Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana! Numero 3 - Giugno 2003
IL SIMULACRO DELLA MADONNA DELLA ROCCA PORTATO A CIANCIANA DAI PADRI PASSIONISTI. L’ONOREVOLE SALVATORE SANZERI ELETTO SINDACO DI CIANCIANA IL PROFESSOR ROLANDO MONTALBANO ELETTO CONSIGLIERE DELLA PROVINCIA REGIONALE DI AGRIGENTO INTERVISTA AL PROFESSOR LUCIO ZINNA SU ALESSIO DI GIOVANNI In questo numero
L’angolo della posta
Pag. 2
Campionato Cianciana 2000 – Torneo in Francia
Pag. 10
La Madonna d. Rocca a Cianciana– Man. per la pace Pag. 3
Hoddesdon: la festa di Sant‟Antonio
Pag. 11
Elezioni amministrative
Pag. 4
Intervista al prof. Lucio Zinna
Pag. 12
Il salotto della poesia
Pag. 5
Lu zzi Maddì e li parenti di Domenico Siracusa
Pag. 13
Tampasiannu… Tampasiannu di Giacinto Schembri
Pag. 6
I Casotti– la chiesa evangelica
Pag. 14
Cianciana come Brescello
Pag. 7
Sostenitori - Almanaco
Pag. 15
Case in festa
Pag. 8
Dolci vacanze a Cianciana
Pag. 16
Medaglia d‟argento in Francia a Carmelo Tambuzzo
Pag. 9
Ricette di cucina
Pag. 16
Anno scolastico „55-‟56 Classe IV elementare. Maestra Giuseppina Giandalia http://www.sicilykult.net
Numero 3 - Giugno 2003
La Voce di Cianciana Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana. Anno III, numero 3 - Giugno 2003 Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico e fotografia: Filippo Mattaliano-Studio immagine Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Gaspare D’Angelo, Agostino D’Ascoli, Judith Evans, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Bina Vaiana. Direzione e Redazione: via Cavour, 3 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel. 0922-987462 E-mail: s.panepinto@tin.it Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: (vedi pagina 16) Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione A. P. art. 2 comma 20/C legge 662 del 23/12/96. Autorizzazione della Direzione Provinciale del PP.TT. di Agrigento, settore commerciale Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2003 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.
http://www.sicilykult.net
La Voce di Cianciana
Da Anagni-Frosimone Carissimo Totò, essendo la prima volta che ti scrivo due righe, vorrei iniziare con il classico degli auguri per un mezzo di comunicazione che sta avendo successo: “COMPLIMENTI PER LA TRASMISSIONE”. Alla Renzo Arbore. Avete, con questo giornale, accorciato le distanze da Cianciana con il resto del mondo ed io, chiudendo per un attimo gli occhi, mi trovo ora a Como ora in Argentina, passando per Cianciana per prendermi un caffè nni Gnaziu Longu! Quanta voglia di leggerlo! Perché non lo fate mensile? Anzi…settimanale… o meglio…quotidiano?! Che piacere leggerlo ogni giorno ! Però pinsannu ca a Cianciana nun succedi nenti è meglio che rimanga bimestrale. C‟è più tempo pi inchilu. Ora vorrei chiederti di far leggere queste righe al prof. Rino Cammilleri perché lo riguardano. Caro professore, nel mio piccolo, vorrei aiutarla a risolvere il problema della frutta Martorana. Non è stato un cavaliercondorelli qualsiasi ad inscatolare e commerciare questi dolci, divenuti famosi in tutta Italia. La loro origine è da ricercarsi a Palermo nel convento della Martorana dove alcune suore, nel 1200, pasticciando con la farina di mandorle e lo zucchero, diedero all‟impasto la forma della frutta. Egregio professore, se lo faccia dire da uno che si chiama…Pino Martorana. Salutammu a Vossignoria e a tutta la compagnia. Pino Martorana Da Montreal- Canada Caro signor Panepinto, questo giornale è molto interessante non solo per me e per mia moglie, ma soprattutto per i miei figli nati in Canada. Esso dà loro la possibilità di scoprire le loro radici. Colgo questa occasione per salutare tutti i miei parenti e amici di Cianciana. Vi faccio i migliori complimenti e Vi saluto con cordialità. Giuseppe Di Stefano Da Cantù-Como Caro Salvatore, ancora i miei complimenti per la continuazione de La Voce di Cianciana che, col passare del tempo diventa sempre più interessante e ricca di argomenti. Con l‟occasione permettimi di salutare tutta la redazione e tutti i paesani e amici sparsi in tutto il mondo. Un particolare saluto va a tutti i residenti del nostro caro e amato paese. Giovanni D’Angelo Da Toronto-Canada Caro Salvatore, vorrei esprimerti la mia contentezza per questo pezzettino di Cianciana che ci tiene, almeno col pensiero, vicini al paese natìo nel quale ritorno, di tanto in tanto, con tanto piacere. Adesso saluto te e tutti i tuoi collaboratori. Un particolare saluto va a tutti i miei parenti. Giovanna Perzia Da Montreal-Canada Carissimo Salvatore, Con grande piacere rinnovo il mio abbonamento. Quando ricevo il giornale, mi ci butto subito dentro e 37 anni di lontananza spariscono : rivedo ancora la piazza e il passeggio avanti e indietro con gli amici di allora, parlando di tutto e di niente per poi far silenzio quando si incontrava la ragazza che pensavi era tua. Saluti a tutto il paese e a tutti i Ciancianesi che abitano in Italia o all‟estero. Particolari saluti a te e famiglia. Tuo cugino Nino Panepinto Da New York-USA Carissimo dottor Salvatore Panepinto, rinnovo volentieri l‟abbonamento a La Voce di Cianciana, giornale che mi è molto gradito. Grazie! La prego di salutarmi mia nipote Rosa Vizzì e mio fratello Carmelo Lala. Scusatemi per il mio scritto, ma mi trema la mano. Ho 82 anni. Grazie ancora. Anthony Lala
Pag. 2
La Voce di Cianciana
Numero 3 - Giugno 2003
AVVENIMENTO STRAORDINARIO “ La Madonna della Rocca visita la nostra comunità”
I
n una cornice festosa, in un clima di intensa preghiera, di forte commozione e di corale partecipazione di tutto il paese si incastona la visita del simulacro di Maria SS. della Rocca.La Madonna della Rocca, verso la quale da sempre il popolo ciancianese ha nutrito una sincera devozione, che si esprime particolarmente nel famoso pellegrinaggio a piedi che annualmente si svolge, ab immemorabili memo-
ria, la quarta Domenica di Agosto.Il 7 Giugno, vigilia della solennità di Pentecoste, la comunità ecclesiale radunata presso piazza Convento con a capo il clero, ha accolto, tra il suono della banda musicale e tra applausi e commozione il venerato simulacro della Madonna, accompagnato dai P. Passionisti.Subito dopo nella Chiesa del Convento una partecipatissima veglia di preghiera, per implorare con Maria il dono dello Spirito Santo per un rinnovato slancio missionario: unanime , fervente è stata la preghiera, quasi una novella Pentecoste per Cianciana. Al termine, un fiume di pellegrini ha accompagnato processionalmente la Madonna presso la Chiesa Madre, con canti e inni eseguiti dal gruppo bandistico.Domenica 8, una giornata di pellegrinaggio che si conclude con la recita comunitaria del Santo Rosario e la solenne concelebrazione Eucaristica presieduta dal novello arciprete don Giuseppe Pace.Alla celebrazione Eucaristica ha preso
parte anche il novello sindaco, dott. Salvatore Sanzeri con la giunta municipale.Al termine atto di affidamento alla Madonna e processione verso il Santuario per accompagnare Maria nella sua casa.Qualcuno si chiede, perché la Madonna della Rocca a Cianciana ?Molti non sanno che il novello arciprete è stato parroco in Alessandria per ben 12 anni, devoto di Maria e per la quale ha profuso gli studi e dedicato la sua tesi di licenza. Roberto Di Miceli
MANIFESTAZIONE PER LA PACE Anche la scuola media “ Salvatore Mamo” di Cianciana ha voluto far sentire la sua voce in favore della pace, organizzando una manifestazione giorno 8 aprile, riallacciandosi al movimento pacifista che ha dimostrato in tutto il mondo contro la guerra in Iraq e contro tutte le guerre, che non risolvono mai niente e portano solo distruzione e morte. I conflitti si dovrebbero risolvere non con le armi m, ma con il dialogo. Siamo convinti che solo nell’amore, nel rispetto reciproco, in spirito di tolleranza e cooperazione, l’umanità può progredire e risolvere i numerosi problemi che l’assillano. Il corteo, partito da piazza Alessio Di Giovanni con cartelloni che inneggiavano alla pace, ha attraversato il corso e si è diretto alla Chiesa Madre. Lasciati i cartelloni all’entrata, gli alunni si sono sistemati tra i banchi e hanno iniziato la cerimonia con un canto che parlava di pace. Gli alunni hanno, quindi, recitato varie poesie e sono stati letti discorsi e riflessioni sulla guerra e sulla pace. E’ stato il momento più bello ed intenso che ci ha fatto riflettere sui benefici della pace e ci ha fatto capire che la guerra è sempre una sporca cosa. Sono intervenuti il Preside, l’arciprete e un frate francescano che ci ha guidato nei canti, accompagnati dal suono di due chitarre. E’stata una giornata bellissima che ci ha aiutato a crescere e pensiamo che le ore che abbiamo destinato ai preparativi sono stati spesi bene. Gli alunni della III B di Cianciana http://www.sicilykult.net
