La voce di Cianciana n1 febbraio2009

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Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana! Numero 1 – Febbraio 2009

RICORDIAMO DI RINNOVARE L’ABBONAMENTO AL GIORNALE PER L’ANNO 2009

CIANCIANA IN LOTTA IN DIFESA DELLA PROPRIA ACQUA L’EMIGRAZIONE CIANCIANESE NEL XX SECOLO : I NUMERI di Eugenio Giannone L’ASSOCIAZIONE CULTURALE THEATRON COMPIE DIECI ANNI

IN QUESTO NUMERO L’angolo della posta

Pag. 2 La Sicilia e le donne di Antonella Longo

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Cianciana in lotta per la difesa della propria acqua

Pag. 3 Il Salotto della Poesia

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Sesta festa degli anziani - I Presepi premiati

Pag. 4 Diario di guerra di Giuseppe Longo (III parte) Pag.11

L‟Associazione Theatron compie dieci anni

Pag. 5 L‟emigrazione ciancianese nel XX secolo

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L‟ANUU

Pag. 6 Notizie dall’Anagrafe

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Facebook anche a Cianciana di Vito Candiloro

Pag. 7 Dolci vacanze dei ciancianesi

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Case in festa

Pag. 7 Sostenitori del giornale

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Il campionato di Cianciana 2000

COME ERAVAMO

Ricordiamo con questa foto la maestra Rosa Cilona vedova Arcuri, scomparsa il 7 gennaio 2009. La classe è la IV elementare dell‟anno scolastico 1978-‟79. I nomi degli scolari sono a pagina 2.


Numero 1 – Febbraio 2009

La Voce di Cianciana Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana. Anno IX, numero 1- Febbraio 2009 Direttore Responsabile: Enzo Minio

La Voce di Cianciana COME ERAVAMO Ecco i nomi della foto di copertina della classe IV elementare anno scolastico 1978-‟79, Maestra Rosa Cilona. In piedi da sinistra : Gaetano Montalbano, Franco Piazza, Francesco Messina, Pietro Di Miceli, Leonardo Mirasola, Leonardo Mirasola, Gaetano Tambuzzo, la maestra Cilona, Salvatore Pulizzi, Andrea Carubia, Vincenzo Mangione, Leonardo La Mattina, Salvatore La Mattina, Antonella La Placa. Seduti da sinistra : Alberto Pulizzi, Vincenzo Mirasola, Franca Alfano, Franca Ciraolo, Anna Maria Marino, Franca Cimino, Patrizia Marino, Giuseppina Di Maria, Antonina Panarisi, Marinella Cimino. Ringraziamo Francesco Messina che ci ha detto i nomi della classe.

Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico e fotografico Filippo Mattaliano, Stefano Panepinto Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Alfonso Salamone. Direzione e Redazione: via Cavour, 3 92012 Cianciana (AG) Italy. Cellulare : 331 - 26.444.78 E-mail Se volete inviarci un messaggio via e-mail, chiamate al numero di telefono in alto. Vi sarà comunicato l’indirizzo. Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: vedi pagina 16 ! Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione a regime libero. Autorizzazione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commerciale Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2009 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.

Da Adelaide (Australia) - Caro professore Panepinto le scrivo questa lettera per dirle che con l‟occasione della venuta in Australia del signor Giuseppe Castellano e della sua signora invio i soldi per rinnovare l‟abbonamento per il nuovo anno alla Voce di Cianciana, giornale che apprezziamo di vero cuore per tutte le notizie che ci fate arrivare nella nostre case ed è bellissimo stare in contatto con la nostra bellissima Cianciana che abbiamo sempre nel nostro cuore. Il luogo dove si nasce non si può mai dimenticare! Le auguro un buon anno a lei, alla sua famiglia e a tutta la redazione del giornale. Complimenti per tutto quello che fate! Un carissimo saluto a tutti gli amici e parenti. Buon anno a tutti, che sia pieno di pace, salute e tranquillità. Ciao, Giuseppe e Caterina Taormina Da Toronto - (Canada) Caro Salvatore, noi tutti stiamo bene e lo stesso desideriamo di voi tutti in famiglia. Allego alla lettera il mio vaglia per rinnovare il mio abbonamento alla Voce di Cianciana, sia pure con un po‟ di ritardo perché qui ha fatto molto freddo per uscire e andare alla banca. Approfitto dell‟occasione anche per mandare tanti saluti a voi tutti, ad Andrea e Nino Arcuri, a Tanina Gambino, ad Angelina Salvo Giambrone. Ciao, Giuseppe Gambino e famiglia Da Como - Alla cortese attenzione del signor Salvatore Panepinto, Per mantenere vivi i ricordi e condividere la “vita” del paese, regalo ai miei genitori l‟abbonamento alla VOCE DI CIANCIANA per il 2009. Colgo l‟occasione per inviare un abbraccio forte e 1.000 auguri a mio padre Salvatore Alfano, abitante in Francia a Folschviller; per il suo 79° compleanno. Rosa Alfano Da Genova - Salvatore Carissimo, rinnovo come sempre l’abbonamento al nostro giornalino. Mi auguro che questa mia lettera trovi te e la tua famiglia in ottima salute, così ti posso assicurare di me e famiglia. Come sempre mando i saluti ai nostri amici di Cianciana che sono Paolino Calamo, Nino Grassadonia e famiglia, Rocco Croce, Peppe Pendino, Lillo Martorana, Tano Martorana, Ignazio Attardo (Francia), Felice Camizzi che abita a Firenze.Ti porgo i più sentiti saluti a te e famiglia. Antonino Gambino Da Adelaide-Australia Caro Salvatore, sembra proprio poco tempo fa che mi comunicavi l‟idea di pubblicare un giornalino bimestrale che avesse come scopo di diffondere notizie e informazioni tra tutti i Ciancianesi nel mondo e, ad un tempo, funzionare come veicolo di comunicazione tra parenti e amici e tra noi ed il nostro caro paesetto nativo. Io accolsi l‟idea con interesse e entusiasmo, anticipando che una pubblicazione del genere sarebbe stata molto utile e ben accetta da tutti, specialmente da coloro che vivono lontano da Cianciana e sono desiderosi di notizie e legami di comunicazioni. Infatti è stato così. La tua brillante idea si è sviluppata, maturata e concretizzata in un giornalino che è più grande del suo volume fisico: è qualcosa che tutti aspettiamo con un‟aria di anticipo ogni due mesi e che leggiamo, quasi studiandolo, per riscoprirvi il mondo che conoscevamo bene nella nostra infanzia e gioventù ma che, a malincuore, abbiamo lasciato per un motivo o per un altro. E‟ un giornalino che ci unisce nelle nostre abitudini e usanze di Ciancianesi e colma, oltrepassandole, le distanze del tempo e della geografia. Lì troviamo il nostro dialetto che denota la nostra storia recente e remota, con quelle espressioni e

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La Voce di Cianciana

detti prettamente Ciancianesi, succinti e azzeccati; basta solo un nome o un aggettivo per esprimere un sentimento profondo e complesso. Lì troviamo a che punto si trova il nostro sport, cosa fa la nostra squadra di calcio o la squadra di Ju Jitsu; e leggiamo i nomi dei ragazzi per vedere se ne riconosciamo la famiglia. Lì troviamo varie statistiche, dettagli anagrafici, notizie di chi si laurea, di chi si sposa, dei bambini che nascono, di chi eccelle nella musica, nell‟arte, nelle varie professioni, di chi si fa avanti in qualsiasi aspetto della vita; e troviamo anche il diario di Guerra del Capitano Giuseppe Longo che ci trasporta con i suoi affascinanti dettagli, o la frase/stornello di Alejandro Di Noto “ io sono un buon Siciliano, forte e sano, perciò Dio mi darà una mano”, semplice, incisiva, che riflette il carattere Siciliano nella preghiera. E con grande gioia abbiamo visto nella sezione “Case in festa” le belle fotografie dei miei cugini Gaetano Amodeo e Anna Barbera che hanno festeggiato a Hoddesdon le Nozze D‟Oro, circondati dai loro cari figli, nipoti, parenti e amici. Noi da qui, sebbene lontani, li teniamo sempre vicini nella mente e nel cuore. Son passati già otto anni ed ho appena ricevuto il quarantottesimo numero. Auguroni e complimenti a te e agli amici della redazione. E‟ un lavoro che non è facile e richiede tanto del vostro tempo e applicazione per far sì che ogni numero sia bene organizzato e dettagliato. Son sicuro che lo fate con tanta voglia e con tutto il cuore; e per questo meritate l‟appoggio e l‟elogio di tutti noi lettori. Noto anche che avete in programma l‟idea di ingrandire il giornalino e di modificarne un po‟ la presentazione; sarà interessante anche questo. Carissimi Salvatore e Angelina, è veramente un piacere e una gioia avere conosciuto il tanto caro e bravo Stefano. E‟ un ragazzo di cui sicuramente e giustamente siete orgogliosi, data la sua natura rispettosa, matura e umile. E‟interessato in tutto e son certo che si sta divertendo tanto qui e si sta australianizzando un po‟ e forse anche cangurizzando. Cari saluti e un abbraccio. Un caro saluto e un abbraccio a mia cugina Angelina Salvo e ai miei cugini Nino e Andrea Arcuri. Bernardo Barbera

GIU‟ LE MANI DALLA NOSTRA ACQUA !!!

