Costruire a secco. Facciavista e pareti di cotto. Solar Cooling e raffrescamento radiante.
Materiali e sistemi Laterizi: facciavista e pareti ventilate
Costruire aSistemi secco non tradizionali
Impianti Comfort climatico con il Solar Cooling
€ 8,00
In collaborazione con
Anno 2 – n. 14 – Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in A.P. – D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, com. 1, DCB Milano, mensile
P R O G E T TI . DE T TA G L I . M AT E R I A L I . I M P I A N T I
14 / Giugno 2007
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Sommario Giugno 2007 Rubriche
[Progetti. Costruire a secco 34
Sottotraccia
14 Bookstore. Novità librarie
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Vibrazione rossa
18 Concorsi. Esiti
In provincia di Bergamo, lungo l’autostrada A4, Jean Nouvel ha progettato la sede del nuovo Parco Tecnologico Kilometro Rosso. Lungo la lama rossa di profili estrusi di alluminio, si attesta il Centro Ricerche e Sviluppo di Brembo caratterizzato da volumi sovrapposti, rivestiti di lamelle di vetro, da corpi aggettanti esili e trasparenti e da percorsi sospesi in quota
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Next. Fiere, convegni, corsi e mostre
12 Echi dal Web. Le novità in Internet
22 Focus prodotti. Rassegna di materiali, tecnologie e impianti - in collaborazione con il SAIE 30 L’archivio del futuro. Innovazione e materiali 91 Legislazione. Isolanti di legno. Una scelta per ogni stagione 94 Norme tecniche. Marcatura CE. È il turno di stratificati di sicurezza e vetrocamere 128 CAD&BIM. Layer: verso una gestione avanzata 134 Tempi e Costi. Edifici efficienti con i modelli dinamici 138 In cantiere. Demolizioni da non sottovalutare 142 Contributi a cura di 143 Gli inserzionisti
Materiali e sistemi. Laterizi per l’involucro 110 Un materiale antico per soluzioni attuali Conservando un ruolo fondamentale nell’architettura moderna, il cotto continua a essere una delle soluzioni più utilizzate per le facciate. A cambiare, nel tempo, sono le tecniche di produzione, di posa, di trattamento superficiale; evoluzioni finalizzate a migliorare la durabilità degli elementi, mantenendo la personalizzazione cromatica delle superfici e il comfort abitativo. Grazie ai nuovi sistemi di ancoraggio, alla produzione industriale che permette la realizzazione dei molteplici formati e alla normativa che regola il settore, è possibile, inoltre, posare il laterizio trafilato e alleggerito in facciata, in modo da garantire una ventilazione naturale e la salubrità dell’ambiente interno.
104 Rassegna 13 rivestimenti verticali di cotto
114 Problemi & Soluzioni 4 soluzioni per la casa del futuro
Progetto / Ateliers Jean Nouvel, Blast Committenza / Brembo SPA Imprese di costruzioni / Ingegnere G. Pandini SRL e Fratelli Rota Nodari SPA
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Orografia metallica
A Nijar, in Spagna, lo studio Morales+Giles+Mariscal ha realizzato un Centro di Arti Sceniche interamente rivestito di lamiera stirata di alluminio. Il complesso opaco, grigio e in sintonia con il landscape, si apre al paesaggio mediante grandi vetrate proiettate all’esterno che lasciano trasparire i colori degli ambienti interni Progetto / MGM Arquitectos Committenza / Dirección General de Fomento y promoción Cultural de la Consejería de Cultura de la Junta de Andalucía Impresa di costruzioni / Garasa SA
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Leggibile dall’esterno
A Riccione, la ristrutturazione e l’ampliamento dell’Ospedale Ceccarini, opera di Ettore Zambelli, ha dato occasione di sperimentare stratificazioni differenti nelle chiusure orizzontali e verticali consentendo un buon risparmio energetico e adeguati livelli di comfort Progetto / Ettore Zambelli - Aiace SRL Società di Ingegneria Committenza / Servizio Sanitario Nazionale dell’Emilia Romagna - AUSL Rimini Imprese di costruzioni / Ati DEC SPA e CMP SRL
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La tradizione rinnovata
A Evreux, in Francia, Dubosc & Landowski hanno costruito un quartiere organizzato in linea, secondo una successione di moduli strutturali al cui interno il sistema di pareti realizzate in gesso rivestito su montanti metallici permette di riconfigurare lo spazio con costi contenuti Progetto / Dubosc & Landowski Committenza / Opac de L’Eure Impresa generale / Quille
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Impianti. Solar Cooling
La ricerca trasparente
A Lecco, Arturo Montanelli ha ideato il Centro Ricerche Campus Point, una struttura provvisoria, velocemente smontabile e riutilizzabile, concepita come la somma di singoli container di acciaio rosso e di vetro, montati in officina
120 Climatizzazione elioassista Tecnologie, applicazioni, prestazioni e costi per la produzione di acqua e di aria refrigerante, tramite l'impiego del calore prodotto con l’ausilio di pannelli solari termici. Una rassegna di sistemi che permettono di sfruttare i collettori durante tutto l’anno, grazie a una accurata progettazione che coniuga la migliore integrazione impiantistica con il contenimento dei costi di gestione e di installazione.
