il Leuca 8

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…voci ai confini!

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distribuzione gratuita in Puglia e Lombardia

Periodico indipendente di informazione e promozione • Anno VI N. 8 • ESTATE 2009 Cari lettori,

continua l’impegno de il Leuca nell’attività di promozione e valorizzazione del territorio. Da poco si è concluso un evento di forte impatto mediatico a livello nazionale e non solo: il “Premio Ambasciatore di Terre di Puglia”. Il Leuca è entrato nel vivo dell’organizzazione, facendosi esso stesso canale di comunicazione. Tantissime le testate che si sono interessate all’evento. Protagonista è stata S. M. di Leuca; il suo Faro è divenuto il simbolo della Puglia . Un grazie va a Caroli Hotels, da sempre sensibile a tali iniziative, che ha offerto il manufatto in ceramica, su cui il Leuca ha realizzato il premio.

Il Faro di S. M. di Leuca simbolo della Puglia

L’impegno del periodico va oltre la semplice promozione del territorio all’esterno. Le energie della Redazione e di tutti coloro che ruotano attorno sono concentrate sulla scommessa di portare qualcosa anche all’interno. Le iniziative, infatti, mirano non solo ad esportare ciò che la Puglia può offrire, ma al contempo ad importare tutto quello di cui la Puglia ha bisogno. Questo significa creare dei trampolini di lancio per risollevare il territorio.

In un periodo di crisi economica, il turismo ha bisogno di una nuova linfa vitale. Strategica diventa la collaborazione sinergica tra associazioni, pubblica amministrazione, università, piccole e medie imprese. Devo ammettere con grande soddisfazione di aver trovato molta disponibilità e condivisione di prospettive nei diversi settori, in cui ho avuto modo e il piacere di relazionarmi. Lo scambio con altre realtà consente di porre in atto quel mutuo aiuto necessario, per portare avanti la nostra Puglia e con essa la sua più bella perla: Leuca. È per questo piccolo lembo di terra e per i suoi abitanti, che da secoli la difendono, la proteggono, la vivono nel bene e nel male, che dobbiamo lavorare più di ogni altro per valorizzare quelle che sono le sue risorse, non solo strettamente legate alla sua geografia territoriale, ma anche alle professionalità, leva del presente e del futuro. Il numero che viene proposto è un mix di attualità, cultura, riflessività e proposte per l’estate. Un numero in cui si possono ritrovare leuchesi, turisti, cittadini europei, uniti da un unico obiettivo: imparare sempre dalla storia di una terra e di un popolo. In questa cornice nasce la volontà di sostenere il Concorso Fotografico promosso dal portale Leucaweb.it, e tante altre iniziative sul territorio e non solo. Senza mai perdere di vista i nostri valori, il Nord della bussola de il Leuca, in questa edizione estiva vogliamo regalare agli affezionati lettori dei giochi enigmistici che, sicuramente, li appassioneranno e li coinvolgeranno sotto l’ombrellone. Essi saranno un modo divertente, per ricordare e conoscere la storia, i monumenti e i gossip del territorio.

Come sempre a scrivere e, dietro le quinte, giovani e giovanissimi non solo del territorio, ma da di tutte le parti dell’Italia, uniti da una sfida collettiva: far interagire globale e locale, essenza dialettica della nostra identità contemporanea. A nome mio e della Redazione… Buone Vacanze nel Centro del Mediterraneo. Il Direttore

In foto: Fernando Colazzo, Camillo Guerra, Checco Zalone, Edoardo Winspeare

Ecco i vincitori del Premio Ambasciatore di Terre di Puglia tenutosi a Milano A PAG.

FH tÇÇ| w| fàÉÜ|t

All’interno… 3

Il Bullismo: il punto di confine tra fenomeno culturale e pertinenza giuridica pag. 2

Rita Rao: una maestra veramente “unica” pag. 4

10 proposte musicali per l’estate pag. 9

A PAG.

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Speciale Estate:

Quattro chiacchiere con Fabrizio Briganti pag.11

Gioca

E...state in Salute

con

il Leuca

pag. 12

DA PAG. 6 A PAG. 8

…e non solo!


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GIUGNO - AGOSTO 2009

Alla ricerca del lavoro nel Capo di Leuca

Il nostro caro e amato Salento è uno dei posti più belli d’Italia. Si vive bene, c’è un bell’ambiente, la gente è accogliente e non fa mancare nulla alle persone che lo vengono a visitare. Sono soprattutto queste, le cose che vengono dette riguardo alla nostra terra. Ha, insomma, tutte le carte in regola per convincere chunque a fermarsi e a sognare di vivere qui la propria vita. Peccato che manchi una delle cose fondamentali, senza la quale non si va da nessuna parte: il lavoro. Ma perché qui il mercato del lavoro non funziona? Cosa c’è che non va? Molti giovani, terminati gli studi, si vedono costretti ad andare in cerca di fortuna altrove, o per iniziare una qualsiasi attività lavorativa o per migliorare la qualità del lavoro stesso. Alte sono le percentuali negli ultimi anni di persone che si spostano dal proprio paese per lavoro. Migrazioni queste, causate dalla disponibilità di risorse che una data area offre alla popolazione e dalla capacità che l'uomo stesso ha di sfruttarle per renderle utili, creando un buon mercato del lavoro. D’altra parte c’è chi ha fatto questo percorso al contrario, lasciando un lavoro sicuro al nord, per tornarsene e cercarne uno simile (o quasi) qui. Risultato: ancora niente di concreto. Non avremo per caso sbagliato a fare una scelta così impulsiva? Il richiamo del sole, del mare e del vento è stato più forte rispetto a quello dello smog

e del caos della vita cittadina. Purtroppo qui non funziona come dovrebbe il sistema domanda-offerta. Facendo il paragone con le città del nord, la differenza è tanta. Forse qui ci sono meno aziende, industrie, uffici, ma è proprio il sistema di ricerca che, a mio parere, non va. Prima di tutto mi son resa conto che la ricerca di lavoro via internet qui non è tanto sviluppata, anzi bisogna fare molta attenzione agli annunci che si trovano; molti sono fasulli, privi di veridicità. Ci sono pochi centri di ritrovo per i giovani disoccupati e inoccupati in cerca di lavoro, luoghi dove poter condividere la ricerca di un’opportunità professionale e formativa, di una possibilità di “estrinsecare” il proprio talento. Il sistema che qui va di più è quello delle conoscenzefavori; viene quindi poco considerata la meritocrazia di una persona, in base alle esperienze avute e a quello che effettivamente sa fare. Come se non bastasse, ci si mette anche la crisi economico-finanziaria che, da qualche mese sta creando non pochi problemi in tutta Italia e che pare continuerà ancora per tutto il 2010. Forse l’unica cosa che rimane da fare è sperare in

meglio, non demoralizzarsi e augurarsi che si trovi al più presto quella chiave, che apra la porta anzi, il portone, sul mondo del lavoro, soprattutto per noi giovani che siamo il futuro, su cui la società dovrebbe investire, mettendo non solo l’efficienza e l’impegno ma anche la garanzia. Anna Chiffi

