ALESSANDRO ROCCHI Tra l’inconscio e il razionale

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ALESSANDRO ROCCHI Tra l’inconscio e il razionale


Fondazione Museo Venanzo Crocetti Via Cassia, 492 - Roma info@fondazionecrocetti.it

L’evento è realizzato da

Galleria Lombardi via di Monte Giordano 40, Roma info@gallerialombardi.com www.gallerialombardi.com tel. +39 06 31073928

in collaborazione con

Neo Art Gallery Associazione Culturale

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Organizzazione generale e coordinamento grafico editoriale

Stefano Ferracci tangram.gallery@gmail.com

Alessandro Rocchi sarà presente a

EuroExpoArt Vernice Art Fair 2016 - Forlì www.euroexpoart.com

© Copyright

Alessandro Rocchi sculture.rocchi@gmail.com cell. +39 328 6654414


ALESSANDRO ROCCHI Tra l’inconscio e il razionale


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IL FARE La scultura come necessità di vita

LA MATERIA Alessandro Rocchi e la terracotta, un binomio che non si può scindere

Plasmare, è per questo scultore romano, un’insopprimibile necessità di vita. Nell’osservare il suo “fare” artistico vediamo l’artista e l’artigiano alternarsi nell’operare. Alessandro Rocchi, non delega ad altri la finitura delle opere, come fanno molti, ma, dall’inizio alla fine, segue e domina le sue produzioni che raggiungono a risultati di plastica eleganza. Rocchi non prescinde dalla tradizione antica e mette a frutto tutta la sua ventennale esperienza. Le sue creazioni, solide e compiute, ma nello stesso tempo delicate e leggere, ricordano per alcuni tratti la tradizione antica; in particolare le testimonianze delle sculture etrusche del Lazio e non solo. La sua vita artistica si articola in un susseguirsi di momenti creativi nei quali il “fare”, pur mantenendo una coerenza rappresentativa, si sviluppa in diverse direzioni. Dalle prime opere naturalistiche ed espressioniste, si passa ad altri momenti estetici ai quali l’artista ha dato dei nomi specifici che ne contengono, in nuce, le istanze. Ma quello che conta è comunque il fare. Alessandro non è un artista pigro, anzi la sua creatività lo porta a sperimentare forme e momenti altri. Le sue mani viaggiano nell’operare come in una sorta di trance nella quale realizza le sue figure. Il “fare” è dunque in lui dominante; solo dopo l’artista arriva a ricercare significati e concetti che spesso prescindono dalla sua stessa insopprimibile esigenza di creatore. Rocchi sottolinea la fatica del fare. La sua scelta, infatti, è quella di non abbandonarsi soltanto alla mera espressione del bozzetto iniziale, ma di ricercare soluzioni ultime che soddisfino la sua anima. Nell’operare artistico, quello che lega l’uomo e l’artista al divino e al trascendente, è sicuramente la creazione pura come funzione dell’essere. Questa operazione non è scevra di lotte per il raggiungimento dello scopo. Questa battaglia, che ha in se esperienze a volte anche mistiche, non può prescindere dall’ impegno e dal sacrificio. L’artista è ben cosciente che non basta la cosiddetta “ ispirazione” per realizzare delle opere d’arte. L’opera non si crea da sola, c’è bisogno dell’esperienza e della volontà, della capacità costante di perseguire uno scopo; è necessario operare con umiltà giornaliera per arrivare al risultato finale. Queste istanze, formano il fulcro e il portato di un “fare” che, nel caso di Alessandro Rocchi, dopo tanta fatica, si rivela solo alla fine in tutta la sua ineguagliabile poesia.

