Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana! Numero 5 – Ottobre 2005 CITTADINANZA ONORARIA DI CIANCIANA AL PROFESSOR SALVATORE DI MARCO PRESENTATO MAJU SICILIANU DI ALESSIO DI GIOVANNI TRAGICO INCIDENTE STRADALE PER LA FAMIGLIA CORONA
IN QUESTO NUMERO
L’angolo della posta
Pag. 2 Case in festa
Pag. 8
Padre Pace va a S. Angelo Muxaro
Pag. 3 Campionato regionale di Ruota Libera Olympia Pag.10
Cittadinanza a S. Di Marco - Maju sicilianu
Pag. 3 Sulla scia di Cartoline Poetiche di D’Angelo
Pag.11
Tragico incidente stradale
Pag. 4 Maju sicilianu. Recensione di E. Giannone
Pag.13
Hello Cianciana di Diane Lainson
Pag. 5 Inaugurato l’anno soc. della congr. Addolorata
Pag.14
Il sole fonte di energia di Leonardo Vaccaro
Pag. 6 Notizie dall’anagrafe
Pag.15
C’erano una volta due suore di Daniela Panepinto
Pag. 7 Dolci vacanze - Cianciana 2000
Pag.16
COME ERAVAMO
ANNO SCOLASTICO 1965 -’66. CLASSE IV ELEMENTARE. Maestro Nicolò Camizzi (nomi a pag. 2)
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La Voce di Cianciana
Numero 5 - Ottobre 2005
La Voce di Cianciana Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana. Anno V, numero 5 - Ottobre 2005 Direttore Responsabile: Enzo Minio
FOTO DI COPERTINA - RUBRICA COME ERAVAMO Anno scolastico 1965 - ‘66. Classe IV elementare Maestro Nicolò Camizzi In prima fila in alto da sinistra : Franco Alfano, Salvatore Lo Monaco, Antonino Collura, Vincenzo Cammisano, Gaetano Di Chiazza, Vincenzo Buggemi, Giovanni Caramazza; In seconda fila da sinistra : Domenico Montalbano, Salvatore Sanzeri, Mercurio Campisi, Gerlando Marra, Gaetano Termini, Marcello Tambuzzo, Domenico Carubia; In basso da sinistra : Giuseppe Riggio, Pietro Sciortino, Vincenzo Crisostomo, Carmelo Cammarata e Stefano Cuffaro.
Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico e fotografico Filippo Mattaliano, Stefano Panepinto Studio immagine Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Gaspare D’Angelo, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Judith Evans, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Bina Vaiana. Direzione e Redazione: via Cavour, 3 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel. 0922-987.462 E-mail Se volete inviarci un messaggio via e -mail, chiamate al numero di telefono in alto. Vi sarà comunicato l’indirizzo. Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: vedi pagina 16 ! Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001.
Da
Saint Chamond ci scrive il signor Alfonso Setticasi
Gentilissimo professor Salvatore Panepinto, Ho il piacere di fare l’abbonamento a La Voce di Cianciana, paese dove sono nato, esattamente nella via Martorana, e dove ho vissuto fino all’età di ventisette anni. Poi, nel 1956, per scappare alla miseria sono emigrato in Francia e già sono 49 anni che sono a Saint Chamond, vicino a Rive de Gier. Caro professore mi devi scusare se scrivo male perché quando ero piccolo non sono andato a scuola, perché a causa della miseria, la mia famiglia non poteva permettersi questo lusso. Ho imparato a leggere e a scrivere da grande, quando avevo 19 anni, andando a casa della signora Margherita Lanzalacqua che ricordo allora prendeva 300 lire al mese. Poi, come dicevo, siamo emigrati in Francia. Devo dire che nella mia vita io ho sofferto molto ed ora spiego perché: mio padre è morto in Etiopia e precisamente ad Addis Abeba nel 1936, quando io avevo solo 6 anni ed è per questo che non sono andato a scuola. Nel 1972, per interessamento del governo italiano, è arrivata a Cianciana una piccola cassetta contenente i resti mortali del mio caro papà che si chiamava Francesco Setticasi. La vita è veramente dura da passare quando c’è la miseria! Cordiali saluti per tutti voi del giornale Alfonso Setticasi.
Da Quilmes (Argentina) ci scrive Alejandro Di Noto Spedizione a regime libero. AutorizzaEgregio Professor Salvatore, zione della Direzione Provinciale delle Molte grazie per aver pubblicato la mia nota nel giornale La Voce di PP.TT. di Agrigento, settore commerCianciana. Forse, se ho tempo mi piacerebbe scrivere ed inviarti presto ciale qualcosa sul tango e sulla bossa nova. Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Con la speranza di vederti in Argentina, ti saluto distintamente. Buona fortuna e buona vita!!! Quisquina (AG). Alejandro Di Noto e famiglia. Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2005 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.
Da Toronto ( Canada ) ci scrivono Nina e Rocco Ficara Carisima famiglia Panepinto, Ricordandovi con affetto, rinnoviamo l’abbonamento al giornale. Siamo rimasti molto contenti nel leggere che i signori Mario De Michele e Francesco Ciliberto si sono trovati. I Ciliberto abitano negli Stati Uniti, però siamo amici da quando eravamo a Cianciana e di tanto in tanto ci vediamo. Un cordiale saluto per lei e famiglia, saluti anche per i parenti e gli amici del nostro paese Cianciana.
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La Voce di Cianciana
Numero 5 - Ottobre 2005
NOTIZIE IN BREVE Elezioni primarie del centro sinistra, svoltesi domenica 16 ottobre: Risultati del seggio di Cianciana : Votanti 495, voti validi 491, nulle 4. Preferenze: Prodi 353, Di Pietro 50, Pecoraro Scanio 49, Bertinotti 34, Mastella 3. ESERCITERA’ IL SUO MINISTERO SACERDOTALE NELLA PARROCCHIA DI SANT’ANGELO MUXARO
DON GIUSEPPE PACE LASCIA LA COMUNITA’ CIANCIANESE Era stato destinato alla parrocchia di Cianciana da sua Eccellenza l‟Arcivescovo di Agrigento Carmelo Ferraro per un periodo di tre anni e nel suo paese natio don Giuseppe era arrivato l‟8 settembre del 2002, e, salutato dalle autorità cittadine e da moltissimi fedeli, era stato ufficialmente presentato in chiesa da Monsignor Salvatore Muratore. Don Giuseppe Pace, di Francesco e di Domenica Milillo, è nato a Cianciana il 28 agosto 1960. Nel 1977 entra in seminario. Nel 1985 è nominato parroco della parrocchia di Santa Rosalia in Bivona; successivamente ad Alessandria della Rocca fino al 2001 anno in cui l‟Arcivescovo di Agrigento lo nomina direttore dell‟Ufficio dei Beni Culturali Ecclesiastici. Oltre che come sacerdote don Giuseppe si è affermato anche come storico, pubblicando la sua tesi di laurea dal titolo Il culto della Madonna della Rocca, tra storia e leggenda: Aspetti antropologici e teologici, tesi presentata presso la facoltà di San Giovanni Evangelista di Palermo, grazie alla quale ha conseguito la Licenza in Teologia e la specializzazione in Pastorale. Don Giuseppe Pace è anche Cappellano militare della Croce Rossa Italiana, con il grado di tenente, presso il 12° centro di mobilitazione di Palermo. Durante la sua perma-
nenza a Cianciana don Giuseppe ha dato nuova linfa alla comunità. Ha prestato molta attenzione ai giovani organizzando, per esempio, in collaborazione con padre Fiore, il gruppo ricreativo estivo. Numerosi sono stati i pellegrinaggi da lui organizzati in Italia e all‟estero. Egli ha realizzato altresì importanti opere strutturali, come la canonica che rimessa a nuovo ha consentito e consente di ospitare importanti personalità come ad esempio l‟Arcivescovo di Agrigento Carmelo Ferraro, l‟emerito Arcivescovo di Catania Luigi Bommarito ed altri. E poi ancora la sacrestia, l‟ufficio del parroco e in chiesa l‟altare del Santissimo Sacramento, la cripta rendendone facile l‟accesso ai fedeli, il confessionale, la Mensa Eucaristica realizzata in marmo pregiato, etc. L‟11 settembre don Giuseppe, nel corso della Messa, è stato salutato da moltissimi fedeli che gremivano la chiesa. Ad interpretare i sentimenti di stima e di riconoscenza dell‟intera collettività sono stati il sindaco Salvatore Sanzeri ed il professor Franco Ciraolo. Il primo ottobre un consistente gruppo di fedeli ciancianesi ha voluto accompagnare don Giuseppe nella sua nuova sede di Sant‟Angelo Muxaro dove il sacerdote, atteso con ansia e con gioia, è stato accolto dalla banda musicale. S.P.
