Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana! Numero 5 – Ottobre 2004
GAETANO ABELLA ESPLORA LA GROTTA DEL MONTE CAVALLO NASCE A CIANCIANA IL MOVIMENTO GIOVANILE YESHUA PUBBLICATO IL LIBRO DI DON GIACOMO D’ANNA “CARISSIMI….NEL SIGNORE !!! “ TORNA LA RUBRICA DI NUCCIO MULA BRICIOLE DI SAGGEZZA In questo numero
L’angolo della posta
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Case in festa
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Sesto incontro per i ciancianesi del comasco
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Nuova statua di Padre Pio alla Matrice
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Nasce il Movimento Giovanile “Yeshua”
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“Carissimi..nel Signore!” di G. D’Anna
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An Englishman in Cianciana di Dave Justice
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Premio alla “Theatron” Pag. 12 - R. Perego Pag. 13
Gaetano Abella esplora la grotta del Cavallo
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Salotto della poesia pag. 13 - Il tamburello Pag. 14
Briciole di saggezza di N. Mula - Ricordando Filippo Bellanca
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Anagrafe pag. 15 - Dolci vacanze - Ricette Pag. 16
Questa foto ritrae l‟asilo delle Suore Orsoline nell‟anno 1962 e ci è stata inviata da Dino Vaccaro (v. lettera a p.2) http://www.sicilykult.it
Numero 5 – Ottobre 2004
La Voce di Cianciana Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana. Anno IV, numero 5 - Ottobre 2004 Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico e fotografico Filippo Mattaliano, Stefano Panepinto Studio immagine Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Gaspare D’Angelo, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Judith Evans, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Bina Vaiana. Direzione e Redazione: via Cavour, 3 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel. 0922-987462 E-mail Se volete inviarci un messaggio via e -mail, telefonate al numero di telefono in alto. Vi sarà comunicato l’indirizzo. Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: (vedi pagina 16) Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione a regime libero. Autorizzazione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commerciale Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2004 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.
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La Voce di Cianciana Da Trissino (VI) - Carissimo Salvatore, ti invio una foto ( che ho restaurato al computer) del 1962, raffigurante l‟asilo che si teneva presso le suore Orsoline, nei locali attigui alla chiesa Madre. Ti faccio i nomi delle persone che ricordo, mentre il punto interrogativo si riferisce a quelli che non ricordo: Prima fila Maestra, Nino Cicero, Mimmo Abella, Marcello Mamo, Domenico Abella gemello di Angelo, ?, Pasquale Ferraro, Pino Di Maria,?, suor Nazzarena. Seconda fila . Rosetta Bellanca, Nicola Chiappisi, Dino Vaccaro, Luigi Guida, Antonina La Corte, Angelo Abella ( gemello di Domenico), ?, ?, ?, ?, Salvatore Abella, Maestra. Terza fila : Gisella Soldano, Antonella Pendino, ?, ?, Angela Pendino, Rosa Cicero, Rosa Sciurba, Angela Montalbano, Calogero Pace. Quarta fila : Santina Iacono, Rosetta Cammarata, Pulizzi …, Pina Pace, ?. Quinta fila : Franca Romeo, ?, Maria Montalbano, Carmelina Panepinto, Teresa Longo, Mario Caramazza, ?.Ricordo anche che faceva parte della classe Nino Tambuzzo. Un caro saluto a tutti, Dino Vaccaro P.S. Chi desidera ricevere questa foto nel formato 20 x 30 può richiederla al mio indirizzo di posta elettronica, inviando 10 € che saranno devoluti al giornale La Voce di Cianciana : e-mail dinovaccaro@tiscali.it oppure vaccaro.thermo@tiscali.it Da Pavia - Gentilissimo Salvatore Panepinto, non scendero' a compromessi con il desiderio di esprimere complimenti a lei ed ai suoi collaboratori. Già molti lo hanno fatto. Io e la mia famiglia ci limitiamo a dire grazie di cuore. Sono Salvatore Prati e vivo a Pavia con la mia famiglia. Qui vivono anche le mie sorelle Maria e Pina con le rispettive famiglie. A seguito della pubblicazione della fotografia in prima pagina sulla Voce di Cianciana di Agosto, la mia famiglia tutta ha ricevuto un regalo veramente grande. Nella foto che ritrae la classe del maestro Spoto del 1949-50, ci sono pure io. Da anni stavo cercando questa foto. Ho cercato veramente ovunque! Ed ora al rientro dalle vacanze, la fantastica sorpresa. Oltre a ringraziare lei, vorrei inviare i miei ringraziamenti anche a Mr. Joe Ciaravella che le ha inviato la foto e che ha reso realizzato il mio desiderio. Ricordo che il maestro Spoto aveva fatto fare altre foto di questo gruppo. Sarebbe un piacere se qualcun altro riconoscendosi potesse inviare le foto mancanti. Per ora invio un abbraccio a Mr. Ciaravella e a tutti i compagni di scuola. Un saluto, Salvatore "Totu" Prati. Da Cianciana – Caro Salvatore, mi rincresce non averti potuto incontrare durante il tuo breve soggiorno in Canada, in occasione del meeting organizzato da Joe Ciaravella nella sua sala banchetti di Guelph, ma sono contento di averlo fatto qui a Cianciana, nel nostro paese, dove sono ritornato a rivedere parenti ed amici dopo ben 13 anni. Quando tanti anni fa ho lasciato il nostro paese ho provato la stessa sensazione che si prova quando ci si sposa e si lascia la mamma che ovviamente non si può dimenticare. Per me è stata la stessa cosa : emigrare in Canada, terra magnifica che continua a darci tante soddisfazioni, è stato come sposarsi e di conseguenza lasciare la mamma-Cianciana. Ma si ritorna sempre dalla mamma, sia concretamente sia col pensiero. Qui a Cianciana ho trascorso delle giornate bellissime, incontrando i parenti e gli amici Pag. 2
La Voce di Cianciana
Numero 5 - Ottobre 2004 di sempre come Eugenio Giannone, Vincenzo Caltagirone, Gaetano D’Angelo, Gaspare Pulizzi, Gino e Gaetano Carubia, Pietro Arfeli, i fratelli Girolamo e Giuseppe Montalbano che mi ha invitato al matrimonio della figlia Giuseppina ed in questa occasione ho incontrato altri amici con i quali sono cresciuto. Caro Salvatore, cosa posso dirti del nostro giornale La Voce di Cianciana? Quando lo ricevo e mi apparto per sfogliarlo, io non mi trovo più in Canada ma a Cianciana e pur essendo lontano mi sento più vicino alla mia terra e credo che questo succeda a tutti i nostri paesani sparsi per il mondo. Da parte mia c’è l’invito a continuare a fare quello che state facendo, nel rispetto dei nostri valori come l’attaccamento alla famiglia. Non potrò mai dimenticare questo bellissimo soggiorno a Cianciana in
particolar modo quella sera quando i miei genitori Gaspare e Carmela Greco hanno voluto riunire in un ristorante tutto il parentado di Cianciana e qualche amico di famiglia (vedi foto a pagina 16). Tra qualche giorno i miei genitori ed io ripartiremo per il Canada contentissimo di aver rivisto i luoghi in cui sono cresciuto come, ad esempio, la chiesa Madre. Che emozione l’aver rivisto la sacrestia, la mia seconda casa, dove mi recavo sempre da bambino prima e da ragazzo dopo per seguire gli insegnamenti del compianto arciprete don Giuseppe Ciaravella ! Mi sembrava che egli o tuo padre l’organista Stefano dovessero uscire da qualche porta! Grazie di tutto. Con affetto e stima, Vincenzo Greco