123 Rassegna 3 impianti per la produzione, 2 impianti per la distribuzione
Progetto / Arturo Montanelli - Studio Ardea Committenza / Politecnico di Milano - Univer Lecco Impresa di costruzioni / Edilsider SPA, Calcestruzzi Erbesi SPA
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ARTURO MONTANELLI - STUDIO ARDEA - WWW.ARTUROMONTANELLI.COM - CENTRO RICERCHE CAMPUS POINT - ITALIA C ontainer c onc epiti interamente a secc o e industriali zzati in officina sono stati assemblati in situ in pochissimi giorni. La tecnologia utili zzata è garan zia di una precisa defini zione prestazionale e della possibilità di un eventuale smontaggio futuro dei singoli elementi e del loro riutili zzo
La ricerca trasparente Testo di Marco Imperadori Foto di Sandro Bacchi, Toni Meneguzzo e Santiago Caprio
foto di Santiago Caprio
“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” Seneca
foto di Arturo Montanelli
LOCALIZZAZIONE: LECCO, ITALIA PROGETTO ARCHITETTONICO: ARTURO MONTANELLI STUDIO ARDEA, LECCO COLLABORATORI: MATTEO ESPOSITO, ALESSANDRA GIORNELLI, FRANCESCO RENZI, CLAUDIO SCARPA COMMITTENTE: POLITECNICO DI MILANO, UNIVER LECCO CONTAINER INDUSTRIALIZZATI: EDILSIDER SPA, CALOLZIOCORTE (LC) OPERE DI CALCESTRUZZO ARMATO: CALCESTRUZZI ERBESI SPA, GARBAGNATE MONASTERO (LC) CONSULENZA TECNOLOGICA: ETTORE ZAMBELLI POLITECNICO DI MILANO PROGETTO STRUTTURE: ARTURO MONTANELLI STUDIO ARDEA, LECCO PROGETTO IMPIANTI: STEFANO MONTANELLI PROGETTO ILLUMINOTECNICO E LUCI: NORLIGHT SPA, CASSANO MAGNANO (VA) FACCIATE STRUTTURALI DI VETRO: SIPAM SRL, MERATE (LC) DATA DI PROGETTAZIONE: 2006 INIZIO LAVORI: MARZO 2007 FINE LAVORI: MAGGIO 2007 SUPERFICIE DEL LOTTO: 815 M2 SUPERFICIE COMPLESSIVA: 1000 M2 COSTI: 650 MILA EURO
l Politecnico di Milano rappresenta da anni per la città di Lecco una risorsa,grazie alla capacità di formare tecnici di alto livello al servizio del territorio e delle imprese,e un’opportunità,vista la possibilità di definire fruttuose collaborazioni di ricerca e sviluppo. Il piano strategico,varato per il Polo di Lecco dal rettore Giulio Ballio, prevede la realizzazione di un nuovo campus sull’area dell’ex ospedale in via Ghislanzoni.Quest’operazione doterà il Politecnico,unica università in città e in provincia, di spazi adeguati e funzionali;ma l’edificio sarà pronto nel 2010. Cosa fare nel transitorio che separa da questa data? Progettare un centro di ricerche da realizzarsi in brevissimo tempo,in grado di essere costruito prima del cantiere vero e proprio e di funzionare già operativa-
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mente accanto a esso. Progettare dunque, da “pro-jectare”, cioè gettarsi in avanti, proiettarsi direttamente verso i bisogni della città, della provincia e delle sue brillanti imprese. Questa è stata la “visione” di Riccardo Pietrabissa, pro-rettore vicario del Polo di Lecco, secondo il quale “la ricerca non può attendere”. Ecco quindi venire alla luce Campus Point, un progetto ambizioso e coraggioso allo stesso tempo,che si regge su una doppia provocazione:interna al Politecnico,visto che si sono sollecitati vari dipartimenti per proporre laboratori d’avanguardia da collocare a Lecco;esterna e rivolta alle imprese che sono state sollecitate sia per sponsorizzare il manufatto che per entrare in diretta relazione con i laboratori venturi e con le entità di ricerca impiegate a Lecco.
