La voce di Cianciana n5 ottobre2003

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Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana! Numero 5-Ottobre 2003

L’OPERA EMPEDOCLE NEL VORTICE DEL CAOS COAUTORE NUCCIO MULA LA FESTA DI MARIA BAMBINA IL PITTORE EDUARDO LUCIO CONTISSA CIANCIANA E LA SURFARA DI SALVATORE GUIDA In questo numero

L’angolo della posta

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L’associazione dei cacciatori dell’ A.N.U.U.

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L’opera Empedocle nel Vortice del Caos

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Mostra culinaria in Francia

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La festa di Maria Bambina

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Alfonso Chiazza e i sogni nel cassetto

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Il campionato di terza categoria di Cianciana 2000

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Gara cinofila - I Ciancianesi si ritrovano

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Giuseppe Cilona salva una Poiana

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Eduardo Lucio Contissa - Archimagazine

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Ricordando Luigi Montalbano di Rosa Ferraro

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Vecchi mestieri - Cianc. e la surfara di Giuda Pag. 13

Il salotto della poesia

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Anagrafe Pag. 15 Come Eravamo - Ricette

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COME ERAVAMO

La Compagnia Filodrammatica Ciancianese nella recita di Scunciuru, di Alessio Di Giovanni nell’anno 1972, centenario della nascita del grande scrittore ciancianese. Nella foto, oltre agli attori, sono presenti i tre figli del Di Giovanni ed il sindaco Onofrio Tambuzzo http://www.sicilykult.it


Numero 5 – ottobre 2003

La Voce di Cianciana

La Voce di Cianciana Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana. Anno III, numero 5-Ottobre 2003 Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico e fotografia: Filippo Mattaliano-Studio immagine Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Gaspare D’Angelo, Agostino D’Ascoli, Judith Evans, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Bina Vaiana. Direzione e Redazione: via Cavour, 3 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel. 0922-987462 E-mail: s.panepinto@tin.it Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: (vedi pagina 16) Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione A. P. art. 2 comma 20/C legge 662 del 23/12/96. Autorizzazione della Direzione Provinciale del PP.TT. di Agrigento, settore commerciale Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2003 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.

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Da Anagni-Frosinone Carissimu Direttori, vengo ad approfittare di questa mia lettera sul giornale per mandare un avviso ai miei parenti che stanno a Muntrialli, in Canadà, e precisamente a li me’ frateddri: Di Maria Giuseppe, Di Maria Antonino e Di Maria Giacomo e alle sorelle di loro essi. Con questo avviso mi risparmio una telefonata che mi avrebbe costato molto. L’avviso è la seguente: “Carissimi cuggini e frateddri, di primo e secondo grado, se per Natale vi vengo a trovare, che vi devo portare? La sazizza di porcu, ’na vasceddra di ricotta salata o ’na beddra cesta di ficudinnii natalini visti ca è Natali? Aspettu risposta e sono il vostro affezionatissimo cugino Pino Martorana che voi mi avete lasciato che ero nicu, nicu! Vengo ad essere lu figliu di lu zi’ Ciccu Marturana, ’ntisu lu putiàru, chiddru di lu ponti nicu, e di la ’za Giuvannina la Carubia che nel frattempo è la sorella della vostra cara mamma. Ora mando due saluti: uno per voi e uno pi lu provessuri Totò Panepinto. Giuseppe Martorana Da Quilmes-Argentina Egregio professor Salvatore Panepinto, voglio sinceramente congratularmi con lei per la qualità di notizie in lingua italiana e straniera e sono commosso davvero per la presenza di giovani stranieri a Cianciana. Tutto ciò mi sembra magnifico per lom sviluppo sociale e culturale che rafforza così le relazioni internazionali tra Cianciana ed il mondo. Augurando a lei ed alla redazione tutto il meglio, la saluto distintamente. Alejandro Adolfo Di Noto Da Casnate-Como Carissimo Salvatore, desidero complimentarmi con te e tutta la redazione per l’impegno nella ricerca e l’accuratezza delle notizie e di essere rispettosamente liberi. Caro Salvatore, tutte le informazioni che ci raggiungono attraverso la Voce di Cianciana, sono interessanti negli eventi e negli avvenimenti, soprattutto le rubriche L’angolo della posta e Case in festa. Nel leggere questi messaggi che arrivano da tutto il mondo, nasce in me tanta nostalgia, fatta da tanti ricordi e vecchie conoscenze. Sono cose che restano scritte nel diario della nostra esistenza e credo che il diffondere questi sentimenti attraverso La Voce di Cianciana, ormai diffusa nel mondo, rispecchia le nostre origini, legate alle radici profonde della nostra terra natìa. Ancora grazie a tutta la redazione per averci dato la possibilità di comunicare con tutti quelli che leggono il giornale, e attraverso questo mando un mio caro saluto a tutti i ciancianesi sparsi per il mondo. Francesco Dato Da Rosario-Argentina Carissimo professor Panepinto, è mio desiderio felicitarmi con lei e con tutta la redazione della Voce di Cianciana per la realizzazione del giornale che noi qui in Argentina aspettiamo sempre con ansia e quando esso arriva ci procura sempre una grande emozione. Per questo motivo voglio ringraziare l’assessore all’emigrazione della provincia di Agrigento, il dottor Santino Lo Presti, per essersi ricordato di noi, dandoci la possibilità di essere in qualche modo in contatto con la terra dei nostri padri e che noi consideriamo come nostra. Rodolfo Contissa

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Numero 5 - Ottobre 2003

La Voce di Cianciana

PRIMA NAZIONALE ASSOLUTA IN AGRIGENTO DELL’OPERA

EMPEDOCLE NEL VORTICE DEL CAOS TEORGOFONIE PER VOCI RECITANTI, CORO E ORCHESTRA TESTI POETICI DI NUCCIO MULA-MUSICHE DI FILIPPO PORTERA Sabato 30 agosto scorso, presso il giardino botanico di Agrigento, a conclusione della III edizione dell’AgrigentumMusicaFestival, è stata rappresentata in prima nazionale assoluta l’opera Empedocle nel vortice del caos - teorgofonie per voci recitanti, coro e orchestra. Trattasi di un’opera multimediale sul grande filosofo agrigentino, con testi poetici del professor Nuccio Mula, ciancianese di cuoro e nostro redattore, scrittore, poeta, critico d’arte e critico letterario, massmediologo di fama internazionale il quale è l’autore dei bellissimi versi in endecasillabi sciolti, mentre le musiche sono del Maestro Professor Filippo Portera, due tra i più noti intellettuali ed operatori culturali siciliani. L’opera su Empedocle, comprendente anche numerosi “ Frammenti di Empedocle “ nella magnifica traduzione dello scrittore Nino Agnello e immagini multimediali iperumane di Diego Romeo, ha raccolto, ancor prima del suo debutto, qualificati consensi di studiosi, storici, critici letterari, filologi e musicologi, nonché di autorità consolari greche in Italia. La rappresentazione è stata un vero trionfo di critica e di pubblico : quasi 500 persone, tra le quali moltissimi esponenti della cultura e dell’arte provenienti da tutta la Sicilia, hanno manifestato il loro consenso a scena aperta e con più di 5 minuti di applausi finali. Per il dottor Enzo Fontana, presidente della Provincia Regionale di Agrigento, tra i fans più entusiasti dell’Empedocle nel Vortice del Caos, si è trattato di “un vero e proprio evento culturale di portata internazionale, un momento storico per la Città dei Templi che, finalmente, vede rivalutata nel fascino della poesia, della musica, e dell’immagine la figura di Empedocle, filosofo tutt’oggi considerato una pietra miliare del pensiero di tutti i tempi”. Nel corso della serata, gli Autori hanno annunciato anche altre iniziativa di prestigio nel nome di Empedocle, già in corso di progettazione o di realizzazione. Ad esempio, Nuccio Mula, raccogliendo immediati consensi da parte del Presidente della Provincia, ha proposto di ridenominare “Il Giardino di Empedocle” il Giardino Botanico di Agrigento, ed ha comunicato di avere stretto rapporti di stima e