V

i ricordate di quando, negli anni ‟50, le nostre mamme, scolando la pasta, conservavano l‟acqua (“lavatura”) per pulire una prima volta i piatti? Storia d‟altri tempi? No, sba-

gliate; ci sono i corsi e i ricorsi storici e a qualcuno è venuto in mente di farci ritornare alla “sculatura”. Con la Legge Galli del 1994 il Parlamento italiano istituiva gli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO, come quelli per l‟immondizia che in generale hanno dato pessima prova) per il servizio idrico, affidandone la gestione ad un unico soggetto gestore con lo scopo di razionalizzarne la gestione. Sullo spirito della legge nulla da obiettare. Con l‟art. 69 della Legge 10/1999 la Regione Siciliana recepiva la Legge Galli e attribuiva al presidente della Regione il compito di determinare gli ATO e le modalità della loro costituzione. In base al Decreto del Presidente della Regione, n° 209 del 7 agosto 2001, Co-

muni e province dovevano coordinarsi, in convenzione o consorzio, per il raggiungimento degli obiettivi. Per farla breve, i Comuni della nostra Provincia hanno determinato di costituirsi in consorzio ed indetto una gara d‟appalto per l‟affidamento del servizio; la gara non ha dato gli esiti sperati ed è avvenuta la progressiva riduzione della cauzione da 37 a 5 milioni di euro e, di conseguenza, delle garanzie per il consorzio. Infine, l‟appalto è stato aggiudicato alla Girgenti Acque s.p.a.. Tale società ha iniziato in numerosi comuni la gestione del servizio idrico, scontentando tutti con quotidiani disservizi, inefficienze, mancate riparazioni, aumentando a dismisura le bollette; pare che non risponda nemmeno a telefono; sulla sua testa pendono istanze di fallimento. Sembra - stando ai si dice – che per un allaccio o il cambio d‟intestazione d‟un contatore, occorrano numeri a quattro cifre! Il 20 febbraio, in contemporanea, i Consigli comunali, allargati ai cittadini, di circa 32 comuni della nostra Provincia si sono riuniti per dire un secco NO alla gestione dei privati di un servizio così fondamentale e avviare, nei prossimi giorni, la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare che impedisca simile atto.

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La Voce di Cianciana

Numero 1 – Febbraio 2009 L‟acqua è un bene vitale, non può essere affidato all‟arbitrio d i nessun privato, deve rimanere un bene pubblico; essa, come recita l‟art. 1 della Legge regionale 36/1994 va “salvaguardata e utilizzata secondo criteri di solidarietà” e per “le aspettative e i diritti delle generazioni future”. Perché in Lombardia, dove trionfa il privato, l‟acqua rimane pubblica e in Sicilia diventa privata? Certo, a Milano l‟acqua si paga (ed è giusto), ma gli agrigentini pagano le bollette più care d‟Italia per acqua che non ricevono. Quali garanzie può dare un privato sull‟orlo del fallimento?Il privato tende esclusivamente al guadagno; molto probabilmente gli Ato idrici rappresenteranno il solito carrozzone dove troveranno occupazione (?!), a spese dei

contribuenti, i soliti noti. L‟acqua va affidata ai privati solo se la collettività ci guadagna, diversamente non se ne deve nemmeno parlare. Giù le mani dalla nostra acqua! hanno detto Sindaco, Giunta, Consiglio comunale, cittadini di Cianciana, in sintonia con le altre comunità. Perché non è stata accolta la proposta di un sub-ATO di

questa nostra zona? Quali interessi s‟intendono difendere? Se effettivamente l‟acqua dovesse essere privatizzata, non ci resterebbe che cantare, con la compianta Rosa Balestrieri, “Cuvernu „talianu (e sicilianu) ti ringraziu cà pi pisciari nun si paga daziu, e pi fari „na cacata nun c‟è bisognu di carta bullata”! (per lo sciacquone, sì). Si può dire: ATO, atu ruttu i cabasisi? LA REDAZIONE DELLA VOCE DI CIANCIANA

SESTA FESTA DEGLI ANZIANI

Anche quest‟anno, l‟Associazione Culturale Antinori,con il contributo dell‟Amministrazione Comunale, ha organizzato la tradizionale serata dedicata agli anziani, giunta ormai alla sesta edizione. Più di 140 persone si sono ritrovate nella Chiesa Madre per assistere alla Santa Messa ,celebrata dal don Salvatore Fiore. Gli amici si sono diretti successivamente al Ristorante Antico Ristoro dove hanno trascorso una piacevole serata, allietata da don Salvatore Fiore e dal Maestro Ignazio Virzì e figli, con canti scherzi e tanti, tanti sorteggi. Hanno partecipato il sindaco Salvatore Sanzeri, assessori e consiglieri comunali.

ASSEGNATI I PREMI AI PARTECIPANTI AL I° CONCORSO MIGLIOR PRESEPE ANNO 2008-2009, ORGANIZZATO DALL‟UNIONE DEI COMUNI “PLATANI QUISQUINA MAGAZZOLO” L‟unione dei Comuni, come ricorderete, ha indetto il I° Concorso a premi per la realizzazione del Miglior Presepe in luoghi pubblici nel suo ambito territoriale. La speciale Commissione all‟uopo creata, costituita dal Presidente Carmelo Alba e dai componenti don Angelo Dongiovanni, da Mons. Antonino Massaro, da don Salvatore Fiore e da don Ernesto Sciacchitano, dopo aver effettuato il sopralluogo ha approvato la seguente graduatoria del Concorso : I° premio ex aequo al Presepe Vivente di Salvatore Di Frisco-Cianciana e a “Quelli di Piazza Belmonte” di Giuseppe Castellano-Santo Stefano Quisquina; 2° premio ex aequo a Assistenti sociali e pazienti USL di Bivona di Antonio Dell’ Arte e a Leonardo Savarino-San Biagio Platani; 3° premio ex aequo alla Pro Loco Eremo di Santo Stefano Quisquina di Giuseppe Adamo e a Aurelio Ingrao-San Biagio P. 4° premio ex aequo al Presepe dei bambini (nella foto Mirian e Antonio Pendino,Giuseppe Abella e Chiara Impallari) di GiuseppeAbella-Cianciana e al Presepe in Piazza di Domenico Savarino-San Biagio Platani. S.P.

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La Theatron spegne 10 candeline L'associazione culturale Theatron festeggia i dieci anni di vita. Fu costituita il 19 febbraio 1999 da Salvatore Bosciglio, Giuseppe Ciaravella, Giuseppe Pendino e Andrea Gaiteri con lo scopo di permettere a chiunque di avvicinarsi all'arte del teatro; ma poi, nel corso di questo decennio, ha svolto molte attività nell'ambito culturale e umano, come ad esempio l'organizzazione della “mangiata di ciciri e favi”, la pubblicazione di una guida turistica su Cianciana, un progetto per il servizio civile nazionale denominato “Itinerari culturali sconosciuti”, la pubblicazione del libro “L'Infinito della Musa” di Angelo Abella. Anche se passano gli anni la parola d'ordine è continuità, infatti il presidente Andrea Gaiteri è stato riconfermato nelle varie elezioni, come la gran parte dei dirigenti e il regista Giuseppe Antonio Pendino, che ha formato attori di tutte le età. L'esordio della Theatron è avvenuto nel dicembre 1998 con la commedia “Evviva il sindaco”, messa in scena all'interno dell'auditorium “Falcone e Borsellino” e replicata nell'estate del '99 per la prima volta all'aperto, e in giro per la provincia e ha visto il primo riconoscimento alla compagnia, con il premio per migliore attrice non protagonista assegnato a Rosa Ciccarello. Ancora premi nella stagione successiva, stavolta come migliore scenografia e migliori costumi dei due atti unici “La colpa è dell'ascensore” e “Cupido scherza e spazza”. Nel 2003 arriva la commedia che si rivelerà la più premiata: “La schedina”, la cui prima è andata in scena il 10 agosto a Santo Stefano Quisquina, con un gran successo di pubblico, replicata in quella stagione altre volte a Cianciana, Grotte, Menfi, Villafranca. Sempre nel 2003, ritornano gli spettacoli natalizi e in quell'occasione si crea uno spettacolo sperimentale, con la prima parte dedicata a canti e poesie natalizie, e la seconda ad una commedia in atto unico, formula graditissima dal pubblico che è accorso numeroso nelle due serate proposte. Estate 2004, due spettacoli da portare in giro per la provincia, ancora la Schedina che inizia a raccogliere i primi premi nella rassegna di Bivona, con Mariarosaria Alessi premiata come migliore attrice protagonista e la nuova commedia “Cose turche”. L'associazione in quell'anno al posto del solito spettacolo natalizio, propone di andare in giro per le strade del paese, un giorno per ogni quartiere, con una banda di Babbi Natale, alcuni con chitarre, fisarmoniche, tamburelli e friscalettu a suonare le nenie tradizionali e altri con dei sacchi pieni di giochi per bambini e dolcetti per tutti. Stesso scenario nel 2005 con “La schedina” ancora

protagonista in nuove piazze e premiata come migliore compagnia teatrale nella rassegna di Naro, e “Prova d'amuri” che vede premiato Giuseppe Pendino miglior attore protagonista a Bivona. Nel novembre del 2006 parte il progetto del servizio civile nazionale con 24 ragazzi impegnati per un anno nella realizzazione di una guida turistica su Cianciana, e nella partecipazione alla realizzazione del museo civico, e la compagnia si esibisce durante il periodo natalizio con “I casi sono due”, che anche questa volta ha fatto il pieno di pubblico per due serate. Il 2007 l'associazione porta in scena “Pensione Pomodoro”, che riscuoterà successi in due rassegne, a Bivona vince ancora Mariarosaria Alessi, come miglior attrice protagonista, insieme a Matteo Ciaravella premiato come miglior attore non protagonista, e a Menfi, dove trionfa Luca Montalbano miglior attore non protagonista, e tra le nomination c'è Antonella Pullara come migliore attrice protagonista. Nello stesso anno arriva la novità dell' avanspettacolo, con lo show “C'era una volta” ideato e diretto dal vulcanico Giuseppe Pendino, realizzato con la collaborazione dell'associazione Café de la paix, che ha curato la parte musicale, dove si sono alternati per due serate, skecth e canzoni dei vecchi tempi e visto il successo ottenuto, lo spettacolo è stato riproposto nella stessa formula ma con altre gag anche nel natale successivo stavolta in unica serata a Cianciana e replica a Menfi. Oltre agli spettacoli già citati ecco l'elenco completo delle opere teatrali interpretate dalla compagnia: Evviva il Sindaco di Giovanni Girgenti(1999);Cupido scherza e ……spazza di Peppino De Filippo; La colpa è dell‟ascensore di Franco Roberto(2000); I Casi sono due di Armando Curcio e Peppino De Filippo(2001-2006); Cose Turche di Samy Fayad(2004); La Schedina di Giovanni Amato(2003-'04'05); Prova D’Amuri di Vincenzo Giambrone(2005). Miseria bella di Peppino De Filippo; Don Raffaele o Trombone di Peppino De Filippo(2006); Pensione Pomodoro di Fiorenzo Fiorentini (2007) e Assassinate la Zitella di Giancarlo Pardini (2008). Alfonso Salamone

