Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana! Numero 2 – Aprile 2006 CI PERMETTIAMO RICORDARE A CHI NON LO AVESSE ANCORA FATTO, DI RINNOVARE L’ABBONAMENTO AL GIORNALE PER L’ANNO 2006 SEGNALIAMO AI NOSTRI LETTORI L’APERTURA DI UN NUOVO SITO IN CIANCIANA. TRATTASI DEL SITO WWW.MATRICECIANCIANA.IT TERMINATO IL CAMPIONATO DI CIANCIANA 2000 POESIE DI MARIAPIA GAMBINO
IN QUESTO NUMERO Cianciana 2000 ai play-off
Pag. 1 Hallo Cianciana di Diane Lainson
Pag.12
L’angolo della posta
Pag. 2 Case in Festa Pag.12– Mariapia Gambino
Pag.14
Mostra della scultrice Anna Soldano
Pag. 3 Educazione alla sessualità di Rino Ciancimino Pag.15
Carnevale 2006 - La festa di San Giuseppe
Pag. 4 Il Salotto della Poesia
Pag.15
Madre natura e Luigi Schembri : scultori
Pag. 5 Quannu si cugghia l’amuri di F. Cannatella
Pag.16
La Settimana Santa
Pag. 6 Risultati elezioni politiche-Notizie Anagrafe
Pag.17
Viaggiu dulurusu di Maria e di Giuseppi II Parte
Pag. 7 Pres. libro di G. Ebano Felicia e le sue sorelle Pag.18
IL CIANCIANA 2000 CONQUISTA I PLAY-OFF I biancoverdi arrivano secondi per un solo punto Grande stagione del Cianciana, che è stato in testa per molte giornate del girone di ritorno, e solo alla fine ha ceduto il primato allo Sporting Palermo, vincitore del torneo (Sporting Palermo punti 55,Cianciana 2000 punti 54) La squadra di mister Scalia, ha ancora molte speranze di fare il salto di categoria e disputare il prossimo campionato di Promozione, grazie al secondo posto conquistato, sfiderà nella semifinale dei Play-off il Palermo SRL quinto classificato, e in virtù del miglior piazzamento ottenuto, ai ciancianesi sarà sufficiente anche il pareggio per accedere alla finale. Le altre due semifinaliste(speriamo possibili avversarie in finale) sono Misilmeri e Campobello. La stagione dei ciancianesi parte stentata con vittorie in casa e sconfitte in trasferta, andamento altalenante ma non male per una neopromossa, ma la svolta arriva dalla dodicesima gara in poi, vittoria in casa contro Città di Cacciamo per 4-1 che apre una serie di 11 risultati utili consecutivi con 10 vittorie e 1 pari che porta la squadra del presidente Paturzo in vetta alla classifica. La sconfitta a Campobello a 6 giornate dalla fine, costerà cara ai ciancianesi, che perdono la testa della classifica a favore dello Sporting Palermo, non riuscendo più a riagganciarlo (Continua in 18 pagina)
Numero 2 - Aprile 2006
La Voce di Cianciana Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana. Anno VI, numero 2 - Aprile 2006 Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico e fotografico Filippo Mattaliano, Stefano Panepinto Studio immagine Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Gaspare D’Angelo, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Judith Evans, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Alfonso Salamone. Direzione e Redazione: via Cavour, 3 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel. 0922-987.462 E-mail Se volete inviarci un messaggio via e -mail, chiamate al numero di telefono in alto. Vi sarà comunicato l’indirizzo.
La Voce di Cianciana
Da Prato Caro Salvatore, sono in ritardo a rinnovare l‟abbonamento, ma spero di arrivare in tempo per fare gli Auguri di Buona Pasqua a te, ai miei familiari, agli amici e a tutti i Ciancianesi che si ricordano di me. Lina Giannone Rosario, 13 febbraio 2006.Ill.mo e Ch.mo Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Agrigento, Dottor Domenico Palumbo Piccionello Egregio Dottore, sono l‟Avv. Miguel Angel Milano della cittá di Rosario, Argentina, e scrivo a Lei per chiederLe e pregare di vedere la possibilita di pagare alcuni abbonamenti al giornale La Voce di Cianciana che dirige il Professore Salvatore Panepinto. Questo giornale che ricevono alcuni discendendi di Ciancianesi in Argentina, è l‟unica possibilita di avere contatti con la patria di origine. Sicuramente Lei conoscerà i problemi che ci sono stati in Argentina, dove quasi tutti i discendenti di Agrigentini sono gente pensionata, con una pensione vicina fra i 80 a 100 euro al mese, e l‟euro ha un costo di 3,60 pesos, allora è molto costoso pagare l‟abbonamento. La diaspora Ciancianesa a Rosario è una delle piú importanti nel mondo, e magari anche la piú povera. Credendo possa capire questa situazione, La preghiamo si permettere l‟arrivo del giornale ai argentini qui residenti. La saluto cordialmente, Avv. Cav. Miguel Angel Milano Curaba Catamarca 2317 – (2000) ROSARIO, REPUBLICA ARGENTINA e-mail: milano@citynet.net.ar
Da Quilmes -Argentina Caro Professor Panepinto, ho letto con piacere le tue note. Sono davvero commosso per la storia di Mary e Glenn Fishel alla ricerca delle proprie origini.Vorrei, tramite te, inviare un cordiale saluto ed auguri di buona vita al Signor Francesco Montalbano per avermi aiutato anni fa ad avere informazioni sui miei parenti. Complimento al Sindaco On. Dottor Salvatore Sanzeri per il Conto Corrente Postale n° 17905977 nuovo sito web ufficiale on-line del Comune, www.comunecianciana.it, che risulta essere interessante per tutti. Grazie di tutto e ti saluto distinConto Corrente Bancario: tamente. Alejandro Di Noto. vedi pagina 18 ! Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione a regime libero. Autorizzazione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commerciale Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2006 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.
Da Toronto (Canada) Salvatore con un po’ di ritardo rinnovo l‟abbonamento alla Voce di Cianciana. Per noi all‟estero è una buona cosa sapere cosa fate a Cianciana e cosa vi succede. Non ho potuto rinnovare l‟abbonamento prima perché ho avuto mia moglie all‟ospedale, ma ora tuto è a posto. Cari saluti a te e a tutto lo staff. Di nuovo Giuseppe Gambino e famiglia Da Rosario (Argentina) Carissimo Salvatore, dopo aver ricevuto il giornalino del mese di febbraio, veramente mi sono commosso nel leggere dei parenti americani, nipoti di Antonio Di Chiazza fratello di tuo nonno Agostino, che sono venuti recentemente a Cianciana alla ricerca dei parenti. Ebbene adesso ti voglio dire che i due fratelli Agostino e Antonio avevano un altro fratello di nome Felice che era emigrato qui in Argentina. Negli anni trenta tanti ciancianesi erano emigrati in Argentina e tra questi c‟era Nino Impallari, fratello della maestra Impallari, a cui in questi giorni ho chiesto se aveva conosciuto il fratello di mio zio Agostino e lui subito mi ha risposto : “Filiciuzzu”. Nel giornalino ho pure visto la foto di Giuseppe e Ninfa Pensato i quali, con i parenti di Rio Cuarto, sono venuti a trovarmi a Rosario e abbiamo passato insieme una bellissima giornata, conclusa a casa di mia figlia Rosanna. Ora ti saluto augurandoti una Buona Pasqua Domingo Vizzì
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Numero 2 - Aprile 2006 Da Torino ci scrive Gaetano Alessi. Stimatissimo prof. Totò Panepinto, scherzosamente Ti comunico che a San Giuseppe, come invitato a fare il Santo, e, unitamente a mia moglie, sono andato a Firenze a trovare Rosa Carubia, vedova Taormina (altra abbonata a La Voce di Cianciana nna lu munnu) per conoscere le deliziose sue tre figlie coi rispettivi mariti. Lodare la loro spontanea, incantevole accoglienza riservataci, sarebbe veramente dir poco. Lunedì poi è venuta a trovarci l’altra Rosa, la vedova della buonanima di Andrea Gambino, probo falegname. Per tale circostanza mi è venuta l’idea di comporre la poesia che ho intitolato
La Voce di Cianciana VENTI MARZO 2006 ( PUBBLICATA IN QUESTO NUMERO NELLA RUBRICA IL SALOTTO DELLA POESIA). La signora Rosa, figlia di lu zzì Ciccu Carubia ha insistito perché l’evento potesse essere segnalato nel nostro giornalino. Ora allego una delle tante foto scattate in quel 2° piano di Via Mercadante N.5 a Firenze, nel più che accogliente appartamento della zia - cugina Carubia. Permettimi di esternarti, insieme alla mia amata consorte, gli auguri per una Felice Pasqua, da estendere a tuoi cari e a tutti i ciancianesi che vi/ci seguono. Un abbraccio
LA SCULTRICE ARGENTINA DI ORIGINI CIANCIANESI ANNA ZULEMA BEATRIZ SOLDANO ESPONE PRESSO LA BIBLIOTECA COMUNALE DI CIANCIANA Nel quadro delle manifestazioni per il 360° anno della fondazione della nostra cittadina, il Comune di Cianciana, attraverso l’Assessorato alla Cultura e la Biblioteca Comunale, ha organizzato una mostra collettiva inaugurata presso la Biblioteca l’otto aprile 2006 e protrattasi con grande successo di visitatori fino al 21 dello stesso mese. Ad esporre loro opere sono stati i fratelli Andrea Mario e Antonino Arcuri, Agostino D’Ascoli, Gaetano Martorana, Antonino Palminteri, Daniele Bongiovanni, Giovanni Siracusa, Mario e Stefania Amari e la scultrice argentina di origini ciancianesi Anna Zulema Beatriz Soldano che ha esposto tre sculture. Anna nasce a Buenos Aires (Argentina) il 15 maggio 1949. All’età di sei anni si trasferisce con la famiglia a Rosario presso i nonni ciancianesi Maria Cuffaro e Francesco Soldano. Dal matrimonio con Guillermo Boass nascono due figli, Ariel e Daniel, quest’ultimo padre di una bambina si è sposato e risiede a Cianciana. Dopo le scuole superiori Anna ritorna a Buenos Aires dove frequenta la Scuola Nazional De Arte “Fernando Aranz” e successivamente la Scuola Museo”Perloti” dove perfezionale tematiche scultoree della figura umana.Per la Soldano notevoli sono stati i riconoscimenti ottenuti nell’ambiente artistico sia in Argentina che all’estero. Per l’Italia la signora Anna ha realizzato, in occasione del premio internazionale “Salina” un busto in bronzo raffi-