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d’amicizia con il Professor Eric W. Elst, astronomo belga di fama mondiale, colui che diede il nome di “Empedocles”, nel 1989, ad un asteroide ( una scoperta che, senza le ricerche di Nuccio Mula, proprio ad Agrigento non si sarebbe mai saputa). Ai partecipanti alla serata di “Empedocle” è stato dato in omaggio il libretto dell’opera con le note di produzione, le note della composizione musicale di Filippo Portera, i testi poetici di Nuccio Mula, i Frammenti di Empedocle nella traduzione di Nino Agnello utilizzati nell’azione scenica, due saggi filosofici su Empedocle (del Professor Santi Lo Giudice e del Professor Nuccio Mula), una biografia del Filosofo,l’elencazione dei Componenti del Comitato Scientifico che ha collaborato all’ottimizzazione del “Progetto Empedocle” di Mula e Portera. All’opera che verrà replicata tra poche settimane ad Agrigento, sono già interessati diversi teatri e produttori, italiani ed esteri. Ci auguriamo di vederla rappresentata al più presto anche a Cianciana (paese d’origine del nostro Nuccio, come tutti sappiamo) che, all’aperto ( Piazza Alessio Di Giovanni) o al chiuso (Centro Sociale), fortunatamente è in grado di ospitare quella cinquantina di persone, tra coristi, musicisti ed attori, che costituisce il cast stabile di “Empedocle– Nel Vortice del Caos. Concludiamo questo articolo con l’autorevole giudizio del chiarissimo Prof. Santi Lo Giudice, Filosofo tra i più rinomati in Italia, docente di Filosofia Teoretica presso l’Università di Messina : “ I bellissimi versi in endecasillabi sciolti di Nuccio Mula (incastonati e sublimati dalle splendide musiche, affabulanti ed evocatrici anch’esse, di Filippo Portera e dalle immagini multimediali iperumane di Diego Romeo) rendono l’azione scenica Empedocle di straordinaria valenza artistica e di pensiero, a testimonianza anche del carattere letterario del discorso filosofico, aperto ad un’ermeneutica reinterpretazione infinita, al cui cospetto la distinzione tra filosofia, storia, psicoanalisi e letteratura sarebbe tutta da riconsiderare”. Salvatore Panepinto

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La Voce di Cianciana

LA FESTA DI MARIA BAMBINA Per la prima volta a Cianciana, per iniziativa di alcuni giovani, si è svolta dal 5 all’8 settembre la festa in onore di Maria Bambina. Le vie del paese sono state sfarzosamente illuminate dalla ditta Riolo di Palermo. Ma come è nata l’idea della festa ? Lo abbiamo chiesto a Sergio Savarino e ad Antonino Montalbano. “ Fin da bambini - ci hanno detto i nostri due amici - eravamo particolarmente legati a questa festa, perché la signorina Vizzì, oggi suor Vizzì, organizzava per noi dei giochi che si svolgevano nella terrazza dei locali della chiesa del Carmine, la cui piazzetta veniva addobbata con archi costituiti da bicchieri di carta, da noi stessi preparati. Poi, crescendo, siamo diventati noi stessi gli organizzatori dei giochi. Negli ultimi tre anni, per vari motivi, non è stato possibile rispettare quella che è diventata una tradizione, ed era come se ci mancava qualcosa. Quest’anno, nel mese di giugno, nel corso di una riunione tra amici, presente don Giuseppe Pace, è stata avanzata la proposta di organizzare le festa in onore di Maria Bambina in grande stile, al fine di coinvolgere non soltanto i bambini ma anche i giovani.La proposta fu subito da tutti accettata”. Questi dunque i motivi che hanno determinato la decisione di dar vita ai festeggiamenti. Si costituì il comitato nelle persone di Antonino Montalbano, presidente, e di Antonella Montalbano e di Antonino Savarino, assistenti, i quali, coadiuvati da un bel gruppo di giovani, ben presto si misero al lavoro per organizzare nel miglior modo possibile l’evento, con un nutrito programma di festeggiamenti. All’aspetto finanziario si è provveduto grazie al contributo di numero 45 sponsor di altrettante ditte commerciali ciancianesi, con la vendita di biglietti per il sorteggio finale e con le offerte di tutta la popolazione. La festa è risultata molto gradita alla popolazione e l’obiettivo di coinvolgere i giovani è stato pienamente raggiunto. E già si pensa all’anno prossimo, quando la festa sarà organizzata da Fabiola Cardone, presidente, da Davide Salvo e Rossella Tamburello, assistenti. Ultima annotazione : per l’occasione la signora Maria Gambino in Di Liberto ha confezionato i nuovi abiti del simulacro di Maria Bambina. S.P.

LA CRONACA DELLA FESTA 5 settembre - Triduo in onore della Madonna. 6 settembre - pomeriggio, gara di Gimkana organizzata dall’Associazione Ruota Libera Olympia. Sono risultati vincitori : 1° Dario Castellano, 2° Saverio Ragona, 3° Felice Cammarata; in serata, esibizione nelle vie principali del paese del gruppo folcloristico Li Giurgintani, spettacolo offerto dall’Azienda Autonoma per l’Incremento Turistico di Agrigento. Nella tarda serata si è svolta in Piazza Orologio una gara di Karaoke. Sono risultati vincitori : 1° posto Annalisa Raffa, 2° posto Matteo Ciaravella, 3° posto Giuseppe Abella. 7 settembre - nel primo pomeriggio caccia al tesoro, a cui hanno partecipato diverse squadre costituite da 5 elementi ciascuna. E’ risultata vincitrice la squadra capitanata da Antonella D’Angelo. Nel tardo pomeriggio, processione del simulacro di Maria Bambina dal Carmine alla chiesa Madre e funzione religiosa. 8 settembre - solenne celebrazione della messa e processione del simulacro dalla Matrice alla chiesa del Carmine.Nella tarda serata, in piazza orologio, serata conclusiva con balletti, canzoni, la gara canora de Lo Zecchino d’oro, vinta da Lorenzo Siracusa. Al 2° posto Alexandra Setticasi e al 3° posto la coppia Federica Sanzeri e Felice D’Angelo. S.P.

In alto a destra il simulacro di Maria Bambina ed il comitato della festa: il presidente Antonino Montalbano e gli assistenti Antonella Montalbano e Antonino Savarino A destra i protagonisti dello Zecchino D’Oro e dei balletti, l’8 settembre 2003, serata conclusiva http://www.sicilykult.it

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Numero 5 - ottobre 2003

I vincitori della Gimkana: 1° Dario Castellano, 2° Saverio Ragona, 3° Felice Cammarata

Ritirano il premio della caccia al tesoro Anna La Corte e Antonella D‟Angelo

Lorenzo Siracusa vincitore dello Zecchino d‟Oro

A sinistra premiazione del karaoke: 1° posto Annalisa Raffa, 2° posto Matteo Ciaravella, 3° posto Rosanna Abella. Ritira il premio il fratello Giuseppe. A destra un momento del balletto Accendi le Stelle

