Sommario
La lettera del Plevan
in questo numero... 2
La lettera del Plevan di don Italico Gerometta e don Nillo Carniel
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Flor n di Roberto Zambon
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1499Æ1999: cinquecento anni dalle scorrerie turchesche a cura di Vittorina Carlon
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Verso il 3¡ millennio, per un era di pace duratura di Walter Arzaretti
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Mehmet Vani Efendi, l antagonista di Marco d Aviano a cura di Roberto Zambon
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Bal r e baler t di Anna Pinal
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Un crocevia di storie di Vittorina Carlon
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Il temporale di Carla Andreini
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Ad s vi in conte una... Co se vu l Æ La machina da cus di Padre Rito Luigi Cosmo
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Una calda luce d amore di Adelaide Bastianello
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Una riconferma a pieni voti a cura di Mario Povoledo
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Commozione e meraviglia di Fabrizio Zambon Grazie, grazie, grazie! di Aide Bastianello
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La v s del m de di Demetrio Adore
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Intorv a la t la di Melita e Aide Bastianello
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Magnari de lusso di Padre Rito Luigi Cosmo L angolo della poesia
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N te la vetrina
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Lasciano un grande vuoto...
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Cronaca
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I ne scrit
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Palsa, Bilancio e Programmi
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Dai registri parrocchiali Æ Abbiamo ricevuto notizia...
ed inoltre nel supplemento l Cun th 1
don Nillo e don Italico ci scrivono di don Nillo e don Italico
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Lo conosci Ges ? di Raffaella Del Maschio, Sara Zambon e ˙3x1¨
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Obiettare in Caritas di Paolo Signora
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Viaggio a Firenze e Loppiano di Laura Fabbro
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La quadriglia premiata dai cechi di Marta Zambon
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Incontro stile Taiz di Marta Zambon
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Torneo di calcetto Pro Burundi di Marco Andreazza
In copertina: un insolita e suggestiva inquadratura di Dardago dai colli di Polcenigo (loc. Masaret), colta dall obiettivo di Oscar Modolo.
periodico quadrimestrale delle comunit di Dardago, Budoia e Santa Lucia (PN) Direzione, Redazione, Amministrazione Tel. 0434/654033 - C.C.P. 11716594 Internet: http://www.naonis.com/artugna E-Mail: l.artugna@naonis.com Direttore responsabile Roberto Zambon - Tel. 0434/654616 Per la redazione Vittorina Carlon Impaginazione Vittorio Janna Ed inoltre hanno collaborato Ennio Carlon, Espedito Zambon, Melita Bastianello Autorizzazione del Tribunale di PN n. 89 del 13-4-73 Spedizione in abbonamento postale. Art. 2, comma 20, lettera C, legge n. 662/96. Filiale di Pordenone. Stampa Arti Grafiche Risma - Roveredo in Piano/Pn
Cogliamo l occasione di indirizzare un saluto cordiale a tutti i lettori de l Artugna, ai quali rivolgiamo l augurio di pace e serenit in Cristo. Ci sia consentito esprimere un particolare saluto ai tanti emigranti e a coloro che vivono in altre localit d Italia, che, in questi giorni di vacanze, ritornano nei nostri paesi. Possano trascorrere il meritato riposo e coltivare cos affetti ed amicizie. Ai sofferenti ed agli ammalati rivolgiamo la nostra parola di conforto e di solidariet . Invochiamo da Dio, in questo periodo, il grande dono della pace, mentre ci impegniamo a vivere con seriet e concordia i nostri rapporti. Il Signore illumini quanti nel mondo hanno responsabilit , affinch siano promotori e garanti di pace e giustizia per le comunit e per i paesi loro affidati. La Vergine Assunta, che celebriamo in questo mese d agosto, interceda per noi come Regina della Pace, presso Dio nostro Padre. DON ITALICO JOSØ GEROMETTA Pievano di Dardago Æ Parroco di Budoia
DON NILLO CARNIEL Parroco di Santa Lucia
Flor n*
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Come rombo di tuono
Un segno per il giubileo
Confesso che quando ho sentito parlare di Missioni per i Giovani, tra me e me ho pensato che anche questa proposta si sarebbe rivelata, come tante altre volte, una bella iniziativa con tante buone intenzioni e poi amici come prima. Dimenticavo che lo Spirito veramente potente e, quando vuole, compie meraviglie. Questa volta Egli si fatto vivo nelle nostre comunit in un modo molto appariscente, come un ˙rombo di tuono¨. L entusiasmo che i quattro missionari hanno saputo creare in moltissimi dei nostri giovani una cosa difficile da raccontare. Il loro carisma ha coinvolto progressivamente, giorno dopo giorno, i nostri ragazzi. I momenti pi toccanti della settimana sono stati senz altro la cerimonia penitenziale del venerd sera a Santa Lucia — molto frequentata ed apprezzata — e la messa prefestiva del giorno dopo a Dardago alla quale, assieme ai giovani, hanno partecipato molti fedeli ˙adulti¨ delle tre comunit . La bravura e la simpatia dei Padri, il loro messaggio diretto e coinvolgente hanno saputo attirare l attenzione anche di molti giovani che normalmente possono apparire apatici e poco propensi ad affrontare un serio discorso spirituale. Ora che le missioni sono terminate, facciamo s che esse non restino un bell episodio da ricordare con un articolo su l Artugna o su l Cun th. Favoriamo il lavoro dello Spirito Santo tra i nostri giovani in modo che di Lui non ci rimanga solo il ricordo del rombo di tuono, seppure fragoroso, di un temporale primaverile.
Ø una radicata tradizione che per ogni giubileo la comunit cristiana si impegni a realizzare qualche progetto a testimonianza dell anno particolare in cui chiamata a verificare e a rinvigorire la propria fede. Negli incroci delle strade di campagna ci si imbatte spesso in una croce o in un capitello realizzati in occasione dei passati giubilei. I nostri vecchi ci hanno lasciato molti di questi ˙segni¨. Qui possiamo ricordare: il capitello dedicato all Immacolata in Via Brait a Dardago, anno 1800; la croce in localit Crositole (incrocio tra Via Stefani, Via Pordenone, Via Julia) a Budoia, anno 1900; la nicchia della Beata Vergine Maria di Pompei in Via Rivetta, 33 a Dardago, anno 1900; il capitello di Sant Antonio da Padova all incrocio tra Via Castello e Via Roma a Dardago, anno 1950. Noi sapremo essere all altezza dei nostri avi? Sapremo pensare e realizzare qualche opera che ricordi ai posteri la nostra fede ed il nostro impegno? Sarebbe bello che i lettori ci facessero conoscere le loro proposte e il loro pensiero su questo argomento in modo che la comunit partecipi direttamente a questa importante scelta. ROBERTO ZAMBON
Alla ricerca della qualit L uomo d oggi alla ricerca della qualit . La pubblicit , padrona di questi anni di fine millennio, un inno allo stile, alla bellezza, al benessere. Tutto sommato, ci un fatto positivo perch l uomo deve sempre tendere verso le cose migliori. Dovremmo, per , cercare la qualit anche nel nostro linguaggio. Troppe volte bestemmie e turpiloquio condiscono i discorsi di molta gente, anche giovane. Non possiamo certo dire che queste abitudini siano indice di stile, di buona educazione e di rispetto verso l interlocutore. Ricerchiamo lo stile e la qualit anche nel nostro modo di parlare!
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Flor n Parola friulana nella parlata locale. Sta ad indicare il pulviscolo, il deposito lasciato dal fieno posto ad essiccare nei fienili. Il flor n, di per s , di poca utilit , ma — ricco di semi — se sparso nel terreno incolto, pu far nascere erba rigogliosa. Anche questi brevi pensieri, per molti, possono essere insignificanti; ma se serviranno a qualcuno come spunto per una positiva riflessione personale, questo flor n avr fatto il suo dovere.
1499Æ1999: cinquecento anni dalle scorrerie turchesche
e a sempr i pace h d e e r te rchi, i po niaci, Tu ricerca d di popoli. s o a B n r i, te c e ia L stini che ti, Austr unito de ni, Vene cessivi e c la u s iu r diviso e onda li F o r c e arti dalla sec he dde pe tr , a i li c e o c n c a e a s s d sc ue Co i sno allo di d scorrerie turche ria che s re a cav r ti no te n a nella sto e lt ta s u tr a s S le no cui il le dev i ia in u c , c c 0 a r 0 in b 6 do ab ano el 00, perio aesi, alla fine d ll esercito ottom 4 l e d t p da me ostri i, calcati rono i n pace, i villagg ispettati. depreda e t parare la ella it e c r p r le a o e r o h e c iam iss it , d dispose — impar nna, ven dell equ ie i, io V o n n i n a d le m o u il o roman all assalt porte del terzo m zione dei diritti o il mott a pacem¨ . d n a a ic e if m ll r d r a e o a Oggi — per l aff ntale, m pacem p ndizione ssa salute ambie n ˙Si vis o i c ¨ a m ic u n ll u te ra be e della s acem pa giustizia ˙ Si vis p
Dilaceraverunt et in combustione miserunt omnia bona et scripturas nedum ipsius ecclesiae, verum etiam omnium aliarum huius patriae. (Archivio della Pieve di S. Maria Maggiore di Dardago).
Cos nel 1588 Jacopo, cameraro della Pieve di Santa Maria Maggiore di Dardago, ricordava al visitatore apostolico della diocesi, mons. Giorgio Mariano, la devastazione dei Tuchi, subita dalle popolazioni di Dardago, Budoia, Santa Lucia, con la conseguente distruzione dei beni e dell archivio della chiesa madre, nel 1499. Per la storia dei tre paesi, questo fu sicuramente il periodo pi drammatico del quindicesimo secolo. Le incursioni turchesche ebbero inizio in modo massiccio nel 1472, con ottomila uomini che dilagarono nella pianura friulana, senza raggiungere la pedemontana, e che, dopo una rapida scorreria, indietreggiarono, portando con s prigionieri e bottino. Le milizie della Serenissima non seppero opporre resistenza alle orde ottomane, tanto che nell ottobre e novembre del 1477 — anno in cui si verific anche l invasione delle cavallette — i Turchi, guidati da Scanderberg, signore della Bosnia, giunsero nuovamente in Friuli, sino al Piave. L ultima incursione fu quella avvenuta nel settembre-ottobre 1499: gli ottomani superarono l Isonzo il 28 settembre e, in una settimana, raggiunsero le rive della Livenza, tra depredazioni, incendi, violenze, morte e deportazione di uomini, donne, bambini, mentre la difesa veneziana si asserragliava nella fortezza di Gradisca. Nella notte tra il 3 e il 4 ottobre, i Turchi ripassarono a guado il Tagliamento nei pressi di Valvasone e, poich il fiume era in piena e rallentava cos la marcia di ritorno, sgozzarono gran parte dei prigionieri, uomini e donne anziani, mentre portarono con s tanti ragazzini. La cronachistica (cf. co. Jacopo da Porcia, M. Sanudo, Girolamo Priuli, co. Niccol Maria di Strassoldo, ) ha fornito dati pi o meno precisi, spesso contraddittori sul bilancio di queste azioni di guerra e di saccheggio, ma su alcuni elementi si trovata d accordo: la ferocia delle milizie turche, la quantit incalcolabile di paesi rasi al suolo e di persone uccise o ridotte in schiavit e l incapacit delle truppe veneziane di fermare l invasione. Il De Pellegrini, in Le incursioni turchesche in Friuli e i castelli di Porcia e
Brugnera (ristampa 1985 con introduzione di Pier Carlo Begotti), scrisse, nel 1911, che i Turchi avanzando terribili ben lasciarono segni della loro ferocia a Roraipiccolo, Villadolt, Fontanafredda, Roveredo, si spinsero altres fino a Vigonovo, Ranzano, Polgenigo, San Giovanni, Budoia, Dardago, Santa Lucia, Marsure ed Aviano. E, inoltre, prosegue: numerosi i morti ad Aviano, Santa Lucia, Polcenigo, Vigonovo e grandi le rovine e gl incendi; ma a Roveredo in piano, villa della giurisdizione dei Porcia, dove aloz el campo de Turchi lo luni e marti e parte di mercore (1,2,3 ottobre 1499), ben 1000 uomini furono uccisi, tratti prigioni dagli altri paesi e parecchi anche del luogo. Scanderberg, capo di quei barbari, allorch il 3 ottobre inizi la ritirata, lasci indietro non pochi dei suoi che non soltanto recaron danni, ma pareggiarono al suolo il villaggio suddetto Case incendiate insieme a grande quantit di legnami, roveri, onde la localit traeva il nome, pecore, buoi, porci ed altri animali uccisi, i strumenti da lavoro e arnesi domestici rovinati o distrutti per un valore che si calcol in seguito a pi che 78000 lire venete. Tante sono le memorie sulle devastazioni, presenti nei processi ed investiture dei Luogotenenti della Patria. In seguito ai gravi danni subiti, la popolazione dei nostri tre villaggi inoltr richiesta alla Repubblica della Serenissima per l esenzione dai tributi, per un decennio. Supplicatio Serenissimo principi et r.mo piissimoque Du. Do. Venetiarum. Humiliter et devote supplicano i fedelissimi servitori di vostra clementissima et ill.ma Signoria homeni de S. Lucia, Budoia et Dardago soto Pulcenigo, cum sia che essi poveri supplicanti per la strage et grandissima ruina hano patido ne la proxima passada incursion de turchi siano totaliter destructi et dispersi si de la roba perch tolta come delle persone morte o menate in captivit et grandissima dispersion et ruina di dicti logi et ville, per modo che non possibile dicti supplicanti con quelle misere persone li sono rimasti possino trazer sua vita senza i suffragi et misericordia di Vostra Clementissima Signoria si potr certificare et tutto offeriscono justificar
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Verso il 3¡ millennio, per un era di pace duratura
al Vostro Mag.co Logotenente et dichiarir li danni per loro hauti. Imper de gratia special suplica Vostra Sublimit se degni conceder a dicti poveri supplicanti che siano exempti da tutte angaria real et personal per anni X e pi o mancho quanto a vostra misericordiosissima et clementissima Signoria apparer et quello dimanda di gratia specila a Vostra Celsitudine a li piedi da la qual humiliter et devote se racomandano. ... Ant. Lauredanus eques patr. For.Loc. Utini, die 27 februarij 1501 Pare, per , che nessuna domanda sia stata esaudita, nonostante l appoggio del Loredan, Luogotenente di Udine. Resti di impronta turca non sono particolarmente radicati sia nella parlata locale sia nelle tradizioni popolari. L onomastica cognominale non presenta attualmente alcun resto storico. I registri di battesimo della Pieve, fino alla fine del 1700 registrano la presenza dei cognomi Turchet (come etnico che nel Medio Evo e nell et moderna indicava generalmente Turchi, Saraceni e Musulmani, e aveva il significato di non cristiano o di persona cattiva, crudele) e Moro (come appartenenti alle popolazioni di religione islamica, ma anche in senso figurato di pelle o di carnagione molto scura). Permangono in uso i soprannomi Moro e i Mori, quest ultimo per identificare un intero gruppo familiare, da attribuire con ogni probabilit alla seconda motivazione sopra evidenziata. Per rimanere nei pressi di casa nostra, a Marsure quotidianamente alle cinque pomeridiane, rintocca la campana della chiesetta di Santa Caterina per ricordare i paesani morti durante l invasione del 1499. Altrettanto a Vigonovo, il 30 settembre, d della distruzione del paese. Alla chiesa della Santissima di Polcenigo sono ancor oggi conservati quattro ceppi di ferro che la tradizione e i testi vogliono posti dai Turchi alle caviglie e ai polsi dei Conti di Polcenigo e da questi donati al santuario, dopo la liberazione. Sempre nel santuario tra le figure lignee snodabili, servite per le rappresentazioni sacre, ci sono due teste con copricapi orientali, raffiguranti un arabo e un ottomano, che la tradizione vuole in rapporto con le incursioni turchesche.
