Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana! Numero 6 - Dicembre 2002
Ai cari Ciancianesi e lettori del nostro giornale, Nell’approssimarsi delle festività natalizie, tutto lo staff della Voce di Cianciana, che proprio con questo numero di dicembre compie i suoi due anni di vita, augura Buon Natale e un felice 2003. Nel ringraziare tutti voi abbonati per la fiducia fin qui accordataci, ricordiamo di rinnovare al più presto
L’ABBONAMENTO PER IL 2003.
e l a t a N on
In questo numero
Bu
La redazione
o v o u N e Felice Anno
Editoriale
Pag. 2
All’Ombra delle Piazze di G. D’Angelo
Pag. 9
L’angolo della posta
Pag. 3
Il piacere di ritrovarsi
Pag. 10
Lu zzi Maddì e li ggiuvini
Pag. 4
Petizione all’arcives.-Il salotto della poesia
Pag. 11
La Voce raggiunge l’Argentina
Pag. 5
Cianciana e lo zolfo di M. e E. Giannone
Pag. 12
Quando ci vogliono di A. D. - Come eravamo Pag. 6
Panorama sull’Argentina di Alejandro Di Noto Pag. 13
Case in festa
Pag. 7
Il nostro incontro con Cianciana di R. Perego
Pag. 14
A.S. Cianciana 2000 - Saluti ed auguri
Pag. 8
Dolci vacanze a Cianciana - Ricette
Pag.16
COMO, 6 OTTOBRE 2002: I CIANCIANESI SI RITROVANO
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Numero 6– Dicembre 2002
La Voce di Cianciana Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana. Anno II, numero 6-Dicembre 2002 Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico e fotografia: Filippo Mattaliano-Studio immagine Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Gaspare D’Angelo, Agostino D’Ascoli, Judith Evans, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Bina Vaiana. Direzione e Redazione: via Cavour, 3 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel. 0922-987462 E-mail: s.panepinto@tin.it Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario : vedi pagina 16 Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione A. P. art. 2 comma 20/C legge 662 del 23/12/96. Autorizzazione della Direzione Provinciale del PP.TT. di Agrigento, settore commerciale Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2002 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è
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La Voce di Cianciana Carissimi ciancianesi e lettori della Voce, Le vacanze natalizie sono ormai alle porte, mentre ci apprestiamo a dare alle stampe questo numero di dicembre 2002 della Voce di Cianciana, che conclude così il suo secondo anno di vita. L’essere arrivati a un così ragguardevole traguardo ci riempie d’orgoglio e ci ripaga pienamente di tutte le nostre fatiche. Se il 2001 è stato l’anno di fondazione della Voce, l’anno di prova, il 2002 è stato l’anno della conferma. Alla prova dei fatti la nostra non è stata una iniziativa editoriale effimera, dal momento che La Voce è riuscita a ritagliarsi uno spazio particolare nelle case e anche nei cuori dei nostri lettori che risiedono in ogni angolo della terra. Il gradimento del giornale ci è testimoniato dalle tante lettere ed e-mail che ogni mese riceviamo e che volentieri pubblichiamo, come pure dalle frequenti comunicazioni telefoniche con le quali i lettori si informano sull’uscita dei prossimi numeri o, in paese, quando i ciancianesi ci chiedono qualche anticipazione sul numero in preparazione. E che dire poi dell’invio di articoli, di componimenti poetici, di foto d’epoca che i lettori ci fanno pervenire in redazione da ogni parte? E’ il segno che ogni lettore sente il giornale come proprio, così da dare il suo contributo e la sua collaborazione. Ma non stiamo scrivendo qui per celebrare trionfi o cullarci sugli allori. Siamo ben consapevoli che fare un giornale è un lavoro complicato e che in ogni manifestazione della vita, come scrisse il grande Edoardo De Filippo, gli esami non finiscono mai. Abbiamo lavorato con semplicità e senza grilli sulla testa e così continueremo a fare per l’avvenire, rincuorati dal sapere che per i nostri articoli possiamo attingere ad un piccolo ma ricchissimo microcosmo. Continueremo anche per l’anno 2003 a dar vita alle nostre fortunate rubriche: un inglese all’estero, Cianciana e lo zolfo, il Salotto della poesia, Briciole di saggezza etc., alle quali se ne aggiungeranno due nuove, che contribuiranno sicuramente ad arricchire ulteriormente il giornale. Si tratta di una rubrica dedicata alla musica popolare, che sarà curata da Eugenio Pubello, e una rubrica riguardante le pubblicazioni di autori ciancianesi. Migliorare e diffondere sempre più il giornale sono i propositi che cercheremo di concretizzare. A questo proposito siamo lieti di dare la notizia che La Voce di Cianciana raggiungerà in maniera considerevole l’Argentina, che sentiamo vicina ( vedi articolo a pagina 5 ). Il giornale verrà pubblicato, come quest’anno, nei mesi di febbraio, aprile, giugno, settembre, ottobre e dicembre. Per quanto riguarda l’abbonamento annuale, vi invitiamo a pagarlo nei primi mesi del nuovo anno, senza aspettare l’estate prossima. Per finire intendiamo ringraziare tutti coloro che a vario titolo hanno lavorato per il giornale, dalla redazione ai collaboratori, dagli abbonati ai sostenitori, dai dipendenti del Comune a quelli dell’ufficio postale. A tutti auguriamo buone feste natalizie e un ottimo 2003. Salvatore Panepinto Pag. 2
Numero 6– Dicembre 2002
La Voce di Cianciana
Da Parigi-Proprement de Cianciana, je ne puis le revendiquer.Je reste un enfant de l‟immigration sicilienne qui a . Tant d’anecdotes me viennent à l’esprit à chache fois que Cianciana est évoqué. Habitué aux retours « au pays » de mes parents, lors des premières années de l‟immigration en France, il me resta et j‟entretiens des images qui me restent indélébiles. C‟est alors, avec un grand plaisir que je soutiens ce journal qui a vocation à réunir la diaspora Ciancianese. Cette année, après quinze ans d‟absence j‟y ai retrouvé un soufle de vie. Avec quelle émotion j‟y suis arrivé ! Avec quelle nostalgie j‟en suis reparti ! Je continuerai ces retours aux sources, fier de transmettre à mes enfants cette culture et cette langue. Toujours devant mes yeux se déroulera « Cianciana Paradiso ». Très cordialement à toute l‟équipe du Journal. Salvatore Carubia Versione italiana Propriamente di Cianciane, non posso rivendicarlo. Io resto un bambino dell‟emigrazione siciliana che ha fatto tanto male a questa bella isola. Mi riaffiorano alla mente tanti aneddoti tutte le volte che Cianciana è evocata. Abituato ai ritorni “ al paese “ dei miei genitori, all‟epoca dei primi anni dell‟emigrazione in Francia, mi restano e conservo delle immagini che mi sono indelebili. Ed è con grande piacere che sostengo questo giornale che vuole riunire la diaspora ciancianese. Quest‟anno, dopo