Il BULLISMO

il punto di confine tra fenomeno culturale e pertinenza giuridica

Il bullismo, concetto ancora privo di una sua puntuale definizione tecnica, è usato pressoché unanimemente per indicare tutta quella serie di comportamenti tenuti da soggetti giovani (bambini, adolescenti) nei confronti di loro coetanei, caratterizzati da intenti violenti,vessatori e persecutori. Tale fenomeno ha assunto oggi proporzioni molto vaste ed ha provocato un impatto enorme sulla pubblica opinione, atteso che è venuta a modificarsi la rappresentazione del mondo infantile. Spesso dietro tali comportamenti vi sono difficoltà di relazionarsi, modi di affrontare i problemi, che non possono essere ricondotti soltanto all’ambiente familiare o agli stili educativi e posto che non esiste una soluzione valida ed applicabile a tutti, l’errore che si è compiuto e che si continua a compiere è quello di sottovalutare il bullismo. Ciò non solo non fa nulla per aiutare i soggetti in difficoltà, ma legittima e rinforza i comportamenti prevaricanti. Occorre inoltre evidenziare che il confine esistente tra aggressione e

reato in molti casi è veramente labile. Il reato può essere definito come lesione o messa in pericolo di un bene giuridico che appare meritevole di protezione penalistica, in base alle direttive di tutela potenzialmente vincolanti, desumibili dalla Costituzione. Alla stregua di questa premessa, la misura del-

l’aggressione deve essere tale da far apparire inevitabile il ricorso alla pena ed a sanzioni di tipo penale. Per poter integrare un illecito penale, il fatto deve dunque da un lato risultare conforme alla fattispecie astratta di un reato e, dall’altro, deve essere realizzato contra ius. Ulteriore presupposto per la punibilità del fatto è che esso sia riconducibile alla responsabilità di un soggetto, che ne risulta autore. L’articolo 85 del codice penale dispone che: “nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se, al momento in cui lo ha commesso non era imputabile. E’ imputabile chi ha la capacità di intendere e volere”. Con tale concetto si intende pertanto la maturità psichica e la sanità mentale di un soggetto capace di controllare le proprie emozioni, di fronte a condizionamenti esterni. Il legislatore, però, ha ritenuto opportuno ricollegare la capacità di intendere e di volere a classi di età. Pre-

cisamente, l’articolo 97 c.p. dispone che “non è imputabile chi, al momento in cui ha commesso il fatto, non aveva compiuto i quattordici anni”; è stata così introdotta una presunzione di incapacità di natura assoluta perché non è ammessa prova contraria. Alla luce di siffatte considerazioni occorre chiedersi se il bullismo assume le caratteristiche specifiche di un reato oppure no. In molti casi venendo a mancare uno degli elementi costituenti il reato, (l’imputabilità) non può configurarsi la fattispecie criminosa così come intesa dal punto di vista penalistico, ma diventa prioritario occuparsi di bullismo, per salvaguardare la vita sociale e le relazioni presenti e future di chi è vittima del bullismo. Carla Orsi


GIUGNO - AGOSTO 2009

Premio Ambasciatore di Terre di Puglia

Si è svolto l’8 Maggio presso l’Aula Magna dell’Università Commerciale “L. Bocconi” di Milano la quarta edizione del “Premio Ambasciatore di Terre di Puglia - Francesco Marco Attanasi”. L’evento è stato organizzato da diversi sodalizi associativi pugliesi attivi a Milano e dall’Associazione Regionale Pugliesi, che sta diventando sempre più un punto di riferimento anche per le altre associazioni regionali del nord Italia ( sono intervenuti infatti alla consegna del premio i presidenti delle Associazioni di Roma Torino, Biella, Piacenza, Gorizia) e di realtà di campanile presenti a Milano e che ritrovano unità di intenti nella Regionale Pugliesi. È stato presente da protagonista anche il periodico d'informazione "il Leuca”, che ha contribuito attiva-

mente alla concretizzazione della cerimonia, facendosi tra l’altro promotore della realizzazione dei premi, i cui manufatti (ceramiche che riproducono il faro di Santa Maria di Leuca) sono stati offerti da Caroli Hotels. L'interesse del giornale è dato dal simbolo del premio (il faro di Leuca), a cui il periodico è legato per motivi affettivi ed anche per la sua linea programmatica volta alla valorizzazione del territorio nel quale e per il quale nasce. La sera della consegna dei premi, dunque, Santa Maria di Leuca è stata protagonista. Il dott. Giuseppe De Carlo, Direttore de “il Leuca” periodico d’Informazione e Consigliere dell’Associazione Regiale Pugliesi, in merito all’iniziativa ha cosi commentato: “ il premio costituisce un’ottima opportunità per promuovere la Risorsa-Puglia nelle sue diverse

sfaccettature, dall’arte al cinema all’imprenditoria. In un mercato culturale che tende a globalizzare tutto, premiare le professionalità significa restituire valore al singolo e quindi al territorio a cui appartiene. “il Leuca” è stato felicissimo di aver partecipato attivamente alla realizzazione di un evento di tale portata per la Puglia, in quanto in perfetta sintonia con le sue linee programmatiche, che mirano a valorizzare le specificità del Capo di Leuca attraverso un doppio circuito: dall’interno all’esterno e viceversa”. Al premio hanno partecipato anche tanti Comuni pugliesi, sensibili a questi temi e attenti all’associazionismo degli emigranti, che patrocinano la manifestazione e che sono stati presenti tramite i sindaci o loro delegati ad un evento che si propone di promuovere anche l’aspetto turistico della Puglia. Lo scopo del premio è quello di individuare le eccellenze pugliesi che hanno contribuito e contribuiscono a portare la risorsa-Puglia oltre confini regionali, in Italia e nel mondo. Il premio è stato destinato a nomi noti e meno noti, che per le loro notevoli competenze professionali e artistiche, unite a doti intellettuali, capacità organizzative, profonda umanità, attitudini relazionali nell’arte, nella musica, nello spettacolo, nel cinema, nell’economia hanno valorizzato il made in Puglia e la sua immagine nel mondo. Quest’anno i

Pugliesi che hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento sono stati: il cabarettista di Zelig Luca Medici, noto come Checco Zalone, il regista Edoardo Winspeare, e la vedova di Matteo Salvatore, noto cantore del Gargano, che ha ritirato un premio alla sua memoria e agli imprenditori Fernando Colazzo e Camillo Guerra. Commentando le scelte dei premiati il dott. Giuseppe Selvaggi, responsabile eventi dell'Associazione Regionale Pugliesi di Milano e ideatore del premio ha dichiarato che: "Parlando delle genti di Puglia, dei popoli di questa parte dello stivale si finisce per evocare tante cose e tante persone che rappresentano ognuno a suo modo la propria terra, sceglierne solo alcune è sempre difficile; più facile constatare che il loro tratto comune è quello di non passare inosservate. " Il premio negli anni passati era stato attribuito al gruppo musicale dei Negramaro, ad Al Bano, a Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano, al regista e attore Sergio Rubini, ai Cantori di Carpino, all’imprenditore Paride De Masi, al Presidente di Telenorba Luca Montone e a Sergio Blasi promotore della Notte della Taranta. Tra le personalità presenti all’evento il giovane consigliere regionale

lombardo Alessandro Colucci, la cui famiglia vanta origini pugliesi, il pro rettore dell’Università Cattolica Maria Luisa De Natale, l’avv. Annamaria Bernardini de Pace, presidente del premio nelle scorse edizioni, l’attore Gerardo Placido e diversi direttori di testate giornalistiche. La serata è stata condotta da Fernando Proce, noto conduttore radiofonico di Radio MonteCarlo, considerato dal pubblico e dalla critica una delle migliori voci radiofoniche italiane. Christian Medulla