Le scelte del “fare” si configurano spesso come esperienze totali nelle quali l’artista, di volta in volta, si mette a disposizione della “materia”. E’ spesso lei che comanda e che detta le sue regole; l’artista è volutamente sottoposto alle sue necessità, anche espressive e linguistiche. La scelta dell’uso di un materiale piuttosto che un altro ha un significato profondo, che mette in luce l’“animus” del creatore. La creta è un materiale duttile, che però ha bisogno di sequenze precise di realizzazione. La freschezza del tocco, la possibilità di un modellato veloce e sostanziale sono solo una parte del lavoro, che successivamente si estrinseca in passaggi tecnici precisi e obbligatori. La creta non concede sconti. Se la realizzazione non è perfetta si crepa e si rompe. La scelta di questo materiale è dunque una scelta difficile, come quella dell’acquerello in pittura, che una volta realizzato non permette ripensamenti, cosa che avviene in altre tecniche come la tempera o l’olio. Le opere in creta sono quindi non modificabili. Dopo la formatura del pezzo avviene l’asciugatura e quando la materia è sufficientemente solida, ma non asciutta, avviene lo svuotamento e infine la cottura. Rocchi, nel suo studio di Mentana, utilizza un forno personale, che gli permette completa libertà. La leggerezza e la resistenza dell’opera finita dipende da queste antichissime regole. Le fasi dell’azione sono tutte rigorosamente rispettate e consentono risultati ottimali. Successivamente si procede alla patinatura semplice, che consente di preservare la creta dalla sua stessa fragilità. Nel caso di Alessandro, questo è un momento importante che gli consente un’ulteriore modificazione della materia usata. Egli, infatti, sperimenta a volte diverse e originali patinature che permettono di trasformare la creta nella mimesi di altri materiali, come bronzo, pietra o ceramica. Una tecnica antica, che produce risultati affascinanti. La scelta di questo artista di operare con la creta è dunque sintomo di una sua volontà d’immediatezza e freschezza della figurazione, ma anche di una volontà personale di confrontarsi con una materia difficile che solo la tenace volontà dall’uomo riesce a dominare.


Lo Stile e la Struttura delle immagini Le raffinate sculture di Alessandro Rocchi si caratterizzano per le linee rigorose e i volumi fortemente plastici. Le posture variate e originali, propongono visioni di quieta serenità che rappresentano il principale attributo del linguaggio dell’artista. La dinamica relazionale tra donne e uomini racconta un mondo di atmosfere rarefatte, dove la drammaticità dell’essere è sempre ricondotta alle leggi di una serena armonia; dove il sottile erotismo che permea i corpi si riconduce alle esperienze e alle radici antiche della nostra cultura. L’intreccio di linee compositive non è mai fine a se stesso e la torsione, talvolta estrema, o l’allungamento delle membra alla maniera di Giacometti, si contrappunta a momenti di contenuta semplicità e ritorno al realismo. Liriche e commoventi alcune sculture di donne assise che, come per le immagini arcaiche e solenni della Mater Matuta, comunicano con il mondo arcano che è in ognuno di noi. Il peso corporale suggerito dai grandi arti ben modellati ci ricorda la scultura romanica di Wiligelmo o di Benedetto Antelami. Rocchi ci consegna una produzione scultorea ricca d’interesse, in quanto originale e personalissima, ma legata e supportata dalle memorie della tradizione. I Contenuti e le Tematiche Le scelte intellettuali portano l’artista verso tematiche di tipo umano e sociale che ha scelto come struttura del suo fare: dalle creazioni naturalistiche, alle esperienze surrealiste; da quella che egli ha definito Nuova Figurazione, al Ritorno alla Natura e al Tempo Universale, delle ultime opere. Quello che si nota è la sua effettiva coerenza rappresentativa che supera restrizioni e schemi concettuali. Dominante è in quest’artista la necessità di rappresentare la figura umana, la coppia, la mamma col bambino, che divengono di volta in volta emblema del mondo, dell’amore, della tenerezza, del distacco e dell’incomunicabilità dell’essere. Figure fluide e dinamiche, ma anche solide e corpose come una scultura altomedievale. L’allungamento dei volti alla Modigliani, che trovavamo in un gruppo di opere appartenenti alla serie “ Nuova Figurazione”, diventa

nelle recenti opere del “ Tempo Universale”, meno estremizzato. Il corpo si fa più solido, i volti esprimono delicati sentimenti e simboliche, semplici emozioni. Ma la necessità di creare dell’artista non si ferma, e interviene sui puri corpi scultorei con un lavoro intellettuale che lo costringe a tormentare le limpide immagini con superfetazioni di oggetti e materiali di stampo surrealista. Vediamo le grate che formano nelle membra, spazi altri dai quali s’intravedono figure. L’uso di materiali esterni ma naturali, come rami e piante, rendono particolarmente originali queste creazioni. Interessante soffermarsi su un elemento che attraversa tutta la produzione di Alessandro Rocchi a diversi livelli. Si tratta delle “mani”. Le sue incredibili mani, che sembrano spuntare dal nulla e diventano carezza o monito al di fuori del tempo e dello spazio reali. Esse sono uno dei loghi importanti e fondamentali di quest’artista. L’Emozione e il Messaggio

