La voce di cianciana n5 ottobre2009

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La Voce di Cianciana

ORGANIZZATA DAI ROTARY CLUBS DI BIVONA, CORLEONE E LERCARA FRIDDI

DA FILAGA A CIANCIANA, GIORNATA DELLA SOLIDARIETA’ ED INTEGRAZIONE MULTIETNICA Sabato 19 Settembre si è svolta la manifestazione “Giornata della solidarietà e integrazione multietnica” con il convegno sul tema:”Giufà personaggio planetario”. L’evento, organizzato dal Rotary Club di “Bivona” e dai Club di “Corleone” e “Lercara Friddi”, ha avuto

l’obiettivo di favorire il senso dell’accoglienza e l’integrazione degli immigrati nel nostro territorio, oltre alla conoscenza interculturale onde favorire la stima e la collaborazione reciproca tra etnie diverse. Alle ore 14:00: i tre Rotary Club organizzatori si sono dati appuntamento presso Piazza Ennio Pintacuda di Filaga (Prizzi), dove è stata tenuta la presentazione del progetto di messa in posa di una stele commemorativa sull’aiuola spartitraffico della SS.118, presso il trivio di Filaga, (Lercara-PrizziS.Stefano di Quisquina). La presentazione si è svolta all’interno dei locali comunali di Filaga , dai tre presidenti dei Rotary Club: Giuseppe Carubia (Bivona), Domenico Ferrara (Corleone) e Calogero Napoli (Lercara Friddi), alla presenza del Vice Sindaco Girolamo Cannariato, del Comandante della Polizia Municipale di Prizzi con una rappresentanza che ha condotto il gonfalone comunale. Era presente una numerosa rappresentanza dei soci dei tre club. Alle ore 15:00 c’è

stata la piantumazione dell’Albero della Solidarietà presso il Trivio di Filaga, come segno di promessa futura della posa di una stele commemorativa, alla presenza delle autorità locali e della numerosa rappresentanza dei soci dei tre club e degli ospiti. Subito dopo, verso le ore 16:00, è iniziato il trasferimento alla volta di Cianciana. Presso il Bivio Cianciana-Ribera è iniziata la marcia dell’Amicizia, conclusasi allo Stadio Comunale di Cianciana, con i tedofori della palestra “Bushido Club” e “Bushido School”, che portavano la fiaccola, con la presenza dei campioni europei ed il campione mondiale di “jujitsu” Giuseppe Diecidue, seguiti in corteo da alcuni componenti dell’Associazione ciclistica “Ruota Libera Olimpia” di Cianciana. Tutti i partecipanti alla manifestazione indossavano la maglietta, fornita dallo sponsor ufficiale “Pavidur Srl di Caterina Ciccarello” di Cianciana, con lo slogan “Ogni uomo è mio fratello, scritta in cinque lingue: italiano, francese, inglese, rumeno ed arabo. Successivamente ha avuto luogo La Partita del Cuore tra le squadre: “Ass. Calcio Bivona” e l’Associazione Calcio Alia”, composte da giocatori italiani e stranieri, rappresentativi dei tre Territori. La partita, diretta dal’arbitro federale Pascal Di Piazza, si è conclusa con il risultato di 3-2 a favore della squadra di Bivona. Alle ore 20:00 presso il Centro Sociale di Cianciana si è


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Numero 5 - Ottobre 2009

tenuta la conferenza sul tema dell’immigrazione: “Solidarietà e Integrazione Multietnica”, presieduta dai tre Presidenti dei Rotary Club organizzatori, alla presenza delle seguenti autorità: On. Salvatore Sanzeri, Sindaco di Cianciana; Onofrio Abella, Assessore al “Tempo Libero – Politiche Giovanile – Sport – Turismo” del Comune di Cianciana; Alfonso Perzia, Assessore alle “Attività Produttive e Sviluppo economico” del Comune di Cianciana; Reverendo Don Salvatore Fiore, Arciprete di Cianciana; - Capitano CC. Alessandro Trovato, Comandante della Compagnia Carabinieri di Cammarata; On. Salvatore Cascio (Deputato ARS); Mauro Costa, Presidente del Rotaract di “Bivona”; Barbara Barone, Delegato Distrettuale Rotaract. Dopo la conferenza è stata effettuata la premiazione della squadra di calcio vincente con una coppa e con la consegna delle medaglia di partecipazione a tutti i giocatori delle due formazioni. Sono stati, inoltre, premiati tutti i partecipanti alla manifestazione con consegna di attestati, da parte del Presidente del Club di Bivona Giuseppe Carubia. A segui-

re è stato tenuto il convegno dal relatore Prof. Eugenio Giannone, socio del RC di Bivona (insignito della Paul Harris Fellow), che ha parlato di

“Giufà personaggio planetario”, alternando la sua relazione agli aneddoti sul personaggio di Giufà, recitati da alcuni ragazzi. In conclusione la danzatrice Elina Cammisano si è esibita in uno spettacolo di danza orientale. Ore 21:30 si è svolta la conviviale pubblica presso la Piazza Matrice di Cianciana con distribuzione di Couscous magrebino, sfincione siciliano e ciorba rumena, con sottofondo di musica folk, balli e canti popolari eseguiti dal gruppo musicale “I Gatti Saionesi” ed interpretati dalle meravigliose voci delle due cantanti Letizia e Sonia. La manifestazione si è conclusa a tarda notte ed ha visto una numerosissima partecipazione della cittadinanza ciancianese e dei comuni limitrofi. S.P.

COMUNICATO STAMPA– L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE POETI E SCRITTORI DIALETTALI HA NOMINATO REFERENTE PER LA SICILIA IL PROFESSOR SALVATORE DI MARCO Con delibera del Comitato Direttivo Nazionale del 27 luglio presieduto dal dottor Mimmo Staltari, L'Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali ha nominato come referente per la Sicilia il prof. Salvatore Di Marco di Palermo, socio onorario della prestigiosa Associazione. Il prof. Di Marco è oggi uno dei più noti studiosi della poesia siciliana in dialetto, fondatore e direttore sia della “Rivista Italiana di letteratura dialettale" che del “Giornale di Poesia Siciliana", e presiede inoltre i più importanti premi letterari dell'isola. Egli stesso autore di varie raccolte di liriche in Sicilia fin dagli anni Cinquanta, ha pubblicato numerosissimi studi critici occupandosi di autori che vanno da Antonio Veneziano a Giovanni Meli, da Tempio a Martoglio, da Alessio di Giovanni ad Ignazio Buttitta fino ai poeti delle più recenti generazioni. Si è anche occupato di figure rappresentative della letteratura dialettale dell'Italia contemporanea, da Biagio Marin a Mauro Marè, da Mario Dell'Arco a Franco Scataglini, da Albino Pierro a Franco Loi, e soprattutto dei più recenti “neo-dialettali”.Da noi intervistato sulla sua recente nomina ha, fra l'altro, detto: “la Sicilia ha un legame speciale con l'Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali" e con il suo Presidente Mimmo Staltari poiché il suo primo congresso,

quello fondativo, si svolse a Palermo nel 1951. Per quanto mi riguarda, ho accettato l'incarico e darò la mia collaborazione per lo sviluppo e il consolidamento dell'Associazione in Sicilia non soltanto perchè questa è la terra dove la poesia dialettale ha una tradizione di altissimo segno e una storia lunga di nobilissimi secoli, ma soprattutto perché questo - nella nostra isola - è un momento particolarmente difficile per il futuro della nostra letteratura dialettale e non. Molte istituzioni culturali sono in grave difficoltà e le istituzioni politiche sottostimano il ruolo della cultura come elemento comprimario dello sviluppo sociale e civile. Ci confronteremo con le istituzioni sulla base di idee e di progetti. Anche i poeti dialettali in Sicilia debbono ritrovarsi insieme ai poeti di tutta Italia in un impegno comune per restituire dignità e futuro alla grande civiltà dei dialetti e al suo patrimonio letterario di ieri, oggi e soprattutto domani. Io sono pronto al dialogo, ma con tutta l'Associazione siamo pure pronti ad agire. A.N.PO.S.DI.

