Fanteria francese nelle guerre napoleoniche 1805 – 1815 Tradotto in italiano da Jack Aubrey e Aranos92 Tutto quello che c’è da sapere riguardo la fanteria francese durante le guerre napoleoniche con tanto di illustrazioni delle uniformi, tavole informative e immagini.
INDICE 1. Fantera francese sotto Napoleone pag. 2 - 9 2. Fanteria di linea, leggera e irregolare pag. 10 - 17 3. Armi pag. 18 - 20 4. Organizzazione pag. 21 - 23 5. Tamburini, trombettieri e musicisti pag. 24 - 25 6. Zappatori pag. 26 - 27 7. Granatieri e carabinieri pag. 27 - 28 8. Fucilieri e cacciatori pag. 29 9. Volteggiatori pag. 30 - 31 10. Aquile, bandiere e drappi pag. 32 - 33 11. I migliori reggimenti (1790-1815) pag. 34 - 40
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FANTERIA FRANCESE NELLE GUERRE NAPOLEONICHE 1805 – 1815 "La cavalleria francese spavalda, il fragore bellicoso dei suoi foderi ... Gli artiglieri scavalcati con distaccato orgoglio - non era lo stesso Imperatore un artigliere ? Ma erano i duri soldats d'infanterie, gli impetuosi combattenti, che hanno veramente sostenuto l’Impero Francese sulle loro spalle già sovraccariche e sulle loro baionette." - Colonello John Elting, storico militare americano
1. FANTERIA FRANCESE SOTTO NAPOLEONE "La fanteria è per l’esercito la componente più essenziale. Anche oggi, nessun esercito può catturare e tenere nessun territorio senza l’uso della fanteria." - George Nafziger Anni di campagne incessanti prevedevano cariche alla baionetta, assalti anfibi, guerra partigiana, combattimenti urbani e molto di più. Ma nonostante il fascino delle divisioni della Guardia Imperiale e della cavalleria pesante, un fatto spesso trascurato è che il pilastro dell’esercito francese durante le guerre napoleoniche erano gli infaticabili e formidabili reggimenti e battaglioni di fanteria. C’erano difficilmente più di una dozzina di reggimenti di cavalleria pesante; molto raramente invece si avevano meno di duecento reggimenti di fanteria che tenevano i vari fronti in giro per l’Europa. Sfortunatamente, queste importanti unità, spesso sono passate completamente inosservate nella storia della guerra. Con poche eccezioni, la maggior parte degli eserciti nella storia sono stati fondati intorno a un nucleo di fanteria. "La fanteria è per l’esercito la componente più essenziale. Anche oggi, nessun esercito può catturare e tenere nessun territorio senza l’uso della fanteria." (Nafziger - "Napoleon's Invasion of Russia" p 13, 1998) La fanteria era alla base dell’esercito napoleonico, che a quel tempo era il più grande al mondo. Questo esercito era necessario in quanto la Francia aveva molti nemici potenti sulla terraferma; Russia, Prussia e Austria avevano tutte armate numerose. In questa situazione accettare solo i volontari (come si faceva nei piccoli eserciti svizzero e britannico) non era sufficiente. Per soddisfare i numeri era in vigore la coscrizione. La coscrizione spinse alle armi un mucchio di persone che non sarebbero mai andate in guerra di loro spontanea volontà. Il processo per eliminare i deboli era già in corso sin dalle prime fasi di ogni campagna. Nel 1792, ogni francese in buona salute fu dichiarato arruolabile per il servizio militare, e fu creata la Guardia Nazionale. La Francia rivoluzionaria fu la prima ad adottare il principio della coscrizione universale, in base al quale tutti gli uomini in età di leva potevano essere richiamati; in realtà, era in vigore un sistema di liste tramite le quali la minoranza di coloro che ne avevano diritto veniva arruolata ogni anno. Anche se entrare nella “lotteria” per la leva era teoricamente richiesto a tutti i cittadini maschi, le esenzioni per errore, favori e corruzioni – assieme al diritto di ogni uomo di trovare e pagare un sostituto se poteva permetterselo – facevano sì che il peso della coscrizione gravasse principalmente sugli abitanti della campagna e sui residenti nelle città. Tuttavia, l’esercito si considerava esso stesso come rappresentativo dell’intera società.
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I nuovi eserciti francesi, composti da regolari demoralizzati e volontari non addestrati, si rifiutarono di combattere contro le disciplinate truppe austriache e furono più dannosi ai propri ufficiali che al nemico. La vittoria a Valmy, stimolò il morale francese, poi i fanatici giacobini infusero fiducia e ardore ai soldati francesi tramite le loro parole. Così volontari impreparati ma entusiasti riempirono i ranghi. Nello spirito della libertà e dell’eguaglianza, i volontari elessero i loro ufficiali e la disciplina scomparse tutto ad un tratto. Mancando il tempo per poter addestrare le vaste schiere di coscritti e volontari, Carnot favorì l’amalgame, che aveva come suo nucleo principale l’Armata Reale intorno alla quale furono formati nuovi reggimenti, favorendo con ciò lo sviluppo di nuove tattiche; le reclute potevano essere usate in linea e in schermaglia, dove la disciplina e l’addestramento erano più importanti dello stile. Si era sempre a corto di rifornimenti, così gli eserciti impararono a vivere senza tende, traini e impedimenti simili con ciò che offriva il territorio divenendo così in grado di muoversi più rapidamente dei loro nemici. Carnot fu anche spietato. Non avendo fiducia in nessuno, utilizzò un sistema di commissari politici per avere un occhio vigile sull’affidabilità dei generali. Il successo era l’unico criterio per i gradi. Bonaparte fu un prodotto dei suoi tempi. "Il 1 gennaio 1791 la fanteria fu riorganizzata in 104 reggimenti di fanteria di linea e 12 battaglioni di chasseur (fanteria leggera). Una relazione all’Assemblea osservò che queste unità erano miseramente sotto organico. Inizialmente l’Assemblea volle portare l’esercito alla sua piena forza e creò battaglioni di Guardie Nazionali come sua riserva. Ma molti politici diffidiavano dell’esercito dopo gli ammutinamenti del 1790, la sempre crescente diserzione e l’inabilità degli ufficiali a comandare i loro uomini … In conseguenza di ciò, il 21 giugno (il giorno dopo la fallita fuga del Re dalla Francia) e il 22 luglio 1791, fu ordinata la creazione di 185 battaglioni di gardes nationaux volontaires." (Crowdy - "French Revolutionary Infantryman 1791-1802" p 8) Durante il periodo 1793-1796 la fanteria fu riorganizzata in semi-brigate, ognuna con 1 battaglione di veterani e 2 di volontari, nella speranza di poter combinare la fermezza dei veterani con l’entusiasmo dei volontari. Inizialmente, il risultato fu che i vari elementi acquisirono le cattive abitudini degli altri. Non c’era tempo per insegnare alle disordinate reclute la fermezza e la precisione che erano necessari nel sistema lineare. (Esposito, Elting - "A Military History and Atlas of the Napoleonic Wars") Sotto Napoleone la disciplina delle truppe migliorò notevolmente anche se comunque non mancarono I problemi. Quando la 69esima semi-brigata si ammutinò, arrivò un generale per vedere quale fosse il problema. I fanti spiegarono allegramente che non avevano lamentele se non quella che non avevano nulla da fare; semplicemente si stavano annoiando e avevano creato un’occasione per rendere la vita interessante! Non c’erano punizioni corporali nell’esercito francese. Contrariamente ai Russi che usavano il “gauntlet” e ai Britannici che frustavano i facinorosi. Nel 1809 Napoleone punì la mancanza di disciplina in alcune divisioni di fanteria. Notò che dalla battaglia di Wagram le divisioni Tharreau non fecero nè addestramento di battaglione nè pratica di tiro. Così l’Imperatore ordinò che da quel momento in poi avrebbero dovuto fare pratica delle basi della fanteria e addestramento di plotone ogni giorno. Avrebbero dovuto sparare 12 cartucce al giorno al poligono e per 2 ore la sera provare manovre di battaglione. (Arnold - "Napoleon Conquers Austria") Ogni fante era armato con moschetto, baionetta e trasportava uno zaino, una borraccia, una coperta o un cappotto oltre a una cartucciera. Secondo David Chandler: "Gli addestramenti rimasero rudimentali. La nuova recluta riceveva 2 o 3 settimane di istruzioni base al deposito militare, ma all’incirca poteva sparare in media solo 2 cartucce al giorno durante la pratica. Molto impegno veniva messo negli attacchi all’arma bianca ..." (Chandler - "Dictionary of the Napoleonic Wars" pp 207-208) 3
Non era una fanteria analfabeta. Nel 1812 il 33esimo di fanteria di linea aveva 500 “uomini degni del rango di sott’ufficiale” e più di 700 che conoscevano il sistema metrico-decimale e le prime tre regole dell’aritmetica. Molti ufficiali avevano compiuto studi classici. Nel 1803-1807 la Francia aveva probabilmente la miglior fanteria che fosse mai esistita in Europa fino a quel momento. Fu al campo di Boulogne che le più grandi idee militari di Napoleone furono messe in pratica. La fanteria napoleonica era rinomata per la sua agilità, per gli attacchi ostinati e per la velocità delle loro marce. La manovrabilità e la velocità erano le caratteristiche delle rapide campagne di Napoleone. Chlapowski scrive: "L’arrivo delle prime divisioni francesi [in Polonia], appartenenti al corpo di Davout, mi fecero una strana impressione. Una dozzina di noi cavalcò verso di loro per incontrarle e a circa un miglio fuori città vedemmo campi strapieni di soldati, in cappotti di ogni colore, che portavano i loro moschetti con i calci in aria cercando di trovare un percorso asciutto tra i campi per evitare il fango, che arrivava fino alle ginocchia, sulla strada. Giusto fuori città [Posen], all’altezza dei mulini, c’era un rimbombare di tamburi, ed essi corsero a formare i ranghi e in men che non si dica si erano tolti i cappotti, avevano indossato i loro bicorni e si erano trasformati in un esercito regolare. Marciarono poi a ritmo vivace in città con le bande che suonavano. Si fermarono nella piazza del mercato, accatastarono le loro armi e tirarono fuori piccole spazzole per togliere il fango dalle loro scarpe iniziando poi a scherzare come se avessero marciato per solo un miglio, non per le effettive 150 miglia che avevano appena percorso. Stetti lì a fissare con ammirazione questi vivaci fanti, finora ancora imbattuti. Avrebbero potuto tranquillamente partecipare ad un ballo. Non erano come i fanti prussiani ... Quelli sembravano più alti, con spalle ampie e forti, ma, allo stesso tempo, rigidi e impacciati, e dopo un mezzo miglio di marcia, quando le loro colonne si fermavano per varie ragioni, avevano già rotto i ranghi per riposare." (Chlapowski/Simmons "Memoirs of a Polish Lancer" p 10) Molte delle vittorie tra il 1805 e il 1807 furono facili e decisive. Tra il 1806 e il 1807 “in azione, la fanteria era ancora eccellente, e non era necessario che fosse schierata in colonne serrate di molti battaglioni come fu per quelle di Macdonald a Wagram tre anni prima." (Petre - "Napoleon's Campaign in Poland, 1806-1807" pp 27-28) Nel novembre del 1805 a Mariazell quattro battaglioni francesi misero in rotta 8 battaglioni austriaci. I francesi fecero un gran numero di prigionieri. Il generale Friant scrisse che ad Austerlitz “non appena arrivarono, si schierarono e iniziarono a marciare verso il nemico il 15o Leggero e il 33o di Linea, nulla poteva resistere al loro attacco, il 15esimo fu diretto verso il ponte inseguendo un corpo dieci volte più numeroso di loro, penetrarono a Sokolnitz, mescolandosi ai Russi, uccidendo chiunque osasse opporglisi.” Il generale Thiebault descrisse come la fanteria manovrò ad Austerlitz (sulle alture di Goldbach): “I due corpi [di Lannes e Soult] eseguirono il loro movimento per disporsi in linea dalla formazione a quadrato in modo perfetto ... Da parte mia non ero meno colpito dalla novità e dalla magnificenza dello spettacolo. Nulla poteva essere più bello o più imponente che 30 masse in movimento, che dopo due ore di marcia si estendevano su una distanza di cinque miglia mentre le loro armi brillavano al sole”. I russi e gli austriaci notarono che i reggimenti francesi manovravano con calma e con precisione “come durante una parata.” Il fuoco dei moschetti della fanteria francese era davvero efficace grazie al continuo addestramento di tiro con munizioni vere che i francesi avevano ricevuto ai campi di Boulogne. "La fanteria francese era indiscutibilmente la migliore in Europa nel 1805, e forse anche la migliore fanteria di terra tra le guerre del periodo 1792-1815." (Goetz - "1805: Austerlitz" p 45)
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Il generale austriaco Stutterheim scrisse: “La fanteria francese manovrava con freddezza e precisione, combatteva con coraggio ed eseguiva i suoi audaci movimenti con ammirabile accuratezza.” La battaglia di Austerlitz fu un giorno di gloria per la fanteria francese. Napoleone con il forte centro sotto al comando dei generali Vandamme e St. Hilaire scalò le alture del Pratzen, posizione chiave del campo di battaglia. Kutuzov e parte dei russi avanzarono assieme alla brigata austriaca di Jurcik. Mentre si avvicinavano al centro francese e iniziavano a dispiegarsi, i francesi piazzarono 6 cannoni pesanti dietro il 36esimo reggimento di Linea (3 pezzi alle estremità del reggimento) e aspettarono. Tutti e due gli schieramenti si disposero in maniera speculare. Sul fianco nord Vandamme inviò un battaglione del 10° Leggero ma gli attaccanti vacillarono e i granatieri austriaci contrattaccarono. I francesi furono respinti verso nord-ovest. La vittoria dei granatieri ebbe vita breve quando i dragoni di Boye (parte della 3a divisione dragoni) li caricò e circondò. I granatieri furono catturati “fino all’ultimo uomo”. Il VI/23esimo di fanteria invece di accorrere in soccorso dei granatieri gettò via i propri moschetti e fuggì dal campo di battaglia in preda al panico. (Goetz - "1805: Auserlitz" p 184) Sul fianco sud comparse la brigata Kamenski, i russi non erano a conoscenza della situazione più a nord. Il II/10° Leggero (750 uomini) scambiò salve di moschetteria contro due battaglioni russi (per un totale di 1000 uomini). Tutti e due gli schieramenti mantennero le posizioni anche se i russi ebbero pesanti perdite a differenza dei francesi. Altri battaglioni si unirono in linea vicino a quelli già sotto il fuoco. Approssimativamente 3000 francesi erano in linea e sparavano ad altri 3000 russi. Dopo 20 minuti di fuoco e dopo che la brigata austriaca di Jurczik si ritirò, anche i russi iniziarono a vacillare. Il generale russo Langeron descrisse questo combattimento: "Presto, le linee francesi aprirono un fuoco rapido e molto letale con moschetti e canister contro la brigata di Kamensky, che in poco tempo ebbe molti uomini fuori combattimento. (La brigata Kamensky) rispose con un fuoco impreciso e meno rapido, la maggior parte dei nostri soldati sparò in aria ... onestamente dovrei dire che nonostante la superiorità in numero dei nemici, nonostante la loro scarsa esperienza di guerra e nonostante l’effetto di un attacco imprevisto da dietro, nonostante il suono degli spari, che molti di loro sentivano per la prima volta, tennero saldamente la posizione per circa 2 ore e in queste due ore molto più di metà degli uomini dei due reggimenti erano morti." (Langeron "Journal inedit de la Campagne de 105; Austerlitz" p 75) Il generale Langeron arrivò, mettendosi a capo dei granatieri russi e li guidò in un assalto alla baionetta. Questo attacco fu un successo e un battaglione di granatieri catturò 2 cannoni e riuscì ad arrivare quasi sul Pratzen. St.Hilaire guidò il contrattacco, respinse indietro i granatieri, ricatturò i cannoni e prese le posizioni russe. Al centro la brigata austriaca Jurczik avanzava verso il Pratzen. Thiebault ordinò alla sua fanteria di fare fuoco solo quando gli austriaci fossero a 30-40 metri di distanza. Quando gli austriaci si furono avvicinati, i francesi, aprirono le loro linee permettendo ad una serie di cannoni dietro di loro di aprire un fuoco letale contro il nemico. Gli austriaci furono sorpresi e bloccati, non potendo avanzare nemmeno di un passo.