quindici anni di assenza, ho ritrovato a Cianciane un soffio di vita. Con quale emozione ci sono arrivato! Con quanta nostalgia me ne sono ripartito!Continuerò questi ritorni alle origini, fiero di trasmettere ai miei figli questa cultura e questa lingua. “Cianciana Paradiso” si svilupperà sempre davanti ai miei occhi. Con tanta cordialità a tutta la redazione del giornale. Salvatore Carubia Da Milano -Gentile Signor Panepinto, siamo dei nuovi sostenitori de “ La Voce di Cianciana “ per l‟anno 2003. Anche a nome di mio padre Giovanni Cammisano e di mio fratello geometra Gianfranco Cammisano, voglio manifestare a lei e a tutta la redazione sinceri complimenti per i vostri articoli. Leggere il vostro giornale mi riporta a ricordi e sapori lontani nel tempo, ma sicuramente mai dimenticati. Grazie.Colgo l‟occasione per inviare cordiali saluti. Architetto Angela Cammisano Da Maslianico (CO)-E' vero.A Cianciana i rumori sono assordanti. Quelli dei motorini che di notte sfrecciano per le cantoniere, non curanti della altrui liberta'.Quelli degli ambulanti, senza orario, ti vendono di tutto, anche i materassi permaflex. Eppure mio figlio,ogni tanto, si mette a urlare " avvemmu patàti, cu mangia patàti nun mori mai". Fragorose risate ci accompagnano nella nostalgia. Il contorno dei suoni-rumori ha la sua parte. A volte incornicia cio' che non riusciamo a vedere. La torre dell'orologio,poi, e' davvero quel suono-rumore che ci insegue, e' l'ombra, asfissiante, nauseante.E' quella metafora del tempo, e' quel personaggio dal sorriso beffardo che ci spinge. Ogni alito di vento lo porta ; non curante " ti fa li muttetti , ti turlupinia" , quando ai suoi piedi seduto. Intrigante, a volte, vorresti eliminarlo. Ma come???? Non puo', Justice, eliminare il suono del tempo. Per noi, la torre dell'orologio, e' quella dicotomia perfetta tempo-personaggio. E' colui che supera se stesso, nel suo martellante, punzecchiante "cicchenninu". Francesco Taormina Da Guelph ( Canada )-Carissimo professore, siamo stati a Cianciana e non ci siamo incontrati. Siamo rimasti dispiaciuti, speriamo che la prossima volta ci possiamo incontrare. Dicevo che siamostati a Cianciana per la festa di Mezz’agosto che è stata meravigliosa. Ci siamo tanto divertiti e abbiamo rivisto tanti parenti e paesani che salutiamo tutti. Le mando qualche fotografia, sperando che verranno pubblicate nel nostro giornale La Voce di Cianciana. Grazie e saluti a tutti. Olga e Joe Ciaravella
SOSTENITORI de La Voce di Cianciana per il 2003 La redazione del giornale ringrazia sentitamente i nuovi abbonati per il 2003. Un particolare ringraziamento va ai seguenti nuovi sostenitori: Francesco Paolo Piazza ( Roma ) ; Ignazio Attardo ( Francia ) ; Rosario Campisi ( Germania ) ; Arch. Angela Cammisano ( Milano ) ; Giovanni e Gianfranco Cammisano ( Malnate ) ; Gabriele Di Chiazza ( Belgio ). http://www.sicilykult.net
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La Voce di Cianciana
Numero 6– Dicembre 2002
In questo numero pubblichiamo Lu zzi Maddì e li ggiuvani di Domenico Siracusa, che ci narra una delle tantissime storielle di Amedeo Vizzì (18911976), falegname e personaggio famoso per le sue facezie.Il racconto fa parte di una poderosa raccolta ( 150 testi con traduzione in lingua italiana ) del preside Francesco Cannatella dal titolo Cianciana cunta in due volumi. La prefazione dell‟opera è di Giovanni Ruffino, preside della Facoltà di Lettere–Università di Palermo, mentre l‟introduzione è di Salvatore D‟Onofrio, antropologo-Università di Lecce e di Palermo. La raccolta è stata stampata a cura del “Centro Studi Giulio Pastore”- Agrigento 2.000
Lu zzi Maddì e li ggiuvini
Il signor Amedeo e gli apprendisti
Lu zzi Maddì faciva lu mastru d‟àscia, era liccu di vinu e, stannu a-ttàvula, si vivìa la so beddra buttiglia, po‟ si nni scinniva iùsu nta la putìa, unni avìa lu carrateddru appurtata di mani, e-bbiviva arrè. Tannu li màstrira di lu paìsi: mastri d‟àscia, firrara, varbera, saàtira e-ttutti l‟atri, avìanu cincu, se‟ picciotti chi si mparàvanu l‟arti. Lu zzi Maddì u-gnornu scinnì a la putìa e–ttruvà tutti li picciòtti atturniati a lu banconi , chi aspittàvanu d‟aviri l‟òrdini di zzoccu fari e allura cci dissi a unu: -Videmmu siddru tu t‟a-ffari mastru,rispunni a-mmìa. -Vòssia sa parla. -Pìgliami,pìgliami la... E a stu puntu lu zzu Maddì si firmà pi-bbìdiri zzoccu ittava lu picciòttu. -La paletta.- rispunnì ddru ggiùvini. Lu zzi Maddì sturcì lu mussu. -Stu misteri nun è pi-ttia. Lu nnumani addumannà a n‟atru picciòttu. -Pìgliami, pìgliami lu… -Lu sirràculu,-rispunnì lu ggiùvini. -Mi pirsuadivu,và mparati nti n atru mastru. Lu nnumani arrè sutta n artu ggiùvini. -Videmmu a-tìia, ca mi pari tècchja cchjù sbègliu di l‟atri. Pìgliami, pìgliami la… Lu ggiùvani arrispunnì a-ccorpu. -La bbuttìglia di lu vinu. Lu zzi Maddì a-mmenti so‟ dissi: -Chistu mi pari abbirsatu. e-ccuntinuà. -Pìgliami, pìgliami lu… -Lu bbiccheri,cci lu ìnchju e ci lu portu a-bbìviri. -Tu si ca ti fa mastru. Lu ggiuvini era Ggiurlannu D‟Angilu, oi mastru d‟ascia, ca si „mparà a la putìa di lu zzi Maddì Domenico Siracusa
Il signor Amedeo era mastro d‟ascia, amava il vino e, seduto a tavola, beveva un‟intera bottiglia, poi scendeva nel laboratorio, dove aveva una botte a portata di mano, e beveva di nuovo. A quei tempi gli artigiani del paese: maestri d‟ascia, fabbriferraio, barbieri, sarti, calzolai avevano nella bottega cinque, sei ragazzi che apprendevano l‟arte. Il signor Amedeo un giorno scese nel laboratorio, trovò gli apprendisti attorno al bancone in attesa di ricevere le disposizioni sul lavoro da svolgere, e disse ad uno di loro: -Vediamo se tu hai le capacità di divenire un bravo mastro d‟arte. -Vossìa mi metta alla prova. -Prendimi, prendimi la…A questo punto il signor Amedeo interruppe la frase per vedere come era capace di completarla il ragazzo. -La paletta.-rispose l‟apprendista. Il signor Amedeo storse il muso, disapprovando. -Questo mestiere non fa per te. L‟indomani interrogò un altro apprendista. -Prendimi, prendimi la… -La sega.- completò l‟apprendista. -Mi sono persuaso, vai ad apprendere l‟arte in un‟altra bottega. L‟indomani nuovo esame per un altro apprendista. -Vediamo tu, che sembri più sveglio degli altri. Prendimi, prendimi la… Il ragazzo rispose senza indugio: -La bottiglia del vino. Il signor Amedeo disse a se stesso: -Costui mi sembra abbia buona volontà. - E continuò: -Prendimi, prendimi il… -Il bicchiere, lo riempio e lo porto a vossìa per bere. -Tu sarai mastro d‟arte sicuramente. L‟apprendista era Gerlando D‟Angelo, oggi maestro d‟ascia, il quale ha appreso l‟arte nella bottega del signor Amedeo.
