La voce di cianciana n4 agosto2006

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Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana! Numero 4 – Agosto 2006 PRESENTATI IN CIANCIANA TRE INTERESSANTI VOLUMI SAN GIUSEPPE, VITA, CULTO E TRADIZIONI A CIANCIANA di Roberto Di Miceli RIME di Don Filippo Ferraro HO ACCESO CANDELE AL VENTO di Mariapia Gambino L’ISOLA FERDINANDEA di Salvatore Martorana LA SETTIMANA SANTA A CIANCIANA di Giovanni Gattuso CONVEGNO A CIANCIANA SULLA CARITA’

IN QUESTO NUMERO Trekking sul fiume Platani

Pag. 2 Convegno sulla carità

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Festa a Cianciana dopo il mondiale di A. Salamone Pag. 3 La Settimana Santa di Giovanni Gattuso

Pag.11

Mostra documentaria Pirandello e lo zolfo

Pag. 4 Gara ciclistica - L’artista Antonio D’Angelo

Pag.12

Presentato San Giuseppe di Roberto Di Miceli

Pag. 4 Tiro al piattello Pag. 12 Salvataggio uccelli

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Presentato Rime di don Filippo Ferraro

Pag. 6 Pizzu di ferru di Nino Chiappisi

Pag.13

Presentato Ho acceso candele al vento di Gambino

Pag. 7 L’isola scomparsa di re Ferdinando di S. Mar. Pag.14

Case in festa

Pag. 8 Anagrafe Pag. 15 Dolci Vacanze a Cianciana

C O M E E RAVAM O

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ANNO SCOLASTICO 1970 - 1971 CLASSE II ELEMENTARE MAESTRA PLANO : IN PRIMA FILA DA SINISTRA Giuseppe Castellano, Domenico Traina, Giuseppe Soldano, Enzo Bavuso FILA CENTRALE DA SINISTRA : Peppuccio D’Angelo, Stefano Frenna, Francesco Valentino, Giovanni Bondì, Giuseppe Castellano, Alfano. IN ALTO DA SINISTRA : Bartolo Salemi, Andrea Bartolomeo, Giovanni Conti, Angelo Cinquemani, Giovanni Caltagirone


La Voce di Cianciana

Numero 4 - Agosto 2006

La Voce di Cianciana Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana. Anno VI, numero 4 - Agosto 2006 Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico e fotografico Filippo Mattaliano, Stefano Panepinto Studio immagine Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Alfonso Salamone. Direzione e Redazione: via Cavour, 3 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel. 0922-987.462 E-mail Se volete inviarci un messaggio via e -mail, chiamate al numero di telefono in alto. Vi sarà comunicato l’indirizzo. Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: vedi pagina 16 ! Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001.

TREKKING NELLA VALLE DEL PLATANI 2006

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i è conclusa la quinta edizione del trekking nella valle del Platani, organizzato dall’Ass. Culturale -Ambientale ARCI Valplatani di Cianciana e dalla LIPU Sicilia dall’8 al 12 Agosto 2006. Cinque giorni di attività in ambiente naturale per conoscere e valorizzare la Valle del Platani per un turismo eco- compatibile. Le varie escursioni sono state fatte a mare, in montagna e sul fiume, con attività di birdwatching, riconoscimento della flora e fauna tipiche della macchia mediterranea. Il campo natura è stato organizzato con tende e attrezzature da campo nell’area attrezzata di Monte Cavallo nei pressi di Cianciana. Le escursioni a mare sono state effettuate presso la splendida Scala dei Turchi, nella riserva Naturale di Torre Salsa e nella riserva Naturale della Foce del Fiume Platani. L’escursione in montagna è stata effettuata nella riserva naturale Monte Cammarata lungo il suggestivo sentiero che porta al pizzo delle Rondini, quattro ore di percorso di straordinaria bellezza paesaggistica, con pic-nic nell’area attrezzata del bosco di Buona Notte. Dopo un ricco spuntino il gruppo si è spostato alla Quisquina per visitare l’Eremo di S. Rosalia, il museo Etno - antropologico e i luoghi dei frati Eremiti vissuti fino a pochi decenni fa. Il trekking si è concluso con il percorso lungo il fiume Platani, luogo di incantevole bellezza naturalistica e ambientale, dove è stato possibile fare un bagno refrigerante nelle “nache” (anse) formate dal fiume. Diverse specie sono state avvistate lungo i vari percorsi, in particolare l’Upupa, le gallinelle d’acqua, il fratino, il cavaliere d’Italia, la rondine montana ecc.. ecc… In tutto il soggiorno naturalista, il vitto e i prodotti consumati sono stati tutti prodotti tipici locali legate alle tradizioni popolari del territorio. Salvatore Panepinto

IL COMITATO PER I FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI MARIA SANTISSIMA ASSUNTA IN CIELO - 2006

Spedizione a regime libero. Autorizzazione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commerciale Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2006 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.

COMITATO 2006 : Presidente Cristiano Bellanca, assistenti professor Franco Ciraolo e odontotecnico Alfonso Setticasi (nella foto con le famiglie).

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LA NAZIONALE AZZURRA CONQUISTA IL SUO QUARTO TITOLO MONDIALE

LA GRANDE FESTA DI CIANCIANA IN PIAZZA OROLOGIO

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omenica 9 luglio 2006 è festa grande per tutta l'Italia calcistica e non, perchè quando si vincono i mondiali di calcio, tutti si sentono in diritto e in dovere di scatenarsi nelle piazze delle proprie città, organizzando caroselli di macchine festanti, rigorosamente con le bandiere in mano, sciarpe al collo e viso dipinto col tricolore e tanta, tantissima allegria. Anche Cianciana ha fatto festa, con la gente che istintivamente si portava, bandiera alla mano, nel punto di ritrovo storico del paese, vale a dire davanti lu Rologiu. La prima occasione per festeggiare è stata la fantastica vittoria contro la Germania in casa loro, ma dopo l'ormai storico rigore messo a segno da Grosso, la piazza si è riempita di gente che sprizzava gioia da tutti i pori, quasi come per i mitici mondiali spagnoli dell' '82, ma con la differenza che a festeggiare non trovavi solo ciancianesi, ma ti capitava di vedere il tunisino più famoso di Cianciana Josè, sfilare con la macchina con a bordo

ma sposato con una ciancianese, abbracciare forte suo figlio urlando beddru mè vincemmu, e tanti ragazzi e ra-

gazze inglesi e irlandesi, che hanno deciso da poco di comprare casa da noi per godersi la vita tranquilla della nostra cittadina, festeggiare assieme agli ormai friends ciancianesi la vittoria italiana. Per me la cosa più bella è stato vedere la finale assieme a un mio amico ciancianese doc ma purtroppo emigrato in Francia, e un suo nipotino di soli 5 anni che parlava solo francese ma gridava più forte di tutti I-TA-LIA!!!! La festa è durata per tutta la notte, con i ragazzi di tutte le

età, a gridare a squarciagola, a cantare davanti al Monumento dei Caduti guardacaso vicino al bar dello sport ciancianese per antonomasia, con il gestore Blues da sempre capo ultrà del tifo ciancianese, a guidare i caroselli, i trenini, poi tutti insieme a cantare l'inno di Mameli, e quel ritornello tormentone PO-POPOPO-POPO, gavettoni di acqua e di birra che arrivavano da tutti i lati, tutti che si abbracciavano e una volta tanto ci si sentiva FRAtutta la famiglia e un tamburello per dettare il ritmo dei TELLI D'ITALIA. cori da cantare. Capitava anche di vedere un ragazzo anch'esso tunisino Alfonso Salamone Pagina 3


