Booklet #4

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Public Spaces PROGETTI DI SPAZI PUBBLICI CHE RIGENERANO LA VITA SOCIALE E CITTADINA PARCO URBANO MEDITERRANEO IS ISCAS

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THE BLACK SEASCAPE PIAZZA NETTUNO COME RIGENERATRICE DEL NUOVO WATERFRONT DI CATANIA

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PARCOBALENO

15 EL ABANICO – G10

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CENTRO DI STUDIO E RICERCA ARCHEOLOGICA

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STRATEGIA DI PAESAGGIO TURISTICO PER UN PARCO SULLO STUDIO DELLA FLORA MEDITERRANEA A BARCELLONA P.G.

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INTENSITY WITHOUT DENSITY

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COMMUNITY MARKET 45

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“SEAWATER GREENHOUSE” TENERIFE: RIQUALIFICAZIONE DEL TACO E CREAZIONE DI UN PARCO AGRICOLO ENERGETICO THE WAREHOUSE OF ENERGY – IL MAGAZZINO DELL’ENERGIA

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Booklet N°4 Architetti Emergenti Soc. Coop. Reggio Calabria, Via SS 106 3° tratto Pellaro, 45 A redazione@architettiemergenti.it GRAPHIC EDITING: Fortunato Vazzana CREDITS: Simone Vartolo, Sergio Ceravolo, Giuseppe Rudi, Andrea Bartucciotto, Giuseppe Falcone, AJF Design, Gaia Tribulato, Viviamo L’Aquila, UPLab, Dafne Travia, Chiara Fugazzotto, Giancarlo Russo, Salvatore Bruni, Alessia Grillo, Re-Lab Maroni Rigoni Vitalone AVVISO PRIVACY L’aggiornamento dei contenuti avviene secondo la disponibilità occasionale dei redattori, che prestano la propria opera a titolo del tutto volontario e gratuito, senza una regolarità periodica predefinita; pertanto il seguente booklet non costituisce una testata giornalistica e non può essere considerata un prodotto editoriale ai sensi della legge 47/1948 e successiva 82/2001. Tutti i contenuti presenti nel booklet, salvo i contenuti con links esterni di terze parti, sono liberi per la riproduzione, sulla rete e altrove, esclusivamente per uso non commerciale, con l’attenzione di citare la fonte (Architetti Emergenti Soc. Coop.). Gli articoli ed i servizi pubblicati rispecchiano il pensiero dei singoli autori e non necessariamente della Architetti Emergenti Soc. Coop.

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PUBLIC SPACES

PROGETTI DI SPAZI PUBBLICI CHE RIGENERANO LA VITA SOCIALE E CITTADINA aggregazione sociale, realizzando spazi verdi e orti urbani. Oltre a livello urbanistico si può intervenire anche a livello edilizio con la riqualificazione e realizzazione di biblioteche o scuole pubbliche e la promozione di attività culturali al loro interno. Nell’Antica Grecia l’Agorà costituiva un punto focale delle città: l’Agorà di Atene costituiva il centro della vita pubblica e quindi sociale. Era proprio qui che tutti gli uomini si riunivano per prendere decisioni politiche importanti. Da qui si sviluppano i concetti di vita sociale, partecipazione nelle scelte e scambio culturale. Il tema dello spazio pubblico è un punto focale nella crescita delle città: non si può pensare di costruire edifici ovunque pensando di poter risolvere tutti i problemi. I cittadini hanno oggi bisogno di luoghi di relax, crescita culturale e aggregazione sociale per interagire con altri coetanei e non, per poter vivere meglio ed avere uno stile di vita salutare grazie ai parchi pubblici che restano gli ultimi spazi incontaminati all’interno di città industriali, soffocanti e “ammalate”. I cittadini oggi non dovrebbero forse ottenere dagli enti pubblici, con maggior fermezza, nuovi e migliori spazi pubblici: spazi per la relazione sociale e culturale?

Cos’è uno spazio pubblico? È ciò che risulta accessibile e fruibile da tutti i cittadini: spazi pubblici aperti, come strade,piazze, giardini e chiusi come biblioteche e musei. Gli spazi pubblici devono essere progettati come sistemi continui e integrati, grazie anche alla partecipazione dei cittadini che consentono quindi di interagire in maniera attiva sulle scelte progettuali. Da qui è nata la progettazione partecipata che implica il coinvolgimento attivo dei beneficiari potenziali nelle diverse fasi di un piano, fin dalla sua ideazione. Questo approccio, conosciuto anche come bottom-up, ha avuto un notevole successo, ma non sempre gli si attribuisce un significato univoco. In molti casi, ad esempio, esso viene interpretato come un importante fattore di democrazia locale. La valorizzazione, realizzazione e riqualificazione degli spazi pubblici coinvolge anche altri settori importanti come quellodella mobilità: la realizzazione di piste ciclabili e pedonali consente di rendere più vivibili gli spazi pubblici con la diminuzione dell’inquinamento. Lo spazio pubblico ha una funzione importante per la promozione dell’offerta culturale di una città e per la riappropriazione degli spazi già costruiti da parte dei cittadini. Fondamentale è proprio la riqualificazione dei centri storici e delle aree già costruite: in un territorio come quello italiano ormai saturo di spazi una delle poche vie possibili è proprio quella di concentrarsi su ciò che è già presente. Riqualificare un edificio preesistente consente elevati risparmi economici essenziale in un periodo di crisi come questo, riduzione delle emissioni inquinanti con la conseguente salvaguardia dell’ambiente e di non occupare un altro suolo che sarà quindi possibile destinare a spazio pubblico o meglio ancora a parco. A proposito del recupero dei centri storici: prendiamo ad esempio Artena, un piccolo comune poco distante da Roma, dove è stata realizzata una delle prime sperimentazioni di bio-urbanistica, riuscendo a coniugare sostenibilità strutturale, cambiamento e partecipazione sociale dei giovani. A Morano Calabro invece, si sono sfruttate le stradine strette tra case rurali, chiese e palazzi storici per valorizzare gli spazi di 2


PARCO URBANO MEDITERRANEO IS ISCAS AUTORE: AJF/design Jari Franceschetto CREDITI: Progetto definitivo LUOGO E DATA: Cagliari (11 / 08 / 76) PROFILO: Laureato in architettura nel 2002 a Venezia. Dopo esperienze internazionali, nel 2011 fonda l'agenzia AJF/design dove svolge attività di progettazione, ricerca e consulenza strategica. Molti dei suoi lavori hanno ricevuto premi e sono pubblicati da importanti riviste. Nel 2011 un suo lavoro è Menzione d'Onore al Compasso d'Oro. Nel 2014 è Young Architect Talent al festival PUGLIARCH.