Il terzo centenario della morte di Padre Marco d Aviano sta coinvolgendo nella preparazione e celebrazione diocesi, comunit , autorit ed istituzioni culturali in un raggio geografico ben pi vasto dell Avianese. L apposito Comitato, costituito dal Provinciale dei Cappuccini e presieduto dal vicepostulatore padre Venanzio Renier, ha stilato un programma di tutto rispetto e di ampio respiro, ruotante attorno alla data del 13 agosto: quel giorno del 1699 ˙spirava quello spirito che incaloriva le anime conversando fra noi¨. La citazione tratta da una lettera dell imperatore Leopoldo I d Austria, addolorato per la morte del suo ˙angelo tutelare¨, avvenuta a Vienna durante l ennesima missione. Non serve sottolineare ancora quanto gigante per la storia ed eccezionale come cristiano sia il ˙nostro¨ Marco d Aviano, ˙paragonabile — afferma un testimone oculare dei suoi prodigi — ai maggiori santi del Paradiso¨. Budoia, Dardago e Santa Lucia hanno sposato da tempo la causa del salvatore dell Europa cristiana e guardano alle attivit che la promuovono con convinzione, adesioni e prestando anche collaborazioni fedeli e preziose, nelle persone di alcuni laici molto disponibili. Ed bello e forse giusto sia cos , trovandosi il nostro comune a ridosso di Aviano e avendo i nostri avi sempre parlato con ammirazione di padre Marco e trasmesso il suo ricordo come di un santo. Riconoscendo questa tradizione e onorandola, vogliamo dunque contribuire alla riuscita del centenario. Siamo invitati anzitutto a condividere con la comunit di Aviano momenti di festa e di formazione religiosa e culturale. Dal 7 agosto al 30 settembre c la possibilit di calcare le orme di Padre Marco visitando nel battistero del Duomo di Aviano una mostra storica che raccoglie cimeli del santo frate ed elementi per comprendere le vicende e il tempo in cui visse e combatt la buona battaglia della fede. La Casa dello Studente, poi, ospita altre due rassegne: un omaggio del mondo dell arte al Padre Marco; una galleria di foto dei luoghi da lui passati in Europa ad annunciare pace e perdono (e si tratt di viaggi incredibili per ampiezza e concorso di genti...). Solenni le celebrazioni religiose in programma: la veglia penitenziale e la liturgia del Transito con processione a Villotta (meta il ˙capitello di Padre Marco¨); e la giornata della memoria e del
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˙Marco d Aviano: predicatore, taumaturgo e consigliere dei potenti¨ di Umberto Coassin (Acquaforte su lastra di zinco).
L opera ha partecipato ad una mostra d arte dedicata a Padre Marco.
desiderio di beatificazione: se Padre Marco non fosse gi santo nell opinione di tutti e nei voti anche di non pochi vescovi, non si muoverebbero da Vienna il Nunzio Apostolico (presiede lui la concelebrazione vespertina in Duomo del 13 agosto), dall Ungheria un vescovo e il sindaco di Buda, i presuli delle diocesi vicine, i frati di tutti i conventi del Veneto, Friuli, Trentino e Alto Adige, gi venuti peraltro ad Aviano lo scorso 17 maggio, da ben dieci regioni d Europa, a riconoscere la santit sempre insigne fra i Cappuccini del Padre Marco e i meriti del suo araldo Padre Venanzio, festeggiato per i suoi 90 anni compiuti. Come ad Aviano, cos a Vienna: siamo desideratissimi e attesi numerosi, anche come pellegrini alla tomba del Venerabile Padre Marco, dall 11 al 13 settembre, uniti al vescovo e alla
diocesi nostra e ai presuli e Chiese della Regione che visitano Vienna anche nel nome e con lo ˙spirito di Aquileia¨, che il nostro cappuccino rinnov negli stessi paesi d Europa evangelizzati dai missionari partiti dalla Chiesa che tutti riconosciamo Madre. Non sar un andare ˙per conto nostro¨, ma un incontrare un popolo vicino e amico, presente con noi ai riti previsti su una grande piazza della capitale d Austria e nella celebre cattedrale di Santo Stefano, dove la Messa per l anniversario della liberazione di Vienna (12 settembre 1683) si concluder con una processione alla Kapuzinerkirche e la commemorazione all’aperto, davanti al monumento bronzeo che ricorda il Padre Marco, sepolto all interno della chiesa in un urna rifatta per questo centenario.
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Leggo nel messaggio di indicazione del pellegrinaggio dell Arcivescovo Presidente del Comitato Regionale per il Grande Giubileo, organizzatore ufficiale di questo evento di comunione e conversione europea alle soglie dell Anno Santo 2000: ˙Sono passati trecento anni e comprendiamo sempre pi la grandezza e attualit storica e la santit di questo nostro conterraneo (Padre Marco), apostolo, maestro del perdono cristiano e ambasciatore della pace per la libert dei popoli europei: un perdono che chiediamo a Dio come primo frutto del Grande Giubileo; una pace che soffre violenza anche nel vecchio continente e ancora in quei paesi dove il celebre frate contribu alla vittoria della civilt sulla barbarie della guerra¨. In queste parole riassunta l importanza di fondo delle celebrazioni centenarie in corso: anche per noi, per questo lembo pedemontano di Friuli, patria di Padre Marco, cucita al suo nome per tutti i secoli. Abbiamo trepidato per il nuovo conflitto balcanico in Kosovo, sentendo il rombare minaccioso degli aerei partenti dalla base di Aviano e vedendoci sui teleschermi di tutto il mondo (la linea dei nostri monti era spesso mostrata come sfondo di decolli e atterraggi) con una nomea ben diversa da quella esistente tre secoli fa. ˙Tacciano (per sempre) le armi e parlino i santi¨: lo ripetiamo anche noi con Padre Venanzio, predicatore itinerante della pace soprattutto in questi mesi. La terra avianese e le sue genti ritornino alla fama di un tempo, quando tutta l Europa l associava al nome di Padre Marco. E sia pregato, aggiungiamo, perch chiuso funestamente il secondo millennio, si apra un era di pace duratura. Al suo trionfo — insegna Padre Marco — serve il perdono sincero e vicendevole di individui e nazioni, per i peccati e i sacrilegi perpetrati all umanit sorella con inutili atrocit ; serve il ritorno a Dio e l educazione alla pace delle famiglie e delle societ ; serve l unione anche politica dei popoli europei. Sono valori essenziali e che tutti, nel nostro piccolo, possiamo e dobbiamo promuovere. Sono i valori e i fini pi alti che le celebrazioni centenarie in onore di Padre Marco d Aviano vogliono richiamare. Per questo, soprattutto, chiesta la nostra attenzione e partecipazione, con un amore grande per il figlio pi degno di ricordo e venerazione della nostra terra: Padre Marco. WALTER ARZARETTI
Mehmet Vani Efendi, l’antagonista di Marco d’Aviano L’Europa cristiana ricorda in vari modi la figura di Padre Marco d’Aviano ˙capo spirituale¨ dell’esercito che ferm l’avanzata dei turchi verso la conquista di Vienna. Anche nell’esercito ottomano brillava un uomo eccezionale, il principale consigliere del sultano. Il suo nome era Mehmet Vani Efendi, vero antagonista del nostro Marco d’Aviano. Essi furono due tra i pi grandi e illustri uomini del loro tempo, i pi influenti predicatori, lo stendardo della loro religione. Non si incontrarono mai personalmente: forse avrebbero potuto diventare amici. Mehmet Vani nacque nel 1634 a Guselsu, centro situato tra l’Iran e l’Iraq. Questa cittadina ha sempre avuto, ed ha ancora, un’importanza strategica per la sua posizione in un territorio in cui si affrontano e si fondono popoli di etnie diverse. Il giovane Mehmet studi in vari centri minori dell’ impero ottomano e pot approfondire tutte le sfaccettature dell’Islam. Ad Erzurum egli fece amicizia con il governatore che lo port con s a Istanbul dove divent molto presto il precettore dei principi e uno dei pi influenti e potenti amici del sultano Mehmet IV. Molti cortigiani fanatici odiavano Mehmet Vani poich rifiutava le loro attitudini all’assassinio politico e la loro faziosit che non avevano niente a che fare con la tolleranza del vero Islam da lui predicato e fatto praticare durante il regime del Sultano Califfo Mehmet IV. Mehmet Vani era un assertore del dialogo tra Cristiani delle varie confessioni e Musulmani. In Turchia si svolsero, promossi da lui, incontri ecumenici impensabili in Europa. Mehmet viveva in un centro vicino ad Istanbul avuto in dono dal Sultano. Un posto ideale per la pausa e il riposo ma anche per meditare progetti: uno di questi era quello di ritentare la conquista della ˙mela d’oro¨, Vienna, per la gloria dell’Islam. Con eccezionali operazioni strategiche e logistiche fu organizzato un potentissimo esercito di 300 mila uomini che si mosse verso Vienna. Era necessario procurare acqua, cibo, munizioni ed armi. Su consiglio di Mehmet, il Sultano aveva disposto che le citt e i villaggi attraversati dall’esercito dovevano essere rispettati; ogni cosa requisita doveva essere equamente pagata (comportamento ben diverso da quello tenuto, 200 anni prima, dai turchi che invasero le nostre terre!). Tutti i venerd i Musulmani dovevano pregare e la domenica, migliaia di Cristiani che servivano l’esercito ottomano avevano il loro ˙giorno libero¨. Arriv il momento fatale quando i due eserciti, ˙spiritualmente guidati¨ da Padre Marco d’Aviano e da Mehmet Vani Efendi si affrontarono. I due grandi uomini ˙combatterono la loro battaglia¨ a pochi metri l’uno dall’altro. L’esercito turco ne usc sconfitto e Vienna fu salva. La regola ottomana conosceva solo due soluzioni per i comandanti in capo: vittoria o morte. Mehmet era un comandante sconfitto ma anche amico personale del Sultano. Questi trov una soluzione al dilemma donando all’amico un piacevole paesino: Kestel. Questo posto tranquillo, lontano dagl intrighi e dalle lotte di potere sarebbe diventato un sicuro rifugio per Mehmet. Qui pass gli ultimi anni della sua vita: da tutti gli angoli dell’impero, i pellegrini venivano a sentire la sua predicazione. Il 1¡ ottobre 1685, Mehmet Vani Efendi mor colpito da infarto. La sua memoria viva ed tuttora venerato come un santo. a cura di ROBERTO ZAMBON
Notizie tratte da: ERICH FEIGL Van’dan Viyana’ya - Mehmet Vani Efendi e Marco d’Aviano.
Bal r e baler t
Fiocco azzurro in piazza. Ă˜ nato il baler t, figlio di sua maest el bal r. Sta vivendo l umiliante periodo della crescita, perch sa di essere discendente di un albero famoso e vistoso, ma cos piccolo ancora un nessuno: non ha forza, non visibilit , non considerazione. Ha la solitudine di un delfino destinato ad occupare un trono, ma tenuto in segregazione da guardiani scrupolosi. Non vorrebbe aspettare. Se trovasse qualcuno che lo gonfiasse come si fa con gli animali da allevamento, o con le colture a crescita accelerata, sarebbe contentissimo. Ha solo alcuni mesi e ha gi raggiunto l altezza di un ragazzino di sei anni. Per lui gli esperti prevedono una crescita di circa un metro all anno. Il suo pedigree impeccabile: la maggiore autorit civile, il sig. Sindaco, stata chiamata a constatare la presenza del baler t a breve distanza dal tronco paterno, a ridosso della casa di Camillo. Ora avvenuto il trasferimento nella zona protetta di un orto dardaghese. Ha gi un padrino che lo tuteler nel caso si assentasse il proprietario dell orto (Cornelio Marin). Ora cresce e prospera, non troppo lontano dal rumoreggiare della piazza, cos comincia a farsi l orecchio a quello che sar la sua futura residenza, e ad abituarsi agli ascolti di piazza. Sentendone di ogni colore, si abituer alla tolleranza della razza umana, consapevole che anche gli alberi hanno le loro magagne. Suo padre stato di una baldanza esagerata che neppure un re si sarebbe permesso, ed era un semplice albero, neppure tanto pregiato; era solo di una grandezza smisurata. Faceva ombra alle corriere, a chei che i le spet va e a chei che i rivava, alle loro valigie, ai veci, ai c nais, ai d vins e alle d vene che i voleva fasse vede, al g a, al stagn n, alle vace e ai muss che i passava stracs, sotto lo strepito delle cicale che urlavano la loro ebbrezza di vivere. Che tempi! El bal r guardava e sorrideva. Ora ridimensionato e dimostra i suoi acciacchi. Cos invecchiato e malandato, sembrava improbabile che con l asfaltatura della piazza, dove non cresce pi un filo d erba, il bal r si creasse una sua discendenza. Da buon patriarca friulano, ha fatto dischiudere un seme in un p in de saval n, mostrando che la vita qualcosa di grande e insopprimibi-
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le. Ogni generazione che arriva, fa saltare un numero di convincimenti e mette a dura prova le regole del vivere e la pazienza dei genitori. Cosa potr avere da contestare el baler t al maestoso bal r, non lo possiamo indovinare. Sappiamo per certo che i piccoli non sono n teneri n riconoscenti, quando ereditano il successo dei grandi. Per ora il suo dovere crescere mentre auguriamo ˙lunga vita¨ ancora, al glorioso bal r. ANNA PINAL
Sempre imponente el bal r, nonostante la sua lunghissima vita.
Un crocevia di storie
Estratto di albero genealogico
Pietro Spilimbergo
Giuseppe Cirioni n. 14.2.1810
Per la maestra Luciana Cosmo giunto il momento della storia, storia lunga novantadue anni, di sacrifici, di fatiche, di dedizione, di soddisfazioni, di serenit , riportata alla memoria ad un anno dalla sua scomparsa da alcuni ex scolari, tra i primi della sua lunga carriera scolastica di docente, durata ben quarantasei anni. Appena decenne, la vita l aveva profondamente segnata negli affetti, privandola dell amore dei genitori. Il padre Generio, insegnante elementare si laure in legge a ventisei anni. Uomo dotto, am profondamente il suo paese tanto che — nel 1904, ancora studente — diede alla stampa un discorso di protesta contro la demolizione del Castello di Polcenigo, contro ˙l atto inconsulto di certuni, che vorrebbero offuscare la nostra Polcenigo del suo fatidico raggio...¨ .
