Castello Gamba
erna arte mopdoranea e contem
sta Valle d’Ao
da dimora di loisir a Museo d’arte La storia del Castello inizia nel 1901, quando il barone Carlo Maurizio Gamba volle far erigere un’eccezionale dimora di loisir per l’amata moglie Angélique Passerin d’Entrèves, un luogo accogliente, dotato di tutti i moderni comfort, il cui progetto fu affidato all’ingegnere Carlo Saroldi. Due anni di lavori per il palazzo di Cret de Breil, un edificio in pietra che è un tardivo omaggio al gusto neogotico, costituito da due corpi simmetrici che affiancano una torre quadrata, eretto a Châtillon, sulla cresta del balzo roccioso di Breil a strapiombo sulla Dora Baltea. A circondare il Castello, un parco “all’inglese” di oltre 50mila metri quadrati, tra prati, boschi, rocce e vialetti: una meravigliosa oasi
La Regione Autonoma della Valle d’Aosta stava frattanto sviluppando, a partire dal secondo dopoguerra, una Collezione di arte moderna e contemporanea composta da opere internazionali, italiane e legate al territorio valdostano, tra acquisizioni, donazioni e premi. La raccolta copre un arco temporale che parte dell’Ottocento e attraversa tutto il Novecento per giungere ai primi anni del nuovo millennio: millecinquecento opere fra pittura, scultura, grafica e fotografia, che hanno trovato casa negli spazi del Castello, individuato fin da subito come luogo ideale per ospitare la Collezione.
verde, fatta di ambienti diversi che mutano nel corso delle stagioni, con centocinquanta alberi monumentali, tra abeti, cedri, aceri, querce, tigli, ippocastani e una maestosa sequoia gigante della California (sequoiadendron giganteum), piantata nel 1888, che domina oggi il paesaggio dall’alto dei suoi 37 metri. Purtroppo Angélique si spense giovane, nel 1908, per una grave malattia, seguita vent’anni dopo dal marito, nel 1928, senza eredi. Il Castello passò quindi alla famiglia Passerin d’Entrèves, che nel 1982 lo vendette, unitamente al parco circostante, all’Amministrazione regionale.
Il Museo, inaugurato nel 2012 dopo un complesso lavoro di recupero architettonico e di adeguamento interno, rappresenta oggi un polo museale unico nel suo genere in Valle d’Aosta, ponendosi contemporaneamente come dimora storica, castello e allestimento espositivo permanente. Un luogo d’arte e di cultura destinato a pubblici diversi, per età e interessi. Una piattaforma che ospita mostre e poi laboratori, visite guidate ed eventi che coinvolgono anche altri linguaggi artistici, dalla musica al teatro.
Castello Gamba
il Museo e la Collezione
Centrale, nel progetto museografico curato dagli architetti Pagliero e Simonetti, è stata la volontà di evocare l’originario uso abitativo del Castello, mantenendone l’atmosfera famigliare e accogliente: a disposizione del pubblico ci sono tavolini e poltrone sparsi nelle sale insieme a tablets e dispositivi multimediali che permettono letture, approfondimenti e percorsi personali, in linea con i più aggiornati standard museali. Il percorso di mostra si snoda su tre piani: il piano rialzato e il primo piano accolgono la Collezione con un respiro di oltre 600 mq, mentre il secondo piano -oltre agli spazi destinati alle esposizioni temporanee - ospita un’aula attrezzata per la didattica, gli uffici e il deposito visitabile. Da un’altana panoramica, posta nel sottotetto della torre, si offre un’eccezionale vista panoramica a 360° sull’intera valle. Il progetto museologico, curato da Rossana Maggio Serra, mescola insieme criteri cronologici e tematici, ripercorrendo l’attività culturale ed espositiva svoltasi in Valle dal dopoguerra ad oggi. La Collezione si sviluppa su due filoni principali. Da un lato la rappresentazione del paesaggio alpino e della gente della Valle d’Aosta, tema a cui si riferiscono i dipinti più antichi, dalla pittura romantica di Turner, Juillerat e Ashton a quella verista di Delleani, Calderini, Lupo, Bazzaro e Maggi,
così come quelli più moderni di Alciati, Mus e Malvano. Dall’altro l’esplorazione del panorama internazionale contemporaneo, con opere che vanno dalla Pop Art alla Poesia Visiva, dall’Anacronismo al Citazionismo, alla Transavanguardia sino ai Nuovi-Nuovi e all’Arte Debole. La Collezione, quindi, a fianco delle opere dei maestri del Novecento italiano, tra cui sculture di Martini, Fontana, Mastroianni, Manzù, Arnaldo e Giò Pomodoro e dipinti di Casorati, De Pisis, Carrà, Gallizio, Spazzapan, Guttuso e Rama, documenta la produzione dagli anni Settanta in avanti, con opere di Mainolfi, Baruchello, Chia, Tilson, Paladino, Echaurren, Ceroli, Schifano. Un’importante presenza è poi quella dell’ambiente artistico torinese della fine del secolo, gravitante attorno all’Accademia Albertina di Belle Arti. Parallelamente è sempre stata viva e accurata l’attenzione verso gli artisti valdostani, con nomi storici e di riferimento per la scena artistica locale, come Mus, Nex, Balan, Chabod, Tecco e Nebbia, così come figure più giovani, da Cunéaz e Valcarenghi a Ledda e Priod. Le opere della Collezione che non sono esposte nelle sale, vengono accolte nel deposito del Castello, uno spazio aperto al pubblico, accessibile su richiesta o attraverso visite guidate, in coerenza con una visione moderna e dinamica della fruizione museale.