Da Como ci scrive Francesco Dato a proposito del
SESTO INCONTRO PER I CIANCIANESI DEL COMASCO AVVENUTO IL 3 OTTOBRE 2004 A MONTORFANO ( COMO) Care Amiche e cari Amici. Ancora una volta ci siamo ritrovati in allegria ed abbiamo rinnovato il vincolo di appartenenza al nostro paese nativo, Cianciana, dove i nostri padri, i nostri nonni e le generazioni prima di loro hanno fatto la loro e la nostra storia. E’ sempre vivo in noi il desiderio di ritornare da ogni dove per incontrarci e per rinnovare, anno dopo anno, i nostri condivisi valori del nostro passato. C’è sempre tanta nostalgia oltre al desiderio di ripercorrere i tempi della nostra giovinezza. Questo bisogno, questo desiderio di tornare al proprio paese mi fa pensare alle rondini che attraversano mari e monti per tornare al vecchio nido, per vivere un’altra stagione d’Amore. Oggi siamo orgogliosi di essere Ciancianesi, noi come tutti gli altri sparsi in ogni parte del mondo. Ora voglio ringraziare tutti i partecipanti per la fiducia che hanno avuto verso chi si è prodigato per
S A L U T I
organizzare questo incontro. E’ nostro desiderio far pervenire attraverso le colonne della Voce di Cianciana un caloroso abbraccio a tutti quelli che sono lontani e che vivono in ogni dove. Insieme abbiamo trascorso una giornata indimenticabile, tra balli e canti in allegria e l’incitamento di tutti a continuare. Desidero ringraziare altresì i miei carissimi amici Benedetto e Vincenzo Alfano, Giovanni Panepinto, Onofrio La Corte e Francesco Gattuso che hanno lavorato insieme a me per poter realizzare questa bella festa. Vi abbraccio tutti dedicandovi questo mio pensiero : E la madre terra disse ai suoi figli : Andate per la vostra strada ed ilo vostro destino ! L’importante è avere il vostro indirizzo e che non dimentichiate il nostro! Perché spesso sono le cose che sentiamo lontane che desideriamo di più. Francesco Dato, Casnate (COMO)
Da Cianciana - Salvatore Diliberto e famiglia salutano Giuseppe Ciaravella e famiglia, Salvatore Marino e famiglia, abitanti tutti in Canada. Da Gentilly (Francia) - Ignazio Attardo e signora mandano affettuosi saluti a Giuseppe e Nino D’Angelo di Toronto, a Giuseppe Croce di Fano, a Giovanni D’Angelo di Cantù e alle rispettive famiglie. Da Alessandria della Rocca - I coniugi Giuseppe Gambino e Giuseppina Cannata mandano tanti saluti ai cugini Giuseppe e Ninfa Pensato e alle rispettive famiglie, abitanti tutti a Vancouver (Canada). Da Alessandria della Rocca - Silvana Lo Monaco abbraccia calorosamente la professoressa Pina Cuffaro, abitante ad Udine. Un altrettanto abbraccio va a Rosetta Di Stefano, abitante a Firenze. Da Cianciana - I coniugi Gerlando e Maria La Corte salutano Onofrio Piazza e famiglia abitanti a Trissino (Vicenza).
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Numero 5 -- Ottobre 2004
Nasce a Cianciana il Movimento Giovanile “Yeshua” L’estate è già finita e già muove i primi passi nella nostra sacrestia il movimento giovanile Yeshua “Dio Salva”, proposta da don Salvatore Fiore, accompagnato dalla preghiera dell’Arc. Giuseppe Pace, e guidato dallo Spirito Santo che soffia nei giovani cuori semi di gioia da condividere nella fratellanza comune e nella convinzione fraterna. L’obiettivo formativo di questi giovani, circa 80, è quello di non fare elevare nella propria mente pensieri negativi affinché, attraverso la grazia divina, possano vedere e vivere come Gesù ed amare il fratello che vale più di ogni altra cosa. I fini che i giovani del movimento si propongono sono: - La Crescita Spirituale, attraverso l’incontro formativo settimanale sull’ascolto della Parola di Dio; l’adorazione settimanale come incontro intimo e personale con il Dio che salva; il Rosario settimanale, animato a turno dai ragazzi, per riscoprire il volto materno di Maria; il ritiro mensile organizzato dal seminario Arcivescovile, dove parteciperanno e condivideranno l’esperienza della frazione del pane e della comunione fraterna con altri giovani provenienti dai comuni vicini. - La crescita Culturale, per prepararsi ad affrontare e vivere in maniera cosciente i problemi etici e morali che questa società presenta.
- Il Volontariato, come segno visibile e tangibile dell’amore e dell’attenzione di Gesù verso gli anziani, fonte di saggezza; i piccoli, segno dell’innocenza e genuinità; i propri coetanei esempio di fresca giovialità. Infine, e non per ultimo, le Attività Ricreative e Sportive, dove i giovani, attraverso lo stare insieme con feste e attività ludico-sportive e giornate di fraternità, potranno sperimentare la comunione fraterna e divertirsi in comunione con Gesù, fratello e amico di viaggio. In cantiere il Musical su “Madre Teresa di Calcutta”, di Michele Paulicelli, e la commedia “Civitoti in Pretura”, di Nino Martoglio, entrambe sotto la curata regia del prof. Mario Cammarata. Il primo appuntamento inaugurale con i Giovani del movimento sarà lunedì 27 c.m. con l’adorazione Eucaristica serale, presso la chiesa del Purgatorio, per affidare e consacrare solennemente al Signore Gesù tutte le attività, le forze, le gioie e le speranze di questi giovani. Insieme ai Parroci, don Giuseppe Pace e don Salvatore Fiore, ai genitori e a tutta la comunità parrocchiale ciancianese, non resta altro di augurare che lo stare con Gesù sia per i nostri giovani un valido aiuto nel fare esperienza personale di un “Dio che Salva”, ed essere per gli altri coetanei freccia direzionale che conduce al Maestro. Giovanni Caltagirone
SOSTENITORI DEL GIORNALE La redazione ringrazia sentitamente i seguenti sostenitori del giornale per l’anno 2004 : Dottor Cosimo D’Angelo - Misilmeri ( Palermo ); Signora Maria Gaiteri - Hoddesdon ( Inghilterra ); Signor Domenico Montalbano - Sudafrica ; Signor Rocco Ficara - Toronto (Canada ); Signor Steve Perzia - Toronto ( Canada ). http://www.sicilykult.it
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Numero 5 - Ottobre 2004
Getting back to my diary and the way I saw things when I first came here, the many differences in the ways of life and the ways Italians approach daily tasks and more. Not only was I in a land where I couldn’t understand the language and the people mainly couldn’t understand me but, I had now to learn kilos, metres, etti and kilometres as well as coping with the Lira money and not pounds Sterling. In England we have never successfully converted nor have we learned fully to use the decimal system. There is and has been a half-hearted and gradual changeover but it has taken many years to get thus far and still in the UK we use miles instead of kilometres and pints in place of litres. Things are certainly changing over as time passes, paint, milk and many more things are bought by the metric weights now but, still remains some of the old imperial measurements. Imagine then when buying nuts one evening in the town. The man asked me how much I wanted “A kilo?” What the hell was a kilo of nuts like? I asked him what such a quantity was like. He looked as bewildered as me, shook his head in despair and served someone else. And that same evening someone else asked me the price of petrol per litre in the UK ???? I didn’t know, I was used to buying in gallons. I quickly found that with the language, the money, the weights and measurements my life had become