Pula, southwest Sardinia. The project is a chance of a field with a cultural, archaeological and environmental attitude. It redesigns the spaces with typical Mediterranean signs and atmospheres that will retrieve the local environmental values, decreasing maintenance costs and rebalancing the current empty landscape. Pedestrian coloreful area, native green public areas, LED public lighting and photovoltaic systems will ensure the sustainability of the project. It will be a place to wander in the smells and colors of the Mediterranean Sea.

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Il mondo è cambiato, lo sviluppo è in ritardo, le persone vogliono un mondo migliore. Localizzato a Sud-Ovest della Sardegna, nel territorio di Pula provincia di Cagliari, l'intervento rappresenta un'opportunità per agire efficacemente sul territorio. Pula negli ultimi 15 anni ha visto cambiare radicalmente il suo assetto, forte di giacimenti culturali di carattere archeologico e ambientale, unici e irripetibili. Il PARCO URBANO MEDITERRANEO IS ISCAS in fase definitiva, diventerà la nuova porta della città. Il parco si sviluppa su circa13 ettari a Nord del centro abitato, in un'area priva di vegetazione e circoscritta fra la strada statale 195, arteria principale della costa Sud-Ovest, il Rio Pula e il bordo urbano cittadino. L'area contiene alcuni edifici scolastici, un palazzetto dello sport e una pista di pattinaggio. Il progetto si muove per riordinare gli spazi, valorizzando l'esistente riportando segni e atmosfere tipiche dell'area mediterranea. Nascono quindi dune, altalene che volano sull'acqua, totem ed elementi di arredo urbano "evocativi"; si utilizzano specie mediterranee locali per recuperare i valori ambientali e diminuire i costi di gestione, riequilibrando l'attuale vuoto paesaggistico. Gli accessi e le aree parcheggi vengono organizzati per dare spazio ai pedoni e ciclisti e collegare il sistema di piste ciclabili cittadine. La viabilità carrabile esistente, non funzionale, viene trasformata in area pedonale "colorata" per dare ulteriore possibilità di espansione alle aree didattiche esterne delle strutture scolastiche. Il nuovo spazio verde, le aree di pubblica utilità, i sistemi di illuminazione pubblica Led, gli impianti fotovoltaici integrati nella copertura della piazza e la messa a dimora di verde autoctono sono fra i valori che garantiranno la sostenibilità del progetto, in una visione che mette al centro l'uomo e l'ambiente. Is Iscas, sarà un luogo magico dove ritrovarsi e perdersi tra gli odori ed i colori del Mediterraneo.

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Le radici di un popolo/ripresa fotografiche dal cielo di un villaggio nuragico

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La nuova porta di ingresso alla cittĂ di Pula _ i numeri per riqualificare il paesaggio

Luoghi disegnati per le persone _ Analisi di alcuni tematismi del Parco

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Il Parco che cambia/Analisi del verde mediterraneo di progetto Autunno/Inverno_Primavera/Estate

La periferia che diventa luogo di cittĂ _ Planimetria generale di progetto

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Percorrere il parco per viverlo liberamente _ Piante e prospetti di stazioni e isole

L'uomo capovolto come memoria e radice, dune e scivoli tra il verde mediterraneo

Le dune, il verde Mediterraneo messo a dimora e lo specchio d'acqua con altalene

I segni circolari dei villaggi nuragici come ispirazione Le miniere e il lavoro operaio di inizio secolo in per il design dei sistemi di ombreggiamento e relax Sardegna

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Rimandi alle radici _ pianta, sezione dei totem dislocati nel territorio e dune con scivoli all'interno del Parco

L’acqua come elemeto di benessere e aggregazione _ pianta e sezioni, piazza con spruzzi e specchio d’acqua con altalene

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THE BLACK SEASCAPE PIAZZA NETTUNO COME RIGENERATRICE DEL NUOVO WATERFRONT DI CATANIA AUTORE: Gaia Tribulato CREDITI: Tesi di Laurea in Architettura LM4 (relatore prof. Gianpiero Donin, correlatrice arch. Stefania Condurso) LUOGOEDATA: Reggio Calabria (19/03/2014) PROFILO: Sono una persona creativa, amante dell'architettura in ogni sua forma e scala. Fortemente affascinata dall'architettura del paesaggio, la mia tesi nasce come esperimento di riqualificazione della zona nella quale sono cresciuta; il lungomare di Catania. Diverse esperienze estere, quali workshop sull' accessibilità e diversi viaggi personali, hanno aggiunto tasselli in più al mio profilo accademico e al modo di guardare spazi architettonici, urbanistici e sociali differenti.

The Black Seascape was born from the need to retrain the waterfront of Catania, an area rich in challenges. The project proposes to use typical elements of the Catania's landscape, like indigenous vegetation and lavic stone. Where disorder road and inadequacy of public structures are the master, the proposal is declares as "reorganization" of both points. Rehabilitation of the roads and realization of dining areas, are the must.

