Anno XII - N° 5 – OTTOBRE 2012 Reg. Trib. di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001
-RINVENUTA A CIANCIANA STATUETTA BRONZEA DI VENERE -EDITO IL VOLUME MEDJUGORJE, IL CAMMINO DEL CUORE DI RINO CAMMILLERI -EDITO ERA UN LUNEDI’ DI MARIA GRAZIA LALA -INTERVISTA AD ANTONINO MANNINO -E’ morto IL PADRE DI ALESSIO DI GIOVANNI DI ROSALBA ANZALONE
IN QUESTO NUMERO L’angolo della posta
Pag. 2
Case in festa
Pag. 8
Rinvenuta in Cianciana piccola statua di Venere
Pag. 3
Metafisica di Alejandro Adolfo Di Noto
Pag.10
I risultati di Cianciana delle elezioni regionali
Pag. 3
Lo Specchio di Carta - Tampasiannu
Pag.11
Per l’acqua presidio al Comune-Iniz. LILT e Rotary
Pag. 4
Intervista ad A. Mannino degli Zolfi Ventilati SPA Pag.12
Il Salotto dellaPoesia
Pag. 5
L’attuale situazione economica di D. Cicchirillo
L’avventuri di Ninu Di Brasi, alias Testalonga
Pag. 6
E’ morto il padre di A. Di Giovanni di R.Anzalone Pag.14
Edito il volume di Rino Cammilleri Medjugorje
Pag. 7
Notizie dall’Anagrafe
Pag.15
Edito il volume di Maria Grazia Lala Era un lunedì
Pag. 7
Residence Sant’Antonio-Casa di riposo
Pag.16
Pag.13
COME ERAVAMO
ANNO SCOLASTICO 1957-’58 CLASSE TERZA ELEMENTARE INSEGNANTE MAESTRA VETRO ( I nomi sono a pagina 2 )
L’angolo della posta La Voce di Cianciana Anno XII - Numero 5 Ottobre 2012 Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana.
Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto
La Voce di Cianciana FOTO DI COPERTINA - RUBRICA COME ERAVAMO
Nella foto di copertina, inviataci dal signor Giovanni Provenzano residente a Drezzo (Como), inerente alla classe terza elementare dell’anno scolastico 1957-58, insegnante maestra Vetro, si distinguono : Prima fila da sinistra : Maestra Vetro, Giovanni Pollari, Giovanni Provenzano, Giuseppe Cilona, Giuseppe Di Prazza, Giovanni Pollari, ???? Vincenzo D’Angelo, Antonino Panepinto; Fila centrale : Leonardo Guida, Salvatore La Corte, Domenico Arcuri, Vincenzo Martorana, GaetanoRomeo, Francesco Cannatella,??? Caltagirone , Francesco Di Maria, Salvatore Lumia; Fila in basso : Giuseppe Piazza, ??? Martorana, Francesco Tamburello, Pietro Ferro, Angelo Cicchirillo, Alfonso Marino, Vincenzo Martorana.
Progetto grafico: Pietro Arfeli Impaginazione : Stefano Panepinto Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Francesco Cannatella, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Loredana Guida, Antonella Longo,Nuccio Mula, Francesca Perconti, Giusy Piazza, Alfonso Salamone, Sergio Savarino, Angela Setticasi Direzione e Redazione:
Via Cavour, 4 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel.0922-987.462 Cellulare : 331 - 26.444.78 E-mail: salvatore.panepinto@libero,it Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: vedi pagina 3 ! Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione a regime libero. Autorizzazione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commerciale. Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2012 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.
Da Casnate-Como ci scrive Francesco Dato NOSTALGIA
Di vecchi compagni di viaggio. Correvano gli anni sessanta, quando i venti del Sud soffiavano verso Nord. C’era il bisogno e l’entusiasmo per una nuova vita, come le ciliegie una tira l’altra, perché i primi hanno fatto da risonanza, informando e invogliando a partire; al Nord ce n’era per tutti. Nel nostro caso il punto di riferimento era il comune di Cernobbio e Como, frazione di Mornello: Lì abbiamo trovato i primi e tutti gli altri prima di noi. Alloggio e un pasto erano assicurati. Ci aspettavano perché tutti ci conoscevamo e lì ci mettevi il cuore. Con tanta disponibilità, uguaglianza, rispetto e ospitalità. Questa è la nostra indole. Mornello era il quartiere dei meridionali (terroni) soprattutto di Ciancianesi, di tutte le età e quelli anziani ci davano l’esempio, i giovani in cerca di amicizie e fratellanza. Come testimonia la foto allegata. In piedi da sinistra Angelo Montalbano, Francesco Dato, Giuseppe Montalbano; in basso Andrea Montalbano, Gaetano Busciglio, Nino Montalbano, Andrea Dato e Giovanni Pecoraro. Da allora son passate due generazioni, con tante altre famiglie. E ognuna con la sua storia, la nostra storia che portiamo nel cuore. Con molti di questi ho viaggiato insieme, dividendo pane e companatico e i valori della vita. Vi abbraccio tutti, con tanti cari saluti. Francesco Dato
Archeologia
Numero 5 - Ottobre 2012
RINVENUTA IN CIANCIANA UNA PICCOLA VENERE IN BRONZO DI ETA’ ELLENISTICA L’équipe archeologica di studenti e docenti tedeschi, provenienti dall’università di Goettingen e guidati dal professor Johannes Bergemann, ha preso in esame una interessantissima scoperta e cioè una piccola statua di Venere in bronzo, ritrovata dal signor Angelo Mattaliano, residente a Rive de Gier, che l’ha consegnata al direttore del Museo di Cianciana architetto Paolo Sanzeri. La piccola Venere del tipo “Aphrodite Anadyomene” è stata conservata presso il museo civico di Cianciana, in attesa del restauro del reperto. La delegazione archeologica di Germania è rimasta nella nostra cittadina per circa quattro settimane alla ricerca di siti, di località e di oggetti, in parte rinvenuti nelle passate spedizioni archeologiche. La piccola statuetta misura 5 per 3,5 centimetri. Le mancano la testa, l’avambraccio e la mano destra, gli stinchi delle due gambe, assieme ai piedi. La superficie del reperto è corrosa e in parte coperta da incrostazione per cui avrebbe bisogno di un restauro conservativo. Sulle sue origini ci offre una testimonianza il prof. Bergemann. “La statuetta raffigura una figura femminile nuda – ci dice il docente universitario
di Gottingen che abbiamo incontrato nei giorni scorsi prima della sua ripartenza per la Germania – le braccia sono piegate ed alzate all’altezza delle spalle. Tale motivo si ritrova negli esemplari più vicini, ad esempio nella statuetta conservata a Napoli e a Philadelfia (Usa) ed interpretabile come il movimento compiuto dalla dea per detergersi dopo il bagno e con un telo teso fra le mani dietro il collo”. Secondo il prof. Bergemann questo tipo di bronzetto può essere riconosciuto in quello dell’ “Aphrodite Anadyomene”, originale di epoca ellenica, probabilmente del secolo II avanti Cristo, il quale è noto tramite repliche grandi di marmo e di piccoli bronzi. Oggi modelli similari si trovano presso il museo nazionale di Napoli, il museo nazionale delle terme di Roma con provenienza da Cirene (Libia) e presso il museo di Philadelfia, la cui statua di marmo proviene da Bengasi (Libia). E’ stata affidata al direttore del museo di Cianciana Paolo Sanzeri per una mostra dei reperti individuati sul territorio ciancianese che potrebbe svolgersi ad inizio del nuovo anno. Il prof. Bergemann tornerà con la sua équipe ancora sul territorio di Cianciana la prossima estate, per continuare i lavori di rilevazione archeologica. Enzo Minio
ELEZIONI REGIONALI SICILIANE DEL 28 OTTOBRE PER IL RINNOVO DEL PARLAMENTO E DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE.I RISULTATI DI CIANCIANA CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE
Votanti 2172. Voti validi 2008, schede non valide 164, di cui 30 bianche Cancelleri Giovanni (Movimento 5 Stelle), voti 100; Giovanna Marano (Libera Sicilia), voti 11; Giovanni Miccichè (presidente Miccichè), voti 623; Giacomo Di Leo (Partito Comunista dei Lavoratori), voti 3; Rosario Crocetta (La rivoluzione è già iniziata), voti 729; Lucia Pinsone (Voi Volontari per l’Italia), voti 1; Gaspare Sturzo (Sturzo Presidente), voti 4; Cateno DE Lucia (De Luca-Rivoluzione Siciliana), voti 12; Mariano Ferro (Il Popolo dei Forconi), voti 6; Sebastiano Musumeci (Per Musumeci Presidente), voti 519. LISTE PROVINCIALI Votanti 2.172. Voti validi 1950, Futuro e libertà voti 152; Nello Musumeci Presidente voti 258; Sturzo Presidente voti 2; Partito Democratico voti 456; Rivoluzione Siciliana voti 12; Il Popolo della Libertà, Musumeci Presidente voti 71; Movimento Politico Crocetta Presidente, voti 34; Claudio Fava Presidente FDS SEL VERDI voti 8 ; Movimento 5 Stelle voti 68; U.D.C. voti 147; Cantiere Popolare voti 124; Grande Sud Miccichè, voti 324; Italia dei valori voti 3; Alleanza di Centro voti 7; P.P.A. voti 3; Partito dei Siciliani-Mpa voti 280; Il Popolo dei Forconi voti 1. CANDIDATI LOCALI : GIOVANNI PANEPINTO-Partito Democratico (Crocetta presidente) voti 389; GIUSEPPE D’ANGELO-Nello Musumeci Presidente- voti 229
ABBONAMENTO AL GIORNALE L’abbonamento annuale per 6 numeri costa: Cianciana € 24, Italia € 25, Europa € 30 , America, Africa, Australia € 35. Se volete darci di più farete parte dei SOSTENITORI del giornale. Dall’Italia inviare la cifra a Salvatore Panepinto - via Cavour, 4 - 92012 Cianciana (AG) - Conto Corrente Postale n° 000017905977 Codice IBAN IT52 SO76 0116 0001 7905 977 oppure tramite Conto Corrente Banca Popolare Sant’Angelo S.C.R.L. agenzia di Cianciana, Coordinate IBAN IT56 A057 7282 9200 0001 0002 499 BIC PSANIT3PXXX, Numero Conto Corrente 100024998, intestato a Salvatore Panepinto.