one of mentally converting everything. Tiring on the brain and confusing at the best of times, even relaxing in the piazza at night turned out to be a constant round of thinking and concentration. Even with times and the clock, we use the same 24 hour clock but of course, the language is different and even asking or giving the time became a brain-stretching exercise. That one was easily overcome though; I found in Cianciana that times given mean nothing and to arrange to meet someone at 1pm could range anywhere from 2pm to 5pm, if they turned up at all. One benefit of all this though is that I no longer wear a watch and, most of the time don’t even know which day of the week it is. It is all so very different to the UK where the clock is God and each day is planned ahead as the day starts, and with military precision too. Ten minutes to go to the bank, another fifteen shopping, thirty minutes to get back home, a quick sandwich and then… and on it goes. Little wonder that stress in the UK is one of the biggest causes of illness and death. (something the Ciancinase need never fear). Gradually, very gradually, I am learning to adapt and now only walk at half the speed of that in the UK–twice as fast as locals in the town but, I can’t change overnight. It amuses me when I have visitors from the UK to stay, when walking out they seem to me now to be running and I no longer try to keep up but, I do sympathise, life there is like that. Now though I am down to a slower amble and generally in the August heat, I trim my pace down further. Slowly, I am learning from the Sicilians. http://www.sicilykult.it
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Torno al mio diario e il modo in cui vedevo le cose quando ero appena arrivato, le molte differenze nel modo di vivere e come gli italiani affrontano la vita quotidiana. Non solo mi trovavo in una terra dove non capivo la lingua e la gente non capiva me, ma ho dovuto imparare le nuove unità di misura, i chili, i metri, gli etti ed i chilometri per non parlare delle lire. In Inghilterra, non siamo mai riusciti bene a convertirci al sistema decimale. C’è stato e c’è tuttora un graduale cambio ma ci sono voluti tanti anni per arrivare fin qui e ciò nonostante, usiamo ancora le miglia e non i chilometri e le pinte e non i litri. Molte cose stanno cambiando, la vernice, il latte e molte altre cose si comprano a litri ma ancora molto si misura con le unità imperiali. Immaginate allora quando una sera in paese volevo comprare delle noccioline. Il signore mi chiese quanti ne volevo. “Un Chilo?” Che ne sapevo di quanto era un chilo di noccioline? Gli chiesi quante noccioline erano un chilo. Mi guardò perplesso, scosse la testa e disperato e servì qualcuno altro. E quella stessa sera, qualcuno mi chiese quanto costava un litro di benzina in Inghilterra. Un litro??!! Non lo sapevo. Io ero abituato a comprare la benzina a galloni. Presto capiì che fra la lingua, i soldi, i pesi e le misure, la mia vita consisteva essenzialmente nel convertire mentalmente tutto. Era faticoso per il cervello e spesso mi sentivo confuso, anche rilassarsi in piazza spesso richiedeva impegno e concentrazione. Anche gli orari erano problematici. Noi usiamo l’orologio di 24 ore ma la lingua è diversa e i numeri difficili da imparare, quindi anche chiedere o dare l’ora diventava un rompicapo. Devo dire però che questo problema è stato risolto facilmente. Trovai che a Cianciana gli orari significano poco – darsi un appuntamento alle 13 potrebbe significare qualsiasi orario dalle 14 alle 17! Un vantaggio di questo è che non devo più portare un orologio e per la maggior parte del tempo non so neanche che giorno è. E’ così diverso dalla Gran Bretagna dove l’orologio è Dio e all’inizio di ogni giorno, la giornata viene pianificata con una precisione militare. Dieci minuti per andare in banca, quindici per fare la spesa, trenta minuti per tornare a casa, un panino veloce e poi … e poi… e poi… . Non a caso lo stress in Gran Bretagna è una delle maggior cause di malattia e morte (qualcosa che i ciancianesi non devono mai temere) . Gradualmente, molto gradualmente, mi sto abituando e adesso cammino a metà velocità di quanto facevo in Gran Bretagna – ancora due volte più veloce dei locali ma non potete pretendere che cambi da un giorno all’altro. Mi diverte quando vedo i miei ospiti della Gran Bretagna. Mi sembra che corrano e adesso non mi sforzo più di tenere il passo – li capisco perché lì la vita è così. Io invece cammino ad un passo più lento e generalmente durante il caldo di agosto, ancora più lento. Lentamente sto imparando dai siciliani. Dave Justice Traduzione: Dott.ssa Judith A. Evans, Università di Bergamo
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Numero 5 - Ottobre 2004
La Voce di Cianciana
GAETANO ABELLA ESPLORA LA GROTTA DEL MONTE CAVALLO
Il signor Gaetano Abella, figlio di Maria Antinoro e del compianto Alfonso scomparso un anno fa, è nato a Cianciana in via Salerno il 3 giugno 1950. Dall’ottobre 1962 vive in Inghilterra, oggi nella città di Luton. Sposato con la signora Jacklyne ha quattro figli: Maria, Gina, Laura ed Alfonso. E’ un affermato imprenditore e si occupa di impianti di riscaldamento a livello industriale. Oltre alla famiglia ed al lavoro, Gaetano coltiva altre grandi passioni come il golf e la caccia che pratica sia a Cianciana sia nelle riserve inglesi. Ma forse la sua più grande passione è quella si fare il sommozzatore, nata dal desiderio vuoi di esplorare i fondali marini, vuoi per praticare la pesca subacquea, vuoi infine per scoprire dei relitti marini. Infatti il signor Abella recentemente, nelle acque della Scozia e precisamente a Scope Flow, ha fatto delle immersioni e ha localizzato, adagiati sui fondali marini, dei relitti di navi tedesche della prima guerra mondiale. Come è ovvio per praticare questo sport così pericoloso Gaetano ha seguito dei corsi specifici ed oggi egli è un istruttore abilitato a sua volta a organizzare dei corsi per il rilascio del brevetto di sub, riconosciuto in tutto il mondo. In Inghilterra il signor Abella tutte le domeniche pomeriggio dà dei corsi di
subacquea in una piscina attrezzata per lo scopo. Anche nella nostra Sicilia il Nostro organizza dei corsi ed è ormai molto conosciuto nel ramo. In Sicilia si contano a decine le sue immersioni : a Pantelleria, a Linosa, a Trapani, nelle isole Formiche (nei pressi di Cefalù). Degna di essere menzionata è la sua immersione nell’Isola Ferdinandea che si trova a circa 27 chilometri a largo di Sciacca, ad una profondità di circa sei metri. L’Isola Ferdinandea emerse nel XIX secolo al tempo del Regno delle Due Sicilie e fu subito contesa tra questo stato e l’Inghilterra al punto di sfiorare una guerra. Poi, così come era emersa, l’isola fu inghiottita dalle acque. Da buon Ciancianese, Gaetano non poteva non provare il desiderio di esplorare la grotta del Cavallo, di cui aveva sempre sentito parlare. E’ stato un amico saccente di Gaetano, tale Santo Tirnetta, a interessarlo ancor di più a questa grotta, inviandogli delle foto via internet. Questa estate, dopo il suo arrivo a Cianciana, Gaetano e Santo si sono dati da fare per organizzare l’escursione alla grotta per potere filmare e poter scattare alcune foto. L’evento è avvenuto nel mese di agosto e i nostri amici, con un’attrezzatura idonea hanno “scoperto” la grotta che si sviluppa per una trentina di metri di profondità al di sotto dell’ingresso, con un laghetto di circa sette metri. “L’acqua del laghetto - ci riferisce il signor Gaetano - è limpidissima ed emana un leggero odore di zolfo. In un punto abbiamo notato degli ossi di non so quale animale, in un altro posto abbiamo trovato dei tronchi d’albero, delle grosse pietre e una discreta quantità di sabbia nera, oltre alla presenza di qualche fossile”. Salvatore Panepinto
