Cent'anni dalla Grande Guerra - 13

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Marzo 1918. Un gruppo di bambini e donne tra due persone anziane, nel cortile dei Carlon Cech in via Lunga a Budoia. Si tratta di una foto scattata da un ufficiale tedesco. Proprietà degli Eredi di Teresina Signora.

La vita in paese... ... negli anni della guerra Anche nei nostri tre paesi – come in ogni luogo – furono molti gli uomini arruolati nella Grande Guerra e la loro assenza provocò un devastante vuoto sia a livello socio-economico sia demografico. Rimasero in paese le donne, i bambini e gli anziani: le prime coprirono i ‘vuoti’ lasciati da padri, mariti e fratelli nel settore lavorativo.

Matrimoni e nascite Nel 1915, a Budoia si celebrarono solamente cinque matrimoni, i cui riti avvennero in gennaio (3) e febbraio (2), a qualche mese dalla partenza per la guerra. Nel triennio successivo – 1916, 1917 e 1918 – si ridussero a due, per ogni anno (uno in gennaio e l’altro in febbraio). Anche a Dardago, dal 1915 al 1918, i matrimoni furono pochi rispetto alla media dell’epoca. Nel 1918, ad esempio, non venne celebrato nessun matrimonio. Nello stesso periodo, a Santa Lucia, vennero celebrati 3 matrimoni, uno nel 1915 e due nel 1917; nessuno nel 1916 e 1918.

13°

Tab. 1. Numero di matrimoni celebrati dal 1913 al 1923 ANNO

n. matrimoni Budoia

n. matrimoni Dardago

n. matrimoni Santa Lucia

1913 1914 1915 1916 1917 1918 1919 1920 1921 1922 1923

15 11 5 2 2 2 12 24 25 13 13

18 11 10 1 2 0 8 29 15 13 13

6 12 1 0 2 0 6 13 10 5 6

Con la riduzione quantitativa dei matrimoni si negò così la formazione di nuove famiglie con il conseguente arresto dello sviluppo demografico. A Budoia, l’unico dato ancora positivo risaliva al 1915: si trattava di ben 60 nati, concepiti prevalentemente nell’anno precedente, contro i 47 nel 1913 e 57 nel 1914. La mortalità infantile era elevata. Nei due anni successivi il numero dei nati si ridusse notevolmente quasi a dimezzarsi, fino a raggiungere una dozzina nel 1918, il peggior segno negativo, e diciannove nell’anno successivo. Con il ritorno definitivo dei sopravvissuti, nel 1920 si verificò un boom demografico che raggiunse le 62 unità. I bambini che nacquero negli anni Venti e Trenta

A lato. Libro dei Matrimoni dell’Archivio Parrocchiale Santa Maria Maggiore di Dardago aperto alla pagina «Anno del Signore 1915».

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furono chiamati con il nome del padre, del fratello, dello zio scomparsi in guerra, tentando di attenuare il lutto di massa.

Caduti in guerra e morti per malattia

Tab. 2. Numero delle nascite nel comune di Budoia dal 1913 al 1923

* Archivio parrocchiale di Budoia

ANNO

n. nati Dardago

n. nati Budoia

n. nati Santa Lucia

1913 1914 1915 1916 1917 1918 1919 1920 1921 1922 1923

47 57 60 34 31 12 19 62 37 43 47

48 66 39 47 38 30 34 53 52 47 33

29 41 30 28 18 7 10 36 18 24 15

… a conclusione del conflitto Nelle nostre tre comunità non ritornarono più agli affetti delle loro famiglie ben 105 persone, di cui 49 di Budoia, 31 di Dardago e 25 di Santa Lucia. Per le famiglie si tratta di un trauma in cui il dolore individuale si fonde con quello collettivo. In questi quattro anni ci siamo proposti di ricostruire – per quanto possibile – le loro storie personali e di assegnare un volto a ciascuno di loro. In alcune situazioni è stata coinvolta la memoria collettiva e sono state inserite testimonianze delle famiglie. Ci è parso un modo serio per onorare i nostri Caduti.