ANNO VI, N.8

Aut. Trib.di Lecce del 9 settembre 2008 iscrizione al Registro della Stampa n. 999

illeuca@libero.it INFO: 349 0945280

DIRETTORE RESPONSABILE

Antonio Corrado Morciano DIRETTORE

Giuseppe De Carlo COORDINATRICE DI REDAZIONE

Maria Ermelinda De Carlo REDAZIONE

Mauro Ciardo, Francesco De Nuccio, Luca Donnicola, Gabriele Rosafio Tommaso Schirinzi, Marco Vallo HANNO COLLABORATO:

Fabrizio Briganti, Anna Chiffi,

Melania Colagiorgio, Achille D’Alessandro, Tina De Carlo, Toni Deveglia,

Manuela Donnicola, Orazio Labbate,

Francesco Margarito, Christian Medulla Carla Orsi, Daniela Urso,

Vito Vallo, Luana Vergine VIGNETTE

Nande

STAMPA:

S&G - Galugnano La direzione declina ogni responsabilità inerente al contenuto degli articoli firmati, poiché essi sono diretta espressione del pensiero degli autori. La direzione si riserva di rifiutare qualsiasi collaborazione o inserzione di cui non approvi il contenuto. Foto e manoscritti, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. La collaborazione a questo giornale è a titolo gratuito.

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Correva l’anno 1974, quando un foglio denominato La Spina de Rizzu faceva il suo primo ingresso a Leuca. Poche pagine in bianco e nero, fotografie oggi sbiadite dal tempo, loghi pubblicitari di ditte, che oggi sono solo nel ricordo di pochi e una forza nascosta, ma travolgente. Sembrava un giornale di passaggio, l’ennesimo tentativo di scuotere le teste e di sollevare gli animi; eppure già il primo numero preannunciava una linea programmatica di sviluppo e di contestazione che a Leuca dura tutt’oggi. Nato in occasione delle festa patronale della Madonna di Leuca si proponeva come obiettivo quello di creare una coscienza cittadina. “Noi siamo convinti – scriveva il direttore responsabile Antonio Corrado Morciano – che nella vita, per raggiungere un obiettivo è necessario agire, andare controcorrente, urtare, sbattere come ci insegna l’onda del nostro mare”. Quell’ardore, quella convinzione di voler regalare a Leuca un’occasione di riflessione critica e di ri-costruzione c’è ancora nello sguardo di questo piccolo grande uomo che già allora

UN ATTO D’AMORE DA 35 ANNI

aveva visto “lungo”. La Spina de Rizzu rappresenta un simbolo ormai a Leuca, una sfida grande come quella di grande natura che in un riccio, in un essere frutto apparentemente di un errore ha concentrato un’alimento prelibato e ricercato, protetto da impietosi aculei. Il riccio punge, “te ‘mpizza” diciamo a Leuca, ma solo se non lo sai prendere, se invece impari a gestirlo ti regala emozioni e sapori indimenticabili. Il suo suggestivo profumo ti riporta ora dagli immensi fondali marini ora alle impervie scogliere con le loro luci e le loro ombre. Leggere La Spina de Rizzu vuol dire leggere il percorso ontologico della dimensione paesana di Leuca, oggi come ieri sempre all’avanguardia. Radicata alle nostalgiche origini, in una continua lotta tra passato, presente e futuro, tra natura e politica, tra tradizione e innovazione. Un numero unico,

ogni anno per promuovere e raccontare l’incanto di Leuca e dei suoi tesori senza mai distogliere lo sguardo dai pescatori, i veri Leuchesi di un tempo. Le loro divertenti conversazioni in dialetto costringono in una sorta “Novella 2000” il turista ad interessarsi ai gossip di paese e a loro che con estrema semplicità ed ingenuità cercano di comprendere meccanismi politici ed economici della loro terra, talvolta inspiegabili anche ai colti. Così dietro le battute ironiche, dietro le pieghe del sorriso di vignette e battute si nascondono ferite dolorose, destini senza pietà. “Sii benvenuto” è titolo di testa del primo numero, un modo innovativo e per niente banale per coccolare il turista che fin dalle prime righe di questo giornale, dall’aspetto fortemente locale (il titolo è dialettale) è invitato a sentirsi partecipe della realtà che magari vive solo per

pochi giorni al punto tale da condividerne interessi e passioni. Oggi dopo 35 anni La Spina de Rizzu è il giornale più atteso a Leuca da Leuchesi e turisti che custodiscono di anno in anno, nella loro biblioteca i singoli numeri oggetto ormai di una preziosa collezione. Per aver regalato ai Leuchesi un momento per pensare, per sorridere, per ricordare, per sentirsi parte di una terra nel bene e nel male GRAZIE SPINA! Grazie anche per aver saputo pungerci tutti, nessuno escluso, perché ogni tua puntura è un atto d’amore, è come un richiamo di un genitore: giusto o ingiusto che sia è pur sempre un modo per prendere coscienza di un percorso e di un’esistenza. Insomma come si dice “Se lu rizzu ta ‘mpizzatu si ristianu fortunatu”. Maria Ermelinda De Carlo

RITA RAO: UNA MAESTRA VERAMENTE “UNICA”

Sono passati tanti anni da quando per la prima volta ho indossato il grembiulino blu ed il fiocco rosso, per iniziare la prima elementare, ma l’immagine di quella bambina con lo zainetto sulle spalle è nitida nella mia mente così come il calore e la bravura di una maestra di nome Rita sono vivi nel mio cuore. “Maestra Rita” così tutti la conosciamo a Leuca e dintorni e non Rita Rao o Rita Vallo, anzi se qualcuno ci chiede di lei, utilizzando il suo cognome o quello del marito, sinceramente facciamo fatica a rispondere, perché per noi è la “Maestra Rita”, inconfondibile come maestra non solo di scuola, ma soprattutto come “maestra di vita”. Ricordo perfettamente i miei primi

passi scolastici con lei. Conservo ancora i quadernoni delle varie discipline, sui quali lei, maestra attenta, ci faceva scrivere. Come non ripensare ai mitici schemi, diventati il mio metodo di studio infallibile. La “maestra Rita” era la mia maestra unica, con lei ho affrontato tutte le materie e devo dire che ogni giorno era una nuova scoperta; in classe non mi sono mai annoiata. Ricordo la preghiera prima di cominciare le varie attività, le gare di tabelline, i viaggi immaginari sulla cartina geografica, le recite di Natale e di fine anno, i concertini con strumenti musicali di fortuna, le storie del libro Cuore drammatizzate, la preparazione della torta al Nesquik, le partite a calcetto, il sapiente e abile intreccio degli aghi di pino che, grazie a lei, diventavano splendide collane. Con dolcezza e tanto amore rispondeva sempre ad ogni mia domanda. Il suo sorriso, le sue carezze e i suoi insegnamenti non possono svanire nel nulla. Ora sono cresciuta e guarda un po’,

opero anch’io nella mondo della scuola e, devo dire la verità, attingo ancora ai suoi consigli. A lei i miei migliori auguri per un meritato riposo, dopo una splendida carriera scolastica, dopo aver fatto “crescere” generazioni di bambini.

