Notiziario Artetremila Speciale Pomezia

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Artetremila- Arte e Cultura : Notiziario dell’Associazione Culturale “Artetremila”

Artetremila-Arte e cultura L’associazione culturale Artetremila dedica questo numero all’anniversario della fondazione di Pomezia. La città, con la posa della prima pietra avvenuta il 25 Aprile 1938, compie 74 anni. Settantaquattro anni che hanno visto crescere, enormemente, quel nucleo originale costituito dal centro storico. Un fatto positivo per la crescita di una città ma che pone notevoli problemi e non tutti facili da risolvere; occupazione, viabilità, servizi sociali, assistenziali e di controllo del territorio. Questo però è il momento di festeggiare e non quello di elencare le problematiche che attanagliano una città in piena espansione. Gli artisti del circuito Artetremila augurano, alla città di Pomezia, buon compleanno e, si auspicano che, nell’immediato futuro, possa dotarsi di quelle strutture che fanno di una città, una vera città. La redazione.

Notiziario dell’Associazione Culturale “ ARTETREMILA” N°1- Anno 2012 http://www.artetremila.it Artetremila® è un marchio registrato.

ARTETREMILA Periodico dell’Associazione Culturale Artetremila Proprietà letteraria riservata. © Copyright 2012 Associazione Artetremila Libro pubblicato a cura dell’associazione Artetremila Foto di copertina: La danza delle vita umana: Nicolas Poussin 1638 – 1640 Londra, Wallace Collectin. Stampato in Italia da melostampo.it Tipografia Zanzibar Soc. Coop. p.a. ONLUS – Ancona I diritti di riproduzione e traduzione sono riservati. Nessuna parte di questo periodico può essere utilizzata, riprodotta o diffusa con qualsiasi mezzo senza autorizzazione scritta.

Hanno collaborato a questo numero con articoli e immagini: Anna Greco, Lidia Bellavia, Michela Zanarella,Mileta Kol,Nuccia Testa, Elisabetta Pellati, Giulio Buonanno, Quira Ruiz, Rita Piccioni

La nostra associazione si autofinanzia con il contributo dei soci fondatori per tutte le attività culturali promosse, compreso il periodico “Artetremila” che è gratuito. Solo il contributo di tutti voi e di qualche sponsor, che si faccia avanti, potrà permetterci di stampare copie sufficienti per soddisfare più utenti; in ogni caso sarà sempre pubblicata la copia elettronica da poter scaricare e consultare online.

Contatti: Sito ufficiale: http://www.artetremila.it Portali: artetremila.altervista.org - autori.altervista.org Canale WEB TV: www.livestream.com/artetremila redazione: infoartetremila@libero.it

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Viaggi: Speciale Pomezia in occasione del 74° anno dalla fondazione della Città. (25 Aprile 1938 - 25 Aprile 2012) La giovane città di Pomezia, occupa un’area a sud di Roma che affonda le sue radici nella leggenda. Riconosciuta dagli studiosi come luogo dove approdò Enea e i cui discendenti fondarono Roma, la città che dominò il mondo conosciuto. Pur non essendo geograficamente parte dell'Agro, la nascita di Pomezia fece seguito alla riqualificazione della palude pontina decisa dal governo Mussolini con la legge di bonifica integrale del 1928, che diede tra l'altro origine a Littoria (oggi Latina), Sabaudia, Pontinia e svariati altri centri rurali minori comunemente appellati "borghi". Originariamente, per l'istituendo comune fu previsto il nome di Ausonia, ma già prima dell'inizio dei lavori esso fu mutato in Pomezia. Concessionaria della costruzione fu designata l’Opera Nazionale Combattenti, che il 1° ottobre 1937 bandì un concorso urbanistico vinto dagli architetti Petrucci, Tufaroli, Paolini e Silenzi. Pochi mesi dopo, il 25 aprile 1938, fu posata la prima pietra simbolica e il 29 ottobre 1939 i primi insediamenti furono inaugurati. La popolazione consisté originariamente di famiglie coloniche: i primi arrivi, quaranta nuclei, giunsero dalla Romagna nel giugno 1939; in ottobre giunse un secondo contingente e, a seguire, popolarono la zona famiglie provenienti dal Veneto e dal Friuli. Responsabile delle assegnazioni era sempre l'Opera Nazionale Combattenti, e i poderi da questa consegnati ai coloni erano comprensivi di un casolare e di un appezzamento di terreno coltivabile. Il territorio di Pomezia subì pesantemente gli avvenimenti bellici legati alla seconda guerra mondiale, soprattutto nel periodo tra lo sbarco alleato ad Anzio (22 gennaio 1944) e la liberazione di Roma dall'occupazione nazista del successivo 4 giugno.