Pag. 3
Numero 3 - Giugno 2003
La Voce di Cianciana
ELEZIONI COMUNALI– L’ON. SANZERI ELETTO SINDACO DI CIANCIANA A conclusione di una campagna elettorale molto partecipata e per certi versi dai toni oltremodo accesi, nei giorni di 25 e 26 maggio gli elettori ciancianesi sono stati chiamati al voto per il rinnovo della presidenza della provincia, del consiglio provinciale, del sindaco del comune di Cianciana e del consiglio comunale. Due erano i candidati che si sono contesi la poltrona di sindaco : il sindaco uscente dottor Mario Re con la Lista Mario Re e l’onorevole Salvatore Sanzeri con la lista Insieme per la città. Lunedì 26 maggio, terminate le operazioni di voto alle ore 15, sono iniziate le operazioni di spoglio nell’ordine per il presidente della provincia e del consiglio provinciale e successivamente per il sindaco ed il consiglio comunale. Nel tardo pomeriggio il primo responso delle urne : il presidente della provincia, l’uscente dottor Vincenzo Fontana, è stato riconfermato. In seno al consiglio provinciale è stato eletto il ciancianese Rolando Montalbano. Nella tarda serata c’è stato l’altro responso delle urne. E’ stato eletto nuovo sindaco di Cianciana il dottor Salvatore Sanzeri, deputato regionale, con 1516 preferenze. Buona l’affermazione del sindaco uscente, dottor Mario Re, che ha ottenuto 1370 preferenze. Per la terza volta , nel corso della sua carriera, il dottore
Sanzeri diventa primo cittadino di Cianciana. Era già avvenuto nel 1980 e nel 1988. Primogenito di Pietro Sanzeri e di Pierina D’angelo, è nato a Cianciana il 21-3-1953: Coniugato con la professoressa Giovanna Carubia, ha due figli : Cristina di 19 e Pietro di 17 anni. Ha fatto gli studi superiori presso il Liceo classico Luigi Pirandello di Bivona, conseguendo la maturità classica nel 1972. Tra le varie passioni della gioventù ricordiamo quella del calcio, quella politica e l’amore per la medicina. Iscrittosi alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo, ha conseguito la laurea nel 1979. Ha esercitato la professione a Lampedusa, presso l’ospedale di Ribera e dal 1980 presso la USL numero 9 di Bivona con la funzione di dirigente responsabile del servizio di medicina di base del distretto. Come si è detto, fin da giovanissimo ha manifestato la passione per la politica e all’età di appena 22 anni è stato eletto consigliere comunale. Ha ricoperto numerosi incarichi politici sia a livello provinciale che regionale e nazionale. Candidato alle elezioni del 24-6-2001 con lo SDI, è stato eletto deputato all’Assemblea Regionale Siciliana con circa 3500 voti. Al nuovo sindaco e a tutti i suoi collaboratori auguriamo buon lavoro per la crescita della nostra comunità. Salvatore Panepinto
IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE E LA GIUNTA Per la lista Insieme per la città collegata al candidato Sanzeri sono stati eletti : Santo Alfano, preferenze 177; Paolo Ferraro, preferenze125; Gaetano Antonio Nuara, preferenze 114; Giovanni Marcello Contissa, preferenze 105; Giuseppe Montalbano, preferenze 95; Gerlando D’Angelo, preferenze 93; Onofrio Abella preferenze 81; Raffaele Impallari, preferenze 80; Giuseppe Forte, preferenze 74. Per la Lista Mario Re sono stati eletti : Calogero Gattuso, preferenze 186; Francesco Martorana, preferenze 151; Pietro Pasquale Leto, preferenze 115; Vincenzo Re, preferenze 106; Giuseppe Setticasi, preferenze 104; Felicia Conti, preferenze 101. Candidati non eletti ma con diritto a surroga Per la lista Insieme per la città : Felice Milioto, preferenze 72; Pasquale Alba, preferenze 70; Francesco Alfano, preferenze 67; Alfonso Perzia, preferenze 65; Salvatore Di Maria, preferenze 60; Maria Campisi, preferenze 33. Per la Lista Mario Re : Vincenzo Giannone, preferenze 99; Giuseppe Antonio D’Angelo, preferenze 94; Lucia Amato, preferenze 75; Giuseppe Montalbano, preferenze 59; Mario Carubia, preferenze 49; Leonardo Marino,
http://www.sicilykult.net
preferenze 45; Giuseppe Piazza, preferenze 40; Angelo Giuseppe Martorana, preferenze 35, Maria Traina, preferenze 30. Giorno 7 maggio, nei locali del centro sociale, sotto la presidenza del consigliere anziano Calogero Gattuso, si è insediato il nuovo consiglio comunale. Dopo il giuramento, i consiglieri sono stati chiamati ad eleggere rispettivamente il presidente ed il vice-presidente del consiglio stesso. Nella prima votazione, presenti numero 14, hanno ottenuto : Gerlando D’Angelo, presidente uscente, voti 8; Pietro Leto, voti 6. Nella seconda votazione per eleggere il vice-presidente, presenti N. 14, hanno ottenuto : Raffaele Impallari voti 8; Calogero Gattuso voti 6. Per effetto di tali votazioni sono stati eletti Gerlando D’Angelo presidente e Raffaele Impallari vice-presidente del consiglio. Successivamente si è svolta la cerimonia del giuramento del nuovo sindaco che ha anche nominato i tre nuovi assessori nelle persone di Salvatore Di Maria, Cosimo Montalbano e Domenico Piazza che si aggiungono a tre assessori designati durante la campagna elettorale e cioè Antonella Martorana, Giovanni Di Noto e Andrea Carubia. Salvatore Panepinto
Pag. 4
La Voce di Cianciana
Numero 3 - Giugno 2003
ELEZIONI DEL PRESIDENTE E DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI AGRIGENTO IL CIANCIANESE ROLANDO MONTALBANO, 51 ANNI, DA MOLTI ANNI IMPEGNATO IN POLITICA, E‟ STATO ELETTO CONSIGLIERE PROVINCIALE Nel nuovo consiglio provinciale della provincia regionale di Agrigento, che resterà in carica per 5 anni (2003-2008), è stato eletto un ciancianese. Si tratta dell‟insegnante Rolando Montalbano, sposato con Maria Croce, due figli, Antonio di anni 21 e Maria Giovanna di 16. Nel collegio di Sciacca è risultato il candidato più votato della lista di Nuova Sicilia che schierava ben otto candidati di diversi comuni dello stesso collegio, lista che ha ottenuto quasi diecimila voti ed era collegata col candidato alla presidenza, l‟uscente dottor Vincenzo Fontana, rieletto presidente della provincia. Il nuovo consigliere Rolando Montalbano, fu Antonino e Rosa Bavuso, è nato il 26 febbraio 1952 a Cianciana dove risiede in via Aquilia,1. Dopo aver conseguito la maturità magistrale nel 1980, è stato assunto dall‟amministrazione provinciale, svolgendo il suo lavoro presso la segreteria dell‟istituto tecnico commerciale statale “L. Panepinto” di Bivona. Dal 1° gennaio 2000 è transitato nei ruoli del ministero della pubblica istruzione e per tale ragione si è potuto candidare alle ultime elezioni provinciali. Rolando ha manifestato da giovanissimo la passione per la politica ed ha fatto il suo primo comizio, nel lontano 1970, all‟età di appena
18 anni. Eletto più volte, con numerosi consensi, nel consiglio comunale di Cianciana, ha ricoperto più volte la carica di assessore municipale. Dal 1992 al 1998 Rolando ha ricoperto l’incarico di segretario provinciale del Partito Repubblicano Italiano per il quale è stato, dal 1994 al 1998, consigliere nazionale. In tutti questi anni di impegno il neoeletto consigliere provinciale si è contraddistinto per la sua predisposizione all‟attività politica.. Nell‟ultimo periodo, grazie ad una sua geniale ed opportuna iniziativa, il ministero dell‟interno ha deciso di istituire nel nostro comune un presidio dei vigili del fuoco che nascerà nei prossimi mesi e che servirà alle necessità di tutti i comuni del circondario. Va anche ricordato che molti ciancianesi e non, ancor oggi, ricordano la visita ufficiale, su suo invito, dell‟allora ministro della difesa senatore Giovanni Spadolini, più volte presidente del consiglio, recatosi a Cianciana per inaugurare il monumento ai caduti e la nuova caserma dei carabinieri. A Rolando Montalbano formuliamo l‟augurio più fervido di buon lavoro, nell‟interesse generale delle nostre popolazioni. Salvatore Panepinto
Tutto è secco Bruciano le stoppie i contadini per paura di incontrollati incendi.