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I francesi aprirono il fuoco con i moschetti e caricarono alla baionetta. La prima linea di Jurczik (3 battaglioni) indietreggiò, mentre la seconda linea (2 battaglioni) contrattaccò ma senza successo. Jurczik fu ferito a morte. La fanteria del generale Vandamme attaccò Kollowrath e Miloradovich sulle alture del Pratzen. Secondo Robert Goetz “per circa un’ora, un intenso fuoco di moschetteria si sviluppò lungo tutta la linea delle alture del Pratzen." La batteria di divisione di Vandamme prese parte attiva in questo scontro sparando colpi a mitraglia contro gli austriaci. Questi ultimi vacillarono e alcuni squadroni di dragoni francesi li caricarono sul fianco, essi ruppero le linee e fuggirono. I dragoni catturarono centinaia di prigionieri e falciarono gli artiglieri russi e austriaci. Quando il fianco nord di Kollowrath si ritirò, il suo centro iniziò a sfaldarsi. All’incirca alle 11 Kollowrath ordinò alle sue forze di ritirarsi. La fanteria di Vandamme si precipitò in avanti con grida gioiose. Come gli uomini di Vandamme superarono la cresta, Napoleone li perse di vista. Stavano avanzando contro la seconda linea sotto il comando di Miloradovich. Così aprirono un pesante fuoco di linea, ferendo numerosi russi e alcuni austriaci. Tutti e due gli schieramenti tennero le loro posizioni sul campo e si fermarono – per poco tempo – per mettere ordine nei loro stanchi battaglioni. Vandamme ricominciò il suo attacco dopo le 11.15 e ruppe le linee russe. I russi fuggirono verso Zbishow. Secondo Robert Goetz il combattimento sulle alture del Pratzen costituì il culmine della battaglia di Austerlitz. La superba performance dei francesi rese inutili i coraggiosi tentativi austriaci di resistere. Anche in Spagna molte unità si comportarono egregiamente. John Burgoyne scrisse nel libro "Life and correspondence of Burgoyne": "I reggimenti francesi salirono la collina con passo svelto e regolare, mentre i loro tamburi suonavano il pas de charge: i nostri uomini spararono all’impazzata e a caso su di loro; i francesi non risposero al fuoco ma continuarono la loro avanzata decisa. Gli inglesi spararono di nuovo ma nuovamente senza ricevere risposta ... e quando i francesi furono vicini a loro, essi vacillarono e cedettero." A Salamanca (1812) il 25esimo Leggero e il 27esimo di Linea francesi attaccarono mentre la linea inglese esitò e rimase ferma per un momento. Gli inglesi ruppero le loro linee e fuggirono. Un ufficiale inglese descrisse un combattimento tra i fucilieri d’elitè britannici e i francesi: “I reggimenti francesi formarono strette colonne con i granatieri davanti e serrarono i battaglioni ... In seguito avanzarono sulla collina con un ordine invidiabile senza sparare un colpo ... quando, a circa 30 passi di distanza, i nostri uomini (inglesi) iniziarono a vacillare, mentre continuavano a sparare ... Le insegne avanzarono 2 passi avanti e piantarono i loro vessilli in cima alla collina, gli ufficiali uscivano dai ranghi per incoraggiare i loro uomni a scontrarsi con loro. Essi (gli inglesi) si fermarono con una apparente determinazione a resistere, il nemico (i francesi) continuò ad avanzare con passo deciso e quando furono abbastanza vicini, i fucilieri fuggirono: - i francesi li inseguirono scendendo dalla collina nella nostra direzione.” Il colonnello Waller, (2a divisione inglese) assistette ad un attacco francese contro la “Fighting Division” di Picton nel 1810 a Bussaco: "In quel momento si videro le teste di numerose colonne, penso in numero di tre, che si stavano schierando in linea con ammirabile precisione, celerità e valore. Come si furono schierate nel plateu furono cannonegiate dalle nostre posizioni e il reggimento di portoghesi ... sparò alcune salve sulle colonne nemiche nella direzione di un fianco, ma il reggimento (portoghese) fu rapidamente respinto in posizione ... le colonne (francesi) avanzavano nonostante un tremendo fuoco di moschetti e colpi a mitraglia dalle nostre truppe in posizione tra le rocce, superando ogni opposizione benchè ripetutamente caricati dalla brigata Ligthblume, o dall’intera divisione Picton. Essi avanzarono e costrinsero facilmente alla fuga il fianco destro inglese dalla parte rocciosa di questa posizione." 6
Figura: "i Francesi arrivarono [a Tordesillas], 60 uomini ... comandati dal capitano Guingret, un uomo audace, costruirono una piccola zattera per trasportare le loro armi e vestiti, e si immersero in acqua, tenendo le spade tra i denti, nuotando e spingendo la zattera davanti a loro. Sotto la protezione del cannoneggiamento attraversarono il grande fiume, benchè questo fosse in piena e facesse molto freddo, e dopo essere arrivati dall’altro lato, nudi come erano, attaccarono la torre: il reggimento di Brunswick abbandonò la posizione lasciando il ponte ai valorosi francesi." (Napier - "History of the War ..." Vol IV, p 138) A Lipsia (1813) un gruppo di fanti francesi guadò il fiume Elster vicino Mockem ed iniziò a fare fuoco, sorprendendo e mettendo in fuga i prussiani che furono presi da un fuoco incrociato. Molte battaglie napoleoniche furono molto sanguinose e costarono molte vite. Nel 1812 dopo la battaglia di Valutina Gora "la divisione Gudin fu rtirovata in cima ai cadaveri dei loro compagni e dei Russi, in mezzo ad alberi semi distrutti, su un terreno ricoperto di colpi … i battaglioni di Gudin erano ridotti a plotoni. Tutto intorno c’era odore di polvere da sparo. L’Imperatore non poteva passare attraverso il loro fronte senza dover evitare, scavalcare o scansare cadaveri. Fu prodigo di ricompense. Il 12esimo, 21esimo, il 127esimo di Linea e il 7o Leggero ricevettero 87 decorazioni e promozioni." (Britten-Austin - "1812 The March on Moscow" p 214) A Borodino la fanteria francese ebbe anche più perdite. Il sergente Bertrand del 7o Reggimento Leggero scrisse: “Una palla di cannone staccò di netto la testa al mio capitano, uccidendo o ferendo mortalmente quattro uomini in prima linea. Il tenente prese il posto del capitano; appena fu al suo posto fu lui stesso colpito dalla mitraglia che gli spezzò una gamba. Nello stesso momento il piede del sotto tenente fu fatto a pezzi da un altro colpo. Dato che gli ufficiali erano fuori combattimento e dato che il sergente maggiore era assente, presi io il comando della compagnia." Nel 1812 la maggior parte dei veterani fu inghiottita dalle sanguinose battaglie o dalle nevi russe. Le perdite furono orribili e richiedevano un cuore di pietra per poter vedere quei valorosi uomini, maciullati, congelati e laceri ammucchiati a migliaia sui campi e sulle strade. La ricostruzione della fanteria nel 1813 non fu facile. Non si poteva semplicemente colpire la terra e aspettarsi legioni armate, vestite e addestrate. Napoleone usò tutto quello che aveva a disposizione. Nel 1813 i giovani soldati furono chiamati "bambini dell’Imperatore." Migliaia di questi soldati dai piedi stanchi entrarono a Dresda, indossando le uniformi e marciando in battaglia cantando la “Victoire est a Nous”. Il Maresciallo Davout scrisse: “nonostante la loro giovane età ... non ricordo di aver mai visto tanto ardore, nemmeno nei nostri veterani.” Combatterono coraggiosamente a Dresda e Lipsia. A Dresda “le strade erano ricolme di soldati francesi, specialmente negli spazi aperti nei sobborghi ... sopra questi uomini gli scoppi delle munizioni producevano solo una sensazione di euforia e impazienza. Avrebbero combattuto sotto il diretto comando di un leader che credevano ancora invincibile. Aster racconta la storia di una batteria che ricevette ordini di essere pronta a spostarsi in prima linea. Gli uomini erano ricoperti di polvere e disordinati dopo la loro lunga marcia. Nel momento in cui ricevettero l’ordine, ogni uomo iniziò a togliere dal suo zaino l’uniforme da parata, pensando che fosse il momento giusto per indossarla in una simile occasione. Seguirono scene comiche, quando gli uomini, nell’atto di cambiarsi i loro pantaloni, si misero a saltare per evitare i proiettili pronti ad esplodere. Tutti ridevano ed erano allegri, come se stessero andando ad una qualche festa. Questo era lo spirito dei soldati di Napoleone.” (Petre - "Napoleon at War" p 226, publ.1984) 7
Nel 1813 la difesa di Probstheida fu incredibile. Digby-Smith scrisse: “Il coraggio e la ferocia dimostrati da ambo gli schieramenti nella battaglia di Probstheida fu davvero unica come lo furono le perdite che subirono. Un tentativo di avanzata verso sud da parte della Vecchia Guardia fu bloccato dall’artiglieria alleata ai piedi della collina a circa 500 m di distanza. I generali Baillot, Montgenet e Rochambeau furono tutti uccisi durante i combattimenti, mentre i vari reggimenti francesi si distinguevano in battaglia, tra cui il 2o, il 4o e il 18esimo di Linea e l’11o Leggero. Anche il principe Augusto di Prussia scrisse in modo molto lusinghiero riguardo il valore del nemico ...” L’ufficiale alleato Maximilian von Thielen scrisse: “I francesi resistevano con insuperabile caparbietà ...” Nel 1814 la fanteria francese si ritrovò molto diminuita nel numero. Una manciata di eroi fronteggiò per tutta Europa coloro a cui avevano insegnato a combattere nella passata decade. Nel 1815 non era ormai che un glorioso ricordo. Dopo la campagna dei 100 giorni, il re francese Luigi XVIII decise che nessun ricordo della Repubblica o dell’Impero dovesse sopravvivere nell’esercito. L’organizzazione dell’esercito e le uniformi dell’Impero furono bandite. La fanteria napoleonica era tranquilla ovunque, poco o nulla la preoccupava, nè le Piramidi d’Egitto nè le vaste pianure della fredda Russia. Non importava dove si trovasse, si considerava rappresentativa dello stile di vita francese. L’esercito non dimenticherà mai che, sotto le aquile di Napoleone, furono elevati ai più alti livelli della società uomini di provato coraggio e intelligenza. Soldati semplici divennero marescialli, principi, duchi e re. Il soldato francese divenne un pari cittadino per diritto e gloria. Ogni soldato dell’Impero Romano poteva fare carriera nell’esercito. I veterani avrebbero potuto aspirare a diventare primus pilus. I fanti francesi non erano angeli e a volte si comportavano in malo modo. “Il 43o reggimento di fanteria di linea fu ... coinvolto in così tanti duelli che l’aperta inimicizia dei cittadini [di Caen] li costrinse al pensionamento.” (Parquin - "Napoleon's Victories") Ci furono anche casi di crudeltà e abusi sui prigionieri. Chlapowski dei Lancieri della Guardia di Napoleone scrisse: “La difesa austriaca della città fu fiera. Molti cadaveri francesi si trovavano di fronte e sul ponte che portava alle porte della città. ... Dopo una feroce lotta i francesi penetrarono in città inseguendo fuori controllo gli austriaci lasciando molti corpi per le strade ... avendo [essi] perso molti uomini prima di prendere la città, misero in atto una terribile vendetta subito dopo. L’Imperatore si rifiutò di entrare in città fino al mattino successivo. Penso che anche lui fosse disturbato dalla vista di quella carneficina.” Tra le truppe francesi che occupavano la Spagna, la razzia era dilagante e c’era poca disciplina. I veterani erano demoralizzati dai saccheggi e dalle devastazioni oltre che dalla crudele guerra con la guerrilla spagnola. Si era persa l’abitudine di essere ispezionati. Gli addestramenti diminuirono drasticamente negli anni. Molte centinaia di veterani furono scelti tra le truppe in Spagna e inviati nella Media Guardia. Nonostante sembrassero bravi con le loro facce abbronzate, alcuni di loro fecero ruberie girando per Parigi. Il generale Michel li arrestò e li mise in prigione. La popolazione civile in Spagna era trattata dai francesi in un modo che spaziava dalla semplice turbolenza all’assolutamente brutale. Stupri, saccheggi, ruberie, ubriachezza e cose di questo tipo erano comuni. “... Il numero delle città i cui abitanti furono accusati di aver sparato contro i francesi – principalmente Medina de Rio Seco e Chinchon – sperimentarono terribili massacri. Descrivere questa politica come un genocidio – un termine che potrebbe essere certamente applicato in altri contesti, specialmente per la Vandea – sarebbe davvero troppo.