ANALiSi DeLLA riCerCA 1. i Caduti Nel 1921, il cappellano di Budoia così annotava: Censimento della popolazione della curazia di Budoia all’8 gennaio 1921.*

soldati dispersi vedove orfani di guerra

31 4 12 38

Non tutti i dati riportati dal curato corrispondono a quelli della nostra ricerca, perché non erano stati ancora aggiornati, considerando che la maggior parte dei dispersi non era certificata nel registro dei Morti e che, inoltre, alcune persone morirono per conseguenze belliche anche dopo tale data di registrazione. Tab. 3. Numero dei militari deceduti, cause e luogo di morte NUMERO DECEDUTI Dardago

Budoia

Santa Lucia

causa

luogo di morte

6 2

12 9

9 2

campi di battaglia ospedali da campo

8

2

3

8 3 2 4 1

3

2

1

1 2

8

2

7

2

ferite mortali ferite riportate in combattimento dispersi durante i combattimenti malattia malattia durante il conflitto gas asfissianti malattia ferite riportate in combattimento incidente stradale malattia cause di servizio dopo conflitto sconosciute le cause di morte (presunti dispersi)

1

6

2. L’età dei militari deceduti L’anno di nascita dei soldati deceduti del comune di Budoia era compreso tra il 1874 e il 1899. Gli anni più penalizzati con la maggior perdita di giovani furono il 1893, 1896, 1897 con nove deceduti; il 1884, 1894, 1895 con otto, il 1885 con sette. Il più anziano era Paolo Sanson Cabola di Budoia del 1874, lo seguivano Eugenio Besa di Santa Lucia e Giovanni Cardazzo di Budoia del 1878, che lasciarono moglie e figli. Due furono i più giovani, i ra-

campi di battaglia ospedali da campo casa campi di battaglia prigionia prigionia Benevento casa o ospedali


gazzi del ’99: Giuseppe Lozer di Angelo e Antonio Trivelli, nati rispettivamente il 1° e il 17 agosto. Di tre soldati non si conoscono i dati anagrafici: Dedor Giacomo di Budoia (non presente nel registro dei battesimi), Ermini Giuseppe (sconosciuto il luogo d’origine, ma il suo nome è riportato nel monumento del capoluogo) e Lachin Osvaldo di Santa Lucia (problemi di omonimia). Tab. 4. Anno di nascita dei militari deceduti (1874-1899) ANNO NASCITA

1874

n. militari Budoia

1

1 1

1

1881

4

1882

1

1883

1

1884

3

1885

2

1886

TOTALI

1 1

1879

1887

n. militari Santa Lucia

1

1876 1878

n. militari Dardago

2 1

1

5 1

2

3

4

1

8

3

2

7

1 2

1 1

3

1

2

1888

1

1889

1

1 6

1890

4

2

1891

2

3

1

6

1892

1

4

2

7

1893

5

3

1

9

1894

5

3

8

3

5

8

1895 1896

5

2

2

9

1897

6

2

1

9

1898

2

2

1899

2

2

La gran parte dei soldati apparteneva al Corpo militare della Fanteria, degli Alpini, dei Bersaglieri, degli Artiglieri, uno aderiva alla Compagnia d’Assalto degli Arditi (Giobatta Carlon di Pietro), un altro dei Carristi, una specialità dell’Arma di Cavalleria (Eugenio Besa), un altro ancora al plotone autonomo dei Carabinieri (Antonio Carlon Saccon di Martino)...

