Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana! Numero 4 – Agosto 2007 PRESENTATO IL VOLUME DI PAOLO SANZERI SANT’ANTONINO DI CIANCIANA SALVATORE DI MARCO POETA DEL NOVECENTO SICILIANO DI CARMELO DEPETRO GIUSY GRIMALDI, MISS MURETTO LA TAVOLA DI SAN GIUSEPPE A TRISSINO SERENATE DI ESPORTAZIONE IN BELGIO
IN QUESTO NUMERO Mamma li turchi! di Eugenio Giannone
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La Tavola di San Giuseppe a Trissino
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Presentato Sant’Antonino di Cianciana di Sanzeri
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BELGIO : Serenata di esportazione
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Favi e Ciciri - Animazione vissuto contadino
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Mostra personale retrospettiva di Pietro Arfeli Pag.12
S. Di Marco poeta del „900 - Il Salotto della poesia
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Presidio dei Vigili del fuoco a Cianciana
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La festa della Madonna Libera Inferni
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Riconoscimento per Luigi Gagliano
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Le iniziative dell‟ANUU Grimaldi Miss Muretto
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Notizie dall‟anagrafe
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Case in festa pag.8 Giornata del Cacciatore - Sarti
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Dolci Vacanze a Cianciana
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C O M E
E R A V A M O
CIANCIANA, VIA PATERNO’, ANNO 1952 - DONNE AL TELAIO ( Per i nomi vedere a pagina 2)
Numero 4 – Agosto 2007
La Voce di Cianciana Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana. Anno VII, numero 4 – Agosto 2007 Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico e fotografico Filippo Mattaliano, Stefano Panepinto Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Alfonso Salamone. Direzione e Redazione: via Cavour, 3 92012 Cianciana (AG) Italy. Cellulare : 331 - 26.444.78 E-mail Se volete inviarci un messaggio via e -mail, chiamate al numero di telefono in alto. Vi sarà comunicato l’indirizzo. Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: vedi pagina 16 ! Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione a regime libero. Autorizzazione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commerciale Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2007 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.
La Voce di Cianciana FOTO DI COPERTINA
Questa foto del 1952, scattata in Via Paterno‟, ci è stata inviata dalla signora Giuseppa Cimino, abitante a Ashton (Inghilterra). Da sinistra Rosina La Mattina, Antonina Ferraro, Giuseppa Cimino, Orsola Martorana e Stefanina Russo. Le bambine sono Rosa Cammarata a sinistra e Giannina La Mattina a destra. MODI DI DIRE Mamma, li turchi! Divagazioni tra il serio e il faceto
L‟espressione idiomatica “Mamma, li turchi!” è ormai un luogo comune, legato alla pirateria musulmana che per lungo tempo ha investito i paesi costieri, e i più prossimi, dell‟Italia meridionale e insulare. I pirati barbareschi, guidati spesso da italiani convertiti all‟Islam, con i loro vascelli veloci, attraccavano, penetravano verso l‟interno, saccheggiavano, stupravano, catturavano persone, uomini e donne indifferentemente, che poi avrebbero rivenduto come schiavi ai mercati di Algeri, Tunisi, Tripoli, Istanbul (da noi,viceversa: Livorno, Cagliari, Almeria, La Valletta) e scappavano. Un‟espressione di terrore, dunque. Per lo stesso motivo vennero erette molte torri d‟avvistamento. Le scorribande dei “saraceni” durarono fino alla battaglia di Lepanto (1571), quando una flotta cristiana inferse un colpo decisivo alla marineria turca. Il pregiudizio, si sa, pur se figlio dell‟ignoranza e quindi privo di scientificità, è duro a morire e diventa appunto luogo comune e perciò generalizzato; sono , quindi,numerose le locuzioni che … tirano in ballo i turchi. Ne rammentiamo solo alcune: Fuma come un turco (e ci può stare!); Beve come un turco (dubbio: ai musulmani, per precetto, è vietato bere alcolici); “Fu…ji comu un turcu” (non abbiamo statistiche su questo tipo di imprese!); Bestemmia come un turco (sbagliato: i turchi non nominano il nome di Dio –Allah – invano). Ancora: facciamo il bagno turco, abbiamo il bagno turco, il forno alla turca etc. Da questi modi di dire, così diffusi, sembrerebbe d‟averli sempre avuti a casa, di conoscerli bene e forse è, era, così, tanto “cu’ piglia un turcu è so” (alla lettera: chi prende un turco è suo). Quest‟ultima espressione è sicuramente il grido di soddisfazione opposto al “Mamma, li turchi”. E adesso „sti Turchi (la Turchia, così, per inciso, fa parte di tutti gli organismi europei e della NATO, anzi il suo esercito è tra i più numerosi e meglio armati del mondo) bussano con insistenze alle porte dell‟Unione Europea: vorrebbero farne parte integrante e stanno tentando di armonizzare la loro legislazione con quella comunitaria. Cose turche! (eugenio giannone)
SALUTI Da Cianciana, dove hanno trascorso una bella vacanza, Gaspare e Graziella Lo Monaco, abitanti a Verbert (Germania), mandano tanti saluti alla famiglia Giuseppe Di Prazza, abitante a Rive de Gier (Francia)
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La Voce di Cianciana
Numero 4 – Agosto 2007
PRESENTATO IL VOLUME SANT’ANTONINO DI CIANCIANA, STORIA DI UNA CITTA’DI NUOVA FONDAZIONE DELL’ARCHITETTO PAOLO SANZERI
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omenica 12 agosto, presso la Chiesa Madre di Cianciana, c’è stata la presentazione d e l v o l u m e Sant’Antonino di Cianciana, Storia di una città di nuova fondazione dell’architetto Paolo Sanzeri, un’interessante e poderoso libro sulle origini e sullo sviluppo del nostro paese che ha visto impegnato l’autore per molti anni e che finalmente è stato pubblicato grazie ai finanziamenti dell’Assessorato Regionale per i Beni Culturali e del Comune di Cianciana. La man ifes tazio n e cu l tu ra l e è sta ta o rg an izz ata dall’amministrazione Comunale, dall’Associazione Settimana Santa e dal Comitato della Biblioteca Comunale, il cui presidente professor Gaspare Albanese ha coordinato i lavori. Davanti ad un pubblico numeroso ed attento la manifestazione è cominciata con il saluto delle autorità, da padre Salvatore Lucio Fiore, dal sindaco di Cianciana onorevole Salvatore Sanzeri e dal dottor Gerlando D’Angelo, presidente del Consiglio Comunale e dell’Associazione Settimana
