Booklet #2

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URBAN REGENERATION E GREEN ARCHITECTURE

ABITARE SOSTENIBILE RECUPERO E

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RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA DELL’EX CASERMA DI CORINTO

DA CONTESTI DI RELITTI URBANI A NUOVI SCENARI SOSTENIBILI PER

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L’ECO-HOUSING DI SAN GREGORIO

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RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE ED ENERGETICA

DELL’EDILIZIA POPOLARE: IL CASO DEL QUARTIERE TIBURTINO III - ROMA

RIQUALIFICAZIONE URBANA E PROGETTO DEL NUOVO POLO RICETTIVO DELL’AREA PORTUALE

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DI MESSINA

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NATUR-IFICIO: RIGENERAZIONE URBANA E NUOVE FORME ABITATIVE PER LA CITTÀ DI LAHTI

2013-2049 /

Booklet N°2 Architetti Emergenti Soc. Coop. Reggio Calabria, Via SS 106 3° tratto Pellaro, 45 A redazione@architettiemergenti.it GRAPHIC EDITING: Fortunato Vazzana CREDITS: Simone Vartolo, Sergio Ceravolo, Giuseppe Rudi, Andrea Bartucciotto, Giuseppe Falcone, Gaia Tribulato, Massimo Scalzo, Federica Zupi, Diego Speraddio, Carlo Corcione, Claudio Cuda, Simone Zanoli. AVVISO PRIVACY L’aggiornamento dei contenuti avviene secondo la disponibilità occasionale dei redattori, che prestano la propria opera a titolo del tutto volontario e gratuito, senza una regolarità periodica predefinita; pertanto il seguente booklet non costituisce una testata giornalistica e non può essere considerata un prodotto editoriale ai sensi della legge 47/1948 e successiva 82/2001. Tutti i contenuti presenti nel booklet, salvo i contenuti con links esterni di terze parti, sono liberi per la riproduzione, sulla rete e altrove, esclusivamente per uso non commerciale, con l’attenzione di citare la fonte (Architetti Emergenti Soc. Coop.). Gli articoli ed i servizi pubblicati rispecchiano il pensiero dei singoli autori e non necessariamente della Architetti Emergenti Soc. Coop.

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ABITARE SOSTENIBILE Rigenerazione urbana, sostenibilità ambientale e sviluppo economico sono temi interconnessi e devono essere analizzati in termini di influenze reciproche, perché stanno diventando sempre più rilevanti nella pianificazione urbanistica e nelle politiche di sviluppo urbano. Le nuove sfide ambientali e sociali che la quotidianità ci sottopone, devono essere affrontate ad una scala che richiede l’attenzione di tutti, dai singoli individui alle nazioni alle organizzazioni internazionali. La “sostenibilità” è diventata un tema immenso, e perciò è un argomento che nasconde un’infinità di insidie. Uno dei pericoli maggiori durante la progettazione, sia a scala architettonica sia a scala territoriale e strategica, è quello di definire un campo d’intervento troppo ampio, rendendo difficoltosa l’individuazione di soluzioni efficaci. D’altra parte, vi è il rischio di concentrarsi troppo sui particolari di un progetto o di una strategia, esaminando dettagli tecnici che non sono applicabili a tutte le circostanze. Tutto questo evidenzia il fatto che la sostenibilità non è solo un problema tecnico. Un progetto sostenibile deve affrontare i suoi contesti sociali ed economici in altre parole, un progetto deve essere sostenibile socialmente ed economicamente. L’importanza che questo tema ha acquisito è sempre maggiore e per questo motivo dobbiamo riconfigurare l’approccio alla professione dell’architetto per supportare nuove forme sostenibili di collaborazione e di progettazione. I nostri sforzi per educare i privati e le P.A. sulla necessità e i vantaggi della progettazione sostenibile devono essere indirizzati su alcuni importanti principi, in particolare: Capire che la vitalità economica è essenziale per la sostenibilità ambientale. Per essere sostenibile, i progetti devono nascere dal loro contesto sociale. Incoraggiare la rigenerazione urbana. Aiutare le comunità a riconoscere i loro spazi pubblici e suggerire metodi per migliorarli e riutilizzarli. Condividere le conoscenze e le competenze per creare una rete di buone pratiche La messa in sicurezza, manutenzione e rigenerazione del patrimonio edilizio pubblico e privato La drastica riduzione del consumo del consumo di suolo.

