Chiesa parrocchiale Sant’Andrea Apostolo di Budoia
Supplemento al periodico «l’Artugna» n. 133_dicembre 2014
Il restauro del soffitto e dell’affresco
Periodico della Comunità di Dardago · Budoia · Santa Lucia
Finalmente si torna in chiesa don Maurizio Busetti *
Da quella notte del 2 novembre 2012 quando, rovinosamente, parte dell’affresco del giudizio universale del soffitto della nostra bella e amata Chiesa parrocchiale era precipitata al suolo, continuamente ci sentivamo domandare da diverse persone: Quando finisce questo restauro, quando possiamo ritornare in Chiesa, chissà se ce la faremo a rientrare?.
Nelle immagini alcuni momenti della solenne cerimonia di riapertura della chiesa alla presenza del Vescovo diocesano mons. Giuseppe Pellegrini.
Per chi si sentiva rivolgere queste domande era come una ferita al cuore che ancor più rendeva pesante la situazione. Per fortuna abbiamo potuto usufruire della sala dell’Oratorio che provvidenzialmente ha supplito la Chiesa per la celebrazione dell’Eucarestia, per le varie celebrazioni liturgiche e per la preghiera personale di quanti hanno continuato a celebrare la loro fede come prima in Chiesa. Certo la situazione non era delle più ottimali. Non vedevamo l’ora di poter tornare a celebrare in un luogo adatto, sacro ed accogliente. Finalmente dopo neanche due anni l’ora è giunta. Abbiamo avuto anche la soddisfazione di sentire dalla voce di esperti e di chi conosce gli iter burocratici un elogio per la sollecitudine nella realizzazione. Ora la nostra Chiesa è tornata a splendere luminosa e ripulita da capo a fondo. L’affresco, guardandolo dal basso, sembra neanche aver subito danni di sorta. La nostra Comunità può finalmente tornare a celebrare e a pregare nella sua Chiesa. Mi corre il dovere di dire una parola di ringraziamento a quanti hanno operato con alacrità e competenza e a quanti generosamente hanno prestato la loro opera per giungere a questo risultato.
Il grazie va alla Regione Friuli Venezia Giulia che ci ha aiutati economicamente a realizzare il restauro, alla Sovrintendenza Regionale delle Belle Arti che nella persona del Dottor Casadio ci ha assistiti nel lavoro, alla direttrice dei Lavori arch. Giovanna Ferrari di Venezia che ha progettato e seguito l’opera, coadiuvata in loco dai nostri architetto Alberto Del Maschio e ingegnere Vanni Carlon che hanno prestato gratuitamente la loro opera, alla Ditta FIBE di Fontanafredda che ha eseguito i lavori, ai solerti componenti del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici che hanno espletato le pratiche burocratiche piuttosto complesse con competenza e sollecitudine, a quanti hanno contribuito con la loro opera o con offerte a rendere meno pesante l’impegno intrapreso. Un grazie al Vescovo Diocesano Mons. Giuseppe Pellegrini che è venuto a celebrare la riapertura della Chiesa nella splendida domenica del 5 ottobre. Grazie a quanti hanno preparato e condotto la celebrazione, al coro, composto da elementi dei tre paesi del Comune, che ha eseguito i canti diretto dal maestro Fabrizio Zambon. Un grazie al ristorante Ca’ del Bosco che ci ha preparato il signorile rinfresco che ha concluso la giornata festosa. Ultimo nella citazione ma non nel merito un grazie vivissimo all’amico Umberto Coassin che ha realizzato e ci ha donato il prezioso affresco del «Battesimo di Gesù» situato nel restaurato battistero della Chiesa. Ora, come ci ha richiamato il Vescovo nella sua omelia, ci auguriamo che la Chiesa Parrocchiale possa essere frequentata per la preghiera e per le celebrazioni e non si riduca ad essere un freddo museo di arte religiosa come, purtroppo, successo a tante altre Chiese del nostro Occidente.