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gurante il dottor Renè Favaloro, medico cardiochirurgo di origine eoliana, nato in Argentina nel 1923, primo medico a realizzare un intervento di by-pass. Questo busto è custodito nel Comune di Leni (Messina). Come scrive nel pieghevole realizzato per l’occasione il Bibliotecario Mario Ottavio Caramazza : “ L’arte scultorea di Anna tutta intenta alle forma umane, lascia intravedere una chiara interpretazione delle passioni umane e della interiorità sofferta che può racchiudersi nei seguenti elementi descrittivi: - deformazione espressionistica: linee spezzate e mani sproporzionate, espressione di disperazione e di ricerca do conforto; coesistenza mediterranea di Eros e Thanatos: gesti della passione e corpi in abbandono”. Salvatore Panepinto Informazioni Atelier Pasaje Miguel Couto, 2642 Cap Federal Cap, 1421 Devoto Tel.0054.114.567.2191 -mail:anasoldano@hotmail.com
Da Cianciana Gino Termini, Giovanni e Giovanna Panepinto, Giovanna e Domenico D’Angelo, Alberto ed Enza Arighi, tutti mandano tanti cari saluti a Vincenzo e Nicolò Termini e famiglie, abitanti a Colòn - Panama Da Vancouver (Canada) Joe e Ninfa Pensato salutano : Alejandro di Noto e famiglia di Quilmes ; tutti i cugini di Rio Cuarto, Ana Lucia, Graziella, Cristina, Nino e le famiglie; Carmela e Salvatrice Ciliberto e i cugini di Montréal. Da Cianciana Angela, Alfonso e Dario Setticasi salutano tutti i cugini e gli zii di Rio Cuarto (Argentina) e di Vancouver Da Rive de Gier Maria e Domenico Abruzzo salutano la nipote Tanina Gambino, Nino e Andrea Arcuri, Don Giacomo D’Anna e la mamma Sara, Giuseppe Gambino e famiglia di Toronto. Da Vancouver (Canada) Filippo Di Noto saluta tutti coloro che ricevono la Voce, siano essi parenti o amici. Pagina 3
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Numero 2 - Aprile 2006 IL CARNEVALE DI CIANCIANA EDIZIONE 2006
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uarta edizione del carnevale di Cianciana, diventato ormai un appuntamento tra i più sentiti dell’anno. Terminate le vacanze natalizie si è subito pensato di organizzare qualcosa per questa ricorrenza e tanti giovani si sono messi al lavoro, facendo delle proposte per poter dare libero sfogo alla loro fantasia. Quest’anno, oltre alle tante maschere che hanno riempito le nostre strade, sono stati montati due grandi carri. Il primo ha scelto come tema IL RITORNO ALL’INFANZIA, mentre il secondo ha sviluppato il tema UBI MAJOR, MALUM CESSAT, e cioè là dove c’è amore, il male scompare. E’ stata l’Associazione Yeshua a coordinare il tutto coinvolgendo oltre 80 adulti e più di 120 bambini che hanno liberamente scelto i personaggi della Walt Disney. Una curiosità : il carro del Ritorno all’infanzia era talmente grande da non riuscire a passate nella parte terminale di Corso Cinquemani Arcuri e, per la sfilata del martedì, gli organizzatori hanno dovuto modificarlo. Il movimento Yeshua tiene tanto a ringraziare l’Amministrazione Comunale di Cianciana e l’Associazione Settimana Santa che hanno dato il loro aiuto sia economico che logistico.
LA FESTA DEL PATRIARCA S. GIUSEPPE, PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE Dopo i rigori di un inverno particolarmente rigido, è arrivata la primavera e con essa puntuale la festa di San Giuseppe, santo particolarmente venerato dalla collettività ciancianese, patrono della Chiesa Universale, festeggiato il 20 marzo. San Giuseppe è il santo di tutti, a lui ci si rivolge nei momenti di bisogno, nei momenti di tristezza, nei momenti di paura affinché egli, padre putativo di nostro Signore, possa intercedere per noi presso di Lui e per alimentare le nostre speranze. Poi, per grazia ricevuta a lui si dedicano le tavole, presso le quali si siedono i Santi, poveri e bisognosi della collettività, per assaporare i tanti prodotti della terra generosa. Ed è festa per tutti i ciancianesi che danno il loro fattivo contributo per la riuscita della stessa. Quest’anno l’onore e l’onere di organizzare i festeggiamenti è spettato alla dottoressa Maria Assunta Comparetto in Candiloro, la quale in più occasioni si è rivolta al Santo per intercedere in suo favore, in particolare per por-
tare felicemente a compimento le sue gravidanze e quella della cognata Maria. La tavola della presidente, coadiuvata da Maria Ferraro in Comparetto e da Francesca Marino in Diecidue, è stata allestita nella propria abitazione in Via Amormino, recentemente pavimentata dall’impresa Alessio Maragliano e figlio. Nella via, abbellita con palme, alloro, fiori, arance etc., si aprono tre piccoli cortili e nel primo dei quali il signor Luigi Schembri ha esposto le sue sculture ricavata dalla natura (Vedi articolo a parte). In oltre, nella stessa via, è stato montato uno stand in un’ala del quale è stata allestita, per opera della professoressa Angela Di Rosa, una mostra con l’effige di San Giuseppe, costituita da una settantina di quadri di tutte le forme, messi a disposizione da famiglie ciancianesi e dei paesi limitrofi, mentre in un’altra ala era stato sistemato un tavolo di falegname con tutti gli attrezzi a cura del signor Francesco La Corte.
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Numero 2 - Aprile 2006 Un’altra tavola, particolarmente ricca e in un ampio locale, è stata allestita in Corso Cinquemani Arcuri dai coniugi professori Sina e Gaspare Albanese, i quali hanno così esaudito una promessa fatta al Santo alcuni anni fa. Come è noto San Giuseppe è il santo protettore dei poveri e dei bisognosi e, in ossequio a questa sua caratteristica, i coniugi Albanese hanno sposato un’iniziativa umanitaria legata all’attività benefica del professor Giovanni Ruvolo, primario di cardiochirurgia presso il policlinico di Palermo che, coadiuvato da Monsignor Di Marco, raccoglie dei fondi in favore di ragazzi di Ipogolo in Tanzania per permettere loro di intraprendere gli studi di medicina e poter dopo aiutare le loro popolazioni. I professori Albanese hanno sposato questa causa e, trovando terreno fertile nel cuore dei ciancianesi, hanno raccolto la somma di 1.853 Euro, già spediti all’organizzazione del professor Ruvolo. Una terza tavola è stata preparata in Via Cusumano N. 14 presso l’abitazione della signora Anna Caruso in Marino che pregò San Giuseppe in favore della figlia Giuseppina. L’episodio risale al 1990 quando Giuseppina avvertita dei problemi di salute che poi si sono risolti per il meglio. Quest’anno finalmente l’impegno per realizzare la tavola. Tutta la via Cusumano è stata abbellita. Il 18 di marzo, mentre tutti era intenti ai lavori per la tavola, qualcuno suggerì di abbellire la via con degli archi del tipo di quelli di San Biagio Platani. La proposta venne subito accolta e in sole 24 ore, grazie al concorso di tante persone, il progetto è stato
realizzato. Come dire che quando i ciancianesi si entusiasmano, non li ferma più nessuno. I personaggi viventi di San Giuseppe, la Madonna e il Bambin Gesù sono stati impersonati rispettivamente da Salvatore Paci, Giusy Panarisi e da Roberto Paci. E già si pensa ai festeggiamenti dell’anno prossimo che saranno organizzati da padre Giuseppe Carbone. S.P.
MADRE NATURA E LUIGI SCHEMBRI : SCULTORI Ancora una sorpresa per La Voce che ha scoperto in Luigi Schembri le caratteristiche di uno “scultore atipico”. Gino, per gli amici, è nato nel nostro paese il 5 agosto del 1940 e, fatta eccezione per due brevi periodi di emigrazione in Germania e in Inghilterra, ha sempre lavorato in campagna, coltivando le sue terre e facendo l’innestatore-potatore, cercando sempre di migliorare i prodotti della terra, attraverso l’uso di nuove tecniche e scegliendo i vari tipo di innesti. Stando, quindi, sempre a contatto con la natura che egli ama tanto, ha saputo sviluppare il suo talento di scultore, nel senso che egli, con grande spirito di osservazione, riesce ad intravedere nel gioco dei rami quelle che poi diventano le
sue sculture dalle varie sembianze sia umane che animali. Ecco così che da un ramo di un albero, come d’incanto, prendano forma cavalli, serpenti, scimmie come pure attaccapan-
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Numero 2 - Aprile 2006 posacenere, porta tovaglioli, lampadari etc. Inoltre Gino consiglia per il meglio gli amici che devono arredare le loro case di campagna, sistemando al meglio piante, cespugli e fiori. Gino ha anche un altro dono, scoperto per caso, quello di rabdomante grazie al quale è in grado di localizzare sor-
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genti d’acqua, con l’ausilio di una semplice bacchetta di legno o di rame, attraverso le vibrazioni del suo corpo. In occasione della festa di San Giuseppe il signor Schembri ha esposto le sue tante sculture, collocate in un cortiletto della Via Amorino e per l’occasione è stato intervistato dall’emittente agrigentina Teleacras. S.P.
