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S A P E R E D E L L U O G H I
ANTONIO BUENO Catalogo generale delle opere vol. 3 Editoriale Giorgio Mondadori 2017 p. 176 €100,00 ISBN 978860528261 ANTONIO BUENO, IL CATALOGO DELLE OPERE EDITORIALE GIORGIO MONDADORI
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Tra le pubblicazioni della Editoriale Giorgio Mondadori segnaliamo il terzo volume del Catalogo Generale delle Opere di Antonio Bueno, tra i protagonisti dell’arte italiana del Novecento. Con una veste grafica di pregio, il catalogo è frutto di due anni di ricerche, verifiche e approfondimenti ed è curato dallo storico dell’arte Giovanni Faccenda insieme alla figlia dell’artista Maria Isabella Bueno. Si tratta di un volume davvero prezioso, proseguimento del lavoro iniziato con la prima (1994) e la seconda edizione (2006), che vede pubblicate 280 opere, alcune inedite e altre poco note, realizzate da Antonio Bueno tra il 1939 e il 1984, anno della sua scomparsa. Come spiega nell’introduzione la stessa Maria Isabella Bueno, l’approfondimento riguarda i primi venti anni di attività del Maestro: si scopre così una vasta produzione realizzata sul finire degli anni ’50 che testimonia il passaggio dal periodo delle ‘Pipe di gesso’ a quello del ritorno della figura femminile, tema che non verrà più abbandonato da Bueno, ma che subirà negli anni a venire una evoluzione stilistica molto evidente. Il catalogo è uno strumento indispensabile per chi si accosta o vuole approfondire la figura di Bueno “sperimentatore ineguagliabile” come lo definisce il curatore sottolineando come l’artista passa dall’essere parte «prima dei Pittori Moderni della Realtà, poi dei Poeti Visivi finanche talune, suggestive escursioni, durante i primi anni Sessanta nei variegati contesti della Pop Art inglese e americana.» Un artista geniale che seppe spaziare nei territori più disparati di un’arte mai rinnegatrice del disegno e della pittura, anticipatore e innovatore come documentato dal corpus delle opere anticipato dalla nota biografica dell’artista. Nato il 21 luglio 1918, figlio dello scrittore e giornalista Javier Bueno, allora corrispondente a Berlino del quotidiano 'ABC' di Madrid, e di Hannah Rosjanska, Antonio Bueno trascorsa l’infanzia in Spagna, si trasferisce con la famiglia a Ginevra e qui, in seguito, si iscrive all’Accademia di Belle Arti. Nel 1938 esordisce a Parigi esponendo al Salon des Jeunes e nel 1940 arriva in Italia, dove si stabilirà per sempre. Nel 1941- 1942 le pri-
me mostre a Milano e a Firenze insieme al fratello Xavier, nel 1947 la formazione del gruppo dei ‘Pittori Moderni della Realtà’ e la prima mostra alla Galleria ‘Illustrazione Italiana’ a Milano, con un vero e proprio manifesto programmatico, firmato dai due fratelli, da Pietro Annigoni e da Gregorio Sciltian. Gli anni Sessanta lo vedono protagonista e animatore di numerose iniziative artistiche tra cui la nel 1964 alla prima mostra di arte visiva allestita dal Gruppo 63 a Reggio Emilia, e il ritorno (dopo la mostra del 1956) alla Biennale di Venezia nel 1968, nel Padiglione spagnolo presentato in catalogo da Edoardo Sanguineti. Ottiene la cittadinanza italiana nel 1970 e si trasferisce con la moglie e le figlie a Fiesole e nel 1973, a distanza di quindici anni, torna ad esporre a New York presentato da Carlo Ludovico Ragghianti ottenendo un notevole successo di critica e di pubblico Nel 1977 fonda e dirige la rivista Visual con l’aiuto di Eugenio Miccini e molti ex appartenenti al Gruppo 70 L’anno seguente si dedica al tema dei d’apres che non abbandonerà più fino all’ultima apparizione nel 1984 alla Biennale di Venezia. A Firenze nel 1981 tiene una grande antologica a Palazzo Strozzi, inaugurando la nuova sede d’esposizioni di arte contemporanea con la presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Negli ultimi anni della sua vita, si dedica alla scrittura delle sue memorie rimaste incompiute a causa della prematura scomparsa a Fiesole nel 1984. Completano il catalogo la bibliografia delle opere, l’elenco delle mostre e la bibliografia. (an.fu.)
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S A P E R E D E L L U O G H I
DONATO DI POCE Rinascimento La danza delle idee I Quaderni del Bardo 2022 pp.142 €26,00 ISBN 979-8366186636 rinasciMento, la danza delle idee di donato di poce
Si intitola Rinascimento: La danza delle idee il libro di Donato Di Poce edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno Il libro, indaga L’Arte, tra Poesia e Filosofia nella Civiltà del Rinascimento Italiano. Un periodo storico che maturò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi, sviluppando le idee dell'umanesimo, nato in ambito letterario nel quattordicesimo secolo per il rinato interesse degli studi classici, per opera maggiormente di Francesco Petrarca, e portandolo a influenzare per la prima volta anche le arti figurative. Ma questo periodo storico ha ancora molto da dire e Donato Di Poce riesce con questo lavoro a dare una prospettiva altra a fonti, testi e contesti. Si tratta di un libro storico, didattico, didascalico, critico, Enciclopedico e CreAttivo con un’entusiasmante, capitolo finale sul Rinascimento nell’Arte Contemporanea. “Il Rinascimento è stato caratterizzato spiega lo stesso autore da una vera e propria Danza delle Idee, arricchita e impreziosita dalla sperimentazione e dalla multidisciplinarietà degli artisti e poeti (Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Piero della Francesca, Macchiavelli, Poliziano, Alberti, Ficino, Vasari etc…che erano poliedrici, creativi, innovatori) e uomini di cultura e dal fatto che le Accademie e nelle botteghe degli artisti si confrontavano e contaminavano idee, tecniche, filosofie, religioni. Si approfondirono in questo periodo gli studi delle altre religioni, della Filologia, dell’Astrologia, Archeologia, Matematica. Non è un caso che a distanza di oltre 500 anni Il Rinascimento Italiano, è riconosciuto a livello mondiale come culla di cultura europea e mondiale, e brand di rinnovamento di arte e civiltà e che il turismo culturale, veda in Roma, Firenze e Venezia tra le principali attrattive mondiali e che nell’ultimo EXPO di Dubai, la riproduzione in scala tridimensionale del David di Michelangelo sia stata l’attrattiva principale. ” Il termine Rinascimento si affermò in realtà nel ‘800 con Michelet e poi con Burckhardt e nel ‘900 con Berenson e Longhi. Ma se a tutti vengono immediatamente in mente Leonardo, Michelangelo o Raffaello, e i più informati conoscono Brunelleschi o Piero della Francesca come padri della prospettiva, non tutti sanno che il vero valore del Rinascimento non è stata la compresenza di diversi Geni in vari campi dell’Arte e della cultura, ma la rinascita culturale e una danza delle idee tra natura, l’arte e l’uomo che coinvolse non solo i Principi e le corti (Firenze, Venezia, Urbino, Mantova, Napoli, Milano), ma studiosi umanisti (Alberti, Castiglione, Della Casa, Valla, Guicciardini, Macchiavelli, Vasari) Poeti (Poliziano, Ariosto, Aretino, Folengo, Ruzzante), scienziati (Copernico, Galileo), filosofi (Cusano, Pico della Mirandola, Talete, Ficino, Bruno, Campanella), e artisti (Brunelle-