Bilancio sociale 2009

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Casa della carità

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indice Lettera agli stakeholder

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Parte Prima - Il profilo di Casa della carità 7 La nostra storia 9 Missione e visione: stare nel mezzo 10 Modello operativo 12 Attività e principali risultati 13 Assetto istituzionale 16 Struttura organizzativa 17 Risorse umane e volontari 18 Sintesi economica 19 Il sistema Casa della carità 21 Stakeholder 23 Parte Seconda - Le attività 25 Presenza nel territorio 27 Ascolto 28 Emergenze metropolitane 30 Contributo alla inclusione sociale 33 Ospitalità 34 Analisi dei dati e ricerca osservativa 37 Servizi alla persona 41 Casa nido 44 Tutela giuridica 47 Inserimento scolastico 48 Corso di italiano 49 Anziani 50 Progetti carcere 51 Percorsi verso l’autonomia 52 Lavoro 53 Autonomia abitativa 56 Attività di cura 57 Ambulatori 58 So-stare 62 Progetti e convenzioni salute mentale 64 Dimensione culturale e formativa 66 Accademia della carità 67 Biblioteca del confine 76 Educazione alla solidarietà 78 Mondialità 79 Souq – Centro studi sofferenza urbana 80 Spiritualità 81 Comunicazione 82 Casa della carità e istituzioni 84


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Parte Terza – Gli approfondimenti 87 Progetti 89 Convenzioni 92 Gestione patrimoniale 94 Sintesi di stato patrimoniale e conto economico 95 Finanziatori e sostenitori 97 Personale retribuito 98 Volontari 100 Infrastruttura e dimensione ambientale 101 Attività in outsourcing 104 Il sistema Casa della carità in dettaglio 106 Conclusioni 111

Allegati 116 Nota metodologica 117 Tabella di corrispondenza con le Linee Guida della Agenzia per le ONLUS 118 Questionario di valutazione 119


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roppe volte, e con troppa insistenza, negli ultimi tempi si è pensato allo straniero soltanto come ad una minaccia per la nostra sicurezza, per il nostro benessere. Pregiudizi e stereotipi che hanno impedito un dialogo autentico con queste persone, causando spesso il loro isolamento, relegandole così in condizioni che hanno provocato e provocano illegalità e fenomeni di delinquenza. Ma noncuranti delle tante, troppe, eccessive polemiche dei mesi scorsi, molte persone, in modo silenzioso e nel nome della propria fede e di un alto senso umanitario, hanno operato per assistere questi nuovi venuti nei loro bisogni elementari: il cibo, un riparo, degli indumenti, la cura dei più piccoli. Penso alla Caritas e alle sue molteplici emanazioni, alla Casa della carità, a quegli interventi delle amministrazioni locali che hanno saputo distinguersi per intelligenza, vivo senso umanitario, creatività. Penso al buon cuore anche di tanti semplici cittadini e ai loro piccoli ma sinceri gesti di aiuto. Tutto ciò è segno di un dialogo già in atto. Un dialogo forse ancora troppo flebile, da incoraggiare e sostenere, ma che dice del riconoscimento della comune condizione umana cui tutti, italiani e stranieri di qualsiasi etnia, apparteniamo. Il dialogo franco e sincero, la vicinanza paziente favoriranno l’inserimento degli immigrati nel tessuto delle città, contrastando così il rischio che cadano vittima dell’illegalità.” cardinale Dionigi Tettamanzi, Discorso alla Città 2008

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uesto luogo è simbolico, la casa è un luogo-simbolo: l’amore ha sempre una casa. Io credo che questa sia la casa dell’amore della nostra città, una casa nella quale non si ha paura a pronunciare le parole che normalmente, quando si parla di assistenza, è difficile sentire. Noi parliamo sempre di tolleranza – una parola che credo non dovremmo usare – poi parliamo di comprensione – che invece va usata – e oggi abbiamo sentito un’altra parola: la stima, che è un passo oltre alla comprensione. Io penso che luoghi come questo ci stimolino a vedere che è possibile un percorso nel quale noi ci dobbiamo mettere in discussione ma sapendo che anche altri possono farlo. Se tutti siamo pronti a questo percorso, io credo che davvero si possa pensare che nella nostra città questa non sia un’utopia, che riusciremo a costruire percorsi, nel rispetto della legalità, nel rispetto dell’accoglienza, per tutti quelli che ne hanno bisogno.” Letizia Moratti, sindaco di Milano, nella relazione a Milano si-cura 2009


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lettera agli stakeholder

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uesto Bilancio sociale presenta le articolate attività della fondazione Casa della carità. I molti risultati riportati, seppure con tutti i limiti dei meri dati statistici e delle percentuali, illustrano il frutto di cinque anni di ospitalità, della scelta di “stare nel mezzo”, chiedendo e cercando alleanze, coinvolgendo le istituzioni, cercando di abitare il territorio, imparando a condividere la sofferenza delle persone più fragili. Casa della carità è diventata uno spazio di ascolto per quanti vi abitano, per quanti chiedono ospitalità, per quanti vengono, e sono sempre più frequenti, alle docce, ma è anche una presenza nei luoghi abbandonati della città, tra le baracche e nei campi. Essa è anche luogo dove ospitare pensando, ricercando, vivendo la carità che è sapienza, pensiero. Ecco perché l’Accademia non è accanto, ma è un modo di essere Casa della carità e cuore della nostra strategia di accoglienza. Casa della carità è diventata anche impresa, dialogo con il mondo economico, con i tanti soggetti sociali che interpretano sussidiarietà e impresa sociale come scelte da riqualificare e da promuovere. È diventata quindi una realtà operosa. La sofferenza incontrata quotidianamente, che prende volti, storie, ci impegna a diventare competenti, a monitorare i risultati, ad allargare orizzonti, esperienze. Le riflessioni e le prassi sviluppate a partire da chi sta ai margini chiedono di essere sempre innovative, di mettere in gioco competenze complesse. Quelli che per molti si configurano come confini si manifestano così come straordinari laboratori di eccellenza. L’eccellenza deve infatti diventare scelta decisiva, proprio dove si fanno i conti con le emergenze, quelle sociali, quelle economiche e quelle spirituali dentro ciascuno di noi. Troppo spesso la cultura delle prestazioni e dei risultati nel campo sociale, è solo un elenco quantitativo di quanto si fa. Noi stiamo cercando di misurarci con i parametri del successo, di far crescere una cultura della prevenzione e della promozione positiva in tutti gli ambiti. Questo ci interroga, tra l’altro, su come costruire un’impresa sociale, su come coniugare la condivisione con chi è drammaticamente fragile e modelli di intervento efficaci e misurabili. E’ per questo che nel 2009 Casa della carità ha avviato il processo che l’ha portata alla certificazione di qualità ISO 9001. Tutto questo è stato possibile solo grazie alla collaborazione di molti, che ringraziamo: don Massimo Mapelli, Maria Grazia Guida, i responsabili e gli operatori, i volontari. Siamo inoltre riconoscenti a tutti coloro che ci sostengono, in particolare i garanti della fondazione, il cardinale Dionigi Tettamanzi ed il sindaco Letizia Moratti, le fondazioni, i donatori e tutti gli amici che a vario titolo sono presenti. don Virginio Colmegna

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 IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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Il profilo di Casa della carità

 La nostra storia  Missione e visione: stare nel mezzo  Modello operativo  Attività e principali risultati  Assetto istituzionale  Struttura organizzativa  Risorse umane e volontari  Sintesi economica  Il sistema Casa della carità  Stakeholder

 IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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i sono molte urla oggi e in genere quando si urla non si è ascoltati, ma si dà destro all’altro per urlare ancora di più. Credo che occorrono soprattutto tre cose: prima di tutto l’ascolto; per il dialogo occorre un certo ascolto e quindi devo ascoltare l’altro, sapere le sue ragioni, sapere ciò che dice anche se debbo lasciarmi prendere non dalla capziosità di un ragionamento, ma dalla oggettività di un’espressione. Quindi, prima ascoltare, secondo stimare l’altro perché se non si stima non si ascolta e, terzo, avere qualcosa da dare, ma anche sapere che abbiamo molto da ricevere da chiunque, anche dagli immigrati più poveri o più lontani come cultura. Credo che queste tre cose potrebbero far fare un progresso e sono contento che la Casa della carità operi in questo senso (…). Milano non appare subito come un crogiolo di culture, ma piuttosto come un luogo in cui le culture si affiancano e si mettono un po’ per conto loro. Quindi occorre un vero sforzo perché le culture dialoghino. Questo è necessario. Che una città diventi un luogo di convivialità è un impegno arduo però si possono moltiplicare i piccoli luoghi di conoscenza e di convivialità. Allora se ci saranno tanti piccoli luoghi, a un certo punto ci sarà anche una città. Non bisogna spaventarsi della difficoltà di questo fatto. Come io ricordavo nel primo discorso che feci sull’Islam a Sant’Ambrogio negli anni Ottanta, c’è diversità di adattabilità nelle diverse culture. Alcune culture si trovano subito bene, altre invece si vedono come oggettivamente diverse, contrarie. Occorre accogliere bene le une e anche far sentire alle altre che è possibile un dialogo. Questo è un lavoro lungo, ma la Casa della carità ha scelto la via giusta (…). Sono molto contento del coinvolgimento della Chiesa di Milano con due preti a tempo pieno nella Casa della carità. La Casa della carità deve contribuire a questo coinvolgimento, deve essere un luogo esemplare perché non è possibile agire in maniera efficace se non attraverso l’esempio.” cardinale Carlo Maria Martini, intervista con don Massimo Mapelli per Milano si-cura 2009

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la nostra storia 2002

L’arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini costituisce la fondazione Casa della carità Angelo Abriani

2003

Al Planetario di Milano cerimonia della posa simbolica della prima pietra della Casa della carità

2004

Inaugurazione della sede della Casa della carità nella struttura di via Francesco Brambilla 10, Milano

2005

Viaggio in Sri Lanka a seguito dell’esperienza centralino e ascolto per i familiari e le persone interessate dallo Tsunami Progetto Instradiamoci (intervento a sostegno dei Rom dopo l’incendio nel campo di San Dionigi) Costituzione della cooperativa Lavoriamo Costituzione dell’associazione Volontari della Casa della carità Costituzione dell’associazione Verso il villaggio solidale Inaugurazione della comunità So-stare

2006

Costituzione della società Mr. Katering Costituzione associazione Identità plurali Costituzione dell’associazione Amici della Casa della carità Viaggio in Senegal per avvio di progetti umanitari

2007

Inaugurata, in collaborazione con il Settore cultura della provincia di Milano, la nuova sede della Biblioteca del confine Nasce il Souq - Centro studi sofferenza urbana Viaggio conoscitivo in Romania Costruzione del villaggio solidale al Parco Lambro, presso il Ce.A.S.

2008

Costituzione della cooperativa Impresa etica sociale (I.E.S.) Convenzioni per la gestione sociale dei campi comunali per famiglie Rom di via Idro e via Triboniano Viaggio in Senegal per seguire i progetti umanitari avviati Viaggio in Romania avviare il progetto Ponti di solidarietà e lavoro Partecipazione alla mostra “La vita nuda” in Triennale Intitolazione dell’auditorium a Teresa Pomodoro Inaugurazione dello spazio espositivo “Terre ospitali” di via Padova 276, gestito dall’associazione Amici della Casa della carità in collaborazione col Ce.A.S.