3. Le famiglie che piansero i loro cari Nell’immane tragedia quasi ogni nucleo famigliare di Budoia fu segnato dal lutto, ad eccezione dei Biscontin, Diana, Bernardis, Gislon, Scussat e Varnier. Alcune famiglie vissero situazioni ancor più dolorose delle altre come nel caso della coppia, Eugenio Cardazzo Schiavon e Celestina Masarutti, che perse in guerra i due figli maggiori, Pier Antonio e Francesco. E non dimentichiamo la condizione dei coniugi Giuseppe Angelin Pelat e Agata Carlon che si trovarono con tre figli impegnati al fronte, Gio Maria, Valentino e Giuseppe Matteo. Quest’ultimo purtroppo non fece più ritorno. Arruolato nel 208° Fanteria, 3° Reparto Zappatori, a cinque giorni dallo scoppio della dodicesima grande battaglia dell’Isonzo, Giuseppe Matteo scrisse la sua ultima cartolina postale dal fronte del Carso, datata 19 ottobre 1917 (pubblicata a p. 59), in cui confidava al fratello Valentino la percezione dell’imminente fine della propria giovane esistenza. Esprimeva l’angoscia per quell’inferno che annientava la vita: «...Mi trovo già da sedici giorni in questa posizione, ma mi sembrano sedici mesi, perché piove sempre misto con granate e si lavora sempre avanti; per finire, una vita senza paragone, e con ciò ricevi i più affettuosi saluti e baci. Tuo fratello Giuseppe». Si rivelò proprio l’ultimo commovente addio; nei giorni successivi, infatti, Giuseppe fu straziato da una di quelle tante granate nemiche piovute sul campo di battaglia. Con freddezza bellica fu ritenuto ‘disperso’. Anche i due fratelli Angelo e Pietro Carlon non videro più ritornare i loro figli, rispettivamente Domenico di 26 anni e Filippo di 22. Pur appartenendo a corpi militari diversi (Bersaglieri e Fanteria), il tragico destino li volle morti nello stesso giorno, il 26 novembre 1917, nella medesima Sezione Sanità e per lo stesso motivo, i gas asfissianti. A Dardago, la famiglia Basso fu colpita dalla perdita di due fratelli, Francesco e Marco, a distanza di neanche un anno. Francesco lasciò due figli: Lorenzo, di 2 anni, e Angelina di 12 giorni! La morte di Antonio Zambon Momoleti fece particolare scalpore poiché la vedova Teresa Carlon, incinta, aveva tre figli: Angelo di 7 anni, Luigia di 4, Pietro di un anno. Pochi mesi dopo, nacque Antonio, così chiamato in ricordo del padre che non fece in tempo a conoscere. 98 > 99


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Una scolaresca di bambini budoiesi, nati nel 1909-1910-1911, con la maestra Ione. Proprietà di Daniela Burigana.

A Santa Lucia, nel 1918 i famigliari di Eugenio Besa furono straziati dal dolore per la perdita sia del loro capofamiglia, carrista deceduto all’età di quarant’anni in un incidente stradale a Benevento, sia del figlio Luigi, appena sedicenne, per l’epidemia della spagnola. La vedova Anna Pusiol si trovò da sola ad affrontare la crescita degli altri tre figli ancora piccoli: Anna, Elio e Vincenzo. Tab. 5. Nuclei famigliari coinvolti nel lutto BUDOIA nome famiglie

Angelin Carlon Cardazzo Panizzut Steffinlongo Dedor Del Maschio Santin Zambon Ariet Bosser Burigana Cadinaro Del Zotto Ermini Ianna Lozer Mezzarobba Puppin Sanson Signora Trivelli

DARDAGO militari deceduti

9 9 4 3 3 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

nome famiglie

Zambon Bocus Basso Cecchelin Pellegrini Vettor Busetto Ianna Parmesan Rigo Santin

SANTA LUCIA militari deceduti

15 3 2 2 2 2 1 1 1 1 1

nome famiglie

Fort Rizzo Lacchin Soldà Besa Gislon Benvenuti Comin Quaia Rosa Scandolo

militari deceduti

6 4 3 3 2 2 1 1 1 1 1

Conclusioni Si è constatato che dei 49 budoiesi deceduti, 25 furono dimenticati dai redattori dell’Albo d’Oro dei Militari Caduti, nella prima Guerra mondiale 1915-1918, e 5 dai componenti della Commissione comunale che stilarono l’elenco nominativo inciso nei tre monumenti ai Caduti del comune di Budoia. Nell’elencazione del monumento risultano assenti: Giovanni Cardazzo e Marco Cardazzo, presenti nell’Albo d’Oro, Andrea Zambon, rappresentato solamente nella foto collettiva, Giuseppe Angelin Perut de le Mole, non inserito nell’Albo d’Oro né nel monumento, e Giuseppe ermini, di cui non si conosce il luogo d’origine, poiché nell’Albo d’Oro sono presenti cinque omonimi di origini umbre, marchigiane, abruzzesi e toscane; anch’egli è presente nella foto collettiva. Dei 25 deceduti di Santa Lucia, 8 non furono inseriti nell’Albo d’Oro, ma risultano presenti nell’elenco dei moumenti. Si rileva, inoltre, la presenza di dati anagrafici errati nella scheda di Mario Romano Fort, secondo l’Albo nato a Santa Lucia di Piave nel 1894, anziché a Santa Lucia di Budoia nel 1893, a meno che non esistano due persone diverse; in tal caso il ‘nostro’ Mario venne pure lui dimenticato e il totale raggiungerebbe nove unità. Dei 31 deceduti di Dardago 9 non furono inclusi nell’Albo d’Oro. Nell’elencazione del monumento risultano assenti: Carlo Busetto, Costante Zambon, ernesto Zambon. Auspichiamo che i loro nomi abbiano l’onore di apparire nei monumenti ai Caduti.