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Passaggio a dimora / Bedding Out Bianco Fragile Cristalli di quarzo del Monte Bianco. Pvc termico. Materiali misti. Alluminio antisdruciolo. Sciolta in lacrime Edicola in cartapesta provenienza Sud America Lacrime in silicone. Fiori in buccia di cipolla. Essenza di rosa.
Edizioni Straordinarie 4 Libelli in foglia di porro e carta di riso. Rame in lamina. Acrilici, fissativi.
Mobilesolubile Giostra di 80 scatoline in gelatina proteica. Supporto in ferro. Acquerello e fiele di bue su gelatine proteiche. Limo glaciale della Valle d’Aosta. Zucchero di canna, couscous, semi vari.
Castello Gamba
Chicco Margaroli 10 luglio 31 ottobre 2015 Per Chicco Margaroli questa sua retrospettiva al Castello Gamba è un lungo racconto che ripercorre temi e lavori realizzati dal 2000 a oggi, un percorso immaginato in dialogo con il pubblico. Passaggio a dimora / Bedding Out manifesta l’intenzione di radicare il progetto espositivo nella struttura e nella storia del Castello stesso. Tre piani, infatti, accolgono capitoli che dall’interiorità di un luogo, e di un ideale individuo, escono alla luce, all’aperto, verso il paesaggio così come verso l’altro. Si parte dalla casa, dall’intimità di uno spazio e di un’anima, con l’installazione Caschi di lungimiranza, famoso lavoro dell’artista, già presentato al Macro di Roma, al Madre di Napoli e alla Biennale di Venezia nel 2013. Caschi organici dotati di lenti ottiche sono a disposizione degli spettatori, pronti per essere indossati e offrire visioni uniche e partecipate, mentre una telecamera e una proiezione catturano l’ombra in movimento del fruitore, la registrano e la materializzano nella sala. Il concetto di memoria mobile, di trasformazione dinamica è uno dei nuclei concettuali di Chicco Margaroli, da lei tradotti in ricerca materica sperimentale. Partendo da una tradizione conservativa dell’Antico Egitto, infatti, Margaroli ha elaborato una pratica personale di trattamento del tessuto organico animale, utilizzando erbe presenti sulle sue Alpi valdostane. Macinate insieme ai sali, infatti, timo, verbena, assenzio selvatico e altre piante diventano potenti antibatteriologici, disseccanti, antitarme e stabilizzatori con cui tratta vesciche e cuori di vitello. Ottiene da un lato un materiale trasparente, una sorta di pergamena, dall’altro forme spugnose che sembrano legno, muschio. Dopo i caschi in vescica stabilizzata, l’installazione Ogni luce si presenta, invece, come una distesa di cuori disidratati, illuminati da fibre ottiche, che si accendono tramite una manovella meccanica. Il pubblico, quindi, deve sforzarsi per accenderle, tramite un sistema di corrente continua, che simbolizza quell’impegno richiesto quotidianamente nelle relazioni umane. Poi appare un salotto, un Arredo perfetto, che è un angolo con un tappeto, dove un cuore cucito avverte “non calpestare”, così come una poltrona, in cui, invece, un cuore è incastrato nello schienale, invita “prego accomodati”. E poi ecco un armadio, T’intimo, che conserva biancheria intima femminile, realizzata in vescica di vitello stabilizzata e ricamata, con ironia pungente, anche da chele di granchio e spine. Completano il primo piano quattro libri di vetro, uno chiuso, il Libro Privato, due semiaperti, il Libro Volatile e il Libro della Meta, e il Libro Aperto. Ognuno con pagine incise da parole e con un nido al suo interno, metafore della nascita e del futuro, mentre il Libro Aperto sembra una girandola, riprendendo la struttura circolare del “tokamak”, cuore della fusione nucleare. www.castellogamba.vda.it