anche di regolarne l’apporto in funzione di specifiche variabili. Da non sottovalutare è l’importanza della scelta dei materiali e del loro corretto posizionamento. Durante la realizzazione infatti, posare correttamente lo strato isolante permette di minimizzare il passaggio del calore dall’interno all’esterno e di ridurre il problema dei ponti termici. Bisogna essere consapevoli del fatto che non esiste il migliore materiale isolante, ma esistono scelte e soluzioni rapportate agli obiettivi da raggiungere. Scelta dei materiali, scelta delle varie soluzioni disponibili sul mercato, corretta posa in opera e utilizzazione concorrono tutti a ridurre le emissioni nocive nell’aria, i consumi energetici ed economici, consentendo all’abitazione di raggiungere un livello superiore di qualità. Ma se molta importanza ha la “progettazione sostenibile”, non di meno è importante “Abitare sostenibile”. Conferire oggi una valorizzazione sostenibile ad un immobile sta diventando molto più semplice che in passato: bastano piccoli accorgimenti che permettono di ottenere in futuro risparmi in termini sia economici ma soprattutto ambientali. Ad esempio l’utilizzo di lampade LED o materiali che sono legati all’architettura bio-edilizia come il cemento ecologico, l’installazione di pannelli fotovoltaici e la scelta di particolari sistemi che consentono il risparmio ma soprattutto il recupero ed il riuso delle acque bianche. Dobbiamo ricordarci che “abitare sostenibile” è un concetto che racchiude in se anche le azioni dell’uomo stesso: porre attenzione nel corretto utilizzo dell’acqua, della luce e di tutti quei fattori racchiusi nella nozione stessa. Rigenerazioni urbane e green architecture insomma “Abitare sostenibile”

Tutto ciò, deve essere poi trasferito sulla scala del manufatto architettonico. Fondamentale è infatti il progetto dell’involucro edilizio, elemento costruttivo che se correttamente pensato e realizzato consente di ottenere enormi vantaggi: riparare e proteggere l’elemento murario dal-

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RECUPERO E

RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA

DELL’EX CASERMA DI CORINTO DIEGO SPERADDIO ARCHITETTO - VASTO

DI ORIGINE PUGLIESE, SI LAUREA NEL 2012 IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI G. D’ANNUNZIO CHIETI–PESCARA CON UNA TESI NEL CAMPO DELLA PROGETTAZIONE E DELLA PIANIFICAZIONE URBANA E TERRITORIALE. LAVORA E VIVE A PESCARA E PER LUI L’ ESSERE ARTISTA È SOLTANTO CHI SA FARE DELLA SOLUZIONE UN ENIGMA.

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CREDITS:

LOCALIZZAZIONE::ROMA RELATORE: FILIPPO RAIMONDO CORRELATORE: LUCIO ZAZZARA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI G. D’ANNUNZIO CHIETI–PESCARA MARZO 2013