TRAGICO INCENDIO A CIANCIANA Cianciana-Fatale incidente per la signora Maria Marino ed il marito Davide Castellano, residenti a Cernobbio (Como). Il 25 settembre ultimo scorso, nella loro abitazione sita in Via Moscato, si è sviluppato in cucina un incendio di vaste proporzioni che ha investito la signora Maria, procurandole gravi ustioni in tutto il corpo e colpendo in misura minore il marito. Sono ancora sconosciute le cause che hanno procurato il rogo, probabilmente a causa di una fuga di gas attraverso il tubo della cucina, domato dal distaccamento dei vigili del fuoco di Cianciana. Le indagini per accertare i fatti sono state avviate dai carabinieri della compagnia di Cammarata, coordinate dal capitano Alessandro Trovato. I due coniugi sono stati trasportati immediatamente presso l’ospedale di Ribera e da lì, la signora Maria, causa la gravità delle ustioni, con l’elisoccorso è stata trasportata al Centro grandi ustioni dell’ospedale Civico di Palermo. Il marito è rimasto ricoverato presso l’ospedale di Ribera da dove è stato dimesso dopo alcuni giorni. Purtroppo per la signora Maria vane sono state le cure : il suo cuore ha cessato di battere nel pomeriggio di lunedì 19 ottobre. S.P.


Avvenimenti

La Voce di Cianciana

PREMIO LETTERARIO “MARIA MESSINA” A FRANCESCO CANNATELLA Nella splendida cornice liberty del Salone delle Feste del Circolo Unione di Mistretta il 4 ottobre 2009, si è svolta la manifestazione di premiazione del VI° Premio letterario “Maria Messina”. La Giuria composta da Elise Magistro, Lectures di Letteratura italiana presso lo Scripps College di Los Angeles (USA), Roswitha Schoell Dombrowsky, docente alla Università di Kassel, Germania, Giuseppe Ciccia, Nino Testagrossa, Associazione Progetto Mistretta, Francesca Spinnato Vega, Mariangela Bifarella e presieduta dal prof. Giovanni Ruffino, ordinario di Linguistica italiana, Università di Palermo, ha assegnato il Primo premio al Cav. Francesco Cannatella per il racconto Le stelle. Il Premio Letterario “Maria Messina” promuove la ricerca di nuovi linguaggi nella narrativa moderna e rappresenta uno dei più prestigiosi premi letterari di Sicilia. ( Nella foto Francesco Cannatella riceve il premio dal professor Giovanni Ruffino. In basso la nipotina Ginevra) S.P.

LE STELLE L’oro del frumento si divertiva da giorni a far capriole con il giallo della paglia. Mani pratiche mescolavano i due colori, tirandoli in aria con abili palate. L’oro tornava giù in fretta e conquistava il centro dell’aia. Il giallo, cullato dal vento, si accumulava nella margunata, a testimoniare comunanza di vita e di speranze. Il raccolto era abbondante, le lunghe e grosse spighe ne avevano dato certo avviso. Anche se c’era da togliere la gabella per don Sisì, il proprietario del terreno, ai mezzadri ne sarebbe spettato da saziarsi di pane e di pasta un anno intero. Carmine prese una manciata di frumento e lo lanciò in alto, aspettando ad occhi chiusi che, pioggia gradita, gli ricadesse sul viso. - Buona annata, ringraziando il Signore! Ci sono più chicchi di frumento nell’aia che stelle in cielo. Don Sisì non poté trattenersi dal sorridere bonariamente. - Se tu avessi un chicco di frumento per ogni mille stelle, saresti ricchissimo e non avresti più bisogno di lavorare. - Voscenza li conta quante salme abbiamo davanti? - Queste salme sono un niente rispetto alle stelle. Carmine guardò incredulo il frumento che s’innalzava come una montagna smisurata e gli riempiva gli occhi ed il cuore. -Voscenza babbìa o dice sul serio? Quante possono essere le stelle? Don Sisì stese le braccia e li mosse a ventaglio, indicando la volta celeste. - Eh! Contale, se ci riesci. Quel se ci riesci fu una fucilata che ferì Carmine nell’amor proprio. Don Sisì, dunque, lo teneva in così scarsa stima da considerarlo incapace persino di saper contare le stelle. Diventò rosso in viso e le mani manifestarono un tremolio sostenuto. Era il solito segnale che egli aveva raggiunto il punto di ebollizione nervosa. Fu quasi per perdere il rispetto dovuto e rispondere:

- Don Sisì, senza che voscenza se la prende a offesa, io ho poche scuole ma se mi ci metto me la fido a contarle. Pietro, conoscendo il fratello, facile ad incendiarsi, lo raffreddò con uno sguardo, chiudendogli la bocca. Durante il mangiare della sera, don Sisì, che amava stupire gli altri, riprese a parlare delle stelle, facendo scorrere accanto all’aia un fiume di scienza che non bagnò i due incolti mezzadri, messisi al riparo. Pietro teneva gli occhi fissi alle labbra del sapiente comunicatore, ma aveva chiuso l’ingresso al cervello. Carmine, vampeggiando, inceneriva ogni parola in avvicinamento e finì con l’accettare la sfida, mai lanciatagli. - Una per una le conto, a costo di non chiudere occhio stanotte. A bocca aperta lo faccio stare domani mattina. Niente di nuovo. Era fatto così, ma egli non si conosceva! E venne la notte. Don Sisì in casa nel letto e i due fratelli all’addiaccio sulla paglia, a guardia del prezioso tesoro. -Compare? -Ah? -Che fa dormite? Pietro sollevò le palpebre, pesanti quanto la campana grande della Matrice, e spostò la coppola che, messa a riparo degli occhi, creava piacevole coperchio per conciliare il sonno. -Quàsica. -Vi devo dire una cosa. -Parliamone domani a mente fresca. Trattavasi di cosa d’urgenza e non fu possibile rimandare. -Secondo voi, di che mìnica sono fatte le stelle? Pietro, non avendo risposte al quesito del fratello-compare, sperò che un lungo silenzio fosse bastevole per tirarsi fuori dalla problematica. Si sbagliava. Gas è? Così ha detto. Come quello delle bombole che vende Nino Longo? Pietro, muto, riconfermò la totale ignoranza sul tema e tentò di riappisolarsi, ma non per molto tempo. -Compare? -Camurrìa che vi viene! -Chi ci ha dato fuoco? -Mi avete visto arriminare? Io qua con voi sono stato. Carmine capì la poca disponibilità del fratello e se ne lamentò. -Tinto chi ha bisogno degli altri in questa vita. Pietro cercò di rasserenarlo. -Dormite e riposatevi, abbiamo davanti una giornata pesante. Per Carmine non c’era riposo che potesse allettarlo e macinava soluzioni che gli surriscaldavano il cervello. -Quante possono essere? -Che vi posso dire? Cosa di uno che ha le scuole alte è. -Mah, ... sono più dei chicchi del nostro frumento?