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Raccontare il mondo per mezzo di un uomo, una donna o di un bambino, è un espediente per meditare sulla storia. Alessandro si sforza di rappresentare un mondo universale e contemporaneo che è però inserito nel tempo e che di esso coniuga tutti gli aspetti. L’Infante, dall’aspetto ineffabile di certe divinità antiche, è spesso presente nelle ultime produzioni e rivela una scelta precisa. Il bambino che guarda il presente, ma che nella sua stessa natura si proietta nel futuro, è un simbolo del nostro tempo, a volte disincantato e apparentemente senza speranza. Non è questa la posizione del nostro autore, che nel futuro crede. E’ proprio questo il messaggio di Alessandro Rocchi. Mediante la testimonianza delle sue opere positive e maternamente ricche di emozione, si configura un quadro nuovo per questo nostro difficile mondo. L’artista ci consegna un bene da far fruttare in futuro, ci consegna un bimbo da crescere, da plasmare verso realtà semplici e buone legate agli affetti familiari. L’opera di Rocchi è dunque un monito e un auspicio che evidenzia la volontà di trasmettere un messaggio di speranza universale. Alessandra Cesselon


Soccorso nell’inconscio Affondare 2014 terracotta a patina bronzo e legno altezza cm 38 42

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Coppia 2004 terracotta a patina grigia altezza cm 45


Donna con bambino 1 2015 terracotta a patina ruggine altezza cm 49

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Unione famigliare 2015 terracotta a patina grigia altezza cm 50


Donna con bambino 2 2014 terracotta a patina bronzo altezza cm 30

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Abbraccio interiore 2015 terracotta patinata altezza cm 40


MaternitĂ 2016 terracotta a patina ruggine altezza cm 50

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Bambino sul toro 2005 gesso e terracotta patinata altezza cm 25


Abbraccio confidenziale 2014 terracotta a patina bronzo altezza cm 40

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Bambino con palla 2014 terracotta a patina bronzo altezza cm 38


Amanti 2014 terracotta a patina bronzo altezza cm 35

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Attesa 2014 terracotta patinata e vetro fuso altezza cm 35


Amanti 2014 terracotta a patina bronzo altezza cm 35

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Dialogo 2014 terracotta a patinata altezza cm 40


Legame interiore 2015 terracotta a patina bronzo altezza cm 35

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Donna seduta 2014 terracotta a patina bronzo altezza cm 32


Tracce di ricordi 2009 ferro, legno e juta su terracotta patinata altezza cm 65

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SolidarietĂ 2014 legno e vetro su terracotta patinata a effetto bronzo altezza cm 50


L’essenza 2009 legno naturale e terracotta patinata altezza cm 65

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Guerriero 2010 terracotta patinata altezza cm 60


Frammenti di ricordi 2007 gesso e terracotta patinata altezza cm 45

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Gruppo di amici 2012 terracotta patinata altezza cm 38


Bambino al mare 2011 legno e terracotta patinata altezza cm 40

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Il gioco nel sogno 2014 terracotta patinata altezza cm 40


Donna con bambino 3 2016 terracotta patinata altezza cm 30

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Donna con bambino 4 2016 terracotta patinata altezza cm 30


Donna con bambino 5 2015 terracotta a patinata ruggine altezza cm 40

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Legame contrastato 2014 terracotta patinata altezza cm 30


Bassorilievi “Le Mutazioni” I bassorilievi del ciclo “Le Mutazioni” 2014/2016, sono realizzati in terracotta patinata. Il loro formato medio è di cm 40x40, mentre lo spessore varia dai due centimetri fino a raggiungere i dieci centimetri. Sono tutti esemplari unici e recano impresso il logo dell’artista con l’anno di realizzazione.