Nella foto in alto Gaetano Abella. Nella foto a sinistra l’ingresso della grotta del Cavallo. In alto alcuni resti di animali
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Numero 5 - Ottobre 2004
La Voce di Cianciana
Rubrica di proverbi, motti e modi dire a cura di Nuccio Mula A minchia ‘n cùlu d’àvutru pàri filu di pàglia Dicìtimi puru mali palòri, offinnìtivi tutti, scannaliàtivi fina ca vulìti vàvutri, però questo proverbio dovevo pi‟ffòrza inserirlo in questa raccolta che non intende avere il pregio dell’esaustività - sono soltanto poche e minuscole gocce nell’oceano della saggezza giurgintàna - ma non vuole adagiarsi in quel moralismo fine a se stesso che, dinanzi alle affermazioni “hard” del nostro popolo (non troppe, ma tante) ripudia tutti quegli atteggiamenti ipocriti e sdignùsi di cui molti Autori - più o meno illustri - si sono paludati sino ad oggi, censurando ed omettendo le cosiddette “espressioni triviali”, quasi che la Storia di un popolo, di un qualsiasi popolo, avesse il preciso dovere di vergognarsene, rinunciando a catalogarle - anche per puro motivo di studio linguistico, etno-antropologico e paremiologico - e riconsegnandole con procedura d’urgenza a quel pubblico oblìo cui è destinato, se non tratto a salvo in tempo dalla scrittura, ogni prodotto della tradizione orale. Fin qui la premessa, che vale anche per altre pagine di questo libro, il cui lettore ideale non è tipo da soffermarsi strumentalmente su qualche vastasàta tuttoggi d’uso o d’ascolto comune (e non solo in qualche vecchio curtìgliu) per riderne sgangheratamente con gli amici o farne oggetto di peloso moralismo censorio, sconsigliandolo ai pargoli ed alle educande d’ogni età ma cci nn‟è cchiù? - come se fosse l’unico manuale di perdizione nell’universo dell’illibatezza individuale, sociale e multimediale (ci sovviene, ad esempio, il turpiloquio - quello sì, gratuito, ributtante e sempre inopportuno - di un certo sgarbismo di moda, e non solo in tv: ma gli esempi di degradazione espressiva potrebbero
essere migliaia, dal cinema ai giornali, dalla famiglia alla scuola). Turnànnu o‟discùrsu, il perchè dell’importanza di tale proverbio va ad appalesarsi autonomamente, e con estrema evidenza - ci verrebbe da dire palòri santi, senz’offesa per qualche fondamentalista di turno - nella misura in cui è ccentumìla vòti veru ciò che esso afferma. Alzi la mano chi, nella sua vita, non ne abbia subìto metaforicamente, s’intende... - l’icastico impatto, sentendosi dire (dai soliti sapientoni pronti a giudicare i suoi guai con amorevole e premurosissima crudeltà) frasi del tipo: mmì, comu sta‟ facènnu...! , a cèrtu ca si‟ttràggicu...!? , „un fàri capìri c‟o pùci av‟a tùssi...! , a chi à bbìstu, tu ca parli...!?, ed altre simili piacevolezze che, oltre a non consolarvi, a non pagarvi i vostri debiti, a non farvi guarire dalle vostre malattie, a non risolvervi quel vostro pressante e grave problema che non vi fa chiudere occhio la notte e bbi pèrcia ‘u cirivèddru pi‟ttùttu „u iòrnu, vi gratificheranno senz’altro come ulteriore “cadeau” elargitovi da un destino che vi vuole curnùti e bbastuniàti anche dall’altrui mancata solidarietà, puru ca fussi tantu pi’ddìri, momentaneo linimento chiesto e non dato. „Un zùlu e mmacàri, tantu l‟avìti „n cùlu vàvutri, e nno‟ iddri ca chiacchiarìanu „mmàtula: ed ecco la ragione per la quale su questo proverbio/dogma che non avrei mai e poi mai, per nessuna ragione al mondo, potuto e voluto escludere da tali pagine - ho costruito la mia incrollabile fede nella sfiducia verso il genere umano, vero e proprio “incidente di percorso” nella grandiosa opera della Creazione.
NINO TAMBUZZO RICORDA FILIPPO BELLANCA, SCOMPARSO IL SEI AGOSTO SCORSO Sono armai passati tre mesi dalla prematura scomparsa di mio cugino Filippo Bellanca. Io non sono molto bravo a scrivere e questa volta lo faccio perché da alcuni giorni un pensiero ricorre sempre nella mia mente ed è quello appunto di ricordare nel nostro giornale La Voce di Cianciana la bella e nobile figura di Filippo. Era nato a Cianciana ma è stato tanti anni fuori del suo paese come impiegato alle Poste italiane, vivendo insieme alla famiglia prima a http://www.sicilykult.it
Milano e più recentemente a Palermo. Filippo era come si suol dire un ciancianese verace, attaccato ai suoi familiari, ai suoi tanti amici e al suo paese dove ritornava non appena poteva, a volte solo per poche ore. Ogni occasione era buona per ritornare e per rivedere Gaspare Pulizzi, Vincenzo Greco, Gino Carubia etc. Di Cianciana apprezzava tutto, i parenti, gli amici, il modo di vivere e di fare della gente, i prodotti dell’agricoltura che gustava con piacere, le grandi passeggiate in campagna alla ricerca di asparagi, finocchi, verdura, lumache o per assaggiare la ricotta cu lu seru. Era questa la vita che gli piaceva fare, nel suo caro e tranquillo paese. Sicuramente così e ancor di più avrebbe fatto se non fosse passato a miglior vita, lasciando gli affetti e le persone che lo apprezzavano. Filippo ci mancherà tantissimo e non potremo mai dimenticare il suo bel modo di fare e il suo grande sorriso. Antonino Tambuzzo Pag. 7
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Nozze D’Oro Giuseppe D’Angelo e Giuseppa La Mattina 20 novembre 1953 16 agosto 2004
Nozze D’Oro Giuseppe Caruana e Antonina Marino Nozze D’Oro il 30 ottobre 2004 “ Cari genitori, Buon anniversario dai figli Antonio con Enrica, Cettina con Nino, Vincenzo con Nerina, Angelo; e i nipoti Chiara, Matteo, Maria, Davide”
90° compleanno per la Signora Antonina Re, vedova Tammuzzo, nata il 3 Ottobre 1914. Nella foto l’intera Famiglia Pullara. Da sinistra Gaetano Ingravidi, Antonella Pullara, Giusy Pullara, Giuseppe Di Rosa, Sig.ra Ignazia Tammuzzo in Pullara, Rosario Pullara, Lillo Pullara, Francesca Curaba, Anna Maria Pullara, Alessandro Carubia e la festeggiata nonna Nina Re.
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Numero 5 – Ottobre 2004
Sposi Gaetano Ciraolo e Anna Maria Cannata, Alessandria d.R,Chiesa Santa Maria del Pilerio, 18 agosto 2004
Sposi Giuseppe Ciraolo e Anna Di Maria, Sciacca Chiesa S. Maria Maddalena, 23 agosto 2004
Sposi Antonio Montalbano e Cristina Lupsu, Cianciana Chiesa Madre, 25 agosto 2004
Sposi Giovanni Fratello e Maria Cristina Spallino, Ribera - Chiesa S. Nicolò, 30 agosto 2004
A sinistra Sposi Carmelo Panepinto e Giuseppina Montalbano, Cattedrale di Agrigento, 14 settembre
A sinistra sposi Massimo Alfano e Angela Soldano, Ribera - Chiesa di San Nicolò, 20 settembre 2004 Sposi Franco La Corte e Emilie Pauze, Saint Chamond ( Francia ) il 18 settembre 2004 http://www.sicilykult.it
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Numero 5 - Ottobre 2004
Johnny Savarese, dottore in fisioterapia, Bruxelles 30 giugno 2004. Sposi Giovanni Panepinto e Manon Pelletier, Montréal (Canada), 8-10- 2004.