Avvenimenti Pietro mai aveva avuto necessità di contare oltre il cento nella vita ordinaria, anche se, con un certo impegno, avrebbe potuto oltrepassarlo. Fissò lo sguardo al cielo e navigò nell’infinito, ma, smarritosi, tornò, uomo prudente, sulla terra. -Compare, perchè non vi levate questo picìnio dalla testa? Seguì una breve calma tempestosa. Carmine non era disposto ad arrendersi. - C’era bisogno di mortificarmi? Sento ancora una cosa che mi si smuove nello stomaco. Lo avete sentito parlare, pareva il Padreterno: Le stelle sono tanti Sole che bruciano nello spazio. -Può essere, compare. -Ah, sì? E voi avete visto il Sole che si affaccia di notte? -A dire la bella verità, no. - E di notte che vedete? - Stelle. -Allora se le stelle sono Sole, come dice lui, perché non compariscono di giorno? Pietro pensò di sdrammatizzare la situazione. -Compare, meno male che ne abbiamo uno solo a cuocerci la testa! -Di giorno con uno si suda e di notte con tanti com’è che non si sente calura? -Che vi posso dire? Di notte saranno vampe ... a freddo. -E le stelle svàmpano e non si consumano mai? -E chi vi dice che sono sempre le stesse a svampàre? Nostro padre, può darsi, ne ha visto una qualità, nostro nonno un’altra e quelle che vediamo noi sono magari un altro tipo. La conversazione ebbe una pausa. Pietro non tentò di appisolarsi, ben sapendo che il fratello, testardo com’era, sarebbe tornato alla carica. Non passò molto tempo. -Ne sentite odore di arso? Pietro respirò profondamente. -Pare di no. -E cenere ne cade? -Non ne vedo. -Vi ricordate quando ha preso fuoco il bosco? Il bruciato si sentì per una settimana. -Vero è! Il vento portò la cenere sopra le case e si lamentavano tutti a Cianciana. -Dunque, se ci sono tante vampe, com’è che non si sente neanche un poco di arso? -Può essere che il vento soffia contrario e se lo porta da un’altra parte. -E la cenere? -Il vento. -Sempre contrario? - Capita. ... Che vi posso fare io? Carmelo rimase a lungo a guardare la trapunta stellata della notte. Il suo corpo aveva il ballo di santo Vito. -Compare, una mano d’aiuto mi dovete dare. -Le stelle? - Dalla prima all’ultima. Carmine si alzò di scatto, prese le reti di corda a maglie larghe, usate a coppie sul basto per trasportare paglia, ne fece una cupola, sostenuta dai tridenti per la ventilazione del grano, e vi si sdraiò sotto supino. Il cielo gli apparve a scacchi. -Compare, coricatevi vicino a me. Pietro eseguì l’invito senza molta convinzione e si ritrovò sotto il reticolo che sezionava il cielo. -Se contiamo quadrato per quadrato, la cosa diventa facile. Partiamo dalla montagna, voi contate a mano manca ed io a mano diritta. - Compare, assai sono. - E noi prèscia non ne abbiamo. Concordarono che ogni mille stelle, ognuno dei due scrutatori avrebbe messo un chicco di frumento nel tùmmino. Con occhi attenti iniziarono a scrutare il luccichio stellare, pronti a captare il più debole segnale. Superate agilmente le decine e le centinaia, si addentrarono nelle migliaia ed i chicchi di grano cominciarono ad accumularsi. Carmelo, ad un certo punto, ebbe un’incertezza.

Numero 5 - Ottobre 2009 - Quelle piccole piccole le dobbiamo contare? -Decidete voi. - Ogni quattro vale una. Il lavoro procedette spedito, fin quando Pietro si imbatté in una stella che sembrava giocare a nascondino, a tratti emanava una debole luce giallastra e subito dopo scompariva. Egli si mise alla posta, finse di distogliere lo sguardo dal quadrato di corda che imprigionava la giocherellona e di colpo vi ritornò con sguardo mirato. Niente da fare non c’era. Convinto di averla vista, provò e riprovò. Il controllo era positivo ma la verifica negativa o viceversa. Fu preso dal dubbio e, per scaricarsi di responsabilità, decise di informare il fratello, in fondo egli prestava opera per conto terzi. - Compare, ce n’è una a ti vedo e non ti vedo, che devo fare? Carmine, occupato a distendere ed a serrare le dita, perso nella difficoltà di districare la Via Lattea, gli rispose con un calcio nelle gambe. Pietro, offeso, si girò di spalle. - La vostra è malacreanza. Sbrigatevela da solo, io ci levo mani. Se vi interessa, ho contato fino al nocepersico. Carmine non si aspettava quel voltafaccia familiare. Il tremore non tardò a manifestarsi, facendogli cadere i chicchi che teneva in mano. Tenacemente proseguì in solitudine, anche se quel giorno tutti lo avevano tradito: prima don Sisì, poi il fratello ed ultimo il sonno che lo accolse bambino tra le braccia, cullato dal canto dei grilli.

A CIANCIANA MIGUEL ANGEL MILANO

Torna a Cianciana dopo 22 anni l’avvocato Miguel Angel Milano, abitante a Rosario, di origini ciancianesi. I suoi nonni materni erano Vincenzo Curaba e Rosalia Gambino. Personaggio bene in vista nella città argentina, Miguel Angel è il direttore della banda musicale della sua città. Notabile del Rotary Club, il due giugno 2006 è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana dal presidente Ciampi. E’ stato ricevuto in comune dagli amministratori che hanno avuto modo di conoscerlo e di apprezzare le sue doti professionali ed umane. Unico rammarico per l’avvocato è il non avere avuto il tempo per potersi esibire in un concerto nella sua amata Cianciana. Sarà per il prossimo viaggio! (Nella foto in alto l’avvocato Milano è da sinistra con l’assessore Onofrio Abella, Salvatore Panepinto, il vice sindaco Giuseppe Vella, Eugenio Giannone. Nella foto in basso egli è con i già detti e con le signore Carmela La Rocca e Luisa Traina, residenti a Rosario, il professor Gaspare Albanese, presidente del comitato della biblioteca, Calogero Mannino e Francesco (Peppi) Montalbano. S.P.


Ambiente & Sociale

La Voce di Cianciana

NOZZE D’ORO PER

Francesco Cusumano e Alfonsa Cunsolo, Cianciana 10 ottobre 1959-2009

81° compleanno per la signora

MARIANNA PERCONTI in Gaiteri festeggiato a Cianciana il 24 agosto 2009. Nella foto la festeggiata è con i fratelli Gaspare e Michele e la cognata Teresa Piazza.

