Cent'anni della grande guerra (5)

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S T O R I A E C U R I O S I TÀ

Aeroporti di Aviano e Comina nella Grande Guerra Quando parliamo di Grande Guerra ci vengono subito in mente le trincee, i cannoneggiamenti, gli assalti per conquistare le posizioni nemiche. Ma quel conflitto ha visto anche, per la prima volta, la partecipazione su larga scala dell’Aviazione. Nella nostra zona, nel 1910, in località Comina, fu fondata la prima scuola di aviazione civile italiana e nel 1911 fu inaugurato il campo scuola militare di Aviano. In vista del conflitto contro l’Austria, molte squadriglie furono spostate, dalle altre regioni italiane, nel Veneto e nel Friuli e nel gennaio del 1915 venne costituito il Corpo Aeronautico dell’Esercito. Per la vicinanza al fronte, negli anni della guerra, furono centinaia le operazioni dei piloti e degli aerei di stanza ad Aviano. Alcune ebbero un esito disastroso. Il 18 febbraio 1916, come ritorsione ad una incursione austriaca su Milano e Monza, effettuata dagli austriaci quattro giorni prima, otto bombardieri Caproni decollarono da Aviano e dalla Comina alla volta di Lubiana. Gli aerei furono intercettati dai caccia nemici e dalla difesa contraerea. Furono distrutti quasi tutti gli aerei e persero la vita molti piloti. Tra questi, il tenente colonnello Alfredo Barbieri che, all’ultimo momento, sostituì in quella missione Gabriele D’Annunzio. Il primo agosto 1916, una formazione di ben 24 Caproni fu inviata su Fiume per bombardare una fabbrica d’armi. I caccia asburgici abbatterono 4 velivoli italiani. Altre incursioni furono più fortunate. Rimangono nella storia i bombardamenti sulla base di Pola, strenuamente voluti da Gabriele D’Annunzio, che nei suoi diari definisce il campo di Aviano «il più bello del mondo». La prima azione ebbe luogo la notte del 2 agosto 5°

I piloti Luigi Gori e Maurizio Pagliano davanti il loro aereo, nel 1917, poco tempo prima della loro morte. Da notare, sulla carlinga, l’elenco delle missioni portate a termine.

1917 con una flotta di 36 velivoli. Altri bombardamenti furono compiuti nei giorni successivi. Nel mese di ottobre dello stesso anno, un attacco simile venne portato alla base navale di Cattaro. Gabriele D’Annunzio era a bordo del velivolo «Asso di Picche» pilotato da Maurizio Pagliano e Luigi Gori. Due mesi dopo, il 30 dicembre 2017, i due piloti morirono in un combattimento aereo, sui cieli di Susegana. A loro, venne intitolato, su suggerimento del «sommo vate D’Annunzio», l’Aeroporto di Aviano. A causa della disfatta di Caporetto, i due gruppi di Aviano e Comina arretrarono a Padova e San Pelagio. La ritirata aveva gravemente menomato l’efficienza delle squadriglie, il cui personale aveva dovuto distruggere o abbandonare 32 > 33


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