Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana! Numero 1– Febbraio 2004
RICORDIAMO A CHI NON L’AVESSE FATTO DI RINNOVARE L’ABBONAMENTO PER L’ANNO 2004
LA GENTE DI CIANCIANA, LA DIASPORA, IL DESTINO E LE SUE IRONIE DI FAUSTO DE MICHELE PRESENTAZIONE DEL VOLUME NON SI PASSA DI MONICA E EUGENIO GIANNONE IL PITTORE GIUSEPPE BARTOLOMEO LU MARRANZANU DI EUGENIO PUPELLO In questo numero L’Angolo della posta
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Il Natale dell‟associazione Antinori
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Cianciana 2000, girone d‟andata di Alfonso Salamone
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Due racconti di Agostino D‟Ascoli
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Aspettando la Settimana Santa di Eugenio Giannone
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Le Suore della Beata Vergine - Don Salvato- Pag. 14 re Fiore, vice parroco di Cianciana
An Englishman in Cianciana di Dave Justice
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L‟economia di Cianciana fra il „700 e „800
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La gente di Cianciana, la diaspora… di Fausto De Michele
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Il movimento per la vita
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Case in festa - Il salotto della poesia
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Il pittore Giuseppe Bartolomeo
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Nuova sede C.G.I.L. - presentazione volume Non si passa
Pag. 10 Lu Marranzanu di Eugenio Pupello
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Storie ribelli di zolfare siciliane di Salvatore Di Marco
Pag. 10 Notizie dall‟anagrafe
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Intervista ad Alfonso Abella
Pag. 11 Sostenitori- Ricette della nostra cucina
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Cantiere, 9 settembre 1954 http://www.sicilykult.it
Numero 1 – Febbraio 2004
La Voce di Cianciana
La Voce di Cianciana
Da Palermo (29 dicembre 2003) -Caro Salvatore, è sempre con la stessa trepidazione che leggo “La Voce di Cianciana”, il giornalino Periodico bimestrale di informazione e che unisce in un unico abbraccio tutti coloro che per motivi di lavodi cultura, edito dall’Associazione Cul- ro sono costretti a stare lontani dal proprio paese natìo. Ogni qualvolta mi giunge “La Voce di Cianciana”, lo conservo momentaneaturale “Sicily Kult” di Cianciana. mente, e la sera, quando tutto attorno a me è silenzio, inizio la sua Anno IV, numero 1- Febbraio 2004 lettura. Solo nel silenzio, ritorno più facilmente indietro negli anni Direttore Responsabile: Enzo Minio della mia fanciullezza per assaporare quei momenti inenarrabili che da bambino trascorrevo tra le strade sassose di Cianciana e tante volte il rimpianto di quei momenti, ormai irripetibili, è così forte che Direttore Editoriale: spesso (non mi vergogno a dirlo) mi commuovo. In questo anno che Salvatore Panepinto ormai volge alla fine, voglio salutare tutti gli emigrati che ogni anno ritornano a Cianciana, ma specialmente tutti coloro che hanno tanta Progetto grafico e fotografia: nostalgia di ritornare, ma che per diversi motivi, ne sono impediti. Filippo Mattaliano-Studio immagine Per te un affettuoso abbraccio e… ad majora. Elio (Pino ) Miceli Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Gaspare Da Montignie sur Sambre-Belgio-Egregio Professore, è con un D’Angelo, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Judith Evans, Gaetana gran piacere che rinnovo l'abbonamento al vostro giornale che semGambino, Eugenio Giannone, Filippo pre è aspettato con tanta impazienza. Le presento i miei più sentiti Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, auguri di buon anno e spero che La Voce di Cianciana continuerà a tener vivo, ancora per molto tempo, il legame fra tutti noi ciancianeBina Vaiana. si dispersi per il mondo.Tante congratulazioni per il nuovo sito Direzione e Redazione: via Cavour, 3 internet www.sicilykult.it. Tutti i ciancianesi ne possono essere fieri. 92012 Cianciana (AG) Italy. Distinti saluti. Gabriele Di Chiazza. Tel. 0922-987462 E-mail Da Pont-à-Celles-Belgio Egregio professore Panepinto, la saluto Se volete inviarci un messaggio via e -mail, telefonate al numero di telefono con tanta simpatia e la ringrazio per il suo importantissimo impegno in alto. Vi sarà comunicato l’indirizzo. nella redazione della Voce di Cianciana. Devo dire che questo giornale sta bonificando come un vino di alta qualità. Auguriamogli tanConto Corrente Postale n° 17905977 ti e tanti anni di bella vita. D'altronde, sono felicissimo di poter trascorrere circa due mesi all'anno in Sicilia e auspico ai vostri lettori Conto Corrente Bancario: (vedi pagina di poter approfittare anche loro di tutti i vantaggi che vi sono offerti 16) avendo una casa a Cianciana o una possibilità d'alloggio a basso costo per le vacanze. A proposito, propongo la seguente idea alla Autorizzazione Tribunale di Sciacca redazione della Voce di Cianciana: perchè non pubblicate gli annunn° 5/01 del 26/09/2001. ci delle case o degli eventuali appartamenti di Cianciana che la genSpedizione a regime libero. Autorizza- te dell'estero potrebbe affittare per le prossime vacanze ? Tuttavia, raccomando a chi preferisce spendere molto più denazione della Direzione Provinciale delle ro quest'estate di andare piuttosto a Taormina o a Venezia o ancora PP.TT. di Agrigento, settore commersulla Costa Amalfitana. Comunque significherebbe privarsi della ciale splendida spiaggia di Minoa che si trova a 40 minuti di Cianciana in Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano macchina, delle tante bellezze da vedere già nel solo agrigentino, della cucina e dei prodotti siciliani e, last but not least, di avere la Quisquina (AG). possibilità di salutare la famiglia e di ricordarsi le proprie radici. Salutations à tous et à toutes, Gianni Bartolomeo (nato in Belgio) Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2004 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.
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Da Casteltermini- (Ag.) Egregio Professor Salvatore Panepinto, nel complimentarmi con lei, col direttore responsabile e con tutta la redazione de La Voce per la nobilissima iniziativa culturale a favore della Comunità ciancianese e dell‟informazione in genere, le comunico che ho avuto il piacere di abbonarmi al giornale. Se è possibile, desidero ricevere i numeri arretrati. Grazie. La saluto cordialmente assieme a tutti i suoi collaboratori. Enzo Di Francesco Pag. 2
Numero 1 - Febbraio 2004
La Voce di Cianciana
Da Aylesbury (Inghilterra) Caro Salvatore, ti scrivo questa breve lettera per complimentarmi con tutti voi dello staff della Voce di Cianciana per il lodevole impegno di cui siete animati nel tenere il contatto tra noi che per motivi di lavoro abitiamo lontano e la nostra Cianciana, sempre nna lu cori di „mezzu. Come tu ricorderai, sono emigrati in Inghilterra tanti anni fa, quando avevo 20 anni e non ti nascondo che la prima volta che mi sono abbonato, l‟ho fatto così per curiosità e per rispetto ad un nome che amiamo tanto : Cianciana. Con il passare del tempo, invece ho apprezzato sempre più il giornale che sta contribuendo tanto ad arricchirmi e a farmi scoprire sempre più cose nuove del mio paese natìo e della nostra civiltà. Per cui, complimenti e...considerami abbonato a vita. Gaetano Dizenobbia Da Rosario (Argentina) Ciao a tutti, finalmente vi trovo, non riuscivo a collegarmi al vostro sito e di conseguenza mi risultava impossibile trovarvi e leggervi. Volevo approfittare per salutarvi e ringraziarvi non solo per la pagina che offre tanta e variegata informazione, ma anche per l'invio della Voce di Cianciana che non solo e' un piacere per me leggere ma anche per i miei alunni che sono anche di origine ciancianese. Dovete sapere che si parla sempre del vostro giornale e siamo tutti molto ma molto contenti di riceverlo, grazie soprattutto a Eugenio Giannone e famiglia che sempre mi tiene presente, e mi aiuta cosi' tanto nelle mie cose, quando ho avuto bisogno, e che anche mi ha introdotto in questo mio piccolo grande amore per Cianciana, per la mia Sicilia. Un grande e affettuoso salutone dall'Argentina e anche un mega Grazie. Maria Josè Cuffaro Da Montreal (Canada) Caro professore Panepinto, sono un pensionato a cui piace leggere. Aspetto con ansia l‟arrivo della Voce di Cianciana per svagarmi e mantenermi in contatto con il mio paese natio che amo tanto. Colgo questa occasione per salutare tutti i miei parenti ed amici di Cianciana. Vi faccio i migliori complimenti e Vi saluto con cordialità. Giuseppe Di Stefano
Cianciana 2000: stagione deludente! Nonostante Martorana e Alfano (sempre a segno entrambi),la stagione 2003-2004 si sta rivelando una grossa delusione. Dopo un avvio stentato, con evidenti carenze offensive ma con una discreta organizzazione di gioco, sembrava che con l' arrivo dei due bomber si potesse vedere una squadra competitiva e spettacolare. Tutto l'opposto invece il risultato. Risolto il problema del gol, visto che i due attaccanti insieme hanno una media di due gol a partita, sono comparsi i problemi negli altri reparti, con una difesa che ha cominciato a fare acqua e il centrocampo incapace di continuare a esprimere il gioco fatto vedere nelle prime partite. Purtroppo si sono persi punti preziosi in partite in cui si era passati in vantaggio, con occasioni per chiudere la partita non sfruttate,che, puntualmente come accade spesso nel calcio, venivamo puniti dagli avversari nei minuti finali dell' incontro. Tante sono le cause che hanno portato a questa penuria di risultati, a cominciare dal ruolo del portiere: già sono stati in quattro ad avvicendarsi tra i pali; infortunatosi il titolare Alfano(stagione finita ?)non si è trovato ancora il sostituto per il prosieguo della stagione. La difesa non ha più un quartetto titolare come la scorsa stagione, un pò per le squalifiche in cui incappano i titolari,sia per il regolamento che prevede l' utilizzo contemporaneo di almeno quattro juniores,che complica i compiti dell'allenatore nello schierare la formazione giusta. Stesso discorso si può fare per il centrocampo che, nonostante l' arrivo del veterano riberese Cavalca, continua ad avere problemi nell' impostazione di trame offensive che possano mettere gli attaccanti in condizioni si segnare.