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Il Lungomare di Catania è un viale, lungo 3.7 km, a grande percorrenza con passeggiata sulla costa, che congiunge piazza Europa al porticciolo di Ognina (porto Ulisse). Lungo il suo percorso, si trovano alcune aree predisposte, nel periodo estivo, alla balneazione. La passeggiata, abbastanza stretta per quasi tutto il tragitto, si allarga su piazza Nettuno, unico vero “sfogo”, che accoglie un campetto da Basket, soggetto spesso ad atti vandalici. Nel complesso si presenta come un’area trascurata, affatto valorizzata. Il progetto "The Black seascape" per la riqualificazione del lungomare di Catania, parte da un concept basato sull'uso di elementi tipici del paesaggio catanese: pietra lavica e vegetazione autoctona. Laddove disordine viario e inadeguatezza delle strutture pubbliche rivolte ad ogni tipo di utenza fanno da padrone, nell'attuale stato di fatto la proposta progettuale si dichiara come "riordino" di entrambi i punti. Come prima esigenza il risanamento della viabilità, con proposte di apertura di nuove strade di collegamento fra il lungomare e il Viale Alcide de Gasperi; la chiusura, invece, di piazza Nettuno (punto focale del progetto); e una proposta di risanamento socio/culturale attraverso la realizzazione di aree ristoro permanenti che assorbano le attuali attività "ambulanti" presenti su tutto il territorio in esame. Non ultimi: nuovo verde urbano, tourist points, bike sharing, aree pic-nic, nuovi accessi balneari, pista ciclabile ecc.

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Piazza Nettuno, affaccio sulla costa lavica

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Piazza Nettuno

Piazza Nettuno: Dettaglio - Schemi concettuali

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Sezioni generali Piazza Nettuno - Relazione con l'intorno

Viste generali

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Vista di dettaglio area ristoro

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Viste generali

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PARCOBALENO AUTORI: Associazione VIVIAMOLAq: Valeria Capuzzi, Daniel Caramanico, Andrea Ciammetti, Mauro D’Angelo, Serena De Feo, Matteo De Marco, Mattia Del Mastro, Marina Di Camillo, Annalisa Di Cristofaro, Alessandra Di Sario, Federica Massidda, Giovanni Menestò, Matteo Monosi, Marco Mont Girbés, Stefano Mont Girbés, Claudia Muzi, Francesco Pace, Tullio Perinetti, Simona Pupi, Nicola Ricci, Sara Sababa, Federico Torosantucci, FabioTroiani LUOGO E DATA: L’Aquila (12/09/14) PROFILO: VIVIAMOLAq è un progetto ideato da studenti universitari che mira a definire nuovi spazi aggregativi nella città dell’Aquila. Siamo conviti che partendo da piccoli interventi puntuali, anche con risorse ridotte, si possa contravvenire, come in una sorta di agopuntura urbana, alla condizione di degrado sociale e urbanistico.

The post-earthquake public space of L'Aquila has gradually receded into large, semi-private containers, nonplaces deprived of identity, relations and history. These areas lack in services and the vulnerability concerning the housing, psychological, social and occupational conditions is worsening. A playground for the temporary housing units is realized with recycled materials: redundant materials of construction, scaffolds tubes, pallet wood boards, etc.

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PARCOBALENO è uno spazio polivalente progettato perseguendo i temi della PARTECIPAZIONE, dell'AUTOCOSTRUZIONE e del RICICLO. Con esso si cerca di colmare il vuoto sociale e strutturale venutosi a definire nel periodo successivo al sisma dell’Aprile del 2009 nella città dell’Aquila e, più in generale, nelle zone che tuttora ospitano gli insediamenti dell’emergenza come i Moduli Abitativi Provvisori (M.A.P.). Da un’indagine porta a porta si è riscontrato il bisogno di luoghi per l’aggregazione, la socializzazione ed il ritrovo da dedicare non solo ai più piccoli ma anche alle persone di età più avanzata. Il progetto si sviluppa intorno all’area della sala polivalente di Santa Rufina, frazione dell’Aquila, con l’intento di portare anche all’esterno, le attività ludiche e ricreative. L’idea progettuale si materializza in un unico elemento fluido, un “nastro”, che avviluppa l’area e ingloba le varie funzioni suddivise per aree tematiche: area CREATIVITÀ, SPORT, GIOCHI TRADIZIONALI, VERDE ATTREZZATO. Il nastro si piega e si modella per accogliere le diverse funzioni: nasce dal terreno, si alza per trasformarsi in panchina, si torce per divenire un recinto, si raggrinza per definire un tavolo e delle sedute, cresce fino a trasformarsi in portale di ingresso. La realizzazione si fonda sul concetto del “riuso” dei materiali, visto anche come mezzo di coesione del progetto al territorio: si sono utilizzati materiali di esubero dei cantieri aquilani della ricostruzione come i tubi innocenti dei ponteggi utilizzati nei puntellamenti e i listelli di legno dei pallet. L'autocostruzione invece è stato un momento di socializzazione, di presa di coscienza, in cui tutti, i promotori ed i futuri fruitori, hanno messo insieme le forze per il perseguimento dell’obiettivo.

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Assemblaggio del portale

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Parcobaleno in costruzione

Concept: il nastro

Assemblaggio del portale

Sezione di un parte del nastro

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EL ABANICO – G10 AUTORI: Up Lab Studio + Sonia Lo schiavo e Giovanni Laganà CREDITI: Finalista - Concorso internazionale di Idee per la riqualificazione di Puerta del Sol LUOGO E DATA: Madrid (15 / 01 / 14) PROFILI: UP LAB è il nome di un gruppo di giovani architetti italiani che di recente ha conseguito diversi risultati di notevole importanza sia a livello nazionale che internazionale. Nella foto, da sinistra a destra abbiamo: Alfonso Sanfile, Daniela Cricrì, Raimondo De Raffele, Andrea Lonetti, Chiara Saraceno, Federica Silipo, Massimo Scalzo, Giuseppe Anania. Sonia Lo Schiavo, architetto, vive e opera a Vibo Valentia. I suoi interessi vertono sulla progettazione del paesaggio dale scale di dettaglio a quelle di area vasta. Giovanni Laganà, architetto paesaggista, è dottore di Ricerca in “Architettura dei Parchi e dei Giardini e Assetto del Territorio”. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, tra i quali si segnalano la Menzione special I° premio “+XM plusform Architettura in Calabria U40” (2006), il premio internazionale “Abitare il Mediterraneo” (2009) e il premio internazionale “Ippolito Pizzetti 2009”, progetto vincitore Workshop stanziale “Premio Simonetta Bastelli” (2014)

The project divides the ground of Puerta del Sol in several red trapezoids that generate a tridimensional illusion of a new ground. The shape and the color celebrate the most symbolic plaza of the Spain and are inspired at the spanish national flag and at one of most iconic symbol of spanish culture, the fan, “ el abanico”. On this new ground were placed old and new activities with care for the pedestrian areas and for the automobilistic flux rationalization. In proximity of the most important activities (metro, shop, newsstand, ecc..) contemporary green pergolas generate an efficient lelve of shading.