STRAORDINARIA SERATA CULTURALE CON CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA DI CIANCIANA AL PROFESSOR SALVATORE DI MARCO E CON LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI POESIE MAJU SICILIANO DEL GRANDE FELIBRE CIANCIANESE ALESSIO DI GIOVANNI
Da sinistra il neo cittadino di Cianciana professor Salvatore Di Marco, il sindaco Salvatore Sanzeri, il vice sindaco Gaetano Pulizzi e il professor Eugenio Giannone.
Sabato 8 ottobre , alla presenza di tante persone che gremivano l‟aula Falcone e Borsellino del Centro sociale di Cianciana, ha avuto luogo una indimenticabile serata culturale nel corso della quale, in un primo momento, è stata conferita al professor Salvatore Di Marco la cittadinanza onoraria da parte del sindaco Salvatore Sanzeri. Successivamente è stato presentato al pubblico il libro di Alessio Di Giovanni Maju sicilianu, con prefazione del professor Di Marco e fatto ristampare a cura dell‟Amministrazione comunale di Cianciana. Ma andiamo con ordine. Il sindaco Sanzeri, a nome dell‟Amministrazione comunale da lui presieduta e di tutti i ciancianesi, ha conferito la cittadinanza onoraria a Salvatore Di Marco “per l‟alto spessore culturale, per aver illustrato i poeti ciancianesi ed il nome della nostra città, per la disponibilità disinteressata con la quale ha seguito la ristampa di Maju sicilianu del Di Giovanni, voluta Pag. 3
Numero 5 - Ottobre 2005 comunale”. Al neo concittadino il sindaco, che ha rinnovato l‟impegno di pubblicare l‟opera omnia del grande Alessio, ha fatto dono di un elegante cofanetto contenente delle penne. Successivamente Eugenio Giannone ha tracciato il profilo umano e culturale del Di Marco, amico da oltre due decenni. Visibilmente emozionato il cittadino onorario Di Marco ha ringraziato il sindaco per l‟alta onorificenza conferitagli, dividendo questa grande gioia con la sua famiglia. “Cianciana è la terza città siciliana che sono racchiuse nel mio cuore – ha sottolineato il Di Marco - dopo Monreale, mia città natale e Palermo dove ormai vivo da tanti anni”. Sul finire della cerimonia il dottor Gaetano Pulizzi, vice sindaco di Cianciana che ha coordinato la serata e che, tra un intervento e l‟altro, ha dato lettura di numerosi messaggi fatti pervenire per
La Voce di Cianciana l‟occasione da tante personalità dell‟isola, ha dato agli astanti una sensazionale notizia : la volontà espressagli dal Di Marco di donare, post mortem, la sua biblioteca privata costituita da più di 9.000 volumi alla biblioteca comunale di Cianciana. La seconda parte della serata è stata dedicata alla presentazione di Maju sicilianu.Il giornalista Enzo Di Natali ha messo in evidenza la popolarità democratica del messaggio cristiano del poeta ciancianese che per certi versi anticipa alcuni temi del Concilio Vaticano II. Il professor Filippo Oliveri, museologo, critico letterario, funzionario della sovrintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta, ha presentato l‟opera digiovannea, mettendo in risalto la freschezza dell‟ispirazione, il taglio innovativo e la portata rivoluzionaria del messaggio poetico, linguistico e filologico del
PINO MARTORANA RECITA IN UN FILM Il ciancianese Giuseppe Martorana che qualche film, sia pure con delle particine tutti noi ricordiamo per i suoi trascorsi di figurante. Infatti nel 2004 ha fatto due di attore e di cui La Voce ha già pubfigurazioni, contadino con la barba e preblicato qualche poesia, vive e lavora te economo senza barba, nel film”Don da alcuni anni con la famiglia nella Giustino - Una vita per le vocazioni” del città di Anagni, in provincia di Frosiregista F. Nuraca. Nel 2005 nel filmTV none, dove egli fa parte del gruppo “Don Matteo 5”, regista E.Marchetti con teatrale e del corteo storico dedicato al Terence Hill e Nino Frassica. Ancora nel papa Bonifacio VIII, gruppo che ha 2005 particina con battute di un avvocato avuto l‟onore di sfilare, qualche mese fa, davanti a sua di guerra nel film “La seconda notte di nozze” di prossiSantità Giovanni Paolo II. Pino ha sempre coltivato la sua ma uscita, del regista Pupi Avati (nella foto con Pino) con grande passione per la recitazione, partecipando anche a Antonio Albanese, Neri Marcorè e Katia Ricciarelli. S.P.
TRAGICO INCIDENTE STRADALE SULL’AUTOSTRADA PALERMO - MESSINA Un tragico incidente stradale, avvenuto domenica 4 settembre sull‟autostrada Palermo – Messina nei pressi dello svincolo per Cefalù, ha lasciato nella costernazione l‟intera comunità ciancianese. A bordo di una Lancia Dedra station wagon stava rientrando a Palermo nella sua abitazione in Via Orsa Minore, 89 la famiglia Corona, proveniente da Capo d‟Orlando (ME), dove aveva trascorso una breve vacanza al mare. A guidare l‟automobile c‟era Ignazio Corona, impiegato alla Telecom, che aveva accanto la moglie di 37 anni, la ciancianese Mariangela Palermo, casalinga, mentre dietro viaggiavano le due figlie, la maggiore Claudia di 9 anni e la minore Sara di appena tre anni. Improvvisamente, per cause imprecisate, l‟automobile è sbandata travolgendo un cartello stradale, sfondando un guard – rail ed infine rovinando in una scarpata. Il signor Ignazio Corona è morto sul colpo, mentre la piccola Sara, schizzata fuori dal finestrino, è stata poi soccorsa e ricoverata presso la Prima Rianimazione dell‟Ospedale Civico di Palermo. Nonostante le tempestive cure, per Sara, entrata in come non c‟è stato niente da fare e la bambina è morta 24 ore dopo il suo papà. La mamma Mariangela, affranta dal dolore ha avuto la forza, sostenuta da un forte senso di altruismo e di solidarietà, di dare il consenso per il prelie-
vo degli organi della piccola Sara. Nella stessa nottata sono stati espiantati, da un‟équipe composta da medici chirurghi di diverse città, il fegato, i reni, il cuore, il pancreas, le cornee e la cute che sono già stati trapiantati a due bambini, salvando loro la vita. Mercoledì 7 settembre nella Chiesa di Santa Caterina in Palermo si sono svolti i funerali di papà Ignazio e della figlia Sara.Poi alle ore 15:00 della stessa giornata nella Chiesa Madre di Cianciana don Giuseppe Pace e tutti i ciancianesi hanno voluto dare l‟estremo saluto alle vittime dell‟incidente, le cui salme sono state tumulate nel cimitero di Cianciana.In riferimento alla donazione degli organi della piccola Sara, il sindaco di Cianciana dottor Salvatore Sanzeri, interpretando i sentimenti della comunità, ha dichiarato che : “Si tratta di una decisione che ci emoziona: Questo tragico evento ci ha fatto precipitare tutti nello sconforto. Come Amministrazione abbiamo pensato ad un omaggio floreale che di certo non renderà merito alle sofferenze di questa giovane madre che, anche nel dolore, ha avuto il coraggio della solidarietà verso altri che soffrono. Per noi – afferma il sindaco – è stato davvero significativo e degno di incondizionata ammirazione il gesto di offrire gli organi della figlioletta per permettere a qualcun altro di vivere”. Salvatore Panepinto Pag. 4
La Voce di Cianciana
Numero 5 - Ottobre 2005
In questo numero, per la seconda volta, La Voce di Cianciana ha il piacere di ospitare una nota dell‟inglese Diane Lainson che insieme al marito Derek, come sappiamo ( vedi il numero 2 Corrente Anno della Voce), ormai vive da qualche mese nella nostra Cianciana. Anche questa volta il titolo dell‟articolo è :
Hello Cianciana! Ciao Cianciana!!!