Auguri, auguri di cuore alla “maestra Rita”, che è stata e resterà sempre non solo un grande modello per me, ma anche per tutti gli altri suoi innumerevoli ex alunni. Tina De Carlo


GIUGNO - AGOSTO 2009

“Uno scatto per Leuca" edizione 2009

Circolo Culturale “La Ristola” – Leucaweb.it in collaborazione con “Il Leuca” Periodico d’Informazione presentano il Concorso Fotografico dell’estate

Temi del concorso: Leuca: tutti i colori del

mare

Leuca: tema libero REGOLAMENTO Il concorso è aperto a tutti. Le foto devono riguardare i temi proposti. Si accetteranno da ogni concorrente un numero max di 5 foto. Il formato da inviare deve essere jpg, con una risoluzione di 72 DPI dimensioni 640 x 480 pixel. Le foto possono essere inviate ai seguenti indirizzi di posta elettronica info@leucaweb.it e illeuca@libero.it. Indipendentemente dall'esito del concorso non è prevista la restituzione delle foto pervenute. Ogni foto che verrà inviata, farà parte di un archivio che ci riserveremo di utilizzare per eventuali mostre d'arte. Saranno premiate le 3 migliori foto di ogni categoria. L'elenco dei premi sarà pubblicato in seguito. Il concorso offre al vincitore del primo, secondo e terzo posto la possibilità di vedere pubblicate sul sito leucaweb.it e illeuca.com la propria foto, i propri dati ed eventuali commenti relativi al lavoro inviato (solo se forniti dall'autore della foto stessa). Nessuno dei concorrenti verrà contattato se non per chiarimenti o esigenze degli organizzatori del concorso. La scadenza del concorso (termine ultimo per far pervenire foto) è il 16-07-2009. Non ci riteniamo responsabili in caso di mancata ricezione delle foto, sarà infatti interesse del partecipante assicurarsi anche tramite il nostro indirizzo di posta elettronica che la trasmissione dei suoi scatti, ed eventuali commenti relativi, sia andata a buon fine. La giuria che deciderà l'esito del concorso sarà composta da tre esperti d'arte e il suo giudizio è insindacabile. Ogni autore partecipando al concorso autorizza la pubblicazione delle proprie immagini ed è personalmente responsabile del loro contenuto. Ai sensi di quanto previsto dall'art. 13 del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 - " Codice in materia di protezione dei dati personali "- si richiede il consenso al trattamento dei dati personali (in previsione che il materiale possa essere pubblicato). La partecipazione al Concorso implica l'accettazione integrale del presente regolamento.

Alcuni scatti dei vincitori dell’edizione 2008

Appuntamenti Estate 2009

Circolo culturale "la Ristola" - leucaweb.it In collaborazione con Il Leuca Periodico d’informazione S. Maria di Leuca - Luglio 2009

Leuca per immagini. Presente e passato in un mix di foto, filmati e documenti. Era così Leuca - Mostra fotografica: i luoghi del passato in bianco e nero. Uno scatto per Leuca - concorso fotografico 30 anni dall'incidente della "Monastir" - immagini Leuca: novembre - dicembre 2008 - La furia del mare in immagini e filmati Leuca: omaggio alla "Bianca del Sud" - proiezioni sul lungomare C. Colombo

Programma completo date e luoghi della mostra e delle proiezioni saranno pubblicati a giorni sul sito www.leucaweb.it

MANIFESTAZIONE SULLA SICUREZZA STRADALE

La Direzione Generale Territoriale della Motorizzazione Civile-PugliaBasilicata-Calabria -Sicilia, ha programmato un'attività divulgativa centrata sulla “cultura della sicurezza” da promuovere attraverso il coinvolgimento degli utenti su temi specifici della prevenzione dei rischi legati alla circolazione stradale: uso dell'alcol e/o droghe; uso dei sistemi di sicurezza; comportamenti a rischio. Il programma prevede l'allestimento di una postazione operativa attrezzata per rendere all'utenza servizi formativi sulla sicurezza stradale (prove dimostrative con l'etilometro, video sui rischi specifici della circolazione, prove tecniche sui gas di scarico e sui freni, prove simulate con le schede-quiz ministeriali, distribuzione di materiale finalizzato alla promozione della consapevolezza della pericolosità della guida in condizioni psicofisiche debilitate). Detta postazione sarà allestita nella nostra marina nel piazzale le terrazze e sarà gestita dal personale della Motorizzazione Civile in

collaborazione con gli agenti della Polizia Municipale Locale, con il supporto dei volontari della Protezione Civile di Giuliano, la manifestazione avrà luogo domenica 5 luglio a partire dalle ore 18.00 alle ore 23.00. L'evento patrocinato dal Comune di Castrignano del Capo e sponsorizzato da tutte le attività commerciali e di servizi turistici della nostra marina, sostenuta dal nostro giornale di certo servirà a sensibilizzare le coscienze dell'utenza della strada per cercare di prevenire e ridurre gli incidenti. Francesco Margarito

100 anni per Nonna Maria Maria Mancarella, nata a Salignano il 25/05/1909. Orfana di madre sin da piccola, ha solo un fratello. Il padre si risposa, ma la matrigna non la tratta come dovrebbe... Nonostante la piccola età, deve crescere lei i fratellastri, e dividere con questi ogni cosa che la mamma naturale le ha lasciato. Nello stesso tempo va in campagna. Si è sposata molto giovane con Dante Chiffi, da cui ha avuto 13 figli, molti di questi morti da giovani (ora sono in 6). Nel 1978 rimane vedova. S'è fatta tutte e 2 le guerre, quindi ha vissuto la vera povertà e i disagi nell'andare avanti in periodi così difficili. Nonostante tutto ha sempre aiutato i figli a crescere i nipotini, insegnando loro le canzoncine che ancora oggi ricordano ...e che tutt'ora canticchia quando è di buon'umore. Purtroppo non è nel massimo della salute, ha difficoltà a fare le cose normali, ha ovviamente bisogno di farsi accompagnare da qualsiasi parte. ma di testa sta bene!!! avoja pure...! È bella furba!!!

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e l a i c e p S GIOCA CO

GIUGNO - AGOSTO 2009

Risolvete il gioco cercando nello schema le parole elencate: possono essere scritte in orizzontale o in verticale, da destra a sinistra e viceversa, in diagonale dall’alto al basso e viceversa. Buon divertimento!