2009

Partecipazione al Social forum a Belem, in Brasile Viaggio di formazione in Egitto per operatori e volontari Viaggi in Senegal e in Romania per monitorare i progetti avviati Convenzioni per la gestione sociale del campo per famiglie Rom di Pioltello Realizzazione del nuovo sito www.casadellacarita.org Evento Milano si-cura

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missione e visione: stare nel mezzo

L’

esperienza di questi anni dimostra quanto è stata ed è feconda l’intuizione del cardinale Martini di desiderare per Milano un luogo ospitale dove poter guardare alla città sollecitandola a dar corpo al bisogno di amicizia, di solidità di legami e di coesione sociale. L’impegno di Casa della carità consiste nel far sì che le tante emergenze che una metropoli vive, non siano solo fenomeni da subire e arginare alimentando spesso paura e sentimenti di rifiuto, ma vere sfide, complesse e a volte cariche di preoccupazione, che possono essere anche opportunità di crescita. Diviene così imprescindibile non separare mai la carità, con la sua dinamica di eccedenza, quasi di “follia”, dalla domanda di senso, di coesione sociale e di sviluppo economico, che si può e si deve ritrovare come esigenza vera e possibile nella città. Il cardinale Martini non volle che Casa della carità offrisse un’ospitalità fortemente segnata dalla gratuità, indicò una strategia feconda anche sul piano sociale di un welfare riflessivo, in grado di non frammentare risposte. Infatti, realtà complesse sollecitano risposte articolate ed il sostegno deve essere offerto come promozione e valorizzazione di un percorso, monitorando i risultati. La Casa della carità sta quindi nel mezzo delle realtà del disagio metropolitano operando, come sostiene Zygmunt Baumann, a partire dalle “vite di scarto” per poi dialogare con tutti, allargare i confini e quindi ricreare condizioni e opportunità di sviluppo equo per l’intera società. Lotta alla povertà e crescita economica, culturale e sociale sono, secondo noi, due facce di una comune possibile strategia per una città attraversata da problemi ed emergenze. È una visione che richiede una prospettiva culturale forte, in grado di superare assistenzialismo e abbandono e di uscire da una visione solo testimoniale o di emergenza. Spesso “l’inferno” è in periferia, per questo anche quell’ospitalità senza confini, senza convenzioni, che rischia, va riscoperta. Pertanto anche la scelta di accogliere le persone rimaste senza un tetto a causa degli sgomberi, così come quelle di essere presenti nelle diverse favelas cittadine, non è un’eccezione non più ripetibile, bensì un’opzione culturale di stare con i più emarginati. Per questo dietro ogni ospitalità, anche nella fila di esclusi che chiede di poter fare una doccia ogni settimana, si realizza lo stare nel mezzo. Il lavoro svolto è fortemente caratterizzato da questo approccio ed ogni gesto, per quanto quotidiano e banale quale può essere la condivisione del pasto in mensa (1) o il cambio delle lenzuola. La scelta di stare nel mezzo porta Casa della carità ad essere presente dove si determina l’emergenza per superarla gradualmente, con interventi efficaci e condivisi, nella convinzione che a partire dall’attenzione 1) La mensa di Casa della carità è organizzata a self service, così che non vi sia chi serve e chi è servito, ma si possa mangiare insieme: ospiti, operatori e volontari.  IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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per chi è ai margini si possa produrre il benessere di tutti. Essa ha pertanto maturato nel corso degli anni un proprio “paradigma delle emergenze”. Il mondo contemporaneo in tutti i suoi aspetti, economico, politico, sociale, culturale, è sempre più caratterizzato da uno stato permanente di emergenza. La città metropolitana, per noi Milano, è una realtà sovraccarica di bisogni, potremmo dire quasi che li produca nella sua crescita, nei suoi ritardi e nelle sue incongruenze di sviluppo e di gestione della convivenza urbana. L’emergenza richiede iniziative a carattere di urgenza che necessitano di valorizzare la presenza della società civile. Allo stesso tempo è necessario promuovere con coerenza risposte mirate alla coesione sociale, capaci di far crescere azioni strutturali volte a incidere sul contesto urbanistico, sociale, economico e culturale, al fine di diminuire le possibilità che essa si riproduca. Un altro aspetto connota fortemente la mission di Casa della carità: la centralità data alla persona nella sua interezza e nella sua complessità. Frequentemente infatti chi è in difficoltà vive una realtà frammentata, in cui i servizi rispondono in modo specialistico ad uno solo problema per volta e nessuno si fa carico della persona nella sua interezza. In Casa della carità l’approccio è in un certo senso “ribaltato”: si parte dalla complessità di chi è accolto per modellare in modo flessibile le risposte disponibili. E’ quindi la relazione ad assumere un ruolo fondamentale, in essa la residenzialità stessa e la quotidianità “calda” delle relazioni con tutti gli altri che vivono la Casa, siano essi operatori, volontari o ospiti, ha quasi una valenza terapeutica. La missione di Casa della carità prevede inoltre che, partendo da questo stare nel mezzo, essa divenga anche un luogo che riflette, che mette insieme idee lungo le direttrici di legalità, giustizia, pace e diritti. È un compito ampio che trova espressione nell’Accademia della carità, ma anche nello sviluppo dei rapporti con le istituzioni e le molte realtà profit e non profit. La Casa della carità, lasciandosi interrogare in primo luogo dall’incontro con l’umanità “consumata” degli emarginati, ha avviato questo dialogo dal basso, ma coinvolgendo le istituzioni, i poteri economici, delle imprese e della finanza, le università. Con essi, partendo dalla propria esperienza, essa prova a ricercare opportunità di progettualità concreta da condividere e far crescere, producendo innovazione, sperimentazione e coesione sociale.

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modello operativo

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l modello operativo di Casa della carità qui mostrato pone al centro l’ospite con le sue fragilità e i suoi bisogni. Attorno ad essi si articolano e si organizzano con flessibilità gli ambiti di intervento e le attività specifiche. La successiva tabella riporta in sintesi la descrizione delle attività e i principali risultati relativi al 2009. Le informazioni e i dati di dettaglio per ogni attività sono descritti nel capitolo successivo.

Presenza nel territorio Emergenze metropolitane

Ascolto

Inclusione sociale Ospitalità

Casa nido

Servizi alla persona

Inserimento scolastico

Tutela giuridica

Corso di italiano

Attività anziani

Progetti carcere

Attività di cura Ambulatori

L'ospite e i suoi bisogni

Comunità So-stare

Progetti di area Salute

Percorsi verso l’autonomia Autonomia abitativa

Lavoro

Dimensione culturale e formativa Accademia della carità

Biblioteca del confine

Centro studi sofferenza urbana

Educazione alla solidarietà

Mondialità

Le interazioni Presenza istituzionale  IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ

Comunicazione

Gestione degli stakeholder

Spiritualità


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attività e principali risultati Presenza nel territorio Casa della carità vuole essere presente sul territorio, lavorando in rete con le istituzioni e i servizi, per intercettare le richieste delle persone fragili, comprenderne i bisogni, avviare possibili soluzioni. Le modalità sono: nella Casa, lo Spazio di ascolto e, nella città, la presenza attiva nei luoghi delle emergenze. ATTIVITÀ

RISULTATI

ASCOLTO Spazio di ascolto per intercettare tutte le richieste  Persone ascoltate: 1127, di cui 73% uomini e 81% stranieri; che pervengono a Casa della carità al fine di:  colloqui e attività di orientamento: 405;  comprendere i bisogni, valutare le possibili risposte  colloqui totali effettuati: 1532. e l’eventualità di un’accoglienza;  orientare la domanda verso altri servizi. EMERGENZE METROPOLITANE Presenza attiva nei luoghi delle emergenze:  Milano: campi comunali di via Idro e di via Triboniano/Barzaghi;  Pioltello;  accoglienza in Casa della carità di nuclei famigliari provenienti da alcuni sgomberi.

 708 persone assistite nei campi;  91 accolte in Casa della carità;  inserimento scolastico: 239 minori frequentanti;  salute: tutti i minori sono stati vaccinati;  lavoro: 62 persone inserite o in borsa lavoro;  108 famiglie hanno richiesto una casa popolare;  2 hanno acquistato casa tramite mutuo.

Contributo all’inclusione sociale Casa della carità svolge la propria attività di incontro, ascolto, ospitalità e accompagnamento, con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale. Attorno all’ospitalità, vengono organizzati una serie di altri servizi: tutela giuridica, corso di italiano, inserimenti scolastici, sostegno agli anziani, docce e guardaroba, progetti con il carcere. ATTIVITÀ

RISULTATI

OSPITALITA’ Accoglienza di persone in difficoltà offrendo loro un luogo di relazione e un progetto personalizzato di accompagnamento al recupero dell’autonomia.

 Accoglienza: 142 persone, in prevalenza sotto i 30 anni, 51 donne e 91 uomini, 1 su 4 italiano;  giorni totali di accoglienza: 43200;  permanenza media: 179 giorni;  colloqui personali effettuati: 6500;  accompagnamenti ai servizi: 235;  persone dimesse: 84.

SERVIZI ALLA PERSONA Forma di accoglienza minima per le persone non  Servizio docce e guardaroba: 3626 presenze; ospitate in Casa della carità:  richieste di residenza: 55;  richieste di dichiarazione di ospitalità: 94.  Servizio docce;  Servizio guardaroba;  Servizio per la gestione anagrafica. CASA NIDO Accoglienza in appartamenti rivolta a mamme con  Persone accolte: 18; bambini in situazione di disagio sociale, al fine di  giornate di ospitalità: 3457; promuoverne l’autonomia, usufruendo anche di un  nuove richieste soddisfatte: 5. affiancamento educativo al reinserimento sociale. TUTELA GIURIDICA Servizio di consulenza legale per gli ospiti di Casa della carità, per le persone segnalate dallo Spazio di ascolto e per quelle seguite nei luoghi delle emergenze.

 Persone seguite: 386, di cui 193 comunitari e 193 extra comunitari;  tempi di attesa: una settimana dalla presentazione della richiesta di colloquio.  IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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INSERIMENTO SCOLASTICO Supporto per l’iscrizione scolastica, la mediazione e il dopo scuola, in stretta collaborazione con le scuole e gli enti territoriali coinvolti.

 Minori coinvolti: 70;  minori promossi: 70.

CORSO DI ITALIANO Servizio finalizzato a fornire una conoscenza di base  Allievi: 50; della lingua italiana agli ospiti stranieri di Casa della  lezioni: 35; carità.  presenze: 525;  frequenza media: 15 allievi per lezione;  tutor coinvolti:15 volontari. ANZIANI Interventi di accoglienza e di supporto alla domiciliarità per anziani soli, attraverso il lavoro di rete con i servizi e le strutture del territorio.

 Presenze: 60 settimanali, 3120 annuali;  età: tutti over 60 anni;  provenienza: 95% con cittadinanza italiana.

PROGETTI CARCERE Progetto attivato nel 2005 con la 2ª Casa di reclusione  Persone accolte dal 2005 direttamente dal carcere: 40; di Bollate e con altre carceri per l’accoglienza e la  persone supportate nell’ottenimento di una soluzione costruzione di percorsi di reinserimento. abitativa: 47.

Attività di cura Casa della carità sperimenta forme di cura, di residenzialità “terapeutica”, di attenzione alla salute fisica e psichica delle persone fragili ed emarginate, mediante una serie di attività interrelate che permettono di personalizzare la presa in carico e di accompagnare all’autonomia. ATTIVITÀ

RISULTATI

AMBULATORI Offrono agli ospiti di Casa della carità, agli utenti del Servizio docce e alle persone seguite nei luoghi delle emergenze un servizio di assistenza medica, psichiatrica e di consulenze specialistiche.

 Visite mediche: 780;  visite psichiatriche: 200;  sedute di psicoterapia: 320;  consulenze allo Spazio di ascolto: 40.

SO-STARE Progetto sperimentale di residenzialità leggera e di accompagnamento alla risocializzazione sul territorio per persone che necessitano di migliorare la salute fisica, la salute mentale e l’integrazione sociale.

 Ospiti: 19, di cui residenziali: 11;  età media: 50 anni;  giornate di ospitalità: 2523;  domande di accoglienza: 20 ricevute, 5 accolte.

PROGETTI SALUTE MENTALE Interventi rivolti ad adulti in difficoltà, quali senza dimora e persone affette da disagio psico-sociale, per supportarle nell’uscita dall’esclusione sociale.

 Progetto Diogene: presa in cura di 44 senza dimora;  progetto Proviamoci ancora: 75 persone prese in carico.

Percorsi verso l’autonomia Casa della carità sviluppa specifiche attività che supportano le persone in difficoltà nel raggiungimento dell’autonomia, attraverso l’ottenimento di una occupazione e di una sistemazione abitativa adeguata. ATTIVITÀ

RISULTATI

LAVORO L’area Lavoro di Casa della carità, in rete con aziende  Richieste pervenute: 277; ed enti formativi, sviluppa progetti personalizzati di  progetti personalizzati avviati: 210; inserimento lavorativo.  inserimenti attuati: 164.

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AUTONOMIA ABITATIVA Attività gestita in collaborazione con l’associazione  Persone affidatarie di un alloggio: 70; Una casa anche per te, rivolta all’inserimento abitativo  numero alloggi: 16; degli ospiti di Casa della carità.  percorsi di uscita: 5, di cui 3 nuclei famigliari.

Dimensione culturale e formativa

Casa della carità promuove la riflessione culturale sui temi del disagio sociale, dell’emarginazione e della povertà, mantenendo strettamente integrate azione sociale e ricerca culturale. ATTIVITÀ

RISULTATI

ACCADEMIA DELLA CARITA’ Organizza percorsi formativi, seminari, convegni e attività di ricerca, Nel 2009 l’attività si è incentrata sui processi di inclusione ed i rischi di chiusura che caratterizzano le metropoli europee e tra queste in particolare Milano.

 Persone coinvolte da attività di formazione: 420;  partecipanti all’ evento Milano si-cura: 1180;  altri eventi: 12;  tirocini: 9;  ricerca rivolta all’analisi di 11 studi di caso a livello europeo sull’inclusione sociale.

BIBLIOTECA DEL CONFINE Luogo di documentazione sulle culture e sui mondi ospitati da Casa della carità che mette a disposizione un catalogo condiviso, un sito, una rassegna stampa periodici su politica, società, religione e intercultura.

SOUQ - CENTRO STUDI SOFFERENZA URBANA Il Souq – Centro studi sofferenza urbana svolge attività di ricerca scientifica sul tema della sofferenza urbana, nell’ottica di fornire un contributo alla comprensione del fenomeno.

 Patrimonio Centro documentazione: 2500 unità specialistiche inserite a catalogo;  riviste: 30;  area di letteratura per l’infanzia: 900 volumi inseriti a catalogo e 1 laboratorio mensile di drammatizzazione e lettura sperimentale.

 Conclusione della analisi dei dati sull’accoglienza, prima fase della ricerca epidemiologica;  seminario internazionale “Strade liberate” in Triennale a Milano;  rivista SouQuaderni: progettazione della rivista online e dei quaderni cartacei, in collaborazione con l’editore Il Saggiatore.