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L' unica nota positiva di questa prima parte di stagione, è stato il derby con l' Alessandrina,in cui si è visto lo spettacolo dentro e fuori dal campo, con un gran pubblico che non si vedeva così numeroso dalla fine degli anni ottanta. La tribuna era gremitissima, i tifosi avevano preparato striscioni, bandierine,fuochi atificiali e le tifoserie una accanto all'altra, ma senza diverbi; l'unico duello era a colpi di cori d'incitazione o di sfotto' a seconda dell' andamento della partita, con le tifoserie munite di tamburi,piatti e trombe. I giocatori, forse contagiati dall' entusiasmo sugli spalti, hanno dato vita ad una partita altamente spettacolare con continui colpi di scena. I ciancianesi partono all'attacco, ma sono gli alessandrini a passare in vantaggio con un gran gol di Maniscalco. Martorana ha subito l'occasione per pareggiare, ma sbaglia il tiro dal dischetto stampandolo sul palo. Prima del finire del primo tempo un gran tiro dalla distanza di Alfano (che aveva colpito un palo poco prima)centra il bersaglio grosso pareggiando il risultato. All' inizio della ripresa Martorana si fa perdonare portando in vantaggio i biancoverdi che, dopo aver fallito il gol del possibile 3-1 ,restano in dieci per l' espulsione di Vasile e nei minuti finali vengono raggiunti dagli avversari. E' stata una vera festa dello sport, come si dovrebbe vedere ogni partita in tutti gli stadi. Alfonso Salamone
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La Voce di Cianciana
Numero 1 -- Febbraio 2004
QUEST‟ANNO CON IMPORTANTI NOVITA‟
ASPETTANDO LA SETTIMANA SANTA
I
nteressanti novità si preannunciano nella drammatizzazione della Settimana Santa, che, come ogni anno, richiamerà in paese un nugolo di visitatori. Le novità dovrebbero riguardare La Domenica delle Palme, la scenografia e i testi da recitare. Per quanto abbiamo potuto indagare, abbiamo saputo poco. Bocche cucite alla “Associazione Settimana Santa”, che da decenni e a prezzo di enormi sacrifici cura l‟evento; muto il dottor Gerlando D‟Angelo, presidente della benemerita Associazione; reticente il regista che quest‟anno sarà il professor Mario Cammarata. Scava qua, chiedi là, origlia a destra, intrufolati a sinistra, qualcosa siamo riusciti comunque a captare e ve la sussurriamo. La Domenica delle Palme, dopo la messa serale, dovrebbe svolgersi una fiaccolata a richiamare gli ideali più alti e imperituri del Cristianesimo. Giovedì e venerdì il processo, il pretorio con la flagellazione, la condanna e la Via Crucis. Pare che l‟ultima cena sarà interpretata su un testo di Mario Cammarata, che per le altre scene si rifarà, oltre che ai testi tradizionali, alla
voluminosa opera di Maria Valtorta intitolata “L‟Evangelo”. Le persone coinvolte nell‟allestimento della manifestazione sono circa 150. “ Tutte le manifestazioni del Giovedì e Venerdì Santo saranno incentrate sulla figura del Cristo, che avrà un dialogo con un coro di voci bianche; mentre il preludio sarà a cura della Confraternita di Maria S.S. Addolorata e del S.S. Crocifisso, che intonerà il “Lamento” – si lascia scappare Mario Cammarata -. “L‟ambiente scenico sarà l‟intero paese : I Casotti, il corso, Piazza Matrice; gli attori vi converranno dalle varie vie e la “flagellazione” non avverrà sul palco, ma…”. Ma…? Che dire? Forza, ragazzi dell‟Associazione Settimana Santa, vi siamo vicini più che mai : ci avete incuriosito! Eugenio Giannone Nella foto a destra il dottor Gerlando D‟Angelo, presidente dell‟Associazione “Settimana Santa” Nella foto in alto il professor Mario Cammarata, regista della manifestazione.
PROGRAMMA DELLA SETTIMANA SANTA 2004 DOMENICA DELLE PALME 04/04/2004 Ore 19,00 Santa Messa Ore 20,00 Fiaccolata della Fraternità
VENERDI‟ SANTO 09/04/2004 Ore 9,30 Processo a Gesù (la condanna) Ore 10,00 Via Crucis Ore 12,00 Crocifissione GIOVEDI‟ SANTO 08/04/2004 Ore 20,30 Deposizione Ore 18,00 Messa in Coena Domini (Chiesa Madre) Ore 21,00 Processione al seguito dell‟urna con il Ore 21,30 Ultima Cena Cristo Ore 22,00 Cattura e processo a Gesù (rappresentazione in Piazza Aldo Moro) Ore 22,30 Lu Viaggiu (visita ai Santi Sepolcri) Il presidente dell‟Associazione Settimana Santa Ore 24,00 Veglia notturna Dottor Gerlando D‟Angelo
CARISSIMI CIANCIANESI, SE VOLETE PASSARE ALCUNI GIORNI DI VACANZA NELLA NOSTRA DILETTA CIANCIANA E NON AVETE DOVE ALLOGGIARE,
NESSUN PROBLEMA! TELEFONATECI ! NOI POSSIAMO TROVARVI UNA CONFORTEVOLE SISTEMAZIONE. CHIAMATECI AL NUMERO DI TELEFONO 0922-987.462 S A L U T I
Da Toronto (Canada) - Vincenzo Greco saluta tutti gli zii e cugini Greco di Cianciana e tutti gli amici ciancianesi sparsi per il mondo. Da Louisville (USA) - Domenico Alfano saluta tutti i cugini, gli amici e la redazione del giornale. Da Dijon (Francia) - Stefano Lo Brutto saluta tutti gli amici e parenti di Cianciana. Da Cianciana - La zia Erminia saluta i nipoti Pino Croce e famiglia abitanti a Fano, Giovanni D‟Angelo e famiglia abitanti a Cantù e Tata D‟Angelo abitante in Francia.
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Numero 3 - Giugno 2004 Concludendo, si può dire che la filastrocca ha una chiusa fortemente pessimistica e, attraversando la storia e le usanze considerate ironicamente nell’ermetico spazio di pochi versi, finisce con un’amara considerazione e cioè che nonostante le buone intenzioni e i capovolgimenti di fronti che la storia ha pur offerto, creando anche delle opportunità di giustizia, alla fine, alla gente comune (il “noi” soggetto sottinteso dell’ultimo verso) non riserva che la solita vita fatta di stenti, debiti e umiliazioni. L’unica consolazione è quella tipica del popolo, e di quello siciliano in particolare, che è legata al fatto che da tanta miseria della vita si è in grado di ricavare,
C
La Voce di Cianciana nonostante tutto, una filastrocca che resiste nel tempo con la sua criptica saggezza e la sua amara allegria come una sorta di blues mediterraneo. E chi avesse dei dubbi sulla profonda saggezza di questa filastrocca non deve far altro che aspettare la prossima manovra finanziaria e le prossime tasse che, nonostante gli avvicendamenti dei partiti e dei governi e le solite promesse elettorali, ci prospetterà ancora una volta l’antico supplizio, per cui alla fine non ci resterà che affidarci, come si è sempre fatto, alle nostre più care parti basse. FDM
SANT’ANTONIO, IL “SANTO” DEL NOSTRO PAESE
ianciana onora Sant’Antonio fin dalle sue origini. Inizialmente le poche case venivano indicate come Casale di Sant’Antonio. La devozione verso questo santo è molto radicata nel cuore e nella vita dei Ciancianesi, anche fra coloro che sono emigrati in altri paesi, che il 13 giugno fanno la processione al nostro Santo come se si trovassero a Cianciana. In un passato non tanto remoto la devozione verso Sant’Antonio era viva durante tutta la giornata dei lavoratori, che lo invocavano con brevi preghiere anche dialettali, e fra tutti ricordiamo i minatori che lo invocavano come loro protettore particolare e si impegnavano, fino alla chiusura delle miniere e la conseguente emigrazione, a celebrare con solennità la festa del Santo. Ogni mese, riscotendo ilo loro salario, lasciavano presso il datore di lavoro un’offerta. Ogni mese, il giorno 13, viene celebrata in Matrice, la messa in onore del Santo e molti fedeli offrono del pane per i poveri in seguito a promesse fatte ( tipico il voto che a lui si faceva di offrire ai poveri pane o grano per un pesopari a quello dei bambini su cui si invocava la sua protezione). Il Santo viene onorato e invocato con preghiere e canti particolari. Ma quello che più affascina è la sua persona, il suo operato. Sant’Antonio non era di Padova ed il suo nome di battesimo non era Antonio. Nacque a Lisbona, in Portogallo, il 15 agosto del 1195 e si chiamava Fernando de Bulloens. Fin dalla più tenera età desiderava pregare e si prodigava per aiutare la povera gente. A 15 anni informò i genitori che voleva entrare a far parte dei canonici regolari agostiniani. Negli studi eccelleva in maniera stupefacente. Il suo debito maggiore era nei confronti di Sant’Agostino, di cui conosceva e viveva la Regola. Ma al di là e al di sopra di tutti gli autori, studiò le Sacre Scritture: infatti viene sempre rappresentato con una Bibbia in mano. Venne ordinato sacerdote e svolgeva il suo ruolo di canonico presso il convento di Coimbra in Portogallo quando, un giorno, in quella città arrivavano i corpi http://www.sicilykult.it