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Inaugurazione nuovo Circolo ANUU a Raffadali (AG)

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abato, 14 febbraio2009 è stato inaugurato il nuovo Circolo ANUU Migratoristi Italiani di Raffadali dal Presidente Provinciale, Girolamo Pace, insieme ad altri dirigenti del locale circolo di Cianciana. La serata dedicata all'apertura del nuovo circolo ha visto una folta presenza, per la maggior parte composta da giovanissimi già in possesso di porto d‟armi. La scelta di questi giovani ad avvicinarsi a questa associazione è stata prima di tutto ‟ aver dato fiducia al neo Presidente Gulisano Salvatore, che fin dal principio ha ritenuto che l'associarsi è il miglior modo per vivere la vita del cacciatore, che non è soltanto caccia, ma anche e principalmente conoscenza del proprio territorio e dei metodi e comportamenti che necessitano per la salvaguardia dell‟ambiente. Il trovarsi all'interno di una associazione, come potrebbe essere quella di soli cacciatori, non è una limitazione, un modo per isolarsi, ma bensì una vera occasione di socializzazione e di crescita umana. La nascita del circolo ha visto per primo la nomina del direttivo, costituito dai soci fondatori ed è composto da: Presidente Gulisano Salvatore;Vice Presidente Virone Domenico; Segretario Giglione Salvatore;Tesoriere Casà Salvatore;Consiglieri Traversa Mas-

similiano, Frenda Antonino, Lombardo Alfonso. Un plauso deve andare a Pasqualino D'Anna che è stato sul territorio di Raffadali il primo fiduciario dell'associazione, insieme ad Osvaldo Frenda autore della creazione del circolo. Il circolo ha sede in via Garibaldi n° 54, 92015 RAFFADALI -AG- Si rappresenta che l'associazione è aperta a tutti coloro che vogliono entrarne a far parte. Anche chi non ha interesse per diversi motivi a farne parte può comunque richiedere informazioni per il rinnovo, rilascio del tesserino e quanto altro necessario ed attinente allo svolgimento dell'attività venatoria. Il Presidente Provinciale fa un plauso a tutti i soci del circolo che hanno permesso la realizzazione della serata rivelatasi ancora un'occasione per approfondire il rapporto di amicizia che li lega. Paolo Sanzeri

POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI CIANCIANA AL 31 DICEMBRE 2008

DOPO LA SOSTA CRISI PER L’ASD Cianciana 2000 SOLO UNA VITTORIA NELLE ULTIME SETE GARE

POPOLAZIONE RESIDENTE AL 01/01/2008 : MASCHI 1735 FEMMINE 1935 TOTALE 3.670

L‟ASD Cianciana 2000 forse non ha ancora digerito il panettone, visto che dopo la sosta natalizia ha vinto solo 1 partita sulle 7 fin qui disputate, realizzando solo 6 gol a fronte dei 14 subiti, ottenendo il magro bottino di 6 punti sui 21 a disposizione. Ai biancoverdi stanno mancando i gol dei due bomber Alfano e Guida, che hanno messo a segno una sola marcatura mentre prima della sosta avevano messo a segno rispettivamente 11 e 6 reti; la difesa che aveva incassato 18 gol nelle precedenti 16 gare, cioè poco più di 1 rete a partita, ha iniziato a traballare subendo 14 gol in quest‟ultimo scorcio di torneo e innalzando la media a 2, mentre la media gol fatti si è praticamente dimezzata, passando da 23 gol in 16 gare (1,45 gol/gara) a 6 reti in 7 gare (0,8 gol/gara), stando ai numeri è crisi! La prima gara subito dopo la ripartenza del torneo ha visto i ciancianesi sconfitti per 2-0 a Buseto, nella giornata successiva 1 gol di Alberto Manazza regala la prima e finora (15/02/2009 n.d.r.) l‟unica vittoria del 2009, nell‟ 1-0 casalingo ai danni del MAST Favignana. Altra trasferta e altra scoppola per la squadra di mister Colucci, che prende 4 gol da Valderice, con Ceroni che mette a segno il gol della bandiera ciancianese. Seguono due spettacolari pareggi, il primo al Comunale contro la capolista Sancataldese per 33, con il secondo gol stagionale di Manazza, e gli ultimi dei bomber Alfano e Guida, altro pari pirotecnico a Canicatti 2-2 con reti ciancianesi messe a segno da Ceroni e Tirrito. Poi il buio, sconfitta in casa subita dal Racalmuto per 1-0 e sconfitta in trasferta nello scontro diretto contro lo Sciacca per 2-0. Cosa sia successo ad una squadra che ha terminato in crescendo il 2008 è un autentico mistero, ma le buone prestazioni dell’anno appena trascorso fanno ben sperare per il prosieguo del campionato. Alfonso Salomone (Nella tabella a sinistra la classifica)

NATI VIVI: MASCHI 18 FEMMINE 6 TOTALE 24 MORTI NEL COMUNE : MASCHI 16 FEMMINE 15 IN ALTRO COMUNE: MASCHI 4 FEMMINE 3 ALL‟ESTERO : MASCHI 1 FEMMINE 3 TOTALE MORTI (MASCHI 21 FEMMINE 21) 42 NUOVI ISCRITTI PROVENIENTI DA ALTRI COMUNI : MASCHI 16 FEMMINE 12 PROVENIENTI DALL‟ESTERO : MASCHI 15 FEMMINE 10 TOTALE ISCRITTI (MASCHI 31 FEMMINE 22) 53 CANCELLATI PER ALTRI COMUNI MASCHI 29 FEMMINE 27 PER L‟ESTERO MASCHI 6 FEMMINE 6 TOTALE ( MASCHI 35 FEMMINE 33) 68 MATRIMONI (CIVILI 8, RELIGIOSI 18)

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POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31/12/ 2008 MASCHI 1.728 FEMMINE 1.909 TOTALE 3.637

Classifica alla XXIII giornata 1)Sancataldese 51 punti; 2) SC Marsala 48 p.ti; 3) Atletico Alcamo 47 p.ti; 4) Raffadali 46 p.ti; 5) Valderice 43 p.ti; 6) Campobello di Licata 35 p.ti; 7) Canicattì e Castellammare 94 – 34 p,ti; 9) MAST Favignana 28 p.ti;10) Racalmuto 27 p.ti; 11) ASD Cianciana 2000 e Sciacca 26 p.ti; 13) Fulgatore 22 p.ti; 14) Buseto 21 p.ti; 15) Pro Favara 15 p.ti.

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Numero 1 – Febbraio 2009

DUE CIANCIANESI INSIGNITI A TORINO DELLA MEDAGLIA D’ONORE Torino-Il 27 gennaio 2009 in occasione della giornata della memoria, presso la Prefettura di Torino, a due ciancianesi, ex prigionieri di guerra, è stata conferita la medaglia d‟onore. I neo insigniti rispondono ai nomi di Gaetano Alessi ( foto a destra ) e Angelo Longo ( foto a sinistra ) classe 1918. Ai nostri compaesani vanno le congratulazioni della redazione della Voce di Cianciana.

Ad majora semper ! ANCHE CIANCIANA SCOPRE “FACEBOOK” di Vito Candiloro Le mode, si sa, vanno e vengono. Alcune però riescono a fare breccia più di altre nel cuore delle persone, giungendo a rappresentare l‟emblema dei cambiamenti sociali in atto all‟interno della società. Analizzando la realtà sociale odierna, si può registrare un‟inarrestabile deriva verso l‟individualismo e l‟isolazionismo, ma al contempo si scoprono i segni della necessità dell‟uomo di dare sfogo ad un bisogno antico e mai soppresso del tutto, quello cioè di relazionarsi con gli altri esseri umani. Ciò avviene oggi in forme e con strumenti nuovi, ma la sostanza rimane la stessa. Il simbolo di questa nuova società è rappresentato da Facebook, il più famoso dei social network recentemente comparsi su Internet. Prima di tutto, occorre capire cosa sia un social network: si tratta di una vera e propria “comunità virtuale”, oserei dire una “piazza online”, che ciascuno di noi può frequentare liberamente e gratuitamente. Su Facebook ogni utente può inserire il proprio nome ed i propri dati personali (veri o falsi poco importa). Inoltre, può inserire foto, video, articoli e messaggi di ogni tipo. L‟aspetto però che più di ogni altro ha decretato il successo mondiale di Facebook risiede nella possibilità di ritrovare mediante esso altre persone, da ogni parte del mondo, anch‟esse registrate nel sistema: commilitoni del periodo di leva, compagni di scuola, vecchi professori, alunni, conoscenti, che magari si erano persi di vista da anni. C‟è inoltre la possibilità di “farsi” nuovi amici, con cui magari si hanno in comune affinità culturali, religiose, politiche, oppure con i quali semplicemente si vuole iniziare una nuova amicizia. Cianciana è entrata anch‟essa di diritto in questo mondo così chiacchierato. Giorno dopo giorno, uno dopo l‟altro i giovani (e non solo) della nostra comunità hanno fatto capolino all‟interno del sistema, cominciando poi ad aggregarsi tra di loro. La piazza si è così spostata dal luogo fisico in cui si trova

al luogo virtuale di un sito internet. Così, in modo spontaneo ed inaspettato, è possibile imbattersi nella richiesta d‟amicizia di ciancianesi che conosci di vista ma che non hai sinora mai salutato. Si può facilmente capire come questo sia un buon sistema per fare gruppo e conoscere nuova gente. Ma v‟è di più: negli ultimi mesi su Facebook si sono moltiplicati i gruppi dedicati a Cianciana. In essi sono raccolti commenti, impressioni ed aneddoti sulla nostra bella cittadina. Non sono soltanto i residenti di Cianciana a scrivervi: molti sono gli stranieri che, dopo aver conosciuto il nostro paese, mettono mano alla tastiera per lasciare nel gruppo le impressioni che ne hanno avuto. Al fine di estendere l‟ambito di conoscenza del nostro paese nel vasto mondo di Facebook, non molto tempo fa ho creato un gruppo dedicato alla Cianciana “turistica”, denominato “Tourism in Sicily, destination Cianciana”. In esso si può trovare una breve descrizione di Cianciana in più lingue straniere (inglese, spagnolo, tedesco, russo e, ovviamente, italiano) e vi si possono inserire commenti, foto e video sul nostro amato paese. La presenza su Facebook di Cianciana ci dice in sostanza due cose: la prima è che attraverso Internet ciancianesi vicini e lontani mantengono vivo il legame che li tiene uniti alla loro terra d‟origine; la seconda è che, progressivamente, Cianciana si proietta nel mondo del futuro, alla continua ricerca di un suo spazio quale destinazione turistica nuova ed alternativa ad altre e più famose località della Sicilia. Vito Candiloro (nella foto)

A sinistra 98° compleanno per la signora Giuseppina Barbera (nata Arcuri) festeggiato ad Adelaide (Australia) il 20 novembre 2008. Nella foto la signora Giuseppina viene festeggiata dai figli Giuseppe, Bernardo, Anna ed Angelina. La nipote Angela Giambrone, con tutti i figli e i nipoti, rinnova alla zia le più vive felicitazioni

Un caro saluto a tutti i concittadini e specialmente ai cari compaesani disseminati nel mondo da parte di Santo Orlando, nuovo proprietario del bar, tabacchi e ricevitoria di corso Vittorio Emanuele.