L‟A.S. CIANCIANA 2000 DISPUTA IL CAMPIONATO DI II CATEGORIA

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ell‟ultimo articolo avevo lasciato tutti gli sportivi col fiato sospeso, in attesa del verdetto della Lega che è arrivato con esito positivo ed ora grazie al ripescaggio la squadra ciancianese è stata inserita nel girone G del campionato di II categoria. La società ha cambiato i vertici dirigenziali, nominando presidente il dott.Aniello Paturzo e inserendo nella dirigenza altri elementi validi come Giuseppe Bellanca, Antonino Reina, Giuseppe Vernaccini e confermando i vecchi .Altri mutamenti si sono visti anche nel reparto tecnico con Franco Martorana allenatore e Nino Greco D.T. e con acquisti di valore come i bomber Salvatore Alfano (che ha disputato campionati nel CND), Marcello Martorana (negli ultimi tre anni tra I categoria e Promozione), prendendo in prestito dal Pro Favara il ciancianese Giacomo Gambino, che a soli 16 anni è già uno dei punti di forza della squadra, e infine inserendo 11 juniores nella già valida rosa della scorsa stagione. La dirigenza ha intenzione di fare un gruppo unito e S A L U T I

duraturo e si è impegnata anche a dare un punto di ritrovo ai ragazzi anche fuori dal campo di allenamento, con una sede in piazza provvista di Tv ,decoder e giochi vari che sarà inaugurata prossimamente. Andiamo ora al calcio giocato ,che ahimè non porta belle notizie, visti i risultati fin qui ottenuti.Delle quattro gare di campionato ne abbiamo vinto solo una per 2-1 contro il Delia 2002, con gol del giovane Gambino grazie all‟ assist di Lionti. Per le altre gare, solo sconfitte che hanno evidenziato grosse lacune in attacco. Ma del resto ciò era prevedibile viste le assenze per infortunio di Martorana e di Montalbano (l‟anno scorso capocannoniere con 23 gol) e di Alfano per squalifica. A far ben sperare per il prosieguo del campionato sono sia i rientri imminenti dei bomber biancoverdi, la mole di occasioni create ma non concretizzate finora dai nostri ragazzi, e l „entusiasmo ancora vivo, malgrado le sconfitte in campionato e l‟eliminazione dalla Coppa Sicilia ad opera del River Platani. Alfonso Salamone

Da Luton ( Ingh.) Francesca Martorana in Burgio saluta con grande affetto la sua cara compagna di scuola Anna Ciaravella in Gaiteri, abitante a Givors ( Francia ). Da Cianciana Giuseppe Montalbano e famiglia fanno i migliori auguri allo zio Francesco Curaba abitante a Villard Bonnot (Francia) per il suo 92° compleanno.

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GIUSEPPE CILONA SALVA UNA POIANA Un magnifico esemplare di volatile, ferito all‟ala sinistra, forse da una fucilata, è stato salvato paradossalmente da un cacciatore di Cianciana. Si tratta di una grossa poiana, di media età, che opportunamente rifocillata e curata è stata consegnata dalle guardie del Distaccamento del Corpo Forestale di Ribera al Centro di Recupero della fauna selvatica di Ficuzza, in provincia di Palermo.Artefice del salvataggio dell‟uccello, la cui specie è fortemente protetta perché a rischio estinzione, è stato un cacciatore di Cianciana, Giuseppe Cilona, 53 anni, sorveglianteistruttore dell‟Eas presso la diga Leone di Santo Stefano Quisquina, il quale, trovandosi in campagna per raccogliere asparagi selvatici, in contrada “Quattru Finati”,nel territorio al confine tra i comuni di Ribera e di Cianciana, ha scorto la poiana ferita che, impaurita, cercava di allontanarsi e di prendere inutilmente il volo, agitando una sola ala. Il Cilona, che è pure un cacciatore rispettoso dell‟ambiente e che fa parte del comitato direttivo dell‟associazione dei cacciatori di Cianciana, accortosi della ferita che il volatile presentava all‟ala, è riuscito ad avvicinarsi e a catturare la poiana che è stata rifocillata e curata a casa per 24 ore. Il volatile presentava, sotto l‟ala sinistra, una larga ferita causata da un‟arma da fuoco. Forse un cacciatore, senza scrupoli per la specie protetta, ha esploso contro la poiana un colpo di fucile, senza raggiungerla in parti vitali. Grazie all‟intervento e alla collaborazione di Pino Ferrotta, è stato contattato Giuseppe Polizzi, responsabile del WWF di Ribera, il quale ha allertato il Corpo Forestale per il recupero del volatile. La poiana è stata con-

segnata al comandante del Distaccamento di Ribera, Maria Spataro, e all‟agente Nicolò Corsentino, i quali hanno accompagnato il volatile, assieme ad un grosso barbagianni ritrovato contemporaneamente in territorio di Ribera dall‟agricoltore Mommo Scaturro, al centro di fauna selvatica della Lipu, istituito da qualche anno nel bosco di Ficuzza. Soddisfazione è stata espressa a Cianciana dal circolo dei cacciatori i quali hanno tenuto a sottolineare come i propri associati siano da tempo rispettosi dell‟ambiente e soprattutto di quelle specie di animali e di volatili che rischiano l‟estinzione e che, pertanto, vanno rispettati e protetti. Enzo Minio

Da sinistra, Maria Spataro,l‟agricoltore riberese Mommo Scaturro, Giuseppe Cilona, Pino Ferrotta e Nicolò Corsentino

ROSETTA FERRARO RICORDA L‟AMICO LUIGI MONTALBANO

A

Luigi Montalbano nate notturne. Sono trascorsi quattro Teneva tanto all‟amicizia e per pochi anni da quel 9 settemè stato un vero fratello. bre 1999, data in cui, Gli devo molto…E‟ lui che mi ha dopo tante sofferenze, ci ha lasciato insegnato a credere nella vera e procon il ricordo del suo eterno sorrifonda amicizia e a rispettare quei so, della sua spensieratezza e vosentimenti puri che oggi si sono persi glia di vivere. Luigi coniugava la nel tempo. vita con una canzone…D‟altronde, Voglio ricordarlo in nome del grande sin da ragazzo, la canzone è stata bene che gli ho voluto e continuo l‟emblema della sua intensa se pur ancora a volergliene, assieme alle breve vita e, per anni, il suo pane persone più care che aveva al mondo quotidiano. : Maria, Enza, Veronica e mi permetLa mia generazione ricorderà bene to di aggiungere anche il professor che un tempo, in quei modesti ma Mario Re che lo stimava quanto me. pur ricchi matrimoni che si celebravano nella no- “ La sua vita , un‟eterna canzone. Continueremo a stra Cianciana, era lui che allietava sposi e invitati cantarla con tristezza e nostalgia “. e rallegrava anche le vie del paese con le sue sere- Ciao Luigi ! Rosetta Ferraro- Novara http://www.sicilykult.it

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Sacciu ca „sta matìna Sacciu ca „sta matìna Gesù veni, Tutta la casa me‟ vurrìa parari, a rosi e viòli vurrìa jiri, un curduneddru d‟oru vurrìa fari. Seggi di sita facissi viniri a lu me‟ Diu facissi assittari quannu Gesuzzu si nni voli jiri l‟arma e lu cori me‟ ci vurrìa dari. Curri spirdu me‟ vulanti vulanti Va‟ porta l‟ambasciata a lu me‟ Diu : Va‟ dicci ca mi staiu priparannu Ca di luntanu lu celu talìu ! Grapiti pettu me‟, spezza „stu cori fa l‟entrata a Gesù ca voli entrari, iddru ti porta ricchizzi e tesori, medcu di l‟arma mia, sana a „stu cori! Vu siti lu veru medicu celesti, arma contrita ed allegra cori: Ora ca veni lu to‟ dulci amuri Ti veni a dari la comunioni. Ringraziu assà assà lu cunfissuri Ca la paci cu Diu mi fici fari. Ostia pia pia, sangu e latti di Maria, quannu vidi ca veni Diu, s‟arribbatti lu cori mìu. Cori amatu, cori duci „nzuccaratu, ostia bianca, lu cori m‟abbamba lu cibu si‟ tu, l‟arma mi nesci dicennu Gesù. Anonimo

Lu zì Maddì Un jornu „u zì Maddì, ch‟era malatu, pinsannu fari cosa assà gradita, fu, lestu, nt‟u dutturi apprisintatu p‟aviri „nu rimediu a ddra „nzita. Lu medicu, ca vitti lu malatu, cci detti pi‟ rimediu sta parola : “ Grarisci sulu si vegnu ascutatu… li sigaretti stop … lu vinu fora !! “ “ Sarà osservatu tuttu e cu duviri “ cci fa Maddì, e ringraziannu „u dutturi scinnì di cursa „mezzu la chiazza. Piglià li sigaretti “Stop” a du‟ liri, e po‟ lu vinu, bonu e di culuri, ca si viviva “ fora “ nt‟a terrazza: Pino Martorana-Anagni

Ma nessuno trova chiave Siamo gente del pianeta C‟è chi piange per il pane abitante sulla Terra, e chi cerca un po‟ di bene, tutti in cerca di moneta c‟è chi abbaia come un cane pronti a scatenar guerra. chè non vuole le catene. Siamo ricchi d‟avventura, prepotenti ed egoisti senza amor per la natura molti avari e mal visti.