martirizzati di cinque frati francescani che erano stati mandati in missione in Marocco. Fernando, spinto da un desiderio sovrumano a cercare anche lui il martirio per Gesù Cristo, chiese di poter entrare a far parte dell’ordine dei Frati minori di S. Francesco. E scelse di farsi chiamare Antonio forse per onore a S. Antonio di Egitto di cui lui ammirava lo stile di vita da eremita del deserto. Volle tentare di evangelizzare gli Arabi recandosi in Marocco ma a causa di una malattia dovette far ritorno in Italia. Si fermò per un po’ di tempo in Sicilia, a Messina e a Palermo dove si ricordano molti miracoli. Fu inviato a Monte Paolo e qui acquistò grande fama di predicatore: la sua freschezza e il suo entusiasmo toccavano il cuore dei suoi ascoltatori quando parlava. Per questa sua grande dote fu inviato a combattere l’eresia catara in Italia e quella albigese in Francia. Molti sono i luoghi dove lui dimorò e predicò. Nell’imitazione di Cristo, divenne sempre più simile a San Francesco con cui aveva molto in comune. Durante le sue prediche, Antonio cercava di spingere i suoi ascoltatori al pentimento e alla decisione di correggere la propria vita. Cercava il linguaggio più semplice, senza ricorrere a vocaboli obsoleti o raffinati con i quali fare sfoggio della propria cultura. Questa è una cosa che deve aver appreso da Francesco, le cui parole erano il riflesso chiaro dell’insegnamento di Gesù stesso. Nel 1229 era a Padova, dove la sua predicazione suscitava entusiastiche adesioni: di essa si servì anche per mitigare le lotte politiche. Morì ad Arcella, Padova, il 13 giugno 1231 all’età di 36 anni. Antonio era ammirato dai suoi contemporanei per la sua qualità di predicatore, perché tutelava i poveri, per la santità della sua vita spirituale, per il calore con cui rispondeva alle richieste di aiuto. Non aveva bisogno di miracoli per convincersi che era un uomo al di fuori del comune. Ma dopo novecento anni l’elemento miracoloso della sua vicenda è ancora presente e, con lo scorrere del tempo, ha sempre nuove manifestazioni. Tanina Gambino Pag. 5
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Numero 3 - Giugno 2004
SULLA SCIA DELLA SETTIMANA SANTA 2004 LA NUOVA DRAMMATIZZAZIONE DELLA PASSIONE: UNA SCOMMESSA VINTA
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a Settimana Santa 2004 è stata per me uno dei momenti più esaltanti nel mio lavoro di regia e di riscrittura dei testi sacri. Esaltante perché le mie idee di messa in scena erano una vera scommessa nel realizzare un tipo di recitazione nuova fatta, oltre che con delle parole, soprattutto di movimento gestuale e di atmosfere che coinvolgessero in modo emotivo lo spettatore e l’attore. Il cuore del paese, che andava dalla scalinata dell’orologio alla piazza Matrice, ho voluto che diventasse spazio scenico e così è stato. I Sommi Sacerdoti, insieme al popolo di Cianciana, che simbolicamente diventava “ popolo di Gerusalemme”, si sono portati al “ Sinedrio” dove si doveva decidere la sorte del Nazareno. Il corso e la piazza illuminate solo da torce e candele sono state delle scelte non solo scenografiche che creavano particolari atmosfere, ma ho voluto che tutto avvenisse in penombra, per esaltare la figura del Cristo che, illuminato da luce bianca e intensissima, dominava sul buio (il peccato) e sulla tenue luce di torce e candele (la speranza). Mi sono prodigato come regista e come autore, ma soprattutto come uomo. In quattro mesi di lavoro intenso e costante ho dovuto coordinare diversi gruppi, dagli attori agli scenografi, dalle ballerine alle corali ecc.ecc., con i quali sono entrato in perfetta sintonia, scoprendo straordinarie professionalità, profonde uma-
nità, oltre ad una varietà di caratteri umani e personalità, che hanno ulteriormente rafforzato in me la convinzione profonda che i grandi progetti e le grandi scommesse si realizzano soltanto se ci credi profondamente e se del gruppo hai profondo rispetto e stima. Ho conosciuto persone straordinarie e solo con loro ho potuto realizzare un progetto all’inizio ritenuto “ambizioso e folle” ed in parte lo era. Non ho vinto ma abbiamo vinto prima per il paese, poi per noi e alla fine per dare una forte delusione a chi pensava che non ce l’avremo fatta. Gli attori “vecchi” sono andati in scena con spirito di fede e forte entusiasmo. Gli attori “nuovi” hanno creduto in me, in questa avventura che a loro io proponevo; mi hanno seguito, si sono lasciati guidare tutti sempre e comunque e mi hanno regalato momenti straordinari di stima come regista e di affetto come uomo. Dentro a questa grande gioia per le cose desiderate e realizzate c’è un grande e straordinario gruppo operativo, senza il quale non avremmo potuto realizzare questo progetto ambizioso. Soltanto con questo gruppo, credo, ho potuto pensare in grande, soltanto col l’Associazione Settimana Santa, guidata egregiamente dal suo presidente Gerlando D’Angelo, avrei potuto vincere questa grande scommessa e vivere questa straordinaria avventura. Grazie! Mario Cammarata
L’ASSOCIAZIONE RIPAREGIANA AZZURRA
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ello scorso mese di gennaio corrente anno, è stata fondata a Rive de Gier un’Associazione culturale, denominata Azzurra, che si prefigge di far conoscere le proprie origini a dei giovani francesi di origine italiana, attraverso la scoperta del patrimonio culturale del Bel Paese. L’iniziativa ha visto il concorso di alcune persone accomunate da intenti e desideri comuni : la signora Franca Ciraolo, coniugata Petit, (nella foto) che abbiamo avuto il piacere di conoscere durante la settimana di Pasqua è la presidente dell’Associazione, la signora Anna Chiazza vice presidente, la signora Valeria Arcuri, tesoriera, la signora Silviane Martin che dà il suo prezioso contri-
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buto nella qualità di tesoriera. Fanno parte del consiglio di amministrazione dell’Associazione i signori Vincenzo Forte, Luigi Bartolomeo, le signore Evelyne Nouvet, Gaetana Carubia e la signora Katherine Gonzales. Fin dal suo costituirsi, l’associazione Azzurra ha raccolto l’adesione di numerose persone che hanno condiviso i vari progetti che a poco a poco il sodalizio cercherà di realizzare, tra i quali, per esempio, la costituzione di un gruppo folcloristico siciliano. Non è mancato l’incoraggiamento dell’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Jean Claude Charvin e dell’assessore alla cultura che si sono impegnati a sostenere e finanziare le varie iniziative, allo scopo di migliorare i rapporti tra i riparegiani e gli abitanti di origine siciliana. La Voce di Cianciana sarà felice di portare a conoscesca dei suoi lettori le varie iniziative messe in atto dall’associazione Azzurra, alla quale assicura fin da ora la massima collaborazione. Salvatore Panepinto
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Numero 2 - Aprile 2004
SETTIMANA DELLA PASSIONE “CIANCIANA, IL PAESE DIVENTA TEATRO” ro Di Miceli, Pietro Bavuso, Filippo Giannone, Francesco Bondì, Gerlando La Corte, Antonio Bavuso, Davide Perconti, Giuseppe Abella, Vincenzo La Corte. Salvatore Fiore, vice parroco della chiesa Madre, ha interpretato Giuda; Giuseppe Miceli, Giovanni; e gli altri apostoli: Antonino Savarino, Paolo Manzullo, Gaetano Martorana, Gianluca Campisi; Vincenzo La Corte, Antonino Caruso, Salvatore D‟Amico, Paolo D‟Angelo, Filippo Giannone, Saverio Martorana: Nel ruolo delle “pie donne”: Teresa D‟Angelo, Angelina Spoto, Giuseppina Passafiume, Francsca Cicchirillo, Filippa Guida, Gina Amato, Anna La Corte, Verinica Tamburello. A fare parte del coro di voci bianche” sono Giovanna Amato, Angela Cacciatore, Mariateresa Cicchirillo, Sara Decidue, Federica Ferraro, Annalisa Fratello, Con la giornata di domenica si è conclusa nel comune di Chiara gambino, Alessia Guida, Valeria La Mattina, Sara Cianciana la Settimana di Passione che ha visto impegnata Orlando, Sara Panepinto, Giusi Perrone, Annalisa Raffa, tutta la comunità di fedeli. E‟, infatti, patrimonio culturale Federica Sanzeri. Loredana Guida del nostro comune celebrare i riti della Settimana Santa con una drammatizzazione sacra. Per tre mesi l‟Associazione Settimana Santa, presieduta da Gerlando D‟Angelo, ha avviato i lavori per l‟organizzazione dell‟evento. Quest‟anno la direzione artistica e la regia sono state affidate a Mario Cammarata che ha rielaborato e riscritto i vecchi testi, attualizzando la figura di Cristo nell‟Ultima Cena inserendo un coro di voci bianche che, dialogando col Redentore, ha evidenziato i problemi che affliggono l‟umanità. L‟iniziativa ha trovato il pieno sostegno dell‟amministrazione locale, guidata dal sindaco e deputato regionale Salvatore Sanzeri, e della chiesa ciancianese che ha collaborato con l‟Associazione Settimana Santa affinché la drammatizzazione mantenesse il carattere di spiritualità consono alla rievocazione della Passione di Gesù. Giovani e meno giovani hanno partecipato attivamente alla realizzazione dei costumi, fedelmente riproducenti la foggia del tempo, e delle scenografie, curate dagli architetti Marco Martire, Giuseppe Piscopo e Fabio Pulizzi. Numerosi i ciancianesi impegnati nella rappresentazione, che citiamo di seguito: Giuseppe Attilio D‟Angelo, Gesù; Giovanna Losi, Maria; Franco Colleti, Erode; Davide Perconti, Barabba; Mercurio Campisi e Pietro Raffa, i ladroni; Maria Giovanna Montalbano, Veronica; Felice Castellano, il Cireneo; Giuseppe Montalbano, Pilato; Francesco Martorana, Lucio; Alfonso Caruso, Nicodemo; Amedeo Salemi, Giuseppe. Imponenti le figure dei “sommi sacerdoti“, che durante la rappresentazione hanno anche eseguito canti propiziatori in ebraico, come era costume del tempo, e citiamo Franco Ciraolo, Caifa; Girolamo Pace, Annas; Domenico D‟Angelo, Haggai; Giuseppe Gagliano, Alfonso Salamone, Antonino Nella foto in alto a sinistra Gesù alla corte del Re Erode cirMartorana, Franco Taormi- condato dalle odalische. Al centro la flagellazione. A sinistra na, Gerlando D‟Angelo, Pie- Maria e Giovanni. In alto Gesù porta la croce verso il monte Calvario.
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Numero 2– Aprile 2004
LA FESTA DI SAN GIUSEPPE Nel rispetto delle nostre tradizioni consolidatesi nei vari decenni di storia del nostro paese, condivise e rispettate da tutta la popolazione che ha sempre dimostrato un particolare attaccamento a questo evento religioso e una sincera devozione nei confronti del Santo, nei giorni 18 e 19 marzo è stata celebrata la festa in onore del Patrono della Chiesa universale, il Patriarca San Giuseppe, sposo di Maria e padre putativo di Gesù Cristo. La cerimonia della vestizione dei Santi è avvenuta in via Carubia in casa del signor Giuseppe Montalbano, che sarà il presidente del comitato per la festa del Patriarca nell‟anno 2005. I tre Santi sono stati impersonati da Amedeo Salemi-San Giuseppe, Maria Carubia-la Madonna, Filippo TomasinoGesù Bambino. Dopo la vestizione i tre Santi, accompa-
gnati dalla banda musicale e da un corteo di devoti, hanno attraversato in processione le vie del paese, già da qualche giorno addobbato con palme, simboleggianti l‟ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme, con nastrini, mimose, agrumi ed alloro. Il corteo ha infine raggiunto Piazza Bellini, scenario della tavola allestita dal comitato costituito da Pietro Bondì, presidente, e dagli assistenti Rosa Martorana, Maria Teresa Martorana e da Calogero Bongiovanni. Di sicuro effetto scenografico l‟arco del condominio a sinistra del quale, importante novità per quest‟anno, faceva
bella mostra di sé un tavolo da lavoro da falegname con tutti gli arnesi, alcuni antichissimi. I tre Santi hanno preso posto e sono stati serviti alla tavola, mentre all‟esterno molte persone,che hanno collaborato con il comitato, desinavano sotto uno stand collocato sempre in piazza Bellini. Un‟altra bellissima tavola è stata allestita in via Carducci, 5 per promessa della signora Marina Natalino in Perzia. Nel pomeriggio, come da tradizione, ci sono state le scene del fondaco, il desinare in piazza Orologio, la cavalcata e nella tarda serata la solenne processione del simulacro di San Giuseppe per le vie del paese. Il superiore della festa Pietro Bondì e tutti gli assistenti vogliono ringraziare tutti colori i quali si sono prodigati per la buone riuscita della festa e coloro che hanno date le loro offerte sia a Cianciana che fuori. Un ringraziamento particolare è indirizzato a Salvatore Pendino e a Salvatore Guastella, abitanti in Canada, a Pino Bondì e Giovanni Siracusa e a tutti i compaesani di Hoddesdon, a Giuseppe Panepinto ed ai compaesani di Como, a Leonardo Chiazza e a tutti i compaesani di Rive de Gier. Salvatore Panepinto
In alto i santi dopo la vestizione in casa Montalbano. Al centro il comitato della festa. In basso a sinistra la tavola di Maria Natalino in Perzia. In basso a destra la tavola del superiore Pietro Bondì. http://www.sicilykult.it
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La Voce di Cianciana
Numero 3 - Giugno 2004
Diario giurgintanu di Nuccio Mula “Comu iucàmu?” A “Porta a Porta” Caro diario, sabato mattina. Il sole, finalmente, dopo giorni e giorni di pioggia ad “assuppaviddrànu” (è la prima volta, per la cronaca, che un mio amico, „u Zz‟Affò di Giardina Gallotti, “ „un si lamenta ca „a terra - puru iddra - è senz‟acqua”). Caffè, giornale, “fumateddra di sicàrru di prima matìna”, “ariàta di primavera”. Mia moglie è a fare la spesa, mia figlia a scuola, quasi certamente intenta a preziose attività formative, ovverossia “a ffriggicàrisi ch‟i cumpagnèddri” (femminucce o maschietti non importa: Federica “‟un si scanta di nuddru e scattìa all‟urbìna”) imitando la Principessa Xena, che pare sia, per adesso, alquanto “di tendenza” nell‟audience infantile (al secondo posto, e sempre in classifica provvisoria, Diabolik che, quando eravamo bambini, era un fumetto per adulti ed oggi che siamo adulti è un cartone animato per bambini; terzo, quel Batman che dovrebbe avere ascendenze agrigentine, in quanto pare dica sempre al suo bat - figlio, in braccio alla sua bat - moglie, in trepida attesa nella sua bat - caverna dopo la solita grigia bat - giornata di bat superprodezze, la famosissima bat - filastrocca: “Bat - manini ca veni „u papà”: quando raccontai questa orrenda bat - tuta a mia figlia per farla ridere, la piccola “mi lassà „n trìdici nostrumentri ca ìu scaccaniàva” e andò subito da sua madre, comunicandole ufficialmente che ero diventato pazzo). Arrivo in una delle tante ville comunali (troppe: demoliamone pure qualcuna, per la gioia della solita combriccola). Panchina libera (qualche Cuper “nustràli” avrà lasciato anche questa). “M‟assèttu”, “addrùmu” e inizio a leggere. “C‟è „a paci di l‟àncili, mi staiu arricriànnu”. Ma, come quando Alighiero Noschese imitava Mario Pastore, “mi dicono che non è vero”: e me lo comunica l‟improvviso strepitìo di “cristiani ca ièttanu vuci”. Fulmineo, c‟è “ „u curri - curri”; e tutti noi, “a oricchiu”, tentiamo di azzeccare le coordinate “di „ddru gran burdellu”. Dopo un vialetto e tre siepi, ecco il campo di battaglia: due vecchiette vestite a festa, sicuramente di ottima famiglia, “ittàti „n terra e cch‟i cosci all‟aria”, si stanno menando botte da orbi, visionando entrambe “ „i stiddri di maziòrnu” e guarnendo la tenzone di improperi irriferibili ed impensabili sulle bocche di due appartenenti - almeno dal punto di vista anagrafico-al sesso femminile.Accanto, due anziani, ugualmente ben vestiti: uno intento a centuplicare, con voce stentorea, la già notevole quantità di ingiurie e “gastìmii”, l‟altro impegnato - ma senza convinzione, per la verità, “e puru scantàtu” dal potenziale distruttivo delle due ottuagenarie - a chiedere un armistizio, in nome di Dio e del suo Delegato Apostolico Monsignor Della Casa (“chiddru ca scrissi „u galatèu”, tanto per precisarlo a chi come le due megere di cui sopra - dovrebbe approfondirne la lettura, traendone diletto ed utilità). Interveniamo un po‟ tutti per far cessare quell‟inopinato incontro di wrestling: ma i quattro anziani, dopo essersi ricomposti nei modi e ripuliti “d‟o pruvulàzzu”, ci rimproverano aspramente, dicendoci di andarcene e di farci i fatti http://www.sicilykult.it
nostri (“chi ffa‟, „un zi po‟gghiucàri cchiù o avem‟a ddumannàri „u pirmissu a bbàutri?”). Sconcerto generale. Giocare? “Ma dùnni, quannu?”. E poi, a cosa giocavate, alla vostra età? Insomma, a che gioco giochiamo? “Si chiama Porta a Porta”, mi rispondono in coro. “E siccomu semu pinziunàti e „un sapemu chi ffàri, ca d‟e vecchi si nni futtinu tutti, stavota vòsimu iucàri a‟talavisioni”. Ecco svelato l‟arcano. Ma non riesco ancora a crederci e chiedo, assieme agli altri sbigottiti astanti, di entrare nel merito. Ed ecco i particolari in cronaca, protagonisti „a Zza‟ Giuvannina, la maestra P- T., Don Totò e „u raggiuneri G.R.”. Riferisce quest‟ultimo, “ca era chiddru ca facìa „a finta di mèttisi nn‟o mezzu”: “Le due signore sono le nostre fidanzate (“e ppròsita veru, ca avi mezz‟ura ca pi‟bbuttani si piglianu e pi‟bbuttani si lassanu”, pensai: n.d.r.). Siccome, sere fa, a Blob, abbiamo rivisto alcuni brani di una trasmissione dove due onorevoli donne “si stavanu sminchiànnu davant‟a tutti”, per la gioia di milioni e milioni di cittadini ed al fine della promozione dell‟immagine dell‟Italia nel mondo, ci siamo messi in testa di rifare tutto qui, ai giardinetti, per giocare un po‟ tra di noi. Capirete, alla nostra età “‟i luci russi finèru e s‟astutàru puru „i cannìli”: almeno, avremmo provato un po‟ di emozione. Io facevo Bruno Vespa, Don Totò era Sgarbi, le altre due sapìti cu sunnu, „a nìvura e ìa russa, di politica, però, no di capiddri. Ma poi siete arrivati voi a fare i guastafeste”. In sostanza, non era altro che la replica “giurgintana” di quel meraviglioso spettacolo che tutti noi, tempo fa, abbiamo visto e apprezzato, per gli indiscussi contenuti socio politici e per l‟esempio dato alle giovani generazioni: tant‟è che ne potrebbero fare un video, magari da intitolare “Dai Poli o‟Pòiu”. Chiarito tutto, per la serie “nenti cc‟è „ntra „na casa vacànti”, mi avvio anch‟io verso la mia adorata panchina, sperando di trovarla ancora vuota e di occuparla, in santa pace, “futtennumìnni di Vespa, di Sgarbi, di Mussolini nannu e niputeddra, di Stalin e figliozza e di cu minchia e gghiè”, visto che siamo quasi a mezzogiorno e ho perso una mattinata sana, tra casini e spiegazioni, per colpa di quei quattro fanatici; quando proprio uno di quelli, ovvero il logorroico ragioniere addetto ai chiarimenti, mi raggiunge e, prendendomi per un braccio, mi sussurra, eccitatissimo: “Prevessù, duman‟ammatìna vinissi all‟ùnnici, ccà, o‟solitu postu, ca „a banda dei quattro, ca fussimu nautri si bbossìa „un ni l‟avissi capùtu, am‟a ffàri „n‟antru iòcu, veru bellissimu...di moda….tuttu pigliàtu d‟a talavisiòni di „sti iòrna…Realtà virtuale, sesso reale...si figurassi...e tuttu àrdi...làivvi...”. Distrutta ogni mia possibile resistenza, mi arrendo e chiedo, anche stavolta, a che gioco giocheranno. Risposta “a llàmpu”: “La casa 4: il pornoritorno”. Sottotitoli dialogati: - “Io sono il Grande Fratello”...“Portam‟a tto‟sòru”.
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Numero 3 – Giugno 2004
In questo numero Il salotto della poesia ha il piacere di ospitare le composizioni di tre autori, ormai noti ai nostri lettori: una riflessione sulla pace di Francesco Dato; la poesia Sono stati chiamati dal Signore di Giuseppe Alba; la poesia La Vuci di Cianciana e l’emigrati del pittore Giuseppe Bartolomeo. Inoltre Il Salotto ospita per la prima volta le composizioni poetiche di altre tre persone. Si tratta della poesia Lu militari del nostro caro amico e collaboratore Paolo Termini; Fiori di mandorlo del professor Gaetano Settecasi e le prime strofe della poesia I dodici fratelli di Salvatore Salomone, ciancianese abitante a Lione. Per finire pubblichiamo due composizioni anonime che fanno parte del nostro patrimonio religioso e che ci sono stata amorevolmente dettate dalla lucidissima nonna di Cianciana, la signora Antonina Bellanca, vedova Abella, che, essendo nata a Cianciana il 18 maggio 1906, ha compiuto alcuni giorni fa 98 anni. Il signor Salvatore Salamone, figlio di Rosario e di Rosa Castellano, è nato a Cianciana il 15 febbraio del 1918. Sposato con Benedetta Colombo, ha quattro figli: Rosario, Francesco, Rosa e Aldo Alfredo. Da quando è pensionato divide la sua vita tra Lione e Cianciana. Imparato il mestiere, ha fatto nel paese natio il falegname fino a quando è stato chiamato soldato nel 1939 ed è rimasto a lungo sotto le armi, combattendo durante la seconda guerra mondiale sul fronte greco-albanese. E‟ stato congedato al tempo dello sbarco degli americani a Gela, città nella quale egli si trovava. Sposatosi nel 1950, è emigrato in Francia nel 1958 in un primo momento a Rive de Gier e successivamente a Lione dove ha lavorato in un‟industria di cucine componibili e in un‟industria di tessuti. In possesso della quinta elementare, ha avuto sempre la passione per la lettura ed ha continuato a coltivarsi. Ha scritto numerose poesie e componimenti che lo hanno accompagnato per tutta la sua vita. Gaetano Settecasi è nato ad Alessandria della Rocca. Laureato in lettere moderne, ha insegnato a lungo, dividendo il suo tempo libero tra la poesia e la natura. Coltiva con orgoglio quel po‟ di terra, che gli permette di avvicinarsi al mondo contadino, per meglio capirlo e davanti all‟avanzare massiccio di tecniche moderne, per trattare la terra, egli adopera, con ostinazione, la sua zappa, mentre rimane sgomento di fronte ai pesticidi, da tutti ormai comunemente usati per la frutta, che egli riesce ancora a portare ai figli e agli amici pura. Va a caccia, che rappresenta un‟occasione in più per stare all‟aperto, per seguire da vicino l‟avvicendarsi delle stagioni, per dissetarsi con acque vergini, che evocano antiche rimembranze di purezza o sedersi su una pietra, per ascoltare lo scampanìo delle pecore, che si perde in lontananza. Legge Neruda, Lorca, Alberti, Prevert, Cardarelli, Ungaretti, e in certi momenti, di notte, quando i suoi amici cantano, accompagnando il verso con le chitarre e il vino splende in fondo al bicchiere, la sua anima diventa firmamento di mille luci o rive di mare, che si popolano di ombre.I suoi tre figli, Salvatore, Luca e Marco, sono la sua poesia più vera.
