La voce di Cianciana n1 maggio2001

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Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana! Numero 1 - Maggio 2001

Il maestro Andrea Arcuri espone al Palazzo di Vetro, sede dell’ONU, a New York. Da questo numero la nuova rubrica di proverbi, motti e modi di dire “Briciole di saggezza” curata dal prof. Nuccio Mula. Sommario Presentazione del nostro giornale

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Corrispondenza - Il Patronato informa

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L’elisuperficie “Padre Pio”

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Antonino Sanzeri e le sue sculture

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Il Salotto della poesia

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Case in festa

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Briciole di Saggezza

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Cenni storici su Cianciana

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Almanacco

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Come eravamo: La “contraddanza”

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Ringraziamenti

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La pittura di Andrea Arcuri

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Cianciana prova a “riconquistare” gli emigrati Cianciana – È nato a Cianciana un bimestrale interamente dedicato agli emigrati sparsi in ogni angolo del mondo. Si chiama “La Voce di Cianciana”, con sottotitolo “Cianciana „na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana” e gli articoli, in buona parte, sono scritti in italiano, francese, inglese e tedesco per dare la possibilità anche ai figli degli emigrati, nati all‟estero, di potere conoscere, nella loro lingua, la storia, le tradizioni e i fatti del paese di origine dei loro genitori. L‟iniziativa è del professore Salvatore Panepinto, docente di lingue alla scuola media, il quale, assieme alla redazione, diretta dal collega Enzo Minio e composta da Andrea e Antonino, Agostino D‟Ascoli, Gaspare D‟Angelo, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo

Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza e Bina Vaiana, Presenterà il periodico sabato prossimo alle ore 17:00, presso la biblioteca comunale di Cianciana. Il periodico, composto da 16 pagine nelle quali si trovano notizie e avvenimenti di storia, letteratura, poesia, arti e mestieri tradizionali, cucina popolare, festività, personaggi e perfino una rubrica dell‟anagrafe, sarà inviato ai ciancianesi residenti in nutrite colonie da Como a Parma, dalla Francia alla Germania, dal Belgio alla Gran Bretagna fino all‟Argentina, agli USA, al Canada e anche Australia. Per mettere in contatto tutti i ciancianesi sparsi nel mondo, il giornale, il cui numero zero è ricco di fotografie, pubblicherà fatti e notizie che ogni famiglia vorrà inviare alla redazione di Cianciana.

Pubblicato ne La Sicilia il 3 aprile 2001

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Numero 1 - Maggio 2001

La Voce di Cianciana

Presentata “LA VOCE DI CIANCIANA”

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on la partecipazione di un folto pubblico, è stato presentato presso l‟aula “Falcone” della biblioteca comunale di Cianciana, il periodico “La voce di Cianciana” che è stato già spedito agli emigrati del luogo residenti in diversi paesi europei, oltreoceano, negli USA e in Canada, e perfino nella lontana Australia. Il prof. Salvatore Panepinto, che ha avuto la brillante idea e il coraggio di imbarcarsi in una iniziativa editoriale complessa che già richiede notevoli sacrifici personali e finanziari, ha spiegato ai presenti la finalità del giornale che avrà lo scopo di tenere stretti i rapporti tra la notevole colonia di emigrati sparsi in tutto il mondo e la terra natìa, in uno sforzo comune per non far perdere le radici e le origini a quanti ormai da decenni mancano dalla patria. Ha dato lettura di alcuni messaggi che gli sono già prevenuti da parte di emigrati che, presenti nelle regioni settentrionali della penisola, già apprezzano l‟iniziativa. Il prof. Nucco Mula, massmediologo, scrittore, già collaboratore di diversi giornali della provincia agrigentina , ha sottolineato come il periodico ciancianese si inserisca nel contesto della stampa locale che ha un ruolo decisamente positivo perché espressione di libertà, di volontà, di progresso e di crescita culturale e di speranza sociale, come ebbe più volte a sottolineare il grande scrittore di Racalmuto Leonardo Sciascia.

Chi scrive, invece, in qualità di direttore responsabile de “La voce di Cianciana”, ha fatto la cronistoria dei giornali agrigentini dell‟ultimo mezzo secolo quando tanti periodici sono nati improvvisamente e sono scomparsi nel giro di qualche anno per difficoltà finanziarie e per problematiche organizzative. Ha accennato ai nomi dei pochi giornali che resistono oggi come “L‟amico del Popolo” di Agrigento e “La Voce” di Sambuca di Sicilia. Il sindaco prof. Mario Re, nell‟augurare lunga vita al giornale, ha espresso compiacimento per il veicolo di informazione e culturale e ha auspicato che “La Voce di Cianciana” possa avere un ruolo di critica democratica e costruttiva nei confronti di quanti operano nel settore pubblico. Alla fine, sono state recitate alcune liriche: il giovane poeta Agostino D‟Ascoli ha letto una sua poesia Una chi quarda e du’ chi stannu all’erta; Giuseppe Montalbano ha recitato la poesia Ciancianisi pi lu munnu di Felice La Corte e il professor Nuccio Mula ha dato lettura di una apprezzatissima lirica del poeta ciancianese Gaspare D‟Angelo dal titolo Hoddesdon Market. Il coro polifonico Cantores Dei, diretto dal maestro Andrea Arcuri, a conclusione della serata, ha eseguito alcuni brani musicali. Enzo Minio

I lettori salutano Da Cianciana Sara e Salvatore Borsellino salutano i genitori Giuseppe e Margerita Busciglio, Toronto - Canada. Da Manslianico (CO), Francesco Antonio Taormina saluta la maestra Giuseppina Riggio che abita a S. Biagio Platani. Da Cianciana, Salvatore Panepinto saluta Giovanni D’Angelo - Cantù, Giuseppe Croce - Fano, Alessio Primavera - Ferrara, Lillo Alongi - Omegna (NO), Antonino Panepinto Montreal, Rosario e Filippo Setticasi e Gianni Di Rosa - Vancoover.