N A S C I T E Emilia Riccardi di Alessandro e di Anna Lisa Abella, nata a Parma il 24-07- 2009.

LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE PER NICOLO' TERMINI conseguita il 9 ottobre 2009 presso l'Università degli Studi di Parma. Nicolò, a 25 anni, ha concluso i suoi studi grazie a una tesi finale dal titolo "Analisi agli stati limite delle fasi progettuali di un ponte a struttura composta acciaio-calcestruzzo", che gli ha permesso di conseguire con la votazione di 110 e lode la LAUREA MAGISTRALE, bissando così i risultati ottenuti nel triennio. Da diverse parti d'Italia lo hanno raggiunto nonni zii, cugini e amici per unirsi ai festeggiamenti ai genitori Filippo e Maddalena Provenzano e alla sorella Francesca, iscritta anche lei alla facoltà di ingegneria. Con l'occasione la famiglia ringrazia tutti coloro che hanno partecipato o telefonato per l'evento. Un grazie di cuore dai genitori a Nicolo' per avere raggiunto questo brillantissimo traguardo che li rende orgogliosi, grazie Nick!!!!!


Ambiente & Sociale

Numero 5 - Ottobre 2009

CON DUE ESILARANTI ATTI UNICI LA COMPAGNIA HA INTRATTENUTO UN FOLTISSIMO PUBBLICO

LA THEATRON INAUGURA IL TEATRO DELLA VILLA COMUNALE Il 13 agosto 2009 in occasione dell’inaugurazione della villa comunale l’Associazione Culturale Theatron ha avuto l’onore d’inaugurare il teatro all’aperto, all’interno della villa. Ad assistere all’evento il solito numeroso, caloroso e affettuoso pubblico cia ncianese. La compagnia diretta da Giuseppe Antonio Pendino ha portato in scena due atti unici: “La cena della leva”, di Vito Elio Petrucci e Vito Molinari, che ha visto tra gli interpreti lo stesso regista nei panni di Giuseppe Menara (padrone di casa), Rosa Ciccarello (Nina la moglie), Giuseppe Montalbano (Angelo Frisca il cuoco), Annalisa Salemi (Pinuzza la serva di casa Menara) e Giuseppe Ciaravella (Mario Pignata il cugino di Nina) e “I due sordi” di Jules Moineaux, che vede ancora tra i protagonisti Giuseppe Pendino (Bonifacio il cameriere scorbutico) Giuseppe Montalbano (Placido lo spasimante di Rosina), Giuseppe Ciaravella (Guglielmo l’autista), oltre al presidente Andrea Gaiteri (Damiano Cutropelle padrone di casa), Maria Assunta Cilona (Rosina la figlia di Damiano), Annalisa Salemi (Erminia la serva), Salvatore Bosciglio (Dottor Schulz), Amedeo Salemi (Nino il giardiniere). Alla realizzazione della commedia, oltre al regista e agli attori già citati, hanno contribuito: Domenico Bosciglio (audio e luci), Nardina Vaiana e Giuseppina Carubia (trucco), Josephine Cammarata (assistente alla regia) e Mariarosaria Alessi (scene).Il primo atto La cena della leva è una farsa basata sugli equivoci di due vecchi compagni di leva che si ritrovano per una cena, combinandone di tutti i colori, e regalando al pubblico battute e scene molto divertenti. Nel secondo I due sordi, trattava delle vicende di un ricco padrone di casa sordo, alle prese con una figlia da sposare e le angherie di un cameriere irriverente per andare a finire ad un aspirante genero finto sordo per amore. Alfonso Salamone

L’ASSOCIAZIONE CULTURALE THEATRON ORGANIZZA IL CORSO DI TEATRO “COME DAL NULLA SI PUO’ CREARE...UNO SPAZIO PER ESPLORARE L’ARTE SEGRETA DELL’ATTORE” Il corso assolutamente gratuito, i cui destinatari sono gli alunni delle classi quarte e quinte della scuola primaria e gli alunni della scuola media, si svolgerà da novembre a maggio presso l’oratorio giovanile don Gerlando Re ed il Centro Sociale e prevede due incontri settimanali, uno per ogni ordine di scuola. E’ programmato altresì un saggio finale. Chi fosse interessato alle iscrizioni può rivolgersi al presidente Andrea Gaiteri, cellulare 338.49.73.907, a Giuseppe Pendino, cell. 333. 21.41.719, a Salvatore Bosciglio, cell.333.41.40.175

LE INIZIATIVE DEL CIRCOLO CACCIATORI A.N.U.U. MIGRATORISTI ITALIANI DI CIANCIANA. BURGIO : PRIMA GARA CON FUCILE AD ARIA COMPRESSA Nel mese di giugno è stata inaugurata la sede sociale del circolo A.N.U.U. Migratoristi Italiani a Burgio. Il 28 agosto 2009 il direttivo con in testa il presidente Giovanni Maniscalco, visti i soddisfacenti risultati di Cianciana prima e Bivona poi, ha deciso di organizzare la prima gara di fucile ad aria compressa a metri 10 B.V. avvalendosi della collaborazione del circolo di Cianciana, il cui Presidente Girolamo Pace fa anche da giudice, assieme ad altre persone competenti. Il gran numero di partecipanti invoglia il Presidente e i suoi collaboratori a continuare negli anni a venire ad organizzare simili manifestazioni. Il torneo di Burgio è stato sponsorizzato dal comitato ONLUS Patriarca S. Giuseppe. Hanno partecipato 75 uomini e 10 donne. Per la categoria uomini si sono classificati : al primo posto Leonardo Mirasola; al secondo posto Domenico Piazza; al terzo posto Pasquale De Martino. Per la categoria donne si sono classificate tre ciancianesi : al primo posto Pierangela Cimò; al secondo p osto Federica Impallari; al terzo posto Anna Giusy Cimò. Il Presidente Maniscalco e tutto il suo team ringraziano: il Presidente Provinciale Girolamo Pace, l’Amministrazione comunale, il sindaco Vito Fernandelli, le autorità militari, il comandante Maresciallo Capo Antonio Ditto.

S.P. 3 SETTEMBRE 2009 : E’ FESTA GRANDE PER L’APERTURA DELLA STAGIONE VENATORIA Come è ormai tradizione, anche quest’anno l’associazione A.N.U.U Migratoristi Italiani ha organizzato una cena per l’apertura della stagione venatoria. Con soddisfazione del presidente provinciale Girolamo Pace, l’allegra compagnia di amici cacciatori ha condiviso una spensierata serata all’insegna dell’amicizia che li lega. I cacciatori hanno discusso dei vari problemi della categoria, primo tra tutti quello degli incendi che danneggiano flora e fauna. Alle prime luci dell’alba si preparano i cani ed i fucili per iniziare la tanto attesa stagione venatoria. Il presidente Pace, auspicando che la riuscita della serata sia di buon auspicio per la stagione, ha augurato ai soci buona caccia, al fine di rafforzare sempre più i legami di amicizia e di condivisione che accomunano i soci dell’A.N.U.U. S.P.