News
La Voce di Cianciana
IN DIFESA DELL’ACQUA PUBBLICA I CIANCIANESI PRESIDIANO IL COMUNE Non è bastato l’esito del referendum sull’acqua pubblica di qualche mese fa, quando gli italiani si sono recati alle urne per esprimere il loro chiaro ed inequivocabile parere, espresso con una percentuale intorno al 98%, non è bastato che La Corte Costituzionale abbia recepito il risultato referendario sancendo che in Italia l’acqua deve restare pubblica. Il dimissionario presidente della Regione Sicilia Lombardo, prima di andare via ha adottato tutta una serie di provvedimenti e, per quel che ci riguarda, la nomina di un commissario ad acta con il compito di ottenere “le chiavi dell’acqua” da parte di quei comuni che non lo hanno ancora fatto, tra cui il comune di Cianciana. Alla notizia la reazione delle forze politiche, dell’Amministrazione comunale, del Consiglio Comunale e di tanti cittadini non si è fatta attendere.
Da qui la decisione di presidiare la sede comunale, soprattutto dell’accesso alla stessa, protrattasi per alcuni giorni nel mese di ottobre. Il presidio è stato tolto quando si è saputo che ogni decisione veniva rimandata al nuovo presidente della Regione, quindi dopo l’esito della consultazione elettorale del 28 ottobre. S.P.
INIZIATIVA DELLA LILT DI CIANCIANA CONTRO LA DIPENDENZA DAL FUMO Ancora una lodevole iniziativa da parte della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i tumori) di Cianciana che venerdì 19 ottobre, presso la biblioteca comunale, ha organizzato una conferenza che ha sviluppato il tema DIPENDENZA DAL FUMO:NO GRAZIE! Dopo i saluti della presidente di Cianciana dottoressa Anna Cannizzaro e del vice sindaco Calogero Gattuso, hanno relazionato la pneumologa Valeria Valerio, la psicologa-psiconcologa Rita Corazza e la psicologa -neuropsicologa Danielle Mancuso, alla presenza di numeroso ed attento pubblico. Dal 1986 la LILT promuove Gruppi per la Disassuefazione dal fumo. I gruppi si compongono di circa 10
fumatori e sono articolati in nove incontri tenuti nell’arco di nove mesi. Al termine di 9 incontri, il personale della LILT continua a seguire i gruppi per un intero anno. Il percorso si basa principalmente su tecniche e strategie psicocomportamentali, sul sostegno reciproco che si crea all’interno del gruppo. Ci piace dare la notizia che la Sezione Provinciale della LILT di Agrigento organizzerà a Cianciana dei gruppi per la disassuefazione dal fumo. Chi fosse interessato a partecipare può contattare la dottoressa Anna Cannizzaro. S.P.
IL ROTARY PER IL SOCIALE Molto attivo il Rotary Club Bivona Montagna delle RoseMagazzolo che, sotto la presidenza di Eugenio Giannone, sta rivolgendo un’attenzione particolare al territorio. Abbiamo già dato notizia del pannello in ceramica donato dal Club alla cittadinanza ciancianese in occasione del ventennale delle stragi di Capaci e Via d’Amelio; a settembre è stato attivato uno sportello di consulenza legale gratuita per immigrati, con sede a Bivona mentre ad ottobre è stata la volta di uno sportello medico polivalente che presta assistenza gratuita a immigrati e persone bisognose nelle seguenti branche: Cardiologia (a S. Stefano Q., - dott. Vincenzo Piazza), Odontoiatria (a Cianciana - dott. Salvatore Piazza - e a Burgio - dott. Giuseppe
Ferrantelli), Ginecologia ( a S. Stefano Q. – dott. Salvatore Chillura e a Cianciana – dott.ssa Cettina Chillura). Nel mese di settembre Il RC Bivona ha organizzato nel nostro paese , in collaborazione con l’Associazione Girasole, una conferenza sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità. Ne hanno parlato, dopo i saluti di rito dei presidenti E. Giannone e F. Bellanca, l’avv. Giuseppe Pantaleo, del Rotary Club di Castelvetrano, e il dott. Salvatore Giolai Monachino, dirigente dell’ASP di Agrigento. E’ intervenuto anche Piero Carubia, socio dei due sodalizi. Nella foto, da sx: l’avv. Pantaleo, il dott. Monachino, E. Giannone, F. Bellanca e P. Carubia. (La Redazione)
Letteratura
Numero 5 - Ottobre 2012
IL SALOTTO DELLA POESIA L’ITALIA DEL 2012 Non si può non amare questo meraviglioso “stivale” unico al mondo, che si chiama: “ITALIA! “cullata dal mare , incorniciata dai monti, impreziosita dalle isole che brillano sotto un sole cocente. La notte , una luna lucente con attorno milioni di stelle fanno sembrare il cielo una coperta ricamata. Di “TE” sono orgogliosa e innamorata. L’inno nazionale mi fa sempre emozionare. La bandiera tricolore tengo sempre nel mio cuore. “Italia!” Bella , amata e sofferente. Italia dei carri armati, dei morti, dei feriti , distruzioni avvenute per unirla. Italia rialzata , tranquillizzata dalla ripresa del dopoguerra. “Italia!” oggi nel 2012, di nuovo affogata, arrabbiata, offesa , disorientata. Colpa dei potenti, quelli che quand’ero piccola ci insegnavano a chiamare: ”Padri”, che in questi anni non hanno saputo proteggerci abbastanza. Padri che rubano, per arricchirsi; Padri che muoiono, per difenderci. ITALIA! Con famiglie povere e sacrificate, con tasse da pagare con i soldi che non ci sono. Giovani sfiduciati che vedono il lavoro come un miraggio. Italiani depressi e indebitati; nonostante tutto speranzosi e coraggiosi, che trovano la forza per sopravvivere. Italiani, stanchi e sognanti, sperano che arrivi al più presto un futuro migliore e vedere ancora una volta questo grandioso “STIVALE “ rifiorire . Lucia Tamburello
L’ACQUA, QUESTO BENE COMUNE di Gaetano Alessi, 20 gennaio 2012 Nell’ultimo libro di Gianna Sallustio
la piovana-oppure dalle sorgenti
“Nella Valle dei Monaci Giganti”
interne ed esterne di Cianciana
della Genesi Editrice di Torino
quali alla Felicia o a Sant’Antonino
palesemente si evince che l’Autrice
alla Pile oppure a Canalaro
sia riuscita ad apprendere cose nuove
e qualche volta persino dai solchi
durante il suo viaggio nella terra turca,
delle terre arate; si noti però
mentre io bisogno affatto non ho avuto
che allora una quartara d’acqua alla fonte
di recarmi in Istambul per scoprire
attinta alla Felicia si pagava.