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Numero 1 – Febbraio 2009

NASCITE

Davide Fratello di Benedetto e di Enza La Placa, nato a Santo Stefano Q. il 25 agosto 2008 Sposi Danilo Melina e Lorena Anna Re, Chiesa Madre di Ribera, 27 dicembre 2008

Giulia Limbourg di Jonathan e di Pasqualina Ritrovato (nipote del fu Onofrio Ritrovato e Pasqualina Bosciglio), nata a Bernissart (Belgio) il 30/062008.

Jennifer Mirasola di Roberto e di Jusy Messineo, nata a Genk (Belgio) il 3 febbraio 2009

55° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO PER I CONIUGI

BEDETTO MARTORANA E MARIA LEONE Cianciana 25-10-1953 25-10-2008

NOZZE D‟ORO PER I CONIUGI

SALVATORE COMPARETTO E

GIUSEPPINA DI MARIA Cianciana 20 dicembre 1958 S. Martin La Pléna (Francia) 20 dicembre 2008 Ai coniugi Giuseppina e Salvatore i migliori auguri da parte dei parenti di Cianciana e dell‟Inghilterra.

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Numero 1 – Febbraio 2009

NOZZE D‟ORO PER I CONIUGI

GIOVANNI CONTI E CATERINA CONTI Cianciana 10 gennaio 1959 -10 gennaio 2009

La Voce di Cianciana

80°compleanno per Pietro Gattuso, nato a Cianciana il 31/10/1928. Nella foto il festeggiato è con la moglie Maria Colletti.

NOZZE D‟ORO PER I CONIUGI

ANGELO MONTALBANO E ANTONIETTA VIOLA Cianciana 10 gennaio 1959 - 10 gennaio 2009

94° compleanno per la signora Pietrina Carubia, vedova Santo Di Rosa, festeggiato a Cianciana il I° febbraio 2009

Laurea in Psicologia per Tiziana Piazza in Costanza, conseguita il17/12/2008 p r e s s o l‟Università agli studi di Padova. Titolo della tesi “La Scuola e il bambino con Deficit di Attenzione e Iperattività” relatore Franco Zambelli.

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Numero 1 – Febbraio 2009

La Voce di Cianciana

8 MARZO, FESTA DELLA DONNA LA SICILIA E LE DONNE MODERNE di Antonella Longo Era usanza nei paesi della Sicilia degli anni passati che le donne, soprattutto nei paesi dell‟entroterra, stavano per molto tempo a casa, dedicandosi all‟educazione e alla crescita dei figli, ai lavori domestici, al ricamo etc. In pratica partecipavano poco alla vita pubblica e, fino a dopo gli anni del dopoguerra, non avevano neanche diritto al voto, peraltro ottenuto nel 1946. La donna non usciva spesso da sola. Si era costrette ad evitare di passare dalla piazza del paese. Gli uomini si riuniva lì per parlare di lavoro, di politica e del più e meno. Ebbene la vita della donne in quegli anni doveva essere molto diversa, non fosse altro per l‟abitudine di mettere nell‟uscire di casa un fazzoletto o velo sulla testa, simbolo di riservatezza e nelle donne a lutto era sempre nero. Una delle donne che ha dato un grande contributo alla società siciliana di fine Ottocento, primi del Novecento, è stata Franca Florio, gentildonna palermitana, discendente da una delle più antiche famiglie aristocratiche siciliane. L‟immenso patrimonio dei Florio, derivante dalle loro attività che spaziavano in tutti i settori produttivi dell‟economia italiana (dalla navigazione alle miniere di zolfo, dal vino Marsala alla pesca e alla conservazione del tonno, dalle industrie tessili alle metalmeccaniche e chimiche etc.) aveva introdotto a pieno titolo questa famiglia di industriali di modestissime origini, proveniente dalla Calabria, nel mondo dell‟aristocrazia palermitana e mondiale più esclusiva. Franca sposò il giovane Florio nel 1893 all‟età di 19 anni e dal quel momento divenne il punto di riferimento per ogni iniziativa mondana, sportiva e culturale non solo della città di

Palermo, ma della Sicilia e dell‟Italia di quei tempi. La consapevolezza dell‟immutabilità della condizione femminile, cui la famiglia patriarcale siciliana negava ogni riconoscimento fuori dall‟autorità del marito, si traduceva nella negazione di ogni autonomia alla donna. Verso la metà del 1900 con il boom economico l‟Italia cambiò volto ed anche la Sicilia cominciò a mutare i costumi. Le donne giovani con l‟arrivo della minigonna disegnata per la prima volta in Inghilterra da una stilista inglese, cambiarono il modo di vestire e soprattutto quello di pensare, iniziando ad uscire da sole, a viaggiare, a partecipare alle riunioni, a decidere in modo autonomo delle proprie scelte, a scendere in piazza, a fare politica. La Sicilia si evolve anche per merito di donne che lavorano e danno un contributo al cambiamento della società siciliana con la loro cultura, intraprendenza ed entusiasmo. Tutto ciò si deve al coraggio di tutte le donne siciliane che sono uscite dal ghetto ed hanno finalmente riscattato la loro vita che per secoli le ha viste isolate. Antonella Longo “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Riconoscere questo principio costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo” Dichiarazione universale dei diritti umani, Parigi 10 dicembre 1948, Art.1 e preambolo.

IL SALOTTO DELLA POESIA C’era nna vota di Rosetta Ferraro Nna vota si cuntavanu li cunti a li picciliddi asittati stritti stritti „ntornu a li tancineddi. L‟oricchi tisi la vucca e l‟occhi spalancati ascutavanu l‟avvinturi di Giufà ca si tirà la porta aiutavanu a cuntari li sordi c‟avìa Piticaneddu e comu iddu sugnavamu n‟avviniri e un munnu cchiù beddu.

S A L U T I

Da Boxsburg - Sudafrica Saluto tutti i parenti, gli amici e tutti i lettori della Voce di Cianciana ovunque essi si trovino. Alla redazione del giornale auguro buon proseguimento. Giuseppe Basilico Da Torino - Saluto con calore tutti i ciancianesi disseminati nel mondo. Tano Alessi Da Cianciana - I genitori Giuseppa Greco e Ignazio Abella salutano le figlie Caterina e Valeria, i generi e tutti i nipoti

Comu s‟addivirtivanu cu nenti! Li tempi oji sunnu canciati li generazioni cchiù evoluti lu munnu stessu cchiù emancipatu perciò li cunti fannu parti di lu passatu… Li figli moderni nun sunnu mai cuntenti! E diri ca nna vota NATRI natri n‟addivirtivamu e sugnavamu cu nenti! Nna vota… Da Marktoberdof Germania Calogero Chiazza, con il figlio Elia e i nipotini Stefano, Giulia e Laura Marie, mandano tanti saluti e tanti bacioni agli zii di Cianciana, con la speranza di rivedersi al più presto.