H
aving lived here now for three months I would just like to say that many people have helped my husband and I by giving us information and advice on many things. Thank you. This has made our life so much easier, especially as we are not yet fluent in Italian and have to rely on a dictionary, sign language, pictures and finding someone who speaks English! We have made trips to various towns around this lovely area. Ribera, Raffadali, Alessandria della Rocca and we‟ve been up as far as Palermo and the beautiful fishing town of Sciacca with its view of the aquamarine sea. Enjoying the ever-changing countryside with its silver-grey olive trees, pistacchio & almond trees, citrus trees, the spectacular prickly-pear cacti and especially the many grape vines in their fields that are so well laid out and looked after. We have also discovered the lovely beach at Minoa, to be reached by a very winding, bumpy road, (in parts sometimes very difficult to navigate), through the many valleys and ventured up to the beautiful woodland picnic area which has been so thoughtfully laid out for all to enjoy. As I have shopped around I have noticed the wide variety of tomatoes on sale and we have been introduced to the „passata‟ making by our neighbours. I think most of us have a taste for tomatoes, large or small, cooked or raw tomatoes are perfect for everything from tasty dinners to speedy snacks and salads, and of course they are full of vital vitamins for our health. Sometime ago I read an interesting article in one of the health magazines regarding tomatoes. How you eat your tomatoes is up to you whether it is raw or in the wonderful sauces served with all the exciting different pastas. Whichever you prefer you are making a healthy choice because tomatoes are a good source of vitamins C and E and potassium, the mineral that is essential for the health of the nervous system. They are also a great source of lycopene, the substance that makes them red, and which is thought nowadays by the medical profession to play an important part in cancer prevention. And ladies, as they are only 15 calories per medium fruit, if you are weight conscious, you can indulge yourself by trying as many varieties as you like! While the weather is still hot and humid, avoid excessive amounts of caffeine and alcohol; both drain moisture from the body. Drink plenty of water, or what about a tomato pick-me-up? After a heavy night‟s eating and drinking, this home-
made tomato juice is quick and easy to prepare, and will go down a real treat. Roughly chop 4 tomatoes, and then „whiz‟ them in a liquidiser or food processor. Strain the juice through a sieve to remove any skin and pips. Pour over lots of ice, add a dash of lemon and Worcester sauce or Tabasco and a sprig of fresh mint and serve. Works wonders! Now here‟s a beauty tip especially for the ladies: - Apply honey to your face three times a week. Leave the honey on the skin for 30 minutes. Rinse it off with warm water and pat dry your face. You‟ll be amazed by the wonderful results of this simple trick. It leaves the skin soft, supple, nourished and young looking. Whilst I‟ve been living in Cianciana I‟ve noticed how hard the water is and it leaves a lot of lime-scale in my electric kettle, especially on the element at the bottom, so I would like to pass this useful tip onto to all of you that my mother taught me and it is a lot cheaper than buying descaler: Just put a drinking glass full of wine vinegar (can be white or red) and an equal amount of water into the kettle making sure to cover the element; bring it to the boil and leave for several hours, preferably over night. Then empty and fill again with clean water, bring to the boil and throw away the water immediately and wipe the kettle dry. For very bad scaling, repeat this procedure. Try it for ordinary kettles too. Perhaps if anyone has any useful tips please let me know and write in to La Voce di Cianciana. Diane Lainson
V
iviamo a Cianciana da tre mesi e vorrei ringraziare tutte le persone che hanno dato a me e a mio marito informazioni e consigli. Ci hanno reso la vita più semplice, specialmente considerando anche che ancora non parliamo benissimo l‟italiano e dobbiamo contare molto sull‟ uso del vocabolario, dei gesti, delle immagini sulle persone che parlano inglese. Abbiamo visitato molti paesi della zona da Ribera, Raffadali ad Alessandria della Rocca, siamo andati fino a Palermo abbiamo anche visitato Sciacca, la bellissima cittadina di pescatori, con la sua splendida vista sul mare di colore blue-marino. Abbiamo apprezzato la campagna sempre cangiante, con gli ulivi, il pistacchio, gli alberi di mandorle, i limoni, i fichi d‟India e le viti in Pag. 5
Numero 5 - Agosto 2005 campi così ordinati e ben curati. Abbiamo scoperto anche la bellissima spiaggia di Eraclea Minoa che si raggiunge percorrendo una strada tortuosa e irregolare ( a tratti anche difficile da percorrere) attraverso le molte valli e poi fino all‟area attrezzata così bene concepita. Facendo la spesa, mi sono accorta di tutte le varietà di pomodori e abbiamo guardato anche i vicini che facevano la salsa. Penso che a quasi tutti piacciono i pomodori, grandi o piccoli, cotti o crudi, sono perfetti per tutto, da un pasto gustoso a degli spuntini veloci e insalate e ovviamente sono pieni di vitamine che sono essenziali per la nostra salute. Un po‟ di tempo fa, ho letto un articolo in una rivista sui pomodori e sugli effetti sulla salute. Qualunque sia il modo di cucinarli, sono comunque una buona scelta, perché sono pieni di vitamine C e E, e di potassio che fa così bene al sistema nervoso. Sono anche una buona fonte di licofene, la sostanza che li rendi rossi e che oggi gli scienziati pensano aiuti la prevenzione dei tumori. E, donne, se siete un po‟ preoccupate per il peso, non abbiate paura: potete mangiarne quante ne volete visto che un pomodoro di dimensioni medie contiene solo 15 calorie. Visto che il tempo è ancora caldo e umido, evitate troppe bevande alcoliche e con caffeine: entrambi drenano eccessivamente i liquidi del corpo. Bevete l‟acqua e perché no… un succo di pomodoro! Dopo aver mangiato e bevuto troppo, questo succo fatto in casa è molto semplice e veloce. Tagliate grossolanamente 4 pomodori, frul-
La Voce di Cianciana latteli, scollateli per rimuovere i semi e la buccia. Aggiungete molti cubetti di ghiaccio, aggiungete alcune goccie di „Salsa Worcester‟ o tabasco e qualche foglia di menta. E‟ una meraviglia! Adesso qualche consiglio per la bellezza, specialmente per le donne. Applicate al viso tre volte la settimana del miele. Lasciatelo per almeno 30 minuti, lavate il viso con acqua calda e asciugatelo. Sarete sicuramente contente con i risultati – lascia la pelle morbida, flessibile, e giovanile. A Cianciana, ho notato quanto è pesante l‟acqua e quanto calcare lascia nel bollitore e nelle pentole, quindi vorrei darvi questo consiglio che mi aveva , a sua volta, dato mia mamma che fra l‟altro è molto più economico del prodotto anti-calcare: mettete dell‟acqua e dell‟ aceto di vino (bianco o rosso) in ugual misura nel bollitore o nella pentola. Portate all‟ebollizione e lasciate riposare per molte ore, preferibilmente tutta la notte. Svuotate, riempite di nuovo di acqua pulita, portate di nuovo all‟ebollizione e svuotate di nuovo. Asciugate bene. Ripetete la procedura se il calcare è molto resistente. Se anche voi avete dei consigli, fatemi sapere e scrivete a La Voce di Cianciana. Diane Lainson (Traduzione di Judith A. Evans, Università di Bergamo)
IL SOLE, UNICA FONTE DI ENERGIA PER IL FUTURO UN INVESTIMENTO DA NON SOTTOVALUTARE di Leonardo Vaccaro (alias Dino) Termoidraulico Cianciana (AG) Trissino (VI)
L