Mutazioni 15 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 73 2015 polittico, terracotta patinata cm 90x90 circa


L’ Action Painting in scultura In passato realizzavo bassorilievi con orientamento tendenzialmente classico con richiami al moderno. Nell’attuale ricerca, ho voluto stravolgere la classicità costruttiva dell’opera sperimentando elaborazioni dinamiche e creative che ho denominato “Le Mutazioni”. Ne “Le Mutazioni”, coesiste l’unione e l’interazione di duplici aspetti che danno modo all’opera di svilupparsi, essi sono: la materia e il sentimento creativo. Sulla lastra “dell’amica” argilla appena spianata e pronta per la trasformazione, spinto da una vivacità interiore e da una sorta di trance creativa, aiutato da utensili di vario tipo e materiale effettuo, modificazioni, lacerazioni e trattamenti di vario genere. Vista la duttilità del materiale, tali manipolazioni risultano essere spesso eccessivi così da causare rotture nell’opera. Si possono ricollegare tali manifestazioni dinamiche all’ espressività e vigore dello stile pittorico “dell’ Action Painting” degli anni 40/50 di cui Jackson Pollock fu animatore. In tempi piu’ recenti si intravede la gestualità e la vulcanica espressività dei dipinti informali di Emilio Vedova. Nella mia azione creativa, usando del materiale argilloso semiliquido gettato o sgocciolato sul bassorilievo in maniera del tutto istintiva, mi sono trovato inaspettatamente ad effettuare una sorta di “Dripping”. Durante questa fase, i gesti parzialmente meditati e in parte anche dettati dal caso e dal tipo di animosità del momento, prendono il sopravvento ed enfatizzano l’opera. …. L’esito della creazione è così incerto e inaspettato da far apparire questi bassorilievi moderni e seducenti, pregni di quell’energia creativa che rimane imprigionata nella materia….. Alessandro Rocchi

Mutazioni 45 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

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Mutazioni 56 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

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Mutazioni 25 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa


Mutazioni 19 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 77 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa 21

Mutazioni 26 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 17 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa


Mutazioni 65 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 33 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 21 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 62 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

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Mutazioni 52 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 55 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa 23

Mutazioni 57 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 76 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa


Mutazioni 75 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 64 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 61 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 28 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

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Mutazioni 66 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 53 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa 25

Mutazioni 63 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 54 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa


Mutazioni 35 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 32 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 48 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 22 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

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Mutazioni 69 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 41 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa 27

Mutazioni 60 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 44 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa


Mutazioni 80 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 78 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 31 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 29 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

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Mutazioni 58 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 50 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa 29

Mutazioni 49 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 27 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa


Mutazioni 34 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 59 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 47 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

Mutazioni 74 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa

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Mostre 1990 Inizia la sua sperimentazione con studi e rivisitazioni sul neoclassico. 1996 Eposizione collettiva alla Galleria d’Arte di Roma “Studi Logos”. 1998 Partecipa alla Biennale di Ronciglione. 1999 Espone alla galleria d’arte di Bari “Elisir Art Gallery”. 2000 Esposizione permanente alla galleria d’Arte “Porta all’Arco” di Siena. 2001 Inaugura la sua mostra personale alla Galleria “Borghese” nel comune di Mentana (Rm), con il patrocinio dell’assessorato e del comune dove risiede e lavora, riscuotendo molteplici consensi. 2002 Viene selezionato e prescelto nel Concorso Nazionale di Scultura del comune di Spinetoli (AP). La commissione giudicatrice lo ha valutato come secondo classificato e l’opera vincitrice è in mostra permanete nel Museo di Scultura dello stesso comune. 2003 Inizia la ricerca che lo porterà al ciclo della “Nuova Figurazione”. 2005 Partecipa al premio nazionale delle arti “Omnes Artes 2005”, il presidente di giuria, professore Angelo Nardoni, gli conferisce il “Primo premio assoluto”, nella sezione di scultura. 2007 L’evoluzione della sua ricerca lo porta al concepimento del “Tempo Universale”. 2009 Partecipa al Premio Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea “Premio Giotto” a Padova dove, gli viene assegnata dal presidente Andrea Diprè la premiazione di secondo classificato, nella sezione scultura. 2011 Mostra Personale, “Mercato antologica” al Museo d’Arte Contemporanea di Fonte Nuova di Davide Tedeschini