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ESTATE CIANCIANESE 2006 : AVVENIMENTI CULTURALI

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ALLESTITA PRESSO IL CENTRO SOCIALE DI CIANCIANA LA MOSTRA DOCUMENTARIA“PIRANDELLO E LO ZOLFO”

rutto di una proficua collaborazione tra la “Biblioteca – Museo Luigi Pirandello” di Agrigento e la Biblioteca comunale di Cianciana, è stata allestita dall’8 al 20 agosto, nei locali del Centro Sociale della nostra città, la mostra documentaria “Pirandello e lo zolfo”. La data dell’8 agosto non è casuale e soprattutto quest’anno assume un valore particolare, segnando il 50° anniversario della tragedia di Marcinelle (Belgio), dove perirono 262 minatori dei quali 136 siciliani. Ben tre ciancianesi erano morti in quelle miniere di carbone. La data celebra anche la “Giornata del lavoro italiano nel mondo”. Per dovere di cronaca ricordiamo che lo scorso anno l’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi, ha conferito una medaglia al ricordo di quelle povere vittime. La “Mostra documentaria” si compone di molti pannelli, illustrati con foto e documenti d’epoca o dipinti, che narrano l’epopea dello zolfo in Sicilia e sono corredati da didascalie tratte dalle opere del drammaturgo e romanziere agrigentino. Come è noto, lo zolfo segnò profondamente la vita dello scrittore che poté studiare a Palermo, Roma e Bonn e vivere per qualche tempo agiatamente nella capitale, fin quando non sopraggiunse la rovina finanziaria della famiglia, con la crisi del prezzo del biondo minerale e l’allagamento della zolfara nella quale Stefano Pirandello, padre di Luigi, aveva investito la dote della nuora An-

tonietta, che da quella sventura, ammalatasi, non si riprese più. Pirandello è un acuto osservatore del mondo delle zolfare e lo ritrae con accenti lucidi, realistici, talvolta commoventi, come pochi, prima e dopo di lui, hanno saputo fare. Indimenticabili le pagine del romanzo “I vecchi e i giovani” e quelle di alcune novelle, tra cui “Il fumo”, “ Il no di Anna “ “Fuoco alla paglia” e, soprattutto, Ciaula scopre la luna”, uno dei brani più intriganti della nostra letteratura che la dice lunga sull’atteggiamento del grande scrittore sulla miniera. Per l’occasione sono state esposte opere sull’argomento di altri scrittori siciliani, quasi a ribadire l’affermazione di Leonardo Sciascia secondo cui senza lo zolfo in Sicilia non ci sarebbe stata l’avventura dello scrivere. Qualche nome soltanto: Verga, lo stesso Sciascia, Farinella, Rosso di San Secondo, Giosuè Giusti, Sino poli, Anniante, A.Petix, Alessio Di Giovanni e qualche altro ciancianese. Monica Giannone

PRESENTATO IL LIBRO DI ROBERTO DI MICELI SAN GIUSEPPE, VITA, CULTO E TRADIZIONI A CIANCIANA Nell’ambito dell’Estate ciancianese 2006, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, il comitato pro festeggiamenti in onore del Patriarca San Giuseppe 2006 – ’07, unitamente all’Associazione Culturale Antinori di Cianciana hanno organizzato la presentazione del volume del nostro concittadino Roberto Di Miceli San Giuseppe, Vita, culto e tradizioni a Cianciana. L’importante serata culturale ha avuto luogo il 5 agosto ultimo scorso, nei locali dell’ex cinema Arena, alla presenza di tantissimi ciancianesi, molti dei quali residenti all’estero. I lavori di presentazione sono stati coordinati dall’insegnante Maria Raffa, presidente dell’Associazione Antinori. Molto qualificati gli interventi delle numerose autorità presenti, sia civili che religiose

che di cultura, come il sindaco di Cianciana onorevole Salvatore Sanzeri, l’onorevole Giovanni Panepinto, il vice sindaco dottor Gaetano Pulizzi, don Lucio Salvatore Fiore, padre Gambino, padre Carbone e don Nino Gulli, direttore del Museo Diocesano di Agrigento che ha presentato il volume dal punto di vista teologico. Interessante l’intervento della professoressa Antonella Giambrone in Frisco, esperta sulla figura di San Giuseppe e sulla festa a Lui dedicata, argomento della sua tesi di Laurea. Il libro del Di Miceli si suddivide in tre parti. La prima tratta della vita del Santo e del culto a lui tributato nell’ambito del mondo cristiano ; la seconda parte svolge, con ricchezza di particolari, la tradizione della festa a Cianciana nel suo evolversi, l’allestimento della Tavola con i vari prodotti ognuno dei quali riveste un particolare significato. Nella terza parte del libro, che contiene un piccolo album fotografico, sono contemplate delle preghiere, delle poesie, degli inni in onore del Santo. Nel corso della serata è stato presentato altresì un DVD contenente tutte le foto della tavole del superiore allestite dal 1942 ad oggi. Inoltre è possibile rivivere, attraverso il video, i momenti salienti degli ultimi festeggiamenti. Pagina 4


Numero 4 - Agosto 2006

La Voce di Cianciana

A conclusione della serata, dopo i sibilità di degustare sfingi, cavateddi ringraziamenti dell’autore, i numee dolci di ogni genere. Il 5 agosto è rosi partecipanti sono stati invitati così cominciato per il comitato preda padre Carbone, presidente del sieduto da padre Carbone quel lungo comitato per i festeggiamenti in cammino che si concluderà, come onore del Santo per l’anno 2007 e da tradizione, il 19 marzo del 2007. che si avvarrà della collaborazione Don Salvatore nel corso della serata degli assistenti Caterina D’Angelo ha fatto un importante annunzio ai e dello stesso Roberto Di Miceli, a fedeli : egli ha detto che nei prossirecarsi in Corso Vittorio Emanuele mi giorni verrà presenta alla Curia per visitare la Tavola di San GiuArcivescovile di Agrigento una iseppe, allestita soprattutto per i stanza affinché San Giuseppe venga numerosi ciancianesi che per motivi di lavoro risiedono eletto compatrono della città di Cianciana insieme a fuori Cianciana. Dopo la benedizione della tavola da par- Sant’Antonio da Padova. Salvatore Panepinte di Padre Fiore, le tantissime persone, che hanno parti- to colarmente gradito questa iniziativa, hanno avuto la pos(Nella foto padre Carbone con gli assistenti Caterina

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DEL VOLUME PRESENTATO LA VOCE PUBBLICA “LA TAVOLA” (Pagg. 52 –53)

a tavola è il simbolo del banchetto Eucaristico e nello stesso tempo convito di beneficenza. Motivo di aggregazione sociale, per la collaborazione del vicinato, dei parenti, di amici, e di tutto il popolo. L’usanza di fare la tavola o i Santi, come la festa, ha radici antiche. Ancora Giuseppe Pitrè, a proposito dell’usanza in Sicilia di fare banchetti in onore di San Giuseppe in favore dei poveri, così scrive: San Giuseppe è dunque il santo tutelare dei poveri, degli orfani, di chi volge in grandi strettezze di vita. I beni che la provvidenza manda non vengono se non la mercé di lui, caritatevole, soccorrevole quant’altri mai. Ora da questa particolar prerogativa può essere nato l’uso del banchetto detto di S. Giuseppe e di altri usi popolari nel giorno 19 di marzo. Il banchetto si fa da tutti i siciliani con più o meno di pompa, con maggiore o minor lautezza e profusione di vivande. Ordinariamente non sogliono mancare mai i tre personaggi della Sacra Famiglia: Gesù, Maria e Giuseppe, rappresentati da un povero vecchio, da una ragazza orfana e priva di dote da’ 12 a ’15 e da un bambino orfano anche lui. Il loro costume si direbbe copiato da quadri rappresentanti la fuga d’Egitto. Inizialmente, la tradizione della tavola nacque con l’esclusivo scopo si onorare San Giuseppe nella persona dei poveri, come del resto lo è stata la Sacra Famiglia di Nazareth, di cui San Giuseppe era capo e custode. Al giorno prestabilito, il padrone di casa invitata nella propria abitazione, tanti poveri quanti i “Santi” erano stati promessi al momento del voto. Per tutta questa giornata, questi erano suoi illustri ospiti e venivano serviti e riveriti, si saziavano e portavano a casa tutto ciò che era loro donato. Col passare degli anni la tavola, da privata che era, diviene pian piano pubblica e aperta a tutti: non soltanto i poveri, godevano della promessa fatta, ma tutto il popolo. Oggi, il consumismo ha influito notevolmente anche sulle tavole di San Giuseppe. Di anno in anno, la pompa, lo sfarzo e lo sciupo sono sempre in aumento, come se la gente volesse gareggiare per allestire la tavola più bella. Fino a qualche tempo fa, la tavola non veniva allestita esclusivamente il 19 marzo, ma anche in altre date, come il 1° Maggio, festa di San Giu-