e fonti di energia fossile, come il carbone, gasolio, gas… sono le cause principali dell‟inquinamento ambientale, con costi di gestione che anno dopo anno stanno diventando proibitivi (nell‟arco di un decennio il prezzo di un barile di petrolio è raddoppiato). Una valida alternativa negli anni passati sono stati i pannelli solari ( per la produzione di acqua calda sanitaria). Le diverse variazioni delle condizioni climatiche, come freddo, vento e giornate nuvolose, hanno limitato il beneficio dell‟utilizzo dei pannelli solari tradizionali, perchè non sufficientemente produttivi. Molte aziende nel mondo, tra le quali ai primi posti aziende italiane, hanno messo a punto sistemi a collettori sottovuoto che raggiungono prestazioni eccezionali, non solo in giornate terse e soleggiate ma anche in presenza di sole basso o cielo coperto. La tecnologia di cui si avvalgono i collettori sottovuoto in grado di convertire le radiazioni solari sia dirette che diffuse captando anche i raggi infrarossi che abitualmente penetrano e si diffondono attraverso le nuvole e li convertono in calore utilizzabile. Possiamo quindi
utilizzare l‟energia solare come fonte primaria. Sfruttando l‟energia solare in ogni stagione, sia per la produzione di acqua calda sanitaria che per il riscaldamento degli ambienti. Abbinando il sistema solare a collettori sottovuoto con il sistema tradizionale abbiamo un abbattimento dei costi di gestione dal 50 al 60%. Una famiglia di quattro persone che ha un consumo giornaliero di acqua calda di 160 litri a 45°C, al quale corrisponde un consumo di energia pari a 7 – 9 Kw/h. Con un sistema solare a quattro moduli ed un accumulo di 300 litri di acqua calda, si copre il 50 – 60 % del fabbisogno annuo. Con un sistema solare a otto moduli ed un accumulo di 800 litri di acqua calda , si arriva non solo a soddisfare quasi integralmente il fabbisogno di acqua calda sanitaria ma anche a dare un valido contributo al riscaldamento domestico. Per quanto possa sembrare incredibile il sole ci fornisce ogni giorno una quantità di energia 5000 volte superiore di quanta l‟umanità ne consuma in un anno. Gli scienziati e gli operatori del settore non hanno dubbi: il sole è l‟unica fonte energetica sulla quale contare in Pag. 6
Numero 5 - Ottobre2005 in futuro, perché è una fonte inesauribile e non crea squilibri all’ecosistema del nostro pianeta. Nell’ambito delle varie iniziative tese alla riduzione del consumo di combustibili fossili per la salvaguardia dell’ambiente naturale, esistono numerosi incentivi finanziari per stimolare all’ammodernamento del proprio impianto di riscaldamento e produzione di acqua calda con il sistema solare. Gli studi tecnici delle aziende produttrici di questi siste-
La Voce di Cianciana mi sono a disposizione per studiare la fattibilità di tali installazioni, in funzione delle situazioni locali e sono anche di supporto per l’avvio di tutte le procedure amministrative e tecniche presso le autorità competenti. Leonardo Vaccaro Viale Venezia, 13 36070 Trissino (VI) E-Mail dinovaccaro@tiscali.it
Da Montréal (Canada) la signora Daniela Vézina in Panepinto (nella foto) ci ha inviato questa breve storia, che pubblichiamo in lingua francese ed italiano, al solo scopo di far sorridere e far divertire i lettori della Voce. Essa si intitola IL Y AVAIT UNE FOIS DEUX NONNES
C’ERANO UNA VOLTA DUE SUORE Il y avait une fois 2 nonnes. L’une d’elle était surnommée Soeur Mathématiques (SM) et l’autre Soeur Logique (SL). Un soir, alors qu’il commençait à faire nuit, et qu’elles étaient ancore bien loin de leur couvent : SM: Avez-vous remarqué cet homme qui nous suit depuis 38 minutes et demi ? je me demande ce qu’il peut bien nous vouloir. SL: C’est logique: Il veut nous violer. SM: Oh non! A la distance où se trouve il nous aura rejoint dans 15 minutes au plus. Que pouvons-nous faire? SL: La seule chose logique à faire bien sür, est de marcher plus vite. SM : Ça ne marche pas ! SL: Bien sür que ça ne marche pas. L’homme a fait la seule chose logique qu’il pouvait faire. Il s’est mis à marcher plus vite lui aussi: SM: Alors que faisons-nous? A ce stade il nous aura rejoint dans une minute. SL: La seule chose logique à faire est de nous séparer. Vous allez de ce coté, et je vais par là. Il ne pourra pas nous suivre toutes les deux. L’homme choisit de suivre Soeur Logique. Soeur Mathématiques arrive au couvent et s’inquiète de ce qu’il a pu arriver à Soeur Logique. Puis Soeur Logique arrive. SM: Soeur Logique! Grâce à Dieu vous êtes là! Racontez-moi ce qui s’est passé! SL: La seule chose logique est arrivée. L’homme ne pouvait pas nous suivre toutes les deux, donc il a choisi de me suivre. SM: Oui, oui! Mais ensuite que s’est-il passé? SL: La seule chose logique est arrivée. J’ai commencé à courir aussi vite que je pouvais et il s’est mis à courir aussi vite qu’il pouvait. SM : Et… SL: La seule chose logique est arrivée. Il m’a rattrapée. SM: Oh mon Dieu! Et qu’avez-vous fait? SL: La seule chose logique à faire. J’ai soulevé ma robe. SM: Oh ma soeur! Et l’homme qu’a-t-il fait? SL: La seule chose logique, il a baissé son pantalon. SM: Oh non! Et que s’est-il passé alors? SL: N’est-ce pas logique ma soeur? Une nonne avec la robe levé court plus vite qu’un homme avec le pantalon baissé. Et pour ceux qui avaient imaginé une autre fin, vous ré-
citez deux Je vous salue,. Marie! C’erano una volta due suore. La prima era soprannominata Suor Matematica (SM) e l’altra Suor Logica (SL). Una sera esse erano ancora ben lontane dal loro convento e cominciava a far notte. SM: Avete notato quell’uomo che ci segue da 38 minuti e mezzo? Mi chiedo che cosa può volere da noi. SL: E’ logico, vuole violentarci! SM: Oh no ! Alla distanza in cui egli si trova, ci raggiungerà in 15 minuti al massimo. Che possiamo fare? SL: Sicuramente la sola cosa logica da fare è di camminare più velocemente. SM: Non funziona ! SL: Certo che non funziona. Quell’uomo ha fatto la sola cosa che poteva fare. Anche lui si è messo a camminare più velocemente. SM : Allora che facciamo? A questo punto egli ci raggiungerà in un minuto. SL: La sola cosa logica da fare è di separarci. Voi andate da questo lato, ed io vado per di là. Egli non potrà seguirci tutt’e due. L’uomo sceglie di seguire Suor Logica. Suor Matematica arriva al convento, preoccupata per ciò che è potuto accadere a Suor Logica. Poi Suor Logica arriva. SM : Suor Logica! Grazie a Dio siete qui! Raccontatemi ciò che è successo! SL : E’ successa la sola cosa logica. L’uomo, non potendo seguirci tutt’e due, ha scelto di seguire me. SM: Sì, sì! Ma dopo cosa è successo? SL : E’ successa la sola cosa logica. Io ho cominciato a correre più veloce che potevo ed egli si è messo a correre più veloce che poteva. SM: E… SL: E’ successa la sola cosa logica. Egli mi ha raggiunto. SM : Oh mio Dio. E che avete fatto? SL: La sola cosa logica da fare. Ho sollevato il mio vestito. SM: Oh sorella mia! E l’uomo che ha fatto? SL: La sola cosa logica, ha abbassato i suoi pantaloni. SM: Oh no! E che cosa è successo allora? SL: Non è logico, sorella mia? Una suora con il vestito alzato corre più veloce di un uomo con i pantaloni abbassati. E per coloro che avevano immaginato un altro finale, che recitino due AVE MARIA! Pag. 7
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Numero 5 - Ottobre 2005
Nozze D’Oro ANTONINO MONTALBANO E ELISA TAORMINA CIANCIANA 4 GIUGNO 1955 HODDESDON 4 GIUGNO 2005
80 ANNI DI ETA’ PER IL SIGNOR SALVATORE GRECO, FESTEGGIATI IL 4 SETTEMBRE 2005 Nella foto con la moglie Giuseppa Pendino, i figli Angela e Vincenzo, il genero Giovanni Parrino ed il nipote Alessio.
70° ANNIVERSARIO PER LA SIGNORA GIUSEPPINA CHIAZZA IN ALFANO, FESTEGGIATO L’11 SETTEMBRE 2005. Nella foto la signora Giuseppina con il marito Gaetano Alfano, le figlie Meluccia e Anita, i generi Angelo Di Lucia e Angelo Arcuri ed i nipoti Fabiana, Stefano e Alessandro.