EDUCAZIONE ALLA SOLIDARIETA’ Casa della carità promuove incontri formativi a  Partecipanti: 788, suddivisi in 18 gruppi; carattere residenziale o giornaliero, rivolti a studenti  giorni di formazione: 39. o gruppi giovanili, per avvicinare i giovani al mondo delle persone in condizioni di disagio. MONDIALITA’ Progetti in paesi di provenienza degli ospiti:  Romania: progetto di inserimento lavorativo di persone di etnia Rom.  Senegal: sostegno a progetti di microcredito per le donne e attività formative e sportive rivolte ai minori.

 Romania: monitoraggio positivo delle attività avviate, inserimento lavorativo di 6 persone e potenziamento della rete a livello locale;  Senegal: è stato approvato dal fondo del Gabinetto del Sindaco di Milano un progetto di sviluppo dedicato agli interventi a Dakar, Kaolac e St. Louis.

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assetto istituzionale La fondazione Casa della carità:  ha sede legale ed operativa in via Francesco Brambilla 10 a Milano;  è un ente a scopo religioso, di culto e caritativo, non a scopo di lucro. Nell’ambito della fondazione è stato attivato il ramo ONLUS, per le attività strettamente legate all’accoglienza e ai progetti;  è posta sotto l’alto patronato dell’Arcivescovo di Milano e del Sindaco di Milano, che sono i supremi garanti delle attività e delle iniziative;  opera principalmente in Italia.

Il Consiglio di amministrazione:  si tratta del primario organo di governo, che ha durata quinquennale e che viene nominato dai Garanti. Attualmente è così composto: - don Virginio Colmegna, con la carica di Presidente; - Vittorio Beretta, su designazione del Vicario episcopale della città di Milano; - Giuseppe Maria Paolo Garofano, designato da Caritas Ambrosiana; - Paolo Maria Morerio, designato dal Sindaco di Milano; - Edoardo Ongaro, designato da Caritas Ambrosiana.  gli incontri tenuti nell’arco dell’esercizio sono stati quattro;  don Virginio Colmegna ha la rappresentanza legale della fondazione;  le deleghe conferite per poteri di ordinaria amministrazione sono state rilasciate a don Virginio Colmegna e a Paolo Maria Morerio;  non vengono erogati compensi.

Il Collegio dei revisori:  ha durata quinquennale e viene nominato dai Garanti. Attualmente è così composto: - Cesare Giorgio Orsenigo, designato dal presidente del Consiglio di amministrazione; - Maria Luisa Mosconi, designata dal Sindaco di Milano; - Nicola Palmieri, designato dal Sindaco di Milano.  gli incontri tenuti nel corso del 2009 sono stati quattro;  oggetto degli incontri è stata la verifica della regolarità e del rispetto delle norme civilistico/fiscali nella tenuta delle registrazioni contabili e negli adempimenti erariali/tributari;  non viene erogato alcun compenso.

Il Bilancio:  gli elementi essenziali del Bilancio sono riportati nel seguito di questo documento;  il bilancio viene inviato ai Garanti (Diocesi di Milano e Comune di Milano).

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struttura organizzativa

V

iene di seguito riportato l’organigramma funzionale di Casa della carità.  Funzioni di vertice, che costituiscono l’équipe di direzione, responsabile della conduzione complessiva delle attività: - presidenza: don Virginio Colmegna; - coadiutore di presidenza: don Massimo Mapelli; - direzione generale: Maria Grazia Guida.  Aree organizzative: - Accoglienza: Fiorenzo De Molli; - Lavoro e autonomia: Demo Collu; - Salute: Laura Arduini e Silvia Landra; - Cultura e progetti: Alessandra De Bernardis; - Comunicazione: Umberta Lerner; - Economia sociale: Lorenzo Pugliese; - Giovani e volontariato: Iole Romano.  Ai responsabili fanno capo le attività e le funzioni indicate nei riquadri sottostanti.

Il sistema organizzativo di Casa della carità è stato oggetto nel corso del 2009 di un approfondito processo di sviluppo e miglioramento, che ha tra l’altro portato a inizio 2010 al conseguimento della certificazione UNI EN ISO 9001:2008.

Équipe di direzione

Presidenza Collegio dei revisori

Consiglio di amministrazione Coadiutore di presidenza

Direzione generale Segreteria di presidenza

Accoglienza  Ospitalità uomo  Ospitalità donna  Anziani  Appartamenti  Ascolto  Servizi diurni alla persona  Casa nido  Emergenze metropolitane  Progetti Rom

Lavoro e autonomia  Sportello lavoro  Progetti di inserimento  Rapporti con imprese e cooperative  Progetti di inclusione sociale

Salute  Ambulatorio medico  Ambulatorio psichiatrico  Comunità So-stare  Attività diurne  Progetti salute mentale  Souq

Cultura e progetti  Accademia  Coordinamento e sviluppo progetti  Progetti europei  Biblioteca del confine  Tutela diritti e cittadinanza  Università e tirocini  Mondialità  Attività artistico-culturali

Comunicazione  Ufficio stampa  Gestione sito  Immagine  Relazioni esterne  Fund raising

Economia sociale

Giovani e volontariato

 Amministrazione e bilancio  Budget e controllo gestione  Risorse umane  Logistica  Manutenzione  Contrattualistica  Sistema gestione qualità  Informatica/ Privacy

 Ospitalità gruppi  Incontri con giovani  Coordinamento volontariato

 IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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Casa della carità

Bilancio sociale 2009

risorse umane e volontari

I

n Casa della carità operano in forma integrata dipendenti, collaboratori a contratto e volontari. Il livello di qualificazione e di motivazione delle proprie risorse umane costituisce per la Casa della carità un patrimonio prezioso, oltre che una garanzia di credibilità e professionalità e pertanto viene curato e gestito con particolare impegno ed attenzione.

Composizione e prestazioni: Totale

Donne

Uomini

< 40 anni

> 40 anni

Ruolo operativo

Ruolo culturale formativo

Ruolo di staff

Personale retribuito

57

35

22

41

16

45

5

7

Volontari

57

36

21

9

48

34

17

6

Totale

114

71

43

50

64

79

22

13

 ore/anno lavorate dal personale retribuito: 75.000;  ore/anno di volontariato offerte all’organizzazione: 18.500.

Retribuzione: Descrizione Retribuzioni e oneri dipendenti Retribuzioni e oneri collaboratori Ticket mensa Totale

Valore (€) 903.071 348.938 10.089 1.262.098

Salute e sicurezza:  infortuni sul lavoro praticamente inesistenti (un solo caso nel 2009 che riguarda una caduta da motorino durante il ritorno a casa);  tasso di assenteismo dello 0,75%.

Formazione e motivazione del personale:  gli educatori (100 %) dell’area Accoglienza hanno partecipato al programma di formazione a loro dedicato, per una durata di 30 ore cadauno;  alcuni operatori hanno partecipato a convegni e corsi esterni per circa 180 ore;  le attività di formazione e le iniziative culturali di Casa della carità sono aperte a tutte le persone che vi operano;  per organizzare, motivare, informare i volontari è stata creata l’associazione Volontari della Casa della carità, descritta nel paragrafo relativo al sistema;  è stata inoltre attribuita all’area Giovani e volontariato la responsabilità di coordinare l’inserimento dei volontari nelle diverse attività e di monitorarne l’andamento operativo e la motivazione.

 IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


Casa della carità

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sintesi economica  Oneri delle attività Descrizione Spese attività Spese funzionamento Spese per il personale e assimilati Ammortamenti Accantonamento ristrutturazione fabbricato Oneri diversi di gestione Oneri finanziari Oneri straordinari Imposte esercizio Totale

Valore (€) 852.639 914.859 1.262.098 205.538 150.000 11.840 15.455 13.727 3.426.156

 Oneri per area organizzativa Area Accoglienza Lavoro Salute Cultura e progetti Comunicazione Economia sociale Giovani e volontariato Totale

Valore (€) 2.023.236 214.295 498.267 230.104 118.202 261.501 80.551 3.426.156

 Servizi erogati: quantità e costi La seguente tabella riporta gli indicatori più rilevanti inerenti i servizi erogati. Essi sono rappresentativi di valori medi, rispetto alla complessità delle prestazioni erogate, a volte significativamente diverse per contesto e azioni richieste. Servizio Ascolto Emergenze metropolitane Ospitalità Docce e guardaroba Tutela giuridica Corso di Italiano Anziani Ambulatori e salute mentale Comunità So-stare Lavoro

Quantità 1.532 colloqui strutturati 258.885 giorni-persona di assistenza nei campi 43.200 giorni-persona di ospitalità 3.629 presenze 386 persone seguite 525 presenze alle lezioni 3.120 giorni-persona di presenza 1.340 visite e sedute di terapia 2.523 giorni-persona di ospitalità e terapia 277 percorsi di accompagnamento e inserimento

Costo totale (€) 20.651 282.160 1.278.698 20.005 35.808 2.100 125.500 65.200 116.196 214.295

Costo unitario (€) 13,48 1,09 29,60 5,51 92,77 4,00 40,22 48,66 46,05 773,63

 IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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Casa della carità

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 Provenienza e valore dei proventi Descrizione

Valore (€)

CONVENZIONI Comune Prefettura

552.710 438.710 114.000

PROGETTI Provincia Comune Unidea-UniCredit Foundation Altri

585.114 189.105 105.000 122.751 168.258

CONTRIBUTI Fondazione Cariplo Unidea-UniCredit Foundation

680.000 500.000 180.000

DONAZIONI Aziende 5 per mille 8 per mille Privati

814.168 335.000 90.236 10.000 378.932

ALTRI RICAVI Proventi da eventi Gestione titoli Ricavi diversi

482.464 36.713 352.979 92.771

Totale

 IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ

3.114.457

N.B. Il dettaglio relativo alle convenzioni ed ai progetti è esposto nella parte terza - Approfondimenti


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il sistema Casa della carità L’associazione Amici della Casa della carità organizza eventi e iniziative di raccolta fondi da devolvere alla fondazione.

L’associazione Identità plurali stimola e sostiene l’espressione artistica e musicale delle culture immigrate.

L’associazione Una casa anche per te, collabora strettamente con Casa della carità nella gestione della rete di appartamenti per la seconda accoglienza degli ospiti.

L’associazione Volontari della Casa della carità gestisce l’inserimento e coordina l’impegno dei volontari nelle varie attività della Casa.

Il Centro ambrosiano di solidarietà si occupa di prevenzione, cura e riabilitazione di persone affette da dipendenze e disagio psichiatrico, oltre che di donne e di minori, italiani e stranieri, a rischio emarginazione.

Impresa etica sociale è una cooperativa sociale di tipo B, che si occupa della costruzione e ristrutturazione di bancali e pallet avviando all’occupazione persone svantaggiate.

Lavoriamo è una cooperativa sociale di tipo B, attiva nei settori delle pulizie, tinteggiature di interni, piccole manutenzioni edili, consegne, traslochi e sgomberi.

La fondazione Sasso di Maremma ha sede a Poggi del Sasso (Grosseto), promuove progetti di ospitalità sociale, iniziative di formazione, opportunità di crescita personale e spirituale, attività imprenditoriali agricole e di carattere ambientale. Mr. Katering è una società di ristorazione a capitale privato, che gestisce il servizio mensa della Casa della carità ed è presente sul mercato offrendo servizi di catering anche etnico.

 IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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Casa della carità

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 IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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Casa della caritàCasa della Bilancio carità sociale Bilancio 2009 sociale 2009

stakeholder

C

asa della carità ha un variegato insieme di stakeholder che a vario titolo contribuiscono a definirne l’operato, a collaborare, a sostenere gli interventi. Complessivamente si tratta di 14 ambiti, come riportato nella tavola seguente. I contatti con essi sono molto diversificati, con una gamma che va dalla presenza quotidiana in Casa della carità di alcuni volontari, al rapporto strutturato con i sostenitori dei progetti, ai contatti via mail per informare sulle iniziative proposte durante l’anno. In occasione del presente Bilancio sociale è stato contattato un campione composto da 46 stakeholder rappresentativi dei diversi ambiti. A ciascuno di essi è stato proposto un questionario composto da cinque domande, con l’intento di comprendere quando e come hanno conosciuto Casa della carità, che tipo di rapporto hanno con essa, quali aspetti considerano positivi e quali problematici. Alcuni brani tratti dalle risposte ricevute sono riportati nel Bilancio sociale.