che l’acqua un tempo si poteva attingere
Poi giunse la condotta
da cisterne scavate nel sottosuolo
che l’acqua dal monte
delle case e, possibilmente, nel vano
nei paesi portava ma spesso
sottoscala dal quale uno sportello
in inverno, causa le frane,
si apriva che un secchio mostrava
essa mancava e senza, come
appeso ad un rullo che all’uopo
ai vecchi tempi, si tornava.
in fondo al pozzo lo calava
Ora invece tutti gli stabili
e nella risalita, oltre al liquido,
del paese hanno le loro cisterne
con sé qualche anguilletta su portava
di riserva sopra il tetto e
poiché quel coso ad agitare il liquido
non viene più a mancare
serviva affinché stantio non divenisse.
per la gioia e la salute
Uno di tali manufatti,
del biregno animale e vegetale.
ancor prima degli anni quaranta
Allora la pulizia del corpo
del secolo e millennio scorsi,
umano raramente si faceva
esisteva già in via Pendino
mentre oggi-grazie a Dio-
nell’ameno paesetto di Cianciana
piuttosto a dismisura ciò avviene.
dell’agro provinciale agrigentino proprio nell’abitazione di un Montalbano. L’acqua, questo gran bene comune, veniva attinta dalle ncalanate
Letteratura
La Voce di Cianciana
Continua la pubblicazione di parti del volume L’AVVENTURI DI NINU DI BRASI, ALIAS TESTALONGA, LATRU CELEBRI ’NNI LA SICILIA, di Vincenzo Sedita, a cura di F. Cannatella LA RIVOLTA DEL DI BRASI Pietraperzia viveva la dura crisi siciliana con l’aggravante che nel suo territorio collinare si produceva buon grano duro, essendo coltivato in collina, che spuntava prezzi sensibilmente alti in quanto, essendo di qualità asciutta, si prestava ai lunghi viaggi di esportazione dal caricatoio di Santa Lucia del Mela. In questo contesto Antonino Di Blasi divenne brigante. I cantastorie si impossessarono subito delle originali gesta di quell’uomo, divenuto brigante per il furto di un vitello: Lu Ninu Testalonga/pr’un vòi si pridìu;/tri anni di galera/in Girgenti la chiancìu; (S. Salomone-Marino, Leggende popolari siciliane in poesia, raccolte ed annotate, Palermo,1880, pag.256). Altra motivazione si fa risalire nella morte della madre, correva l’anno 1765, spinta con violenza da Tommaso, tenente dei bargelli di casa Trabia, durante la esecuzione di uno sfratto. Immediata la vendetta del Testalonga che disarmò ed uccise lo sbirro con il suo stesso pugnale. Costretto a lasciare il servizio, prestato presso la famiglia Branciforti, si rifugiò sui monti dove ritrovò il cognato Antonino Romano di Barrafranca, datosi alla macchia, avendo bastonato lo stesso Tommaso che insidiava Teresa Di Blasi, sua moglie. Il territorio tra Pietraperzia e Barrafranca diventò la base operativa della banda. In poco tempo Testalonga si ritrovò circondato da una moltitudine di senza speranza, uomini che si erano allontanati dal vivere civile, essendo ricercati dalla giustizia. Egli ne costituì tre gruppi e li affidò al cognato, suo vice, a Giuseppe Guarnaccia di Regalbuto, caposquadra, ed il terzo tenne sotto la propria guida. A questi uomini egli fornì armi, cavalli e denaro ed assegnò loro la gestione di un territorio definito della Sicilia meridionale. Impose una rigida disciplina ed un cieco rispetto delle regole. A lui si offrirono due altre bande, già operative nel territorio, quella di Aloe Sciortino e quella dei Bellitti. In breve tempo divenne il brigante più potente e più temuto di Sicilia. La banda si dedicò alla grassazione, alle lettere di scrocco e ai sequestri di persona per estorcere grosse somme di denaro ai benestanti, ma l’abigeato costituiva l’attività più redditizia. Nelle solitarie contrade dei feudi, egli diventò padrone incontrastato di ogni bene e di ogni avere. Nulla gli era negato perché unica possibilità di limitare i danni
per le vittime era quello di mostrare accondiscendenza e piena disponibilità. Le fattorie, le case, gli armenti, le messi, le vigne tutto gli apparteneva così come, giudice unico ed inappellabile, dal suo giudizio e dalla sua volontà dipendeva per gli altri fortuna e sfortuna e la stessa vita o morte. Vasta la rete di informatori e di collaboratori che si misero spontaneamente a disposizione di Testalonga, facendo a gara nel servire e nel rendersi utile. “Il vicario si sfoga, una volta per tutte, denunziando gli ostacoli che ha incontrato, e incontra ancora, nel fronteggiare omertà, protezioni e connivenze e lancia accuse a persone di ogni categoria sociale nobili, preti, frati, villani e pecorai – per avere intralciato l’opera della giustizia. E aggiunge: Non si è mai visto dalli medesimi fatto un atto contrario che faccia conoscere la necessità di soffrirli non la volontà di proseguirli, nè mai fatto a tempo opportuno alcun rivelo alla corte fra tante infinite volte che passavano e si riposavano, giocavano e ridevano fra le loro masserie, beni e case di campagna.” (Rosario De Luca, Il vicario generale. Il principe Lanza e il bandito Testalonga, L’Epos, Palermo, 2004, pag. 97) Di Blasi si vestì d’autorità, arrivando a firmare, dietro pagamento, dei lasciapassare a chi volesse non avere sorprese per le trazzere del territorio siciliano sotto il suo controllo ed evitare di incorrere in sequestri e latrocini. Non pochi coloro che si posero spontaneamente sotto la sua forzata protezione, pagando sostanziali somme per paura di ritrovarselo nemico. Il brigante impose la legge del taglione e con ferocia segnò chi si opponeva o rifiutava una sua richiesta con il taglio delle orecchie e della punta del naso. Un marchio, non più cancellabile, a testimonianza di un incontro negativo. Il campo d’azione della banda si allargava a macchia d’olio e ben presto l’eco del suono della brogna di mastru Petru Beddu risuonò nelle contrade che andavano da Ribera a Sciacca, da Burgio a Prizzi, da Cianciana a Santo Stefano Quisquina, da San Biagio Platani a Cattolica Eraclea.
SOSTENITORI DE LA VOCE DI CIANCIANA La redazione della Voce di Cianciana esprime la propria gratitudine a tutti coloro i quali hanno dimostrato il loro attaccamento al giornale rinnovando l’abbonamento PER L’ANNO 2012. Un sentito ringraziamento è indirizzato ai SEGUENTI SOSTENITORI : CIANCIANA : Maestro Piero Carubia, signor Ignazio Castellano, signor Giovanni Lo Bue, dottor Enzo Lo Scalzo. ITALIA : signor Gaetano Alessi-Torino; signor Antonino Gambino-Genova; professoressa Serafina Comparetto-Villafranca di Verona. ESTERO : Salvatore La CorteVenezuela.