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Numero 5 - Ottobre 2005
La Voce di Cianciana
In alto a sinistra Sposi Giuseppe Giambrone e Nancy Cacciatore Agrigento - Chiesa di San Nicola 2 Agosto 2005 In alto a destra Sposi Giuseppe ScimĂŠ e Raffaella Messina Alessandria - Santuario Madonna della Rocca 15 Settembre 2005
Sposi Dern e Graziella Cuffaro Hoddesdon (Inghilterra) 1 Ottobre 2005
Sposi Alfonso e Clare Abella, Luton Beds - Chiesa di Saint Joseph 20 Agosto 2005 Pag. 9
La Voce di Cianciana
Numero 5 - Ottobre 2005
Pietro Gattuso e Maria Colletti Cianciana Chiesa Madre 8 ottobre 1955 8 ottobre 2005
Nozze D’Oro
IL CAMPIONATO REGIONALE DI CICLISMO DELL’A.S.D. RUOTA LIBERA OLYMPIA Anche quest’anno l’A.S.D. Ruota Libera Olympia ha concluso il campionato regionale di gran fondo, gare ciclistiche con percorrenze dai 130 fino a 170 Km, raggiungendo traguardi inattesi. Nella classifica per società è arrivata 8a su oltre 50 squadre provenienti da tutta la regione e il nostro Liborio Curaba grazie alla sua costanza, al supporto del capitano Filippo Giannone e di tutta la squadra, ha conquistato la terza piazza regionale e diverse coppe praticamente al suo debutto. La lunga e faticosa preparazione invernale ha portato i suoi frutti. Ma la stagione non è ancora finita, anzi ora cominciano le prove provinciali, la più attesa delle quali si svolgerà a Cianciana su un percorso nuovo e per la quale ormai tutta la squadra si sta impegnando in allenamenti quasi giornalieri! Ma forse al di là dei risultati, che a qualcuno potranno sembrare modesti, ciò che ci riempie di orgoglio è l’avere sempre nuovi ciclisti intorno, Roberto Tamburello che praticamente la Domenica mattina esce dal posto di lavoro e sale in bici con una volontà invidiabile, Dario Castellano il giovane promettente che sarà certamente protago-
nista nella prossima stagione e Angelo Campisi che ha tanta passione e ha fatto tutta la preparazione invernale con noi. Oltre alle gare ufficiali la squadra si è confrontata in gare sociali a cui hanno partecipato tutti i tesserati della A.R.L.O. Al momento il primo in classifica è Filippo Giannone con Liborio Curaba a 8 punti seguiti da Andrea Giannone e Piero Di Miceli. Ancora dovranno farsi 4 prove e vedremo chi quest’anno indosserà l’ambita fascia di capitano. Da segnalare che quest’anno la squadra conta ben 15 tesserati, di cui 4 stranieri, amici di Bisacquino che hanno scelto di correre con i nostri colori, permettendoci insieme a noi, di conquistare la nostra prima coppa di società alla gran Fondo di Ribera. E chissà quali risultati se l’emigrazione non ci avesse tolto elementi validi come Giovanni Mirasola, Massimo e Tanino Alfano per citarne solo alcuni. Ma l’associazione non è solo agonismo, ma attività di promozione alla pratica del ciclismo, a gennaio abbiamo fatto percorrere a grandi e piccini le vie del paese in bici e ad agosto prevediamo di organizzare una passeggiata per coinvolgere quante più persone possibili, poi a settembre è ormai una classica la ginkana per ragazzi. E forse tra qualche anno potremo vedere il nome di uno dei nostri giovani tra i grandi del ciclismo ! Questo è il nostro sogno, ma per fare ciò abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, già quest’anno semplici appassionati si sono uniti a noi, Pino Montalbano e Fabio Albanese collaborano attivamente nell’organizzazione e nel supporto tecnico, ma altri possono unirsi a noi se lo vogliono, basta solo la passione per questo sport e la disponibilità a fare le cose gratis . . . o rimettendoci, ma sicuramente divertendosi ! Alfonso Montalbano Pag. 10
Numero 5 - Ottobre 2005
La Voce di Cianciana
SULLA SCIA DELLA PRESENTAZIONE DI CARTOLINE POETICHE DI GASPARE D’ANGELO Da Bergamo, città nella quale lavora e vive ormai da tanti anni, il professor Gaspare D‟Angelo ci ha scritto questa testimonianza che La Voce volentieri pubblica. Pubblichiamo altresì la postfazione scritta da Jacopo Fo per Cartoline Poetiche, ormai pervenute alla seconda edizione e la risposta dell’autore al suo grande amico, figlio del premio Nobel Dario Fo, che sicuramente non ha bisogno di alcuna presentazione Presentazione del libro Cartoline poetiche di Gaspare D’Angelo a Cianciana il 12 Agosto 2005. Articolo di ringraziamento per La Voce di Cianciana , Momenti, Giornale di Sicilia, Allistante@Emergency.it
P
er come è stato accolto il mio libretto Cartoline poetiche edito dal Gruppo Artistico Fara. Stabile di Poesia Bergamo a Cianciana, la data del 12 agosto del 2005, rimarrà impressa nella mia mente, grazie al calore e alle parole di stima che hanno avuto i relatori, proff. Salvatore Panepinto, Nuccio Mula, Franco Cannatella e Franco Mascarella. Un ringraziamento al sig. Pino Martorana che ha prestato la sua voce per la lettura di alcuni testi poetici e al vice sindaco dottor Gaetano Pulizzi che non era lì solamente in veste ufficiale ma da amico -come tutti gli altri- con la sensibilità di chi ha macinato poesia da sempre in quanto figlio del grande poeta ciancianese Giuseppe Pulizzi. Dietro la presentazione di un libro c’è sempre tanto lavoro: il prof. S. Panepinto ne aveva annunciato l‟evento sul suo giornalino La Voce di Cianciana, che assieme all‟Associazione Culturale Siciyl Kult (grazie anche al presidente, il poeta Agostino D‟Ascoli) ne sono stati i promotori. L‟Assessore alla Cultura, il sig. Cosimo Montalbano, non si è risparmiato e lo ringrazio anche per le parole d‟affetto che ha avuto nei miei confronti per quanto dichiarato sul Giornale di Sicilia del 10 Agosto 2005 nel bellissimo articolo di Loredana Guida alla quale, da giornalista, va tutta la mia stima e gratitudine. Ringrazio anche chi non ha potuto fisicamente esserci: il sindaco On. Dott. Totò Sanzeri , l‟attrice Patrizia Camera , il giornalista della Rai regionale, nonché grande scrittore secondo classificato al Premio Bancarella dell’anno scorso, Roberto Alajmo (anch‟egli amico di lunga data) di cui ho avuto l‟onore di presentare il libro Le scarpe di Polifemo a Bergamo nel 1997 con tanto di cena sicula a seguito presso una trattoria etnica con più di cento coperti. In quella occasione non poteva mancare la sorpresa della presenza di due ciancianesi ( il dott. Antonino Camizzi e signora) che, avendo letto dell‟evento sulla stampa locale, hanno prenotato e si sono uniti a noi. Tornando alla serata di presentazione a Cianciana, mi preme ringraziare tutti i presenti, i lettori che hanno comprato una copia del libro presso l‟edicola-tabacchi di Enzo Castellano (chi non è riuscito ad averne una, la può ancora trovare da Castellano a Cianciana e da Seghez-
zi-libraio a Bergamo) lo zoccolo duro degli amici che hanno comprato almeno cinque copie, i miei figli PinoDario e Alexandra-Francesca, mio papà Pino-Saverio che ha venduto più copie di tutti (!) e il comune di Cianciana che ha partecipato con l‟acquisto di 130 copie per la somma di Euro 520.00 . I presenti ricorderanno che ho dato il vaglia postale al Vice Sindaco, Dott. G. Pulizzi per devolvere quella cifra all‟Associazione Umanitaria di Gino Strada (altro grande amico) EMERGENCY. In totale, col precedente libro “All’ombra delle piazze”, siamo riusciti a versare ad Emergency la somma di Euro 1,000.00 (mille ). Una piccola goccia nel grande oceano ma, come recita uno spot “l‟oceano non è fatto di tante piccole gocce?”. E tutto questo grazie a tutti voi. E mi spiace non poter citare tutti i nomi in questo breve articolo: da Cianciana a Bergamo passando per Catania (lettura de “I Cento Passi” con don Luigi Ciotti e Claudio Fava il 28 Luglio), Palermo, la Libera Università di Alcatraz a Gubbio (Jacopo Fo ha scritto una bellissima postfazione alla seconda edizione di Cartoline poetiche. Il ricavato della seconda edizione e i miei vari Recitals in programma, andranno per un progetto di solidarietà Burkina Faso, (www.centroghelawe.org.). Quanto a Bergamo, grazie a tutti gli amici, ai colleghi, a Corrado Ezio Baracchetti, a Sandro Seghezzi , al grande poeta Pasquale Emanuele , a Francesco Piselli (Editore di Collana degli Scriccioli) ecc. ecc. E non posso non ricordare la calorosa lettera del Sig. Luigi Nando Nebiolo, un lettore ottantenne che non vedo l‟ora di conoscere. Ancora grazie al prof. Salvatore Panepinto (direttore editoriale de “La Voce di Cianciana) che ha fatto un resoconto della serata sul precedente numero citando gli eccellenti interventi di Franco Cannatella e Nuccio Mula I grandi cambiamenti nascono dai piccoli gesti di tante persone. Questa è la mia filosofia di vita. Spero sia anche la vostra. Un caloroso abbraccio. Gaspare D’Angelo
Nella foto il poeta Gaspare D‟Angelo in un reading avvenuto a Catania il 28 luglio 2005. Pag. 11
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La Voce di Cianciana