Santa. Il professor Gaspare Albanese ha detto, fra l’altro, che senza dubbio il pregio più evidente del libro del Sanzeri è quello di aver saputo amalgamare in un unico volume, impreziosito da numerose schede cartografiche, tutto quanto già si conosceva ed è stato pubblicato su Cianciana, con l’aggiunta di notizie inedite che vanno dall’archeologia, all’urbanistica, alle sagre. Lo scrivente si è complimentato con l’autore per aver regalato ai ciancianesi un’opera così completa che fa da seguito a La circoscrizione territoriale del comune di Cianciana e paesi finitimi di Gaetano Di Giovanni, pubblicata nel 1873 e del libro di Stefano Panepinto Cenni storici sul Comune di Cianciana del 2000. Successivamente è stata data la parola al dottor Gaetano Allotta, giornalista e pubblicista, socio della Società Siciliana di Storia Patria che ha messo l’accento sulla rigorosa indagine storica e sociale dell’architetto Sanzeri. Infine è stata data la parola al professor Enzo Di Natali, direttore della rivista “ Oltre il Muro” che, dopo aver messo l’accento sul FENOMENO CIANCIANA, paese che non ha eguali per vivacità culturale nell’ambito della provincia di Agrigento e forse della Sicilia, ha fatto le lodi dell’autore per essere riuscito ad andare a ritroso nel tempo, attraverso una ricerca tesa alla conoscenza delle popolazioni che per lunghi secoli hanno dominato in Sicilia e nella Valle del Platani, per cogliere quei tratti caratteristici che nel tempo hanno espresso il siciliano agrigentino dei nostri giorni. La serata si è conclusa con la distribuzione del volume, con un rinfresco e ovviamente con i ringraziamenti dell’autore del libro. Salvatore Panepinto
DAL LIBRO SANT’ANTONINO DI CIANCIANA LA VOCE PUBBLICA I CASOTTI
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I CASOTTI ( NEL VOLUME PAGINA 271 E SEGUENTI )
ove il corso Vittorio Emenuele si interseca con la salita Regina Elena si apre un’ampia scalinata realizzata in pietra, delimitata ai due lati da due bassi edifici, denominati i Casotti. I casotto sono ambienti rettangolari, disposti simmetricamente alla scalinata, le cui porte d’ingresso sono messe in risalto da portali ad arco a tutto sesto, di pregevole fattura di scalpellini locali. La copertura dei due casotti è a terrazzo, utilizzata come superficie calpestabile, con una ringhiera che la delimita e la rende fruibile ai cittadini, posta sopra la cornice di chiusura che è arricchita da archi ricavati all’interno dei conci. Da sopra i casotti, infatti, si può ammirare sia il feudo cavallo, oggi trasformato in bosco, sia nella sua interezza l’intera regia trazzera, oggi salita Regina Elena, che taglia il centro abitato in due, genetratrici di simmetria, della maglia urbana, che con l’attuale corso Vittorio Emanuele costituisce quel sistema del cardo e decumanus, ordinatori dell’impianto seicentesco della città. I due casotti sono stati realizzati nell’area dell’ex regia trazzera dopo che si era reso abituale costruire delle fughe, cioè su quei stralci di suolo stradale che restavano tra la linea dell’uno e dell’altro di quei fabbri-
cati, che erano stati costruiti invadendo il suolo comunale. Attualmente i due corpi di fabbrica, all’origine di proprietà comunale, oggi sono utilizzati come sede di esercizi commerciali. La scalinata e i casotti furono costruiti nel 1920. Sicuramente dopo la realizzazione della Torre dell’Orologio, e la loro funzione è giustificata dal forte dislivello che c’era tra la via Cordova, asse principale della città, e corso Vittorio Emanuele, per cui al fine di rendere meno ripida e più agevole la salita si pensò di realizzare questo complesso architettonico ed urbanistico, il quale risulta nel suo insieme gradevolmente equilibrato, armonico e funzionale. Il progetto è stato realizzato dal geometra Ernesto Buonadonna di Agrigento ed i lavori sono stati realizzati dall’impresa “Longo Ercole e figli” di Cianciana. In seguito alla realizzazione della gradinata è stata posta, nella sua sommità, una vasca di cemento di pregevole fattura, in seguito sostituita dal monumento ai caduti, più volte tolto e rimesso a seconda il volere del Sindaco protempore, cambiando così la memoria storica.
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La Voce di Cianciana Numero 4 - Agosto 2007 NOTTE DEL 31 LUGLIO : TRADIZIONALE MANGIATA DI FAVI E CICIRI ANIMAZIONE DEL VISSUTO CONTADINO NELLA FASE DELLA TREBBIATURA La notte del 31 luglio è arrivata e con essa la tradizionale mangiata di favi, ciciri e frummentu e, da alcuni anni, della trippa. La festa segna l’inizio dell’Estate Ciancianese. Quest’anno il paese pullula di emigrati che sono arrivati in tanti; nelle strade è predominante l’uso della lingua francese, ma anche dell’inglese e del tedesco, per non parlare delle diverse cadenze regionali italiane. La festa di li favi e ciciri è tipicamente ciancianese, anche se qual-
Anche quest’anno l’amministrazione comunale ha voluto patrocinare la tradizionale festa, delegando l’Associazione culturale Theatron che ha organizzato l’evento in piazza Matrice, dove sono stati sistemati degli stands e dando a tutti la possibilità di assaporare un buon piatto di legumi e un buon piatto di trippa. Ma non finisce qui. Per iniziativa dell’Arci di Cianciana, nella sottostante Via Marconi è stata allestita una interessante mostra fotografica intitolata CIVILTA’ CONTADINA che rappresentava il ciclo che va dalla semina al raccolto, con foto d’epoca in bianco e nero e, appena distante, c’è stata l’animazione del vissuto contadino durante la fase della trebbiatura. Scopo dichiarato dell’Arci è stato quello di voler mostrare a tutti quanto era faticoso portare a casa quei cereali che erano e sono alla base dell’alimentazione dei popoli mediterranei. La mostra e l’animazione hanno ottenuto un successo strepitoso. Per alcuni è stato il momento del ricordo, per altri, giovani e turisti stranieri, è stato il momento della scoperta, immortalato con fotografie e filmati. La serata è continuata fino a notte fonda con un concerto del Café de la Paix. Sal-
vatore Panepinto cuno sostiene che anticamente essa si festeggiava anche nel circondario, e affonda le sue radici nella notte dei tempi, quando il popolo voleva ringraziare la divinità per la copiosità e la bontà del raccolto. Come sempre esse si svolge nelle varie vie del paese e nelle case di campagna dove all’aperto vengono imbandite le tavole, in attesa che nei calderoni si cucinino le fave ed i ceci che poi parenti ed amici mangeranno, bevendo del buon vino, cantando e ballando per tutta la notte. Ricordiamo che qualche anno fa i bambini facevano il giro del quartiere, suonando o per meglio dire facendo rumore adoperando dei coperchi di pentole.
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La Voce di Cianciana Numero 4 – Agosto 2007 Recentemente abbiamo ricevuto dal dottor Carmelo Depetro di Ragusa il seguente articolo intitolato Salvatore Di Marco poeta del Novecento siciliano che La Voce volentieri pubblica. Salvatore di Marco poeta del Novecento Siciliano La statura e l‟importanza di Salvatore Di Marco, (autore di una quarantina di volumi tra poesie in lingua e in dialetto, saggi, opere e testi di critica letteraria), nella letteratura siciliana ha raggiunto vertici tali che è stato doveroso, e nello stesso tempo anche spontaneo, organizzare un Convegno di Studi sulle sue opere. Gli atti sono stati pubblicati dai Quaderni di Rinascita Mediterranea. Il compito gradito e impegnativo di apertura dei lavori è stato assolto egregiamente dal Presidente Gaetano Nicotra. Questi ha tracciato anche un breve ma significativo profilo deL Di Marco poeta, saggista letterario e studioso di storia siciliana, dirigente di importanti istituti culturali. Le relazioni sulla produzione poetica in lingua italiana e sul poeta dialettale sono state affidate rispettivamente a Dino Grammatico la prima ed a Francesco Leone la seconda. Grammatico nella personalità poetica di Di Marco trova una caratterizzazione di “stupori e incantesimi” sin dai tempi della prima raccolta di versi, Sulle labbra il nome del pane (1958) ed ancora in Resuscitanze (1993), nelle quali la freschezza dei versi si coniuga con la malinconia delle prime delusioni. Tra le tematiche più importanti c‟è il dialogo con Dio, che si ritrova anche in La strada delle campane (1999) e in Canti di Settembre (2001). Il critico conclude l‟approccio, rintracciando una continuità nei versi di Di Marco sul discorso della morte e considera esemplare una lirica che più di ogni altra sintetizza egregiamente il rapporto vita-morte, Casa mia la quale, partendo dalla realtà quotidiana, celebra i valori ideali dello spirito. Francesco Leone puntualizza come le poesie in dialetto di