DALLA CRONACA DELL
EPOCA DEL
Elena Maria Elisabetta Polcenigo n. 15.9.1792
Teresa Ludovica Spilimbergo n. 3.4.1817
Antonio Cirioni n. 1.4.1852 Generio Cosmo n. 1885 Æ m. 15.9.1916
Angelica Cirioni n. 12.2.1887 Æ m. 30.9.1916
Luciana Cosmo n. 25.8.1906 Æ m. 22.8.1998 Mario Cosmo n. 14.8.1941 Lucio Cosmo n. 13.3.1972
˙ CORRIERE DEL FRIULI¨
ANNO
1912
POLCENIGO Neo dottore in legge 10. Ieri, appena qui giunta la notizia telegrafica che l amico Generio Cosmo era stato proclamato dottore in legge all Ateneo Patavino, numerosi amici suoi mossero con carrozze a incontrarlo alla Stazione di Sacile, ov egli arriv col diretto delle 15.50. Tralasciamo descrivere dell incontro entusiastico e diremo in breve quanto i suoi modesti conterranei fecero per festeggiare il laureato. Gi fin dalle 18 notavasi in questo ridente paesello un insolito andirivieni animato di persone d ogni et e condizione vestite a festa; erano amici suoi quasi tutti del luogo, che con slancio gentile e fraterno si preparavano a tributare al festeggiato il saluto e l omaggio del cuore. Settanta commensali, tutti del Comune sedevano nella grande sala dell albergatore Lacchin, sfarzosamente addobbata per l occasione. Nel mezzo della lunga tavola sedeva il festeggiato, a destra la consorte, il fratello dott. Giacomo, il medico del luogo dott. Achille Piva, il farmacista Scarpari; di fronte il padre, la madre, lo zio Don Giovanni e tutti i parenti pi prossimi; il suocero Curioni, la signora e i nipotini, lo zio materno Bonan Girolamo, Bonan Arturo, il perito Lorenzo Zaro, il capitano Curioni, Raffaele Tizianel, Luigi e Pietro Bazzi, Giosu e Domenico Zaina, Del Cavalier Giacinto, il segretario Municipale Cillo Giuseppe, il Ricevitore del dazio Gaetano Lanzi, Adolfo Gistori, Lazzaro Luzzato di Trieste, il maestro Padernelli di Sacile, per tacere di
Emma Braidotti di Udine
tanti altri che sarebbe troppo lungo enumerare. Diede la stura ai brindisi lo zio Don Giovanni Cosmo parroco di Fontanafredda, ottantenne, che lesse il seguente applauditissimo acrostico:
A GENERIO COSMO — Laureato 8 luglio 1912 Gi tu fin da fanciullo, o mio Generio, Eri presto ad apprender le lezioni, N m ingannavi allora che da serio Esprimevi un pensiero di pi buoni. Raro caso, salendo da te solo, Il monte della scienza, a poco, a poco, Onorato spiegavi sempre il volo, Che al tuo volere esser doveva foco. Ora maestro semplice a bambini, Sempre amato da tutti; indi studente, Marito poscia, e padre di piccini, Ognor per coll obbiettivo in mente; L obbiettivo di giungere a quel grado, A cui mirasti sempre: laureato Un giorno esser volevi, e di buon grado Riprendesti il cammino gi segnato. Ecco raggiunto quello scopo, ed oggi A te sorride, a dritto, la vittoria. Tu sei contento, che gi in alto poggi; Onora il tuo paese, e sii sua gloria. Lo zio Don Giovanni Cosmo.
DAL ˙ CORRIERE DEL FRIULI¨
ANNO
1923
PORDENONE IN ONORE DI DUE EROI AVVOCATI I 7 settembre 1923 gli avvocati procuratori iscritti presso il Tribunale di Pordenone inaugureranno presso il Tribunale di Pordenone una lapide nei locali del Tribunale ai loro gloriosi colleghi avvocati Carlo Cameroni e Generio Cosmo, morti in guerra. La cerimonia verr fatta con solennit e con l intervento delle autorit cittadine. Terr il discorso inaugurale lo avv. Marco Marin, invalido di guerra. Attualmente la lapide collocata all ingresso del Tribunale, in alto a sinistra.
Mor in guerra, nel 1916; la madre Angelica della nobile famiglia Curioni di Polcenigo, segu il marito quindici giorni dopo, lasciando orfani oltre a Luciana, la maggiore, vissuta con i nonni materni — tre figli in tenerissima et , che furono cresciuti dagli zii paterni. L era fascista era appena agli inizi, quando Luciana, non ancora ventenne, uscita appena dalla fanciullezza e ancor pi giovane della sua et nell aspetto, ricevette l incarico di maestra dal Provveditorato agli Studi di Trieste nella piccola scuola di via della Chiesa, a S. Lucia, paese in pieno sviluppo demografico da far invidia ai nostri giorni. Era una bella ragazza dal volto leale, che sapeva essere cordiale e severa, e dallo sguardo forte e deciso, che scandagliava, che sorrideva e che mirava a un generoso ideale: l educazione dell animo, l assuefazione ai pensieri puri, alla bont , alla grandezza. Ottima preparazione didattica e personalit decisa riuscirono a conquistare la stima dei suoi scolari — tra gli anni Venti e Trenta, periodo in cui la scuola non era sempre facile, ai cui poli si trovavano il banco dell asino e la cattedra del sapiente. L insegnante, che sapeva insegnare, sapeva mantenere la disciplina, poich il bambino non era libero, si faceva libero: l autorit della maestra era il soccorso che il bambino aspettava per farsi libero. Le vennero assegnate le classi del corso elementare inferiore, poich quelle del ciclo elementare superiore si svolgevano allora solamente a Budoia. Gi nel 1925, anno del suo ingresso nel mondo educativo (come insegnante supplente oper il biennio precedente a Mezzomonte), si trov ad insegnare a sedici bambini al primo anno d istruzione. Nello stesso anno accett l incarico di commissaria agli esami di ˙compimento del corso elementare superiore¨, ovvero di classe quinta. Per una giovane docente come era lei, non fu certo facile l anno scolastico 1927/28: le vennero assegnate due classi, la prima di 24 alunni ai A
CLASSE 1
ANNO SCOLASTICO
DAL ˙ CORRIERE DEL FRIULI¨
ANNO
XLIV N. 68
LUNEDI
21/3/1921
LA CROCE DI GUERRA ALLA BANDIERA DEL COMUNE DI SACILE Con uno squisito senso di opportunit , a matrina della bandiera fu scelta, una giovinetta, orfana di guerra, alunna del I. corso normale; la figlia del tenente mitragliere avv. Generio Cosmo, caduto gloriosamente sul campo dell onore, a Vertoiba. Dopo che il generale Porta, assistito dal prosindaco prof. Selmi ebbe appeso alla bandiera del Comune la croce di guerra, la signorina Cosmo, ringrazia il comitato per l onore fattole di averla designata quale madrina della bandiera del Comune. — Vada — esclama commossa, commovendo — Vada l onore alla santa memoria di mio Padre, cittadino d elezione di Sacile, caduto in guerra per la grandezza della sua Patria Possa questo vessillo, rappresentante il forte e generoso popolo di Sacile, essere d incitamento alla concordia degli animi ed al bene operare per il benessere comune: la croce di guerra conferitagli dal Re per le benemerenze e l eroismo dimostrato dai cittadini sacilesi, nel periodo dell invasione, sia di stimolo alle generazioni presenti e future; e tutte le nostre forze tendano a renderci degni del nostro paese e ad amare sempre pi fortemente la nostra grande madre, l Italia! — (Vivissimi applausi). Chiude affidando al Sindaco la bandiera e l onorifico incarico di custodirla.
1927/28
Natale Besa, Pietro Celant, Osvaldo Comin, Battista Fort, Sergio Fort, Luigi Gislon, Vittorio Gislon, Giuseppe Lacchin, Mario Pusiol, Anacleto Sold , Severino Sold , Marcello Varnier, Arduino Vicenzi, Egidio Dotta, Maria Andrean, Anna Della Fiorentina, Silvia Debenz, Maria Fort, Rosina Fort, Luigia Lacchin, Matilde Lacchin, Santina Polese, Caterina Rizzo, Fiorina Saccon.
Luciana Cosmo, nel 1926 e nel 1939.
quali insegn secondo i recenti programmi ministeriali del 1923 a leggere, scrivere e far di conto, — oltre al Rispetto dell igiene e pulizia della persona, alla Volont e carattere dimostrativo nella ginnastica e nei giuochi, a Religione, a Nozioni varie, e a Lavori donneschi e lavoro manuale — e la seconda di 33 bambini, istruiti al ˙passaggio A
CLASSE 2
ANNO SCOLASTICO
siva e recitazione, Geografia, mentre le rimanenti — Storia, Scienze fisiche e naturali e Nozioni di Igiene, Nozioni di diritto e di economia — venivano svolte nel corso superiore. Nel triennio successivo, il Provveditorato di Venezia le affid nuovamente la classe prima per due anni consecutivi, composta di 25 alunni, mentre A
1927/28
Arturo Besa, Giacomo Busetti, Eugenio Comin, Angelo Fort, Fausto Fort, Giuseppe Franco Fort, Umberto Fort, Valentino Fort, Secondo Gislon, Luigi Introvigne, Massimiliano Lacchin, Aurelio Polese, Giuseppe Pusiol, Arduino Sold , Gildo Vincenzi, Giustina Andrean, Maria Angelico, Italia Bardusco, Rita Bardusco, Santina Busetti, Battistina Celant, Ines Fort, Letizia Fort, Linda Fort, Luigia Fort, Maria Fort, Gemma Lacchin, Santina Pusiol, Clelia Rizzo, Maria Serafin, Ida Sold , Maria Sold , Rosa Vicenzi.
alla classe terza¨. La sua bravura e seriet raggiunsero ottimi risultati, poich solo alcuni vennero ˙non approvati¨ alla classe successiva. In terza, l impegno fu maggiormente gravoso: la preparazione era mirata agli esami per il compimento del corso elementare inferiore. Alle precedenti discipline si affiancavano Canto, Disegno e Bella scrittura, Lettura espres-
CLASSE 1
ANNO SCOLASTICO
1929/30
Fermo Besa, Francesco M. Bravin, Paolo Busetti, Alessandro Fort, Battista Fort, Sergio Fort, Gio Maria Gislon, Terzo Gislon, Plinio Lacchin, Vittorio Saccon, Ireneo Sold , Severino Sold , Steno Stefani, Maddalena Andrean, Vittoria Bardusco, Maria Teresa Besa, Angela Fort, Elena Fort, Rosina Fort, Vincenza Lacchin, Olga Rizzo, Teresa Rizzo, Vincenza Serafin, Lidia Sold , Lucia Vicenzi.
negli ultimi due anni di permanenza a Santa Lucia insegn a bambini di seconda (25/28 scolari). LE CLASSI A
CLASSE 2
ANNO SCOLASTICO
1931/32
Lino Angelico, Alberto Busetti, Ettore Dotta, Andrea Fort, Pietro Fort, Domenico Gislon, Terzo Gislon, Pietro Lacchin, Dionigi Pusiol, Antonio Rosa, Vittorio Saccon, Gio Batta Sold , Ireneo Sold , Severino Sold , Steno Stefani, Ovidio Enrico Vicenzi, Maddalena Andrean, Maria Andrean, Lidia Bravin, Giuseppina Comin, Maria Gislon, Enci Lacchin, Luci Lacchin, Rosalia Saccon, Fedra Stefani A
CLASSE 2 ANNO SCOLASTICO 1932/33 Maddalena Andrean, Angelina Fort, Antonia Fort, Franca Fort, Marta Fort, Rosina Fort, Maria Gislon, Enci Lacchin, Elodia Lacchin, Gelsomina Marcandella, Fedra Stefani, Lino Angelico, Vittorio Barduro, Fermo Besa, Livio Besa, Rito Cosmo, Luigi De Riz, Antonino Di Vicenzo, Achille Fort, Battista Fort, Costante Fort, Mario Fort, Francesco Lacchin, Osvaldo Lacchin, Serafino Lacchin, Silvio Lacchin, Franco Sold , Irmo Turin.
Dopo quasi un decennio d insegnamento a Coltura e un biennio a Palazzolo dello Stella, ritorn nuovamente nel luogo d inizio di carriera, cosicch negli anni bellici del 1943/45 fu a Santa Lucia, esercitando in una pluriclasse di 24 bambini di prima e di 14 di seconda. La sua carriera di docente prosegu nella scuola di San Giovanni di Polcenigo sino al 1969, anno di quiescenza. Non poteva non trasmettere le sue scelte educative al figlio Mario, insegnante di matematica e preside di Scuola Media, il cui nome legato in particolare alla scuola di Polcenigo. La maestra Cosmo costitu un crocevia di tante storie: non soltanto la sua storia, ma quella di persone umili, semplici, che a duro prezzo hanno riscattato la loro dignit anche attraverso la padronanza dell alfabeto.
VITTORINA CARLON
Il temporale
Ieri un furioso temporale si abbattuto sopra Siena, e per pi di un ora ha riversato su di essa tutta la sua collera e il suo sfogo carico d elettricit , dopo giorni e giorni d afa opprimente. Anche la natura ha le sue regole e, per quanto spaventose possano essere, nulla l uomo pu contro la perfezione del suo equilibrio. La Natura vive con noi, e per noi, ma quando le nostre forze non possono competerle, si fa allora sentire il disagio della nostra impotenza, ed ecco che s invoca il Cielo e i Santi protettori affinch ci soccorrano. Sicura dell aiuto che poteva venirmi dall Alto, ho cercato in qualche modo di difendermi, togliendo la corrente elettrica e chiudendo porte e finestre onde evitare ai fulmini di entrare in casa (illusione ) Per fortuna era ancora giorno e potevo muovermi nella poca luce che filtrava dalle finestre, ma la mia ansia era doppiamente aumentata, perch oltre alla paura dei lampi cos vicini e dei tuoni che ne seguivano, mi sentivo intrappolata e sola. Preso il coraggio a quattro mani, ho aperto una finestra e attraverso le griglie scrutavo quel poco che potevo vedere all esterno, cio la vite che sta li sotto e gli olivi, che finalmente potevano godere della pioggia tanto attesa. Infatti, le foglie, grondanti sotto quel diluvio, si sono aperte, bevendo e bevendo, con l avidit di chi brucia dall arsura del deserto, tuffandosi in una pozza d acqua fino a scoppiarne. Io, mi sono invece accontentata di respirare a pieni polmoni quell aria che sa di pioggia e di terra bagnata. Assorta nei miei pensieri, non mi sono accorta che il tempo stava piano piano mutando. Lampi, tuoni e fulmini, non c erano pi ; il brontolio dei tuoni si udiva lontano mentre il chiarore aumentava. Con un sospiro di sollievo ho spalancato tutto e ridato la corrente, ringraziando il Cielo, come fa il naufrago quando calma la tempesta. * * * Tutto ora ritornava alla vita e la Natura nelle sue mille espressioni ringraziava il Creatore. Le rondini ripresero i loro voli, rincorrendo felici la miriade d insetti che riempiono l aria e di cui si nutrono, ma poi con lo spegnersi del sole, si ritirarono, lasciando posto al silenzio.
