AFFINITA' ELETTIVE

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AffinitĂ Elettive 1


21 - 31 ottobre 2013 Palazzo Duchi di Santo Stefano Fondazione Mazzullo Taormina evento nell’ambito delle celebrazioni del Centenario dalla nascita di Giuseppe Mazzullo ideato e patrocinato da Ass.ne Art Promotion Taormina Fondazione Mazzullo Comune di Taormina Allestimenti Art Promotion - Taormina Roberto Mendolia Organizzazione generale e cura della mostra Giuseppe Filistad Giuseppe Morgana Foto Archivio degli Artisti Impaginazione e grafica Art Promotion Multimedia Taormina Coordinamento e rapporti con gli artisti Palmina Barbagallo


AffinitĂ Elettive

a cura di Giuseppe Filistad Giuseppe Morgana




Il Palazzo Duchi di Santo Stefano

Esempio d’architettura medievale siciliana, è stato realizzato tra la seconda metà del 1300 ed i primi anni del 1400 e, come torrione, costituiva parte integrante della seconda cinta muraria della zona sud di Taormina. Il Palazzo deve la propria denominazione al fatto che, per lungo tempo, fu residenza della famiglia spagnola De Spuches, Duchi di S. Stefano di Briga e Principi di Galati, che curò di alleggerire l’aspetto di costruzione fortificata dell’edificio inserendo alcuni motivi decorativi. Il Palazzo, a tre elevazioni fuori terra e a pianta quadrata, presenta strutture più antiche realizzate con blocchi di calcare squadratigrossolanamente, e strutture più recenti, costituite da blocchi dispoglio che livellano, con un sottile strato di mattoni, la muratura in pietrame. La parte superiore dell’edificio è decorata, lungo i lati nord ed est, da un largo fregio ad onde in pietra lavica, alternato con tasselli romboidali in pietra bianca (cd. pietra di Siracusa), il tutto sormontato da merli a coda di rondine. Nella terza elevazione fuori terra (secondo piano), lungo gli stessi prospetti ornati dal fregio poc’anzi descritto, si aprono quattro elaborate bifore, composte da archetti trilobi con triplice cordonatura degli stipiti degli archi acuti, con rose traforate: il tutto realizzato in pomice nera di Piedimonte e Linguaglossa; le colonne ed i capitelli delle bifore sono realizzate con marmo greco levantino. Nella seconda elevazione fuori terra (primo piano) si aprono alcune bifore con abacoin pietra pomice nera presente anche negli stipiti e tagliate ad angolo retto sul muro.

In epoca successiva all’edificazione l’abaco è stato ingrandito e complicato con la moltiplicazione delle modanaturein calcare. Al primo piano si accedeva originariamente con scale mobili o pontilevatoi dalla porticina situata tra le due bifore del lato est. La scalinata che dal piano terra porta al primo piano è stata realizzata nel 1700. Al piano terra è situato il locale originariamente destinato a deposito al quale si accede attraverso un arco a sesto acuto in conci alternati di pietra bianca e nera incorniciatida una fascia di pomice. L’edificio prospetta su di un elegante giardino dove tutt’oggi è allocato l’originario pozzo per la raccolta di acque pluviali. Internamente il Palazzo si divide in tre ambienti unici distribuiti su tre piani; l’ambiente al pianterreno conserva la copertura a volta originario: le arcate alle pareti, raccolte in un peduccio a croce su colonna di breccia rosa, dividono la pianta in quattro settori. Tra la colonna ed il peduccio d’imposta si interpone un capitello di tipo dorico con echino decorato da palmette. Sulle quattro arcate sono impostate le crociere di copertura. Gli spigoli senza nervature sono ottenuti, nel terzo inferiore, con conci di pomice di Piedimonte e Linguaglossa. Sulle pareti si aprono alcune feritoie con accentuata strombatura interna ed architrave esterno di forma triangolare.

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LA FONDAZIONE MAZZULLO La Fondazione Mazzullo nacque in seguito ad una convenzione firmata nel 1981 dallo scultore e dal Sindaco di Tormina, Nicola Garipoli. La Sovrintendenza ai monumenti, offrì alla fondazione il palazzo dei duchi di Santo Stefano, quale sede per esporre le sculture più importanti di Giuseppe Mazzullo. Anche nel giardino del palazzo furono esposte numerose sculture: un vero e proprio museo all'aperto. Giuseppe Mazzullo, prima dell'inizio della guerra, lasciò la Sicilia e si trasferì a Roma. Dalla sua terra portò con se le immagini vivide della civiltà contadina, quelle immagini che lo scultore trasferì nelle prime opere presentate alle Quadriennali di Roma, alla Biennale dfi Venezia e alla Biennale Internazionale della scultura di carrara. Mazzullo insegnò all'accademia di belle arti di roma e a esposto nelle più importanti gallerie pubbliche e private in Europa, in America e in Giappone. Lo scultore, ha suscitato l'interesse della critica internazionale grazie al suo realismo e all'estetica arcaicizzante e primitiva delle sue opere molto interessanti. L'ispirazione alla scultura classica, emerge in poche opere. E' il caso dell'opera, intitolata Forso, realizzata nel 1960. E' evidente, il richiamo alle statue greche raffiguranti Venere al bagno, come quella, conservata al museo Archeologico di Agrigento. Il maestro di graniti, affronta un dialogo con la natura, a volte contradditorio e sofferto, come lui ebbe a scrivere: "la pietra, qualche volta, è generosa fino all'inverosimile, ma quasi sempre è avara, ostile, nemica, ed allora, bisogna giocare d'astuzia, essere temerari, brecciandola, con colpi dosati". Le forme, sono spesso molto sinuose, come nella statua intitolata Saffo, realizzata nel 1980, e ricavata da un blocco di granito, proveniente da Graniti, la sua città natale. Questa sinuosità, è presente anche nell'opera intitolata fucilazione, del 1964, o come nei gatti, opera del 1961. Altre volte, Mazzullo, realizza sculture, dove prevalgono forme geometriche spigolose, come la statua chiamata Ianira, realizzata in pietra lavica, nel 1981.