Editoria
Numero 5 - Ottobre 2012
EDITO DALLA CASA EDITRICE MONDADORI IL NUOVO SAGGIO DI RINO CAMMILLERI
MEDJUGORJE, Il cammino del cuore, di cui la Voce pubblica la premessa. A MO’ DI PREMESSA
La prima idea di titolo per questo libro era «Viaggio a Medjugorje». Poi mi è stata soffiata sul filo di lana da uno che i viaggi a Medjugorje li organizza a tempo quasi pieno, Paolo Brosio (Piemme, 2011). A proposito, come si scrive, Medjugorije o Medjugorje? Vabbe’, adotterò la scrittura più corrente in Italia. E poi Internet trabocca di siti che parlano di Medjugorje. Ce n’è anche uno che si chiama proprio «Viaggio a Medjugorje (a cura di Nicola Laerdini e Cristina Pesenato)», ma è cosa differente da quel che leggerete qui. Qui troverete solo (ma non solo) il resoconto, personalissimo, di due miei viaggi a Medjugorje, a distanza di venti anni esatti l’uno dall’altro. D’altra parte, è praticamente impossibile essere originali con i titoli dei libri. A volerlo essere per forza si rischia di disorientare il lettore o di causargli quel che causano a me titoli pindarici come –invento- «Il fiore e la farfalla», titolo che costringe a leggere il -di solito piuttosto lungo- sottotitolo stampato in carattere più piccolo. Solo quando uno l’ha comprato e letto, il libro, si
rende conto del significato del titolo. No, io preferisco avvertire subito l’eventuale acquirente. Così, se non gli interessa, sa esattamente cosa perde. Molti libri sono stati scritti su Medjugorje. Inchieste giornalistiche, reportages, anche il noto mariologo René Laurentin vi si è cimentato, nonché p. Livio Fanzaga, direttore di RadioMaria, Antonio Socci, Vincenzo Sansonetti & Ricardo Caniato… Insomma, in tanti e autorevoli sono convinti che in quel paesino della ex Jugoslavia il Cielo sia sceso in terra. E sono trent’anni che va avanti. Tutto è straordinario, in questa cosa. La diffusione, la durata, l’interesse dei media, il milione di pellegrini l’anno, i testimonial anche prestigiosi, il suo iniziale verificarsi dietro la Cortina di ferro… Così, sono andato a vedere. Da c.c.p. (cattolico credente e praticante, giusta il titolo di un mio outing letterario) qualsiasi. Due volte. Qui vi racconto quel che ho visto e le impressioni che ne ho tratto.
EDITO DALLA CASA EDITRICE PUNGITOPO IL ROMANZO ERA UN LUNEDI’ di Maria Grazia Lala (Copertina di Maurilio Catalano) La Voce pubblica una biografia dell’autrice e la prefazione di Renato Campisi Maria Grazia Lala (Palermo 1954). Dopo la laurea in giurisprudenza ha maturato diverse esperienze professionali. Ha iniziato a Torino per il Ministero degli Interni, poi si è trasferita in Veneto. Supera il corso della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e ad ottobre del 1984 si trova in servizio a Roma quando, a seguito della sentenza che vietava l’interconnessione televisiva oltre l’ambito locale, l’Ispettorato dell’allora Ministero delle Poste e Telecomunicazioni oscurava le reti Fininvest. Dal 1998 è responsabile dell’ufficio Comunicazione in Sicilia. Ha iniziato a scrivere brevi racconti pubblicati nel periodico d’informazione locale “Cittàmia” per la diffusione della cultura della legalità e del riequilibrio delle disparità sociali. La settimana più intrigante che abbia sentito raccontare. Sette giorni che sono un affresco della nostra vita quotidiana, di una Sicilia che si porta nel cuore anche quando, per ragioni di lavoro, si è costretti ad allontanarsi dalle proprie radici. Una settimana che racchiude un’intera vita, fatta di sogni, di ambizioni e di cruda realtà in un’Italia falcidiata dalla guerra e mortificata dalla discriminazione razziale. E l’emigrazione, vissuta come momento di sintesi tra la ricerca di un nuovo gravido di speranze attraverso un taglio netto con un passato impregnato indelebilmente dagli orrori della guerra, è una pratica che il popolo meridionale conosce assai bene per averne pagato il caro prezzo in termini di sofferenze e lutti. Nei sette giorni, sapientemente descritti da chi accompagna l’evolversi della storia con il ritmo musicale del cantastorie di una volta, è impossibile non ritrovare una parte di noi stessi. I personaggi ci sono tutti ed ognuno, sin da subito, diventa familiare come se esistesse una conoscenza pregressa. Maria Grazia Lala ha il dono di viaggiare insieme ai suoi personaggi, tracciando un percorso che ha le connotazioni tipiche di un mondo a noi assai
vicino. Quello dell’entroterra dove le “storie di città” arrivano ingigantite e trasformate dalla fantasia. Pur trattandosi di un racconto breve, in “Era un lunedì”, ci sono tutti i presupposti necessari al coinvolgimento del lettore che è stimolato ad andare sino in fondo tutto d’un fiato. Ci sono aspetti nel racconto che evocano sensazioni che oramai è difficile cogliere. Soprattutto da quando la famiglia, intesa come nucleo capace di accogliere e proteggere i suoi componenti con amore ed autorevolezza, ha perduto molto delle sue benefiche potenzialità. L’umanità che ognuno dei personaggi evidenzia, da Ninetta a Tano o da Rosina a Monsignor Ciaravella, si appropria del lettore che – alla fine – non rimane indifferente. Per la verità si ritrova alleggerito e meglio predisposto verso il prossimo. Come se, attraverso i sette capitoli di Lala, si fosse sottoposto ad una cura rivitalizzante fatta di emozioni e di calore umano. Vi sembra poco ? Renato Campisi
Ambiente & Sociale
La Voce di Cianciana
NOZZE D’ORO PER I CONIUGI
PASQUALE BAVUSO VOLPE E REMEDIOS FRANCO Ashton U.L. (Inghilterra) 29 settembre 1962 Barcellona (Spagna) 29 settembre 2012
NOZZE D’ORO PER I CONIUGI
ANDREA MONTALBANO E ANNA RAFFA
Cianciana, 27 ottobre 1962 Cianciana, 27 ottobre 2012 (Nella foto i coniugi Montalbano sono con le nipoti Miriam Pendino e Sofia Cusumano)
Ambiente & Sociale
CINQUE GENERAZIONI IN UNA FOTOGRAFIA Rispetto all’ultima arrivata Alice Capizzi in braccio alla mamma, nata il 19 aprile 2012, da sinistra la trisavola Giovanna Tuzzolino, nata il primo febbraio 1922, la bisnonna Francesca Cicchirillo, nata il 16 febbraio 1950 e residente a Rive de Gier, la nonna Josephine Cammarata, nata il 30 maggio1967 e la mamma Francesca Castellano, nata il 22 novembre 1989. Laurea in Architettura per MARIA FERRARO, conseguita il 20 luglio 2012 presso l’Università agli Studi di Palermo. Titolo della tesi : Architetture rurali nel territorio di CiancianaMasseria di Bissana : Caso Studio
Numero 5 – Ottobre 2012
90° compleanno per la signora GIUSEPPA SAVARESE, festeggiato con i familiari e tutti i nipoti a Nimy Mons (Belgio), l’otto settembre 2012. Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche della Personalità e Relazioni d’Aiuto per SALVATORE DE LUCA, conseguita presso l’Università di Palermo, il 28 settembre 2012.Titolo della tesi : La memoria implicita fra sviluppo e patologia
N A S C I T E Elea Campisi, di Mirko e di Edoardo Ciabattini di Gabriele e di Giuseppe Mendola di Antonino e Kerstin Bonitz, nata ad Amburgo Francesca Montalbano, nato a Santo di Rosalia Taormina, nato a Santo Stefano Quisquina il 7 settembre 2012 Stefano Q. l’1 settembre 2012 (Germania) il 6 luglio 2012
Ambiente & Sociale
La Voce di Cianciana
Sposi LUCA PERRONE e ADRIANA CANNATELLA, Grammichele (CT), Santuario Santa Maria Maggiore del Piano, 3 agosto 2012
Laurea in Medicina e Chirurgia per CRISTINA SANZERI, conseguita presso l’Università di Palermo il 23 luglio 2012. Titolo della tesi : Infezioni correlate alle pratiche assistenziali : Progetto SPIN-UTI. Relatrice : prof.ssa M. V. Torregrossa.