Si sale, poi, nel soppalco, dove le opere si collegano, invece, ai temi dell’Expo, al cibo e alla nutrizione. Altri libri, ma dalle pagine in foglie di porro, un Arazzo di patate disidratate e laminate in rame e la grande installazione Tender, un mobile solubile realizzato in gelatina di pesce, che ruota su se stesso. La struttura è composta da ottanta scatoline trasparenti, che accolgono a loro interno cous cous, pangrattato, limo glaciale e zucchero, mentre sui lati appaiono disegni di figure umane intente a nutrirsi con strumenti elementari, dal cucchiaio alle mani. Infine si accede alla torretta, con vetrate a 360° che raccordano in un unico sguardo interno ed esterno, in cui l’artista presenta i suoi progetti destinati al design e alla quotidianità. Per esempio la linea Dzoyé, che in patois significa giocare ma che è anche la radice della parola gioiello, perché queste soques sono calzature e pezzi unici insieme, che uniscono pratiche e materiali edili con il tessuto e la pittura, a partire dalla tradizionale calzatura valdostana. Oppure la bottiglia di profumo Ricordati di fiorire, una preziosa essenza di pepe e pera, realizzata con l’azienda romana M’Ama.Art. Fare arte e fare vita; essere uno e insieme essere l’altro, gli altri; trasformare l’organicità in materiale creativo, rendendo la memoria un presente attivo: tutto questo è un ricamo con cui Chicco Margaroli innerva il suo lavoro e disegna la mostra al Castello Gamba. Progetto a cura di Marco Maggi, in collaborazione con Anna Martinelli e Giuseppe Tassone
L’Artista Conseguita la maturità classica nel liceo della sua città, Chicco Margaroli (Aosta 1962) frequenta l’Accademia di Belle Arti di Torino, diplomandosi con Nino Aimone nel 1987. In parallelo con una poliedrica attività nel campo dell’illustrazione (editoriale, pubblicitaria e applicata all’architettura d’interni) e del restauro antiquario di arredi, nel 1990 tiene la sua prima personale alla New Gallery di Aosta. Fin dall’inizio del suo percorso al centro dei suoi lavori è il tema della natura, con particolare riferimento all’utilizzo di elementi vegetali nella sua produzione artistica. Nel 2000-2001 inizia il percorso delle installazioni e dei lavori su materiali organici stabilizzati, al centro anche delle successive personali, mentre dal 2007 inizia a sperimentare nel campo della videoarte. Il decennio in corso è segnato dalle presenze in spazi espositivi di rilievo internazionale come, tra gli altri, il MACRO di Roma e il MADRE di Napoli, la Città della Scienza di Napoli, la Biennale di Venezia 2013, il MACLA (Museo de Arte Contemporáneo Latinoamericano, con circuitazione a Córdoba, Buenos Aires, Montevideo), l’Ara Pacis, per arrivare nel 2014 al MUSE di Trento (See Science) e al MART di Rovereto. Negli ultimi anni l’artista ha dato vita al progetto Dzoyé, concentrandosi sulla “soque”, antica scarpa valdostana. Parte della tradizione contadina fin dal Medioevo, l’artista ha voluto riscoprirne l’uso e valorizzarne l’aspetto, in chiave contemporanea e originale, fino a farne un accessorio d’arte interamente dipinto a mano. In collaborazione con il gruppo M’ama. Art di Roma presenta nel 2013 la Collezione di scarpe dipinte e il profumo Ricordati di fiorire al Museo del Mare di Portocervo e al Salone del Mobile di Milano. Collabora per progetti commerciali legati alle innovazioni tecnologiche, alla prototipazione e modellazione in 3D di scarpe-scultura e oggettistica con Cristina d’Arienzo. Châtillon, Valle d’Aosta
Attività per adulti
Attività per famiglie
Attività per bambini
Info Castello Gamba
Loc. Cret de Breil 11024 Châtillon Tel. 0166 563252 info.castellogamba@regione.vda.it www.castellogamba.vda.it
Visita guidata alla scoperta della collezione di arte moderna e contemporanea ospitata nel Castello Gamba, nel corso della quale verranno esaminati la storia dell’edificio e della famiglia che lo ha voluto costruire, i principali aspetti del percorso espositivo e le opere di maggiore rilievo presenti in collezione. Particolare attenzione verrà inoltre data alle opere d’arte appositamente realizzate per la Regione autonoma Valle d’Aosta e all’arte italiana del Novecento alla quale è dedicata la parte saliente del percorso espositivo. Durata 1 ora Venerdì ore 15.00 Sabato e Domenica ore 10.00
Il cavaliere nella stanza dei sogni Un piccolo viaggio fantastico che porterà i piccoli attraverso l’osservazione di alcune opere della collezione di arte moderna e contemporanea, ad immergersi in un’atmosfera magica, fuori dal tempo, incentrata sulla figura del cavaliere, del suo castello e dei personaggi che lo animano. I bambini insieme all’adulto di riferimento realizzeranno poi una composizione colorata da appendere nella propria cameretta.
