7 minute read

Il nostro Vaticano

1 5 2 / 2 0 2 1 E L I R P A 20

il nostro

Advertisement

Vaticano

di Roberto Zambon

I cortili o cortifs sono una delle tante caratteristiche di nostri paesi. Chiusi da un portone che si affaccia sulla strada, sono la dimora di diverse famiglie, il più delle volte di un unico ceppo.

A Dardago, uno dei più antichi e forse il più singolare è il Vaticano, posto alla fine del primo tratto di via San Tomè, all’incrocio con Via Rivetta. Già il nome è molto particolare ed è difficile trovarne la spiegazione. Alcuni fanno riferimento ad un ipotetico monastero, altri ad una «casa del vescovo» ... I paesi son pieni di piccoli misteri destinati a rimanere tali finché non si trova una spiegazione documentata.

Di certo il Vaticano racchiudeva la vita di diverse famiglie. In un primo tempo il cortile era situato solo nella parte alta, vicino al particolare portone. Verso sud, dove si trovavano prati e campi, era chiuso da un cancello. Con l’aumento della prole, le famiglie costruirono altre abitazioni occupando la 2 parte bassa del cortile. Del cancello rimangono solo le due colonne (vedi foto).

Una cosa è certa, tutte le famiglie che popolavano il Vaticano erano Zambon Pinàl, almeno nella prima metà dell’Ottocento, quando i vari nuclei cominciarono ad essere chiamati con altri nomi. Su l’Artugna è già stato ricordato che alcuni rami del grande albero

1

Pinàl del Vaticano presero il nome di Rosìt e di Ite.

È possibile affermare che anche i Pala sono una costola dei Pinàl. Infatti il soprannome Pala è abbastanza recente perché sui registri appare solo nella seconda metà dell’Ottocento. In un paio di generazioni si nota il passaggio da Pinàl a Pala.

Infine una curiosità relativa al nome di un altro ramo dei Pinàl, i Thampela o Thampogna che occupavano la parte più a nord del cortile. Questi nomi, ancora utilizzati dalle persone «meno giovani» non appaiono nei registri dei battesimi della parrocchia.

Grazie per foto e informazioni a Roberto Zambon di Ferruccio, nato e vissuto per anni nel Vaticano di Dardago.

1. Cartolina viaggiata nel 1961, probabilmente scattata l’anno prima. La foto è interessante anche perché appaiono ancora i portoni in legno che, fino agli anni ’50, venivano chiusi la sera. Riguardo al riconoscimento dei tre giovani (il piccolo davanti al portone, la ragazzina all’entrata del negozio e il ragazzo con la bicicletta) ci sono pareri discordanti. Aspettiamo vostri riconoscimenti su Facebook.com/ArtugnaPeriodico.

2. Il singolare portone d’ingresso, il cui arco si differenzia dalla quasi totalità degli archi d’entrata dei cortili dardaghesi. 3. L’ultima casa del Vaticano, partendo dall’ingresso, è la casa della famiglia di Fedele (n. 1886), fotografata il primo agosto 1949. Parte della famiglia è sul poggiolo.

4. Di certo nel Vaticano vivevano diverse famiglie, tutte o quasi imparentate tra loro. In un primo tempo, le abitazioni erano situate solo nella parte alta, sopra e vicino al portone.

5. Verso sud, dove si trovavano prati e campi, il cortile era chiuso da un cancello di cui, ora, si intravvedono solo i resti delle colonne. Dal cancello in giù, il cortile si sviluppa per qualche decina di metri.

che ato in non?

me clàme... e sòi de...

di Vittorio Janna Tavàn

Questa era la domanda di rito, che a Dardago dava inizio al dialogo fra due sconosciuti. Quando poi un ‘vecchio’ del paese, incrociandoti, desiderava far la tua conoscenza, la creàntha suggeriva di far seguire al nome il soprannome della famiglia d’origine. Il nome... unito ad un soprannome. Non servivano altre parole, altre informazioni. Bastava così.

1 5 2 / 2 0 2 1 E L I R P A 22 Nomen omen, dicevano gli antichi romani: nel nome è racchiuso il nostro destino.

Il particolare fascino che accompagna il nome è come un bagaglio che portiamo sempre con noi, è parte della nostra persona e ci segue nel lungo cammino della vita. Alcuni sostengono che addirittura possa plasmare l’aspetto fisico e il nostro carattere.

Comunque sia, nulla toglie che nell’immaginario collettivo si fantastichi e ci s’immagini che «Riccardo» possa essere forte e generoso, «Annabella» dolce e affascinante, «Leonardo» intelligente e studioso, «Raffaello» bello, fragile e sensibile.

Il nome raramente è scelto e affidato al caso. Spesso ci riporta al passato, al ricordo di qualche parente o antenato, un modello di riferimento amato e rispettato dalla famiglia.

E quando gli antenati non sono particolarmente ispiratori, ecco in aiuto la letteratura, l’arte e persino i moderni mezzi di comunicazione, quali cinema e televisione, con i loro ‘modelli’ a volte discutibili, ma sempre attrattivi.