i nostri eroi

elenco nominativo di eroi di cui non si conoscono il corpo militare di appartenenza e/o la data di morte.

Arruolato nel Corpo militare dei Carristi, una specialità dell’Arma di Cavalleria, trovò la morte in un incidente stradale a Benevento, nel 1918 a pochi mesi dalla morte del figlio Luigi. Il suo nome è riportato nei Monumenti ai Caduti di Santa Lucia e di Budoia, ma non è presente nell’Albo d’Oro dei Caduti.

Giuseppe Angelin Perut de le mole Giovanni Santin Tesser primogenito di Basilio e di Vittoria Zambon Marin, nasce il 6 dicembre 1891 a Dardago, nelle case dei Tesser in via San Tomè, di professione muratore. Da giovanissimo, intorno ai vent’anni, lavora anche all’estero. Si sposa con Ermellina Mezzarobba dalla quale ha una figlia, Irma, nata cinque mesi dopo la partenza per il fronte. *** Viene richiamato alle armi il 18 maggio 1915 e assegnato al 53° reggimento di Fanteria il quale raggiunse il fronte nella zona di Cortina d’Ampezzo. L’obiettivo era quello di occupare le postazioni nemiche che presidiavano i passi e le vie d’accesso verso l’Austria. Con alterne fortune il Reggimento operò nelle Dolomiti fino alla primavera del 1917, quando venne trasferito nella zona del Monte Canin con il compito di costruire opere di fortificazione. In seguito alla disfatta di Caporetto, il Reggimento si ritirò oltre il Piave. In questa fase, durante un combattimento del 4 novembre 1917,1 Giovanni viene dato per disperso. Lasciò orfana la piccola Irma, nata cinque mesi dopo la sua partenza per il fronte. Il nominativo è presente nei Monumenti ai Caduti di Budoia e di Dardago, non è citato nell’Albo d’Oro dei Caduti. 1. Nel cimitero di Dardago, sulla lapide della tomba in cui sono sepolti alcuni famigliari, si trova anche la sua foto: come data di morte è indicata 17 novembre 1917.

Domenico Panizzut Cuzzo/Cutho penultimo di sette figli di Luigi e di Carlon Maria, nasce a Budoia il 3 maggio 1897. Il fratello primogenito è Angelo (n. 1884), che sposa Scolastica Del Maschio, nonni di Francesca e Sandra Panizzut, figlie di Guerrino, che ci hanno permesso di assegnare l’identità a Domenico* e di ricostruire la famiglia di Luigi e di Maria, composta, oltre che da Angelo e Domenico, da Giuseppe (n.1886), Regina (1888), Pietro (1891), Pierina (1893) e Battista (1899).

di Matteo di Pietro e di Carlon Pierina nasce il 25 agosto 1897, in Budoia. Di professione muratore. *** Non si conosce il reggimento di appartenenza. Muore in casa il 1° febbraio 1918.

*** Non si conosce il reggimento di appartenenza. Il nominativo è riportato nel Monumento ai Caduti di Budoia ma non è presente nell’Albo d’Oro dei Caduti. * Un ringraziamento anche a Maria Diana Scunsor per la collaborazione.