Il progetto sviluppato cerca di ottenere la massima integrazione delle diverse aree previste con l’introduzione del minimo numero di elementi che permetta di renderle coerenti. Cerca, inoltre, di costruire un nuovo «carattere» per l’area, come offerta complementare e rispettosa della città storica, che privilegi la sua dimensione pubblica, rappresentativa e ambientale. Per questo il progetto attiva essenzialmente un elemento, uno compositivo e l’altro costruttivo. L’elemento compositivo è l’introduzione di geometrie circolari sia superficiali sia volumetriche, come espediente che permette di integrare quelli che ora sono elementi disgregati, mere quantificazioni volumetriche. Caratterizzare unitariamente gli spazi pubblici ed edificati ai due lati dell’area di progetto, integrando le geometrie a forma circolari con quelle rettangolari, è il primo risultato di questa strategia compositiva, a volte leggermente surreale. Ed è precisamente il verde l’elemento costruttivo che il progetto propone per risolvere ambientalmente e figuarativamente lo spazio pubblico. L’utilizzo dello spazio pubblico previsto, significa la possibilità di proporre in forma sintetica ed economica un insieme di aree verdi e aree pavimentate che conformino un unico sistema costruttivo ma che offrano una grande varietà di esperienze. Il complesso potrà essere utilizzato per il riposo, il gioco, il pranzo, fiere settimanali o altro.Il progetto propone di rafforzare questa idea realizzando un Palasport / Servizi , Università / Studentato, Palazzi Amministrativi (Sala Consiliare, Uffici, Biblioteca), Parco Urbano, Vigili del Fuoco / Primo Soccorso, Commerciale / Servizi, Area Spotiva. Con questa riprogrammazione di elementi, il complesso risulterà attrezzato in tutte le sue superfici, alla gerarchia spaziale stabilita dai volumi corrisponderà il carattere pubblico degli edifici e si stabilirà nel complesso un quadro piú omogeneo di attività. Ugualmente ci si aspetta che la geometria del Palasport ,del Palazzo Amministrativo e dell’ Università stabilisca una sinergia tra questi elementi e un forte carattere unitario, come un segnale di identità .

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DA CONTESTI DI RELITTI URBANI A NUOVI SCENARI SOSTENIBILI PER

L’ECO-HOUSING DI SAN GREGORIO

MASSIMO SCALZO ARCHITETTO - SELLIA MARINA

LAUREATO ALLA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA DI REGGIO CALABRIA NEL MARZO 2012. APPASSIONATO DI DESIGN E RAPPRESENTAZIONE 3D. ARCHITETTO PRESSO APLUS ARCHITETTI E UPLAB.

FEDERICA ZUPI ARCHITETTO - COSENZA

LAUREATA ALLA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA DI REGGIO CALABRIA NEL MARZO 2012, APPASSIONATA DI ARTE, ARREDAMENTO E DESIGN.

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CREDITS:

LOCALIZZAZIONE::REGGIO CALABRIA RELATORE: ARCH. R. NICOLINI CORRELATORE: ARCH.C.NAVA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA MARZO 2012

La tesi sviluppa solo una porzione del maxi lotto, suddiviso in 3 temi. Sviluppo e riqualificazione dell’area mercatale, recupero dell’ex arenella e recupero dei prefabbricati incompleti. Il tema è quello del recupero dei prefabbricati e realizzazione di un quartiere Eco-Housing; L’Housing sociale, nuova frontiera della progettazione in Europa, in Italia ha radici ben fondate anche se poco gloriose. Negli anni 70, il boom economico diede il via allo sviluppo selvaggio di aree di edilizia popolare che andarono ad occupare le periferie, la bassa qualità della realizzazione abbasso il valore dell’abitato, assegnando una connotazione negativa alla tipologia. Le prerogative per lo sviluppo del social housing, per un futuro, mirano all’uso delle risorse naturali ed alla collaborazione attiva di tutti i cittadini. Tecnologie e attività sostenibili in aree con superfici verdi vivibili ed introduzione dei concetto di coabitazione per migliorare i rapporti sociali ora quasi perduti. Il progetto delle abitazioni si basa sul recupero di una serie di prefabbricati incompleti. L’idea alla base del progetto partiva da uno studio di Alexander e Salingaros del 2006 per l’eco Housing in Brasile e sull’analisi della struttura dei frattali come elemento di unione tra gli elementi singoli. 7 Diversi moduli che variano in base alla tipologia di fruitori, “aggrappati” alla struttura esistente e realizzati interamente con metodi a secco. Le strategie alla base della progettazione su basano sulla realizzazione di spazi verdi privati, di proposizione tra spazio aperto e costruito, su una distribuzione che possa sfruttare al massimo la radiazione solare (diminuendo le zone d’ombra) e sull’aggregazione di diverse tipologie. Notevoli accortezze sono state previste per gli interventi esterni, in modo da ridurre l’inquinamento ed aumentare il benessere bioclimatico; La riduzione del numero di auto in circolo all’interno del lotto, la reazione di ampie zone versi e di percorsi pedonali e la proposta di utilizzare mezzi di trasporto alternativi a basso impatto. Nell’intorno è prevista la realizzazione di aree comuni, un orto urbano come elemento di coesione e polmone verde all’interno di un’area prettamente industriale, percorsi verdi pedonali e ciclabili che miravano a rendere vivibili e collegare tutto il lotto.