Ma nessuno trova chiave per aprir le loro porte e guardare se son grave O qual è la loro sorte.

Molta gente con la vista non s‟accorge del fratello, pensano alla loro festa e comprar quel che è bello.

Giuseppe Alba

Questa poesia ci è stata dettata dalla signora Giovannina Carubia, di anni 87 (foto in basso)

Fineru scecchi e muli cu cavaddi Fineru scecchi e muli cu cavaddi e nun si vidinu crapi ed agneddi addivintaru garagi li staddi e pi‟ attaccari muli ‟un ci sù aneddi davanti di li porti ‟un ci su gaddi, gaddini, porci e mancu gaviteddi e nun c‟è cchiù l‟arragliu d‟un sumeri né fetu di munnizza e di fumeri. Giuseppe Pulizzi ( da La Primavera di me nannu ) http://www.sicilykult.it

La paglia pi lu sceccu Lu sceccu ca si mangia paglia e fenu ca p‟iddu è lu meglio masticuni, la caramela gusta pi vilenu e la rifuta siddu ci la duni. Si trova spini e scoddi a lu tirrenu ci duna vulinteri un muzzicuni. Chi fussiru cchiù amari di lu feli!! Pi iddu sù viscotta e carameli. Giuseppe Pulizzi (da La Primavera di me nannu ) Pag. 7


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Sposi Francesco Passafiume e Eleonora Maria Colletti, Cianciana Chiesa Madre 1° Agosto 2003

Mariangela Amato festeggia la magmaggiore età il 20-9-2003

Sposi Gaetano Ingravidi e Antonella Pullara, Cianciana Chiesa Madre 6 settembre 2003 Gina Amato festeggia la maggiore età il 16-7-2003

Sposi Pietro Raffa e Giovanna Tambuzzo, Cianc. Chiesa Madre 18-9-2003

Sposi Salvatore Ferraro e Angelina Ciraolo, Agrigento Chiesa di S. Nicola 21 Agosto 2003

SALUTI E AUGURI

Da Cianciana - ( Foto a destra ) I fratelli Gaetano e Gerlando La Corte e le loro famiglie, il genero Pino, la figlia Daniela, il nipote Enrico, tutti insieme fanno i migliori auguri: alla signora Lia La Corte, abitante a Verbert ( Germ.), per il suo 50° compleanno che festeggerà il prossimo 10 novembre; alla signora Rosa La Corte, abitante a Luton ( Ingh.) per il suo 47° compleanno che festeggerà il prossimo 5 novembre. Da Gentilly (Fr) Ignazio et Marie Attardo pour ce 18 novembre souhaitent à Simon, leur petit neveu de Belgique, avec mille bisons un très joyeux anniversaire pour ses dix ans. Affectuosités à toute la grande famille. Carissima redazione,con immenso piacere ho visto che il sito è tornato prepotentemente aggiornato e con una nuova veste. Continuate sempre così, colgo l'occasione per salutarvi tutti ed augurarvi un buon lavoro. Vorrei salutare i miei cugini Rosetta e Francesco Dato che si trovano a Casnate (CO) da parte dei cugini Antonella e Angelo Scardino. Salutoni e di nuovo Buon Lavoro.

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LE NOSTRE ASSOCIAZIONI A.N.U.U. – ASSOCIAZIONE DEI MIGRATURISTI ITALIANI PER LA CONSERVAZIONE DELL‟AMBIENTE NATURALE, GRUPPO COMUNALE DI CIANCIANA Il 1° agosto del 2001, per iniziativa di un gruppo di cacciatori ciancianesi e non, si è costituita nella nostra cittadina l‟Associazione dei Migraturisti Italiani. Tutto è successo in seguito alla nomina a presidente provinciale dell‟A.N.U.U. del ciancianese Girolamo Pace che ha competenze a rappresentare i cacciatori di tutta la provincia e l‟obiettivo di creare nuove rappresentanze nei vari paesi dell‟entroterra agrigentino. Attualmente l‟associazione, in ambito provinciale, conta circa 200 associati distribuiti nei paesi di Cianciana, Sambuca di Sicilia, Ribera, Sciacca, Calamonaci, Lucca Sicula, Villafranca Sicula, Burgio, Caltabellotta, Sant‟Anna, Santa Elisabetta, Realmonte, Montallegro, Siculiana, Cattolica Eraclea, Alessandria della Rocca, Bivona e Santo Stefano Q. Gli scopi che si propone l‟A.N.U.U., la cui sede centrale si trova a Bergamo in via Baschenis 11/C, attraverso le sue varie attività, sono i seguenti : operare nella salvaguardia e conservazione dell‟ambiente naturale ; la pratica della caccia ; la pratica del tiro a volo ; reprimere il bracconaggio ; incrementare il patrimonio faunistico. Altro scopo importantissimo per gli associati è quello di conservare e rafforzare sempre più i vincoli di amicizia e

collaborazione fattiva, sia all‟interno che all‟esterno delll‟associazione. La sede dell‟Associazione ciancianese, che conta circa quaranta iscritti, si trova in via delle scuole, 3 (telefono 0922-984.533, cellulare 338-3809731 ). L‟attuale organo direttivo dell‟Associazione è così composto : presidente Giroramo Pace, vice presidente Gaetano Perzia, segretario-economo Gaetano Di Stefano, consiglieri Massimo Arcuri e Giuseppe Pendino. Salvatore Panepinto

Lu veru sportivu Ognunu spara cu la pruvukli chi avi E si pitta comu meglio cridi. Lu cacciaturi è veru sportivu E rancuri e ‘mìdia ‘un avi : rispetta l’atra genti e la natura, sapi ascutari e nun provoxca ruttura. Nta l’ambienti e mezzu a li pirsuna, cunnanna vraccunaggiu e strammaria, trageddii e favura a la strania. Lu cacciaturi è n’aceddru di voscu: ama la libirtà e l’armaluzzi; unni passa lassa sempri ciauru e malumunnu l’amici a lu scuru. Girolamo Pace

I cacciatori aderenti all‟A. N. U. U., la vigilia dell‟apertura della caccia. http://www.sicilykult.it

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Numero 5 – Ottobre 2003

LA SICILIA IN PRIMO PIANO IN FRANCIA Saint Chamond-Francia L‟associazione francese Atout Monde, come facilmente lascia trasparire la sua stessa denominazione ( à tout le monde, cioè a tutti ) è nata con lo scopo di promuovere e far conoscere le diverse culture delle comunità straniere residenti in Francia. Sono ormai sette anni che essa offre agli abitanti della Valle del fiume Gier la possibilità di scoprire nuove ed interessanti culture come ad esempio l‟armena, l‟africana, la giamaicana. Quest‟anno, dal 12 al 18 aprile, gli organizzatori, con in testa Vincenzo Forte, presidente dell‟associazione franco-italiana di Saint Chamond, e il direttore artistico dell‟associazione signor Mustafà Kerroua, hanno acceso i riflettori sulla Sicilia. Interessante è stato il programma della settimana, articolato nelle varie serate con l‟esposizione prima e con spettacoli del pupi siciliani in un secondo momento, con due seratedibattito animate dal signor Minacori e riguardanti la storia della Sicilia nei suoi aspetti culturali e turistici, e, nella serata conclusiva del 18 aprile, con uno spettacolo della compagnia di teatro siciliano Antipasti, con can-

ti tradizionali del gruppo Trinacria e, per finire in bellezza, con la degustazione di dolci siciliani. Per questo importante appuntamento culturale e gastronomico, un gruppo di signore riparegiane di origine ciancianese si sono rimboccate le maniche per far conoscere le specialità della Sicilia, la terra di origine di cui sono orgogliose. Le signore Rosaria Caruana, Angela Panepinto, Caterina Gambino, Francesca Milano, Serafina Caruana e Serafina Ferraro, da cuoche esperte e fiere delle loro tradizioni, hanno preparato più di trenta chilogrammi di dolci tipici siciliani che sono stati cotti in un tradizionale forno a legna dal marito della signora Rosaria, il signor Stefano Bavuso. “ E‟ stata prima di ogni cosa l‟occasione per riunirsi e per rappresentare tangibilmente le nostre radici “. Questo il commento delle sei signore, visibilmente soddisfatte per il felice esito del loro lavoro e per gli apprezzamenti ricevuti da tutti. Salvatore Panepinto