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“Al centro della Piazza”. Il Concept Puerta del Sol è una piazza a forma di esedra che sin dal XV secolo rappresentò per Madrid uno spazio simbolico e rappresentativo per eccellenza. L’aspetto generale è quello di una enorme “stanza urbana” dove la stasi e l’attraversamento giocano un ruolo fondamentale nella fruizione della piazza che tra l’altro è caratterizzata da un’immagine aerea di grande potenziale estetico. Per il suo orientamento (l’asse maggiore lungo la direzione est/ovest) rappresenta una sorta di “meridiana” dove è possibile misurare appunto il passare delle ore attraverso la luce solare. La proposta progettuale muove dalle suddette considerazioni/suggestioni e si fonda su una idea molto semplice, quella di un grande “ABANICO”. Il disegno di un oggetto tipico dell’identità spagnola, per di più di colore rosso (un forte richiamo alla Bandiera nazionale), in linea con la naturale conformazione della piazza, è il presupposto di una visione unitaria, quella di uno spazio pubblico contemporaneo che stabilisca la giusta tensione emotiva con le comunità insediate e non. Ritmo, movimento, luce, cromaticità e matericità rappresentano i canoni fondamentali adoperati per la valorizzazione paesaggistica di tutta la piazza. Il programma prevede la creazione di un grande spazio unitario, principalmente vuoto, adibito all’uso pedonale in lastricato di cemento di colori diversi con prevalenza di rosso, un sistema di sedute collocate lungo il perimetro delle fermate della metro, cestini portarifiuti, dissuasori per la regolamentazione dei flussi carrabili e ciclabili, un sistema di percorso podotattile, un pergolato piantumato a Vite americana e una siepe perimetrale in Corbezzolo collocata anch’essa lungo il perimetro delle uscite della metro. Un sistema di illuminazione costituito dagli stessi pali delle pergole e da una seconda orditura a terra di tipo lineare che sottolinea volutamente il motivo del ventaglio. Un apparato giocoso di acqua nebulizzata colora e raffresca le estati calde madrilene al centro della piazza. Infine, la strategia adottata per le attività commerciali mira a una integrazione di quelle già presenti come i tabacos, la prensa, la loteria, etc., con altre nuove come il book e bike sharing.

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Planimetria generale

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Scatti fotografici – visioni - arredo urbano – schemi progettuali

Vista giardini verticali e accesso alla metro

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Vista aerea con giardini verticali, accesso alla metro e sedute

Vista giochi d' acqua e palazzo Presidencia dell'Asemblea de Madrid

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CENTRO DI STUDIO E RICERCA ARCHEOLOGICA AUTORE: Dafne Travia CREDITI: Tesi di Laurea in Architettura L.M.4, Università Mediterranea di Reggio C. (relatore: C.L.Quistelli , correlatore: Juan Domingo Santos) LUOGO E DATA: Reggio Calabria (23/07/2014) PROFILO: Sono molto dinamica, motivata, determinata, con una predisposizione a viaggiare e mettermi in gioco, ottima capacità di adattamento e si socializzazione. Ho maturato diverse esperienze di studio e lavoro all’estero, Spagna e Germania; e parlo 4 lingue: italiano e spagnolo a livello bilingue ed un buon conoscimento dell’ inglese e del portoghese. Ho come obiettivo prossimo il conseguimento di un master in lingua inglese ed ulteriori esperienze lavorative estere.

The project is a new Center of Study and Archaeological Research into the garden "Carmen Catalans" part of Alhambra. Workshop services, library, archive, store and photographic exhibition are housed in the new volumes, while the administrative services and the cafeteria are organized within the old house. The new set is planned as a building wall that is organized by separated volumes, all interconnected by side at different heights roads. It takes its dimensions and volume from the existing topography characterized by a steep slope of the level curves and by some underground silos.

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Il progetto nella città di Granada è un nuovo Centro di Studio e Ricerca Archeologica all'interno del giardino "Carmen de Los Catalanes", territorio appartenente all'Alhambra, patrimonio dell’Unesco e settima meraviglia del mondo moderno. I vari servizi di laboratorio, biblioteca, archivio, magazzini e esposizione fotografica si organizzano nei nuovi volumi di progetto, compresa la riqualificazione degli antichi silos sotterranei che ospitano parte dell’esposizione fotografica e si configurano come il secondo accesso per l’edificio e il giardino. La parte degli uffici amministrativi e la caffetteria sono disposti all'interno dell'antica casa esistente, il Carmen, casa tipica della tradizione andalusa, che si mantiene intatta nelle mura perimetrali, ma si riorganizza al suo interno per meglio accogliere le nuove funzioni prestando particolare attenzione agli elementi archeologici in essa presenti, come l’antico torrione incorporato nelle mura e i pavimenti in ceramica idraulica. Il nuovo complesso si configura come un edificio muraglia che si organizza per volumi separati e con altezze diverse in base alla funzione cui sono destinati, ma al contempo collegati tra loro da cammini secondari a quote differenti, che ne permettono la facile fruizione sia da parte dei dipendenti che dei visitatori, ognuno con un proprio percorso predisposto. Il progetto nasce dalla topografia del territorio, che presenta una notevole pendenza nelle curve di livello; si confronta inoltre con la fitta vegetazione presente in situ e con l'imponente edificio dell’Alhambra, al quale si ispira concettualmente e spazialmente, sia per quanto riguarda i materiali e l’atmosfera. Traendo ispirazione dalla sovrapposizione per fasi di materiale lapideo e mattoni tipico dell’Alhambra e dal suo colore tradizionalmente rossiccio, il progetto prende vita per gettate successive di calcestruzzo armato con casseforme in listoni in legno, al quale si aggiungono pigmenti di colore rosso, e le diverse gettate divengono così segno indelebile e riconoscibile in facciata. I due progetti, uno di fronte all’altro, incarnano l’antico e il moderno, ma entrambi nel rispetto del luogo e della naturalità del paesaggio. Essi dialogano tra loro nel tentativo di instaurare un contatto visivo e divenire in un certo senso un parte dell’altro.