ALTRI SALUTI Da Cianciana: Salvatore Greco e famiglia salutano Gaspare, Giuseppe e Antonino Greco con la loro famiglia, abitanti in Canada, e la famiglia del dottor Barbera che abita a Adelaide. Da Milano: Rosetta e Filippo di Noto salutano la famiglia di Antonino Panepinto abitanti a Montreal, augurando Buon Natale e Felice Anno Nuovo http://www.sicilykult.net
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La Voce di Cianciana
GRAZIE ALLA SENSIBILITA‟ DELL‟ASSESSORE ALLA EMIGRAZIONE DELLA PROVINCIA REGIONALE DI AGRIGENTO, DOTTOR SANTINO LO PRESTI
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LA VOCE DI CIANCIANA RAGGIUNGE L‟ARGENTINA
‟ con grande soddisfazione che diamo la notizia che La Voce di Cianciana oltrepassa l‟Oceano e raggiunge in maniera considerevole l‟Argentina, terra dove vivono tanti cittadini ciancianesi o di origine ciancianese. Da quella nazione, da quando è nata LA Voce, abbiamo sempre ricevuto manifestazioni di stima e di apprezzamento, che però non si sono concretizzati in abbonamenti al giornale sicuramente a causa della terribile crisi economica e sociale che da qualche tempo attanaglia il paese sudamericano. Per tale motivo ci siamo rivolti all‟assessore all‟emigrazione della Provincia Regionale di Agrigento, dottor Santino Lo Presti, sottoponendo alla sua attenzione il caso dei nostri emigrati in Argentina. Proponendogli l‟acquisto di alcuni abbonamenti al giornale, abbiamo avuto la sensazione di sfondare una porta aperta. L‟esito della nostra richiesta è stato quindi favorevolmente accolto per cui La Voce getta idealmente un ponte tra la nostra terra ed il Paese sudamericano. Sarà anche un modo per essere vicini agli italoargentini, ai quali esprimiamo la nostra solidarietà, ricordando un nostro proverbio: bon tempu e maluttempu,’un dura tuttu tempu. Ringraziamo, anche a nome dei nostri italoargentini, l‟assessore Lo Presti il quale ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: Dal primo momento che sono stato designato assessore alla solidarietà sociale, emigrazione ed immigrazione, problemi della famiglia della Provincia Regionale di Agrigento, mi sono sempre impegnato affinché i nostri emigrati potessero avere la possibilità di mantenere vivo il nostro patrimonio culturale e rinsaldare i vincoli di appartenenza. Per questo motivo ho aderito alla richiesta formulatami dall’Associazione Culturale Sicily Kult di Cianciana di sottoscrivere un congruo numero di abbonamenti (50) a La Voce di Cianciana e poter spedire così, gratuitamente, il giornale ad alcuni nostri emigrati residenti in Argentina, che, come tutti sappiamo, sta vivendo un periodo particolarmente difficile. Attraverso questo giornale intendo dare la mia disponibilità per favorire tutte le iniziative che possano mantenere vivo il legame tra la Provincia di Agrigento e i nostri connazionali dell’Argentina. Vi anticipo fin da ora che nel prossimo mese di gennaio mi recherò a Buenos Aires http://www.sicilykult.net
per portare un busto del grande scrittore agrigentino Luigi Pirandello, che verrà collocato nella più importante piazza della capitale argentina: Piazza Italia. Nel salutare i nostri connazionali all’estero, colgo l’occasione per augurare loro buone festività natalizie. L’assessore Santino Lo Presti L‟assessore alla solidarietà della Provincia Regionale di Agrigento, dottor Santino Lo Presti, è nato a Grotte il 1° settembre 1956. Sposato con due figli, è laureato in Ingegneria Elettronica ed è docente di Elettronica presso l‟Istituto Professionale “ Marconi “ di Favara. Per 5 anni è stato presidente della squadra di calcio di Grotte ed oggi è Consigliere regionale della Lega Calcio Sicilia. Politicamente è il segretario provinciale del Nuovo PSI. S.P.
Rosario ( Argentina ) Passaggio Giuramento
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I RACCONTI DI AGOSTINO D‟ASCOLI Quando ci vogliono…
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‟ammazzu e ti levu di „mezzu!” – urlava a squarciagola don Luzzu, spostando rumorosamente tavoli, sedie e tutto ciò che incontrava nel suo indietreggiare, nel tentativo di sottrarsi a quei violenti colpi di scopa che la moglie, donna Maria, senza proferir parola, gli assestava sulla capoccia. “ Ju sugnu l‟omu !…lu patroni di casa !…” – urlava lui sempre più forte, sbattendo con violenza le porte, menando poderosi pugni sopra il tavolo e provocando in quel modo e volontariamente un tale putiferio da far impallidire i vicini di casa i quali, ignari di tutto ciò che realmente stava succedendo, si preoccupavano per la sorte di donna Maria, che non godeva di buona salute. “ La st‟ammazzannu !…- si dicevano l‟un l‟altro con apprensione tutti quelli, affacciati ai loro balconi – Povera donna Maria !” La “ povera “ donna Maria, intanto, continuava imperterrita a picchiare sodo, mentre di Luzzu, incassando, continuava ad urlare come un ossesso : “ E
si chisti nun ti vastanu, ti nni dugnu ancora !” E giù un poderoso pugno sul tavolo da parte di lui, e su, sopra la sua capoccia, un bel colpo di scopa da parte di lei. “ Ti fazzu a vidimi cu sugnu !” – sempre lui, accompagnando con un bel colpo di mestolo sulla pentola e un poderoso calcio alla sedia… Dopo la tempesta la quiete, i vicini di casa guardavano preoccupati verso la casa di don Luzzu, dalla quale ben presto lo vedono uscire, orgogliosamente impetito e visibilmente scosso. Un suo amico e vicino di casa gli va incontro, consigliandogli di non maltrattare più così malamente donna Maria, perché ciò potrebbe aggravare le sue precarie condizioni di salute. “ Fatti li fatti tò…- rispose bruscamente don Luzzu all‟ignaro amico, aggiustandosi nervosamente la coppola – “ Quannu cci vonnu, cci vonnu !” “ Fare come don Luzzu “ si suol dire a chi urla minacce e prende botte. Agostino D’Ascoli
C O M E E R A V A M O Il signor Antonino Caruana, abitante a Carateurio (CO), ci ha inviato questa foto della classe I^ elementare 1962.L‟insegnante è Vincenza Fiorino http://www.sicilykult.net
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Nozze D’Oro Antonino Piazza e Rosa Pendica 11/10/1952 11/10/2002
Ora maritàti Cara Maria Antonella, tu si‟ la benvenuta Ndi sta nostra famiglia e si assà gradita Nui ti accugliemmu cu affettu e amuri Quannu sbagliammo, ti chidemmu comprensioni.
Il signor Felice la Corte dedica questa poesia al figlio Giovanni e alla nuora Maria Antonella Vaiata, in occasione del loro matrimonio celebrato in Agrigento nella Basilica dell‟Immacolata, il 26/09/2002
Viu ca Giuvanni avrà granni cura di tìa Picchì ti ama e t‟avi granni simpatia Avi la cunsapevulizza di criari „na famiglia L‟auriu miu jè l‟unioni, l‟affettu a meraviglia Lu vostru zitaggiu pari cuminciau aieri Ora siti già maritu e muglieri Ora siti iunciuti ndi lu vostru amuri Cu la binidizioni di nostru Signori. Unni cu la so benedizioni Iddru dicia Cu granni amuri pi‟ li so servi „na prufizia Ca putissiru iddri, amànnusi, vidiri La settima ginirazioni prima di muriri. Anchi li du‟ vecchi soru su‟ contenti „mparadisu Videmmu stu matrimoniu di tutti cundivisu Iddri contenti daranno la loru benedizioni e vi assicuranu cu gran letizia la loru prutizioni. Cunchiudennu vi abbrazzu e vi dicu : Amativi sempri di muglieri e maritu Di essiri sempiri di „na granni cumprinsioni Pirdunannuvi sempiri sbagli, liti, incomprinsioni. Felice La Corte
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RIPARTE IL CAMPIONATO DI TERZA CATEGORIA
L’A.S. CIANCIANA 2000 PARTE COL PIEDE SBAGLIATO
A
ll‟indomani della festa dei morti è iniziato il campionato di terza categoria. La nostra squadra, che lamenta molte assenze, è impegnata a S.Stefano contro la Quisquinese. La gara inizia nel migliore dei modi con il Cianciana all‟ attacco che più volte sfiora il gol, ma, come spesso accade, lo trovano gli avversari alla prima azione ,con un bel colpo di testa su corner dalla destra. Nel finire del primo tempo Montalbano trova il gol del pareggio, facendo fuori mezza difesa avversaria e scaricando un gran sinistro alle spalle del portiere. Ciò risulterà vano perché a inizio della ripresa gli avversari si portano sul 2-1, sfruttando un’indecisione della nostra difesa, e 5’ più tardi ci infilano ancora in contropiede.Poi Montalbano segna la sua doppietta personale, anticipando di testa il suo diretto marcatore, e fissa il risultato sul 3-2 per i quisquinesi. Ancora più sfortunato l‟esordio interno con il River Platani che ci ha visti dominare l‟ avversario sul piano del gioco ,e pareggiare sul campo 1-1 con Montalbano in gol. Ma poi l‟ arbitro ci ha tolto il punto e squalificato mezza squadra, inventandosi non so cosa nel suo referto.Con la squadra dimezzata tra infortuni e squalifiche
,si va ad affrontare il temibile Gattopardo in casa loro, e come da pronostico ci fanno la goleada .Finisce 4-1 , Unica nota positiva il gran gol di Montalbano, sempre più leader della squadra che, su passaggio del rientrante Cimino, si beve due giocatori e spiazza il portiere. Alla quarta giornata finalmente arriva la prima vittoria stagionale contro la Città di Naro,per 4-1, con rete dello rientrante Re, doppietta del solito Montalbano e quarta rete del giovane Pietro Raffa che, entrato pochi minuti prima ha procurato e realizzato un rigore. Buona la prestazione del fratello Dario che si sta imponendo come titolare nella squadra del presidente Acquisto.