ALFONSO CHIAZZA, UNA VITA PER LA MUSICA CON QUALCHE SOGNO NEL CASSETTO La Voce si era già occupata di lui, pubblicando una sua memoria nel numero 3 del 2001. Stiamo parlando di Alfonso Chiazza, classe 1960, nato a Lorette e residente a La Grand-Croix, in Francia. Suona dall‟età di 9 anni. Fu suo padre Giuseppe Chiazza, ciancianese emigrato in Francia, a trasmettergli la passione per la musica ed ha imparato a suonare la fisarmonica e successivamente da autodidatta il sintetizzatore. Ha fatto parte di diversi gruppi musicali e si è esibito un po‟ dappertutto in Francia : da Givors alla Costa Azzurra, da Avignone a SainteMarie de la Mer. Insieme al gruppo denominato Thris lombardo ha composto due canzoni, Ne viens pas déranger e Oh girls, incise in un 45 http://www.sicilykult.it

giri di 100.000 copie. Il 16 agosto scorso, per il terzo anno consecutivo, si è esibito alla tastiera nel corso dello spettacolo dedicato agli emigrati Dilettanti è bello! Nonostante le sue numerose perfonmances musicali, Alfonso prova sempre una grande emozione quando si esibisce nel paese di suo padre che considera a tutti gli effetti come il suo. “E’ per me un grande gioia- ci riferisce il Chiazza – suonare davanti a tanti ciancianesi e davanti alla mia famiglia. Le persone adesso mi riconoscono e si complimentano. Per me è sempre un grande piacere trascorrere le vacanze a Cianciana. Il mio grande sogno è di fare un giro in elicottero e sorvolare Cianciana. Ma come realizzarlo?Inoltre è mio

desiderio fare piano bar in piazza, nelle terrazze dei bar ciancianesi. Chissà? Forse l’anno prossimo. Vorrei ringraziare La Voce Di Cianciana e gli organizzatori della serata dedicata agli emigrati per le gentilezze dimostratemi”. S . P.

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Numero 5 - ottobre 2003

La Voce di Cianciana

PER LA PRIMA VOLTA A CIANCIANA E’ STATA ORGANIZZATA UNA GARA CINOFILA Fino ad oggi avevamo assistito a simili spettacoli semplicemente alla televisione. Il 24 agosto il circolo dei cacciatori di Cianciana ha dato vita ad una iniziativa che ha coinvolto la popolazione ciancianese, organizzando una sfilata cinofila che ha interessato circa una settantina di esemplari di ottimi cani di diversa razza ed una festa svoltasi in Piazza Matrice che è durata per l‟intera giornata. I diversi cani, orgoglio dei loro padroni, sono stati divisi in tre categorie : quelli da caccia, quelli da guardia e quelli da compagnia. Per la prima categoria è risultato vincitore il bracco tedesco di Giuseppe Dino, per la seconda il rottwailer di Antonio Giannone e per la terza il volpino di Giovanni Caltagirone. A tutti i padroni è stata data una medaglia-ricordo. Successivamente l‟associazione dei cacciatori ha coinvolto tutta la popolazione, invitando i cittadini ad una festa nella stessa piazza, durante la quale è stata offerta la degustazione di piatti tipici locali ( pasta, salsiccia, trippa, uova, pane vino e dolci). Per tutta la serata e fino a notte inoltrata, si sono svolti in piazza balli e danze in grande allegria e spensieratezza. Tutto è andato nel migliore dei modi e su questa base l‟associazione ha preso l‟impegno di ripetere la festa l‟anno prossimo. S.P.

PER IL QUINTO ANNO CONSECUTIVO I CIANCIANESI SI RITROVANO Ormai per i ciancianesi del comasco è diventata una sentita ricorrenza quella di darsi appuntamento, una volta all‟anno, per trascorrere insieme una giornata nel segno dell‟amicizia, della stima reciproca e per rinsaldare sempre più i vincoli di appartenenza. Quest‟anno l‟evento è accaduto il 28 settembre ed hanno partecipato alla rimpatriata circa 180 ciancianesi provenienti dal comasco, dove come è noto risiedono tanti nostri compaesani, e da altre località dell‟Italia settentrionale. Per il quinto anno consecutivo essi si sono ritrovati e hanno ricordato fatti, circostanze, persone, attingendo alle comuni radici. Larga la partecipazione non solo di persone di una certa età, ma anche di giovani che con la loro presenza hanno dimostrato la condivisione di valori tipici della gente del sud. Anche quest‟anno l‟organizzazione della giornata è stata demandata ad un gruppo di signori con in testa Francesco Dato che ci ha inviato, a ricordo dell‟evento, una lettera che volentieri pubblichiamo. S.P.

A TUTTI I CIANCIANESI SPARSI PER IL MONDO CHE LEGGONO LA VOCE DI CIANCIANA Carissimi amici e paesani, è già trascorso un anno ed oggi, 28 settembre 2003, siamo qui riuniti, sempre più numerosi, a festeggiare questo incontro. Ci ritroviamo per il piacere di rivedere l‟amico, il compagno di scuola, il parente caro. Siamo qui per comunicare tutti insieme e ricordare il nostro passato ed il ritrovarsi è un evento straordinario. Vivo intensamente questo giorno tra tante persone felici e tutto ciò mi dà la voglia di continuare, per non perdere il rapporto con la mia gente e con lo scopo di non perdere di vista tutti i lati positivi che nascono attorno a quel grande focolare che è l‟Amicizia. Ora, oltre a tutti i partecipanti, voglio ringraziare i miei carissimi amici e preziosissimi collaboratori, nelle persone di Benedetto e Vincenzo Alfano, Onofrio La Corte, Francesco Gattuso e Giovanni Panepinto che, senza alcun interesse, con entusiasmo mi hanno sostenuto in questa bellissima avventura. Francesco Dato http://www.sicilykult.it

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La Voce di Cianciana

Numero 5 - ottobre 2003

IL PITTORE EDUARDO LUCIO CONTISSA Ha esposto, dall’11 settembre al 5 ottobre, a Roma, presso l‟Istituto Italo-latino Americano e ancor prima nei più importanti musei e gallerie d‟arte argentine e nelle principali capitali dell‟America meridionale. Dal 13 al 17 agosto ha omaggiato con la sua arte la cittadina d‟origine con una mostra presso il salone dell‟Oratorio giovanile Don G. Re. E‟ evidente che si tratta di un grande pittore e non risulta facile, per noi non profani, fare un discorso tecnico sull‟arte del Contissa, perché gli stessi critici non sono ancora concordi su dove collocarlo. D‟altra parte, classificare per tendenze risulta sempre riduttivo e velleitario, perché inserire un artista in una corrente culturale anche d‟avanguardia, può apparire limitativo, a meno che lo stesso artista non ne rivendichi l‟appartenenza. Il nome di Eduardo è stato accostato, via via, al realismo ed egli sicuramente parte sempre da un dato concreto; all‟iperrealismo, cioè a quel movimento pittorico che, sorto negli anni ‟70 negli USA, “rifiuta ogni interpretazione della realtà per produrre una sua riproduzione meccanica, facendo uso di fotografie, calchi, persone vive” etc e che, esasperato, può sconfinare nel surrealismo per ricercare significati ulteriori della realtà e legarli profondamente all‟io. Potremmo, volendo, legarlo al raggismo russo, che si basava “sulla capacità strutturante della luce e sulla trasparenza dei colori, aggregati in forme geometriche (non dimentichiamo che Eduardo è un architetto – ndr) e luminescenti”. E allora perché non definirlo un neoplastico, imparentarlo, cioè, a quel movimento olandese dei primi del „900 che adottò le pure forme della geometria per esprimere una concezione più razionale del mondo? D‟altra parte, a quanto c‟è dato di sapere, il neoplasticismo è un movimento che il pittore argentino conosce assai bene. Ma l‟essere, di volta in volta, definito post-concettualista, realista, iperrealista, neoplastico etc fa sì che si possa affermare che egli, seppure risenta di un po‟ di tutti, non appartenga a nessuno in modo specifico; d‟altronde ci dice di non ave-