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Render

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Analisi storica del lotto e stato di fatto con particolare rilievo agli elementi che caratterizzano l’area

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Analisi della vegetazione per specie, caratteristiche fisiche, stagione climatica e fioritura

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Concept progettuale, analisi dei materiali esistenti e concept materico e costruttivo del nuovo nucleo

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Masterplan, sezione, prospetto e prospettive di progetto e schema funzionale a livelli del nuovo impianto

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STRATEGIA DI PAESAGGIO TURISTICO PER UN PARCO SULLO STUDIO DELLA FLORA MEDITERRANEA A BARCELLONA P.G. AUTORE: Chiara Fugazzotto CREDITI: Tesi di Laurea in Architettura Magistrale (relatore: Valerio Morabito, correlatrice: Stefania Condurso) LUOGO E DATA: Reggio Calabria (15/07/2014) PROFILO: Mi considero una persona motivata, determinata, abituata ad interagire con gli altri. Ho conseguito diversi certificati in lingua inglese: “Trinity” B1 - “Cambridge” A2. Ho partecipato al Workshop internazione “LANDSCAPE ACCESIBILITY”, con “onorabile menzione” e pubblicazione del progetto sulla rivista TOPSCAPE. Possiedo ottima conoscenza dei programmi: Word, Photoshop, Autocad, Artlantis.

The idea behind the project is the image of a park that creates a natural path within the urban context, combining the natural landscape with the needs of usable space available to the inhabitants and tourists. Is the vegetation that dominates the masterplan. It infiltrates in the area ramifies in various forms. The dunes run through the waterfront penetrating inside the park in order to finish, leaving space for large filter areas from which develop other natural forms such as the botanical garden.

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L’ idea base del progetto è costituita dall’immagine di un parco che consente di creare un percorso naturale all’interno del contesto urbano, coniugando il paesaggio naturale con le esigenze di uno spazio fruibile a disposizione di abitanti e turisti. La vegetazione domina l’intero masterplan. Essa si infiltra nell’area declinandosi in varie forme. Le dune percorrono il waterfront addentrandosi all’interno del parco per poi terminare, lasciando spazio alle grandi aree filtro da cui partono altre forme naturali come l’orto botanico. La sinuosità delle forme scandisce la successione dei diversi ambiti funzionali: Le piazze, con annessi servizi, costituiscono un sistema di ricucitura tra il mare e la città, infatti, queste non occupano solo la parte limitrofa al mare, ma si spingono anche all’interno del tessuto urbano. La riqualificazione dell’ ambiente dunale è fondamentale per la protezione della costa dall’erosione. Il polo di ricerca è concepito come una struttura multifunzionale, luogo non solo adibito alla ricerca e allo studio della flora, ma anche come spazio pubblico didattico, ricreativo in cui cittadini, studenti, ricercatori, entrano a contatto con la natura per conoscerla e ammirarla. Il percorso comprende anche la visita di due serre a clima tropicale e arido. L’edificio si compone di vari ambienti: gli spazi adibiti alla sosta e al relax comprendono la piazza, l’area ristoro, la hall con reception; la restante parte è adibita prevalentemente ai laboratori di ricerca. L’orto botanico è uno spazio con valenza didattico-scientifica, organizzato in modo da accogliere specie provenienti dalle regioni del mondo con clima mediterraneo. Il parco agricolo, con i percorsi che lo attraversano, mantiene la vocazione agricola del luogo. Il villaggio turistico è utile all’accrescimento economico del parco. L'intervento di recupero e riqualificazione dell'area non intende fratturare il territorio bensì coniugare la realtà abbandonata con una nuova dimensione spaziale.

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Vista dei giardini tematici

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Analisi dei sistemi

Masterplan

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Pianta tipo

Pianta copertura

Sezioni

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INTENSITY WITHOUT DENSITY AUTORE: Giancarlo Russo CREDITI: Tesi di Laurea in Architettura Quinquennale, Facoltà Federico II di Napoli (relatore prof. arch. Alberto Cuomo) LUOGO E DATA: Montesarchio (BN) (29/10/13) PROFILO: Laureatosi con lode, durante gli anni accademici ha approfondito la ricerca sul design post-decostruttivista e l’architettura frattale, analizzando le contraddizione del V postulato euclideo e abbracciando la tesi di Mandelbrot sull'esistenza di altri possibili mondi geometrici. Appassionato di nuove tecnologie, cinema, grafica, scacchi, fabbricazione digitale e prototipazione.

The project stems from the need to create spaces of aggregation and development in the heart of the Valle Caudina. The public spaces intersect with those individuals with the aim of creating a center of entertainment featuring a multiplex, a spa, and, at the same time, exhibition and conference to be allocated to local businesses and startups. In terms of composition we tried to operate a stretch in the existing urban fabric, creating an infrastructure able to relax on the territory.