Giuseppe Panizzut Cutho Scussat Eugenio Besa primogenito di Luigi di Nicolò e di Anna Pusiol, nasce il 15 gennaio 1878, a Santa Lucia. Sposato con Maria Fort Cocol, ha quattro figli: Luigi, Anna (maestra), Elio (sacerdote) e Vincenzo (maestro), che non ha conosciuto il padre. Il primogenito di Eugenio e Maria, nato nel 1902, muore di spagnola nel 1918 (notizia di Fabrizio Fucile). Si tratta del nonno di Paola ed Emanuela Besa; quest’ultima nipote ha permesso di ricostruire l’identità di nonno Eugenio.

primogenito di quattro figli di Pietro e di Zatti Giuseppa, nasce il 3 dicembre 1896 a Budoia. I fratelli sono Maria (1898), Andrea (1902) e Valentino (1904). *** Non si conosce il reggimento di appartenenza. Muore a soli 21 anni, il 15 ottobre 1918, data riportata nella lapide del cimitero di Budoia. Il suo nome è citato nel Monumento ai Caduti di Budoia, ma non è presente nell’Albo d’Oro dei Caduti.

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Non si conosce il reggimento di appartenenza. Nominativo non presente nel Monumento ai Caduti di Budoia né nell’Albo d’Oro dei Caduti. È raffigurato nella fotografia dei Caduti, stampata nei primi anni del dopoguerra.

Vincenzo Soldà di Pietro di Antonio e di Rizzo Vincenza nasce il 2 aprile 1891, a Santa Lucia.

Olivo Rizzo Pol secondogenito di Giobatta di Paolo e di Valdevit Angela nasce a Santa Lucia il 15 marzo 1894. *** Arruolato nel 33° Artiglieria con il grado di caporale maggiore. Disperso probabilmente nel 1916. Nominativo presente nei Monumenti ai Caduti di Santa Lucia e di Budoia, ma non nell’Albo d’Oro dei Caduti.

*** Non si conosce il corpo di appartenenza. Nominativo riportato nei Monumenti ai Caduti di Santa Lucia e di Budoia, non presente nell’Albo d’Oro dei Caduti. È ricordato nella lapide di famiglia nel cimitero di Santa Lucia.

Giuseppe Ermini Di lui non si conoscono i dati personali, esiste solamente la foto inserita nel secondo pannello fotografico, pubblicato alla fine degli anni ’20 del Novecento.

(cfr. articolo di Fabrizio Fucile a p. 49-50-51).

un volto ai Fotografie ad integrazione di biografie già pubblicate.

Patrizio Antonio Rosa di Giacomo di Egidio e di Ianna Maria nasce il 7 marzo 1885. *** Arruolato con il grado di caporale maggiore, non si conosce il corpo di appartenenza. Probabilmente disperso. Il suo nome è riportato nei Monumenti ai Caduti di Santa Lucia e di Budoia, ma non è presente nell’Albo d’Oro dei Caduti.

Umberto Fort (cfr. testo a p. 92).

Andrea Pasquale Zambon Signor di Pietro di Antonio e di Rizzo Vincenza nasce il 2 aprile 1891.

*** Umberto riposa nel cimitero di Santa Lucia.


Persone decedute in casa a fine conflitto, per conseguenze belliche.

Mario Bosser di Domenico e di Dedor Fortunata (budoiese) nasce a Venezia il 1898 (?). *** Non si conosce il corpo d’appartenenza. Muore a 22 anni, il 29 marzo 1920, in casa, a Budoia come annotato nel registro dei Morti della parrocchia di Budoia. Il suo nome è riportato nel Monumento ai Caduti di Budoia.

Giovanni Guglielmo Carlon Fassiner

Giovanni Steffinlongo

di Pietro e di Soldà Osvalda nasce il 16 gennaio 1890, a Budoia. *** Arruolato nel 4° reggimento Genio con il grado di soldato semplice. Muore di «paralisi cardiaca» il 23 maggio 1919, nella sua casa di Budoia. Il cadavere è tumulato nel cimitero del capoluogo. Il suo nome è riportato nel Monumento ai Caduti di Budoia.

di Angelo e di Angelin Amabile, ultimo di sei figli, nasce il 3 aprile 1894, a Budoia. *** Non si conosce il reggimento d’appartenenza. Muore il 20 febbraio 1920, all’età di 25 anni, in casa, a Budoia. Il rito funebre è celebrato dal curato di Budoia insieme con il pievano di Dardago e il curato di Santa Lucia. Il suo nome è riportato nel Monumento ai Caduti di Budoia.

