ISSN 1721-1700
Educare è crescere insieme
BOLLETTINO ASSOCIAZIONE PEDAGOGICA ITALIANA
art. 1 comma 1 – DCB – Roma – Aut. Trib. Bologna n. 4253 del 20-12-1972
DIREZIONE E REDAZIONE: Facoltà di Scienze della Formazione, via Concezione n. 8, 98121, Messina, fax 090-361349 - e-mail: presidente@aspei.org Stampa: Armando Armando s.r.l., viale Trastevere, 236 – 00153 Roma presso la C.S.R. srl Via di Pietralata 157 – 00158 Roma
SOMMARIO 1. Editoriale 2. Un messaggio di speranza per “educare i giovani alla giustizia e alla pace” 3. Educazione finanziaria nei contesti globalizzati 4. Uomini liberi in una società migliore. Rileggendo John Dewey 5. Vita delle sezioni 6. Segnalazioni
158-159
gennaio-giugno 2012
n. 1-2 TRIMESTRALE COMITATO DI DIREZIONE Prof.ssa Concetta Sirna
Presidente Nazionale As.Pe.I.
Prof.ssa Sira Serenella Macchietti Direttore Responsabile
Antonio Michelin Salomon Redattore capo
REDAZIONE N. Bellugi, A. Carapella, B. Grasselli, F. Galli della Loggia, A. La Marca, G. Serio, S. S. Villani
EDITORIALE
Cadute le grandi ideologie politiche, attivate in tanti Paesi nuove primavere rivoluzionarie dagli esiti ancora confusi e contraddittori, è arrivato il tempo in cui è diventato a tutti evidente quanto numerosi siano diventati ormai gli elementi di fragilità del sistema economico-finanziario e politico complessivo. Subdoli dinamismi attivati da poteri anonimi, pericolosamente fluidi e ingestibili, rischiano continuamente di portare al collasso interi Paesi e di innescare un effetto domino capace di influenzare negativamente le scelte ed il futuro di gran parte della popolazione del pianeta. Sono tanti i motivi di incertezza e di ansia che offuscano ormai l’orizzonte di questo secondo decennio del XXI secolo, aperto con alte prospettive ma subito rivelatosi denso di minacce e di pericoli a catena. E se è vero che la scienza annuncia quotidianamente in tutti i campi scoperte che aprono nuove possibilità, fornendo soluzioni tecniche varie e strabilianti a tanti problemi, è altrettanto vero che lo spettro della catastrofe ecosistemica rimane sempre incombente a motivo della estrema complessità delle problematiche da affrontare e governare su scala planetaria. Le maggiori difficoltà e preoccupazioni provengono, ormai, non tanto da ostacoli di tipo tecnico quanto, piuttosto, dall’incapacità degli uomini a interrelazionarsi in modo positivo e ritrovare l’unità di intenti indispensabile per riuscire ad organizzare una convivenza più equa, previdente e solidale per tutti. Nei contesti globalizzati attuali la vera sfida da vincere è quella di realizzare comunità umane capaci di coordinare e comporre gli interessi individuali e quelli delle singole realtà etniche, religiose, culturali e politiche in nome di un bene comune, quello dell’umanità intera, senza al contempo rinunciare a riconoscere a ciascuno la necessaria libertà di pensiero e di iniziativa. È evidente che la costruzione del bene comune è stata, e rimarrà sempre, estremamente difficile e mai acquisibile del tutto, essendo legata soprattutto ai complessi e lenti processi che regolano la maturazione culturale e spirituale dell’umanità. Si tratta, cioè, di scommettere, generazione dopo generazione, sulla possibilità stessa di riuscire a far maturare persone capaci di accettare di porre limiti alla propria avidità e, al contempo, di condividere responsabilmente i problemi, collaborando con saggezza alla prevenzione di tante situazioni disastrose e trovando modi più sicuri ed intelligenti di coesistenza. L’esito dipende da un certosino, profondo ed impegnativo lavoro educativo che sia capace, cioè, di attivare, orientare e coordinare le tante energie soggettive motivandole e supportandole verso forme sublimate di scambio solidale. Non sempre questo compito educativo, di cui si alimenta il benessere e la vita stessa delle società, viene bene interpretato e realizzato dai più vari canali all’interno delle varie realtà sociali. Troppo spesso su di esso prevale la preoccupazione, altrettanto seria e fondata, di offrire a tutti i soggetti delle varie comunità strumenti operativi e risposte tecniche, competenze indispensabili per operare e sopravvivere. Ma competenza ed eticità non vanno contrapposte, costituendo entrambe fattori ineludibili del progresso umano. È pericoloso sottovalutare il peso e l’indispensabile apporto che ciascuna di esse garantisce alla vita personale e sociale, consentendo di evitare pericolosi squilibri. La tentazione di ridurre lo scambio intergenerazionale al semplice scambio di competenze tecnoscientifiche ed operative, che aiutano il soggetto a tutelare l’interesse individuale in ogni attività, sia essa economica, politica, 1