Lu guardarrobbi Grapìvu „u guardarrobbi stamattina e vitti „na cammisa già stirata cu na cravatta beddra di lanina, nun tantu scura, misa a la latata. Grapìvu „u guardarrobbi a mezzijornu e cci truvàvu, appisu, nu vistitu cusutu a manu tuttu tornu tornu, comu si fussi n‟abbitu di zitu. Grapìvu „u guardarrobbi versu sira e cc‟eranu du‟ scarpi rilucenti, parivanu illustrati cu la cira Po‟ … versu notti...cu ddri vestimenti vitti a me patri grapiri li porti… era sirenu… aspittava la Morti!!!
Pino Martorana
http://www.sicilykult.net
Tutto /è secco Più secco dei muretti È primavera che portano ai poderi, Sentu un sonu di ciancianeddra dei quaranta gradi che allontanano ca mi ricorda la me‟ terra, duci e beddra. voluti acquazzoni. La primavera è nni l‟aria Il sole è sempre radioso e sentu lu profumu di li mennuli „n juri e lontano da ogni primavera e di la zagara di l‟aranci l‟aduri. non più accarezza Pensu a l‟amici di „na vota e di sempiri, ma arde. a la casa di me‟ patri e di me‟ matri Tutto è secco./ Arido. a li parenti tutti… Come questi luoghi che partoriscono a lu surrisu, a lu caluri sinceru di la genti ginestre, fiori profumati a lu culuri di lu celu e di la campagna. e foglie semplici… Vulissi sempiri nni „stu sognu ristari come questa gente. „stu sognu ca m‟accumpagna Come questi luoghi che partoriscono e ca mi duna la voglia di turnari. spine, fichidindia L‟anni passanu, e torbidi pensieri nna vota era cchiù “duci” la lontananza; come questa gente. ora sentu ca jornu dopu jornu Tutto è secco. / Asciutto./ Immobile diventa nna vera sufferenza. Come quel geco /che attende/chissà Rosa Ferraro quale insetto. Tratto da : Gaspare D’Angelo ALL‟OMBRA DELLE PIAZZE-2002
Pag. 5
Numero 3 - Giugno 2003
La Voce di Cianciana
SERATA CULTURALE DEDICATA ALLA PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI POESIE TAMPASIANNU…TAMPASIANNU, RACCOLTA DI POESIE DIALETTALI DEL POETA CIANCIANESE GIACINTO SCHEMBRI Agrigento- Alla presenza di un folto e qualificato pubblico, nel tardo pomeriggio di giovedì 22 maggio 2003, presso il Centro Culturale Editoriale Pier Paolo Pisolini, sito in via Atenea 123, è stata presentata l‟ultima fatica letteraria del maestro Giacinto Schembri Tampasiannu…tampasiannu…raccolta di poesie dialettali. La serata culturale, organizzata dal comitato provinciale dell‟Aics ( Associazione italiana cultura e sport ) e coordinata dal dottor Gaspare Agnello, è stata la prima della 15° edizione di POESIE IN VIA ATENEA-NEL CUORE DI AGRIGENTO. Il volume si pregia di una nota introduttiva del professor Eugenio Giannone, della prefazione del professor Antonio Palermo ed è arricchita da alcuni disegni originali del maestro professor Andrea Carisi. A presentare l‟opera è stato il ciancianese professor Ferdinando Cuffaro, ex preside del liceo classico di Agrigento. Durante la serata alcune poesie del libro sono state lette dall‟attrice Patrizia Camera ( nota
anche al pubblico ciancianese per aver partecipato l‟estate scorsa alla presentazione del volume del professor Gaspare D‟Angelo Li Chiazzi di Cianciana). Giacinto Scgembri è nato a Cianciana nel 1922. Ottenuto il diploma magistrale, ha insegnato per 40 anni nelle scuole elementari di Agrigento. Nel 1988 ha pubblicato una prima raccolta di poesie intitolata Zirrìu di Papanzìcu. Ha partecipato a numerosi concorsi di poesia piazzandosi, quasi sempre, nei primissimi posti: secondo classificato a Sciacca nel premio di poesia “ Ignazio Russo “ ; targa d‟argento a Racalmuto, in una delle edizioni del premio “Castelluccio”; due primi premi (19801981) al concorso S.A.E. a Porto Empedocle; terzo premio al concorso nazionale di Napoli “Colori del Sud”, ha scritto i testi delle canzoni incise Lu „nziru, l‟ucchiuzzi mè, Li chiavi di lu paradisu, con musiche del maestro Li Causi. Diverse sue composizioni sono state inserite nell‟antologia “Riflessioni” edita da Radio Concordia e nell‟antologia “Barrese” edita da Bose Giesse e nel ciclo di Letture agrigentine è stato inserito come poeta dialettale. Recentemente è stato insignito del titolo “Benemerito alla cultura italiana, honoris causa” dall‟Ateneo di poesia e di storia delle poetiche europee di Roma. Salvatore Panepinto
GIACINTO SCHEMBRI TAMPASIANNU, TAMPASIANNU E‟ questa una raccolta di trentasei poesie, che sono state scritte in dialetto ciancianese. C‟è un universo che viene espresso – nei suoi aspetti esteriori e interiori- in un linguaggio genuino, chiaro, limpido, incantevole, che, pur essendo oggi quasi del tutto scomparso, è la testimonianza più viva e più significativa di una cultura, di una civiltà, di un modo di pensare e di vivere in una società agricola e preindustriale, che il Nostro rievoca nei suoi aspetti più significativi. Il quadro delineato e dipinto ritrae la società tra le due guerre mondiali con tanto acume e tanta simpatia, pur non dimenticando la miseria diffusa, le ristrettezze economiche, i disagi, le difficoltà di una vita, che, però, era genuina, sincera, naturale, in pace con se stessa, con la natura, con il prossimo. Per dare il senso della complessità del mondo poetico del Nostro, si possono individuare i filoni principali in cui si dipana il mondo poetico, che sono i seguenti : 1) la casa e gli affetti familiari; 2) la natura, osservata nei vari aspetti e in tutte le stagioni; 3) l‟amore, che sgorga dal cuore con semplicità e profondità; 4) il costante rapporto tra passato e presente; 5) la nostalgia e il rimpianto della propria terra ; 6) la vecchiaia, la solitudine, l‟abbandono, la malinconia, il pessimismo e la speranza. Nel primo gruppo di componimenti vengono descritti gli affetti familiari con tenerezza e con vivacità, soprathttp://www.sicilykult.net