Durante tale periodo molti furono i bombardamenti effettuati dagli Alleati, ivi compresi quelli dell'aeroporto di Pratica Di Mare e della Torre del Vajanico (Torvajanica), così come molte furono le mine che i tedeschi, ritirandosi, lasciarono lungo il litorale pometino e romano. Le prime elezioni libere per nominare il sindaco del comune (che comprendeva anche il territorio di Ardea) si tennero nell'aprile del 1946. Il litorale Pometino rimase relativamente sconosciuto fino ai primi anni cinquanta. L'11 aprile del 1953 salì prepotentemente alla ribalta a causa di un fatto di cronaca nera, il ritrovamento sulla spiaggia di Torvajanica del corpo senza vita di una giovane donna di 21 anni, Wilma Montesi. La vicenda, che giornalisticamente prese il nome di “Caso Montesi“, ebbe vasta eco a livello nazionale, ma in ambito locale ebbe l'effetto di richiamare l'attenzione sul litorale che, così, divenne meta preferita della Roma bene e, in seguito, dell'edilizia abusiva. Inizialmente progettata come centro principale di una zona a vocazione agricola, nel dopoguerra Pomezia ha cambiato la sua storia diventando un importante centro industriale del Lazio, in virtù della sua vicinanza con Roma e dell'inclusione del suo territorio tra le zone beneficiarie delle politiche di sviluppo economico dell'ente Cassa per il Mezzoggiorno. Pomezia fu inclusa nel territorio della Cassa nel 1955 in virtù del provvedimento Cervone-Villa. Il 6 maggio 1970 la frazione di Ardea si staccò da Pomezia per formare un comune autonomo. Dichiarare Ardea una frazione è un grave errore perché fu definita da Virgilio “Antigua” che, in latino, significa antica. Per gli uomini di quel periodo era considerato antico ciò che viene prima di Roma. Ardea quindi dominava quel territorio prima dell’avvento di Enea il guerriero che contrapponendosi all’audace Turno causò il declino dell’antica città di Ardea. Città che sembra non avere storia perche, nel corso dei secoli, è stata scippata dalla vicina Roma del proprio patrimonio mitico e culturale. 3


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Il piano di sviluppo fu decisivo per la crescita della città di Pomezia; infatti, se il censimento del 1951 contò 6.005 abitanti e quarantasette attività locali con 104 addetti, quello del 1991 (gli aiuti della Cassa per il Mezzogiorno erano terminati l'anno prima) contarono 37.512 abitanti, con 537 attività per 18.943 addetti. Dalla fine degli anni ottanta la zona di Pomezia è stata interessata da un progressivo processo di deindustrializzazione che ha portato alla chiusura di numerose piccole e medie imprese, e di alcune grandi (p.es. la FEAL). Alcune grandi imprese, anche se non hanno abbandonato il territorio, hanno gradualmente ridimensionato la propria presenza. A fronte della crisi industriale si è registrato un progressivo sviluppo dell'economia legata al terziario e al commercio, che ha permesso alla città di consolidare la sua importanza economica in ambito regionale. A questi fenomeni economici si è aggiunto quello dell'arrivo nel territorio Pometino di nuclei familiari provenienti da Roma, costituiti soprattutto da giovani coppie, anche a causa del forte incremento dei prezzi nel mercato immobiliare romano. Ciò ha creato forti fenomeni di pendolarismo, rendendo, di fatto, Pomezia un centro satellite della Capitale. Al 31 08 2009 Pomezia conta 59.866 abitanti. Questa breve rubrica dedicata a Pomezia è rivolta principalmente ai giovani abitanti del territorio di Pomezia, che spesso sottovalutano l’importanza di essere nati e di vivere in un territorio antichissimo. Essere Pometino vuol dire farsi custodi di quei valori che animarono gli antichi abitanti dell’agro pontino. Uomini e donne che con il loro lavoro, la loro intelligenza e la loro arte posero le basi per la crescita e la diffusione di una grande civiltà, quella romana, che si diffuse in tutto il mondo.