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Numero 1 – Febbraio 2009

La Voce di Cianciana

DIARIO DI GUERRA DEL CAPITANO GIUSEPPE LONGO (terza parte) Il fuoco durò nutrito per circa un‟ora. I morti, dall‟una e dall‟altra parte, si contavano a centinaia, molti feriti gridavano e chiedevano aiuto, ma nessuno poteva assisterli. Nevicava,nevicava,,,Passammo la notte in quella valle, il freddo era intenso, penso che c‟erano trenta gradi sotto zero. Gruppi di soldati accesero il fuoco per riscaldarsi, mentre alcuni ufficiali ordinavano di spegnerlo, temendo che il nemico avrebbe potuto individuarci. Attorno a noi ronzavano i carri armati tedeschi, i quali ogni tanto sparando quasi a zero, colpivano i carri armati russi che errando passavano sui cadaveri dei nostri soldati. All‟alba non c‟era più ombra di nemici, così potemmo lasciare la zona, abbandonando nelle isbe centinaia di soldati feriti e morti, mentre sul terreno brancolavano cavalli e muli in cerca di un filo d‟erba, Fioccava leggermente le neve e i resti della divisione “Torino” della “Pasubio” della “Sforzesca” e della “Celere” riprendevano faticosamente la lunga marcia, snodandosi attraverso la pista battuta dai carri armati tedeschi, che aprivano la strada. Marciammo due giorni ancora e finalmente, credendo di essere fuori la gran sacca, la lunga fila si snodò e si perdette tra la tempesta di neve. Era il 23 Dicembre, nevicava, udimmo rumori assordanti di carri armati, Le pessime condizioni di atmosferiche non ci fecero individuare la nazionalità. Alcuni soldati dissero che si trattava di carri armati tedeschi, mentre altri asserivano che erano russi. Fu un smarrimento generale, lo sgomento invase tutti. Ricordo di aver visto alcune autieri seduti ai loro posti di guida, congelati. Molti soldati semi-congelati si trascinavano a stento, altri se ne stavano sui cigli della strada, sperando che qualcuno li aiutasse o li caricasse sulle poche slitte che c‟erano rimaste. I cavalli tirati per la cavezza non riuscivano più a fare un passo avanti, ai margini delle piste vi erano automezzi abbandonati per mancanza di lubrificante, ovunque armi, munizioni, materiale vario abbandonato. Finalmente pervenne l‟ordine che ogni ufficiale doveva raggiungere il proprio comandante di reggimento, Ricordo benissimo che un ufficiale dell‟81 Fanteria si era fasciato al ventre la bandiera, nella speranza di salvarla. Ognuno di noi, dato il momento tragicissimo, si avvicinò all‟ufficiale alfiere e baciò con le lacrime la bandiera. Dal mio Comandante di Battaglione, maggiore Russo, ebbi l‟ordine di assumere il comando della compagnia Cannone 47/32 perché il tenente Cozzani era stato gravemente ferito. Radunai i resti dell‟81^ fanteria e con i pezzi aprii il fuoco nella direzione del rumore dei carri. Il grosso dei reparti scivolò sul fondo valle. Gli 80 uomini che ero riuscito a radunare avrebbero dovuto fermare i carri armati russi. Fu un momento tragico. Ad un certo momento correndo da un pezzo all‟altro mi resi conto che molti erano feriti e qualsiasi resistenza sarebbe stata quasi inutile. Vidi il ten. Cozzani dissanguarsi. Il fuoco proveniente dai carri armati russi colpiva ogni metro quadrato di terreno. Vista l‟impossibilità di continuare a resistere diedi l‟ordine di togliere gli otturatori ai pezzi e di abbandonare subito la zona. Ritrovai sotto un camion carico di feriti che sventolavano i loro fazzoletti per arrendersi al nemico. Sotto il camion fortunatamente trovai un fucile mitragliatore e una cassetta di munizioni aperta. Non esitai di aprire il fuoco contro gli uomini che erano saltati dal carro armato sovietico russo. Improvvisamente cessai il fuoco perché mi sentii alle spalle una baionetta. Giunse un altro soldato russo armato fino ai denti il quale mi ordinò di tenere le mani in alto. Diedi una sguardo a quanto succedeva e mi accorsi che il mio attendente Massaro, siciliano di Santo Stefano Quisquina, mi stava vicino con le mani in alto in segno di resa. Uno dei due russi ordinò ai soldati che stavano sul camion di scendere, tenendo sempre le mani in alto. Mi trovai in mezzo a loro e sempre vicino a me il siciliano che in dialetto mi consigliò di scivolare a fondo valle. Non esitai, sapevo che gli ufficiali venivano passati dai russi per le armi, e scivolai nel fondo valle. Nell‟attraversare un rigagnolo semi-congelato, mi giunsero una decina di colpi di mortaio da 102. Io e il siciliano correvamo per intraprendere una leggera salita quando altri colpi ci giunsero, costringendoci a buttarci a terra. A carponi abbiamo fatto alcune centinaia di metri e finalmente oltrepassammo la collina e giungemmo a una isba, dove una ragazza vedendoci con la lingua di fuori come dei cani ci buttò dell‟acqua gelida con un secchio. Ci riposammo per circa mezz‟ora scambiando qualche parola con la ragazza e a passo lento ci avviammo per la pista sulla neve ghiacciata fra i reparti fuggiti prima . Finalmente verso l‟imbrunire raggiunsi la coda del mio reggimento, dietro la quale ho incontrato il Colonnello Biagio Santini. Chiesi qualcosa da mangiare e mi offrì un quarto di galletta. Mi raccomandò di non far vedere a nessuno il pezzo di galletta. Povero Col. Santini era anche lui a piedi e a digiuno. Portava una lunga barba e stentai di riconoscerlo chiesi notizie del reggimento. Parlava a stento e ogni tanto mi diceva che stava male e che certamente non sarebbe riuscito ad uscire da quella maledetta sacca. Mi parlò di sua moglie, insegnante di matematica a Verona, di suo figlio studente universitario nella stessa città. Passai tutta la notte con lui quando nelle prime ore del mattino passò un‟altra carretta sulla quale presi posto e raggiunsi la testa del reggimento, che faticosamente cercava di raggiungere i reparti tedeschi. Da allora non l‟ho più visto, a Cercavo seppi che prese l‟aereo per l‟Italia. A Cercavo presi alloggio, insieme ad un gruppo di colleghi e di soldati, fra i quali un bolognese, in una casupola al piano terra nelle vicinanze della stazione ferroviaria Il fante bolognese, malgrado mancassero i viveri, riusciva a preparare qualcosa da mettere sotto i denti. Mancavano i cucchiai e le forchette e mangiavamo con le mani. Eravamo preoccupatissimi e ci invecchiavamo ogni giorno. Le domande si incrociavano: Quando usciremo da questa sacca? Usciremo vivi? Quando arriveranno i rinforzi a liberarci? Ci porteranno tutti fuori? O rimarremo qui in attesa che i russi ci passano per le armi? Le domande erano molte e molte le risposte. Alcuni asserivano che era partita una divisione corazzata tedesca inviata da Hitler in aiuto degli assediati di Cercavo; altri assicuravano che i reparti corazzati tedeschi stavano combattendo alacremente per aprirci il varco per liberarci, altri ancora dicevano che la cerchia era tanto grande che era impenetrabile per cui saremmo finiti col morire a Cercavo. I nostri comandi non potevano funzionare. Ricordo che un giorno fui chiamato dal mio comandante di battaglione, maggiore Russo Alfredo, ex insegnante della scuola Allievi Ufficiali di Palermo, il quale mi incaricò di riordinare i resti dell‟81^ fanteria e presentarmi con tutti gli uomini validi al comando tappa dove era il generale Lerici, comandante della divisione “Torino” per rinforzare alcuni reparti tedeschi che agivano alla periferia della città. Alle nove di sera mi presentai con il reparto che riuscii a costituire. Eravamo complessivamente cinquecento uomini tra la divisione “ Torino” “ Pasubio” “Ravenna”. I reparti erano comandati da subalterni, giovani ancora pieni di amor di patria e pronti al sacrificio estremo. Il generale Lerici disse testualmente “ ragazzi, qui non ci resta che tenere ancora in alto il prestigio dell‟esercito Italiano. Combattete accanto ai camerati tedeschi, con i quali certamente riusciremo a rompere le tenaglie che il nemico tiene ben salde. A voi, resti delle divisioni, affido l‟arduo compito”. Così fummo avviati alle linee tedesche, che erano alla periferia della città. Io ebbi un sottotenente di Napoli e ottanta uomini per rinforzare un reggimento germanico che combatteva nei pressi di una fabbrica di cemento, oltre la stazione ferroviaria a circa otto chilometri dalla città. Giungemmo verso le dieci. Il Comando di Reggimento tedesco era in una isba, all‟ingresso fui salutato da un sotto-ufficiale tedesco che per qualche istante mi fece dimenticare di essere in linea. (Continua nel prossimo numero)