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Rincasano anche le ultime persone e con esse si spengono i motori delle macchine, si chiudono i portoni delle case e dietro ad esse ogni famiglia si ritrova felice nella sua intimit . Le ultime gocce d acqua scivolano dalle foglie e cadono a terra, dove pian piano si asciugheranno assorbite dal calore del suolo. Rondini, passeri e tutti gli animali del cielo e della terra che durante il giorno hanno spaziato, ora si stringono nei loro nidi e riposano. Ma c chi di notte vive, perch durante il giorno ha sonnecchiato, ed allora in lontananza, si ode il richiamo del gufo e della civetta, o d altri predatori, che escono in cerca di cibo sconvolgendo la vita nei tranquilli nidi delle loro prede. Le faine corrono da un tetto all altro, attraverso i solai rincorrono piccoli topi o piccioni che in qualche buco dei muri hanno fatto il nido. Queste corse pazze le ho sentite anch io e le prime vol-
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te mi hanno messo paura, perch ancora non conoscevo la natura della campagna: il richiamo dei cani da un casolare all altro, e la presenza di certi insetti a me ignoti, che entravano dalle finestre assieme alle api e alle vespe, attratte dai fiori che tenevo sui davanzali e che di notte, se accendevo la luce, altri ne vedevo che fuggivano dai muri o dai pavimenti. Bisogna dire, che qui a Siena dove abito io, in uno dei punti pi antichi della citt , i muri esterni delle case sono quasi tutti scrostati, per cui gli insetti nidificano senz altro e ci vivono indisturbati. Mettendo le reti fitte alle finestre, ho posto fine a tale disagio privandomi per del piacere che mi davano i fiori. * * * La notte calma e serena, passata e come al solito spalanco le finestre. Gli olivi sono ancora pregni d acqua piovana, ed ora l argenteo colore delle loro foglie, brilla alle prime luci dell alba. La vite sembra abbia raddoppiato il suo gi folto fogliame che splende di un verde diverso, e mi sembra di notare una miriade d insetti che si agitano in un continuo andirivieni in cerca di polline o altro, fra l infiorescenza dei pampini; e poi uno scrollare d ali degli uccelli che guazzano felici nelle piccole pozze d acqua, ora che usciti dai nidi hanno finito la loro preghiera, che da un sommesso pigolio si mutata in un cinguettio corale di richiamo gioioso, rincorrendosi di ramo in ramo, dagli alberi al prato, dal prato alle gronde, e poi via nell immensit del cielo. Si destano anche i piccioni e le tortore, che pi pigre e lente escono dai loro ripari, e planano a terra in cerca di cibo. Sembra impossibile che la natura offra a tutti, non solo nei campi o nei cortili delle case, ma anche negli anfratti del terreno e delle pietre, cibo per saziare tutti, cose tanto minuscole che l uomo non vede, ma loro scorgono da lontano e vi si avventano. Pi tardi anche le rondini escono dai nidi e sempre vibrate nell alto del cielo intrecciano i loro voli rincorrendosi felici. Sembra che aumentino di giorno in giorno; sono i piccoli rondinotti che hanno imparato a volare e a procacciarsi il cibo. Immagino il loro trillo di gioia quando riescono a catturare l incauto moscerino e ad assaporarne il gusto, tanto da diventare pi una gara di conquista che non una ne-
cessit ; ma non cos , perch Madre Natura ha insegnato loro a non sprecare il cibo ma a conservarlo per poi poterlo consumare comodamente nel nido. Cos , hanno imparato le loro mamme, che per nutrirli quando ancora erano implumi, facevano voli infiniti per riempirsi la gola d insetti e porgerli al ritorno gi amalgamati, nelle loro avide cavit orali. Ora tutto il creato che mi circonda e desta il mio interesse, in piena attivit , muovendosi secondo le leggi naturali che lo governa. Solo chi si sveglia all alba, pu godere l intensit , l armonia e la purezza della nascita di un nuovo giorno. Ma poi, l incanto viene interrotto da altri richiami, altri profumi, altri suoni, che escono dalle case. Musica e caff , saluti dei mattinieri che si recano al lavoro, i motori delle macchine e via via quel brusio aumenta Aumenta con la ripresa della vita attiva della citt . Sono suoni meno gradevoli all udito, ma necessari al completamento della quotidiana fatica. Massaie che attendono alle loro faccende domestiche, bimbi che vanno a scuola, impiegati e commessi. Ma qui a Siena il risveglio dura poco, perch come per incanto ogni rumore cessa, ed una volta accostate le finestre ritorna il silenzio; quel silenzio che non cessa di opprimermi. Non siamo pi nel Medioevo, le cose sono cambiate, ma certe usanze persistono, e tutto torna a far parte della Citt antica. Ă˜ forse il suono delle campane che danno la sveglia a chi ancora sta dormendo alle sette, o quello delle nove che segna l inizio dell attivit commerciale in quanto i negozi aprono in genere pi o meno a quell ora, oppure per la Messa che si celebra in quasi tutte le chiese; poi di nuovo lo scampanio delle dodici. Ă˜ passata mezza giornata. Risuoneranno all ora dei Vespri. Le campane a Siena scandiscono il tempo che passa e la vita, tranne qualche eccezione per la giovent , che meno condizionata la vive a modo suo. E nella notte tranquilla, per chi veglia, il suono degli orologi che battono le ore dall alto dei campanili e delle torri. Quanta dolcezza e quanta tristezza mettono nel cuore questi rintocchi! CARLA ANDREINI
Ad s vi in conte una...
L de moda lamentasse de dut, critic el Comun che no l fa, el prete che no vu l, chi altres che sbaglia. E se spera che le robe le se muove missole.Ma, se proprio se vuol, un fi a la volta in duti se fa dut. E ancia co puoci schei. In tel nostre colmel de Mas ci e Barth n a Santa Luthia bassa l era un rui, (e al anciam ) che el passava sote el nas a duti e no l fea gnent. Me par che l idea la see stada de Mat o dei Mas ci de dopr la sord nt par fa calcossa. L bastat fa un poth to che rancurava l aga e coi tubi se la portava un a la fontana ˙de la Salera¨ e un altro al lavador. Alora me barba Piero Gar poli, che l era el p istruit, el segnava i schei che ogni fameia dava un fi a la volta. Barba Nani Barth n che l era murador el diseva cossa che ocoreva de piere e saval n e quant che i avut dut i fat i lavors. La fontana la serviva ancia par dai da beve a le bestie, cuss le fea doi pas e le ciapava aria bona; el lavador l era par lav l , invethe che in tiei masti i. Le vasche le era doe: chela prima par lav , chel altra vith n al tubo par resent . Sul mur del lavador l ancia scrit la data: A.F. 1928. I vantagi i era pi de un. Intant no ocoreva portasse l aga sui mastiei, dopo l aga l era sempre neta, parch la coreva e tertho: le f mene, co le deva l , no le tornava p a ciasa, parch le avea da ciacol . Cuss : mis a ciasa o sui ciamp e f mene al lavador e l era pace in fameia. A far da magn pensava le none. Fata la scoperta, da dut el paese e da Sand n alt i vegn va al lavador. Par usalo i era intanti, ma pa farlo, inv the i era in puoci. Ancuoi me par che parlon de p e fon tant de manco. Co ved t le erbe dentro la fontana o el lavador, vol d che tocia ai veci net , parch i d vins i strachi da d in discoteche e le f mene le la lavatrice. Par fa calcossa, pap paia l aga de l aquedoto e l aga de la Salera la cor pa l rui! E Matio, che l avut l idea l era un antifacista! Sav o parch ? Parch l avea la polvere da sparo par fa le mine e giavasse le piere par el lavador e par fasse el stale nuof. I l a port t a Porden n in pres n e i dat tante bote. Ma l era invalido de guera, coi det de un pies e el metatarso de chel altro taiadi, parch i se era inglath di su le ˙Cime de Lavaredo¨.
Me frad l Sergio i l port t a v dele anciam prima ch el mores. E quant che no l pod va p ciamin , i passat la carossela, ma no i dat l agravamento de pension, parc su le ciarte l era scrit che l era antifascista da chela volta. E Matio, invethe che ciacol , l fat, l lavot t, l ciaminat duta la so vita (come f velo no sae), parc i ciamps su s e de chei altre i arava col fassu r e i su s e no col trator. Co se vuol PADRE RITO LUIGI COSMO
La machina da cus Me mamma l era una de le fortunadhe a av una machina da cus , fin da pena maridada. Dopo l vegnut chele moderne col ped l, ma liena l avea chela co la manissa. Co una man la menava la rod la, co l altra la girava la stofa sote l ago. Naturalmente co thinque fioi mas ci, la p part le era barghesse da ramend e el temp l era la dominia dopo medod , quand che no la deva in tei ciamp a lavor . In istat el lavoro l era p tant, parch se se sporciava de p e la ne cambiava ogni setemana. Ma le barghesse non le era mai nuove: me agna Angelina Garipoli (che l avea un mas cio e quatro f mene) la ne passava chele de Vittorio. Nealtre thinque mas ci se se le passava un alla volta. Quant al remen t co chela machina, sol che el Signor lo sa! Ma nealtre fioi sela vedeva lavor sempre e se stea atenti (come che se podeva) a no rompe e sporciasse. Ancuoi la roba nuova i la lassa in giro e po i dis che i l perdudha e so mare la in crompa anciam . Par nealtre l era ambithi n metese la roba dei fradi i: voleva d che se deventava grains. E dopo de nealtre i vestiti i passadi ai ˙Taranti i¨, che i era in tanti e i era in afit l vith n. Ancuoi se buta via dhut e bastarave pens a tanti puar th, a idh le Mission co pachi de vestiario. Magari ancia ingrum separati i strath da le sco the, par no implen le discariche, che no se sa p un l fale. PADRE RITO LUIGI COSMO
foto di Clelia Dedor
Co se vuol
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Una calda luce d amore
Durante una recente vacanza all estero, mi accaduto un fatto molto emozionante. Una coppia del nostro gruppo qualche anno fa aveva aderito all iniziativa delle adozioni a distanza e visto che nel nostro programma era prevista una sosta abbastanza vicina alla localit del loro bimbo adottivo ci siamo messi in contatto con la missione cattolica del luogo che aveva gestito l adozione e siamo andati tutti (53 persone) a visitare la missione che situata in una citt di circa 2 milioni di abitanti. Ø stata un emozione incredibile, toccante per tutti noi. Ci hanno accolto un centinaio di bambini, cantando. Avevano preparato una collana di fiori per tutti, erano molto compunti e attenti a regalarci un benvenuto al meglio delle loro capacit . Sono bambini belli, sani, sorridenti timidi; sembra che non abbiano alcun problema al mondo. Le loro famiglie vivono miseramente, sparse sulle montagne a chilometri di distanza da qualsiasi contatto col mondo. Sono trib isolate, non hanno certo medici o medicine per curarsi. Il loro problema non tanto il cibo, non sono denutriti. Ø il crescere, studiare e prepararsi per un futuro che non sia isolato sui monti della giungla, da analfabeta e qualcuno anche anagraficamente sconosciuto. Nessuno di noi riusciva a parlare, tanto forte era il turbamento, eravamo impreparati, ci sentivamo ridicoli e materialmente nudi, con le poche caramelle rimaste, le macchine fotografiche e le cineprese, avremmo invece voluto avere vestiti da dare, libri, penne, giochi o qualsiasi altra cosa da regalare; ci guardavamo l un l altro e l unico commento che usciva era ˙ se avessi saputo potevo portare questo o quello¨ ed il pensiero andava a tutta l abbondanza che avevamo lasciato a casa, avremmo voluto dare molto e direttamente invece non avevamo niente ed essi non chiedevano niente, anzi ci regalavano tenerezza, commozione e gioia. Ø stata una sensazione di impotenza, quasi di imbarazzo per noi. Naturalmente la generosa offerta che abbiamo lasciato pur sempre qualcosa, ma quello che invece serve la goccia continua che alimentata anno dopo anno d i suoi risultati. Come sempre quando c povert i bambini non mancano, e l ce ne sono, e ce ne sono tanti. Sorprende infatti notare che ci sono pi bambini che adulti, gli adulti sono pochi e i vecchi ancora meno.
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Cinque bambini riscattati con un debito d amore Una sera di maggio, nella casa della giovent di Budoia, stata ospite della parrocchia la signora Anna Luisa Minetola, per illustrarci la vita della missione di San Carlos in Bolivia, uno degli stati pi poveri del Sud America. Ha sensibilizzato i presenti, parlando soprattutto dei bambini, la cui mortalit molto elevata. Per ridare il sorriso ai bambini, che riescono a sopravvivere, un gruppo di parrocchiane ne ha adottati cinque, versando una quota mensile per un anno.
Il fatto che pochi raggiungono la soglia dei 50 o 60 anni, qualcuno non conosce neppure la propria et . Il padre missionario (di Bassano del Grappa) ci ha detto che li aiutano sul luogo, vanno spesso a trovarli, portano loro medicine e viveri. Quando hanno la possibilit , come nel caso di questa adozione a distanza, portano i bimbi a scuola e li crescono educandoli e preparandoli al futuro migliore di quello toccato alle loro famiglie. Devo die re che al momento di lasciare la Chi intendess missione ho invidiato molto la sto aderire a que coppia di amici che invece si tiva tipo di inizia fermata l per una notte in modo da stare in compagnia del loro si rivolga bambino, della sua mamma e di . a don Italico un fratello. Li abbiamo ritrovati il giorno dopo, forse un po tristi, ma con una calda luce che non poteva nascondere la gioia interna, appagante che ti prende quando qualcosa di bello ti scalda il cuore.Non retorica l ho visto e provato di persona. Abbiamo poi continuato il viaggio, abbiamo visto cose molto belle e interessanti, ma la visita alla missione ha lasciato il segno. ADELAIDE BASTIANELLO
Una riconferma a pieni voti
Con le votazioni comunali del 13 giugno stato rieletto a pieni voti il sindaco uscente Antonio Zambon. Il periodico l Artugna si congratula e augura buon lavoro. Di seguito riportiamo l intervista realizzata da Mario Povoledo.
Una riconferma alla grande: se l aspettava? Ø stata una piacevole sorpresa, il segno tangibile che la politica sta cambiando, contano le idee, ma ancor di pi contano la fiducia e l’impegno che le persone danno al paese. Colgo l’occasione per ringraziare tutti, perch un voto cos trasversale e chiaro, al di l della soddisfazione personale mia e dei candidati, potr far valere di pi il Comune di Budoia nelle sedi opportune. Nella precedente tornata amministrativa ˙INSIEME PER BUDOIA¨ era l’unica lista presente; ora che se ne sono presentate altre due, cosa ne pensa e quale spazio avranno come opposizione? Ho sempre ritenuto importante il ruolo delle opposizioni, ma meglio direi il ruolo delle minoranze. Politicamente sono cresciuto all’interno delle minoranze, imparando molto anche dalle maggioranze. Ho capito che non si amministra per andare contro gli interessi della comunit ; ci possono essere punti di vista diversi, si possono commettere errori, tutti possono sbagliare, l’importante accorgersi in tempo e correggere. Le minoranze funzionano se non assumono posizioni critiche per forza, ma se assumono posizioni critiche per essere costruttive. Questa in sintesi anche la mia esperienza. Un paese civile ha bisogno di confronto che generi idee ed mia convinzione che un paese cresce bene se ha idee, allora ci sar sviluppo. In quattro anni la sua lista ha lavorato con determinazione; ˙Squadra che vince non si cambia¨ Lei ha riconfermato gli Assessori e con alcuni nuovi eletti riprende il cammino. Con quali obiettivi? Ho riconfermato gli accessori per due motivi: il primo perch sono stati bravi, hanno lavorato con impegno e parte del successo elettorale anche loro; il secondo perch si tratta di una continuit , per garantire una continuit che consentisse di portare a termine i lavori iniziati. I nuovi consiglieri porteranno nuove idee.