tutto all‟interno della propria casa. Nel secondo gruppo, complessivamente nove componimenti, la natura viene esplorata in tutte le stagioni e in tutti gli aspetti, riuscendo a cogliere – anche nei momenti più oscuri e più terribili – i lati positivi o quelli meno drammatici. Nel terzo gruppo – nove canti – viene trattato il tema dell‟amore, quel sentimento che, qualunque sia la condizione del soggetto, si fa sentire con forza, anche a dispetto dell‟età avanzata, delle disavventure, delle difficoltà, delle contrarietà. Nel quarto gruppo è presente il contrasto tra il presente e il passato, il presente, carico di problemi e di drammi, e il passato, nel quale, pur essendo presenti i drammi e le difficoltà, essi si attenuano e si colorano di luce e di speranza anche per la lont ananza, l‟indeterminatezza, la malinconia dello spirito, ormai pacificato con se stesso. I canti del quinto Pag. 6
La Voce di Cianciana
Numero 3 - Giugno 2003 gruppo – complessivamente sei – esprimono il rimpianto e la nostalgia di chi ha lasciato il proprio nido e la propria terra, per cui non gli resta altro che la rimembranza dei primi anni della propria vita, che nella lontananza del tempo risulta più dolce, più gradita, più sentita. Il Nostro guarda con gli occhi del corpo, ma vede con gli occhi della mente, con i ricordi, con le impressioni, con il velo della memoria. La partecipazione emotiva è molto profonda, soprattutto in Cianciana, che è una delle poesie più significative, sia per la struggente vena malinconica, sia per la rappresentazione pittorica di un ambiente che, pur ritratto nelle dimensioni del passato, vive nel presente della memoria. Il linguaggio, più pittorico e descrittivo, coglie i dati del paesaggio rappresentando le due stagioni più belle dell‟anno ( la primavera e l‟estate ) con i colori più vivaci e più significativi. Il sesto ed ultimo gruppo ( dodici su trentasei canti ) è il
più numeroso, il più appassionato, il più riflessivo, in quanto tratta di argomenti come la vecchiaia, la solitudine, l‟abbandono, la malinconia, la disillusione e la speranza. Tali problemi si presentano in maniera drammatica, soprattutto nei canti Lamentu d’un vecchiu e ‘Na vicchiaredda. In questi canti non c‟è uno spiraglio, la realtà è colta nella sua crudezza e nel suo squallore, la visione si fa cupa, priva di una prospettiva o di una speranza. Però l‟ultimo canto A gunucchiuni è una solenne preghiera, nella quale il Nostro, pur consapevole che le pene e le sofferenze nella vita sono tante, si rivolge a Cristo in questi termini : Cristu di lu celu / o Redentori, /ca mi jittasti / nudu nni sta terra, / Ammenu portami cu tìa / lu jornu ca mi chiami / in paradisu, / unni finiscinu lastimi e dulura /e lu suli / scancella li nuttati. Ferdinando Cuffaro Nella foto da sinistra: Salvatore Panepinto, Eugenio Giannone, Giacinto Schembri, Tanina La Corte, Ferdinando Cuffaro, Angela e Mario De Michele
LU CANALEDDU
CIANCIANA Li so casuzzi di jissu cu li tetti „ncrustati di virdi arramatu sunnu aggiuccati, comu pecuri stanchi, intra un firriatu di muntagneddi ca la primavera „mmirdica e „nchiura e lu celu abbrivira d‟azzolu.
Li so‟ abitanti „mpastati di surfaru e ginisi su‟ genti rispittusa e garn tra vagliatura. A la „stati quannu lu suli „mpirnìa e coci lu sangu „nta li vini, li strati di lu Canaleddu a San Gaitanu
e di lu Sirruni a lu Stazzoni diventanu salotta unni, ogni sira, si discurri assittati „n capu li scaluna. Iu nascivu ccà a lu Canaleddu e a lu lustru di „na citalena. Giacinto Schembri
Misu a puleri „mpunta a „na cantunera lu canaleddu di lu me‟ paisi inchi, ridennu, quartari e lanceddi. Assuppa discursi e senti lamenti di cu‟ aspetta sudatu e voli astutari l‟arsura e la siti. Mancu la notti dormi cuetu: chiama, cantannu, cu‟ voli arrivari pir tempu o‟ travagliu e cu lu so‟ sbriu „ntra bummula e „nzira acqua sdivaca. Giacinto Schembri
CIANCIANA COME BRESCELLO Anche a Cianciana si è rivissuto un piccolo spicchio di cronaca che ha reso famosa la piccola cittadella emiliana, nel dopo guerra, con i caratteristici personaggi di Peppone e Don Camillo. L‟avvenimento ha preso spunto da una campagna elettorale per le elezioni comunali che a tratti ha avuto momenti di tensione non indifferente. E proprio nel tentativo di rasserenare gli animi si è dato vita ad una manifestazione che possiamo definire alquanto singolare. Difatti, Don Filippo Ferraro da un lato, Nino La Porta dall‟altro, cioè due persone che dal punto di vista religioso e politico sono quanto di più distante esista nel paese di Cianciana, hanno trovato l‟accordo ( sulla base di un rispetto reciproco che supera di molto le loro divergenze politiche di dare vita a una iniziativa insolita. Domenica 1 giugno i due protagonisti, verso le ore 18:30, si sono seduti con altri amici attorno ad un tavolo dinanzi a un bar del centro cittadino. Insieme avevano affisso al muro un manifesto con queste parole : “ATTENZIONE” Innanzi tutto e soprattutto “FRATERNITA‟ “ qui e ovunque, ora e sempre. I passanti venivano invitati a sostare, a leggere il manifesto, a bere qualcosa insieme...e a seguire l‟esempio dei due ( Peppone e Don Camillo), che nonostante le divergenze politiche e di altro genere, praticano la più schietta fraternità. Tutto ciò nella speranza che il messaggio di fratellanza e di reciproco rispetto venga recepito e messo in atto dai nostri concittadini. S.P.
http://www.sicilykult.net
Pag. 7
La Voce di Cianciana
Numero 3 - Giugno 2003
Nozze D’Oro Coniugi Maria e Giuseppe Gambino. A sinistra la foto del loro matrimonio celebrato nella Chiesa del Carmelo da don Filippo Ferraro il 15 aprile 1953, testimone Salvatore Panepinto. A destra nel giorno del loro 50° anno di matrimonio, festeggiato nella città di Toronto (Canada), il 15 aprile 2003. A sinistra: sposi Antonio Maragliano e Sonia Alessandra Mendola, Alessandria d. R.Chiesa Madre, 16 aprile 2003.
Saluti
A destra: sposi Giovanni Lo Bue e Giovanna Gusciglio, Mazara del Vallo-Cattedrale S.S. Salvatore, 3 giugno 2003.
Da Malcenise-Verona-Ezio, Serafina e Bernardo Martorana formulano le loro cordiali congratulazioni a Maria e Giuseppe Gambino, abitanti a Toronto ( Canada ), per il loro cinquantesimo anno di matrimonio. Da Palermo-La dottoressa Angela Greco saluta il dottore Bernardo Barbera e famiglia abitanti a Adelaide (AUS.)