Partecipanti ai gruppi di riflessione

Università

Risorse umane e volontari

Istituzioni pubbliche

Realtà di sistema

Realtà ecclesiali

Casa della carità e i suoi ospiti

Donatori

Aziende profit

Fondazioni

Sindacati

Cittadini

Enti locali Realtà non profit

Mass media  IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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Casa della carità

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 IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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2

Le attività

 Presenza nel territorio  Contributo alla inclusione sociale  Percorsi verso l’autonomia  Attività di cura  Dimensione culturale e formativa  Comunicazione  Casa della carità e istituzioni

 IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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Casa della carità

“U

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n bilancio parla, per natura, di numeri e cifre; noi però in Casa della carità conosciamo volti e ogni volto è portatore di una storia che chiede non solo ascolto ma accoglienza, ospitalità, competenza, capacità di adattamento, strumenti per camminare. In realtà però ogni volto non solo chiede ma ci dona qualcosa: ci dona orizzonti diversi, ci parla di paesi lontani, ci porta in casa un pezzo di mondo con il quale relazionarci e incontrarci. Proprio la relazione e l’incontro sono i frutti più belli del nostro lavoro: nella relazione si cresce, si scambia, si vive. La Casa della carità allora è proprio una casa piena di vita, uno tsunami di vita che i numeri non possono mostrare, se mai ne indicano da lontano la quantità, la conformazione e l’intensità. Noi che lavoriamo in casa della carità abbiamo invece il dono di poter assaporare, quasi centellinare questa esplosione di vita. Un’esplosione che ci rimotiva a stare nel mezzo cioè ad essere nella città una presenza e un’opportunità che accoglie e accompagna, che comprende anche le ansie e le difficoltà della grande città, che ci vive in mezzo a queste difficoltà, non le nega, ma prova a tracciare una strada capace di creare percorsi di cittadinanza per tutti e, chiamando per nome i problemi e senza nasconderli, prova ad affrontarli (…). Stare in mezzo significa anche sporcarsi le mani con questo lavoro di accoglienza e accompagnamento per essere poi capaci di parlare alla nostra città. È il parlare schietto ma non ideologico di chi prova a guardare alla nostra città mosso dall’esperienza quotidiana di relazione che viviamo e con il desiderio di creare possibilità di intesa , di collaborazione con le istituzioni e la città intera affinché cresca una cultura di cittadinanza per tutti". don Massimo Mapelli

 LE ATTIVITÀ


Casa della carità

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presenza nel territorio

C

asa della carità sta sui confini per entrare in contatto con i gravi emarginati, cercando di creare con loro una relazione autentica e tentando di costruire percorsi di rete e integrazione sul territorio a tre livelli: quello legale, quello socio-sanitario e quello educativo. I fenomeni di emergenza e la fragilità metropolitana vengono intercettati da Casa della carità soprattutto tramite diversi ambiti operativi: lo Spazio di ascolto, attivo tutti i giorni; la presenza in alcune baraccopoli e campi di Milano; l’accoglienza di molte famiglie Rom sgomberate. Lo Spazio di ascolto è il luogo dove avviene l’incontro effettivo tra chi opera nella Casa e la persona che vi si rivolge, cosicché, partendo dalla domanda espressa, è possibile individuare le necessità superando gli ostacoli spesso legati allo stato di emarginazione, legale o sociale. Ascolto anche come strumento di lavoro: utilizzando la tecnica di counseling per ricondurre ad un luogo unitario le storie di vita delle persone incontrate e poterle indirizzare ai diversi servizi che la casa offre loro. Ogni anno vengono ascoltate oltre 1000 persone. Questo consente di avere un ampio sguardo sulla realtà del disagio metropolitano e sulle diverse forme in cui esso si articola. Casa della carità ha inoltre scelto di stare nei campi comunali di via Idro e via Triboniano, ottenuti in gestione tramite gara d’appalto con il Comune di Milano, e in un’area nata dalla collaborazione con il Comune di Pioltello e la Prefettura di Milano, mediante una convenzione per attuare il progetto Scuola e integrazione, approvato dal Ministero dell’Interno. Infine, Casa della carità si trova ad affrontare l’emergenza determinata dagli sgomberi degli insediamenti abusivi. A queste persone, che frequentemente hanno perso tutto, viene offerta ospitalità e, a partire da questa, un percorso articolato verso un miglioramento delle loro condizioni di vita: dalle baracche, a Casa della carità, al villaggio solidale, all’appartamento.

 LE ATTIVITÀ


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Casa della carità

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ascolto Bisogno e servizi prestati L’obiettivo del servizio è quello di offrire uno spazio di ascolto per chiunque si rivolga alla Casa della carità nonché di acquisire gli elementi utili a comprendere i suoi bisogni e a valutare le possibili risposte e l’eventuale ingresso nella Casa. Lo spazio è gestito da un gruppo di volontari con la supervisione di un operatore ed è aperto cinque giorni alla settimana, al mattino. L’ascolto ogni giorno è curato da due volontari in compresenza che raccolgono i bisogni e le richieste delle persone. In sintesi, gli interventi effettuati consistono nella rilevazione del bisogno manifestato e in un orientamento che può consistere in: - richiesta di accoglienza; - orientamento lavorativo; - assistenza legale; - servizi informativi sull’immigrazione e di orientamento ai servizi del territorio. Attività

Numero colloqui / anno

Ore / settimana

825 302 167

20 6 4

238 -

5 10 6

Primi colloqui presso lo Spazio di ascolto Colloqui di conoscenza per il Servizio docce Colloqui di orientamento (con assistente sociale, psichiatra o medico) Attività di orientamento a servizi della Casa Contatti con enti invianti e altri servizi Riunioni dell’équipe

Richieste presentate nei primi colloqui Richieste Richiesta accoglienza Richiesta consulenza Richiesta dichiarazione di ospitalità Richiesta lavoro Totale

Quantità 611 62 94 58 825

Persone utenti Le persone che si rivolgono allo Spazio di ascolto vi accedono direttamente (perché vengono a conoscenza di tale opportunità attraverso relazioni proprie) o su segnalazione di servizi; in questa ipotesi dopo il colloquio vengono ripresi i contatti con il servizio segnalante per individuare un progetto il più possibile coordinato e condiviso. Per le persone segnalate da centri psicosociali o reparti di psichiatria viene fissato un appuntamento con l’assistente sociale e la psichiatra. Le persone che si rivolgono allo Spazio di ascolto sono per il 73% uomini e per l’81% stranieri.

 LE ATTIVITÀ


Casa della carità

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Nazionalità Italia

156

Est Europa

105

Balcani Altri paesi europei

20 3

Nord Africa

99

Centro e sud Africa Medio Oriente

294 36

Asia

55

Centro e Sudamerica

57

Segnalazioni Segnalate da Servizi sociali Comune di Milano Altri servizi sociali pubblici Servizi del privato sociale Servizi Caritas ambrosiana/parrocchie Forze dell’ordine /Questura/Prefettura Centri di accoglienza CPS/Ospedali Altri servizi/Progetti Casa della carità Da conoscenti Totale complessivo

Numero persone 53 6 26 30 8 19 26 14 7 189

Attrattivita’, risultati e indicatori Lo Spazio di ascolto è in grado di accogliere tutte le richieste delle persone che vi si rivolgono nell’arco della medesima mattinata. I colloqui di orientamento (con l’assistente sociale, il medico o la psichiatra) e il rilascio delle dichiarazioni di ospitalità sono garantiti per tutti coloro che ne fanno richiesta con un’attesa di circa una settimana. Per quanto riguarda la capacità della Casa di rispondere alla richiesta di ospitalità, questa dipende dalle disponibilità dell’area Accoglienza. Nel 2009 su 89 accoglienze, 57 provenivano da segnalazioni dello Spazio di ascolto. L’orientamento lavorativo e legale viene garantito a tutti coloro che ne fanno richiesta e il servizio viene erogato con un’attesa massima di una settimana. Attività

Tempi di attesa / durata della prestazione

Colloqui presso lo Spazio di ascolto

3 ore max / 1 ora

Colloqui di conoscenza per Servizio docce

1 ora max / 1 ora

Colloqui di orientamento (con assistente sociale, psichiatra o medico)

una settimana / 1 ora

Attività di orientamento a servizi della Casa

una settimana / 1 ora  LE ATTIVITÀ


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Casa della carità

Bilancio sociale 2009

emergenze metropolitane Bisogno e servizi prestati Casa della carità ha scelto fin dall’inizio, per mandato del cardinale Carlo Maria Martini, di “abitare le periferie” ed è quindi presente in diverse baraccopoli e campi di Milano. In particolare nel 2009 gli operatori di Casa della carità hanno lavorato:  nel campo comunale per famiglie Rom di via Idro 62 (aggiudica con determina dirigenziale n° 36 del 30 gennaio 2008 – Settore acquisti). L’appalto per la gestione sociale ha la durata di tre anni, da febbraio 2008 a gennaio 2011;  nel campo comunale di via Triboniano/Barzaghi (aggiudica con determina dirigenziale n° 555b del 17 dicembre 2008 – Settore Acquisti). L’appalto per la gestione sociale ha la durata di un anno, da gennaio a dicembre 2009;  nel campo di Pioltello da agosto 2010 (convenzione per l’assistenza di cittadini romeni di etnia Rom provenienti da Cascina Bareggiate di Pioltello stipulata dalla Prefettura di Milano, dal Comune di Pioltello e da Casa della carità). La convenzione ha la durata di un anno a partire da settembre 2009;  in Casa della carità, dove sono stati accolti nuclei familiari provenienti dagli sgomberi di Bacula (31 marzo), cascina Bareggiate (6 agosto), Rubattino (19 novembre). Nei tre campi vi è la presenza quotidiana di operatori sociali che lavorano su diversi livelli:  la vita dei campi con i diversi problemi che giornalmente possono sorgere e l’ascolto di quanto le persone in quel momento si sentono di confidare;  l’approccio ad ogni nucleo familiare con particolare attenzione all’inserimento scolastico dei minori (dalla scuola materna fino all’adempimento nella scuola dell’obbligo e per qualcuno anche la qualifica professionale in previsione di inserimenti lavorativi);  la cura del benessere delle persone (vaccinazioni, prevenzione e cura della salute), accompagnando le persone soprattutto nei primi contatti con le strutture sanitarie (ospedali e consultori);  la ricerca di occupazioni lavorative e, per chi desidera, la ricerca di soluzioni abitative che permettano di uscire dal campo;  l’accompagnamento all’ottenimento dei documenti (residenza, codice fiscale, tessere sanitaria, permesso di soggiorno) e l’accompagnamento delle persone che si rivolgono ai vari sportelli della pubblica amministrazione;  la rendicontazione delle diverse attività da inviare agli uffici competenti. Gli operatori sono presenti da lunedì a venerdì: nel campo di via Idro per almeno metà giornata, mentre in Triboniano e a Pioltello 8 ore al giorno. I container deputati a ufficio sono sempre aperti e l’accesso è libero.  LE ATTIVITÀ

LE PERSONE PRESENTI:  via Idro: 25 famiglie per 140 persone, di cui 48 minori;  via Triboniano: 112 famiglie per 529 persone di cui 245 minori;  Pioltello: 10 famiglie per complessive 49 persone di cui 23 minori;  Casa della carità: sono stati accolti dagli sgomberi 5 famiglie per un totale di 25 persone da Bacula; 2 famiglie e una donna per un totale di 8 persone da Bareggiate e 3 famiglie nonché 11 adulti per un totale di 16 persone da Rubattino. Se si aggiungono altre 42 persone già presenti al 1 gennaio 2009 provenienti da sgomberi, significa che Casa della carità nel 2009 ha accolto 91 persone sgomberate dai campi abusivi.


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Bilancio sociale 2009

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La ricerca abitativa alternativa e il lavoro Casa e lavoro sono due temi molto importanti per le famiglie che abitano nei campi e soprattutto per quelle che vengono sgomberate. Per quanto riguarda la ricerca abitativa:  nel campo di via Idro, tramite la collaborazione tra operatori e il Sicet, 8 famiglie hanno fatto domanda di casa popolare. Inoltre due nuclei familiari hanno acquistato casa tramite mutuo e un nucleo ha iniziato le trattative per l’acquisto;  nel campo di via Triboniano, tramite la collaborazione tra operatori e il Sicet, 100 famiglie hanno fatto domanda di casa popolare. Si prevede che nessuna famiglia avrà la casa popolare;  nel campo di Pioltello l’esperienza è iniziata solo da agosto e non è ancora stata avviata la ricerca delle case. Per le famiglie che vengono da sgomberi e sono accolte in Casa della carità, l’ospitalità prevede un periodo di assestamento che aiuta le famiglie a discernere quale sia il proprio progetto migratorio. Spesso il percorso sfocia nell’accoglienza al Ce.A.S. presso il villaggio solidale. Per quanto riguarda il lavoro, molti che avevano occupazioni precarie o in nero hanno perso il lavoro e hanno vissuto molti mesi del 2009 da disoccupati. In diversi hanno lavori temporanei, altri sono impegnati in cooperative o in servizi di pulizie. Sono inoltre state avviate 8 doti lavoro della Regione Lombardia e 3 borse lavoro. Molti adulti, soprattutto muratori, sono in grado di cercare autonomamente il lavoro sfruttando reti parentali e di conoscenze personali. Una decina di adulti ha anche scelto di aprire la partita iva come artigiani muratori, venditori di autovetture o, per la maggior parte, come venditori ambulanti.

 LE ATTIVITÀ


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Casa della carità

Bilancio sociale 2009

I principali risultati Campo di via Idro Ciascuno ha la sua casetta costruita nell’arco degli ultimi 23 anni, due famiglie hanno maturato la decisione di acquistare una casa, una è in trattativa per l’acquisto; tre uomini lavorano in regola a tempo indeterminato e i bambini soprattutto delle elementari frequentano con una certa regolarità la scuola. Accanto a questi indicatori positivi va peraltro anche rilevato che almeno 12 persone sono state in carcere nel 2009; 9 persone hanno rifiutato la dote lavoro di Regione Lombardia e i minori in età di obbligo scolastico tra i 14 anni e i 16 anni, con l’eccezione di un caso che è in affido, sono in completa evasione dell’obbligo scolastico.