Sposi Carmelo Grano e Antonella Martorana, Sciacca - Basilica di San Calogero, 9 agosto 2004
Nozze d'argento per Gerlando La Corte e Maria Piazza, Cianciana 28-7-2004
Donata alla Chiesa Madre di Cianciana un’immagine di padre Pio Giovedì 23 settembre, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Pio da Pietralcina è stata benedetta, nella Chiesa Madre di Cianciana, una artistica immagine del “Santo delle Stimmate” e “dell‟obbedienza a Dio e alla Chiesa”. Commissionata e donata dal dott. D’Angelo Gerlando, Presidente del Consiglio Comunale di Cianciana, e realizzata dall’artista stefanese D. Militello, l’immagine sacra è stata collocata nella Cripta della Matrice, che per l’occasione è stata riaperta al culto. Massiccia la presenza della popolazione alla celebrazione della Santa Messa presieduta dall’Arciprete Giuseppe Pace, il quale ha evidenziato durante l’omelia, ricordando il frate Santo, che c’è una stretta relazione tra Spirito Santo e Chiesa Santa. Tutti siamo chiamati a questa pienezza di vita cristiana e alla perfezione della carità. È arrivato il momento, in questa nostra società che sta perdendo i connotati cristiani, di dire basta ad un cristianesimo vissuto all’insegna di una religiosità superficiale e immatura. Allora per essere Santi sono essenziali: la Preghiera che è l’unico mezzo per raggiungere Dio e per poter ricevere la sua benedizione; http://www.sicilykult.it
l’Eucarestia, Sacramento dei Sacramenti; Fonte e Culmine di tutta la nostra vita; memoriale della Morte e Risurrezione del Signore Gesù; Dono sublime e costante di Gesù per ciascuno di noi, infatti, nel sacrificio Eucaristico della santa Messa, Egli continua la sua opera di redenzione. Nell’Eucarestia c’è il modo più bello di stare insieme tra gli uomini: Tutti insieme con Gesù, vincolo dei cuori, unica via al Padre: “Se uno mi ama, il Padre mio lo amerà e verremo a Lui e faremo dimora presso di Lui”; la Testimonianza, non fatta solo di parole e di battiti di petto, ma da una vita veramente autentica. Così ha vissuto San Pio, così possiamo vivere anche noi, ecco che il ricordo, della Vergine Santissima e dei Santi ci deve spronare giorno per giorno a vivere ed a impegnarci seriamente in un costante e rinnovato abbandono nelle mani e nella volontà di Dio. Se veramente vogliamo onorare il Signore attraverso i Santi mettiamo in pratica gli insegnamenti e le parole di Gesù: “Va e anche tu fà lo stesso”. Lucio Fiore
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Numero 5 - Ottobre 2004
La Voce di Cianciana
PUBBLICATO A REGGIO CALABRIA “CARISSIMI… NEL SIGNORE!!!” DI DON GIACOMO D’ANNA Nel mese di maggio corrente anno, a Reggio Calabria, è stato pubblicato il libro “Carissimi…nel Signore!!! Messagi e scritti vari di un parroco per la sua comunità” scritto da Don Giacomo D’Anna, parroco a Reggio Calabria, come ormai sappiamo, di origini ciancianesi. Il volume, dedicato al padre Francesco e alla madre Santina, è stato stampato e distribuito gratuitamente in occasione del quarantesimo compleanno dell’autore. Si tratta di una raccolta di scritti vari, compreso un articolo scritto e pubblicato dalla Voce nel numero di aprile 2004 dal titolo L’Orgoglio ciancianese, una vera e propria antologia che copre l’esperienza di nove anni di parrocato presso la parrocchia di San Paolo alla Rotonda, in Reggio Calabria. In questo numero la Voce pubblica una nota biografica di don Giacomo e ciò darà ai nostri lettori la possibilità di conoscerlo meglio. Sono nato a Reggio Calabria, il 1° maggio 1964. Mio padre si chiamava Francesco e lavorava alle Poste, mia madre Santina ha fatto sempre la casalinga. Sono stato battezzato il 31 maggio dello stesso anno da Bruno Pontari allora parroco del Soccorso. Ho vissuto un’infanzia molto tranquilla in una famiglia semplice, ma che ritengo oggi invidiabile. Una famiglia che non ha conosciuto mai i lussi e i successi, ma non ci è mancato mai nulla e siamo stati sempre felici perché non è mancata mai la pace e la salute. Ma forse come dice qualcuno la felicità duratura non è di questo mondo. E come un fulmine a ciel sereno la nostra casa fu squarciata da una grande perdita. Mio padre il giorno dopo il Natale (1976), in un terribile incidente, a poco più di quarant’anni perdeva la vita, lasciando nella “momentanea” disperazione la sua amata e due figli di 12 e 14 (mia sorella) anni. Fu dura mandare giù la batosta. E come fu triste riprendere la vita, che continuava anche senza questa “inspiegabile” morte ! Come fu pesante ritornare a casa, in quella casa che anche a distanza di anni ci sembrava sempre troppo vuota e tropo triste, soprattutto nei giorni di festa. La mamma con tanti sacrifici, ma soprattutto con tanto sforzo interiore, ci tirò su con un minimo di pensione (Lire 150.000 al mese), ma di questo non si lamentò mai, perché mai come in quella circostanza ci rendevamo conto che ciò che è essenziale nella vita non sono i soldi, ma è ben altro…Oggi sento di ringraziare il Signore, per la testimonianza d’amore che i miei genitori mi hanno saputo dare, in un clima di fede semplice e pura (tutte le domeniche la famiglia al completo, con papà in testa, partecipava alla messa). Il dono di una famiglia santa (non ricca) è certamente la grazia più grande del signore! Ripresi la scuola, avevo frequentato la scuola elementare “C. Alvaro”,poi le medie al “Venezia Trento”, continuai più tardi la scuola superiore presso il tecnico commerciale “R. Piria”. La mia adolescenza non fu facile, nonostante una mamma forte e coraggiosa, la figura paterna è necessaria specie quando sei in quella fascia di età. Molto mi ha aiutato la mia partecipazione alla vita parrocchiale.(…) Subito dopo la prima comunione entrai nel gruppo ministranti. Facevo a gara con i compagni per servire la messa e poi tornato a casa mi chiudevo nella stanza da pranzo e lì giocavo, celebrando la mia messa alzando una specie di calice e suonando un campanellino. Diventai più grandicello e mi fu affidato il gruppo dei ministranti e insieme a mia sorella Mirella cominciai a fare il catechista. Finalmente http://www.sicilykult.it