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La Voce di Cianciana

Numero 1 - Maggio 2001

Como - Dopo aver ricevuto il vostro giornale, l’abbiamo letto con molto piacere. Ci siamo anche collegati con il vostro sito internet. Ci vediamo quest‟estate a Cianciana. Alfonso Marino Carate Urio (Como) - Cari amici della redazione, ho ricevuto il numero O del giornale e vi faccio i miei complimenti. Il giornale è molto bello e vi incoraggio a continuare sperando che tanti si abbonino. Antonio Caruana Bernissart (Belgio) - Ho ricevuto la rivista Voce di Cianciana: è fatta bene. Complimenti! Faccio l‟abbonamento entro una settimana. Gianni Di Piazza Cantù - Mi congratulo per la vostra iniziativa e vi auguro che, grazie al vostro impegno, il vostro traguardo si possa realizzare. A te Salvatore e a tutti i tuoi collaboratori, un saluto e buon lavoro. Giovanni D‟Angelo Vancouver - Salvatore, Saluti da Vancouver. Abbiamo ricevuto Voce di Cianciana e siamo rimasti contenti. Vogliamo sapere perché non ci sta il Calvario su sicilykult.net? Grazie e saluti. Giuseppe e Ninfa Pensato Amburgo - Caro Salvatore, come va? Grazie per il giornale. Lo abbiamo letto con molto piacere e sono sicuro che avrà successo tra i Ciancianesi sparsi un po‟ dovunque nel mondo. Complimenti anche per il sito, da noi visitato regolarmente con molta curiosità e piacere. Tanti saluti a tutta la redazione. Rosario Campisi Montreal - Ciao, Salvatore. Ho ricevuto il giornale La Voce di Cianciana. E’ ben fatto e vi auguro un buon successo. Nino Panepinto Padova - Carissimo signor Panepinto, la ringrazio per avermi fatto recapitare copia de La Voce di Cianciana. E’ stata una grande soddisfazione per me avere avuto rinfrescata la memoria del paese a me caro, dal quale sono assente dal 1936. Signor Panepinto, continui ad informare i nostri paesani che sono sparsi per il mondo! Sono certo che la ringrazieranno. Antonino Carubia

Roma - Egregio signor Panepinto, ringrazio con gratitudine la redazione de La Voce di Cianciana per la lodevole iniziativa di collegare, attraverso il foglio, gli emigrati delle varie regioni d‟Italia e dell‟estero, alla realtà storica ed attuale di Cianciana, nostalgicamente presente nel cuore di ogni Ciancianese. Grazie per esservi ricordati di me e per avermi fatto respirare un po‟ di aria ciancianese. Vi auguro che La Voce abbia in futuro una soddisfacente tiratura. Cari saluti a tutta la redazione. Francesco Paolo Piazza

Saint Chaumont (Fr) - Ho ricevuto il giornale e vi ringrazio molto augurandovi buon lavoro e buon successo. Vincenzo Forte

Il Patronato informa A cura di Giovanni D‟Angelo - Patronato INCA Cianciana Lo Stato italiano, di fronte al fenomeno dell‟emigrazione di massa di cittadini italiani all‟estero, si è posto il problema della sicurezza sociale stipulando convenzioni con gli Stati esteri, che riguardano le pensioni, cioè: L‟assicurazione contro l‟invalidità, la vecchiaia e la morte; contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali; contro la disoccupazione; l‟assistenza malattia e maternità; gli assegni familiari. I Paesi con cui l‟Italia ha stipulato convenzioni o accordi internazionali in materia di sicurezza sociale sono i seguenti: Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Austria, Finlandia, Islanda, Liechtenstein, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino, Usa, Svizzera, Tunisia, Turchia, Uruguay, Venezuela. Qualsiasi lavoratore, uomo o donna, che ha lavorato presso tali Paesi, ha diritto a ricevere una pensione, adeguata ai contributi versati, al compimento dell‟età necessaria oppure in presenza di inabilità al lavoro, oppure, in caso di morte, al coniuge superstite. Per quanto sopra esposto ogni cittadino italiano che ha lavorato in un Paese straniero ed ha avuto ed ha avuto versati contributi può, a richiesta e raggiunta l‟età pensionabile, ricevere una pensione; altrettanto vale per quei lavoratori, oggi residenti all‟estero, emigrati negli anni ‟50, ‟60, e ‟70 che hanno lavorato in Italia o hanno fatto il servizio militare, prima di emigrare, questi lavoratori hanno diritto a ricevere dall‟INPS una pensione, in base ai contributi versati. Se qualche lettore de La Voce di Cianciana si trova nelle condizioni sopra esposte ed ha bisogno di chiarimenti, il PATRONATO INFORMA è a disposizione. Indirizzate la posta presso la direzione del giornale. http://www.sicilykult.net

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Numero 1 - Maggio 2001

La Voce di Cianciana

Realizzato a Cianciana l’eliporto “Padre Pio” per le emergenze sanitarie.

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a struttura è operativa dal settembre del 2000 e già si è rivelata preziosa per diversi pazienti che grazie alla celerità dei soccorsi hanno avuta salva la vita. Forse non tutti sanno che il comune di Cianciana è l‟unico in provincia di Agrigento e uno dei pochi in tutta la Sicilia a disporre di un Eliporto, realizzato secondo le direttive della Comunità Europea. L‟impianto, munito di un efficiente sistema di illuminazione, consente il suo utilizzo 24 ore su 24 e in conseguenza l‟atterraggio ed il decollo di elicotteri, anche di grandi dimensioni. L‟idea di far nascere a Cianciana una pista per l‟atterraggio degli elicotteri è stata dell‟attuale Sindaco del comune Professor Mario Re, medico e primario della prima clinica di rianimazione dell‟ospedale civico di Palermo. L‟eliporto è quindi nato per garantire agli ammalati o traumatizzati più gravi di potere celermente raggiungere l‟ospedale più adatto per la cura necessaria agli stessi pazienti. Grazie alla generosità della signorina Cinquemani, figlia del professor Fortunato Cinquemani, primario dell‟ospedale civico di Palermo nella prima metà del „900 e illustre figlio di Cianciana, il progetto per la realizzazione dell‟eliporto veniva presto a concretizzarsi. Infatti la predetta signorina Cinquemani, appreso di questo progetto che per molti cittadini avrebbe rappresentato l‟unica speranza per potere sopravvivere, con un grande gesto di nobiltà e generosità decideva di donare, a titolo totalmente gratuito, un lotto di

terreno, in località Ponte Padre Vincenzo che, non solo era sufficientemente spazioso per ospitare l‟eliporto, ma sorgeva in una posizione ideale, perché ben collegato al centro urbano. La signorina Cinquemani ha fortemente voluto che l‟eliporto venisse intitolato a Padre Pio, di cui è particolarmente devota. E così dopo circa 6 mesi di intensi lavori, nel settembre del 2000, alla presenza di numerose personalità civili, religiose e militari e della nobildonna signorina Cinquemani, con una enorme cornice di pubblico accorso anche dai paesi vicini, veniva inaugurata e resa operativa, con l‟atterraggio del primo elicottero, tale importante struttura sanitaria. L‟eliporto sanitario di Cianciana copre le esigenze di tutti i comuni della zona montana della provincia di Agrigento, ma viene anche utilizzato dagli ospedali di Ribera e di Sciacca che alla data non dispongono di un loro eliporto. Da quando è stato inaugurato sono già trascorsi circa 8 mesi e in questo lasso di tempo numerosi sono stati gli interventi con l‟eliambulanza che in molti casi si è rilevata indispensabile per salvare diverse persone, grazie al loro immediato ricovero in centri specializzati di Palermo. Il tempo necessario affinché l‟elicottero raggiunga l‟ospedale civico di Palermo è molto breve: circa 20 minuti che si possono ridurre a circa 16, in casi di estrema necessità, se lo stesso mezzo vola a bassa quota. In quest‟ultimo caso bisogna chiedere un‟apposita autorizzazione alle autorità competenti. Enzo Minio

Il taglio del nastro della donatrice, signorina Cinquemani.