Campo di via Triboniano Nessuna famiglia ha scelto di lasciare spontaneamente il campo, neppure quelle che stavano acquistando una casa in Italia. E’ difficile precisare con le famiglie quale sia il loro progetto migratorio, per cui esse preferiscono non rischiare di intraprendere la ricerca di una casa da affittare o da acquistare. La ricerca del lavoro da parte degli abitanti è invece molto sentita: il 2009 ha visto 9 donne trovare lavoro come colf mentre 8 uomini hanno trovato un’occupazione come accompagnatori sui bus del trasporto scolastico. E’ in crescita la frequenza alla scuola per l’infanzia (da 1 frequentante nel 2006 - 2007 si è arrivati ai 30 iscritti che poi sono diventati 21 frequentanti del 2009 - 2010) e quasi tutti i ragazzi frequentano le scuole primarie e secondarie di primo livello.

 LE ATTIVITÀ

Campo di Pioltello Si tratta di una piccola area per 10 famiglie che vivono insieme dal mese di agosto 2009, con la prospettiva di trovare soluzioni meno provvisorie nel corso di un anno. Nei primi mesi è stato possibile formulare 10 progetti personalizzati, uno per ogni nucleo familiare, inserire tutti i minori a scuola e attivare tre borse lavoro.

In Casa della carità E’ stato possibile orientare tre famiglie al rientro in Romania; preparare tre famiglie a uno stile di vita che permettesse di poter trasferirsi al villaggio del Ce.A.S. e altre per andare a abitare in appartamenti. L’elasticità dell’esperienza permette, nel caso in cui la sperimentazione non raggiunga gli obiettivi, di tornare sui propri passi. Un piccolo nucleo familiare composto da due giovani genitori e un minore ha abitato per due mesi in un appartamento, ma a seguito della perdita del lavoro del padre e di difficoltà nella gestione della vita in appartamento nel rispetto delle regole condominiali, la giovane famiglia è stata riaccolta in Casa della carità.

In vacanza con i bambini Ogni estate la fondazione Casa della carità porta in vacanza al mare un centinaio di bambini e ragazzi dei campi Rom. Il soggiorno ha una durata di venti giorni ed è organizzato in una casa messa a disposizione dall’oratorio don Bosco di Paderno Dugnano a Pomaia, in Toscana. I ragazzi sono suddivisi in due turni, con la presenza di alcuni volontari e degli educatori. Nel 2009 un primo gruppo era composto da 60 bambini che frequentano la scuola primaria ed un secondo gruppo da 40 ragazzi che frequentano la scuola secondaria di primo livello. Il viaggio in pullman, la spiaggia, i giochi e i bagni in mare, le gite hanno costituito per i bambini ed i ragazzi un’esperienza unica e un’occasione per uscire dalla povertà e dalle difficoltà della vita nei campi Rom.


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contributo alla inclusione sociale

A

gire verso l’inclusione significa promuovere opportunità e risorse su cui si possano costruire progetti personalizzati di intervento, con forme anche innovative di inserimento lavorativo, sistemi alternativi alla tradizionale erogazione di denaro, percorsi di educazione e formazione, come momenti di recupero dell’autostima per persone a forte rischio di emarginazione sociale. Gli interventi volti all’inclusione sociale si rivolgono a persone che si caratterizzano per una serie di fragilità psico-sociali protratte nel tempo, che generano situazioni di impotenza ad agire autonomamente e rischiano di essere prese in carico non nella loro complessità bensì per uno o l’altro aspetto patologico, aumentando il rischio di frammentazione. Per evitare questo, in Casa della carità l’ospite è valorizzato per le sue capacità e non per i suoi deficit da colmare. Il lavoro è con la persona fragile e non su di essa. Per rispondere in modo adeguato alla complessità delle situazioni che ci si trova ad affrontare, nella struttura operano in sinergia due équipe. Quella educativa, composta dagli operatori che lavorano a stretto contatto con gli ospiti della Casa quotidianamente, e l’équipe allargata, che raggruppa gli operatori coinvolti in interventi che potremmo definire maggiormente specialistici (ad esempio i medici, gli psichiatri, chi effettua orientamento al lavoro). In questo approccio risultano efficaci alcuni criteri di intervento:  multidisciplinarietà. La presenza di più professionisti che operano nella stessa struttura ha favorito la costruzione di un significato comune dei diversi problemi che le persone portano e una progettazione in cui tutti gli operatori si identificano negli obiettivi e nelle azioni;  metodologie flessibili. L’équipe educativa utilizza nella quotidianità una strutturazione leggera che crea un ponte tra le esigenze dell’utente e di una realtà che muta sempre più velocemente, e un sistema organizzativo esterno che fatica a riadattarsi al cambiamento;  ricomposizione dei servizi. L’équipe lavora in modo da uscire dalla strutturazione convenzionale dei servizi sul territorio basata sulle suddivisioni;  lavoro di rete: si tratta della rete come articolazione dei servizi territoriali con i quali collaborare, e delle dinamiche degli invii da e verso altri servizi;  residenza affettiva. Si cerca di costruire o ricostruire le dinamiche affettive e di socializzazione spesso dimenticate, al fine di restituire uno spazio, un ruolo, del tempo per la cura di sé. Questa rete viene offerta agli ospiti da operatori e volontari della Casa in una dimensione accogliente, quasi famigliare, che permette di sentirsi in relazione con qualcuno.

 LE ATTIVITÀ


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ospitalità Bisogno e servizi prestati Questo servizio ha come obiettivo ospitare le persone in difficoltà, offrendo loro un luogo di vita, di relazioni positive ed accompagnandole in un progetto personalizzato di recupero e di autonomia. L’idea originale in tema di accoglienza e di ospitalità è stata proprio quella di creare una casa, non una struttura. Un piano è dedicato all’ospitalità degli uomini, con stanze da sei posti letto e un bagno ogni due stanze, un piano è per le donne con stanze da tre posti letto e un bagno ogni due stanze. Attività Persone accolte Giornate ospitalità prestate Colloqui personali Accompagnamenti servizi Riunioni di équipe Orientamento lavoro e ricerca Relazioni scritte

Quantità 142 43.200 6.500 235 52 300 73

Numero ore / Anno 8.760 8.760 (ore totali) 3.250 (ore totali) 470 (ore totali) 260 (ore totali) 150 (ore totali) 146

Oltre all’ospitalità alle persone accolte vengono offerte diverse attività ricreative. Tra queste, la possibilità di partecipare ad un torneo di calcio con un impegno di 6 ore settimana; ciò è possibile grazie alla sponsorizzazione dell’Inter che ha messo a disposizione un allenatore e il materiale sportivo.

Persone utenti La Casa della carità accoglie le persone senza che sia necessario possedere alcun requisito particolare: essa offre la possibilità ad ogni persona di entrare e trovare qualcuno a cui porre le proprie domande e capire come orientarsi per individuare le risposte possibili. Inoltre le varie attività sul territorio (pensiamo al progetto Diogene o al lavoro nel campi Rom) consentono di avvicinare anche le realtà che difficilmente entrerebbero autonomamente in contatto con l’organizzazione. E’ quindi difficile identificare l’ospite “tipo” della Casa della carità, possiamo però dire che nel 2009 gli uomini sono stati quasi il doppio rispetto alle donne, gli italiani sono stati circa un quarto degli stranieri e la maggioranza degli ospiti aveva meno di 30 anni. Descrizione tipologia

Uomini

Donne

Totale

91

51

142

Sesso Provenienza

 LE ATTIVITÀ

Italiani

Stranieri

Italiani

stranieri

Italiani

Stranieri

16

75

11

40

27

115


Casa della carità

Bilancio sociale 2009

35

Ospiti per fascia d'età 35

< di 30 anni

20 18

Da 30 a 39 anni

8 14

Da 40 a 49 anni

12 17

> di 50 anni Non rilevato

11 Uomini

7

Donne

0

Nel 2009 sono state dimesse 84 persone, metà uomini e metà donne, l’ospitalità è durata mediamente 6 mesi (anche se in media gli uomini si fermano più a lungo), ma questo dato deve tenere conto che a fronte di alcune permanenze anche molto brevi vi sono persone per le quali l’avvio all’autonomia risulta molto complesso. Persone dimesse Numero persone Giorni di ospitalità dei dimessi Giorni di presenza in media

Uomini 42 9.534 227

Donne 42 5.514 131

Totale 84 15.048 179

Sono compresi uomini e donne sia single che con minori. Non sono inclusi i giorni dei minori e delle famiglie proveninti da sgomberi.

 LE ATTIVITÀ


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Bilancio sociale 2009

Attrattività, risultati e indicatori Nel corso del 2009 i nuovi ingressi in accoglienza sono stati 89, di cui 57 persone accolte per valutazione dello Spazio di ascolto, 13 in situazioni di emergenza, 10 perché inseriti in progetti o convenzioni che prevedevano un periodo di accoglienza (Diogene, Hope, Unità multidisciplinare, Carcere) e 9 sono stati gli ex ospiti riaccolti. La rete con i servizi del territorio è una priorità e un impegno costante del lavoro educativo, a volte gli ospiti sono segnalati o inviati direttamente da dei servizi del territorio, altre volte il periodo di accoglienza si prefigge di facilitare il contatto tra la persona ed i servizi affinché tale rapporto possa proseguire anche una volta ultimata l’accoglienza.

Servizi in rete Centro psicosociale Centro di consultazione etnopsichiatrica Pronto Intervento Ufficio asilo Ufficio adulti in difficoltà Cooperativa Comunità progetto

Numero contatti 84 450 100 95 157 21

Nello sforzo di comprendere in che modo Casa della carità sia funzionale rispetto al percorso di inserimento sociale, soprattutto rispetto all’avvio all’autonomia abitativa e lavorativa, si sono identificati degli indicatori di qualità del lavoro che viene svolto con le persone. Indicatori di qualità Attivazione servizi Obiettivi raggiunti dei progetti educativi individuali Progetti educativi individuali attivati Inserimenti lavorativi o borse lavoro

Valore assoluto 130 300 142 53

Nella stessa ottica di cui sopra si descrivono le destinazioni all’uscita. Modalità di uscita Soluzione autonoma sconosciuta Ha trovato una casa o sta da parenti Comunità per richiedenti asilo È stato rimpatriato È tornato a vivere in strada È stato allontanato È tornato al paese È andato in comunità o dormitorio Ha trovato lavoro come badante È rientrato in famiglia Ancora presente in Casa Nessuna informazione  LE ATTIVITÀ

Uomini 12 12 9 2 1 1 3 44

Donne 7 10 2 1 1 10 7 2 11 7


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analisi dei dati e ricerca osservativa L'impegno per il futuro consiste nel trovare degli indicatori di uscita positiva o negativa dalla Casa della carità. A tal fine è stata avviata una ricerca epidemiologica con la consulenza di Barbara D’Avanzo, epidemiologa dell’istituto “Mario Negri” di Milano. Nel 2009 si è conclusa la prima fase della ricerca che ha comportato le seguenti azioni:  raccogliere dai database i dati anagrafici e descrittivi relativi alle 720 persone ospitate nei 5 anni di attività della Casa;  promuovere riflessione tra i coordinatori dei diversi progetti di accoglienza in merito ai criteri di entrata, ai criteri di dimissione, ai principali indicatori terapeutici del processo di accompagnamento e cura che si realizza in Casa della carità;  ipotizzare uno strumento di verifica degli esiti e realizzare una prima validazione del nuovo strumento valutativo testando i 104 ospiti dimessi nel 2008. Il personale coinvolto, oltre alla consulente esterna, consta di 7 persone che lavorano all’interno della Casa: due persone del Souq - Centro studi sofferenza urbana, una persona dell’area Salute, una persona dell’area Cultura e progetti e tre persone dell’area Accoglienza. La ricerca non ha ricevuto per ora finanziamenti ad hoc. Si fa cenno alle principali considerazioni che emergono dal lavoro:  le persone ospitate presso Casa della carità tra il 2005 e il 2009 di cui sono state raccolte informazioni sono state 720 di cui 464 uomini e 256 donne;

Sudamerica Asia

62

53

Italia, altri paesi occidentali

177

Est Europa

Africa

211

Ospiti presso la Casa della carità tra il 2005 e il 2009 per area di provenienza

152 Maghreb, paesi arab i

65

Totale

720

 LE ATTIVITÀ


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 sono stati rilevati la provenienza, il tempo di permanenza in Italia, l’ente inviante (una quota significativa giunge di persona a chiedere ospitalità), lo stato civile, la scolarità, il lavoro (nella stragrande maggioranza dei casi i nuovi giunti non hanno un’occupazione), l’utilizzo della lingua per gli stranieri, la capacità di muoversi nella burocrazia, l’avere punti di riferimento nel tessuto sociale, l’eventuale contatto con i familiari, il tempo di permanenza e la destinazione all’uscita;

