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ascoli piceno una città da FilM
Stefano Cambò
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Per del “ i Luogh cinema i un viaggio tra i set di tante pellicole di successo ”
Se vi capita di essere in giro per le Marche, non potete farvi scappare Ascoli Piceno. Una vera e propria bomboniera incastonata tra i monti dell’appennino centrale, che vi saprà sorprendere per il suo centro storico, la piazza, il caffè e la buona cucina. Se poi ci aggiungiamo un bel film da vedere comodamente sul divano dopo il tour, magari ambientato in questa bellissima città, allora il gioco è fatto. Ma prima di addentrarci tra i suoi vicoli, c’è bisogno di qualche buon consiglio. O di una guida, per rimanere in tema. 71
Infatti, tanti sono stati i registi che hanno scelto Ascoli Piceno come sfondo per le proprie scene più belle, trovando fortuna al botteghino e facendo conoscere ai curiosi angoli e scorci della città che non tutti sanno. In primis la stupenda Piazza del Popolo ribattezza ormai dai siti e dalle agenzie di viaggio come il Salotto d’Italia. Proprio qui potrete gustare un ottimo caffè seduti a uno dei tavolini dello storico Caffè Meletti, simbolo di un’epoca lontana che ammalia i visitatori con il suo stile d’arredamento unico e iconico. Così unico e iconico che stregò anche Dustin
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H o f f m a n durante le
riprese
di Alfredo Alfredo, film del 1972 scritto e diretto da Pietro Germi con Stefania Sandrelli e Carla Gravina. “Ascoli è bellissima” si lasciò scappare il famoso attore americano d u r a n t e un’intervista. E la stessa cosa deve aver immaginato quando è ritornato nel capoluogo piceno per prendere parte a uno spot della Regione Marche. Per quanto riguarda il film, all’inizio doveva intitolarsi Finché divorzio non vi separi ed ebbe un n o t e v o l e riscontro per i temi trattati, in quanto in quegli anni nella società italiana infuocava la discussione sul referendum che di s a r e b b e tenuto da lì a poco (a tal proposito dello stesso autore c’è Divorzio all’Italiana che abbiamo avuto modo di raccontare qualche tempo fa con un articolo dedicato alla Val di Noto). Ma prima ancora di Pietro Germi e di Dustin Hoffman, la città ospitò un altro film. Era il 1960 e nel capoluogo Piceno venne girato I Delfini di Francesco Maselli con Claudia Card i n a l e , Gerard Blein e il mitico T o m a s Milian. Una scene delle cult, v e n n e ambientata
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proprio all’interno del Caffè Meletti. Dobbiamo fare un salto temporale di alcuni decenni, per veder ritornareAscoli Piceno sui grandi schermi. Nel 1987 è la volta del regista Giuseppe Piccioni che, nella sua città natale, volle ambientare Il grande Blek con Sergio Rubini e Francesca Neri. Si tratta di un film di formazione che farà rivivere il periodo compreso tra il 1960 e il 1968, attraverso gli occhi, le emozioni, le avventure e i sogni dei due protagonisti. Nel 1996, con la pellicola Cuori al verde, il regista attraverso una scena operistica farà conoscere al grande pubblico l’interno dello storico teatro ascolano Ventidio Basso. Dobbiamo aspettare però il nuovo millennio, per rivedere tra le vie della città Giuseppe Piccioni. Infatti, nel 2021 il regista ritorna con il film L’ombra del giorno interpretato da un bravissimo Riccardo Scamarcio. La pellicola, ambientata negli anni Trenta, ha dato lustro ad Ascoli trasformando Piazza del Popolo e tutte le strade adiacenti in un set con le botteghe, i vestiti e le macchine perfettamente in linea con la configurazione dell’epoca. Perché il bello di questa città è proprio questo. Quando si arriva a piedi in centro, sembra che il tempo si sia come fermato. All’improvviso apre davanti
occhi Piazza
si agli Del Popolo, il famoso Salotto d’Italia. Tutto il centro storico, costruito quasi interamente in travertino, sembra volerti trasportare prima nel Medioevo e poi in pieno Rinascimento. A costernare il fulcro della città poi, ci sono il Palazzo dei Capitani del Popolo, il Caffè Meletti e la Chiesa di San Francesco. Altro luogo di aggregazione sociale è sicuramente Piazza Arringo, la più antica e grande di Ascoli Piceno dove si pos-
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sano visitare il Battistero di San Giovanni, la cattedrale di Sant’Emidio, il Palazzo Vescovile e il Palazzo dell’Arengo sede della Pinacoteca civica. Prima di concludere il tour, non si può lasciare questa bellissima città senza aver fatto due cose semplici che hanno a che fare con il mondo della gastronomia. Innanzitutto, bisogna assaggiare le famosissime olive ascolane (le uniche e originali che si vendono nei chioschi) magari mentre si passeggia e si gode il panorama tutt’intorno e poi si deve assolutamente degustare il caffè con l’anisetta seduti a uno dei tavolini interni dello storico Caffè Meletti. Con il suo stile Liberty unico, questo luogo iconico ha stregato in un lontano passato uomini di cultura come Sartre, Hemingway e Trilussa. Proprio qui, come ho accennato all’inizio, sono state girate alcune delle scene più emozionanti dei film ambientati in città. Perché la bellezza di Ascoli Piceno è tutta racchiusa in un centro storico che aspetta solo di essere prima visitato e poi vissuto, anche grazie al cinema che lo ha fatto finalmente scoprire al grande pubblico.