Di Marco siano “dense, ma scorrevoli”. Egli parte dagli anni Cinquanta, quando il poeta fu attratto dal movimento del neorealismo, ma rivela che già negli anni Sessanta egli matura una nuova sensibilità, l‟amore: in Cantu d‟amuri (1986) il poeta cerca l‟amore come principio della vita, “Eri tu / la frescura di l‟olivi / a li timpuna / la manu scuèta di lu ventu / a la campìa, / …”, oppure “Eri tu / li labbra ardenti di lu suli” . Il poema si conclude sempre sul tema dell‟amore con uno sguardo anche alla vecchiaia, ancora una volta illusa e delusa. Fuori da ogni raccolta di versi è stata lasciato intenzionalmente dal poeta, per conferirle maggiore rivelanza, il poemetto L‟acchianata di l‟aciddara (1988), perché è dedicato alla bella città di Palermo che però stenta a risorgere… Il saggio di Leone si conclude con l‟analisi della raccolta Li paroli dintra (1991), nella quale la nota costante è costituita dallo scavo che il poeta opera dentro la parola stessa, “alla ricerca della sua ancestrale carica vivificatrice”. Sulla serietà dell’impegno culturale di Salvatore Di Marco interviene brevemente Gioacchino Aldo Ruggeri e la conclusione riassuntiva della manifestazione è fatta da Pasquale Ales. Il volumetto è importante, perché serve e divulgare opportunamente su un più ampio campo di risonanza i caratteri delle opere di una personalità determinante della cultura siciliana, quale è quella di Salvatore Di Marco. Soprattutto per i giovani esso costituisce uno stimolo alla lettura delle opere e possibilmente a ricerche su un poeta tra i più sensibili dei nostri giorni Carmelo Depetro
Il SALOTTO DELLA POESIA È festa granni „nto paisi la genti l‟ha aspittatu tuttu un annu pi ritruvari parenti e cunuscenti pi lu munnu sparsi, in cerca di fortuna. A centu a centu calanu li furasteri „nta la terra natia… Lu cavuru è forti quannu lu suli „mpirnia ma nuddu lu senti. Si sciuscianu lu sururi ma su cuntenti iornu pi iornu la festa di lu paisi assapurari…. La bedda Matri, o centru di la chiesa, tendi li vrazza a li figli vinuti di luntanu. Pi tia s‟arricuggheru, Matri pia… Biniricili e mai l‟abbannunari! A sira, o friscu o friscu
Ferragosto a Cianciana
fudda di genti anima lu cursu. Nonu “lu pizzu” con la zia del settentrione, a figghia da za Nofria sfoggia la vesta di l‟occasioni. Lu prufissuri abbrazza lu dutturi, e lu zu Peppe e don Fefè ci fannu granni festi e lu ‟mitanu a cafè. Cumpagni di la passata gioventù… un lampu „nlumina la menti… lu iocu di li ciappi e li cirina iochi fatti di menti… L‟uocchi si velano di malinconia la banna sona e torna l‟allegria… Margherita Chiarelli in Pendino, che ringrazia col cuore chi legge e chi ascolta questa poesia che è stata da lei scritta a Cianciana , seduta nel balcone della casa della suocera il 15 agosto di almeno una ventina di anni fa. Ringrazia e manda un saluto a tutti i ciancianesi che l‟hanno conosciuta.
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Numero 4 – Agosto 2007
La Voce di Cianciana
Festa di Maria SS Libera Inferni 2007 Ripristinate le antiche tradizioni di Tommaso Pace È mercoledì 15 agosto 2007, sono le ore 12,50. Nell‟aria si percepisce un clima di forte emozione e di trepidazione, poiché un cospicuo gruppo di uomini si sta adoperando per portare fuori dalla Chiesa Madre la preziosa immagine marmorea di Maria SS. Libera inferni (o Madonna di mezz‟agosto). C‟è chi fa calcoli, chi prende misure, chi sposta i banchi , chi prepara l‟antico Fercolo… e chi assiste. Quando tutto è finalmente pronto, un segnale, e tra gli sguardi commossi degli astanti con il cuore in gola e il viso solcato dalle lacrime, ecco affacciarsi timidamente e solennemente la “Bella Madre” dal portone centrale della Chiesa; un attimo di esitazione, poi giù per i gradini raggiunge il carrello sapientemente preparato per portarla in processione e subito spontaneo e liberatorio un applauso scrosciante e il suono delle campane. Dopo 18 anni la “Beddra Matri” era di nuovo nella piazza Aldo Moro, in attesa di ripercorrere le vie di Cianciana dopo la Messa Vespertina presieduta da mons. Luigi Bommarito, Arcivescovo emerito di Catania e già Vescovo di Agrigento. Ma la giornata del 15 agosto ‟07 è il culmine di un lungo percorso preparatorio voluto dall‟Arciprete don Salvatore Fiore, Presidente dei festeggiamenti 2007, dai suoi due assistenti: dr Gerlando D‟Angelo e Liborio Curaba, e dalla neo costituita Associazione Culturale di tradizioni popolari: “ sac. Giuseppe Ciaravella”. Ad aprire i festeggiamenti l‟uno agosto è stata la Quindicina, con il canto del Rosario e della tradizionale Salve Regina, terminata la quale c‟era la celebrazione della Messa. Durante questo tempo di preparazione, sono stati proposti vari momenti celebrativi e ricreativi. Tra di essi emergono: La Giornata Eucaristica; la Giornata di Preghiera Ecumenica; la Giornata dell‟Emigrato, con la fiaccolata dalla Madrice a Largo Belli, la recita del Rosario missionario nelle varie lingue e la Messa presso la Cappella votiva della Madonna Libera Inferni; il Convegno sull‟Arciprete G. Ciaravella; i Primi Vespri presieduti anch‟essi da mons. Bommarito; i vari giochi come “ l‟Antinna e li Baccareddi”, sagre, mostre, ecc… Ma non finisce qui, perché da quest‟ anno riprende la storica tradizione dell‟Ottava e del Giorno del Voto, per rispettare la promessa che i nostri antenati fecero alla Madonna nel 1848. Infatti, stremato dal colera, il popolo ciancianese si rivolse alla Vergine Maria con fiducia filiale e profonda fede, chiedendo ed ottenendo per mezzo di Lei al Signore la liberazione dal colera e la guarigione di tutti. A perpetua memoria e gratitudine per la prodigiosa liberazione, tutto il popolo rappresentato dal Rev.mo Arciprete Alfonso Cinquemani, redasse alla presenza del notaio un atto, mediante il quale ci si impegnava a celebrare ogni anno il 22 agosto l‟Ottava della Festa, con la processione penitenziale a piedi scalzi e con i ceri votivi. Per iniziativa di P.Fiore, lo scorso 21 agosto, la Comunità Ecclesiale di Cianciana ha vissuto una giornata penitenziale ed Eucaristica. Dopo la S. Messa celebrata nella Chiesa del Convento, in processione con il SS. Sacramento, a piedi scalzi e con i ceri votivi, ci si è recati presso la Madrice, lodando e pregando Gesù Eucaristia. Il 22 agosto, alle 19,00 mons. Ignazio Zambito, Vescovo di Patti, ha celebrato l‟Eucaristia presso p.zza Bellini; subito dopo un‟altra processione con la statua della Madonna ha