Ritorno al gol alla V giornata per il capitano Cimino che ha segnato la decisiva rete del 2-1 a Bugio, permettendoci di conquistare i primi tre punti in trasferta. L‟altro gol è stato manco a dirlo di Montalbano che, sfruttando un contropiede ,ha infilato il portiere in uscita con uno splendido pallonetto . Da segnalare le prestazioni di Re ,che si è saputo sacrificare in posizione di mediano e della coppia difensiva D‟Amico-Mirasola che‟ nonostante l‟assenza del veterano Cuffaro, hanno fatto passare un pomeriggio quasi tranquillo al portiere Giannone, rientrato dalla squalifica. Alfonso Salamone
SALUTI ED AUGURI Da Cianciana- Angelina Salvo Giambrone, unitamente ai figli e rispettive famiglie, augura un buon Natale e un felice anno nuovo ai cognati Tanina e Stefano Giambrone abitanti a Toronto (Canada). Da Cianciana- Pina e Antonino Alfano augurano un prospero e felice anno al fratello Francesco e famiglia, alla sorella Rosa e famiglia che abitano a Lansey e a Brignon ( Francia ).Un caloroso saluto anche al dottor Stefano Cuffaro e famiglia che abitano a Pordenone. Da Cianciana- I coniugi Maria Antonella Vaiana e Giovanni La Corte augurano Buon Natale e un felice Anno Nuovo ai cugini Maria, Franco, Caterina e Giuseppe Taormina e alle famiglie Filippo, Agostino, Carmelo e Pietro Ferraro abitanti ad Adelaide ( Australia ). Da Opera ( MI)- Giuseppe Provenzano augura Buon Natale e un felice 2003 ai padrini Giuseppe e Caterina Taormina di Adelaide ( Australia ) e ai padrini Francesco e Fina Mattaliano di New York. Da Lainate (MI) – Leonardo Provenzano augura un Felice Natale e un ottimo Anno Nuovo al cugino Giuseppe Gaiteri e famiglia che abitano nella Guadalupa,ai suoceri Lisa e Antonino Montalbano di Hoddesdon e alla famiglia di Pietro Cuffaro, al quale regala l‟abbonamento de La Voce di Cianciana per l’anno 2003. Da Cianciana–Giuseppe Montalbano e famiglia augurano ottime feste a Ninfa e Joe Pensato, abitanti a Vancouver (Canada ) e a Salvador La Corte e famiglia, abitanti a Caracas ( Venezuela ). Da Cianciana -Anna Maria e Giovanni Caltagirone, Maria Assunta ed Antonino Tambuzzo salutano affettuosamente i loro zii Mimma e Salvatore Caltagirone, che abitano a Comano ( Svizzera ) con l‟augurio di un ottimo 2003. Da Cianciana- Angela e Salvatore D‟Alessandro con i loro figli augurano buone feste a Angelina, Carlo, Pino, Daria, Filippo e Leandro che abitano in Belgio. Da Como- Giovanni Panepinto ( „ntisu Peppi ) e famiglia salutano Nino Panepinto e famiglia che abitano a Montreal, con i migliori auguri di buon anno e un messaggio : quannu t‟arricampi a Cianciana, ca iu sugnu „na lu spissu a lu paisi ? Da Cianciana– Agostino D‟Ascoli saluta l‟amico Pietro Castellano e famiglia abitanti in Germania augurando Buon Natale e un ottimo 2003. Da Cianciana– Rosetta e Paolo Termini salutano la famiglia Perego nell‟attesa di rivedersi presto e con l‟augurio di un ottimo 2003. Un saluto anche a tutti gli amici. Da Cianciana– Giuseppe e Margherita Gusciglio salutano con affetto Domenico Vizzì e famiglia augurando buon 2003. Da Cianciana– Lisa e Gerlando D‟Angelo salutano Domenico Vizzì e mandano tanti cari saluti alla centenaria signora Maria Antonina D‟Anna. Gli stessi con la figlia Rosetta ed il genero Filippo Di Noto mandano un mondo di baci a Alejandro Di Noto e famiglia. Da Cianciana– Elisa Montalbano e tutti i cugini di Cianciana mandano un mondo di auguri ad Ana Ines Maldonado ed a Ernesto Manchietti per il loro matrimonio. Auguri anche per Antonino, Ana Lucia, Graziella Ficco e le loro famiglie, abitanti in Argentina. http://www.sicilykult.net
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Numero 6 - Dicembre 2002
La Voce di Cianciana
SULLA SCIA DELL‟ESTATE LETTERARIA CIANCIANESE 2002 Pubblichiamo il capitolo 4° de All‟ombra delle Piazze e una nota dell‟autore il professor Gaspare D‟Angelo
P
eppi Grandecastellofatato, così chiamato per una celebre frase della versione italiana del successo Delila dell’ex minatore gallese Tom Jones, non si perdeva un matrimonio. Lui era sempre invitato a cantare il suo pezzo forte e poco importava se per quell‟occasione l‟orchestra che suonava si chiamasse Clan Montalbano- nome che rievocava successi nazionali sulla scia del Clan Celentano- oppure l‟altro gruppo La Sirena. Un altro invitato d’eccezione era il caro amico Ninurraffa, in arte Raffaele, col suo pezzo forte, quasi profetico “Ogni volta, ogni volta che torno…non vorrei, non vorrei, più partir…”, in quanto la sua valigia, presto avrebbe preso la direzione per Bergamo. Le due orchestre solamente dai più anziani sarebbero state chiamate ancora “orchestre” mentre i giovani, seguendo la moda del tempo, li avrebbero presto ribattezzate “i complessi”. Al classico matrimonio, dopo il pranzo con orchestra, al quale partecipavano solamente gli invitati -sebbene a Cicculubuffu due arancini nessuno li avrebbe mai negate-seguiva un pomeriggio di riposo per tutti. Bisognava digerire bene, recuperare le energie per essere in forma per la serata danzante. I ragazzi e i bambini di allora non perdevano occasione per sentire alcune delle loro canzoni preferite, riproposte da uno dei due complessi locali. Gli eroi al microfono erano il compianto Gigi e Fofò . Quest‟ultimo, un po‟ perché somigliava davvero a Gianni Pettenati, venne rinominato Fofò Pettenati. Quando emigrò, sbagliò
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DA BERGAMO CI SCRIVE GASPARE D‟ANGELO
egli ultimi anni mi è capitato, con una certa frequenza, di essere stato invitato nelle scuole dove vengono studiate le mie poesie. La cosa mi diverte e mi lusinga perché io nella scuola, come docente, ci vivo e lavoro da diciotto anni. Ma andarci come “poeta”, come ospite assume tutt‟altra dimensione. Gli studenti ti guardano, ti scrutano, ti fanno delle domande e non gli sembra vero che dalla pagina stampata possono averne una figura reale con cui dialogare. Qualche mese fa, mi hanno invitato al Liceo Scientifico di Lovere dove hanno voluto fare le cose alla grande, nell‟auditorium di un bellissimo palazzo affrescato, Villa Milesi. L‟incontro era anche aperto al pubblico e la gioia più grande l‟ho avuta quando ho visto che tra il pubblico c‟era una coppia di ciancianesi: il dott. Nino Camizzi (segretario comunale) e signora. Immaginate con quale gioia possa io quindi proporre i miei scritti quando il pubblico è fatto di soli ciancianesi come è successo lo scorso 16 Agosto in Piazza dell‟Orologio a Cianciana in occasione della presenhttp://www.sicilykult.net
nazione. Se fosse andato in Belgio e non in Germania avrebbe probabilmente avuto anche lui una carriera da cantante come quella di Adamò, al secolo Salvatore Adamo. Il capitolo dei complessi, nome che ancora una volta avrebbe subìto un‟altra trasformazione, - pertanto presto sarebbe stato più chic chiamarli “gruppi”- meriterebbe una trattazione a parte. Dopo i due gruppi storici, dopo che lo stesso Clan Montalbano mutava geneticamente in Pegaso, ci fu qualche valido tentativo di Festival delle Voci Nuove Città di Cianciana per scovare nuovi talenti. Altri ragazzi si cimentarono nella creazione di nuovi gruppi più “beat” o rock (come gli Heavy Water) che duravano il tempo necessario per poi scontrarsi con la realtà della valigia di cartone, sempre lì ad aspettare. Oggi che i matrimoni sono diventati un po’ come i pranzi di una qualche convention dove non necessita più l‟orchestra o il complesso e tanto meno il gruppo,casomai una tastiera con base tutto fare con un oneman-show -, gli unici tentativi seri di ragazzi che vogliono fare musica-e questa volta folk-popolare come ritorno alle origini- sono i Chincana, fedeli al paese sin dal nome scelto. Certo non va dimenticato Mimì con la sua Ciciddry Doc Jazz Band, che per qualche spicciolo ti improvvisava un concertino dal vivo- con tutti i tipi di strumenti che bocca umana potesse imitare- mentre te ne stavi seduto all‟aperto ad un tavolo al bar cercando di consumare la tua granita di limone. Tratto da Gaspare D’Angelo All’Ombra delle Piazze