*Parroco della chiesa di Sant’Andrea Apostolo di Budoia
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Giovanna Ferrari * Venezia, 2 novembre 2014 (in occasione del 2° anniversario dello stacco avvenuto la notte tra 1 e 2 novembre 2012)
La chiesa parrocchiale ottocentesca di Sant’Andrea Apostolo è riccamente decorata di stucchi e affreschi, sulle pareti dell’aula e delle cappelle laterali, ma fra tutti spicca, per qualità, l’opera di Alberto Maironi da Ponte, nato a Cenate Sotto (Bg) nel 1836 e morto a Bergamo nel 1915. L’artista affrescò nel 1898 il Giudizio Universale sul soffitto a volta ribassata della chiesa, allora da poco ultimata. La scena si sviluppa in un racconto di facile comprensione e di buon effetto, dal punto dove Cristo è seduto benedicente fra le schiere di Angeli che accolgono le anime elette, mentre più in basso a sinistra avviene il rifiuto delle anime impure, che precipitano nelle tenebre accolte da diavoli. Nel settore mediano destro, sono rappresentate le figura del Vescovo, orante e proteso a Cristo, e dei fedeli in attesa del giudizio. Nella metà superiore della superficie affrescata, l’opera è caratterizzata da colori solari che esaltano la luce proveniente da Cristo e dalla soprastante Croce sorretta da un putto; luce che via via si affievolisce per diventare tenebra negli inferi, sottolineando così la negazione della presenza di Dio. La stesura del colore di fondo è rafforzata in superficie da pennellate a tempera. Le figure degli Angeli e di Cristo sono tracciate con buon modellato a pennellate fresche e sicure, di colore puro, che rivelano una mano sapiente e conoscitrice dell’effetto a distanza; un affresco alla maniera dei grandi Maestri della pittura ottocentesca non solo italiana. Le figure centrali e particolarmente quelle della zona scura hanno la stesura del colore più compatta, densa, quasi priva di sfumature, che manifestano una mano diversa, quale conseguenza delle integrazioni eseguite su altri precedenti stacchi verificatisi durante l’ultimo periodo bellico. *Architetto, progettista e direttore dei lavori
L’affresco del soffitto
Il «Giudizio Universale» di Alberto Maironi da Ponte nella sua maestosità artistica.
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dAllA relAZIoNe dell’ ArcHItetto
Trame di castagno e di abete strUttUrA del tetto
coNsolIdAMeNto del tetto
Strutture di tetto e soffitto Il tetto è costituito da capriate e correnti in legno di castagno sui quali poggiano i listelli in abete portanti le tavelle in cotto; la copertura è in coppi. La struttura in legno del soffitto è costituita da cantinelle sostenute da centine che sono appese a travi appoggiate sulle catene delle capriate. Le cantinelle sono il supporto degli strati d’intonaco affrescato che decora il soffitto della chiesa e del presbiterio; sono intonacate anche sulla parte rivolta al sottotetto (estradosso), con un impasto costituito da calce e paglia.
Stato di conservazione
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Nel 1996 erano stati eseguiti lavori di ristrutturazione con sostituzione di alcune parti lignee e la formazione di un cordolo di coronamento, in calcestruzzo armato, dal quale si dipartono dei tiranti angolari in acciaio. L’ispezione eseguita a seguito dello stacco di porzione del soffitto affrescato aveva evidenziato l’alterazione di alcune strutture portanti lignee: la flessione di alcuni correnti spezzati forse a causa della irregolare dimensione degli stessi; il deterioramento per tarlatura di alcuni correnti; una lesione del puntone della capriata 7 in prossimità della staffa metallica di collegamento al monaco; la sbrecciatura del puntone della capriata 3 in prossimità di un grosso nodo.
Interventi sulle strutture lignee Le opere sono state realizzate con il contributo Legge Regionale n. 20, art.7/ter, delibera n. 2094 del 28.11.2012, concordate ed approvate dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia. Premessa la volontà di conservare le strutture originali esistenti, si è proceduto al consolidamento delle strutture alterate o deformate, che altrimenti avrebbero contribuito al progressivo spostamento del carico a quelle limitrofe, ampliando il numero delle strutture lignee soggette, per sovraccarico, a deformazioni oltre al limite di elasticità. L’intervento è stato coordinato con il consolidamento e restauro del sottostante soffitto affrescato, per evitare allo stesso ulteriori cause di degrado.