In questi quattro anni qual stata la cosa che le ha fatto pi piacere e quella che vorrebbe non fosse mai accaduta? La disponibilit delle associazioni di volontariato. Quando stata chiesta una collaborazione hanno sempre risposto positivamente e, quando le associazioni hanno organizzato delle iniziative, sono sempre riuscite bene. Questo, oltre che creare una buona immagine al nostro paese, favorisce momenti di socializzazione. Ho scoperto anche chi, lavorando in silenzio, aiuta i pi deboli e fra questi c’ anche qualche giovane. La cosa che ha lasciato un po’ di segno, stato il conflitto personale avvenuto all’interno della scuola, ma anche fuori, in occasione della visita pastorale del Vescovo. Ho temuto che tanta polemica potesse rompere i rapporti fra i genitori e fra la scuola. Grazie alla collaborazione di tanti, scuola, genitori e parrocchia, prevalsa poi la ragione. Un paese piccolo come il nostro risente di carenze di servizi; considerando che non dispone di una bacchetta magica, quali problemi pi impellenti sono da risolvere? Quello dei rifiuti: infatti, stanno aumentando a dismisura anche se parliamo di ridurli. Ha trovato ostacoli durante il precedente servizio ai cittadini, tali da indurla a lasciare o a scoraggiarsi? In diverse occasioni, l’impatto con la burocrazia, le lungaggini, la necessit di recuperare tempo perso, i bisogni dei cittadini, mi hanno a volte scoraggiato. A volte si pensa di non essere all’altezza e che forse meglio che tocchi ad altri, poi invece prevale il senso di responsabilit . Lei traghetter Budoia verso il terzo millennio: con quali speranze e quale augurio formula alla nostra Comunit ? Per il Duemila spero di portare il paese in Europa con l’Alleanza nelle Alpi, un’opportunit soprattutto per la nostra agricoltura, consapevole che in Europa ci si deve andare, pur con abiti diversi, ma avendo attaccata alla pelle la nostra storia e le nostre tradizioni che sono dei valori che ogni comune si terr cari. Il periodico l Artugna ci ha lasciato tante cose che avremmo perso e che ora tornano preziose per non essere gente senza radici. Alla redazione ed ai collaboratori i ringraziamenti dell’amministrazione comunale.
Commozione e meraviglia
Domenica 30 maggio il coro parrocchiale di Dardago stato ospite alla ˙FESTA DI PRIMAVERA¨ del gruppo Alpini di Crescenzago — Milano dove ha accompagnato la celebrazione della Santa Messa con brani del proprio repertorio presso la parrocchia di Santa Maria Rossa, diretti dal Maestro Fabrizio ed accompagnati all organo dal professor Alessandro Bozzer. Abbiamo potuto apprezzare pure la sig.ra Cinzia Del Col che ci ha offerto un brano come soprano solista. La comunit presente ci ha accolto con gratitudine e riconoscenza attraverso le parole che il parroco alla fine della celebrazione ci ha rivolto. Dopo la celebrazione, la corale ha fatto omaggio agli Alpini ed agli intervenuti di due brani, l ˙Ave Maria¨ e ˙Signore delle cime¨ di Bepi De Marzi, offrendo un momento di commozione a tutti i presenti. La giornata proseguita con il pranzo che stato consumato in fraternit ospiti del Gruppo Alpini presso la locale sede. L accoglienza a noi riservata stata veramente magnifica, grazie alla solerte preparazione degli Alpini di Crescenzago. Non si pu dimenticare che la nostra gratitudine indirizzata a quanti ci hanno dimostrato grande attenzione a Crescenzago. Merita sicuramente un caloroso ringraziamento per la sua squisita e spontanea generosit il signor Luciano Bocus che, insieme alla famiglia e collaboratori, si sono dimostrati attenti e nobili nell ospitalit . Ci siamo veramente sentiti accolti con simpatia e cordialit ne ˙La pi bela fameia¨. Prima dei saluti e dei ringraziamenti al Gruppo Alpini di Crescenzago, abbiamo eseguito alcuni canti della tradizione alpina,˙Il testamento del capitano¨, ˙Joska la Rossa¨, ˙La Montanara¨, concludendo la nostra visita con il ˙Va pensiero ¨ di Giuseppe Verdi. Prima del nostro rientro, abbiamo sostato presso l Istituto delle suore di Maria Bambina, in via Santa Sofia, accompagnati dal signor Luciano che gode di meritata stima presso le reverende suore. Abbiamo fatto dono alle suore e alle persone convenute di alcuni canti in onore della Madonna. Questa nostra visita ci ha avvicinato, quindi, alla devozione verso ˙Maria Bambina¨ che a Milano risale al X secolo grazie alla generosit di un ricco milanese, chiamato ˙Folcorino¨, che aveva fatto erigere una chiesa alla nativit di Maria. L arrivo della figura di Maria Bambi-
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GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE! Sento il bisogno di ringraziare la Corale di Dardago che domenica 28 maggio in maniera splendida ha cantato a Milano presso la chiesa di Santa Maria Rossa. Ø stato una cerimonia-incontro emozionante e festosa. La corale,diretta dall infaticabile Fabrizio e accompagnata al pianoforte dal bravissimo Sandro, ha fatto vivere momenti di profonda commozione e orgoglio a tutti i presenti. Ringrazio tutti voi per le lunghe ore dedicate alla preparazione di questo incontro e alla fatica del viaggio che per molti ˙giovincelli¨ non sar stata proprio una passeggiata. Un particolare ringraziamento a Cinzia Del Col che con la sua splendida voce, la sua interpretazione, ha aggiunto commozione e meraviglia ad un momento gi cos emozionante. Ringrazio anche Luciano Bocus che ha permesso che questo festa potesse avvenire. Ø stato veramente bello potersi incontrare a Milano come ai vecchi tempi, quando il parroco andava a trovare i parrocchiani emigrati ed era una gran festa per tutti. Perch dunque non farla diventare un abitudine, un appuntamento annuale? Grazie ancora a tutti! AIDE BASTIANELLO
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na presso questo Istituto risale all anno 1876. Veniva esposta una volta all anno in occasione della festa del 8 settembre. Fatta di cera, la figura di Maria Bambina inizi a scolorirsi nel viso e persa ogni attrattiva, tanto che, come dicono le cronache del tempo, ˙era pi atta a spegnere la devozione che a risvegliarla¨, venne fatta una copia e l originale venne posto in un cassettone. La vigilia del 8 settembre 1884, una nuova copia del Simulacro in cera di Maria Bambina venne rivestito con molta cura ed adornato di oggetti preziosi dalla Superiora Generale, Suor Teodolinda Nazari. Anche la povera e vecchia statua fu ripresa dal cassettone per la solennit dell indomani, ma gli occhi di lei brillavano di luce strana ed intensa tanto da esercitare un forte fascino sulla Novizia (la futura Madre Generale Suor Vittoria Starmusch) che aveva avuto l incarico di prepararla. Per poter proseguire nella sua opera, la Novizia dovette bendarle gli occhi. Da quel giorno il Simulacro di Maria inizi ad esercitare una grande spiritualit nell Istituto tanto da arrivare, dopo poco tempo, a dispensare
grazie, miracoli e guarigioni alle suore ammalate, ospiti dell Istituto e successivamente a tutte quelle persone che la invocano e la vogliono vicina. Nel giorno della festa del Santo Nome di Ges , il 16 gennaio 1885, il volto di Maria Bambina sub un miracoloso abbellimento. Al colore giallognolo, proprio della cera antica, subentr un colore roseo e sembrava che tutti i lineamenti fossero pi amabili. Dopo questa miracolosa trasformazione, l immagine di Maria Bambina si fece di una bellezza sovrumana, con sguardo vivo e caldo, con le labbra aperte ad un incantevole sorriso come fosse ormai una creatura viva. Anche noi abbiamo potuto ammirare la bellezza di questa figura ed assaporare la grande spiritualit che emana. Oltre a questa nuova conoscenza spirituale rimane anche la soddisfazione di aver incontrato a Milano tanti nostri parrocchiani che ivi risiedono ed altrettanto contenti di incontrare amici e paesani cos lontani dalla terra madre, ma vicini con il cuore alle loro origini e tradizioni. FABRIZIO ZAMBON Foto di pag. 17: un momento della cerimonia religiosa concelebrata da don Italico insieme con padre Luigino Da Ros e con il diacono Osvaldo Puppin. Foto a lato: soddisfatti e contenti dopo il ristoro nella sede del gruppo Alpini di Crescenzago.
La v s del m de ˙La v s del m de¨ la rubrica curata dai medici del nostro Comune che desiderano dare, ai nostri lettori, informazioni e consigli utili sulla salute.
Pericoli d estate Questa volta vorrei parlarvi delle piccole patologie che ognuno di noi pu contrarre in questa stagione e le eventuali cure di ˙Primo intervento¨ che si possono fare. Tra gli organi pi frequentemente colpiti in questo periodo troviamo senz altro la pelle. Vediamo ora assieme che cosa si pu fare quando si colpiti da una affezione cutanea. PUNTURE D INSETTO
Le punture di zanzare, vespe, api, tafani provocano reazioni locali, sotto forma di piccoli ponfi nel caso di punture di zanzara e di infezioni pi estese, con rigonfiamento e arrossamento della zona circostante nel caso di punture di tafani, api, vespe. Vi sono soggetti che diventano allergici in seguito alla puntura di un ape o di una vespa. Il rischio in questi casi, una reazione pi grave a punture successive. In rari casi si possono verificare reazioni generalizzate che richiedono l immediato intervento del medico. Quale norma generale, il lavaggio con acqua e sapone neutro consente di evitare sovrainfezioni. L estrazione del pungiglione dovrebbe essere eseguito con una pinzetta chirurgica usando preferibilmente dell ammoniaca, che, dilatando i pori cutanei, favorisce l estrazione. La ferita andr poi pulita e medicata per evitare infezioni. Per le punture d insetto sono disponibili creme, lozioni e spray antistaminici-cortisonici da applicarsi 23 volte al d . Se, nonostante tutte queste precauzioni, il gonfiore tende ad allargarsi, se compaiono arrossamenti in altre parti del corpo, se si avverte difficolt respiratoria, potrebbe trattarsi di una reazione allergica generalizzata: in questo caso urgente recarsi ad un Pronto Soccorso o, senza lasciarsi prendere dal panico, rivolgersi al medico curante. ERITEMA
Ø un rossore diffuso, o localizzato a macchie sulla pelle, che scompare se si esercita una pressione su di esso. L eritema solare la pi frequente tra tutte le forme eritematose specie nei bambini e nelle persone a carnagione chiara. L eritema solare pu complicarsi se l esposizione eccessiva ed assumere l aspetto delle ustioni di 1¡ e 2¡ grado, caratterizzato dalle formazioni di vescicole e desquamazione della pelle danneggiata. Nei casi pi gravi possono comparire febbre e malessere generale. Se l eritema di lieve-media entit possono essere indicati farmaci sotto forma di creme o unguenti a base di benzocaina, che agisce come blando anestetico, o antistaminici e cortisonici. Se invece l eritema complicato da vescicole sono consigliati farmaci antisettici a base di alluminio acetato o solfato, o derivati dell acido borico.
ALLERGIE OCULARI
Queste allergie si manifestano con arrossamento e tumefazione delle congiuntive, lacrimazione, fotofobia (fastidio alla luce) prurito, bruciore. Spesso la congiuntivite la conseguenza di una rinite da pollini o di una allergia generalizzata. Sono indicati colliri decongestionanti e nei casi gravi colliri a base di idrocortisone e antibiotici con prescrizione del medico curante. MALATTIA DI LYME
Menzione particolare merita la ˙malattia di Lyme¨, soprattutto per tranquillizzare le persone e i bambini che dovessero ˙incappare¨ in una puntura di zecca. La scoperta di questa malattia molto recente: stata infatti riconosciuta per la prima volta nel 1977 a Lyme, una cittadina del Connecticut (U.S.A.), da cui prende il nome. Ø un affezione provocata da una spirocheta, la borrelia burgdoferi, che viene trasmessa con la puntura di una zecca. Ø una malattia che ha maggiore incidenza nei mesi estivi e autunnali e colpisce indifferentemente sia uomini che donne; per quanto riguarda la diffusione, sono stati riconosciuti dei casi, oltre che negli Stati Uniti anche in Australia e in Europa, Italia compresa (Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Puglia). Per quanto riguarda la sintomatologia, questa malattia consta di tre stadi, con possibilit di remissioni, riacutizzazioni e diverse manifestazioni cliniche; opportuno ricordare che il periodo di incubazione varia da pochi giorni a due o pi settimane; trascorso questo tempo, in corrispondenza della puntura della zecca, compare il cosiddetto ˙eritema cronico migrante¨ ovvero una lesione rotondeggiante di colore rosso-vivo, calda al termo-tatto ma di regola indolente, che pu raggiungere un diametro di 5 cm; inoltre il soggetto pu accusare febbre, mialgia ed astenia. Dopo alcune settimane o mesi possono comparire sintomi neurologici di tipo meningitico, ed in alcuni casi, anche segni di tipo cardiaco. Sia i problemi cutanei che quelli neurologici tendono a risolversi spontaneamente. Dopo un periodo di tempo variabile la malattia pu giungere al terzo stadio caratterizzato da interessamento delle grosse articolazioni (ginocchia, gomiti, caviglie) caratterizzato da attacchi acuti di artrite migrante, che si risolvono nel giro di pochi giorni. La terapia antibiotica sicuramente efficace e si pu intraprendere sia a scopo preventivo che curativo. Si avvale delle tetracicline, macrolidi, penicilline naturali. DEMETRIO ADORE
Intorv a la t la
La polenta La polenta pi comune preparata con farina di mais a grana pi o meno fine, ma pu essere preparata con farina di frumento, di grano saraceno, ecc. Dotazione Un paiolo di rame (cialdi ra) non stagnato da usare solo per la polenta e un bastone di legno (m stol) per ruotare. Due cose fanno la polenta: la farina e l acqua. La farina deve essere asciutta e senza grumi (mun rs). Non deve essere vecchia o mal conservata, poich si otterrebbe una polenta di sgradevole sapore amarognolo. L acqua delle citt talvolta troppo dura; nelle localit montane la polenta migliore proprio grazie alla qualit dell acqua. Quando troppo calcarea pu essere consigliabile, come si fa per il caff , usare un acqua imbottigliata con pochi sali minerali. Dosi Nella preparazione della polenta il rapporto tra farina e acqua grosso modo di 1 a 4, cio 1 litro d acqua ogni 250 grammi di farina. Molto dipende dalla qualit della farina e dalla macinatura, se la macinatura grossa assorbe pi acqua. Molto dipende anche dalla polenta che si vuole ottenere, pi soda, come nella tradizione del nord o pi lenta, com tradizione nel centro sud. Nel dosaggio del sale bisogna tenere conto del condimento. Ingredienti 650 grammi di farina di mais, 2 litri di acqua, 15 grammi di sale grosso. Preparazione Mettete sul fuoco un paiolo con l acqua salata, quando l acqua bolle versare la farina a pioggia mescolando rapidamente col mestolo di legno per evitare i grumi. Mescolare continuamente per un
A P P E L L O
ora a fuoco vivo. Quando la polenta si stacca dalla crosta che si formata, la cottura ultimata. Rovesciarla su un tagliere di legno (fond l) e servirla calda tagliandola con un filo (fil, spac); non dimenticare di tracciare un segno di croce come ringraziamento.
Sardele frite
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Ingredienti per 4 persone 600 g di sarde, 60 g di farina, 50 g di pangrattato 1 uovo, 3 cucchiai di olio extravergine, sale, pepe, succo di limone (a piacere). Preparazione Eliminare con le dita le squame delle sarde sciacquandole. Aprire il ventre, staccare le interiora e la testa, aprire i pesci a libro eliminando la lisca centrale e lasciando la coda. Lavarli sotto l acqua corrente e asciugarli con delicatezza. Sbattere l uovo con il pepe in un piatto fondo, versare la farina su un foglio di carta per alimenti ed il pangrattato su un altro foglio. Passare le sarde prima nella farina, poi nell uovo e quindi nel pangrattato. Scaldare l olio in una larga padella (fars ra) e mettervi le sarde. Farle friggere per 15 minuti voltandole a met cottura fino a che sono dorate. Metterle a scolare su una carta assorbente, salare e servire. A piacere spruzz a r e
A L L E
L E T T R I C I
Ci farebbe molto piacere la vostra collaborazione a questa rubrica cos da meglio rappresentare le abitudini di ogni famiglia. Inviateci presso la redazione de l Artugna i vostri suggerimenti o le vostre ricette. Siamo disponibili per qualsiasi aiuto o richiesta. Ă˜ indispensabile la collaborazione di tutti.