attraversato le vie nuove del paese, per raggiungere la Chiesa Madre tra i canti e le preghiere di un folto numero di partecipanti. Tra le novità di quest‟anno, è da sottolineare il ripristino dell‟antico Titolo della Madonna Libera inferni, motivato da attendibili fonti storiche. Infatti un antico documento di una Visita Pastorale del 30 giugno1752, descrivendo la disposizione degli altari della Chiesa Madre di Cianciana, ad un certo punto parla dell‟Altare di Sanctae Mariae Libera nos a poenis inferni, ovvero di Santa Maria che libera noi dalle pene dell‟inferno. A confermare tale devozione fu un famoso Sacerdote ciancianese vissuto tra la fine dell‟800 e gli inizi del 900: don Salvatore Mamo, con una bella e commovente “Salve Regina” alla Madonna libera Inferni, con parole cariche di profondo contenuto teologico e spirituale. Eccone alcuni versi: “Diu ti salvi, Regina, / Maria libbira Infernu, / ti loderò in eternu / o Matri pura. / Cianciana o Gran Signura, / in tia fidi à viva, / e a lu to cori arriva / la so preghiera. / L‟afflittu chi in tia spera, / quantunchi sia tintatu, / subbitu è libbiratu / da lu nnimicu./ E cosi continua in undici strofe. Ti saluto Regina, Maria che libera dall‟inferno, ti loderò in eterno o Madre pura. Cianciana o Grande Signora, in te ha viva fede, e al tuo cuore arriva la sua preghiera. L‟afflitto che in te spera, quantunque sia tentato, subito è liberato dal Nemico. Perché il Titolo “Maria libera inferni” non si presti a malintesi, occorre fare una precisazione. Esso si riferisce all‟aiuto che la Madonna offre ai suoi figli nel cammino della vita, illuminandoli ogni momento per non cadere nel peccato e liberarsene e quindi di conseguenza non precipitare nell‟inferno eterno. Sarebbe un grave errore teologico pensare invece che la Madonna liberi le anime dannate dalle pene infernali, dato che ciò non è possibile. Altri paesi venerano la Madonna libera inferni con il titolo sinonimo: Madonna del Lume, raffigurata sempre allo stesso modo, in piedi, con il Bambinello sul braccio sinistro, che sceglie uno dei tanti cuori presentatigli in un canestro da un angelo. La Vergine in alcune immagini che la raffigurano, con la mano destra solleva un giovane impedendogli di cadere tra le fiamme dell‟inferno. Il popolo ciancianese, da sempre devoto a Maria, ha accolto con gioia il programma dei festeggiamenti, partecipando numeroso a tutte le proposte e adoperandosi con notevoli sacrifici per “fare”la festa della Madonna. Fra tutti emerge il sig. Salvatore Di Liberto, che collaborato dai membri dell‟Associazione d. G. Ciaravella ha reso possibile lo spostamento e il trasporto dell‟antico fercolo marmoreo, realizzando 2 carrelli professionali, le ruote del carrello interno sono state donate dal signor Domenico Busciglio. È stata un‟impresa ardua quella di Totò Di Liberto che lo ha visto impegnato nelle vie della processione a misurare e calcolare, cosi come in Chiesa e poi all‟opera nella “sua officina”. Concludo con l’augurio che nella vita di ogni ciancianese sia presente la Vergine Maria come compagna di viaggio e Maestra di vita interiore. Tommaso Pace
Foto accanto Il comitato per i festeggiamenti 2007 : Priore don Salvatore Fiore Assistenti Gerlando D‟angelo e Liborio Curaba Foto in alto: i preparativi per la processione. Si notano Salvatore Di Liberto e Francesco Grassadonia
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Numero 4 – Agosto 2007
SESTA GARA DI TIRO CON FUCILE AD ARIA COMPRESSA ORGANIZZATA DALL’ANNUU Come ormai è tradizione L‟ANUU Migratoristi di Cianciana ha organizzato la sesta gara di tiro con fucile ad aria compressa a metri 10 a bersaglio fisso. La manifestazione sportiva, patrocinata dalla Provincia Regionale di Agrigento con il presidente dottor Vincenzo Fontana, si è svolta il giorno 5 agosto 2007 nel giardino Giovanni Paolo II dove sono stati collocati stands per la creazione di zone d‟ombra, per la distribuzione di vivande fresche. E‟ stato altresì sistemato un monitor per seguire meglio la gara. In tanti sono stati i tiratori che hanno partecipato, alcuni provenienti dalla zona montana. Grande la soddisfazione per l‟ottima riuscita della manifestazione del presidente provinciale Girolamo Pace e di tutti i soci che vogliono ringraziare l‟arciprete Don Salvatore Lucio Fiore e l‟Amministrazione Comunale per la disponibilità data. A fine gara sono risultati
vincitori : per la categoria uomini, primo classificato Leonardo Mirasola con 24 punti, secondo classificato Giuseppe Militello con 22 punti, al terzo posto Franco Bellanca con 21 punti; per la categoria donna, al primo posto Caterina D‟Angelo con 41 punti, al secondo piazzamento Antonella Martorana con 22 punti. Il presidente provinciale dell‟ANNUU recentemente ha avuto un‟altra grande soddisfazione e cioè l‟inaugurazione di una nuova sede dell‟Associazione a Bivona avvenuta il 16 giugno U.S.alla presenza di tanti cittadini sia cacciatori che simpatizzanti. Tra le personalità presenti l‟Arciprete don Giuseppe Castellano, il Comandante della locale Caserma dei carabinieri, Maresciallo Manganella, il dottor Pietro Spina, responsabile cinofilo regionale ANUU Migratoristi, l‟assessore al comune di Bivona avvocato Salvatore Marrone, in rappresentanza del sindaco onorevole Giovanni Panepinto, che ha espresso la sua soddisfazione per l‟apertura di questa associazione che vuole tutelare l‟ambiente naturale in tutti i suoi aspetti.
DOPO MISS INSUBRIA ARRIVA MISS MURETTO Giusy Grimaldi arriva prima alla selezione di Ribera Dopo Miss Insubria Pamela Cuffaro, un’altra ragazza ciancianese vince un concorso di bellezza, Giusy Grimaldi, 17 anni di Bernardo e Tanina Ciraolo, si appresta a frequentare il quarto anno dell’ Istituto Professionale Industrie Elettriche ed Elettroniche, vince la fascia di Miss Muretto Ribera. Giusy partecipa alla prima selezione provinciale di Miss Muretto, svoltasi a Cattolica Eraclea l’ 08 agosto, piazzandosi seconda e vincendo la fascia di Miss Biopoint, e si qualifica per la seconda fase in programma a Secca Grande il 13 agosto. Al secondo tentativo Giusy sbaraglia la concorrenza, colpendo la giuria, grazie ai suoi 165 cm che racchiudono un fisico da top model, abbronzata, capelli e occhi castani, rappresenta il più grande spot della bellezza mediterranea. A Secca Grande, la nostra modella vince il titolo di Miss Muretto Ribera, e riesce ad entrare nel quinquetto di belle ragazze in tutta la provincia di
Agrigento che hanno diritto a partecipare alla selezione per il casting conclusivo di Genova, che sceglierà le finaliste per il concorso nazionale che avrà luogo ad Alassio nel mese di settembre. Purtroppo Giusy non è partita per Genova per problemi personali, non avendo modo di farsi apprezzare anche a livello nazionale, e negando la possibilità ai ciancianesi di tifare per lei magari davanti a un maxischermo nella scalinata dell’Orologio. Alfonso Salamone
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80 anni di età per il signor Salvatore Cannova, festeggiato a Cianciana il 10 marzo 2007. Nella foto il festeggiato con la moglie Filippa Caruso ed i figli Giuseppe, Elisa, Gino e Rosalia.
Demis Di Rosa, dottore magistrale in Ingegneria Informatica. Università agli studi di Palermo, 24 luglio 2007
Foto a sinistra SPOSI Savio Martorana e Francesca Mendola, Alessandria, Santuario Madonna della Rocca, 6 giugno 2007
4 anni di età per Mirea Passafiume, abitante a Cantù (CO), festeggiati il 14 agosto 2007.
Sposi Alfonso Di Mora e Julie Charoin, La Grand‟ Croix (Francia) Chiesa de Cellieu, 16 giugno 2007.