Liberà Università di Alcatraz, Santa Cristina di Gubbio Postfazione di Jacopo Fo per Cartoline Poetiche di Gaspare D’Angelo Perché scrivere poesie? Pochi le leggono e solo alcuni, rari, autori, trovano lettori. Prevert, Neruda... E disgraziatamente gli altri poeti, quelli insegnati a scuola, sono leggibili solo a costo di sforzi particolari, tanto gli insegnanti di lettere sono riusciti a renderli odiosi. Mi hanno detto che Leopardi ha scritto cose notevoli e ho amici che sostengono che persino Foscolo abbia lasciato parole ispirate. Ma non ho ancora trovato il coraggio di verificare. Il solo vedere un loro testo mi riporta all'orrore della costrizione dell'apprendimento a memoria, delle interrogazioni sadiche, tortura della mia mente smemorata. Studiavo, per ore, senza riuscire poi a ricordare niente. Silvia rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale, quando beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi... E poi? Tutto svanito, vendetta della mia memoria stressata da programmi di ministri corrotti. Per questo non ho mai sopportato i poeti, razza di rompiscatole che vorrebbero essere imparati a memoria. Scrivono nella speranza di produrre nuovi strumenti di tortura per le generazioni
future. Solo gli ermetici mi sono sembrati gente civile: Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie. E' una poesia accettabile. Perché breve. Quindi mi sono chiesto come mai Gaspare che è persona civile, intelligente e umana e che conosco da anni, si incaponisca a scrivere versi. Versi peraltro validi e perciò tanto più pericolosi per le nuove generazioni che rischiano di vederli usati per imbrattare antologie di noia italiana. Quindi è con trepidante paura che ho acconsentito a scrivere queste righe di postfazione. E questo al solo scopo di strappare a Gaspare una promessa alla quale ha acconsentito con qualche resistenza. Posso accettare di continuare a essere suo amico e a sostenere la sua creatività poetica solo se scriverà (l'ha giurato) una poesia che contenga insulti verso chi si arroga il diritto di trasformare la poesia in una tortura mnemonica e minacce verso chi osasse usare le sue liriche per interrogare giovani che hanno altri interessi (sono in preda a tempeste ormonali, non vi rendete conto?). Vili bastardi! Attenzione: se ci provate, anche fosse tra mille anni, Gaspare verrà a tirarvi i piedi nel sonno. Me lo ha promesso. Jacopo Fò
LETTERA APERTA ALLA POSTFAZIONE DI JACOPO FO Caro Jacopo, bella, pungente e originale la tua postfazione. Siamo amici da anni e sai bene che mi rifaccio a tutt‟altra poesia di quella che viene insegnata nelle aule scolastiche. Spero solamente che la mia Valle dei templi inserita nell‟antologia Accordi: Le Strutture del Testo di Dorotea Cotroneo, edita da Sansoni - non venga utilizzata come strumento di tortura per essere imparata a memoria. Qualora ne avrò notizie, organizzerò, con gli studentivittime, sit-in di protesta e occupazioni! Ma, per fortuna, non tutti i docenti di lettere sono quei caproni che hai avuto tu al Liceo “Parini” di Milano. Negli anni ‟70, nello sperduto entroterra siciliano dimenticato anche da Cristo che aveva fatto tappa ad Eboli- un bravissimo professore di italiano, Enzo Catarella, ci fece conoscere in un Istituto Tecnico Commerciale (!)- la poesia di Walt Whitman (15 anni prima che uscisse il film l’Attimo fuggente), quella di Edgar Lee Masters, di Pier Paolo Pasolini e di tanti altri bravi autori. La colonna sonora di quegli anni era, anche, di Fabrizio De Andrè che aveva musicato alcune liriche dell‟Antologia di Spoon River di Masters. L‟elleppì si chiamava Non al denaro, né all’amore, né al cielo. Poi ho conosciuto i poeti “sovversivi” della Beat
S A L U T I
Generation grazie alla grande Fernanda Pivano a cui ho dedicato un testo poetico in questa raccolta assieme al poeta ed editore di Allen Ginsberg, Lawrence Ferlinghetti che ho avuto l‟onore di intervistare, nel lontano 1984, in occasione di un Premio Mondello. Come vedi ti parlo di altra poesia (anzi, di altri testi poetici). E fai bene tu a citare Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. Oggi più che mai abbiamo bisogno di credere più alle cose che immaginiamo che a quelle vere in un‟epoca dove la poesia, per come la intendiamo noi, può diventare voce di dissenso contro lo spreco di parole. Adesso che siamo orfani, per fortuna, di correnti letterarie e quant‟altro, possiamo sbizzarrirci oltre ogni schema. I miei testi poetici viaggiano con la posta (tradizionale ed elettronica). Mi sono inventato le Cartoline poetiche per raggiungere i lettori ovunque e, se non altro, la funzione sociale della mia poesia è quella di poter fare, nel mio piccolo, qualcosa per gli altri (Emergency, Progetto Burkina Faso). Da qualche tempo penso che potrei benissimo essere il leader indiscusso della Eat Generation. Alla data, non mi risulta che Giuliano Ferrara scriva poesie! Con l’affetto di sempre Gaspare D’Angelo
Da Cianciana - Un mare di affettuosi saluti agli zii Domenico e Maria Abruzzo, ai figli e nipoti da parte dei nipoti Gaetana Gambino e Giovanni Cinquemani che dal paese sempre li ricordano. Da Cianciana - I fotografi Mariangela e Giuseppe Di Maria colgono l‟occasione che loro offre La Voce per ringraziare di vero cuore: lo zio Nino Cuffaro e figli per avere dato loro l‟onore di fare il servizio matrimoniale per Graziella e Dean (vedi foto nel giornale); lo zio Alfonso Cuffaro, la famiglia Palminteri, gli zii Peppe e Giuseppe, la zia Pina Bondì, la sorella Maria Martorana, per averli ospitati con amorevolezza. Saluti anche per tutti i concittadini incontrati a Hoddesdon, nel loro breve ma indimenticabile soggiorno. Pag. 12
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Alessio Di Giovanni MAJU SICILIANU (a cura di S. Di Marco), Comune di Cianciana,2003 di Eugenio Giannone Quando Alessio Di Giovanni pubblicò la sua prima raccolta di versi era un giovanotto poco più che ventenne e non aveva forse idea di dove la sua vocazione poetica l‟avrebbe condotto, vale a dire a una vera e propria rivoluzione della lirica dialettale della quale oggi è considerato uno dei massimi esponenti. Nel 1896, recuperando di sicuro rime precedenti, aveva dato alle stampe, presso la Tipografia Montes di Girgenti, la raccolta intitolata Maju sicilianu, ma da un decennio aveva lasciato il suo fertili paisi, del quale conservò tutta la parlata, per trasferirsi in una Palermo ricca di fermenti culturali, ancora scossa dalla parentesi fasciante e disillusa per ciò che avrebbe potuto essere e non era stato il Risorgimento; in un clima letterario nel quale i giovani si muovevano tra il rispetto, il solco della tradizione e le nuove istanze che orientavano l‟arte verso la vita vera del popolo, della gente di Sicilia. Il Di Giovanni intuisce che, dopo la stagione meliana e dei suoi migliori seguaci (Scimonelli, Alcazar, Gueli, Nascè), la poesia siciliana doveva voltare pagina, lasciandosi alle spalle il mondo sdolcinato e artificioso dell‟Arcadia e dei rachitici imitatori del Meli con quei falsi pastori, quei quadri falsamente idilliaci, per rivolgersi ad un mondo più vero, più autentico, abbarbicato alla terra, intesa come bellezza, paesaggio, lavoro e fatica, sacrificio e gioia, dolore, amore, religione1. Ad una Sicilia “più vera, mistica e patriarcale”; che era quella dei veristi e dei verghiani, che tuttavia avevano una visione statica della vita, pessimistica e senza prospettiva alcuna. Naturalismo e materialismo mal si coniugavano col suo senso cristiano dell‟esistenza, con la sua bonomia, la sua fraterna indulgenza verso i suoi simili. “Il suo realismo – dice il Peritore nel suo famoso saggio – è la vita stessa della sua gente”2; ne è la descrizione viva e sincera e ciò doveva essere fatto nella parlata ingenua dei nostri contadini e zolfatari; in un linguaggio fedele al parlato – come lo stesso poeta ebbe a scrivere nel saggio su Saru Platanìa3, licenziato lo stesso anno del Maju – “per salvaguardare il patrimonio antropologico regionale”. No, quindi, al dialetto letterario del Meli e no al dialetto borghese di Martoglio che gli appariva un espediente da bottega. Scriveva nello stesso saggio: “Il poeta dialettale colto deve avvalersi del natio dialetto, deve spirarne l‟alito particolare” senza “dimenticare la sua condizione, i suoi studi…”. La poesia dialettale dei poeti colti doveva mantenersi fresca, genuina, spontanea, ma di una “spontaneità riflessiva”, riflessa; doveva, cioè, attingere alla poesia popolare ma non confondersi con essa. Ciò significava per lui conservare il retaggio culturale dei padri, rendere omaggio al loro linguaggio “prima che esso muoia (Lettera al Verga del 06.06.1920).