L angolo della poesia
Magnari de lusso
Lontan
I dhis che el magn de na volta l era da poareti. E se puol ancia crede. De segur l era puoc e no l vanthava mai. I piati i era sempre neti, che no ocor a gnancia lavali. Ma la roba l era bona, genuina, tirada su co tanta fadia, thentha fertilizanti moderni: ledh n e basta. E spet el so temp, thentha primithie, che riva prima, le costa de p e le manco bone. Caf lat a la matina, la minestra de fasuoi a medhodh , polenta par thena, col formai che se portava a ciasa da la lateria, dopo che se avea port t el lat matina e sera. Ancuoi no i sa p cossa invent : antipasti, aperitivi, marende Prov t a dhi a nothe! Una volta l era qualche panin col sal de ciasa e vin fin che se volea. I me dhis che a Ciosa i invitadi se portava drio in scarsela le renghe, parche ghe vegnise set, cuss i se giavava la guoia una volta ogni tant. Adhes: aperitivi, antipasti, prantho co doe o tre portade, dolth (che no l la fuatha de na volta) e dopo... Dopo, tocia ancia la thena, parch se sta l fin a not. E prima de d via... sorpresa. Sav o chel che l ? Menesta de fasuoi, come una specialit ! Adhes par le cure dimagranti ghe vuol el pan bianco. E nealtre se avea el pan integrale sempre, parch se portava a Gaetano la farina de siala e lui ne d a tanti chili de pan, par tanta farina. Soi dut una volta in ristorante. Vede sul men : ˙fagiolini alla Bismark¨. Ordine chiei: chiss cossa chel era! Tegoline co un vuof par sora a l occhio di bue! Ancia la polenta l deventada un magn de lusso. Ma la pi bona l chela de una volta, fata su la ciadiera, col fuoc, de legne, e remenada fin che l era ben c ta. Ancuoi i te la fa sul tegame, i la scialda un fi , ma la resta medha cota.
No v e mai vist come in questi zorni un si l s ciaro e vivo de m cie e de contorni.
PADRE RITO LUIGI COSMO
Ad ss l cuss net dopo i scrav ss riv i coi ton e coe sit de de neri tempor i. Mi, imbriag de luce, me stache da sta tera, varde le ombr e, le aque, i fior e ogni piera, e co so l ne l alto mi stae a rivard r n un sigo, n un pianto me toca de scoltar, sol cresse el desiderio de voler ndar lontan svolar lontan dal mondo, dal temp svolar lontan. CANZIO TAFFARELLI 1993
La sveja Tac... Tac... Tac Sente ne la casa silenziosa e freda, nel sfadigar lento de la vecia sveja, el fi de l eternit e le interminabili storie, sconte fra sti muri, che nissun mai riveler . Cuss ser dentro sta gal ta, intessuda de ci cole e de sospiri, la me vita la sen va declinando chi ta. CANZIO TAFFARELLI 1991
sveja = sveglia f i = fiato sconte = nascoste gal ta = bozzolo ser = chiuso ci cole = chiacchiere
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N te la vetrina
Scuola di taglio e cucito. Anni 1961- 62 Nella mia parrocchia del Sacro Cuore di Mestre ci sono le suore Elisabettine. Ho conosciuto recentemente Suor Rinalda che fa parte di quella Comunit . Parlando di vacanze ho scoperto che Dardago ben conosciuto da Suor Rinalda che nel 1962 stata la prima Superiora di Dardago. Ø nativa di Noventa Vicentina, lo stesso paese di Suor Natalina, l attuale Superiora che mi ha consegnato la foto che pubblichiamo. Molte delle ragazze fotografate sono ancora residenti a Dardago e insieme siamo riuscite ad individuare i nomi di tutte le partecipanti al corso. Hanno parlato del lato positivo del loro ˙stare insieme¨ anche se c’erano tante difficolt . Nel periodo pi freddo si ritiravano a lavorare in corridoio perch il calore della caldaia sottostante riscaldava meglio quel locale. Tutte ricordano Suor Primarosa (fuochista) che si era soprannominata ˙Lucifero¨. Il riscaldamento funzionava a carbone e ogni volta che la Suora usciva dal locale-caldaia era tutta nera. — Com’ nera, suor Primarosa! — dicevano in coro le ragazze — Proprio come Lucifero — rispondeva Lei sorridendo. Per la prima volta nel 1962 dal gruppetto delle corsiste sono state confezionate delle tuniche per i comunicandi.
Scolaresca di Budoia. Anni 40 CLASSI 2a E 3a. Prima fila in alto: Giovanni Lozer, Olino Puppin, Mario Contento, ?, Pietro Del Maschio, Oscar Panizzut, Maestra Eutimia Paialich, Luigi Lacchin, Sandro Signora, Luciano Besa, Adriano Dedor, Franco Sanson, Duilio Carlon (?), Pierangelo Mezzarobba. Seconda fila: Rosetta Carlon, Maria Zambon, Luisa Zambon, Giannina Giordano, Lidia Lacchin, Gabriella Carlon (Fassiner), Gabriella Carlon (Favre), Loredana Carlon (figlia della maestra), Franca Angelin (Perut), Franca Ariet, Marcellina Carlon (P rtia), Ofelia Biscontin, Mariangela Bosco, Angela Carlon, Nella Del Maschio. (Foto propriet di Maria Zamboni ved. Del Maschio) *
Si ringraziano sentitamente Clelia Dedor e Angelo Varnier per la collaborazione.
Erano quindici e per ognuno stata preparata una tunica su misura. Maddalena racconta che per anni sono servite ai bambini di Dardago per la cerimonia della prima comunione e tutti i suoi tre figli ne hanno usufruito. Anche Fernanda Rosit ha un bel ricordo di Suor Rinalda: quando uscita dalla Chiesa dopo la celebrazione del suo matrimonio ha trovato Suor Rinalda con tutti i bambini dell’asilo schierati a far festa agli sposi. LUIGIA ZAMBON ROSIT
PRIMA FILA DA SINISTRA: Irma Zambon Sclofa Maddalena Vettor Muci Suor Rinalda Pamansin Fioralba Vettor Cariola Luisa Ianna Bocus Nadia Giacinta Bocus Frith Enrichetta Zambon Rosit Graziosa Zambon Nonthol Franca Ianna Theco Graziella Angelin Pelat SECONDA FILA DA SINISTRA: Gabriella Zambon Petenel Rosanna Zambon Biso Sonia Grassi de la Rossa
Lasciano un grande vuoto...
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Foto sopra: Una casa tipicamente friulana con ampio cortile (ciasa dei Sacons) fa da sfondo ad una scena frequente al tempo della civilt contadina, in autunno ed inverno: il taglio della legna con se n, cavalet e muscolatura da culturista. Un bimbo di qualche anno (Corrado Varnier) si diverte a cavalcare il tronco prima che suo fratello (Angelo Varnier, proprietario della foto) e Giuseppe Carlon diano inizio al taglio della legna. Tutti in posa per un clic!
* * * Foto sotto: Ritratte dal famoso fotografo veneziano Toscana con studio in Calle dei Fabri, sono Maria Angelin Tonela (a sinistra) e una parente, giunte nella citt lagunare a far visita al figlio di Maria, Pietro, che gestiva un osteria in Lista de Spagna. Era il 4 agosto 1923. Tipici i gioielli, in particolare le bucole della signora a destra e le acconciature con trecce che scivolano sulle tempie e si raccolgono sulla nuca. La foto stata gentilmente fornita da Maria Angelin Tonela, in ricordo della bisnonna.
Il giorno 28 maggio, Ermin Madronja di anni 21, domiciliato a Dardago, mancato improvvisamente all affetto dei suoi cari. Le nostre comunit Parrocchiali si sono strette attorno alla famiglia, manifestando cos solidariet e fraterna vicinanza. Anche attraverso il nostro periodico, desideriamo rinnovare i sentimenti di cordoglio ai suoi cari. Per volont dei suoi familiari, Ermin stato accompagnato per il suo ultimo viaggio, nella terra d origine, la Bosnia.
Sono gi passati cinque anni dalla tragica morte di Abramo Prizzon, ma il suo ricordo sempre vivo tra coloro che gli hanno voluto bene. Ogni estate, durante i festeggiamenti agostani, per ricordarlo il CFD organizza il Memorial di Calcetto. I genitori, Manlio e Santina, ringraziano il comitato per questa iniziativa.
Cronaca
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La processione si avvicina alla chiesa di Dardago. * Fedeli delle due comunit al termine del rito: un buon auspicio per il futuro.
LA PURTHITHION DEL VENDRE SANT Quest anno, il giorno 2 aprile, Venerd Santo, le due Comunit di Budoia e Dardago hanno vissuto e celebrato un evento storico: la processione. Alle ore 20.00 i fedeli delle due Comunit si sono dati appuntamento presso la Casa della Giovent di Budoia, che ora funge da luogo di culto a motivo dei restauri della chiesa; si poi snodata la processione in direzione di Dardago. Durante il tragitto ci sono state le varie stazioni della ˙Via Crucis¨ preparate con eleganza e raffinatezza dalle varie borgate. La serata mite e tranquilla ha favorito la partecipazione di molte persone, anche di molti anziani. Canti, preghiere e varie riflessioni hanno aiutato i fedeli a meditare sulla passione e morte redentrice di Cristo. La chiusura ha avuto luogo presso la chiesa di Dardago gremita di gente. Un segno stupendo di Comunione e fraternit fra le due Comunit che sar di buon auspicio per il futuro.
EL ˙COLLIS CHORUS¨ IN GLESIA Grande affluenza di pubblico ha registrato il Concerto di Pasqua del ˙Collis Chorus¨ di Budoia che si svolto nella chiesa parrocchiale di Dardago il 4 aprile alle ore 21 e che ha voluto segnare l inizio di un nuovo corso nella vita del gruppo corale. Infatti, dopo undici anni, Fabrizio Fucile, fondatore e direttore del ˙Collis Chorus¨, per motivi di lavoro che lo portano gi da tempo a vivere a Roma, lascia la guida del coro. Il concerto che stato diretto con precisione e grande professionalit dal budoiese Emanuele Lachin, tenore professionista del Coro del Teatro ˙G. Verdi¨ di Trieste e nuovo direttore del ˙Collis Chorus¨ da gennaio 1999, si articolato in due parti: la prima stata dedicata all esecuzione della musica di Lotti, Mendelssohn, Mozart e Vivaldi — con l accompagnamento dell organista Stefano Maso di Fregona (TV) — la seconda parte stata dedicata agli spirituals. Proprio questi ultimi, ai quali da anni il ˙Collis Chorus¨ si sta dedicando nelle rielaborazioni di Dawson e Parker&Shaw hanno riscosso molti
consensi e applausi per il ritmo, la grinta e la convincente vocalit che il coro riuscito ad espriBRUNO FORT mere in maniera cos incisiva.
LA MESSA IN SPAGNOL Luned dell Angelo, 5 aprile, presso la parrocchia di Anduins, si tenuta la tradizionale celebrazione della Santa Messa in lingua spagnola, presieduta da don Italico e da don Igor. I canti sono stati eseguiti dai giovani delle nostre comunit e da altri amici latino-americani e di varie localit . La scelta di celebrare la Santa Messa ad Anduins stata fatta perch , da quei paesi, molti sono emigrati in Sud America, in particolare in Venezuela.
Nella pagina accanto. In alto a sinistra: dopo la Messa a San Martin, momenti di fraternit . A destra, dall alto in basso: don Igor e don Italico presiedono la ˙Messa spagnola¨ ad Anduins. * La processione ortodossa a Trieste. * I cresimati a Dardago: un impegno per la vita futura.
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A LA GLESIUTA DE SAN MARTIN Sabato 1ยก maggio si tenuta la tradizionale festa presso la chiesa di San Martino di Dardago. Dopo la celebrazione della Santa Messa, molte persone hanno partecipato al momento conviviale, vissuto con fraternit , grazie alla disponibilit degli organizzatori.
VENDRE SANT ORTODOSSO Venerd 9 aprile, una rappresentanza dei giovani delle nostre Comunit , accompagnata da don Italico, ha partecipato alla processione del Venerd Santo Ortodosso presso la Chiesa GrecoOrtodossa di Trieste. Continuano cos , i contatti e l impegno ecumenico fra alcuni nostri giovani e le Chiese di altre confessioni cristiane.
LA CRESEMA Domenica 18 aprile, il Vescovo diocesano ha impartito il sacramento della Cresima ad alcuni giovani di Budoia e Dardago presso la chiesa di Santa Maria Maggiore. Ecco i loro nomi: Fabio Zambon, Fulvio Zambon, Claudio Zambon, Edoardo Bastianello, Marco Lachin, Ivan Carlon, Alessandro Mc. Gilvray, Alessandro Pauletti, Cristina Lucia, Marco Andreazza, Mauro Vago, Matteo Scarpi.
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NA MAN LAVA CHEL ALTRA Domenica 28 marzo, presso la parrocchia di Dardago, organizzato il mercatino missionario proposto dalla parrocchia del Sacro Cuore di Pordenone. Il ricavato viene devoluto alla missione di San Carlos in Bolivia di Padre Ermanno Nigris. * Domenica 11 aprile, si tiene la vendita di bulbi il cui ricavato devoluto alla Associazione Italiana Sclerosi Multipla. * Durante le Sante Messe del giorno di Pasqua, sono state raccolte le offerte, poi devolute ai profughi del Kosovo per mezzo della Caritas diocesana, come gesto di solidariet cristiana.
NOVANTA AINS L ing. Mario Signora e il prof. Padre Venanzio Renier, in occasione del novantesimo compleanno, accompagnati da alcuni amici hanno festeggiato l ambito traguardo raggiungendo Venezia, ove hanno ricordato la loro infanzia ed il servizio reso nella citt serenissima. Particolarmente toccante l incontro con il Cardinale Patriarca Marco C , al quale stato donato il libro Crode. Ă˜ seguita la Santa Messa presso la cappella della vestizione del Patriarca in San Marco ed un incontro conviviale conclusasi con visita a Burano ed all isola di San Francesco del Deserto. Un grazie particolare al budoiese-veneziano Umberto Angelin, che si prestato per farci da guida alla stupenda citt . MARIO POVOLEDO
CHEI DE GRIS Domenica 11 aprile, il coro parrocchiale di Grizzo, ha accompagnato la Santa Messa presso la parrocchia di Budoia. L ospitalit motivata dalla fraternit fra le comunit di Grizzo e Budoia e dal legame che don Italico ha con la sua ex parrocchia. Il coro della parrocchia di Grizzo diretto dal maestro Matteo Peruzzo.