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Il progetto nasce dalla necessità di creare nuovi spazi di aggregazione e di sviluppo nel cuore della Valle Caudina, a Montesarchio. Gli spazi pubblici si intersecano con quelli privati con lo scopo di creare un polo di intrattenimento caratterizzato da una multisala, un centro benessere e, allo stesso tempo, spazi espositivi e sale conferenze da destinare alle imprese locali e alle startup. A livello compositivo si è cercato di operare una forzatura nel tessuto urbano esistente, creando così un’infrastruttura in grado di distendersi sul territorio, in modo quasi filamentoso, generando volumi, percorsi, piazze e zone di sosta negli spazi aperti, ma anche fungere da collegamento e/o passaggio per le zone strutturate limitrofe. Il complesso funzionerà anche come infrastruttura vera e propria, in grado di coinvolgere anche il resto del territorio urbanizzato. Si instaurerà, così, una relazione attiva tra il paesaggio/territorio ed il complesso/parco, garantendo uno scambio reciproco tra le due parti, le quali dovranno essere al tempo stesso fruente e fruitore l’una dell’altra. La progettazione del parco non si limita a recuperare una vasta area abbandonata, ma punta anche a bonificarla ed a renderla vivibile al meglio, creando così un vero e proprio punto di aggregazione.

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Vista nord del teatro con foyer esterno ed affaccio laterale sulla piazza d’acqua

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Masterplan

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Vista a volo d’uccello del modello tridimensionale

Esploso dell’intero complesso e lettura degli spazi interni

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Vista dalla corte interna della multisala e della piazza d’acqua

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Foyer interno a tripla altezza e spazio ristoro

Sala conferenze con fondale traguardante l’antica Mons Herculis

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COMMUNITY MARKET AUTORI: Anna Berloffa, Salvatore Bruni, Francesca Miglietta CREDITI: Progetto e riflessione sulle aree dismesse della città di Trento LUOGO E DATA: Trento (05/12/2014) PROFILI: Anna Berloffa - Nata a Trento frequenta il corso di laurea in Ingegneria Edile - Architettura presso l'Università degli Studi di Trento. Durante gli anni di studio partecipa ad alcune iniziative promosse da Re-Cycle Italy nella città di Trento e partecipa al workshop Recycle Superelevata di Genova. Sviluppa interessi legati alla progettazione interdisciplinare ed ecosostenibile in tema di pianificazione urbana. Salvatore Bruni - Nato a Trento frequenta il corso di laurea in Ingegneria Edile - Architettura presso l’Università degli Studi di Trento. Partecipa a diverse iniziative legate a Re-Cycle Italy, avvicinandosi a tematiche come la progettazione sostenibile e la pianificazione urbana. Interessato alla progettazione di infrastrutture sostenibili, intende specializzarsi a Copenaghen una volta terminati gli studi. Francesca Miglietta -Nata a Nardò in provincia di Lecce, ma residente a Trento, frequenta il corso di laurea in Ingegneria Edile - Architettura presso l’Università degli Studi di Trento. Nel corso degli anni il suo interesse si è focalizzato sulla progettazione sia dal punto di vista compositivo che strutturale. Partecipa ad alcune iniziative ideate da Re-Cycle Italy, avvicinandosi alle tematiche del riciclo urbano.

The project is part of a larger reflection on vacant spaces of our city, made during a few courses in university. Community Market especially look at the industrial area called Italcementi, which is been demolished in 2013. We pinpointed two different phases. The first one develops a public space for the citizens made of container, in order to create a market. The second one has the purpose to create community garden in the holes that we found in the ground due to the demolition.

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Il progetto Community Market si inserisce all’interno della riqualificazione dell’area ex Italcementi, a ridosso dello storico quartiere di Piedicastello a Trento. La demolizione dello stabilimento è avvenuta solamente nel 2013, fatta eccezione per le due ciminiere che, rimaste come testimonianza, rappresentano uno dei pochi esempi di archeologia industriale della città. Negli anni sono state ipotizzate svariate soluzioni architettoniche per riqualificare l’area. Tuttavia non è previsto alcun intervento ad interim nella zona in attesa di una progettazione definitiva. Il progetto si vuole inserire proprio in questo lasso di tempo. Community Market prevede due interventi distinti con l’obiettivo di far riappropriare i cittadini dell’area ormai dismessa e di riportare nel quartiere quella socialità che con gli anni è andata scemando. Il primo intervento, definito Market, prevede l’inserimento di 80 container, che verranno disposti in modo tale da creare un mercato cittadino. All’interno dei container si auspica l’insediamento di svariate attività commerciali che spaziano dalla ristorazione all’abbigliamento, dal mercato agricolo all’artigianato locale. L’iniziativa vuole contraddistinguersi per un’attenta analisi dei costi di progettazione. Infatti, ipotizzando una totale occupazione degli spazi predisposti, è previsto un rientro dei costi iniziali entro i primi 9 mesi di vita del mercato. Il secondo intervento, definito Community, fa riferimento ai community garden. Nell’area presa in esame sono presenti depressioni del terreno in prossimità delle zone dove sorgevano le strutture dello stabilimento industriale. Mentre per i container è previsto l’inserimento a quota 0,00, i giardini hanno lo scopo di rivitalizzare queste “voragini”. È previsto l’inserimento di ampi vasi e la cura della vegetazioni ivi presente sarà a carico del cittadino. Per quanto riguarda le tipologie di vegetazione coltivate verranno privilegiate colture di stagione e tipiche dell’ambiente alpino.