re avuto alcun maestro, ma di avere acquisito e sviluppato la sua tecnica con l‟esperienza, seguendo la sua vocazione, il suo estro, la sua fantasia. Da qui la sua originalità e la semplicità dei suoi quadri, che solo di primo acchito possono apparire complessi, complicati, caotici. L‟intrico si dipana nel momento in cui il visitatore si pone ad una certa distanza dall‟opera esposta, perché essa si offre ad una doppia lettura. Da vicino con pigmenti indistinti e da lontano, allorché la composizione diventa più nitida e acquista particolari che colpiscono il fruitore, che lo percepisce come una fotografia. E. Contissa è maestro del computer e dell‟aerografo; sa come dosare gli effetti ottici, con una tecnica di rappresentazione delle strutture geometriche che suscitano illusioni spaziali. E‟ veramente il signore della luce (N. Mula), la quale acquista una sua simbologia e ruoli diversi, a seconda di quello che l‟Artista vuole trasmetterci, perché la luce serve a scavare in profondità e a mettere in evidenza oggetti o particolari. Dal punto di vista criticostilistico il colore e la luce assumono, quindi, un‟importanza fondamentale. Gli oggetti cui accennavamo, sono le cose di ogni giorno, le cianfrusaglie quotidiane, che non notiamo più per forza di abitudine e acquistano ora una loro dignità, lontani da ogni distorsione televisiva e massamediatica. Tutto, quindi, è pervaso dalla luce, che il Pittore sa scomporre come pochi altri, e da una certa malinconia. Quei gusci vuoti, quei muri diruti, quel grido viscerale, quelle carcasse vuote, le strutture incomplete sono i segni di una crisi profonda: la crisi economica, morale e sociale che sta investendo l‟Argentina e che Contissa, come tutti i poeti e gli artisti, di animo sensibilissimo, ha percepito in anticipo e oggi vive sulla sua pelle assieme a milioni di argentini, cui vanno tutta la nostra simpatia e solidarietà umana. Eugenio Giannone

DOPO ANDREA ARCURI, NOTISSIMO PITTORE CIANCIANESE, DEL QUALE GIA‟ L‟ANNO SCORSO ERA STATO INSERITO UN AMPIO SAGGIO A LUI DEDICATO DAL PROFESSOR NUCCIO MULA, UN ALTRO SAGGIO, SEMPRE A FIRMA DELL‟AUTOREVOLE CRITICO D‟ARTE, VIENE PUBBLICATO SU UNA DELLE PIU‟ PRESTIGIOSE RIVISTE “ ON LINE “ D‟ARTE DEL MONDO

EDUARDO LUCIO CONTISSA SU “ARCHIMAGAZINE” Il maestro Eduardo Lucio Contissa continua a collezionare eccezionali consensi. E‟ proprio di questo giorni la notizia che il nostro redattore nonché amico professor Nuccio Mula, autorevole scrittore, critico letterario e critico d‟arte conosciuto ed apprezzato in Italia e all‟estero, ha dedicato ad Eduardo Lucio Contissa,da lui definito “Il Signore della Luce”, un ampio saggio su una delle più prestigiose riviste “on line” d‟arte di tutto il mondo, di cui Nuccio è, da anni, apprezzata “firma”, ovvero www.archimagazine.com. Troverete il saggio su Eduardo (assieme ad altri saggi, compresi molti di Nuccio Mula, dedicati a valenti Maestri siciliani) alla pagina “Arte” della rivista, la cui redazione - coordinata da un Comitato Scientifico di fama http://www.sicilykult.it

internazionale e diretta da Marcello Silvestro, famoso architetto e studioso di cultura visuale- ogni giorno da Napoli, “macina” centinaia e centinaia di pagine su i più importanti eventi d‟arte, progetti architettonici, bandi di concorso, etc. Si tratta dunque di un sito veramente straordinario per qualità di informazione e di impegno culturale, che merita i nostri più vivi ringraziamenti non solo per aver dato ampio spazio ai maestri Arcuri e Contissa (in “Archimagazine si entra solo per chiara fama e per severissima selezione!), ma per essere un preciso punto di riferimento, in tutto il mondo, per tutti gli operatori, gli studiosi, gli estimatori dell‟Arte.

Salvatore Panepinto Pag. 12


La Voce di Cianciana

Numero 5 – Ottobre 2003 L’ACQUALORU ( ACQUAIOLO) Fino a 50 anni fa, molte comodità, che oggi riteniamo scontate, nelle nostre case erano inesistenti. Per esempio: avere l’acqua necessaria per l’uso giornaliero non era semplice e quella utilizzata una volta, ove era possibile, veniva riciclata. Oggi basta aprire un rubinetto e far scorrere il liquido che si vuole. Cianciana, come la maggior parte dei paesi, era infatti priva di un sistema idrico che portasse l’acqua direttamente nelle abitazioni. La gente per procurasi il prezioso elemento si recava con le quartare alle abbrivature o sorgivi per attingere l’acqua “buona” da usare per scopi alimentari, mentre quella per le pulizie domestiche veniva attinta dai pozzi che molti avevano nelle abitazioni; veniva utilizzata anche l’acqua piovana (gioggia). In periferia vi erano numerose sorgenti o bevai che prendevano i nomi più disparati: Muschi,Arbanu, La Filicia,Middaga etc.Dalla necessità di fornire acqua ai paesani nacque il mestiere dell’acqualoru. Pochi gli acqualori di Cianciana, il cui lavoro consisteva nel recarsi in contrada Albano, la cui acqua era la migliore, per attingerla e trasportarla in

paese dentro quartare sui muli. Generalmente otto quartare colme d’acqua venivano riposte dentro li carteddi,contenitori fabbricati a mano intrecciando il legno ancora tenero degli ulivi più giovani. Ogni mulo veniva caricato con due carteddi il cui contenuto veniva poi venduto alla gente più facoltosa. Le persone con minori possibilità facevano di necessità virtù e qualche nostra nonna riusciva a portare una quartana sulla testa senza l’ausilio delle mani. Con la realizzazione della rete idrica sparì nei nostri centri la necessità di acquistare l’acqua potabile e con essa il mestiere di acqualoru, rimasto solo, qua e là, come soprannome. Ma stiamo parlando dei paesi della “Montagna”, che non soffrono la sete; in altri posti invece, l’acqua si paga a peso d’oro. I moderni acqualori vanno in giro ad attingere acqua da vendere con i loro camioncini, pieni zeppi di bidoni di plastica, di grandi recipienti o con autobotti.L’acquaiolo è stato il primo uomo ad avere l’idea di fare di un disagio una fonte di guadagno Tratto da ITCG L.Panepinto, , Quaderni: 2. Vecchi

Mestieri, Bivona, 1995.

PRESENTATO IN BIVONA IL VOLUME DI SALVATORE GUIDA GIARDINO SICANO - BIVONA COME METAFORA L’estate scorsa è stato presentato in Bivona il volume Giadino sicano Bivona come metafora, Prefazione di Piero Bertolini, EDIZIONE UNICOPLI. L’autore Salvatore Guida, pedagogista, è nato ad Alessandria della Rocca nell’aprile del 1946 e vive a Rho (MI) dal 1962. E’ stato docente nella scuola pubblica e poi dirigente nei servizi socio-educativi di diversi enti locali del Milanese. Il professor Guida ha anche abitato a Cianciana per quattro anni, e dei vari capitoli in cui si articola il volume, uno è dedicato al nostro paese. Esso si intitola Cianciana e la surfara, che la Voce volentieri pubblica in questo numero.