BAFFONE BALLACCONE BATTUIA CASCITEDDU CAZZOTTA CCIOCCULI CCIOMMOLI CIUCCIARU DEPEPA DORMI FARONA JAZZETTI MACUNE MADDHUNE MAFIA

I Soprannomi a Leuca

MAMAJA MANCIAPESCE MARANCIANA MARESCIALLU MINALICCHI MORU MOSCA MULESE MUSTAZZI NESCA NOCHI PARSIUNE PASSACRAVOTTI PEDITUNNU

PERCHIU PIPETTA PIPPIFRAU PISTOLERO PIZZARRONE SAFARI SARDARU SCORFANU SELLETTI SIMINZELLA TEVE VAVUSU ZIMONUCU ZUMPIDDU

Utilizzare i numeri da 1 a 9 per completare le equazioni. Ogni numero è usato solo una volta. Ogni riga è un’equazione matematica. Ogni colonna è un’equazione matematica. Ricorda che la moltiplicazione deve essere eseguita prima dell’addizione e della sottrazione.

ARA BAGNAROLE CASCATA CAZZAFRI CHIESA CRISTO RE COLONNA SECENTESCA CROCE COMMEMORATIVA CROCE PIETRINA ERMA ANTICA FARO

Le Grotte

BAMBINO CASCATA CAZZAFRI DEL DIAVOLO DRAGO FIUME

Luoghi e Monumenti a Leuca LEUCA LUNGOMARE MADONNA PORTO PUNTA MARCHIELLO PUNTA OMO MORTO PUNTA RISTOLA ROTONDA SANTUARIO TORRE OMO MORTO

GIGANTI MORIGIO PORCINARA PRESEPE STALLA TRE PORTE

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ON IL LEUCA

GIUGNO - AGOSTO 2009

ORIZZONTALI Per completare questo cruciverba, inserite nello schema i termini relativi al territorio leu- 2. Lo era d'Italia Leuca fino a qualche anno fa... chese richiesti nelle definzoni 7. Li segue in Meliso 8. Accoglie i diportisti qui a destra. 10. Gironzolano incustoditi per la Marina assieme ai LEU... 11. Fioccano in estate a Leuca 12. Lu Sule, lu Mare e lu... 13. Lecce 16. La fine di Punta Ristola 18. Assocazione Regionale Pugliesi 19. Impreziosiscono Leuca 21. Associazione Nazionale Marinai d'Italia 22. www.illeuca... 23. Gli interessi le hanno spezzate a Leuca 25. A Felloniche oggi c’è, domani non c’è 26. Il Dio pagano a cui era dedicata Grotta Porcinara VERTICALI 1. Lo è il promontorio di Leuca 2. Mese del 2008 in cui il Papa venne in Visita pastorale a Leuca 3. Una manifestazione che ormai Leuca ha perso 4. La tradizione del 15 Agosto a Leuca 5. C'è ma non si vede 6. Il nome del Rettore del Santuario e del Parroco di Leuca 7. Lo era prima di diventare Basilica 9. Il periodico preferito dai Leuchesi e dai turisti 12. Nome del popolo cui prende il nome di un molo a Leuca 14. Il sito web su Leuca più cliccato 15. Quelle di Leuca sono... spelacchiate 17. La più importante fiera del turismo mondiale a cui il Leuca ha partecipato di recente 20. L'unico modo per far crescere Leuca è renderle annuali... 23. La piazza "delle commedie" 24. Il logo del Premio Ambasciatore di Terre di Puglia

Ricostruisci la frase che descrive Leuca associando ad ogni numero una lettera. Per facilitare il gioco sono già state attribuite ad alcuni numeri le lettere corrispondenti alla parola LEUCA. Il livello di difficoltà è alto, ma non impossibile... Buon divertimento!

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e l a i GIOCA CON IL LEUCA c e p

GIUGNO - AGOSTO 2009

S

Aiuta il nostro amico turista a raggiungere il faro di Santa Maria di Leuca indicandogli la strada.

Unisci con un tratto di matita tutti i puntini numerati da 1 a 60, una volta completato il gioco scoprirai un monumento di Leuca. Una regola sola per giocare: in ogni riga orizzontale o verticale, in ogni riquadro regolare o irregolare di nove caselle e, in ogni diagonale devono apparire un’unica volta i numeri dal’1 al 9.

Metti in ordine le caselle nello schema a destra e leggerai un proverbio tipico di Leuca


GIUGNO - AGOSTO 2009

10 proposte musicali per l’estate

L’estate (musicale) si preannuncia caldissima!Vediamo quali pezzi potrebbero accompagnarci nelle assolate giornate in spiaggia e nelle roventi notti sulle piste da ballo. Iniziamo con il doppio premio dell’Academy AR Rahman per le musiche di “The Millionaire” accompagnato dal sensuale balletto e dalla voce di Nicole Scherzinger delle Pussycat Dolls in “Jay ho”:dalla notte degli Oscar alla nostre notti estive il passo è breve. Il 2009 sarà l’anno della conferma per Laurent Wolf?Dopo il successone martellante di “No stress”,il dj di Tolosa stavolta propone “Seventies” facendo pieno richiamo proprio agli anni 70. Un altro dj francese si propone con la sua elettronica “Tonight”:Yuksek ,dopo una “illustre gavetta” di serate e remix,lancia il suo primo album. Dalla “fresca” Scandinavia segnaliamo Eric Prydz: il membro più noto della Swedish House Mafia ha recentemente pubblicato “Pjanoo” (superfluo indicare quale strumento musicale la faccia melodicamente da padrone). Scendiamo verso l’altra sponda del Mare del Nord imbattendoci in Kidda con “Under the sun”:canzone da ascoltare sotto il sole già per definizione;successone in giro per i club d’Europa,prodotto da quel lungimirante di FatBoy Slim. Il loro disco si intitola “We started nothing” ma di fermarsi i Ting Tings non sembrano averne intenzione:dopo il successone 2008 di “Great DJ”,questa potrebbe essere l’estate di “Shut up and let me go”. L’anno scorso i Vandalism remixarono con grande successo il tormentone “Rise up”,quest’anno ci riprovano dedicandosi a “Blue Monday”,successone anni 80 dei New Order riproposto da Kurd Maverick. Per gli amanti della minimal sarà assolutamente peculiare quest’estate “Dark flower” del tedesco Robert Babicz :con-

sigliato il remix dell’olandese Joris Voorn. Per le orecchie più fini non può passare in secondo piano il primo singolo del secondo disco del canadese Tiga: il ritornello “everytime I look into your eyes I see the future” fa di “Mind dimension” un autentico tormentone. Molto più tranquilla ma già in testa alle classifiche è la hit dell’affascinante Bat for Lashes:”Daniel”. Le previsioni indicano una certa stabilità nelle classifiche di mezzo mondo ed una meritata notorietà per la trentenne inglese di origini pakistane. Buona estate (musicale) a tutti! Akiller Dee DeeJay @Lignano Sabbiadoro Visita il sito per tuti gli aggiornanmenti, news e curiosità per un’estate sempre in musica

www.akillerdee.com

HIT LIST SUMMER ‘09 1.Jay ho – AR Rahman & Pussycat Dolls 2.Seventies – Laurent Wolf 3.Tonight – Yuksek 4.Pjanoo – Eric Prydz 5.Under the sun - Kidda 6.Shut up and let me go – The Ting Tings 7.Blue Monday (Vandalism Remix) – Kurd Maverick

8.Dark Flower (Joris Voorn Remix) – Robert Babicz 9.Mind dimension - Tiga 10.Daniel – Bat for Lashes

"La riflessione degli specchi autunnali"

BIOGRAFIA Orazio Labbate è nato a Mazzarino il 15/10/1985, ma vive dalla nascita a Butera(CL). Diplomatosi al Liceo Classico ESchilo di Gela ama la letteratura in generale e in particolare quella russa, dall'età di 6 anni, prediligendo specificamente l'amore per gli specchi, le ombre e le maschere umane (tra i quali Dostoevskij, Bulgakov, Gogol). Laureatosi in scienza del diritto decide di non abbandonare la sua fede verso la poesia e i romanzi scrivendo e pubblicando il primo, suo libro di poesie, per la Aletti Editore: "I racconti poetici del lume della lampada". La bramosia di letteratura e scrittura non si placa e nei prossimi mesi si vedrà in uscita un nuovo suo libro.