MOSTRE DI ANDREA ARCURI: DAL 16 AL 27 LUGLIO, PRESSO L’HOTEL SPLENDID DI FIUGGI, CON IL PATROCINIO DELL’ASSESSORATO ALLA CULTURA DEL COMUNE. DAL 23 AL 29 AGOSTO, PRESSO IL PALAZZO CORVAIA A TAORMINA SEMPRE CON IL PATROCINIO DEL COMUNE. http://www.sicilykult.net
Pag. 8
Numero 3 Giugno 2003
La Voce di Cianciana
Inaugurato il 13-4-2003 il nuovo locale della macelleria di Concetta Giordano Gambino– Cianciana, Piazzetta Carmine,13
POMPIERE SALVA UN RAGAZZO CADUTO IN UN POZZO I FRANCESI GLI DANNO LA MEDAGLIA D‟ARGENTO E‟ il giovane Carmelo Tambuzzo, figlio di emigrati ciancianesi, da oltre mezzo secolo in Francia. Un pompiere francese, figlio di emigrati siciliani, il padre di Cianciana e la madre di Calamonaci, e il suo cane, un pastore “malinois”, sono stati decorati nei mesi scorsi dal generale Debarnot, comandante della brigata dei vigili del fuoco di Parigi con la medaglia di bronzo per un atto di coraggio che ha avuto il suo epilogo nel salvataggio da sicura morte di un giovane transalpino di 15 anni caduto casualmente in un pozzo, in aperta campagna. Si tratta di Carmelo Tambuzzo, di 33 anni, vigile del fuoco nella capitale francese, sposato, due figli, caporale e militare di carriera, e del suo cane Malouk, un pastore di appena sei anni, i quali hanno stretto la mano e la zampa, nella caserma “Fort de la Briche”, al generale che attaccato le due grosse medaglie di bronzo, una al pompiere e l‟altra al cane. Dell‟atto di particolare coraggio e della meritata onorificenza si sono occupati tutti i giornali e le televisioni d‟oltralpe. Carmelo Tambuzzo è il figlio di Giuseppe, originario di Cianciana, in Francia per lavoro dal 1949, e di Caterina Chirafisi di Calamonaci, emigrata con la famiglia nel 1959. Il giovane è nato a Grenoble, nella Val d’Isère, a circa quattro ore di auto da Torino, ha studiato al liceo, ma quando è partito per il servizio militare, nel 1989, ha scelto il corpo dei vigili del fuoco dove sei mesi dopo è diventato caporale e responsabile dell‟èquipe cinofila della brigata parigina diretta dal colonnello Dominique Granjean. L‟accoppiata Tambuzzo-Malouk, da cinque anni ormai inseparabili, per degli stage d‟altitudine in Cile e per aver fatto classificare la brigata di Parigi al settimo posto finale dei campionati mondiali di Ungheria, ha permesso di salvare, durante una grande operazione di ricerca del territorio, a Cliché-sous-Bois, nei sobborghi boschivi della capitale francese, un ragazzo di 15 anni cha da 24 ore era scomparso da casa e che accidentalhttp://www.sicilykult.net
mente era caduto, su un terreno scosceso, in un pozzo profondo. Sarebbe certamente morto se il grande fiuto di Malouk e la perseveranza di Carmelo Tambuzzo non fossero stati così determinanti. In molti hanno ricordato la tragedia italiana di Vernicino, un paio di decenni fa‟, quando un ragazzino, caduto analogamente in un pozzo, nonostante la presenza massiccia dei vigili del fuoco che scavarono una galleria parallela al pozzo, fu raggiunto quando purtroppo era già morto. Si scomodò perfino l‟allora Presidente della Repubblica, il compianto Sandro Pertini, che corse ai bordi del pozzo, vegliò tutta la notte, al freddo e sotto i potenti fari delle fotoelettriche, con la speranza che i pompieri potessero tirare vivo lo sfortunato bambino. La famiglia siciliana dei Tambuzzo è un nucleo familiare di militari impegnati fortemente nel corpo dei vigili del fuoco perché il padre di Carmelo, il ciancianese Giuseppe, è stato grande servitore della nazione francese, il fratello Vincenzo, vicecapo, e la cognata Valérie, caporale, sono impegnati professionalmente nello stesso centro di soccorso dei pompieri di Villard-Bonnot. A Calamonaci vive Carmelo Chirafisi che, artigianoebanista, anche lui emigrato in Francia per lavoro fino al 1977, zio del giovane vigile del fuoco, per la gioia e la soddisfazione non sta più nella pelle perché il nipote è stato insignito della meritata onorificenza e perché i mass-media d‟oltralpe, dai giornali alle tv, molto sensibili a storie di commozione e di solidarietà umana, hanno tanto parlato della famiglia siciliana del pompiere francese, con spezzoni di immagini che hanno fatto intravedere per qualche attimo scorci paesaggistici di Cianciana e di Calamonaci, i paesi di origine dei loro genitori. Enzo Minio Pag. 9
La Voce di Cianciana
Numero 3 –Giugno 2003
A.S.Cianciana 2000 :piazza d‟onore Ora si attende la vittoria del River Platani Dopo lo scontro diretto perso con il River Platani ,l‟A.S.Cianciana 2000 si deve accontentare del secondo posto in classifica a fine Il presidente di A.S. torneo,che dà diritto allo sparegCianciana 2000 prof. gio con la terza classificata e l‟opportunità di ripescaggio nel Salvatore Acquisto caso in cui la prima del girone vincesse la coppa delle provincie. Dopo una stagione all‟ insegna della rivalità, i ciancianesi devono sperare paradossalmente nei san biagini visto che si sono qualificati per la finale, e hanno grosse probabilità di vincere
la coppa. La squadra di mister Calamo ha accusato il colpo dopo la sconfitta col River, ritrovando la vittoria solo due partite dopo ,contro il Tiesse che ha visto il ritorno al gol del bomber Montalbano che ha poi concluso la stagione da capocannoniere, del girone con 20 gol all‟attivo con solo due rigori calciati. Tra i bomber da segnalare il buon finale di stagione del veterano Renato Re che è andato a segno quasi ogni domenica,sommando ben 8 reti stagionali. Quindi ora si attende il verdetto della Lega ,sperando in un esito positivo, arrivederci alle battaglie della prossima stagione. Alfonso Salamone
12 GIOVANI CIANCIANESI IN FRANCIA PER DISPUTARE UN TORNEO DI CALCIO Come anticipato nel primo numero C.A. de la Voce di Cianciana, 12 giovani ciancianesi, accompagnati dall‟allenatore Angelo Alba, dai genitori Andrea Carubia, Antonella Soldano e Tanina Tambuzzo, si sono recati a Lorette (vicino a Rive de I sindaci di Lorette e di La GrandCroix Gérard Tardy e André Chazalon Gier) in Francia per partecipare al torneo di calcio dell‟Ascensione che, grazie alla loro presenza, quest‟anno è stato internazionale. L‟invito a partecipare era stato fatto dal Presidente dello Sporting.Club di Lorette e di La Grand- Croix, Pierre Bony. Non è la prima volta che dei giovani ciancianesi si recano in Francia : è già accaduto nel 1990 e l‟anno successivo i francesi ricambieranno la visita. L‟avventura degli sportivi ciancianesi è cominciata http://www.sicilykult.net
mercoledì 28 maggio con il volo Palermo-Lione. Arrivati in Francia la piccola comitiva è stata ospite di famiglie francesi. Il giorno successivo, nello stadio Gier-Dorlay di Lorette, in una splendida giornata di sole, si è disputato il torneo dell‟Ascensione, il più importante dell‟anno, suddiviso in tre categorie in riferimento alle fasce d‟età : debuttanti, pulcini e piccoli. Ben 12 sono state le squadre dei debuttanti, sette dei pulcini e dodici dei piccoli e tra queste la squadra di Cianciana. Il grande stadio era stato suddiviso in vari settori e contemporaneamente, per una durata di 20 minuti, si disputavano più incontri. Partiti in sordina i nostri ragazzi alla fine, una volta ambientati, hanno dato il meglio di loro stessi, vincendo molte partite. Il 30 maggio ancora appuntamento allo stadio intercomunale dove il Presidente Bony e i dirigenti dello Sporting- Club avevano fatto allestire un tavolo con aperitivi e pasticcini per congratularsi con i giovani ciancianesi, ai quali ha consegnato un trofeo e delle medaglie, e per ringraziare le famiglie francesi che hanno accolto così amorevolmente i nostri giocatori. Numerosi sono stati i ciancianesi presenti alla piccola cerimonia ed anch‟essi si sono stretti attorno ai nostri giocatori. Pag. 10
La Voce di Cianciana
Numero 3 - Giugno 2003
In piedi da sinistra: Ivan Scardino, Angelo Caltagirone, Antonio Grassedonia, Antonio Argirò, Domenico Carubia, Antonio Gambino, l‟allenatore Angelo Alba, Antonino Di Mora. Accosciati da sinistra: Angelo Tammuzzo, Roberto Cimino Vincenzo Argento, Pietro Di Maria, Luca Lo Monaco, Rita La Corte e la mascotte Giacinto Alba.