CIANCIANA E LA SURFARA Ci ho abitato, a Cianciana, solo per quattro anni: dal ’50 al ’54, vale a dire dai miei quattro agli otto anni. Anni importanti per la formazione del carattere eppure i miei ricordi, d’acchito, non sono moltissimi. Ricordo persone, episodi un po’ slegati l’uno dall’altro; ricordo personaggi e li ricordo, alcuni tragici e altri, la maggior parte, divertenti e arguti. Forse sto solo cercando di prendere tempo per farmi salire a galla più memorie di quelle che penso di avere e mi sembra che funzioni. La sensazione che provo è come se… avete mai visto cuocere gli gnocchi? Si porta l’acqua all’ebollizione, si “calano” gli gnocchi crudi, si aggiunge un goccio d’olio per impedire che si attacchino l’un con l’altro, si mescola un po’ e si aspetta: piano piano, dopo pochi minuti, cominciano,- ad uno o a due alla volta- a venire a galla. Dopo pochi secondi cominciano a venir su a quattro o cinque alla volta e, da un certo momento in poi, vengono su, tutti i rimanenti, tutti insieme. Di Cianciana ricordo la scuola, un ex convento o una sacrestia e, comunque, un edificio attaccato alla chiesa. Ricordo che una volta, in seconda elementare, un mio amico, Ceciu Termini, mi convinse, all'ora di pranzo, ad andare con lui alla refezione, allora gestita da un qualche ente di patronato o, forse, dall’eca, l’ente comunale assistenza. Accettai di buon grado e mi divertii molto, almeno fino a quando non tornai a casa! Mia http://www.sicilykult.it

madre dopo avermi rimproverato per essere tornato da scuola con almeno un’ora di ritardo, appena apprese che avevo già mangiato, e per di più in refezione, andò su tutte le furie. Strepitava sul fatto che, a suo dire, le avevo fatto fare una figuraccia: “… e che dirà la gente… al pranzo dei poveri sei andato…” Insomma non la finiva più, tanto che risposi: “E che male c’è?”. Mi arrivò uno scappellotto insieme alla minaccia che alla sera lo avrebbe detto a papà. Le chiesi scusa, le promisi che non lo avrei più fatto, anche senza capire in cosa consistesse la gravità di quello che avevo fatto, dato che non mi pareva proprio che fossimo così ricchi da dover disdegnare di fruire di quella che lei chiamava la mensa dei poveri. Non sapevo, allora, che, anche nella povertà c’è una gradazione, in base alla quale c’è sempre qualcuno “più a sud”, o più povero di te, talché esista un conformismo ed un perbenismo che fa la differenza, fossero anche sfumature. Ma forse era solo preoccupata per il mio ritardo… così almeno si giustificò anni dopo quando le ricordai l’episodio! Nella mia scuola c’erano molti figli di “surfatari”, minatori delle solfare. In quegli anni, che prelusero all’abbandono dell’estrazione dello zolfo, a causa della sua crescente antieconomicità, mi capitò di vivere, sia pure indirettamente, la vicenda dell’occupazione delle solfare. Le solfare, per come potei vederle, erano degli angusti Pag. 13


Numero 5 - ottobre 2003 buchi dentro i quali si infilavano i minatori per giornate intere. Senza luce né aria. Entrai solo per pochi metri accompagnato dal papà di uno dei miei compagni di scuola e il ricordo, e la stretta alla gola, che ne conservo si è mischiato, nel tempo, con il racconto che ne fa Pirandello nel suo “Ciaula scopre la luna”, che vi consiglio di leggere. Eppure era giorno! Zolfo e solfare erano sicuramente, allora, una parte consistente dell’economia di Cianciana e dei suoi abitanti. La vita dei sulfarari nella surfara era pesante e la cosa che più mi faceva star male era il sapere che altri bambini, della mia età o poco più, non andavano a scuola: erano in miniera, costretti a risalire varie volte al giorno dalle viscere della terra con un pesante carico di zolfo! Racconta Elio Vittorini, nel suo Conversazione in Sicilia, che sul finire del secolo scorso, da queste parti, i ministri del Savoia ordinarono un massacro di minatori in lotta. Per parte mia ebbi modo di rivedere ancora le solfare: ci tornai la seconda volta portando, insieme a due miei amici e ad una signora che ricordo vagamente, le “truscie”, vale a dire degli involti, legati a cocche incrociate, con dentro forme di pane, “tumazzu”, formaggio pecorino e minestra dentro le “gamelle” contenitori di ferro o di alluminio, di provenienza, credo, dell’esercito, antenate delle più moderne e milanesi “schiscette”. I minatori, per avere delle paghe un po’ meno misere, si erano asserragliati dentro le solfare e ci rimasero per più di un mese anche se appoggiati dalla solidarietà di tutto il paese. Era, credo, il1953 ed ero troppo piccolo per ricordare di più: so solo che, dopo qualche anno, le miniere furono completamente chiuse e molti cancianesi dovettero emigrare. Ho ritrovato delle poesie di Alessio Di Giovanni che mi permetto di suggerirvi di leggere; parlano di solfare come carnai e dei solfatari che paiono accompagnati dalla morte, tanto sono stroncati dalla fatica; le troverete, in bella evidenza, in una delle mie librerie. Ricordo poi, per fortuna, fatti- e persone, soprattutto- gradevoli e una serie di nomi: la signora Salvioli, del negozio di generi alimentari, e suo nipote Nino Riggio, che ora lavora in ospedale a Santo Stefano Quisquina ed abita a Bivona e che ho rivisto solo qualche anno fa, dopo averlo perso di vista per quarant’anni. E Fofò Montalbano, macellaio e proprietario di bestiame, di pascoli e di vigneti, sua moglie, la signora Carmela e i suoi figli, Pietro e Cecia. E, come in un film di Pupi Avati, mi ritrovo, a sei p sette anni, ad un pranzo, sulle rive di un laghetto, alla Filaga. Eravamo cinquanta persone, quante ce ne stavano sul pullman di mio padre che ci aveva portato da Cianciana ad una proprietà di Fofò Montalbano. La pasta la portavano nelle “fangotte”, grandi piatti di ceramica di Burgio, dalle quali, fino a qualche decennio prima, mangiavano le famiglie dei contadini. Il sistema era questo: la madre portava in tavola la fangotta, il padre si serviva a piacere, perché era quello che “faticava” e poi, a suo buon cuore, distribuiva ai figli e alla moglie. Alla festa, invece, erano già tempi moderni, 1952 o 53, la fangotta era diventata solo un piatto di portata e ognuno aveva il suo piatto. E poi, sull’aia, http://www.sicilykult.it