Sposi MARIO
SCHEMBRI e ADRIANA MONTALBANO, Monreale,Chiesa Maria Santissima del Rosario, 15 settembre 2012 Sposi FERDINANDO DE LUCA E MARIA FRANCESCA RAMETTA , Agrigento Chiesa di San Nicola, 10 aprile 2012
Foto in alto a destra : Con il massimo dei voti e pubblicazione della tesi, Laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche per FAUSTO CHIAZZA, conseguita presso l’Università di Torino il 18 ottobre 2012. Nella foto da sinistra il neo dottore che ha accanto la sua ragazza Federica, laureatasi il giorno prima. Poi la sorella Stefania, laureata nel mese di febbraio in Lingue Orientali che ha accanto il proprio ragazzo Stefano.
METAFISICA: “L´ARTE DI ESSERE FELICI”, di Alejandro Adolfo Di Noto La Metafisica è la madre di tutte le filosofie, religioni e scienze, essendo comune a tutte queste, perché si occupa di tre argomenti: L´Essere, Dio e la Scienza della Conoscenza. La Metafisica si conosce da poco tempo, ma esiste da quando l´essere umano pensa. Il suo nome fu creato da Andronico di Rodas, nel secolo I dopo cristo, per mettere in ordine, sotto questo nome, certi libri di Aristotele, che parlavano sull´etica, bellezza e temi intangibili. Per San Tomasso era lo studio delle
cause prime. Kant, diceva che era lo studio del tutto ed i principi generali di tutte le scienze. La parola metafisica significa tutto ciò che va oltre alla fisica, ed è sempre studiata nelle Università e Scuole Religiose come Filosofia. Quelli che la studiano e l´approfondiscono, la chiamano “L´arte di essere felici”; per capire le leggi della vita, l´esistenza di Dio, l´immortalità dell´anima, l´essere in sé, le sue origini ed il senso del Cosmo, per non essere vittime delle circostanze.
Ambiente & Sociale
Numero 5 - Ottobre 2012
Durante la metà del secolo xx, il Dottore angloamericano Emmet Fox, fece conoscere questa disciplina in maniera semplice, rendendola accessibile a tutti. Conny Mendez, discepola di Emmet Fox, ne fece la prima Metafisica del mondo latinoamericano, scrivendo l´opera “Metafisica 4 in 1”, base bibliografica di questa nota. La Metafisica non va contro nessuna religione, ama e rispetta profondamente il Cristianesimo, come dottrina madre di tutto l´occidente. La Metafisica si basa sulla realizzazione dell´essere umano, perché la sua mente, ha il potere di orientare la vita per renderla più costruttiva. Inoltre insegna gli aspetti di Dio, pur vivendo d´accordo con questi aspetti, si può sradicare la
“LO SPECCHIO DI CARTA”
malattia, la cattiva volontà e le lotte della nostra vita. Gli obiettivi generali di questa disciplina sono: La mente è la causa di tutto ciò che si pensa, si sente e succede; Sviluppare la coscienza cristica, che è lo svolgimento pratico ed attivo delle qualità divine; Concentrazione nel pensiero positivo ,nei sette raggi cosmici energetici divini, e nelle sette Leggi Universali per eliminare i conflitti; Pratica del perdono; Pace ed Amore; fare conoscere all´Umanità, il senso della vita, l´Uomo, Dio e l´Universo. Ricerca: Avv.Alejandro Adolfo Di Noto. Idoneo in Ufologia Parapsicologia e Metafisica. Argentina. http://alejandrodinoto.blogspot.com
(arte,
cultura e tradizioni) a cura di Francesca Perconti
PRATICHE SOCIALI ROMANE : LA MALEDIZIONE Nell’antica Roma non esistevano le leggi e non esistevano i tribunali. Come veniva esercitata allora la giustizia? Ogni qualvolta veniva commesso un reato o qualcuno subiva un’ingiustizia si esercitava una “cattiva preghiera” che era dedicata agli Dei degli inferi. La maledizione era ascoltata dagli dei perché intervenivano a punire i colpevoli per i quali non c’era nessuna possibilità di redenzione. La riprovazione pubblica si propone quindi di correggere l’ingiustizia: il maldicente esercitava il suo riscatto nel foro o al mercato nell’ora di punta affinché tutti potessero essere a conoscenza del misfatto subìto e, soprattutto, rendere noto chi lo aveva commesso. Si pronunciavano ad alta voce una serie di pesanti offese contro la vittima e davanti casa sua. Spesso erano presi di mira anche importanti personaggi pubblici che spesso si macchiavano di adulterio. Nella commedia latina il termine
“occentare” (utilizzato fino ad allora come termine indicante “l’atto del rimproverare”), con Plauto, viene ad assumere il significato di “fare una serenata”. Non è un caso infatti che noi oggi diciamo “cantare”. Sembra infatti, che a Roma, fosse viva la tradizione di cantare serenate davanti l’abitazione dell’amata. Da allora si distinsero due modi di “occentare”: nel foro per diffamare colui che aveva commesso reato, e di notte davanti casa dell’amata per attirare la sua attenzione. La prima, con la nascita dei tribunali e delle istituzioni pubbliche, finì per non esistere più; la seconda, invece, si diffuse in tutta Europa in età moderna. Ancora oggi abbiamo qualche traccia di tale usanza; a Cianciana, infatti, il giovane sposo è solito portare la serenata alla futura moglie.
La Sicilia e il paese dove si può dire di vedere di tutto e di più e dove non ci si può annoiare per tutto ciò che si può vedere e nel partecipare alle varie manifestazioni che si svolgono in questa regione. Faccio il possibile per godermi tutto ciò e poi cerco di raccontarvi alcune cose che succedono in questa grande isola che con i suoi 25.426 metri quadrati è la più grande del Mediterraneo e la sua storia risale a milioni di anni fa. Gli antichi greci e romani definirono entusiasticamente la Sicilia un “dono degli dei” e, ancora oggi si trovano in molte città siciliane testimonianze e reperti di questa antiche civiltà. Città come ad esempio Siracusa, Agrigento, Taormina, Selinunte, Segesta etc. fanno rivivere lo spirito dei tempi passati e nei prossimi articoli farò delle escursioni in questi luoghi. Il simbolo dell’isola è una testa di donna attorniata da serpenti e piccole ali al centro di tre gambe piegate che si dipartono dalla testa. Il simbolo rappresenta il nome originario dell´isola “Trinacria”, che si può tradurre
come “le tre formazioni montuose”. Sono stato a Santo Stefano Quisquina nel mese di maggio 2012 per l’annuale Sagra del Formaggio con la degustazioni di prodotti tipici che sono tanti. In questa edizione sono stati riproposti i momenti tradizionali della sagra, con possibilità di degustare molti prodotti caseari negli stand allestiti nel centro storico del paese: il pecorino siciliano e altri formaggi tipici locali, come il primo sale, lo stagionato, le caciotte, il caciocavallo, la ricotta fresca, tutti prodotti delle aziende zootecniche del posto, e ancora il pane con l’olio, la crema di ricotta, dolci con la ricotta, e altre delizie tipiche. Naturalmente non è mancata la presentazione di come preparare tutti i prodotti di genere caseari e l’immancabile festeggiamento con esibizioni di gruppi folcloristico della zona. Gaetano Arfeli
Economia
La Voce di Cianciana