Il singolo container durante il trasporto Planimetria Scala 1:2000
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D1 Pianta piano primo Scala 1:200 Sezione trasversale AA Scala 1:100
I contenuti sono di assoluta avanguardia e si collocano in sette laboratori,in gran parte dotati di ampia strumentazione scientifica, dedicati a diverse discipline: ingegneria biomedica, modellistica ambientale e aeronautica, fotonica, tecnologie elettroniche e informatiche, valorizzazione del territorio, supporto alle piccole e medie imprese,gestione dei rischi nei sistemi di trasporto. A questi contenuti bisognava dare un “contenitore” appropriato, visibile a tutta la cittadinanza e in grado di aprirsi e comunicare con il pubblico.Arturo Montanelli ha raccolto la sfida. L’edificio è concepito totalmente a secco,in volumi tridimensionali parallelepipedi,industrializzati a pochi chilometri di distanza a Calolziocorte,pronti per essere semplicemente assemblati in situ in pochi giorni. L’utilizzo di tecnologie stratificate a secco per la realizzazione dei container da abitare è inoltre una garanzia di precisa definizione prestazionale e di possibilità di eventuale disaccoppia82
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mento futuro dei singoli strati e loro riciclo,mostrandosi come sistema costruttivo sostenibile poiché garante di una minor embodied energy (energia incorporata),visto che ogni pannello o elemento è connesso meccanicamente a secco. Montanelli introduce quindi,come richiestogli sin dall’inizio,una “temporalità”al costruito;nel senso che gli spazi sono realizzati off site in breve tempo, vengono assemblati velocemente e potranno essere facilmente smontati e ricollocati o riciclati al termine del loro utilizzo. La variabile temporale,unita a quella spaziale ci consegna la dimensione di “velocità”che pulsa dietro l’intera operazione e che si lega all’immagine dinamica e reattiva insita nella ricerca stessa.Questa deve essere di tutti,trasparente,frutto di team work e di apertura verso il mondo esterno. Il nuovo volume viene addossato alla facciata del vecchio ospedale su via Ghislanzoni, proprio come un landmark urbano che segnala la presenza di “lavori in
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foto di Sandro Bacchi
foto di Matteo Piazza
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corso” nel cantiere limitrofo.L’addizione architettonica pensata da Montanelli contrasta con la rigida facciata del vecchio ospedale e questo accostamento esalta la vivacità del nuovo volume fatto di trasparenze vetrate,che scattano e rientrano dal filo di facciata su strada,e di chiusure opache di intenso colore rosso intervallate da porzioni traslucide di policarbonato che ribadiscono il suo dna effimero e mutevole. La facciata principale è pensata come una vetrina,illuminata di notte come un faro urbano, su cui i maggiori sponsor dell’iniziativa possono disporre il proprio logo e attraverso la quale è possibile scorgere l’attività reale al suo interno. Dunque un’architettura majeutica, in grado di portare alla vita lo spirito della ricerca,mostrarlo alle imprese locali e dichiarare esplicitamente che il Politecnico c’è, è un alleato concreto e adatto per le attuali sfide tecnologiche che necessariamente chiamano le aziende a competere in innovazione e su mercati sem-
pre più allargati. La forma a celle ricorda infatti una sorta di “alveare” del sapere e della sperimentazione in grado di “impollinare”positivamente il florido territorio imprenditoriale lecchese. Nella città che fu la culla dell’industria del ferro,dell’acciaio e della metalmeccanica,ora in fase di ristrutturazione e rilancio,Campus Point è un edificio eloquente, un manifesto architettonico di nuove strategie, raffinato e sperimentale allo stesso tempo. Il ricorso a elementi tridimensionali di acciaio,stratificati a secco e poi assemblati in cantiere,unisce sia gli aspetti della meccanica, che di edilizia-architettura, che di produzione industriale,che sono le discipline principali insegnate presso il Polo di Lecco. Il risultato è una sorta di “prototipo di centro di ricerca”,come ama dire Riccardo Pietrabissa,in grado di dimostrare che, mentre cresce il Campus vero e proprio,la ricerca è già “in cantiere”e che il futuro è già presente.