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Distacco del soffitto affrescato
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In data 1-2 novembre 2012 si è verificato lo stacco di una vasta porzione d’intonaco affrescato del soffitto della navata causato sicuramente da almeno due fattori: il peso eccessivo della malta che costituisce supporto dell’affresco, che ha uno spessore notevole (40-50 mm); la sua composizione che, dai frammenti raccolti, appare fragile e scarsa di legante. Non si può escludere, inoltre, la torsione di alcune capriate che possono averne sollecitato e accelerato il distacco.
Inizio del cantiere con l’installazione dei ponteggi.
Ripristino e consolidamento del soffitto Eseguite le opere previsionali di messa in sicurezza del soffitto, successivamente agli interventi di rinforzo delle strutture del tetto, è stato affrontato il consolidamento del soffitto della navata e del presbiterio ed il restauro dell’affresco.
dAllA relAZIoNe dellA dIttA FIBe
Tra tetto, soffitto e controsoffitto Ivano Benedet *
Consolidamento della struttura del tetto › Pulitura ad aria compressa o mediante aspiratori e spazzolatura energica delle strutture. › Trattamento antiparassitario e fungicida, trasparente › ›
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e protettivo su tutte le strutture principale e secondaria del tetto e del controsoffitto, applicata a pennello e successivo passaggio con pompa airless, realizzata su superfici preventivamente pulite e asciugate. Intervento di consolidamento dei correnti mediante applicazione di staffe, barre collari in acciaio come indicato da elaborati progettuali. Intervento di consolidamento di elementi strutturali lignei gravemente fessurati con pregiudizio della funzione statica, mediante cucitura con barre in vetroresina o acciaio inox ad aderenza migliorata, collocate in appositi fori ottenuti mediante perforazione, ed ancorate con pasta in resina epossidica specifica per legno. Sostituzione ed integrazione in opera di orditura secondaria del tetto, formata da correnti o arcarecci in legno di castagno a 4 spigoli vivi da 12x12 cm circa. *Geometra, titolare della ditta FIBE
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Il tetto della navata › Ripasso di coperture con riordino di coppi in laterizio e sostituzione di quelli deteriorati per ricerca di perdite di acque meteoriche, mediante rimozione, pulitura e ricollocamento degli elementi smossi, la sostituzione di quelli rotti o mancanti, il fissaggio con schiuma strutturale specifica per coppi.
L’estradosso del controsoffitto › Pulizia accurata dell’estradosso del controsoffitto › › ›
mediante aspiratori per rimuovere polveri e parti incoerenti dell’arriccio. Controllo accurato della struttura lignea di sostegno primaria e secondaria ed in accordo con la D.L. solidarizzazione delle connessioni allentate per mancanza della chioderia originaria con basette di vari profili e viti mordenti. Trattamento protettivo delle superfici con impregnante a base di permetrina steso a pennello, e nelle zone più difficilmente raggiungibili mediante pompa manuale, a due mani. Consolidamento superficiale dell’intonaco di arriccio mediante impregnazione con soluzioni a base di estere di silicio ad alta penetrazione formulato per aumentare le caratteristiche meccaniche dei supporti friabili senza comprometterne le capacità di traspirabilità. Integrazioni delle lacune con impasto a base di calce ed inerti alleggeriti, successivamente posa di tessuto di armatura in fibre di carbonio su allettamento di apposita malta a base di calce, fibrorinforzata posta nello spazio parallelamente alle centine in legno di sostegno del soffitto e collegato in modo uniforme con viti da legno e rondellone in materiale plastico, e distribuito in quantità opportuna a ponte sulle centine stesse in modo da solidarizzare direttamente le cantinelle alla struttura lignea portante, considerando l’eventuale ammaloramento della chiodatura originaria.
Una parziale visione dello stacco dell’affresco visto dall’estradosso del controsoffitto.
Altri interventi sul soffitto › Intervento necessario nella porzione centrale del controsoffitto dove è situato l’affresco. › Esecuzione di tasche, collocate nello spazio tra i listelli ›
di legno, ed eseguite con trapani a batteria esenti da vibrazioni e raschietti. Inserimento nelle tasche di nastri in materiale composito (fibre di carbonio) ed impregnazione con resina epossidica estremamente fluida e successiva laminazione dei lembi risvoltanti dai fori.
esecuzione di «tasche» nella volta del soffitto per l’inserimento di materiale consolidante.