seppe Lavoratore, e il 25 Marzo solennità dell’Annunciazione del Signore, comunemente detta, festa dell’Annunziata. Il 25 Marzo veniva preparata solitamente da coloro che si trovavano in strettezze economiche, per cui, fare la tavola il giorno dall’Annunziata, costava molto di meno, in quanto si preparavano poche cose, dato che i visitatori erano meno numerosi del 19 Marzo. Ancora oggi è in uso “li Santi fora tempu”,solitamente nel mese di Agosto; questo è dovuto o a motivi di lavoro o perché si aspettano parenti, residenti fuori comune. Un’altra usanza è quella di “li Santi cugliuti”. Chi si vota al Santo con questo genere di promessa, qualche tempo prima della festa, percorre alcune strade (dipende il numero che è stato promesso), chiedendo l’elemosina in denaro o in beni di natura. Il più delle volte la questua viene compiuta a piedi scalzi e tante volte, oltre a ciò che si raccoglie, si aggiunge anche qualche mortificazione, ricevuta da parte di qualcuno. Tutto quanto viene raccolto, viene dato a qualche famiglia bisognosa. Un’ultima usanza è quella di donare, di propria tasca, una certa somma di denaro o in generi alimentari, e questa, direi, è la più diffusa. Preparare la tavola o divenire superiore della festa nasce da una promessa fatta al Santo per qualche bisogno o come ringraziamento di grazia ricevuta. L’unica differenza tra il superiore e il privato che fa la tavola è questa: al superiore, oltre a fare la tavola in casa sua, spetta anche l’organizzazione della festa; la tavola preparata dal medesimo deve essere di numero tre, mentre per i privati il numero può variare, a seconda di quanti “Santi” sono stati promessi al momento del voto, ma sempre con una base di tre; per il resto è uguale in tutto e per tutto. (la tavola più numerosa- per trenta persone- è stata allestita dalla signora Assunta Mattaliano). E’ facile identificare una tavola, dalla coperta, solitamente di ciniglia, appesa al balcone, su cui troneggia il quadro di San Giuseppe o della Sacra Famiglia, ornato di palme, arance e rami di alloro, dalla strada riccamente addobbata con palme e dall’arco di luce che viene fornito per l’occasione dal comitato. Roberto Di Miceli

CHI FOSSE INTERESSATO ALL’ACQUISTO DEL LIBRO E DEL DVD PUO’ CONTATTARE L’AUTORE ALL’INDIRIZZO : Roberto Di Miceli, via Montuoro, 76 92012 Cianciana (AG) E – Mail R.DIMICELI @VIRGILIO.IT Pagina 5


Numero 4 - Agosto 2006

La Voce di Cianciana

FESTEGGIATI I 25 ANNI DI VITA DELL’EMITTENTE RADIOFONICA RADIO EMMAUS E PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI POESIE DI DON FILIPPO FERRARO RIME

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enerdì 11 agosto 2006 in Piazza Carmine sono stati festeggiati i 25 anni dell’emittente radiofonica Radio Emmaus ed è stato presentato al pubblico l’ultimo volume di poesie di Don Filippo Ferraro intitolato Rime, con introduzione del dirigente scolastico Francesco Cannatella. A presentare la serata è stata la dottoressa Bina Vaiana che dopo aver dato un saluto agli internenuti, a tutti gli amici in ascolto di Radio Emmaus e alla autorità presenti ha dato inizio alla festa. Mentre veniva eseguito un brano musicale dal Gruppo Folk Cianciana, ha fatto il suo solenne ingresso nella piazza Miss Radio Emmaus, impersonata da Giu-

seppina Bondì, accompagnata da due damigelle, Anna Maria Sciurba e Anna Maria Marino, che portavano in mano un libro e un microfono. Miss Radio Emmaus, preceduta da un gruppo di pagetti ricoperti da mantelli rossi che recavano dei cartelloni con varie scritte (Radio Emmaus da 25 anni al servizio : della Verità, della Giustizia, della Libertà, della Fraternità), raggiunge tra gli applausi il posto più centrale e prende la parola. Il suo discorso inizia così : Io Radio Emmaus sono nata per l’insistente richiesta di alcuni giovani che ad alta voce hanno proclamato il mio diritto alla vita. La stessa ha altresì ricordato la grande solidarietà e collaborazione ricevuta da tanti giovani e da molti adulti. Ha indicato le finalità culturali, religiose e ricreative che l’emittente ha sempre cercato di raggiungere. Successivamente l’avvocato Enzo Martorana, la professoressa Angela Mattaliano e la dottoressa Fina Conti hanno presentato un episodio del Vangelo secondo Luca, illustrando i motivi per cui è stato scelto il nome di Emmaus per l’emittente. In breve essi sono : la necessità di camminare insieme, di parlare dei fatti acca-

duti, dialogare, ascoltare la Parola di Cristo, di accoglierLo, di annunciarLo agli altri, di condividere dolore e gioia con i fratelli. Poi ha preso la parola il dirigente scolastico Francesco Cannatella per la presentazione del libro. Ecco qui di seguito alcune riflessioni del preside scritte nell’introduzione al volume : “…Le Rime di don Filippo ci offrono un quadro nel quale si staglia nitida la fede. Un’opera lunga una vita. Egli è testimone del suo tempo, uomo che ha saputo coniugare un cammino d’amore e di carità cristiana, un percorso che il buon Dio ha reso lungo ed, a volte irto, di ostacoli, ma l’uomo è fermo, la fede salda, il coraggio lo regge senza tentennamenti sulla via della verità. Mai scontro, sempre confronto leale per uno sforzo congiunto per percorrere insieme l’insegnamento evangelico. Egli è il fratello narrante che si comunica con gli altri perché assieme possano scoprire la bellezza della Verità e della vita…” . Il sindaco di Cianciana nel suo intervento ha ringraziato padre Ferraro per averci regalato questa bella ed interessabte raccolta di poesie, mettendo anche in evidenza l’attività positiva e costruttiva di Radio Emmaus, emittente che è riuscita ad entrare nelle varie case ciancianesi, ivi compresa quelle dei propri genitori che vi si sintonizzano spesso. Il volume di padre Ferraro, impreziosito da alcuni disegni di Roberto Di Miceli, è dedicato al grande amico professor Antonino Bellanca e si articola in varie parti : Poesia dialettale, Fede e folklore, Liriche, Rime agro – dolci, Poesia italiana ed infine Poesia latina. Nel corso della serata alcune poesie sono state lette da Bina Vaiana, Pierangela e Giusy Cimò, Gianluca Arcuri, Tanina Gambino, Pina Cuffaro, Annamaria Marino, Saverio Martorana, Tanina Montalbano, Tanina Impallari. Il Gruppo Folk ciancianese ha rallegrato la serata eseguendo diversi brani tra i quali Romanza di Beethoven, Piccolo fiore, Nel blu dipinto di blu, Azzurro, Che sara? Festosa campana e tanti altri. Salvatore Panepinto

Dal libro Rime La Voce pubblica la poesia Falsa divuzioni e il relativo commento dell’autore Sulu suliddru, versu la scurata, ogni iornu Turiddru va a prigari a la Matrici. Gira ogni navata, talia li Santi e tanti cosi cari.

Ad ogni Santu un ciuriddru e na vasata Oh, santa fidi! Po’, senza esitari, allonga la manuzza dilicata e piglia chiddu chi si po’ pigliari.

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Numero 4 - Agosto 2006 Na lampada, un luminu, na cannila, na tovaglia, na cruci, un angileddru e tuttu dintra un saccu, lestu, nfila.

La Voce di Cianciana E doppu sti reliqui… cu cchiù amuri, si cc‟è la Missa e sona un campaneddru, si piglia l‟Ostia e … arrobba a lu Signuri.