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Numero 1 – Febbraio 2009

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CONFERENZA DI EUGENIO GIANNONE SUL TEMA L’EMIGRAZIONE CIANCIANESE NEL XX SECOLO . I NUMERI Venerdì 16.11.2008, presso la Biblioteca comunale di Cianciana, ha avuto luogo una conferenza a cura del prof. Eugenio Giannone sul tema: L’emigrazione ciancianese nel XX secolo: i numeri. Essa è la prima di una lunga serie di comunicazioni volte a far luce sul ’900 ciancianese, programmate dal Comitato culturale della Biblioteca, come ha spiegato il prof. Gaspare Albanese, ad apertura dei lavori. A fine ciclo gli atti saranno raccolti in un volume che sarà pubblicato a cura dell‟Amministrazione comunale, che tanto crede nel progetto. Ecco la sintesi della conferenza ed i numeri della tragedia, come il Giannone ha definito l’esodo di migliaia di Ciancianesi, ricavati dall’Ufficio Anagrafe del Comune e che mettono in evidenza come nel 900 abbiano lasciato il paese natio più di 10.000 concittadini, nel tentativo di rifarsi fuori una vita dignitosa.. Emigrazione ciancianese nel XX secolo A guardare i numeri della popolazione residente nel 1901 (7.306) e nell‟ultimo anno del secolo appena trascorso (4.214), qualcuno potrebbe affermare che la nostra Comunità ha perso “solo” 3.100 abitanti circa. Non è così; diversamente non ci spiegheremmo il consistente numero di Ciancianesi di Hoddesdon, di Rosario, di Rive de Gier, Cernobbio etc . Per ricavare cifre più o meno esatte, ho sfogliato i registri delle nascite e delle morti nei 100 anni del „900 per sapere di quante unità aumentava (o diminuiva) la popolazione annuale e scoprire quanti erano i residenti. Ma procediamo con ordine. Il 1° riferimento scritto sull‟emigrazione ciancianese si trova nel dramma di Alessio Di Giovanni Gabrieli, lu carusu, che, pubblicato nel 1908, narra avvenimenti succedutisi attorno al 1893, l‟anno in cui nel nostro paese fu fondato il Fascio dei Lavoratori. Il rimando all’esodo è esplicito nel II e II atto dell‟opera digiovannea dove si accenna a Ciancianesi in America. Ma ciò che risulta singolare, meditando sulla notazione, è il fatto che già attorno agli anni ‟80 del XIX secolo ci fossero ciancianesi emigrati, perché, proprio in quegli anni, in paese, si poteva parlare di “piena occupazione” al punto che, nella seconda metà del secolo la popolazione, grazie all‟apertura delle miniere, era passata dai 3.815 abitanti del 1852 ai 7.306 del 1901. Il fenomeno non è inspiegabile se si considera la crisi dell‟agricoltura di quegli anni, il bracciantato diffuso e perciò ricattabile, le speranze legate ai Fasci (1893-94) e agli scioperi (1904) frustrate, la crisi (che da lì a poco diventerà irreversibile) del settore estrattivo che imponeva sacrifici indicibili. Fu proprio la consapevolezza del malessere, dell‟eccessivo sfruttamento e la convinzione che altrove si potessero riscontrare condizioni di lavoro che consentissero un più decoroso tenore di vita e una maggiore dignità ad indurre molti ciancianesi, cittadini valplatanesi di recente acquisizione e con spirito di frontiera innato, a lasciare la propria terra e a masticare pane amaro, mentre in paese arrivava una nuova “orda”, ignara delle reali condizioni di vita e lavoro in miniera e attratta dal miraggio d‟un lavoro sicuro e durevole in zolfara. Fu così che i Ciancianesi, nuovi e vecchi, si sparpagliarono per i quattro punti cardinali della terra, dirigendosi negli USA, in Argentina, in Brasile e, in seguito, anche in Venezuela (‘Mericazuela), nei paesi dell’attuale UE, in Australia, Canada, Sud-Africa, nella Padania, costituendo numerose piccole colonie, attraverso una specie di catena di Sant‟Antonio (che non per nulla è il Patrono della Città) per cui il nuovo emigrante si recava là dove sapeva di poter contare, per i primi bisogni in terra straniera, su un parente, un amico, un conoscente, un compaesano già in loco. Rosario, Rive de Gier, Hoddesdon, Cernobbio, Parma e Vicenza sono città dove sono cresciute le Cianciana non siciliane e non stupisca che il 13 giugno i Ciancianesi di Hoddesdon celebrino l‟antico Patrono; ma Ciancianesi si trovano anche in Panama, Guadalupa, Aruba e in altri impensabili posti. Emigravano generalmente i soli uomini, per lo più giovani e single, contadini soprattutto, zolfatari, qualche artigiano, qualche nulla-facente o tenente, con la speranza di far fortuna, mettere da parte un gruzzoletto col quale, una volta rientrati, comprare un pezzo di terra e lavorare in proprio o aprire una bottega artigiana e metter su famiglia. Emigrava, anzi scappava anche qualche ”prisijutu”, perché ricercato dalla legge. Molti ben presto dovettero accorgersi d‟aver lasciato la “Merica” in Italia, rimpiansero il passo fatto e restarono nella patria d‟adozione. Altri, pochi in verità, fecero ritorno, ma i più si fecero raggiungere dalle famiglie che erano rimaste nel paesello. Analizzando i dati numerici a nostra disposizione sulla popolazione nei primi vent‟anni del „900, alcuni dati balzano subito agli occhi. Dal 1901 al 1921 la popolazione residente diminuisce di 396 unità. E‟ vero che durante questi vent‟anni c‟era stata la prima grande carneficina mondiale, come è vero che la spagnola aveva mietuto centinaia di vittime, ma l‟incremento naturale della popolazione, con famiglie numerosissime, era stato notevole. Al 1921 la popolazione avrebbe dovuto toccare quota 9.425, che è la cifra che emerge contro i 6.910 censiti. Infatti dal 1902 all‟‟11 l‟incremento naturale è di 1.451 unità e nei dieci anni successivi di 668. Se sommiamo 1.451+668 ai 7.306 abitanti del 1901 dovremmo avere, appunto, un ammontare di 9.425. Mancano, quindi, rispetto al dato ufficiale, 2.515 persone. Dal 1922 al „31 il tasso attivo è di 1.109 e nei cinque anni successivi di 610. Riprendendo il discorso precedente e assumendo a base il dato ufficiale del 1921 (6.910 abitanti), dovremmo avere: 6910+1109 = 8.019 abitanti contro gli ufficiali 7.376. Mancano all’appello 1.059 ciancianesi. Tra il 1937 e il ’50 il tasso attivo è di 1.397 unità. La popolazione ufficialmente residente nel 1951 è di 7.708 abitanti, i quali si riducono a 4.214 nel 2000.

Potremmo dire che la popolazione in questa seconda metà del secolo si riduce di 3.494 abitanti. In realtà, le cose stanno diversamente perché, se riprendiamo il discorso sul tasso, vien subito fuori che esso, tra il 1951 e il ’71,è di 1.452 unità, che sommate ai 7.708 residenti del ‟51 fanno 9.150 mentre nel 1971 i residenti sono appena 5.102; quindi 4.058 abitanti in meno. Dal ’72 al 2000 mancano ulteriori 888 Ciancianesi, che aggiunti ai precedenti 4.058 fanno 4.946, i quali assieme ai 5.235 della prima metà del ‟900 portano il totale a 10.181. Vale a dire che in un secolo questo paese ha perso più di diecimila concittadini e i loro discendenti! Si spiegano così i circa 2.700 Ciancianesi di Hoddesdon e dintorni, i circa 3.000 della zona del Gier in Francia, i comaschi, gli argentini, gli americani, i belgi etc. (Ricordo che periodicamente l’Anagrafe comunale interviene d’ufficio, trasferendo residenze: si spiegano così i 1434 individui che lasciano Cianciana tra il 1990 e il 2000). Dov’erano finiti i Ciancianesi nella prima metà del ‘900? E’ ovvio: all‟estero; qualcuno negli Stati Uniti (più tardi designati come “la ‟Merica bbona”), i più in Argentina (dove alcuni vennero facilitati nell‟inserimento dalla conoscenza della musica e dal saper suonare uno strumento). Negli anni a seguire nemmeno il Fascismo, con la sua politica restrittiva, riuscì a bloccare il flusso e molti concittadini continuarono a dirigersi, più che nelle colonie a godere del “posto al sole”, verso le potenze “plutocratiche”. Negli anni Venti la rotta verso l‟America, soprattutto meridionale, era sempre intasata e, tra gli altri, emigrarono Salvatore, Fortunato e Antonino Giannone, geometri, che raggiunsero il fratello Giuseppe, laureato in ingegneria al Politecnico di Torino, partito qualche anno prima. L‟accenno a don Josè Giannone non è casuale ed egli può essere ritenuto l‟emblema del ciancianese che all‟estero è riuscito a sfondare. Assieme ad altri, l‟ing. Giannone fondò la Facoltà di Scienze Economiche, Commerciali e Politiche dell‟Università di Rosario, come ricorda una lapide dell‟Ateneo rosarino (1950), che gli ha pure intitolato un‟aula; al nipote Gaspare, figlio di Antonino, è dedicata una piazza in una cittadina pratense.. Dall‟Argentina si diresse verso la California una famiglia Ferraro e - molti lo ricorderanno - John Ferraro rivestì la prestigiosa carica di Presidente del Consiglio municipale di Los Angeles, cioè di una città di oltre dodici milioni di abitanti. Ci sfugge il nome d‟un sindaco “ciancianese” di Santa Monica, sempre in California. Bernardino Barbera è medico di successo in Australia; chirurgo di chiara fama, a Rosario, è Onofrio Pensato. Angela Preganò Knight è apprezzato soprano statunitense. Leopoldo Cordova “trovò un Perù” proprio nella nazione sudamericana, un Carubia è Preside di uno dei Lycées più prestigiosi di Parigi, il dott. Alfonso Reina, australiano nostro, ha al suo attivo una grande carriera diplomatica, mentre molti Ciancianesi di Hoddesdon e dintorni sono milionari. Recentemente Miguel Angel Milano e Fernando Ciraolo, pur essi rosarini, sono stati insigniti, dal Presidente Ciampi, rispettivamente dei titoli di Cavaliere e Commendatore della Repubblica. Alcuni sono diventati “qualcuno” nel mondo del lavoro, della finanza e per virtù manageriali, altri famosi per opere d‟ingegno (scrittura, scultura, altre arti). A conclusione della II guerra mondiale (ricordiamo che il conflitto in Sicilia termina, in pratica, nel 1943), riprende il flusso migratorio verso l‟Argentina, che sembra fare il paio con quello che aveva preceduto la Grande Guerra. Ad emigrare verso il Rio de la Plata questa volta non sono i soliti sventurati ma molti artigiani e qualche contadino non povero, attratti dalla ricchezza del paese sudamericano, la cui moneta era più prezzata del dollaro. Non dà frutti l‟occupazione delle terre. In quegli stessi anni gli occupati in zolfara sono mediamente 300, divenuti 421 nel 1953, anno del famoso sciopero. Nel 1947, a causa di una vertenza tra i gestori delle zolfare e i minatori, s‟erano registrati ventuno giorni di sciopero, che non avevano sortito i benefici salariali sperati dai lavoratori, che cominciarono a dirigersi, anche clandestinamente, in Francia, nella zona del Gier e della Mosella, dove trovarono occupazione in miniera, in fabbriche di vetro o nella metallurgia. Tra il 1953 e il 1954, in un solo anno, gli occupati in miniera diminuiscono di 70 unità. Negli anni ’60 il flusso migratorio interno ebbe come meta la Lombardia, con a capo la provincia di Como e i Ciancianesi si stanziarono, oltre che in quel capoluogo subalpino, a Cernobbio e Maslianico soprattutto; molti lavoravano in Svizzera come frontalieri. Nello stesso periodo molti ex-zolfatari scelgono i bacini minerari di Francia, Germania e Belgio, nonostante i tristi ricordi legati alla tragedia di Marcinelle, mentre molti contadini poveri o braccianti si dirigono in Inghilterra, dove non era facile entrare. Non indifferente l‟emigrazione (anni 1968 e ‟69) verso l‟America anglosassone e l‟Australia; dieci scelsero il Sud-Africa, dove oggi vivono una ventina di Ciancianesi.