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La Voce di Cianciana

Numero 1 - Maggio 2001

In questo numero ci occupiamo del sig. Antonino Sanzeri

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ntonino Sanzeri è nato a Cianciana il 25/01/1922 ed ha sempre vissuto nel paese natio, fatta eccezione per qualche breve periodo. La sua passione artistica si è manifestata fin da bambino, attraverso il disegno o la scultura di oggetti in legno. Ha potuto frequentare soltanto la scuola elementare ed è un autodidatta. Il padre Matteo, falegname che gli ha insegnato il mestiere nella sua bottega, non ha avuto la possibilità di fargli frequentare la scuola d’arte, della qualcosa Antonino si è sempre rammaricato. Così come è cosa comune a tante persone di generazioni passate che hanno imparato e praticato diversi mestieri,adattandosi alle diverse circostanze (impara l’arti e mettila di parti) anche lo zio Nino Sanzeri, nel corso della sua vita, ha fatto molti mestieri, sia a Cianciana che nei paesi limitrofi: oltre che falegname egli è stato carpentiere, ebanista, restauratore di mobili, bottaio, coltivatore diretto, innestatore. Tra i suoi innumerevoli lavori ricordiamo il restauro dell’urna del Venerdì Santo e il portone della chiesa madre di Cianciana, chiesa nella quale ha lavorato come carpentiere per la costruzione del tetto. Le varie esperienze lavorative unite all’antica passione artistica, hanno

portato a maturazione in Antonino Sanzeri, ormai avanti negli anni, uno stile scultoreo Naif tutto particolare ed originale. Diversi sono i soggetti attinti dalla realtà vissuta: egli trae ispirazione dalla realtà agricola e pastorale della zona, dalle arti e dai mestieri, dalla miniera, così intensamente presente nella realtà socioeconomica del paese. Antonino scolpisce anche la pietra (ricordiamo il leone nella posizione di riposo e S. Francesco) ma la sua materia preferita resta il legno che egli sceglie per il colore e per le sue caratteristiche in riferimento alle sculture che vuole realizzare. Qualche esempio: mogano per un leone, per una tigre il rovere che mette in risalto, attraverso le sue venature, il manto dell’animale; e poi ancora il pero, il noce, il ciliegio. Antonino Sanzeri ha dato sfogo alla sua fantasia creativa con la realizzazione del Presepe, ricco di personaggi, di animali e di ambienti particolari, realizzati in un plastico movimento. E dopo il Presepe la miniera con le gallerie, il capannone, la fornace, li pirriatura, li carusi che trasportano a spalla il materiale grezzo, i muli carichi di zolfo, il fabbro ferraio, il muratore. Un piccolo grande universo che è possibile visitare al pianterreno della sua abitazione in Corso Vittorio Emanuele. (S. P.)

A sinistra: Il Presepe

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Il minatore

La zolfara

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Agostino D’Ascoli, nato a Cianciana (Ag) dove vive e lavora. Ha pubblicato “Pinsireddra“(1991), raccolta di poesie in lingua siciliana. Appassionato di fotografia e legato alle tradizioni della sua terra, ha contribuito, nel 1997, alla realizzazione dell’album fotografico Cianciana: ambiente, cultura, tradizioni. Ha partecipato a numerosi concorsi di poesia, a spettacoli e Manifestazioni culturali in Italia, Francia, Venezuela, ricevendo premi e riconoscimenti: il più recente, il “Premio alla Carriera” per la poesia, conferito gli nel 1999 a Roma in occasione del convegno sul tema “La Cultura Italiana e Albanese alle soglie del Terzo Millennio”, organizzato dal CIAC, “Centro Culturale Italiano Arte Cultura “ e dall’Associazione Culturale “Scanderberg”. Sue opere (poesie, canzoni, fotografie, saggi) si trovano incluse in antologie, giornali, riviste specializzate. Ha collaborato al quotidiano di Palermo “Mediterraneo “ed al settimanale di Ribera Momenti. Ha in preparazione un volume di testi teatrali ed una raccolta di fiabe e novelle in lingua italiana.

L’uviceddru

Me’ soggira

Mi raccuntava, u' gniornu, un vicchiareddru di chiddra vota, ancora picciliddru, 'ntempu di guerra, scarsu e puvureddru, d'un fattu veru chi successi ad iddru: "C'era lu frati miju cchiù nicareddru ca era cchiù di mia benvulutu, iju pinsava, quannu l'uviceddru tutti li iorna cci vidija sirbutu. Me' matri ogni gniornu s'assittava e cu lu cucchiarinu lu civava, ed iju misu ddrà chi taliava ca nun vi dicu, comu spasimava. Ma u'gniornu cci lu dissi a me' matruzza: pirchì a iddru l'ovu e a mia nenti? e iddra m'arrispusi, bon'armuzza: "Iddru è malatu, poviru 'nnuccenti!" Stetti tanticchia mutu e pinzirusu, cu l'occhi taliannu 'ddr'uviceddru poi a me' matri, dissi piatusu: Ma iju, mai cci cadu malateddru?..."

Sempri prisenti e china di primura nn'a la me casa sempri chi naschìja di la matina prestu a quannu scura. Duna cunsigli e a' menti so' cci pari essiri brava, bona e rispittusa ed è cumminta e si duna di fari senza sapiri quantu è camurrusa. Cci l'haiju dittu e cci ripetu spissu ca nn'a li fatti me' 'un s'av'ammiscari. Iddra arrispunni: " mi meritu chissu! " e curri e scappa senza salutari. Doppu tri jorna, eccula prisenti! E carricata comu la befana... e cchiù amurusa, comu s'iddru nenti fussi successu!...Camurria buttana Queste due poesie fanno parte del libro “Scrusciu di ciancianeddri”, recentemente pubblicato con prefazione del prof. Nuccio Mula.

Le Nascite del primo quadrimestre 2001 Giusy Elisa Conti di Salvatore e Anna Bavuso, nata il 5 gennaio 2001

Daria Marino di Antonino e Katiuscia Mannino, nata il 10 febbraio 2001

Leonardo Alfano di Francesco e Anna G. Marino, nato il 18 febbraio 2001

Matilde Paturzo di Aniello e Carla Setticasi, nata il 16 marzo 2001

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Numero 1 - Maggio 2001

Lu guardianu di li ficu 'Na vota c'era un certu ziu Binnardu sirvibuli e garbatu nni lu fari chi pigliava pi fissa o prestu o tardu li sperti abituati a cumannari. Un jornu un omu spertu e di riguardu cci dissi - "Zi'... Binnà …, m'avi a guardari lu pedi di ficu a lu Pitraru ca orallannu pampini 'un lassaru"?

Prima chi fù la maturazioni si procurau lu croccu e ‟na scala e ucchiannu po' chiddri cchiù boni facia 'na rama lassa e nautra cala, di modu ca cu tanta attinzioni la ficu nun vinia cugliuta mala ma tutta sana e liscia la tirava mentri la bedda pampina ristava.

