa e vostra finché Egli vorrà, per rendergli testimonianza, perché sono Cristiano e ne sono orgoglioso.

Vi voglio bene. Antonio


Maria la quarta pubblicazione dei pensieri di Antonio Cobino sul senso della nostra esistenza, fra l’alternarsi di gioie e dolori, certezze e speranze, il tutto all’ombra della parola FEDE. Antonio, affetto da SLA, una malattia che ha portato il suo corpo alla totale paralisi, ma non il suo animo, che ha riscoperto grazie ad essa, una nuova e inimmaginabile esistenza. L’immagine di Maria in copertina è la statua dinanzi alla quale ogni giovedì con alcuni membri della sua Comunità, condivide momenti di sana preghiera e riflessioni sui personali modi di come ognuno affronta la Vita.

Non abbiate paura della tenerezza Le parole di Papa Francesco arrivano dritte al cuore di Antonio. A soli 39 anni, ammalato di SLA, toccato dalla tenerezza con cui il Papa parla di Dio, trova il coraggio di raccontare la sua vita, la sua esperienza con il limite di una malattia di cui non ha più paura. Circondato dall’amore della moglie, dei figli, degli amici, Antonio scrive la sua storia di tenerezza, di speranza, di abbracci, di incontri, dettandola con gli occhi, grazie a un tabellone alfabetico, ideato dai suoi amici più cari, Mauro e Stefania.

Oltre gli occhi Dedicato alla ricchezza di una famiglia. La ricchezza è collaborare insieme, La ricchezza è sapersi rispettare, La ricchezza è non nascondere segreti, La ricchezza è saper espandersi verso gli altri, La ricchezza è aiutare a ricostruire, non criticare, La ricchezza è saper gioire e sacrificarsi con dignità, La ricchezza di una famiglia è sapersi amalgamare con la persona con cui si divide la propria vita....


Stampato in Giugno 2016 Distribuzione gratuita Autore: Antonio Cobino - www.antoniocobino.it Realizzazione e stampa: Promova Cooperativa sociale onlus - info@promova.it


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