INTERVISTA AD ANTONIO MANNINO, AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA ZOLFI VENTILATI MANNINO SPA DI CIANCIANA In questo numero la Voce di Cianciana pubblica un’intervista ad Antonio Mannino, amministratore delegato della Zolfi ventilati Mannino Spa di Cianciana, azienda leader che coniuga tradizione ed innovazione nella produzione di zolfo per l’agricoltura, una soluzione naturale contro l’oidio della vite. DOMANDA: Signor Mannino, quali iniziative ha autorizzati dal ministero della Salute, correttivi del intrapreso la vostra azienda in un periodo di crisi terreno a base di zolfo granulare e zolfo come additivo per economica? mangimi animali. RISPOSTA: La crisi economica non ha risparmiato il D: Quali autorizzazioni sono necessarie per la settore agricolo. Per reagire a questa situazione, le imprese lavorazione e la produzione dei vostri prodotti che lavorano lo zolfo stanno puntando sulla ricerca di fitosanitari? nuovi mercati, anche esteri, e sul raggiungimento di R: Il nostro stabilimento, che ha sede in Contrada Corsa standard qualitativi sempre più elevati. Per raggiungere in Cianciana, è autorizzato dal ministero della Salute a confezionare prodotti fitosanitari questi due obiettivi, abbiamo sotto forma di polveri. programmato una serie di Lungo l’intero ciclo di lavorazione investimenti per nuovi macchinari e l’azienda si attiene a tutte le per la costruzione di una serie di procedure previste dal documento di nuove strutture produttive. valutazione dei rischi elaborato ai D: Quali sono state le tappe sensi del decreto legislativo 81 del fondamentali della storia 2008. Queste procedure forniscono dell’azienda? R: La nostra storia comincia circa istruzioni per la salvaguardia della sessanta anni fa, quando mio padre salute dei lavoratori attraverso la ha iniziato la lavorazione dello definizione dei compiti e zolfo, estratto dalle miniere di l’attribuzione di responsabilità delle Cianciana, per l’impiego in figure aziendali». D: Avete programmato degli agricoltura. L’azienda, inizialmente ditta individuale e a conduzione familiare, ha assunto investimenti per incrementare il livello qualitativo dei negli anni la forma della società per azioni. L’esperienza prodotti. Quanto è importante questo nella vostra di questi decenni di attività e l’introduzione di innovazioni strategia imprenditoriale? tecnologiche ci consentono oggi di ottenere prodotti di R: Fin dall’avvio della nostra attività commerciale, la altissima qualità, che vengono commercializzati su tutto il qualità è sempre stata al centro della politica di prodotto, che viene assicurata anche da un lavoro di costante territorio nazionale e all’estero». D: I vostri prodotti sono destinati all’agricoltura. Per miglioramento del ciclo di lavorazione. Questa politica oggi è certificata dalla conformità alle quali applicazioni in particolare? R: I nostri prodotti hanno un’azione importante contro linee della norma Uni En Iso 9001. l’oidio della vite, infatti, lo zolfo – elemento naturale e di Il controllo della qualità dei prodotti è realizzato in un utilizzo tradizionale in agricoltura – combatte le malattie attrezzato laboratorio di analisi chimiche nel quale sono della vite senza lasciare residui sull’uva e non ha effetti sottoposte ad analisi sia le materie prime sia i prodotti negativi sull’ambiente e sull’uomo. I produttori e gli finiti, al fine di garantire la rispondenza degli standard imbottigliatori di vini scelgono, per la produzione e dichiarati sulle confezioni. A questo bisogna aggiungere l’invecchiamento dei loro prodotti, delle uve che che lavoriamo in conformità a quanto previsto dalla provengono da vigneti trattati esclusivamente con zolfo, certificazione Uni En Iso 14001:2004, che prevede una perché questo non interferisce con la fermentazione del gestione controllata dell’impatto sull’ambiente della mosto. Lo zolfo, inoltre, migliora la vegetazione, nostra attività industriale, attraverso il rispetto di tutte le normative ambientali, interviene nella come la corretta gestione formazione di proteine, dei rifiuti e delle emissioni vitamine ed enzimi, in atmosfera. favorisce l’azione La redazione dell’azoto all’interno della pianta, attiva la funzione clorofilliana e migliora il radicamento del fiore». D: Quali sono i prodotti lavorati dalla vostra azienda? R: Produciamo prodotti fitosanitari a base di zolfo Nella foto in alto il signor Antonino Mannino. Nella foto sopra lo e rame, tutti regolarmente stabilimento della ditta Zolfi Ventilati Mannino Spa.
Attualità
Numero 5 - Ottobre 2012
L’ATTUALE SITUAZIONE ECONOMICA ITALIANA di Domenico Cicchirillo Un aspetto dell’economia che ciclicamente convoglia su di sé particolare attenzione è l’inflazione che, in alcuni casi, può essere accompagnata da forte recessione. Per esempio, un periodo caratterizzato da un grave aumento dei prezzi è stato senza dubbio provocato dallo “shock petrolifero” del 1973, causato dall’aumento delle quotazioni delle materie prime sui mercati mondiali, che più di altri ha innescato rilevanti cambiamenti nello scenario economico internazionale. La stagflazione, è caratterizzata da un aumento dei prezzi accompagnata da una crescita della disoccupazione e da un ristagno della produzione. Secondo alcuni economisti il fenomeno stagflazionistico non avrebbe in sé nulla di particolarmente oscuro. L’incognita risiederebbe nelle misure di politica economica atte a prevenirlo ovvero a combatterlo. In presenza di una impennata dei costi di produzione, il primo effetto sarebbe un accrescimento del livello dei prezzi, nel tentativo di recuperare i margini di profitto. Successivamente un secondo effetto si innesterebbe sul primo, questa volta di tipo recessivo: le imprese, pur continuando a caricare sui prezzi le maggiorazioni di costo, saranno nel contempo condotte a ridurre la produzione. In altri termini in una prima fase giocherebbe a favore del processo inflazionistico la presenza di illusione monetaria, così come Friedman l’ha ampiamente descritta mentre in una seconda fase prevarrebbe la disillusione monetaria, che innescherebbe un processo di disoccupazione e recessione. (vedi la crisi argentina dei giorni nostri). La stagflazione nel comportamento degli operatori economici di fronte alle misure prese dalle autorità preposte alle politiche monetarie. Quindi con la stagflazione si verificano due aspetti negativi da contrastare: inflazione e recessione, ovvero o si guarda a contenere l’inflazione adottando politiche economiche restrittive oppure si pone l’accento sulla disoccupazione e sul calo della produzione adottando politiche economiche espansive che comunque causerebbero un ulteriore aumento dell’inflazione. Così si può facilmente capire quanto sia difficile contrastare il processo stagflazionistico ed inoltre che ogni situazione va valutata sulla scorta dell’esperienza dei rispettivi Paesi, delle loro caratteristiche strutturali, dei rapporti di forza delle diverse componenti sociali; a questo proposito basti pensare all’atteggiamento assunto dall’Italia dopo gli avvenimenti del 1973 che, uscendo da un periodo di grande stabilità dei prezzi ha adottato una politica economica espansiva dando maggiore importanza alla produzione. La stagflazione è la coesistenza di una situazione di stagnazione e di inflazione. Il termine stagflazione ha origine negli anni Sessanta, quando si presenta per la prima volta la crescita dei prezzi in una situazione di calo dell'attività economica. Si tratta di un quadro inedito per l'esperienza degli economisti che, fino a quel momento, individuano un nesso inverso tra l'attività economica ed i prezzi. La riduzione dell'attività economica contrae la domanda di mercato riducendo i prezzi. La stagflazione si presenta nel momento in cui i prezzi sono apparentemente slegati alla domanda. Ciò accade essenzialmente in due situazioni: Salari determinati da accordi e contratti collettivi che prevedono aumenti dei salati monetari anche in situazioni di depressione economica; Accordi di indicizzazione che legano i salari all'andamento generalizzato dei prezzi; Mercati oligopolistici e monopolistici sul controllo delle materie prime (es. petrolio). Questi tre fattori contribuiscono a rendere l'inflazione un fenomeno economico indipendente dal ciclo economico e dalle fasi di crescita e di depressione dell'attività economica. Redditi che crescono nominalmente solo dell’1,1%, segnale di una situazione di stagnazione se non di recessione, e prezzi che invece incalzano ad un ritmo di crescita del 3,3%, sintomo di un’inflazione ormai conclamata. E’ la somma di questi due fattori a sancire in Italia uno stato economico che i tecnici definiscono di stagflazione, ossia stagnazione unita a inflazione, appunto. E’