Ci sono persone che si ammantano di falsa devozione per conseguire, ingannando gli altri, qualche beneficio materiale. Arrivano anche a trattenere per sé parte delle offerte date dai fedeli per i festeggiamenti di qualche Santo ed a sottrarre alla Chiesa oggetti preziosi, destinati al culto. Ricevere l‟Eucaristia, dopo aver rubato, non è un gesto di devozione, ma una grave profanazione. Don Filippo Ferraro CHI VOLESSE ACQUISTARE IL VOLUME RIME, PUO’ RIVOLGERSI A PADRE FERRARO C/O CHIESA DEL CARMELO SALITA CARUBIA, 4 92012 CIANCIANA (AG) TELEFONO 0922 984.189

PRESENTATA NELLA NOSTRA CITTADINA LA RACCOLTA DI POESIE HO ACCESO CANDELE AL VENTO DI MARIAPIA GAMBINO Nella gremita piazza Alessio Di Giovanni, il 13 agosto 2006 ha avuto luogo un’altra importante serata culturale organizzata dall‟Associazione Culturale Sicily Kult ed inserita, con il patrocinio dell‟Amministrazione comunale, nell‟ambito delle manifestazioni dell‟Estate Ciancianese 2006. La serata, coordinata dallo scrivente, ha avuto lo scopo di far conoscere la raccolta di poesie dal titolo suggestivo Ho acceso candele al vento di Mariapia Gambino, la prima ciancianese che ha pubblicato il suo lavoro presso la casa editrice Il sole di tutti, Collana Autori Autoprodotti, fondata, come i nostri lettori ricorderanno, dal professor Gaspare D‟Angelo. Ci piace ricordare che Mariapia Gambino, di Pietro e di Giuseppina Soldano, è nata a Cianciana il 19 giugno 1978. Dopo aver conseguito il diploma in Arti Applicate della Ceramica presso l‟Istituto d‟Arte “Bonachia” di Sciacca, si è trasferita a Faenza (RA) per perfezionarsi nello studio ed il restauro della ceramica. Da sempre Mariapia ha avuto un‟inclinazione verso l‟arte, affascinata dall‟amore per la pittura e stregata dal rapporto tra la tridimensionalità della materia e le cromie. Per lavoro la Nostra è richiesta un po‟ dovunque, sia in Italia che all‟estero. E‟ stata infatti a Valencia in Spagna e a Monaco di Baviera in Germania per restaurare ceramica delle varie epoche. In Italia ha lavorato a Bologna e nella stessa Faenza, dove risiede. Abbiamo sempre saputo della sua passione per la ceramica, la sorpresa è stata lo scoprire l‟altra sua grande passione : la poesia. Ma andiamo alla cronaca della serata che è cominciata con l‟esecuzione del brano Veni l‟autunnu di Franco Battiato eseguito da tre giovani musicisti che hanno allietato tutta la serata. Ecco i loro nomi : al violino Raffaele Caltagirone, nato a Ribera dove ha conseguito il diploma presso l‟Istituto musicale pareggiato “Arturo Toscanini”;

alla chitarra Tommaso Smeraldi di Villafranca Sicula, studente a Palermo presso la Facoltà di Medicina ed infine al pianoforte Alfonso Di Rosa di Villafranca Sicula, studente al 5° anno presso l‟Istituto “Toscanini” di Ribera. Per conoscerla meglio abbiamo rivolto a Mariapia una serie di domande e lei ha risposto ripercorrendo il suo curriculum vitae parlando della sua vocazione artistica, delle sue letture preferite, del ruolo che potrebbe avere la poesia in una società come la nostra, del motivo occasionale che ha propiziato la pubblicazione della raccolta etc. Successivamente è stata data la parola al professor Gaspare D‟Angelo che ha illustrato le tappe fondamentali della fondazione della Casa Editrice Il sole di tutti, dalla progettazione alla sua realizzazione pratica. La brillante idea è nata proprio a Cianciana per dare la possibilità agli autori di pubblicare dei lavori con un numero essenziale di copie e con una spesa accettabile, senza per forza aspettare il finanziamento dagli enti pubblici. Fino ad oggi, ha continuato Gaspare, numerose sono le pubblicazioni che hanno visto la luce e tante altre sono in cantiere. Poi è venuto il momento della professoressa Dorotea Cotroneo che ha presentato la raccolta della Gambino. La signora Cotroneo, nata a Siracusa, ha studiato a Palermo e vive a Bergamo dove insegna Italiano e Latino presso il Liceo scientifico Mascheroni. Ha al suo attivo la pubblicazione di diversi libri come ad esempio l‟antologia scolastica Accordi, Casa Editrice Sansoni ; Racconti di donne del ‘900, Casa editrice Einaudi; commento per la scuola al romanzo di Laura Mancinelli I dodici abati di Challant, Casa editrice Einaudi. Inoltre ha collaborato per una edizione della Divina Commedia con la Casa editrice De Agostini. Nel suo intervento la signora Cotroneo ha voluto sottolineare il rapporto della donna con la poesia.

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Numero 4 - Agosto 2006 Leggendo le poesie di Mariapia che esprimono forti sentimenti la signora ha subito pensato ad Alda Merini, fine poetessa milanese che ha avuto con la poesia un rapporto intriso di contraddizioni e condivisioni perciò le sue liriche diventano rivalsa e, più che denuncia, desiderio di rinascita dalle brutture della vita. Mariapia, sentendo la forza delle liriche della Merini, ne fa tesoro. Al termine del suo intervento, la dottoressa Cotroneo ha letto la poesia Ad Alda Merini, inserita nella raccolta. Altre liriche sono state lette da Gaspare D‟Angelo e dalla stessa autrice. Il sindaco di Cianciana onorevole Salvatore Sanzeri si è congratulato con Mariapia, che conosce da sempre, ringraziandola per questa sua raccolta che dimostra ancora

una volta la vitalità e l‟intraprendenza di tanti ciancianesi, molti dei quali vivono purtroppo lontano dal paese. Inoltre, facendo un bilancio dell‟Estate Ciancianese 2006, si è dichiarato molto soddisfatto per i vari momenti culturali che l‟hanno contraddistinta, ricordando l‟importante mostra documentaria Pirandello e lo zolfo, allestita presso il centro sociale, la presentazione del volume di Roberto Di Miceli San Giuseppe, vita, culto e tradizioni a Cianciana, il libro di padre Ferraro dal titolo Rime ed infine la raccolta di poesie della Gambino Ho acceso candele al vento. Al termine della manifestazione il sindaco ha fatto un omaggio floreale a Mariapia ed ha consegnato dei doni ai graditi ospiti. Salvatore Panepinto

Della raccolta Ho acceso candele al vento, pubblichiamo la poesia Ad Alda Merini. Ricordiamo che chi volesse avere il volume può scrivere a MARIAPIA GAMBINO, VIA SILVIO PELLICO, 59 48018 FAENZA (RA) Cellulare 338 24 13 921

AD ALDA MERINI Alto, più alto del riverbero del sole e alacre è lo sguardo della tua poesia, ma un grugno l‟accolse nella mordace compassione del manicomio.

E lì hai bevuto dal suo suicidio inguine il delirio dell‟umanità, mentre solo mendicavi le impalpabili ali dell‟angelo pudico.

NASCITE

Alessia Piazza di Sergio e di Giovanna Dino, nata a Valdagno (VI) il 16 giugno 2006

Giulia Correia di Christophe e di Valeria Abella, nata a Villeneuve Saint Georges (Francia) il 4/07/’06

Vinicio Amato di Sofia e Giacomo Amato, nato a Moulun (Fr) il 28/07/06

Emily Antonina Soldano di Giuseppe Antonio e di Giuseppina Gentile, nata a Palermo il 5/07/ „06

Dania D‟Ascoli di Agostino e di Narjiss Zahi, nata a S.Stefano Q. il 6 luglio 2006

Giovanni e Vincenzo Piazza, di Francesco e di Deborah Costa, nati ad Agrigento il 9 agosto 2006

Marika Fratello di Giuseppe e di Rosalia Bosciglio, nata a S.Stefano Q. il 13 luglio 2006

Michela Amato di Antonino e di Florica Brici, nata a Parma il 19/08/‟06 Pagina 8


Numero 4 – Agosto 2006

La Voce di Cianciana

Nozze D’Oro

PER

ANNA BAVUSO VOLPE E GIUSEPPE RE Cianciana Giugno 1956 Ashton U. L. (R.U.) Giugno 2006

ALFONSA PACE E ANGELO PACI Cianciana Chiesa del Carmelo 24 Giugno 1956 24 Giugno 2006

ANTONINA D’ANGELO E VITTORIO DI CHIAZZA Cianciana 28 Aprile 1956 5 Agosto 2006 Pagina 9


La Voce di Cianciana

Numero 4 - Agosto 2006

Sposi Eric Poully e Nadine Di Mora, Municipio di La Grand - Croix (Francia), 5 agosto 2006. Nella foto anche i genitori della sposa Rosa e Antonino Di Mora

Sposi Calogero Pullara e Francesca Curaba Ribera, Chiesa Madre 27 Aprile 2006 SALUTI PER I PARENTI LONTANI

50° compleanno per il signor Gaetano Di Maria, festeggiato con la famiglia l‟11 luglio 2006 a Rive de Gier (Francia). Nella foto da sinistra Salvatore, Sophie Di Maria, il festeggiato, Caterina e Aline Di Maria, la signora Domenica Bruno, Josephine Di Maria e dietro Francesco Di Maria

Tanti saluti per gli zii Antonina e Leonardo Carubia e tutti i cugini di Adelaide da parte dei nipoti Gino e Giuseppina Carubia, con le rispettive famiglie.