Questo modo di trattare la materia, era già presente nell'opera giovanile, ritratto di Biagia Marniti, realizzata in bronzo, tra il 1947, e il 1948. Tra le sculture giovanili, merita una menzione, "Graziella" del 1938, che richiama, i disegni dalla linea morbida, e avvolgente."Ho sempre considerato il disegno, come l'artiglieria, e la scultura come la fanteria. Il disegno, prepara alla concretezza delle idee". Così scriveva Giuseppe Mazzullo. Le opere giovanili di Mazzullo, sono disegni realizzati a china e a matita, dai quali emerge una evidente plasticità, con grande attenzione ai volumi. Sono i disegni, di un giovane talento, predestinato alla scultura. Nella casa paterna di Graniti, si trovavano circa 500 disegni di Mazzullo, la maggior parte dei quali, è andata perduta. In questa sezione, del museo, sono esposti i disegni superstiti, insieme ad incisioni, come "Francesca", e "Donna che piange" del 1974, "Modella" del 1977, e "Ragazza" del 1978. La predilezione per la figura umana, e in particolare per il nudo femminile, caratterizza anche l'opera di Mazzullo scultore. Nella scultura in legno, realizzata nel 1958, dal titolo "Estate", traspare la ricerca estetica di questo tema. Molto vicini ai disegni giovanili, sono il "Nudo in pietra", realizzato nel 1966, e di un ritratto, del 1960. Si tratta di sculture, dove le linee sinuose e morbide, richiamano i disegni a matita. Del tutto diversa, è la resa, delle opere prodotte dall'autore negli anni 70, in una statua, dal titolo "Figura", completata nel 1975. Le forme, sono spigolose, e richiamano la scultura arcaica, delle còrai greche.

fonte; Archivi Fondazione Mazzullo Taormina

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“ Balzava nella barca e remava fino in mezzo al lago, poi tirava fuori un libro di viaggi, si lasciava cullare dal moto delle onde, leggeva, si sognava lontana, in luoghi stranieri dove sempre trovava l'amico suo, al cui cuore ella era pur sempre rimasta vicina, com'egli al suo. â€? dal libro "Le affinitĂ elettive" di Johann Wolfgang Goethe


Palmina Barbagallo Tina Aimone Santa Battaglia Irene Catalfamo Daniela Costa Sandra Chinelate Gabriella Di Stefano DèSanti Gabriella Ferlito Claudia Leontini Concetta Lorenti Maria Malaponte Roberta Mannino Valentina Morello Giulia Di Natale Anna Parisi Laura Scalia Angela Trippa Clara Tumino Giuliana Vitaliti

la artiste 10


le opere 11


GIULIA DI NATALE Ritrovamento olio su carta

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MARIA MALAPONTE Paesaggio 2 2013 olio su tela

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PALMINA BARBAGALLO Istanti di luce pastelli su carta 50x70 - 2013

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SANTA BATTAGLIA Uva selvatica acrilico su tela 100x100 cm

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ANGELA TRIPPA olio su tela 90 x 110

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ANNA PARISI Le emozioni devono danzare Tecnica Mista 100x80 - 2013

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CLARA TUMINO Tecnica mista su tela 150X100

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CLAUDIA LEONTINI olio su tela 100x70

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CONCETTA LORENTI olio su tela 78X70

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DANIELA COSTA La Vita Tecnica Mista foglio 50x70

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GABRIELLA DI STEFANO Sorellina olio su tela cm 60 X 70

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GABRIELLA FERLITO Per i luoghi di Eros olio su tela cm 50x70 2007

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GIULIANA VITALITI Bacche olio su tela cm. 120x80 2013

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IRENE CATALFAMO Coriandoli tecnica mista cm 70 x 100 2013

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LAURA SCALIA rito makonde-mozambico tecnica mista su tela cm 110x70

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ROBERTA MANNINO Mother and child - tribute to I. olio su tela cm 150x100 2013

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SANDRA CHINELATE J. Attende olio su tela cm 125 x 93

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DE’ SANTI Uno, nessuno, centomila cm 110x130 acrilico su tela 2009

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VALENTINA MORELLO Amina olio su tela 100x200

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TINA AIMONE olio su tela cm 50x70 2013

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www.artpromotiontaormina.it


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