Verista sui generis, quindi, con una visione della vita che qualcuno ha definito ottimistica, perché i contrasti sociali della Sicilia, pensava, “si sarebbero potuti risolvere nella visione della sua „città francescana‟, luogo ideale…dove è possibile recuperare interamente i valori cristiani della giustizia, della solidarietà e fraternità”1. Un mondo che egli ben conosceva, anche nei suoi aspetti più reconditi, per averlo scrutato attentamente e che gli era noto anche attraverso gli studi demopsicologici del padre e di quegli altri studiosi, in primis il Pitrè, i cui testi abbondavano nella biblioteca domestica; ed interpretato attraverso i suoi ricordi di campagna e le narrazioni dei vecchi contadini, che lo accompagnavano nelle sue escursioni campagnole (come avviene, per esempio, ne Lu fattu di Bbissana). La campagna è il tema di fondo di Maju sicilianu, un libro che egli dice è nato tra “vaddi e muntagni” , nella Valplatani; un libro che ha un sapore antico che testimonia della sua solida cultura e ha il fascino, nei versi, delle ballate due/trecentesche che gli conferiscono un taglio decisamente popolaresco per il verso e la strofa usati, l‟endecasillabo, l‟ottava (anche la canzone), così orecchiabili, musicali e, oserei dire, innati nei nostri contadini, così radicati alla terra, alle contrade ciancianesi, al punto che a Saru Platania spiegava che l‟origine del suo canto era nella Difisa, contrada nella quale invita anche l‟amico pittore Cepparelli a raggiungerlo. Un libro col quale inizia la sua vita d’artista, pur non nascondendosi che l‟arte è spesso piena di disinganni, è sì nostra gioia ma anche “nostra cruci”. Ma veniamo al libro, fatto ristampare dal Comune di Cianciana e curato da Salvatore Di Marco, che, precedentemente e sempre per la stessa Amministrazione Comunale, aveva prefato Fatuzzi razziusi (1996) e Voci del feudo (1997) Si tratta di una silloge di 71 componimenti, preceduti da un‟invocazione e un preludio e chiusa da un “congedu”. Si divide in tre sezioni dedicate ad altrettanti pittori, amici dell‟Autore: la prima, intitolata Amuri rusticanu, è dedicata a Garibaldo Cepparelli, il cui Cristo, serio e pensoso, gli avrebbe ispirato i versi dell‟ode siciliana Cristu; la seconda prende nome di Vuci di li cosi con dedica al paesaggista Francesco Lojacono, mentre la terza, Tipi e sceni paisani, è dedicata a Luigi Di Giovanni. Non stupisca la dedica a questi tre artisti perché il poeta ciancianese aveva iniziato giovanissimo proprio come critico d‟arte e in questo campo era abbastanza preparato avendo letto, giovanissimo, come informa il Di Marco nella prefazione alla ristampa, opere fondamentali quali gli studi di Giuseppe Meli, i Discorsi intorno alla Sicilia di Rosario Gregorio e i tre volumi Delle belle arti in
1
P. Calandra, La poesia siciliana tra lingua e dialetto, in Alessio Di Giovanni e la poesia siciliana del Novecento (a cura di S. Di Marco), Ila Palma, Palermo 1988, pag. 72. 2 G. A. Peritore, La poesia di Alessio Di Giovanni, Fiorenza ed., Palermo 1928, pag. 14. 3 Alessio Di Giovanni, Saru Platania e la poesia dialettale in Sicilia, Chiurazzi, Napoli, 1896. 1 Salvatore Di Marco, Aspetti e problemi dell’opera di Alessio Di Giovanni, in ADG e la poesia cit., pag. 30.
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Numero 5 - Ottobre 2005 Sicilia di G. Di Marzo. Di Giovanni aveva una vera passione per la pittura e possedeva una notevole collezione di quadri, che a conclusione della seconda guerra mondiale sparirono rocambolescamente dalla sua casa. Va detto pure che Maju sicilianu è corredato da una serie fittissima di note, traduttive ed esplicative, che saranno una costante dell‟aedo ciancianese. La raccolta è un‟opera prima per cui quei componimenti – sostiene Carmelo Sgroi1 – “imitando le canzoni popolari, conservano l‟insistenza tecnica degli esordienti”; né questo è l‟unico difetto ed altri sono stato notati e sottolineati dal Di Marco. Vi sono, per esempio, italianismi abbondanti, qualche neologismo, delle rime facili o forzate, alterazioni aggettivali, tipiche della parlata ciancianese, spesso ripetute nello stesso verso, incertezze ortografiche che rimandano al fonografismo, che, come tutti sappiamo, è la tendenza, allora in voga, di riprodurre sulla carta la pronuncia precisa, i toni esatti del parlato. Per fortuna questa parentesi fonografica durò quanto tutte le mode e già con i componimenti successivi era superata. Non sempre lo schema metrico dell‟ottava è osservato con puntualità e toglie spazio alla fantasia del poeta e un peso sembrano essere alcune reminiscenze libresche, ascrivibili alla nostra storia letteraria nazionale e vernacola, e in questo caso mi riferisco a Salvatore Mamo, il prete poeta ciancianese amico del padre. Presente, come in tutti gli esordienti, il tema della morte. Comunque, la raccolta ottenne un lusinghiero successo di critica e già Corrado Avolio che, in privato ne aveva stigmatizzato l‟ispirazione forzata e languente, fu prodigo di consigli e apprezzamenti; le recensioni furono numerose e lo stesso Sgroi si affrettò a correggere il tiro, riconoscendo al poeta ciancianese il tentativo di adeguare “la sua coscienza d‟artista all‟ingenua freschezza sentimentale del popolo”, mentre Pietro Calandra parla, come detto, di abbarbicamento alla terra, intesa nelle sue varie manifestazioni e componenti umane. Più recentemente, per la nostra amica M. Nivea Zagarella questi bozzetti iniziali 1
La Voce di Cianciana “destano la medesima intensità di una novella del Verga o del Capuana”, ma il félibre della Valplatani riesce più vero perché, al di là della drammaticità del narrato, lascia intravedere una speranza, uno spiraglio di luce e un‟umana e calda simpatia per gli esseri che popolano le nostre contrade, le contrade ciancianesi, alle quali il Di Giovanni fa spesso riferimento, con un‟insistenza che non troveremo più in questi toni nelle altre opere. Maju –dice sempre il Peritore– “è un’anticipazione” e l‟imitazione “non è servile”. Fa già presagire il grande poeta. Notevoli appaiono la capacità di osservazione, la musicalità di buona parte dei versi, il fascino per i particolari, l‟ingenua “lindura”, l‟abilità tecnica, l‟aver dato un nome a tutte le cose e, soprattutto, la facoltà pittorica, che è esplosione di colori, cioè di luce, per cui non è casuale la dedica ai tre pittori. Alcuni temi della raccolta saranno ripresi più avanti e confluiranno in Voci del feudo, con esiti decisamente diversi, più maturi ed originali, che lo consacreranno come il più grande poeta del nostro primo „900. Colpisce la freschezza e la coloritura del linguaggio, la sua schiettezza e la vivacità che la nostra loquela locale ancora conserva, e colpisce, ancora, il senso cristiano dell‟ispirazione con cui il poeta osserva il dipanarsi delle vicende umane , i drammi della povera gente che soffre e sopporta in silenzio le ingiustizie e custodisce gelosamente le sue virtù e i suoi valori più grandi. C’è, insomma, in Maju sicilianu, in nuce, il grande poeta che sarebbe venuto dopo, per cui la poesia isolana avrebbe avuto quel poeta – dal Di Giovanni preconizzato nel saggio su Saru Platania – che, allontanandosi dalla lirica individuale, dalla poesia descrittiva, sarebbe stato siciliano del suo tempo e avrebbe saputo comprendere il momento storico esprimendolo in “versi degni”. Tale divenne, grazie anche al tirocinio di questo libretto, Alessio Di Giovanni.