Spuntano allora nomi come Eros, Kevin, Thiago, Susan, Violet, Grace... che, seppur in contrasto con le nostre consuetudini, possono divenir ‘moda’ .

Come testimoniato dal racconto di una cronista che, trovandosi in un paesino veneto, chiese ad un bimbo il suo nome e si sentì rispondere: «Màicol, siòra!» .

Il nome ha in sé sempre un potere magico. Oltre a distinguere la persona e a renderla unica è anche la ‘parola’ alla quale siamo più affezionati. Basti pensare che, se utilizzata opportunamente nel dialogo, rende la comunicazione più confidenziale e più lineare.

Anche il marketing utilizza questa particolare tecnica per essere

Il muretto del Sagrato, palsa di rito non solo per i giovanissimi, ma anche per i ‘ragazzi’ . Da sinistra: Espedito Zambon Tarabìn, Antonio Zambon Mao con il fedele Ziko e Marco Bocus Frith.

o . . . c a m b i a n n o m i i a l c u n

più convincente e penetrante.

Spesso riceviamo e-mail o comunicazioni che iniziano in questo modo: «Ciao Giuseppe, Lucia, Mario... oggi per te abbiamo riservato quest’offerta esclusiva... che ti cambierà la vita... » .

Un messaggio personalizzato, al quale non restiamo indifferenti, pur sapendo che è proposto in migliaia di copie.

E allora, se è dimostrato che ‘siamo’ (anche) il nostro nome e riceviamo i benefici che ne derivano, pensiamo alle decine se non centinaia di persone che conosciamo. Ognuna con il suo carattere, con la sua personalità.

Proviamo a pronunciare i loro nomi. Ogni nome, ogni suono generato, in italiano oppure in variante linguistica, ci porta in un mondo unico, come uniche sono le nostre impronte digitali.

Buona lettura!

A

Abbondio Bondio Achille Chile Adamo Damo Adelaide Dele Adele Dele Agostino Ustín (Ostín) Alberta /Alberto Berta/Berto, Bertin Albino Bino Alessandro Isandro, Insandro Alfredo Fredo Amelia Melia Aniceto Nícete Angela /Angelo Àndola /Àndol, Andolèto, Andolùt Anna Nuta, Neta Annibale Nible Antonia/Antonio Tonina/Toni, Tone, Tonin Assunta Sunta Attilio Tilio

B

Bartolomeo Bartol, Bortol Basilio Bilo Battista Tita Beniamino Mino Benvenuta Nuta Benvenuto Nuto Biagio Blas

C

Caterina Catina, Cati Claudio Càio

D

Domenica Mena, Menega, Nene, Nena Domenico Méne, Menego, Meno, Menuti Dorino Rino

E

Egidio

Gidio Elpidio Pidio Elisabetta Beta Eleonora Nora Emiliano Miliano Emilio Milio Enrico Rico Eraclio Rachio Ermenegilda Gilda Ermenegildo Gildo Espedito Spedito Eugenia/Eugenio Gènia/Gènio Euridice Dice Evaristo Varisto Evelina Velina

F

Felice Lice Ferdinando Nando Fiorenzo Fiori Fiorina Fiori Fortunato Nato Francesco Checo, Chechi, Franco

G

Genoveffa Genova Gervasio Giaio Giacomo Iàcun, Jàcun, Mino, Meto Giorgio Giorgi Giovanni Nani, Giani, Naneti Giovanni Battista Batistin, Tita Giovanni Maria Bia, Biuti, Dòmaria Girolamo Momi Giuseppe Bepi, Bepin. Bepo, Pino Giuseppina Bepa, Bepina, Pina Giustina/Giustino Tina, Ustina / Tino Gregorio Gori, Gorio Guglielmo Gèlmo

I

Igina/Igino Gina/Gino Iolanda Iole

L

Leonardo Nardo Lodovico Vico Lorenzo Renso, Lorenth Lucia Cia Luciano Ciano Luigia Gigia, Gigiota, Gigeta, Gigiuta Luigi Gigi,Gigeto

M

Maddalena Lena, Nena Margherita Rita Maria Mariùta, Marièta, Mariuccia, Massimiliano Miliano Matilde Tilde Matteo Matio

N

Nicolò Nicolèto, Colèto

O

Oloferne Ferne Omero Mèro Onorina Nene Onorio Norio Osvalda Svalda Osvaldo Svaldo, Svalt, Svaldìn Otello Tèlo Ottavio Tavio Ovidio Vidio

P

Paolo Pàol, Pol, Paolin Pellegrino Pelegrin Pietro Piero, Perìn, Piereto, Pieri

R

Raffaele Faele Raimondo Mondo Rizieri Ceri Rodolfo Dolfo Romildo Mildo Ruggero Gero

S

Sante Santo, Santino Scolastica Colastica Sebastiano Bastiàn Serafino Fino Simone Simòn Stanislao Stani Stefano Stièfin

T

Teodolinda Linda Teodolindo Lindo Teodora Dora Teodoro Doro Teresa Geia

U

Umberto Berto

V

Valentina Tina Valentino Tino, Tini, Valentin Vincenza Cencia, Cencina Vincenzo Cencio Vittorio Toio

This article is from: