Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana! Numero 1 – Febbraio 2006
CI PERMETTIAMO RICORDARE DI RINNOVARE L’ABBONAMENTO AL GIORNALE PER IL 2006 MARY E GLENN ARTISTI AMERICANI ORIUNDI CIANCIANESI ALLA RICERCA DEI PARENTI E DEI LUOGHI NATIVI DEI NONNI STESSO OBIETTIVO PER IL TENORE FRANCESE GILLES TAGLIARINO E’ DECEDUTO IL PROFESSOR ANTONINO BELLANCA GRANDI NOVITA’ PER LA SETTIMANA SANTA 2006
IN QUESTO NUMERO L’angolo della posta
Pag. 2 Case in Festa
Pag.12
La Settimana Santa 2006
Pag. 3 Tommaso Pace veste l’abito talare e la cotta
Pag.13
Il tenore Gilles Tagliarino alla ricerca dei parenti
Pag. 3 Mary e Glenn, artisti americani, a Cianciana
Pag.14
Novena natalizia mattutina
Pag. 4 Convegno del Lions su tumore alla mammella Pag.15
E’ deceduto il professor Antonino Bellanca
Pag. 6 Serata per gli anziani dell’Ass. Antinori
Pag.15
Il testo de Lu Viaggiu di Maria e di Giuseppi
Pag. 7 F. Montalbano (Cannarozzu) va in pensione
Pag.16
Hello Cianciana di Diane Lainson
Pag. 11 Dall’Anagrafe Pag. 17 - Il salotto della poesia Pag.18
CHIESA DEL CARMINE ANNO 1962: CHIERICHETTI CON PADRE FERRARO E PADRE VERDE
C O M E
E R A V A M O
Fila in alto da sinistra con padre Ferraro e padreVerde di Ribera : Ignazio Guida, Vincenzo Di Noto, Giuseppe Martorana, Filippo Ferraro, Alfonso Martorana, Onofrio Guida, Matteo Cicchirillo. Fila centrale da sinistra Giovanni Pollari, Pietro Di Noto, Pasquale Sciurba, Salvatore Panepinto, Salvatore Carubia, Antonino Arcuri, Filippo Guida. In prima fila sempre da sinistra : Gaetano Termini, Stefano Cuffaro, Rino Ferraro, Salvatore Bavuso, Alfonso Piazza, Raimondo Messina e Carmelo Ferraro.
Numero 1 - Febbraio 2006
La Voce di Cianciana Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana. Anno VI, numero 1 - Febbraio 2006 Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico e fotografico Filippo Mattaliano, Stefano Panepinto Studio immagine Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Gaspare D’Angelo, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Judith Evans, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Alfonso Salamone. Direzione e Redazione: via Cavour, 3 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel. 0922-987.462 E-mail Se volete inviarci un messaggio via e -mail, chiamate al numero di telefono in alto. Vi sarà comunicato l’indirizzo.
La Voce di Cianciana
Da Toronto (Canada) - Signor Salvatore Panepinto, rinnoviamo di vero cuore l’abbonamento a La Voce di Cianciana che ci piace tanto e che ci porta con nostalgia al mio paese natio, Cianciana. Tanti cari saluti a lei, alla sua famiglia da parte mia e di tutta la mia famiglia. Un saluto anche per sua sorella Rorò. Con tanto affetto Rose Perzia Ficara Da Toronto (Canada) Ciao Salvatore prima di tutto ti scrivo per dirti che sono rimasto contentissimo per il lavoro ben fatto sul giornalino : la foto dei miei genitori è venuta fantastica, chiarissima come se fosse l’originale. Salvatore come abbiamo detto per telefono mio zio Toto' Greco s' interessera' per rinnovare l' abbonamento al GIORNALINO. Poi vorrei fare gli auguri al Sindaco Sanzeri e all’amministrazione , e all' Assesore Vincenzo Greco per lo sportello del Catasto aperto a CIANCIANA. E’ veramente interessante per i CIANCIANESI . Salutami tutti gli amici che mi conoscono e a risentirci al più presto. Vincenzo Greco Da Adelaide (Australia) - Caro professor Panepinto, rinnovo volentieri l’abbonamento al giornale che leggiamo con tanta gioia e a volte restiamo dispiaciuti per le brutte notizie. Ma purtroppo la vita è fatta così, di piaceri e di dispiaceri. Auguro a lei, alla sua famiglia e a tutta la redazione Un Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Ancora un cordiale saluto da Giuseppe Taormina. Da Quilmes (Argentina) - Egregio Prof. Panepinto,vorrei raccontarle che ho avuto un felice incontro, il 21 gennaio, con parenti all´aeroporto Ezeiza di Buenos Aires..Per noi è stata una grande gioia poter conoscere per la prima volta personalmente, dopo tante telefonate, Giuseppe e Ninfa Pensato venuti da Vancouver (Canada) a visitare l´Argentina e i parenti.Abbiamo parlato della famiglia, del giornale e di tante cose belle. Essi ti mandano cordiali saluti.Colgo l´occasione per salutare affettuosamente te, ed i miei cugini Filippo e Rosetta Di Noto di Milano e Filippo ed Anna Di Noto residenti a Vancouver. Finalmente, t´invio una foto di quella giornata all´aeroporto ed una foto di Filippo Di Noto e della bella nipote Mikaela dal Canadà con un fantastico salmone.Baci ed abbracci a te, alla redazione, ai miei parenti d´Italia e Canada, amici ed a tutti i lettori della Voce. Alejandro Di Noto e Famiglia.
Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: vedi pagina 18 ! Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione a regime libero. Autorizzazione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commerciale Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Aeroporto Ezeira di Buenos Aires. In piedi Quisquina (AG). da sinistra Adolfo Di Noto, Giuseppe PensaQuanto espresso dai singoli autori, negli articoli firma- to, Ana e Graziella Maldonado. Seduti Ninfa ti, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il Pensato Alejandro Di Noto e Nino Sanzeri. loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2006 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.
Vancouver (Canada). Con un gigantesco salmone Filippo Di Noto e la nipotina Mikaela.
Da Como - Alla cortese attenzione del professor Salvatore Panepinto. Le scrivo in nome di mia madre Paolina Campisi in Alfano, abitante a Folschviller (Francia) la quale desidera rinnovare il suo abbonamento e regalarne uno nuovo alla sorella Angela Campisi, abitante a Cernobbio (Como), in occasione del suo compleanno. Cogliamo l’occasione per salutare l’amica Pina Martorana di Cianciana. Cordiali saluti. Rosa Alfano
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La Voce di Cianciana
Da Rive de Gier - Francia Carissimo amico Salvatore, rinnoviamo l’abbonamento per il 2006. Ti prego di dare i saluti a mia nipote Tanina Gambino, ai fratelli Antonino e Andrea Arcuri. Tanti saluti anche per Don Giacomo D’Anna e per la mamma Santina di Reggio Calabria, per Giuseppe Gambino e famiglia di Toronto. Saluti per tutti voi e vi auguriamo di continuare. Buon anno da parte di Maria e Domenico Abruzzo Da Adelaide – Australia Innanzi tutto ti ringrazio per i saluti e gli auguri natalizi inviateci con l’ultimo numero della Voce. Li abbiamo tanto graditi e la nostra cara mamma, la signora Giuseppina Arcuri vedova Barbera, che recentemente ha compiuto 95 anni, si è commossa. Ricambiamo i nostri più sentiti auguri per un bel 2006. Colgo l’occasione per esprimere la gioia di noi tutti qui in famiglia per la fortuna di avere con noi la cara cugina Angelina Salvo Giambrone che, dopo tantissimi anni, ha deciso di venirci a trovare in Australia, affrontando da sola un lungo viaggio, spinta ed attratta dal forte desiderio di rivedere e riabbracciare tutti noi ed in particolar modo mia mamma, che per lei è sempre stata una seconda mamma. Ho notato, in questi giorni di presenza di Angelina, che malgrado i numerosi anni trascorsi a parte in angoli lontani del mondo, i valori, le abitudini, i comportamenti siano rimasti simili ed essenzialmente immutati. Purtroppo Angelina adesso ritorna in Italia dove l’aspettano con diritto e ansia i suoi cari figli e i suoi vispi nipotini: Qui Angelina lascia un vuoto che è difficile colmare, ma lascia pure in noi un desiderio ed una spinta a ritornare presto alla nostra bella ed unica Cianciana che ci manca. Ti prego rinnovare il nostro abbonamento alla Voce che ci giunge ogni due mesi sempre puntuale ad arricchire la nostra lettura ed accorciare le distanze da Cianciana ed i Ciancianesi nel mondo. Con la stima di sempre, un caro saluto per te e famiglia Dottor Bernardo Barbera
SETTIMANA SANTA 2006 ALL’INSEGNA DELLE NOVITA’ mportanti novità si prevedono a Cianciana per la Setti- confermato, il ragionier Francesco mana Santa 2006, che si svolgerà dal 9 al 16 aprile. Il Ciraolo nel ruolo di Kaifa. Per tutti testo della rappresentazione è stato completamente gli altri avvicendamento, a partire rifatto dal professor Mario Cammarata, reduce dai dalla figura di Gesù Cristo, impergrandi successi di critica riscontrati nelle ultime edizioni, sonata da Liborio Curaba. E poi confermato regista anche per quest’anno. I Ciancianesi e i ancora novità a partire dalla perfortanti turisti avranno modo di assistere ad una nuova scena, mance delle odalische alla corte del mai rappresentata prima: Gesù nell’Orto degli Ulivi. Non re Erode: quest’anno ci saranno siamo in grado però di comunicare ai nostri lettori il luogo addirittura tre ballerine professionidove si svolgerà questa nuova scena. Pur avendo parlato a ste, impegnate nella danza del ventre, e per valorizzare anlungo con il presidente dell’Associazione dottor Gerlando cora di più questa scena, il regista Mario si avvarrà della D’Angelo e con il regista, niente trapela, evidentemente per- collaborazione di un coreografo professionista. ché essi vogliono alimentare l’elemento sorpresa. Quindi, Farà parte del cast, reduce dal grande successo dell’anno non avendo notizie certe in merito, ci siamo basati su delle scorso, l’attrice professionista Consuelo Lupo. Reciterà in indiscrezioni secondo le quali la scena del Getsemani do- scena o fuori scena? Anche in questo caso bocche cucite da vrebbe avere come scenario, a detta di alcuni, Piazza San parte degli organizzatori. Per finire, novità per quanto riGaetano; altri invece scommettono su Piazza Belli guarda la colonna sonora che quest’anno sarà curata dal Ma(Canaleddru), altri ancora insistono per Piazza Convento. estro Angelo Onesti dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, già Chi ha ragione? Staremo a vedere! Anche quest’anno sarà al lavoro da alcune settimane. Quante novità! Che dire? Non ulteriormente favorito il ruolo interattivo tra gli attori e tutta vediamo l’ora che arrivi la Settimano Santa e come sempre la collettività. Le varie scene della rappresentazione saranno Cianciana aspetta per l’evento la presenza di tante persone. caratterizzate dal continuo movimento. Solo un attore è stato Salvatore Panepinto
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GILLES TAGLIARINO, TENORE FRANCESE, PER LA PRIMA VOLTA NEL PAESE DEI SUOI AVI
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uest’anno, durante il periodo natalizio, si è notata a Cianciana la presenza di un giovane ed affabile francese di origini ciancianesi, per la prima volta nel paese che ha dato i natali ai suoi nonni. Si tratta del tenore Gilles Tagliarino, di François e di Vittoria. Nato a Saint Chamond (Francia) il 18 aprile 1966, ha abitato a Rive de Gier fino all’età di 24 anni. Due sono state , nel corso della sua vita, le sue grandi passioni : gli studi filosofici e la passione per il canto, per coltivare i quali, finito il servizio militare, egli lascia la sua città e si trasferisce a Lione. Qui Gilles completerà all’Università gli studi di filosofia e frequenterà L’Ecole Nationale de Villeurbanne per diventare tenore. Nella capitale francese il nostro oriundo perfezionerà la sua voce, seguendo gli studi del maestro Gilbert Py. Da sempre Gilles ha sentito parlare del paese di Cianciana dai suoi nonni che sono emigrati in Francia tanti anni fa e che si rivolgevano a lui parlando in siciliano. Così egli ha sempre avuto il grande desiderio di andare a conoscere il paese dei suoi
avi ed avere anche la possibilità di conoscere i parenti. L’evento si è concretizzato quest’anno durante le feste di Natale, quando Gilles ha raggiunto la nostra cittadina, dopo aver trascorso alcuni giorni nella città di Napoli, patria del bel canto. Come è costume l’accoglienza dei ciancianesi è stata molto calorosa e Gilles ha avuto modo di conoscere dei parenti e di farsi anche tanti amici. Gli uni e gli altri, oltre a scoprire il lato umano del giovane francese, hanno avuto l’opportunità di ascoltare la sua bella voce da tenore. Gilles infatti si è esibito in chiesa durante la novena e in occasione del cinquantesimo anno di matrimonio dei coniugi Giuseppa e Francesco Ciraolo. “Ho vissuto a Cianciana - ci riferisce Gilles – un’esperienza veramente unica che rimarrà per sempre nella mia memoria. Credo che a questo mio primo soggiorno a Cianciana , ne seguiranno altri, magari per venire a cantare qui e nei dintorni delle belle melodie. Ringrazio tutti per la calorosa accoglienza, in particolar modo Gaetano Nuara e Antonino Di Mora che tanto hanno fatto per me”. S.P.