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Molti ufficiali infatti erano seriamente consci del fatto che il loro obiettivo sarebbe dovuto essere quello di incunearsi tra gli insorgenti e la popolazione nel suo complesso e lottarono fortemente per tenere i loro uomini sotto controllo, mentre ulteriore moderazione fu esercitata dagli ufficiali civili che furono coinvolti nei vari tribunali anti-banditi creati da tali governanti come Giuseppe Bonaparte.” (Esdaile - "Popular Resistance in the French Wars" p 12) Le numerose campagne resero il servizio militare impopolare in Francia. Nel 1813 divenne necessario rintracciare i cosiddetti refractaires con colonne mobili e i generali riportarono che erano preoccupati di usare giovani soldati per questo scopo. Il nuovo esercito era molto grande ma i soldati diciotto-diciannovenni mancavano di resistenza e le lunghe e rapide marce e la fame li debilitarono fisicamente. Camille Rousset descrisse il seguente come un comune tipo di relazione di un’ispezione: “Alcuni degli uomini erano in uno stato piuttosto debole. I battaglioni non avevano idea di come manovrare, ma i 9/10 di loro potevano maneggiare e caricare i loro moschetti discretamente.” Il generale Lambardiere scrisse: “Questi battaglioni arrivarono affaticati, ogni giorno li rifornivo con carriaggi speciali per i deboli e i denutriti ... Tutti questi battaglioni erano francesi; devo dire che i giovani soldati dimostravano coraggio e buona volontà. Ogni momento disponibile era utilizzato per addestrarli a ricaricare le loro armi e a portarle sulle spalle.” Avevano una così debole costituzione che il Ministero della Polizia protestò del fatto che facessero addestramento negli Champs Elysees durante le ore di passeggio, in considerazione della derisione e della presa in giro a cui davano adito. Il grande stress sofferto durante le campagne militari (erano mandati in azione senza un addestramento completo) sfinì molti di loro. Si ammalarono a centinaia, assieme a disertori e sbandati. Furono creati distaccamenti speciali per rintracciare gli sbandati, trovare i deboli e “rimetterli in piedi”. Nella sola Parigi 320 soldati della Giovane Guardia furono arrestati per diserzione e mandati in prigione. Durante il tragitto da Dresda, attravero Gorlitz fino a Bautzen, l’Imperatore vide le strade e i villagi tedeschi intasati da migliaia di sbandati. Napoleone ne fu oltraggiato e mise in atto il seguente ordine: “Ogni soldato che diserta la sua bandiera tradisce il primo tra i suoi doveri. Come conseguenza, Sua Maestà ordina: Articolo1. Ogni soldato che diserta la sua bandiera senza una causa legittima sarà soggetto alla decimazione. A tal fine, non appena 10 disertori ritorneranno nei ranghi, il generale in comando del corpo d’armata tirerà a sorte e avrà un colpo a disposizione." Bautzen. 6 settembre 1813 Napoleone.” (Bowden - "Napoleon's Grande Armee of 1813" p 160) “La forza e la resistenza fisica dei giovani coscritti e conseguentemente la qualità dei loro reggimenti lasciava molto a desiderare; non potevano marciare come i veterani, cadevano facilmente preda della malattia, e gli standard dei loro addestramenti quando essi uscirono dai depositi militari nella primavera del 1813 erano spaventosamente bassi. L’abilità di manovra dei battaglioni era bassa, e molte reclute non sapevano nemmeno ricaricare i loro moschetti. Quando i rinforzi di leva marciavano al fronte, dovevano seguirli dei carriaggi per raccogliere i doloranti e gli esausti.” (Digby-Smith, - p 29) Le nuove unità raggruppate velocemente e i loro uomini non ebbero il tempo necessario per instaurare vincoli interpersonali con i loro compagni cosa che avrebbe potuto dare la forza e il moarle necessario per intraprendere la guerra con successo. Nonostante questi problemi, il morale dell’esercito era generalmente alto. Molte delle giovani truppe che stavano nei ranghi erano piene di illimitata fiducia nei loro leader che amavano con infaticabile devozione.
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2. FANTERIA DI LINEA FANTERIA LEGGERA FANTERIA IRREGOLARE Le forze complessive della fanteria francese sotto Napoleone sono variate negli anni. All'inizio dell'epoca Napoleonica, la Francia possedeva 90 reggimenti di fanteria di linea e 26 di fanteria leggera. Nel 1813 (1814) i numeri ammontarono a 137 reggimenti di linea (numerati da 1° a 137°) e 35 reggimenti di fanteria leggera (numerati da 1° a 35°). Solo nel 1815 (Campagna di Waterloo) le forze dell'armata francese scesero al di sotto dei numeri iniziali e totalizzarono 90 reggimenti di fanteria di linea e 15 reggimenti leggeri.Ogni reggimento possedeva dai 2 ai 5 battaglioni. Dal 1808 al 1815 ogni battaglione era composto da sei compagnie: •
1 compagnia di granatieri;
•
4 compagnie di fucilieri;
•
1 compagnia di volteggiatori.
Altezza minima ufficiale richiesta: Fanteria di linea
Fanteria leggera
Granatieri – 173,5 cm
Carabinieri – X
Fucilieri – X
Cacciatori – X
Volteggiatori – 159,9 cm
Volteggiatori – X
Altezza media effettiva: Fanteria di linea
Fanteria leggera
Granatieri – 170,25 cm
Carabinieri – 168,25 cm
Fucilieri – 164,5 cm
Cacciatori – 163 cm
Volteggiatori – 159,5 cm
Volteggiatori – 158 cm
Tuttavia, l'altezza media effettiva dei granatieri e dei carabinieri risultava leggermente al di sotto dei requisiti minimi ufficiali. Ciò era dovuto al fatto che alcune volte uomini più bassi venivano ammessi qualora avevano prestato servizio nell'esercito per 4 anni e partecipato ad almeno 2 campagne. Reggimenti e battaglioni nuovi, formati durante la guerra, non avevano granatieri poichè non erano stati coinvolti in abbastanza combattimenti. Curiosità: Nei secoli XVIII e XIX, gli americani bianchi erano di statura maggiore rispetto agli europei. Diverse nazioni hanno ad oggi superato gli Stati Uniti in altezza, in particolare la Danimarca e la Svezia. Nel tardo '800 l'Olanda era nota per la sua popolazione relativamente bassa, ma oggi possiede la seconda media di persone più alte al mondo, solo più basse delle popolazioni della Bosnia e della Croazia, dove gli uomini hanno un'altezza media di 186 cm. Nel 2005 la media dell'altezza di uomini dai 20 ai 30 anni era: Cina con 170 cm, Francia con 175,5 cm, Germania con 178 cm, Israele 175,5 cm, Polonia 176,5 cm, Portogallo 172,5 cm, Svezia 180 cm, USA (Bianchi) 179, USA (Neri) 178 cm. 10
STORIA DELLA FANTERIA DI LINEA "Una buona fanteria di linea è, senza dubbio, il tendine di un esercito!" - Napoleone
Il numero di reggimenti di linea era praticamente analogo al numero di dipartimenti in Francia. Nel 1790 la Francia venne organizzata in 83 regioni di grandezza simile ognuna delle quali divisa ulteriormente in 4-5 parti. Ogni regione (o dipartimento) doveva fornire 4-5 battaglioni di fanteria di linea agli eserciti rivoluzionari. Nel 1792-1793, dai territori conquistati, vennero formati 4 nuovi dipartimenti (le città principali erano Avignone, Chambery, Nizza e Bale). Nel 1796 vennero aggiunti ulteriori dipartimenti in Belgio, con le città di Bruges, Ghent, Mons, Anversa, Bruxelles, Maastricht, Liegi, Namur e Lussemburgo. Questi 9 dipartimenti avrebbero dovuto fornire truppe del Belgio all'esercito francese. Almeno la metà dei belgi parlava correntemente francese (Vallone). Nel 1798 ulteriori 4 dipartimenti della parte destra del fiume Reno e uno in Svizzera si unirono all'Impero raggiungendo un totale di 96 dipartimenti. Nel 1812 erano presenti 134 dipartimenti, tra i quali il dipartimento di Leman, con Ginevra come capitale, il dipartimento di Roma, di Zuyder-Zee con capitale Amsterdam, e il dipartimento del basso Elba con capitale Amburgo. E' stato davvero un grande impero. 11
Dopo la sconfitta nel 1814 e con la prima abdicazione di Napoleone, il numero dei dipartimenti francesi scese drasticamente e la Francia partecipò alla campagna di Waterloo con soli 86 dipartimenti. Nel 1803 l'esercito francese possedeva 89 reggimenti di fanteria di linea, numerati da 1° a 112°. Ventitrè dei quali erano vacanti: 31°, 38°, 41°, 49°, 68°, 71°, 73°, 74°, 77°, 78°, 80°, 83°, 87°, 89°, 90°, 91°, 97°, 98°, 99°, 104°, 107°, 109°, 110°. La maggior parte dei reggimenti vacanti era causata da un'epidemia di febbre gialla e perdite subite a Santo Domingo. Molti reggimenti di fanteria di linea si conquistarono fama sul campo di battaglia. Il 57° Reggimento di linea (Le Terrible) ottenne gran reputazione e venne presto ritenuto uno dei migliori reggimenti di linea. Sulla loro bandiera era riportato il giudizio di Bonaparte riguardo il loro coraggio a Rivoli. Nel 1805, ad Austerlitz, i seguenti reggimenti di linea catturarono gli stendardi della coalizione: 14°, 18°, 33°, 43°, 48°, 55°, 75°, e 108°. Nel 1812, dopo la sanguinosa battaglia di Borodino, il 57° Reggimento venne insignito con la coccarda della Legion d'Onore riposta sull'aquila. L'84° Reggimento di linea fu un altro reggimento che venne insignito di onori al merito. Nel 1809 Napoleone ordinò che le parole "1 contro 10" (un contre dix) fossero affisse sullo stendardo per il loro combattimento a Saint Leonhard. Due battaglioni dell‘84°, con due pezzi d'artiglieria entrarono nella cittadina di Graz, conquistarono le stalle e ripulirono le strade catturando ben 450 prigionieri. Gli austriaci controllavano allora solamente la chiesa e il cimitero. Una violenta salva di fucileria arrestò l'avanzata dell‘84°. A mezzanotte i francesi oltrepassarono le mura del cimitero e colsero i difensori di sorpresa. All'incirca 120 austriaci si arresero, tuttavia i francesi realizzarono che altre truppe austriache erano presenti nelle vicinanze. L'84° considerò la ritirata solo per scoprire che le truppe austriache li avevano circondati. I francesi scortarono tutti i prigionieri nella chiesa e presero copertura dietro le mura del cimitero.Nonostante la maggior parte delle truppe austriache fossero costituite da milizia, sorpassavano i francesi per 10 a 1. L'unica unità di regolari era il reggimento di fanteria Simbish. Nella mattinata gli austriaci attaccarono il cimitero diverse volte e in uno degli attacchi fecero breccia nella chiesa per liberare gli ostaggi mentre in un altro riuscirono ad appropriarsi di un cannone prima che i francesi contrattaccassero e se ne impossessassero. In uno degli ultimi attacchi gli austriaci oltrepassarono le mura del cimitero e conquistarono uno degli stendardi dell'84°. Il sergente Legouge si getto da solo in combattimento per recuperare la bandiera; in carenza di munizioni, i francesi decisero di attaccare alla baionetta e costruirsi una via di fuga. Riuscirono a fuggire e ad incontrarsi con le truppe inviate dal Maresciallo Marmont. Nel 1806, durante la battaglia di Jena, il 111° reggimento di linea conquistò una batteria di cannoni prussiana nonostante sotto fuoco di 6 raffiche di mitraglia. Nel 1809, presso Aspern-Essling, i corazzieri austriaci ingaggiarono una sanguinosa carica. “Invece di perdere l'attimo ordinando di disporsi a quadrato, egli (Saint-Hilaire) ordinò al fidato 105° di linea di disporsi sul fianco, incaricò il tamburino di suonare il pas de charge e avanzò contro la cavalleria nemica. La fanteria che carica la cavalleria era un evento raramente osservato. Egli si aspettava grande risolutezza; il 105° affrontò il pericolo e mise in fuga la cavalleria pesante austriaca.” (Arnold – "Napoleone conquista l'Austria", p. 70) Nel 1809, a Raab, "Una batteria austriaca da 12 libbre dominava il campo di battaglia. Per fronteggiare il pericolo, la fanteria francese si dispose su un'unica linea con 3 intervalli identici supportata ad una certa distanza da un plotone di 10 uomini comandati da un ufficiale." (Arnold – "Napoleone conquista l'Austria", p. 113)
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All'inizio di marzo 1814, le truppe franco-italiane raggiunsero la città fortificata di Parma. Un battaglione del 9° di linea marciò tutt'attorno la lunghezza dei bastioni inseime ad un gruppo del 1° reggimento di cacciatori italiani. I volteggiatori francesi arrivarono alle porte di San Francesco con il tenente in seconda Hutinet al comando, scalarono le mura e cacciarono la milizia di guardia. Aprirono allora le porte e consentirono l'entrata del battaglione. Austriaci e inglesi iniziarono a ritirarsi. Venuti a conoscenza di ciò, i francesi scherarono un altro battaglione del 9° Reggimento. Le truppe occupanti corsero frettolosamente attraverso le vie e i ponti della città per evacuarla. La battaglia di Borodino fu un giorno glorioso per la fanteria di linea francese. Il Capitano Francois del 30° di linea così descrive l'attacco alla ridotta Raievski: "Niente può fermarci ... siamo avanzati tra i colpi di artiglieria che lasciavano profondi segni sull'erba. File intere e plotoni caddero, lasciando profondi spazi. Il Generale Bonamy ci fece arrestare sotto una pioggia di mitraglia per radunarci e poi abbiamo proceduto sotto il pas de charge. Una linea di truppe russe provò a fermarci, ma noi rispondemmo con una raffica a 30 passi da loro e li superammo. Poi ci siamo scagliati sulla ridotta e ci siamo arrampicati fino alle ferritoie; io stesso mi sono gettato dentro una ferritoia subito dopo che il suo cannone aveva sparato. I cannonieri russi provarono a respingerci con i bacchettoni e le aste di leva. Combattemmo fianco a fianco contro di loro, che si dimostrarono validi avversari." Il Capitano Bonnet descrive come la fanteria leggera russa giunse organizzata alla loro sinistra: "... e una colonna nutrita alla nostra destra. Ho fatto schierare il battaglione e, senza sparare, sono avanzato verso la colonna. Sono indietreggiati. Nel portare avanti questa manovra eravamo così esposti alla mitraglia dei cannoni nel villaggio che vidi il mio battaglione cadere e venire falciato come un muro di mattoni. Tuttavia siamo andati avanti."