La rigata visione del passaggio di nembi... Raddoppiata, grigiastra nelle striature... La divisione matematica di maschere forzatamente tristi , colme di orbite invernali e di nevischio ferroso attende la riunione per incollare gli specchi. Il fogliame si immette come anima negli specchi spaccati... Ha conosciuto l'autunno, l'inverno.. Era gravido di senilità. La vecchiezza degli specchi anticipa la solitudine... Anche quando si pulsa di giovinezza. Occorre svegliarsi. Orazio Labbate

www.lidoazzurro.net

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LEUCA: UNA LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA “Leuca resta una delle zone più amene e suggestive del Mezzogiorno, ove la capacità di amministratori e imprenditori molto potrà fare per creare nuovi motivi di fascino e di richiamo, facendone il gioiello più prezioso e desiderato del sud”. Questo scriveva Feliciano Argentina nel suo libro Ritorno a Leuca nel 1973. Povero Argentina chissà che delusione se tornasse oggi a Leuca! Ho poco più di trent’anni, ricordo la costa brulla, gli scogli e i fiori viola che separavano il mare dal lungomare, gli stessi fiori che sono piantati accanto alla passerella che giunge al porto, che giacciono lì come su una tomba a commemorare i tempi passati, quando Leuca era selvaggia, aspra, ma pura, incontaminata. Punta Meliso deserta e selvaggia, un posto in cui si aveva l’illusione di poter fare l’amore senza essere spiati. Ricordo quattro barche, e gli ippocampi. Un posto incorrotto che sentivo mio, in cui mi sentivo a casa. Ricordo i primi traghettatori, che un tempo erano pescatori, che bestemmiavano, duri e implacabili contro il mare, contro i politici, contro di me se andavo contro le loro idee. Poi arrivarono le prime colate di cemento, nacque la lega navale, e un

giorno, i fiori scomparvero e arrivarono, grigi, austeri, i tetrapodi. Rimasero lì anni, mentre il mare diventava sempre più precluso. Il mare, che all’alba dalle rocce che sovrastano il ciolo, appare ricoperto da una luce bianca (ecco perché il paese si ritrova quel nome), e la luce, probabilmente restano gli unici elementi rimasti a testimoniare qualcosa di primigenio, di antico. Leuca era, e continua ad essere una lingua di terra difficile da gestire, di cui tutti vogliono disporre per creare non è ben chiaro cosa. E il risultato? Diciamoci la verità. Leuca sta affondando gravata dal peso dei giochi politici imprenditoriali che si sono susseguiti negli anni, politici che hanno nascosto la loro incapacità dietro inutili discorsi elitari, con l’assurda pretesa di raggirare la popolazione, ben consapevoli che in realtà bisogna essere chiari; politici che forse hanno più prestato attenzione a come infilare le mani sotto le gonne, invece di capire come giostrarsi di fronte alle richieste della società, sempre più varia, sempre più meschina. Ed ecco il risultato. Leuca è nel pieno caos, sommersa da polemiche, sui segnali stradali, su un albergo che non deve nascere, sulle case costruite dove non si sarebbe potuto

costruire, sui parcheggi che non ci sono, (cosa per altro falsa, perché con un paio di passi in più io lo trovo sempre e sempre senza pagarlo), sui vigili che multano l’auto in divieto di sosta. I vigili, forse questi meriterebbero un discorso a parte. Ogni anno sembrano essere loro la causa di un fallimento generale. Capisco che non tutte le teste brillino per intelligenza e che qualcuno abbia bisogno di una svegliata, ma scaricare sempre la colpa sui vigili sembra un po’ esagerato! In realtà le cose che non funzionano sono tante. Non si può lasciare che si continui così, non si può vivere con i prosciutti sugli occhi e non capire che Leuca è stata demolita, ridotta a campo di battaglia, su cui amministratori e imprenditori non riescono a trovare un accordo. Ogni anno a Primavera cominciano i progetti: verranno i turisti? Guadagneremo qualcosa in più? Cosa dobbiamo inventarci per attirare qua la gente? E a fine estate si tirano le somme, quasi sempre deludenti. Ed ecco che continuano le ciarle, inconcludenti ciarle. Probabilmente non si riesce a focalizzare qual è la richiesta del turista. E quale genere di turista accontentare. Puntare sui giovani, quasi sempre squattrinati, che

cercano un luogo divertente, comodo, che desiderano un parcheggio più vicino possibile al mare, pubs in cui sballarsi, internet point, divertimento. Gli imprenditori sarebbero più disposti a puntare sui ricchi disposti a ormeggiare il proprio yacht e pagare 8001000 euro al giorno, trasformando Leuca in una novella Porto Cervo, ( che per altro è solo un porto in cui personaggi più o meno noti fanno shopping), ma c’è da chiedersi se Leuca abbia le strutture adeguate ad ospitare un turista appartenente a questa categoria, e chi sarebbero coloro che ci guadagnerebbero. Forse si sarebbe dovuto lasciare tutto com’ era una volta quando il turista che veniva a Leuca - e che non faceva parte della nobiltà che ronzava fino a qualche decennio fa - era alla ricerca di pace, di sole, di una costa selvatica e di un mare pulito. Elementi che sono andati via via scomparendo e quel turista non trova più soddisfatte le proprie esigenze. Disgustato si è allontanato man mano sempre alla ricerca di un posto in cui poter trovare l’illusione di poter far l’amore senza essere spiati.

Felloniche anche con la scogliera è sempre stata ambita per la purezza dell’acqua e per la natura selvaggia e incontaminata. Ora che è impreziosita con una distesa di sabbia attira ancora di più bagnanti locali e turisti. Occorre dunque nell’immediato, provvedere a risolvere la questione dei parcheggi. La realizzazione del moderno lungomare se, da una parte ha migliorato l’aspetto e la funzionalità della marina, dall’altra parte ha provocato una drastica riduzione dei posti auto, così visitando la baia di Felloniche il paesaggio che si ha di fronte è quello di una vasta distesa di sabbia accarezzata da un mare limpido, ma incorniciata purtroppo dalla presenza di automobili a doppio senso di circolazione che ostacolano il passaggio dei pedoni, bloc-

cati tra l’altro da macchine parcheggiate su entrambi i lati del lungomare. Sarebbe utile aprire un altro passaggio nell’entroterra in modo tale che le macchine possano uscire senza dover tornare indietro: un senso unico. Inoltre bisognerebbe permettere il parcheggio solo da un lato, creando magari, nelle vicinanze, un’area di sosta custodita. In questo modo potremmo collaborare con Madre Natura a rendere questo posto davvero incantevole.