Letteratura

La Voce di Cianciana IL SALOTTO DELLA POESIA

La poesia che pubblichiamo dal titolo Lu diavulu ‘ngannatu da lu viddanu è tratta dalla raccolta, di cui auspichiamo la ristampa, Li cunticeddi di lu vecchiu (Cianciana, tip. Montalbano, 1911) di don Salvatore Mamo (1839-1920). Prete e poeta dell’Ottocento ciancianese, egli attribuì alla poesia una forte funzione didascalica. E’ un grande poeta di forte ispirazione popolare; dal popolo attinge e al popolo ritorna per indottrinarlo.

Lu diavulu ‘ngannatu da lu viddanu di don Salvatore Mamo Cci fu un burgisi Ch’era ’mmenzu a li chiffari E sullicitu si misi Pri putiri spatacchiari; ma cu tuttu ca tri misi nun cissàu di fatigari, juntu a termini di chiddi, nni vidìa nautri middi. Pri sta cosa nichiatu, jetta vuci d’un viteddu e, com’unu rinnigatu chi nun avi ciriveddu, si sfirrìa in ogni latu pri chiamari Farfareddu acciocché cci dessi ajutu, ca vidiasi pirutu. Lu dimoniu, ch’avi ’mpegnu di ’ngannari li pirsuni, cci rispusi: -Vegnu vegnu! – e cci affaccia di garzuni. Poi cci dici: -O gnurantuni, chi ti vidi ’ntra li guai? Parla, prestu! Chi cos’ài? - Nun lu vidi – dissi l’omu – Quantu sugnu affacinnatu Ca nun sacciu no lu comu Pozzu vidirmi sbrugghiatu? Sì, pirchissu lu to nnomu

Pocu prima ò nnuminatu. Tu vinisti, in curtisia, poi ajutari tecchia a mia? – - Pri ssa cosa! ’Un dubbitari – Lu diavulu rispusi . - Basta sì, chi ’ntra ’n’affari Sulamenti ’un ti ricusi, Né, sidd’arduu ti pari, doppu poi mi cerchi scusi, si accunsenti ed iu t’ajutu, altrimenti mi rifiutu. Ti lu spiegu: si su‘ menu Li sirvizza o vennu rari Pirchì chiovi e lu tirrenu Nun si veni a lavurari, stannu un atomu sirenu, ca daveru ’un cc’è chiffari, specialmente ‘ntra lu ’nvernu, ti nn’ài a veniri a l ’ nfernu! – Lu viddanu appi ribbrezzu comu ’ntisi sta proposta; ma di poi la pensa un pezzu E cci detti sta risposta: - Lu pariri to l’apprezzu quannu dormu iu a la costa, ch’anchi ’ncasa ’un cc’è chiffari, tannu tu poi fari e sfari. – Lu dimoniu cumprinnennu

Chi l’affari di la casa Ponnu farisi durmennu Pirchì pocu, ’nterra vasa, senza l’osti riflittennu fari cunti, presto annasa cu rispunniri: - Guagghiardu cuminciamu: è troppu tardu! L’autru allura: - Ti cumannu: chi sta terra primu scavi ch’àju ’ntesta iu pri aguannu siminaricci li favi; stu sirvizzu tirminannu, lu furmentu poi mi lavi e aggghiurnannu a lu matinu va a macìni a lu mulinu. –

Lu dimoniu ammanu ammanu Fici tuttu e la farina Cci purtava, e lu viddanu Nautru affari cci distina. - Nun pirdemu tempu invanu: - cci dicìa. –Va‘ simina, ca finennu stu travagghiu ti nni dugnu nautru a stagghiu. Farfareddu pr’accurzari Un mumentu nun sidiva.

Traduzione: Il diavolo ingannato dal contadino. Ci fu un borghese che preso da molte faccende svelto si diede da fare per poterle sgrovigliare ma nonostante per tre mesi non cessasse di faticare, giunto alla fine, ne vedeva altre mille. Per questo motivo imbronciato grida come un vitello e, come un rinnegato che non ha cervello, si gira in ogni lato per chiamare Farfarello acciocché gli desse aiuto, perché si vedeva in difficoltà. Il demonio, che ha l’obiettivo d’ingannare le persone, gli rispose:-Arrivo arrivo! e gli appare come un garzone. Poi gli dice:-O ignorantone, che sei nei guai? Parla, presto! Che cos’hai?Non lo vedi- disse l’uomoquanto sono affaccendato che non so come posso vedermi sbrogliato?

Sì, per questo motivo poco prima ho fatto il tuo nome. Sei venuto, in cortesia, per aiutarmi un po’?-Per questa cosa! Non dubitare il Diavolo rispose -Basta sì, che non rifiuti solamente una proposta, né, se difficile ti sembra, dopo poi mi cerchi scuse; se acconsenti io ti aiuto, altrimenti mi rifiuto. Te lo spiego: se sono meno i lavori o diventano saltuari perché piove e il terreno non si può lavorare, stando un attimo sereno, perché davvero non c’è da fare, specialmente durante l’inverno, devi venire con me all’inferno!Il contadino ebbe ribrezzo nel sentire la proposta; ma riflettutoci un po’ gli diede questa risposta: -Il parere tuo lo apprezzo; quando sono ozioso, quando in casa non c’è da fare,

allora tu puoi fare e disfare.Il demonio comprendendo che le faccende di casa possono sbrigarsi dormendo perché poche, bacia la terra, senza riflettere a non fare i conti senza l’oste, presto prende a rispondere:- Presto! Iniziamo: è già troppo tardi! L’altro allora:-Ti comando: che per primo scavi questa terra ché ho in mente quest’anno di seminare le fave; terminato questo lavoro, poi lavi il frumento. E iniziando il mattino vai a macinarlo al mulino. Il Demonio via via fece tutto e la farina gli portò, e il contadino gli assegna un altro. -Non perdiamo tempo invano: -gli diceva. -Vai a seminare che te ne do un altro a cottimo.Farfarello per abbreviare i tempi non riposava un attimo.


Letteratura

Numero 5 - Ottobre 2009

Ora un jornu a travagghiari nun cci jiu pirchì chiuviva, e ci dissi a chiddu: -Pari Chi finìu la vita attiva; giust‟a comu ti privinni a lu ‟nfernu jamuninni. – - No. – cci dissi l’autru. – Sbagghi: Nun cci pensi ca ristamu Quannu cchiù nun cc‟è travagghi Tannu poi nni nni calamu? Fammi un paru di zagagghi Ca li muli poi cacciamu, e sta sira a la cannila mi fai un paru di zimmila. Doppu, poi, si levi prestu Nun pinsari ca cc‟è abbentu; no, ca pigghiu lu pretestu pri nun dariti riventu: guarda ddà! – e cci fici un gestu – chi munzeddu di furmentu! Ora chissu è camulutu E vol‟essiri cirnutu. E dumani, di matinu, si lu tempu ancora chiovi, tramutari poi lu vinu; Mentri lestu tu ti trovi, doppu chistu cc‟è lu linu, Ora, non potè un giorno lavorare perchè pioveva, e disse al contadino: - Sembra che sia finita la vita attiva; Giusto come stabilito andiamocene all‟inferno.-No.- disse l‟altro. – Sbagli: Non ricordi che siamo rimasti “quando non c‟è più lavoro solo allora ce ne andiamo”? Fammi un paio di zagaglie che poi avviamo i muli, e questa sera al lume di candela mi fai un paio di bargelli. Dopo, se finisci presto, non pensare che c‟è quiete; no, non uso il pretesto per non darti riposo: guarda là! –e gli fece un gesto che mucchio di frumento! Ora questo è tarlato e vuol essere setacciato. E domani, di mattina, se piove ancora, puoi travasare il vino; Dopo aver finito,