una delle condizioni più preoccupanti in cui può ritrovarsi un Paese, perché significa che i consumatori pur spendendo meno e avendo meno denaro da impiegare, si confrontano con prezzi che continuano a crescere. “Normalmente – spiega a Panorama.it Carlo Scarpa, economista dell’Università di Parma – funziona il meccanismo della domanda e dell’offerta, che fa sì che stagnazione e inflazione non si presentino mai insieme. Cioè di fronte alla richiesta calante di prodotti, dovuta a un taglio dei redditi, automaticamente l’offerta si adegua diminuendo i prezzi e colmando per questa via il calo della domanda”. Quello che sta invece avvenendo in questi mesi è un meccanismo decisamente diverso, che comunque, anche se molto più raro, economicamente trova una spiegazione altrettanto plausibile. “Siamo davanti all’aumento di costi, soprattutto delle materie prime – dice Scarpa – e questo provoca un aumento dei prezzi dei prodotti che in questo caso però produce anche un forzato rallentamento della produzione, che causa carenza di lavoro e dunque redditi più bassi”. Una spirale infernale la cui spiegazione andrebbe ricercata dunque nei prezzi di alcune materie prime, e non necessariamente il petrolio. “I costi del greggio infatti – fa notare Scarpa – seppur percepiti molto alti a causa dei prezzi di benzina e diesel che risentono delle accise statali, non sono in realtà così esagerati come si crede. Parliamo di circa 100 dollari a barile, una somma ancora abbordabile rispetto ai 200 dollari che si raggiunsero nel corso di alcune crisi petrolifere del passato”. E allora dove sta l'inghippo? L’analisi del problema deve necessariamente partire dalla constatazione iniziale che nonostante le economie occidentali siano tecnicamente in recessione, da altre parti del mondo le cose vanno in maniera molto differente. “La Cina – sottolinea Scarpa –, solo per citare l’esempio più eclatante, nonostante si dica che stia registrando un rallentamento, continua a crescere a ritmi che sarebbero una vera manna per noi”. Dobbiamo fare i conti dunque con economie in crescita che continuano a richiedere sul mercato materie prime in maniera massiccia, facendo in modo che il loro prezzi non solo non scendano, ma in alcuni casi salgano addirittura, e questo nonostante in Occidente, con la crisi dilagante, sarebbe auspicabile un loro abbassamento. “Mi riferisco ad esempio ai costi dell’acciaio, del ferro, del rame o di tutti i materiali da costruzione – continua Scarpa -. In questo scenario, potremmo dire dunque che l’inflazione con cui stiamo facendo i conti in questo momento è ancora una volta figlia della globalizzazione, e del fatto che l’economia italiana dipenda sempre più da quelle di altri Paesi nei quali al momento non si registra una crisi pesante come la nostra”. Uno scenario questo da considerare con grande attenzione, soprattutto se si vuole studiare una strategia di uscita dall’attuale stato di stagflazione. Bisogna infatti subito prendere atto che agire su un’inflazione conseguenza diretta della crescita galoppante di economie di Paesi in piena espansione non è neanche lontanamente pensabile. L’unico tasto su cui agire resta dunque quello della stagnazione, con l’obiettivo di ridare fiato alla crescita, come d’altronde confermato dalle ultime scelte del nostro governo. “In questo contesto – aggiunge Scarpa – è difficile immaginare una soluzione semplice. Di certo Monti dovrà puntare a stimolare gli investimenti delle aziende per farne ripartire a pieno regime l’attività. Sarà questo uno dei fronti più importanti per portare l’Italia fuori dalla situazione di crisi attuale”. Il presente articolo non vuole assumere forma di assolutezza scientifica ma semplicemente una considerazione personale. Avvocato D. Cicchirillo
Letteratura
La Voce di Cianciana
LA DOTTORESSA ROSALBA ANZALONE RICORDA LA FIGURA DEL PROFESSOR DOMENICO FERRARO E’ morto IL PADRE DI ALESSIO DI GIOVANNI (Rosalba Anzalone) E’ morto Domenico Ferraro... il secondo padre di Alessio Di Giovanni. La Rivista “Il Solco” il 15 agosto 1912, annunciava, con un numero unico, la morte di Gaetano Di Giovanni, giusto cento anni fa, a Noto. Già Alessio aveva comunicato al suo compare messinese Silvio Cucinotta, che sarebbe stato pubblicato un numero di quella rivista tutta dedicata a suo padre. Casteltermini, che ne ha reclamato e ne custodisce la salma, ha commemorato già il centenario della morte di Gaetano. Cianciana sembra, nello stesso mese, volere commemorare significativamente Gaetano ed Alessio insieme. Per quest’ultimo, infatti sono già trascorsi 140 anni dalla nascita e tutte le iniziative messe in atto in questi ultimi anni sembrano annunciare quasi una rinascita In realtà il poeta della Valplatani aveva avuto un padre eccezionale che lo aveva amato e aveva fatto per lui tutto il possibile perché potesse avere un posto di tutto rispetto nella società di quei tempi. Il guaio, appunto, erano proprio i tempi, tempi da lupi si potrebbe dire, tempi in cui i più forti divoravano letteralmente i più deboli e l’umanità degli zolfatari rischiava di essere schiacciata dallo sfruttamento dei padroni delle miniere. I minatori lasciavano più spesso trasparire la loro disperazione e, purtroppo, la loro animalità, costretti ad abbandonare per scale malmesse e cunicoli malsicuri la loro vita priva di sogni e di speranze. Ed erano stati proprio i proprietari più sensibili delle miniere a mettere in risalto la vita pericolosa dei minatori; così Gaetano Di Giovanni che aveva ricevuto in eredità dal padre Vincenzo le miniere di zolfo di Cianciana, comune di cui era stato anche per lungo tempo sindaco, e lo stesso per Alfonso Giordano che il nipote chiamò, in un libro, “l’arcangelo delle miniere” di Lercara Friddi, perché fece effettuare degli studi specifici sulla salute degli zolfatari.Alessio Di Giovanni aveva fatto a modo suo e, da poeta, aveva cantato quell’ inferno di vita reale vissuto dai lavoratori delle miniere, senza dimenticare che altri lavoratori come i contadini s’impegnavano duramente nel lavoro. Anche altri scrittori di teatro e di poesia si erano mossi per dare una mano a questi infelici lavoratori tanto da considerare quei tempi ormai storicamente superati ... almeno in Europa. Poi, passati quelli che qualcuno aveva chiamato “anni terribili” era tornato a farsi sentire lo stuolo degli studiosi di Di Giovanni. Ma la storia non ha nulla da insegnarci se noi non la documentiamo! E così oggi qualcuno ha pensato di scrivere le storie che gli altri raccontano solo a voce e diverse voci isolate hanno ritrovato, sia pure a distanza, un accordo armonico che si é diffuso per la Sicilia.Il primo tentativo di riprendere le idee del Di Giovanni e di divulgarle come un benefico viatico di ricostruzione umana e sociale era stato tentato negli anni ottanta da Salvatore Di Marco e, in modi diversi, anche da Rosalba Anzalone, al richiamo del fascino del siciliano che in quel tempo s’innestava in una visione matura della contestazione giovanile degli anni settanta. Ma presto, tale tentativo, si rivelava insufficiente a richiamare alla memoria il profilo dell’autore e del tutto marginale rispetto alla grossa questione storico-linguistica sollevata, il cui processo unidirezionale, avviato dal Carducci e condiviso dalla maggior parte degli italiani, non sembrava potersi fermare né modificare in alcun modo. Nel dicembre 2002, arrivata la neonata Istituzione culturale Alessio Di Giovanni di Cianciana , presieduta da Domenico Ferraro, cominciava a pubblicare i quaderni digiovannei, accogliendo tutti i contributi, vecchi, nuovi e rinverditi, degli