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La Voce di Cianciana
CELEBRAZIONE MATTUTINA DELLA NOVENA DI NATALE
cristiani viviamo uno dei momenti centrali della nostra fede con la natività di Gesù Bambino. In tale occasione, lo stupore del Dio Bambino viene cantato nella novena di Natale, canto che si sviluppò nel Medio Evo a motivo della centralità della riflessione cristiana sulla incarnazione di Gesù, figlio di Dio, e divenne preghiera tipica della devozione popolare. Lu vïaggiu dulurusu, la più antica novena natalizia siciliana, è stata scritta da Antonino Diliberto, prete monrealese, intorno al 1750 (1), per assolvere ad una esigenza avvertita dalla Chiesa: quella di riversare nel linguaggio dialettale il messaggio evangelico che così diveniva popolare in quanto facilmente comprensibile. Il veicolo utilizzato per la diffusione della novena, così come per tutti gli altri testi, furono gli orbi, ed orbu era Don Garbieli, (2)l’organista della chiesa ciancianese, che cantava ed accompagnava musicalmente lu vïaggiu, coadiuvato dall’ancor giovane Stefano Panepinto. La versione ciancianese si sviluppa, così come il testo originale, in nove giorni e ogni giorno comprende nove strofe (3). Protagonisti del vïaggiu sono due viandanti, Giuseppe e Maria, ed in loro si può “cogliere l’immagine della Chiesa itinerante, nuovo popolo in cammino verso la terra promessa del riposo e della pace infinita in Dio. Lu vïaggiu è un testo di speranza: pur nella semplicità delle sue espressioni esso lascia intravedere non solo come possibile ma già incipientemente realizzato l’evento della generazione eterna del Padre nel seno puro di Maria e quindi nel seno della nostra umanità e il dono dello spirito che trasfigura la realtà umana nella elevazione dell’estasi nel gaudio senza parole.” (4) Durante la mia incessante attività di ricerca di etnotesti, volta a ricostruire i vari momenti della cultura popolare della nostra Cianciana, ho avu-
to la inaspettata fortuna di aver avuto messo a disposizione dalla signora Maria Tagliarino, il testo completo del
Viaggiu dulurusu, gelosamente
custodito tra la biancheria di un comò. Della novena conoscevo dei brandelli, tratti dalla memoria di anziani come Santa Crisostomo, Domenico e Rosaria D’Angelo e Giuseppe Pendino. Un tesoro inestimabile. L’idea di rimettere in un circolo vitale questa semplice preghiera collettiva fu immediata, conoscendo dalle narrazioni ricevute, come la novena del Carmine fosse un sentito evento religioso che coinvolgeva l’intera nostra comunità. Ho avviato pertanto i necessari contatti propositivi con quanti sapevo di sicuro interesse e sensibilità. Le loro risposte non sono mancate. La versione raccolta a Cianciana presenta una certa rielaborazione, probabilmente operata dallo stesso Pecoraro, dal Panepinto o da padre Mamo per adattare il testo alla parlata ciancianese per cui scompare ciucciareddu, faudili e risbighia per far posto a sciccareddru, fasdali e risbìglia. Nella trascrizione si è dovuto ovviare ai fraintendimenti di parole, alle evidenti distorsioni fonetiche che la trasmissione orale e scritta ha prodotto nel tempo, ogni intervento personale è stato finalizzato ad una migliore comprensibilità della narrazione. Il testo della novena, presenta qualche diversità, dovuta a opportunità musicali e corali, rispetto al testo originario, pubblicato in Li cosi di Ddì (5) Le strofe presentavano una successione che non dava il continuum della narrazione, così per la loro sistemazione organica e cronologica, ove necessario, ho fatto riferimento al testo originale. Le strofe della giornata dell’Epifania sono una ritrascrizione nella parlata ciancianese del testo attualmente cantato ad Aragona.
(1) Viaggiu dulurusu di Maria Santissima e lu Patriarca S. Giuseppi in Betlemmi. Canzunetti siciliani di Binidittu Annuleru di la città di Murriali, divisi in 9 jorna, pri la nuvena di lu Santu Natali di Ggesù Bambinu. Stamparia di la Divina Pruvidenza pri la Eredi d’Aiccardu - Palermu -1740-1768 (?) (2) Don Gabriele Pecoraro, nativo di Raffadali. Dopo avere insegnato la propria arte musicale al giovane Stefano Panepinto, il nostro Stèfanu l’organista, si trasferì ad Alessandria della Rocca. (3) Il novenario racchiude “il simbolo della molteplicità che fa ritorno all’unità e per estensione quello della solidarietà cosmica e della redenzione.” R. Allendy. Neuf Dictionnaire des symboles (H ha Pie) Paris 1974.p. 263. Nella cultura cristiana è stato recepito anche il simbolismo del nove che, come multiplo di tre, si prestava a coniugare i motivi cosmici con quelli soteriologici dell’economia trinitaria.” C. Scordato. Viaggiu dulurusu. Per una teologia narrativa in Narrazione, teologia, spiritualità del Natale. L.I.S. Publisher. Palermo 1987. p. 45. (4) C. Scordato - op. cit. pp. 55-56. (5) Francesco Cannatella Li cosi di Ddì. Tipolitografia Alba. Alessandria della Rocca 1988
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Numero 1 - Febbraio 2006 Rivisitate le strofe nella rima, la settima, nel numero dei versi ed aggiunta la nona strofa. La traduzione in lingua italiana della novena, da me proposta, vuole essere un’offerta a quanti hanno poca dimestichezza con il dialetto siciliano. Dall’idea all’attuazione, il lavoro è stato lungo ma entusiasmante, hanno fattivamente contribuito: - don Salvatore Lucio Fiore che ha accettato la proposta, suggerendo che la novena fosse celebrata nelle prime ore mattutine per offrire a Gesù un segno della nostra disponibilità a rinunciare come sacrificio a qualche ora di sonno; egli ha reso possibile l’essere ecclesia dei tanti ciancianesi. Sua è stata la guida della preghiera, elevata con voce possente al buon Giuseppe, alla paziente Maria ed al Cristo Bambino; egli ha anche proposto di chiudere la novena nel giorno dell’Epifania, con un adattamento ciancianese del testo, utilizzato nella sua Aragona; - i fratelli Angelo e Antonino Montalbano, entusiasti cultori di folklore, che, in assenza di una melodia originale, perdutasi nel ricordo popolare, hanno rimusicato il testo, creando una ninna nanna con motivo lento e coinvolgente ed hanno guidato le lunghe e minuziose prove; - il gruppo musicale e corale, composto da Beatrice Montalbano, clarinetto; Angelo Montalbano, chitarra; Antonino Montalbano, tastiera; Giuseppe Montalbano, piffero; Luca Montalbano, chitarra; Gaetano Croce, chitarra; Domenico D’Angelo, cimbali; Paolo Termini, chitarra; Francesco Cannatella, triangolo; Saverio Martorana che ha dato voce a san Giuseppe; Rosa Maria Provenzano che ha dato voce a Maria; - Maria Raffa per l’attiva collaborazione; - Dino La Mattina, Capo Gruppo Agesci, per aver dato vita alla adorazione dei Magi, impersonati dai Rovers: Luca Ciccarello, Melchiorre; Domenico Pendino, Baldassarre e Davide Virzì, Gapare; - Angelo Bondì per i contributi e l’ospitalità presso i locali della Congregazione Maria Santissima Addolorata e Gesù Crocifisso, che presiede. - tutte ed ognuna delle famiglie che si sono fatte carico di preparare ed offrire i mattutini momenti conviviali. La partecipazione alla novena è stata popolare. Da un ristretto numero, presente il primo giorno, si è arrivati ad una chiesa stracolma di fedeli nell’ultimo. È stato bellissimo vedere nelle ore ancora notturne le vie del paese risvegliarsi al suono dei passi di intere famiglie, dirette in chiesa con l’unica voglia di unire la propria voce alla
La Voce di Cianciana preghiera da offrire a Gesù. Di conforto anche i tanti giovani presenti e interi nuclei familiari, segno evidente di un manifesto bisogno di religiosità come ritrovato orgoglio dell’essere cristiani. La novena è stata preceduta da una breve riflessione sul valore del natale e da un riassunto del viaggiu, cantato nei giorni precedenti. Angelo Montalbano ha letto il bando di apertura che invita i fedeli ad ascoltare lu viaggiu dulurusu di Maria cu lu so spusu. Ogni mattina un momento conviviale, spontaneamente organizzato ed offerto dai fedeli, ha fatto seguito alla cerimonia religiosa. Ospiti dell’Oratorio Don Gerlando Re, i ciancianesi hanno fatto colazione con pani casdu cu ògliu, sardi salati e tumazzu grattatu; mastazzoli e crostate; biancu mangiari; ricotta, seru e tuma; mpignulati di sazizza; panettone; bellivata di latti, cafè e turtigliuna; ciciri cotti e pani minuzzatu, cunzatu cu ogliu e spezii. Un momento caloroso di riscoperta della fraternità e della convivenza cristiana. Il libretto, appositamente stampato da don Salvatore, ha fatto da guida ai fedeli nel cantare la novena. La voce si è elevata possente dalle tre navate della chiesa che ha risuonato anche di canti tradizionali del natale. Non pochi i momenti di commozione nelle persone che hanno riscoperto episodi della loro infanzia legati alla partecipazione alla novena natalizia. Il settimo ed ottavo giorno la novena è stata rallegrata dalla voce di Gilles Tagliarino, oriundo ciancianese, in vacanza a Cianciana alla ricerca delle proprie origini. Dalla lontana Rive de Gier (Francia) ha portato e regalato la voce tenorile, cantando l’Adeste fidelis e l’Ave Maria di Gounoud. Il giovanissimo Giovanni Gattuso ha accompagnato con l’organo il Magnificat, il Polisalmo e gli altri canti della celebrazione religiosa. Giornalmente, al termine della novena, offerto da don Salvatore, è stato sorteggiato un sorridente Gesù Bambino che ha riempito di lacrime gli occhi e di felicità il cuore di quanti hanno potuto ospitarlo tra le braccia e portarselo a casa per riscaldarla di luce e del segno divino. L’esperienza, appena conclusasi, merita di essere ripetuta negli anni prossimi perchè il pregare con umiltà, così come sapevano pregare i nostri padri, rende onore a Dio, ci rinsalda nei legami religiosi, familiari e sociali, oltre a rivalutare e rinverdire la cultura della nostra memoria popolare.