chi fa prescia e chi mi smovi cà ‟un po‟ essiri filatu s‟‟un è prima mazziatu. La curina è ’ntra ss’agnuni Senza oprata e m‟arrigorda Ch’ è vinuta la staggiuni Chi si divi fari a corda; Cc‟è azzizzari lu sidduni, cc‟è la casa tutta lorda e cci su„ li scecchi e muli ch‟‟un si strigghianu iddi suli. E cci nn’ è a raspari tigna! Cc‟è li pal‟a ripizzari Ca bisognanu a la vigna: ora chiovi e li poi fari; M‟ài a cusiri la cigna, ch‟àju chidda d‟un cumpari; Cci su„ a fari li cufina Pri poi cogghiri racina. Né finemu: cci su„ puru Tanti ligna a stiddiari, trovi rusticu stu muru e si divi bianchiari anchi cc‟è lu pani duru: sta spiddennu e s‟avi a fari, la grassura è straminata e vol‟essiri arrunchiata. c‟è quindi il lino, che fa fretta e mi sollecita perché non può essere filato se non è prima maciullato. Il garzuolo è in quell‟angolo non adoperato e mi ricorda che è arrivata la stagione in cui si deve fare a corda; c‟è da sistemare la sella, c‟è la casa tutta sporca e ci sono gli asini e i muli che non si strigliano da soli. E ce ne sono per grattarsi la testa! Ci sono i pali da appuntire che servono per il vigneto: ora piove e lo puoi fare; Devi cucirmi un cinturino perché ho quello di un compare; ci sono da fare i corbelli per raccogliere poi l‟uva. Non abbiamo finito: c‟è pure tanta legna da scheggiare, trovi rustico questo muro e si deve imbiancare c‟è anche il pane duro: sta finendo e si deve preparare,

Cci su‘ ancora l’aulivi Ca su„ senza macinati, puru su„ di sali privi e vonn‟essiri salati; li visazzi su„ cattivi e su„ senza arripizzati; la tannura è allavancata e volessiri cunzata. Cci su‘ puru…-. – Ed iu ’un cci sugnu! Dici l‟autru impazienti. - Accamora c‟un gran pugnu Ti farrìa satari un denti; chi ti cridi ch‟‟un m‟addugnu comu tu mi rappresenti ca si chiovi pri cent‟anni nun mi levu di st‟affanni? Capitavi pri gnuranza! Ora sì ca dicu a Plutu: Oh! Spaventu! Diu nni scanza! D‟un viddanu arrinisciutu! Quantu nn‟avi ‟ntra la panza! Quantu è tintu e quant‟è astutu! Lu viddanu ha già ‟ ngannatu Lu diavulu scatinatu! –

il sudiciume è ovunque e vuol essere raccolto. Ci sono ancora le olive che non sono macinate, sono pure senza sale e devon‟essere salate; Le bisacce sono mal ridotte e sono senza riparate; il forno è dirupato e vuol essere riparato. Ci sono pure…- Ed io non ci sono!dice l‟altro impaziente. -Adesso con un gran pugno ti farei saltare un dente; Cosa credi che non mi accorga come tu mi rappresenti che se piove per cent‟ anni non mi tolgo da questi affanni? Ci cascai per ignoranza! ora sì che dico a Pluto: Oh! Spavento! Dio ci liberi d‟un contadino riuscito! Quante ne ha dentro la pancia! Quanto è cattivo e quanto è astuto! Il contadino ha già ingannato il diavolo scatenato!-

RICORDANDO IL CAVALIERE SALVATORE MARTORANA Quattro anni fa, e precisamente il 28 agosto 2005, veniva a mancare agli amati parenti la figura del cavaliere ufficiale Salvatore Martorana, nato a Cianciana e residente a Milano. Per sue espressa volontà egli ha voluto essere seppellito nel suo tanto amato paese, Cianciana, dove si recava tutte le volte che poteva. In questo numero la Voce pubblica due poesia. La prima, a lui dedicata, intitolata Lu cori di li ciancianisi, scritta da Suor Fatima; la seconda intitolata A suor Fatima, scritta proprio dal Martorana. Suor Fatima, in anagrafe Angela Calvaruso, è nata ad Alcamo (Trapani) il 14 dicembre 1949; è entrata nell'Istituto Suore Orsoline SS. Crocifisso, a 16 anni, il 16.4.1966 a Palermo, in via Villa Sofia, n.9. Vestito il primo abito religioso il 25 settembre 1968; prima Professoressa Religiosa il 22 luglio 1979 a Romitello; ultima professione il 18 luglio 1975. E' stata a Palermo per studiare; a Castellammare del Golfo (Trapani), con i bambini; a Roma con gli anziani; ancora a Palermo con la scuola elementare e la Parrocchia; è venuta a Cianciana come Superiora della Comunità delle suore e come assistente delle Anziane. All'inizio ne ha trovate solo tre, poi a poco a poco ne sono venute altre...


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La Voce di Cianciana

Lu cori di li ciancianisi a Salvatore Martorana

Su rari li genti comu chistu paisi, Ca hannu lu cori di li Ciancianisi.

'Nni stu paisi tuttu è naturali! È riccu riccu di biddrizzi rari: Lu celu, li muntagni e li vaddruna, L'affettu e l'amicizia d'ogni pirsuna.

Ci sunnu pueta, cci sunnu prufissura, E littrati ca studianu la natura; Ca vannu girannu e fannu custioni Quannu li cosi nun vannu tanti bboni.

A Cianciana tanti su’ i viddrani, Genti forti cu 'ncaddruti mani; Ca nunn'avi scantu si chiovi o si vagna; Abbastica si curtiva la campagna.

Chista nun è puisia ma cumprimentu Pì farivi capiri lu talentu Di chista terra matri biniditta, Ricca di suli, 'ni la storia scritta.

Attenti sunnu li ranni e li picciotti, Pur essennu di lu suli tutti cotti;

Suor Fatima Suore Orsoline S.S. Crocifisso

A suor Fatima Tutti ammirammu sta soru orsolina! Lu bbeni chi ricorda ogni pirsuna. Luci di primavera, luci sana, Lu paradisu è di stiddri e di luna. La so' prighiera è la stiddra cchiu sana: Suor Fatima, è lu gigliu di Cianciana. Salvatore Martorana (nella foto)

TORNA IN GERMANIA L’EQUIPE ARCHEOLOGICA Conclusa la prima fase della campagna di scavi archeologici effettuata dal prof. Johannes Bergeman della Università tedesca di Gottingen e dalla sua équipe, composta da altri tre docenti e nove collaboratori tra studenti e ricercatori anche dell’Università di Bochum. Gli scavi hanno interessato i territori dei comuni di Cianciana, dov’era stata sistemata la sede operativa del Gruppo, Alessandria della Rocca, Bivona e Santo Stefano Quisquina e sono stati individuati circa centocinquanta siti. I più interessanti quelli di località Ciancianìa e Lurdichedda (territorio di Alessandria d. R.). Sono stati rinvenuti vari frammenti di ceramica risalenti all’epoca del Castelluccio e del neolitico a riprova che il nostro territorio è stato sempre abitato e nel corso dei secoli ha registrato la presenza, oltre che sicana, punica, greca e romana. La ceramica è soprattutto di carattere simposiale e testimonia quanto i nostri predecessori amassero bere e stare insieme. Le prospezioni effettuate interessano un periodo che va dal 2000 a.

C. fino all’alto Medio Evo (1500 d. C.). Sorprende la presenza greca in questo territorio, ma la notizia non dovrebbe meravigliare più di tanto visto che Akragas (l’attuale Agrigento) non era molto distante e che il fiume Platani (Halikòs), alla cui foce si trovava la minoica Eraclea, era un’interessante via commerciale, navigabile per 14 miglia. Dopo la prima registrazione di tutti i reperti effettuata nel nostro paese, l’équipe è ritornata in Germanaia, dove provvederà alla catalogazione cartacea dei vari siti che saranno immessi su internet per favorire la navigazione satellitare, favorendo una loro rapida individuazione. Il prof. Bergeman è rimasto meravigliato dell’accoglienza e della collaborazione della gente del posto che ha inteso ringraziare attraverso le pagine del nostro Giornale. In primavera si terrà una conferenza di servizio, già concordata con l’Amministrazione comunale e la Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Agrigento, nella quale verranno illustrati i risultati del meritorio lavoro effettuato dall’équipe del professore tedesco. Se son rose… fioriranno e speriamo che abbiano poche spine. Sarebbero un incentivo non indifferente per l’economia comatosa della zona. Eugenio Giannone (Nella foto a sinistra il professor Johannes Bergeman con Salvatore Panepinto. Nella foto a destra Stefania Peluso)

ALL’ATTENZIONE DEI NOSTRI LETTORI DI ADELAIDE Il signor ANDREA SPARACIO, nato in Australia e residente a Palazzo Adriano, in provincia di Palermo cerca la sorella CALOGERA ANGELINA SPARACIO, nata a Palazzo Adriano il 3 aprile 1948, coniugata con Thomas Dickens (nella foto con la figlia) e residente ad Adelaide-Australia. Il signor Andrea non vede la sorella da tanti anni e desidera ardentemente ristabilire i contatti con lei. Egli non vuole soldi, desidera semplicemente avere sue notizie. Se i nostri cari compaesani di Adelaide avessero l’opportunità di conoscere la signora Calogera, sono pregati di comunicarle questo messaggio che con tanto desiderio le invia il fratello. Speriamo che la ricerca dia un esito positivo!


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Numero 5 - Ottobre 2009

A CIANCIANA NASCE LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI CHE BEN PRESTO SI ALLARGA IN TUTTA L’ISOLA Gli agricoltori e gli allevatori di Cianciana si mobilitano per protestare contro lo stato di crisi che ormai da anni attraversa questo importante settore dell’economia, ridotto purtroppo allo stato comatoso. Grazie all’iniziativa di alcuni giovani agricoltori del nostro paese, tra cui i fratelli Di Noto, i fratelli Manzullo e Pino D’Angelo, è nato un comitato spontaneo di agricoltori che ben presto si è allargato ai paesi limitrofi e a poco a poco si sta estendendo a tutta la Sicilia. I vari comitati, circa 150, coordinati proprio dai giovani ciancianesi con in testa Pino D’Angelo, protestano vivamente contro questo stato di disastro economico che investe il nostro territorio, creando un movimento di azione popolare che non vuole più delegare alle associazioni di categoria o ai politici di turno ma vogliono essere essi stessi ad interloquire direttamente con le istituzioni, essere i portavoce delle difficoltà che stanno attraversando ed esigono fatti concreti e non parole, poiché da almeno trent’anni la classe politica non è stata in grado di pianificare l’unica economia trainante del nostro territorio. Un tempo l’agricoltura era una grande risorsa economica, oggi non è più in grado di fornire un reddito alle famiglie. Quali le cause? Certamente è mancata una politica di sostegno all’esportazione nei mercati europei;sono aumentati a dismisura i costi di produzione che hanno indebolito la competitività con gli altri paesi comunitari ; è stata permessa l’immissione di prodotti extracomunitari, in violazione delle norme fitosanitarie per cui oggi si assiste al crollo dei prezzi e alla difficoltà di commercializzazione dei prodotti. Cosa chiedono gli agricoltori e gli allevatori siciliani ? Ecco la loro piattaforma rivendicativa, articolata in 16 punti : 1. Potenziamento delle azioni dirette a promuovere, in sede Comunitaria, la tutela e la valorizzazione del comparto agricolo - zootecnico; 2 .Revisione e ristrutturazione degli Organismi di controllo delle der-

rate alimentari al loro ingresso sul territorio nazionale; 3. Introduzione della tracciabilità del grano duro, di tutti i prodotti inclusi quelli del comparto ortofrutticolo e di tutti i loro derivati; 4. Revisione del sistema delle sanzioni contro i trasgressori delle norme igienico sanitarie sugli alimenti; 5. Costituzione, con la partecipazione della categoria dei produttori, di un organismo Antitrust per il controllo dei prezzi dei mezzi tecnici usati in agricoltura,di tutti i derivati del grano duro e dei prodotti agro/zootecnici.; 6. Adozione di legge Regionale che imponga agli enti pubblici isolani il consumo, nella misura almeno del 50% del fabbisogno, di alimenti prodotti in Sicilia; 7. Modulazione del dazio sul grano duro d'importazione e sulle sementi di rotazione; 8. Defiscalizzazione totale dei carburanti sia di estrazione fossile che biologica ed agevolazioni fiscali negli acquisti; 9. Erogazione entro l'anno solare dei contributi dovuti per indennità compensative pregresse e attuali; elevazione degli attuali livelli degli aiuti economici relativi a titoli AGEA; 10. Rinegoziazione dei mutui e dei prestiti agrari pendenti; 11. Accesso agevolato al credito; 12. Snellimento delle procedure dell'iter burocratico delle pratiche agricole e zootecniche ed esenzione degli oneri fiscali ed amministrativi; 13. Adozione delle norme igienicosanitarie riconosciute che consentono uno snellimento nella movimen-

tazione dei capi all'interno della regione Sicilia.; 14. Attuazione della legge 9 marzo 2005, n. 3. Interventi per la rimozione delle carcasse di animali morti in allevamenti o abbandonati. 15. Ripristino dell'attività di estrazione mineraria per uso agricolo; 16.Proposizione da parte delle Istituzioni di altre eventuali misure anche a carattere alternativo per la risoluzione delle problematiche dell'intero comparto agricolo e zootecnico. In conclusione gli agricoltori siciliani vogliono far sul serio e sono già in contatto con gli altri agricoltori delle regioni meridionali, per organizzare una grande giornata di protesta che si svolgerà a Roma. S.P.