Lu zi' Binnardu ca nni sta cuntrata cci stava notti e jornu a fari issu Rispusi: "„Un dubitati ca st'annata cu 'ncugna agghiri ddrocu lu subbissu e vi prumettu ca qualchi nuttata ddra sutta mi cci curcu e guardu spissu di modu ca sapennu ca è guardatu lu pedi nun po' essiri tuccatu.

Lu ziu' binnardu 'un'sennu cunfunneru inchiva ogni matina lu panaru e a l'ammucciuni ad usu d‟un misteru si li purtava a vinniri a lu scaru. Quannu li ficu all'urtimu fineru arriva lu patruni a lu Pitraru e jennu sutta l'arbulu s'adduna ca ficu nun cci nn'era mancu una.

Eranu forsi li primi d'Agustu quannu lu ziu' Binnardu, lu guardianu, si misi a fari lu duviri ghiustu guardannu di vicinu e di luntanu. La ficu ca è cchi megliu di l'arrustu, iddru dicija, si guarda e ammanu ammanu curriva pi lu pedi a taliari cusà li genti ivanu a rubari.

Immaginati allura ddu viddanu bistimiannu l'opira chi fici ca a curriri si misi nni ddu chianu e nni lu ziu' Binnardu cci va dici: "Ma unn'è chi ssù li ficu, bon guardianu? Perciò cussì si gabanu l'amici? Mi dissi vi lu guardu cu „ssa vucca e trovu cca li pampini e li zucca?"

Ivanu maturannu li ficuzzi quannu lu ziu' Binnardu, lu issaru, iva circannu canni e bacchittuzzi p'allestiri lu commidu panaru e appena l'allistitu cu ddi manuzzi si l'ammucciau dda dintra lu pagliaru unni la notti quannu si curcava pinsava ficu fatti e l'abbrazzava.

"Carmativi - cci dissi a lu so amicu, lu ziu' Binnardu - ca nun c'è ragiuni di farivi di mia tantu nimicu cu ssu ragiunamentu a munziddruni. Guardassimi lu pedi di la ficu m'aviti dittu vui, caru patruni, lu pedi di la ficu è ancora ddocu e 'un c'è mutivu d'attizzari focu.

Essennu d'accussì comu vi dicu, la notti nun putiva ripusari e si durmiva si sunnava ficu e malumunnu issu di pistari. Circannu di nun farisi nimicu si misi attinticatu a studiari com'è c'avia 'mbrugliari ddru patruni facennu di lu tortu la ragiuni.

Si nun sbagliu po' m'aviti dittu ca orallannu pampini 'un lassaru e aguannu ca di pampini è cchiù fittu diciti ca di novu v'arrubbaru? Si vuliavu aviri lu dirittu, di li ficu parlavavu cchiù chiaru pirchì cu parla nnimma e 'briviatu cca nni 'stu munnu è sempiri gabatu.

Giuseppe Pulizzi Dopolavoro Ferroviario di Palermo 2° premio al 2° Concorso Compartimentale di Poesia in Lingua e Dialetto "Conca D'oro" -

Ispirandosi alla poesia di Giuseppe Pulizzi, il sig. Gaetano Siracusa, ceramista, ha realizzato la terracotta, riprodotta di fianco, dal titolo “Lu zu’ Binnardu, guardianu di li ficu”.

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Numero 1 - Maggio 2001

Nozze

D’Oro

Coniugi Salvatore Cannova e Filippa Caruso 30 dicembre 19502000

Coniugi Francesco Carubia e Santa Soldano 21 gennaio 19512001

A destra:

Coniugi Ercole Longo e Maria Traina 26 ottobre 1950-2000 http://www.sicilykult.net

Adelaide - La signora Giuseppina Arcuri in Barbera ha festeggiato i suoi 90 anni il 15 novembre 2000. In questa foto è ritratta con i figli Anna, Giuseppe, Bernardo e Angelina.

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Numero 1 - Maggio 2001

Rubrica di proverbi, motti e modi di dire a cura di Nuccio Mula

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l professor Nuccio Mula, sposato padre di una bambina di 5 anni, vive ad Agrigento dove è nato. Egli ama definirsi Ciancianese non di nascita ma di cuore. Ciancianesi furono i suoi nonni, Alfonso Mula e Antonina Di Rosa, che abitavano nella Salita Regina Elena e Ciancianese fu suo padre Mimmo Mula, impareggiabile gentiluomo, scomparso a soli 51 anni, il 10 dicembre 1978. Ha insegnato dal 1975 al 1995, a livello universitario (in Accademia di Belle Arti) teoria e metodo dei massmedia, teoria della percezione e psicologia della forma; ed è uno dei pochi massmediologhi italiani. Ha pubblicato raccolte di liriche, un centinaio di saggi, numerosi articoli su quotidiani e periodici; come critico letterario e d‟arte, si è interessato a molti ed artisti locali. Segretario provinciale dell‟AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport) è presidente dell‟Associazione Scrittori Agrigentini. Fa parte del prestigioso Ordine Nazionale Autori e Scrittori.

Studioso della cultura tradizionale isolana e della lingua siciliana, Nuccio Mula è, da tempo, anche Presidente di Giuria di diversi Premi letterari, alcuni dei quali a rilevanza nazionale .Numerosi, in trent‟anni di attività, i riconoscimenti italiani ed esteri: ricordiamo tra gli altri, il conferimento del titolo di Cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme ed il prestigioso Premio Telamone per la Letteratura, assegnatogli nel 1994. Prosegue intensamente la sua attività di critica letteraria, dedicandosi anche alla ricerca nel contesto regionale, di autori nuovi o poco conosciuti. Dal volume Giurgenti mia, tra i vicoli e nel cuore,dicembre 1999, Arti grafiche Sarcuto Srl,con prefazione di Santi Correnti, il più grande sicilianista contemporaneo, docente universitario e scrittore di fama internazionale, cominciamo a pubblicare proverbi, motti e modi di dire che sicuramente apprezzerete.

<<Dall’immenso ed inestimabile patrimonio della cultura popolare siciliana e nell’attenta trascrizione fonologica del vernacolo agrigentino, un gustoso zibaldone di cento proverbi, motti e modi del dire che ci aiuteranno a meditare, a sorridere, a vivere meglio>>.

Aviri cosi di cuntàll’o mèdicu Malesseri fisici, ovviamente. Ma anche turbamenti interiori e disturbi neurovegetativi che, somatizzandosi, ti lèvan’u sonnu e tti ‘nturciunianu ‘u stòmacu. Né psicologi, né pparrina, quindi; ed è interessante annotare, anche stavolta, l’intraducibilità in madrelingua del detto che, altrimenti -benchè usato, a volte, anche con sottile ironia- farebbe ridere a crepapelle: figuratevi, ad esempio, l‟improbabile burocratese “aver necessità di rivolgersi, con tutta urgenza, alle autorità sanitarie”.

‘A rriggìna appi bbisognu d’a vicìna Nessun uomo è un‟isola: e per quanto, a volte, ci si renda conto sulla propria pelle della malvagità del genere umano, o si voglia deliberatamente mantenere le distanze dagli altri, isolarsi del tutto e per sempre è impossibile: prima o poi avremo bisogno, per una piccola o una grande cosa, per un aiuto o un favore, di quegli “altri” che, in fondo, sono uguali a noi, puru ca nn’abbutta pinzàllu. ‘A gaddrina fa ll’òvu e o’ gaddru cc’abbruscia ‘u culu A volte, l‟invadenza degli altri (amici, parenti, conoscenti: e chi più ne ha più ne metta) è talmente tale da far sentire costoro quasi in dovere di “rimproverarci” - ma solo per malignità e per non richiesto, ulteriore chiantamèntu di chiòva - dinanzi a qualche circostanza avversa capitataci tra capo e collo. „Un zùlu e mmacàri! A proposito: si usa anche quannu unu s’ammazza ‘a vita e all’àvutri c’on fannu nenti cci scìnninu ‘i sudura, cci acchiànanu ‘i cuadanàti e ssi va’ ccùrcanu pi’mmorti. http://www.sicilykult.net

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Breve storia del Comune di Cianciana

N

La Torre dell’Orologio, divenuta ormai il simbolo di Cianciana, venne costruita nel 1908 da Giovanni D’Angelo che si era ispirato alla torre di Palazzo Vecchio di Firenze.

I

n the Platani valley, the ancient land of the Sicani, a few kilometres from the African sea, Cianciana sits on a hill at 390 metres above sea level. It is situated on a site that was once occupied by ancient prosperous towns (the Roman Massa or Villa Chincana, the Saracen Kala-Iblatanu and Cianciania that was built in Norman times on the South Eastern outskirts of the town as it stands today whose first lord was the Catanese nobleman Bartolomeo da Brindisi) which we know little about despite the numerous archeological remains and the legends about them. The town today dates back officially to 4th October 1646 when it was known as S. Antonio di Cianciana and when Sigismonda d’Onofrio, the wife of Diego Joppolo, bought the Licentia populandi to build a habitatione et populatione in the land of S. Antonio for her son, Prince Giuseppe Antonio Joppolo. Traduzione di Judith Evans D’Angelo Università di Bergamo

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ella media valle del Platani, antica terra dei Sicani, a pochi chilometri dal mare africano, sorge su una collina a 390 m. s.l.m. Cianciana, che con le sue case occupa il sito che fu di antiche e prosperose città delle quali, storicamente, poco si conosce nonostante i numerosi reperti archeologici e le insistenti leggende: la Massa o Villa Chincana di epoca romana, la Kalat-Iblàtanu saracena e Ciancianìa, sorta in epoca normanna alla periferia sud-est dell'attuale centro abitato e di cui fu primo signore il nobiluomo catanese Bartolomeo da Brindisi. L'attuale cittadina sorse ufficialmente, col nome di S. Antonino di Cianciana, il 4 ottobre 1646 allorché Sigismonda d'Onofrio, moglie di Diego Joppolo, comprò per il figlio Giuseppe Antonio Joppolo, principe dal 1677, la Licentia populandi per fare una habitatione et populatione nella terra di S.Antonio.

Cianciana, nonostante il suo territorio sia stato abitato fin dall'antichità, è un comune relativamente giovane, in quanto la sua breve storia inizia nel 1646, data della "Licentia populandi". Nasce, come si è già detto, con il nome di Sant'Antonino, e fu suo fondatore il nobiluomo spagnuolo Diego Joppolo, personaggio interessante, che ricoprì cariche importanti quali: Reggente del Supremo Consiglio d'Italia, Presidente della Gran Corte e Maestro Regionale del Real Patrimonio (disgrazia sua morì scomunicato, ma fu assolto tre anni dopo la sua morte). Il di lui figlio Giuseppe Antonio, fu duca di San Blasi (San Biagio Platani) e principe di Sant'Antonino (Cianciana). Estintasi nel 1769 la famiglia Joppolo, la signoria di Cianciana passò, per trasmissione ereditaria, ai Bonanno prima e ai Gioeni poi, fino al 1812 quando divenne municipio libero.

Despite the fact that the territory has been occupied since ancient times, Cianciana is a relatively new town, in that its history begins in 1646 when the Licentia populandi was given. As already mentioned, it was originally known by the name Sant’Antonio and its founder, the Spanish nobleman Diego Joppolo, an interesting character, covered many important roles: Regent of the Supreme Coumcil of Italy, President of the Great Court and Regional Master of the Real Patrimony (unfortunately, he died excommunicated but was pardoned three years after his death). His son, Giuseppe Antonio, was the duke of San Blasi (San Biagio Platani) and prince of Sant’Antonio (Cianciana). The Joppolo family died out in 1769, so the dominion of Cianciana was inherited first by the Bonanno family , then by the Gioeni until the town became a free municipality. La chiesa del Carmelo, costruita nel 1777, dopo il recente restauro che l’ha riportata al suo antico splendore.

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La Voce di Cianciana

Numero 1 - Maggio 2001

Dal 1° gennaio al 30 aprile 2001

Matrimoni Schembri Gaetano e Jaoui Loubna, Cianciana 15 gennaio 2001 Castellano Giuseppe Antonio e Lo Bue Maria Rosa, Cianciana 21 aprile 2001 Jagtar Singh Aujla e Angela Filocco, Hoddesdon (GB) 7 aprile 2001 Giuseppe Bavuso e Patrizia Sabini, Como 30 aprile 2001

Decessi Piazza Antonina

16/01/2001

Di Liberto Croce

17/02/2001

Montalbano Giuseppe

03/04/2001

Ciccarello Gaetano

19/01/2001

Montalbano Domenico

22/02/2001

Salvo Angela

29/03/2001

Indelicato Teresa

23/01/2001

Giannone Carmela

26/02/2001

Sciurba Giuseppe

05/04/2001

Borsellino Francesca

25/01/2001

Lanzalacqua Margherita

10/03/2001

Setticasi Pietro

07/04/2001

Contissa Giuseppe

05/02/2001

Salvioli Angelo

21/03/2001

Maggio Rosaria

12/04/2001

Arfeli Leonardo

06/02/2001

Cicchirillo Giovanni

24/03/2001

Provenzano Francesco

12/04/2001

Sciortino Vincenzo

10/02/2001

Abella Maria

25/03/2001

Dato Vincenza

15/04/2001

Bavuso Volpe Filippo

15/02/2001

Antinoro Onofrio

27/03/2001

Cannatella Rosa

19/04/2001

Deceduti all’estero Camera proporzionale Lista

Orobello Rosa

11/02/2001 Villeneuve-le-Roi (Belgio)

Cusumano Rosaria

03/01/2001 Charleroi (Belgio)

Castellano Giuseppe

04/02/2001 Maasmechelen (Belgio)