LA PACE Corre di voce in voce, come cassa di risonanza, senza confini. Se ne potrebbe parlare e scrivere all‟infinito, per sapere il prezzo espresso in sacrifici e vite umane perdute. E dopo la tempesta la quiete che porta la Pace. E‟ un ideale supremo che è sempre in discussione, sia quando lo accetti, la offri o la soffri, o la rifiuti, o cerchi di ottenerla con le armi. La Pace è un bene tanto prezioso quanto la Libertà, è la somma di tanti sacrifici e valori umani, che restano fondamentali come le fondamenta di un edificio. Non vogliamo levare l‟indice del giudizio,
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esternando il nostro pensiero: ma vorremmo che i nostri sogni diventassero realtà, che i potenti che decidono le sorti del mondo adoperassero la forza per l‟Amore e non l‟Amore per la forza. Vorremmo che la pace regnasse tra i popoli di ogni etnia e colore, tra la gente di ogni ceto sociale e culturale. Infine la pace interiore, quella che vivi con serenità e libertà di pensiero. Da non sentire più il tuono delle armi, ma l‟eco universale di richiamo alla Pace delle campane. Francesco Dato
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Numero 3 - Giugno 2004 LU MILITARI GENNAIO Primogenito, umido e piovoso, spesso assai gelato e nevoso. con il vento che ulula furioso, ci invita a dormire e al riposo… Gli alberi e i grani si sono assopiti, aspettando il bel tempo per essere ridestati… Con lui corte sono le giornate, mentre più lunghe ha le nottate… spesso fredde e quasi mai assolate, sovente tristi e raramente riscaldate…
FEBBRAIO E‟ nato dopo di Gennaio, anche lui è un triste operaio, non esce buona stoffa dal suo telaio… Il tempo l‟ha ritmatico come Gennaio, ma il suo andamento è un vero guaio… Le ore passano in un modo assai curioso, dato che anche lui è triste e freddoso… Gli studiosi lo hanno definito : il mese che è assai corto, e che mai buoni risultati ha dato. Il mese della febbre chiamato, perché anche se stai bene ti fa stare incappottato. Sempre vicino al fuoco ti tiene inchiodato, molto spesso, anche raffreddato, se non addirittura ammalato… Vi è un detto : corto febbraio, corto e amaro.
Quannu mi chiamaru militari lu me‟ cori nun avia voglia di cantari, pinzannu la casa, la famiglia luntanu, ju addivintai nautru, era tantu stranu. Ju stessu cchiù nun mi canuscia, chissà cosa ju pinzava. Pinzannu ca lassavu puru l‟amuri miu ca quannu partivu mi dissi “ciau”. Chista parola mi detti curaggiu pirchi l‟amuri è sempri un vantaggiu. Lu primu jornu cu li lacrimi a l‟occhi nni taliavamu tutti ddri “picciotti”. Cu li problemi comu a mia ca li parenti luntanu l‟avìa. Lu militari è na cosa ca ti grapi l‟occhi ca ti fa capiri la vita e la morti. Ora cari picciotti facitivi curaggiu ca dudici misi su‟ un passaggiu. Resta lu firmaiolu „nta „stu „mbernu. natri niscennu videmmu ancora lu „mernu. Diu ca nni stu munnu nni manteni, spirammo ca nni manna cosi boni, pi‟ darini paci a tutti uguali, e gudirinni sorridenti l‟avviniri. Paolo Termini (gennaio 1983)
SONO STATI CHIAMATI DAL SIGNORE Quando sono solo siamo in tre: io, Padre Pio e don Gerlando Re. Il Santo delle piaghe, il Ministro dei martiri collaborano insieme, aiutano i poveri. Sono stati chiamati dal Signore. Eletti ad unanimità da tutti gli apostoli: Santi, Ministri immacolati dell‟amore. Professori, anestesisti del dolore. Dottori di tranquillità e di preghiera. Se tu, caro fratello, vuoi vivere tranquillo e meglio, giorno, sera o notte, quando sei sveglio prega con loro. Vedrai che non sarai mai, mai solo. Giuseppe Alba (10 febbraio 2004)
FIORE DI MANDORLO
Fiore di mandorlo LA VOCE DI CIANCIANA E dolce miele, L’EMIGRATI il tuo corpo La Vuci di Cianciana è „mpurtanti segue in penombra pirchì arriva in tutti li punti. la curva iniziale MARZO Ogni sessanta jorna ognunu dici: della luna nascente, Danza nello stesso decoro, si arriva dumani la leggiu ad alta vuci. che ti vede bella, ma non è assai miglio di loro, Si salutanu parenti e tanti amici chiudere gli occhi mentre il sole ti fa vedere, sirbennusi di Cianciana e di la Vuci. al bacio e alla carezza. l‟ombrello di corsa ti fa cercare… Ognuno s‟addriviglia la matìna Fiumi di odori, Anche il suo tempo è un miscuglio, e lu pinzeri parti pi‟ Cianciana. mirto e trementina dal triste spesso passa al meglio… Pinsionati ca siti schiffarati bagnano la tua conchiglia Gli alberi dal torpore passano al risveglio, pigliati la valigia e vi nni iti! che umide alghe ricoprono le notti cominciano ad accorciare, Pi quarchi misi lassati li figli e li niputi e che io vado scoprendo mentre le giornate ad allungare. a condizioni ca nun vi li scurdati. con tutte le sue fragranze e profumi. Nel suo seno gestisce la Primavera, Abbrazzatili forti prima di pàrtiri. La notte avanza che partorendola tutti rallegra… Iri a Cianciana è un modu pi‟ svagari. con i suoi silenzi Ma nonostante tutto Chistu giurnali cci teni attaccati, e le sue magie. è soggetto al quel motto li vecchi tempi vannu ricordati. Una fetta di luna che è allegramente detto : Speru ca liggiti tutti ‟sta scrittura attraversa veloce i tuoi occhi Marzo, Marzo pazzarello pirchì la nostra è „na storia vera. il tempo ch‟io possa vederci guarda il sole e prendi l‟ombrello Ora vi ricordu e vi salutu il mare, (CONTINUA) genti luntana in qualsiasi statu. la primavera, il vento, le foglie calpestate, Salvatore Salamone Giuseppe Bartolomeo , Maslianico il bosco abbandonato, la mia vita. Gaetano Setticasi
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Numero 3 – Giugno 2004 Li cumannamenti di Gesù antichi Senti la Missa tutti li dumunichi e li festi cumannati. Diunari lu venniri santu e li bbiggilii e quattru tempi. Nun ti cammarari di carni né lu venniri e mancu lu sabatu. E almenu cumpessati „na vota l‟annu e comunicati a la Pasqua. Nun cilibrari nozzi proibiti, paga la decima a la chiesa.
La Voce di Cianciana L’attu di duluri Attu di duluri, mi dogliu e mi pentu cu tuttu lu cori, „pi tutti li me‟ piccati, c‟aju offisu a Vui, ca siti un Signuri ca è tantu benignu e dignu di essiri amatu supra tutti li cosi creati comu sommu beni. Promettu Signori veramenti, cu la vostra divinissima grazia, di non offennirivi. Vui vi lu miritati, ca ju l‟aiu a fari comu figlia vostra.
La signora Antonina Bellanca, vedova Abella, ha compiuto 98 anni il 18-5-2004.
L‟ORGOGLIO DELL‟APPARTENENZA di Eugenio Giannone E‟ un episodio realmente accaduto che voglio portare a conoscenza degli amici lettori per rendere omaggio alla protagonista dell‟incontro e per testimoniare che ancora oggi, nell‟epoca dell‟effimero o, se volete, dell‟usa e getta che ha fatto del vuoto esistenziale il suo vessillo, i buoni sentimenti e l‟attaccamento alle radici hanno peso e trovano spazio in animi nobili, che sanno coniugare tradizione e progresso, virtù morali e civili e le espressioni più moderne della società. Ed è bello se raffrontato con l‟atteggiamento di chi, baciato dal successo, rinnega “padre e madre” perché di umili origini. Ma veniamo al sodo. Mi trovavo con un gruppo di studenti a Strasburgo, dove avevamo visitato il Parlamento europeo, assistito ad una seduta e incontrato parecchi, bravissimi funzionari. Il giorno dell‟arrivo nella città francese avevamo avuto problemi col ristoratore. Contattata la travel, le avevamo imposto di cambiare ristorante e fu così che, a cena, finimmo in un ristorante tipico della Petite France della città alsaziana. Mentre il gruppo era seduto tranquillamente a tavola, arriva una nostra alunna in compagnia d‟un ragazzo. “Dove l‟hai scoperto”? – Le chiediamo tutti. - E‟ siciliano, di Palermo, ed è in gita con la scuola. Il ragazzo si presenta e m‟invita a seguirlo nella sala attigua per presentarmi il suo preside e gli accompagnatori. “Di dov‟è, dove insegna? – mi chiedono.
- Insegno all‟Istituto Lorenzo Panepinto di Bivona ma sono di Cianciana. - Ah, Cianciana: il mio paese! – fa una collega. La scruto e le manifesto la mia perplessità: non ricordo d‟averla vista mai: - “Come ha detto di chiamarsi”? - Flora Arcuri. Effettivamente gli Arcuri a Cianciana sono parecchi: “Chi sono i suoi parenti”? - Sa – mi dice – sono venuta a Cianciana pochissime volte e la mia famiglia manca da tanto tempo. – Tanto… quanto? – insisto. - Tanto, tanto! Ho un‟intuizione. La fisso negli occhi e le mostro indice e medio: Tanto? Annuisce:”Sì: 200 anni! - Allora… Lei è discendente di Francesco Arcuri! Cosa sa di lui? - So solo che era un magistrato importante. Non altro. Le spiego chi era F. Arcuri, le do delle indicazioni bibliografiche e mi faccio promettere che m‟invierà foto del quadro che dell‟avo tengono a casa per farne dono alla biblioteca comunale del paese d‟origine. Adesso Flora tornerà più volentieri a Cianciana: ha un punto di riferimento. L‟orgoglio dell‟appartenenza, dicevo. Dopo 200 anni! (eg)
PRESENTATO DA E. GIANNONE L’OPERA DI A. DI GIOVANNI MAJU SICILIANU Giovedì 27 maggio alle ore 17:30, presso la Cappella Reale del Museo Pitrè di Palermo, nel corso degli incontri dedicati alla poesia dialettale siciliana tra Otto e Novecento, Salvatore Di Marco ed Eugenio Giannone hanno illustrato la figura e l‟opera del grande poeta ciancianese Alessio Di Giovanni, sottolineandone la portata innovativa che ha avviato la poesia siciliana verso nuovi traguardi, europeizzandola. In particolare, il nostro collaboratore prof. Giannone, che sabato 6 giugno sarà a Noto (SR) a parlare ancora del Di Giovanni, ha presentato Maju Sicilianu, opera prima (1896) del cantore
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della Valplatani, recentemente fatta ristampare dal Comune di Cianciana. All‟incontro del 27, patrocinato dal Comune di Palermo, erano presenti numerosi studiosi ed estimatori del Di Giovanni; i lavori sono stati introdotti dalla dott.ssa Calandra, direttrice del Museo Etnografico, mentre applauditissimo è stato l‟intervento del prof. P. Mazzamuto, che parecchi anni fa ha pubblicato Lu saracinu dello scrittore ciancianese con un puntuale e profondo saggio introduttivo. S.P.