nostri eroi

Luigi Angelo Del Zotto Loser

Giuseppe Santin Tres Belogna

primogenito di Andrea di Angelo e di Burigana Vincenza, nasce il 13 maggio 1896, a Budoia. *** Nubile, di professione manovale. Non si conosce il corpo d’appartenenza. Muore il 26 maggio 1921, a soli 25 anni, in casa a Budoia. Il suo nome è riportato nel Monumento ai Caduti di Budoia.

primogenito di Luigi e Quaia Teresa, nasce a Venezia il 6 agosto 1887. Si sposa con Valeria Dal Dos il 19 novembre 1911 e dalla loro unione nascono Rolando, nato a Roma il 9 agosto 1918, ordinato sacerdote nel 1946, e Luigi Vittorio, nato a Budoia il 31 maggio 1920. *** Non si conosce il corpo d’appartenenza. Muore il 7 gennaio 1921, all’età di 33 anni, nella casa di via roma, a Budoia. Al funerale partecipa un «grande concorso di popolo», scrive il curato don Pietro Corona. Lascia nel dolore la giovane moglie e i due bambini infanti. Il suo nominativo è riportato nel Monumento ai Caduti di Budoia; non è presente; invece, nell’Albo d’Oro dei Caduti.

Felice Soldà (cfr. p. 61). *** Felice riposa nel cimitero di Santa Lucia.

IN MEMORIA/ DI/ SOLDÀ FELICE/ FIGLIO E FRATELLO AMOROSO /CAPORAL MAGGIORE PER MERITI PROMOSSO/ IN ASPRI COMBATTIMENTI DUE VOLTE FERITO/ SOLDATO EROICO IMPAVIDO E SERENO/ NELL’ETÀ DEI SOGNI E DELLE SPERANZE/ VENTITREENNE S’IMMOLAVA ALLA PATRIA/ COMPIENDO CON EROISMO IL DOVERE/ PER IL TRIONFO DELLA GIUSTIZIA. IL RICORDO DI TE NON VERRÀ MAI MENO/ NE PER LASSO DI TEMPO NE PER DISTANZA DI LUOGO. M. IV SETTEMBRE MCMXVII

Pietro Mezzarobba di Luigi e di Del Maschio Santa nasce il 28 giugno 1894, a Budoia. *** Nubile, di professione manovale. [segue → ] 102 > 103


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Non si conosce il corpo di appartenenza. Muore il 16 luglio 1921, all’età di 27 anni, in casa a Budoia. Il suo nome è riportato nel Monumento ai Caduti di Budoia.

FONTi

Cornelio Zambon Luthol

– Elenchi nominativi incisi nei monumenti ai Caduti di Budoia, Dardago, Santa Lucia; – Lapidi nei cimiteri di Budoia, Dardago, Santa Lucia; – Archivio parrocchiale Santa Maria Maggiore di Dardago; – Archivio parrocchiale Sant’Andrea apostolo di Budoia; – Archivio parrocchiale dei Santi Giuseppe e Lucia di Santa Lucia; – Archivio di Stato di Pordenone; – Archivio di Stato di Udine; – Pannello fotografico con i sessantanove volti dei budoiesi caduti nel primo conflitto mondiale, undici nominativi* (privi di foto) e, al centro, un ingrandimento ovale del militare deceduto appartenente alla famiglia a cui veniva consegnata la gigantografia–ricordo, diffusa dal Comune di Budoia e dedicata a «Gli Eroi Caduti per la Patria». Il pannello, pubblicato nell’immediato dopoguerra, fu realizzato a Vienna, dall’austriaco M. Eisen, con sede anche a Udine. – Pannello fotografico pubblicato negli anni successivi, che dava maggior risalto al Gruppo d’Onore e ad alcuni ex combattenti piuttosto che agli Eroi Caduti. Si trattava di una integrazione alla precedente foto con l’aggiunta di 11 Caduti; – Foto da archivi privati; – Memorie di famiglie; – Militari Caduti nella guerra nazionale 1915-1918. Albo d’Oro, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1926–1964.