Artetremila festeggia Pomezia oltre che con questo numero speciale del notiziario, anche con una mostra fotografica patrocinato dal Comune di Pomezia Assessorato Turismo e Cultura. La mostra sarà allestita presso la Torre Civica dal 21 al 25 Aprile 2012 con l’esposizioni di stampe fotografiche, alcune note ed altre inedite che testimoniano il sacrificio e l’operosità dei primi abitanti e dei loro discendenti che hanno consentito lo sviluppo e la crescita della città di Pomezia.

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Artetremila- Arte e Cultura : Notiziario dell’Associazione Culturale “Artetremila” DALLA BONIFICA AI NOSTRI GIORNI

OPERAI AL LAVORO

Disboscamento per una nuova strada.

Costruzione di una strada.

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Artetremila- Arte e Cultura : Notiziario dell’Associazione Culturale “Artetremila” ARRIVO DEI COLONI

Nelle immagini, in alto, l’arrivo delle prime famiglie alla stazione ferroviaria di Pomezia; i primi arrivi, quaranta nuclei, giunsero dalla Romagna nel giugno 1939; in ottobre giunse un secondo contingente e, a seguire, popolarono la zona famiglie provenienti dal Veneto e dal Friuli. Responsabile delle assegnazioni era sempre l'Opera Nazionale Combattenti, e i poderi da questa consegnati ai coloni erano comprensivi di un casolare e di un appezzamento di terreno coltivabile. Uomini e donne alla ricerca di un nuovo inizio; avvio difficile fatto di lavoro e sacrifici. Una continua lotta contro le avversità di una terra ostile che, nonostante la bonifica, mieteva ancora vittime. Un tributo necessario per giungere a quel benessere e prosperità che ora godono i discendenti di quei primi coloni.

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Artetremila- Arte e Cultura : Notiziario dell’Associazione Culturale “Artetremila” I PODERI:

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Del territorio di Pomezia fa parte Torvajanica, cittadina balneare che sorge sul litorale laziale tra Ostia e Anzio, deve il suo nome alla Torre del Vajanico.

La torre voluta dai papi del 1500 per l'avvistamento e la difesa contro le incursioni dei pirati saraceni.

Personaggi del calibro di Elizabeth Taylor, Richard Burton, Roger Vladim, Jane Fonda pretendevano di alloggiare a Torvaianica durante le riprese dei film nei quali erano impegnati, e non e' un caso se Ugo Tognazzi decise addirittura di stabilirvisi, imitato da molti altri personaggi del jet set cinematografico italiano e delle elite professionistiche romane. Nacque così il " Villaggio Tognazzi ", che divenne teatro di epiche sfide tennistiche. La speculazione edilizia degli anni successivi, mai contrastata dalle giunte che si sono succedute, sminuì enormemente quelle aspirazioni di fare di Torvajanica una “Perla Turistica” del litorale Tirrenico.

Cartoline di Torvajanica

Torvajanica è una meta turistica rinomata: oasi incastonata tra il mare ed i dolci declivi dei colli albani, unica per la ricchezza della macchia mediterranea, selvaggia spalliera di dune costiere di fine sabbia. L'apice fu forse raggiunto nei meravigliosi anni sessanta; la fortunata alchimia tra bellezza naturale, vicinanza alla capitale ed ai castelli romani, la presenza praticamente in loco degli studi cinematografici De Laurentis e il boom economico contribuirono a fare di Torvajanica una meta ambita.

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Alcune vecchie immagini di Torvjanica

Alcune vecchie immagine di Torvajanica.

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Cartoline di Torvayanica

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Dal sito istituzionale: http://www.comune.pomezia.rm.it ALBO DEI SINDACI:

Cartolina commemorativa realizzata da Artetremila

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Cartoline commemorative realizzate da Artetremila

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Cartoline commemorative realizzate da Artetremila

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Artetremila- Arte e Cultura : Notiziario dell’Associazione Culturale “Artetremila” MITI: SATURNO.