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STORIA DELLA FANTERIA LEGGERA "La fanteria leggera ha sviluppato una tradizione di astuzia e aggressivitĂ ... schieramento rapido sul campo e tattica di schermaglia efficiente". - John Elting
Esistevano due tipi di fanteria, di linea e leggera. Entrambe erano in grado di svolgere tutti i tipi di manovra, inclusa la schermaglia. (Ogni compagnia di fanteria era divisa in due sezioni, ma quando si eseguiva la schermaglia si divideva in 3 sezioni: sinistra, centrale e destra. Gli schermagliatori delle sezioni di sinistra e destra avevano le baionette disinnestate e riposte nel fodero durante la schermaglia. Solo la sezione centrale aveva le baionette innestate. I loro primi bersagli erano gli ufficiali nemici, i cannonieri e gli schermagliatori). La fanteria leggera tuttavia era piĂš intensivamente addestrata nel tiro e nell'eseguire tutte le manovre rapidamente. La fanteria leggera costituiva gruppi di combattimento avanzati e compagnie di ricognizione. Questo tipo di servizio favoriva l'intelligenza del soldato e il suo giudizio indipendente. Non era un soggetto senza pensiero in una formazione serrata, che si muove e fa fuoco sotto comando. 14
La fanteria leggera sotto Napoleone si guadagnò un'eccellente reputazione in Europa. Nella sua opera "Le ragioni principali della vittoria francese", il generale prussiano Scharnhorst afferma che il soldato francese, incarnato nella figura del fante leggero, aveva deciso la maggior parte degli scontri tattici della guerra. Scharnhorst scrive: "L'abilità fisica e l'elevata intelligenza dell'uomo comune consentono alla fanteria leggera francese di usufruire al meglio di tutti i vantaggi offerti dal terreno e dal contesto generale, mentre i frettolosi prussiani, boemi e danesi combattono in campo aperto e non fanno niente che i loro ufficiali non gli ordinino di fare." Il maggiore K.F. Knesebeck osservò i francesi in sei scontri, mentre distribuivano "la loro intera fanteria" in ordine sparso come schermagliatori, "il che ne determinò la superiorità tattica". Knesebeck credeva che i prussiani e gli austriaci potessero imparare una grande lezione dalla fanteria leggera francese. Secondo lo scrittore Gunther Rothenberg "Severamente controllati e reggimentati, gli schermagliatori austriaci raramente potevano definirsi pari a quelli francesi." Non tutti i comandanti francesi fecero un corretto uso della fanteria leggera. Nel 1812, a Smolensk il generale von Suckow vide un ufficiale dello stato maggiore francese, senza neppure studiare le condizioni del terreno, guidare la fanteria leggera di Wurttemberg diretta verso un alto muraglione, dove venne letteralmente massacrata. Decimati e furiosi di dover portare a termine una così assurda missione, furono obbligati a battere in ritirata dopo aver perso 5 ufficiali in meno di un minuto. Il più delle volte era la fanteria leggera ad attaccare le porte di fattorie e città. Per esempio, a Waterloo le porte di Hougoumont vennero assalite dal 1° reggimento di schermagliatori, e le porte di La Haye Sainte vennero attaccate dal 13° Leggero. A Hougoumont il tenente Legros, soprannominato "Il Distruttore" (L'enforceur) ricavò un varco attraverso una porta con un'ascia. Presso La Haye Sainte i francesi distrussero le porte esterne del passaggio attraverso le stalle. Fu qui che entrambi gli scheramenti caricarono alla baionetta. Gli attaccanti vennero respinti ma la fanteria leggera si arrampicò fino al tetto delle stalle e fece fuoco sulle truppe prussiane nel cortile. I fucilieri provarono a riparare i fori nel muro provocati dal fuoco dell'artiglieria ma i francesi scalarono le mura e irruppero nel cortile. Nel 1809, a Ebelsberg, gli uomini del 26° Reggimento si ricoprirono di gloria: "Quindi il 26° reggimento si spostò attraverso il ponte di Traun per iniziare uno dei più famosi assalti della storia napoleonica di Francia... le batterie austriache, situate su di una salita dietro il villaggio ottennero la portata di fuoco grazie all'avanzata francese e ora dominano la scena. Scariche di fucileria colpirono lìuscita del ponte. Pouget ordinò ai suoi uomini di espandere i ranghi e scattare oltre il ponte, riducendo così il tempo speso nell'area letale dove volavano i proiettili. Raggiungendo il punto più lontano, il 26° si raggruppò sotto la copertura degli edifici. Il generale Coehorn raggiunse Pouget, indicò una stretta via nel villaggio e disse: "Dovete seguire questa strada fino ad un castello occupato dal nemico. Lo attaccherete. Per ora sembra che chiunque controlli il castello controlli anche il villaggio sottostante..." Il colonnello smontò da cavallo, dispose i suoi genieri alla testa dello schieramento e portò i suoi uomini verso la stretta e acciottolata via. Il passaggio era così stretto che in alcuni punti la colonna doveva stringersi a formare file di 6 uomini. Dopo un'ardua salita, Pouget avvistò l'obbiettivo distante 40 passi. Mentre stava dando ordini, una compagnia di carabinieri raggiunse la piccola piazza fuori il castello; moschetti apparvero immediatamente dalle finestre e dalle torri e il risultante frastuono, il fumo e gli ordini giunsero prima che i francesi potessero reagire. I disciplinati difensori del Reggimento austriaco Jordis, supportati dai Grenzer, attesero il tempo necessario affinchè le truppe francesi si raggruppassero all'estremità del vicolo prima di sparare. Ignorando le perdite quando il fumo si diradò, Pouget esaminò l'entrata del castello. 15
Egli possedeva i migliori tiratori, e i carabinieri ingaggiarono i difensori. Nei primi dieci minuti morirono 3 ufficiali e 53 soldati. Il combattimento si rivelò ancor più arduo per le compagnie di schermagliatori nel vicolo, fermi immobili nelle retrovie. Mentre i genieri corsero verso le porte per aprirsi un varco con le asce, altri soldati francesi trovarono un'altra entrata non difesa ed iniziarono a ripulire il castello stanza per stanza. Quando gli zappatori attraversarono le porte principali, la guarnigione depose le armi e si arrese." (Arnold – Napoleone conquista l'Austria) Nel 1809, presso Aspern-Essling, l'efficace carica alla baionetta del 24° reggimento di fanteria leggera prevalse su di una batteria di cannoni austriaca. I francesi catturarono 700 prigionieri e riconquistarono la chiesa. Tuttavia subito dopo, il reggimento di fanteria Beniovski contrattaccò e riprese possesso dell'edificio. Ai reggimenti di fanteria leggera vennero dedicati i dipartimenti di montagna dai quali potevano attingere a coscritti e reclute. Nel 1803, l'armata francese possedeva 26 reggimenti di fanteria leggera, numerati da 1° a 30°. Quattro di essi (11°, 19°, 20° e 30°) erano vacanti. Esistevano anche 35 unità numerate da 1° a 37°, due delle quali erano vacanti. Sotto una lista dei reggimenti disassemlbati o riassegnati: • 11° - dismesso nel 1803 e riassemblato nel 1811 in: Tiragliatori corsi, tiragliatori del po, tiragliatori della legione Midi e Valaison; •
19° - dismesso nel 1803 e ricreato nel 1814;
•
20° - dismesso nel 1803;
•
30° - dismesso nel 1803;
•
31° - creato nel 1814;
•
32° - creato nel 1808 da unità italiane del Granducato di Toscana;
• 33° - creato nel 1808 da un reggimento provvisorio, dismesso nel 1809 e ancora rimesso in servizio nel 1810 con truppe danesi; •
34° - creato nel 1811;
•
35° - creato nel 1812 dal 1° reggimento della Mediterrane (fondato nel 1810);
•
36° - fondato nel 1812 dal reggimento della Belle-Ile (fondato nel 1811);
•
37° - fondato nel 1812.
Nella campagna di Waterloo erano operativi solo 15 reggimenti di fanteria leggera.
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STORIA DELLA FANTERIA IRREGOLARE Esistevano diverse unità di fanteria irregolare. I cacciatori di montagna vennero formati per ostacolare le azioni degli irregolari spagnoli, dei banditi e delle bande di disertori lungo i confini franco-spagnoli. Erano vestiti di una divisa marrone scuro con rifiniture azzurre a polsi e colletto. Si guadagnarono la reputazione di eccellenti cacciatori di guerriglieri, specializzati in movimenti flessibili nella regione. Tuttavia, queste unità erano povere e possedevano solamente 3 battaglioni di fanteria leggera. Sebbene questi battaglioni fossero costituiti da soldati regolari, i loro rimpiazzi vennero ricavati dai dipartimenti dei Pirenei, che ritornarono al loro serivizio sotto la promessa di servire sotto il fronte spagnolo. Nel 1814 i cacciatori di montagna vennero dismessi e trasferiti a reggimenti di linea e leggeri. I Miquelet Francais erano un altro reggimento formato sul fronte spagnolo tra il 1792-94 e il 1808-09. Era una vecchia tradizione francese reclutare compagnie indipendenti di baschi e contrabbandieri per scontri contro la milizia. Moncey e Perignon comandarono simili reggimenti nel primo periodo della rivoluzione. Per molti francesi i baschi manifestavano estrema ferocia. Questi irregolari erano armati di moschetti a canna molto lunga e grilletto regolabile, pistole e, talvolta, senza scarpe. Nel 1815, Napoleone fondò i cacciatori dei Pirenei, per salvaguardare la frontiera spagnola. Napoleone aveva previsto 9 battaglioni ma il tempo era scarso e ne furono formati solo 7 e mezzo. I cacciatori delle Alpi vennero formati nel 1813 in preparazione ad un'offensiva austriaca in Italia e per fronteggiare i piemontesi. Possedeva 2 battaglioni composti da contadini, contrabbandieri, bracconieri, guardiacaccia e alpinisti. Nel 1814 i Borboni sciolsero queste unià. Nel 1815 Napoleone riformò 2 battaglioni. I cacciatori della Reunion vennero formati come parte della guarnigione delle isole francesi (Mauritius). Era un reggimento composto esclusivamente da uomini di colore. Si sono dimostrati inutili come truppe atte a combattere. I Cipayes (Sepoys) erano composti da uomini indiani. Erano presenti solo alcune compagnie che vennero dismesse nel 1803 quando le piccole colonie francesi in India passarono in mano inglese.
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3. ARMI DELLA FANTERIA NAPOLEONICA: MOSCHETTO E BAIONETTA "Nel loro tempo hanno forgiato e distrutto imperi; hanno vinto e hanno favorito l'indipendenza degli Stati Uniti. Insieme con il gladio romano e l'arco composito dei Mongoli si classificano come i piÚ grandi assassini della storia ..." John Elting I moschetti erano armi ad avancarica e dotati di canna liscia. Ma, nonostante oggi appaiano primitivi, simili armi si meritano rispetto. Durante la sua ascesa al potere, Napoleone ordinò ad una commissione di ufficiali d'artiglieria di stabilire quali fossero i nuovi modelli di armi necessarie per ogni individuo. Il risultante "Sistema dell'anno IX" (1800-1801) era sostanzialmente una versione semplificata e migliorata dei modelli 1777. Alcune ulteriori migliorie vennero aggiunte ai moschetti sviluppati nell'anno XIII (1805).
MOSCHETTO E BAIONETTA "Gli americani li giudicarono assolutamente preferibili al Brown Bess inglese, anche se quest'ultimo possedeva un calibro maggiore: il calibro .75 comparato al .69 francese" John Elting Il soldato napoleonico era armato con il moschetto Charleville (fusil d'infanterie) modello 1777 (AN IX), con una lunghezza totale di 151.5 cm (la canna era lunga 114 cm), una baionetta triangolare di 45.6 cm e una piccola spada. Alcuni degli elementi dello Charleville modello 1777 sono le curve delle dita sul grilletto, la martellina in ottone e l'alloggiamento della guancia scolpito nel calcio rifinito con una lamina decorata d'ottone. Lo Charleville 1777 era considerato da molti come il miglior moschetto al mondo. Queste armi a canna liscia prendono il nome dall'omonima armeria francese nelle Ardenne.
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Venne inoltre distribuito agli americani e successivamente divenne la base di sviluppo del moschetto Springfield modello 1795, che aveva una lunghezza di 153 cm, con una canna di 114 cm e possedeva il simbolo U.S. Stampato sul calcio. Dopo una serie di colpi, il soldato doveva spesso pulire il foro alla base con un perno che portava sulla cinta delle munizioni, e pulire la canna che spesso si sporcava dopo 50/60 tiri. Le cartucce si rovinavano con l'umidità. In un clima umido, gli uomini che non riuscivano a tenerle asciutte o coprire e avvolgere la loro apertura non potevano sparare un colpo. Secondo gli standard odierni, i moschetti non sono molto accurati a causa dello spazio tra il proiettile e la canna. A seconda del tipo di calibro, possono colpire un uomo da più di 200-300 passi, anche se risultano accurati a circa 50-100 passi. Il fuciliere possedeva inoltre una baionetta. "Uno dei primi assalti francesi alla baionetta avvenne non più tardi del 1677 durante l'assedio di Valenciennes, dove, dopo una carica di cavalleria nemica i moschettieri, dopo aver innestato le baionette sui loro fucili, marciarono verso di loro e con granate e baionette li ricacciarono in città. Con un altro uso della baionetta a innesto, i dragoni sconfissero le truppe nemiche presso un fiume vicino la stessa città nel 1684 [...]