Restauro delle superfici decorate L’intradosso › Pulitura a secco con spazzole morbide a rimuovere › Posizionamento nell’intonaco delle piastrine di
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sostegno in polietilene mediante fresature di circa 4 mm di profondità e 30 mm di diametro in numero di 4 al m2 e comunque suddivise in base alle lesioni evidenti dell’intonaco, consolidamento degli svasi con primer epossidico fluido ad alta penetrazione o estere di silicio, posa delle piastrine con viti autofilettanti da 4,5 mm x 60 mm. Stuccatura degli svasi con malta chimicamente e morfologicamente compatibile con quella originale. Controllo accurato dei costoloni e delle condizioni di incollaggio delle foglia d’acanto di decorazione, ed eventuale consolidamento mediante perni passanti o con ancoraggio chimico. Consolidamento dei costoloni-cornice della zona centrale della navata mediante la posa di perni passanti ancorati nei costoloni dentro svasi sottofilo intonaco e all’estradosso direttamente alle centine di sostegno mediante appositi ripartitori.
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i depositi incoerenti di polveri, ragnatele ed altro senza rischiare di intaccare lo strato decorativo. Valutata la consistenza dello strato decorativo, è stata eseguita una pulitura più profonda sempre a secco con apposite spugne atte a rimuovere i depositi tenaci in profondità senza intaccare i colori. Integrazione cromatica delle zone interessate dalle operazioni di consolidamento successivamente alla stuccatura degli svasi, eseguita con colori a calce e pigmenti minerali.
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Il lAVoro dI restAUro dell’AFFresco
Tra polveri e frammenti colorati Giancarlo, Giovanni e Alberto Magri *
Dopo il crollo, l’affresco del soffitto della navata, delle dimensioni di m 4,60x10, subì la perdita di una superficie di circa quattro metri quadrati, entità del danno verificata nei giorni immediatamente successivi dal restauratore Giancarlo Magri con lo storico dell’Arte dott. Paolo Casadio in rappresentanza della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia. I lavori di restauro sono stati eseguiti tra novembre 2012 e giugno 2014.
*Pittori restauratori
Il particolare dell’affresco dopo il restauro.
1. Particolare del brano di affresco caduto (zona inferiore). L’affresco è costituito da un sottile intonachino aggregato all’arriccio e a malta di rinzaffo incorporata a un reticolo di arelle lignee. La malta è composta di sabbie arenarie di varia granulometria impastata con fibre vegetali. 2. Il particolare di un lacerto, visto dal retro cosparso di malta cementizia, imputabile a un regresso intervento. 3. La vasta porzione d’intonaco caduto dall’altezza di quindici metri si è frantumata in piccoli lacerti e in gran parte polverizzata, estendendosi per l’intera area del pavimento della navata. Come pronto intervento, sono stati raccolti tutti gli intonaci comprese le malte di quelli preparatori che variavano di spessore dai cinque ai sei centimetri.
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4. I lacerti, trasportati e depositati in laboratorio, sono stati gradualmente esaminati separando calcinacci non dipinti, selezionando quelli che evidenziavano tracce di pigmento, raggruppandoli per zone cromatiche. Quest’operazione ha rivelato e quantificato la reale entità di quanto sia andato perduto. I vari lacerti identificati variavano da minute entità ad altre dai due ai cinque centimetri di ampiezza, rendendo lungo e difficoltoso il loro assemblaggio, perché non più combacianti avendo subito lo sfregamento e la conseguente polverizzazione dell’intonaco molto povero di calce, la cui friabilità era tale da frantumarsi al solo tatto.
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5. Sono seguite la selezione e la ricomposizione dei frammenti. 6. I brani ricomposti sono stati velinati mediante garze di cotone e collanti organici reversibili che hanno permesso di capovolgere le superfici dipinte rivoltando il retro dell’intonaco che, dopo l’assottigliamento, è stato spianato dai vari spessori e rinforzato con l’applicazione di garze e incollato con una soluzione di caseinato di calcio. Ad asciugamento avvenuto le superfici dipinte sono state svelinate, liberandole di ogni residuo di collante.