conseguii il diploma di ragioniere, e avevo finito le scuole statali. E intanto si faceva sempre più pressante la voce del Signore per una scelta di totale consacrazione, ma avevo paura e non avevo il coraggio di parlarne con nessuno, neppure con il mio parroco. Era impossibile che con tanti giovani più bravi e più intelligenti, il Signore potesse scegliere proprio me. Ricordo di aver pregato molto con queste parole: “Signore, che cosa vuoi che faccia?” Finalmente il Signore mi aprì la strada, ne parlai con il mio parroco, che mi consigliò di pensarci ancora un po’, e di iscrivermi all’Università (cosa che feci alla facoltà di scienze politiche a Messina). L’anno successivo don Nunnari mi accompagnò in Seminario. Il mio ingresso coincideva con un fatto alquanto storico: la visita del Papa in Calabria. L’anno successivo fui trasferito al Seminario Maggiore S. Pio X di Catanzaro. Nel giugno del 1990 rientravo definitivamente nella mia amata Diocesi. Finalmente il 6 aprile 1991 l’Arcivescovo Vittorio Mondello, in una gremitissima cattedrale mi ordinava prete. Tre cose mi resteranno scolpite nel cuore per sempre: le lacrime di gioia e di commozione, l’abbraccio con mia madre, l’accoglienza nel mio presbiterio. Da quel momento tutti i preti erano miei fratelli. Dopo pochi mesi, l’Arcivescovo mi manifestava la sua volontà di scegliere la mia povera persona come suo segretario particolare, ancora una volta la gioia e la paura si affrontavano in un terribile duello. Nel giugno 1992 completati i miei studi all’Università Lateranense di Roma, conseguendo la specializzazione in Ecclesiologia. Rimasi nella Segreteria dell’Arcivescovo per circa 5 anni. L’esperienza mi aiutò molto, specie nella conoscenza della mia diocesi. Sentivo forte il bisogno di vivere il mio ministero sacerdotale a contatto con la gente, il Vescovo da vero padre comprese la mia sofferenza, in un primo momento mi diede alcuni incarichi, in particolare,oltre l’insegnamento dell’Ecclesiologia, mi nominò Assistente dell’Azione Cattolica e Direttore Diocesano dell’Apostolato della Preghiera, e persino Vice-parroco a San Giogo Extra. Anche qui il Signore mi ha dato la grazia di avere accanto un prete tanto vecchio quanto saggio, don Gaetano Marcianò, che eccezionale uomo di Dio che mi ha edificato sempre con la parola e con l’esempio. Infine, il 1° giugno 1995, mi nominò parroco a San Paolo alla Rotonda, dove feci l’ingresso il 28 dello stesso mese. Succedevo a Mon. Francesco Gangemi, in parrocchia prima di me, per circa 60 anni. Pag. 11
Numero 5 - Ottobre 2004 Sono passati adesso quasi sei anni, ancora conservo i vari impegni diocesani, tranne naturalmente quello a San Giorgio, in più sono stato chiamato a lavorare in Curia, come Vice-Camcelliere e da qualche mese Vicario Zonale per Reggio-Centro. Quante grazie a Dio, in ogni realtà ecclesiale che il Signore mi ha chiamato a servirlo. Mi accompagnava una sola e grande convin-
La Voce di Cianciana zione, che non farò mai abbastanza per il Signore, e che nel servizio alla Chiesa è sempre molto di più quello che si riceve, che quello che si dona. Mi aiuti il Signore a servirlo fedelmente e con gioia nella santa Chiesa per tutti i giorni della mia vita Reggio Calabria, 31 marzo 2001 Don Giacomo D’Anna.
IN OCCASIONE DELLA IX RASSEGNA TEATRALE CITTA’ DI BIVONA, ESTATE 2004 PREMIO PER LA MIGLIORE COMMEDIA ALLA COMPAGNIA TEATRALE “THEATRON”CHE HA RAPPRESENTATO “LA SCHEDINA”E PREMIO A MARIAROSARIA ALESSI COME MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA Importante riconoscimento per la compagnia teatrale Theatron che ha partecipato alla IX rassegna teatrale Città di Bivona – Estate Bivonese 2004, rappresentando la commedia brillante in due atti La Schedina di Giovanni Amato. La regia è stata curata da Giuseppe
Oltre a questo importante riconoscimento, grande soddisfazione per gli attori della Theatron è stata la rappresentazione, in una piazza Alessio Di Giovanni gremita all’inverosimile (nonostante la celebrazione nelle stessa giornata di ben due matrimoni), della commedia brillante in due atti di Samy Fayad Cose Turche, che ha concluso l’estate ciancianese 2004. Questa commedia briosa e scorrevolissime nel primo atto, porta sulla scena la vicenda di Vincenzo Castellano e un suo gruppo di amici che decidono di attuare un ultimo colpo da delinquenti, la rapina scientifica in un casinò, per trovare i soldi per poter vivere onestamente. L’intreccio si complica nel secondo atto, in una ragnatela di parentela che rasenta una vaudeville vera e propria con un susseguirsi di colpi di scena da far esclamare “cose turche”. Dal suo debutto sulle scene che risale al dicemAntonio Pendino, le scene da Andrea Gaiteri, i costumi bre 1998 con la commedia Evviva il Sindaco di Gioda Giuseppina Carubia, il trucco da Federica Ingravidi e Leonarda Vaiana, il direttore di scena Salvatore Bosciglio con gli interpreti Giuseppe Antonio Pendino, Mariarosaria Alessi, Rosanna Montalbano, Alfonso Salamone, Maria Carla Guida, Angela Gattuso, Liborio Curaba, Giuseppe Ciaravella e Amedeo Salemi. La commedia narra la vicenda di una famiglia povera alle prese con i problemi quotidiani, come la sistemazione dell’ultimogenita, dello sfratto preannunziato tramite lettera e che, disperatamente, cerca di risolvere questi ed altri pro- vanni Girgenti, la compagnia teatrale Treatron ha varblemi sognando qualche consistente vincita al totocal- cato numerose volte le scene, raggiungendo sotto la cio, al lotto o affidandosi ad un santo miracoloso. La direzione artistica di Giuseppe Pendino ottimi livelli di performance della compagnia teatrale Theatron è stata recitazione. E ciò è stato possibile con un grande impemolto apprezzata dal pubblico bivonese e questo posi- gno e una grande modestia da parte di tutti. A conclutivo giudizio è stato confermato dalla giuria, preposta a sione ricordiamo, oltre a quelle già citate, le commedia giudicare i partecipanti alla rassegna bivonese, costi- messe in scena dalla compagnia ciancianese: La colpa tuita dai signori Michele Cammarata, Nazarena Coni- è dell’ascensore, atto unico di Franco Roberto; Cupido glio, Rosalia Cannella, Dora Santoro, Delizia Colletti, scherza e… spazza, atto unico di Peppino De Filippo; Carmela Perconti e presieduta dall’assessore allo sport, Felice maestro di Calligrafia, commedia in due atti di turismo e spettacolo Milko Cinà, che riunitasi in data Edoardo Scarpetta; I casi sono due, commedia brillante 27 agosto 2004 ha assegnato il premio come migliore in tre atti di Armando Curcio e Peppino De Filippo. commedia della rassegna alla Compagnia teatrale TheSalvatore Panepinto atron ed il premio come migliore attrice protagonista (Nella foto in alto a sinistra una scena de La Schedina. Nella foto in basso una scena di Cose Turhe.) alla ciancianese Mariarosaria Alessi. http://www.sicilykult.it
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La Voce di Cianciana
In questo numero Il salotto della poesia si compiace di ospitare una composizione poetica dal titolo A TE, Amatissima Sposa, scritta a Lione (Francia) il 24 giugno del 2000 dal nostro estimatore e collaboratore signor Salvatore Salamone, per ricordare i suoi 50 anni di matrimonio. L’autore, del quale abbiamo pubblicato la prima parte di un suo componimento intitolato I dodici fratelli nel numero di giugno corrente anno, è scomparso improvvisamente il 16 luglio scorso. Era nato il 15 febbraio 1908 e si era sposato il 24 giugno del 1950 con la signora Benedetta Colombo. Successivamente la coppia si è stabilita in Francia, prima a Rive de Gier e poi a Lione. Dal matrimonio sono nati quattro figli Rosario, Francesco, Rosa e Aldo Alfredo. A Te, amatissima sposa! Mezzo secolo di vita è già passato che il destino a me ti ha unita, per così vivere e amarci tutta la vita… Essa è già passata, molte volte rattristata, ma qualche volta anche molto allietata con l’arrivo dei quattro figli già avvenuta… Il traguardo ormai è superato, amandoci a vicenda e senza alcun aiuto. Ora siamo vecchi, tristi e stanchi come ai fiori che qualche cosa a loro manchi, mentre a noi, con i triboli vissuti ci hanno resi poco lieti e stanchi. Miei cari! Dimentichiamo per un attimo il passato,
viviamo quello che ci resta ancora con lieto fiato. Uniti con i figli e i nipoti tutti intorno che anche se spesso non sono attivi e contenti, qualche volta anche molto indolenti, spesso, però, ti fanno dimenticare ogni frastorno! Con questo allacciamento consoleremo così i nostri defunti, che pur volendoci bene, ora sono morti. Teniamoci con affetto per la mano, perché un altro mezzo secolo è ancora lontano. Indi affidiamoci alla volontà divina che è la più buona e la più sincera ! Restiamo così uniti ancora aspettando l’inesorabile morte che ci separerà ! Fiduciosi di avere al di là pace e serenità, in premio della nostra immensa e vissuta solidarietà. Salvatore Salamone
E’ SCOMPARSO IL DIRIGENTE SCOLASTICO RINO PEREGO, NOSTRO COLLABORATORE BRIANZOLO, ESTIMATORE DI CIANCIANA E DELLA SICILIA Siamo rimasti molto rattristati dalla notizia della prematura scomparsa del dirigente scolastico Rino Perego che abbiamo avuto l’occasione di conoscere ed apprezzare qualche anno fa qui a Cianciana, dove egli e la sua famiglia solevano passare le vacanze estive. La “scoperta” di Cianciana da parte dei Perego fu dovuta all’amicizia che li legava a Rosetta e Paolo Termini conosciuti in Brianza, loro terra natale, che li hanno invitati a Cianciana, esperienza ripetuta negli anni seguenti. Il dottor Rino Perego, insegnate e ultimamente dirigente scolastico, si era laureato all’Università agli Studi di Milano con la tesi “Chiesa e popolo in Brianza ( 19191939) che è stata pubblicata da Unità di Transizione “Lecco uno”. Ha scritto un altro interessantissimo saggio storico, “Bosisio Parini e la sua storia” Bellavista Editore, 1999. Persona molto dinamica, Rino Perego riusciva a trovare il tempo per le sue numerose attività. Oltre all’insegnamento, sua professione, egli si interessava di volontariato e di politica ed ha ricoperto importanti cariche come amministratore pubblico, rivestendo anche la carica di vice-sindaco del suo paese, Lomagna in Brianza. Del nostro paese e della Sicilia Rino apprezhttp://www.sicilykult.it
zava tante cose e per essere più informato, quando lo abbiamo conosciuto, aveva sottoscritto l’abbonamento al giornale, puntualmente rinnovato negli anni successivi, “perché Cianciana continui ad essere unita, pur essendo disseminata in tante parti del mondo” come ebbe a scrivere in un suo articolo intitolato Il nostro incontro con Cianciana, pubblicato dalla Voce nei numeri 5 e 6 del 2002, di cui consigliamo ai nostri abbonati la rilettura. Tra le tante cose che lo avevano colpito una era “l’ospitalità, un’esperienza che ci ha accompagnato lungo l’intero soggiorno in Sicilia e che ci ha coinvolti attraverso l’affabilità nei rapporti con tutti, la semplicità e l’apertura nel dialogo, la compagnia sempre offerta senza alcuna ostentazione”. Per Rino la Sicilia era una regione piena di risorse ma per risollevarsi le necessitava, tra le altre cose, la viabilità e l’approvvigionamento di acqua. Rosetta e Paolo Termini si fanno portavoce degli amici di Cianciana per esprimere a Maria Adele, Miriam, Marta ed Agnese Perego le loro sentite condoglianze. Salvatore Panepinto
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IL TAMBURELLO Il tamburello, detto anche tamburo a cornice, è di gran lunga il membranofono a percussione più diffuso in Italia per quanto riguarda la musica popolare. Ricordiamo che “membranofoni” sono quegli strumenti nei quali la membrana elastica distesa sopra una cassa armonica produce appunto suono a percussione. La presenza e la vitalità, in parte dell’Italia centrale e meridionale, in Sicilia e in modo localizzato anche in Sardegna, di questo strumento sono evidentemente collegate con la vasta diffusione che ha conosciuto sin dall’antichità in area mediterranea, specialmente nel mondo islamico, da cui discende in modo particolare, con diverse caratteristiche morfologiche e, soprattutto con svariate tecniche esecutive che lo distinguono a seconda delle regioni di appartenenza. L’attuale situazione funzionale e musicale del tamburello italiano, rispetto al passato, lo pone in una posizione primaria in confronto con quello dell’Europa continentale, con la sola parziale eccezione della penisola iberica. Infatti il tamburello delle tradizioni italiane, da Nord a Sud, si caratterizza per la peculiare tecnica di impugnatura e percussione: la mano sinistra sostiene la parte bassa della cornice, che però non partecipa alla percussione, ma che viene coinvolta solamente nella movimentazione dello strumento in relazione ai colpi ripetitivi inferti dalla mano destra. Diverse sono poi le procedure e i modi di condurre la percussione e la postura del sonatore, ma tutte condividono alcuni principi basilari : il colpo viene inferto dalla mano con le dita raggruppate, con la base della mano stessa, e precisamente, con il pollice oppure con il taglio della mano. Il risultato ritmico che deriva dai colpetti inferti dalle dita della mano è caratterizzato dalla vibrazione dei piattini metallici, oppure dai sonagli, che fanno parte della cornice, e dai frequenti accorpamenti sincopati che nel linguaggio musicale generano terzine e duine, cioè gruppi di tre e due note. Dalla rapida ripetizione e successiva combinazione di tre colpi variamente sincopati dipende appunto l’esecuzione di diversi ritmi di danza. Tale tecnica basilare contraddistingue il tamburello in stili diversi a seconda delle aree regionali di appartenenza, per esempio la sequenza percussiva campano-calabrese è diversa da http://www.sicilykult.it