Come hanno spesso dimostrato nella loro storia, i francesi si sono spesso dipinti come particolarmente adatti agli assalti con l'acciaio freddo. Una credenza di un talento speciale dei francesi nel combattimento all'arma bianca (a l'arme blanche) risale probabilmente ai tempi dei Merovingi. Il culto della baionetta ha raggiunto l'apice più tardi nel XVIII secolo e di nuovo, con conseguenze tragiche, precedentemente il primo conflitto mondiale. Gran parte delle opinioni più tardi espresse da parte dei sostenitori della baionetta erano già noti nel XVII secolo. In uno scritto del 1652, Laon espresse la convinzione secondo cui 'La fanteria francese è molto più adatta ad attaccare che a difendere'. I Francesi non sembravano mai stancarsi nel confrontarsi con le proprie energie negli assalti contro la natura imperturbabile dei loro nemici, specialmente quando si trattava dei prussiani. La fanteria prussiana risulta sufficientemente costante quando si tratta di marciare ma non è così attiva all'attacco e non può portare avanti un colpo di mano (coup de main). Chamlay* è d'accordo riguardo la superiorità della fanteria francese durante un attacco, a partire dal 1690 ... La stessa fiducia ha caratterizzato tale opinione nella guerra di successione spagnola ... Nessuno come il maresciallo Villars ha elogiato quell'aria di audacia così naturale per la fanteria francese che è la carica alla baionetta." (Lynn – "Gigante del Grande Secolo" p. 487488) * (Docente presso la facoltà di storia di Parigi) 19
BORSA DELLE CARTUCCE
Le munizioni dello Charleville venivano tenute nella borsa sul retro. Veniva chiamata giberna (giberne) ed era trasportata da tutta la fanteria. Per la campagna la scatola delle munizioni (o piuttosto l'ampio lembo esterno) veniva coperta da un rivestimento bianco in lino. Sulla copertura era raffigurato il simbolo e il numero del battaglione.
SPADE DI FANTERIA Una cintura di cuoio bianco passava sopra la spalla sinistra per sorreggere la borsa delle cartucce sull'anca destra. L'altra cintura supportava la piccola spada. Le spade di fanteria erano corte e di scarsa utilità in combattimento. Quando una spada veniva tolta ad alcuni soldati, la baionetta veniva trasferita all'altra cintura. (Il colore naturale delle cinture di cuoio era giallo ocra, ma vennero sbiancate con un tubetto in argilla. Gli ufficiali non indossavano cinture trasversali).
Le corte spade erano un peso durante gli scontri, ma ai soldati piacevano. Probabilmente era una questione di stato sociale: "la cavalleria nobile possiede spade quindi perchè non noi fanti, giusto?" Le spade erano in gran parte usate negli accampamenti sebbene venissero portate in combattimento. Qualche volta i fanti lasciavano le proprie spade ai magazzini militari prima di marciare in battaglia. Per esempio, prima della battaglia di Fuentes de Onoro i fanti francesi abbandonarono le spade ai depositi. Il 2° Reggimento dei coscritti della Giovane Guardia, in Spagna, le abbandonò durante una missione di inseguimento della guerriglia spagnola attraverso un terreno accidentato. Ufficialmente le spade corte (briquets) erano in dotazione solo alle compagnie d'elite (granatieri e carabinieri) e alla fanteria della Guardia Imperiale. Non ufficialmente anche volteggiatori e cacciatori le portavano. Il decreto del 27 ottobre 1807 proibì anzi ai volteggiatori di essere armati di spade. Certamente nessuno degli uomini lo prese seriamente e tutti continuarono a portare le loro armi fino al 1815. Le compagnie centrali (cacciatori) dei reggimenti di fanteria leggera dovettero abbandonare le proprie spade nel 1807. Tuttavia in alcuni reggimenti ciò condusse a scarsi risultati così la decisione venne ripetuta nel 1815. Solo sottufficiali, granatieri (carabinieri) e musici erano ufficialmente autorizzati ad essere armati di spade corte.
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4. ORGANIZZAZIONE E TATTICHE DELLA FANTERIA FRANCESE REGGIMENTI, BATTAGLIONI E COMPAGNIE Il mattone di base dell'esercito napoleonico era il soldato individuale. Un piccolo gruppo di soldati organizzati per spostarsi e sparare erano la sezione e il plotone. Dato che elementi della struttura organizzativa dell'esercito diventano unità più grandi, contengono più e più elementi. La compagnia era il più piccolo elemento a cui designare un compito e un'appartenenza verso i più alti ranghi del quartier generale di battaglione, reggimento, brigata e divisione. Prima della rivoluzione, l'esercito francese era composto di reggimenti formati da tre battaglioni. Nel 1792, prima della battaglia di Valmy, si decise di formare mezze brigate anzichè reggimenti. Ogni mezza brigata era formata da un battaglione regolare proveniente da un reggimento prerivoluzionario combinato con due battaglioni di volontari. Le mezze brigate vennero adottate da tutto l'esercito francese due anni dopo. Nel 1803 Napoleone reintegrò il termine "reggimento"; la "mezza brigata" sarebbe stata adottata da quel momento solo da truppe provvisorie. Sia reggimenti di linea che leggeri avevano: lo stato maggiore, 2-6 battaglioni da combattimento e un battaglione per le salmerie. Nel 1811 Napoleone ordinò che tutti i reggimenti composti da 4-6 battaglioni venissero considerati maggiori. Agli inizi del regno napoleonico il battaglione (Bataillon de Guerre) possedeva: •
Stato maggiore;
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1 compagnia di granatieri (80-90 uomini);
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8 compagnie di fucilieri (120 uomini l'una).
Qualche volta le compagnie di granatieri venivano separate dai loro battaglioni a formare i cosiddetti battaglioni di granatieri e perfino intere divisioni. Già nel 1796 Bonaparte formò una guardia speciale separando le compagnie di granatieri e carabinieri dalla maggior parte delle sue mezze brigate riformandole in una divisione provvisoria (4000 uomini) sotto il generale Dallemagne. Essa consisteva in due brigate comandate da Lannes e Lanusse, batterie a cavallo e cavalleria leggera. Nel 1805 una delle compagnie di fucilieri divenne una compagnia di volteggiatori. Nel settembre 1806, prima degli scontri contro la Prussia, il 3° battaglione venne dismesso per rifornire il 1° e il 2° battaglione e inviare emissari in Francia per reclutare coscritti. Battaglioni di fanteria di linea dal 1805 al 1808: •
Stato maggiore;
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1 compagnia di granatieri (80-90 uomini);
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1 compagnia di volteggiatori (120 uomini);
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7 compagnie di fucilieri (120 uomini l'una).
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Nel 1808 Napoleone ordinò che l'organizzazione dei battaglioni da guerra (Battaillon de Guerre) venisse modificata da 9 a 6 (più forti) compagnie. Questi cambiamenti vennero implementati alle truppe dei principali teatri di guerra mentre le truppe dei secondi fronti (Spagna e Italia) avrebbero mantenuto i loro battaglioni da 9 compagnie per qualche tempo. Tra il 1808 e il 1815 un battaglione era forte di 840 uomini. (L'opinione di Davout, più tardi nel settembre del 1811, era che un battaglione di 960 uomini fosse troppo grande per essere gestito appropriatamente). In realtà la reale forza di un battaglione oscillava tra 400 e 600 uomini. Nel 1809, per esempio, parteciparono alla battaglia di Wagram ben 255 battaglioni con una media di 556 uomini ciascuno. Numerosi reggimenti di fanteria di linea formarono il loro 4° battaglione di fanteria. Battaglioni di fanteria di linea dal 1808 al 1815: •
Stato maggiore;
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1 compagnia di granatieri (140 uomini);
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1 compagnia di volteggiatori (140 uomini);
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4 compagnie di fucilieri (140 uomini l'una).
E' interessante notare che, prima di andare in battaglia, un battaglione avrebbe dovuto avere tutte le compagnie di egual numero. Se una compagnia di granatieri o volteggiatori era carente di uomini, si accettavano fucilieri per aiutare a rinforzare i ranghi. Era importante mantenere il fronte dell'esercito non solo tramite il processo descritto sopra ma anche prendendo uomini dalle terze linee. Qualche volta la terza fila si esauriva dato che gli uomini erano chiamati a rinforzare la prima e la seconda linea. Il battaglione delle salmerie era sotto il comando di un capitano di alto rango, assistito da un maggiore in comando dei depositi stessi. Nei magazzini le reclute venivano equipaggiate e addestrate. (I prelievi annuali avevano inizio e una scheda numerata per ogni uomo che avesse raggiunto i requisiti di età veniva inserita in un'urna. Era previsto un veloce esame fisico. La migliore età per le reclute andava dai 20 ai 25 anni, mentre i più giovani risultavano fisicamente più deboli e meno resistenti). Una volta addestrati ed equipaggiati i nuovi soldati venivano inviati al fronte e inseriti in uno dei tre battaglioni del loro reggimento. "Ogni compagnia (del battaglione delle salmerie) aveva compiti specifici differenti. La 4° compagnia del battaglione raramente abbandonava i magazzini. Era composta da reclute in addestramento e includeva nei sui ranghi gli artigiani militari, i figli dei soldati (enfants de troupe) inseriti del libro paga del battaglione, e ogni soldato veterano in attesa del ritiro o della pensione. La 1° e la 3° compagnie erano responsabili del trasporto delle reclute al battaglione sul campo [...] la seconda compagnia del battaglione era generalmente incaricata di vigilare sui vascelli come di fungere da guarnigione di difesa." (Nafziger – "Napoleon's Invasion of Russia" p.14) La compagnia era un'unità amministrativa, l'unità tattica era il plotone (peloton). Nel 1808-1815 ogni compagnia consisteva di 140 uomini: 1 Capitano – 2 Tenenti – 1 Sergente Maggiore – 4 Sergenti (erano uomini grintosi, duri da battere che tenevano le truppe sotto controllo) – 1 Furiere – 8 Caporali – 2/3 Tamburini – 121 Soldati.
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5. TAMBURINI, TROMBETTIERI E MUSICISTI La sera prima della battaglia di Wagram "L'imperatore dormĂŹ vicino a 12 tamburini dei granatieri accatastati in gruppi di tre". - Henri Lachoque
Proprio come un comandante di una compagnia moderna fa affidamento sul suo operatore radio, la sua controparte napoleonica dipende dai suoi tamburini e trombettieri. Durante una battaglia c'era molto rumore e non tutti potevano sentire la voce di un ufficiale. Per questa ragione ogni compagnia possedeva tamburini e trombettieri. Essi svolgevano anche un servizio che andava oltre il fornire una melodia ritmica come accompagnamento alla fanteria in marcia. I musicisti trasportavano ufficiali feriti fuori dalla zona di pericolo e dopo aver riposto i loro strumenti a battaglia finita, avrebbero aspettato il triste compito di trasportare i propri compagni feriti all'ospedale da campo.
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I musicisti ricoprivano un ruolo fondamentale nella vita delle truppe in tempo di pace poichè segnalavano la routine del giorno, gli annunci, la sveglia, la rivista ecc. "Durante l‘Impero i tamburini, i trombettieri e i musicisti erano viziati. Indossavano uniformi elaborate e ricevevano paghe elevate [...] con i piccoli bastoncini di ebano scandivano la marcia, la carica, il passo accelerato [...] La famosa sincope erroneamente chiamata "L'anatra zoppa" è stata presa in prestito dai prussiani i cui tamburini performavano questo ritmo singolare quando gli ufficiali erano in ritardo per l'adunata." (Henri Lachoque – "The Anatomy of Glory" p. 109-210)
TAMBURINI Ogni compagnia aveva da 2 a 3 tamburini. Tuttavia il tamburo era uno scomodo e pesante strumento e per questa ragione il "coraggioso batterista" della tradizione non venne poi così impiegato sui campi di battaglia napoleonici. L'addestramento dei tamburini era per la maggior parte orale, bocca orecchio. Occasionalmente, con un allievo difficile, la tecnica poteva essere mano orecchio. I tamburini dovevano padroneggiare una sequela spesso sconcertante di comandi e specialmente gli allievi avevano difficoltà a tenere le bacchette nel modo corretto senza toccare il bordo del tamburo tanto quanto la membrana, cosa che avrebbe causato un rimprovero da parte dell'istruttore, o in alcuni casi un colpo secco sulle nocche per ragazzi con insistenza imbarazzante. In generale i tamburini non erano necessariamente ragazzi. Per esempio, a Waterloo, l'età media dei tamburini nel 73° Reggimento era di 23 anni, con una media di 8 anni di servizio ciascuno. Una volta raggiunti i 13 anni, un ragazzo parigino di nome Victor manifestò l'intenzione di entrare nel 5° reggimento di tiragliatori (Giovane Guardia) come tamburino, ma venne rifiutato a causa della sua giovane età e del suo fisico gracile.
TROMBETTIERI Secondo il colonnello Elting (USA) durante il 1804-05 prima i reggimenti di fanteria leggera e poi le compagnie di volteggiatori di linea sostituirono i tamburini con i trombettieri. Si trattava di corni da caccia formati da un tubo circolare e da una campanella. I trombettieri erano "immediatamente e immensamente inpopolari"; il loro tono squillante "era molto più adatto a produrre risate che una furia marziale". Nulla sembrava ufficiale, ma tutti i reggimenti leggeri recuperarono gradualmente i propri tamburi. I trombettieri rimasero, almeno, come spettacolo.