Vista frontale del Campus Pianta piano terzo Scala 1:200
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Cantiere in serie Dal punto di vista del montaggio, è senza dubbio curioso il fatto che i sistemi tridimensionali sono realizzati in officina, totalmente cablati e dotati di tutti i canali idraulici di adduzione e scarico, secondo un sistema “meccano” tipico della costruzione stratificata a secco, mentre poi vengono assemblati in cantiere come fossero un “lego”, elemento sopra elemento. Il fatto che ogni singolo pannello, le porzioni strutturali di acciaio, le facciate vetrate e gli impianti siano tutti connessi mediante fissaggi meccanici rende l’opera totalmente disassemblabile, non solo tridimensionalmente, ma anche bidimensionalmente, e quindi potenzialmente di facile riuso o riciclo, caratteristiche importanti per definire
l’aspetto ecologico e di sostenibilità al pari di quelle che ne definiscono il risparmio energetico. Il montaggio delle cellule tridimensionali è avvenuto in soli 4 giorni per poi proseguire con il fit out interno e i collegamenti impiantistici. Il cantiere è quindi caratterizzato da una variabile temporale minima, dipendente esclusivamente dalle condizioni atmosferiche (soprattutto eoliche, vista la notevole dimensione dei container abitativi e la delicatezza delle ampie facciate vetrate che devono essere protette dagli urti). Dopo il previsto periodo di attività parallela alla realizzazione del Campus vero e proprio, Campus Point potrebbe essere smontato e rimontato in un altro luogo con la stessa facilità, mostrando la notevole flessibilità complessiva del sistema.
Render delle fasi di montaggio del container (Studio ARDEA)
Nella pagina a fianco, fasi dell’assemblaggio dei singoli elementi finiti
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foto di Sandro Bacchi
Foto di Toni Meneguzzo
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Sezione trasversale di un container lungo il fronte verso strada Scala 1:20
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Container architettonici Campus Point si compone di 27 container di dimensioni 2,90x8,11x2,70 m di altezza e prevede lo sviluppo massimo di tre piani fuori terra, con collegamenti verticali posti agli angoli estremi. L'opera è posizionata a una distanza di circa di 1,50 m minimo dal filo della facciata dell’ex ospedale, per garantire la fluidità dei lavori di cantiere. La struttura autoportante e priva di fondazioni autonome poggia, verso fronte strada, su una serie di supporti metallici puntuali connessi direttamente a una trave rovescia, mentre per la parte verso l'ospedale, la struttura di fondazione è costituita da cordoli di cemento armato di dimensioni 50x50 cm su una struttura di appoggio costituita da muret-
ti di cemento armato, spinati con rete elettrosaldata a maglia 15x15 cm. I tamponamenti verticali, per la parte con affaccio verso via Ghislanzoni, sono costituiti da grandi pannelli vetrati senza telaio con specchiature di 2,90x2,70 m. Questi sono “affittabili” per sponsorizzazioni come delle vetrine. Verso l’interno del vetro è prevista la possibilità di schermare con tendine e sono state collocate delle luci a incasso in grado di fornire di notte un notevole effetto scenografico e di immagine. I tamponamenti verticali opachi, verso il prospetto dell'edificio esistente, e quelli laterali sono realizzati con pannelli modulari di policarbonato alveolare semitrasparente che lasciano trasparire il color rosso (RAL 3003) dei pannelli di polistirolo.
foto di Sandro Bacchi
I volumi addizionali in aggetto fanno vibrare la facciata
1. stratificazione sovracopertura: - finitura di lamiera ondulata zincata 10/10, pendenza 5% - struttura in profili quadrangolari di acciaio zincato 80x80 mm 2. stratificazione solaio copertura: - finitura esterna di lamiera zincata ondulata 10/10 su struttura di supporto - pannelli di polistirolo, sp. 50 mm - pannelli di tamponamento di OSB, sp. 20 mm - struttura portante in profili a C 25/10 di acciaio zincato - orditura secondaria in profili a C 15/10 di acciaio zincato - materassini di lana minerale incelofanati - pannelli di tamponamento di OSB, sp. 20 mm - materassino di gomma a taglio termoacustico - pannelli di tamponamento di OSB, sp. 20 mm - struttura portante di profili a C 25/10 di acciaio zincato - orditura secondaria di profili a C 15/10 di acciaio zincato