Voti

Elezioni del 13 maggio

Comunisti Italiani

9

Rifondazione Comunista

63

Lista Bonino

22

Il Girasole - Verdi - SDI

255

Forza Italia

814

Nuovo PSI

86

Noi Siciliani E. Caponnetto

Lista Di Pietro

41

CCD - CDU

104

Paese Nuovo

3

Abolizione scorporo

0

Democrazia Europea

245

Alleanza Nazionale

286

Democratici di Sinistra

187

Democrazia e Libertà

236

Senato

Camera Uninominale Lista e Candidato

Voti

12

Casa d. Libertà - G. Marinello

1069

Dem. Europea G. Ruvolo

384

Lista Di Pietro - I. Messina

68

Casa d. Libertà M. Cirami

941

Dem. Europea - V. Lotà

368

Lista Bonino P. Salvaggio

25

Ulivo Rutelli - A. Mangiacavallo

804

Ulivo Rutelli - A. Montalbano

611

Totali voti validi

2309

F.S.N. - R. Intelandi

30

Shede bianche

143

Lista Di Pietro - R. Brucculeri

33

Schede Nulle

89

Rifond. Comunista - B. Vella

50

TOTALE votanti

Lista e Candidato

Voti

Totali voti validi

2351

Totali voti validi

2086

Shede bianche

95

Shede bianche

121

Schede Nulle

95

Schede Nulle

89

TOTALE votanti

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2541

TOTALE votanti

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2296

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Numero 1 - Maggio 2001

La Voce di Cianciana

In questa rubrica l’artista ciancianese Agostino D’Ascoli ci parla, sotto forma di racconto, della “contraddanza”, antico ballo dei nostri avi

“Contraddanza” in un matrimonio paesano

F

orza picciotti!" -Urlava ad alta voce, lu zù Nardiddru, con lo stesso tono e la stessa veemenza, usata per spronare i suoi "iurnatara" in tempo di vendemmia. "Passiggiu!...passiggiu!.."- Si ingrossavano le vene del suo collo, mentre con gli occhi sgranati, vispi, attenti seguiva quella dozzina di coppie che, in quella contraddanza da lui capeggiata, gli stavano dietro, in fila, come vagoni attaccati alla locomotiva. "Senza sbagliari!...Attia!...Attia!"-Richiamava, gesticolando nervosamente, quel qualcuno che, inavvertitamente, usciva fuori dai ranghi, o ritardava ad eseguire le figure. Dirigeva quella quadriglia con grande responsabilità: "Nun putemmu fari mala figura!.." Applausi, voci, risate e musica, quella musica allegra e spensierata che inebriava tutti, anche i bambini, i quali, in un angolo, ballavano tra di loro come forsennati; come " Pupi di l'opira!..." In quel putiferio di suoni e frastuoni, si levava, possente e autoritaria, la voce di lu zù Nardiddru: "Li sposi!...li sposi, sempri dietru a mia!..."-Sbraitava come furibondo, trascinando la giovane dama aggrappata al suo braccio. "Attinzioni, attinzioni!..."-Avvertiva a squarciagola, sempre lui, con quella sua camicia bianca, mezza sbottonata, penzolante da tutti i lati, fuori dai pantaloni e dalle maniche rimboccate fin sopra l'avambraccio, mentre mille gocce di sudore gli imperlavano la fronte. "Attinzioni, attinzioni! " - ribadiva per la seconda volta, così come era solito fare, prima di cambiare figura. Tutte la coppie partecipanti al ballo, stavano allerta, pronti a scattare al suo ordine. Non si sentivano più voci e applausi, ma soltanto la musica, lo scalpitio dei

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mattonelle di argilla cotta maiolicata di lu "Burgiu" e lu " rusicu "; il rumore delle mascelle che come frantoi, trituravano la "calia "; ceci e fave abbrustoliti, offerti agli invitati nel corso di lu "Spennitu" Lu zù Nardiddru, lanciava, come una specie di occhiata di intesa, ai quattro musici sistemati in un angolo di quel grande cammaruni dal soffitto a crociera e poi levava la sua possente voce: "Cambio della dama!...Sciangè! sciangè la famme!..."f ranc es izza va a m odo s u o. " Sc iangè!...sciangè!...Giuda 'nfami!.." -Ribadendo e urlando furiosamente, sentendo il diritto e il dovere di incavolarsi con tutti, tranne che con la coppia di novelli sposi alla quale, tutto era permesso e concesso. Riecco gli applausi, le voci, le risate, mentre quelle coppie di ballerini saltellando e ansimando come: "Muli intra l'aria" si ricomponevano, dopo la confusione e lo smarrimento che avveniva quasi sempre, all'inizio di ogni cambio di figura. Lu zù Nardiddru era ammirato, invidiato...stava al centro dell'attenzione e lui lo sapeva, perciò si sentiva, come dicevano tutti: "Lu principinu!" "Lu re di coppi!". Ma era lui il più bravo in paese, il più esperto riguardo alla organizzazione e alla direzione di quel genere di ballo. Infatti era più conosciuto per questo che per altro e spesso, veniva appositamente invitato nei matrimoni, per svolgere quella funzione. "Ammuttammu! ammuttammu!" - Incitava a gran voce, ridendo come un bambino che gioca e si diverte... ma seriamente, con grande impegno e responsabilità, e, come lui, così tutti gli altri che gli stavano dietro. "Li sposi! Li sposi, sempri dietru a mia!... "- Sbraitava, ricacciando indietro, quella coppia che in quel putiferio aveva inavvertitamente, preso il posto di quella coppia di sposi, che a suo dire, doveva stare sempre dietro alle sue spalle.

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Numero 1 - Maggio 2001 Lu zù Nardiddru, gli sposi, gli invitati...tutti ballavano,ridevano, urlavano, fischiavano e applaudivano come impazziti, euforici... sudati, accaldati, con i loro respiri affannosi, con le loro facce avvampate, con gli occhi spalancati.. con quei loro sguardi, ora di invidia ora di meraviglia... vogliosi e spesso supplicanti tra quei giovani, maschi e femmine che si guardavano a distanza... insistenti e ammiccanti quelli dei primi, fugaci e colmi di pudore, quelli delle seconde. I loro profumi, poveri e scadenti, mischiandosi con il fumo delle loro, non meno misere sigarette di "Trinciatu" rendevano l'aria, praticamente: irrespirabile "Accupusa". Ma nessuno ci faceva caso, neanche quelle vecchiette "Agniuniati" sotto una specie di alcova, le quali, quasi sommerse dalla folla non vedevano nulla di ciò che succedeva al centro del "Cammaruni", ma sentivano la musica e battevano le mani, ridendo allegramente, sdentati, "sgaggalati e scagliunuti" per come erano. " Vivemmu!...vivemmu! " -invitava ad alta voce, quel qualcuno che di tanto in tanto, passava tra quella marea di invitati, recando un vassoio con dei bicchieri, mentre un altro gli stava dietro con due bottiglie piene di vino, per riempire quei bicchieri che man mano si andavano svuotando. "Girè!...girè! " - continuava ad ordinare, nel frattempo quel "Caporione" di lu zù Nardiddru, indifferente a tutto ciò che succedeva fuori "Dall'aria"; da quello spazio al centro della sala nel quale lui dominava incontrastato e in cui girava quel grande cerchio con in mezzo la coppia di novelli sposi.

La Voce di Cianciana "Girè!...girè!..." - ribadiva, mentre i partecipanti al ballo, giravano tenendosi per mano, come tanti bambini festosi, nel loro girotondo. "A la contrè!... a la contrè!" - urlava come un forsennato "Lu re di coppi ", ordinando a tutti di girare nell'altro senso. "Un brindisi a li sposi! " - si sentiva urlare di tanto in tanto e all'improvviso ora da questo ora da quell'altro, per invitare i presenti ad alzare i propri bicchieri colmi di vino. Dopo un altrettanto corale, sguaiato e villanesco: "E prosita a li ziti!" accompagnato da una bella bevuta, ecco gli applausi e le urla euforiche di approvazione da parte di tutti, bambini compresi, mentre lu zù Nardiddru, con quei suoi pochi e bianchi capelli riccioluti, simpaticamente scompigliati: continuava a guidare quell'esercito di forsennati in festa, che, saltellavano, si inchinavano, giravano ora in un senso ora nell'altro, strascicando i piedi per la stanchezza ma continuando a seguire per come meglio potevano, quegli ordini che "Lu principinu" impartiva loro. "Viva li sposi!" - "Agurii e figli masculi!" - "Brindisi!" "Viva li ziti!" - "E prosita!" -... Andavano avanti così e si concludevano a tarda notte, in un'indescrivibile confusa e spensierata allegria, tra valzer, mazurche, tanghi... e soprattutto contraddanze, quegli ormai vecchi, sorpassati ma indimenticabili: matrimoni paesani. Agostino D‟Ascoli

La redazione de “La Voce di Cianciana” ringrazia sentitamente i suoi abbonati. Un particolare ringraziamento ai sostenitori. Da Cianciana

Da fuori

Sig. Domenico Siracusa Dott. Antonino Arcuri Sig. Santo Provenzano Ing. Giuseppe Carubia Sig. Domenico Piazza Prof. Salvatore Carubia Sig. Giuseppe Martorana Dott. Salvatore Monachino Sig. Alessio Maragliano Sig. Matteo Cicchirillo Sig. Felice Prazza Dott. Andrea Filocco Sig. Raffaele Impallari Prof. Antonino Spoto Ins. Pierina Cannatella Sig. Sandro Collura Dott. Salvatore Piazza Dott. Francesco Chiazza Ing. D‟Angelo Gaetano

Sig. Giovanni D‟Angelo - Cantù (CO) Geom. Salvatore Martorana - Milano Dott. Felice Camizzi - Firenze) Sig. Carlo Cannatella - Hitchin (GB) Sig. Giuseppe Croce - Fano Sig. Onofrio La Corte - Como Sig. Alfonso Soldano - Hesslingen (D) Dott. Ferdinando Di Noto - Ponroglio (BS) Sig. Gaspare Piro - Manslianico (CO) Sig. Giuseppe Provenzano - Opera (MI) Sig. Antonino Panepinto - Montreal (Canada) Sig. Salvatore Bruno - Montreal (Canada) Sig. Francesco Paolo Piazza - Roma Sig. Alfonso Taglialavore - Hoddesdon (GB) Prof. Bernardo Martorana - Verona Sig. Vincenzo Miceli - Haine S. Pierre (BE) Prof. Rosa Ferraro Rallis - Novara Sig. Antonino Taormina - Manslianico (CO) Sig. Giovanni Cimino - Burnley (GB)

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La Voce di Cianciana

Numero 1 - Maggio 2001

Andrea Arcuri Andrea Arcuri (figlio di Giovanni e Rosa Cilona) è nato a Cianciana (Ag) dove vive ed opera, con atelier in Via Giorgio La Pira, n. 3 (tel: 0922 987275 e 0339 6060288, sito internet: www.andreaarcuri.it - email: arcuri@italcomp.net). Attivo da oltre un decennio, presente anche in diverse pubblicazioni e riviste da lui illustrate, Arcuri è stato protagonista di numerose Mostre, in Italia ed all‟estero, tra cui la “Biennale d‟Arte „96” a Sanremo, gli “Incontri d‟Arte „96” a Venezia e le personali a Rive de Gier (Francia,1995), Galleria d‟Arte “Leonardo” (Verona,1997), “Euroart „97” (Barcellona, Spagna), Taormina (1998, 2000). Opere di Andrea Arcuri sono in permanenza presso la “Art Gallery Leonardo di Ricerche e programmi d‟Arte” di Verona, la “Marini Gallery” di Catania e la “Zodiaco” di Licata. L’Artista è ampiamente citato in diversi testi specializzati, tra i quali: Catalogo n. 32 di “Arte Moderna” “L‟Arte contemporanea dal secondo dopoguerra ad oggi”, ed. Mondadori Catalogo “Annuario d‟Arte Moderna 1997”, edizioni Acca Catalogo “Panorama Internazionale d‟Arte 1998”, pubblicazione plurilingue sullo stato dell‟Arte contemporanea in Europa Catalogo “Annuario d‟Arte Moderna 2000”, ed. Mondadori Alcuni giudizi critici: “Cultore, aedo ed iconografo della “Memoria / Mater” siciliana attraverso un particolarissimo figurativismo che rifugge da ogni prevedibile e banalizzante oleografia di riporto e di rappresentazione, Andrea Arcuri continua ad ingravidare di simbologie fascinose e coinvolgenti quel suo “canto d‟amore al Ricordo”(intonato con la duplice maestrìa di musicista e di possessore del segno pittorico) che va a rivelarsi, ogni volta - e nei magnifici esiti formali di uno stile personalissimo, ergo non svilito o, peggio ancora, inquinato da più o meno malcelate matrici di riferimento - splendida scaturigine di un patrimonio di passato individuale e collettivo che affiora dall‟anima, commosso e composto al tempo, all‟unico fine d‟essere immediatamente ripreso dall‟estro espressivo con fermezza di tratto, armonia cromatico-tonale, seducente equilibrio di composizione”. (Nuccio Mula) “Sa peinture s‟inspire un peu de l‟art naïf - l‟huile, l‟aquarelle et l‟encre de chine permettent une écriture émotive, intimiste de la civilisation et du cadre de vie des gens de Cianciana”. (J. Jean)

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“Natali Ciancianisi”. Olio su tela 60x80