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RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE ED ENERGETICA DELL’EDILIZIA POPOLARE: IL CASO DEL QUARTIERE TIBURTINO III - ROMA CARLO CORCIONE ARCHITETTO - CASAVATORE

SONO UN GIOVANE PROFESSIONISTA CHE OPERA NEL CAMPO DELLA PROGETTAZIONE SOSTENIBILE, DEL RECUPERO E DELLA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO E SULLO STUDIO A SCALA URBANA, TERRITORIALE ED AMBIENTALE.

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LOCALIZZAZIONE::ROMA RELATORE: ARCH. R. MORRICA CORRELATORE: ING.F. CALISE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II MARZO 2011

Attraverso il caso specifico dell’edilizia popolare presente nel quartiere Tiburtino III di Roma, si è cercato, attraverso soluzioni sia funzionali che energetiche, nonchè economicamente valido, di presentare un modello che possa fare da volano nel riqualificare tutti quei quartieri delle periferie italiane. Questi oggi hanno l’aspetto e la funzione di “quartieri dormitorio”, privi di spazi sociali e luoghi verdi per l’incontro, inoltre, si presentano con innumerevoli carenze sull’aspetto energetico-architettonico. Con le soluzioni adottate non c’è la pretesa di aver risolto a pieno tutti i problemi della periferia, ma, se non altro, di aver cercato di dimostrare che con, pochi accorgimenti, si può migliorare l’aspetto e la vita degli abitanti “periferici”.

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RIQUALIFICAZIONE URBANA E PROGETTO DEL NUOVO POLO RICETTIVO DELL’AREA PORTUALE DI MESSINA

CLAUDIO CUDA ARCHITETTO - CATANZARO

DOPO AVER CONSEGUITO IL DIPLOMA DI GEOMETRA SI ISCRIVE AL CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA E SUCCESSIVAMENTE AL CORSO SPECIALISTICA ARCHITETTURA U.E. SI LAUREA CON VOTAZIONE 110/110 CON LODE E SI ABILITA ALLA PROFESSIONE DI ARCHITETTO.

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LOCALIZZAZIONE: MESSINA RELATORE: PROF. G.FOTI CORRELATORE: ARCH. D.IACONO