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Numero 2 - Aprile 2004
La Voce di Cianciana
DA ADELAIDE CI HA SCRITTO IL DOTTOR BERNARDO BARBERA Caro Salvatore, Ti ringrazio tanto per gli auguri natalizi che ci hai mandato col nostro ultimo giornale. Lo leggo sempre con forte interesse e spesso vi trovo i nomi di tanti amici di un tempo, amici che ormai abitano in vari angoli del mondo. Non ti nego che spesso mi commuovo… e, parlando di amici, mi sta a cuore riportare alla memoria il mio carissimo amico defunto Padre Ignazio Settecasi (nella foto), che ci lasciò il 6 Aprile 2002. Padre Ignazio, come forse tu saprai, fu studente al Liceo “Luigi Pirandello” di Bivona negli anni ‟50, quando anch‟io frequentavo quel Liceo nella stessa classe di suo fratello Tanino (Prof. T. Settecasi). In quella stessa classe c‟erano anche Tano Lala, Totò La Barbera, Pino Ferraro, Felice Camizzi e altri cari amici. Padre Ignazio era qualche anno avanti di noi, ma già allora, da studente liceale, anni prima che entrasse in seminario per seguire la sua vocazione sacerdotale, era
per noi “il nostro sacerdote” una guida e un sostegno nei nostri passi giovanili, spesso incerti. Era lo studente distinto, rispettato e ammirato da tutti. Venne in Australia, Adelaide, due volte a trovare suo fratello Peppino, mio cognato. Le sue brevi visite furono una esperienza di gioia per noi in famiglia, per tutti i paesani Ciancianesi e Alessandrini, e per quanti della comunità Italiana di Adelaide ebbero l‟opportunità di incontrarlo. Ci toccò con la tua saggezza, con le sue espressioni di affetto, con la sua umiltà, con le sue battute, con il suo senso d‟umore, con il suo atteggiamento dignitoso, amichevole, sereno, e con il suo modus vivendi esemplare ed affidabile. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile. Ho voluto rievocare brevi ricordi di Padre Ignazio Settecasi, mio caro amico, educatore, uomo saggio, generoso e umano. Dottor Bernardo Barbera
IL CORO POLIFONICO CIANCIANESE “LU LAMENTU“ IN PUGLIA PER UN RADUNO La Confraternita Maria SS. Addolorata e Gesù Crocifisso, è presente in Cianciana dal 1741, sempre impegnata alle attività organizzate dalla parrocchia. In questo periodo della Settimana Santa, come ogni anno la memoria dei ciancianesi rivolge un pensiero al compianto Arciprete don Giuseppe Ciaravella, molto legato alla Congregazione e promotore, insieme al compianto Gino Carubia, della manifestazione della Settimana Santa, realizzata dai giovani. Per oltre 36 anni egli ha cresciuto molti ciancianesi nello spirito e umanità. A Cianciana la Passione di N.S.G.C. è rappresentata con personaggi viventi, organizzata dai giovani della Settimana Santa. La Confraternita, fra le proprie attività, principalmente di preghiera, comprende il Gruppo Polifonico Lu lamentu, composto da più di 20 voci. Durante la Settimana Santa la polifonia partecipa attivamente al “racconto” degli ultimi giorni di vita di Gesù con lo Stabat Mater e con gli Inni Dolorosi alla Ma-
donna Addolorata. Le meste note si coniugano molto bene col dramma della passione e della morte, facendoci vivere, con lo svolgimento liturgico le fondamenta dell‟essere umano. La Confraternita è il punto di riferimento e partecipa attivamente alle funzioni sacre che si svolgono nella Chiesa Madre. Il primo marzo 2004 il coro polifonico Lu lamentu,, per interessamento dello studente, laureando in musicologia, Angelo Abella, ha ottenuto lusinghieri apprezzamenti al raduno nazionale dei “Canti della Passione” svoltosi a Sternatia in provincia di Lecce e che ha visto la partecipazione di numerosi cori provenienti dalle diverse regioni italiane. Nel terzo millennio è importante mantenere vivo il legame tra i popoli. Le distrazioni sono tante per i giovani e c‟è tanto bisogno di unione e comunione fra le genti. Le note musicali sono state e saranno sempre un mezzo di comunione. Angelo Bondì
Alcuni dei componenti del coro polifonico che hanno partecipato al raduno di Sternatia. Da sinistra Antonino Tambuzzo, Giuseppe Tamburello, Domenico D‟Angelo, Angelo Abella, Alfonso Martorana, Onofrio Abella , Angelo Montalbano, Luigi Tagliarino, Gabriele Perconti, Antonino Arcuri, Santo Provenzano, Antonino Montalbano e Giovanni D‟Amico.
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Numero 2 – Aprile 2004
GRAZIE AL NOSTRO SITO, PER LA PRIMA VOLTA A CIANCIANA L‟AMERICANO PAUL CARUBIA, ALLA RICERCA DEI PARENTI E DELLE PROPRIE RADICI Tra le ultime diavolerie che caratterizzano la nostra società, si è affermata con particolare rilevanza la rete internet che, attraverso il computer, ci consente di accedere alla miriade di siti sparsi per il mondo e ricevere in tal modo una quantità infinita di informazioni. Basta digitare su un‟apposita pagina del computer un dato indirizzo internet e, attivando il collegamento con la linea telefonica, dopo alcuni istanti comparirà il sito prescelto. E se non si conosce l‟indirizzo del sito? In questo secondo caso si può effettuare una ricerca per argomenti, attraverso un motore di ricerca che ci fornirà gli indirizzi dei siti internet desiderati. Così fece circa un anno fa l‟americano Paul Carubia, ingegnere ecologico, nato il I° novembre 1953 e residente, insieme alla famiglia, ad Ithaca nello stato di New York ( USA) Fu suo nonno Cosimo Carubia, nato a Cianciana nel 1888, ad emigrare negli Stati Uniti d‟America nel lontano 1913. Il padre di Paul, Salvatore, è nato nel 1922.
Dedico questo mio scritto a tutti gli emigranti sparsi per il mondo che saluto con il cuore
EMIGRANTI Lassasti la to‟ “amara” terra cu nna tinta valigia arripizzata sugnannu n‟avviniri e „na vita cchiù agiata. Ti purtasti nna lu cori li ricordi cchiù duci e turmentu, tristezza, malincunia pi‟ tant‟anni t‟hannu fattu cumpagnia. Lu tempu tirannu t‟arrubbà l‟affettu, lu cunfortu di li pirsuni cari. Lu tempu t‟arubbà a to‟ matri a to‟ patri e financu lu to‟ amicu cchiù amicu. Lu tempu t‟arrubbà li iorna li uri li minuti c‟avissitu pututu spartiri cu iddri. http://www.sicilykult.it
Stabilito il contatto con noi e avendo ottenuto le informazioni desiderate, qualche mese fa abbiamo ricevuto da Paul una e-mail con la quale ci informava della decisione di venire a trascorrere, insieme alla moglie Sonraeanna e alla figlia Victoria, qualche giorno di vacanza a Cianciana per partecipare alla festa di San Giuseppe, di cui tanto gli aveva parlato il nonno Cosimo, e soprattutto per fare la conoscenza dei suoi parenti. Abbiamo incontrato la mattina del 19 marzo in piazza Orologio la famiglia Carubia, l‟aria spaesata e contenta ad un tempo, e Paolo, armato con un dizionario Siciliano-Inglese ( non sapevamo ne esistessero in giro) ci ha mostrato l‟albero genealogico della famiglia. Poi visita del nostro paese e la ricerca dei parenti che ben presto siamo riusciti ad identificare. La contentezza di Paolo, della signora Sonraeanna e dei parenti ciancianesi è stata tanto grande quanto inaspettata. E tutto ciò (perdonateci l’orgoglio) è stato possibile grazie all‟esistenza del nostro sito che ricordiamo: www.sicilykult.it.
Quanti voti sugnasti di passiari di lu Carminu a la Matrici! Quanti voti sugnasti di stari assittatu a lu tavulinu di lu bar a biviri un cafè cu li to‟ amici! Quanti voti sugnasti di passari un Natali, na Pasqua, „na festa cumannata „na la to‟ terra tantu disiata! „Na vita passata a sugnari di putiri un jornu riturnari… Ma… quannu arriva lu tempu di putillu fari pensi a l‟avviniri di li to‟ figli e allura decidi… decidi di ristari! Intantu la spiranza di turnari ti detti la forza di viviri di campari ma, purtroppu lu distinu nun si po‟ cumannari. Rosa Ferraro-Novara 19-9-03
Riproponiamo la poesia di Chiara Arcuri pubblicata nel numero precedente con qualche imperfezione. Chiediamo scusa all‟autrice e ai lettori.