I RITI DELLA SETTIMANA SANTA A CIANCIANA
uest’anno la rappresentazione della Settimana Santa, sempre a cura dell’omonima Associazione Culturale, si è imperniata su una nuova scena, mai rappresentata prima almeno con tale rilievo, vale a dire Gesù nell’Orto degli Ulivi. Questa scena, così voluta dal regista-autore professor Mario Cammarata, ha avuto una valenza che andava al di là della parola, manifestata attraverso i dialoghi. Tutto infatti si basava sul movimento di scena ed in particolar modo sulla gestualità degli attori, in un’atmosfera di luci ed ombre, in uno scenario surreale. Lotta dunque tra il Bene, rappresentato dalla luce, ed il Male, rappresentato dalle ombre. Lo scenario si è rivelato magnifico: la scena si svolgeva tra tanti alberi di ulivo di grandi dimensioni, collocati nella parte sinistra del palcoscenico in piazza Aldo Moro, proprio di fronte alla Chiesa Madre. Le critiche sono state positive e gli spettatori hanno gradito questa novità. Per l’occasione Cianciana si è riempita di visitatori, ciancianesi provenienti da tutte le parti d’Italia, dalla Francia, dall’Inghilterra, dal Belgio a cui si sono aggiunti molte persone provenienti dalla Sicilia orientale, incuriositi da quest’opera innovativa che già l’anno scorso ha avuto risonanza nella stampa nazionale (Repubblica) e regionale (Giornale di Sicilia, La Sicilia). Magnifica l’interpretazione di tutti gli attori che hanno impersonato i vari personaggi. In particolar modo la per-
formance dell’attrice Consuelo Lupo nella doppia veste di Satana e del profeta Isaìa, con voce fuori campo. Molto efficaci sono stati gli effetti luce e la colonna sonora a cura del Maestro Angelo Onesti dell’Orchestra Sinfonica Siciliana che, assieme al regista, ha puntato su sinfonie e opere classiche di Mozart, Verdi, Respighi etc. Oltre alla scena del Getsemani abbiamo assistito ad altre scene inedite come ad esempio quella tra Annas e Gesù ed il rinnegamento di Pietro. Da sottolineare altresì l’innesto di nuovi attori come Liborio Curaba nel ruolo di Gesù, Antonella Pullara nel ruolo di Maria, Francesco Montalbano nel ruolo di Annas, Amedeo Salemi nel ruolo di Pietro, Giuseppe Miceli (Giovanni), padre Fiore (Giacomo), Franco Ciraolo (Kaifa), Alfonso Caruso (Haggai), Alfonso Salamone (Giuseppe), Gino Paci (Ponzio Pilato), Franco Martorana (Lucio). Sottolineamo la presenza in scena efficacissima e naturalissima, a conforto del dolore di Maria, delle due pie donne Lina Lo Monaco e Giusy Diliberto, mentre si sono distinti i due capi popolo impersonati da Piero Raffa e Giuseppe Reina. Molto suggestiva, per finire, la scena dell’Angelo, impersonato da Annalisa Raffa, che in un’accanita lotta sconfigge Satana, costringendolo alla fuga. Per le rappresentazioni del Giovedì e del Venerdì Santo sono stati impegnati più di cento persone tra attori , figuranti e soldati romani. S.P.
RICORDANDO STEFANO ALFANO 25 ANNI DOPO LA SUA PREMATURA SCOMPARSA Stefano Alfano è morto il 20 Maggio del 1981. Un destino crudele lo ha strappato alla vita,ai cari familiari e a noi, a soli 21 anni. Stefano era una persona solare che ci manca da 25 anni. Era amico di tutti e tutti gli amici lo vogliono ricordare così. Con poche affettuose parole e con una foto che lo ritrae durante "Il Lamento" del Venerdì Santo del 1980 a Cianciana. Nella foto con Stefano, Giuseppe Di Maria, Alfonso Martorana e Vincenzo D’Angelo TELEGRAMMA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ALL’ASSOCIAZIONE SETTIMANA SANTA Il presidente della Repubblica, in occasione della Settimana Santa-Cianciana esprime vivo apprezzamento per il valore religioso della manifestazione. A Lei egregio presidente,agli organizzatori e a tutta la comunità di Cianciana il capo dello Stato invia un augurio e un saluto cordiale. Gaetano Gifuni, segretario generale presidenza della Repubblica, Roma Palazzo del Quirinale. Pagina 6
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Viàggiu dulurusu di Maria e di Giuseppi
- Novena natalizia (seconda parte) Introduzione, note e traduzione in lingua italiana di Francesco Cannatella Sesto giorno I Coro Stanculiddri po’ arrivati, Ddoppu tanta longa via, Ggià traseru a la citati Mezzi morti a la stranìa. Ma si-ttu cci porti affettu, Mettitilli intra lu pettu. II Coro Vannu persi pi li strati nuddra casa ànnu truvatu. Lu rrizzettu in caritati di la ggenti cc’e nnigatu. E-ddi tutti su-ccacciàti, comu vili po’ affruntati. III Coro Ddoppu tantu caminari, unn-avennu stanza avutu, ièru a scrìvisi e a-ppagari a lu rre lu so tribbutu. Siguitaru po a-ccircari qualche allòggiu di truvari.
IV Coro Ma lu stentu è spisu indarnu, nun li vonnu ddr’armi audaci e Giuseppi nell’internu nun putia darisi paci. E chiancennu ripitia: Giuseppe - Ch’haiu a fari, amata mia? V Coro San-Giseppi poi pinzannu chi ddrà cc’era na pusata, p’unni po s’incamminaru cu-Mmarìa so spusa amata. Iùnci e-bbìdi frattarìa po’ cc’è locu a l’osterìa VI Coro Na staddruzza era vacanti ma Ggiseppi nn’e-ccuntenti, ddrà s’accòmmida all’istanti cu-Mmaria, stancu e-llagnenti. A lu scuru, stanchi e amari,
si ittaru a rripusari. VII Coro Però allura su-ccacciàti pirchì vìnniru atra ggenti, si parteru addulurati affruntati veramenti. San-Giseppi assai chjangennu Cussì affrittu iva chiancennu: VIII Giuseppe Su-cquattr’uri di la notti, sia mai semmu rrifutati? Àiu fattu quantu potti, spusa mia, pacènzia truvati! Un-ni voli nuddru ancora, iamuninni dunchi fora. IX Fedeli - Bbona ggenti pi-ccurtisìa tra lu cori e-ttra lu pettu a Ggiseppi e a-Mmarìa dammu, dammucci rrizettu. Nun li voli nuddru ancora ristirannu dunchi fora?-
Sesto giorno Giunsero molto stanchi, / dopo tanto cammino / già sono entrati in città, /sfiniti ed in terra straniera. / Se tu provi amore per loro, / custodiscili dentro il tuo petto. Girovagando per le strade, / non trovarono casa che li ospitasse, / il riposo necessario / dalla gente è loro negato. / Da tutti sono scacciati, come persone vili e sono allontanate. Dopo tanto camminare, / non avendo trovato un ricovero, / andarono ad iscriversi ed a pagare / il tributo al loro re. / Seguitarono poi a cercare / per trovare qualche alloggio. Dunque perfino c’è negato / questo misero ricovero. / O Giuseppe sfortunato,/ una disgrazia simile mai si è sentita. / Sposa mia, cara Signora, / questa notte come potrò darvi ricovero?San Giuseppe poi ricordò / che c’era una locanda, / vi giunse camminando / con Maria sua sposa amata. / Giunse e vide la locanda / ma non c’è posto per loro. Solo una stalla era disponibile / ma Giuseppe ne fu contento / e subito vi si accomodò, / amaro, stanco e lamentoso. / Al buio, stanchi ed infelici, / si disposero per riposare. Però subito furono scacciati / perché vennero altre persone. / Si partirono addolorati / e rimproverati aspramente. / San Giuseppe, piangendo forte, / così afflitto ripeteva: Sono già le ore quattro della notte /e se ancora saremo rifiutati? / Ho già fatto quanto ho potuto, / sposa mia, quanta pazienza avete avuto! / Siamo ancora rifiutati, / andiamocene dunque fuori città. Buona gente, per favore, / nel cuore e nel petto, / a Giuseppe ed a Maria / date ospitalità. / Nessuno vuole ospitarli, / resteranno dunque per strada? Settimo giorno I Coro Fora dunchi a la citati San-Giseppi cci sapìa una grutta a ddri cuntrati, cussì dici a-Mmaria: Giuseppe - Cca vicinu cc’è na grutta binchè vili e aperta tutta. II Giuseppe Si-bbuliti pirnuttari nta sta grutta vi cci portu, i um-pozzu, spusa, dari atru aiùtu, atru cumportu.Coro Maria allura ubbidïenti mostra d’èssiri cuntenti.
III Coro Cussì nzemi si-mmiàru pi ddra parti pocu a-ppocu. Ggià la grutta rritruvaru m’assà pòviru è lu locu e-ccu-ttuttu allegri stannu Sempri a Ddìu rringràzziannu. IV Coro Tutti l’àngili bbiàti chi-ppi-bbìa l’accumpagnaru, cu splinturi nusitati chiddra grutta circuntaru. San-Giseppi li vidìa e-bbidènnuli gudìa.
V Coro Oh –pinzaru- ch’alligrizza!, chiddri santi amati spusi, chi-ggudennu sta bbiddrizza sunnu allegri e-gglurïusi. Ddoppu aviri tanti stenti a sta vista su-ccuntenti VI Coro A stu lumi glurïusu risplinniva la gran Signura com’un-zuli maistusu chi vi nchjamma e-bbi nnamura. San-Giseppi cunzulatu resta allegru e nchjammatu.
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Numero 2 - Aprile 2006 VII Coro Cussì àrdinu un focu San-Giseppi cu-Mmarìa, canuscennu câ ddru locu Ggesù nàsciri dduvìa. E-ttra làcrimi d’affettu criscì focu a lu pettu.
VIII Coro Ma vidennu po Maria c’assà lorda era la grutta, comu matri amanti e-ppia nul-la po’ vìdiri brutta. E na scupa ddra truvàiu e-ccun umirtà scupàiu.
IX Coro St’umiltà a rriguardari di Maria la spusa amata, cuminciàiu puru a scupari ma di l’àngili e aiùtata. E ntramenti chiddra grutta Resta bbeddra e-nnetta tutta.