Melania Colagiorgio

FELLONICHE: ci pensa Madre Natura!!!

Quest’inverno Madre Natura si è scatenata con tempeste di mare e infinite piogge, come un grido di sofferenza verso i suoi figli, che le hanno deturpato il volto. Ha danneggiato strade e porti che si trovavano a un passo dall’inizio dell’infinito mare. Ha punito l’indifferenza dell’uomo verso la sua bellezza ...ma come una madre perdona i suoi figli anche lei dopo “la lezione” ha lasciato il segno del perdono nell’ unico posto dove l’uomo non ha intaccato troppo: la sempre bellissima baia di Felloniche. L’inverno burrascoso ha regalato a questa piccola insenatura, caratterizzata da scogli, una vasta distesa di sabbia. Qua e là si scorge ancora parte della scogliera nascosta e questo la rende ancora più misteriosa ed attraente.

È il primo anno in cui accade un evento simile, perfino i fondali sono diventati sabbiosi. Finalmente ci si può concedere delle passeggiate in riva al mare, senza il rischio di pungersi i piedi o di cadere sugli scogli; si può giocare a pallone in acqua, i bambini possono costruire i castelli o fare i bagni di sabbia. E’ un miracolo, un dono o una coincidenza? Non importa, godiamoci questo spettacolo. Adesso però che la natura ha pensato a creare la spiaggia, è compito dell’uomo tenerla pulita e rispettarla.

Manuela Donnicola


CICLI E RICICLI: il Pomodoro

Torrida ed inesorabile, anche quest’anno arriva l’estate e tra tutti gli aspetti piacevoli che la bella stagione ci riserva, sicuramente, quello gastronomico. Ortaggio d’eccezione, tra tutti è, senza dubbio, il pomodoro che, giungendo a piena maturazione nel periodo di Giugno - Luglio, vede numerose famiglie salentine impegnate nel tradizionale rito della salsa. Il Salentino che si rispetti infatti, raramente compra passate pronte o pelati in scatola poiché, nell’arco di una sola giornata, porta a compimento un lavoro che servirà ad assicurare il ragù della domenica per un anno intero.In questo numero la rubrica “cicli e ricicli” tratterà come argomento, il recupero degli scarti della lavorazione del pomodoro, ma, prima di tutto, è doveroso fare una panoramica su questo alimento, che rappresenta un tassello fondamentale nel vasto mosaico della dieta mediterranea. Sebbene sia un alimento “adottato”e presente nelle tavole europee da circa 500 anni (fu il conquistador spagnolo Còrtez a introdurlo dalle Americhe nel 1540)

è stato integrato appieno nello stile di vita dei popoli del “mare nostrum” diventando accompagnatore inseparabile di piatti comuni quali pasta, pizza o, se vogliamo giocare in casa, le tipiche “friseddhe”. L’istinto naturale dei popoli mediterranei a mangiar bene non li aveva ingannati in quanto le proprietà benefiche di questo ortaggio sono innegabili, dati sperimentali alla mano. Buona parte del merito sta nella molecola che ne conferisce il tipico colore rosso vivo ossia il LICOPENE, che è un carotenoide dalla potente attività antiossidante e preventiva di varie forme tumorali. Di certo, questo, i nostri antenati non lo potevano sapere tuttavia, quando ancora non esistevano le moderne “passapomodori”, si prodigavano di rendere l’ortaggio disponibile in tutti i periodi dell’anno. Si usavano generalmente due sistemi: la caratteristica e pittoresca “pennula” o una conserva ottenuta tramite essiccazione al sole e spremitura su una lastra metallica finemente bucherellata, che serviva a trasformare la polpa in una pasta che veniva poi conser-

Ho avuto il piacere di incontrare Fabrizio Briganti per la prima volta tre anni fa, quando, in occasione dell'arrivo di alcuni amici, decisi di partecipare ad un'escursione guidata sulla collina di Vereto, che mai, prima di allora avevo visitato. FABRIZIO BRIGANTI, Vice Presidente dell'associazione “Archeoclub d’Italia” sezione di Vereto- Patù, ci guidava per quelle strade, dalle Centopietre fino alla Chiesetta della Madonna di Vereto, suscitando in me molto interesse ed entusiasmo. Mi promisi di dedicare, quindi, un angolo de “Il Leuca” a quest'associazione che, da anni, si serve di volontari e mezzi per rivalutare gli angoli di storia del basso Capo di Leuca. Attraverso questo giornale ci auguriamo di dare un forte contributo al loro operato, sottoponendo all'attenzione della popolazione e delle autorità il problema della valorizzazione di tali siti, di grande

importanza storica. L’associazione ArcheoClub è sicuramente il principale riferimento in loco per quegli enti che, fino ad ora, si sono occupati di mettere in luce il nostro patrimonio archeologico: La Soprintendenza per i Beni Archeologici per la Puglia, la Regione Puglia, l’Università del Salento e il Comune di Patù. Fabrizio, ricordava, inoltre, quei concittadini lungimiranti che, già parecchi anni fa, avevano intuito l’importanza storica e sociale di questi siti come Sandrino Cosi di Patù e Antonio Michele Ferraro di Castrignano. I risultati di questa sinergia di enti e associazioni sono significativi: l’avvio degli scavi ufficiali nel 2005, l’elaborazione di una mappa archeologica ad opera della Dott.ssa Sammarco del laboratorio di topografia antica della facoltà di beni culturali di Lecce, l’istituzione di un primo percorso turistico su Vereto e di un museo civico presso Palazzo Romano in Patù e la produzione di un documento video che testimonia gli sforzi e i successi ottenuti. Tuttavia c’è molto lavoro da fare e tanti sono i problemi a cui far fronte: “in primis”, indifferenza e cattiva informazione della popolazione e il famigerato “terrore della sovrintendenza”, poi il disinteresse delle istituzioni sprovviste di piani d’intervento a lungo termine, misto alla tradizionale lentezza burocra-

Quattro chiacchiere con Fabrizio Briganti

vata sott’olio. Nel periodo del miracolo economico, gli anni sessanta, entrarono nelle case dei salentini le tipiche trivelle che, ancora oggi, vengono usate per preparere la salsa con il classico procedimento: lavaggio dei pomodori, “schiacciamento”, cottura, passata, imbottigliamento con sale e basilico e pastorizzazione dei “boccacci” di vetro. Ma che fine fanno bucce e semi in questo procedimento? Anche le più semplici passapomodori moderne per uso casalingo, infatti, sono in grado di separare la parte fibrosa dalla polpa e, difatti, non è raro vedere in questi periodi, vicino ai cassonetti della spazzatura, buste contenenti questi scarti di lavorazione, che si ottenevano anche prima, quando il pomodoro era stipato come conserva. La buona abitudine dei nostri antenati di rimettere in circolo, o meglio riciclare, i rifiuti domestici voleva l’impiego di bucce e semi come concime o ad uso foraggiero. Il futuro (prossimo, si spera) di questo “scarto di filiera” è alquanto promettente: dati scientifici dimostrano che il

GIUGNO - AGOSTO 2009

a cura di Marco Vallo

quantitativo di licopene ivi contenuto è veramente alto (più della polpa) benché poco biodisponibile: in parole povere la molecola antiossidante è “intrappolata” nella fibra risulta poco assimilabile dall’organismo umano. Molti Atenei italiani stanno lavorando, per ottimizzare processi d’estrazione del licopene da residuati di pomodoro e, l’Università del Salento occupa in questo campo una posizione d’avanguardia. I campi d’utilizzo del licopene sono molteplici: Integratori alimentari, farine da foraggio arricchite, cosmesi, senza poi intraprendere il discorso sulla resa economica fruibile: da 25 kg di scarti infatti c’è un recupero effettivo di 1 grammo di molecola che può toccare sul mercato un valore di € 50.000! Per i salutisti “al naturale” che rinunciano agli integratori inoltre, le ricerche sulla biodisponibilità dimostrano che il licopene è più assimilabile se il pomodoro è preparato in fasi oleose piuttosto che a crudo: in pratica non separate mai il sacro connubio tra questo ortaggio e l’olio extravergine di oliva…Buon Appetito!