“L‟opera artistica dell‟Arcuri si muove...da una matrice schiettamente siciliana, avanzandosi su due linee perfettamente consonanti e parallele, costituite dalla sua opera figurativa e da quella musicale...L‟Arte di questo giovane e valente pittore e musicista siciliano sa infatti fondere suono e colore: per cui non è difficile riscontrare nei volti delle donne, e nella raffigurazione dei loro mantelli e delle loro anfore, oppure nella rappresentazione delle casette e delle campagne della sua natìa Cianciana, un continuo contrappunto delle note melodiose di musicisti isolani contemporanei...Musica e colore si uniscono nell‟arte di Arcuri, al quale non è difficile predire un luminoso avvenire di successo pieno e meritato, che è confermato anche dalle sue recenti partecipazioni a mostre tenute in Francia ed in Spagna, con immagini che esprimono adeguatamente la forza e la spiritualità della terra siciliana”. (Santi Correnti)

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La Voce di Cianciana

Numero 1 - Maggio 2001 “Sfilano davanti ai nostri occhi immagini di stradine, di vicoli inondati dalla luce o fantastiche periferie di paesini campestri o scorci panoramici con le case che si arrampicano lungo le balze della collina, o visioni di bimbi intenti a giocare come si usava una volta o scalinate deserte di borghi rurali: una sorta di aria e malia del passato”. (Giovanni Cappuzzo) “Un particolare indugio meriterebbero i paesaggi ammirati con la freschezza mentale e coloristica degli impressionisti provenzali: le case di gesso impregnate d‟alba e trascoloranti di tramonto, così piccole, sembrano ubbidire ad amorose logiche d‟alveare”. (Piero Carbone) “Evoluzione lenta ma sicura quella di Andrea Arcuri, che ha approfondito, sulla base di un notevole sostrato culturale, la conoscenza delle sue radici etniche, riscoprendo con partecipazione emotiva il focolare paesano, rievocato nelle sue pieghe e sfaccettature, nelle sue pietre, intrise di sudore e fatica e rievocanti la genuinità e la generosità di tempi e forme di vita ormai trascorse, massificate da un processo tecnologico nel quale è difficile identificarsi completamente”. (Eugenio Giannone) “Creazioni maturate con sapienza, al lume dell‟intuizione, come si usa per le simbologie araldiche di un mondo nobile, nelle quali trovano rifugio i rimpianti e pure le eleganze dimenticate onde farle ancora rivivere”. (Cesare Sermenghi)

“serenata”. Olio su tela 60x80

“In lui ho ritrovato il piacere e la gioia dell‟uomo artista, al di là di ciò che la critica militante possa attribuire alle opere, e, prima di tutto, l‟inclinazione nativa e cromosomica del siciliano „doc‟ che ama la propria terra e ne fissa, per sempre, i caratteri peculiari dell‟incantato paesaggio o le figure più rappresentative, quasi a voler rendere concreta la massima di Emile Zola: „Descrivi il tuo villaggio e sarai universale‟. Ma ciò che mi ha estasiato è il suo accattivante uso del colore, la musicalità dei suoi soggetti, i ritmi che egli riesce ad imporre, in un alternarsi di simbologie e di miti”. (Pino Amatiello) “C‟è, dunque, una mediazione della coscienza che va oltre il valore tecnico delle lezioni d‟Accademia ed un bisogno di antico, di primitivo, alla ricerca di origini che ci appartengono: i limoni, la fontana, la cesta col pane, i paladini, i chierichetti, le campane, le scalinate diventano simboli, metafore da interpretare pur nella loro semplicità descrittiva...ed i colori (magia della pittura) realisticamente usati o con astrazione, ci fanno sprofondare nei labirinti dell‟inconscio e dal profondo risalire per ritornare ad essere parte integrante

“Natura Morta”. Olio su tela 50x70

Tra le ultime Mostre del 2000: Personale alla Galleria dell’Accademia, Agrigento: presentazione critica Prof. Nuccio Mula, ospite d‟onore l‟attore Mimmo Galletto Personale alla Biblioteca Comunale, Raffadali: presentazione critica Prof. Nuccio Mula, ospite d‟onore l‟attore Mimmo Galletto Personale a Palazzo Corvaja, Taormina: presentazione critica Prof. Nuccio Mula, Prof. Santi Correnti (scrittore, storico, già Preside del Magistero di Catania, il più grande sicilianista vivente) e il Maestro Juri Camisasca (rinomato protagonista della musica contemporanea internazionale, compositore di musica sacra e di lavori d‟avanguardia, autore di quasi tutte le canzoni di Alice). Partecipazione, con stand personale e grandissimo successo di pubblico e di critica, alla prestigiosa Biennale d‟Arte di Vittoria (Ragusa). Ha in programmazione diverse Mostre in Sicilia ed in tutta Italia.

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Domenica 29 ottobre 2000, presso il Teatro Pirandello di Agrigento, ha ricevuto una Targa Speciale al Merito del Premio Internazionale Telamone, nel corso della cerimonia ufficiale di premiazione degli insigniti di questo prestigioso riconoscimento, giunto ormai alla sua 24° Edizione. Nel prossimo mese di giugno (dal 6 al 12), Andrea Arcuri sarà a New York per un‟importantissima Mostra personale nella sede delle Nazioni Unite, nel corso di un Convegno Internazionale dedicato ai rapporti tra Italia e Albania. In questa circostanza, esporranno solo due pittori, uno italiano - appunto Andrea Arcuri - ed uno albanese. Arcuri sarà accompagnato da una delegazione italiana, nella quale sarà presente lo scrittore e critico d‟arte di origine ciancianese Prof. Nuccio Mula, nostro collaboratore. Nel prossimo mese di ottobre il maestro esporrà al Palazzo della Provincia di Messina. Dal 6 al 12 giugno 2001 Andrea Arcuri esporrà al Palazzo di Vetro dell’ONU in New York, mostra patrocinata dall’Istituto di Cultura Italiana di New York e dai Ministeri degli Esteri Italiano e Albanese. From 6th at 12th of june an Andrea Arcuri’s exposition is at ONU Palace in New York. Dal 13 al 17 giugno, sempre a New York, Arcuri esporrà ancora presso il Circolo Santa Margherita Belice al seguente indirizzo: 66-22 Myrtle Avenue, Glendale, NY.

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Numero 1 - Maggio 2001

La Voce di Cianciana

Cari Ciancianesi, Avete avuto per due volte la possibilità di leggere il nostro giornale. Ma come voi sapete ogni periodico per vivere ha bisogno del supporto dei suoi lettori. Se voi ritenete utile la nostra iniziativa, vi chiediamo di sottoscrivere un abbonamento per sostenere le spese di stampa e di spedizione e ricevere a casa sei numeri de LA VOCE DI CIANCIANA. Se la vostra risposta sarà incoraggiante provvederemo a registrare la testata presso il tribunale. A partire dal terzo numero il giornale sarà inviato so-

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La Voce di Cianciana – numero 1 in attesa di registrazione. Direttore responsabile: Enzo Minio. Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto. Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Agostino D’Ascoli, Gaspare D’Angelo, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Bina Vaiana. Scriveteci all’indirizzo: S. Panepinto via Cavour, 3 – 92012 Cianciana (AG) – Tel. 0922/987462 – Email: s.panepinto@tin.it - redazione@sicilykult.net

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