IL MIO MONDO Il mio mondo è fatto di carta, di fogli sbiaditi, di pagine bianche, di lettere stanche che danzano in fretta un giro di valzer. Il mio mondo è fatto di gesso, di forme perfette, ma fredde di dentro, di bianchi colori, di tenui voci, di lente armonie. Il mio mondo è fatto di sogni, misteriosi e fuggenti, di grandi chimere e di dolci risvegli. Chiara Arcuri Pag. 14
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Numero 3 - Giugno 2004
Giuseppe Bartolomeo e Francesca Campisi Cianciana 22 Maggio 1954 Como 22 Maggio 2004
Nozze D’Oro
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L’ASSOCIAZIONE RUOTA LIBERA OLIMPIA
all' anno 1992, grazie all' Associazione Ruota Libera Olimpia,il calcio non è più l'unico sport praticato a Cianciana. L' associazione da quando è nata, organizza annualmente in paese, soprattutto in estate, delle manifestazioni ciclisiche,che riescono a coinvolgere anche chi abitualmente non è dedito a questo sport, in special modo bambini e ragazzi non perdono mai l' occasione di partecipare ad una gimcana o una cronoscalata dal Platani fino a sotto l' orologio, percorso che per i ciclisti della zona e non solo(alla manifestazione partecipano ciclisti da ogni parte della Sicilia), è diventato una classica come la Milano-San Remo. L' associazione del Presidente Alfonso Montalbano,non si limita solo ad organizzare manifestazioni per ciclisti improvvisati,ma ha una vera squadra,che partecipa con
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discreti risultati ai campionati regionali di categoria. L' attuale rosa è composta dal Capitano(il team nomina capitano il corridore meglio piazzato l' anno precedente) Filippo Giannone, il fratello Andrea, Piero Di Miceli, Gaetano Pulizzi, Antonino Giannone, Antonino Maragliano, i fratelli Gaetano e Massimo Alfano, lo stesso presidente ed il nuovo arrivato Liborio Curaba. Quest' anno il Campionato Regionale è iniziato il 18 Aprile a Mussomeli, per la formazione ciancianese hanno gareggiato Alfonso Montalbano e Piero Di Miceli, nella categoria Granfondo con un percorso di 120 Km, mentre nella categoria mediofondo di 90 Km, hanno corso Andrea Giannone e Liborio Curaba. La tappa è stata difficile e selettiva,con salite lunghe e pendenze ardue, tanto che sui 276 partecipanti, in molti non hanno visto il traguardo. A rendere ancora più difficile il percorso, è intervenuta la pioggia che ha accompagnato i corridori per quasi mezza gara. Da sottolineare, l' ottimo piazzamento del debuttante Curaba, che ha fatto registrare la V posizione nella categoria Cadetti. Alfonso Salamone
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Numero 3 - Giugno 2004
La Voce di Cianciana
GARA CON CARABINA A CIANCIANA
In data 30 maggio 2004, l’Associazione ANUU - circolo cacciatori di Cianciana ha organizzato una gara con carabina ad area compressa con bersaglio a mt. 10. La manifestazione sportiva, la prima del genere a Cianciana, ideata dal socio Antonio Ditto e che ha visto la collaborazione di tutti gli associati, ha riscosso notevole successo, tanto che le iscrizioni preventivate dagli organizzatori sono aumentate ed hanno raggiunto il numero di 111 partecipanti, mettendo gli organizzatori nelle condizioni di rinunciare ad ulteriori iscrizioni. La buona riuscita della competizione sportiva è da attribuire all’impegno degli organizzatori ed alla fattiva collaborazione della locale Amministrazione Comunale, che ha messo a disposizione degli sportivi gli spazi necessari e materiale vario. La gara, iniziata alle ore 9.00, si è conclusa alle ore 16.30 circa della stessa giornata. Il prolungamento degli orari si è reso necessario visto l’elevato numero degli iscritti. Alla gara
hanno preso parte sia uomini che donne di Cianciana e dei paesi limitrofi come Ribera, Santa Elisabetta, Bivona, Sambuca di Sicilia, Alessandria della Rocca etc. E’ stato molto bello che alla competizione hanno partecipato sportivi delle più svariate fasce di età, dai quindicenni ad adulti di 60 anni circa, come per esempio il professor Giovanni D’Angelo ed il signor Vincenzo Caltagirone di Cianciana. Il tiro al bersaglio si è articolato dietro il diretto controllo dei Giudici di Gara, l’avvocato Domenico Cicchirillo ed il dottor Pietro Leto. A gara ultimata i migliori tiratori sono risultati : il signor Francesco Cicchirillo di Cianciana, 1° classificato; il signor Luigi Battista di Santa Elisabetta, 2° classificato e il signor Francesco Cicchirillo di Bivona, 3° classificato. I tre sono stati premiati da Girolamo Pace, presidente Provinciale dell’Associazione, con la consegna di un trofeo al vincitore della gara e con due coppe al secondo ed al terzo classificato. Il successo di questa prima manifestazione ci porta ad auspicare un prosieguo dell’attività del Circolo cacciatori ANUU di Cianciana nell’organizzare simili manifestazioni ed altre di uguale importanza, e già siamo in grado di dare fin da ora la notizia che un’analoga gara si svolgerà domenica 11 luglio, in piazza Alessio Di Giovanni. Le iscrizioni sono aperte. Chi fosse interessato, può telefonare al 338-3809731. Salvatore Panepinto
MATTEO FRENNA, UNA CERTEZZA PER CIANCIANA E PER IL SUO SPORT: IL KARTING Il giovanissimo ciancianese Matteo Frenna, di Stefano e di Antonella Mannino, continua a collezionare successi nel suo sport preferito, il karting. Nato a Cianciana il 12 novembre 1991, frequenta la seconda media con buoni risultati in tutte le discipline, nonostante il tempo che egli dedica al karting ed al calcio, sua seconda passione che lo ha visto recentemente partecipare al Torneo internazionale dell’Amicizia, svoltosi recentemente a Cianciana, durante la settimana di Pasqua. Matteo è quel ragazzo che nella sua giovane vita ha, come si suol dire, bruciato le tappe. Imparato a camminare, già ad un anno e mezzo andava in bici senza rotelle. “ E’ stato mio marito – ci dice la signora Antonella – a scoprire la grande passione che Matteo aveva per i motori e lo ha sempre incoraggiato, anche a costo di grandi sacrifici in termini di tempo e di denaro, a dedicarsi allo sport”. Matteo non ha deluso le attese e a tre anni già correva per il quartiere a http://www.sicilykult.it
bordo di una piccola moto. A soli 7 anni ha partecipato al terzo raduno kartistico svoltosi ad Alessandria della Rocca, risultando vincitore nella categoria dei 60 C.C. Da allora numerose sono state le sue partecipazioni a raduni e gare a livello regionale e nazionale e sempre con ottimi piazzamenti, come testimoniano le tante coppe che arredano, oltre alla sua capiente camera, un po’ tutta casa Frenna. Ha, fra l’altro, partecipato al campionato nazionale di karting e su 150 partecipanti si è classificato al terzo posto. L’anno scorso a Triscina, località balneare a pochi chilometri da Castelvetrano, Matteo si è laureato campione di minikart per il 2003. Per vincere il campionato, classifica alla mano, in quella gara a Matteo bastava classificarsi settimo per assicurarsi il prestigioso titolo regionale; ma il ragazzo si è battuto con tutta la sua grinta per legittimare il suo titolo, e a fine gara si è classificato terzo. E dire che ad inizio campionato le cose non si erano messe bene per Matteo, costretto al ritiro meccanico nelle prime due prove. Poi c’è stata un’ escalation di vittorie e di ottimi piazzamenti: Matteo è riuscito a vincere ben 7 gare su 12, tra cui Sciacca, Santa Margherita Belice, Buseto Palazzolo, conquistando un secondo posto e due terzi piazzamenti e a fine campionato il titolo regionale di minikart. Salvatore Panepinto Pag. 16
Numero 1 – Febbraio 2004
La Voce di Cianciana
IL PITTORE GIUSEPPE BARTOLOMEO Nato a Cianciana nel 1939, Giuseppe Bartolomeo conosce immediatamente i disagi della guerra e frequenta saltuariamente la scuola dell‟obbligo. Per la diffusa povertà è costretto infatti a lavorare e ancora bambino diventa carusu di zolfara, dove trascorre quattordici lunghi anni, trasportando a spalla lo zolfo tra indicibili sofferenze e privazioni. Dopo il servizio militare, torna a Cianciana ma subito emigra prima in Francia e poi in Belgio. Nel 1874 torna in Italia e fissa la sua dimora a Maslianico, dove vive tuttora. La sua vocazione pittorica prende corpo all‟età di quarantasei anni, quando il più piccolo dei suoi figli porta a casa delle sue riproduzioni scolastiche di De Chirico e Picasso. Giuseppe scopre la sua vita, incoraggiato, spronato dal pittore e critico d‟arte Emilio Parentini e corona il sogno accarezzato fin da bambino, quando estasiato guardava i dipinti delle chiese del paese d‟origine. Mostre a : Maslianico, Cernobbio, Ponte Chiasso (CO), Poldo di Schignano, Lanzo Intelvi, Venezia e nel suo paese natìo nell‟agosto del 2000. Non è mai troppo tardi recitava, quando avevamo i calzoni corti, il titolo di una nota trasmissione televisiva di alfabetizzazione degli adulti. Non è mai tardi per intraprendere un‟attività o cominciare a dare sfogo al proprio estro, soprattutto se espresso con amore, fantasia e convinzione. Il successo può arridere o meno, ma resta un‟ultima piacevolezza d‟animo e l‟orgoglio di essere riusciti a comunicare. Non mancano gli esempi illustri e in Sicilia abbiamo avuto il caso Bufalino, rivelatosi grande e originale a tarda età. Non so se in campo figurativo Giuseppe Bartolomeo, avrà la stessa fortuna del compianto Gesualdo; ma ci sono tutti i presupposti, cioè le sue tele: un‟insperata e gradevole scoperta che, dopo talune titubanze iniziali (per lo stupore), lascia spazio
alla riflessione analitica. E allora, meditando, tornano alla mente De Chirico, Guttuso, soprattutto Ligabue tra i contemporanei; gli impressionisti e il dilettissimo Van Gongh tra quanti ci hanno preceduto nel tempo; nonché certe figurazioni giapponesi. Siamo di fronte, in pratica, ad un autodidatta che ha appresso la lezione di grandi Maestri ma non riesce a dimenticare la sua umana e personale vicenda, perché alcuni fantasmi sembrano raffiorare dal subconscio “mineraio”, per quei lunghissimi anni trascorsi da caruso in zolfara. Non sempre, infatti, i visi sono sereni, anche nella stilizzazione, e a volte appaiono sdoppiati, come di chi, conducendo la sua esistenza, praticando un mestiere, avrebbe voluto essere “altro”, vivere diversamente, en plen air. A quel punto traspare tutta la solarità del siciliano; i colori acquistano intensità, diventano pure luminosi, il tocco- seppur pesante- si fa più consapevole, essenziale, e l‟accostamento cromatico sapiente. Impressionista o naif? Van Gongh o Ligabue? L‟uno e l‟altro o nessuno dei due; forse semplicemente Giuseppe Bartolomeo. Eugenio Giannone
ERRATA CORRIGE RIFERITE AL NUMERO DI DICEMBRE 2003 Pagina 7, rubrica Case in festa, dopo Benedetto Martorana e Maria Leone, aggiungi sposi il 23-10-1953 /2003. Stessa pagina, foto al centro a sinistra, sostituisci Stefania Leto con Manuela Albanese, e nella foto in basso dopo Dato aggiungi il comitato in onore di Santa Lucia, con il presidente Massimo Schembri e gli assistenti Giovanni Caltagirone e Benedetto Provengano che ha accanto la moglie Rosa. Pagina 10, quarto rigo, sostituisci Cosimo D‟Angelo con Cosimo Montalbano. INOLTRE RIPUBBLICHIAMO LA PAGINA 9 DEL SALOTTO DELLA POESIA, CHE POTETE SOVRAPPORRE A QUELLA PUBBLICATA, IN QUANTO LA STESSA E’ STATA STAMPATA INCOMPLETA. Ci scusiamo con gli autori e con i lettori per gli involontari errori, dovuti al super lavoro della tipografia nel periodo natalizio. http://www.sicilykult.it