Trionfo del tempo di Jacopo del Sellaio (1480-1490) Fiesole, Museo Bandini.

Il nome di Saturno riflette la natura peculiare del dio, caratterizzata da pienezza di potenza, fecondità, abbondanza e ricchezza. La moglie di Saturno, Opi, dea del raccolto, divenne l'equivalente di Rea. Saturno era il padre, fra gli altri, di Cecere, Giove, Nettuno e Plutone. Saturno aveva un tempio nel foro romano che conteneva il tesoro prima reale e poi dello stato fino alla fine della repubblica (aerarium). Nel corso de medioevo l’immagine di saturno viene assimilata a quella del dio Greco Crono acquistando così anche il ruolo del dio del tempo. Questa identità deriva dalla sovrapposizione di due termini simili: Crono (saturno) e chronos che in greco significa (Tempo). Chronos e Saturno diventano il medesimo dio e il falcetto, utilizzato per la raccolta delle messi, diventa il simbolo del tempo che recide la vita umana.

Nel dipinto in alto la raffigurazione del tempo unisce in se differenti motivi iconografici dell’antica immagine romana di Saturno; l’aspetto di vecchio e quella mediovale di dio con le ali (il tempo che vola via) con la clessidra il suo irreversibile trascorrere). Poi si appoggia con la stampella a ricordare che il tempo è carico di anni. Con una bacchetta dorata Saturno muove gli ingranaggi dell’orologio che si trova sotto di lui ad indicare il trascorrere delle ore del giorno e della notte. Ai lati del carro vengono raffigurati, a destra, personaggi in età matura e a sinistra un gruppo di giovani. Tutte queste persone rendono omaggio al tempo che, inesorabile, trionfa sull’umana esistenza.

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La danza delle vita umana: Nicolas Poussin 1638 – 1640 Londra, Wallace Collectin. Il dipinto rappresenta l’allegoria della vita umana che trascorre sotto l’inesorabile avanzare del tempo. A centro del dipinto, le quattro stagioni, raffigurate dalle giovani donne che danzando in cerchio, evocano l’eterno avvicendarsi delle stagioni. A destra, seduto, Saturno raffigurato come un vecchio con barba e capelli bianchi alato, in quanto il tempo “vola” mentre suona scandendo il trascorrere della vita terrena. I due putti in primo piano; uno con una clessidra tra le mani e l’altro sta facendo bolle di sapone ad ulteriore allusione alla fugacità dell’esistenza umana e al tempo che passa. A sinistra, la scultura con l’effige di Giano bifronte, evoca l’immagine del passato, del futuro e ricorda la funzione della divinità, quale principio di tutti gli eventi. Nel cielo è rappresentato Apollo sul suo carro, dio del sole accompagnato dalle Ore e preceduto da Aurora, la prima luce del giorno che semina petali di rosa tingendo la volta celeste, del primo mattino, del suo colore caratteristico.

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Saturno, figlio di Urano, il Cielo e Gea, la terra. In questo dipinto di Goya viene raffigurato mentre divora i suoi figli a causa di una profezia che prevedeva che uno di questi l’avrebbe detronizzato. Saturno generò e divorò Vesta, Cerere, Giunone, Plutone e Nettuno. Rea però riuscì a salvare l’ultimogenito Giove partorendolo, in segreto, sull’isola di Creta e consegnando a Saturno, al posto del neonato, una pietra avvolta in fasce, che Saturno divorò senza accorgersi di nulla. Giove, nascosto al padre Saturno, fu l’unico dei suoi fratelli a salvarsi. Quando Giove diventò grande, fece bere una droga al padre che lo costrinse a rigettare il sasso e tutti i suoi fratelli precedentemente ingoiati. Giove quindi scacciò il padre dall’Olimpo e successe a lui nel regno.

Saturno: Francisco Goya 1820 – 1823 Madrid, Prado.