Settimo giorno Fuori dalla città / San Giuseppe conosceva / una grotta in quelle contrade, /così disse a Maria: / -Qua vicino c’è una grotta / benché misera e senza porta. Se volete pernottarvi, / io vi ci accompagnerò. / Non posso darvi, sposa, / altro aiuto ed altro conforto.- / Maria ubbidiente, / mostrò di esserne contenta. Così si incamminarono insieme / lentamente per raggiungere quel luogo. / Ritrovarono la grotta, / era un luogo assai misero, / malgrado ciò ne furono felici, / sempre ringraziando Iddio. Tutti gli angeli beati, / che per via li accompagnavano, / con splendore inusitato / quella grotta circondarono. / San Giuseppe li vedeva / e vedendoli godeva. O –pensarono- che gioia! / quei santi amati sposi / nel vedere questa bellezza / furono felici e speranzosi. / Dopo tanti lunghi stenti / a tale visione erano contenti. Alla luce di questo lume divino / risplendeva la gran Signora / come un sole maestoso /che vi infiamma e vi innamora./ San Giuseppe consolato / è allegro ed infiammato. Così accendono un fuoco / San Giuseppe con Maria, / capendo già che in quel luogo / Gesù nascere doveva. / Tra lacrime di gioia / cresce amore nel loro petto. Maria, poi vedendo / assai sporca quella grotta, / come madre amorosa e pia / non poteva lasciarla sporca. / Trovando là una scopa, / la pulì con umiltà. A guardare l’umiltà / di Maria, l’amata sposa, / San Giuseppe cominciò pure a pulire, / aiutati dagli angeli, / in poco tempo quella grotta / fu ripulita e ordinata tutta. Ottavo giorno I Coro Po chi ggià purificàiu San-Giseppi chistu locu cu lu ncenzu chi-ppurtàiu, iètta luci e addruma focu e ancora si disponi pi la so culazzïoni. II Coro Cussì, stanchi tutti du, s’assittaru ntra ddru locu um-putennu stari cchjù si cibbaru quarche-ppocu, ca cu-ggranni ddivuzzïoni fa la so culazzïoni. III Coro P’ubbidiri a lu so spusu Maria Santa si cibbàiu, l’atru cibbu cchjù gustusu a se stissa priparàiu e-ppinzannu sempri sta a lu partu chi-ffarà
IV Coro Ggià finuti di mangiàri, a Ddìu gràzzia rrinneru e n-nucìssimu parlari tutti du si ntrattineru. Discurrennu di cuntinu di l’amuri di Ddìu divinu. V Coro Oh pinzati chi-ppalori Tinirìssimi dicìanu! Si nchjammàvanu lu cori quantu cchjù nni discurrìanu. Ammirannu cu-ffirvuri di Ggesù lu grannn’amuri. VI Coro Canuscennu po Maria iunta ggià l’ura filici chi Ddìu nàsciri dduvìa, a lu spusu acussì dici:
VII Coro San-Giseppi a la Signura chi-ddurmissi cci prigava, cci addubbani la mangiatura cu li rrobbi chi-ppurtava. Si-rritira nta n agnuni nta lu mìsiru gruttuni. VIII Coro Ma Ggiseppi un-nurmìu ma cu-ggran ddivuzzïoni, Nginucchjatu umili e-ppiu, misu a-ffari orazzïoni. E in èstasi livatu, a Ggesuzzu vitti natu. IX Coro Mancu dormi no Maria ma di Ddìu chjamata allura, nfirmurata pronti e-ppia s’addinòcchja, l’ama e adura.
Fedeli Maria - TROPPU E-NNOTTI RRITIRÀTI, - O gran spusi furtunati pi-mmìa, mìsiru, prigati.VA DURMÌTI E ARRIPUSÀTI.-
Ottavo giorno Dopo purificò, / San Giuseppe quel luogo, / con l’incenso che aveva portato / fa faville ed accende un fuoco, / poi infine si prepara / per fare colazione. Così stanchi tutti e due / si sedettero in quel luogo /e non resistendo più alla fame / si cibarono un poco / e con grande devozione / consumarono la loro colazione. Per ubbidire al suo sposo / anche Maria mangiò, / altro cibo più gustoso / per lei preparò, / mentre pensando sempre sta / al partò che farà.
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Appena finito di cenare, / resero grazie a Dio / e in dolcissimi discorsi / tutti e due si intrattennero. / Discutendo di continuo / dell’amore di Dio Uomo. O, pensate che parole / terenissime pronunciavano! / Si infiammavano i loro cuori / quanto più ne discutevano, / ammirando con fervore / di Gesù il grande amore. Intuendo poi Maria / giunta l’ora tanto attesa / nella quale Gesù doveva nascere, / allo sposo così disse: - È notte fonda, ritiratevi, / andate a dormire e riposatevi.San Giuseppe la sua Signora / a dormire invitava, / le preparò un letto nella mangiatoia / con i panni che aveva portato. / Poi si ritirò in un angolo / di quella misera grotta. Giuseppe non si addormentò / ma con gran devozione, / inginocchiato umile e pio, / fece le orazioni./ In estasi rapito, / Gesù trovò già nato. Nemmeno Maria dormiva / e da Dio chiamata, tutta / infervorata, pronta e pia, / si inginocchia e l’ama e adora. / - O gran sposi fortunati / per me, misero, pregate.Nono giorno I Coro Misa ggià n orazzïoni la Gram-Mèrgini Maria cu na gran divuzzïoni a Ggesù pinzannu iva, e-ppinzannu câ lu friddu nascia Ddìu picciriddru. II Maria - COMU MAI, DICI CHiANCENTI, LU GRAN DDÌU DI MAISTÀ DI LI RE, LU RE CRIMENTI TRA LU FRIDDU NASCIRÀ? LU SIGNURI DI LU CELU COMU NASCI TRA LU GELU? III Maria OH MIU DDÌU DI GRAN RICCHIZZA, COMU NASCI PUVUREDDRU? SARÀ-BBERU, O MIA BIDDRIZZA, CA TI VIU NGRIDDRUTEDDRU, CHI-DDI FRIDDU TREMI E-MMORI? UN N’ABBASTA NO LU CORI! IV Maria SI-DDI NÀSCIRI CUMMENI PIRCHÌ UN NASCI NTA PALAZZI? PIRCHÌ TU UN TI NNI VENI CU-GGRAN POMPI, CU-GGRAN SFRAZZI? LU TO SOMMU, GRANN’AMURI TI FA NÀSCIRI N-NULURI.
V Maria VIA CH’E-TTARDI, O F ÌGLIU MIU! PRESTU, PRESTU NASCI ORA! QUANNU NASCI E-CQUANNU, O-DDÌU? RRENNI SAZZIU STU CORI, NTA STU VENTRI DDÌU CHI-FFAI? QUANNU, QUANNU NASCIRAI? VI Maria QUANNU, QUANNU NASCIRÀI, QUANNU ST’URA VINIRÀ, QUANNU TU CUNSULIRÀI L’INFILICI UMANITÀ? QUANNU VENI, MIU DILETTU, T’ÀIU A STRÌNCIRI A LU PETTU.VII Coro Tra st’affettu e-ttra st’amuri la Gram-Mèrgini bbïata tutta focu e-ttutt’arduri vinni a èstasi livata e-ggudennu lu so Ddìu a Ggesuzzu v’accugliu. VIII Coro Natu ggià lu gran Missìa tuttu bbeddru e rrisplinnenti, la gram-Mèrgini Maria l’adurava assa cuntenti e lu pìglia tutt’affettu si lu strinci a lu so pettu.
IX Coro San-Giseppi si rrisbìglia, ggià di l’estasi profunni e-ccu-dduci maravìglia si stupisci e-ssi cunfunni, curri prestu spavintatu a Ggesuzzu vitti natu. X Coro E pinzati ch’e-ccuntenti chi-ggrannizza e alligrizza! Si scurdaru li so stenti pi la summa cuntintizza e-ttra ggiùbbilu e-ffistinu aduraru a Ddìu Bbamminu. XI Coro Eccu natu, o peccaturi, tra na grutta Ddìu Bbamminu. Via cuntenti, stu so amuri quant’è-ggranni e-cquant’è-ffinu! Vegna prestu, vegna ognunu, dumannàmmucci pirdunu. XII Coro Boni ggenti cu-ffirvuri, via, viniti ad adurallu e-ccù ggiùbbilu e arduri. Nu di cori tuttu amàllu, veni ancora, o piccaturi, un-nisdegna un Ddìu d’amuri.
Nono giorno Recitava le orazioni / la gran Vergine Maria / con grande devozione / e con la mente sempre a Gesù, / considerando che in tanto freddo / sarebbe nato il Bambino. Come mai –dice piangendo- / la gran maestà di Dio, / dei Re, il Re Clemente, / tra il freddo nascerà? / Il Signore del cielo / come può nascere tra il gelo? O mio Dio di grande ricchezze, / come puoi nascere poverello? / Sarà vero, o mia bellezza, /che io ti vedo infreddolito, che di freddo tremi e muori? / Il mio cuore non vuole crederlo. Se dovevi pur nascere / perché non sei nato in un palazzo, / perché non sei venuto / in gran pompa e tra lusso e sfarzo? / Il tuo sommo e grande amore / ti fanno nascere tra gli affanni. Subito che è già tardi, o figlio mio! / Presto presto nasci ora!/ Quando nascerai e quando, o Dio? / Sazia questo mio cuore, / in questo ventre cosa fai ancora? / Quando, quando nascerai? Quand’è che nascerai, / quando verrà quell’ora, / quand’è che tu consolerai / l’infelice umanità? / Quando verrai, mio bene diletto, / vorrò stringerti al mio petto?Con questi pensieri e con questo amore / la gran Vergine Beata, / tutta passione e tutta ardore, / viene in estasi rapita / e godendo la vista di Dio, / diede alla luce Gesù.
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Nato già il gran Messia, / bellissimo e risplendente, / la gran Vergine Maria / lo adora assai felice, / lo prende con grande affetto / e lo stringe al suo petto. San Giuseppe si ridesta, / ha la testa assai confusa / e con dolce meraviglia / si stupisce e si confonde. / Corre subito preoccupato / e trovò Gesù già nato. Pensate com’è felice, / che felicità!, che allegria! / Dimenticarono tutti gli stenti / per la grande contentezza / e tra giubilio e festeggiamenti / adorarono Dio Bambino. Ecco nato, o peccatori, / in una grotta un Dio Bambino. / Orsù siate contenti, il suo amore / è grande ed è delicato! / Venga presto e venga ognuno / domandiamogli perdono. Buona gente con fervore, / orsù venite ad adorarlo / con gioia e con amore. / Noi amiamolo con sincero cuore, / vieni ancora, o peccatore, /non disdegna un Dio d’amore. Vieni e presentagli il tuo dolore, / non sia più vostro nemico / l’amoroso mio Signore, / ma vuole voi come grandi amici. / Il passato non conta più / vi amerò se non vi ho ancora amato. Epifania I Coro Nni ddra notti triunfanti ca nascì l’Onnipotenti, si parteru giubbilanti li tri re di l’orienti, cu na stiddra n cumpagnia p’adurari lu Messia. II Coro A Bettilemmi, a la campia, lu truvaru Bammineddru nni li vrazza di Maria, granni, riccu e puvureddru. Tutti tri addinucchiuni l’aduraru comu patruni. III Gaspare Dissi Gaspari: - Patruni, summu Diu d’altu coru, Vi prisentu addinucchiuni stu vasettu, chinu d’oru, E a la Matri la curuna comu amabbuli patrona. -
IV Coro Badassanu cci arraggiuna e cci dici umiliatu: Baldassare - Chistu ncenzu e la curuna è pi Vui, Verbu ncarnatu, di li re supra li re a Vui simili nun cc’è. V Coro Mircioni cci dissi: Melchiorre - Ahimè! Summu Diu di granni altizza, a Vu prisenta lu cori me stu vasettu d’amarezza e la mirra Vi purtai pi cuntimplari li vostri guai. - AHIMÈ! VI Coro La so Matri cu umiltati cci sfascià lu figliu caru. Tutti tri, addinucchiati, li piduzza cci vasaru. Li tri re di l’orienti l’aduraru assai cuntenti.