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Si è proseguito con il riposizionamento e incollaggio dei brani recuperati in tre supporti corrispondenti all’ampiezza naturale. I pannelli di multistrati di essenza di pioppo, dallo spessore di dodici millimetri, sono stati preventivamente rinforzati da un leggero strato composto di vari materiali (denominato strato d’intervento). Sono stati leggermente incurvati dando la forma simile all’originale, rinforzandoli mediante fasciature di lana di vetro e resine artificiali. 7. Il collocamento delle porzioni affrescate nella loro sede originaria è avvenuto incorporando i pannelli alla struttura lignea del soffitto con collante di poliuretano ad espansione della Bostik e con infissi avvitati in corrispondenza delle centine lignee. 8. Il ritocco delle superfici dipinte è stato eseguito con terre naturali stemperate in una emulsione di Primal AC33 molto diluito, interessando le piccole mancanze di pigmento impoverito dalla consumazione delle rifiniture stese a secco. Le zone lacunose sono state colmate con nuove malte mediante impasti similari stesi a imitazione, ricreando l’epidermide delle superfici primitive, con la ricostruzione di una unità formale nel rispetto delle residue parti autentiche.
coNsUNtIVo deI lAVorI lavori principali: ricostruzione dei correnti e consolidamento di capriate deteriorate; inserimento di barre e ricostruzione con legante resinoso; applicazione di rinforzi d’acciaio, connettori e piastre ai correnti spezzati; pulitura e ripassatura di tutto il manto di copertura con sostituzione delle tegole rotte e pulizia delle grondaie. [eseguiti dalla ditta FI.Be s.r.l. – Fontanafredda]
71.082,01 euro
Presidi per la sicurezza (ponteggi esterni ed interni all’edificio) [eseguiti dalla ditta eUroedIle s.r.l. – Postioma]
33.495,00 euro
oneri per spese tecniche, progettazione, direzione lavori, coordinamento sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione [Arch. Giovanna Ferrari e Arch. raffaella cabiddu – Venezia]
15.439,98 euro
Costo totale dell’intervento
120.016,98 euro
recupero, consolidamento, ricomposizione e restauro delle parti cadute di vasto brano di affresco. [eseguito dalla ditta Giancarlo Magri s.n.c. – roveredo in Piano]
8.000,30 euro
Pulizia post-lavori di restauro compresa manutenzione banchi e pedane in legno, trattamento pavimentazione in marmo e altari, [eseguita dalla ditta Factotum di rasera Massimo – crocetta del Montello]
7.442,00 euro
Spesa complessiva
135.459,28 euro
Importi comprensivi di I.V.A. nelle misure di legge spesa ammessa a finanziamento dalla regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ai sensi l.r. 7/3/1983, n. 20, art. 7/ter, l.r. 23/12/1985 e successive modifiche e integrazioni – opere di culto
120.000,00 euro
Importo ammesso a contributo con erogazione in 20 annualità costanti di 8.400,00 euro
96.000,00 euro
Importo a totale carico della Parrocchia
39.459,28 euro
Anticipazione concessa da BANCA PROSSIMA per le Imprese Sociali e le Comunità [Banca del Gruppo Intesa sanpaolo]
reAlIZZAZIoNe INterVeNtI
Arch. Giovanna Ferrari_Venezia Progetto e direzione lavori
ProGetto edItorIAle
Arch. Raffaella Cabiddu_Venezia coordinamento della sicurezza
FotoGrAFIe
FI.BE. s.r.l._Fontanafredda (Pn) consolidamenti e restauri Giancarlo Magri & C. s.n.c._roveredo in Piano (Pn) Pittore restauratore EUROEDILE_Postioma (tv) Ponteggi_soluzioni_servizi collaborazione dei volontari del consiglio degli affari economici della Parrocchia di Budoia
stAMPA
Vittorina carlon, Vittorio Janna, roberto Zambon Alberto del Maschio, Giovanna Ferrari, Giancarlo Magri sincromia _roveredo in Piano (Pn) dicembre 2014
L’edificio è di epoca ottocentesca a pianta rettangolare, con ai lati altari a volte di botte, l’abside a catino e il soffitto della navata con quattro vele in corrispondenza delle finestre; la parte centrale dell’abside è a semisfera. È stato sontuosamente decorato da vari autori tra la fine del XIX secolo e ultimato alla metà del XX secolo, interpretando il gusto dell’epoca. [tratto dalla relazione di Giancarlo, Giovanni e Alberto Magri]