C. Sgroi, in Salvatore Di Marco cit., pag. 24.
INAUGURATO IL 264° ANNO SOCIALE DELLA CONGREGAZIONE MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA E GESU’ CROCIFISSO Sabato 22 ottobre U.S., nei locali della congregazione Maria Santissima Addolorata e Gesù Crocifisso in piazza Aldo Moro, ha avuto luogo la cerimonia di inaugurazione del 264° anno sociale della congregazione stessa. Hanno partecipato all‟importante appuntamento, oltre a padre Ferraro, padre Gambino e padre Fiore, guida spirituale della confraternita, i responsabili del centro diocesano delle Confraternite, sotto la guida del Cancelliere arcivescovile Monsignor Gaetano Di Liberto, e il presidente del centro diocesano confraternite Mario Burgio. La confraternita ciancianese, che è composta da 150 persone tra devoti e praticanti, si suddivide in lamentatori e portatori dell’urna. I fratelli si riuniscono mensilmente per la preghiera e fanno delle opere di bene. Nel
corso della serata il presidente Angelo Bondì ha proposto l‟istituzione del Premio dell’Altruismo, cioè l‟individuazione e la premiazione di una persona che nel corso dell‟anno si è distinta per atti caritatevoli e disinteressati. Lo stesso presidente ha parlato anche del progetto NARRA IL TUO VENERDI’ SANTO che vedrà interessati gli alunni ciancianesi della scuola dell‟obbligo. Il dirigente scolastico professor Francesco Cannatella, accettando la proposta, ha garantito tutto l‟appoggio per la buona riuscita dell‟iniziativa. La serata si è conclusa con un riconoscimento alla signora Antonina Mattaliano alla quale il direttivo ha fatto dono di una targa per sottolineare la sua instancabile attività, che dura ormai da 50 anni, in favore della confraternita. Pag. 14
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NOTIZIE DALL’ANAGRAFE
NASCITE
Luca Carbone di Daniele e Cristian Tamburello di Giu- Kristi Celia D’Agostini di Ginevra Geraci di Calogero e Giampaolo Cinquemani, seppe e di Maria Barbiera, Angela e Mauro, nata a di Roberta Cannatella, nata a nato a Parma il 27/06/’05 Weighing (Can.) il 14/7/05 nato a Padova il 26/04/‘05 Palermo il 9 agosto 2005
Nina Grassedonia di Fran- Chiara Maria La Corte di cesco e di Rosanna Raffa, Giovanni e di Maria Antonata a Sciacca il 5/09/’05 nella Vaiana, nata a Palermo il 22 settembre 2005
Alice Caramazza di Federico e di Maria Valeria Palminteri, nata a Ribera il 24 settembre 2005
Desirée Pia Carubia di Giuseppe e di Anna Maria Pace, nata a Santo Stefano Q. il 6 ottobre 2005
MATRIMONI Giovanni Colleti e Sandra Costa, Alessandria, Santuario Madonna della Rocca, 5 Agosto 2005 Pietro Vernaccini e Maria Dato - Cianciana, Chiesa della Santissima Trinità, 25 Agosto 2005 Francesco Miceli e Stefania Cilona - Sciacca Terme, Basilica del Soccorso, 14 Settembre 2005 Giuseppe Scimé e Raffaella Messina Alessandria, santuario Madonna della Rocca, 15 Settembre 2005 Gaetano Fretto e Rosa Chiazza - Cianciana Chiesa della Santissima Trinità, 28 Settembre 2005
DECESSI Rosina Cinquemani, vedova Giuliano, nata a Cianciana il 4 marzo 1922, deceduta il 10 settembre 2005 Maria Bartolomeo, vedova Bosciglio, nata a Cianciana il 26 ottobre 1926, deceduta il 29 Settembre 2005 Giuseppe Perzia, nato a Cianciana il 18 Settembre 1966, deceduto il 30 Settembre 2005 Angela Spoto, vedova Zambito, nata ad Alessandria dellaRocca il 18 novembre 1923, deceduta il 15 ottobre 2005 Gaspare Soldano, nato a Cianciana il 4 maggio 1924, deceduto il 19 ottobre 2005 Giuseppe Cammarata, nato a Cianciana il 22 luglio 1918, deceduto il 20 ottobre 2005
DECEDUTI FUORI CIANCIANA Preside Giuseppe Gaglio, nato a Cianciana il 13 ottobre 1920, deceduto ad Agrigento il 24 Luglio 2005 Giuseppe Diecidue, nato a Cianciana il 29 agosto 1926, deceduto a Rive de Gier (Francia) l’1/9/’05 Antonino Colletti, nato a Cianciana il 16 gennaio 1926, deceduto a Cattolica Eraclea (AG) l’8 settembre 2005 Rosalia Cannova in Proto, nata a Cianciana l’8 ottobre 1953, deceduta a San Damiano d’Asti il 9 Ottobre 2005 Angela Carubia, ved. Perzia, nata a Cianciana il 5/1/‘37, deceduta a Le Roy (Stato di New York - USA) il 10/10/ ‘05 Anna Santoro in Curaba, nata a Cianciana il 10 novembre 1942, deceduta a Hoddesdon (Inghilterra) l’11 -10-2005
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DOLCI VACANZE A CIANCIANA PER... VINCENZO E PINA CINQUEMANI (nella foto con la cugina Vincenza Cinquemani) Dopo tre anni, dolci vacanze a Cianciana per il geometra Vincenzo Cinquemani e signora, la maestra Pina Cavaleri. Pina e Vincenzo, fu Giuseppe e fu Benedetta Pendino, ormai da anni risiedono nella città di Padova, insieme a figli e nipoti. Il geometra è nato a Cianciana il 20 agosto 1934 ed ha frequentato le scuole nella cittadina di Bivona, dove ha vissuto con la famiglia per una ventina d’anni, abitando nella vecchia stazione ferroviaria, presso la quale il padre Giuseppe lavorava. In questi giorni Vincenzo si è recato nella sua vecchia abitazione bivonese che ha potuto visitare, grazie alla disponibilità degli attuali proprietari. Un’esperienza straordinaria, intrisa di ricordi, di esperienze, di rievocazioni, di piccole, grandi avventure. Il vissuto è indelebile! I coniugi Cinquemani, che sono stati ospiti dei cugini che si sono letteralmente fatti in quattro per assicurare loro un piacevole soggiorno, con grato animo ringraziano tutti, parenti ed amici. Il geometra Vincenzo ha conosciuto la moglie mentre era studente ad Agrigento, dove anche la signora Pina, originaria di Licata, frequentava l’Istituto Magistrale. L’incontro fatale è avvenuto nello scenario della Valle dei Templi. I due si sono conosciuti, frequentati, fidanzati ed infine sposati. Hanno vissuto dal 1960 al 1968 a Cianciana, nella casa paterna di Salita Regina Elena. La signora insegnava nel-
la scuola sussidiaria e la sede era la vecchia stazione ferroviaria, da ben 58 anni ormai in disarmo. La signora Pina ha presente con affetto questo periodo della sua vita, di cui ricorda episodi e soprattutto ex alunni come, ad esempio, la signora Antonella Vaiana in Gullotta, i figli del custode della stazione che si chiamavano Castronovo ed erano originari di Palma di Montechiaro, Antonella Salsiccia che la signora ha incontrato proprio questa estate, durante la vacanza ciancianese S.P.
Cianciana 2000 riparte alla grande Vince le prime gare in campionato e supera il turno in coppa L’ A.S. Cianciana 2000 parte col piede giusto, per la nuova avventura nel campionato di I Categoria, vincendo le prime gare, in casa il derby con il River Platani per 1-0, in trasferta contro lo Sporting Palermo per 2-1, ed in Coppa Sicilia passa agevolmente il primo turno contro il Campobello di Licata, vincendo all’andata per 3-1 e pareggiando il ritorno per 2-2. La società con il presidente Paturzo in testa, non sembra affatto appagata dei trionfi nella stagione appena conclusa, ha pensato bene di riconfermare un gruppo già forte, facendo una campagna acquisti mirata con gli innesti del terzino Cerone e del ciancianese Gianluca Guida, che dopo aver girovagato per tutta la provincia, finalmente indosserà la maglia della propria città, e il graditissimo ritorno del veterano Savarino (protagonista del Cianciana anni ’90 in Eccellenza), uno Zidane delle serie dilettantistiche.Un’altra novità di questa nuova stagione è la nuova
divisa, messa a disposizione dallo sponsor Alfcar, che mostra sempre i colori bianco e verde, ma per la prima volta a strisce orizzontali, come la maglia dei campioni scozzesi del Celtic di Glasgow. In queste battute iniziali, da segnalare il gran momento di forma di Martorana, uomo assist in due dei tre gol di Savarino nel 3-1 contro il Campobello nell’andata di coppa, firmando le reti del 2-2 al ritorno e la decisiva rete nel derby contro il River alla prima di Campionato. Positivi gli avvii degli altri attaccanti a disposizione del confermatissimo mister Scalia, Alfano e il neoacquisto Guida, autori dei gol-vittoria a Palermo nel 2-1 contro lo Sporting. Bene anche negli altri reparti, da segnalare il giovane Manazza, che ha disputato solo qualche partita l’anno scorso, ora si sta ritagliando un posto da titolare. Alfonso Salamone
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