VII Coro Cc’era un angilu prisenti: Angelo - Nun passati pi chissa via, Erodi uccidi prestamenti prima Gesù e po Maria. Di la scanna di li nnuccenti Nun si sarba nuddra genti. VIII Angelo Fidilissimi, tempu amaru!, Va cangiati n’atra via. Coro Tutti nzemi, po prigaru in cilesti cumpagnia, amannu Diu cu santu zelu pi gudisillu nta lu Celu. IX Coro Ascutannu lu cunzigliu, notti tempu fannu via, tennu strittu lu gran Figliu, san Giseppi cu Maria. Ora e sempri, o piccaturi, dacci a Diu ogni onuri.
Epifania. Nella notte trionfante / che è nato l’Onnipotente / partirono con giubilo / i tre re dell’oriente, / con una stella in compagnia / per adorare il Messia. A Betlemme, nella campia, / trovarono il Bambinello / tra le braccia di Maria, / grande, ricco e poverello. / Tutti e tre in ginocchio / lo a dorarono come signore. Disse Gaspare: - Signore, sommo Dio d’alto coro, / a voi presento, inginocchiato, / questo vasetto pieno d’oro, / ed alla Madre vostra la corona, / in quanto amabile signora. Baldassare gli si rivolge, dicendo umilato: / - Questo incenso e la corona / sono per Voi, Verbo Incarnato, / dei re Voi state al di sopra / perché simile a Voi non se ne trova. Melchiorre gli disse; - Ahimè! / Sommo Dio di grande altezza / a Voi presenta il mio cuore / questo vasetto di amarezza / e la mirra Vi ho portato / per contemplarre i Vostri guai. La Madre con umiltà / mostrò loro il caro Figlio. / Tutti e tre, in ginocchio, / gli baciarono i piccoli piedi. / I tre re dell’oriente / lo adorarono assai contenti. C’era un angelo presente: / - Non andate da quella via, / Erode ucciderebbe subitamente / prima Gesù e poi Maria. / Dalla strage degli innocenti / si salverà poca gente. Fedilissimi, tempi amari, / scegliete un’altra via. - / Tutti insieme poi pregarono / in celeste compagnia, / amando Dio con santo zelo / per goderlo in Cielo. Ascoltando il consiglio, / nottetempo fanno via, / tengono stretto il gran Figlio, / san Giuseppe con Maria. / Ora e sempre, o peccatore, / offri a Dio ogni onore. francesco cannatella
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La Voce di Cianciana Hello Cianciana di Diane Lainson
Now that the cold winter is finally over and spring is here, we can hopefully look forward to a wonderful long hot summer. The countryside looks beautiful with its array of brightly coloured wild flowers, the birds are busily making their nests and singing merrily in the mornings and evenings. The neatly pruned grape vines budding and various coloured blossoms on the fruit trees. On the second of April, which was a hot sunny day, we went to the beach at Minoa and had lunch there at one of the restaurants. A lot of people were also on the beach sunbathing, playing games and making Bar- B-Q’s. We would like to say how much we enjoyed the Festival of S. Guiseppe and the pretty street decorations, especially the artistically arranged table of food on the steps at the top of the high street. We were also delighted by the procession of the Child Jesus with Mary and Joseph and of course the faithful donkey. This Easter we were able to attend the wonderful reconstruction of the Last Supper of Jesus and his Apostles on the Thursday evening and on the Friday how we were extremely over-come by the magnificent performance of the Condemnation of Christ and the very emotional procession of his journey through the town to the Cross to his crucifixion. The sermon by the priest was also very moving, even though we did not understand every word, we were able to understand how he completely signified the meaning of Easter and all that it represents. On a lighter note I noticed prior to the Easter Festival the chocolate Easter eggs in the supermarkets; but where did this tradition come from? History tells us that Christians adopted the custom to represent the resurrection of our Lord. They are a symbol of new life and eggs have been exchanged as gifts during this time for centuries. Originally hens’ eggs were coloured by being boiled with leaves or petals, or were even covered in gold leaf or fabric and course Easter Sunday became the traditional day, as they were forbidden during Lent, to present them. It was not until about 150 years ago that giving chocolate eggs became more popular and now in the world, millions of them are sold every year. When my children were small we celebrated Easter Sunday and the tradition of giving chocolate eggs. Quite often if the weather was good, I used to hide a few little eggs in the garden and they used to hunt for them. We also used to dye fresh eggs different colours and they were passed around the dining table in the evening for the family and guests. Many years ago when I was staying in a small village outside of Naples, I went to a little Trattoria with some friends and to celebrate the end of Lent they made a special tasty pasta dish that I would like to pass on to you. PENNE alla CARBONARA di SALSICCIA: - 4 long pieces of spicy Italian sausages with herbs, olive oil, 4 thick slices of pancetta, chopped, a little salt and freshly ground black pepper to taste, 450 g dried penne or pasta of your choice, 4 large egg yolks, 100ml of cream, 100g freshly grated Parmesan cheese, zest of 1 lemon {grated skin only} and a handful of chopped parsley. With a sharp knife cut the sausage skin lengthways and squash the meat out. Wet your hands and make little balls of the sausage meat and place to one side. Heat a large frying pan and add some of the olive oil, gently fry the meatballs until golden brown all over, then add the chopped pancetta and continue cooking for 2 or 3 minutes. Meantime cook your choice of pasta and while it is cooking, in a large bowl whip up the egg yolks, cream, half of the Parmesan, the lemon zest and parsley. When the pasta is cooked, drain and keep a little of the cooking water, immediately throw your pasta back into the pan, the egg mixture and the hot sausage meatballs and mix everything together. The eggs will cook lightly from the heat of the pasta and should be smooth, not sticky and lumpy. If the pasta is too sticky add a few spoonfuls of the cooking water to separate it slightly. Sprinkle over the rest of the Parmesan and a little chopped parsley, pour over a little of the remaining olive oil and serve immediately with a mixed green salad and hot bread. This should serve four people. Now for a healthy dessert slice some fresh apples, bananas and kiwi fruit, sprinkle with a little brown sugar and pour over some freshly squeezed orange juice and serve. Apples are very good for you, the vitamin C helps boost the body’s own immune defences and its pectin content can lower cholesterol, the bananas are a good anti-stress agent and an energy boosting digestive stimulant. The more yellow the bananas, the better because the starch in them should have turned to natural sugar. Kiwi fruits are highly
regarded for their goodness and nutritional value. It is said that 100g of Kiwis contain 300mg of Vitamin C. Whilst shopping around the town I have noticed the abundance of artichokes for sale. For many years Herbalists all over the world have claimed that artichokes are good for lowering blood cholesterol, stimulating bile and urine production, some liver protection and anti stress symptoms. They are rich in a chemical compound called Cynarin, which is claimed to lower blood cholesterol and improve the flow of fat-emulsifying bile, making the digestion of rich food much easier. Herbalists have traditionally used extracts of artichoke to treat high blood pressure and may help people with gout, arthritis and rheumatism as the artichokes have certain detoxifying properties. They also contain a little folic acid and potassium, are a great source of energy and may improve the skin and hair. Remember this next time you look at an Artichoke! Diane Lainson
CIAO CIANCIANA Adesso che il freddo inverno è passato e la primavera è qui, noi possiamo sperare in una lunga e calda estate. La campagna appare bellissima con le sue schiere di fiori selvaggi di calori brillanti, gli uccelli sono impegnati nella costruzione dei loro nidi cantando allegramente nelle mattine e nelle sere. Le viti potate nettamente che germogliano e i vari fiori colorati sugli alberi da frutta. Il 2 Aprile, che è stato un giorno molto assolato, siamo andati sulla spiaggia di Minoa e abbiamo pranzato in un ristorante sul posto. Molta gente era sulla spiaggia a prendere il sole, giocare o fare barbecue. Noi vorremo dire quanto abbiamo gradito la festa di S. Giuseppe e le belle decorazioni lungo le vie, in modo speciale la tavola artisticamente preparate sulla scalinata lungo il corso principale. Siamo stati deliziati anche dalla processione del Bambino Gesù con Maria e Giuseppe e con il fedele asinello. Durante la pasqua abbiamo potuto assistere alla meravigliosa ricostruzione dell’ultima Cena di Gesù e i suoi Apostoli il giovedì sera e siamo stati sopraffatti dall’emozione per la magnifica performance della condanna di Cristo il venerdì e la processione molto emozionante del suo viaggio attraverso il paese verso la Croce, e la sua crocifissione. Anche il sermone fatto dal sacerdote è stato commovente, anche se noi non abbiamo capito tutto, comunque abbiamo capito come lui esprimeva il significato di Pasqua e tutto ciò che questa rappresentava. Per una nota più frivola, ho notato precedentemente alla festa di Pasqua le uova di cioccolato nei supermercati, da dove proviene questa usanza? La storia ci dice che i Cristiani adottarono l’usanza di rappresentare la resurrezione di nostro Signore. Queste uova sono un simbolo di nuova vita e le uova sono state scambiate come doni durante questo tempo nei secoli. Originariamente le uova di gallina venivano colorate facendole bollire con foglie o petali, e potevano essere anche essere ricoperte di foglie d’oro o tessuto e in seguito la Domenica di Pasqua divenne il giorno tradizione per presentarli, poiché erano vietati durante la Quaresima. Fu 150 anni fa che donare le uova di cioccolato divenne più popolare e milioni oggi ne sono venduti nel mondo. Quando i miei figli erano piccoli celebravano la Pasqua e la tradizione di donare uova di cioccolato. Spesso se il tempo era bello, io ero solita nascondere poche piccole uova nel giardino e i Pagina 11