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Una selezione di poesie degli autori Artetremila http://autori.altervista.org

Io venni dal mare di Anna Creco

Come il soldato di Michela Zanarella Poesia dedicata a Pier Paolo Pasolini

Io venni dal Mare e mi sento un tutt’uno con esso, vi ritornerò… Lì saremo tutti riuniti come Coscienza Unica, ma intanto vi verrò a trovare, amici miei ancora in vita, e vi parlerò con la sua voce carezzando i vostri piedi con l’onda, affinché il vento, portandovi il mio bisbiglio insieme ad altri suoni, non vi confonda. Io sono quella dal profondo canto.

Come il soldato che devolve il suo destino alle polveri, tu hai appeso le tue gocce di vita ad un pavimento di sillabe. Nel concime di un tempo superbo, ti sei trovato poeta di una terra ruvida e sorda, solo trai seni di un’eternità sporca. Avresti voluto non abitare gli orizzonti con la morte, avresti voluto cibarti di candori materni e periferie gonfie d’umana memoria. Da Lidia Bellavia:

Anime sole di Anna Greco Alle soglie della grigia città

“Ho creduto d’avere incontrato l’amore! Mi sono sbagliata, era soltanto la mia ombra, che svaniva con la luce del giorno!”

straniera, aspettano sulla riva di un mare

Da Giulio Buonanno:

che tace,

“Amare è coricarsi con la terra. Condividere il suo calore sino a raggiungere, il calore dell’amore.”

silenzioso, innaturale e vuoto, come i loro sguardi congelati. Ognuno di loro è solo. E mi accorgo che nella città, ognuno è straniero dell’altro, anche se tutti parlano di continuo facendo un gran rumore, ma ognuno per conto suo.

Da Rita Piccioni: Un tuono squarcia il silenzio, arriverà l’inverno, accenderò il camino. Brucerò sulle sue fiamme gli affanni passati e scalderò su quelle lingue colorate i progetti non ancora realizzati. Mi specchierò sulle pareti e in fondo agli occhi cerco di riscoprire sen in fondo c’è dolore oppure una coda d’estate ancora mi attende, prima che la notte si avvicini.

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Tempo! Ladro di sguardi innocenti. di Nuccia Testa

Dov’è quella gioiosa bambina che sognava ad occhi aperti, camminava sulla punta dei piedi, cantava lieta la sua favola e aveva un cuore pieno di stelle? La vita le ha chiesto di crescere. Il tempo ha smarrito la sua l’innocenza ma la sua anima è rimasta lì… in quel mondo magico

Per un attimo di Quira Ruiz....

Per un attimo, mi sono lasciata trasportare dal desiderio d'amare, ho sentito vibrare nel cuore le note inconfondibili dell'amore. La dolce melodia incanta l'anima mia e la trascina nel sogno, dove ogni cuore è vagabondo. Un attimo d'amore o di follia? Una vera emozione o un effimera illusione? Non importa ,anima mia, se per quell'attimo la tua angoscia è andata via.

sgombro di vita vissuta. Ora il suo canto è un dolce sussurro una voce che mi accarezza speranzosa, cammina ancora sulla punta dei piedi capace ancora di volare..

Ti cerco di Quira Ruiz.

E sfida il tempo, ladro d’innocenza. Frammenti di stelle incatenate al cuore, ancora brillano miracolosa mente in me che ti cerco nei miei giorni bui.. Dolce profumo di gioia smarrita nel vento. Grazie!! diletta ,gioiosa anima bambina.

Ti cerco nella luce del primo mattino, nel sorriso innocente di un bambino, ti cerco... nel fiore che sboccia a primavera, nell'acceso tramonto della sera, ti cerco.. nel fiume che corre verso il mare, nell'onda che si fa cavalcare, ti cerco... nell'alito del vento, nel profumo inebriante del mare, ti cerco... nell'anima che non dispera, nella pace della sera, ti cerco... nell'amore che non mente, nell'animo semplice della gente, ti cerco.