Più di 12 mesi

55

Meno di 10 giorni

Ospiti presso Casa della carità tra il 2005 e il 2009 per durata di permanenza

152

Da 6 a 12 mesi

171

Da 10 a 30 giorni

91 Da 3 a 6 mesi

128

Da 1 a 3 mesi

123

Totale

720

Non noto

136

Ospiti presso Casa della carità tra il 2005 e il 2009 per collocazione all’uscita (al 31 dicembre 2009)

Stabile

216 Altro

76 Badante

49

Ancora ospite

78

Dormitorio

165

 LE ATTIVITÀ

Totale

720


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 la durata media di permanenza è di 135,7 giorni. Le permanenze superiori ad un anno sono prevalentemente relative a maschi provenienti dall’Africa, con più di 49 anni, non sposati, con problemi di salute mentale, con difficoltà ad affrontare le procedure burocratiche, con abuso di sostanze e qualche riferimento sul territorio urbano. Le permanenze inferiori ai 30 giorni sono statisticamente attribuibili a donne dell’est, sotto i 30 anni, sposate, senza lavoro né riferimenti;

Nessuna

59

Medie superiori, università

Ospiti presso Casa della carità tra il 2005 e il 2009 per scolarità

235

Elementari

135

 essere donna e trovarsi da tempo in Italia sono fattori che favoriscono l’uscita. Si osserva che le collocazioni stabili dopo l’uscita sono più frequenti dopo le permanenze più lunghe, tuttavia la temporaneità dell’ospitalità è sempre stata identificata come la prima preoccupazione degli operatori, i quali si interrogano sul progressivo costante aumento delle permanenze lunghe con conseguente riduzione delle persone accolte ogni anno (dalle 194 del 2006 alle 89 del 2009). Trovano inoltre più facilmente una collocazione stabile le persone che hanno qualche legame familiare, che possiedono una scolarità superiore e che si trovano in Italia da più di 5 anni; Peggioramento

13

Esiti all’uscita secondo la valutazione degli operatori in 104 persone ospitate nel 2008

Miglioramento Nessun cambiamento

66

25

Totale

104

 LE ATTIVITÀ


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 l’esercizio, limitato all’anno 2008, di valutazione dell’esito ha permesso di osservare che la maggioranza delle persone (104) è stata giudicata migliorata all’uscita secondo una lettura che considera 7 assi fondamentali: la cura di sé, l’attività produttiva, la qualità relazionale, le connessioni sociali, la transizione verso il futuro, i comportamenti aggressivi e disturbanti e la salute mentale. Le valutazioni di entrata sono state fatte retrospettivamente dagli operatori e forse proprio questo contribuisce a dare un esito ottimistico: 66 migliorati, 25 invariati e solo 13 giudicati peggiorati. Lo sviluppo è rappresentato da uno studio longitudinale sull’esito e successivamente, da un’identificazione statistica dei fattori curativi e benefici di Casa della carità. La raccolta dei dati socio-anagrafici al fine di migliorare la lettura del campione ha contribuito alla maturazione dell’esigenza di realizzare una cartella sociale elettronica sulla quale la Casa stava riflettendo già da tempo. Si ritiene che tale lettura dei dati relativi al campione abbia poi contribuito a migliorare la capacità di osservazione statistica e la curiosità scientifica da parte di coordinatori, operatori, responsabili.

 LE ATTIVITÀ


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servizi alla persona Bisogno e servizi prestati La Casa della carità offre il Servizio docce, il Servizio guardaroba ed il Servizio per la gestione anagrafica (richiesta di residenza, dichiarazione di ospitalità relativa al rinnovo del permesso di soggiorno, la cessione di fabbricato per le donne incinte che chiedono un permesso di soggiorno). Tali servizi vengono garantiti a chiunque ne faccia richiesta. Essi costituiscono una forma di accoglienza minima ma che dona dignità, anche a quanti non possano o non chiedano di essere ospitati in Casa della carità. E’ inoltre un’occasione di incontro che mette le basi di un’eventuale presa in carico più completa.

Persone utenti Le persone che usufruiscono del Servizio docce e del Servizio guardaroba sono senza dimora e prive dei requisiti per accedere ai servizi del Comune. Attività

Numero prestazioni /anno

Ore / settimana

Docce e guardaroba

3.629

12

Richieste di residenza

55

-

Richieste di dichiarazioni di ospitalità

94

2

Attività di back office

-

3

Attività di organizzazione del Servizio docce e guardaroba

-

5

Attrattivita’, risultati e indicatori Nel 2009 è stato prestato il Servizio docce e Servizio guardaroba per un totale di 3629 prestazioni e le richieste di rilascio di dichiarazioni di ospitalità sono state 94. Il 40% delle persone si presenta grazie alla segnalazione di un altro ente, nello specifico il 55% su invio dell’Ufficio stranieri del Comune di Milano, 33% della Questura di Milano ed il 12% di altri centri di accoglienza o enti del privato sociale. Attività

Tempi di attesa

Docce

3 ore max

Richieste di residenza

1 settimana

Richieste di dichiarazioni di ospitalità Servizio guardaroba

3 giorni 1 settimana

 LE ATTIVITÀ




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Casa nido Bisogno e servizi prestati Si tratta di un alloggio per l’autonomia atto ad offrire un contesto abitativo a dimensione familiare, dove la madre ha la possibilità di sperimentare le proprie risorse personali e capacità professionali usufruendo di un affiancamento educativo al reinserimento sociale e all’acquisizione di una migliore autonomia. L’accoglienza è rivolta a mamme con bambini, in situazione di precarietà socio-economica, o a mamme con bambini in fase di dimissione da ambiti comunitari o da centri di accoglienza per stranieri. Per segnalare le famiglie per un inserimento negli appartamenti viene richiesta una relazione scritta del servizio inviante, con cenni di elementi conoscitivi della famiglia, del percorso pregresso e delle motivazioni dell’accoglienza. Nel 2009 le segnalazioni sono state 6. Segnalato da Cpa Sammartini Associazioni Servizio sociale di zona Servizio sociale di altri comuni

Numero 3 1 1 1

I criteri di accesso al servizio prevedono che la mamma abbia una minima autosufficienza economica e un’autonomia di base relativa all’area della gestione della vita quotidiana e dei figli, non devono essere presenti problematiche di dipendenza da sostanze e preferibilmente alcuna diagnosi di patologia psichiatrica. E’ garantita la presenza educativa quotidiana per tutti i giorni della settimana, mentre è coperta la vigilanza notturna ad opera del custode della Casa della carità. La madre potrà usufruire inoltre della consulenza e del supporto delle figure professionali operanti nella Casa: assistente sociale, esperto di tutela legale, psichiatra, medico, pediatra e infermiera dell’ambulatorio medico. Attività Persone accolte Giornate ospitalità prestate Colloqui personali Accompagnamenti ai servizi Riunioni di équipe Orientamento al lavoro e ricerca Sostegno alla genitorialità Colloqui psicologici Relazioni scritte Follow up e consulenze alle famiglie uscite da Casa nido

 LE ATTIVITÀ

Quantità

Numero ore/anno

18 3.457 168 84 26 42 336 8 10 2

8.760 8.760 252 168 96 126 336 8 20 32


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Persone utenti

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Paesi di provenienza

Gli ospiti di questo servizio nel 2009 sono stati 18, provenienti da 7 stati. Congo Composizione

Numero

Uomini Donne Bambini Totale complessivo

Nigeria

2 6 10 18

2

Etiopia

5

2

Romania

3

Pakistan

6

Attrattivita’, risultati e indicatori Il lavoro che viene svolto con gli ospiti di Casa nido non si esaurisce con i servizi interni alla Casa della carità, bensì prevede l’attivazione di una rete di servizi che consenta ad essi di trovare una collocazione e continuare ad essere seguiti anche una volta conclusa l’accoglienza in Casa nido. Attivazioni reti

Numero

Incontri con i servizi Contatti con i servizi Documentazione prodotta

470 131 55

In particolare si è lavorato con:  scuola materna di via Frigia;  scuola materna di via San Mamete;  asilo nido di via Emo;  asilo nido di via San Mamete;  ufficio stranieri di via Barabino;  ufficio comunale per edilizia residenziale pubblica;  cooperativa A&I;  cooperativa Detto fatto;  fondazione San Carlo.

 LE ATTIVITÀ


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Nel 2009 si sono concluse quattro accoglienze e le uscite hanno previsto: un rimpatrio, un inserimento in appartamento in autonomia, un inserimento in appartamento di seconda accoglienza di un’altra associazione, un inserimento in appartamento di terza accoglienza di un’altra associazione. Anche per Casa nido, come per l’accoglienza, sono stati identificati degli indicatori di qualità del lavoro svolto con le persone. Indicatori di qualità

Numero

Progetti educativi attivati

5

Borse lavoro attivate o contratti di lavoro avviati

4

Inserimenti scolastici

4

Soluzioni abitative trovate

1

Attivazioni di presa in carico dei servizi territoriali

4

Collaborazioni con altri enti del territorio nella ricerca di soluzioni alternative a Casa della carità

4

 LE ATTIVITÀ

Nel 2009 su 10 richieste di accoglienza Casa nido è stata in grado di soddisfarne 5.


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tutela giuridica Bisogno e servizi prestati  Informazione e supporto nella preparazione della documentazione necessaria per il rilascio e il rinnovo dei titoli di soggiorno;  orientamento sulla procedura relativa al ricongiungimento familiare;  orientamento concernente gli aspetti legislativi e procedurali relativi alle istanze di rinnovo dei permessi di soggiorno;  orientamento concernente gli aspetti legislativi e procedimentali relativi all’iscrizione al servizio sanitario nazionale, all’anagrafe comunale, alle modalità di accesso alle misure economico-assistenziali per i cittadini stranieri;  preparazione di ricorsi, per il Tribunale per i minorenni, volti ad ottenere il soggiorno del/dei genitore/i stranieri irregolari di minore straniero presente sul territorio;  orientamento relativo alla separazione personale dei coniugi e all’affido consensuale;  redazione di ricorsi volti ad ottenere l’emissione da parte del Giudice tutelare del provvedimento di nomina del tutore;  orientamento relativo alle azioni legali esperibili dalla vittima di reato (minore o adulto);  orientamento relativo al processo penale ordinario e ai riti speciali;  orientamento relativo all’iter giudiziario per il ricorso avverso provvedimenti di espulsione e/o di rigetto delle istanze di rilascio o di rinnovo dei titoli di soggiorno;  orientamento sul procedimento per rateizzare le sanzioni amministrative nonché sulla rateazione di cartelle esattoriali;  orientamento sulla procedura per l’emersione del lavoro irregolare di colf e badanti cittadini extracomunitari.

Persone utenti Le persone che possono accedere al servizio di tutela giuridica sono gli ospiti della Casa della carità, le persone che si rivolgono allo Spazio di ascolto e manifestino la necessità di un colloquio di orientamento legale, nonché le persone seguite presso i campi Rom e le aree dismesse. Le persone seguite nel 2009 sono state 386, di cui metà comunitarie e metà extra-comunitarie; un quarto sono stati nuclei familiari.

Attrattività, risultati e indicatori Il primo appuntamento per coloro che ne fanno richiesta è fissato entro una settimana dal ricevimento della medesima. Gli utenti accedono al servizio di orientamento legale previo vaglio dello Spazio di ascolto, in accordo con i consulenti legali. La definizione delle questioni legali presentate all’ufficio può essere raggiunta:  in un unico risolutivo colloquio di orientamento legale;  in più incontri con l’utente, previo contatto con enti esterni (Prefettura, Questura, Amministrazione comunale, ASL) al fine di delineare le controversie insorte e indicare l’iter da seguire e la documentazione necessaria per concludere i procedimenti in essere;  attraverso l’accompagnamento degli utenti presso gli uffici della Questura, della Prefettura o del Comune dopo uno o più incontri con gli stessi allo scopo di delineare la situazione giuridico legale nell’ambito della quale si opera e l’iter procedimentale che occorrerà seguire per giungere ad una risoluzione condivisa con la pubblica amministrazione coinvolta. L’attività è svolta in rete con: l’Ufficio anagrafe e ASL del territorio, la Questura di Milano, la Prefettura di Milano, l’associazione Avvocati per niente.

 LE ATTIVITÀ


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inserimento scolastico Bisogno e servizi prestati L’inserimento scolastico è una delle principali attività rivolte all’inclusione sociale dei minori e delle famiglie ospiti di Casa della carità in quanto si occupa dell’iscrizione scolastica e di tutta la serie di attività che va dalla mediazione al doposcuola. Progetto

Caratteristiche e numeri

Verso il villaggio solidale

 Ubicazione: Ce.A.S.  ore impiegate: 40 ore settimanali suddivise tra più operatori;  attività: iscrizione scolastica, mediazione famiglia-scuola, relazioni con insegnanti, attività di doposcuola e inserimenti ad associazioni sportive.

Dal campo alla città

 Ubicazione: Pioltello;  ore impiegate: 30 ore settimanali suddivise tra più operatori;  attività: iscrizione scolastica, mediazione famiglia-scuola, relazioni con insegnanti e attività di doposcuola.