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Numero 2 - Aprile 2006 bambini andavano a cercarle. Usavano anche colorare le uova fresche con diversi colori e li passavano sulla tavola all’ora della cena per tutta la famiglia e gli ospiti. Molti anni fa mentre stavo in un piccolo paese vicino Napoli, sono andata in una piccola trattoria con alcuni amici e per celebrare la fine della Quaresima hanno preparato una pasta speciale e gustosa che vorrei passarvi. Penne alla carbonara con salsiccia: 4 lunghi pezzi di salsiccia piccante, olio di oliva, 4 spesse fette di pancetta, tagliate a pezzetti, un po’ di sale e de pepe nero tritato al momento, 450 gr di penne o altro tipo di pasta che preferite, 4 tuorli di uovo, 100 ml di panna, 100gr di parmigiano grattugiato, buccia di 1 limone e una manciata di prezzemolo tritato. Con un coltello affilato tagliare la pelle della salsiccia e tirare la carne fuori. Inumidire le mani e fare delle palline di salsiccia e friggerle nell’olio caldo in una larga padella, friggere delicatamente le palline fino a dorarle, quindi aggiungere la pancetta e continuare a cuocere per 2 o 3 minuti. Nel frattempo cocete la pasta e sbattete in una ciotola i tuorli, con la panna, metà del parmigiano, la buccia di limone e il prezzemolo. Quando la pasta è cotta, scolarla e tenere da parte un po’ dell’acqua di cottura, travasare la pasta nella padella, la miscela delle uova e le polpette di salsiccia e mescolate tutto. Le uova si cuoceranno leggermente con il calore della pasta e il tutto deve risultare morbido e liscio. Se la pasta risulta appiccicosa, aggiungere qualche cucchiaio d’acqua di cottura. Spargere il resto del parmigiano e un po’ di prezzemolo,
versare sopra un po’ di olio e servire immediatamente con un’insalata mista e del pane caldo. Questo piatto è per 4 persone. Ora per un salutare dessert, affettate alcune mele, banane e kiwi, cospargere di zucchero di canna e spremetevi sopra del succo di arancia e servire. Le mele fanno molto bene, la vitamina C aiuta le difese immunitarie del nostro corpo e il suo contenuto peptico può abbassare il colesterolo, le banane sono agenti anti-stress e stimolanti, energetiche e digestive. Più gialla è la banana, migliore è il frutto perché l’amido si sarebbe trasformato in zucchero. Il frutto del kiwi è estimato per la bontà e per il valore nutrizionale. Si dice che 100 gr di kiwi contengano 300 mg di vitamina C. Andando per i negozi in paese ho notato l’abbondanza di carciofi che sono in vendita. Per molti anni gli erboristi di tutto il mondo hanno affermato che i carciofi sono buoni per abbassare il colesterolo nel sangue, per stabilire la bile e le vie urinarie, per proteggere il fegato ed come antistress. Sono ricchi di un composto chimico chiamato lynarin, che facilità la digestione di cibi molto pesanti. Gli erboristi tradizionalmente hanno usato gli estratti di carciofi per contrastare l’ipertensione e per aiutare le persone sofferenti di gotta, artrite e reumatismi e anche come disintossicante. Inoltre contengono una piccola parte di acido fobico e di potassio, sono una grande fonte di energia e possono migliorare la pelle e i capelli. Ricordate questo la prossima volta che guardate un carciofo!!! Diane Lainson (traduzione professoressa Tanina Gambino)
A CIANCIANA NON SI RICORDANO A MEMORIA D’UOMO PERSONE CHE ABBIANO RAGGIUNTO UN COSI’ STRAORDINARIO TRAGUARDO
105 ANNI PER CARMELO CONTISSA, CIANCIANESE DI RIVE DE GIER
Il signor CARMELO CONTISSA il 25 febbraio 2006 ha festeggiato i suoi 105 anni di età. Nato a Cianciana il 25 febbraio 1901, ormai da tantissimi anni abita a Rive de Gier ed in questa città ha ricevuto le congratulazioni da tutti, da parenti, da amici, da tutta la comunità ciancianese e dalle autorità locali con in testa il sindaco M. Jean Claude Charvin
Laurea in scienze giuridiche per ELEONORA RIZZOLO conseguita presso l’università agli studi di Parma il 13 marzo 2006 Pagina 12
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Nozze D’Oro Nozze d’oro per i coniugi
Giuseppina e Giuseppe Di Stefano Cianciana 28/01/1956 Montréal (Canada) 28 gennaio 2006 Affettuosissimi auguri di tantissimi anni ancora uniti e in buone salute dai figli Antonietta e Salvatore, Angelina e John, Rosetta, Giovanni, Pietro, Enza e da tutti i nipoti
90° Compleanno per il signor Alfonso Cicchirillo festeggiato a Cianciana il 12 gennaio 2006. Nella foto, oltre al festeggiato, il figlio Matteo, la nuora Rosa D’Amico e i nipoti Federico e Mariateresa Cicchirillo,
N A S C I T E
Dario Ferdinando Sanzeri di Domenico e di Marianna Alfano, nato a Hoddesdon (R.U.) il 4 gennaio 2006
Diego Passafiume di Francesco e di Eleonora Colletti, nato a Parma il 12 febbraio 2006
Laurea in operatore della pubblica amministrazione per ANTONINA BAVUSO Agrigento, Facoltà di Giurisprudenza 31 Marzo 2006
Sarah Schembri di Giovanni e di Laura Bianchin, nata Belgio il 17 febbraio 2006
Arianna Gina Ciraolo di Andrea e di Gina Cantucci, nata ad Agrigento il 15 marzo 2006 Pagina 13
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MARIAPIA GAMBINO PUBBLICA PRESSO IL SOLE DI TUTTI, COLLANA AUTORI AUTOPRODOTTI, LA SUA RACCOLTA DI POESIE HO ACCESO CANDELE AL VENTO, PREFAZIONE DI GASPARE D’ANGELO, EDITORE DELLA COLLANA
M
ne per la ceramica, la sorpresa è il sapere ariapia Gambino, di Pietro e di Giuseppina Soldano, è che ha anche coltivato fin da ragazzina l’altra sua passione : la poesia. nata a Cianciana il19 giuL’opportunità di pubblicare la sua raccolta gno 1978. Ha frequentato a di poesie intitolata Ho acceso candele al Sciacca l’Istituto d’Arte “Bonachia” conseguendo nel 1998 il diploma in Arti Apvento è stata propiziata dall’iniziativa del plicate della Ceramica. Successivamente si professor Gaspare d’Angelo che ha fondato, come i nostri lettori sanno, la casa ediè trasferita a Faenza (RA) per perfezionare trice Il sole di tutti , collana Autori Autolo studio ed il restauro della ceramica. Per prodotti ( per informazioni rivolgersi a lavoro Mariapia è richiesta ovunque sia in Italia che all’estero. E’ stata infatti per eGaspare D’angelo, Via dei Carpinoni, 14 sempio a Valencia in Spagna o a Monaco 24126 Bergamo, tel. 035 - 314749 ilsoleditutti@tecnograph.it, evans@unibg.it). di Baviera in Germania per restaurare ceSiamo in grado di anticipare fin da ora che ramica delle varie epoche storiche. In Italia ha lavorato a Bologna e nella stessa Faenza, dove ri- l’opera di Mariapia Gambino verrà presentata a Cianciasiede. Di Mariapia conoscevamo da tempo la sua passio- na l’estate prossima. Salvatore Panepinto Prefazione Ho letto il lavoro di Mariapia Gambino ed ho subito pensato che la sua maggiore ispirazione è quella di Accendere candele al vento. Accendere candele al vento è il paradosso dei veri poeti, (la Gambino ha voluto farne un titolo da me molto condiviso). Ed è in questo terreno delle grandi contraddizioni poetiche che va inserita la sua scrittura. Il suo tormentato amore con la terra madre che nega "carezze e regala morte" è il classico, unico rapporto di odio-amore che può avere l'intellettuale isolano con la Sicilia. Basta allontanarsi in terre non sue per notare che ogni posto "rincorre il sole" per rifugiarsi nella "stanza dei sogni comuni ", che insegue "l'odore di naftalina" dove rimane solamente un'ombra che "elemosina" lo sciabordare delle onde del mare. "Niente da capire"?, avrebbe detto Francesco De Gregori. A me, invece, pare tutto chiaro ed egregiamente espresso con autentico linguaggio poetico. Qualità di scrittura di Mariapia, che ci porta ai temi affrontati dai grandi autori della letteratura siciliana come Tomasi di Lampedusa, al suo libro/verità Il Gattopardo (la Gambino me ne parlava in una sua e.mail) e al discorso che il Principe di Salina intrattiene con Chevalley, “il sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i siciliani vogliono. Desiderio di morte, desiderio di immobilità voluttuosa”. Tuttora, la Sicilia sembra non voler uscire da questo sonno eterno, da questa immobilità. Mariapia sente
Lampi di maggio (Monaco di Baviera, maggio 2005) I lampi squarciano La mia anima approda il cielo di maggio senza ritorno in questo posto nelle aride viscere che rincorre il Sole. della Matrona che lo detiene
tutto questo, ma è un sentire diverso, di chi nell’isola non vive più però, ne rimane, più che mai, distaccatamente attratta. Dopotutto, quello delle contraddizioni della Sicilia (o delle Sicilie?) ha radici profonde. Duemila e cinquecento anni fa Empedocle di Agrigento notava che il caos dei quattro elementi fondamentali - terra, acqua, aria e fuoco - si compone secondo le forze contrapposte dell’odio e dell’amore. Leonardo Sciascia ci parla di “isola-individuo”, di “isolaprovincia”, di “isola-paese”, di maestri che sanno bene come far conciliare l’inconciliabile. Gesualdo Bufalino, scrivendo di opposti che spesso coincidono, parla del bianco e del nero, della “luce” e del “lutto”. Per non citare i due venti di Vitaliano Brancati quello del nord che arriva da Londra, Leningrado e Parigi antitetico al vento africano che soffia dal sud che porta l’afa equatoriale. Attraverso la sua scrittura Mariapia Gambino cerca una sintesi e, al contempo, alza un voce di protesta contro l’abbandono, l’oblio e l’apatia, contro lo status quo, contro la progressiva decadenza dei siciliani ancora sorda ai cambiamenti. E, parafrasando Sciascia, (che a sua volta parafrasava Montesquieu), alla domanda “ Come si può essere siciliani? ” pare che l’unica, rassegnata risposta possibile sia: “Con difficoltà”. Siamo molto fieri di aprire la Collana di Poesia con questa poetessa del dubbio. (Gaspare D’Angelo)
Ho acceso candele al vento Ho acceso candele al vento La mia voce è dispersa nell’eco eterna. Lo scoglio ha infranto il sogno come un battello ebbro nel mare in secca Pagina 14
La Voce di Cianciana
Numero 2 - Aprile 2006
I
Uno spazio per l’educazione all’affettività ed alla sessualità Un’iniziativa del comune di Cianciana e del Consultorio Familiare