studiosi del Di Giovanni. Negli anni 2003 e 2004 la Regione siciliana attivava la legge regionale n1 del 1985 e l’ispettrice Anzalone veniva chiamata a valutare i progetti per finanziare le scuole, che erano un numero assai vicino a mille. Negli anni successivi, fino al 2008, l’ispettrice ideava e lavorava al progetto LIReS, che prevedeva la ricerca e la lettura delle opere del Di Giovanni e di altri autori siciliani dimenticati. Furono prodotte, in collaborazione con 118 scuole della Sicilia, due collane di libri, una con venti e una con 12 volumi in cui si parla di ADG e di altri autori siciliani ri-nati. Domenico Ferraro, che faceva parte dell’équipe di appoggio e orientamento del progetto, metteva a disposizione il prezioso strumento dei quaderni digiovannei e continuava la ricerca degli inediti dell’autore conterraneo, istituendo anche un premio per le tesi di Laurea su Alessio Di Giovanni. La grossa operazione di rinascita culturale del Di Giovanni iniziava sotto buon auspicio accompagnata da manifestazioni, eventi e presentazioni di libri in ogni parte della Sicilia. Venivano pubblicate dalla provincia regionale di Agrigento le Lettere di ADG a Silvio Cucinotta e un piccolo studio, intitolato “Una pia lampada” su una Conferenza di Di Giovanni finiva al Salone del libro di Torino mentre il Comune di Cianciana favoriva la ristampa di vari testi dell’autore come “In ricordo della mamma” a cura di Domenico Ferraro, “Voci del feudo” a cura di S.Di Marco, “Scritti francescani” a cura di Rosalba Anzalone. Perciò possiamo dire che Domenico Ferraro, varando la Istituzione Alessio Di Giovanni a Cianciana, abbia dato il via ad un processo irreversibile, assumendo su di sé la seconda paternità di Alessio Di Giovanni e abbia fatto conoscere la storia del nostro poeta a tutti i suoi concittadini e a tutti quelli che, amando la cultura siciliana e cattolica, scevra dalle strettoie del provincialismo, hanno voluto accostarla, farla propria e divulgarla. Egli ha sollecitato presenze, ha presenziato attività scolastiche e letterarie anche nella Sicilia orientale, e come é proprio del buon padre di famiglia, ha cercato di valorizzare le opere e gli articoli relativi al Di Giovanni da qualunque parte provenissero. E i quaderni, al di là di qualche inevitabile errore tipografico, sono un esempio notevole di tale attività continuativa ed instancabile. Oggi, 9 agosto 2012, Domenico, come ha detto il buon padre Antonello al suo affollatissimo funerale, è andato a festeggiare il suo onomastico in cielo e, speriamo, anche i suoi successi personali. Forse Alessio, l’amato figliolo spirituale, non avrà più bisogno di lui e delle sue cure premurose e camminerà da solo. Del resto ancora quest’anno, Salvatore Di Marco (Alessio Di Giovanni) e Rosalba Anzalone (Scritti francescani di Alessio Di Giovanni), gli hanno dedicato dei testi. A noi non resta che continuare a plaudire al figlio come al secondo padre e immaginare l’incontro affettuoso tra un padre e un figlio adottivo, spiritualmente vicini ai margini delle nuvole variopinte che oggi ci avvolgono. Rosalba Anzalone
Notizie dall’anagrafe
Numero 5 - Ottobre 2012
CIANCIANA, NONA GARA DI FUCILE AD ARIA COMPRESSA MT 10 bf Nel pomeriggio di venerdì 10 agosto 2012, si è svolta a Cianciana in largo Convento la nona gara di tiro con carabina ad aria compressa organizzata dalla sezione ANUU – migratoristi di Cianciana. Oramai la gara è un evento atteso da molti amatori, ed in molti infatti si sono presentati nel pomeriggio per l’iscrizione alla gara. Come di consuetudine si sono svolte due gare parallele: una maschile e una femminile. Il torneo maschile è stato vinto da Giovanni Maniscalco di Burgio, seguito da Domenico Piazza di Sciacca e dal ciancianese Leonardo Mirasola. Tutto ciancianese invece il podio femminile: al primo posto Annagiusy Cimò ha preceduto Vanessa Cammarata e la sorella Pierangela Cimò. Le gare sono
iniziate nel pomeriggio per concludersi al tramonto. E’ seguita subito dopo la premiazione e l’ormai classica fotografia di rito con i partecipanti e gli organizzatori. Anche quest’anno la manifestazione è stata molto seguita e ha lasciato molto soddisfatti gli amatori e gli organizzatori, primo fra tutti il presidente Girolamo Pace. L’arrivederci è quindi per la decima gara di tiro con carabina ad aria compressa, che si terrà l’estate prossima, oltre che alle iniziative e alle attività che l’associazione terrà in questi mesi. Si ringraziano inoltre il sindaco dott. Salvatore Sanzeri e l’assessore allo sport Antonio Montalbano per la sua celere collaborazione. Il Presidente Girolamo Pace
NOTIZIE DALL’ANAGRAFE GLI EVENTI LIETI NASCITE
Giuseppe Mendola di Antonino e di Rosalia Taormina, nato a Santo Stefano Quisquina il primo settembre 2012 Ilenia Vaiana di Salvatore e di Anna Maria Carubia, nata a Santo Stefano Quisquina il 26 ottobre 2012
MATRIMONI
Luca Perrone e Adriana Cannatella, Grammichele-Santuario Santa Maria Maggiore del Piano, 3 agosto 2012 Mario Schembri e Adriana Montalbano, Morreale-Chiesa Maria Santissima del Rosario, 15 settembre 2012 Leonardo Marino e Angela Pullara Caiazza, Chiesa Madre di Santo Stefano Quisquina, 18 settembre 2012 GLI EVENTI TRISTI : DECESSI Pietra D’Angelo, vedova Vincenzo Taglialavore, nata a Cianciana il primo aprile 1929, deceduta il 3 settembre 2012 Gaetana Provenzano, coniugata Giambrone, nata a Cianvciana il 16 gennaio 1929, deceduta il 9 settembre 2012 Onofrio Perconti, coniugato Francesca Campisi, nato a Bivona il 9 novembre 1920, deceduto il 12 settembre Antonina Martorana, nata a Cianciana il 18 marzo 1937, deceduta il primo ottobre 2012 Gaetana Giannone, vedova Giuseppe Carubia, nata a Cianciana il 18 settembre 1923, deceduta il 5 ottobre 2012 Giuseppe Carubia, coniugato Angela Ferro, nato a Cianciana il14 agosto 1931, deceduto il 12 ottobre 2012 Giovanna Cusumano, con. Domenico Curaba, nata ad Alessandria della R. il 26 gennaio 1931, deceduta il 13/08/’12 Fortunato Montuoro, coniugato Rosa Marchese, nato a Cianciana il 3 gennaio 1948, deceduto il 9 ottobre 2012 Francesco Perrone, con. Tagliarino, nato ad Alessandria della Rocca il 23 maggio 1935, deceduto il 29 ottobre 2012 DECEDUTI FUORI CIANCIANA Antonina Carubia, ved. Francesco Giannone, nata a Cianciana il 19/01/1928, deceduta a Harlow (Ing.) il 10/03/2012 Gaetano Giannone, con. Leonarda Ficarrotta, nato a Cianciana il 14/09/’34, deceduto a Esslingen (Ger.) il 6/04/2012 Maria Teresa Tambuzzo, con. Di Stefano, nata a Cianciana il 29/01/1931, deceduta a Harlow (Ing.) il 27/04/2012 Giuseppe Ritrovato, con. Rosa Tramontana, nato a Cianciana il 14/11/1955, deceduto a Lione (Francia) il 14/05/2012 Felice Monaco, con. Antonina Sicarusa, nato a Cianciana l’11/01/1934, deceduto a Metz (Francia) il 6/07/2012 Pietro Giannone, con. Santa Castellano, nato a Cianciana il 4/01/’32, deceduto a Ferolles Attilly (Francia) il 7/08/’12 Felice (Peppe) Comparetto, coniugato Francesca Busciglio, nato a Cianciana il 10 febbraio 1940, deceduto a Hoddesdon (Inghilterra) il 25 settembre 2012 Antonino Vella, conuigato Rosalia Alfano, nato a Cianciana il 26/02/’18, deceduto a Lazzate il 23 settembre 2012 Giovanni Cuffaro, con. Rosalia Impallari, nato a Cianciana il 20/06/1930, deceduto a Wasmes Belgio il 30/09/2012 Filipppo (Nino) Adamo, con. Filomena Bellanca, nato a Cianciana il 5/08/’46 deceduto a Hoddesdon il 12/10/2012 Felice Marino, di anni 74, deceduto a Moltrasio (Como) il 24 ottobre 2012 Filippa Piazza, con. Vincenzo Chiazza, nata a Cianciana il 20 dicembre 1931, deceduta a Milano il 24 ottobre 2012
La Voce di Cianciana
Numero 5 - Ottobre 2012