MUSICISTI (Banda Reggimentale) Ufficialmente c'erano anche 8 musicisti per ogni reggimento di fanteria ma i colonnelli spesso aumentavano il numero a 20-30. Durante una battaglia le bande di reggimento venivano spesso raggruppate a formare grandi gruppi. La fanteria cantava il ritornello della canzone. La banda suonava quando le truppe aspettavano l'azione o marciavano dietro i battaglioni in avanzamento. Nel 1812 le bande suonavano e marciavano davanti ai loro reggimenti quando attraversavano il fiume Niemen e i confini della Russia. Nel 1813 a Dresda, la musica delle bande di reggimento si sentiva fin dai sobborghi. Si trattava della fanteria della Guardia Imperiale che avanzava all'esterno della città contro Russi e Prussiani. Nel 1815, a Ligny, la banda del 23° reggimento di linea suonava mentre i battaglioni marciavano in colonna preceduti dagli schermagliatori. Tuttavia più spesso la banda veniva lasciata dietro le truppe una volta entrati nell'area di fuoco. I musicisti non partecipavano ai combattimenti. A Borodino, le bande suonarono prima della battaglia. "Prima del tramonto il 7 settembre le bande sul fianco destro iniziarono a suonare la sveglia per far alzare la fanteria, e ciò venne gradualmente eseguito lungo tutta la linea. Suonarono i pezzi più entusiasmanti. La musica gioca un ruolo chiave per prepararsi allo spirito della battaglia [...]". (Chlapowski, - p. 116)
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6. ZAPPATORI E GENIERI Indossavano uniformi da granatieri con simboli di asce incrociate e granate sulle maniche. Il loro colbacco di pelliccia era senza la piastra anteriore. La barba era obbligatoria.
Ogni battaglione aveva un caporale (zappatore) e 4 zappatori. Questi uomini forti con folta barba marciavano insieme alla banda e vicino allo stendardo. Gli zappatori erano uomini presi dalle compagnie di granatieri (carabinieri). Erano equipaggiati con asce. Indossavano uniformi da granatieri con simboli di asce incrociate e granate sulle maniche. Il loro colbacco di pelliccia era senza la piastra anteriore. La barba era obbligatoria. Durante la battaglia distruggevano porte, riparavano i vuoti sulle palizzate, costruivano piccoli ponti o ne distruggevano altri, distruggevano muri dei giardini o li riparavano per fornire posizioni di fuoco sicure per la fanteria. Prima di Waterloo, Napoleone aveva ordinato agli zappatori del 1째 Corpo d'Armata (del generale d'Erlon) di tenersi pronti a costruire barricate attorno agli edifici conquistati presso La Haye Sainte e evitare che il nemico li rioccupasse. 26
Nella battaglia di Ligny la fanteria francese attaccò un castello strenuamente difeso. I loro schermagliatori aprirono il fuoco mentre gli zappatori stavano per abbattere una delle tre porte. I prussiani spararono agli zappatori in pochi istanti e aprirono il fuoco sugli schermagliatori.
7. GRANATIERI E CARABINIERI I granatieri (e i carabinieri) erano truppe d’elitè scelti per la loro statura e per l’esperienza di guerra. Gli era anche garantita una paga maggiore.
Approssimativamente nel 1805 circa 1/3 erano veterani di almeno 6 anni di servizio. L'esercito del 1812 era quasi valoroso come la famosa Grande Armata del 1805-1806. Tuttavia, nel 1812, erano presenti meno veterani nei ranghi. Secondo il de Segur gli anziani potevano essere facilmente riconsciuti per la loro "aria marziale". Niente poteva scuoterli. Non avevano altri pensieri, nessun altro futuro se non la guerra. Non parlavano di nient'altro. 27
Gli ufficiali erano o degni di loro o lo diventavano. Per mostrare il proprio rango su di tali uomini bisognava essere in grado di mostrare le proprie ferite e citare se stessi come esempio. Stimolavano le nuove reclute con le loro storie di guerra, così da rallegrarli. Esagerando molto spesso le loro imprese, erano costretti ad autenticare con la loro condotta ciò che avevano portato altri a credere. Le compagnie d'elite (compagnie di granatieri, volteggiatori e carabinieri) erano composte da questi veterani. Ogni battaglione aveva una una compagnia di granatieri (carabinieri per la fanteria leggera). I granatieri venivano spesso impiegati come punta di lancia delle forze d'attacco. Veniva loro concessa inoltre un'alta paga. (Il sovrano di Prussia, Federico il Grande, esigeva dai suoi granatieri di mostrarsi coraggiosi, ottimi camminatori, con capelli neri e baffi, senza sembrare troppo affabili o senza ridere troppo facilmente e senza avere un aspetto effeminato. Egli li organizzò in battaglioni e li impiegò come truppe d'attacco sul campo di battaglia). Secondo le Regolazioni francesi dell'Economia Internazionale e della Fanteria [Sezione IX, Articolo 1] rilasciate nel 1791: I granatieri dovrebbero risultare un esempio di buona condotta e subordinazione. Devono sempre essere selezionati tra i soldati con i più distinti e approvati meriti. Ogni anno, il 9 settembre, dev'essere compilato un elenco di soldati per rifornire le compagnie di granatieri. Ognuno dei numerosi capitani in un battaglione selezionerà tre dei più idonei uomini della sua compagnia di fucilieri perchè diventino granatieri. Questi uomini selezionati avrebbero dovuto possedre un passato di almeno 2 anni di servizio ed essere alti almeno 173.5 cm. Questi soldati scelti sarebbero stati riuniti, accolti ed esaminati dal capitano, ufficiali, sottufficiali e due soldati veterani della compagnia di granatieri. Il capitano della compagnia di granatieri ascolta le osservazioni e le relazioni, le annota per come gli appaiono fondate e poi decide quali degli uomini selezionati inserire nella lista da proporre al comandante della mezza brigata. Il comandante della mezza brigata, giudicando dalle osservazioni fornitegli dal capitano, accetterà solo coloro, selezionati prima dal capitano, che ritiene degni di una netta preferenza. Certamente c'erano eccezioni. Coignet si trasferì dal suo battaglione ausiliario direttamente alla compagnia di granatieri fondamentale perchè era più alto della media e di corporatura robusta. Il Decreto Imperiale del 18 febbraio 1808 dichiarato nell'articolo 9 afferma: "La compagnia di granatieri [...] dev'essere creata dalla totalità dei reparti, tra gli uomini più appropriati tra essi [...] e dev'essere accettata solo se i componenti posseggono 4 anni di servizio e hanno partecipato a 2 delle seguenti campagne: Ulm, Austerlitz, Jena o Friedland". I reggimenti e i battaglioni formati da poco non avevano granatieri poichè non si erano trovati in abbastanza combattimenti. Ai granatieri veniva inoltre insegnato come maneggiare cannoni. A causa del loro aspetto si stipulò che essi dovessero rappresentare una vista formidabile, con baffi, spalline rosse e alti colbacchi di pelliccia. Le spalline ampliavano le loro spalle e gli alti colbacchi li facevano sembrare anche più alti. Il colbacco era più difficile da tagliare rispetto ad uno shako e aveva un'imbottitura migliore di un elmo. Nonostante ciò era abbastanza costoso e un panno nero incerato veniva usato contro le intemperie. Nel luglio 1805 i carabinieri ricevettero l'ordine di riportare i loro colbacchi ai depositi di reggimento in preparazione all‘imminente campagna e di riadottare invece gli shako. Nel 1811 solo pochi carabinieri e granatieri mantennero i loro colbacchi, mentre la maggior parte indossava gli shako. Nel febbraio del 1812 i cappelli di pelliccia vennero ufficialmente dismessi da parte di granatieri e carabinieri a causa della carenza di pellicce. Gli shako dei granatieri avevano fasce e mostrine rosse. 28
8. FUCILIERI E CACCIATORI I fucilieri e i cacciatori rappresentavano la maggioranza della fanteria
Ogni battaglione aveva una sola compagnia di granatieri e una di volteggiatori, le restanti 4-8 compagnie erano composte da fucilieri (o cacciatori per la fanteria leggera). I fucilieri (cacciatori) occupavano il centro della linea del battaglione e per questa ragione venivano detti compagnie del centro. I fucilieri (cacciatori) non possedevano il prestigio e il privilegio dei granatieri (carabinieri). Tuttavia coloro i quali avessero prestato servizio in almeno 2 campagne, erano coraggiosi, forti e alti, e ad un certo punto ammessi tra le compagnie di granatieri (carabinieri). Se non erano alti abbastanza venivano ammessi nei volteggiatori. Fino al 1806-1807 i fucilieri indossavano bicorni. Dal 1807 vennero sostituiti dagli shako. I fucilieri indossavano inoltre divise blu scuro con risvolti bianchi, colletto rosso e polsini rossi. In ambienti freddi indossavano cappotti beige, blu scuro o grigio scuro. Ufficialmente le spalline erano indossate solo dai granatieri e dai carabinieri. Ma giĂ dall'inizio i cacciatori (compagnie centrali dei reggimenti di fanteria leggera) le indossavano fino al 1812-1813. 29
9. VOLTEGGIATORI I volteggiatori erano gli uomini più bassi del battaglione ed erano i più adatti per schermagliare, per arrampicarsi e per il combattimento urbano. Tra il 1805-1806 fu introdotto il requisito di avere 2 anni di servizio eccellente per poter essere ammessi nei volteggiatori.
I volteggiatori erano una nuova branca della fanteria e furono introdotti da Napoleone nel 1803. Il decreto emanato nel marzo 1803 prevedeva la creazione di una 10° compagnia nei reggimenti di fanteria leggera. Questi erano volteggiatori e furono formati prendendo i 6 più bassi uomini di ogni compagnia di cacciatori nel battaglione. A dicembre fu deciso che i volteggiatori non potevano essere più alti di circa 150 cm (francesi) e i loro ufficiali non più di 152 cm circa. Nei reggimenti di fanteria di linea, la 3° Compagnia Fucilieri divenne compagnia di Volteggiatori. 30
Nel 1805-1806 fu introdotto il requisito di avere 2 anni di servizio eccellente per poter essere ammessi nei volteggiatori. Nel 1808 i volteggiatori furono ufficialmente assegnati al fianco sinistro del battaglione (sul fianco destro stavano i robusti granatieri). Nel 1809-1810 i volteggiatori ottennero una paga più alta. I volteggiatori erano i più adatti per schermagliare, per arrampicarsi, per il combattimento urbano e per la ricognizione. I volteggiatori erano addestrati a sparare rapidamente e accuratamente e ci si aspettava che fossero capaci di marciare al trotto. Napoleone volle inoltre da loro che schermagliassero anche da cavallo assieme alla cavalleria ma durante i combattimenti reali questo avvenne molto raramente. A volte le compagnie di volteggiatori erano distaccate dai loro battaglioni e riformate in formazioni più grandi per svolgere compiti specifici. Chlapowski scrisse: "... arrivò l’Imperatore stesso e inviò Talhouet con 200 volteggiatori ad attraversare il Danubio in barche fino all’incrocio del Pratem. Da lì in poi, Pourtales, che era l’aiutante capo di Berthier, nuotò per un tratto del Danubio con circa 12 volteggiatori separando Pratem da Vienna. Questo avvenne mentre la notte stava calando." (Chlapowski, - p 65) Il 18 maggio 1809 gruppi di volteggiatori remarono sul Danubio portando un cavo che avrebbe dovuto supportare il ponte verso l’isola di Lobau (questo ponte avrebbe portato verso la sponda occupata dagli austriaci). Questi volteggiatori liberarono l’isola e la costruzione del ponte potè iniziare. Per proteggere i pontonieri, il maggiore Sainte-Croix (aiutante capo di Massena) portò 200 volteggiatori oltre il Danubio sulla sponda destra. Nel mentre i pontonieri poterono completare il ponte. Secondo lo storico austriaco Rothenberg a Wagram fu ordinato al colonnello Sainte-Croix con 2500 volteggiatori (!) e 10 cannoni di attraversare il Danubio e stabilire una piccola testa di ponte. I volteggiatori erano portati da speciali chiatte con protezioni anti-proiettile. Gli austriaci sorpresi opposero una debole resistenza con solo i loro jager operanti in piccoli gruppi nei boschi combattendo bene. (Rothenberg - "The Emperor's Last Victory" pp 158-159) Nel 1812 prima che i tre ponti sul Niemen fossero distrutti, tre compagnie di volteggiatori del 13° Reggimento Leggero attraversarono silenziosamente il fiume in schiff e sbarcarono sulla sponda russa. Presero copertura dietro piccole scarpate formate dal fiume facendo fuoco sui ricognitori nemici e sull’artiglieria leggera. Teoricamente i volteggiatori erano armati con moschetti da dragone lunghi 141,7 cm (era una versione più corta del moschetto, più facile da trasportare e caricare per un uomo minuto). Ma era raro che i volteggiatori fossero armati come il resto della fanteria, con i moschetti lunghi. Portavano anche una baionetta e una piccola spada. I volteggiatori si distinguevano indossando colletti gialli e spalline giallo-rosse o giallo-verdi. Anche se non fu mai ufficialmente permesso ai volteggiatori di indossare spalline – anzi in realtà fu proibito. Il Ministero della Guerra si lamentò addirittura del fatto che i volteggiatori erano “autorizzati ad indossare come distinzione solo e soltanto il colletto giallo." Un ordine emanato nel settembre 1808 proibiva l’uso di fondi reggimentali per l’acquisto di spalline per i volteggiatori. Tra il 1804 e il 1809 alcuni volteggiatori indossavano i non ufficiali colpacks, una sorta di berretti di pelliccia rimpiazzati nel 1809 dagli shako. 31
10. AQUILE, BANDIERE E DRAPPI Dopo l’abdicazione di Napoleone, i Borbone fecero di tutto per far sì che tutte le bandiere napoleoniche fossero distrutte. In alcuni reggimenti gli ufficiali bruciarono gli stendardi bevendo le ceneri mischiate al vino. La pratica di portare stendardi, per fungere sia da punto di raccolta delle truppe, sia per segnare la posizione dell’unità, si pensa che abbia avuto orgine in Egitto circa 5.000 anni fà. Fu formalizzata negli eserciti dell’Europa medievale, con stendardi decorati con lo stemma del comandante. Quando gli eserciti divennero addestrati adottando formazioni prefissate, l’abilità di ogni reggimento nel mantenere la formazione divenne potenzialmente critica per il suo successo e quello del suo esercito. Nel caos della battglia, non solo grazie all’ingente quantità di polvere e fumo sul campo di battaglia, i soldati dovevano essere in grado di determinare dove fosse il loro reggimento. Gli stendardi medievali si evolvettero poi nelle bandiere della cavalleria e della fanteria. Divenne così significativo in questo contesto che per un reggimento fosse una disgrazia perdere il suo stendardo mentre la cattura di uno stendardo nemico fosse considerato un grande onore. Questo spiega perchè, ogniqualvolta gli stendardi erano in parata, erano sempre scortati da guardie armate con i più alti omaggi da parte di tutti i soldati e ufficiali. "Un mese dopo la sua proclamazione a Imperatore del maggio 1804, Napoleone scelse l’emblema dell’Impero. Considerò sia il gallo che il leone ma li rigettò in favore di un aquila con le ali spiegate. Esso divenne lo stemma del Gran Sigillo di Stato e l’emblema dell’esercito e della marina. Nell’esercito l’aquila doveva essere portata in cima ad un’asta con la bandiera sotto di essa. L’aquila era di suprema importanza. Scrivendo riguardò a ciò al Maresciallo Berthier enfatizzò che esso era il simbolo inestimabile della Francia e dell’Impero, mentre gli stendardi sotto di esso erano di minore importanza e potessero essere rimpiazzati se fosse stato necessario. ... Siccome la Guardia Consolare e in seguito i Granatieri e Cacciatori della Guardia si trovavano normalmente nelle caserme di Parigi o in servizio nel palazzo, le loro aquile erano tenute in una stanza vicino a quella del trono nelle Tuileries." (Adkin - "The Waterloo Companion" p 200) 1804-1811 Ulm, Austerlitz, Jena, Auerstadt, Eylau, Heilsberg, Friedland, Wagram Con la nascita dell’Impero nel 1804, fu data una nuova bandiera (drapeau) ad ogni battaglione nel reggimento. Il modello di bandiera del 1804 era riccamente intrecciato, portando il numero reggimentale in una corona d’alloro, con il rombo centrale inscritto in lettere d’oro. Durante la campagna, la bandiera, era rimossa. Nel 1808-1815 il porta-aquila (PorteAigle) era accompagnato da due scorte (2nd me & 3eme Porte-Aigle) con grado di sott’ufficiali e portando alabarde. Pennoni triangolari (61cm x 20cm) furono attaccati alle alabarde, rossi per quelli a destra e bianchi per quelli a sinistra del porta-aquila. L’aquila sarebbe dovuta essere portata dalla seconda compagnia di ogni primo battaglione in ogni reggimento. Nel settembre 1806 fu ordinato che i reggimenti di fanteria leggera dovessero consegnare le loro aquile all’inizio della campagna. Le aquile sarebbero state tenute nei depositi militari. Ma molti reggimenti portarono le loro aquile sino al 1814 e neanche un reggimento perse la sua aquila in battaglia in quell’anno. 32
Nel 1808 fu emanato un ordine che solo un’aquila dovesse essere portata dal reggimento (fu data una sola aquila ai nuovi reggimenti). Le aquile e le bandiere degli altri battaglioni e squadroni dovevano ritornare ai depositi reggimentali. Ci vollero molti anni perchè l’ordine fosse realizzato. Nel 1811 alcuni secondi e terzi battaglioni avevano ancora i loro stendardi sul campo. Il rango di porta-aquila (Porte-Aigle) fu ufficialmente introdotto. Era un ufficiale di provato valore e con minimo 10 anni di servizio o quattro campagne di Ulm, Austerlitz, Jena e Friedland. Le guardie, secondo e terzo porta-aquila, erano sergenti pagati come sergenti maggiori – questo era un modo per ricompensare bravi sott’ufficiali veterani che non potevano aspirare al rango di ufficiale (o semplicemente ammettendo che non ne erano in grado). Il primo, secondo e terzo porta-aquila erano armati con spade corte e pistole. 1812-1814 Smolensk, Borodino, Krasne, Beresina, Dresda, Lipsia, La Rothiere, Parigi. Nell’aprile 1812 fu ordinato che ogni reggimento di fanteria di linea e leggero ricevesse una nuova bandiera tricolore, che portava nel rovescio gli onori di battaglia del reggimento. Tali onori furono ristretti alle sole battaglie in cui Napoleone comandò personalmente. Nel 1812 ogni reggimento di fanteria aveva una sola aquila. Era portata da un porta-aquila (ufficiale) e protetta da 2 guardie (sergenti, coraggiosi ma spesso non in grado di avere il comando) e 6 furieri (scelti dalle compagnie). Le 2 guardie (sergenti) non erano i jalonneurs del battaglione. L’aquila era con la seconda compagnia del 1 battaglione. Il secondo battaglione portava drappelli bianchi il terzo drappelli rossi, il quarto drappelli blu, il quinto drappelli verdi e il sesto drappelli gialli. Nel 1812 alcuni reggimenti lasciarono le loro aquile nei depositi militari e andarono in Russia con solo i loro drappelli. I reggimenti della Vecchia Guardia, comunque, tennero i loro stendardi col modello del 1804 fino al 1813. Nel 1814 Napoleone riconsegnò le aquile ai reggimenti dopo che gli erano state confiscate o erano state distrutte dai Borbone. Le aquile e le bandiere tricolori erano più grandi ma più semplificate. Tutti i reggimenti della Giovane Guardia portavano semplici drappelli. 1815 Ligny, Waterloo. La bandiera del 1815 era ancora un modello tricolore ma mancava di tutti i magnifici ricami del modello del 1804. Dopo Waterloo i Borbone fecero il loro meglio per vedere tutti i vessilli e le aquile napoleoniche distrutte. In alcuni reggimenti gli ufficiali, bruciarono le bandiere bevendone poi le ceneri mischiate al vino. Gli ufficiali del 2° reggimento svizzero nell’esercito napoleonico, divisero il loro stendardo in fasce dandone un pezzo ad ogni ufficiale.. (HUMOR. Durante la Guarra di Secessione negli Stati Uniti, l’8° reggimento volontari del Wisconsin portò in battaglia un trespolo di legno sul quale un’aquila calva (chiamata Vecchio Abe) era legata. I portatori portarono la loro mascotte in prima linea vicino alla guardia dello stendardo. Il 3 ottobre 1863, dopo che un colpo recise la corda con la quale l’aquila era tenuta, il Vecchio Abe volò via sul campo di battaglia, perdendo molte delle sue penne per il fuoco nemico. Don Troiani "Civil War" p 76) 33
11. I MIGLIORI REGGIMENTI DI FANTERIA DI LINEA I loro colonnelli, testimonianze di guerra e onori di battaglia (1795-1815) "Se le campagne fossero studiate, ci si renderebbe conto che i francesi devono molte delle loro vittorie alla fanteria leggera" Generale prussiano Schanhorst L’esercito francese possedeva molti reggimenti di linea e leggeri le cui abilità militaresche e i cui atti di audacia riflettevano l’insuperabile devozione alla loro causa e a Napoleone. Tutti ottennero fama immortale in quei 10 terribili anni di conflitto. 1790-1815 (reggimenti di linea) 4o Reggimento di Fanteria di Linea 4 Onori di battaglia: 1796 - Arcole, 1800 - Hohenlinden, 1806 - Jena, 1809 - Wagram 37 Battaglie e combattimenti: 1791 – Spedizione a Santo Domingo, 1795 - Mannheim, 1796 - Mantova, Castiglione, Verona, Primolano, La Brenta, Caldiero, Arcole, Tagliamento, 1798 – Spedizione alle isole di SaintMarcouf, 1800 - Engen, Moeskirch, Memmingen, Hohenlinden, 1805 - Ulm, Austerlitz, 1806 Jena, 1807 - Eylau, Heilsberg, Koenigsberg, 1809 - Eckmuhl, Aspern, Essling, Wagram, 1812 Smolensk, Valutina, La Moskowa, Krasnoe, 1813 - Dresda, Lipsia, Hanau, 1814 - Brienne, La Rothiere, Monterau, Troyes, 1815 - Ligny Note: Nel 1804 il loro colonnello era Giuseppe Bonaparte, fratello dell’Imperatore. Nel 1805 ad Austerlitz la cavalleria russa della Guardia catturò la loro bandiera. Nel 1807 ad Heilsberg il 4° era parte della divisione di St.Cyr. Nel 1809 a Wagram il 4° di Linea era parte del corpo di Massena e – di nuovo – perse la sua aquila, questa volta in favore degli austriaci. Nel 1812 a Borodino era parte del III corpo di Ney. A Lipsia nel 1813 il 4° di Linea era parte della 5° divisione di fanteria Dufour e fu impegnato in un duro combattimento a Wachau. Nel 1815 a Ligny il 4° era parte della 7° divisione di fanteria di Girard e attaccò il fianco prussiano. 18° Reggimento di Fanteria di Linea "Le Brave" 3 Onori di battaglia: 1796 - Rivoli, 1805 - Austerlitz, 1812 - Borodino (La Moskowa) 38 Battaglie e combattimenti: 1792 - Jemmapes, 1796 - Dego, Lonato, Castiglione, Saint-Georges, Caldiero, Arcole, Tarvisio, 1797 - Rivoli, 1798 - Friburgo, Alessandria, Chebreiss, Piramidi, 1799 – San Giovanni d’Acri, Monte Tabor, Abukir, 1805 - Hollabrun, Austerlitz, 1806 - Jena, 1807 - Eylau, Heilsberg, Friedland, 1809 - Ebersberg, Vienna, Essling, Wagram, Znaim, 1812 - Smolensk, La Moskowa, Krasnoe, 1813 - Dresda, Lipsia, Hanau, 1814 - Magdeburgo, La Rothiere, Montereau, 1815 - Surbourg, Strasburgo Note: Nel 1807 ad Heilsberg il 18° fu inviato a fiancheggiare la posizione russa. Si ritrovò isolato e attaccato da numerosi cosacchi. Due battaglioni e una batteria in più furono inviato in supporto del 18° prima che fosse in grado di ritirarsi. Vicino Eylau, il 18° di Linea perse la sua bandiera e aquila in favore dei dragoni russi di San Pietroburgo. Nel 1809 a Wagram il 18° di Linea era parte della divisione Legrand (corpo di Massena). Il 18° combattè ad Aspern-Essling, e a Wagram ebbe 45 dei suoi 54 ufficiali uccisi o feriti! A Raab il 18° fece un’audace carica che mise in fuga gli austriaci e che gli permise di catturare 5 cannoni. 34
Nel 1812 a Borodino era parte del III corpo di Ney. Fu il 18 novembre 1812 a Krasne che il 18° perse la sua aquila. Il maresciallo Ney comandò le sue truppe in un attacco frontale che si concluse in un fallimento. Secondo il colonnello Pierre Pelleport, il 18° fu “virtualmente annientato” dagli Ulani della guardia russi. Per ordine di Pelleport, l’aquila fu piazzata alla testa del reggimento mentre le altre truppe cercavano di nascondere le loro aquile smantellandole o portandole nelle retrovie. Approsimativamente furono persi 600 francesi, inclusi 350 morti e pochi sopravissero con le unghie e con i denti. La fanteria si ritirò alla rinfus sul campo bianco portandosi dietro i pochi ufficiali che cercavano di riordinarli. Gli ufficiali Korachov e Bolchwing e l’ulano Darchenko del secondo squadrone catturarono la bandiera (drapeau) del 18° di Linea e furono decorati con l’ordine di San Giorgio. Il 18° richiese un’aquila di rimpiazzo per quella persa a Krasne e Napoleone approvò la richiesta nel 1813. A Lipsia questo reggimento era parte della 6° divisione di fanteria Vial e fu impegnato in un duro scontro a Wachau. 57° Reggimento di Fanteria di Linea "Le Terrible" 3 Onori di battaglia: 1797 - La Favorite, 1805 - Austerlitz, 1812 - Borodino (La Moskowa) 43 Battaglie e combattimenti: 1792 - Spira, 1793 - Mayence , 1794 - Fontarabie, Pampelune, 1797 - La Favorite, 1799 - Zurigo, Diessenhofen, 1800 - Engen, Moeskirch, Biberach, Hochstedt, Nordlingen, Oberhausen, Neubourg, Landshut, Hohenlinden, 1805 - Memmingen, Ulm, Austerlitz, 1806 - Jena, Lubecca, 1807 Bergfried, Deppen, Hoff, Eylau, Lomitten, Heilsberg, 1809 - Thann, Abensberg, Eckmuhl, Ratisbonne, Essling, Wagram, 1812 - Mohilov, La Moskowa, Malojaroslavetz, Viasma, Krasnoe, 1813 - Dresda, Pirna, Kulm, Rachnitz, 1814 - Strasburgo Note: Nel 1805 ad Austerlitz il 57° era parte della divisione di fanteria Vandamme e partecipò all’assalto sulle alture del Pratzen. Fu il momento più decisivo di questa epica battaglia. Nel 1807 ad Heilsberg il 57° era parte della divisione di fanteria St.Cyr. Assaltarono le ridotte al centro delle posizioni russe. I russi contrattaccarono e il combattimento fu tremendo. Nel 1809 a Wagram il 57° di Linea e il 10° Leggero erano parte della divisione di fanteria Grandjean (corpo di Oudinot). Nel 1812 a Borodino questo reggimento era parte del I corpo di Davout e catturarono una delle freccie di Bagration. Fu uno dei più sanguinosi combattimenti dell’era napoleonica. Napoleone disse: “Il terribile 57° che nulla può fermare.” Queste parole furono orgogliosamente aggiunte alla loro bandiera. Il Direttorio ordinò che queste iscrizione venissero rimosse, provando una volta in più che non conoscevano nulla dei soldati. 84° Reggimento di Fanteria di Linea "Un Contre Dix" 2 Onori di battaglia: 1805 - Ulm, 1812 - Wagram 30 Battaglie e combattimenti: 1792 - Valmy, 1794 - Oneille, 1795 - Saint-Martin-de-Lantosca, 1796 - Borghetto, Mantova, Cerea, Bassano, 1800 - Engen, Moeskirch, Hochstedt, 1805 - Ulm, Austerlitz, 1809 - Sacile, Prewald, Graetz, Wagram, 1812 - Ostrowo, Smolensk, La Moskowa, Malojaroslawetz, Krasnoe, La Beresina, 1813 - Feistritz, Laybach, Isonzo, Caldiero, 1814 - Verona, Mincio, Plaisance, 1815 - Waterloo Note: L’84° di Linea come tributo alla vittoria contro 10.000 austriaci a Graz nel 1809, ebbe una placca d’argento attaccata alla sua aquila con l’iscrizione "Un Contre Dix" ("Uno Contro Dieci"). Nel 1809 a Wagram questo reggimento era parte della famosa colonna di MacDonald. Quando la sua aquila e la sua bandiera furono distrutte nel 1812 in Russia, il suo colonnello salvò la placca.