tazione del mio ultimo libro “All‟Ombra delle Piazze”. Ringrazio Salvatore Panepinto, Alessio Primavera e Giovanni Alessi che per primi hanno creduto in quel libro prima ancora che venisse pubblicato. E per la buona riuscita della serata non posso non ringraziare, ancora una volta, Nuccio Mula e l‟attrice Patrizia Camera, mio fratello Peppuccio, il sindaco Mario Re, il vice Calogero Gattuso e le centinaia di persone presenti. Un‟altra grande soddisfazione l‟ho avuta quando Gino Strada, il chirurgo di guerra tra i fondatori di Emergency, lo scorso settembre, qui a Bergamo, mi ha ringraziato per quel piccolo contributo di trecento euro che ho voluto devolvere ad Emergency. E di questo ringrazio tutti i lettori che hanno acquistato il libro, l‟Associazione Sicilykult, L‟Arci Sicilia, la Cgil scuola di Bergamo, Totò Sanzeri, Salvatore e Fofò Piazza che hanno contribuito con l‟acquisto di un congruo numero di copie. Colgo l‟occasione per salutare tutti e augurare un affettuoso e sereno anno nuovo. Gaspare D’Angelo Pag. 9
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La Voce di Cianciana
Bregnano (Como)-6-10-2002. Per il quarto anno consecutivo un nutrito gruppo di ciancianesi, residenti nel comasco, si sono dati appuntamento a Villa Aurelia di Bregnano, località a pochi chilometri da Como, per trascorrere insieme una giornata nel segno dell‟allegria. La rimpatriata è stata ancora una volta organizzata da Francesco Dato, a cui hanno dato la loro collaborazione Giovanni Panepinto, che ha segnalato il bellissimo locale, Davide Castellano, Francesco Gattuso, Onofrio La Corte, Vincenzo e Benedetto Alfano. Hanno partecipato alla festa alcuni ciancianesi provenienti da altre località: le famiglie di Angelo e Vincenzo Panepinto da Torino; la famiglia Andrea Pace da Novara; la famiglia Salvatore Prati da Pavia; le famiglie di Gianni Camminano e Giuseppe Panepinto da Malnate (Va); la famiglia Giovanni Di Maria e, in “rappresentanza” di Cianciana Ro-
sa e Francesco Cimino. Oltre al ricco menu i commensali hanno anche assaggiato granata,ficudinnii, racina e aulivi scacciati offerti da Giovanni Panepinto. Tra un piatto e l‟altro Pietro Vaiana e Onofrio La Corte hanno dato lettura di alcune poesia di Giuseppe Bartolomeo, presente alla festa, e della lettera che lo scrivente ha voluto inviare in segno di saluto. E‟ risaputo che lo stare bene insieme ringiovanisce nello spirito e nel morale e dei bambini sembravano i ciancianesi mentre sfilavano attorno ad una gigantesca torta a forma della Sicilia, mentre Francesco Dato e Salvatore Prati immortalavano i partecipati con cineprese e macchine fotografiche. Finito il pranzo si è scherzato e ballato fino al tardo pomeriggio. Esprimiamo i migliori complimenti ai partecipanti ed agli organizzatori e…appuntamento per l‟anno prossimo. S.P.
Carissimi Ciancianesi, avendo saputo dal Signor Francesco Dato di questo incontro 2002, per il suo tramite intento congratularmi con Voi e con gli organizzatori perché esso coinvolge sicuramente tanti compaesani. Questa iniziativa, col passare del tempo, certamente diventerà una tradizione sentita ed apprezzata. E' risaputo che il rischio che corriamo al giorno d‟oggi, e che si accentuerà con il passare degli anni, è quello dell'appiattimento delle società che tendono a spersonalizzarsi. A nostro modesto modo di vedere dobbiamo opporci a questa tendenza, cercando invece di valorizzare le peculiarità delle differenti comunità come la nostra, attraverso le nostre consolidate tradizioni e il nostro modo di vedere le cose in un'ottica positiva. Ben vengano dunque queste rimpatriate che tengono saldi i vincoli di amicizia, di parentela e di appartenenza. Nel porgerVi i miei migliori satuti, unitamente a tutti i collaboratori del giornale, Vi ricordo che la Voce di Cianciana è a vostra completa disposizione per darvi voce appunto. Fino ad ora c'è stata una buona risposta e anche dalle vostre parti ci pervengono foto, poesie etc. Adesso non mi resta che augurarVi BUON APPETITO! Vostro Salvatore Panepinto
Carissimi Ciancianesi, Ci ritroviamo per il piacere di rinnovare le nostre conoscenze, le amicizie e sfogliare insieme le pagine del nostro diario e commentare quei tanti ricordi che ci legano al passato.Come il tempo migliora il buon vino, allo stesso modo si valorizza quel desiderio di appartenenza e di quegli insegnamenti che danno senso alla vita. L‟amicizia che ci unisce ci ha fatto parlare della voglia di ritrovarci e, dopo qualche rinvio, abbiamo iniziato con entusiasmo l‟organizzazione della festa. Cari amici,ci sono tra noi sicuramente più di cento anime felici e qualcuna perfino emozionata. È un vero privilegio avervi qui e con molto piacere e soddisfazione che vi dedico questo mio pensiero perché siamo coscienti di sapere che oggi qui c‟è la storia di ognuno di noi,basata su principi di onestà e duri sacrifici. Siamo orgogliosi dell‟appartenenza a quel paese posato in collina, che ci ha visto nascere e di cui vantiamo le nostre origini. Non ci può essere futuro per chi non è orgoglioso del proprio passato. Questo ci ha dato la forza per conquistare una fetta di questa terra promessa che abbiamo seminato con voglia e devozione. Ora viviamo il nostro tempo, raccogliendo i frutti del nostro passato. Grazie a tutti. Francesco Dato
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La Voce di Cianciana
PETIZIONE A SUA ECCELLENZA L‟ARCIVESCOVO DI AGRIGENTO Venerato Padre Arcivescovo, Non posso nascondere la mia profonda commozione di essere interprete di tutta la comunità di Cianciana: elevare agli onori degli altari don Gerlando Re. Grazie anche a una capillare diffusione della vita del martire, promossa ed attuata con tenacia dalla Pia Associazione “ Amici di Don Gerlando Re “, questa figura nobile è stata messa in evidenza e così conosciuta e onorata dalle nuove generazioni. La Chiesa di Cianciana gioisce perché essa è veramente una madre feconda, bagnata e fecondata con il sangue di uno dei suoi figli prediletti, che ha dato vita a una schiera di vocazioni : SANGUIS MARTYRUM, SEMEN CHRISTIANORUM.. Anch‟io, umile figlio di questa chiesa, ho imparato ad amare il sacerdozio grazie a questa straordinaria figura. La comunità ecclesiale di Cianciana, i miei confratelli sacerdoti ed io, ritengono opportuno non rimandare ulteriormente l‟avvio del processo verso la beatificazione. La chiesa agrigentina non può dimenticare un sì grande testimone del Vangelo e del ministero sacerdotale. Aspettare 53 anni mi sembra quasi un peccato di omissione. Pertanto, noi comunità sostenuti dal suo incoraggiamento, Eccellenza Reverendissima, abbiamo già individuato il possibile postulatore che possa dare inizio , fin da subito, al processo canonico diocesano per la beatificazione di Don Gerlando Re. Abbiamo pensato che possa essere nominato postulatore P. Giovanni Zubiani. Egli è attualmente il postulatore generale della congregazione dei Padri Passionisti, presso la Curia generalizia in Roma. Già contattato, ha mostrato piena e totale disponibilità, previa autorizzazione del Rev.mo Padre Generale, che attende una richiesta scritta da Vostra Eccellenza. Padre Arcivescovo, Don Gerlando re ha vissuto la sua donazione a Cristo USQUE AD FINEM. Con animo grato e fiducioso Le affidiamo, noi comunità di Cianciana, i nostri sogni e le nostre speranze, sicuri che la nostra invocazione possa essere benevolmente soddisfatta, porgiamo il nostro devoto e filiale omaggio. Dev.mo in Domino Sac. Giuseppe Pace
ospita tre poesie: la prima del sedicenne Daniele Dongiovanni, scritta in conseguenza del terribile terremoto di San Giuliano e intitolata lapidariamente 31 ottobre 2002; Tutti ni lamintammu di Gaetano Pulizzi e Auroradi Pietro Giambrone.