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Numero 1 - Febbraio 2004
La Voce di Cianciana
DA QUESTO NUMERO LA VOCE SI ARRICCHISCE DI UNA NUOVA RUBRICA CHE AVRA‟ COME SCOPO LA RISCOPERTA DEL NOSTRO PATRIMONIO MUSICALE, TENUTA A BATTESIMO DA UN ARTICOLO DI EUGENIO PUPELLO Raimondo Eugenio Pupello, nato a Palermo il 12.09.1959, è residente a Bivona dove ha compiuto gli studi classici presso il Liceo-Ginnasio “Luigi Pirandello”,conseguendo il diploma di Maturità Classica nel 1979. Iscritto, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo, in Lingue e Letterature Straniere Moderne, è appassionato di Etnologia e Tradizioni Popolari. Ha una particolare predilezione e passione nei riguardi della Musica Sacra, della Polifonia classica, del Canto Gregoriano, dell‟organo, dell‟Arte Organaria e Organistica, nonché della Musica Etnica e degli strumenti della tradizione popolare. Dal 1993 ha prestato servizio liturgico, in qualità di organista, presso la Chiesa Madre di S.Stefano Quisquina (AG), a sostegno della locale Schola Cantorum. In questo numero la Voce pubblica il suo primo articolo, riguardante la classificazione degli strumenti musicali, dal titolo Sugli strumenti musicali...prolegomini. Nel prossimo numero si occuperà di un particolare strumento che si adopera nel periodo pasquale: la traccula. Salvatore Panepinto
P
SUGLI STRUMENTI MUSICALI…PROLEGOMENI
arlando degli strumenti musicali in generale, diciamo subito che la classificazione degli stessi viene in particolar modo eseguita tenendo conto della diversa natura dei corpi sonori e del modo di produzione del suono stesso. La classificazione più comune è quella che si fonda sulle tre categorie : a Corda, a Fiato, a Percussione. In realtà tre sono le grandi categorie : STRUMENTI AUTOFONI e IDIOFONI, capaci di risuonare mediante percussione, scuotimento, pizzico o sfregamento; STRUMENTI MEMBRANOFONI, nei quali una membrana elastica distesa sopra una cassa armonica produce suono a percussione; STRUMENTI A FIATO o AEROFONI, nei quali il suono è prodotto da una colonna d‟aria posta in vibrazione ; STRUMENTI A CORDA o CORDOFONI, dove le corde tese producono suono mediante sfregamento, pizzicate o percorse. E‟ pertanto impossibile effettuare un elenco completo e sistematico data l‟enorme varietà di strumenti musicali che dalla preistoria al nostro tempo si sono succeduti, variando nelle caratteristiche di forma e di timbro, di risonanza e di materiale organologico. Infatti, la quantità innumerevole degli strumenti musicali popolari, tipici di talune civiltà e popolazioni etniche e di comunità ristrette, rende il problema arduo e pressoché insolubile. Noi, pertanto, ci limitiamo a considerare semplicemente gli strumenti più comuni in uso nell‟età moderna e di più generale impiego. Alla categoria degli strumenti autofoni appartengono, per esempio : xilofono, vibrafono, celesta, marimba, triangolo, castagnette, piatti, crotali, gongs, glokenspiels, maracas etc. Strumenti membranofoni sono tutte le varietà di tamburi e timpani. Più complessa è invece la classificazione degli strumenti a fiato : tra questi distinguiamo quelli ad ancia libera, cohttp://www.sicilykult.it
me l‟harmonium, la fisarmonica, a bocca (lauto traverso e diritto, ocarina), a bocchino (trombe, tromboni, corni e in genere tutti gli ottoni), ad ancia libera con linguetta di legno (clarinetto, sassofono, corno di bassetto), a doppia ancia con linguette sovrapposte ( oboe, corno inglese, fagotto). Di particolare importanza e carattere singolare è poi l‟ORGANO A CANNE, di cui parleremo a parte e in più capitoli, “ il Re degli Strumenti” per antonomasia, come lo definì W.A. Mozart, il più grande strumento a fiato e ad ancia per eccellenza, a seconda dei registri impiegati, che riceve l‟aria da un serbatoio o mantice, azionato sia manualmente che mediante moderni e sofisticati elettroventilatori. Analogo principio seguono tutti gli strumenti a mantice, tra i quali distinguiamo quelli popolari sul tipo della zampogna. Gli strumenti a corda possono avere suono fisso e costante, prodotto da martelletti (pianoforte, forte-piano, clavicordo, cymbalon), suono pizzicato (clavicembalo, spinetta, virginale), suono a sfregamento con archetto ( violino, viola, violoncello, contrabasso etc), suono a percussione sulle corde ( tutte le varietà di liuto, mandolino, tiorba), suono a sfregamento mediante plettro o con mano libera (chitarra, banjo, balalaika, etc.). Strumenti meccanici sono infine i Carillos ( dalle semplici scatolette o”musical boxes” agli arditi strumenti di fabbricazione fiamminga, grandiosi e massicci), l?organetto di Baviera, la Pianola, strumenti muniti di rullo fonotattico dove viene inciso la musica prescelta: Categoria a parte, infine, è quella dei cosidetti elettrofoni che funzionano in seguito a impulsi elettrici, come l‟organo elettronico, l‟organo Hammond e le moderne tastiere elettroniche. Eugenio Pupello (Bivona) Pag. 18
La Voce di Cianciana
Numero 1 - Febbraio 2004
NOTIZIE DALL’ANAGRAFE N A S C I T E
Giorgia Montalbano di Giuseppe e di Maria Cilona, nata a Ribera il 20 Dicembre 2003
Francesca Anna Comparetto di Giuseppe e di Maria Ferraro, nata a Palermo il 21 Gennaio 2004
Samuele Buggeri di Antonio e di Giusy Tortorici, nato a S. Stefano Q. il 27 Gennaio 2004
Gaetano Scardino, nato a Cianciana il 16-2-1930, deceduto il 16-12 2003 Concetta Pace, vedova Coniglio, nata a Cianciana l‟11-12-1906, deceduta il 20-12-2003 Melchiorre Martorana, nato a Cianciana il 13-12-1909, deceduto il 25-12-2003 Giuseppe Montalbano, nato a Cianciana il 20-1-1926, deceduto il 25-12-2003 Antonina Tornatore, vedova Giannone, nata a Cianciana il 25-9-1921, deceduta il 5-1-2004 Giuseppa Pulizzi, vedova Grimaldi, nata a Cianciana il 27-6-1922, deceduta il 13-1-2004 Francesca Contissa, vedova Taormina, nata a Cianciana l‟1-9-1921, deceduta il 21-1-2004 Salvatore Ferlita, nato a S.Stefano Q. il 3-12-1926, deceduto a Cianciana il 27-01-2004 Pietro Arfeli, nato a Cianciana il 18-5-1938, deceduto il12-2-2004
D E C E S S I
DECEDUTI FUORI CIANCIANA Gaetano Ferraro, nato a Cianciana l‟11-12-1928, deceduto ad Amburgo ( Germania ) il 12-12-2003 Gaetano Di Chiazza, nato a Cianciana il 6-7-1950, deceduto a Toronto (Canada ) il 21-12-2003 Provvidenza Gusciglio in Georges, nata a Cianciana il 26-6-1933, deceduta a Saint– Etienne (Fr.) il 23-12-2003 Giuseppe Abella, nato a Cianciana il 26-4-1932, deceduto a Luton (Inghilterra ) il 27-12-2003 Maria Pulizzi in Cuffaro, nata a Cianciana il 26-6-1938, deceduta a Hoddesdon ( Inghilterra ) il 6-1-2004 Francesco Ciraolo, nato a Hertford il 27-6-1962, deceduto a Hoddesdon ( Inghilterra ) il 12-1-2004 Elisabetta Di Maria, vedova Soldano, nata a Cianciana il 26-1-1913, deceduta a Torino il 12-1-2004 Pasquale Ferraro, nato a Cianciana l‟11-7-1957, deceduto ad Amburgo ( Germania ) il 21-1-2004 Antonino Lo Monaco, nato a Cianciana il 18-4-1928, deceduto a Almunecar (Spagna) il 7-2-2004
MATRIMONI Chougui Rami e Isabella Caltagirone, Comune di Cianciana, 29-12-2003
MOVIMENTO E CALCOLO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE ANNO 2003 Maschi
Femmine
Totale
1.940
2.133
4.073
Nascite
8
15
23
Morti nel comune
20
32
52
Morti il altro comune
2
6
8
Morti all’estero
4
1
5
TOTALI DECESSI
26
39
65
Nuovi iscritti
30
32
62
Cancellati
38
45
83
1.914
2.096
4.010
Popolazione residente al 1/1/2003
Popolazione residente al 31/12/2003 Matrimoni
24 Fonte : anagrafe del Comune di Cianciana
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La Voce di Cianciana
Numero 1– Febbraio 2004
SOSTENITORI DELLA VOCE La redazione della Voce ringrazia sentitamente gli abbonati che ci hanno confermato la fiducia, rinnovando l‟abbonamento al giornale per il 2004. Un particolare ringraziamento va ai seguenti sostenitori : Maestro Piero Carubia - Cianciana Signor Giuseppe Bartolomeo – Maslianico (Co) Dottor Franco Bartolomeo – Alzate Brianza (Co) Signor Giuseppe Bartolomeo – Thiméon (Belgio) Professor Giuseppe D‟Anna – Cianciana Professoressa Giusy Piazza – Cianciana Signor Girolamo Cannova – Renaix (Belgio) Maestro Bernardo Martorana – Malcenise (Ve) Signor Filippo Termini – Parma Sind. Giovanni D‟Angelo – Cianciana Signor Giuseppe Croce – Fano (PS) Signor Stefano Lo Brutto – Dijon (Francia) Signor Alfonso Cuffaro – Hoddesdon (Ingh.) Ass. sportiva CIRCOLO CACCIATORI – Cianciana Signor Giovanni D‟Angelo – Cantù (Co) Signor Gabriele Di Chiazza – Montignie s. S. (Belgio) Signor Felice Campisi – Nomaglio (To) Signor Alfonso Campisi – Cervignano (Ge) Geometra Vincenzo Cinquemani – Servazzano (Pd)
Signor Antonino Bellavia – Ashton (Ihgh.) Dottor Nello Paturzo – Cianciana Signor Salvatore Canzoneri – Bologna Famiglia Piazza-Traina – Trissino (Vi) Signor Onofrio La Corte – Como Dottor Salvatore Cuffaro – Erice (Tp) Dottor Nino Arcuri – Cianciana Signor Alessio Maragliano – Cianciana Dottor Salvatore Albanese – Cianciana Professor Pasquale Tallo – Cianciana Maestra Angela Salvo Giambrone – Cianciana Signor Francesco Dato – Casnate (Co) Signor Giovanni Camminano – Malnate (Va) Architetto Angela Camminano - Milano Signor Paolo Termini - Cianciana Signor Vincenzo Greco - Mississauga (Canada)
Centro Analisi Cliniche Dott. Gagliano Cianciana Dottor Bernardo Barbera - Adelaide (Australia)
Ricette della nostra cucina: Pasta con “sparaceddi” Ingredienti: ½ kg. di sparaceddi già puliti; 1-2 spicchi d‟aglio; olio, sale: q.b.; mollica, pane grattugiato: q.b.; 400 gr. di pasta ( spaghetti, ditali o pennette) Preparazione.: sbollentate gli sparaceddi, scolateli e tagliuzzateli. In una padella con olio fate indorare l‟aglio; quindi aggiungete gli sparaceddi; versatevi il pane che prendono e ultimate la cottura (se del caso, versatevi 1-2 cucchiai d‟acqua). Cuocete la pasta e conditela con il preparato, spolverizzando con mollica. Se il piatto risulta troppo asciutto aggiungete un po‟ dell‟acqua nella quale avevate cotto gli sparaceddi.
Frascatula Ingredienti: 2 litri d’acqua; un buon mazzo di finocchi selvatici; una cipolla; olio, sale, pepe: q.b.; farina q.b. Preparazione: mettete a bollire l‟acqua. Pulite i finocchi, spezzettateli e cuoceteli nell‟acqua ormai bollente; salate e pepate. A cottura ultimata, aggiungete la farina a mulinello, mescolando con un mestolo per evitare grumi, fino ad ottenere una consistenza cremosa. Togliete l‟impasto ottenuto dal fuoco e unite al soffritto d‟olio e cipolla, precedentemente preparato. Amalgamate adeguatamente e servite. A cottura ultimata, volendo, potete aggiungere fave e piselli, cucinati in precedenza a tutto dentro.
Mimma Pulizzi ed Eugenio Giannone L’abbonamento annuale per 6 numeri costa: per l’Italia € 20, per l’estero € 22. Se volete darci di più farete parte dei sostenitori del giornale. Per l’Italia inviare la cifra a Salvatore Panepinto - via Cavour, 3 - 92012
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