RIBALTA PER IL SIGNOR VINCENZO LA CORTE Ogni paese, ogni comunità ha i suoi personaggi che le sanno dare un tocco di colore. A Cianciana è assurto a personaggio il signor Vincenzo La Corte, nato nella nostra cittadina il 3 giugno del 1934, sotto il segno dei gemelli, il quale, come sottolinea egli stesso, porta avanti la sua doppia personalità fatta di una parte fortemente spirituale, esternata con musica parole e fantasia ed un’altra di attività professionali attuali che lo portano alla natura, alle erbe, alla massoterapia, alla cromoterapia e digitopressione che tanto aiuto danno agli ammalati e che lo hanno reso popolare non solo a Cianciana ma anche nei paesi limitrofi. Come i nostri lettori ricorderanno, il signor Vincenzo ama, ormai da anni ,esibirsi nello spettacolo estivo Dilettanti è bello e così ha fatto anche l’estate scorsa e la giuria, costituita dagli orchestrali, gli ha assegnato il Premio Simpatia, il terzo premio, con una coppa. Ma ahimè qualcuno, nel paese, ha insinuato che egli è stato raccomandato. “ Raccomandato da chi? - si chiede amareggiato il signor La Corte- Dio mi è testimone che questa è solo una falsità, quel Dio che giornalmente prego, mattina e sera, affinché faccia ritornare nel mondo la pace e affermi la dignità dell’uomo”. Non se la prenda per questo, signor La Corte e continui ad essere quel personaggio che fa sorridere i ciancianesi come quando una sera, passeggiando in piazza si avvicinò al nostro gruppo di amici per proferire la famosa frase : “Io cerco un sostituto che quando non ci sono sostituisce me che sono assente”. S.P.




La Voce di Cianciana

Numero 5 - Ottobre 2009

con l'assassinio del capo di a1lora quale fu il ben noto Salvatore Giuliano. Circostanza questa in cui l'amico e collega Luigi si fece onore sotto tutti i punti di vista. Amò la famiglia, con la moglie in testa e i figli, ai quali, quale presidente della sezione provinciale dell’A.N.P.S. e anche a nome dei componenti il Consig1io direttivo e degli associati tutti, esprimo sensi di profondo cordoglio per così grave perdita, certo come sono che della sua nobile anima il Buon Dio ne saprà tenere debito conto. Ancora condoglianze alla famiglia e parenti tutti. Il presidente nazionale regionale A.N.P.S. cavaliere ufficiale Mario Ferraro.

RICORDANDO SALVATORE GRECO, DECEDUTO IL 3 SETTEMBRE 2009 Il 3 settembre 2009, dopo alcune settimane di malattia, è venuto a mancare all‟affetto dei propri cari il signor Salvatore Greco. Terzo di otto figli di Vincenzo Greco e di Angela Di Maria, era nato a Cianciana il 4 settembre del 1925. Trascorse buona parte della sua vita lavorando nella miniera del padre e poi nella sua, dopo che era diventano, come si dice ora, un padroncino. Insieme ad altri ciancianesi aveva seguito un corso presso l‟Ente Minerario di Caltanissetta, grazie al quale aveva ricevuto l‟attestato di capomastro e con questa qualifica passò molti anni in miniera, ivi compreso un anno lavorativo presso una miniera di sale a Montallegro. Fin da giovanissimo si occupò di politica, combattendo le sue battaglie con determinazione e con grinta. Fu consigliere del comune di Cianciana presso le fila della Democrazia Cristiana, il più giovane consigliere all‟epoca. Impegnato per tanti anni nel sindacato, negli anni settanta ha ricoperto la carica di segretario provinciale della FEDER ESTRATTIVA CISl, che contava circa 2.000 iscritti. E‟ stato fin dal primo momento sostenitore del nostro giornalino e non poteva essere che così da parte di una persona così appassionata alla lettura. Desidero condividere con i nostri lettori un episodio rimasto indelebile nella mia memoria. Era il mese di febbraio della‟anno 2001. Stavamo lavorando al numero O del nostro giornale che sarebbe uscito da lì a un mese e, avendo saputo della celebrazione delle sue nozze d‟oro con la signora Giuseppa Pendino mi sono recato a casa loro. - Zio Totò, potrei avere la foto delle vostre nozze d‟oro?- gli chiesi - E lui di rimando : - Perché, se è lecito? Io gli risposi parlando del nostro progetto di realizzare un giornale da distribuire sia a Cianciana sia nelle nostre comunità italiane ed estere. Mi interruppe per congratularsi : -Bravi ! Finalmente qualcuno ci ha pensato ! Considerami già abbonato Da parte sua, da allora, mi ha sempre incoraggiato e sostenuto in tante altre occasioni. Recentemente mi recavo da lui per consegnargli il giornalino ed egli sempre mi ringraziava dicendomi : - Sai, Totò, da quando sono ammalato e non uscendo più di casa, l‟arrivo del giornale mi è ancor di più gradito, perché mi consente di conoscere quanto accade nel nostro paese. E noi sicuramente lo ricorderemo così, sempre intento a leggere qualcosa di interessante. Grazie zio Totò per tutto quello che hai fatto per La Voce di Cianciana. (Nel prossimo numero pubblicheremo l‟intervista da lui rilasciata a Monica ed Eugenio Giannone, inserita nel volume NON SI PASSA). Salvatore Panepinto

Dolci vacanze a cianciana e ….FUoRi Luna di miele a Cianciana per i coniugi Michael Capgreco e Rossana Orlando, abitanti ad Adelaide. Rossana di origini ciancianesi, figlia di Vincenzo, è nata in Inghilterra e non veniva a Cianciana da 21 anni, quando aveva 10 anni. Aveva da tempo un sogno nel cassetto, visitare la cittadina di origine e incontrare i parenti : la zia Nardina, i cugini Santino, Alfonso. Livia, Paolo, Antonella, Natasha, Sarah e il padrino Vincenzo Caltagirone. Il sogno si è realizzato quest‟anno e gli sposini hanno trascorso una indimenticabile vacanza al punto di…. voler ritornare al più presto. Nella foto gli sposini sono con Alfonso Orlando e la moglie Antonella.

Vacanze francesi per Monsignor Giacomo D‟Anna e la mamma signora Santina, ospiti a Rive de Gier dei coniugi Maria Arcuri e Domenico Abruzzo, dei figli e dei nipoti.

ABBONAMENTO AL GIORNALE L’abbonamento annuale per 6 numeri costa: per l’Italia € 22, per l’estero € 25. Se volete darci di più farete parte dei SOSTENITORI del giornale. Per l’Italia inviare la cifra a Salvatore Panepinto - via Cavour, 3 92012 Cianciana (AG) - Conto Corrente Postale n° 000017905977 Codice IBAN IT52 SO76 0116 0001 7905 977 oppure tramite Conto Corrente Banca Popolare Sant’Angelo, agenzia di Cianciana, ABI-05772 CAB82920, Conto Corrente n° 101400002499. Dall’estero vi consigliamo di effettuare il versamento tramite banca, adoperando i seguenti codici, perché la spedizione costa molto poco: codice BIC: PSANIT3PXXX; codice IBAN : PAESE IT, CIN 1 56, CIN 2 A, ABI 05772, CAB 82920, CONTO : 000010002499, Presso Banca Popolare Sant’Angelo, Cianciana (Ag)


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