Che faccia buffa!! Laboratorio didattico incentrato sulla sperimentazione e sulla creatività, che prende spunto dai molteplici supporti e materiali utilizzati nell’arte contemporanea. Dopo un percorso di scoperta delle opere presenti nel museo incentrate sulla tematica del ritratto, i bambini verranno coinvolti in un’attività laboratoriale nel corso della quale proveranno a comporre un nuovo tipo di ritratto con corde, stoffa, bottoni, ritagli di giornale, tappi.
a b m a G o l l e t s a C
Un castello o un museo?
Durata 1 ora e mezza La prima Domenica del mese ore 16.00 Attività per bambini dai 3 ai 6 anni
Durata 1 ora e mezza Il terzo Sabato del mese ore 16.00
Scarti ad arte
Arte attiva Opere svelate: alla scoperta del deposito del Castello Gamba Alla scoperta del deposito del Castello Gamba, uno spazio di 150 metri quadrati, appositamente reso visitabile per mostrare al pubblico le opere della collezione moderna e contemporanea che al momento non sono presentate nel percorso espositivo. Nel corso della visita verranno anche spiegate le scelte che hanno portato all’allestimento permanente e i criteri necessari per una corretta conservazione del patrimonio culturale. Su prenotazione Durata 1 ora La prima Domenica del mese ore 15.00
Visita guidata per famiglie alla mostra “Passaggio a dimora / bedding out” di Chicco Margaroli. La visita si svolgerà sotto forma di gioco durante il quale, come in una sorta di caccia al tesoro con la ricerca di indizi e giochi da risolvere, il bambino insieme all’adulto di riferimento potrà scoprire divertendosi il percorso artistico di una grande artista valdostana, Chicco Margaroli, presente al Castello Gamba con una mostra temporanea a lei dedicata, incentrata sul tema della natura e del rinnovo.
Dopo un percorso di scoperta delle opere riconducibili all’arte astratta presenti in museo, i bambini verranno coinvolti in un’attività laboratoriale nel corso della quale, traendo ispirazione da quanto visto, creeranno delle nuove composizioni con colori e forme diversi e sperimentando materiali non tradizionali. Oggetti di recupero quali gomma di bicicletta, plastiche, ritagli di carta e cartone si trasformeranno in una nuova opera d’arte astratta! Durata 1 ora e mezza Il terzo Mercoledì del mese ore 15.00
Durata 1 ora La quarta Domenica del mese ore 16.30 (nei mesi di luglio, agosto e settembre) Attività per bambini dai 6 ai 12 anni
Cambiamo lo sfondo
Il paesaggio al Castello Gamba
Visita guidata alla scoperta dell’incantevole parco del Castello Gamba, concepito alla fine dell’Ottocento, esteso su di una superficie di oltre 50.000 metri quadrati, tra prati, boschi, rocce e vialetti e con più di centocinquanta piante, specie protette e alberi monumentali. A seguire, un percorso di visita nel Castello, incentrato sul tema del paesaggio e sulle opere in collezione ad esso dedicate. Un connubio perfetto tra patrimonio ambientale, storico e artistico. Su prenotazione Durata 1 ora e mezza La quarta Domenica del mese ore 15.00
Un laboratorio per sperimentare la trasformazione dell’immagine. Da uno scatto fotografico fatto con una Polaroid all’ambiente circostante il Castello Gamba, i ragazzi passano alla scomposizione dell’immagine e alla sua rielaborazione con la tecnica dell’acquerello per creare un nuovo paesaggio attraverso un fitto collage di contorni, linee e sfumature di colore. Durata 1 ora e mezza Il quarto Sabato del mese ore 16.00
Orari
Maggio e settembre 09.00-19.00 Giugno, luglio e agosto 10.00-20.00 APERTO TUTTI I GIORNI
Costi
Ingresso intero: € 5,00 Ingresso ridotto: € 3,00 Attività e visite guidate per adulti: € 8,00 per la prima, € 5,00 per le seguenti Visita guidata per adulti (riduzione per gruppi): € 6,00 Attività didattiche per famiglie - adulto accompagnatore (comprensivo di ingresso al castello): € 5,00 Attività didattiche per bambini (comprensivo di ingresso al castello): € 3,00