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Inquadramento dell’Area Ex-Italcementi all’interno del contesto urbano

Analisi storica e studio funzionale dello stabilimento

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Masterplan con sezione esplicativa

Community: studio per un giardino collettivo

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“SEAWATER GREENHOUSE” TENERIFE: RIQUALIFICAZIONE DEL TACO E CREAZIONE DI UN PARCO AGRICOLO ENERGETICO “SEAWATER GREENHOUSE” TENERIFE: RIQUALIFICAZIONE DEL TACO E CREAZIONE DI UN PARCO AGRICOLO ENERGETICO

AUTORE: Alessia Grillo CREDITI: Tesi di Laurea in Architettura LM4 (relatore: Valerio Morabito, correlatore: Stefania Condurso) LUOGO E DATA: Reggio Calabria (15/07/2014) PROFILO: Penso di essere una persona intraprendente, curiosa nei confronti del mondo che mi circonda e con l'animo girovago. Grazie ad una borsa di studio Erasmus e un workshop internazionale mi sono potuta mettere in gioco e ad AUTORE: Alessia Grillo oggi ritengo siano state le "avventure" più belle mai fatte. Il mio principale obiettivo è riuscire a trasferirmi in una CREDITI: Tesi di Laurea in Architettura LM4 (relatore: Valerio Morabito, correlatore: Stefania Condurso) capitale europea e trovare impiego presso uno studio di architettura. LUOGO E DATA: Reggio Calabria (15/07/2014) PROFILO: Penso di essere una persona intraprendente, curiosa nei confronti del mondo che mi circonda e con l'animo girovago. Grazie ad una borsa di studio Erasmus e un workshop internazionale mi sono potuta mettere in gioco e ad oggi ritengo siano state le "avventure" più belle mai fatte. Il mio principale obiettivo è riuscire a trasferirmi in una capitale europea e trovare impiego presso uno studio di architettura.

The project is based on an agricultural redevelopment via natural elements, such as sea water and solar energy , which will allow life to born to where it would not be possible . It consists in the design of a park Thea project based an agricultural and market isthat will on interact together redevelopment via natural such through routes and public elements, spaces with as seaservices water and energy , which will various like solar squares , gardens and allowmore life to bornarchitecture to where it of would much . The this not areabe possible . Itimportant consists insocial the design of aand park will have an function and a market will interact together strategic asset forthat the future of this area. through routes and public spaces with various services like squares , gardens and much more . The architecture of this area will have an important social function and strategic asset for the future of this area.

L’area geografica interessata sarà l' isola di Tenerife, appartenente all'arcipelago delle Canarie, caratterizzata da una morfologia complessa e da un paesaggio unico. In particolare l'area di intervento riguarderà la ‘Montagna del Taco’, ex cono vulcanico delimitato a sud-ovest dal fitto tessuto edilizio della città di Santa Cruz de Tenerife, capitale dell’isola, da aree industriali e dal mare. L’area geografica interessata sarà l' isola di Tenerife, appartenente Il progetto sarà applicato in un'area estrattiva dismessa e arida, la cui orografia all'arcipelago delle Canarie, caratterizzata da una morfologia complessa e da un è stata profondamente modificata a causa di ripetuti scavi di estrazione, e avrà paesaggio unico. In particolare l'area di intervento riguarderà la ‘Montagna del come obbiettivo la riqualificazione del paesaggio proprio in questo ambito Taco’, ex cono vulcanico delimitato a sud-ovest dal fitto tessuto edilizio della critico. La possibilità di recuperare questo luogo fortemente segnato, favorirà città di Santa Cruz de Tenerife, capitale dell’isola, da aree industriali e dal mare. un suo ripensamento come spazio a vocazione pubblica. L’erosione e la Il progetto sarà applicato in un'area estrattiva dismessa e arida, la cui orografia sottrazione di terra e il clima fortemente tropicale saranno l’occasione per è stata profondamente modificata a causa di ripetuti scavi di estrazione, e avrà sperimentare e inventare nuovi luoghi, capaci di restituire senso, significato, come obbiettivo la riqualificazione del paesaggio proprio in questo ambito espressività ed estetica al paesaggio. Il progetto prevederà una riqualificazione critico. La possibilità di recuperare questo luogo fortemente segnato, favorirà agricola, attraverso la trasformazione del territorio utilizzando elementi un suo ripensamento come spazio a vocazione pubblica. L’erosione e la naturali come l'acqua salata e l'energia solare, che permetteranno di far sottrazione di terra e il clima fortemente tropicale saranno l’occasione per nascere la vita là dove non sarebbe possibile. L'obiettivo potrà essere raggiunto sperimentare e inventare nuovi luoghi, capaci di restituire senso, significato, tramite un sistema di serre, che utilizzeranno luce solare per distillare l'acqua espressività ed estetica al paesaggio. Il progetto prevederà una riqualificazione di mare, che poi servirà a umidificare l'aria che rinfrescherà le serre stesse. La agricola, attraverso la trasformazione del territorio utilizzando elementi tecnologia di queste "seawater greenhouses"1 è stata introdotta dall'inventore naturali come l'acqua salata e l'energia solare, che permetteranno di far britannico Charlie Paton2, la quale si basa sul ricreare il naturale ciclo nascere la vita là dove non sarebbe possibile. L'obiettivo potrà essere raggiunto idrologico in un ambiente controllato, permettendo di creare le condizioni tramite un sistema di serre, che utilizzeranno luce solare per distillare l'acqua ideali e necessarie per la crescita di diverse piante, non solo all'interno delle di mare, che poi servirà a umidificare l'aria che rinfrescherà le serre stesse. La stesse, ma anche all'esterno. L’architettura di questo spazio pubblico prevede tecnologia di queste "seawater greenhouses"1 è stata introdotta dall'inventore la progettazione in parallelo di un parco e di un mercato che interagiscono britannico Charlie Paton2, la quale si basa sul ricreare il naturale ciclo attraverso un sistema di percorsi e spazi pubblici dotati di servizi, piazze, orti, e idrologico in un ambiente controllato, permettendo di creare le condizioni giardini. ideali e necessarie per la crescita di diverse piante, non solo all'interno delle stesse, ma anche all'esterno. L’architettura di questo spazio pubblico prevede la progettazione in parallelo di un parco e di un mercato che interagiscono attraverso un sistema di percorsi e spazi pubblici dotati di servizi, piazze, orti, e giardini.