LE INIZIATIVE DELLA CONGREGAZIONE MARIA SS. ADDOLRATA E GESÙ CROCIFISSO Piazza Aldo Moro – Cianciana (AG)

La Congregazione Maria SS. Addolorata e Gesù Crocifisso di Cianciana, percorrendo un cammino formativo e spirituale, ha realizzato diverse attività relative alla vita dello stare insieme pregando (cenacoli quaresimali e la confraternita va nelle famiglie). I cenacoli, svoltisi appunto nelle famiglie, sono stati tenuti dai Padri Passionisti don Gianni e Padre Leonardo del Santuario della Madonna della Rocca. È stato realizzato altresì il progetto “Narra il tuo Venerdì Santo” con i ragazzi della scuola media ed elementare “S. Mamo” di Cianciana. A chiusura dell‟anno sociale 2005/06 la Congregazione ha organizzato un convegno sul tema Confrater-

nita e Carità, svoltosi nella Chiesa Madre di Cianciana il giorno 22 giugno 2006. Nel convegno si è rilevata l‟importanza delle associazioni di fede cattolica. La Confraternita esiste da 265 anni e ancora tutt‟oggi porta solidarietà al prossimo, aiutando a risolvere i bisogni della gente, che è sempre stato lo spirito cristiano, come d‟altronde i Discepoli hanno eseguito e messo in pratica le indicazione di Gesù Cristo duemila anni fa. Il Presidente prof. Angelo Bondì ha introdotto i lavori del convegno parlando della Carità e dell‟importanza delle Confraternite e della comunione nel sociale; il Vice-Sindaco dottor Gaetano Pulizzi ha messo l‟accento sulle attività e sugli aspetti di aiuto nel sociale; la dottoressa Margherita La Rocca Ruvolo di Palermo, volontaria dell‟Associazione “A Cuore Aperto”, ha affrontato la tematica “Volontariato è Vita”; il responsabile Arcidiocesano delle Confraternite Mons. Gaetano Di Liberto ha svolto il tema “Confraternita e Fraternità”; la prof.ssa Annamaria Provenzano “La Carità”; don Lucio Salvatore Fiore il tema “La Carità nella nostra

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La Voce di Cianciana

Numero 4 - Agosto 2006 Comunità”; il dottor Gerlando D’Angelo, presidente dell’”Associazione Settimana Santa – Cianciana” “ i Giovani e la Carità”; ha partecipato anche il Missionario Frà Biagio Conte della missione Speranza e Carità di Palermo, che ha esposto la propria esperienza dedicata alla missione per dare speranza e accoglienza ai bisognosi. Infine ha chiuso i lavori L’Arcivescovo Metropolita Mons. Carmelo Ferraro il quale, sottolineando l’importanza delle confraternite, ha messo in evidenza il valore della Carità ed ha posto in primo piano

l’uomo che deve cercare di aiutare il prossimo senza limiti e senza pregiudizi. Hanno coordinato il convegno il dottor Antonino Arcuri e la prof.ssa Pina D’Anna. Il presidente della confraternita professor Angelo Bondì indirizza un grazie a tutti i collaboratori della confraternita e a tutti i relatori del convegno. Un ringraziamento anche a tutti i concittadini per la partecipazione e al commendatore Michele Rametta che ha curato la grafica. S.P.

In questo numero la Voce ha il piacere di pubblicare il saggio con il quale il quattordicenne Giovanni Gattuso, esami di terza media brillantemente superati, ha partecipato al concorso NARRA IL TUO VENERDì SANTO ( vedi articolo a pagina 12 del numero precedente). Il saggio è intitolato La Settimana Santa a Cianciana.

La settimana Santa a Cianciana Qui a Cianciana, nel mio paese, in occasione della Settimana Santa e della Santa Pasqua si organizza una serie di stupende manifestazioni che per mezzo della drammatizzazione coinvolgono tutte le persone, sia attori che spettatori. Queste manifestazioni vengono preparate con cura e amore da varie associazioni come: l’Associazione “Settimana Santa”, gruppo “Lu Lamentu”, confraternita “Gesù crocifisso e Maria SS. Addolorata”, che ogni anno riescono a renderle sempre più belle e partecipate poiché rappresentano una grande fonte di turismo specialmente per tutti i ciancianesi che sono sparsi nel mondo e che in occasione delle festività ritornano a fare visita ai parenti e in questa occasione riescono a partecipare alle feste tradizionali.Tutte queste manifestazioni che rappresentano la passione di Cristo si svolgono nell’arco di tre giorni. Il primo giorno è il Giovedì Santo: la prima manifestazione avviene in chiesa durante la messa quando il parroco fa la lavanda dei piedi, tra l’altro prevista dalla liturgia, e si rivivono i momenti, narrati nei vangeli, che Gesù passava con i suoi discepoli. Finita la messa, dopo circa un’ora, inizia la drammatizzazione, che in genere si svolge a “li casotti”, sotto la torre dell’orologio, e nella quale si rappresenta l’ultima cena, la lavanda dei piedi e l’arresto di Cristo nell’orto degli ulivi mentre prega con i suoi discepoli. In questa serata vengono appese ai muri ed accese delle fiaccole e vengono spente le luci dei lampioni. Questa caratteristica, insieme agli effetti di luci e suoni, rende molto suggestiva e realistica la sacra drammatizzazione. In contemporanea alla drammatizzazione, nelle varie chiese (Carmine, Convento e Matrice) si adora Gesù nell’Eucarestia. Terminate le rappresentazioni, con Gesù che viene arrestato, i fedeli, la maggior parte in processione, fanno “lu viaggiu”, cioè il giro delle chiese fermandosi ad adorare Gesù sacramentato.Il Venerdì Santo è sicuramente il giorno più emozionante e significativo della passione di Cristo. La mattina verso le dieci, davanti la chiesa Madre, si svolge la scena che rappresenta la condanna di Cristo e la liberazione di Barabba. Gesù viene condannato alla morte di croce dalle stesse persone che la domenica prima l’avevano acclamato. Dopo questa scena si forma una processione di soldati romani e fedeli, e al centro Gesù, che viene schermito, frustato e schiaffeggiato da due centurioni, e a seguire i due ladroni. Sulla scalinata avviene il commovente incontro di Gesù con la Madonna, accanto alla quale si trovano Giovanni e Maria Maddalena. Subito, una delle pie donne, per alleviare le sofferenze di Gesù prova a dargli dell’acqua, ma viene fermata prontamente da un centurione che butta a terra la sua brocca. Nella salita che conduce al calvario Gesù fa tre cadute. Durante la salita avviene