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Dall’albo D’Oro di Artetremila l’elenco degli artisti premiati con il: “PREMIO INTERNAZIONALE ARTETREMILA” DAL 1995 Anno 1995: CARMI’ pittore (Carmelo FUCARINO) , Franca RIZZI pittrice e poetessa , BAFFONINO scultore , Martine HOUGARDY pittore (Belgio) Anno 2001 : CIVARDI Foschia Cinzia – Paola DI GIOVANNI Anno 2002 Andreina GOBETTI – Giusy SGRO’ – Angela Donati Maugeri Anno 2003 Pittura : Aldo PICARD, Mileta KOL, Anno 2004 : Tiziana MIGNOSA, Sergio MONTEFIORE, Scultura: Giorgio MOROLLI Pittura: Augusto NIEDDU, Anna FORNARI, Lucia SAVIANTONI ed Eleonora TESTI. Fotografia: Sara FICARI e Claudio REVELLI. Anno 2005 : Amhed FELMBAN, Francesco MAROTTA, Carolina POLI, Alessandro UMBRO, Paola DI GIOVANNI, Manuela OALADINI (Per la Fotografia) Salvatore BARTOLOMEO (Per la Narrativa) Maria Pia PAGNOTTA De SANTIS (Per la Poesia) Anno 2006 : Carmela SAMMARTINO Anno 2007 : Alessandro PASSERINI, Angela NUCCETELLI, Giovanna ALFEO, John F. CADDY Anno 2010 : Ilaria SERAFINI , Grazia ZDRLICH (Pittura) , Carlo CINGOLANI (Scultura) Anno 2011 Islam ROBI.(Fotografia) – Shantanu Sanyal (Pittura) Tutti gli artisti premiati da Artetremila: http://artetremila.altervista.org/blog/albo-doro/ Il premio istituito nel 1995 viene attribuito a solo cinque artisti per ogni categoria e ogni anno. Gli artisti individuati o segnalati da operatori culturali vengono inseriti in una rosa di candidati. Per il 2011 sono stati attribuiti solo due premi: Islam Roby per la fotografia e Shantanu Sanyal per la pittura, entrambi artisti dell’estremo oriente. Il numero ridotto di questo riconoscimento assegnato ogni anno conferisce allo stesso una grande importanza e singolarità nel mondo dell’arte. Negli ultimi anni, molti operatori culturali, assegnano premi con frequenza e apesso dietro pagamento di una somma di danaro. Artetremila si distingue per la sua capacità di individuare talenti e segnalarli all’opinione pubblica e senza richiedere nulla attuando l’articolo fondante della nostra associazione: Individuazione e valorizzazione di talenti.

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MIleta KOL – Artista Albanese

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(…Le opere realizzate dall’artista con l’utilizzo di materiali prodotti dalla natura, come sassi, conchiglie ed altro materiale naturale, trasportano l’osservatore in luoghi reali e immaginari. Luoghi sempre diversi esaltati dall’abilità dell’artista che, imitando la natura, modella la crosta terrestre trasformandola e rinnovandola. Kol Mileta racconta questo inarrestabile mutamento che il pianeta terra subisce da milioni di anni; una lotta continua tra acqua e terra e gli agenti atmosferici. Visioni dall’alto dove l’uomo è quasi sempre assente a dimostrazione della sua poca influenza nella vita e nella grandezza dell’universo…) G.Bonà - E. D’arte. 20


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Torvajanica: Biennale Del Mare 2005

Dall’archivio immagini Artetremila

Nell’immagine a sinistra, l’artista Elisabetta Pellati durante l’estemporanea valevole per il premio: “ Trofeo Del Mare” artista piena di energia che ha affinato le sue tecniche mediante un lungo percorso artistico fatto di studio e approfondimento delle tecniche pittoriche. Ciò che più conta è la spontaneità nell’applicare queste conoscenze e Pellati ci riesce magnificamente. I contenuti delle sue opere sono trattati in maniera magistrale, con grande partecipazione dell’artista e soddisfazione del pubblico. La comunicazione emotiva tra l’opera e lo spettatore nasce spontanea perché l’artista vi ha profuso tutte le risorse di cui è capace la sua sensibilità di pittore. L’universo di Pellati risponde a un codice di energie personale e proiettato nel futuro, la ricerca pittorica è continua come la sperimentazione e l’uso sapiente dei diversi materiali che, nelle sue opere convivono in una mirabile sintesi di fantasia e realtà.

Opera di Elisabetta Pellati Artetremila ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa pubblicazione.

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