l Comune di Cianciana, in collaborazione col Consultorio Familiare ed il Distretto Sanitario di Bivona, ha realizzato uno “Spazio” settimanale da dedicare ai problemi d’educazione all’amore e alla sessualità. Destinatari dell’iniziativa soprattutto i giovani, senza però escludere le coppie adulte, che siano interessati ad approfondire il loro cammino verso una sessualità sempre più intelligente e matura. Ogni settimana, il Giovedì pomeriggio dalle 15 alle 18, presso il Centro Sociale nella sede del Consultorio Familiare in Corso Cinquemani Arcuri, operatori specializzati del Consultorio Familiare sono a disposizione, gratuitamente, per affrontare con chiarezza, serietà e spirito di condivisione le problematiche che, in materia, sono oggi particolarmente sentite nel mondo giovanile e nella vita di coppia. La sessualità è sempre proposta come elemento fondante la persona umana. Ed è così smontata a priori ogni possibile mortificazione della sessualità, che viene piuttosto considerata nella sua bellezza vivificante e creativa. In questo modo viene anche valorizzato l’insegnamento
della Chiesa che, al proposito, si presenta molto più fresco e più giovane, insomma più affascinante, dei modelli oggi proposti dal prelevante modo di pensare: la sessualità serve per qualcosa di bello e di grande e non può dunque immalinconirsi nella ricerca di un piacere fine a se stesso. La stessa regolazione naturale della fertilità non è considerata alla stregua di una “contraccezione cattolica”, ma come preziosa occasione per arricchire e completare la propri dimensione sessuale. Lo spirito è quello esemplarmente definito dal poeta Kahlil Gibran: “Sono nato una seconda volta quando la mia anima ed il mio corpo s’innamorarono e si sposarono”. Rino Ciancimino (nella foto)
In questo numero La Voce è lieta di pubblicare tre poesie. La prima intitolata VENTI MARZO 2006 scritta da Gaetano Alessi in occasione di una recente visita a Firenze, ospite della famiglia Carubia (vedi lettera a pagina 3 di questo stesso numero); la seconda intitolata LU CARUSU scritta da Francesco Taormina, abitante a Maslianico (Como) e per finire PER TE DONNA scritta da Pasquale Tallo, per la prima volte ospite del Salotto della Poesia. il bouquet delle Regine si è disciolto VENTI MARZO 2006 per cui, insieme al conosciuto volto, Tre eran quest’oggi le Rose tornato ne sono alla dimora di Torino. che di vere donne profumavano. Gaetano Alessi Teste bianche, cervelli ancor fluenti, d’amore intrise e di ricordi zeppe. PER TE DONNA Due le vedove, l’altra mia moglie; Per te Donna invidio il sole, parenti tutte e tutte e tre vocianti. perchè appena ti vede all’istante ti bacia. Una d’esse, oltre al nome proprio Per te Donna invidio il vento, come l’altre, Carubia è chiamata perchè nel momento che tu esci soffia al par della compagna mia e ti accarezza. la qual si bea di tal nobile casata. Per te Donna invidio l’aria, Della Firenze, la città ospitante, perchè essa ti avvolge nel suo manto e ti poco o nulla a tutti noi importava abbraccia tutta. in quel plumbeo meriggio inano Per te Donna invidio la notte, mentre del paesello siciliano, perchè a lei non puoi dire di no di quell’ameno borgo contadino, e può dormire con te. tutto soave ci appariva Per te Donna invidio il tuo uomo e d’esso - Cianciana - sognavamo perchè quando tu lo vuoi lui può tutto. trasportativi d’un ipotetico arcobaleno. Per te Donna ringrazio Iddio A quel punto quasi perso s’era perchè tu esisti e mi permette di sognarti. il segno vero della realtà vissuta Pasquale Tallo ma, finito il trasognato momento, il tempo presente s’è di noi impadronito e tutti ci siamo ritrovati con gli acciacchi A te Donna “madre, compagna ed amica dell’uomo” porgo tanti auguri affinché tu pesanti al pari e forse più di prima. Poi, lasciati i rimpianti d’un mattino, possa trionfare sempre e non solo l’otto marzo.
LU CARUSU In tanti andavano all’inferno, con coffe piene di fuoco giallo salivano la china fino al cielo. Ogni passo era un volo come passeri liberi nell’aria, per tornare agli inferi più in là. Un volo dopo l’altro, china piena, pendio vuoto, nel cunicolo luccicante di mortale bellezza. La citalena illumina il cammino d’un tozzu di pani e cumpanaggiu, e tu, frizzante giovinezza mai più pensi quale costo questa vita ti presenta. In memoria dei nostri vecchi, e per me, di mio nonno Giovanni D’Angelo, molti anni addietro scrissi quanto. Sempre il dubbio mi prende sul valore, ma ormai è giusto che se l’uno debba essere il molteplice, il molteplice esiste solo nell’unità. Francesco Taormina Pagina 15
La Voce di Cianciana
Numero 2 - Aprile 2006
Quando si cugghia l’amuri Gli antichi strali di Cupido di Francesco Cannatella (seconda parte) La fuitina. Un atto di disubbidienza
propria solidarietà alla famiglia offesa, condannando senza riserve il comportamento del figlio, obbligato al matrimonio riparatore. Lu matrimonio a lu scuru, un surrogato del matrimonio religioso vero e proprio. Veniva celebrato in sacrestia all’alba, ed alla luce fioca di poche candele e, chiaramente, senza l’abito bianco, avendo la sposa perduto la propria verginità. Presenti poche familiari ed i testimoni. Non era previsto alcun trattenimento né seguiva manifestazione pubblica. Con la nascita del primo erede, se maschio portava il nome del padre dello sposo e se femmina il nome della madre della sposa, atto di rispetto dovuto, tutto tornava alla normalità, agneddru e-sucu e finì lu vattisimu. A proposito di sucu, a Cianciana sono ricordate ancora le parole di una madre, tradita dalla fuitina della figlia : lu beddru sucu fattu mi lassasti! Il vicinato per solidarietà presentava il proprio dispiacere : Ma chi-foru foddri? riferito ai giovani fuggiaschi e nel frattempo si adoperavano a spendere parole di pace : Cosi chi-ccapitanu a li vivi sunnu. Si li picciotti avissiru sintimentu, fussiru comu li vecchi. L’arrubbatina. Per fame l’uomo ciancianese rubava frumento, per denaro muli e cavalli e per amore donne : e po’ di notti mi la vaiu a-pigliari / na carrozzella pronti emmi la portu. Bastava un gruppo di amici fidati, immancabile il compare, il futuro testimone delle nozze che sarebbe stato gratificato per l’impegno profuso con il battezzare il primo nato della coppia. Con prepotenza e con la forza l’innamorato si impossessava di colei che aveva avuto l’ardire di non corrispondere i sentimenti amorosi dello spasimante. Egli penetrava nottetempo e furtivamente in casa di lei e coadiuvato dai “bravi” la portava via. Un sequestro vero e proprio, di cui venivano informati i Carabinieri ma la denunzia veniva ritirata dopo pochi giorni. La ragazza , compromessa irrimediabilmente con l’essere stata posseduta sessualmente, perdeva l’onore, nessun attenuante le si offriva per aver ceduto solo alla forza. Una macchia sporcava indelebilmente la sua innocenza ed era costretta per riconquistare la propria dignità offesa di accettare il matrimonio riparatore che prontamente le veniva offerto. Seguiva il consueto e preventivato matrimonio a lu scuru. Da moglie, imparava nel tempo a sorridere nel vivere accanto ad un uomo che, liberamente, non avrebbe mai scelto come compagno della propria vita. I figli divenivano la colla necessaria per cementare l’unione forzata. Il marito s’impossessava legalmente di ciò che desiderava e la moglie ritrovava il perduto onore, indispensabile per vivere a Cianciana.
giovanile ai veti familiari, basati sul calcolo economico della roba e dei pregiudizi. Una forte e scomposta ribellione per l’affermazione della propria personalità, in una realtà dove le convenzioni sociali poco spazio lasciano ai genuini interessi amorosi. E’ un rompere schemi e regole che soffocano l’espressione di sentimenti e di desideri, un manifestare che gli affari di cuore non possono essere regolati da fattori economici. Ed allora, spinto da un amore corrisposto, cui si frappongono veti e valutazioni familiari, il giovane rompe ogni indugio, spezza la tradizione e si fa ardito: iemmu a l’accurzu, beddra, svulazzammu. / ch’accussì prestu nguaggiati semmu. L’altra faccia della medaglia mostra, talvolta, una fuitina di famiglia. Sono gli stessi familiari, per evitare le insostenibili spese della cerimonia e ogni obbligo dotale, che concordano ed organizzano la fuitina. Tanto bastava dire : Li picciotti ficiru di testa. Ciò perché in paese ogni lingua trovava modo di mantenersi umida, esercitandosi nello sparlamento ed era necessario scaricare ogni responsabilità sui giovani che avevano deciso contro il parere declamato ai quattro venti dei reciproci genitori. Una sceneggiata popolare seguiva l’evento. Personaggi ed interpreti, oltre agli attori principali, erano i familiari, il vicinato ed il paese tutto. Il padre della ragazza recitava la parte dell’offeso e sfogava in famiglia la propria amarezza, comunicando alla moglie le decisioni in merito alla figlia disubbidiente: Nun la vogliu vidiri cchiù, nunn- àju cchiù figlia. Chiaramente ciò lo scaricava dall’impegno di dotare la figlia. La moglie, strumento di accompagnamento familiare ma in queste cose abile regista, fiancheggiava ad alta voce il marito e faceva in modo che il dolore e le decisioni arrivassero al vicinato perché si facesse carico di allargare la voce all’intero paese, ripetendo ad libitum alla figlia: stu tradimentu nun-mì l’aviatu a-fari, ed al popolo tutto : la vistina bianca intra mi ristà. Come dire che i preparativi del matrimonio religioso erano stati approntati e che la famiglia era pronta a sostenere tutte le spese necessarie. Quel “bianco” aveva un’altra valenza, essendo il colore della illibatezza: non c’era stata concessione al giovane, la ragazza non era compromessa. Il padre dello “sposo”, in genere, mostrava una iniziale preoccupazione per eventuali reazioni scomposte del consuocero offeso e nel mentre faceva sapere alla giuria popolare, perché lo riportasse a chi di dovere : Intra nti mia nun s’hannu a-ffari a-bidiri. Tutti dovevano saper che non c’era stato nessun mancamento e nessuna copertura da parte della famiglia del giovane. Poi vestiva i panni ( Nella foto il maestro Stefano Panepinto accompagna del paciere e faceva giungere il proprio dispiacere e la all’armonium il signor Ulisse Giuliano) Pagina 16
La Voce di Cianciana
Numero 2 - Aprile 2006
LA PICCIUTTEDDRA DI LA CONCA D‟ORU Sta picciutteddra di la conca d‟oru fa-ppèrdiri la testa a-ccù talìa. La vitti aièri m-mezzu a li so‟ soru, cu-ll‟occhji a-ppampineddra e-mm‟arridìa. Ritornello Si-bbeni mi vulissi stu tesoru, lu sangu di li vini cci darrìa. Dicìticci a sta bbeddra ca nni moru, paci nun trova cchjù l‟armuzza mia. Lu primu amuri fici cu-Nniniddra, nun-cì la detti ma‟ na vasateddra. Si-ddì li donni cci livati a idrra, nul-la truvati cchjù na donna bbeddra.