Tutti ni lamintammu 31 ottobre 2002 Bisbigliò il silenzio scorrendo davanti agli attimi lunatici di un tempo immortale. Il peso della leggerezza chi sta numerando i suoi pensieri affanna!! Rendendo la febbre di quel giorno più alta di un‟enorme colonna, femminea è la disgrazia arriva con gonna, non è una madre, né vecchia buon nonna. Arrivò come il freddo pungente in piena estate al quel giorno di ottobre, rubò le risate. Affondò anche nel petto del più selvaggio animo. La luce del cuore non fu la luce di un cuore, videro tutti la gioia strangolata da un laccio infedele. “Non è in quest‟era che le api non pungono!” Le lacrime scese diventano spine che crescono dure pungendo più in alto non cercano fine. Il secondo o il minuto che avanza prese la corona e lo scettro della sola importanza. Piccoli e ingenui sguardi trovarono spenti. Avrebbero amato la condanna di una malattia più che al veleno di questi striscianti serpenti. Daniele Bongiovanni
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Viditi: „nta li medici, in ogni ambulatoriu, li genti su‟ abbunnati, ca c‟è lu prjatoriu. Cu‟ lu cori malatu, cu‟ zuccaru e prissjoni: cu tutti sti malati c‟è „na cunfusjoni. Li medici stannu frischi, nun fannu matinati! Chiddri chi stannu all‟erta, su‟ sempri li malati. Cu‟ la prissjoni bassa, cu‟ l‟avi cchiù artarata: lu fattu è ca c‟è fuddra, sempri, ogni jurnata. Po‟, si ci stati attenti, chista è „na cosa torta: pi li midicinala, ci vannu cu‟ la sporta. Lu venniri matinu, si levanu lu sangu, ca Tanu lu „nfirmeri si leva sempri stancu. Si veni lu dintista, o chiddru di lu cori, chiddru ca „un‟è prisenti, è sulu cu‟ è ca mori. Gaetano Pulizzi
Aurora Il sole spunta tra una nube d‟oro, l‟aria limpida accoglie il suo ristoro. Il cielo azzurro è pieno di splendore, nell‟aere si sente un palpito d‟amore. Gli uccelletti, col loro cionquettìo, accompagnano il gorgoglio del rio. La natura è festante e sorridente. L‟aura a levante spira da ponente. Il tutto è un quadro di bellezza arcana, che manifesta l‟essenza sovrana. Oh ! Com‟è dolce il contemplare te, dolce creato, immenso Creatore. Pietro Giambrone
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CIANCIANA E LO ZOLFO Il picconiere
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di Monica ed Eugenio Giannone
ita grama e dura quella zolfataro, malpagato dal proprietario della miniera o dal gabellotto e costretto aturni di lavoro massacranti. La sua giornata iniziava assai presto, quando non era ancora l‟alba, perché trovandosi la pirrera lontana dal centro abitato, doveva alzarsi per tempo per raggiungerla ( cu lu scuru vaju ) e dopo le ore lavorative ( 8 ore nei tempi più recenti, 10-12 prima trascorse alla luce di una fioca acetilene ) tornare sempre a piedi a casa ( e cu lu scuru vegnu ). Ogni operaio in miniera svolgeva un ruolo preciso; alcuni vi lavoravano all‟interno, altri, come carusi e calcheronai o donne, all‟esterno. Il vero protagonista era il picconiere che aveva il compito di strappare alle viscere della terra il minerale nelle profonde e buie gallerie che venivano via via aperte. Egli lavorava a piedi scalzi, spesso a mollo, e a una temperatura di 40 gradi per cui, sovente, era nudo o con un semplice perizoma a coprirgli le parti intime. Si adoperava con picu ( da cui picconiere ), mazza e pala. Quando la parete era rocciosa particolarmente dura, la trivellava per una profondità di 60/70 cm e nel buco, pulito con un fusu, sistemava una mina, che poi faceva brillare. Nemici del picconiere e di tutti i lavoratori dell‟interno erano la polvere, che intaccava i polmoni, il grisou e l‟acqua, che potevano, come è avvenuto, mietere vittime. La comparsa dell‟acqua mintina era indizio,di quel biondo minerale col quale per lunghissimo tempo è stata identificata la nostra città. La retribuzione dei minatori è stata sempre misera per cui gli scioperi erano frequenti. Ben poco tuttavia sortirono le loro agitazioni e a nulla valsero l‟organizzazione nei Fasci dei lavoratori del 1893 e il grande sciopero, con l‟occupazione delle miniere per 45 giorni, del 1953. Ancora negli anni ‟40 del XX° secolo la retribuzione giornaliera di un operaio non consentiva di com-
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prare un kg di “ pani di chiazza “ e molti, quando potevano, la domenica lavoravano nei campi. Per la cronaca: nel 1881 nelle zolfare ciancianesi erano occupati 597 lavoratori, che divennero 1322 nel 1902, 493 nel 1940 e 270 nel 1960. Le miniere chiusero i battenti ufficialmente il 2 maggio 1962. Data da quegli anni la ripresa massiccia dell‟emigrazione che ha portato gli ex zolfatari nei bacini minerari di Francia, Belgio, Germania e in altre parti del mondo. La colpa della loro sofferenza è stata fatta ricadere sistematicamente sugli esercenti. Può essere, ma potrebbe non essere del tutto così, perché, secondo noi, c‟è molto da indagare in tal senso in quanto riteniamo che nemmeno gli stessi concessionari o affittuari delle miniere navigassero nell‟oro e parecchie sono state le crisi di mercato del settore estrattivo. Le nostre miniere andavano chiuse perché antieconomiche. Ultimamente una tonnellata di zolfo sicilano costava alla regione186 euro; importata dagli Usa appena 31. Tante le dicerie, gli aneddoti sui minatori. Molti li dipingono bestemmiatori, irascibili e rissosi, ignoranti; omertosi perché, pare, che in miniera si rifugiassero dei ricercati dalla legge e nessuno “ sapesse “. Tuttavia, ignoranti o meno, istintivi o ubriaconi, gli zolfatari hanno lasciato un ricco patrimonio di canti e poesie e hanno ispirato con la loro epopea scrittori del calibro di A. Di Giovanni, Pirandello, Rosso di San Secondo, XXXX Sinopoli, Aniante, Sciascia etc. I picconieri con i carusi non erano – è chiaro – gli unici lavoratori della solfara. Delle altre figure parleremo nel prossimo numero, col quale ci apprestiamo a concludere il nostro excursus sull‟argomento. Nella foto il signor Gaetano Ingravidi– Foto ARCI