3. composizione aggetti di 0,90, 0,55 e 0,20 m: - struttura in tubolari di acciaio 150x50 mm - pannello con vetrocamera, 290x2700 mm, con vetro esterno temprato sp. 8 mm con retro xerigrafia color rosso RAL 3003 sui bordi, e vetro interno stratificato 4+4 mm con strato di PVB interposto - tamponamenti laterali opachi in pannello sandwich color rosso RAL 3003, sp. 100 mm, materassino di lana minerale, sp. 50 mm, e lamiera di chiusura interna - serramenti di alluminio anodizzato con apertura a vasistas - chiusure orizzontali inferiori e superiori in pannelli sandwich di polistirene, sp. 30 mm, strato di polistirolo, sp. 100 mm, e pavimentazione di lastre piane silicocalcaree, sp. 20 mm 4. stratificazione solaio interpiano: - pavimentazione di lastre piane silicocalcaree, sp. 20 mm
- distanziatori a omega di acciaio zincato - pannelli di tamponamento di OSB, sp. 20 mmm - struttura portante in profili a C 25/10 di acciaio zincato - orditura secondaria in profili a C 15/10 di acciaio zincato - materassini di lana minerale incelofanati - lamiera zincata ondulata 10/10 - materassino di gomma a taglio termoacustico - pannelli di tamponamento di OSB, sp. 20 mm - struttura portante di profili a C 25/10 di acciaio zincato - orditura secondaria di profili a C 15/10 di acciaio zincato
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negli impalcati con funzione di fonocoibentazione, e infine, pannelli sandwich con polistirene di spessore pari a 5 cm, per le chiusure inferiori degli aggetti, accoppiati a pannelli di polistirolo dello spessore di 10 cm. Per la copertura è stato previsto un doppio strato intervallato da una buffer zone quale spazio di “decomposizione” termica. Nel complesso, la strategia di isolamento termico è soprattutto rivolta al problema invernale, visto che quello estivo è meno significativo dal momento che tutto l’edificio si trova schermato dall’irraggiamento solare proveniente da sud e da ovest grazie alla presenza dell’edificio dell’ex ospedale a cui si addossa.
1. stratificazione sovracopertura: - finitura di lamiera ondulata zincata 10/10, pendenza 5% - struttura di profili quadrangolari di acciaio zincato 80x80 mm 2. stratificazione solaio di copertura: - finitura esterna di lamiera zincata ondulata 10/10 su struttura di supporto - pannelli di polistirolo, sp. 50 mm - pannelli di tamponamento di OSB, sp. 20 mm - struttura portante in profili a C 25/10 di acciaio zincato - orditura secondaria in profili a C 15/10 di acciaio zincato - materassini di lana minerale incelofanati - pannelli di tamponamento di OSB sp. 20 mm - materassino di gomma a taglio termoacustico - pannelli di tamponamento di OSB, sp. 20 mm - struttura portante di profili a C 25/10 di acciaio zincato - orditura secondaria di profili a C 15/10 di acciaio zincato 3. stratificazione partizione opaca: - lamiera grecata zincata 10/10 - pannelli di polistirolo, sp. 100 mm - intercapedine sp. 40 mm - finitura esterna di pannelli di policarbonato alveolare semitrasparente, sp. 40 mm, con aperture impostate a quota 1,70 m dal piano di calpestio - serramenti di alluminio anodizzato e aperture a vasistas 4. stratificazione pareti interne: - telaio di profili di acciaio - materassini di lana minerale incelofanati - tamponamento di pannelli di OSB, sp. 20 mm 5. stratificazione solaio interpiano: - pavimentazione di lastre piane silicocalcaree, sp. 20 mm - distanziatori a omega di acciaio zincato 15/10 - pannelli di tamponamento di OSB, sp. 20 mm - struttura portante di profili di acciaio zincato a C 25/10 - orditura secondaria di profili di acciaio zincato a C 15/10 - materassini di lana minerale incelofanati - lamiera zincata ondulata 10/10 - materassino di gomma a taglio termoacustico - pannelli di tamponamento di OSB, sp. 20 mm - struttura portante in profili di acciaio zincato a C 25/10 - orditura secondaria in profili di acciaio zincato a C 15/10
foto di Arturo Montanelli
È inoltre presente una serie di volumi addizionali, con differenti profondità dell'aggetto che variano tra 0,20, 0,55 e 0,95 m, in grado di far vibrare la facciata principale su via Ghislanzoni grazie a sorprendenti giochi di luce e ombra. La soluzione costruttiva adottata nei volumi industrializzati tridimensionali permette di creare un involucro fortemente isolato, in cui si usano diverse tipologie di isolamento; sono infatti previsti pannelli di polistirolo (con lato esterno tinteggiato di rosso RAL 3003) con spessore pari a 10 cm per le porzioni di tamponamento esterno che sono poi rivestite da pannelli di policarbonato cellulare, materassini di lana di vetro incelofanati per le pareti interne e
foto di Toni Meneguzzo
Vista del lato contiguo all’ex ospedale
Vista del corridoio interno di distribuzione
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Sezione trasversale di un container lungo il fronte verso l’edificio esistente Scala 1:20
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