La Voce di Cianciana montati su trespoli di legno, i montoni e gli agnelli arrostiti. Per la precisione, come amava ricordare il signor Fofò, dato che per organizzare l’allegra combriccola c’era voluto qualche mese, quelli che, all’inizio, erano agnelli, avevano fatto in tempo ad invecchiare e a diventare pecore e montoni. In giro per i tavoli andavano i contadin9i con le “quartare”, recipienti da terra rossa da venti litri con dentro il vino e con il buco sulla pancia e il tappino di legno per poter bere a garganella. Le ragazze, invece, portavano le “quartareddi” e “lanceddi”, o altri contenitori di terracotta, più piccoli e di un colorito giallino chiaro e con dei manici aggraziati e sottili e venivano chiamati “ bùmmuli”. Ricordo che alla fine, dopo una partita di calcio sull’aia, gli uomini adulti, un po’ troppo allegri per il buon vino, si lanciarono in una corsa sfrenata lungo un pendio ripidissimo fino alle sponde de lago. Qualcuno ci finì dentro, qualcuno rischiò di restarci, qualcuno discese più lentamente e ripescò i più focosi. Cianciana vuol dire campagna, campanella; e delle campanelle – “ciancianeddi” --– appese al collo dai cavalli dei carrettieri ho un ricordo sonoro, ricordo quando passavano davanti a casa mia. Secondo una versione più dotta, Cianciana deriverebbe da un “fundus Cianci”, vale a dire il terreno di una notabile di nome Ciancio. Tornando ai carrettieri, ne ricordo uno, in particolare, di proprietà di uno strano tipo di commerciante che andava vendendo padelle e pentole e comprava, a volte dando pentola in permuta, capelli. Gridava: “Fimmini, nisciti, ca c’è u’ palermitanu, accattu capiddi, trizzi, niuri e biunnischi…”, donne, uscite, c’è il palermitano, compro capelli trecce, nere obiondastre. E poi mi vengono in mente altri nomi, altre famiglie: la signora Alfano e la figlia Angelina. I Chiazza, sellai, poi andati in Sudafrica e dopo ritornati in Italia; il brigadiere Scavuzzo, Nino Longo il e il farmacista Giandalia, uno dei cui figli fu mio compagno in terza media a Bivona. Amici di casa erano gli Scardino, gli Arcuri e i Lala. Altri poi ce ne sono di cui ricordo il nome ma che non riesco più ad associare a delle facce: Augello, Contissa, Giannone, Bellanca. Ricordo bene, invece, Padre Ferraro, parroco del Carmine, che mi fece, al tempo della mia prima comunione, un dispetto e non ho mai saputo il perché. Mi aveva fatto studiare, per la recita, la parte di Gesù Bambino per poi affidarla, pochi giorni prima dell’evento, ad un altro bambino, declassandomi ad un angioletto silenzioso. Ci rimasi molto male e i miei, per ripicca, mi fecero fare la comunione nella chiesa madre, con padre Ciaravella, con fiori e banda ed angioletti: sembrava un matrimonio. Un ultimo, affettuoso, ricordo per una famiglia che abitava a Cianciana anche se era originaria del paese vicino, Alessandria, imparentata con la mia nonna paterna, quella americana. In particolare per una morettina dallo sguardo vivace e dal viso dolcissimo; di qualche anno più piccola di me, che fu mia compagna di giochi e aveva un nome grazioso e inconfondibile: Ninella. Salvatore Guida

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La Voce di Cianciana

Numero 5 - Ottobre 2003

SOSTENITORI DELLA VOCE La redazione della Voce ringrazia sentitamente i seguenti sostenitori del giornale: ALFANO ANTONINO,Cianciana ; VINCENZO MARINO, Cernobbio (CO); DOMENICO MONTALBANO, Sudafrica; GIUSEPPE BELLANCA, Aruba, (Antille Olandesi ).

NOTIZIE DALL’ANAGRAFE Il 30 agosto 2003 è mancato il signor Stefano Settecasi circondato dall’affetto dei nipoti, figli del fratello Giuseppe e delle sorelle Giovanna e Angela . È stato lo zio di tutti e a Cianciana era per tutti lu zzì Stefanu Nella foto il giorno del suo 89° compleanno

D E C E S S I

Stefano Settecasi, nato a Cianciana il 9-2-1914, deceduto il 30-8-2003. Rosa Chiazza, vedova Provenzano, nata a Cianciana il 15-7-1911, deceduta il 30-8-2003. Vincenzo Filocco,nato a Cianciana il 26-3-1922, deceduto il 7-9-2003. Antonina Provenzano, vedova Taormina, nata a Cianciana il 3-8-1925, deceduta il 9-9-2003. Caterina Lombardo, vedova Mangione, nata a Raffadali il 5-9-1915, deceduta il 19-9-2003 Giuseppa Augello, vedova Di Maria, nata a Cianciana il 25-4-1915, deceduta il 23-9-2003 Giovannina Camizzi, vedova Riggio, nata a Cianciana il 24-6-1915, deceduta il 9-10-2003 Alfonso Cunsolo, nato a Cianciana il 20-6-1925, deceduto il 9-10-2003 Antonino Cuffaro, nato a Cianciana il 19-7-1912, deceduto il 20-10-2003 Deceduti fuori Cianciana Gaetano Perconti, nato a Cianciana il 4-1-1927, deceduto a Rive de Gier (F) il 7-9-2003 Alfonso Gibilaro, nato a Cianciana il 12-5-1924, deceduto a Harlow (G.B.) il 13-9-2003 Alfonso Abella, nato a Cianciana l’1-12-1929, deceduto a Luton (G.B.) il 18-10-2003 MATRIMONI

Giuseppe Sicorello e Tatiana Piazza, Alessandria-Santuario Madonna della Rocca, 5-8-2003 Giuseppe Tamburello e Giuseppa Barbiera, Alessandria-Santuario Madonna della Rocca, 21-8-2003 Salvatore Ferraro e Angelina Circolo, Agrigento-Chiesa di San Nicola, 21-8-2003 Gaetano Ingravidi e Antonella Pullara, Cianciana– Chiesa Madre, 6-9-2003 Gerlando Accurso Tagano e Benedetta Vaccaro, Aless.-Santuario Madonna della Rocca, 15-9-2003 Pietro Raffa e Giovanna Tambuzzo, Cianciana-Chiesa Madre, 18-9-2003

N A S C I T E

Dalia Lionti di Isidoro e di Maria Rosa Spataro, nata a Palermo il 25 settembre 2003 Rosario Giannone di Antonio e di Antonina Chiazza, nato a Ribera il 26 settembre 2003 Alessio Maragliano di Antonio e di Sonia Alessandra Mendola, nato a Ribera il 10-10-2003

Antonio Raffa di Raffaele e di Giuseppina Taormina, nato a Arzignano(Vc) il 23-8-2003 http://www.sicilykult.it

Letizia Virzì di Ignazio e di Giuseppa Ciaravella, nata a S. Stefano Q. il 19-9-2003

Sofia Mulè di Franco e di Irene Greco, nata a Sciacca il 22 settembre 2003

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La Voce di Cianciana

Numero 5 - Ottobre 2003

Cianciana, 1954. Da sinistra Giuseppe Carubia, Vincenzo Greco, Alfonso Montalbano, Giovanni Giannone, Vincenzo Chiazza e in piedi Nino Montalbano, che ci informa che la foto è statascattata in occasione della festa di fidanzamento tra il signor Giuseppe Giannone e la signorina Vinzenza Guastella, adesso residenti in Canada.

Ricette della nostra cucina: Chiocciolette in salsa di tonno Ingr.: 180 gr. di tonno sott’olio sgocciolato; 400 gr. di pomodoro pelato; un bicchiere di vino bianco; una cipolla; un ciuffo di prezzemolo e basilico; sale, olio, pepe: q.b.; 400 gr. di chiocciolette; Prep.: in una capiente padella fate imbiondire la cipolla affettata con tre cucchiai d’olio; versatevi il vino e fatelo evaporare; aggiungete quindi il pelato sminuzzato, salate, pepate e continuate la cottura per venti minuti circa. Unite il tonno sminuzzato e ultimate la cottura, arricchendo la salsa con un po’ di prezzemolo tritato. A parte, cucinate la pasta, scolatela e versatela nella padella con la salsa amalgamando bene con l’aggiunta di altro prezzemolo e basilico tritati.

Pasta e fagioli Ingr. per 6 persone: 300 gr. di fagioli secchi; una costoletta di sedano; una cipolla; 2-4 pomodori pelati; un peperoncino rosso; olio, sale: q.b.; 600 gr. di pasta (ditali); Prep.: mettete a bagno i fagioli per una notte. Scolateli e lessateli. In una padella riscaldate l’olio e fatevi rosolare la cipolla e il sedano finemente tritati; aggiungete il pelato e il peperoncino tagliuzzati. Dopo qualche minuto di cottura, versate il tutto nei fagioli e quando saranno pronti condite la pasta preparata a parte. E.G.– M.P. L’abbonamento annuale per 6 numeri costa: per l’Italia € 19, per l’estero € 21. Se volete darci di più farete parte dei sostenitori del giornale. Inviare la cifra a Salvatore Panepinto - via Cavour, 3 - 92012 Cianciana

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(chèque) non trasferibile, intestato sempre a Salvatore Panepinto in busta chiusa. http://www.sicilykult.it

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