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ABBIAMO RICEVUTO DA QUILMES (ARGENTINA) UNA NOTA DI ALEJANDRO DI NOTO CHE CI PARLA DELL‟ARGENTINA, TERRA NELLA QUALE SONO EMIGRATI TANTISSIMI ITALIANI CHE AL GIORNO D‟OGGI COSTITUISCONO LA META‟ DELLA POPOLAZIONE ARGENTINA LA REPUBBLICA ARGENTINA Io mi chiamo Alejandro e sono nipote di Ciancianese.Vorrei cortesemente donare a tutti i lettori un panorama generale della mia terra: l‟Argentina. Situata in Sud-america, è uno dei paesi più estesi del pianeta : quarto in America e settimo nel mondo, unicamente superata da Russia,Canada,Cina,Stati Uniti, Brasile ed Australia.L`Argentina è stata ed è la casa di molti Italiani che hanno attraversato l`Oceano per cercare fortuna nel paese sudamericano ed oggi quasi la metà della popolazione è di origine italiana, al di là della spagnola. La lingua ufficiale è lo spagnolo. La moneta è il peso argentino. E‟ una Repubblica Federale di tipo presidenziale ed è uno dei paesi che fanno parte del Mercato Comune del Sudamerica "MERCOSUR" insieme a Uruguay, Brasile e Paraguay. Essa gode di una diversità di climi e possiede distese pianure. Tra le sue bellezze naturali sono da ricordare il ghiacciaio PERITO MORENO (Regione Patagonia) e le famose cateratte del IGUAZÙ (Provincia di Misiones).La sua capitale è BUENOS AIRES,sul fiume Rio de la Plata. E‟ una città moderna, dinamica, politica, culturale, commerciale ed industriale di primo ordine. Altre città importanti da considerare sono:ROSARIO, sul fiume Parana, importantissimo porto dove sbarcarono tanti immigrati italiani. Precisamente come ìndica il disegno della torre dell`orologio di Cianciana nell`intestazione del nostro giornale, è la città dove abitano tanti cittadini Ciancianesi ed i loro discendenti; CORDOBA, conside-
Ghiacciaio Perito Moreno http://www.sicilykult.net
rata la Siviglia americana per la maestosità dei suoi palazzi; LA PLATA, capitale della Provincia di Buenos Aires; MENDOZA, con i suoi classici vigneti ; TUCUMAN, il giardino della Repubblica; MAR DEL PLATA, città turistica argentina, conosciuta anche come la città della buona carne come l`ASADO, una specie di arrosto o carne brasata. Il DOLCE DI LATTE è un prodotto tipico delizioso.Un`abitudine alimentare, particolare del mio Paese come pure dell‟ Uruguay, del Paraguay e del Sud del Brasile, è l`infuso di foglie d`erba MATE, estratto da una zucca chiamata MATE, che si beve sorseggiando da una pompetta (bombilla). Il ballo tradizionale è il TANGO, danzato da una coppia ben stretta, il cui il maggiore interprete fu CARLOS GARDEL. Malgrado la crisi politica ed economica che sta attualmente vivendo, l‟Argentina può considerarsi come un bel paese con grandi risorse naturali. Insomma, ringrazio vivamente tutta la redazione di questo magnifico giornale internazionale che mi ha permesso di pubblicare questa nota ed auguro a tutte le famiglie di Ciancianesi sparse per il mondo tutto il Meglio. Alejandro Di Noto
Cataratta Iguazù
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IL NOSTRO INCONTRO CON CIANCIANA di Rino Perego (seconda parte)
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a il Ferragosto ciancianese è solo l‟inizio: bisognerà recarsi a Calamonaci per rendersi conto di che cosa sia il folklore religioso siciliano, quale voglia di festa caratterizzi questa gente. “Fanno ballare i Santi – ci dicevano – dovete andare a vedere, è troppo originale…”. Ci accompagnano Nino con la sua famiglia e un amico che pure ha lavorato nelle scuole del Comasco e da quest‟anno è il bidello delle scuole di Cianciana, costretto a rimanere lontano dalla moglie che non ha ancora ottenuto il trasferimento; situazioni purtroppo frequenti. Al nostro arrivo, alle ore 23.00 circa, la piazza della chiesa e le strade d‟intorno straripano di gente. Improvvisamente la folla si ammassa in un certo settore del paese: inizia lo sparo dei fuochi artificiali; di lì a poco si correrà in un altro angolo a contemplarne degli altri: è una gara fra i quartieri del piccolissimo centro. A un certo punto l‟attrazione si concentra sul sagrato: lì si confronteranno le due fazioni del paese legate rispettivamente a S. Giovanni e a S. Michele Arcangelo. Le due parti cominciano a gridare i loro “slogans”, a esaltare ognuna il proprio Santo protettore. Si apre una porta del tempio, improvvisamente escono i portatori di S. Giovanni, che, mentre avanzano, lo lanciano senza patemi a una buona altezza; quindi lo posizionano in modo assolutamente sicuro su una coloratissima portantina, a sua volta buttata per aria e riagguantata a più riprese. Nel frattempo dietro di noi vengono sparati sonori e fitti mortaretti; quindi con il Santo si comincia a correre per le vie del paese, sostando davanti alle abitazioni di chi lo vuole ringraziare particolarmente per una grazia ricevuta; e qui di nuovo salti e mortaretti...Siamo a notte inoltrata e la festa non è ancora a metà, perché poi sarà la volta di S. Michele…Decidiamo di tornare a Cianciana, sbalorditi da un‟esperienza che, se non l‟avessimo vista, non riusciremmo a immaginarla. L‟ospitalità è un‟esperienza che ci ha accompagnato lungo l‟intero soggiorno in Sicilia e che ci ha coinvolti attraverso l‟affabilità nei rapporti con tutti, la semplicità e apertura nel dialogo, la compagnia sempre offerta senza alcuna ostentazione: è un tratto assai visibile e affascinante dell‟ umanità di questo popolo.; come nelle numerose serate trascorse a casa Termini..Tornano alla mente molte immagini di uomini e donne incontrati durante questi due soggiorni; e tra loro uno in particolare voglio ricordare: il signor Pietro Pecoraro, il papà di Lillo e di Fina. Sorriso, attenzione semplice e calorosa, dialogo e generosità sono i tratti della sua personalità che ci hanno colpito sin dal primo saluto sulla piazzetta dov‟eravamo ubicati nell‟agosto 2001. Si è creata subito una sintonia, una simpatia tra noi e lui e tutta la sua famiglia; per questo ci ha veramente rattristato la notizia della http://www.sicilykult.net
sua morte, avvenuta poco dopo il nostro rientro. Di lui ci rimangono ancora alcuni bastoncini di liquirizia; non finiva mai di donarci assaggi della sua campagna, come tanti altri amici, da nonno Tano e nonna Nina (così chiamiamo tra noi i genitori di Paolo) ai genitori di Carmela Amato…per citare i più vicini durante le giornate siciliane. Gente allegra, festosa, ma che ha saputo prendere decisioni forte nella sua storia. Una terra piena di risorse, naturali e umane, ma anche piena di contraddizioni e difficoltà: se ne parlava spesso di notte in piazza, seduti a un tavolino di uno dei numerosi bar lungo la via della passeggiata: l‟emigrazione, la famiglia, la nostalgia, la storia del paese, le miniere, la politica, la mafia, la religiosità e il folklore, l‟ospitalità, il carattere della gente di qui e quello della gente del Nord, soprattutto nel primo dei nostri due soggiorni, per voler capire, scoprendo che non è facile capire, qualche volta con il desiderio di offrire un suggerimento. Ma quando si affronteranno veramente queste situazioni? Da dove partire? Come è possibile non pensare che la Sicilia debba cambiare e ritornare ad essere una regione non solo sviluppata, ma centrale nello sviluppo di tutto il Mediterraneo, com‟era molti secoli fa? Scendendo