I ALPINS DE BUDUOIA All annuale incontro organizzato dal Gruppo di Budoia, sono saliti in parecchi in localit Val de Croda, ove gli alpini hanno eretto un Cippo con sovrastante una maestosa aquila, a ricordo imperituro del sacrificio dei Caduti del Comune. Ă˜ stata una festa a met , con il pensiero rivolto al Capo Gruppo Mario Andreazza, convalescente. Per rispetto a lui, il Direttivo ha rinviato il tradizionale pranzo sociale. Gli onori di casa sono stati fatti dal Delegato di Zona e Segretario di Gruppo Mario Povoledo che ha accolto e ringraziato il Vice Sindaco Giacomo del Maschio ed i rappresentanti dei Gruppi della Pedemontana e di Vallenoncello. Dopo la deposizione di un cesto floreale al Monumento, seguita la Santa Messa, celebrata dal Parroco di Budoia e Dardago don Italico Jos Gerometta, con il quale il Direttivo aveva concordato di devolvere le offerte ai profughi del Kosovo (raccolte L. 400.000). Ovviamente gli interventi religioso e civile, sono andati alla tragica situazione dei Balcani, con la speranza che il dialogo e la comprensione, prendano il posto delle armi e della violenza. Durante tutta la cerimonia si sentivano i rombi degli aerei della vicina Aviano. Gli Alpini di Budoia, con l occasione, hanno voluto dire grazie a Nando Carlon, per l opera
Il Cardinale Patriarca di Venezia, Marco C , si congratula con l Ing. Mario Signora e con il prof. Padre Venanzio Renier per il traguardo del novantesimo compleanno. Anche la redazione porge gli auguri ai due festeggiati. Nella pagina accanto: si fa festa per quattro generazioni a Dardago e a Santa Lucia. * Foto in basso: l incontro dei padri missionari con il Vescovo in occasione della Missione ai giovani.
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svolta in seno al Gruppo (28 anni Segretario, 18 Capo Gruppo) consegnandogli una targa da lui ricevuta con viva commozione. Il raduno si concluso con un brindisi offerto a tutti i convenuti e con la gradita visita del Comandante la Stazione Carabinieri di Polcenigo, Maresciallo Franco Sciarrino, il quale, presente per motivi d istituto alla cerimonia zonale del 25 aprile a Polcenigo, non ha voluto far mancare il saluto dell Arma agli Alpini. MARIO POVOLEDO
QUATRO GENERATHIONS... a Dardac... La bisnonna Rossanda con tutta la sua felicit , annuncia la nascita di Alberto, che fa aumentare a quattro generazioni la famiglia. Nella foto, da destra, Rossanda (92), la figlia Santa (54), la nipote Lidia (33) e Alberto che ha spento la sua prima candelina. Auguri! a Santa Luthia... Quattro generazioni tutte al femminile: la bisnonna Andreina Zonca ved. Besa, con la nonna Bianca Besa in Varnier e la mamma Debora Varnier in Zin, fa festa alla piccola Eva Zin.
I MISSIONARI I missionari ˙Servi di Nazareth¨, che hanno svolto la Missione Giovani nelle nostre comunit dal 24 aprile al 1¡ maggio, hanno portato il loro saluto al Vescovo diocesano, mons. Sennen Corr , accompagnati da don Nillo e don Italico.
PAR UN SVILUPO ECOLOGICO Al corso post laurea per ecomanager, diretto dal prof. Enos Costantini, stato sviluppato uno studio particolareggiato sull’ipotetica valorizzazione ecocompatibile delle risorse sia naturali che agricole. Ci fa ben sperare in un possibile futuro sviluppo di agricoltura biologica e di valorizzazione dei prodotti locali. La decisione, ora, nelle mani dei nostri agricoltori.
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Il saluto di Dardago all ex pievano don Nicol .
DA DON NICOLæ Le reverende suore, il sacrista Ovidio ed il parroco don Italico hanno incontrato, nella sua abitazione di Maniago, l ex pievano di Dardago, don Nicol del Toso, parroco di Santa Maria Maggiore dal 1942 al 1956.
SU PAR SAN TOMØ Ø uscito in questi giorni il depliant ˙Il sentiero naturalistico di San Tom ¨, edito da Pro Loco, Comune di Budoia e Gruppo Regionale di Esplorazione Floristica. Illustra l itinerario ˙tutto da scoprire e conoscere¨, che dal Mulin de Bronte, fiancheggiando la riva sinistra dell Artugna lungo Le Masiere e Thengle, raggiunge San Tom . Presenta gli aspetti geologici e geomorfologici, naturalistici ed antropici riscontrabili lungo il sentiero. Ø inserito anche il gioco della ˙caccia al tesoro¨. Con un numero progressivo sono stati contrassegnati quaranta alberi, ma nell elenco ne appaiono 32. L invito identificare gli altri servendosi del disegno delle foglie.
FRAE DE VIERTE Come previsto nel Progetto ˙La scuola e il mio paese: esperienza di Educazione Ambientale tra diritti e doveri¨ nel corso dell anno scolastico 1998/ 99, i bambini della Scuola Elementare di Budoia insieme ai compagni della Scuola Materna, hanno partecipato alla Festa di Primavera domenica 9 maggio, al Parco Giochi in localit ˙Ci mpore¨ a Dardago. I bambini, guidati dal maestro Stefano Bertolo e preparati, in alcuni interventi, dalle insegnanti hanno animato con strumenti e canzoni una storia di Stefan Zavrel: ˙L ultimo albero¨ ed hanno lanciato ai presenti il messaggio di rispetto e cura dell ambiente in cui viviamo. La festa stata un importante momento di aggregazione tra scuola, famiglia ed enti locali manifestatosi con il pranzo preparato dai collaboratori della Pro Loco e vivacizzato dai giochi dei piccoli e dalle animate conversazioni dei grandi. LE INSEGNANTI
Momenti di festa per alimentare l amore ed il rispetto per il nostro ambiente.
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BUDUOIA N TE LA ALLEANZA NELLE ALPI Il nostro comune opera attivamente nell Alleanza nelle Alpi, una rete di 36 comuni del territorio alpino di Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria e Slovenia. Recentemente in un incontro a Bad Reichenhall sul tema della gestione delle acque, il Sindaco Antonio Zambon e il Sig. Bosa della ditta Carlo Gavazzi hanno illustrato il telecontrollo del sistema comunale di distribuzione dell acqua, installato nel 1993. Il telecontrollo consiste in un unit centrale nell ufficio tecnico, collegata mediante linea telefonica a tutte le stazioni del sistema di approvvigionamento potabile e consente la sorveglianza e la manutenzione di tutta la rete da un unico punto. Il comune anche impegnato a sensibilizzare i cittadini per un uso oculato dell acqua potabile e per l utilizzo dell acqua piovana per l irrigazione dei giardini. Per il 17-18 settembre 1999 programmato un viaggio in Italia, organizzato dal nostro Sindaco. Molti comuni di Svizzera, Germania, Italia e Slovenia hanno presentato richiesta di adesione alla rete di comuni. Per la prima volta si sono interessati anche comuni francesi.
MEIS DE MAI Nelle tre comunit durante il mese di maggio stato recitato con fedelt il Santo Rosario. Durante alcune serate, inserite nella recita del Rosario, sono state proposte alcune catechesi. Per l occasione si sono resi disponibili alcuni relatori, impegnati in Diocesi in vari settori, competenti in Teologia. In particolare: il professor Mauro Dalla Torre, diacono permanente, ha parlato sulla Paternit di Dio; il professor Bruno Foggiato, impegnato tra l altro nell Agesci diocesana, ha rivolto ai fedeli una catechesi incentrata sul Giubileo; infine il professor Ennio Rosalen, dell Ufficio ˙Ecumenismo e dialogo¨, ha parlato sull ecumenismo, il cammino e l impegno nel dialogo fra le Chiese Ortodossa, Protestante e Cattolica. Tutti i relatori, oltre gli impegni citati, insegnano Religione presso istituti scolastici della Provincia.
MUSICA N TE LA PEDEMONTANA Ø stato presentato a Palazzo Bassi di Aviano il Concorso pianistico nazionale ˙L. Gante¨ organizzato dall istituto di Musica della Pedemontana, giunto quest anno alla terza edizione e che si svolger a Pordenone dal 21 al 24 ottobre. La presentazione del concorso dedicato all illustre pianista triestino stata introdotta dal Maestro Davide Fregona che ha ricordato del Maestro scomparso nel 93 le grandi doti innate del pianista e le particolarissime qualit didattiche che conducevano gli allievi verso esiti desiderati nella carriera musicale. Sette i concerti premio riservati al vincitore ed un montepremi di dieci milioni, questo il sunto della relazione del Direttore del Conservatorio B. Marcello di Venezia e Direttore Artistico del Concorso Giovanni Umberto Battel. Sono seguiti gli interventi del Sindaco di Aviano Gianluigi Rellini, della Dott.ssa Manardi in rappresentanza del Comune di Pordenone e di Giuseppe Pezzot presidente della Propordenone. Conclude la serie di interventi il Presidente della Provincia Rossi e l Assessore regionale Salvador, particolarmente apprezzato il suo intervento: una manifestazione che va aiutata perch rivolta ai giovani e quindi al futuro, importante che il concorso (le precedenti edizioni si sono svolte a Piancavallo n.d.r.), come avvenuto per le giornate del Cinema Muto, cambi sede per temporanei problemi logistici, nell ottica della funzionalit superando vecchi concetti campanilistici. DAVIDE FREGONA
Nella cartina i comuni delle 6 nazioni aderenti alla rete di ˙Alleanza nelle Alpi¨.
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«N A SANTA LUTHIA LA COMUNIO Il 16 maggio Caterina, Roberta, Serena e Sophia hanno ricevuto il sacramento dell’Eucarestia nella Chiesa Parrocchiale di Santa Lucia. La Santa Messa stata celebrata dal Parroco don Nillo Carniel e la liturgia stata accompagnata dai canti del coro dei ragazzi della parrocchia di Sant’Andrea di Budoia, diretti dal Maestro Matteo Peruzzo di Maniago. La funzione ha visto la numerosa partecipazione della nostra comunit parrocchiale, che sempre vive con tanta gioia i momenti cos significativi nel cammino della fede, soprattutto quando coinvolgono i pi piccoli. Le quattro bambine erano state preparate a ricevere Ges eucaristico da don Nillo che ha seguito personalmente, per quattro anni, il loro cammino di formazione religiosa ed ha richiamato e sostenuto le famiglie a coinvolgersi nella responsabilit per accompagnare le proprie figlie nel gesto del sacramento. Durante l’omelia il parroco ha ricordato come il Signore Ges dona se stesso attraverso il Sa-
cramento dell’Eucarestia, che egli istitu durante l’Ultima Cena. Nel sacramento eucaristico, in particolare, avviene il nostro incontro con Lui: prendiamo parte alla Sua passione, per condividere la Sua risurrezione. Ø stata una giornata di gioia intensa, non solo per le bambine, ma anche per le loro famiglie e gli amici. STEFANIA GIOIA WILEY
CADUTI E DISPERSI IN RUSSIA Sabato 5 giugno a Budoia, le Amministrazioni Comunali locale e di Roveredo in Piano, hanno ricordato il sacrificio dei loro figli, caduti e dispersi in Russia, nella pi tragica e cruenta battaglia svoltasi fuori del territorio italiano. Ci si reso possibile per l organizzazione dell U.N.I.R.R. (Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia), che si avvalsa della collaborazione del Gruppo ANA di Budoia e dell Associazione Pro Loco Budoia. Il Sindaco Antonio Zambon ed il collega di Roveredo, Danilo Del Piero, hanno accolto le Autorit ed i numerosi convenuti presso il cortile della Scuola Elementare di Budoia, pavesato di tricolori, come tutta la zona circostante. La Santa Messa stata presieduta dal Parroco don Italico Jos Gerometta, con a fianco il Parroco di Santa Lucia don Nillo Carniel, di Roveredo in Piano don Ruggero Mazzega e di San Martino di Campagna don Maurizio Busetti. Dopo il discorso del Sindaco di Budoia, sono intervenuti, per l UNIRR il dr. Mario Ponte, il comm. Rodolfo Hofer ed il Presidente Nazionale dr. Merchiorre Piazza, i quali, reduci dalla tragica ritirata, hanno raccontato, fra la commozione di tutti, le tragedie cui sono stati testimoni, auspicando che la pace sia sempre sovrana sulla guerra la quale genera distruzione, odio e morte. Ø seguita la consegna di una medaglia e pergamena ai familiari dei 22 caduti e dispersi di Budoia e dei 6 di Roveredo in Piano i quali, sono stati tutti idealmente ricordati con la deposizione di una corona d alloro al ripristinato Monumento ai Caduti del capoluogo, in fase di ultimazione. Le struggenti note del ˙Silenzio¨, suonate dal trombettiere, hanno reso pi commovente la cerimonia, conclusasi con l abbrac-
Foto a sinistra, in basso: le quattro bambine sorridenti dopo la prima comunione a Santa Lucia.
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cio ai familiari di questi eroi, figli della nostra terra, generosamente immolatisi per il bene di tutti. MARIO POVOLEDO
CONCERTO A DARD¸C Domenica 6 giugno, alle ore 21.00, presso la Chiesa di Dardago, si tenuto un concerto organizzato dalla ˙Associazione Culturale Musicale XX Secolo¨ e dalla ˙Civilt Alto Livenza¨. Si sono esibiti alla tromba Diego Cal e all organo Roberto Cescut. Il concerto stato relizzato con il contributo del Comune di Budoia e dalla Regione FriuliVenezia Giulia e con la collaborazione dell ˙AFDS¨ di Dardago. Il concerto rientra nell iniziativa degli itinerari Altoliventini di musica sacra ed organistica 1999.
CHEI DE THOPOLA Domenica 13 giugno, il coro polifonico di Zoppola ˙Santa Cecilia¨, stato ospitato presso la parrocchia di Dardago, dove ha accompagnato, magistralmente, la Santa Messa.
EL CORPUS DOMINI Domenica 6 giugno, in tutte tre le nostre comunit parrocchiali, stata celebrata la Solennit del ˙Corpus Domini¨ con la Santa Messa, seguita dalla processione con grande partecipazione di fedeli.
PREMI AI CAN¸IS Al 3¡ Concorso di opere creative della Comunit Pedemontana del Livenza anche la Scuola elementare di Budoia stata premiata. Il 1¡ premio ex equo andato alla classe 2a con ˙Un altro amico del bosco¨ per l uso sapiente di molteplici tecniche illustrative. Il testo racconta il primo incontro di Nadim con il bosco. L altro 1¡ premio ex equo andato alla classe 3a con ˙Ambienti per una storia¨. I bambini hanno costruito, attraverso immagini e didascalie, una singolare guida alle localit significative della Pedemontana. Ø un itinerario di osservazione e di riflessione, accompagnato da un avvincente storia illustrata. Dietro la storia si percepisce una sapiente e delicata regia.
I COLORI DELLA SPERANZA Per il quinto anno consecutivo il ˙Collis Chorus¨ di Budoia con la collaborazione del Comune e della Pro Loco, ha organizzato nella parrocchiale di Santa Lucia la manifestazione ˙I Colori della Speranza¨ che ormai sta diventando a livello provinciale un appuntamento importante come incontro di canto spiritual. Alla serata di sabato 26 giugno hanno partecipato oltre al ˙Collis Chorus¨, che ha aperto la manifestazione presentando due brani diretti da Emanuele Lachin, il Coro ˙Panarie¨ di Artegna (UD) diretto da Paolo Paroni e la Corale ˙Vincenzo Ruffo¨ di Sacile diretta da Alberto Pollesel. Le due formazioni corali, che da anni riscuotono ottimi consensi di pubblico e di critica e che rappresentano sicuramente uno degli elementi di distinzione del panorama corale regionale, si sono esibite in una bella selezione di spirituals realizzati con arrangiamenti di autori americani semplici ed efficaci mettendo in luce un organico vocalmente assai apprezzabile e curato, un intonazione sempre buona e omogeneit nei settori.
