Che cos'è l'archeologia filosofica (nota)
L' "invenzione" epistemologica di Michel Foucault, le indagini filosofiche di Enzo Melandri, la metodologia di Giorgio Agamben, costituiscono i modi di una ricerca possibile in rapporto alla tradizione filosofica, all'etica (politica) e alla storia della verità. L'archeologia filosofica ci consente di operare un'ontologia critica del presente, nell'inattualità di questa posizione che in primo luogo costituisce la critica come esposizione dei dispositivi, lasciando emergere l' apriori storico che ne è all'origine. La determinazione dell'arché non indica l'origine come principio, nè come ipostasi, ma la scopre come replica, nel ritorno delle differenze di antichità e modernità, scienza ed épisteme, verità e regimi di veridizione. Si tratta quindi, a partire da quei testi che sono i documenti che attraversano la storia della filosofia, e da quegli archivi che costituiscono una tradizione "minore", o marginale, o eterodossa, di indagare i rapporti tra modi di soggettivazione, regimi di enunciazione e forme di potere cercando in queste emergenze l'inoperosa zona di indistinzione di storia e metastoria. Si tratta inoltre di capire come e a partire da quali condizioni, con quali forme di resistenza o di conflitto, con quali modi di soggettivazione, sia possibile disattivare i dispositivi di identità, di conoscenza e di governamentalità.