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA 2013 L’area metropolitana intorno allo Stretto di Messina, ha da sempre ricoperto un ruolo fondamentale nello scenario del Mediterraneo manifestando un carattere di luogo centrale, in termini di valori simbolici e di concrete opportunità per lo sviluppo dell’aggregato urbano. Nello Stretto il mito è di scena, infatti Messina di tradizioni marinare antichissime, grazie ad un porto che per secoli ne ha influenzato lo sviluppo economico, commerciale, e politico assume un ruolo assolutamente strategico, ma poco curato, per questo l’intento del progetto è quello di potenziare sia il sistema turistico-portuale che i relativi servizi per la città. Il manufatto degli ex Silos-Granaio formatosi per depositare e smistare i carichi di grano; ora in situazione di degrado e di potenziale inquinamento (realizzato nel 1966 con tecniche costruttive tradizionali insieme ai Magazzini Generali) è costituito da fabbricati, tettoie, e aree esterne, per una superficie complessiva di 3.700 mq, di cui 1.950 mq di superficie coperta, oltre 1.125 mq di tettoie e circa 625 mq di aree libere, ricadente in zona “F”. L’intervento consiste principalmente nelle dimensioni e nella tecnologia costruttiva dell’edificio, ma anche nella nuova centralità che tale edifico assumerà rispetto agli sviluppi dell’area del porto. La forma del comparto si presenta come un parallelepipedo dall’aspetto imponente e massiccio in adiacenza al Parcheggio Cavallotti, di dimensioni pari alla lunghezza di 90.25 m e di larghezza 18.8 m con e di altezza 22.2 m, con annesso un corpo torre di forma trapezoidale di altezza superiore, che si pone come simbolo di tutto il sistema. Tre maglie strutturali la prima originaria da 4.75 m * 4.75 m, la successiva da 4.00 m * 4.75 m e l’altra 4.00 m * 4.00 m, scandiscono una ritmica armonica attraversata da pilastri in cemento armato di 1.50 m * 1.50 m. Dal piano terra accessibile con un corpo centrale in vetro, che conferisce un’illuminazione zenitale interna a tutta altezza poste al centro 2 corpi scale che si avvolgono attorno ai pilastri e ascensori completamente in vetro, fungono da cucitura e collegamento con l’edificio stesso, da qui si sviluppano le funzioni principali di accoglienza, la presenza di uno spazio espositivo e una caffetteria entrambi a doppia altezza, quest’ultima aperta anche alla piazza antistante e una sala conferenze. L’intervento è rivolto anche ad un recupero d’immagine dell’edificio infatti la facciata principale assume un ruolo fondamentale. Si è scelto di installare una cortina in lamiera forata d’acciaio attraversata una serie di tagli che segue il profilo orizzontale sovrapposta in modo indipendente alla facciata. L’edificio avvolto dalla cortina risulta espressivo, comunicando una grande austerità, una rinuncia palese a qualsiasi elemento architettonico accessorio, e omogeneizza il tutto in forme il più possibile minimali per non interferire con il disegno urbano attraversato anche dalla palazzata messinese. La nuova “pelle” interpretata come interfaccia del “di dentro” e del “di fuori”, come luogo di espressione e di senso non scindibile dal mondo che la circonda e all’interno del quale muta in continuazione ha anche una duplice valenza di parete ventilata per diminuire i costi di condizionamento e di schermatura per ridurre i livelli di rumore esterni alla facciata, oltre alla capacità di non degradarsi nel tempo e di non avere necessità di manutenzione. La facciata vetrata invece persegue l’idea della misura e della metrica; i singoli elementi in vetro che la rivestono, segnano un forte polo di attrazione ottica e psicologica sia per la costante scansione dei moduli che per l’eccezionale possibilità di introdurre moltissima luce negli ambienti.

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NATUR-IFICIO: RIGENERAZIONE URBANA E NUOVE FORME ABITATIVE PER LA CITTÀ DI LAHTI 2013-2049 /

SIMONE ZANOLI ARCHITETTO - SEREGNO

NATO A MILANO NEL 1989, HA FREQUENTATO IL POLITECNICO DI MILANO NEL DICEMBRE 2013 DOVE SI È LAUREATO CON LODE IN ARCHITETTURA.

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CREDITS:

LOCALIZZAZIONE: LAHTI RELATORI E CORRELATORI:

PROF. JUAN CARLOS DALL’ASTA PROF. GUJA BERTELLI POLITECNICO DI MILANO 2013

Natura e artificio, i due grandi elementi generatori dell’architettura. Da una parte la natura con la sua organicità e imprevedibilità, dall’altra l’artificio, purezza dell’intelletto umano nelle tre dimensioni. Due mondi completamente diversi obbligati a vivere nello stesso contesto scontrandosi, affrontandosi e rispettandosi. Tanti sono stati i tentativi di creare degli ibridi, ma laddove l’uno tenta di imitare l’altro il rischio di cadere nel paradosso è quantomai imminente. Natura artificiale o artificio naturale ne sono esempi lapalissiani. Diventa, quindi, un esercizio compositivo equilibrista, nel quale fondamentale è identificare un rapporto chiaro tra natura ed artificio dove le loro diversità saranno il carattere peculiare progettuale, dove il confine è sempre mutevole, a volte tattile altre visivo. Quali forme accreditare a questi mondi. La natura è organica, incontrollabile, la mente umana non deve intervenire nel tentativo di plasmarla o ricadrà nei paradossi sopracitati; l’unica azione consentita è quella di produrre una base per la sua nascita. L’artificio è puro, matematica, è la forma dei pensieri concretizzati in un preciso luogo; un elemento tagliato, scavato e inciso riferendosi ai segni del luogo identificando positivi e negativi. Così diversi e lontani essi devono coesistere portando alla definizione di tensioni che solo il fattore tempo potrà risolvere. Il tempo, appunto, ha caratterizzato ogni singolo aspetto, forma o pensiero. Progettare oggi pensando al domani, prevedere le città e i lori aspetti sociali e funzionali al fine di definire una composizione dinamica e in continua trasformazione. L’architettura e le sue forme sono dei ponti tra il passato e il presente, sono come un’impronta lasciata dall’uomo sul suolo urbano della storia. Progettare con il tempo è proprio questo; creare dei ponti temporali tra il presente, che inesorabilmente diventa passato, e il futuro, creare delle forme impronta che possano evolversi annualmente mensilmente e anche giornalmente. Lo sfondo di questi temi è la Finlandia, un paesaggio naturale con città rarefatte. Progettare in tale luogo è una sfida completamente diversa dal progettare in aree del sud Europa, per via di clima e posizione geografica. Un nodo cruciale sarà quello della luce, della quale c’è la quasi totale mancanza nei periodi invernali. La luce, quindi, non sarà solamente un elemento utile ad illuminare e a rendere vivibile uno spazio, ma si ergerà ad un nuovo significato, ovvero quello di aggregazione. Essa dovrà essere ovunque, dovrà ampliarsi nei periodi estivi e crearsi in quelli invernali; grazie ad essa si arriverà ad un nuovo modo di vivere, alla creazione di un’ utopia pragmatica personalizzata per il contesto finlandese.Tutti i temi sopracitati saranno votati al futuro ad una visione del luogo e della città.

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CREDITS: TITOLO: PAESAGGIO UN MODELLO SPERIMENTALE DI RESIDENZA PER ANZIANI SUL LAGO COGHINAS PROGETTISTA: ANDREA BECCA DOCENTE: PROF. ARCH. STEFAN TISCHER CORRELATORE:ARCH. ERIKA BONACUCINA LINK: http://www.architettiemergenti.com/stampa_prog.php?prog=261

CREDITS: TITOLO: HABITAR LA CIUDAD SOSTENIBLE LOCALIZZAZIONE: SANT’ADRIÀ DE BESOS (ES) PROGETTISTA:EMANUELE PIERSANTI DOCENTE: PROF. SIMONE TOLLIS LINK: http://www.architettiemergenti.com/stampa_prog.php?prog=313

CREDITS: TITOLO: IL PROGETTO STRATEGICO DELLE RETI PER VILLA SAN GIOVANNI: NUOVI E VECCHI TRACCIATI PER UNA MOBILITÀ RICETTIVA PROGETTISTA:NICOLA FAZIO LOCALIZZAZIONE:VILLA SAN GIOVANNI (RC) RELATORE: PROF. ARCH RENATO NICOLINI CORRELATORE:ARCH. CONSUELO NAVA LINK: http://www.architettiemergenti.com/stampa_prog.php?prog=352

CREDITS: TITOLO: COSTRUIRE IN LEGNO PREFABBRICATO PROGETTISTI: RAMAIN BIGARE LOCALIZZAZIONE:ROMA RELATORE: PROF.PANELLA LINK: http://www.architettiemergenti.com/stampa_prog.php?prog=158

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