Ritornello Si-bbeni mi vulissi stu tesoru… Siddru so‟ patri num-mì la voli dari, mi fazzu quattru amici, fazzu un fagottu, e-ppo‟ di notti la vàiu a-ppigliari, la carruzzedra pronti a-mmì la portu. Ritornello Si-bbeni mi vulissi stu tesoru…. Ulisse Giuliano 10 luglio 1977
ELEZIONI POLITICHE 2006 - I RISULTATI DI CIANCIANA
S E N A T O
Movimento Democratico Sicilia “Noi Siciliani” voti 7 0,38% Alleanza Siciliana voti 5 0,27 % UNIONE voti 969 52,66% Partiti : Italia dei Valori Lista Di Pietro voti 32, I Socialisti voti 17, Popolari UDEUR voti 10, Democratici di Sinistra voti 117, La Rosa nel Pugno voti 461, Codacons voti 5, Rifondazione Comunista voti 83, La Margherita voti 147, Partito Socialista Democratico Italiano voti 3, Movimento Repubblicani Europei voti 6, Insieme con L‟Unione voti 82, Pensionati voti 6. CASA DELLE LIBERTA’ voti 859 46,68 % Partiti : Patto Cristiano Esteso voti 4, Partito Liberale Italiano voti 3, Fiamma Tricolore voti 4, UDC voti 227, Lega Nord voti 21, Alternativa Sociale voti 8, Patto per la Sicilia voti 11, Partito Repubblicano Italiano voti 1, Nuova Sicilia voti 182, Riformatori Liberali voto 0, Alleanza Nazionale 113, Pensionati Uniti voti 4, Forza Italia voti 278, L‟Ambienta- Lista voti 3. Totale voti validi 1840 Bianche 63 Nulle 69 Totale votanti 1972
C A M E R A
Movimento Politico Terzo Polo voti 8 0,38 % Movimento Democratico Siciliano - Noi Siciliani voti 4 0,19 % UNIONE VOTI 1143 54,48 % Partiti : I Socialisti voti 7, Partito dei Pensionati voti 3, UDEUR Popolari Mastella voti 11, Comunisti Italiani voti 20, Lista Consumatori Codacons voti 4, La Rosa nel Pugno - Laici Socialisti e Radicali voti 549, Partito della Rifondazione Comunista voti 73, Federazione dei Verdi voti 88, L‟Ulivo voti 361, L‟Italia dei Valori voti 27. CASA DELLE LIBERTA’ VOTI 943 44,94 % Partiti : Lega Nord voti 31, PLI voti 3, UDC voti 281, Alleanza Nazionale Fini voti 138, Alternativa Sociale voti 5, MSI Fiamma Tricolore voti 12, NO Euro voti 3, Democrazia Cristiana Nuovo PSI voti 114, Pensionati Uniti voti 5, Forza Italia voti 351 Totale voti validi 2098 Bianche 51 Nulle 61 Totale votanti 2210
NOTIZIE DALL’ANAGRAFE MATRIMONI
D E C E S S I
Angelo Scardino e Carmela Cilona, Comune di Cianciana, 19 aprile 2006
Giuseppa Guastella, coniugata Guida, nata a Ribera il 18 febbraio 1932, deceduta l‟8 marzo 2006 Alfonso Montalbano, nato a Cianciana il 6 luglio 1916, deceduto l‟11 marzo 2006 Giuseppa Vaniglia vedova Losi, nata a Cianciana il 7 marzo 1919, deceduta il 15 marzo 2006 Giovanni Gattuso, nato a Cianciana l‟8 gennaio 1922, deceduto il 24 marzo 2006 Francesca Bosciglio vedova Campisi, nata a Cianciana il 22 maggio 1916, deceduta il 30 marzo 2006 Epifanio D‟Angelo, nato a Cianciana il 13 novembre 1907, deceduto il 6 aprile 2006 Giuseppe Mendola, nato ad Alessandria della Rocca, deceduto il 14 aprile 2006 Vincenzo Capra, nato a Cianciana l‟1 aprile 1942, deceduto il 18 aprile 2006 DECEDUTI FUORI CIANCIANA Giovanna Pulizzi, con. Alfonso Setticasi, nata a Cianciana il 7/9/1931, deceduta a Saint Chamont (F:) il 9/2/‟06 Rosalia Piazza in Santoni, nata a Cianciana il 20 maggio 1935, deceduta a Roma il 28 febbraio 2006 Rosario Greco, nato a Cianciana il 23 luglio 1930, deceduto a Evry (Francia) il 4 marzo 2006 Carmelo Contissa, nato a Cianciana il 25 febbraio 1901, deceduto a Rive de Gier (Francia) l‟11 marzo 2006 Giacomo Gambino, nato a Cianciana il 22 aprile 1921, deceduto ad Agrigento il 14 marzo 2006 Alessi Ludovico, nato a Cianciana il 17 novembre 1912, deceduto a Gallarate (Varese) il 23 marzo 2006 Angela Guida, vedova Traina, nata a Cianciana il 27 dicembre 1919, deceduta a San Biagio P. il 23 marzo 2006 Antonino Ciraolo, nato a Cianciana il 16 aprile 1923, deceduto a Rivolta di Torino il 16 aprile 2006
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La Voce di Cianciana Numero 2 – Aprile 2006 IL CAMPIONATO DI CIANCIANA 2000 ( continuazione da pagina 1) Grande gestione da parte dei dirigenti che non paghi del campionato appena vinto, allestiscono una rosa capace di primeggiare, confermando il mister e lo zoccolo duro ella passata stagione ha inserito solo giocatori di grandissima esperienza e qualità, come Guida e Savarino grandi protagonisti con 10 e 11 reti della stagione. Tra le conferme, il giovane Manazza, diventato un perno inamovibile di una delle migliori difese del campionato, con 22 gol subiti in 26 gare, capitan Alfano di nuovo capocannoniere della squadra con 18 gol, e un Martorana impiegato
part-time alla Del Piero, che risulta decisivo negli scorci di partite giocate, segnando personalmente 6 gol e fornendo numerosi assist ai compagni ha cambiato più volte le sorti dell‟incontro. A contribuire all‟ impresa anche i soliti D‟Anna, Cavalca,Ceroni Bahou, Guddemi e tutti i componenti della rosa(mi scuso con chi non ho citato) che si sono sempre fatti trovare pronti, quando sono stati chiamati in causa dall‟ allenatore. Alfonso Salamone
DOLCI VACANZE A CIANCIANA
AVVISO PER GLI AMERICANI
Da Roma ci scrive Alessandro Cicchirillo Caro Salvatore, ti mando una mia foto dell'ultima trasferta in Giappone con la Banda dell'Arma dei Carabinieri. Fai sapere ai nostri paesani che stanno negli USA che la Banda si recherà a New York ad ottobre per il Columbus day, e incontrarli mi farebbe un enorme piacere.Tra gli altri impegni della Banda ti ricordo la chiusura Foto di italo-americani di Tampa Florida (USA) in vacanza in dell'expò Italia in Cina a Sicilia che, grazie a Alfonso Orlando Blues, hanno anche assistito Pechino Dicembre 2006. alla festa in onore di San Giuseppe. Ricordiamo che in Florida Grazie mille e buon lavoro. vivono tanti americani originari della provincia di Agrigento.
PRESENTATO A CIANCIANA IL VOLUME DI GABRIELLA EBANO FELICIA E LE SUE SORELLE, DAL SECONDO DOPOGUERRA ALLE STRAGI DEL „92 - ‟93, VENTI STORIE DI DONNE CONTRO LA MAFIA Nel quadro delle manifestazioni organizzate in occasione del 360° anno della fondazione di Cianciana, mercoledì 29 marzo, presso il Centro Sociale c‟è stato un incontro con Gabriella Ebano, autrice del libro Felicia e le sue sorelle. Tale incontro, desiderato dall‟autrice, è stato reso possibile grazie alla collaborazione di diversi enti del nostro territorio : l‟Istituto Comprensivo di Cianciana, l‟IPIA “Archimede”, l‟Arci Valplatani, l‟Amministrazione Comunale. Oltre a Gabriella hanno partecipato all‟incontro l‟onorevole Sanzeri, sindaco, il vice sindaco Pulizzi, la signora Ida Abate, insegnante del giudice Livatino, la signora Felicia Impastato, familiare di Peppino Impastato, il professor Giovanni Alessi, la professoressa Filomena Sanzeri, la dirigente scolastica professoressa Milazzo. La Ebano, di origini ciancianesi per parte di padre, è di professione foto-reporter ed è impegnata nel sociale, dividendo la sua attività lavorativa tra Palermo e Roma.
Gli alunni, già sensibilizzati al problema per aver portato avanti insieme agli insegnanti un progetto sulla legalità l‟anno scolastico precedente, sono stati tra i protagonisti della mattinata, rivestendo un ruolo attivo che si è concretizzato con il porre all‟autrice delle domanda molto pertinenti sul fenomeno mafioso o attraverso la drammatizzazione di alcuni personaggi del libro stesso. Essi a partire del mese di gennaio hanno lavorato sodo in classe, approfondendo alcune tematiche del libro, mostrando molto interesse in considerazione anche della loro giovane età. Nel prossimo numero, torneremo sull‟argomento pubblicando un‟intervista all‟autrice. S.P.
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