poi a un livello molto realistico e concreto, come si può sperare che questa terra si risollevi senza un‟adeguata viabilità e senza un normale costante approvvigionamento di acqua? Ci sembravano elementi talmente elementari che continuamente discutevamo per cercare di comprendere i motivi dell‟immobilismo economico e sociale; d‟altra parte era stato davvero traumatico trovarsi senz‟acqua poche ore dopo che avevamo preso possesso della casa, e di una casa che funzionava regolarmente, al centro di Cianciana, proprio lì sotto l‟orologio. D‟altra parte come non buttarsi sotto la doccia uno dopo l‟altro (in cinque) in seguito a un viaggio di più di 1000 chilometri? Abbiamo imparato immediatamente a controllare orari e modalità d‟uso; ma abbiamo pure trovato immediata solidarietà. Il pensiero comunque rimane: è inaccettabile che non si ponga fine a queste ormai troppo vecchie contraddizioni! Se la gente è disposta a partire, a lasciare i familiari, gli amici, la terra pur di trovare altrove una positiva condizione di lavoro, per quale diabolico motivo non si deve riuscire a creare, o meglio a ricreare sul territorio quella condizione di terra fiorente che tutto testimonia essere già stata vissuta per molto tempo nell‟antico passato? Certo, sono mutate le condizioni del mondo in tutti i sensi, ma la Sicilia non può andarci di mezzo…E si prolungano le discussioni…, non solo in piazza, a volte anche in spiaggia… Cercare di incontrare e di comprendere, oltre che godere della Sicilia: questo è stato possibile a Cianciana. Di cose da ricordare, da rimettere in gioco ve ne sono sicuramente tante altre. Ci risentiremo. Ora vi saluto insieme a Maria Adele, Miriam, Marta, Agnese. Rino Perego
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Matrimoni
Notizie dall’anagrafe Domenico Miserandino e Azrour Zohama, Maasmechelen ( Belgio ), 13-7-2002 Giovanni La Corte e Maria Antonella Vaiana, Agrigento- Basilica dell’Immacolata, 26-9-2002 Tommaso Pace e Corrada Grisson, Comune di Cianciana, 5 ottobre 2002 Filippo Bartolomeo e Mariella Ferraro, Cianciana-Chiesa di San Antonio, 26 ottobre 2002
Nascite
Decessi
Giovanna Bavuso Volpe, nata a Cianciana il 23-9-1911, deceduta il 6 novembre 2002 Stefano Carchì, nato a Cianciana il 25 gennaio 1921, deceduto il 7 novembre 2002 Rosa Bufera, nata a Raffadali il 22 gennaio 1928, deceduta il 20 novembre 2002 Linda Maria Daunisi in Taormina, nata a Cianciana il 6-6-1966, deceduta il 26-11-2002 Maria Miceli vedova Butticè, nata a Cianciana il 17-5-1918, deceduta il 28-11-2002 Antonino Carubia, nato a Cianciana l’11-7-1921, deceduto il 28-11-2002 Gaetano Prazza, nato a Cianciana l’1-11-1941, deceduto il 4 dicembre 2002 Carmelo Martorana, nato a Cianciana l’1-8-1907, deceduto il 9 dicembre 2002 Concetta D’Angelo in Gambino, nata a Cianciana l’11-5-1921, deceduta il 9-12-2002 DECEDUTI FUORI CIANCIANA Luigi Re, nato a Cianciana il 3-11-1925, deceduto a Firenze il 27-10 2002 Gaspare Sanzeri, nato a Cianciana il 27-1-1929, deceduto a Stoke on Trend (Ingh.) il 2-11-2002 Vincenza Montalbano, nata a Cianciana il 12-6-1923, deceduta a Palermo il 4 novembre 2002 Gaspare Carubia, nato a Cianciana l’8-1-1926, deceduto in Belgio il 4 novembre 2002 Domenico Sebastiano Alessi, nato a Cianciana il 2-2-1938, deceduto a Varese il 9 novembre 2002 Rosa Castellano vedova Cuffaro, nata a Cianciana il 17-1-1912, deceduta a Como il 19-11- 2002 Gaetano D’Angelo, nato a Cianciana il 23-3-1912, deceduto a Lorette (Francia) il 20 nov. 2002 Rosario Castellano, nato a Cianciana il 14-5-63, deceduto a Plochingen (Germania) il 28-11-2002 Giuseppe Longo, nato a Cianciana il 3-10-1914, deceduto a Bologna il 5 dicembre 2002
Sara Arcuri di Jean François e Patricia Valleriani, nata a Rive de Gier (F)il 13/5/2002
Antonino Pio Mirasola di Mario e di Angela Amorelli, nato il 14 novembre 2002 http://www.sicilykult.net
Alessia Martorana di Francesco e di Tina Leto, nata a Hoddesdon (Ing.) il 3/7/2002
Sofia Schembri di Giovanni e di Laura Zambito nata il 17 ottobre 2002
Vincenzo Forte di Vito e di Ro- Dario Rosario Setticasi di Alfonso e di Angela Pendino, nasaria Piazza nato il 19 novemto il 22 novembre 2002 bre 2002 Pag. 15
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A sinistra: Olga e Joe Ciaravella, abitanti a Guelph (Canada) con gli amici: i coniugi Giuseppe e Marguerita Gusciglio, abitanti a Toronto (Canada), i coniugi Rosa e Antonino Grassedonia e i coniugi Sara e Salvatore Borsellino. In basso a sinistra: Rino Dizenobbia e Vincenzo D’Angelo abitanti a Aylesbury (Inghilterra) In basso a destra: i coniugi François Arcuri e Rosa Caltagirone, abitanti a Rive de Gier (Francia)
Ricette della nostra cucina
Pasticciotti Ingr.: 1 kg. di farina, 300 gr. di sugna, 400 gr. di zucchero, 6 uova, una busta di lievito Bertolini, zuccata o marmellata: q.b. Prep.: Amalgamate la farina con sugna e zucchero; disponetela su una spianatoia, unitevi le uova e il lievito e impastate fino ad ottenere una pasta solida ed elastica. Tagliate la pasta a pezzetti e con un mattarello fate delle sfoglie sottili, dandole delle forme circolari, magari con un bicchiere. Mettete al centro del dischetto un cucchiaio di zuccata o marmellata e richiudete con un altro dischetto. Infornata a 200°. A cottura ultimata, spolverizzate con abbondante zucchero vanigliato. Ingr.:
Mastazzoli 1 kg. di farina 00, 4 uova, 250 gr. di sugna, 250 gr. di zucchero, 1,5 bustine di pane degli angeli, latte: q.b.
Prep.: sistemate a fontanella la farina, versatevi la sugna sciolta e mescolate bene. Rifate la fontanella e mettetevi dentro le uova sbattute con lo zucchero e il pane degli angeli. Aggiungete il latte riscaldato e amalgamate finché non ottenete una pasta morbida ed omogenea. Fate riposare per un’ora poi prendete la pasta a pezzetti e con un mattarello stendetele per ottenere una sfoglia spesso circa mezzo centimetro. Tagliate la sfoglia a strisce non strette e sistematevi il ripieno e ricoprite con la stessa pasta della striscia. Date la forma desiderata e passate al forno a 200°. Ripieno Ingr.: 1 kg. di mandorle sbucciate, tostate e macinate, 500 gr. di fichi secchi macinati, 500 gr. di zucchero, buccia di limone grattugiato, acqua: q.b. Prep.: sul fuoco in un tegame mettete tutti gli ingredienti e mescolate continuamente finché non si addensa. Fate raffreddare e usate per il ripieno dei dolci. L’abbonamento annuale per 6 numeri costa: per l’Italia € 19, per l’estero € 21. Se volete darci di più farete parte dei sostenitori del giornale. Inviare la cifra a Panepinto Salvatore - via Cavour, 3 - 92012 Cianciana
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