Persone utenti Progetto

Caratteristiche e numeri

Verso il villaggio solidale

 Minori coinvolti: 41 minori di nazionalità romena, di cui 13 di sesso femminile e 24 di sesso maschile;  distribuzione scolastica minori: 1 bambina non in età scolare; 8 iscritti alla scuola materna (3 femmine e 5 maschi); 12 iscritti alla scuola elementare (9 maschi e 3 femmine); 12 iscritti alla scuola media (7 maschi e 5 femmine); 5 iscritti alle scuole superiori (4 maschi e 1 femmina); 3 iscritti al Centro territoriale permanente (2 maschi e 1 femmina).

Dal campo alla città

 Minori coinvolti: 29 minori di nazionalità romena, di cui 15 di sesso femminile e 14 di sesso maschile;  distribuzione scolastica minori: 3 bambine non in età scolare; 7 iscritti alla scuola materna (2 femmine e 5 maschi); 15 iscritti alla scuola elementare (7 maschi e 8 femmine); 2 iscritti alla scuola media (1 maschio e 1 femmina); 2 iscritti al Centro territoriale permanente (1 maschio e 1 femmina).

Attrattività e risultati Per definire i risultati raggiunti ci si basa soprattutto su:  pagelle e frequenza scolastica. I bambini accolti in Casa della carità sono stati tutti promossi e la costante frequenza scolastica è stata determinante nel raggiungimento di tali intenti;  rapporto di collaborazione con le scuole ed altri enti territoriali. Gli operatori hanno collaborato in maniera proficua sia con gli istituti scolastici (scuole, asili, Centri territoriali permanenti), sia con i consultori pediatrici e le unità operative di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza.

 LE ATTIVITÀ


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corso di italiano Bisogno e servizi prestati Il corso di italiano per stranieri ha come obiettivo quello di fornire una conoscenza di base della lingua italiana a tutti gli ospiti stranieri di Casa della carità. La comunicazione, infatti, rappresenta uno strumento indispensabile per il reinserimento lavorativo e sociale delle persone. Proprio per questo motivo, questa attività è considerata come una complementarietà necessaria all’accoglienza. Le modalità didattiche si articolano attraverso esercizi di dialogo e di arricchimento del vocabolario di base. L’insegnamento avviene in maniera personalizzata, con 1 tutor per 1-2 allievi. Le lezioni, a cadenza monosettimanale, in orario serale, durano due ore. Questo servizio si avvale della presenza di 15 tutor volontari che mediamente sono presenti in 10 ad ogni lezione.

Persone utenti Nel corso del 2009, 50 ospiti di Casa della carità, che necessitavano di imparare la lingua italiana per motivi di soggiorno, hanno partecipato al corso. La provenienza degli iscritti è stata per oltre il 90% africana, mentre il restante 10% era suddiviso tra Afghanistan, Iran, Turchia, Perù e Cina. Il livello culturale di partenza si è rivelato eterogeneo, ma oltre il 50% degli allievi presentava un livello elementare di istruzione scolastica originaria.

Attrattività e risultati  la frequenza media è stata di 15 allievi a lezione, per un totale di 525 presenze;  12 persone hanno partecipato a più di 10 lezioni (su un totale di 35). Questo dato, per quanto significativo, deve comunque essere letto tenendo in considerazione il turnover strutturale che caratterizza la permanenza degli ospiti di Casa della carità e della difficoltà, da parte di molti, a far conciliare attività lavorative serali, con gli orari del corso;  netto miglioramento del vocabolario di base e del livello di conversazione;  innalzamento del livello di attivazione, nei confronti di una maggiore partecipazione a programmi formativi e a corsi di specializzazione, comprovato da un aumento delle iscrizioni ad altri corsi.

 LE ATTIVITÀ


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anziani Bisogno e servizi prestati Il servizio ha come obiettivo quello di fornire interventi di ospitalità ed un supporto alla domiciliarità ad anziani soli e a rischio per carenza di reti relazionali. L’attività è articolata in due diverse modalità di intervento:  servizio di ospitalità presso Casa della carità: accompagnamento a domicilio, fruizione pranzo, attività di intrattenimento, laboratorio di musicoterapia, interventi di mediazione con le istituzioni (ASL, strutture ospedaliere, enti di previdenza), iniziative culturali e gite, supporto psicologico individuale ed ai famigliari su richiesta, interventi infermieristici e a tutela della salute (supporto all’uso di terapie farmacologiche, rilevazione della pressione);  interventi a supporto della domiciliarità: spese e commissioni, accompagnamenti per visite mediche, esami specialistici, supporto a terapie, interventi a domicilio per piccole riparazioni domestiche, aiuto per pratiche amministrative.

Persone utenti  60 presenze settimanali;  età partecipanti: tutti over 60 anni, di cui il 25% in una fascia dai 60 ai 69 anni, il 35% dai 70 ai 79 anni ed il 40% dagli 80 ai 99 anni;  presenze annuali: 3.120;  provenienza: il 95% di cittadinanza italiana e residente a Milano, mentre il 5% costituito da stranieri.

Attrattività e risultati I servizi rivolti agli anziani, grazie al fatto di collocarsi nell’ambito di un sistematico lavoro di rete con i servizi sociali e le strutture del territorio, riescono a fornire una risposta positiva a tutte le richieste di accoglienza. Non vi sono persone in lista d’attesa ed i 5 anziani che hanno richiesto di usufruire del servizio sono stati inseriti.

 LE ATTIVITÀ


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progetti carcere Bisogno e servizi prestati Nel 2005 è stato stilato un protocollo di intesa fra la fondazione Casa della carità e la direzione della 2ª Casa di reclusione di Bollate, al fine di definire la possibilità che un operatore di Casa della carità possa recarsi presso il carcere per incontrare detenuti che potrebbero fruire di permessi premiali o che sono in dimissione e non hanno soluzioni abitative disponibili. Da allora, a seguito della segnalazione da parte di un educatore o uno dei cappellani del carcere, un operatore di Casa della carità si reca per conoscere la persona detenuta e acquisire gli elementi che permettano la valutazione in merito alla accoglienza e alla possibilità di costruire un progetto di reinserimento. Nei casi in cui vengano segnalati problemi di salute mentale, il colloquio in carcere avviene anche alla presenza della psichiatra di Casa della carità, per meglio valutare la possibilità di accoglienza. La valutazione a riguardo della accoglienza, sulla base degli elementi acquisiti nei colloqui, avviene nel confronto con l’assistente sociale dello Spazio di ascolto e il responsabile dell’accoglienza. Il modello sperimentato per il carcere a Bollate è stato adottato anche per i detenuti segnalati da cappellani o educatori di altre carceri: San Vittore a Milano, Opera, Monza, Alessandria, Venezia.

Persone utenti Dall’apertura di Casa della carità sono stati accolti direttamente dal carcere, dal 2005 al 2009, 40 persone, di cui 24 uomini e 16 donne:

Bollate M Persone accolte

14

Delle quali da indulto

4

Monza F

Opera

San Vittore

M

F

M

F

8

12

1

11

M

Altri

F

M

F

1

2

1

1

1

2

1

1

Attrattività e risultati Colloqui effettuati a Bollate o in altre carceri con detenuti che poi hanno trovato altre soluzioni abitative: 44 uomini e 3 donne.

 LE ATTIVITÀ


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percorsi verso l'autonomia

I

n linea con i principi che muovono l’intera attività di Casa della carità, l’obiettivo a cui tendono i percorsi verso l’autonomia è quello di instaurare con le persone una relazione basata su un progetto personalizzato rivolto all’attivazione e al recupero del senso di responsabilità. In quest’ottica, risultano fondamentali l’inserimento lavorativo e l’ottenimento di una soluzione abitativa autonoma. Attorno a queste due componenti ruotano diversi servizi e progetti gestiti da Casa della carità.  L’attività rivolta all’ottenimento di un’autonomia abitativa è svolta in collaborazione con un’associazione che si occupa della gestione di 16 alloggi. Il fornire una risposta al bisogno di una casa ha assunto negli ultimi anni un’importanza cruciale nel percorso di accompagnamento al recupero dell’autonomia. Sempre più forte è la domanda di un alloggio, al punto da spingere Casa della carità a sviluppare iniziative per trovare soluzioni nuove, in grado di rispondere in maniera più adeguata a questa primaria richiesta.  Lo sportello dell’area Lavoro fornisce il proprio supporto, grazie alla gestione partecipata dei propri servizi con oltre 24 soggetti, suddivisi tra pubblico e privato, tra aziende e strutture accreditate alla formazione, attraverso un costante lavoro di équipe tra gli operatori di Casa della carità e i diversi referenti dei progetti personalizzati. Le persone che si rivolgono allo sportello dell’area Lavoro, aspirano in prima istanza alla ricerca di una occupazione, ma la natura multiproblematica e i percorsi di vita, segnati spesso anche da altri disagi, richiedono l’attuazione di percorsi adeguati: dall’orientamento, alla realizzazione di tirocini, all’inclusione lavorativa, a percorsi di accompagnamento al mantenimento della posizione occupazionale e di sostegno alla famiglia.

 LE ATTIVITÀ


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lavoro Bisogno e servizi prestati Classi di prestazioni Orientamento scolastico e professionale Formazione e laboratori professionali Scouting aziendale per tirocini formativi e inserimenti lavorativi Realizzazione di tirocini formativi in aziende Inclusione lavorativa delle fasce deboli Percorsi di tutoraggio e accompagnamento al mantenimento della posizione occupazionale realizzata Sostegno alla famiglia della persona integrata In particolare lo sportello dell’area Lavoro di Casa della carità ha sviluppato un’ampia rete di partner per la gestione delle doti lavoro, al fine di ampliare il più possibile l’offerta formativa. Di seguito i principali enti: Ente

Target e settore di riferimento

Cooperativa Galdus

Persone invalide, fisiche e psichiche.

Consorzio Mestieri

Settore delle pulizie, saldatura, assistenza sanitaria, informatica e apprendimento lingua italiana per stranieri.

Fondazione Clerici

Formazione informatica e, in previsione, corso di installatore di pannelli fotovoltaici.

Istituto Piamarta

In previsione corso di ascensorista.

Il percorso di inserimento al lavoro attraverso l’utilizzo delle doti Regione Lombardia ha comportato una serie di attività, interconnesse tra loro, che vanno dal concordare le modalità di collaborazione con gli enti di formazione accreditati, alla selezione delle persone da inserire nei progetti, ad azioni di orientamento e gestione dei dati sensibili delle persone per il monitoraggio web regionale, alla stesura del curriculum vitae e al bilancio delle competenze, fino alla gestione dei registri e delle presenze ai corsi.

 LE ATTIVITÀ


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Persone utenti Lo sportello dell’area Lavoro di Casa della carità è aperto a tutte le persone che non riescono ad inserirsi autonomamente nel mercato del lavoro, la cui situazione appare in molti casi deteriorata anche sotto altri aspetti della vita. Principalmente si tratta di:  disoccupati over 50 con segnali di depressione dovuti ad esperienze famigliari particolarmente traumatiche;  detenuti con misure alternative alla pena;  ex detenuti e loro famigliari;  badanti e colf;  persone di etnia Rom;  individui con fragilità psichica e multiproblematica;  giovani adulti stranieri con permesso di soggiorno. Nel 2009 hanno usufruito del servizio di accompagnamento ed inserimento al lavoro 277 persone, suddivise tra i seguenti servizi: Servizio

Numero di persone

Ore/anno di servizio erogate

Bilancio competenze

277

946

Orientamento/formazione

243, di cui 70 attraverso doti lavoro Regione Lombardia

789

Accompagnamento

210

600

Inserimenti/tirocini

164

672

Oltre ai dati sopra descritti, nel corso del medesimo anno sono state prese in carico, attraverso il progetto Prometeo, 10 famiglie di detenuti. Gli operatori impiegati nello sportello dell’area Lavoro sono 4 e tutti svolgono la propria attività all’interno della programmazione partecipata con gli altri servizi e referenti dei progetti, per un totale di 1112 ore annuali di coordinamento.

Attrattività e risultati Gi inserimenti lavorativi attuati sono suddivisi nelle seguenti tipologie: Assunzioni a tempo indeterminato Collaborazioni a progetto/ tempo determinato

34 20

Tirocini formativi/ Borse lavoro Collaborazioni occasionali

 LE ATTIVITÀ

Totale 164 inserimenti: di cui 56 persone svantaggiate (legge 381/91)

92 18


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Bilancio sociale 2009

55

Il totale di 164 inserimenti rappresenta un dato significativo, al cui raggiungimento ha contribuito la dimensione della rete impiegata a fornire una risposta al bisogno delle persone. Molti enti pubblici e privati, tra i quali diversi centri d’ascolto parrocchiali, hanno preso parte alla cogestione di questo servizio: Tipo di servizi

Numero servizi

Centri di formazione

8

Enti pubblici

6

Consorzi di cooperative sociali

3

Carceri

3

Centri per l’impiego/Agenzie per il lavoro

4

Organismi pastorali

1

Centri di ascolto

10

 LE ATTIVITÀ


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Casa della carità

Bilancio sociale 2009

autonomia abitativa Bisogno e servizi prestati Il servizio che si occupa dell’autonomia abitativa è gestito da Casa della carità in collaborazione con l’associazione di solidarietà famigliare Una casa anche per te. Gli ospiti di Casa della carità, che stanno affrontando una delle fasi finali più delicate nel percorso rivolto al recupero della propria autonomia rappresentata dall’ottenimento di una soluzione abitativa, vengono selezionati, monitorati e supportati dagli operatori di Casa della carità. Gli appartamenti, messi a disposizione da Una casa anche per te sono 16, di cui 3 provengono da realtà parrocchiali, mentre i rimanenti sono immobili requisiti dal Comune alla mafia o offerti da privati. La suddivisione del lavoro, prevede l’affidamento della gestione degli immobili all’associazione Una casa anche per te. L’organizzazione di quest’ultima è riportata all’interno della relativa scheda.