1. Serre ad acqua marina è una tecnologia che prevede il pompaggio di acqua di mare in una località arida ed il suo utilizzo per raffreddare ed umidificare l'aria. Il vapore acqueo prodotto tramite riscaldamento solare viene quindi distillato per la produzione di acqua. Infine, l'aria umidificata restante viene espulsa dalla serra e utilizzata per migliorare le condizioni di coltivazione di piante per esterno. L'acqua salata più concentrata può essere ulteriormente evaporata per la produzione di sale e di altri elementi, o scaricata in mare. 2. 1. Charlie Michael Pawlyn architetto espertoil pompaggio di strutturedi bio-sostenibili esperto di il Serre adPaton acquacon marina è una tecnologia che prevede acqua di mare einBill unaWatts località arida ed efficienza energetica applicata agli impianti hannoprodotto dato vita al Sahara Forestsolare Project. suo utilizzo per raffreddare ed umidificare l'aria.industriali Il vapore acqueo tramite riscaldamento viene

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quindi distillato per la produzione di acqua. Infine, l'aria umidificata restante viene espulsa dalla serra e utilizzata per migliorare le condizioni di coltivazione di piante per esterno. L'acqua salata più concentrata può essere ulteriormente evaporata per la produzione di sale e di altri elementi, o scaricata in mare.

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2. Charlie Paton con Michael Pawlyn architetto esperto di strutture bio-sostenibili e Bill Watts esperto di efficienza energetica applicata agli impianti industriali hanno dato vita al Sahara Forest Project.


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Concept

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Masterplan

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Parco

Vista Serre

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Mercato

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THE WAREHOUSE OF ENERGY – IL MAGAZZINO DELL’ENERGIA AUTORE: Giulia Maroni, Francesco Rigoni, Federica Vitalone CREDITI: Esame del Laboratorio di Progettazione Architettonica IV LUOGO E DATA: Ferrara (02/07/14) PROFILI: Giulia Maroni - Nata a Ravenna, cresce a Ravenna dove frequenta il Liceo Scientifico. Durante la carriera scolastica coltiva la passione per la musica, studia viola frequentando per 7 anni il Conservatorio. A conclusione del percorso universitario sta lavorando ad una tesi in ambito urbanistico riguardo al recupero dei primi quartieri “sostenibili” nati a Barcellona negli anni ’80. Francesco Rigoni - Nato a Cesena, cresce a Rimini dove frequenta il Liceo Classico. Durante la carriera scolastica coltiva la passione per il teatro e il musical. A conclusione del percorso universitario, sta lavorando ad una tesi riguardo alla riqualificazione degli hotel dismessi della riviera romagnola. Ha intenzione di spostarsi a Milano per integrare gli studi con master di arti visive. Federica Vitalone - Nata a Bologna, cresciuta a San Giovanni in Persiceto (BO) dove frequenta il Liceo Scientifico PNI. Durante la carriera scolastica coltiva la passione per la musica, studia pianoforte e pratica nuoto agonistico. A conclusione del percorso universitario, sta lavorando ad una tesi riguardo alla valorizzazione delle archeologie inserite nel Parco del Delta del Po in Emilia Romagna.

The supermarket of the future is a place that stores energy : reduce , reuse, recycle . In the halls , consisting of recycled materials , you sell products on tap to reduce packaging . The parking becomes a public square : urban gardens , trees harvesting rainwater, photovoltaic panels , gyms and playground that convert kinetic energy into electricity , store selling products expiring or defective . A system below the road surface collects the heat of parked cars , used by residences.

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Il progetto nasce dalla richiesta di una catena di supermercati italiani di ripensare un punto vendita localizzato nella periferia ferrarese, riflettendo sulle nuove modalità di scambio. I supermercati odierni sono luoghi fortemente "energivori", disperdono energia e risorse (packaging, riscaldamento, illuminazione, prodotti in scadenza, rifiuti). Pensiamo al supermercato del futuro come un luogo che immagazzina energia; le parole chiave diventano: reduce, reuse, recycle. Si mantiene la struttura portante preesistente inserendo padiglioni di vendita tematici che permettono maggiore fluidità nei percorsi e permeabilità con l’esterno. Nei padiglioni , costituiti da materiali di riciclo, si vendono prodotti alla spina per ridurre al minimo il packaging. Lo spazio esterno segue la stessa logica evitando demolizioni e produzione di ulteriori rifiuti da smaltire: il parcheggio che fronteggia il supermercato diventa una piazza pubblica in grado di catalizzare l'energia urbana. Gli ex-stalli mantengono il loro disegno a terra trasformandosi: al posto delle auto vi sono orti urbani a servizio degli abitanti , con possibilità di vendita delle colture nel supermercato, alberi di raccolta dell'acqua piovana, alberi con pannelli fotovoltaici integrati, palestre e playground all'aperto che trasformano l'energia cinetica in energia elettrica. Nell'ex-parcheggio vi è inoltre uno spazio-vendita riservato ai prodotti in scadenza e difettosi, ad un prezzo scontato. Il parcheggio, spostato e reso più verde per ridurre le emissioni di CO2, è collegato ad un sistema integrato nel manto stradale per la raccolta del calore residuo delle auto in sosta. Le residenze sfruttano tale calore come fonte di riscaldamento. Queste soluzioni progettuali sono esplicitate da percorsi colorati a terra che riprendono il linguaggio stradale raccontando al fruitore i processi di trasformazione dell'energia e rendendolo consapevole dei consumi e partecipe di un ciclo di cui lui stesso è protagonista.

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Ex parcheggio adibito ad orti urbani, palestre, alberi fotovoltaici e zona vendita prodotti in scadenza

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Concept modello di scambio e concept territoriale

Vista concettuale del futuro luogo di scambio; parole chiave: reduce, reuse, recycle

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Vista interna dello spazio di vendita: i prodotti sono vendibili in ogni fase del loro ciclo produttivo

Vista interna dello spazio distributivo: luogo di aggregazione e socialitĂ

Vista esterna del supermercato: particolare di un padiglione di vendita tematico

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Masterplan con individuazione delle strategie progettuali; sezione ambientale

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Schemi progettuali del concept e pianta del luogo di scambio

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www.arqoo.com


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