Foto a destra 18° compleanno per Gianluca Abella Festeggiato a Cianciana il 22 giugno 2007
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Numero 4 - Agosto 2007
N A S C I T E Chiara Mirasola di Francesco e di Rosalia Maniscalco, nata a Siena il 18 settembre 2006
Elisa Cusmano, di Giuseppe e Angela Spoto, nata a S Stefano Q. il 5 luglio 2007
Danilo D‟Angelo di Joe e di Giuseppina Borsellino, nato a Santo Stefano Q. il 23 agosto 2007
LA GIORNATA DEL CACCIATORE L‟otto di Agosto, nell‟ambito delle manifestazioni dell‟estate ciancianese 2007, l‟associazione sportiva circolo cacciatori “Pino Mendola” di Cianciana ha organizzato la GIORNATA DEL CACCIATORE. La manifestazione ha avuto inizio alle ore 17 in piazza Alessio Di Giovanni con il “VI° CONCORSO STELLE A QUATTRO ZAMPE”. Il concorso ha visto la partecipazione di circa 70 cani di razze diverse. La novità di quest‟anno è rappresentata dal fatto che tutti i cani partecipanti al concorso erano provvisti di un chip di identificazione canina, così come previsto dalla legge. A spuntarla su tutti è stato un fantastico esemplare di SKY-TZU di proprietà della signora Maria Blasi di Enna. Al secondo posto un Coker Americano di proprietà del signor Carmelo Pace, anch‟egli di Enna. Terzo posto per il Volpino di Giusy Di Maria, quarto classificato il Setter di Francesca Perconti. Al quinto posto un bellissimo esemplare di Cirneco dell‟Etna di proprietà del signor Vincenzo Lo Monaco ed infine al sesto posto il Volpino di Domenico D‟angelo. I sei vincitori
sono stati premiati con una coppa, mentre a tutti i partecipanti (soprattutto bambini) è stata consegnata una medaglia ricordo per la partecipazione. Alle 22 in punto vengono accesi i bruciatori in piazza Aldo Moro e si dà inizio alla degustazione. Il menù di quest‟anno era particolarmente ricco: si è iniziato con patate bollite e uova sode (ne sono state consumate 1000), frittata di patate e ricotta, un ottimo primo piatto condito con ragù di selvaggina, bollito di pecora e trippa a volontà, il tutto innaffiato con un fiume di vino rigorosamente rosso. La serata si è conclusa a notte fonda con balli latino-americani, tanchi, valzer, mazurche, e come ormai consuetudine con il classico trenino, che ha visto in pista tutti i componenti dell‟associazione. Il presidente Nino Montalbano, e tutti i soci dell‟associazione sportiva circolo cacciatori “Pino Mendola” di Cianciana, colgono l‟occasione per salutare i nostri concittadini, in particolar modo nostri emigrati e fin da ora rinnovano l‟appuntamento per il prossimo anno. Onofrio Abella
ELENCO DEI SARTI DI CIANCIANA - LISTA DATACI DAL SIGNOR LUDOVICO TAGLIARINO Lo Monaco Antonino, Restivo Alfredo, Giannone Matteo, Longo Fratelli, Mistretta Maik, Carbone Vincenzo, Gaglio Gaspare, Camizzi Arturo, Camizzi Domenico, Longo Garibaldi Giuseppe,Re Giuseppe, Pendino Luigi, Ferruggia Carmelo, Lo Monaco Francesco, Montalbano Giuseppe, Giannone Gaspare, Greco Baldassare, Carbone Giuseppe, Martorana (Vincenzo Marcianti), Tagliarino Ludovico, Mimmo Di Rosa Guastella, Chiazza Vincenzo, Carubia Girolamo, Carubia Giuseppe(Sala), Campisi Mercurio, Miceli Giuseppe, D‟Angelo Antonino, Marchese Benedetto, Colletti Antonino, Bosciglio Giuseppe, Bonanno Antonino, Lala Carmelo, Frenda Francesco, Riggio Giuseppe, Campisi Felice, Tagliarino Giovanni, Bavuso Giuseppe, Cimino Vincenzo, Taormina Antonino, Ferraro Filippo, Guarino Salvatore, Settecasi Filippo, Croce Pino, Mascarella Paolo, Tagliarino Mario, Gagliano Ignazio, Montalbano Alfonso, Ferraro Carmelo, Montalbano Andrea, Natalino Filippo, Cammisano Ignazio, Canzoneri Giuseppe, Canzoneri Giovanni, Chiara Giovanni, Bellanca Giuseppe, Arancio Antonino, Marino Marcello, Cutrone Girolamo, Carubia Girolamo, Costa Giuseppe, Messina Epifanio, Miceli Vincenzo, Ingravidi Gaetano, Soldano Pietro Giannone Mario, Filocco Silvestro, Pace Giuseppe, Catuara Filippo, Pollari Gaetano, Maraventano Giuseppe, Croce Giuseppe, Cilona Giuseppe, Pendino Pietro, Cognata, Messina Peppino, Di Stefano Leonardo, Alba, Martorana Pasquale, Cicchirillo Antonino, Miserendino, Setticasi Giuseppe, Giannone Giovanni, Perconti Giuseppe, Dell‟Arte Giuseppe, Busciglio Giuseppe, Taormina Gaetano „87
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La Voce di Cianciana
Il Fenomeno Cianciana, come l’ha definita il giornalista e scrittore prof. Enzo Di Natali, esporta le sue tradizioni nel Nord d‟Italia e all‟estero. La cosa ci fa enorme piacere perché attesta, intanto, l‟attaccamento alle radici dei nostri concittadini costretti a vivere fuori e, poi, perché porta oltre i confini le nostre tradizioni, unanimamente apprezzate e, quindi, ottimo veicolo pubblicitario per una cittadina che continua a richiamare numerosi turisti. Chi ce lo doveva dire fino a qualche anno fa che avremmo richiamato visitatori da tutta Europa ?
VICENZA: LA TAVOLA DI SAN GIUSEPPE A 1700 chilometri di distanza da Cianciana è arrivata la tavola di San Giuseppe! lando con Dino ci ha detto: “L’anno scorso in onore di San Giuseppe abbiamo imbandito una tavolata per tutti i bambini del condominio. Quest’anno ci siamo detti di fare la tavola e invitare i ciancianesi residenti in provincia di Vicenza, e i trissinesi di nostra conoscenza; senza volerlo è riuscita una cosa più grande di come l’avevamo pensata, con tutto quello che la tradizione vuole, con 25 pietanze a disposizione del palato dei visitatori e vino a volontà (che la maggior parte è stato portato dai veneti come da loro usanza). Tutti quelli che abbiamo invitato sono venuti a visitare la Tavola…non me l’aspettavo, ma é successo! Per tutta la durata della festa (pomeriggio del 1 Maggio) mi sono sentito nella mia Cianciana, e la grande soddisfazione è stata riunire tutti i ciancianesi a casa mia.” A chilometri di distanza da Cianciana, inizia così a farsi strada una tradizione popolare, che lega tutti i “compaesani”, facendoci riscoprire le bellezze e l‟animo gioioso di una tipica festa popolare, come quella di San Giuseppe. Giusi e Ilenia De Martino
Sembra strano a dirlo, ma è più strano a vederla!! Per la prima volta in Veneto, tutti i ciancianesi residenti nella provincia di Vicenza, si sono riuniti ad onorare la tavola di San Giuseppe. Il 1° Maggio 2007 a Trissino, presso l‟abitazione di Leonardo (Dino) Vaccaro e Tanina Montalbano, (con l‟instancabile aiuto di Rosetta e Benedetto Savarino) è stata imbandita la tradizionale tavola in onore di San Giuseppe lavoratore. Tutti i ciancianesi, che da anni risiedono nella provincia, si sono ritrovati ad ammirare le bellezze della tavola che, come vuole la tradizione popolare, è stata arricchita di tutte le pietanze tipiche: frittate,dolci, pane, .verdure,frutta,.acqua, vino… All’evento hanno partecipato con grande ammirazione anche i vicentini, essendo per loro una grande novità mai vista prima. C‟è stato un gran lavoro nella preparazione delle pietanze e degli addobbi: di solito in paese chiunque viene ad aiutare, vicini di casa, amici e parenti; ma Dino, Tanina, Rosetta e Benedetto hanno dovuto preparare il tutto in solo due giorni. Li purciddrati e il bastone di San Giuseppe sono stati inviati da Cianciana dalla zia di Dino (Fina Traina). Par- Don Massimo della parrocchia di San Pietro-Trissino ha benedetto la Tavola.