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La Voce di Cianciana

Numero 1 – Febbraio 2009 Nel periodo preso in esame 768 concittadini si diressero ufficialmente all‟estero (il paese che ne accolse di più fu la Gran Bretagna con 277 unità, seguita da Francia -144- e Belgio-126), mentre scelsero l‟Italia continentale 1.756 persone, gran parte delle quali mantenne la residenza originaria. A guardare il decremento della popolazione risulta anche chiaro che esso è inversamente proporzionale al numero degli addetti alla produzione zolfifera. Le rimesse degli emigrati si riverberano sull’economia cittadina: vengono sistemate le abitazioni, gli elettrodomestici entrano nelle case e le “vedove bianche”, d‟accordo con i mariti, fanno studiare i figli, che, negli anni seguenti, da laureati o diplomati, abbandoneranno pur essi il paese. Il dato di fine anni „60 è catastrofico. Nel 1971 sono cancellate, in occasione del censimento, 1570 persone e la popolazione ufficiale scende dai 6.672 dell‟anno precedente a 5.102 abitanti. Tali concittadini vengono trascritti all‟AIRE, Anagrafe degli Italiani Residenti all‟Estero, mantenendo tutti i diritti nell‟ex-paese di residenza. Gli unici periodi in cui si registra una stasi sono relativi agli anni 1973- 75 e ‟87-88. Dal 1990 al 2000 lasciano il

paese 1434 individui; 917 preferiscono rimanere in Italia, scegliendo come mete prevalentemente Parma e Vicenza. Molti sono edili, tanti i diplomati e i laureati. La punta massima in questo periodo si registra nel ‟94 con 327 partenze; ma è un dato ormai eccezionale, destinato a non ripetersi perché i vecchi non emigrano, non generano; s‟intristiscono nell‟attesa dell‟estate, quando rivedranno per poche settimane figli e nipoti. A questo punto e con questi numeri parlare ancora d‟emigrazione, flusso, fuga, esodo, emorragia, mi sembra improprio. Utilizzerei, piuttosto, il termine “tragedia” o “dramma”, individuale e collettivo. E tale effettivamente è se si pensa alle generazioni perdute, alle energie più vitali andate via, alla disgregazione delle famiglie, allo sradicamento di chi parte, alle vedove bianche, ai figli orfani di genitori viventi, alle dignità calpestate, alle morti in solitudine, alle tombe “illacrimate”. Il fatto certo è che questo Paese lentamente ma inesorabilmente si svuota, muore. I dati si commentano e commiserano da soli. PS. Non ho voluto soffermarmi sulle modalità di partenza e su come avveniva il viaggio perché in materia esiste una vasta bibliografia. E.G.

CIANCIANESI NATI e MORTI dal 1901 al 2000, registrati presso l‟Ufficio Anagrafe del Comune di Cianciana (AG) ANNO 1901 1902 1903 1904 1905 1906 1907 1908 1909 1910 1011 1912 1913 1914 1915 1916 1917 1918 1919 1920 1921 1922 1923 1924 1925 1926 1927 1928 1929 1930 1931 1932 1933 1934 1935 1936 1937 1938 1939 1940 1941 1942 1943 1944

Popolazione 7.306

7.638

6.910

6.960

7.376

NATI in loco 402 391 389 388 398 331 358 304 297 295 337 387 343 313 299 242 193 191 204 312 288 258 273 300 263 299 259 273 227 264 252 235 256 270 267 244 232 247 245 268 212 179 240 205

Nati da emigr. 6 0 0 0 0 13 5 4 6 5 7 8 0 0 5 5 8 6 5 12 4 9 7 8 6 0 2 3 4 8 3 1 13 3 0 2 1 2 1 12 5 0 1 1

Totale Nati 408 391 389 388 398 344 363 308 303 300 344 395 343 313 304 247 201 197 209 324 292 267 280 308 270 299 261 276 231 274 255 236 269 273 267 246 233 249 246 280 217 179 241 206

Morti in loco 161 228 255 242 186 179 185 208 177 170 204 187 188 206 186 157 207 386 145 274 150 178 140 129 136 131 140 170 131 157 147 108 125 177 128 124 122 118 123 108 135 166 133 138

Morti emigrati 5 4 7 5 6 6 4 3 4 0 4 2 2 5 3 10 3 3 11 6 16 18 7 7 10 2 5 2 5 7 1 0 6 5 6 3 14 7 1 13 17 14 16 6

Totale Morti 166 232 262 247 194 185 189 211 181 170 208 189 190 211 189 167 210 389 156 280 166 196 147 136 146 133 145 172 136 164 148 108 131 182 134 127 136 125 124 121 152 180 149 144

Saldo 241 163 134 146 212 152 173 96 120 125 133 200 155 107 113 85 -14 -195 59 38 138 80 133 71 127 168 119 103 96 107 105 127 131 93 139 120 110 129 122 160 77 13 107 67

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La Voce di Cianciana

Numero 1 – Febbraio 2009 ANNO 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953 1954 1955 1956 1957 1958 1959 1960 1961 1962 1963 1964 1965 1966 1967 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000

Popolazione

7708

8.148? 8.131? 8.119? 8.091? 8.118? 8.106? 7.838 7.895 7.860 7.807 7.395 6.292 6.672 5.102 5.149 5.132 5.138 5.178 5.261 5.268 5.302 5.271 5.148 5.145 5.230 5.216 5.194 5.195 5.101 5.137 5.147 5.055 5.067 5.091 5.097 5.042 4.751 4.687 4.580 4.502 4.422 4.334 4.214

NATI in loco

Nati da emigr.

Totale Nati

Morti in loco

Morti emigrati

Totale Morti

Saldo

182 170 231 191 183 177 164 163 175 207 198 180 154 146 135 107 127 113 102 119 98 83 91 83 76 69 80 54 44 60 68 61 42 49 48 51 53 42 43 35 57 51 42 52 43 59 42 54 32 37 37 34 30 35 32 28

3 3 3 0 5 4 8 16 9 3 1 5 1 7 15 28 33 58 48 81 54 39 82 58 68 76 71 66 21 56 86 81 35 66 56 49 98 128 119 101 99 120 109 73 109 103 85 65 42 53 70 51 61 63 68 63

185 173 234 191 188 181 172 179 184 210 197 185 155 153 150 135 160 171 150 200 152 112 173 141 142 145 151 120 65 116 154 142 77 115 104 100 151 170 162 136 156 171 151 125 152 162 127 119 74 90 107 85 91 98 100 91

128 109 105 66 54 60 77 61 41 64 77 70 64 65 56 64 51 56 55 50 40 59 42 44 57 59 66 49 63 51 69 47 56 61 63 69 58 57 71 66 63 55 58 62 57 60 45 65 64 63 71 40 59 59 50 44

5 5 1 2 13 10 1 13 11 2 0 4 4 11 8 8 5 9 4 6 10 5 11 5 16 16 14 10 1 20 15 14 10 21 19 19 11 12 37 22 16 23 22 17 33 23 26 36 21 20 24 31 24 42 51 45

133 114 106 68 67 70 78 74 52 66 77 74 68 76 64 72 56 65 59 56 50 64 53 49 73 75 80 59 64 71 84 61 66 82 82 88 69 69 108 88 79 78 80 79 90 83 71 101 85 83 95 71 83 101 101 89

54 61 126 125 129 117 87 102 134 143 121 110 90 81 79 43 76 57 47 69 58 24 49 39 19 10 14 5 -19 9 -1 14 -14 12 -15 -18 -5 -15 -28 -31 -6 -4 -16 -10 -14 -1 -3 -11 -32 -26 -34 -6 -29 -24 -18 -16

Avvertenze – Note e Considerazioni E‟ possibile, nei dati, qualche errore di calcolo, ma la percentuale dovrebbe essere irrisoria. Il saldo, incremento naturale, attivo o passivo della popolazione, è riferito ai nati e ai morti in paese. Abbiamo considerato come morti in loco parecchi anziani deceduti nei paesi dove risiedevano i figli, presso i quali hanno trascorso gli ultimi tempi di vita. Lo stesso discorso vale per i morti in ospedali zonali e fuori per motivi di cura. Alcuni dei decessi dei primi anni del „900 sono avvenuti in Tunisia, dove, evidentemente, negli anni precedenti, erano emigrati parecchi ciancianesi.

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La Voce di Cianciana

Numero 1 – Febbraio 2009 Gli anni 1915-18 sono quelli della Grande Guerra; 1940-45 quelli della II guerra mondiale. Nel mezzo, la guerra d‟Africa. Per i caduti in guerra cfr. la ricercaca, ancora inedita, del compianto Gaetano Pulizzi. Comunque, nel 1917 sono registrati presso l’Anagrafe comunale 35 caduti, 9 nell’anno successivo. Non sempre le comunicazioni del Ministero della Guerra sono state tempestive, per cui altri caduti sono stati registrati negli anni successivi. Gli anni 1917-20 sono quelli della pandemia della spagnola, che imperversò in tutto il mondo. Pare che i morti per spagnola siano stati in tutto 377. L‟anno orribile è il 1918 con 389 decessi, seguito dal 1920 con 283. I nati e i morti all‟estero o in altre parti d‟Italia sono stati registrati allorché l‟Anagrafe ha ricevuto comunicazione da Consolati o Ambasciate o dalle altre municipalità. Ciò comporta che la trascrizione, come quella per i caduti in guerra, possa essere avvenuta anche a mesi o anni di distanza. Erano registrati assieme ai nati all‟estero i trovatelli e i riconosciuti. Il 1901 è l’anno in cui nascono più bambini a Cianciana. Nel 1978, per la prima volta, nessun bambino è partorito in territorio comunale, preferendo le donne andare in ospedale nei paesi vicini. L‟anno meno fecondo è il 1973 allorché vedono la luce solo 65 ciancianesi nel mondo. L’anno in cui, invece, nascono meno locali è l’ultimo del secolo XX, con 28 unità. Nel 1969, per la prima volta, nascono più ciancianesi emigrati che in paese; il fenomeno diventerà costante dalla metà degli anni ‟70. E‟ di segno opposto il discorso sui decessi. Fino al 1972 il tasso della popolazione è sempre attivo per cui essa dovrebbe aumentare; in realtà diminuisce più del suo incremento naturale. Dal 1973, con la sola eccezione dell‟anno successivo, il saldo sarà sempre negativo, con la punta massima registrata nel 1995 (-34). Non è facile indicare il numero annuale preciso degli emigrati, perché chi parte difficilmente lo comunica all‟Anagrafe del comune di residenza; soprattutto se la meta è l‟Italia continentale o un paese dell‟UE. Circa i dati relativi alla popolazione residente negli anni 1951 e dal 1958 al 1963 ho qualche perplessità, perché personalmente mi risulta che mai la popolazione del Paese ha superato ufficialmente gli 8.000 abitanti. Eppure, da qualche parte, in una vecchia scheda del Comune, si legge: 1951: abitanti 8.083 (4.080 maschi + 4.003 femmine); 1958: 8.148 ab. (4.118 M + 4.030 F); 1959: ab. 8.131 (4.108 M + 4.023 F); 1960: 8.119 ab. (4.097 M + 4.022 F); 1961: 8.091 (4.083 M + 4.008 F); 1962: 8.118 ab. (4.095 M + 4.023 F);