Francesco Cannatella (Nella foto in alto Concetta Montuoso offre del buon formaggio. Nell’altra foto i coniugi Anna e Vincenzo Caltagirone, abitanti a Maslianico, assaporano dell’ottima ricotta).
La prima parte del testo del Viaggiu di Maria e di Giuseppi è pubblicata a pagina 7 e seguenti. Pagina 5
Numero 1 - Febbraio 2006 La Voce di Cianciana E’ PASSATO A MIGLIOR VITA IL PROFESSOR ANTONINO BELLANCA Il professor Antonino Bellanca era nato a Cianciana il 18 marzo 1924. Da ragazzo intraprende gli studi nel seminario di Borgetto, ma ben presto per motivi di salute rientra a Cianciana, continuando a studiare ad Agrigento. Si iscrive a Lettere Classiche presso l‟Università di Palermo, conseguendo la laurea l‟8 marzo del 1947. Inizia la sua carriera di insegnamento a Ribera, poi al
Liceo Classico di Bivona e infine a Cianciana. L‟amore per gli studi classici non lo abbandonerà mai. Trascorre parte del suo tempo alle ACLI (Associazione Cattolica dei Lavoratori Italiani). Persona onesta, generosa, altruista, corretta ed affettuosa, è molto legato alla famiglia, e ne è ricambiato con grande affetto. E‟ deceduto il 7 gennaio 2006. La Voce di Cianciana lo ricorda con il seguente articolo scritto dal suo grande amico don Filippo Ferraro che a lui aveva già dedicato la raccolta di poesie Spuntuna di Zabbara con il sonetto Al carissimo professor Antonino Bellanca, proemio della raccolta. S.P.
ANTONINO BELLANCA, UN UMILE SERVITORE DELLA COMUNITA’ ECCLESIALE E CIVILE Lo incontravo,quasi ogni mattina, quando si recava nella cartoleria vicina alla Chiesa del Carmelo per ritirare il giornale e qualche rivista e, ogni domenica in Chiesa, occupando un posto negli ultimi banchi, per partecipare alla celebrazione della Santa Messa. Alcuni giorni prima di Natale quel posto restò vuoto. Il professor Antonino Bellanca ritornò in matrice il 7 gennaio, il giorno successivo alla festa dell‟Epifania. Vi ritornò, però, esanime, chiuso in una bara, per ricevere l‟affettuoso omaggio di parenti e amici e concreti gesti di solidarietà cristiana. Anch‟io ho sentito il dovere di recarmi a casa sua e di recitare preghiere di suffragio per la sua anima benedetta. L‟ho contemplato a lungo, l‟ho baciato in fronte per porgergli il saluto di un amico. Tanti pensieri e tanti ricordi si sono affollati nella mia mente. Ho ricordato le vicende della sua vita che molto spesso si è intrecciata con la mia. Abbiamo frequentato insieme le scuole elementari, percorrendo con impegno lo stesso cammino di formazione culturale e morale ed abbiamo sperimentato la gioia di una amicizia sincera, che, sbocciata nella aule scolastiche, ci ha illuminato, rallegrato e sostenuto per tutta la vita. Non era possibile non voler bene ad un‟anima semplice, umile, generosa e sempre pronta a servire. Compì i suoi studi con grande impegno e conseguendo lodevoli risultati. Si impose all‟ammirazione di tutti per la sua cultura e la sua correttezza durante gli anni dell‟insegnamento scolastico svolto a Ribera, a Bivona e a Cianciana. Si era laureato in lettere classiche all‟Università di Palermo, ma per tutta la vita conservò una grande passione per lo studio, per la lettura, per un continuo aggiornamento. Anche fuori delle ore di servizio scolastico, molti giovani chiedevano lezioni private di latino, di greco e di italiano. Si è dedicato anche per molti anni e con grande sacrificio alle attività sociali. Partecipò per molti anni alla Associa-
zione ACLI. Fu responsabile del Patronato e passava molte ore pomeridiane a sbrigare le pratiche di molti lavoratori, che chiedevano con insistenza il riconoscimento dei loro diritti. Presidente delle ACLI era Francesco Leone, un cristiano di grande fede e di grande carità. L‟Assistente delle ACLI era il sottoscritto. Insieme organizzavamo anche iniziative religiose per dare ai lavoratori un valido aiuto anche per raggiungere una buona formazione cristiana. Ogni anno, il primo maggio, l‟Associazione celebrava la festa di San Giuseppe Artigiano e, una volta organizzò anche la solenne festa di San Giuseppe che si celebrò il 19 marzo. Il professore Bellanca, insieme con gli altri responsabili delle ACLI, si adoperò perchè la gente potesse partecipare alle celebrazioni religiose e alle manifestazioni esterne con serietà e devozione e fosse anche incrementata l‟attività caritativa in favore dei poveri. Antonino è stato molto apprezzato per le sue virtù, per la sua bontà, per la sua cultura e per il suo servizio caritativo, durante la sua vita terrena e molto più dopo la sua morte avvenuta all‟età di quasi 82 anni. Anch‟io gli ho voluto rendere omaggio, dedicandogli la raccolta di poesie siciliane intitolata Spuntuna di zabbara per mettere in risalto la sua grande bontà e la sua generosità che lo ha spinto a farsi servo degli altri. Da dove gli veniva tanta ricchezza umana e spirituale? Innanzi tutto dalla famiglia che gli ha trasmesso quei valori cristiani che rendono bella e santa la vita. Ogni domenica puntualmente partecipava alla Santa messa e da questa celebrazione riceveva luce, forza, bontà e una forte spinta per amare e servire gli altri. A lui che è stato tanto generoso, non è mancato mai l‟affetto e la solidarietà della famiglia, dai genitori ai nipoti, e in particolare dalla sorella Rosa, che è stata il suo angelo custode e che lo ha assistito con tanta cura e tanto affetto. Sacerdote Filippo Ferraro
Al carissimo prof. Antonino Bellanca di Filippo Ferraro Di quannu, Ninu, stavamu assittati dintra la scola, nni lu stessu vancu, di veru affettu semmu nu‟ ligati e sempri ci truvammu ciancu a ciancu. Ora si tu ti senti un pocu stancu
di fari a longu paroli „ncruciati, leggiti sti sunetti squinternati scritti di cursa e cu lu vrazzu mancu. Nun ci trovi la lingua d‟Aligheri, né di L‟Abati Meli lu parlari,
ma cosi di stu tempu e di stu locu: Punginu un pocu e scaccianu pinseri… Ridici „ncapu e po‟, senza esitari, strazzali e iettali „mezzu lu focu.
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La Voce di Cianciana
Numero 1 - Febbraio 2006
Viàggiu di Maria e di Giuseppi
- Novena natalizia Introduzione, note e traduzione in lingua italiana di Francesco Cannatella Era tradizione ciancianese, già viva con Don Salvatore Mamo (Patri Don Turiddru) e seguita con Don Carmine Martorana, fino agli anni trenta iri ad annacari lu Bbammineddru: andare a cullare il Bambino Gesù. La novena si svolgeva nella Chiesa del Carmelo alle ore 5,00. L‟ora insolita era dettata dalla necessità di consentire agli uomini di partecipare alla novena e poi avviarsi per i campi. Canto centrale della novena era il viaggio di Giuseppe e Maria, in dolce attesa del Bambino Gesù, da Nazareth a Betlemme per ubbidire ad Augusto che aveva ordinato un censimento. Il viaggio è avvenuto intorno al 6 a.C. (?) e duro quattro giorni (Lc. 2, 1-5). In verità il viaggio rispondeva alla Volontà Divina, infatti, secondo le Scritture di Israele il Messia doveva appartenere alla casa di David, e Betlemme era la città di Giuseppe, dove aveva avuto Introduzione Coro: A-Mmarìa cu porta affettu, di Ggiseppi cu fa-ccuntu, cu avi cori intra lu pettu senti, senti stu rraccuntu, lu vïaggiu dulurusu di Maria cu lu so spusu. Primo giorno I Coro: San Ggiseppi u-gnornu stannu nta la chjazza di Nazzaretti, pi li so affari caminannu senti un-zonu di trummetti, senti lèggiri un-nittu chi lu cori assai s‟affrittu.ù II Coro: Chistu dittu cuntinìa chi ognunu d‟ogni etati iri a scrìvisi duvìa a la pròpia citati e un tribbutu poi pagari quali summa di dinari. III Coro: A sta nova fàusta rria
origine la Famiglia di David. Durante la novena era solito sentir chiedere:-Unn’ è arrivatu lu Bbammineddru?: A che punto del viaggio si trova il Bambino? Ciò per sapere a che giorno della novena si era arrivati. Si narra in paese che il sagrestano una notte, allora non erano molto diffusi gli orologi, svegliatosi, credette fossero già le cinque e suonò la campana per chiamare a raccolta i fedeli per la novena. In realtà erano solamente le ore due, pur tuttavia la chiesa si riempì regolarmente di fedeli e nessuno ebbe a domandare della novità dell‟orario. Bellissime voci della novena erano quelle di Salvatore Cinquemani, detto Don Sarbatureddru, e quella di Filippo Carubia, Sala. All’organo era Don Gabriele Pecoraro, che accompagnava mirabilmente il canto malgrado fosse cieco.
San-Giseppi cuntristatu ini a la casa di Maria cussì dici adduluratu: Giuseppe: - O chi-nnova dulurusa iu vi portu, amata spusa! IV Giuseppe: O chi-ddittu pubblicari a la chjazza ora ntisi! Ora camminu devu fari à-ppatìri alcuni spisi. E-ddaffetti d‟ubbidiri, a Bbettilemmi divu iri. V Giuseppe: Divu iri a Bbettilemmi, stu vïaggiu divu fari o sia sulu o cu-bbui nzemi sempri pena àiu a-ppruvari, o sia sulu o accumpagnatu sarò sempri addiluratu. VI Giuseppe: Si-bbì lassu, ah pena ria!, sentu spargiri lu cori. Si-bbì portu n cumpagnìa, o chi-ppeni e-ccrepa cori!
Viaggio doloroso di Maria e di Giuseppe.
E-cchi-ffari un-zàcciu ancora, l‟unu e-llatru assà m‟accora. VII Coro: A st‟affetti dulurusi di lu spusu so dilettu, chi-pparoli assà amurusi cci arrispunni tutt‟affettu: Maria: -SPUSU MIU, UM-M‟AFFRIGGITI IAMUNINNI UNNI VULITI.VIII Maria: LA DDIVINA VULUNTATI CUSSÌ VOLI CHI PARTEMMU, VEGNU UNNI MI PURTATI NUN FA NENNTI SI PATEMMU. IAMUNINNI TUTTI DUI, AVRÀ DDÌU CURA DI NUI IX Maria: SI LU NOSTRU MPERATURI NNI CUMANNA DI PARTIRI CU PRUNTIZZA E-BBERU AMURI LU DUVEMMU UBBIDIRI. CORI GRANNI, O SPUSU MIU, CUSSÌ VOLI LU ME DDÌU.-
Primo giorno
Chi mostra amore per Maria, / chi è devoto a San Giuseppe, / chi ha un cuore sensibile nel petto, / ascolti attentamente questo racconto / che descrive il doloroso viaggio / di Maria con il suo sposo. San Giuseppe, stando un giorno / nella piazza di Nazareth, / mentre camminava per i fatti suoi, / sentì il suono di una trombetta / ed ascoltò la lettura di un editto / che gli costernò assai il cuore. Questo editto comunicava / che i cittadini di ogni età / dovevano farsi registrare / nella propria città./ ed inoltre era d‟obbligo pagare / una certa somma di denari. A questa nuova infausta e ria, / San Giuseppe contristato / ritornò a casa da Maria / e addolorato così le disse: / -O che notizia poco lieta / vi porto, amata sposa! O che editto pubblicare / nella piazza ora ho sentito! / Ora debbo organizzare la partenza/ e sopportare alcune spese. / È obbligo ubbidire, / a Betlemme devo recarmi. Devo andare a Betlemme, / debbo mettermi in viaggio, / da solo oppure insieme a voi / pur sempre pene debbo provare, / sia da solo che accompagnato, / sarò sempre addolorato. Se vi lascio, o pena ria, / sento rattristarmi il cuore, / se vi porto inseme a me, / o che pena e che dolore! / Cosa fare non so ancora, / l‟una e l‟altra scelta mi addolora. A questi tristi affetti / dello sposo suo diletto, / con parole piene di amore / gli risponde tutta affetto:/ -Sposo mio, non affliggetevi, / andremo dove deciderete.La Divina Volontà / ci chiede di partire, / verrò ovunque voi vogliate, / sopporteremo ogni affanno. / Partiamocene tutti e due, / Dio avrà cura di noi. Se il nostro imperatore / ci ordina di partire / prontamente e con lealtà / dobbiamo ubbidirgli. / Coraggio, o sposo mio, / così vuole il nostro Dio.-
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Numero 1 - Febbraio 2006 Secondo giorno. I Coro: A st‟affetti di Maria, San-Giseppi rralligratu rrispunnìa: Giuseppe: - Signura mia, vui m‟aviti cunzulatu. Vi rringràzziu, mia Signura, miu cumportu e-mmìa vintura II Giuseppe: Ma-ggiacchè, Signura mia, mi vuliti accumpagnari nti na tanta longa via, quarchi-mmodu àiu arrivari. Ora dàtimi licenza quantu abbuscu pruvidenza. III Coro: Si nni va Ggiseppi allura, tuttu quantu affannateddru, pi-ppurtari a la Signura pìglia u bbonu sciccareddru e ancora si disponi
pi la so pruvisïoni. IV Coro: Cussì torna a la so spusa e cci dici: Giuseppe: - Àiu truvatu, mia Signura maistusa, st‟asineddru furtunatu. Comu gravidu miu bbeni, iri a-ppedi un cummeni. V Giuseppe: A sti vèrtuli cci portu Pochi pisci e-cquatrru pani pi rristoru e-ppi-ccumportu tra sti parti assài luntani. Cussì fari i vurrìa Ma unn-àiu, spusa mia. VI Coro: Maria ancora canuscennu la Ddivina e-Vuluntà Si va puru dispunennu Pri lu partu chi farrà e-ss‟inchjì na casciteddra
di li so nfasciatureddra. VII Coro: Avìa fattu la Signura cu li propia so manu una tila bianca e-ppura ddilicata e-mmodu stranu, di sta tila fatt‟avìa se fasdala a lu Missia. VIII Coro: San-Giseppi avìa abbuscatu du di lana panniceddri. E-Mmarìa s‟avìa furmatu du puliti cutriceddri e-ppruvista di sti cosi a-ppartìri si disposi. IX Coro: Ggià e-ppruvista di partiri la Rriggina di lu celu, Offirennu a-ssuffriri fami, friddu, nivi e ggelu. Chi stupuri m-mirità cu nun chjanci pi-ppiatà!
Secondo giorno A queste affettuosità di Maria, / San Giuseppe si rasserenò / e le rispose:- Signora mia, voi mi avete consolato, / vi ringrazio, o mia Signora, / mio conforto e mia fortuna.Poiché, Signora mia, / volete accompagnarmi / in un così lungo viaggio / qualche cosa devo approntare. / Ora datemi licenza / per preparare l‟occorrente.San Giuseppe subito uscì, / ansioso e preoccupato, / per trasportare la sua Signora / procurò un umile asinello / e ancora si diede da fare / per trovare provvigione. Così tornò dalla sua sposa / e le disse: - Ho procurato, / mia Signora maestosa, / per fortuna un asinello, / a voi che siete gravida, mio bene, / affatircarvi a piedi non conviene. In queste bisacce metterò / qualche pesce e quattro pani / per ristoro e per conforto / in quelle terre assai lontane. / Ancor di più io vorrei fare / ma non so come potrei, sposa mia.Maria, ancor più conoscendo / il disegno della Divina Volontà, / tutta pura si dispose / al parto imminente, / così riempi una cassetta / con le fasce preparate. Aveva preparato la Signora / con il lavoro delle proprie mani / una tela bianca e pura, / soffice oltre ogni dire / e da questa tela aveva ricavato / sei grembiuli per il Messia. San Giuseppe aveva procurato / due panni di lana. / Maria ne aveva ricavato / due utili coperte / e provveduta di queste cose / si preparò a partire. Già è pronta per partire / la Regina dei Cieli, / disponendosi a soffrire / fame, freddo, neve e gelo. / Stupisce in verità / chi non piange per pietà. Terzo giorno. I Coro: Ggià disposta di partiri la gram-Mèrgini Maria a lu spusu misi a-ddiri, Nginucchjata umili e-ppia: Maria: - CHISTA GRÀZZIA MI FACÌTI, SPUSU MIU, BBINIDICÌTI.II Coro: San-Giseppi a-cchistu accessu d‟umiltà senza pari, Rrifrittennu tra se stessu, nun-zapia chiddru chi-ffari, mà, furzatu a-bbuci spissi,
cu umiltà la bbinidissi. III Coro: Ddoppu st‟attu d‟umiltati San-Giseppi parla e-ddici: Giuseppe -Spusa mia, cuntenti stati, i cu-bbui sugnu filici però suli partiremu, tra la strata du saremu. IV Giuseppe: Arrivat‟a Bbettilemmi, passirà lu nostru affannu, pirchì certu cu-bbui nzemi tutti nni ricivirannu. Àiu ddrà tanti parenti,
bboni amici e-ccanuscenti. V Giuseppe: Li me amici e li parenti, e-bbidènnuni affacciari, tutti allegri e rrisulenti nni virrannu a ncuntrari. Bbeni assà nni trattirannu, cena bbona nni farannu. VI Giuseppe: Nni farannu arripusari sini stanchi arriviremu, nni darannu d’ammanciari si-ppi-bbìa nu patiremu. Cussì speru a-ssenzu miusi lu voli lu me Ddìu
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Numero 1 - Febbraio 2006 VII Coro: Ma la sàvia Maria, lu suspiru dulurusu ca cchjù avanzu prividìa, Cussì parla a lu so spusu: Maria: - O MIU SPUSU, SI FARÀ
LA DDIVINA VULUNTÀ. VIII Maria: QUANTU DDÌU VOLI E-DDISPONI SIA LA NOSTRA CUNTINTIZZA, NUN TIMEMMU AFFLIZIONI PO’ CURAMMU ALLIGRIZZA. SIA LA NOSTRA CUMPIDENZA LA DDIVINA PRUVIDENZA.
IX Maria: SI-SSAREMU RRIFUTATI E-DDI TUTTI SCANUSCIUTI O SAREMU DISPRIZZATI E-DDI TUTTI BBEM-MULUTI, DIRÒ SEMPRI, SPUSU MIU, VI RRINGRÀZZIU, MIU DDÌU.
Terzo giorno Pronta è già per il viaggio / la gran Vergine Maria / ed allora cominciò a pregare lo sposo, / standosene inginocchiata e pia: / - Fatemi una grazia, / sposo mio, beneditemi.San Giuseppe a sentire questa richiesta, / di umiltà senza pari, / riflettendo tra sé stesso / non sapeva cosa fare / ma convinto dalla continua richiesta, / con umiltà la benedisse. Dopo quest’atto di umiltà / San Giuseppe parlò e disse: / -Sposa mia, state serena, / io con voi sono felice / perciò soli partiremo / per la strada due saremo. Arrivati a Betlemme / passerà ogni nostra stanchezza / perché certo con voi insieme / tutti ci ospiteranno. / Là vivono tanti miei parenti, / buoni amici e conoscenti. I miei amici ed i parenti, / vedendomi arrivare, / tutti contenti e felici / verranno incontro a noi, / Ci tratteranno certo bene / e ci offriranno una buona cena. Ci faranno riposare / quando stanchi arriveremo, / ci daranno da mangiare / se per via soffriremo. / Così io spero che sia, / se lo vorrà il nostro Dio.La saggia Maria, / respirando con dolore, / prevedendo quanto sarebbe accaduto, / così parlò al suo sposo: -Sposo mio, faremo / quello che ha disposto la Divina Volontà.Quanto Dio vuole e dispose / sia la nostra contentezza, / non teniamo afflizione /ne cerchiamo allegrezza, / Accettiamo tutto con serenità, / diamo piena disponibilità alla Divina Provvidenza. Se saremo rifiutati / e da tutti sconosciuti, / se saremo disprezzati /o da tutti ben voluti, / dirò sempre, o sposo mio, / vi ringrazio, mio Dio.Quarto giorno I Coro: Chistu avìa ggià sintiri di Maria lu spusu amatu, sti paroli si misi a-ddiri tuttu quantu infiammatu: Giuseppe - L’ura e-ttarda, chi-ffacemmu? Spusa mia, via partemmu.II Coro: Maria Vèrgini, ubbidennu, a-ccavaddru si mittìu, lu so cori a Ddìu offrennu dannu gustu a lu so Ddìu. San-Giseppi caminava e la rètina tirava. III Coro: Decimila Serafini onoranu d’equipaggiu a sti santi pilligrini nta stu pòviru viàggiu, rralligrannu pi la via a Ggiseppi e a-Mmarìa.
IV Coro: Foru sempri scanusciuti, di la ggenti disprizzati di Ddìu sulu bbem-muluti e-ddi l’àngili anurati. Nun-zi curanu di li peni mentri Ddìu li voli bbeni. V Coro: Mudisteddra e rrispittusa viaggiava la Signura. Quantu è bbeddra e amurusa, virgineddra e-mmatri pura! Ogni-ccori nnamurava di cu a casu la guardava. VI Coro: Bbeni cumposta nell’isternu, risplinniva lu so canturi. Rrifrittìa nni lu so nternu di Ggesù lu granni amuri e-ttra tuttu lu caminu va pinzannu a Ddìu Bbamminu.
VII Coro: Quantu làcrimi d’affettu di l’ucchjùzzi cci scapparu, quantu hiàmmi nta lu pettu miditannu l’addrumaru! Va chjancennu ca scruprìa ca so fìgliu Ddìu patìa. VIII Coro: Pi la strata s’incuntrava cu-ddiversi piccaturi e-ccû sguardu chi cci dava cummirtìa li cori duri: Fedele - Pi-ppiatà, Maria, vidìti, sugnu mala, cummirtìti.IX Coro: A l’affritti chi-bbidìa cu piatà li cunzulava, pi l’infirmi chi scrupìa tutt’affettu a Ddìu prigava. E la povira a-Mmarìa: Fedele -Piatà di l’arma mia.-
Quarto giorno Nell’ascoltare queste parole, / a Maria lo sposo amato / così si mise a dire, / sentendosi tutto infiammato: / - L’ora è tarda, cosa fare? / Sposa mia, orsù partiamo!Maria Vergine ubbidiente / salì sull’asinello, / offrendo il suo cuore a Dio / e dando piacere al suo Signore. / San Giuseppe a piedi camminava / e le redini tirava. Diecimila Serafini / fecero da scorta / a quel povero pellegrino / in quel lungo viaggio, / rallegrando per la via / Giuseppe e Maria.
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Furono sempre sconosciuti / e dalla gente disprezzati, / solo da Dio benvoluti / e dagli angeli onorati, / non si curarono delle pene / mentre Dio voleva loro bene. Modesta ed umile / viaggiava la gran Signora, / come è bella ed amorosa / verginella e madre pura! / Ogni cuore innamorava / di chi per caso la guardava. Dolce nell’aspetto, nella sua persona / risplendeva il suo candore / rifletteva dal suo interno / di Gesù il grande amore / e durante tutto il cammino / pensava sempre a Gesù Bambino. Quante lacrime affettuose / dagli occhi le sfuggirono! / Quante fiamme dentro al petto, / meditando, le si accesero! / Ogni tanto scoppiava in pianto / pensando che Gesù soffriva. Per la strada incontrarono / diversi peccatori /e guardandoli amorevolmente / convertiva i loro duri cuori. / - Per pietà, o Maria, guardatemi, / sono peccatrice, convertitemi.Agli afflitti che incontrava / con pietà li consolava, / per gli infermi che scopriva / con fervore Iddio pregava. / Ogni infelice a Maria: / - Pietà della mia anima!-
Quinto giorno I Coro: Siguitava lu vïaggiu San-Giseppi cu-Mmarìa, suppurtannu ogni ddisàggiu, ogni affannu e travìrsia. E-ttu ngratu e scanuscenti si-ppatisci ti lamenti! II Coro: Cincu iòrna di caminu fari nzemi bbisugnaru, caminava di cuntinu senz’aviri nuddru mparu. Stanculiddri e affannateddri, puvureddri disprizzati. III Coro: Penza tu lu vicchjareddru quantu lassu e stancu sia, caminava, puvureddru, sempr’appedi pi la via. A la spusa riguardava e affannatu suspirava.
IV Coro: Chi-bbiàggiu dulurusu chi-ffu-cchistu pi-Mmarìa tra lu mmernu rigurusu tra lu friddu a la stranìa! La Signura di lu celu tra lu friddu e-ttra lu gelu. V Coro: Binchè l’àngili l’assistìvanu rispittusi la guardavanu, li timpesti chi-ffacìvanu troppu assài li turmintavanu. Viaggiàva mudisteddra, agghjacciata e ngriddrateddra. VI Coro: Cussì stanchi e affamati tra lu friddu caminàvanu, un truvannu mai pusati pirchì tutti li disprizzavanu. Puvureddri li vidïanu, pocu cuntu nni facìvanu.
VII Coro: Su-ccustritti a rripusari a li strati e-ttra l’agnuni e ntra funnachi alluggiari sti celesti e-ggran pirsuni. Oh ch’accessu d’umiltà! Cu nun chjanci pi-ppiatà? VIII Coro: Senza chjantu cu po’ stari, rrifrittennu chi-Mmarìa e-ccustritta ad abbitari nni armali n cumpagnìa? Quant’affruntu Maria senti, misa m-mezzu a-ttanta-ggenti! IX Coro: Però quannu vozi Ddìu cu-ppacènzia suppurtaru ogni-ppena, affannu riu cu alligrizza tulararu. Suppurtaru stu ddisàggiu finì ntantu lu viàggiu.
Quinto giorno Seguitavano a camminare / San Giuseppe e Maria, / sopportando ogni disagio, / ogni ostacolo e traversia. / E tu, ingrato e irriconoscente, / se patisci ti lamenti Cinque giorni di cammino / bisognava far tutti di seguito, / viaggiavano senza sosta / e senza avere nessuna informazione. / Stanchi ed affannati, / poveretti erano anche disprezzati. Considera tu il vecchierello, / quanto lasso e stanco era, / camminava, miserello, / sempre a piedi per tutto il viaggio, / stava attento alla sua sposa / ed amareggiato sospirava. Che viaggio doloroso / fu quello per Maria / in quell’inverno rigido, / tra il freddo ed in terra straniera! / La Signora del cielo / era nel freddo e nel gelo. Benchè gli angeli l’assistevano / e la custodivano rispettosamente, / le tempeste che si verificavano / molti tormenti procuravano. / Viaggiava pazientemente, / infreddolita e con abiti non adeguati. Così stanchi ed affamati, / camminando tra il freddo, / non trovarono mai locanda libera / perché tutti li rifiutavano. / Giudicandoli poverelli, / li tenevano in poco conto. Furono costretti a riposare / lungo le strade, in posti di fortuna / ed in fondaci alloggiare / queste celesti e grandi persone. / Che grande umiltà! / Chi non prova per loro pietà? Senza piangere chi può stare, / riflettendo che Maria / è costretta ad alloggiare / in compagnia degli animali? / Quanta vergogna Maria prova, / trovandosi tra tanti sconosciuti! Però, per come volle Dio, / con pazienza sopportarono / ogni pena ed affanno rio / e con gioia accettarono. / Sopportarono tutti i disagi, / intanto portavano a termine il viaggio.
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Numero 1 - Febbraio 2006
La Voce di Cianciana
Hello Cianciana! Ciao Cianciana!!! di Diane Lainson Hello once again and a happy and prosperous New Year to everyone. We would just like to say how lovely the town of Cianciana looked with all its festive lights in the streets and the lovely bright coloured Poinsettias outside of peoples‟ houses and the various shops. Also especially the magnificent Nativity scene built on the steps at the top of the main street that signified so much of the Christmas and New Year spirit. Now that all of these festivities are over we can look forward to the Cianciana festival on Sunday the 26 th February 2006 and hopefully to the beginning of springtime. I expect that the ladies especially, are gearing themselves up for this important date, especially beauty wise. Don‟t forget my valuable tips in the October issue of La Voce di Cianciana, because one‟s skin does suffer during the cold winter months and will need a little refreshing. Don‟t forget gentlemen St. Valentine‟s Day on the 14th February is around the corner, give some flowers to the one you love! I have recently noticed that there is an excellent variety of green vegetables around in the market and the green-grocery shops in the town, these are so full of vitamins and minerals that are very good for the skin, our figures and especially our health. The green cauliflower and lovely heads of dark-green broccoli are full of iron. There are also plenty of mushrooms around. These contain no calories until they are cooked in a little butter and white wine, or in a sauce, even then these calories do not account for much. So these too can be very slimming if you are weight conscious. Just recently I came across some delicious pumpkin (zucca) that goes so well with spaghettini or any other pasta and I thought I would pass my recipe on to you all, which you might enjoy. SPAGHETTINI WITH PUMPKIN SAUCE. The slightly sweet, pulpy flesh of cooked pumpkin mixed with cream, nutmeg and grated Pecorino cheese makes a piquant but creamy pasta sauce. This recipe should serve 4 people. 30g butter, 1 large onion peeled and finely chopped, 150ml vegetable stock, 900g pumpkin peeled, de-seeded and finely chopped, 340g spaghettini, ¼ level teaspoon freshly grated nutmeg (noce muscata), 2 tablespoons chopped fresh parsley, 150ml single cream, 115g Pecorino cheese grated, freshly ground pepper to taste, 30g grated Parmesan cheese and some chopped parsley to garnish. (Garlic can be added to the sauce if desired.) Calories 575. Melt butter in a saucepan and then gently soften the onion in it covered. Pour in the stock and add the pumpkin, cover again and cook for approx 25 minutes or until pumpkin is soft. Meanwhile, cook the spaghettini, and then drain well. Stir the nutmeg, chopped parsley, cream, Pecorino and freshly ground pepper into the pumpkin mixture over the heat for about 2 minutes and gently mix in the spaghettini to absorb the full flavour and then pour into a heated dish. Sprinkle with the Parmesan and parsley and serve. Now that we are all looking forward to spring, I expect many of us will be „spring-cleaning‟ our houses. Don‟t forget to also review what is in your wardrobe. There is nothing worse than the contents falling out every time you open the doors. You can get lost and angry in there looking for a simple pair of jeans or a blouse. You can drown and choke in all that rubbish. Get rid of it! Sort it out and throw out the things that you haven‟t worn for at least two years. Try and work out a good system for the winter and summer clothes and pack the out of season ones away. (If you haven‟t done so already). You‟re feel better after that and you‟ll have more space for new things! This of course applies to the men as well as us
women! After all most probably you‟re never going to wear the clothes again. Do we have a Charity shop in the town that one can give our clothes etc to? Maybe we should set up a few „Bring & Buy‟ stalls in the local church Hall. Any ideas Diane Lainson Eccomi qua di nuovo. Buon Anno a tutti. Vorremmo dirvi quanto era bello il paese di Cianciana con tutte le luci natalizie nelle strade e le bellissime Stelle di Natale fuori dai negozi e dalle case. Per non parlare del Presepio costruito in cima alle scale nella strada principale che ha colto così tanto lo spirito di Natale. Ora che tutte queste festività sono concluse, siamo tutti in attesa della Festa di Cianciana Domenica 26 Febbraio e anche della Primavera, si spera. Immagino che tutte le donne si stiano preparando per questa bella festa, specialmente per quanto riguarda la bellezza. Non dimenticatevi allora dei miei consigli pubblicati nella edizione di La Voce di Cianciana di Ottobre perché la pelle, durante i mesi invernali, soffre molto e avrà bisogno di essere rinfrescata. E per gli uomini, non dimenticatevi del 14 Febbraio, San Valentino che si avvicina – date dei fiori a chi amate! Ho notato che per ora c‟è una bellissima varietà di verdure verdi nei negozi e nei mercati. Queste sono piene di vitamine e minerali che fanno benissimo alla nostra pelle, al corpo e alla salute. Il cavolfiore verde e i broccoletti sono pieni di ferro e ci sono anche molti funghi che non hanno calorie finché non vengono cotti in burro o vino che poi conta comunque poco. Quindi possono essere molto utili in una dieta poco calorica. Recentemente ho usato anche la zucca che è deliziosa come salsa per gli spaghetti o qualsiasi tipo di pasta e ho pensato di passarvi la ricetta. SPAGHETTINI CON SALSA DI ZUCCA. La polpa dolce della zucca cotta, mischiata con la panna, la noce moscato e pecorino grattugiato fa una salsa un po‟ piccante ma cremosa E‟ una ricetta per 4 persone: 30 g. burro, una cipolla tritata, 150 ml di panna fresca, 150 ml di brodo vegetale, 150 g. di pecorino grattugiato, 900 g. di zucca tagliata piccola (senza la buccia), pepe macinato fresco, 340 g. di spaghettini, 30 g. di parmigiano grattugiato, prezzemolo tritato ( a piacere si può aggiungere anche dell’aglio alla salsa). Calorie 575. Far sciogliere il burro e soffriggere la cipolla finché non diventi morbida. Aggiungere il brodo e la zucca, coprire e fate bollire per 25 minuti circa finché non si cuoce la zucca. Nel frattempo, fate cuocere gli spaghettini e scolateli bene. Aggiungere alla zucca la noce moscato, il prezzemolo, la panna, il pecorino e il pepe e lasciate cuocere altri due minuti mescolando bene e aggiungere poi gli spaghettini. Versate tutto in un piatto per servire e spruzzate con il parmigiano e un po‟ di prezzemolo.. Adesso che si avvicina la primavera, immagino che molti staranno facendo le grandi pulizie. Non dimenticare di rivedere quello che abbiamo nel armadio. Non c‟è niente di peggio di quando ci cadono addosso le cose ogni volta che lo apriamo. Ci si può perdere là dentro per cercare una semplice gonna. Ci si può annegare sotto tutte quelle cose che magari non servono. Liberatevene. Buttate via tutte le cose che non indossate da almeno due anni. Fate bene la distinzione fra le cose invernali e le cose estive e mettete via in modo ordinato le cose non di stagione (magari l‟avrete già fatto) Vi sentirete meglio e avrete più spazio per le cose nuove. Questo vale anche per gli uomini. Esiste a Cianciana un negozio di beneficenza dove si può portare le cose che non ci servono più? Potremmo forse organizzare delle bancarelle di cose di secondo mano nella sala della Chiesa? Oppure avete altre idee? Traduzione in italiano di Judith Evans, Università di Bergamo
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Numero 1 - Febbraio 2006
N O Z Z E
D‘ O R O
Nozze d’oro per Francesco Ciraolo e Giuseppa Raffa Cianciana 12 novembre 1955 - 28 dicembre 2005 AI NOSTRI AMATI NONNI 50 anni sotto lo stesso tetto, sempre vicini e con tanto affetto figli, generi, nipoti e nipotini vi siamo stati sempre vicini. Nonno, a volte ti sei arrabbiato, ma alla fine sempre ci hai cercato. Anche la nonna, poverina, che cerchi dalla sera alla mattina
e lei altrettanto con affetto ti vizia, cucinando il solito brodetto. Finalmente è arrivata la festa dicendo che una vita non vi basta. Amatevi sempre con ardore ricordandovi dei vostri figli e con la benedizione del Signore. Ilaria ed Eleonora Rizzolo
Ottantasettesimo compleanno per la signora
Rosa D‟Angelo festeggiato il giorno 10 novembre 2005. Attorno alla signora Rosa si è stretta parte della famiglia. Nella foto da sinistra il genero Salvatore Di Lucia, la figlia Giuseppa Provenzano, il nipote Vincenzo Di Lucia, venuti per l‟occasione dal Trentino. Poi, accanto alla festeggiata, il figlio Giuseppe Provenzano, la nuora Piera Soldano ed il nipote Francesco Provenzano. La redazione de la Voce di Cianciana formula i migliori auguri al presidente dell‟Associazion e Culturale “Sicily Kult”
AGOSTINO D’ASCOLI per il suo 50° compleanno festeggiato da parenti ed amici il 18 gennaio 2006 Pagina 12
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La Voce di Cianciana
Doppia festa ad Adelaide per la famiglia Barbera : 95° compleanno per la signora Giuseppina Arcuri vedova Barbera, festeggiati nella città australiana il 20 novembre 2005. Nella foto la signora Giuseppina è da sinistra con la figlia Anna, il figlio Bernardo, con la nipote Angelina Giambrone, abitante a Cianciana, in visita alla zia ed ai cugini, il figlio Giuseppe e la figlia Angelina. A destra gli sposi Nicholas Altobelli (di Giuseppe e di Angelina Barbera) e Nicole Ricciardi, Adelaide 12 novembre 2005, Chiesa del Sacro Cuore.
A
TOMMASO PACE RICEVE L’ABITO TALARE E LA COTTA DALL’ARCIVESCOVO DI AGRIGENTO CARMELO FERRARO
grigento - 18/12/2005. Nella Cattedrale di Agrigento per il ciancianese Tommaso Pace, e per altri 5 compagni di cui uno proveniente dalla Siria, si è svolta la cerimonia della vestizione dell‟abito talare e della cotta per le celebrazioni liturgiche, da parte di Sua Eccellenza Carmelo Ferraro, arcivescovo di Agrigento. La Celebrazione Eucaristica è iniziata alle ore 11:00 alla presenza di numerosi ciancianesi che a gruppi o singolarmente non hanno esitato a partire e a dimostrare il loro calore umano a Tommaso. Importante la partecipazione del giovane arciprete di Cianciana don Salvatore Lucio Fiore, di padre Ferraro e di padre Carbone. Tommaso nasce a Santo Stefano Q. il 19 luglio 1985 da Girolamo e da Franca Cimino. Frequenta le scuole dell‟obbligo a Cianciana con risultati soddisfacenti. All‟età di 16 anni entra nel Seminario minore di Agrigento e continua a frequentare il liceo socio – psico- pedagogico nell‟Istituto Politi dove conseguirà il diploma il 3 luglio 2004. Il 4 ottobre 2004 inizia in Seminario l’anno di propedeutica che è seguito dagli anni di formazione filosofico – teologica che lo condurranno a conseguire altre fondamentali tappe quali il ministero di lettore, il ministero di accolito, l‟ammissione agli ordini sacri, l‟ordinazione diagonale prima e sacerdotale dopo. “ Da piccolo - ci riferisce Tommaso – sono stato sempre attratto da Gesù, dal Vangelo e da tutto ciò che
S A L U T I
riguarda il sacro. Ricordo i miei giochi da bambino che erano prevalentemente occupati da simulazioni di Messe, processioni, matrimoni etc. Pur avendo 7, 8, 9 anni ero attratto dal Crocifisso, dalla Madonna e dal Santissimo Sacramento. Nonostante tutto questo fervore, con l’arrivo dell’adolescenza, iniziai ad evitare la chiesa, facendo tutto quello che un ragazzino fa a quella età, come le prime cotte per le ragazze. Ma a fare scoccare per me la scintilla è stato l’esempio del sacerdote martire Gerlando Re, una fulgida figura che ho conosciuto all’interno del gruppo scout. Tutti conoscono la mia passione per la natura e per gli animali e come fossi indirizzato verso lo studio della medicina veterinaria: Eppure quando conobbi la nobile figura di don Gerlando per me ci fu un cambiamento radicale che mi condusse, grazie all’aiuto di don Giuseppe Carbone, di padre Ferraro di suor Adriana e di suor Raffaella, verso un cammino di discernimento vocazionale. Ed oggi eccomi qui, in cammino verso il dono del sacerdozio. Ringrazio i miei compagni, i superiori, il mio vescovo, padre Fiore e tutti gli altri sacerdoti che sono fonte di gioia e di consolazione. Ringrazio i miei amatissimi ciancianesi ed in odo speciale quelli che per motivi di lavoro vivono lontani dalla nostra Cianciana. Saluto tutti uno ad uno, augurando la pace, la gioia ed ogni benedizione”. Salvatore Panepinto
Da Rosario - Argentina Caro Salvatore, attraverso il nostro giornale la Voce che tanto gradiamo ed aspettiamo ti prego di dare i piu cordiali saluti ai miei parenti, alla famiglia Piazza e di Pippina La Gammina e ai miei cugini Pina e Totò Curaba, ad Andrea Montalbano il fioraio. Avvovato Miguel Angel Milano Da Cianciana - L‟avvocato Salvatore Re e famiglia hanno il piacere di salutare tutti i parenti Re che abitano in Argentina. Da Cianciana - Giuseppina e Joe D‟Angelo mandano tanti saluti alla famiglia dello zio Joe D‟Angelo e a tutti i parenti che abitano in Canada. Da Milano - I coniugi Rosetta D‟Angelo e Filippo Di Noto salutano con affetto Joe e Ninfa Pensato di Vancouver ( Canada) che hanno fatto visita ai propri parenti in Argentina: Pagina 13
Numero 1 - Febbraio 2006
La Voce di Cianciana
COPPIA DI ARTISTI AMERICANI ALLA RICERCA DELLE PROPRIE ORIGINI
MARY E GLENN FISHEL A CIANCIANA ALLA SCOPERTA DEL PAESE CHE DIEDE I NATALI AL NONNO ANTONINO DI CHIAZZA Il 26 gennaio ultimo scorso abbiamo avuto la grande gioia di conoscere personalmente una coppia di cugini americani, Mary e Glenn Fishel, il cui nonno materno Antonino Di Chiazza, fratello di mio nonno Agostino, emigrò negli Stati Uniti nel lontano 1920. Approfittando del loro soggiorno romano durante il periodo natalizio, la giovane coppia è venuta a Cianciana per scoprire il paese del nonno e per conoscere eventuali parenti. Mary e Fishel sono due importanti artisti americani. Lei è un‟affermata cantante lirica che si esibisce a Broadway, con all‟attivo la pubblicazione di alcuni C.D. e una apprezzatissima
carriera di insegnante di canto sia in America che in Italia. Fra i suoi grandi successi si annovera la partecipazione alla colonna sonora de “ IL RE LEONE”. Lui lavora nell‟ambito della cinematografia americana con all‟attivo un lunghissimo curriculum come responsabile del casting nei più importanti film di questi ultimi anni. Chi l‟avrebbe mai detto! Per saperne di più visitate i siti : www.Marysetrakian.com e www.imdb.com search: Glenn Fishel. Ecco qui di seguito come i due americani raccontano la loro esperienza. Salvatore Panepinto
Cari familiari ed amici, Bene, è il 4 di febbraio e siamo già in ritardo per augurare Felice Anno Nuovo, ma non è troppo tardi per condividere con voi le avventure mie e di Glenn, durante le feste natalizie in Italia. E‟ una storia così bella, che noi desideriamo raccontarvela. Nel 2005 sono andata avanti e indietro da Roma per 4 volte, per insegnare a cantare. Che avventura incredibile! E‟ stato così gratificante e speciale per me! Quindi alla fine Glenn ed io decidemmo di fare il viaggio insieme per la prima volta durante le vacanze natalizie. Per prima cosa andammo a Roma dove io insegnavo ancora per una settimana. Poi andammo in Sicilia durante il Natale con l‟intento di visitare se era possibile la città dove il nonno paterno di Glenn, Antonino Di Chiazza (papà Tony) era nato: Cianciana. E se, per miracolo, potevamo trovare dei parenti di Glenn in quella cittadina (papà Tony lasciò Cianciana per recarsi in America nel 1920 all‟età di 17 anni). Iniziammo la nostra avventura siciliana a Palermo per due giorni. Lì abbiamo mangiato molto bene ma abbiamo sperimentato il peggior traffico che avessimo mai visto. Poi abbiamo preso un bellissimo autobus per Agrigento (2 ore ) e ci siamo sistemati in un Bed & Breakfast tenuto da un giovane di nome Alfonso a dalla sua fidanzata Grazia. Noi abbiamo raccontato loro della nostra speranza di trovare dei parenti a Cianciana ( a 30 minuti di distanza). Cosicché Alfonso, presa la rubrica telefonica, riuscì a parlare con una donna anziana ciancianese molto gentile di cognome Di Chiazza. Il giorno di Natale abbiamo visitato La Valle dei Templi: Ormai sapevamo che Cianciana si trovava solo a 30 minuti di distanza, ma non c‟era modo di raggiungerla essendo festa. Era il 26 dicembre e tutto era chiuso, nessun autobus, nessun noleggio per macchi-
ne. Fu a questo punto che Alfonso e Grazia si offrirono di condurci a Cianciana. Sulla via Alfonso telefonò ancora all‟anziana signora Di Chiazza e terminata la conversazione disse : Ci stanno aspettando: Ma chi? Arrivati a Cianciana la signora era in compagnia del signor Francesco Montalbano (cannarozzu) che cominciò a venire con noi. “Dove stiamo andando, Grazia?” Lei spiegò che stavamo andando a casa del sig. Montalbano per prendere le chiavi del Municipio per consultare i registri delle nascite. La signora aveva avuto l‟intelligenza di contattarlo per aiutarci, anche se lei non era una nostra parente. Poi via verso il Municipio. “In quale anno è nato suo nonno, Glenn?” chiese Montalbano in italiano “1903”. Montalbano andò subito alla registrazione originale di papa Tony. Che tensione! Poi volevamo vedere la strada dove papà Tony era nato. Credereste a questo? Egli era nato in via Montalbano, dove ci recammo. Lì un signore stava cucinando nel suo garage che poi si scoprì essere un parente e che ci indicò purea casa dove il nonno era nato, al numero civico 26. Questo cugino si chiama Domenico Ciaravella e ci disse che c‟era un altro parente a Cianciana della parte dei Di Chiazza. Montalbano lo conosceva bene e lo chiamò. Così andammo a conoscere Salvatore Panepinto incontrandolo in Piazza san Gaetano. Egli ci portò subito a casa a conoscere sua moglie Angela, suo figlio Stefano di 17 anni e sua figlia Sara di 13 anni. Noi avevamo delle foto di famiglia che la madre di Glenn, Giuseppina Di Chiazza, ci aveva dato per il nostro viaggio: Glenn mostrò a Salvatore una foto di famiglia con un bambino piccolo. “Quello sono io “ disse Salvatore. Wow!. Salvatore è il figlio della figlia del fratello di papà Tony: Che persone simpatiche! La moglie ci preparò un abbondante pranzo e i loro figli erano molto cari. Poi chiamammo a telefono la mamma di Glenn, Joe, a Sacramento (erano le 6 del mattino in quella città americana) così lei e Salvatore poterono salutarsi. La famiglia Panepinto ci ha invitati a ritornare a Cianciana. La meravigliosa ospitalità siciliana! Speriamo di ritornare presto! Auguriamo a tutti voi un incredibile 2006 con l‟avverarsi dei vostri sogni. Mary e Glenn. (Traduzione Tanina Gambino)
SOSTENITORI DELLA VOCE S La redazione del giornale ringrazia sentitamente gli abbonati che ci hanno ancora una volta confermato la fiducia. Un partiO colare ringraziamento è indirizzato ai seguenti sostenitori : S CIANCIANA : dot. Francesco Chiazza, dot. Salvatore Monachino, Mariella Bonanno, Avv. Salvatore Re, imp. AlesT sio Maragliano, maestra Angelina Giambrone. ITALIA : Fam. Paolo Piazza, Roma; fam. Giuseppe Croce, FaE no;geometra Vincenzo Cinquemani, Padova; Giuseppe Provenzano, Opera; Antonino Gambino, Genova; Alfonso N Campisi, Genova; Onofrio La Corte, Como; Antonino Amato, Castelfiorentino; Bernardo Martorana, Villafranca I Verona; Prof. Vincenzo Di Prazza,Bergamo; Franco Bellanca, Lucerna; dot.Nicolò Chiappasi, Giaveno; dot. Felice T Camizzi, Firenze; Filippo Termini, Parma; dot. Antonino Perzia, Mazara; dot. Cosimo D’Angelo, Misilmeri; RoO sanna Losi, Udine; prof. Enza Tagliarino, Frosinone; Peppe e Giuseppa Panepinto, Como; Felice Campisi, Torino; R eredi Luigi Re, Firenze. ESTERO : Filippo Guida, Irlanda; Alfonso Cuffaro, G.B.; Gaetano Abella G.B.; Olga e Jo I Ciaravella, Canada; Alfonso Abella, G.B.; Giovanni Provenzano, Belgio; Vincenzo Greco, Canada; (cont. a fianco) Pagina 14
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La Voce di Cianciana
Antonino Bellavia, G.B.; Domenico Abruzzo, Francia; Gabriele Di Chiazza, Belgio; Vincenzo Miceli, Belgio; Rosa e Nicola Ficara, Canada; dottor Bernardo Barbera, Australia.
ORGANIZZATO DAI LIONS DI AGRIGENTO, CONVEGNO A CIANCIANA DAL TITOLO
TUMORI DELLA MAMMELLA: UNA BATTAGLIA CHE SI PUO’ VINCERE conseguenze porta la non consapevolezza che ogni piccolo indizio va approfondito attraverso i mezzi e le professionalità che le conoscenze mettono oggi a disposizione. Il secondo relatore è stato il dottor Francesco Moschella, Professore Ordinario di Chirurgia Plastica presso il Policlinico dell’Università degli studi di Palermo, che ha trattato il tema: “Chirurgia ricostruttiva ed estetica della mammella”. Molto seguito ed apprezzato è stato il suo intervento, accompagnato da immagini, che ha spaziato a tutto campo anche sul tema degli interventi ricostruttivi della mammella per soli fini estetici. I relatori hanno destato in tutti stima ed ammirazione non solo per le loro indiscusse professionalità, ma anche per le loro qualità umane e per la loro capacità comunicativa. Tutti gli interventi hanno voluto mettere l’accento su un regolare controllo periodico attraverso l’esame mammografico, come migliore garanzia per la donna di vincere la battaglia del tumore della mammella. Esauriti gli interventi, sono state rivolte alcune domande ai relatori da parte del pubblico e la manifestazione è stata conclusa con la consegna di targhe ricordo e con un buffet offerto gentilmente dall’Amministrazione Comunale. Tutti i partecipanti hanno manifestato interesse e gradimento per il tema trattato e per il metodo e la chiarezza espositiva con cui i relatori hanno saputo trattare il problema. La presenza è stata massiccia, partecipata ed attenta fino alla fine del convegno e gran parte dell’uditorio ha voluto salutare personalmente con una stretta di mano i singoli relatori, auspicando, per il futuro, altre iniziative nel campo dell’informazione sanitaria. Salvatore Panepinto
Può pensare la donna di curare e guarire un tumore alla mammella? A questa domanda si è voluto dare una risposta positiva e di speranza con un convegno sul tema “Tumori alla mammella: una battaglia che si può vincere”. Il convegno organizzato dal Lyons Club Agrigento Valle del Platani, ha avuto luogo sabato 14 gennaio a Cianciana nella sala del Centro sociale: E’ stato aperto dal saluto del presidente del Lyons Club dottor Domenico Catuara e da quello del sindaco On. Salvatore Sanzeri, in una sala gremitissima di persone interessate alla trattazione del tema. I lavori sono stati introdotti dal dottor Vincenzo Lo Scalzo, Capo Settore Medicina di Base, Specialistica e Riabilitativa e Medicina Legale e Fiscale dell’Azienda USL N.1 di Agrigento, il quale ha messo in evidenza l’importanza della prevenzione e della diagnosi quanto più precoce possibile nel campo dei tumori della mammella. Ha riportato i dati epidemiologici e di mortalità, mettendo in risalto che se la diagnosi viene posta quando il tumore ancora non ha superato il diametro di un centimetro, la guarigione avviene nel 95 % dei casi, cioè nella quasi totalità. Ne consegue l’importanza di sottoporsi all’esame mammografico con cadenza periodica. Il primo dei relatori è stato il dottor Antonino Savarino, specialista in oncologia nonché Responsabile del servizio di Oncologia e Chemioterapia dell’Azienda USL N. 1 di Agrigento, il quale ha ribadito l’importanza della diagnosi precoce ed ha portato testimonianza della sua lunga esperienza professionale con l’ausilio di Nella foto da sinistra il dottor Antonino Savarino, il dottor molte immagini proiettate in sala. Le immagini, alcune di forte Francesco Moschella, il dottor Domenico Catuara, il dottor impatto emotivo, hanno voluto sottolineare a quali spiacevoli Salvatore Sanzeri ed il dottor Vincenzo Lo Scalzo.
SERATA PER GLI ANZIANI ORGANIZZATA DALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “ANTINORI”
L
’Associazione culturale “Antinori” in occasione delle festività natalizie ha avuto un pensiero gentile per gli anziani e con il contributo dell’Ammistrazione Comunale ha organizzato, insieme al gruppo Caritas a al gruppo Famiglia, una serata in loro onore avvenuta il 4 gennaio 2006. Gli anziani sono una forza viva per un paese come Cianciana in cui la natalità diminuisce e l’esodo verso i centri del Nord è costante. Ricordarsi degli anziani è un modo per dire grazie per le loro fatiche, per i loro principi morali e soprattutto per i valori di famiglia, di fede, di solidarietà che hanno saputo inculcare alle generazioni successive, consapevoli che non c’è futuro senza passato. La sala de Canadian è stata adeguatamente abbellita e l’atmosfera natalizia ha fatto da cornice ai circa 200 anziani che agghindati e sorridenti hanno trovato negli organizzatori il calore umano che subito li ha messi a proprio agio. Ad accoglierli don Salvatore Fiore, il sindaco On. Sanzeri, gli amministratori, il presidente del Consiglio dottor Gerrlando D’Angelo e il presidente dell’Associazione Culturale “Antinori” insegnante Maria Raffa. Gradita la presenza di padre Ferraro che per tanti anni ha guidato la Comunità Ecclesiale
del nostro paese e che con la forza della poesia ha intrattenuto gli astanti. I giovani del gruppo Jeshua hanno dato il loro contributo organizzando una bella tombolata e tra una pizzetta, un’arancina e improvvisate contraddanze la serata è volata via. Ineguagliabile animatore della serata è stato do Salvatore Fiore, parroco della nostra comunità. Il nostro messaggio è che il male più grande di oggi è l’indifferenza verso gli altri e una scintilla d’amore può lenire fatiche e delusioni e ridare speranza. La Comunità Ecclesiale
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La Voce di Cianciana
FRANCESCO MONTALBANO, IMPIEGATO DEL COMUNE DI CIANCIANA, VA IN PENSIONE Il 30 gennaio ultimo scorso l’impiegato comunale Francesco Montalbano, detto Giuseppe e ‘ntisu cannarozzu, ha avuto il piacere di festeggiare, presso la sede comunale di Via Papa Giovanni XXIII, il suo collocamento a riposo. Numerosi gli invitati, oltre ai familiari il sindaco Salvatore Sanzeri, gli assessori, colleghi di lavoro e tanti amici tutti a riempire l’atrio del Municipio dove era stato preparato un abbondante buffet. Francesco ha cominciato a lavorare in Comune nel lontano 1971 come vigile urbano e con questa mansione lavorerà per 7 anni e mezzo. Dopo ha prestato la sua attività lavorativa all’interno del Comune, occupandosi dei Servizi Demografici, con delega specifica allo Stato Civile. Nel giorno del suo congedo è stato salutato dal sindaco, da amministratori e dai colleghi dirigenti i quali tutti egli ha ringraziato con commozione, confidando che, per pensare a ciò che avrebbe detto in questa circostanza, non aveva chiuso occhio per tutta la notte o quasi. A onor del vero, con quel suo tipico tono a volte scherzoso a volte ironico, ha affermato che va in pensione abbastanza tranquillo e non molto… stanco. Poi, sempre con il suo caratteristico humor, ha richiamato alla memoria i momenti più importanti della sua carriera, correlati di aneddoti e di storielle a volte belle a volte meno belle. Ne vogliamo ricordare una. Una volta il nostro cannarozzu ebbe a seguire un corso di aggiornamento
provinciale svoltosi a Porto Empedocle e durante la conferenza un formatore fece riferimento ai certificati necroscopici. Francesco andò in crisi per cui chiese lumi ad un collega di Lampedusa che gli sedeva accanto. “Collega chiese egli – che cosa è questo certificato cui accennava il relatore? “. “Come? – chiese a sua volta il collega stupefatto – Fino adesso tu hai rilasciato le autorizzazioni di seppellimento per le persone passate a miglior vita, senza avere ricevuto dal medico necroscopico i relativi certificati?”. Sì, è proprio cosi – disse tranquillamente Francesco – Però non c’è da preoccuparsi A mia nuddru m’ha arriggiratu! Nel suo prolisso discorso Montalbano ha voluto ricordare anche i nostri emigrati, come ad esempio quelli che abitano in Argentina, molti dei quali si sono rivolti a lui per chiedere informazioni sui parenti o per avere riconosciuta la cittadina italiana. Egli tiene a far sapere che anche da pensionato sarà a disposizione di quanti avranno bisogno. Poi è arrivato il momento dei doni e dei ringraziamenti a tutti, colleghi, amministratori, familiari allo scrivente in quanto direttore editoriale di questo nostro giornale. A Francesco tutta la redazione del giornale augura un lungo periodo di riposo nell’allegria e nella buona salute, ringraziandolo per la sua costante disponibilità per le esigenze della Voce. Salvatore Panepinto
I “CANTORES DEI” NELLA CHIESA MADRE CHIUDONO LE FESTIVITA’ NATALIZIE A conclusione delle festività natalizie, il giorno dell’Epifania, immediatamente dopo la celebrazione della novena (vedi articolo a pagg. 4 -5 di questo numero) nella chiesa madre di Cianciana ha avuto luogo un concerto dell’Associazione Culturale Coro Polifonico “Cantores Dei”. Non è la prima volte che il coro polifonico si esibisce nella nostra cittadina, dove ha riscosso sempre entusiastiche dimostrazione di stima e notevoli apprezzamenti. Ci piace ricordare che in occasione della presentazione del nostro giornale avvenuta il 7 marzo 2001, il Coro ci ha onorato con la sua presenza, allietando la serata e deliziando i numerosi presenti con l’ascolto di bellissime melodie. Il Coro Polifonico Cantores Dei è stato fondato nel 1990 sotto la guida del Maestro Andrea Arcuri. Attualmente esso è diretto dal Maestro Gioacchino Pensato. Tra le sue tante esibizioni pubbliche si annovera l’animazione della Messa Solenne celebrata da Sua Santità Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi nel 1993. Nello stesso anno la Corale si è esibita nelle città francesi di Rive de Gier e di Firminy. Nel
1998 la Corale è stata a Roma dove ha animato la Santa Messa celebrata nella Cappella della Scala Santa in occasione della beatificazione di Padre Eugenio Bossilkov. Nell’anno 2000, in occasione della 26° Rassegna del canto nella Liturgia di Palermo, la Corale ha inciso un CD dal vivo insieme ad altre corali Regionali. Nello stesso anno ha ricevuto la Targa al Merito del “Telamone” ed il premio “Sikelé” per la musica. Dall’anno 2002 ininterrottamente fino a quest’anno, l’associazione ha organizzato ben quattro Rassegne Nazionali di Musica Corale Sacra, presso la Chiesa Madre di Alessandria della Rocca, riscuotendo sempre i favori sia di pubblico che di critica. Per l’Epifania la Corale ha proposto l’ascolto di tante melodie di aria natalizia, come ad esempio Adeste Fidelis, White Christamas, Muta Notte, Nasce L’Amore, Va’ pensiero sull’ali dorate,etc. e due composizioni del Maestro Pensato : Nicuzza e Laudate Dominum. Un’oretta e mezza che è volata via ascoltando veramente dell’ottima musica. Non ci resta che augurare ai nostri coristi ad majora!