anche l’incontro con la Veronica, che asciuga con un fazzoletto il volto insanguinato del Cristo, e che l’accompagna fino al calvario facendo notare agli spettatori il fazzoletto sul quale rimane impresso col sangue il volto di Cristo. A largo S.Gaetano la croce viene fatta portare da un’altra persona, il “Cireneo”, che si nascondeva tra la folla. A mezzogiorno una statua di Cristo viene appesa alla croce che si trova sulla piccola chiesa del Calvario. La sera stessa questa statua viene messa nell’urna, risalente al secolo XVIII, e portata in processione assieme alla statua dell’Addolorata, risalente al secolo XVII, nella chiesa Madre, dove il Cristo viene deposto in un lettuccio nel coro della chiesa. Questa processione, nel quale si fa anche la Via Crucis, è lunga e duratura, infatti partendo da largo S. Gaetano dopo le 21, supera la mezzanotte percorrendo circa 400 metri. Durante questo percorso i portatori dell’urna procedono a passi piccolissimi, a volte quasi fermi, imprimendo all’urna un piccolo movimento ondulatorio a destra e a sinistra. La processione è accompagnata sia dalla banda sia dal gruppo “lu lamentu”, che canta oltre a caratteristiche canzoni scritte da ciancianesi, “lu lamentu”, risalente al 1800 circa, e che viene tramandato di generazione in generazione, canto che esprime e crea l’atmosfera di dolore e di tristezza che accompagna la processione. Il Sabato Santo è una giornata vissuta in penitenza e silenzio. Il paese sembra tornare indietro nel tempo e rivivere quel giorno come 2000 anni fa. Di pomeriggio le persone si recano presso i locali della confraternita dove è stata composta la sacra deposizione e si recita il santo rosario alla Pietà. La notte del Sabato Santo c’è la veglia pasquale, che si conclude a mezzanotte con l’annunzio pasquale e il canto del gloria. E’ Pasqua: Cristo è risorto. A mezzogiorno in piazza, dopo la messa mattutina in matrice, la statua del Cristo risorto esce dalla chiesa assieme a quella dell’arcangelo Gabriele accompagnata dal suono festoso della banda, e si reca in piazza, dove sotto l’orologio c’è l’incontro. Nel frattempo la Madonna viene preparata nella chiesa del Carmine dalle famiglie Di Miceli e D’Angelo e viene coperta da un manto nero simbolo di lutto. Le due statue si avvicinano progressivamente e l’arcangelo Gabriele, per tre volte consecutive va ad annunziare la risurrezione del Cristo alla Madonna incredula e ritorna dal Cristo stesso. Dopo il terzo ed ultimo annunzio alla Madonna, questa corre verso il Cristo, butta il velo nero, spalanca le braccia e si lancia ai piedi di Gesù risorto. Subito dopo c’è una piccola processione accompagnata dalla banda musicale del paese, che si conclude con l’entrata in Matrice delle statue di Gesù e dell’arcangelo Gabriele, mentre la Madonna viene accompagnata nella chiesa del Carmine. Giovanni Gattuso

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Numero 4 - Agosto 2006

La Voce di Cianciana

ANNUNCIO COMMERCIALE : VENDITA NEGOZIO E’ IN VENDITA L’AVVIATA MACELLERIA DI CONCETTA GIORDANO IN GAMBINO, SITA IN CIANCIANA, PIAZZA CARMINE N.13. CHI FOSSE INTERESSATO ALL’ACQUISTO PUO’ TELEFONARE AL NUMERO TELEFONICO 0922 - 984.144 DOPO LA SECONDA TAPPA DEL CAMPIONATO PROVINCIALE DI CICLISMO GRANDE SODDISFAZIONE PER L’ASSOCIAZIONE RUOTA LIBERA DI CIANCIANA Il giorno 16 luglio ultimo scorso, con l’organizzazione del presidente dell’Associazione sportiva Ruota Libera di Cianciana Alfonso Montalbano, si è svolta la seconda tappa del campionato provinciale di ciclismo, su un tracciato di 75 chilometri. Alla gara hanno partecipato più di 80 ciclisti che sono partiti da Cianciana raggiungendo Raffadali, Santa Elisabetta, Sant’Angelo Muxaro, San Biagio Platani, Alessandria della Rocca per tagliare il traguardo ancora a Cianciana. Il primo ciclista in assoluto ha concluso la gara in 2 ore e 25 minuti. La squadre della Ruota Libera ha ottenuto degli ottimi piazzamenti. Nella categoria debuttanti ai primi due posti si sono piazzati due giovani ciclisti ciancianesi : al primo posto Saverio Ragona che ha tagliato il traguar-

do in 2 ore e 40 minuti; al secondo posto si è piazzato Dario Castellano. Già nella prima tappa del campionato, svoltasi a Siculiana il 2 luglio 2006 identico arrivo nella categoria debuttanti :Saverio Ragona primo e piazzamento d’onore per Dario Castellano. Soddisfazione anche in tale gara per il più anziano della squadra, il signor Rumore che, nella categoria Super Gentlmen, si è piazzato al terzo posto. Ormai mancano soltanto due tappe alla fine del campionato provinciale e speriamo che i nostri ragazzi restino ai vertici della classifica finale. (nella foto a sin. Saverio Ragona, a destra Dario Castellano) Salvatore Panepinto

ANTONIO D’ANGELO, ARTISTA SCONOSCIUTO La Voce di Cianciana scopre l'ennesimo artigiano-artista tra i suoi figli. Si tratta del giovane Antonio D'Angelo che per hobby realizza dei prospetti su coppi di terracotta, definibili dei veri capolavori. Antonio, figlio di Giovanni e Anna La Placa, è nato a S.Stefano Quisquina.il 23 maggio 1983, si è diplomato come perito elettrico presso ITP “Lorenzo Panepinto” di Bivona con sede a Cianciana, lavora come operaio nel campo edile e per passatempo fa l'artista. Antonio è un ragazzo piuttosto schivo e, pur conoscendolo personalmente da una vita, sono venuto a conoscenza delle sue opere per caso, e convincerlo a rendere pubblico il suo passatempo non è stata impresa faci-

le. Spero tra tanti anni di potermi vantare d' aver scoperto un artista. Utilizzando strumenti semplici e facilmente reperibili, come tubicini di rame comunemente usati per realizzare impianti di riscaldamento, realizza le tubazioni di scarico, con le canne vengono fuori i canali, col compensato le porte e le finestre, con i fili per tendaggi imita l'acqua che scorre, aggiunge a questi semplici “ingredienti” pazienza, ottima manualità e tanta, tanta fantasia.

Alfonso Salamone

GARA DI TIRO A PIATTELLO ORGANIZZATA A RAFFADALI L’Associazione sportiva ANUU Migratoristi Italiani in collaborazione con il CONSIGLIO SICILIANO DELLA CACCIA ha organizzato il giorno 21/05/2006 una giornata al tiro al piattello presso il poligono di tiro di Raffadali (AG.). La soddisfazione di tutti i partecipanti è stata grande. Il Presidente del Circolo di Alessandria della Rocca Giuseppe Frisco ed il Presidente del Circolo di Cianciana Gino Pace sono rimasti soddisfatti per la magnifica giornata trascorsa insieme dalle due associazioni venatorie.

Il circolo di Alessandria della Rocca ha messo a disposizione i premi consistenti in n° 5 coppe e n° 50 medaglie. A conclusione della gara iniziata alle ore 10 e finita alle ore 14, tutti si sono ritrovati a pranzo presso il ristorante “Antica Sicilia”, dove al termine del pranzo è avvenuta la premiazione. Si sono classificati: 1° Antonio Giannone, socio ANUU con n° 20 piattelli; 2° Biagio Argirò, socio ANUU con n° 16 piattelli;

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La Voce di Cianciana

Numero 4 - Agosto 2006 3° Gaetano Fiorino, socio ANUU con n ° 13 piattelli; 4° Vincenzo Balsamo, socio CSC con n° 10 piattelli; 5° Giuseppe Setticasi e Franco Comparetto, soci CSC con n° 10 piattelli. Il presidente provinciale dell’Associazione ANUU Gino Pace, a nome di tutti i soci ciancianesi ed alessandrini,

ringrazia calorosamente il coordinatore della manifestazione, il signor Calogero Militello di Santa Elisabetta, fiduciario della medesima Associazione e tutti i partecipanti che hanno trascorso insieme una giornata all’insegna dell’amicizia e della sportività. Alfonso Salamone