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BELGIO, SERENATA D‟ESPORTAZIONE di Pietro Soldano
L
(collaborazione di Eugenio Giannone)
‟amore grande che ci lega alle nostre radici a volte ci induce a fare delle cose come quella che mi appresto a raccontarvi.Tutto inizia con queste testuali parole : “Pé, mi piacissi purtari la sirinata a li me cuscini Lina e Sabrina ; me cugina Lina ci teni a sti cosi“. Risposta : “Ni, pi mia nun c‟é problema pi cantari …ma la chitarra?‟. - „Nessun problema : ci penso io‟ - La Louviere (Belgio), 10-07-2007: comincia l‟av-
ventura per me e mio cugino Nino Miliano. Personalmente ho partecipato solo come spettatore a la purtatina di qualche serenata in paese, ma nessuna esperienza da interessato. Quindi, diciamo, un po‟ spratichi di la cosa. Armati di coraggio cominciamo le ricerche dei testi delle canzoni. Per telefono chiediamo a parenti e amici del paese e fra un « ora videmmu » e un « dumani talìu », cerchiamo su internet : una vera miniera. Ci è bastato scrivere « Vinni a cantari ccà sta sirinata » per vedere spuntare una diecina di siti con svariati titoli : Canti popolari Siciliani – Musiche e suoni della Sicilia e avanti cosi. Ma è sul sito di un riberese che troviamo quello che cercavamo. In primis « Sirinata Ciancianisa » di Anonimo (in paese apprenderò che la canzone non è assolutamente di anonimo), e tante altre canzoni adatte alle serenate. Iniziava ora la seconda fase dell‟evento, cominciando col mettere al corrente del nostro progetto le famiglie dei futuri sposi, che abitano a 50 Km da noi. L‟idea è
subito sposata, è il caso di dire, con grande entusiasmo. Iniziano le prime riunioni e, trovato il chitarrista e arrangiatore, il cugino Marcello, si decide la data per le prime prove generali. Nino ci invita a casa sua. Ci ritroviamo così, in un pomeriggio di tregua metereologica, (a lu Bergiu chiovi sempri) più o meno in venti, armati di buona volontà, cu li testi ni li manu, li chitarri accurdati e li tammurina novi accattati. Per la cronaca, tre chitarre e
du tammurina : sembravamo i Gypsi King. Permettetemi una piccola parentesi: qui in Belgio, a parte gli anziani e qualche giovane, nessuno parla più siciliano ; molti sono armai alla seconda o alla terza generazione, per non parlare degli amici « Bergi Bergi ». Si inizia a cantari „n mezzu li noti e li vuci stunati, uno strazio per le orecchie: parivamu la campana di Caccamu! Ma a forza di cantare, di provare e insistere, e con l‟aiuto di qualichi bicchireddu di vinu rosé friscu e tecchia di sfinciuni cu sucu e cipuddra preparato da zia Maria, alla fine siamo arrivati, senza troppa vanteria, a qualichi cosa di discretu. Ci diamo appuntamento per la sirinata alle 8 di sera a Bernissart, a casa della cugina Antonina (Nina).Nel frattempo Jacky, papà di Sabrina, era andato a fare una cosa molto necessaria: chiedere il permesso alle autorita comunali e di polizia, per non correre il rischio di ritrovarsi con i gendarmi pedi pedi per schiamazzi e disturbo della quiete pubblica. Pirmissu cuncessu : finu all‟una di notti putivamu cantari e sunari a vuluntà. Arriva il giorno fatidico.La giornata s‟annuncia stramma di tunnu : alle sette di mattina il cielo era nero come la pece, pariva mezzannotti ; e comincia a cadere acqua a tinchité. Aspittava a natri? Una vecchia usanza qui in Belgio dice che piantando forchette si caccia la pioggia. E allora tutti a piantare mazzetti di forchette in giardino. Per fortuna non ce n‟è stato bisogno ; dopo mezza giornata d‟acqua, scampa e s‟affaccia il sole. (foto in alto: a sinistra le zite, a destra li ziti, accanto li cantanti)
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La Voce di Cianciana „mpalati, senza sapiri c‟avianu a fari. Doppu, cu sapi comu, caperu ca cci avianu a lanciari li mazzetti. Noi continuavamo a cantare : e chi ci fermava più ? Fatte scendere le ragazze, cominciammo a ballare mazurke e tarantelle e a bere e mangiare a volontà : sui tavoli c‟erano birra, vino, sfince e cudduredda, nella più stretta tradizione ciancianese. Tutti felici „na pasqua. I belgi e gli altri curiosi appaludivano, ci incitavano ma, considerando la festa un evento privato, non si avvicinavano, nonostante i nostri inviti. „Nsumma, abbiamo scasatu ! Ora il timore è un altro, che, si s‟addiccaru, ci prendano gusto e
Ore 20.00 a Bernissart (cittadina belga della Vallonia, famosa perché nell‟‟800 nelle sue miniere sono stati scoperti dei fossili di iguanodonti) : siamo a casa di Antonina e Albert, zii e cugini delle future spose Sabrina e Lina ; li ziti, c‟‟un masticanu sicilianu, presenti con i mazzetti pronti. Ci scaldiamo le ugole al meglio fra gli sguardi attoniti di vicini di casa, amici e parenti, che, pur non capendo niente di siciliano, ci incoraggiavano dicendo « bravo bravo, c‟est bien, c‟est beau ».Siamo pronti ; ci dicono che sono riusciti, con una scusa qualsiasi, a riunire le due sposande nella stessa casa ; in mancanza d‟un finistruni si scegli „na cammara cu la finestra ca duna ni la strata. Dalla casa di Antonina ci avviammo verso il luogo prefissato.Dovevate vedere che corteo nostrano cu chitarri e tammurina : eravamo una quarantina. Ci posizionammo in silenzio sotta la finestra in questione; diriggo il coro e do il via all‟impresa. Attaccamu: « Vinni a cantari ccà sta sirinata / cu la chitarra e la me cumpagnia » e poi altri testi. Piccio‟, cosa d‟un ci cridiri ; chi bedda sirinata n‟arrinisci! Sabrina e Lina s’affacciarono alla finestra con le lacrime agli occhi per l‟emozione; li du ziti, Eddy e Jonathan, stavanu tisi tisi sutta la finestra.
C
dobbiamo cambiare mestiere. E perché no ? Sabrina Flamme ed Eddy Zelbouui, sposi il 28 luglio 2007 Pasqualina Ritrovato ed Andy-Jonathan Limburg, sposi l‟11 agosto 2007. (nella foto in alto li vuci, nell‟altra li chitarristi)
Come eravamo Mostra personale retrospettiva di Pietro Arfeli.
ome anticipato dalla Voce (giugno 07), la mostra è stata inaugurata il 12 agosto alla presenza di don Salvatore Lucio Fiore, che l‟ha fortemente voluta, e del Sindaco dott. S. Sanzeri. Essa, ospitata presso i locali della Confraternita Maria SS. Addolorata, è rimasta aperta fino a domenica 19 riscuotendo un grande successo di pubblico. Pietro Arfeli ha voluto donare copia delle opere a quanti hanno avuto la fortuna, tra il 1962 e il „68, di essere da lui ritratti e molti sono stati omaggiati con stampe di scorci panoramici o espisodi di vita vissuta. Giorno 20 il M° Arfeli è stato ricevuto ufficialmente dal Sindaco, dott. Sanzeri. Per l‟occasione l‟Artista ha voluto donare al Comune di Cianciana il quadro raffigurante la Chiesa del Purgatorio e la Torre dell‟Orologio e l‟originale del manifesto del Raduno d‟auto d‟epoca “La Sicilia dei Florio”, da lui ideato e stampato nel 1979 dalla sua Agenzia pubblicitaria, per conto della Regione Siciliana, l‟AAT di Palermo e Monreale e l‟AAST di Cefalù. Copie dell‟opera si trovano al Museo dei Manifesti di Montecarlo e pres-
so i più grandi Musei e Automobil Club del mondo. Il Sindaco ha promesso che l‟opera verrà collocata nella sezione della produzione dell‟ingegno dei Ciancianesi nell‟inaugurando museo civico sulla civiltà contadina e mineraria. A questa prima donazione, ha promesso l‟Arfeli, ne seguiranno altre (l‟artista ciancianese ha curato i primi dodici manifesti del Raduno), che troveranno adeguata sistemazione e rappresenteranno qualcosa di unico nel panorama museale del genere in Sicilia.
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Riportiamo, di seguito, la nota di Eugenio Giannone, inserita nel pieghevole sulla mostra.