CONCLUSiONi

* 11 Caduti: Angelin Pietro, Angelin Giuseppe, Besa Eugenio, don Umberto Fort, Fort Mario, Rigo Andrea, Lachin Osvaldo, Fort Umberto, Rizzo Domenico, Zambon Eugenio, Parmesan Vincenzo.

Marco Carlon di Antonio de la Fameia granda e di Domenica Mezzarobba nasce il 15 agosto 1896. *** Muore a soli 25 anni nella casa di via Lunga a Budoia, il 26 novembre 1921. Il suo nome è riportato nel Monumento ai Caduti di Budoia. (cfr. articolo p. 108, inserto 13).

Giuseppe Ariet di Giobatta e di Panizzut Luigia nasce il 25 gennaio 1881. *** Mutilato, muore il 15 gennaio 1923. Il suo nome è riportato nel Monumento ai Caduti di Budoia. (cfr. articolo I miei cari nonni di Adelina Ariet, p. 88).

La ricerca è il risultato di una rivisitazione delle seguenti fonti:

di Antonio e di Busetti Teodora nasce a Dardago il 9 settembre 1897. Di professione muratore. *** Arruolato nel 1916 nel 2° reggimento Artiglieria da Montagna, 55a Batteria e promosso al grado di Caporale, partecipa al conflitto sul Carso e sul Piave fino a quando il 24 luglio 1918 inizia una serie di ricoveri per malattia, prima in due ospedali militari di Torino, poi in un ospedale da campo ed, infine, nell’ospedale militare di Verona. Nell’ottobre 1919 fa ritorno a Dardago, prima in convalescenza e poi congedato. Muore a Dardago il 18 novembre 1925 a causa degli esiti di una pleurite e di un «ascesso freddo» al gomito sinistro, riconosciuti dipendenti da cause di servizio.

Durante la ricerca non sempre è stato facile: – individuare i dati anagrafici di alcune persone per la frequente presenza di omonimie (anche 6-7 persone con il medesimo nome e cognome, nati nello stesso periodo!); – abbinare il nominativo con la foto, sempre per problemi di omonimia; – identificare persone con doppio nome, spesso chiamate in famiglia e conosciute nella comunità con il secondo nominativo; – stabilire la provenienza di alcune persone per l’esistenza di uno stesso cognome sia a Budoia che a Dardago.

errATA COrriGe Ci scusiamo con i lettori per alcune imprecisioni. p. 12. Foto e nome di Antonio Francesco Cardazzo Schiavon slittano a p. 94, in sostituzione di quelli del fratello Pietro Antonio Cardazzo Schiavon e viceversa. Inoltre, nella prima riga di p. 12, leggasi: «primogenito», anziché «secondogenito» che andrà inserito nella 1° riga di p. 94. p. 46. Antonio Santin è di Budoia, del casato dei Tres, non di Dardago. p. 61. Sebastiano Zambon è di Budoia, del casato dei Signor, non di Dardago. p. 61. La biografia di Giovanni Del Maschio Besut è stata riproposta a pagina 86, perché fu rinvenuta una successiva documentazione nel registro dei morti della Parrocchia di Budoia. pp. 66-93. Giuseppe Angelin. La foto appartiene a Giuseppe Matteo Angelin Pelat. (cfr. p. 93). Giuseppe Matteo Angelin Pelat apparteneva al 208° Fanteria, 3° Reparto Zappatori. Sua è la lettera pubblicata a pagina 59. Fu ritenuto disperso durante la dodicesima Battaglia dell’Isonzo. p. 66. Le generalità di Giuseppe Angelin appartengono a Umberto Giuseppe Angelin Perut (cfr. p. 94). La persona deceduta a 21 anni, in casa, è un suo omonimo del casato dei Perut de le mole, figlio di Matteo di Pietro e di Carlon Pierina, nato il 25 agosto 1897 e morto il 1° febbraio 1918 (cfr. p. 101). p. 86. A fine testo di Giovanni Del Maschio Besut, leggasi: (cfr. p. 61). pp. 92-93. I profili di Matteo Gislon e di Alberto Fort, presenti rispettivamente a p. 29 e a p. 61, sono stati erroneamente ripetuti.


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