1963: 8.106 ab. (4.072 M + 4.034 F). Quanti potremmo essere oggi? Difficile quantificare. Molti emigrati hanno rinunciato alla cittadinanza italiana optando per quella della nuova patria; i loro figli, nella maggior parte dei casi, sono diventati americani, argentini, canadesi, belgi e così via. Se poi si considera che presso le generazioni che ci hanno preceduto le famiglie erano assai numerose, dovremmo fare una serie di moltiplicazioni che, forse, porterebbero il numero dei Ciancianesi (e/o loro discendenti) a 40/45.000. Ma è un‟ipotesi che lascia il tempo che trova perché non verificabile scientificamente. Analizzando i dati numerici a nostra disposizione sulla popolazione nei primi vent‟anni del „900, alcuni dati balzano subito agli occhi.Dal 1901 al 1921 la popolazione residente diminuisce di 396 unità. E’ vero che durante questi vent‟anni c‟era stata la prima grande carneficina mondiale, come è vero che la spagnola aveva mietuto centinaia di vittime, ma l’incremento naturale della popolazione, con famiglie numerosissime, era stato notevole. Al 1921 la popolazione avrebbe dovuto toccare quota 9.425, che è la cifra che emerge contro i 6.910 censiti. Infatti dal 1902 all‟‟11 l‟incremento naturale è di 1451 unità e nei dieci anni successivi di 668. Se sommiamo 1.451+668 ai 7.306 abitanti del 1901 dovremmo avere, appunto, un ammontare di 9.425. Mancano, quindi, rispetto al dato ufficiale, 2.515 persone. Dal 1922 al ‘31 il tasso attivo è di 1.109 e nei cinque anni successivi di 610. Riprendendo il discorso precedente e assumendo a base il dato ufficiale del 1921 (6.910 abitanti) dovremmo avere: 6910+1109 = 8.019 abitanti contro gli ufficiali 7.376. Mancano all‟appello 1.059 ciancianesi. Tra il 1937 e il ‟50 il tasso attivo è di 1.397 unità. La popolazione ufficialmente residente nel 1951 è di 7.708 abitanti, i quali si riducono a 4.214 nel 2000. Potremmo dire che la popolazione in questa seconda metà del secolo si riduce di 3.494 abitanti. In realtà, le cose stanno diversamente perché, se riprendiamo il discorso sul tasso, vien subito fuori che esso, tra il 1951 e il ’71,è di 1.452 unità, che sommate ai 7.708 residenti del ‟51 fanno 9.150 mentre nel 1971 i residenti sono appena 5.102; quindi 4.058 abitanti in meno. Dal ’72 al 2000 mancano ulteriori 888 Ciancianesi, che aggiunti ai precedenti 4.058 fanno 4.946, i quali assieme ai 5.235 della prima metà del ‟900 portano il totale a 10.181. Vale a dire che in un secolo questo paese ha perso più di diecimila concittadini e i loro discendenti! Si spiegano così i circa 2.700 Ciancianesi di Hoddesdon e dintorni, i circa 3.000 della zona del Gier in Francia, i comaschi, gli argentini, gli americani, i belgi etc.

NOTIZIE DALL’ANAGRAFE

NASCITE

Manuel Carubia di Vittorio e di Ramona Fanara nato a Santo Stefano Q. l‟8 gennaio 2009 Enza Bondì di Gaetano e di Giovanna Losi, nata a Borgo Sesia (VC) il 18 gennaio 2009 MATRIMONI Giuseppe Davide Guida e Vanessa Maria Medardo, Chiesa Madre di Alessandria, 9/12/2008 Danilo Melina e Lorena Anna Re, Chiesa Madre di Ribera, 27 dicembre 2008

DECESSI Giuseppe Iacono, nato a Cianciana il 19 luglio 1931, deceduto il 23/12/ 2008 Agata Villari, ved. Gentile, nata a Roccalumera (ME) il 4/05/1920, deceduta il 28/12/08 Francesca Caltagirone, ved. La Corte, nata a Cianciana il30/04/1921, deceduta il 31/12/08 Rosa Cilona, vedova Arcuri, nata a Cianciana il 19/05/1921, deceduta il 7/01/‟09 Salvatore Piazza, nato a Cianciana il 2 febbraio1927, deceduto il 12/01/2009 Giuseppa Di Stefano, nata a Cianciana il 14 giugno 1962, deceduta il 2/02/2009 Vincenza Ferro, ved. Tinnirello, nata a Cianciana il 2/02/1917, Il 7 gennaio 2009 deceduta il 6 febbraio2009 è venuta a mancaGiovanni Giuseppe Guida, nato a Cianciana il 14/08/1929, deceduto il 10/02/2009 re la maestra Rosa D‟Angelo, nato Giovanni D‟Angelo, nato a Cianciana il 15/01/1920, deceduto il 15/02/2009 Cilona, vedova a Cianciana il Francesco Martorana, nato a Cianciana il 25/04/1919, deceduto il 16/02/2009 Arcuri. Mamma e 15/01/1920, DECEDUTI FUORI CIANCIANA maestra esempladeceduto il Carmela Montalbano, con. Pietro Basilico, nata a Cianciana il 28/10/ 1911, re, ha insegnato 15/02/2009 deceduta a Bruxelles (Belgio)il 27 dicembre 2008 Giuseppa Chiazza, vedova Giuseppe Marino, nata a Cianciana il primo aprile 1941, ad intere generazioni di alunni deceduta a Rive de Gier l’8 gennaio 2009 che, ancora oggi, Alfonso Comparetto, nato a Cianciana il 2/01/1921, deceduto a Rive de Gier l‟11/01/2009 la ricordano con Gaetano Contissa, nato a Cianciana il 29/09/1922, deceduto a Palermo il 13 gennaio 2009 immutato, filiale e Antonina Pendino, ved. Leone, nata a Cianciana il 20/11/1933, grande affetto. deceduta a Bernissart (Belgio) il 13/01/2009 Mariarosaria Antonietta Marasco, in Piazza, di anni 68 deceduta a Roma il 17 gennaio 2009 Rosa Maria Montalbano, vedova Curaba, nata a Cianciana il 3/10/1916,deceduta a Grenoble (Francia) il 26/01/‟09 Gaetano Re, nato a Cianciana il 24/11/1919, deceduto a Formia (Latina ) il 27 gennaio 2009

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Numero 1 – Febbraio 2009

La Voce di Cianciana

Dolci vacanze DEI CIANCIANESI

Da quando circa otto anni fa ci siamo sposati, abbiamo sempre avuto un sogno nel cassetto e precisamente quello di poter andare in Australia. Ebbene finalmente questo sogno si è avverato : siamo partiti per l‟Australia per rimanervi circa 5 settimane, visitando Adelaide e Sidney. Tutto è stato bellissimo, ma la cosa più importante è l‟avere conosciuto gli zii ed i cugini che adesso vogliamo ringraziare : gli zii Castellano e Taormina, i cugini Gorgone, Pipicella e Napoli e tutti gli amici che sono venuti a trovarci. Giuseppe e Rosa Maria Castellano

SOSTENITORI DELLA VOCE DI CIANCIANA

La redazione del giornale ringrazia sentitamente tutti coloro che le hanno confermato la fiducia, rinnovando l‟abbonamento per il 2009. Un ringraziamento particolare è indirizzato ai seguenti SOSTENITORI : CIANCIANA : Giuseppe Piazza, Giuseppe Cammarata, Calogera Abella, maestra Tanina Impallari, Alessio Maragliano, Gaetano Ingravidi, Avvocato Salvatore Re, maestro Piero Carubia, Francesco Messina, famiglia Gambino-Cannata, Gaetano Nuara, Antonella Martorana, Maestra Angelina Salvo Giambrone, architetto Pietro Frisco; ITALIA : Giuseppe Croce-Fano, dottor Antonino Perzia-Mazara del Vallo, dottor Salvatore Cuffaro-Erice, Vincenzo Di RosaPalermo, dottor Nicola Chiappisi-Giaveno, Maestro Vincenzo Chiazza-Torino, Carmelo Perconti -Cernobbio, Giovanni Bartolomeo-Lallio, Vincenzo Marino-Merate, Domenico Guida-Milano Giuseppe Provenzano-Opera, Giuseppe Caruana-Carate U., professor Vincenzo Di Prazza-Bergamo, Vincenzina Carubia-Cernobbio, dottor Filippo Bavuso Volpe-Brusaporto, Gaetano D‟Angelo-Cavallasca, Onofrio La Corte-Como, Salvatore Nino Cuffaro-Maslianico, professor Filippo Di Noto-Milano, Giovanni Provenzano-Drezzo (CO), Leonardo Provenzano-Lainate, Giuseppe Stellini-Salsomaggiore, Filippo Termini-Parma, Michelangelo Maragliano-Monticelli, Ignazio Vizzì-Parma, Antonino Gambino-Genova, dottor Francesco Vizzì-Lavagna, dottor Ignazio Lo Monaco-Venezia, Gianluca Costanza-Trissino, professoressa Serafina Comparetto Martorana-Villafranca di Verona, professoressa Enza Tagliarino-Frosinone, Salvatore Campisi-Levico Terme, Giuseppa Provenzano-Torbole; dottor Giuseppe Giambrone-Agrigento; ESTERO : dottor Bernardo Barbera-Adelaide (Australia), Francesco Miliano-Haine St.Pierre (Belgio), Gabriele Di ChiazzaLoverval (Belgio), Gino Cannova, Renaix (Belgio), Salvatore Miliano-Vancouver (Canada), Giuseppe Gambino-Toronto (Canada), Steve Perzia-Toronto (Canada), Ignazio Attardo-Gentilly (Francia), Domenico Abruzzo-Rive de Gier (Francia), Salvatore Comparetto-S.Martin (Francia), Liborio Genuardi-Hoddesdon (R.U.), Alfonso Cuffaro-Hoddesdon (R.U.),Gaetano Schembri-Grays (R.U.), Maria Gaiteri, Hoddesdon (R.U.)

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