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quella siciliana, pugliese e così via. La tecnica siciliana costituisce un’eccezione perché è una sorta di combinazione di elementi presenti in entrambe, caratteristiche queste molto rigidamente rispettate e a lungo immutate nel tempo. Le dimensioni del tamburello variano a seconda delle regioni d’Italia di appartenenza; il “tamburo” o “tamorra” della Campania, per esempio, è certamente il più grande tamburo a cornice oggi in uso in Italia. Basti pensare alle famore “tammurriate” che lo hanno immortalato un po’ dovunque nell’Italia meridionale al punto di essersi guadagnato un posto primario nella considerazione dei musicisti e dei loro repertori. Anche il numero dei piattini o dei sonagli collocati a coppia negli appositi compartimenti ricavati nella cornice, è variabile, mentre la pelle normalmente impiegata è quella di capra, a volte di bovino, di camoscio, ma sono molto apprezzate le pelli di gatto, di coniglio e talora di cane. La pelle d’asino o di mulo, invece, per le eccellenti qualità sonore e di resistenza, è presente nella tradizione campana, ma anche in Puglia e in Sicilia. Tuttavia l’elemento peculiare che contraddistingue il tamburello nella tradizione popolare musicale è proprio la sua costruzione, perché strettamente connessa con quella degli attrezzi domestici ai quali esso somiglia molto, e cioè ai setacci, non solo in modo formale, ma soprattutto per il profondo legame che è all’origine della struttura medesima di tamburello e setaccio, e dei materiali necessari per costruirli, di solito il legno di faggio che è il più privilegiato fra gli altri. Tutti questi elementi fondamentali che costituiscono l’assetto del tamburello sono dunque presenti nel setaccio, in particolare i chiodini e le controfasce che disposti in maniera simmetrica, assicurano la giusta tensione della pelle sul telaio di legno e il giusto timbro sonoro. Oggi nelle aree in cui l’uso dello strumento è particolarmente diffuso, esistono costruttori specializzati di tamburelli che ne producono e che sono in grado di alimentare il mercato attraverso la vendita in occasione di fiere cittadine e pellegrinaggi, elemento questo di particolare importanza per la diffusione e la sopravvivenza dello stesso nell’ambito della musica popolare e folcloristica. Eugenio Pupello ( nel prossimo numero la zampogna ) Pag. 14
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Due squadre di due, tre o quattro ragazzi e un capogioco. Il mastro siede e la squa- I GIOCHI DI dra che va sotto appuzza, con i componenti a cavalluccio, uno dietro l‟altro, con la UNA VOLTA: testa appoggiata su una natica. Il primo della fila mette la testa tra le gambe del ca- A CICIREDDRU pogioco. Quelli dell‟altra squadra saltano uno alla volta; per primo, possibilmente, il più agile e meno pesante nel tentativo, spiccando il volo, di saltare più di un avversario (cavallo). Saltando l‟ultimo, il caposquadra conta da uno a cinque, quindi si scende; si ripete il gioco e si conta da uno fino a dieci, aggiungendo sempre cinque, fino a cinquanta. La conta deve avvenire tutta d‟un fiato e nessuno dei cavalieri, anche se si muove, deve toccare terra col piede, diversamente le posizioni si invertono e il cavaliere si trasforma in cavallo. Prima di iniziare il gioco si stabilisce se esso è col ciciru (cecio) o senza. Se è col ciciru dopo il 5, il 10, il 15 e così via bisognava aggiungere “e cicireddu”.Chi lo dimentica va sotto. Tratto da Eugenio Giannone Ciuri di strada, Tipografia Geraci, S.Stefano Q.
NOTIZIE DALL’ANAGRAFE: DECESSI Carmela Carota in Dino, nata a Cianciana il 18 gennaio 1935, deceduta il 20 settembre 2004 Nicolò Ingravidi, nato a Cianciana il1° giugno 1935, deceduto il 29 settembre 2004 Giuseppe Borsellino, nato a Cianciana il 3 gennaio 1923, deceduto il1° ottobre 2004 Angelo Scardino, nato a Cianciana il 5 ottobre 1931, deceduto il 3 ottobre 2004 Giuseppe Carubia, nato a Cianciana il 25 maggio 1921, deceduto il 6 ottobre 2004 Alfonsa Taglialavore vedova Tamburello, nata a Cianciana il 16 giugno 1918, deceduta l‟8 ottobre 2004 Teresa Soldano vedova Ciraolo, nata a Cianciana il 3 gennaio 1913, deceduta il 10 ottobre 2004 Marco Di Noto nato a Cianciana il 25 settembre 1909, deceduto il 22 ottobre 2004 DECEDUTI FUORI CIANCIANA Vincenzo Termini, nato a Cianciana l„8 ottobre 1932, deceduto a Parma il 12 settembre 2004
MATRIMONI Benito Gaiteri e Carmela Miccichè, Agrigento - Chiesa di San Nicola, 5 agosto 2004 Carmelo Grano e Antonella Martorana, Sciacca - Basilica di San Calogero, 9 agosto 2004 Gaetano Ciraolo e Anna Maria Cannata, Alessandria d. Rocca - Chiesa Santa Maria del Pilerio, 18 agosto 2004 Giuseppe Ciraolo e Anna Di Maria, Sciacca - Chiesa S. Maria Maddalena, 23 agosto 2004 Giuseppe D‟Angelo e Giuseppina Irene Manazza, Aless. d. Rocca - Chiesa S. Maria del Pilerio, 25 agosto 2004 Giovanni Fratello e Maria Cristina Spallino, Ribera - Chiesa S. Nicolò, 30 agosto 2004 Santi Lorito e Rosalia Campisi, Siculiana - Chiesa del Santissimo Crocifisso, 30 agosto 2004 Gaspare Bosciglio e Bernarda Anna Montalbano, Cianciana - Chiesa di San Antonio, 1° settembre 2004 Vincenzo Mangione e Maria Maniscalco, Alessandria - Santuario Madonna della Rocca, 11 settembre 2004 Carmelo Panepinto e Giuseppina Montalbano, Cattedrale di Agrigento, 14 settembre 2004 Franco La Corte e Emilie Pauze, sposi a Saint Chamond ( Francia ) il 18 settembre 2004 Massimo Alfano e Angela Soldano, Ribera - Chiesa di San Nicolò, 20 settembre 2004 Giovanni Panepinto e Manon Pelletier, Montréal (Canada), 8 ottobre 2004
NASCITE
Katia Greco Ferlisi, di Ignazio Salvatore e di Antonia Conti, nata a Santo Stefano Q. il 26-8-2004 http://www.sicilykult.it
Giusy Perzia di Vincenzo e di Sonia Pitarresi, nata a Santo Stefano Q., il 26 agosto 2004
Giuseppe Carubia, di Andrea e di Rosa Maria Carubia, nato a Ribera il 23 settembre 2004 Pag. 15
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Numero 5 – Ottobre 2004
Foto in alto. Cianciana, settembre 2004 Dolci vacanza a Cianciana per Vincenzo Greco, residente a Mississauga, Ontario (Canada) che ha raggiunto i genitori Carmela e Gaspare Greco anch‟essi in vacanza nel paese natio. Vincenzo mancava da Cianciana da 13 anni. La foto ritrae la famiglia Greco ed alcuni amici, tutti graditi ospiti del signor Gaspare in un ristorante di Cianciana. Nella foto a sinistra i coniugi Eleonora e Giuseppe Panepinto residenti a Luton (Inghilterra), dopo alcuni anni a Cianciana con i tre figli e le rispettive famiglie per rivedere il paese e soprattutto per passare alcuni giorni con la sorella Giuseppina, il cognato Angelo e con tutti i nipoti.
Ricette della nostra cucina:
Involtini di cotenna di maiale
Ingr.: 700 gr. di cotenna di maiale; 300 gr. di carne macinata; 4 cucchiai di pane grattugiato; 3 cucchiai di formaggio grattugiato; 3 uova; un ciuffo di prezzemolo; latte, sale, pepe: q.b. Prep.: scottate la cotenna, tagliate ad ampie fette, per eliminare un po‟ di grasso. Scolatela e fatela raffreddare. A parte preparate l‟impasto come per le polpette, amalgamando gli ingredienti con un po‟ di latte; salate e pepate. Dividete l‟impasto ottenuto in tante parti quanti sono gli involtini da preparare; avvolgetele nella cotenna e chiudete con stecchini. Si consiglia di cuocerli a sugo. Generalmente la cotenna (cutina in dialetto) veniva usata per insaporire i fagioli.
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