I
NOTA
ncontrare dopo anni un vecchio amico, col quale hai condiviso gli anni spensierati della giovinezza, significa sempre fare un tuffo nel passato per rivisitare una temperie che ti ha visto crescere e formare, al di là dei suoi momenti belli o brutti, della sua luce e delle sue ombre, dei suoi sogni infranti o realizzati. E’ un riandare con nostalgia sorvegliata, talvolta compiaciuta, sempre con gioia quantunque si possa essere diversamente contenti del presente, vivendo le circostanze che la vita propone con virile e serena accettazione, nella convinzione che siamo ciò che abbiamo voluto essere. L’incontro annulla le distanze fisiche e temporali e fa emergere, forse illusoriamente, i valori umani, morali e civili ai quali ci siamo improntati e, riferendoci a quei tempi travagliati, “bevuti” in fretta, riscattiamo il senso della vita recuperando quegli attimi cristallizzati, fissandoli e storicizzandoli nel tentativo di affidarli alle nuove generazioni, se vogliono coltivare la memoria e dare senso al futuro. “A futura memoria” recita il titolo di uno degli ultimi libri di L. Sciascia, che, tra parentesi, come sottotitolo, scrive “Se la memoria ha un futuro”. Sì, la memoria ha un futuro nella misura in cui gli uomini, che preferiscono dimenticare, vorranno guardarsi allo specchio e riconoscersi, chiedersi chi sono, da dove vengono e, piuttosto che costruirsi e vedersi vivere mentendo a se stessi, vorranno riappropriarsi della loro identità che affonda nelle radici di ciò che siamo stati. Da queste premesse, da queste discussioni o intuizioni, dal desiderio di aiutare gli altri ad interrogarsi, a riscoprire la memoria, che forma la coscienza che, a sua volta, plasma l’uomo, è nata l’idea di questa mostra che, certamente, riabituerà parecchi a ricercare la luce, magari la fiammella, che dentro non si è mai spenta, per dare maggiore consapevolezza e senso alle nostre giornate. La mostra, una retrospettiva intitolata COME ERAVAMO, raggruppa opere giovanili di Pietro Arfeli, realizzate dal 1962 al ’68. Da essa emerge il genio creativo d’un ragazzo autodidatta, di un giovane che presto diventa uomo, costretto ad allontanarsi dal paese natio, il cui ricordo non lo abbandonerà mai, nemmeno negli anni più bui della sua esi-
stenza. Si tratta di circa centoventi pezzi realizzati con tecnica varia (matita, china, acquarello, pennarello, olio) che dicono della poliedricità dell’artista e che comprendono anche foto ad alta risoluzione, gigantografie (il compianto padre Ciaravella con i ragazzi dell’Azione Cattolica e don F. Gambino con gli scout), ritratti di amici, allora giovani – alcuni dei quali purtoppo non sono più – ed evidenziano, nonostante la giovane età, una forte personalità artistica, un segno inconfondibile, grande padronanza tecnica ed un’impressionante sicurezza nel tratto. Tra i soggetti selezionati, al di là dei ritratti, vi sono scorci di paese, punti di riferimento ciancianesi, visioni e luoghi di campagna noti e reconditi, momenti di vita agreste e contadina, giochi ingenui di poveri bimbi che illustrano vari aspetti del paese negli anni Sessanta, ora intimi, ora popolari, filtrati dalla sensibilità di un artista ancora giovane ma già attento alle novità che in quegli anni di fermento andavano delineandosi. Vi sono varie tappe del linguaggio grafico-pittorico e in genere della creazione artistica di P. Arfeli che a tratti è di carattere espressionista, impressionista e a tratti di gusto bozzettistico riuscendo l’Autore a cogliere particolari situazioni di vita quotidiana con segno talvolta morbido e talvolta preciso, deciso, intenso. Le opere vanno dal bianco e nero, prediletto, al colore intenso dei primi anni e che poi riprenderà negli anni ’70 e ’80 nei suoi dipinti, illustrazioni e progetti grafico-pubblicitari. “Come eravamo” è, quindi, una rassegna che vuol rendere omaggio a Cianciana e ai Ciancianesi che, attraverso l’illustrazione d’un recente passato, potranno riscoprire situazioni, sensazioni, atmosfere legate alla nostra storia e alla nostra memoria, che finiscono col coincidere perché senza memoria non c’è storia. Il tutto proposto e offerto con estrema umiltà, in segno d’amore per il Paese che lo ha visto crescere e muovere i primi passi d’uomo e d’artista, che nulla ha più da chiedere in termini di gloria a questo tempo. Il suo passato depone per il suo presente e il suo futuro. Eugenio Giannone (Nella foto il pittore ciancianese Pietro Arfeli)
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La Voce di Cianciana
ATTIVATO A CIANCIANA UN PRESIDIO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO Finalmente, dopo anni di attesa e dopo un non facile iter procedurale, lo scorso 8 luglio è stato attivato un presidio del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, primo nella provincia di Agrigento, con sede nel comune di Cianciana che garantirà adeguata copertura a numerosi comuni della zona montana dell’agrigentino quali Alessandria della Rocca, Bivona, Cattolica Eraclea, Sant’Angelo Muxaro, San Biagio Platani, Santo Stefano Quisquina e Cianciana, un vasto territorio quindi ai confini delle province di Agrigento e di Palermo. Il distaccamento del Vigili del fuoco di Cianciana è nato grazie anche all’impegno e all’entusiasmo di tanti giovani volontari che dopo aver frequentato un apposito corso di formazione, hanno conseguito il decreto ministeriale che li qualifica ad esercitare questa difficile e pericolosa attività in favore della collettività. Attualmente sono 12 le unità operanti a Cianciana. Ecco i loro nomi : Filippo Mattaliano (capo distaccamento), Giuseppe Marino (responsabile amministrativo), Gabriele Arcuri (autista), Carmelo Panepinto (autista-magazziniere), Giovanni Cirrincione, Santo Di Maria, Giuseppe Di Miceli, Giovanni Montalbano, Angelo Paci, Pietro Di Chiazza, Benito Gaiteri e Luca Pullara, quest’ultimo di Agrigento.