SALVATI DALLE GUARDIE VENATORIE DELL’ASSOCIAZIONE ANUU DUE RARI ESEMPLARI DI UCCELLI Grazie all’intervento delle guardie venatorie dell’Associazione ANUU sono stati salvati da sicura morte due esemplari di uccelli. Il giorno 16 maggio 2006 è stato rinvenuto in contrada Bissana, sotto una vite, un raro esemplare di Occhione, uccello migratore proveniente dal Nord Africa, che presentava un’ala spezzata e un trauma alla zampa sinistra. Il secondo uccello ad essere salvato è stato un esemplare di poiana, appartenente ad una specie protetta, rinvenuto dal signor Salvatore Milioto nelle campagne di Sant’Angelo Muxaro che presentava un’ala spezzata. Dopo i rinvenimenti è stato avvisato il presidente regionale dell’ANUU Gino Pace ed il dottor Gerlando D’Angelo ( nella foto ) che ha prestato agli animali feriti le prime cure. Successivamente i due animali sono stati consegnati alle guardie forestali del distaccamento di Ribera, sotto il comando del Maresciallo Maria Spataro. Dopo per i due animali il viaggio alla volta della Riserva Naturale della Ficuzza, in provincia di Palermo, dove sono stati sottoposti a cura per infine, dopo la completa guarigione, essere rimessi in libertà. Ancora una volta l’intervento dell’Associazione ANUU è stato utile per aiutare animali in difficoltà. S.P. Come tanti sanno, lungo la strada provinciale che da Cianciana conduce a Cattolica Eraclea, grosso modo a metà cammino, si nota la presenza di una roccia particolare, di cui non conosciamo la natura. Alcuni anni fa il cavaliere Nino Chiappisi si è interessato della roccia, pubblicando un articolo sul Giornale di Sicilia che la Voce in questo numero ripropone ai suoi lettori. Il mistero di”pizzu di ferru” Cianciana, forse è un meteorite caduto nel1853 Cianciana - da tempo semplici cittadini e studiosi si interrogano sulla natura di masso che si trova nell’ex feudo Bissana a Cianciana. Qualcuno dice che sia un meteorite. E’ forse quel meteorite che nel lontano 1853 cadde in una località imprecisata dell’Agrigentino, come risulta al Museo delle Scienze e della tecnica a Milano? Ad avvalorare l’ipotesi che possa trattarsi di meteorite concorrono molti fattori, primo fra tutti, che nessun altro masso consimile è nel raggio di chilometri intorno. Geologi e studiosi, osservano, studiano, prendono campioni ma fin’oggi non si sono pronunziati. Gli elementi del meteorite sono gli stessi che sono sulla terra. I più anziani del paese raccontano, per averlo a loro volta saputo dai loro avi, che nell’ormai lontano 1853, una tempesta di inaudita violenza investì Cianciana, fulmini e lampi illuminavano a giorno il paese, l’acqua veniva giù con inusitata violenza. Ad un tratto l’orizzonte fu attraversato da una palla di fuoco e subito dopo un grosso boato ha fatto tintinnare i vetri delle finestre e la tempesta cominciò a diminuire fino a cessare del tutto. L’indomani si parlò di quel boato ma nessuno si azzardò ad andare in campagna. Dopo qualche giorno si seppe di quell’enorme masso a Bissana. Tutti corsero a vederlo, qualcuno con un piccone tentò di romperlo, invano. “Petra di luna” o “lu pizzu di ferro”venne chiamato allora ed ancora oggi è così chiamato. E’ un meteorite o frammento di esso caduto nel lontano 1853? E’ un interrogativo questo al quale solo gli “addetti ai lavori” potranno dare risposta. Nino Chiap-

NOTTE DEL 31 LUGLIO - 1° AGOSTO TRADIZIONALE DEGUSTAZIONE IN PIAZZA MATRICE DI FAVI, CICIRI E...TRIPPA Anche quest’anno è stata rispettata l’antica tradizione, tipimente ciancianese e che non ha eguali nel circondario, di la mangiata di li favi e di li ciciri e di la trippa. In molte vie della nostra cittadina e in numerose case di campagna sono stati tirati fuori i calderoni per cucinare i legumi e trascorrere insieme a parenti ed amici una piacevole serata. In piazza Matrice sono stati allestiti degli stand sotto i quali i soci dell’Associazione culturale Theatron ( nella foto) hanno cucinato e poi servito ai numerosissimi presenti il piatto tipico ciancianese e, tra canti e balli, è passata la nottata.

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La Voce di Cianciana

Numero 4 - Agosto 2006 SOSTENITORI DEL GIORNALE

CIANCIANA : Angela Mattaliano, Giuseppe Alba, Antonella Martorana, Franco Ciraolo. ITALIA : Giuseppe D’angelo, Milano; Giuseppe Ciaravella, Mombaruzzo, eredi Salvatore Martorana, Milano; Girolamo La Corte, Como; famiglia Piazza - Traina, Trissino; Ignazio Guida, Como; Vincenzo Chiazza, Torino; Giuseppe Stellini, Salsomaggiore; Alfonso Piazza, Levico T.; Leonardo Marino, Cernobbio. ESTERO FRANCIA : Ignazio Cicero, Domenica Di Maria, Carmelo Romeo,Leonarda Taglialavore, Salvatore D’Angelo. INGHILTERRA : Silvestro Ciraolo, Vincenzo Cicchirillo, Paolo Castellano, Giuseppe Carubia, Onofrio Dino, Giovanni Cimino. CANADA : Giuseppe Greco, Salvatore Bruno. BELGIO : Giovanni Pollari, Francesco Carubia. SVIZZERA : Filippo Milillo. VENEZUELA : Pietro Ciaravella, Salvatore La Corte.

Proprio un anno fa e precisamente il 28 agosto 2005 veniva a mancare all’affetto dei suoi familiari e di quanti lo hanno conosciuto, il compianto cavaliere ufficiale Salvatore Martorana che abitava a Milano. Funzionario delle Ferrovie dello Stato, ha coltivato per tutta la sua vita moltissimi interessi, soprattutto quelli di ricerca di cose siciliane. Pubblicista a partire dal 1988, ha collaborato con la rivista L’Osservatore Ferroviario. Grande appassionato di Alessio Di Giovanni ha abbracciato il movimento del felibrismo siciliano. La Voce di Cianciana che ha avuto la sua collaborazione lo vuole ricordare pubblicando il seguente saggio dal titolo L’isola scomparsa di Re Ferdinando.

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L’isola scomparsa di re Ferdinando

arrano le cronache del tempo che il 22 giugno del 1831, tutta la costa sud-occidentale della Sicilia fu scossa da un’intensa attività sismica che mise in allarme gli abitanti di Marsala e di Sciacca e per un largo raggio ancora fino a Palermo e sulla costa nord-occidentale dell’isola. A Sciacca, dove il fenomeno si manifestò più violento, alcune case subirono seri danni. Il fenomeno sismico ebbe delle punte particolarmente alte dal 28 giugno al 10 luglio, con una serie di movimenti tellurici che interessavano particolarmente il bassofondo roccioso denominato “Secca di Mare”. Il 2 luglio gli abitanti di Sciacca avvertirono nell’aria un insolito odore di zolfo che sembrava provenire dal mare sottoforma di nube invisibile, ma da provocare perfino l’annerimento degli oggetti d’argento. L’8 luglio, in corrispondenza della Secca di Mare, colonne di acqua fangosa e densi vapori di fumo nero si sollevarono dalla superficie del mare ad intervalli più o meno regolari. Il 10 dello stesso mese, il capitano Corrao, al comando del bastimenti napoletano “La Teresina”, si trova a navigare a circa 20 miglia da Capo Bianco quando ad un tratto entra in una zona di mare cosparsa di pomice galleggiante e letteralmente piena di pesci morti. Improvvisamente dalla costa di prua, il grido: “ Isola a babordo!”. Quelli del “Teresina” erano i primi uomini ad assistere alla nascita di un’isola nel mezzo del Mediterraneo. Il capitano Corrao la descrisse come un piccolo vulcano eruttivo di 60 pali di altezza e di circa 2000 metri di circonferenza. La nascita dell’isola scatenò subito interessi scientifici e soprattutto politici, tant’è che diverse nazioni tentarono di occuparla militarmente quando ancora il suolo caldo e cosparso di ceneri ne rendeva assai improbabile lo sbarco. Il 16 luglio infatti, per ordine di re Ferdinando II, re delle Due Sicilie, del porto di Palermo salpò la corvetta

borbonica “Etna” al comando del Capitano di Fregata Don Raffaele Cacace che riuscì ad avvicinarsi alla nuova nata e determinarne l’esatta posizione geografica, senza però potervi sbarcare a causa dei gas e del magma che traboccava dal piccolo cono fumante. Ci riuscì, alcuni giorni dopo, Michele Fiorino, un comandante di barca da pesca inviato dalla Deputazione Sanitaria di Sciacca, approfittando di una temporanea sosta nell’attività vulcanica e piantando un remo nelle ceneri in segno di conquista. Re Ferdinando, considerandola appartenente al suo regno perché emersa dalle acque territoriali della Sicilia, le impose il nome di isola Ferdinandea. Gli inglesi tuttavia, avendo già la base di Malta, pensavano di annetterla al loro dominio e così inviarono il capitano Swiburne, uno studioso della Marina Britannica, con la nave da guerra “Rapid” che giunse il 18 luglio senza però potervi sbarcare a causa della intensa attività eruttiva. La Gazzetta di Malta del 10 agosto, uscì con un ampio articolo di fondo riferendo che il capitano Senhouse al comando del cutter Hind era riuscito a sbarcare sull’isola il 2 agosto e a piantarvi la bandiera britannica, battezzandola con il nome di Graham dal cognome del noto statista inglese allora vivente. A questo punto hanno origine le prime controversie. Il geologo siciliano Carlo Gemellaro che proprio in quei giorni organizzava una spedizione scientifica sul nuovo vulcano,relazionando all’accademia Gioenia di Catania scriveva che “… quel viaggiatore (n.d.r) inglese aveva seco portato una bandiera con l’idea di poterla piantare per primo sulla nuova isola; a vista però della furia del vulcano, ne abbandonò il pensiero e si restò ad osservarlo ad un miglio di distanza”- e aggiungeva più avanti- “ si vanta di avervi piantato la bandiera inglese che nessuno di noi vide sventolare nove giorni dopo e volle dare ad essa il nome di Graham…”. Pagina 14