Poi sono intervenuti i sindaci di Lorette e di La Grand-Croix, Gérard Tardy e André Chazalon che hanno dato all‟allenatore della squadra ciancianese due medaglie raffiguranti le loro città per essere consegnate al sindaco di Cianciana. A sua volta Angelo Alba ha ringraziato gli ospiti, ha dato lettura di una lettera del presidente di Cianciana 2000 prof. Salvatore Acquisto con la quale si invitavano i francesi a restituire la visita. Poi, coadiuvato da Andrea Carubia, ha donato agli organizzatori, ai sindaci, alle famiglie ospitanti, al signor Antonino Di Mora che tanto ha fatto per organizzare il soggiorno dei ciancianesi, dei piatti in ceramica raffiguranti la Torre dell‟Orologio e per tutti i presenti dei posters, dei dépliants, dei libri, dei CD riguardati la provincia di Agrigento, messi a disposizione dall‟Azienda Autonoma Provinciale Incremento Turistico e dall‟Arci. Nella giornata di domenica, giorno del rientro in Italia, c‟è stato un fuori programma per i nostri calciatori che sono stati invitati a partecipare ad un torneo che si è svolto a L‟Horme. L‟incontro con una squadra di coetanei di Saint-Etienne è finito in parità. Salvatore Panepinto
LA FESTA DI SANT‟ANTONIO A HODDESDON ( INGHILTERRA) Per il quinto anno consecutivo Sant‟Antonio è stato festeggiato a Hoddesdon, città dove, come è notorio, risiede una numerosissima comunità di ciancianesi che fa di questa città l‟altra Cianciana, al pari di Rive de Gier, dove vivono altrettanti ciancianesi di prima, seconda e terza generazione. Da tempo immemorabile i ciancianesi hanno considerato Sant‟Antonio come il loro Santo, scegliendolo come loro patrono. Ricordiamo che il nome originario del paese era Casale Sant‟Antonio. La devozione nei confronti del Santo, nato a Lisbona, si è mantenuta sempre viva sia a Cianciana che altrove e a Hoddesdon ha fatto nascere la festa in suo onore, in concomitanza con quella ciancianese. I primi festeggiamenti risalgono al 1999. Una sera la signora Maria Martorana manifestava a degli amici compaesani la sua volontà di recarsi a Cianciana per “prendere” la festa di Sant‟Antonio ed adempiere così ad una promessa. In quella occasione qualcuno suggerì alla suddetta signora di organizzare ad Hoddesdon stesso la festa, in considerazione della massiccia presenza di ciancianesi, tutti devoti del Santo. Il suggerimento fu accettato con entusiasmo e la signora Maria ben presto si mise al lavoro, ordinando a sue spese il simulacro del Santo alla ditta Pantaleone di Palermo. La festa fu organizzata nei minimi particolari, secondo la tradizione ciancianese : tredicina, vespri, benedizione e distribuzione del pane, tavoli con noccioline, simenta, cubbaita ed altre pietanze. Non mancò neanche il cantante, Gianhttp://www.sicilykult.net
campione, esibitosi all‟aperto con il suo gruppo. La partecipazione è stata grandiosa. C‟erano tutti i ciancianesi di Hoddesdon, dei paesi vicini e di numerosi inglesi, con in testa le autorità. Anche le offerte dei fedeli sono state generose. Pagate le spese, avanzò la somma di lire 9.000.000, cifra che è stata devoluta in beneficenza all‟Associazione talassemica di Londra. Negli anni seguenti, per organizzare la festa , si costituì un comitato cui facevano parte sia ciancianesi sia altri emigrati, come ad esempio dei residenti originari di Sutera. Sono stati devoluti sempre in beneficenza i soldi avanzati. Ricordiamo alcuni beneficiari : l‟orfanotrofio di Sant‟Antonio di Padova, l‟ospedale dei bambini di Londra, l‟ente per la ricerca sul tumore, la chiesa di Hoddesdon. Ultima annotazione, il fercolo ( la vara ) del Santo è stato scolpito a proprie spese dal signor Giuseppe Tona di Sutera, in suffragio dell‟anima del proprio padre. S.P.
Pag. 11
Numero 3 - Giugno 2003
La Voce di Cianciana
In questo numero La Voce si pregia di pubblicare l’intervista che il professor Lucio Zinna (vedi scheda a piè di pagina) ha rilasciato al nostro giornale in data 4 gennaio 2003, riguardante l‟opera del poeta ciancianese Alessio Di Giovanni. Domanda: Quando ha conosciuto Alessio DI Giovanni? Risposta:Nel corso degli anni settanta, non saprei essere più preciso. Mi occupo da alcuni decenni di critica letteraria militante, con particolare riguardo alla letteratura siciliana; nel momento in cui si orienta l‟attenzione sulla poesia in dialetto dei secoli XIX e XX è impossibile non imbattersi in un maestro quale è Alessio Di Giovanni. D: Che cosa l‟ha colpito della sua produzione? R: Trovo notevoli, sul piano formale, l‟incisività e la levità: due aspetti (solitamente difficili da conciliare: per lo più l‟una va a discapito dell‟altra e viceversa) che il poeta di Cianciana coniuga senza alcuno sforzo. Ma è soprattutto il mondo digiovanniano a colpirmi, con riferimento ad alcuni aspetti di una Sicilia che, nella mia infanzia (quando morì il poeta avevo otto anni) ho fatto appena in tempo a intravedere e poi è andata scomparendo sotto i miei occhi. Va aggiunta l‟attenzione del Di Giovanni per la povera gente, in perfetto spirito evangelico, coniugando – anche qui – socialità e religiosità (francescanesimo in particolare). E non è vero che egli prenda dal popolo e non ritorni al popolo. D: Quale ruolo gli assegnerebbe nella storia della letteratura siciliana e nazionale? R: Nella storia della letteratura siciliana spetta al Di Giovanni un ruolo di primo piano, come Veneziano e Meli. La letteratura nazionale del Novecento è in gran parte da riscrivere ed è in una tale operazione – necessaria, anzi inevitabile – di revisione e di riassetto che Di Giovanni potrà recuperare il ruolo che gli compete e che in atto, ingiustamente, non ha. D: Di Giovanni verista, decadente, felibrista o cos‟altro? R: Di Giovanni respira, com‟è ovvio, gli umori del suo tempo, filtrandoli nella propria personalità artistica. È «felibrista» per i suoi rapporti con Mistral e per il suo concepire il siciliano come «lingua» e non solo come «dialetto». È certamente «verista», anzi chiude quell‟esperienza estetica, nella quale si è profondamente calato. Il decadentismo fa, storicamente, sentire i suoi influssi nell‟opera del poeta e scrittore isolano, ma mi pare azzardato considerarlo «decadente», anche se occorrerebbe approfondire gli aspetti simbolisti dell‟arte digiovanniana. D: Ritiene che meriterebbe di essere meglio conosciuto?E come? R: Senza dubbio merita di essere meglio conosciuto. Suggerisco: a) di ristampare le sue opere e farle pervenire a studiosi, riviste specializzate e centri culturali, http://www.sicilykult.net
non trascurando quello che si definisce «grosso pubblico»; b) di promuovere recitals e ricerche nelle scuole; c) di aprire un sito Internet in cui sia possibile reperire: una serie di schede riguardanti la sua figura, i suoi tempi, l‟opera in generale e le singole opere; materiale iconografico; crestomazia di testi significativi; essenziale antologia della critica. Siti analoghi esistono per tanti altri grandi autori, italiani e stranieri. D: I giovani, a scuola, la TV, il dialetto: c‟è ancora spazio per il dialetto quando si parla di una lingua unica per l‟Europa? R: L‟Europa non può e non deve comprimere le identità di popoli e regioni. È proprio nell‟ottica di un‟Europa che potenzi e non faccia intisichire le plurime fonti culturali di cui dispone e che la fanno essere quella che è, che vanno valorizzati i dialetti e la «cultura» (in senso sia “antropologico” che “umanistico”) di cui essi sono portatori. Intanto, lo stesso «italiano» non potrà ridursi a un dialetto europeo: ci mancherebbe altro! La “lingua unica europea” – quale che sia e se e quando sarà – non potrà che nascere da un più o meno lento, comunque naturale, processo evolutivo e non da un fatto impositivo. Altrimenti sarà un disastro e spenderemmo male le nostre migliori potenzialità, pressappoco come sta accadendo con l‟euro. Il dialetto siciliano dovrebbe, intanto, essere studiato obbligatoriamente nelle scuole siciliane, a partire dalle materne e almeno nei successivi otto anni della scuola di base. D: Quale contributo alla storia delle etnie puo dare l‟opera del Di Giovanni? R: In effetti la letteratura costituisce un importante parametro per la storia delle etnie. Anche in tal senso il contributo del Di Giovanni può essere notevole, non meno, ad esempio, di quello di Verga o di Francesco Lanza, di Quasimodo o di Tomasi di Lampedusa. Palermo, 4 gennaio 2003 Lucio Zinna Lucio Zinna, nato a Mazara del Vallo, vive a Palermo, dove è stato direttore didattico. Poeta, giornalista, scrittore, è collaboratore di RAI 3, dirige la rivista Arenaria, i quaderni di Arenaria,ed è redattore di Nuovo Romanticismo. Ha pubblicato numerosi saggi critici ed elzeviri. Raffinato poeta, ha pubblicato fra l‟altro : Il filobus dei giorni (Pa,1964); Un rapido celiare (Pa, 1974); Sàgona (Crotone,1976);Tabes (TV,1979) ; Equoreo, con A. Gerbino (Pa, 1980). Sue poesie sono state tradotte in farncese, greco, portoghese e rumeno. Presiede L‟Istituto siciliano di letteratura contemporanea e l‟Istituto di cultura romantica.Sui è occupato spesso di Alessio Di Giovanni ed è stato sempre presente a Cianciana, dal 1987, ogni qualvolta è stata organizzata qualcosa sul poeta ciancianese.
Pag. 12
Numero 3 - Giugno 2003
La Voce di Cianciana
In questo numero pubblichiamo Lu zzi Maddì e li parenti di Domenico Siracusa, che ci narra una delle tantissime storielle di Amedeo Vizzì (1891-1976), falegname e personaggio famoso per le sue facezie.Il racconto fa parte di una poderosa raccolta ( 150 testi con traduzione in lingua italiana ) del preside Francesco Cannatella dal titolo Cianciana cunta in due volumi. La prefazione dell’opera è di Giovanni Ruffino, preside della Facoltà di Lettere–Università di Palermo, mentre l’introduzione è di Salvatore D’Onofrio, antropologo-Università di Lecce e di Palermo. La raccolta è stata stampata a cura del “Centro Studi Giulio Pastore”Agrigento, 2.000
Lu zzi Maddì e li parenti
Il signor Amedeo ed i parenti
Lu zzi Maddì era sciarriatu cu-ttutti li parenti di la muglièri. U-gnornu, era Pasqua, si vistì di festa, ggiliccheddru cu la catina d’oru di lui rraloggiu chi cci pinnuliava e, la matina prestu, niscì pi la chjazza. Versu l’ùnnici s’arricampà intra e la muglièri nun-zì putiva fari capaci di comu mai ddr’arricampata prestu, vista la festa. - Maddì, comu mai t’arricampasti accussi-pprestu? Chiffà nun ti senti bbonu? - Vinni prestu la muglièri, ca ti purtavu na bbella nutìzzia. - Adà, sintemmu. - Cucemmu pi-ssidici ca fici la paci cu-ttutti li to parenti e oi li mmitavu a-mmangiàri cca. La muglièri, la zza Filippa, era na cristiana bbona comu lu pani e-nnum-parlava pi-nnun-z’arrifriddari la vucca, nn’appi piaceri ca lu parità av’a mpaciàtu cu li parenti. A-mmumentu addrumà lu focu e-mmisi lu casdaruni ncapu pi-ppriparari bbrodu. Arrivano versu mezziornu: - Maddì, cca nuddru si vidi. - Cala la pasta ca stannu vinennu . La muglièri piglià na cartata di pasta e la calà. - Maddì, la pasta cotta è. - Mpiàtta ca scala scala sunnu. La muglieri, ca tannu s’usava ascuitari li mariti, mpiattà. - Maddì, la pasta a-ttavula è. Li me parenti unni sunnu? - Cca tutti sunnu, ti dissi A stu puntu lu zzi Maddi niscì di lu portafògliu na pocu di fotografìi di li parenti di la muglièri e nni misi una davanti a ogni piàttu, , ddoppu, rrivurgènnusi a una a una a ddri fotografìi, cci dicìva. - Tu nni vò pasta? Cu cci avìa arrispùnniri? E allura iddru continuava: - Ah nun-nì vò? … Mi la màngiu i. Accussi si mangià tutta ddra pasta, piàttu pi-ppiàttu, vippi e-ssì ì a-ccurcari
Il signor Amedeo aveva rotto i rapporti con i parenti della moglie. Un giorno, era Pasqua, si vestì con gli abiti della festa, gilet con catenina pendente dell’orologio d’oro e, di buon mattino, uscì per recarsi in piazza. Verso le ore undici fece ritorno a casa e la moglie non poteva convincersi del perché di quel rientro anticipato, visto il giorno di festa. - Amedeo, come mai sei rientrato così presto? Stai male? - Sono rientrato presto, moglie, perché ho da darti finalmente una bella notizia. - Adà, sentiamo. - Devi cucinare per sedici persone perché ho fatto pace con tutti i tuoi parenti e per l’occasione li ho invitati a pranzo a casa nostra. La moglie, la signora Filippa, era una persona buona come il pane e non parlava per non raffreddarsi la bocca, ebbe piacere del fatto che il marito si era riappacificato con i parenti. In un momento accese il fuoco e vi pose sopra un pentolone per preparare del brodo. Verso mezzogiorno: - Amedeo, i miei parenti ancora non arrivano. - Metti giù la pasta, stanno per arrivare. La moglie mise in pentola un’ intera confezione di pasta. - Amedeo, la pasta è cotta. - Servila nei piatti, i parenti salgono già la scala. La moglie, allora era costume che le mogli ubbidissero sempre ai mariti, servì, la pasta nei piatti. - Amedeo, la pasta è a tavola. I miei parenti dove sono? - Sono tutti qui, rassicurati. A questo punto il signor Amedeo tirò fuori dal portafoglio delle fotografie che ritraevano i parenti della moglie, ne pose una davanti ad ogni piatto e dopo, rivolgendosi ad ognuna delle fotografie, chiedeva: - Tu vuoi pasta? Chi poteva rispondergli? Ed allora continuava: - Ah, non ne vuoi! … la mangio io. Così mangiò tutta la pasta, piatto dopo piatto, bevve del vino ad andò a letto a riposare
Saluti
Da Cianciana- Felice La Corte e famiglia salutano il carissimo dott. Bernardo Barbera e il carissimo dott. Alfonso Reina, abitanti in Australia Da Cianciana- La signora Antonina Mattaliano saluta la sorella Tanina ed il cognato Vito Carubia, abitanti ad Ashton ULyne- Inghilterra. Da Toronto- Canada Maria e Giuseppe Gambino salutano il loro compare di matrimonio Salvatore Panepinto, Andrea e Nino Arcuri, Tanina Gambino e la redazione del giornale. http://www.sicilykult.net
Pag. 13
Numero 3 - Giugno 2003
La Voce di Cianciana
I NOSTRI MONUMENTI: I CASOTTI Dove il corso Vittorio Emanuele si interseca con la Salita Regina Elena si apre un’ampia scalinata realizzata in pietra, delimitata ai due lati, da due bassi edifici, denominati i Casotti. I casotti sono due ambienti rettangolari, disposti simmetricamente alla scalinata, le cui porte d’ingresso sono messe in risalto da portali ad arco a tutto sesto, di pregevole fattura di scalpellini locali. La copertura dei due casotti è a terrazzo, utilizzata come superficie calpestabile, con una ringhiera che la delimita e la rende fruibile ai cittadini, posta sopra la cornice di chiusura che è arricchita da archi ricavati all’interno dei conci. Da sopra i casotti, infatti, si può ammirare sia il feudo cavallo, oggi trasformato in bosco, sia nella sua interezza l’intera trazzera regia, oggi salita Regina Elena, che taglia il centro abitato in due, genetratrici di simmetria, della maglia urbana, che con l’attuale corso Vittorio Emanuele, costituisce quel sistema del cardo e decumanus, ordinatori dell’impianto seicentesco della città. I due casotti sono stati realizzati nell’area della ex regia trazzera dopo che si era reso abituale costruire sulle fughe, cioè su quei tralci di suolo stradale che restavano tra la linea dell’uno e dell’altro di quei fabbricati che erano stati costruiti, invadendo il suolo comunale. Attualmente i due corpi di fabbrica, all’origine di proprietà
comunale, oggi sono utilizzati come esercizi commerciali. La scalinata ed i casotti furono costruiti intorno al xx secolo, sicuramente dopo la realizzazione della Torre dell’orologio, e la loro funzione è giustificata dal forte dislivello che c’era tra la via Cordova, asse principale della città, e corso Vittorio Emanuele, per cui, al fine di rendere meno ripida e più agevole la salita, si pensò di realizzare questo complesso architettonico ed urbanistico il quale risulta nel suo insieme gradevolmente equilibrato, armonioso e funzionale. In seguito alla realizzazione della gradinata è stata posta, nella sua sommità, una vasca di cemento di pregevole fattura, in seguito sostituita dal monumento ai caduti, più volte tolto e rimesso a seconda del volere del sindaco pro-tempore, cambiando così la memoria storica. Architetto Paolo Sanzeri
Inaugurazione locale della chiesa evangelica