Essi, dopo essere stati sottoposti a severe visite mediche, hanno iniziato il corso di addestramento, in primo luogo a Cianciana per la parte teorica, poi al comando provinciale dei V.V.F. per la parte pratica. La durata del corso è stata di 120 ore e gli argomenti trattati sono stati vari: chimica e fisica della combustione, organizzazione del corpo nazionale,igiene e sicurezza del lavoro,prevenzione incendi, dissesti statici, pianificazione delle emergenze, funzioni della polizia giudiziaria, nozioni di primo soccorso, conoscenza e utilizzo dei vari automezzi ecc. ecc.,infine l’esame per il conseguimento del titolo di vigile del fuoco volontario. Il servizio viene assicurato dalla squadra dei volontari 24 ore su 24. L’intervento funziona in questo modo: dopo la chiamata al 115 dove risponde il Comando Provinciale di Agrigento attraverso una linea diretta viene allertato il distaccamento di Cianciana che in tempi brevissimi forma la squadra, in genere composta da cinque-sei unità, e si avvia verso la zona di pericolo. Ben presto il numero dei volontari sarà destinato a raddoppiare, considerato che entro il prossimo mese di settembre verrà attivato dal Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Agrigento un nuovo corso di formazione al quale risultano iscritti nume-
rosi giovani volontari, provenienti anche dai paesi vicini. In poco più di un mese di vita il distaccamento dei vigili del fuoco di Cianciana è stato chiamato a fronteggiare decine e decine di chiamate di soccorso (circa 50) che hanno dimostrato l’utilità del Presidio medesimo e il particolare impegno e professionalità dimostrati da tutto il personale in servizio. Per il momento il distaccamento dei vigili del fuoco è stato sistemato in un locale provvisorio, sito in via delle scuole (ex anagrafe del Comune di Cianciana) ma è già programmato l’appalto dei lavori di trasformazione dei locali dell’ex asilo nido di via Donizzetti in caserma per i vigili del fuoco. Le prossime battaglie politiche che attendono i nostri rappresentanti saranno indirizzate a rendere stabile questa importante istituzione al servizio dell’ambiente e delle popolazioni. Per quanto riguarda l’aspetto economico, essendo un distaccamento di volontari, non vi è uno stipendio, ma la possibilità di riscattare le ore di intervento. All’atto dell’inaugurazione grande è stata la soddisfazione espressa dal sindaco dottor Salvatore Sanzeri, dall’onorevole Giovanni Panepinto e dal consiglier provinciale Rolando Montalbano che è stato l’ideatore ed il più impegnato sostenitore di questa meritoria battaglia politica in favore delle nostre popolazioni. Egli ha dichiarato alla Voce : “Sono felice e commosso per il raggiungimento di questo importante risultato, conseguito grazie al grande impegno profuso nelle sedi istituzionali competenti, in sinergia con le amministrazioni comunali di Cianciana che si sono succedute negli ultimi anni. Se è vero come è vero che il grado di civiltà e di progresso di qualsiasi società, oggi più che ieri, viene valutato in larga misura sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini e, particolarmente, per quelli relativi alla sicurezza ed all’incolumità pubblica, di certo abbiamo migliorato tantissimo tutto ciò nel nostro territorio”. Salvatore Panepinto ( con la collaborazione di Giuseppe Marino)
Nella foto in alto il momento dell’inaugurazione da parte del sindaco Sanzeri. Nella foto centrale con padre Fiore i volontari del presidio. A sinistra il consigliere provinciale Rolando Montalbano
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La Voce di Cianciana Numero 4 – Agosto 2007 TARGA RICORDO PER IL GIOVANE ATTORE CIANCIANESE LUIGI GAGLIANO Il giorno 13 agosto corrente anno, dopo la rappresentazione della commedia Pensione Pomodoro da parte della compagnia teatrale Theatron, il sindaco di Cianciana onorevole Salvatore Sanzeri ha avuto il piacere di consegnare una targa premio al giovane attore ciancianese Luigi Gagliano a ricordo della sua interpretazione al film L‟ULTIMO DEI CORLEONESI, andato in onda su RAI UNO il 14 febbraio del 2007. “E‟ per noi una gioia oltre che un onore – ha detto fra l‟altro il sindaco – vedere questo giovane ciancianese inseguire e concretizzare il suo sogno, tenendo così alto il nome di Cianciana, così come vorremmo che altri giovani ciancianesi riescano a raggiungere i loro obiettivi desiderati”. Il giovane Luigi ha ringraziato il sindaco, l‟assessore Giuseppe Montalbano e i componenti dell‟amministrazione comunale per avere da tutti loro ricevuto questo graditissimo riconoscimento. S.P. S O S T E N I T O R I
La redazione del giornale ringrazia tutti coloro i quali hanno già provveduto al rinnovo dell‟abbonamento per il 2007. Un particolare ringraziamento è indirizzato ai seguenti sostenitori : CIANCIANA, dottor Gerlando D‟Angelo, SUPERMERCATO ALIMENTARE FOOD MARKET. ITALIA : professoressa Giuseppina Cuffaro (Udine), Santo Abella (Grandate), Dino Vaccaro (Trissino), Gaetano Alessi (Torino), Maestro Vincenzo Chiazza (Torino), Vincenzo Caltagirone (Maslianico), Leonardo Marino (Cernobbio), Modesto Abella (Palermo). ESTERO : Pietro Ciaravella e Salvatore La Corte (Venezuela), Giovanni Cimino (Inghilterra), Giovanni Provenzano e Antonino Cilona (Belgio), Paolo Soldano e Gaspare Lo Mocaco (Germania), Domenico Montalbano (Sudafrica).
NOTIZIE DALL’ANAGRAFE N A S C I T E
Giuseppe Forte di Vito e di Rosaria Piazza, nato a Santo Stefano Q. il 3 luglio 2007 Agnese Marino di Alessandro e di Giuseppa Battaglia, nata a Sciacca il 18 luglio 2007 Manuel Giuseppe Pio Mula di Gianfranco e di Marilena Carota, nato a Corleone il 26 luglio 2007 Domenico Marino di Antonino e di Katiuscia Mannino, nato a Santo Stefano Q. il 16 agosto 2007 Danilo D‟Angelo di Joe e di Giuseppina Borsellino, nato a Santo Stefano Q. il 23 agosto 2007 Carmelo Schembri di Franco e di Maria Teresa Chiazza, nato a Ribera il 18 agosto 2007
MATRIMONI Giuseppe Cannova e Pietra S. Barbaro, Cianciana Chiesa Madre 26-07-2007 Maurizio Traina e Anna Maria Leone, Comune di Cianciana 20 agosto 2007 Leonardo Cilona e Rossella Stellini, Cianciana Chiesa Madre 24 agosto 2007 Vito Mortellaro e Paola Rosalia Manzullo, Comune di Cianciana 25-08-2007
DECESSI Filippo Siracusa, nato a Cianciana il 12-09-1932, deceduto il 23-06-2007 Guiseppe Ficarrotta, nato a Cianciana il 19-03-1915, deceduto il 24-06-2007 Marianna Bondì, ved. Arfeli, nata a Cianciana il 21-8-1921, deceduta il 26-6- 2007 Salvatore Raffa, nato a Cianciana il 18 febbraio 1937, deceduto il 3 luglio 2007 Vincenza Amato, nata a Cianciana l‟8 luglio 1939, deceduta il 24 luglio 2007 DECEDUTI FUORI CIANCIANA Antonina Montalbano, coniugata Priolo, nata a Cianciana il 25 gennaio 1944, deceduta a Cairo Montenotte (Savona) il 15 luglio 2007 Giuseppe Carubia, nato a Cianciana il 13-08-1916, deceduto a Prato il 19-07-2007 Pasquale Alba, nato a Cianciana il 19-07-1940, deceduto a Lorette (Francia) il 30 luglio 2007 Giuseppe Di Stefano, nato a Cianciana il 30-08-1922, deceduto a Hoddesdon (Inghilterra) l‟8-08-07 Mariangela La Rocca, nata a Cianciana il 6/12/ 1930, deceduta a Rosario (Argentina) il 10 agosto 2007 Leonardo Chiazza, nato a Cianciana il 27 luglio 1936, deceduto a Rive de Gier (Francia) il 27 agosto 2007
A UN ANNO DALLA SUA SCOMPARSA, RICORDANDO KATRINA TERMINI E‟ trascorso un anno da quando Katrina Termini è venuta a mancare all‟affetto dei suoi cari. Il Signore l‟ha chiamata a sé molto giovane, aveva soltanto 33 anni quando è deceduta a Colòn, nella Repubblica di Panama, lasciando il marito Mohamed e due splendidi bambini, Amir e Faozi, i genitori Vincenzo e Ari, la sorella Christella e famiglia, il fratello Nicolò e famiglia. La ricordano con affetto ed amore e non la dimenticheranno mai gli zii Vincenzo e Maria Termini, i cugini Pino, Mimma, Enzo, Maria, Daniele, Rossella, Leonardo, Ambrogio, Filippo e Annalisa.
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La Voce di Cianciana
Per la prima volta a Cianciana, terra d‟origine dei nonni ( Vita Caruana e Vincenzo Marino), per conoscere i parenti sono venuti dalla Florida (USA) Rita Marino e suo marito Lazzy. Sono stati graditi ospiti dei cugini Nicolò Termini e Pina Milillo. In loro onore è stata anche organizzata una festa di benvenuto ai parenti americani presso il Ristorante Antico Ristoro, dove si sono dati appuntamento le famiglie Termini, Caruana, Cicchirillo, Frenna, Marino e Comparetto.
...Olga e Joe Ciaravella, abitanti a Guelph (Canada), che
hanno avuto il grande piacere di far conoscere il nostro paese e la Sicilia ai cognati Maria e Mario Blasone, abitanti a Ripa Teatina, in provincia di Chieti.
Dolci vacanze a Cianciana per Gina e Francesco Castellano, abitanti a Montréal i quali, per festeggiare i loro 40 anni di matrimonio, si sono regalati una vacanza europea, iniziata con una crociera nel Mediterraneo, proseguita con un soggiorno a Cianciana ospiti dei cugini Pina Castellano e Antonino Alfano, Anna Castellano e Alfonso Abella, e conclusasi in Belgio dove hanno partecipato al matrimonio dei nipoti Romina Frenda e Carlo, avvenuto il 18 agosto.
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