Presenze nei musei e premiazioni (Roma). Sono presenti le terrecotte policrome della serie battezzata “Il tempo universale” tramite le quali, col sostegno di un manifesto teorico aveva definito la scultura quale una sorta di archetipo dell’inconscio collettivo in cui presagi, ricordi ed esperienze comuni al genere umano venivano messi in forma tramite il medium evocativo della scultura. 2012-13 In questo periodo si avvicina e sperimenta la metafisica e il surrealismo toccando anche il tema dell’ inquinamento con l’uso di ceramiche policrome. Riprende anche il ciclo delle maternità, tema ricorrente nella sua poetica. 2013 Mostra personale antologica al Museo Magma (CE), sotto la direzione artistica del dott. Paolo Feroce e del critico d’arte Emiliano D’Angelo. Alcune sculture sono tuttora in esposizione permanente nel Museo. 2014 Alcune opere sono esposte in permanenza alla galleria “Nuova Arcadia” di Mentana (RM). 2014 Alcune opere sono esposte all’aperto al Museo dell’ex Convento di San Michele a Montecelio, al GASM. 2014 Esposizione a cura di Giorgio Bertozzi alla fiera di Reggio Emilia, “Immagina Arte in Fiera” presso lo stand della galleria Vista di Roma. 2014 Esposizione nella collettiva “Quintessenze” all’Abbazia di San Nilo, a Grottaferrata (RM) 2015 Esposizione a cura di Giorgio Bertozzi a “Vernice art Fair” a Forlì presso lo stand della galleria Neo Art Gallery. 2015 Selezionato e prescelto per Primo Simposio di Scultura Contemporanea “COETUS” un esposizione al MAC - Museo Civico di Arte Contemporanea a Capua (CE) 2016 Mostra personale “Tra l’inconscio e il razionale”, Fondazione Museo Venanzo Crocetti - Roma

2013 Ad aprile inaugura la mostra antologica personale al museo MAGMA, sotto la direzione artistica del dott. Paolo Feroce e del critico d’arte Emiliano D’Angelo. Quattro sculture rimangono in esposizione permanente nel Museo. 2009 Partecipa al Premio internazionale di arte moderna e contemporanea”PREMIO GIOTTO PADOVA” dove gli viene assegnata la premiazione di Secondo classificato nella sezione scultura. 2005 Partecipa al premio nazionale delle arti “Omnes Artes 2005” alla Galleria Borghese di Mentana (RM), il presidente di giuria Professore Angelo Nardoni, gli Conferisce il Primo premio assoluto, nella sezione di scultura. 2002 Viene selezionato e prescelto nell’8° Concorso Nazionale di Scultura, “Spinetoli Scultura 2002” del comune di Spinetoli (AP).La commissione giudicatrice lo ha valutato come “Secondo classificato” e il sindaco di Spinetoli dott. Emidio Alandozzi effettua la premiazione. L’opera vincitrice è in mostra permanete nel museo di scultura dello stesso comune.

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Alessandro Rocchi vive e lavora a Mentana città del Lazio, nei pressi di Roma. Nasce a Roma dove consegue prima il diploma di maestro d’Arte e successivamente la Maturità Artistica. Ultimati gli studi, intraprende precocemente e intensamente l’attività artistica. Gli apprendimenti intrapresi, data la sua natura creativa, agevoleranno tutto il suo cammino futuro. Dedicherà la maggior parte del suo tempo creativo alla continua ricerca e alla costruzione di linguaggi che nel tempo hanno generato un’espressione individuale. Le prime tracce del suo estro, le osserviamo già nei suoi dipinti, nei suoi esercizi sulla figura e nei suoi studi sulla metafisica avvenuti nella giovinezza. Le continue ricerche che lo porteranno a consolidare la sua maturità vengono rese attraverso l’uso di tecniche quali: il bassorilievo, la costruzione con la ceramica, la tecnica Raku, i materiali di risulta (ferro, legno, vecchi utensili, tessuti) e lo studio della fusione del vetro con la terracotta. Presto si avvicinerà alla pratica della scultura a tutto tondo e questo esercizio sembra proprio essere quello che più gli dà modo di esprimere il suo estro. Tale pratica darà inizio alla sua ricerca spasmodica che nei sui lavori lo accompagnerà fino ai nostri giorni. Nello scorrere del tempo la scultura diventa l’ essenza del suo tragitto esistenziale, assieme alla modellazione “dell’amica argilla”, che adopererà assieme a vari materiali. Il suo cammino artistico, sembra ora ben definito, ma conoscendo l’animo incontentabile e creativo di Rocchi, già si è in attesa di sue nuove creazioni sempre più strutturate e indefinibili.

Mutazioni 67 2015 terracotta patinata cm 40x40 circa


Un sentito ringraziamento va all’AZIENDA AGRICOLA CASALE DEL GIGLIO

per l’eccellenza della produzione vitivinicola offerta con classe durante la mostra di Alessandro Rocchi e al sassofonista SANDRO PERELLI

per l’accompagnamento musicale



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