Punta Ristola da un disegno del De Giorgi

tica Italiana. Un altro grave problema è costituito dai “tombaroli”, che più volte hanno scavato illegalmente, arrecando danno, non tanto per i furti al patrimonio, quanto per la compromissione della normale stratificazione dei reperti, che testimonia e chiarifica il susseguirsi di epoche e vicende storiche. Incuriosito dunque, dalla potenziale ricchezza culturale ancora nascosta, ho poi chiesto a Fabrizio di approfondire il discorso sul piano “tecnico”: quanto e cosa è stato ritrovato, che stime si fanno sul non rinvenuto e soprattutto che idea ci si può fare sul “modus vivendi” dei veretini. Ha sottolineato che i reperti sono davvero numerosi: resti di vasi in terracotta, armi (soprattutto nell’area adiacente alle Centopietre) ed epigrafi. Per ora esistono tre zone di scavo nell’area di Patù, mentre le aree appartenenti a Morciano e Castrignano risultano ancora inesplorate e il nostro comune suscita particolare interesse archeologico, innanzitutto perché Leuca era la marina di Vereto e poi perché i due nuclei erano collegati dal canale di San Vincenzo che cade quasi esclusivamente nel territorio comunale. È poi riconosciuta l’importanza di aree già palesemente rilevanti dal punto di vista stori-

co come la grotta Porcinara e l’area del Santuario. Dalle evidenze storiche Vereto appare una città, rubando un termine usato dal Vicepresidente dell’Archeoclub, biosostenibile. Sembra che la necessità di integrarsi all’ambiente fosse dovuta al fatto che, per timore delle invasioni, era costretta a rimanere chiusa, mantenendo cicli naturali interni e sinergici con l’ambiente urbano. Sono testimonianza di ciò i pascoli interni alle mura e lo stretto rapporto animale-uomo (cavalli soprattutto). Sembra che il nostro passato abbia davvero molto da insegnarci, ma se continua ad essere trascurato o violato potrebbe scomparire per sempre. Per questo è importante sostenere iniziative come quella dell’Archeoclub. Si chiede pertanto maggiore interesse da parte dei cittadini e maggiore attenzione da parte delle Autorità all’uso del territorio stipulando, magari, progetti di tutela e salvaguardia e istituendo siti di interesse comunitario (SIC), che andranno poi a beneficio del turismo. Ringrazio di cuore Fabrizio Briganti nonché Lucio Lia Presidente dell’Archeoclub e invito tutti a partecipare alle interessanti visite guidate che l’associazione organizzerà durante l’arco estivo. Marco Vallo

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GIUGNO - AGOSTO 2009

Flash da non perdere!

Finalmente la Statua del Papa ha una sua collocazione

Flash persi da Leuca!

Le Campane di Chiesa Cristo Re, oltre che sentirle... ore ve le facciamo vedere!

E...state in Salute!!!

Chissà perchè da due anni questi eventi appartengon o a Gallipoli...

Condurre una vita sana ed equilibrata è un’esigenza fondamentale per vivere bene e più a lungo, in armonia con sé stessi e con gli altri. Ed è proprio l’estate ed il tempo libero che ci aiutano a migliorare lo stile di vita, a tutto vantaggio della salute e del benessere del nostro organismo.

Dovevo sospettarlo che era sconsigliato mangiare la peperonata a colazione con questo caldo!!!

Mangiare meno, ma soprattutto meglio. Muoversi di più: praticando sport o semplicemente passeggiando o andando in bici, purchè regolarmente. L’estate, con le sue giornate lunghe e soleggiate e finalmente un po’ di tempo libero da dedicare a se stessi, può diventare una buona occasione per modificare le proprie abitudini, adottando uno stile di vita sano, con una corretta alimentazione unita ad una giusta idratazione e un’attività fisica regolare. Solo così ci si può liberare delle tensioni, della stanchezza e del peso, accomulati nei mesi precedenti. Già perché gli studi sono innumerevoli e concordi: soprappeso e obesità, sindrome metabolica e malattie cardiovascolari aumentano esponenzialmente, e coinvolgono sempre di più i bambini. La prima arma diventa quindi la prevenzione, in ogni momento della giornata, dalla tavola all’attività fisica. Quindi il primo obiettivo è curare il proprio stile di vita con impegno, costanza e gradualità stando attenti a quello che si mangia. Ecco alcuni consigli. Riscoprite la prima colazione: se prima prendevate solo un caffè al volo, riabituatevi ad una sana prima colazione, con un frutto (pesche, albicocche, ecc), una

tazza di latte o yogurt, un caffè e preferite il pane con un velo di marmellata ai prodotti ricchi di grasso come brioche o prodotti da forno. È dimostrato che una buona prima colazione previene il rischio di soprappeso. Riscoprite il piacere di verdura e frutta fresca, per aumentare la quota giornaliera di fibre che è sempre difficile da raggiungere. La dose di fibra raccomandata dai nutrizionisti è di 25 g al giorno. Questo fabbisogno può essere soddisfatto consumando nell’arco della giornata almeno cinque porzioni di frutta e verdura e privilegiando, in uno dei pasti principali, una quota di cereali integrali. Ricordatevi inoltre di bere molto. Bere molta acqua lontano dai pasti, assumere bevande come tisane, spremute e succhi. Evitare i pasti abbondanti e ricchi di grassi, perché possono indebolire o danneggiare il metabolismo. Ed infine è fondamentale associare alle buone abitudini a tavola una regolare attività fisica. Cercate di evitare l’uso dell’automobile, approfittare dell’estate per andare in bicicletta, o fare una passeggiata a piedi. E ritagliatevi mezz’ora al giorno per fare un po’ di movimento, iniziando con molta gradualità se siete stati a lungo inattivi. Per giocare d’anticipo e combattere le malattie metaboliche e cardiovascolari, quindi, il primo passo è uno stile di vita corretto. L’estate può essere una buona occasione per accostarsi alle abitudini di vita che consentono di proteggere il nostro organismo. Molte buone abitudini sane sono anche estremamente piacevoli e donano un senso di benessere totale, per cui mantenerle anche dopo sarà come essere sempre in estate! Luana Vergine


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