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85° Reggimento di Fanteria di Linea 6 Onori di battaglia: 1805 - Ulm, 1805 - Austerlitz, 1807 - Eylau, 1807 - Friedland, 1809- Essling, Wagram 38 Battaglie e combattimenti: 1795 - Loano, 1796 - Mondovi, Borghetto, Lonato, Castiglione, Rovereto, Rivoli, 1797 - Tramin, Gorges 1798 - Malta, Chebreiss, Le Piramidi, 1799 - El-Arish, San Giovanni d’Acri 1800 Heliopolis 1805 - Ulm, Austerlitz, 1806 - Auerstadt, Custrin, Czarnovo, Pultusk, 1807 - Eylau, Friedland , 1809 - Eckmuhl, Ratisbona, Wagram, 1812 - Mohilew, La Moskowa, Wiasma, Smolensk, Krasnoe, Wilna, 1813 - Pirna, Kulm, Dresda, 1814 - Laon, Parigi. 1815 - Waterloo Note: Nel 1809 a Wagram l’85° di Linea era parte della divisione di fanteria Gudin (corpo di Davout). 1790-1815 (reggimenti leggeri) 1° Reggimento di Fanteria Leggera 3 Onori di battaglia: 1805 - Ulm, , 1806 - Jena, 1807 - Friedland 47 Battaglie e combattimenti: 1792 - Spiere, Mayennce, 1793 - Le Boulou, Collioure, Saint-Laurent-de-la-Muga, 1794 - Le Montagne-Noire, Rosas, 1795 - Loano, Bardinetto, 1797 - Armee du Nord, 1799 - Zurich, Stokach, 1800 - Moeskirch, Bregenz, Mont Tonale, Hohenlinden, 1806 - Lago-Negro, Monterano, SainteEuphemie, Sigliano, 1807 - Strongoli, 1808 - Valenza e Tarragona, 1809 - Vals, Saint-Hilary, Raab, Presburgo, e Santa Colomba, 1810 - Grenouillere, Montblanc, and Salona, 1811 - Tarragona, SaintCeloni, and Serrat, 1813 - Bautzen, Lukau, Juterbock, Dessau, Lipsia e Zara, 1814 - Chalons-surMarne, Mincio, Bar-sur-Aube, Saint-Georges, Saint-Romans, 1815 - Ligny, Waterloo Note: Nel 1813 a Dennewitz il 1° era parte della 13° divisione Pacthod (XII corpo di Oudinot). Nel 1815 a Quatre Bras respinsero le cariche di Wellington. A Waterloo questo reggimento fu ampiamente coinvolto negli attacchi al castello di Hougoumont. 6° Reggimento di Fanteria Leggera 7 Onori di battaglia: 1800 - Marengo, 1805 - Ulm, 1806 - Jena, 1807 - Eylau, Friedland , 1809 - Essling, Wagram 41 Battaglie e combattimenti: 1795 - Pirmassens 1796 - Mantova, Castiglione. 1800 - Romano, Montebello, Marengo, Gazzoldo, Goito, Pozzolo, 1805 - Elchingen, Ulm, Austerlitz, 1806 - Jena, Lubecca, 1807 - Eylau, Peterswald, Guttstadt, Friedland, 1809 - Villafranca, San-Payo, Santiago, 1809 - Essling, Wagram, 1810 Cuidad-Rodrigo, Almeida, Busaco, 1811 - Fuentes-de-Onoro, 1812 - Arapiles, 1813 - Lutzen, Bautzen, Buntzlau, Potznitz, Lipsia, 1814 - La Rothiere, Vauchamps, Montmirail, Craonne, Orthez, Tolosa, 1815 - Ligny, Waterloo Note: Nel 1791 il loro colonnello era Thomas O’Meara [irlandese], nel 1815 a Ligny il 6° era parte della 12° divisione di fanteria Pecheux e attaccò il villaggio di Ligny al centro delle posizioni prussiane.
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9° Reggimento di Fanteria Leggera "Incomparable" 4 Onori di battaglia: 1805 - Ulm, 1807 - Friedland, 1809 - Essling and Wagram. 35 Battaglie e combattimenti: 1793 - Neerwinden , Arlon, 1794 - Fleurus, Mayence, 1795 - Ehrenbreitstein, 1800 - Romano, Marengo, 1805 - Ulm, Durrenstein, Vienna, Halle, Lubecca, 1806 - Waren, 1807 - Mohrengen, Eylau, Braunsberg, Friedland, 1808 - Madrid, 1809 - Medellin e Talevera, 1809 - Essling and Wagram, 1811 - Chiclana and Fuentes-de-Onoro, 1812 - Badajoz e Bornos, 1813 - Vittoria, 1813 Lutzen, Bautzen, Kulm, Peterswald e Lipsia, 1814 - Tolosa, Santa-Maria de la Nieva, 1814 Montmirail, 1815 - Ligny Note: Ci furono litigi tra la Guardia Consolare e il 9° Leggero, che – Napoleone aveva soprannominato “L’Incomparabile” in Italia – non erano impressionati da nessun “Pretoriano”. Nel 1808 il 9° partecipò all’assalto al passo di Somosierra in Spagna. 10° Reggimento di Fanteria Leggera 7 Onori di battaglia: 1805 - Ulm and Austerlitz, 1806 - Jena, 1807 - Eylau, 1809 - Eckmuhl, Essling and Wagram. 38 Battaglie e combattimenti: 1795 - Dusseldorf, 1796 - Rastadt, Neresheim, Kehl, Biberach, 1799 - Limmath, Zurigo, 1800 Engen, Hohenlinden, 1805 - Ulm e Austerlitz, 1806 - Jena, 1807 - Eylau, Heilsberg, Friedland, 1809 - Thann, Landshut, Eckmuhl, Essling e Wagram, 1812 - Alba, Carascal, Estella, 1812 - Smoliany, Borisow, 1813 - Pamplona e Roncal, Lutzen, Kulm, Buntzlau, Naumbourg, Dresda, Lipsia, Hanau, 1814 - Vauchamps, Bar-sur-Aube e Arcis-sur-Aube, 1815 - Strasburgo Note: Nel 1805 il 10° era parte della divisione di fanteria St.Hilaire e partecipò all’assalto alle alture del Pratzen. Quello fu uno dei momenti più decisivi di questa epica battaglia. Nel 1807 ad Heilsberg il reggimento era parte della divisione di fanteria St. Hilaire e attaccò il centro russo. Nel 1809 a Wagram il 10° Leggero e il 57° di Linea “Le Terrbile” erano parte della divisione di fanteria Grandjean (corpo di Oudinot). 11° Reggimento di Fanteria Leggera - Onori di battaglia: nessuno 39 Battaglie e combattimenti: 1794 - Schanzel, Kaiserlautern, Mayence, Mombach, 1795 - Loano, 1796 - La Bochetta-diCampione, La Corona, Lonato, Saint-Georges, Tyrol, Lavis, Bressanone, 1797 - Rivoli, Mantova, Valvasonne, 1798 - Malta, 1799 - Offenbourg, Stockach, Trebbia, 1800 - Fischbach, 1802 - GrosMorne, Crete-a-Pierrot, La Cap, Vertieres, 1812 - Sivotschina, Soolna, Polotsk, Beresina, 1813 Dresda, Lipsia, Hanau, 1814 - Brienne, La Rothiere, Valjouan, Monterau, Troyes, Note: Nel 1803 l’unità fu sciolta e l’11° rimase vacante fino al 1811. Nel 1811 il reggimento fu formato con molti famosi battaglioni: il battaglione dei Tiratori Corsi, il battaglione dei Tiragliatori del Po, il battaglione dei Tiragliatori della Legione del Midi e il battaglione Valaison. Nel 1813 a Lipsia questo reggimento era parte della 6° divisione di fanteria Vial e fu impegnata in un duro combattimento a per Wachau. Nel 1815 a Ligny l’11° era parte della 7° divisione di fanteria Girard e attaccò il fianco prussiano.
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13° Reggimento di Fanteria Leggera 5 Onori di battaglia: 1805 - Austerlitz, 1806 - Jena, 1807 - Eylau, 1809 - Eckmuhl, Wagram 25 Battaglie e combattimenti: 1792 - Valmy, 1793 - Wattignies, 1795 - Dusseldorf, 1796 - Irlanda, 1800 - Melegnano, Volta, Mincio, Passaggio dell’Adige, 1805 - Austerlitz, 1806 - Auerstadt, 1807 - Landsberg, Eylau, 1809 Rohr, Landshut, Ratisbona, Dunaberg, Wagram, 1812 - Smolensk, Moskova, Viasma, Krasnoe, Beresina, 1813 - Dresda, Kulm, 1815 - Waterloo Note: Nel 1809 a Wagram il 13° Leggero era parte della divisione di fanteria Morand (corpo di Davout). Nel 1812 a Borodino questo reggimento era parte della 1° divisione di fanteria Morand (corpo di Davout) e partecipò agli attacchi alla Grande Ridotta (chiamata anche Ridotta Raievski o Ridotta della morte). Nel 1815 a Waterloo il 13° Leggero catturò la fattoria della Haye Sainte, al centro delle posizioni di Wellington. 24° Reggimento di Fanteria Leggera 6 Onori di battaglia: 1805 - Austerlitz, 1806 - Jena, 1807 - Eylau, 1809 - Eckmuhl, Essling, Wagram 26 Battaglie e combattimenti: 1797 - Mayence, 1800 - Montebello, Marengo, 1805 - Austerlitz, 1807 - Bergfied, Eylau, Lomitten, Heilsberg, Friedland, 1808 - Andujar, 1809 - Essling, Wagram, Znaim, 1812 - Krasnoe, Smolensk, Valutina, Borodino, 1813 - Bautzen, Dresda, Lipsia, 1814 - Commercy, Brienne, La Rothiere, Monterau, Bar-sur-Aube, Arcis-sur-Aube Note: Nel 1807 ad Heilsberg il 24° era parte della divisione di fanteria St.Cyr. Nel 1809 ad Aspern-Essling una brillante carica alla baionetta del 24° Leggero conquistò una batteria austriaca. I Francesi fecero 700 prigionieri e ricatturarono la chiesa. Sfortunatamente a Wagram il 24° perse la sua aquila in favore degli austriaci. Nel 1812 a Borodino questo reggimento era parte del III corpo di Ney. Nel 1814 a La Rothiere un battaglione di questo reggimento fu coinvolto nella strenua difesa di La Rothiere contro i ripetuti attacchi della fanteria russa. 25° Reggimento di Fanteria Leggera 6 Onori di battaglia: 1805 - Ulm, 1806 - Jena, 1807 - Eylau e Friedland, 1809 - Essling e Wagram 30 Battaglie e combattimenti: 1796 - Altenkirchen 1799 - Stokach, Le Grimsel, 1800 - Hermette, Mincio, Valeggio, 1805 Gunzberg, Scharnitz, 1806 - Jena, 1807 - Allenstein, Guttstadt, Friedland, 1808 - Saragosse e Cascantes, 1809 - Tamammes, 1809 - Essling, Wagram, 1810 - Cuidad Rodrigo, Alcoba, 1811 Redhina, Foz-do-Aronce, Miranda-del-Corvo, 1812 - Salamanca (Arapiles), 1813 - Lerin e Muz, 1813 - Lutzen, Wurschen, Buntzlau, Lipsia, 1814 - Tolosa Note: Nel 1812 a Salamanca il 25° Leggero e il 27° di Linea attaccarono mentre la linea inglese esitava rimanendo ferma per un momento. Le giubbe rosse inglesi ruppero i ranghi e fuggirono.
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26° Reggimento di Fanteria Leggera 7 Onori di battaglia: 1805 - Ulm e Austerlitz, 1806 - Jena, 1807 - Eylau, 1809 - Eckmuhl, Essling e Wagram 30 Battaglie e combattimenti: 1800 - Suze, Brunette, Bosano, 1805 - Ulm e Austerlitz, 1807 - Hoff, Eylau, Heilsberg e Konigsberg 1808 - Saragosse, Andujar, Baylen, 1809 - Eckmuhl, Ebersberg, Essling, Wagram, Hollabrun, Znaim, 1812 - Oboiardszino, Polotsk, Torezacew, Borisow, Beresina, 1813 - Amburgo, Dresda, Lipsia, Friburgo, Hanau, 1814 - Ligny, Brienne Note: Nel 1807 ad Heilsberg il 26° fu duramente coinvolto nei feroci combattimenti per le ridotte. Nel 1808 a Baylen si arresero agli spagnoli. Nel 1809 a Wagram il 26° Leggero era parte della divisione di fanteria Legrand (corpo di Massena). Nel 1813 a Lipsia questo reggimento era parte della 5° divisione di fanteria Dufour e fu impegnato nei duri combattimenti per Wachau. Un battaglione del 26° (formato da nuove reclute) fu battuto da landwehr prussiani e riserva di fanteria ad Hagelberg.
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SCHEMA RIASSUNTIVO DEI MIGLIORI REGGIMENTI
Onori di battaglia 1795-1815
Reggimenti leggeri
Reggimenti di linea
7
6° Leggero 10° Leggero 26° Leggero
-
6
24° Leggero 25° Leggero
85° di Linea -
5
13° Leggero 16° Leggero 27° Leggero
94° (95°?) di Linea -
4
7° Leggero 9° Leggero 17° Leggero -
4° di Linea, 13° di Linea 24° di Linea, 25° di Linea 36° di Linea, 88° di Linea 96° di Linea, 105° di Linea 111° di Linea, 112° di Linea 113° di Linea, 114° di Linea 115° di Linea, 116° di Linea 120° di Linea, 124° di Linea 127° di Linea, 128° di Linea 133° di Linea, 136° di Linea 142° di Linea, 144° di Linea
Battaglie e combattimenti 1795-1815
Reggimenti leggeri
Reggimenti di linea
76
-
93° di Linea
52
-
28° di Linea
51
-
40° di Linea 51° di Linea
49
-
16° di Linea 24° di Linea
48
-
43° di Linea
47
1° Leggero
5° di Linea
45
-
39° di Linea
44
-
26° di Linea 96° di Linea
43
-
12° di Linea 34° di Linea 36° di Linea 57° di Linea "le Terrible"
40