Cerimonia religiosa per ricordare i caduti e i dispersi in Russia. Partecipano autorit civili, militari e numerosi convenuti.
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Un pubblico folto ed attento ha gradito in maniera particolare lo stile e il fascino di questa musica capace di trasmettere carica emotiva e ritmo incalzante, tributando ad entrambe le formazioni vocali entusiasti applausi. La serata per i cori si conclusa con la cena da Ren allestita dalla Pro Loco in un clima di grande allegria con canti a volont . BRUNO FORT
I LAVORA N TE LE PLATHE Vanno a rilento i lavori per la realizzazione della piazza di Budoia a causa di alcune difficolt incontrate dall impresa appaltatrice, che ha richiesto una proroga dei termini inizialmente fissati per l 8 agosto. Cos mentre Budoia dovr attendere per vedere il nuovo volto della piazza, a Dardago si lavora alacremente per sistemare la piazza Vittorio Emanuele. Negli ultimi anni sono state rifatte, in sasso a vista, le facciate di alcune case che guardano la piazza. Ø stata anche messa a posto l edicola con affresco sulla parete della canonica e, scendendo verso la scuola materna e oltre, sono stati portati a termine altri interventi tali da rendere il centro di Dardago un vero e proprio gioiello. La piazza della frazione la pi bella del Comune e, forse proprio per questo, la pi viva. L idea di dare un ulteriore contributo alla sua sistemazione nata da una collaborazione tra il Comune e l Ana. Da tempo nelle assemblee di frazione si era discusso il problema degli alberi da abbattere, della sistemazione del monumento e della fontana; cos le due ˙tuie¨ ai lati del monumento sono state tagliate e la fontana parzialmente rifatta assieme alla pavimentazione circostante (rigorosamente in pietra e sasso). Il monumento risulta cos valorizzato al centro della piazza in una cornice che richiama le architetture circostanti. Diretto e progettato dall ufficio tecnico comunale l intervento stato reso possibile grazie al volontariato degli alpini budoiesi. Ferdinando Carlon, Marino Carlon, Arturo Zambon e Espedito Zambon hanno lavorato sodo per sistemare la fontana e darle un nuovo volto in sasso a vista, mentre gli operai del Comune Pietro Zambon e Pietro Zambon, aiutati da Gino Dedor, hanno completato il lavoro di pavimentazione. FRANCESCA GIANNELLI (tratto da ˙Il Gazzettino¨)
CUSS AVæN VOT¸T COMUNALI Lista Insieme per Budoia Proposta civica Impegno democratico Schede Bianche Schede Nulle Totali
Voti 996 251 94 41 19 1401
Percentuali 71,0 17,9 6,7 3,3 1,2 100,0
IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE Ø COS COMPOSTO: Sindaco Antonio Zambon Vice Sindaco Giacomo Del Maschio Assessore Barbara Giannelli Consiglieri Rino Zambon, Renato Bortolini, Antonio Busetti, Francesca Fort, Rosa Oliva, Sara Sanviti, Giancarlo Bastianello, Alessia Zambon, Elio Merlo, Raoul Panizzut. PROVINCIALI Lista Forza Italia Lista Bonino Democratici di Sinistra Lega Nord Partito Popolare I Democratici Patto Segni-Alleanza Nazionale Rifondazione Comunista CDU-LIB Federazione dei Verdi Altri Schede Bianche Schede Nulle Totali
Voti 290 164 163 125 94 85 76 57 47 32 124 103 41 1401
Percentuali 20,7 11,7 11,6 8,9 6,7 6,0 5,4 4,0 3,6 2,3 8,8 7,4 2,9 100,0
I ne scrit
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Per l Artugna sempre gradita. TINA BOCUS — ROMA
Puerto Leguizzamo (Colombia), 14 maggio 1999
* Quando arriva l Artugna
sempre una festa!
MARCELLINO ZAMBON — TORINO
Carissima Redazione, mi arriva sempre e puntualmente l Artugna. Mi reca tanta gioia e la leggo tutta. Gli articoli in dialetto mi riportano subito all ambiente nostro e dell infanzia. Anche a Roderedo in Piano si parla pi o meno cos , o si parlava... adesso un altro mondo. La mia vita missionaria bella perch sono proprio dove finisce il mondo. Tutto attorno foresta. Saluti cari e grazie infinite per il Regalo l Artugna. PADRE BRUNO DEL PIERO
Carissimo Padre Bruno Del Piero, grazie di cuore per la Sua graditissima lettera nella quale ci ringrazia per aver ricevuto l Artugna. Da parte nostra assicuriamo la nostra preghiera per il Suo apostolato in Colombia e che il Signore La ricolmi della forza ed entusiasmo per continuare ad essere testimone di Cristo in quella terra di Missione. Que Di s te bendiga!
* Con molta ammirazione per il vostro impegno, vi invio i miei pi cari saluti. Bellissime le foto delle copertine. Con simpatia. DANIELA ANGELIN — GENOVA
* Per l Artugna, con gli auguri pi cordiali. SILVANA BOCUS — SUSEGANA
* In memoria di Giuseppe Bastianello. MARIA BASTIANELLO — VENEZIA
* Per il bel periodico l Artugna. PASQUALINO ZAMBON CONTE — SARONNO
DON ITALICO
DAI CONTI CORRENTI Sempre molto gradita per il suo contenuto. JOLANDA RIGO — SACILE
* Per il periodico l Artugna. Cordiali saluti a tutti. LILIANA PATRON DEL MASCHIO — SAN ZENO
* L Artugna un periodico molto interessante e vi ringrazio. JOLE ZAMBON PINAL — MILANO
* Grazie per l Artugna. NADIA MARAVIGNA — MONZA
* Complimenti! L Artugna sante e bella. Salutissimi.
sempre pi interes-
REMIGIO JANNA — VENEZIA
* In ricordo dei nostri cari scomparsi: i Panizzut Dionisio. Grazie. AURORA CERRONI — ROMA
Ø una grande festa quando un bambino riceve il Sacramento del Battesimo. In questo numero ricordiamo il battesimo di Alessio e Davide.
Palsa
Bilancio e Programmi
La mia Budoia A 80 km dall Adriatico vi un paese molto simpatico in una zona arida ma sana presso Saron, nella Pedemontana. Per conoscerlo abbi pazienza non devi inciampar nella Livenza. C il Masat dall altra parte vecchio cammino del viandante a fianco una strada modello v Ranzano col passaggio a livello. E non lontano, stessa direzione, fa la guardia una stazione, che un trenin d aspetto gentile fa la spoletta Pinzano Sacile. In conclusione il ritmo bello ora andiam fino a Castello, ove dorme l immensa Artugna e chi l attraversa buona fortuna! Lungo gli argini di questo torrente sorgon fornaci di stile oriente; queste ultime si dan da fare notte e giorno a fabbricare calce viva Berton Uliana e soddisfare la Pedemontana.
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Bilancio Situazione economica del periodico l Artugna Periodico n. 86
entrate
Costo per la realizzazione Spedizioni e varie Entrate dal 18/03/99 al 10/07/99
6.872.000
Totali
6.872.000
uscite 6.292.000 126.132
6.418.132
Differenza
453.868
Programma religioso agostano DOMENICA 25 LUGLIO
ore 18.00 S. Messa nella chiesetta di San Martino / Dardago
DOMENICA 1 AGOSTO
ore 18.00 S. Messa nella chiesetta di San Tom /Dardago
DOMENICA 8 AGOSTO
ore 18.00 S. Messa nella chiesetta di Santa Lucia al Colle
VENERDI 13 AGOSTO
Budoia nuova ed antenata molto accogliente ed anche amata, che da vari boschetti quasi circondato la legna abbondante nel vicinato.
ore 18.00 S. Messa per i defunti nel cimitero di Santa Lucia ore 20.00 S. Messa per i defunti nel cimitero di Dardago
SABATO 14 AGOSTO VIGILIA DELL ASSUNTA
ore 9.30
Ma infine di che dobbiam parlare: vari posti bisogna visitare. Il primo non perdona, diciamo il vero, ove destinato il sacro cimitero. E quando passi farai un inchino per il tuo caro o per il vicino. Qui riposano intellettuali e lavoratori maestri ed instancabili agricoltori.
DOMENICA 15 AGOSTO SOLENNIT存 DELL ASSUNTA
ore 10.30 S. Messa solenne a Dardago partecipa la corale Santa Maria Maggiore ore 17.00 S. Messa vespertina a Dardago
Verso levante continua la Roia col si trova zona agricola di Budoia. Oh! Finalmente l abbiamo detto questo paese vivo e benedetto!!
A Budoia nacquero illustrissimi dottori severissimi Preti e bravi scultori. Perfino minatori e geniali marmisti, infaticabili operai e bravi cementisti. Sarti, calzolai, alberghieri e tuttofare in citt all estero ed oltremare. Muratori falegnami ed elettricisti silenziosi se ne sono andati e mai pi visti Filastrocca di GIUSEPPE DEL MASCHIO
Confessioni
S. Messa per i defunti nel cimitero di Budoia ore 18.30 S. Messa prefestiva a Dardago celebrata da Mons. Pietro Nonis Vescovo di Vicenza, partecipa il Coro Artugna
Budoia, 14 agosto dalle ore 15.30 alle 16.30 Dardago, 14 agosto dalle ore16.30 alle 18.30 Santa Lucia, 14 agosto dalle 17.30 alle 18.30
I ragazzi delle tre comunit sono attesi per le confessioni il 14 aprile a Santa Lucia, alle ore 11.
Pesca di beneficenza
Domenica 8 Agosto aprir i battenti la grande pesca di beneficenza. Rimarr aperta anche gioved , venerd , sabato e si chiuder domenica 15 Agosto.
Daniele Zorzi di Alberto e di Sonia Sold - S. Lucia Alessio Zambon di Jean Luc e Monica Angelin - Budoia
Matrimoni Hanno unito il loro amore: felicitazioni a Loris Tonon e Antonella Andreazza - Budoia Matteo Giacomelli e Francesca Zanelli - Dardago
Anna Scandolo di anni 97 - Milano Angela Besa di anni 91 - S. Lucia Carolina Basso di anni 84 - Budoia Eugenio Busetti di anni 82 - Dardago Gio Batta Angelin di anni 78 - Budoia Teresa Ragogna di anni 79 - Budoia Bianca Fort di anni 90 - Dardago Isolina Soravia di anni 69 - Budoia Paola Carlon di anni 37 - Budoia Valentino Panizzut di anni 95 - Budoia Giancarlo Del Maschio di anni 52 - Budoia Antonio Janna di anni 67 - Dardago
Nati
Lauree e Diplomi
Benvenuti!
Complimenti...
Francesca Belmonte di Delio e Antonella Pellegrini - Milano Beatrice Lanzini di Luca e Silvia Zambon - Milano Federico Pauletti di Fabrizio e Raffaella Angelica - Dardago Chiara Brusadin di Stefano e Guenda Fregona - Dardago Andrea Rigo di Claudio e Patrizia Zambon - Budoia Giacomo Pes di Nicolino e Anna Modolo - Budoia Francesco Pes di Nicolino e Anna Modolo - Budoia Kelly Locato di Eros e di Barbara Hudorovic - S. Lucia Damiano Lupo Scussat di Massimo e Francesca Giannelli Dardago Alessandra Scalisi di Loris e Elena Sanson - Budoia Jacopo Cautero di Sergio e Monia Zambon - Fagagna Edoardo Trevisan di Pier Sante e Marinella Odorico Sara Soldati di Stefano e Claudia Gerometta Maximilian Gerometta di Andrea e Emma Saliente Gabriele Fabbro di Mario e Maria Grazia Azzalini Alessia Ferraro di Paolo e Vivian Janna - Brugherio/Mi
Laurea Federico Quaia - Economia e Commercio Giuliano Basso - Roma - Scienze Matematiche e Fisiche Naturali Andrea Ianna Tav n - Milano - Economia e Commercio Lorena Bottan Zambon - Orsago - Lingue (Interpreti) Rosanna Del Maschio - Budoia - Ingegneria Civile Massimo Fucile - S. Lucia - Ingegneria Meccanica
Matrimoni Hanno unito il loro amore: felicitazioni a Vincenzo Falconi con Prisca Fabbro - Dardago James Richard Bates con Natascia Cracco - Budoia Gianpietro Perin e Anna Fort - S. Giovanni di Polcenigo Nozze d Argento Euridice Del Maschio e Luigi Modolo - Dardago Bruna Bocus e Giovanni Andreazza - Budoia Nozze di Diamante Giuseppe Burigana e Luigia Olivari - Dardago
Defunti Riposano nella pace di Cristo: condoglianze ai famigliari di Domenico Basso di anni 86 - Francia Maria Zambon di anni 78 - Jersey (Inghilterra) Ermin Madronja di anni 21 - Dardago Romano Zambon di anni 84 - Torino Paolo Fort di anni 31 - Aviano Rosina Zambon di anni 85 - Belgio Maria Faleschini di anni 80 - Venezia Domenica Zotti di anni 78 - Sacile Liliana Lozer di anni 66 - Brugherio Pietro Bocus di anni 78 - Milano Giuseppe Bastianello di anni 84 - Venezia Pietro Zambon di anni 84 - Francia Mario Moderato di anni 56 - Firenze - S. Lucia
Licenza di scuola superiore Alessandra Zambon - Liceo Scientifico Stefania Berton - Liceo Scientifico Massimiliano Zambon - Istituto Tecnico per Geometri Angela Morson - Istituto Tecnico Commerciale Maria Magdala De Re Camilot - Liceo Scientifico Federico Busetti - Ipsia Mauro Vago - Istituto Tecnico Commerciale Giuseppe Iuorio Maura Scandolo - Istituto Tecnico per Geometri Valeria Zambon - Istituto Tecnico per il Turismo Beatrice Zambon - Milano - Liceo Classico Serena Chiesa - Milano - Liceo Scientifico Thomas Cosmo - Ipsia Lisa Bortoluzzi - Istituto d Arte Jessica Torregrossa - Segretaria d Azienda
PARROCCHIALI
Riposano nella pace di Cristo: condoglianze ai famigliari di
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DAI REGISTRI
Defunti
ABBIAMO
Battesimi
Licenza media inferiore Milena Bocus, Pierluigi Ceccato, Elena Del Maschio, Elena Del Zotto, Lino Deodato, Francesco Fort, Chiara Janna, Laura Janna, Alessandro Las Casas, Gessica Zambon, Sara Zambon. Licenza elementare Matteo Bocus, Roberto Carlon, Francesco Del Maschio, Danilo Deodato, Davide Fort, Leonardo Fort, Stefano Lachin, Martina Lucchese, Sladena Luijc, Samantha Jo Ofstedal, Daniele Piazza, Alessia Quaia, Denis Zambon, Francesca Zambon, Monica Zambon, Riccardo Zambon. Questa pagina divisa in due parti. Nella prima, vengono riportati i dati rilevati dai registri parrocchiali di Dardago, Budoia, Santa Lucia e, nella seconda, quelli non trascritti nei registri poich avvenuti fuori parrocchia o perch non soggetti a registrazione (anniversari, lauree, ecc...). Chi desidera usufruire di tale rubrica invitato a comunicare i dati ai parroci o alla redazione almeno venti giorni prima dell uscita del periodico.