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Numero 1 - Febbraio 2006 NOTIZIE DALL’ANAGRAFE
MOVIMENTO E CALCOLO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE IN CIANCIANA ANNO 2005 Maschi
Femmine
Totale
1.837
2.029
3.866
Nascite
9
19
28
Morti nel comune
23
19
42
Morti il altro comune
2
5
7
Morti all’estero
-
5
5
TOTALI DECESSI
25
29
54
Nuovi iscritti
17
22
49
Cancellati
49
54
103
1.811
1.965
3.776
Popolazione residente al 1/1/2005
Popolazione residente al 31/12/2005 Matrimoni
N A S C I T E
17
Vittorio Arcuri di Angelo Alessandro Cacciatore di Ignae di Anita Alfano, nato a zio e di Giovanna Taglialavore, Monza (MI) il 9/12/2005 nato a Ribera il 14/01/2006
Erika Licata di Benedetto e di Ursula Daniela Balsamo, nata a Sciacca il 20/01/2006
Elisa Musso di Giorgio e di Francesca Giuseppina Gaudio, nata a Palermo il 4 gennaio 2006
MATRIMONI Salvatore Marchese e Anna Provenzano, Cattedrale di Cefalù, 17 dicembre 2005 Domenico Migliazzo e Maria Giovanna Montalbano, Comune di Cianciana, 14 gennaio 2006 Franca Romano, nata a Cianciana il 18 ottobre 1954, deceduta il 17 dicembre 2005 Leonardo Traina, nato a Cianciana il 16 gennaio 1922, deceduto il 21 dicembre 2005 Giovanni Bondì, nato a Cianciana il 2 gennaio 1927, deceduto il 27 dicembre 2005 Gaetano Gambino, nato a Cianciana il 4 febbraio 1919, deceduto il 29 dicembre 2005 D Pietro Mula, nato a Cianciana il 16 maggio 1920, deceduto il 4 gennaio 2006 E Antonino Bellanca, nato a Cianciana il 18 marzo 1922, deceduto il 6 gennaio 2006 C Leonardo Cannatella, nato a Cianciana il 31 luglio 1914, deceduto l’11 gennaio 2006 E Anna Russo, vedova Pulizzi, nata a Cianciana il 19 agosto 1919, deceduta il 19 gennaio 2006 S Francesco Castagna, nato a Cianciana il 4 marzo 1920, deceduto il 23 gennaio 2006 S Pietro Caruso, nato a Cianciana il 19 luglio 1919, deceduto il 24 gennaio 2006 I Anna D’Angelo, vedova Carlo D’Angelo, nata a Cianciana l’11 agosto 1910, deceduta il 26 gennaio 2006 Giovanna Cuffaro, coniugata Francesco Dino, nata a Raffadali il 15 agosto 1925, deceduta il 30 gennaio 2006 Francesco Leto, nato a Cianciana il 6 settembre 1922, deceduto il 6 febbraio 2006 Giuseppe Di Maria, nato a Cianciana l’1 maggio 1928, deceduto l’11 febbraio 2006 Maria Antonina Giannone, nata a Cianciana il 4 gennaio 1915, deceduta il 12 febbraio 2006 DECEDUTI FUORI CIANCIANA Angelina Di Rosa, vedova Ciraolo,nata a Cianciana il 15 gennaio 1922, deceduta a Rosario (Arg.) l’11 dicembre ‘05. Gaetana Guastella, ved. Bavuso Volpe, nata a Cianciana l’8/7/1911, deceduta a Ashton (R.U.) il 23 dicembre 2005
La signora Rosa Alfano in Re, fu Onofrio e Maria Orlando, nata a Cianciana il 6/8/ 1935, è deceduta a Elyria, Ohio (USA) il 22 gennaio 2006
Colto da un infarto, il 21 gennaio 2006 è morto a Bollate (MI) Gianfranco Conti. Era nato a Cianciana il 28/10/1945 ed era titolare della Gfc di Viale Lombardia, ditta leader nel settore delle costruzioni di macchinari per i negozi e i laboratori di ottica. Persona solare, arguta, ironica e sempre disponibile, Gianfranco è stato da sempre un appassionato di tennis, uno sport che gli ha regalato la vittoria in numerosi tornei provinciali e regionali, fra l’altro è stato campione italiano di doppio nella categoria veterani.
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Numero 1 – Febbraio 2006
In questo numero La Voce ha il piacere di ospitare tre composizioni poetiche di altrettante persone che coltivano tanto la dolce passione per la poesia. Si tratta del nostro amico e grande collaboratore Paolo Termini che con la poesia intitolata COSI CHI BIJU! con ironia racconta episodi di una sua vacanza trascorsa in Francia ospite degli zii. Il secondo è il simpatico maestro e sempre giovanile Pasquale Sciara, insegnante elementare in congedo nativo di Raffadali abitante ormai da tantissimi anni a Bivona e che ha insegnato anche a Cianciana. La sua poesia IL POETA E LA POESIA ci chiarisce appunto il valore di questa forma d’arte. Per finire pubblichiamo la poesia MADONNA DI LA ROCCA, scritta dal nostro compaesano Francesco Castagna, nato a Cianciana il 20 marzo 1920 e deceduto recentemente il 23 gennaio 2006. La sua composizione esprime in modo struggente la sua incondizionata fede nella Madonna e l’anelito alla pace universale tra tutti gli uomini. COSI CHI BBIJU ! Mi truvavu ‘n Francia nni me zzi Filippu sintiti quantu è beddru stu fattu. Me zza Pina trasìva li ligna, ca li tiniva fora tutti a pigna, quannu viju lu cani pigliari un lignu si lu misi ‘mmucca a tipu cunigliu, me zza Pina lu chiamava:Ben viens ici ! Porte lu ligne a lu papì. Macchì ! ddru cani comu lu capì e purtà lu lignu a me zzi Filì. ‘Ntra di mìa facìa: nnaiju vistu cosi ma chista è propriu bella ! Quannu mi giru l’occhi nta ddri ligna viju natra scena ancora cchiù bella: la atta di nome Minette piglia vidè un pez di lignet: Me zza Pina ancora chiamava: Minette, Minette porta lu lignu nda lu caminet E turn ancor avec lu lignet, ca po’ la mamì ti duna lu purpet. Dopu aviri passata sta beddra jurnata lu nnumani me zzi Fili si fici nna caminata, me zza Pina era nisciuta e ju era sul unta sta casa scanusciuta: Era intra, sdraiatu nta lu divanu quannu sentu un rumuri un po’ stranu, sentu passi nta la scala ddra vicina, Cu jè lu cani ca mmucca avìa la me tappina. ‘Ntra di mìa facia: ssu cani chi avi? S’innijva a la porta, la gracciava e riturnava,
N O T I Z I E
po’ vinni vicinu a mmia, la coscia mi rijva, ma ju nun sacciu chi vulìa, ancora nun capìa: Po’ ci riflittivu pi putiri capiri, ma si voli nesciri pi jiri a pisciari? Talìa chi cosi chi viju, li cani nun sannu parlari Ma cu li gesti si fannu capiri. Paolo Termini - Aprile del 1997 IL POETA E LA POESIA L’acchiappanuvole avanza svariando, col naso all’aria e gli occhio disattenti, va camminando come un giocoliere che si esibisce in piazza a cavallina. In realtà con lingua, stile e cuore, cogliendo il bello e il brutto di ogni cosa cantar desta l’amor, la fantasia … in sé, negli altri, insieme, in sintonia. Per Dante svia l’uom dal male al bene; per Leopardi è fonte di piacere; Pascoli vede un fanciullin giocondo. Il metro, il ritmo e poi un po’ di rima Ti metton già nel cuor la tenerezza e tutto è buono e dolce in questa vita.
MADONNA DI LA ROCCA Madonna mia di la Rocca, iu ti chiamài, sutta lu tò manto iu m’arriparài con fedi e veru amuri sempri ti prigài tu ca si la matri di nostru Signuri. Oh Vergini Maria Onnipotenti, la martiri si tu di tutti quanti, Ti pregherei d’illuminarimi la menti pi fari boni sti versi cunsunanti. Semmu arrivati nni sti periodi prisenti picchì nun cridemmu a Diu e mancu a li santi. Madonna mia di ssu celu scinni, pirsuàdi stu populu pocu intelligenti picchì fa la guerra e distrudi animi nnuccenti. Fa ca tutti l’omini fannu la paci oggi e sempri veramenti. Devoto Francesco Castagna Cianciana I° gennaio 1999
Pasquale Sciara
DAL COMUNE DI CIANCIANA : AMPLIAMENTO DEI SERVIZI AI CITTADINI Il Sindaco e l’Amministrazione rendono noto che, al fine di rispondere meglio ai bisogni dei cittadini, hanno adottato delle disposizioni in via sperimentale, proponendosi come obiettivo l’ulteriore espansione degli orari di apertura al pubblico di tutti i servizi comunali : da lunedì 6 febbraio tutti gli uffici comunali rimarranno aperti ANCHE IL SABATO, dalle ore 8,00 alle ore 14.00. Nei giorni di Lunedì e Mercoledì, oltre che di mattina, continueranno ad essere erogati dalle ore 15.30 alle ore 18,30 i servizi degli uffici Anagrafe e Tributi.
I N
B R ASSISTENZA MEDICA ALL’ESTERO E I cittadini che dal 1° gennaio 2006 dovranno recarsi all’estero devono munirsi della TESSERA EUROPEA di Assi- V curazione Malattia, che verrà inviata al proprio indirizzo entro 20 giorni dalla richiesta che dovrà essere inoltrata presE so gli sportelli dell’A.S.L., almeno un mese prima della partenza, esibendo il Codice Fiscale ed il Libretto Sanitario.
ABBONAMENTO AL GIORNALE L’abbonamento annuale per 6 numeri costa: per l’Italia € 21, per l’estero € 23. Se volete darci di più farete parte dei SOSTENITORI del giornale. Per l’Italia inviare la cifra a Salvatore Panepinto - via Cavour, 3 - 92012
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mo di effettuare il versamento adoperando i seguenti codici, perché la spedizione costa molto poco: codice BIC PSANIT3PXXX; codice IBAN: PAESE CIN1 CIN2 ABI CAB CONTO IT 56 A 05772 82920 000010002499 Presso banca popolare Sant’ Angelo, Cianciana (AG)
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