Si è tenuta domenica 8 Giugno a Cianciana l’inaugurazione del locale di culto della comunità cristiana evangelica pentecostale delle A.D.I.(Assemblee di Dio in Italia). In realtà la chiesa, sita in via Ugo Foscolo, era già luogo di culto dal 1987, ma la comunità evangelica ha voluto festeggiare la sistemazione del locale a seguito di alcuni lavori effettuati nelle ultime settimane. Massiccia la presenza della cittadinanza ciancianese e dei comuni limitrofi. Menzione a parte meritano alcune presenze istituzionali come il sindaco On. Giuseppe Sanzeri, con i consiglieri Gaetano Nuara, Calogero Gattuso, Santo Alfano, Onofrio Abella e Gerlando D’Angelo e gli assessori Antonella Martorana e Giovanni Di Noto. La giornata è stata motivo di ulteriori festeggiamenti per via del battesimo di tre persone che hanno scelto di accettare la fede cristiana evangelica. A presiedere il tutto è stato Biagio Mosé Calderone pastore della http://www.sicilykult.net
comunità di San Biagio Platani e Cianciana. “E’ un momento molto importante per noi” ci spiega il pastore Calderone “perché delle anime, scendendo nelle acque battesimali, hanno scelto di accettare Gesù nella propria vita e questo dimostra che ancora oggi l’evangelo è potenza di Dio per la salvezza di coloro che credono. Ci sentiamo debitori verso la nostra società per condividere con essa l’esperienza di aver conosciuto il Cristo vivente che oggi come 2000 anni fa salva, guarisce, libera, dona pace, risolve ogni problema e ritorna”. Salvatore Panepinto
Pag. 14
La Voce di Cianciana
Numero 3 - Giugno 2003
SOSTENITORI DE LA VOCE DI CIANCIANA PER IL 2003 La redazione del giornale ringrazia sentitamente i nuovi abbonati per il 2003. Un particolare ringraziamento va ai seguenti sostenitori: Circolo Cacciatori-Cianciana Signor Giuseppe Greco-Woodbridge (Canada) Ragioniere Franco Ciraolo-Cianciana Odont. Giuseppe Bellanca-Cianciana Centro Analisi Cliniche– Dott.G. Gagliano– Cianciana Signor Gaetano Di Chiazza-Torino Signor Antonino Panepinto-Montreal (Canada) Signor Giuseppe Gusciglio–Woodbridge (Canada)
Professor Ferdinando Cuffaro-Agrigento Signor Leonardo Carubia-Adelaide (Australia) Signor Onofrio Castellano-Adelaide (Australia) Signora Maria Gaiteri-Hoddesdon (Inghilterra) Signor Antonino Bellavia-Ashton ( Inghilterra ) Dottor Vincenzo Guida-Padova Signor Filippo Ferraro-Adelaide (Australia)
DECESSI
ERRATA CORRIGE Nel numero di aprile erroneamente abbiamo scritto come data di nascita del signor Angelo Chiazza 1-4 -21. Correggiamo con 1-41927.
Tambuzzo Giuseppe, nato a Cianciana il 21-1-1913, deceduto il 9-4-2003 Di Stefano Maria vedova Pulizzi, nata a Cianciana il 16-1-1915, deceduta il 10-4-2003 Camizzi Palmina, nata a Cianciana il 16-3-1916, deceduta 13-4-2003 Guida Vincenza vedova Ferraro, nata a Cianciana il 4-8-1912, deceduta il 25-4-2003 Ferraro Filippo, nato a Cianciana il 10-11-1922, deceduto l‟1-5-2003 Ritrovato Angela in Caltagirone, nata a Cianciana il 26-6-1927, deceduta il 3-5-2003 Cicchirillo Rosa vedova Salemi, nata ad Alessandria della Rocca il 12-9-1925, deceduta il 21-5-2003 Grimaldi Giuseppe, nato a Cianciana il 14-11-1916, deceduto il 3-6-2003 Caltagirone Angelo, nato a Cianciana il 18-7-1920, deceduto il 9-6-2003 D‟Ascoli Salvatore, nato a Cianciana il 3-8-1924, deceduto il 9-6-2003 Montalbano Celestina, vedova Gambino, nata a Cianciana l‟11-1-1917, deceduta il 14-6-2003 Deceduti fuori Cianciana D‟Angelo Antonino, nato a Cianciana il 26-8-1925, deceduto a Bernissart (Belgio) il 16-5-2003 Castellano Onofrio, nato a Cianciana il 28-5-1930, deceduto ad Adelaide (Australia) il 25-5-2003
MATRIMONI Martorana Antonio e Gibilaro Maria Anna, Ribera, chiesa S. Francesco D‟Assisi, 23-4-2003 Maragliano Antonio e Mendola Alessandra Sonia, Alessandria d.R., chiesa Madre, 26-4-2003 Ciccarello Bruno Franc. e Castellano Agata Maria, Alessandria, Santuario Madonna della Rocca, 26-4-2003 Giordano Gaetano e Lena Piera, Palermo-Chiesa della Martorana, 30-4-2003 Carubia Alessandro e Pullara Anna Maria, Siciliana-Santuario del Santissimo Crocifisso, -2003 Lo Bue Giovanni e Gusciglio Giovanna, Mazara del Vallo-Cattedrale SS: Salvatore, 3-6-2003 Di Miceli Gianfranco e Forte Maria Grazia, Alessandria d.R.-Santuario Madonna della Rocca, 9-6-2003
NASCITE
Giulia Ferraro di Giuseppe e di Tanina Bartolomeo, nata a Ribera il 14 maggio 2003 http://www.sicilykult.net
Paola Rosalia Abella di Franco e di Katia Colletti nata a Sciacca il 4 giugno 2003
Carmen Cusumano di Vincenzo e di Angela Caramazza, nata a S. Stefano Q. il 5 giugno 2003
Pag. 15
Numero 3 - Giugno 2003
La Voce di Cianciana
In alto a sinistra il signor Gerlando D‟Angelo, la figlia Rosetta ed il Marito Filippo Di Noto, residenti a Milano. A destra Francesco Di Maria, la mamma Domenica Bruno con i con suoceri Gaetana e Vincenzo Sardano, abitanti a Rive de Gier ( F.) In basso a sinistra il signor Vincenzo Provenzano, detto Peppe, abitante a La Grand Croix ( F.). Appartenente a L’angelami, in vacanza a Cianciana per le festività pasquali dopo ben 45 anni. A destra i coniugi Giuseppa Leone e Cataldo Nicosia, abitanti a St.Etienne ( F.)
Ricette della nostra cucina:
Spaghetti a “la carrittera”
Ingr.: gr. 400 di spaghetti; 3 spicchi d‟aglio; 5-6 grossi pomodori maturi; un filo d‟olio; sale, peperoncino, basilico, pecorino: q.b. Prep.: procedete come per spaghetti “agliu e ogliu”. A preparazione ultimata aggiungete il pomodoro e l‟aglio sminuzzati. Se volete, spolverizzate anche con noce grattugiata. “Maccu” (di fave o piselli secchi) Ingr.: 500 gr. di fave secche e sgusciate; rametti di finocchio selvatico (o cavolo); sale, olio, pepe: q.b.; una cipollina; 400 gr. di spaghetti o pane affettato Prep.: mettete a mollo per una intera notte le fave con qualche rametto di finocchio. L‟indomani sciacquatele e mettetele a cuocere a fuoco dolce nell‟acqua che prendono; aggiungete un altro rametto di finocchio, salate e pepate. Schiacciate le fave cotte con una forchetta per ridurle a purea. Togliete dal fuoco e condite col soffritto di cipolla che avevate preparato a parte. Si può gustare col pane o con dentro gli spaghetti sminuzzati cotti contemporaneamente e non scolati del tutto. E‟ un piatto che mantiene caldi e, perciò, viene proposto generalmente nei mesi invernali. D‟estate viene preparato con fave secche ma ancora verdi; è sempre delizioso ma non ha lo stesso sapore. Domenica Pulizzi Eugenio Giannone L’abbonamento annuale per 6 numeri costa: per l’Italia € 19, per l’estero € 21. Se volete darci di più farete parte dei sostenitori del giornale. Inviare la cifra a Salvatore Panepinto - via Cavour, 3 - 92012 Cianciana
17905977 - Conto Corrente Banca Popolare Sant’Angelo, agenzia di Cianciana, ABI-05772 CAB-82920, Conto Corrente n° 101400002499, oppure con assegno bancario (AG) - Conto Corrente Postale n°
(chèque) non trasferibile, intestato sempre a Salvatore Panepinto in busta chiusa. http://www.sicilykult.net
Pag. 16