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Numero 4 - Agosto 2006 Oltre al nome di Ferdinandea e di Graham, l’isola assunse altri nomi: Sciacca, Corrao, Julia dal mese della sua nascita, Nerita dal nome del vicino banco e ancora Hotham dal nome del Vice Ammiraglio inglese che ne seguì da vicino le vicende. I cartografi comunque la tramandarono con il nome di Giulia Ferdinandea. Ora di quest’isola contesa non è rimasto che il banco sottomarino chiamato di Graham: un’effimera vittoria degli inglesi che per primi tracciarono le carte idrografiche della zona. Infatti, dopo i primi di agosto del 1831, epoca in cui l’isola raggiunse il suo massimo sviluppo-4800 metri di circonferenza e 63 metri di altezza-, iniziò un susseguirsi di avversità atmosferiche nella zona e quando l’inverno giunse con le sue grosse mareggiate, l’incoerente materiale di magma poroso e di pomice fu spazzato dalle onde e disintegrato in breve tempo. L’8 dicembre, il capitano Allotta,

comandante del brigantino “Achille” passando con la sua nave de quei paraggi, al posto dell’isola contesa non notò altro che una corrente d’acqua calda e un forte puzzo di bitume. La superficie del mare aveva ripreso il suo aspetto primitivo a perdita d’orizzonte. A testimonianza di tanto sconvolgimento non resta ora che una meravigliosa secca; un bassofondo della profondità media di circa 3040 metri, con punte di 24 e 8 metri segnato sulle carte, appunto, come banco di Graham al solo scopo, dopo la sua relativa profondità, chi far si che la zona venga aggirata dalle grosse navi da carico e dalle petroliere che incrociano nel Mediterraneo. Oggi il banco di Graham, sulla carta nautica, ha le coordinate: Lat. 37° 09’ 49” N. – Long. 12à 43’ 07” E. G.

Salvatore Martorana

NOTIZIE DALL’ANAGRAFE M A T R I M O N I

D E C E S S I

Giuseppe Fatini e Caterina Lionti, Marsala Chiesa Evangelica “Assemblee di Dio in Italia, 1/6/’06 Francesco Taormina e Giovanna Angela Presti, Santo Stefano Q. Chiesa S.Nicolò di Bari, 20/5/’06 Pietro Perzia e Crocetta Aurora Manazza, Cianciana Chiesa Madre, 1 agosto 2006 Christopher Hawkins e Jane Ann Henry Welles, Comune di Cianciana 4 agosto 2006 Alessandro Riccardi e Anna Lisa Abella, Cianciana Chiesa Madre, 5 agosto 2006 Paolo Castellano e Maria Carla Guida, Cianciana Chiesa Madre, 8 agosto 2006 Vincenzo Marotta e Franca Marino, Alessandria della Rocca Chiesa del Pilerio, 10 agosto 2006 Giuseppe Fratello e Caterina Fragapane, Comune di Cianciana 12 agosto 2006 Giacoma Perconti, vedova Marino, nata a Cianciana il 20/09/1915, deceduta l’8 giugno 2006 Domenica Chiazza, ved. Cicchirillo, nata a Cianciana il 22/11/1912, deceduta il 21/6/2006 Antonino Montalbano, nato a Cianciana l’1/11/1933, deceduto il 30/6/2006 Vincenzo Amodeo, nato a Cianciana il 15/7/1934, deceduto il 9 luglio 2006 Salvatore Mannino, nato a Cianciana il 20/6/1926, deceduto il 18/7/2006 Calogera Abella ved. Cusumano, nata a Cianciana il 10/7/1924, deceduta il 18/7/’06 Concetta Montalbano, ved. Greco, nata a Cianciana il 16/4/1923, deceduta il 31/7/’06 Giuseppa Scardino ved.Romeo, nata a Cianciana il 25/12/1925 deceduta il 31/7/’06 Giuseppe Alfano, nato a Cianciana il 14/8/1927, deceduto il 19 agosto 2006

Angela Carubia, vedova Di Maria, nata a Cianciana il 23/6/1910, deceduta il 21 giugno 2006

DECEDUTI FUORI CIANCIANA Girolamo Re, nato a Cianciana il 27 febbraio 1926 deceduto a Elyria, Ohio U.S.A. il 10 luglio 2006 Giuseppe Bavuso Volpe, nato a Cianciana il 28 luglio 1926, deceduto a Palermo l’11 luglio 2006 Francesca Cuffaro, ved. Alfano, nata a Cianciana il 19 febbraio 1942, deceduta a Ware Herts (Inghil.) il 19/7/’06 Francesco Pendino, nato a Cianciana il 10 maggio 1926, deceduto a Bedford (Inghilterra) il 23 luglio 2006 Vincenzo Marino, nato a Cianciana l’8 febbraio 1934, deceduto a Maslianico il 28 luglio 2006 Alessandro La Corte, nato l’1 giugno 1980, deceduto a Piacenza l’8 agosto 2006 Antonina Ciaravella, vedova Fiore, nata a Cianciana il 29 giugno 1926, deceduta a Chaleroi (Belgio) il 9/8/2006 Saverio Ferro, nato a Cianciana il 15 aprile 1942, deceduto a Schonenwer (Svizzera) il 14 agosto 2006 Angela Chiazza, ved. Cinquemani, nata a Cianciana il 20 marzo 1930, deceduta a Montréal (Canada) il 17/8/’06

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Numero 4 – Agosto 2006

DOLCI VACANZE A CIANCIANA PER….

Nella foto i coniugi Rosa Cicchirillo e Angelo Vaniglia residenti a Cantù (Como), i coniugi Antonina Di Chiazza e Vincenzo Cicchirillo residenti a Manchester (Inghilterra), i coniugi Zina Ferraro e Vincenzo Cicchirillo residenti a Carugate (Milano), e i coniugi Rosaria Traina e Giuseppe Caltagirone residenti a Mulhouse (Francia).

Con Alfonso Provenzano, lu cantanti,i suoi amici tedeschi Alfons Bunse, ingegnere edile e Berndt Sculte, commerciante di pneumatici delle migliori marche. I due amici per la seconda volta hanno scelto per le loro vacanze la Sicilia che hanno visitato, trovandola incantevole e meravigliosa. Con Alfonso Alfons e Berndt sono legati da una sincera amicizia da oltre 30 anni ed essi colgono l’occasione per ringraziarlo per la sua calorosa ospitalità unitamente a tutti gli altri ciancianesi che essi hanno avuto modo di conoscere durante il loro soggiorno.

I coniugi Norma Petta e Ignazio Di Gaetani, residenti a Maasmechelen (Belgio) dove il signor Ignazio si è trasferito nel 1950 quando aveva solo cinque anni

Dopo 37 anni, dolci vacanze a Cianciana per la signora Caterina Piazza (nella foto con il cugino Santo Piazza abitante in Belgio). La signora Caterina, fu Gerlando (inteso Terranchiana) e fu Vita Santoro è nata a Cianciana nel 1949, emigrata in Francia nel 1958, è ritornata nel paese natìo nel ’63 e nel ’69 e poi quest’anno. La signora abita a Sète in Francia e ha fatto la stilista, realizzando dei disegni su seta e più recentemente dipinge dei quadri. Speriamo in un prossimo futuro di allestire nel nostro paese una sua personale di pittura.

SALUTI Un abbraccio per il suo caro amico d’infanzia Salvatore Bruno da parte di Onofrio Dino, residente a Hoddesdon ( Inghilterra).

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