Persone utenti, attrattivita’ e risultati  Nel corso del 2009, 70 persone hanno abitato i 16 alloggi messi a disposizione dall’associazione Una casa anche per te, di cui 2 appartamenti affidati a uomini e 14 a nuclei famigliari;  si sono verificate 5 uscite, di cui 3 famiglie che hanno trovato un appartamento in affitto; una persona che ha ottenuto un alloggio tramite Aler ed una persona che ha acquistato casa grazie alla stipulazione di un mutuo. E’ significativo il numero dei nuclei famigliari inseriti in appartamenti, a sottolineare l’importanza dell’attenzione al percorso di avviamento all’autonomia. In generale, va segnalata la forte e crescente domanda di sistemazioni abitative, che richiede lo sviluppo di iniziative tese ad incrementare l’offerta di soluzioni e a favorire, attraverso una serie di azioni e strumenti specifici, l’accesso delle persone svantaggiate a un contesto abitativo e sociale dignitoso.

 LE ATTIVITÀ


Casa della carità

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attività di cura

L’

attività della fondazione Casa della carità per quanto concerne i problemi di salute mentale e la salute in generale nasce dall’attenzione verso le problematiche che riguardano la sofferenza che, all’interno di un grande contesto urbano, diventano sempre più complesse, multi-identitarie e che, conseguentemente, necessitano la sperimentazione di nuove tipologie di risposte in rete, evitando risposte unilaterali, verticali e separate. La malattia fisica, la malattia mentale, la sofferenza psicologica sono in realtà nodi di una rete complessa e spesso, pur esistendo risposte cliniche per i casi che presentano un alto grado di complessità, non sussistono le condizioni per accedere in modo graduale ad esse. Oltre alle risposte cliniche istituzionali, insostituibili, occorrono allora percorsi ulteriori, nuove forme di cura, di residenzialità, di intensità riabilitativa, di attenzione alle nuove forme di marginalità. Il sistema di cura adottato in Casa della carità è quindi definito come una serie di attività comunicanti che possano permettere il passaggio da una gradazione all’altra della presa in carico, mirando ad un continuum che porti alla maggior autonomia di ogni ospite. Quello che rende unica la complessità di questo progetto è la proposta che sia possibile fornire agli ospiti risposte di cura a diversi gradi di intensità terapeutico-riabilitativa: dal colloquio in strada o dalle visite presso la propria abitazione in un quartiere periferico di Milano, dai laboratori artistici alla psicoterapia, dalla presa in carico della salute di ognuno fino alle differenti soluzioni abitative che vanno dall’abitare autonomo o dall’ospitalità semplice fino alla comunità protetta con presenza di personale specializzato.

 LE ATTIVITÀ


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Casa della carità

Bilancio sociale 2009

ambulatori Bisogno e servizi prestati Classi di prestazioni:

Numero

Visite ambulatoriali mediche

750

Visite ambulatoriali psichiatriche

200

Sedute di psicoterapia

320

Visite ginecologiche (a partire da novembre 2009)

30

Consulenza medica o psichiatrica al filtro/Spazio di ascolto

40

Presa in carico di ospiti di Casa della carità o del Ce.A.S. (ospiti Rom) privi di assistenza sanitaria di base

60

Discussione casi clinici tra équipe medica (ore)

40

Contatti con ospedali, servizi territoriali (ore)

40

Il servizio di assistenza medica e psichiatrica è garantito dal lunedì al venerdì negli orari diurni, con la turnazione di quattro medici ed un’infermiera. Alcuni medici specialisti (infettivologo, ginecologo, pediatra) intervengono per consulenze al bisogno. L’ambulatorio psichiatrico è aperto anche di sera fino alle 23. Le visite sono programmate secondo un calendario, ma una parte del tempo è dedicata ad affrontare le emergenze e gli interventi quotidiani. Nelle ore notturne e nei fine settimana è sempre attiva la reperibilità dei medici, per le emergenze o come consulenza agli educatori. L’ambulatorio psichiatrico è nato contestualmente all’ospitalità per poter prendere in cura persone che hanno una problematica psichica e non hanno soluzioni alternative, per un difficile accesso ai servizi. L’approccio che caratterizza gli interventi è di tipo sperimentale, innovativo e incentrato sulla relazione. E’ basato sull’idea che il disagio psichico sia una questione di salute mentale, che riguarda tutti, e non una malattia da stigmatizzare.

Persone utenti I destinatari sono tutti gli ospiti di Casa della carità, che accedono agli ambulatori medici secondo il bisogno percepito dagli stessi o con la mediazione degli educatori. Il personale sanitario fornisce poi un ritorno dell’intervento medico all’équipe nell’ottica della presa in carico complessa di ogni ospite.  La distribuzione per classi di età e di provenienza degli ospiti dell’ambulatorio medico riflette allora le percentuali già fornite dall’accoglienza, in quanto circa l’80% degli ospiti accolti ha avuto necessità di un consulto medico. I motivi dell’accesso all’ambulatorio medico sono qui rappresentati: Altro

2

Patologie osteoarticolari

Sindrome influenzale

5

2

Patologie dermatologiche

2

Patologie gastoenteriche

3

Patologie delle vie respiratorie

6

Principali patologie mediche


Casa della carità

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L’ambulatorio medico offre una possibilità di accesso anche per gli utenti che usufruiscono del Servizio docce e per gli ospiti dei campi Rom.  Nell’anno 2009 l’ambulatorio psichiatrico ha preso in cura 31 ospiti, 25 uomini e 6 donne. Esso ha in cura inoltre 12 persone che non alloggiano in Casa della carità: in parte (il 60%) sono ex ospiti, che, pur avendo trovato una soluzione abitativa alternativa, continuano a mantenere una frequenza ai colloqui di psicoterapia. Gli altri sono persone che sono venute, a vario titolo, a chiedere aiuto in Casa della carità, manifestando anche un disagio psichico e sono caratterizzati dalla difficoltà di accesso ai servizi. Sono 7 donne e 5 uomini. Le patologie possono essere così distinte: Patologie

Ospiti

Esterni

Totale

8

3

11

Disturbi di personalità

11

6

17

Psicosi

12

3

15

Disturbi d’ansia e di umore

Attrattività e risultati  Le collaborazioni principali dell’ambulatorio medico riguardano il contributo del Banco farmaceutico per quanto riguarda la raccolta e la donazione annuale di farmaci da banco, oltre ad alcune sporadiche donazioni private di farmaci;  l’ambulatorio psichiatrico, sin dalla sua nascita, ha invece sviluppato una collaborazione con il servizio di etnopsichiatria: presso il CPS di Corso Plebisciti, servizio territoriale dell’ospedale Niguarda, (e da quest’anno anche presso il servizio di via Litta Modignani) esiste un servizio pubblico ambulatoriale per persone straniere, con o senza permesso di soggiorno. Alcuni dei nostri ospiti sono seguiti da questa équipe, con la quale è forte e fattiva la collaborazione;  il lavoro di collaborazione consolidato negli anni tra il progetto Diogene, il Centro di consultazione etnopsichiatrica e i servizi del territorio permette non solo di ottimizzare e non disperdere le energie e le risorse disponibili, ma anche di creare delle sinergie e una rete di operatori che possano rispondere al meglio alle richieste poste da questa complessa utenza. Inoltre la disponibilità di accoglienza presso la Casa della carità permette l’accompagnamento di stranieri che altrimenti non potrebbero trovare alcuna continuità terapeutica/riabilitativa e collocazione abitativa. La presa in carico dei senza dimora stranieri afferenti al progetto Diogene si avvale della collaborazione dell’intera équipe del Centro di consultazione etnopsichiatrica formata da diverse figure professionali complementari, secondo un modello bio-psico-sociale, e della consulenza dei mediatori culturali della cooperativa Kantara.

 LE ATTIVITÀ




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Casa della carità

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So-stare Bisogno e servizi prestati So-stare è una residenza con 10 posti letto collocata al secondo piano della Casa della carità. È nata con l’intenzione di offrire un’ospitalità di tipo familiare a persone che non hanno una casa e che richiedono un accompagnamento competente per migliorare la salute fisica, la salute mentale e l’integrazione sociale, mantenendo le caratteristiche di una casa con ritmi familiari di condivisione e di vita. Il progetto sperimentale prevede sia una residenzialità leggera (all’interno della comunità So-stare) sia un’attività di accompagnamento alla risocializzazione sul territorio anche per persone esterne (cosiddetto So-stare diffuso), che parte dall’idea di offrire alle persone un percorso di promozione della responsabilità e dell’autonomia individuali attraverso l’attivazione delle risorse personali disponibili e la ricostruzione della rete sociale. Per realizzare gli obiettivi ci si avvale di alcuni momenti di condivisione come le riunioni programmatiche tra la direzione e tutta l’équipe educativa. Strumento di verifica settimanale è l’équipe dell’accoglienza. Le attività che caratterizzano l’ospitalità presso la comunità So-stare (residenziale e rivolta anche a non ospiti, cosiddetto So-stare diffuso) consistono in:  colloqui personali;  assemblee e riunioni di gruppo;  psicoterapie;  gruppo terapeutico;  laboratori di yoga, espressione artistica e musicale, cineforum;  accompagnamento ai servizi, orientamento e ricerca attiva del lavoro. Attività specifiche

Ospiti partecipanti

Ore/anno

Colloqui personali

19

300

Assemblee e riunioni di gruppo

10

50

-

120 (ogni operatore)

Gruppo terapeutico

11

40

Accompagnamento servizi

13

130

Yoga

8

60

Terapeutica artistica

8

80

Laboratorio espressivo musicale

8

60

Cineforum

8

8

Relazioni e documentazione

12

40

Orientamento lavoro e ricerca

4

40

Psicoterapie

10

400

Équipe e supervisione

 LE ATTIVITÀ


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Persone utenti L’ospite di So-stare non ha una mono-identità forte che permetta agli operatori dei servizi socio-sanitari di definirlo come tossicodipendente, clochard, indigente, malato psichico, alcolista. Per questo motivo queste persone non riescono a essere prese in carico da parte di un alcun servizio specifico, altre volte il rapporto con i servizi è discontinuo e frammentario. Descrizione tipologia

Uomini

Donne

Totale

Sesso

14

5

19

Età media

48.8

52.8

50.8

Provenienza

Servizi

Altro

Servizi

Altro

Servizi

Altro

6

8

2

3

8

11

Dimissioni

1

-

1

In particolare So-stare ha dato ospitalità residenziale nel 2009 a 11 persone per un totale di 2523 giornate di ospitalità.

Attrattività, risultati e indicatori Nel 2009 sono stati accolti 5 nuovi ospiti su un totale di 20 richieste ricevute. Diventa così fondamentale, proprio per poter dare una risposta complessa ai bisogni multipli delle persone (anche quelle che non si è in grado di accogliere e definiscono una tipologia di intervento chiamata So-stare diffuso) poter lavorare in rete ed in sinergia con il servizio pubblico e del privato sociale. Enti e servizi

Tipologia contatto (n° utenti)

Ufficio adulti in difficoltà

Invii (1), incontri di verifica (3)

Comunità o progetti residenziali

Invii (3)

Associazione Philo

Collaborazione attività (2)

Centro A regola d’arte

Collaborazione attività (3)

Laboratorio Sotto l’albero

Collaborazione attività (5)

Laboratorio di restauro Il Laboratorio

Collaborazione attività (1)

Centro diurno Stella Polare

Collaborazione attività (3)

UEPE

Incontri di verifica (1)

Comunità ebraica

Incontri di verifica (1)

Associazione Cena dell’amicizia

Incontri di verifica (2)

SAM

Incontri di verifica (2)

Caritas ambrosiana

Incontri di verifica (1)

Centro d’ascolto della parrocchia Redentore

Incontri di verifica (1)

 LE ATTIVITÀ


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progetti e convenzioni salute mentale PROGETTO

Diogene

OBIETTIVI

Il progetto Diogene ha ripreso la propria attività nel luglio 2009, dopo la sospensione di un anno, dovuta alla conclusione dei progetti innovativi della ASL di Milano, che avevano sostenuto il progetto dal 2005 al 2008. Gli obiettivi del progetto sono i seguenti:  ridurre il numero dei soggetti senza dimora (italiani e stranieri) o a rischio di vagabondaggio non ancora in carico ai servizi;  ridurre la sofferenza psichica dei soggetti homeless presi in cura;  ampliare concretamente la rete di risorse sanitarie, sociali e informali delle quali normalmente si avvale il CPS, arrivando a snellire le normali procedure di accesso ai servizi e sgravando Pronto Soccorso e SPDC;  offrire formazione “sul campo” ad operatori pubblici e privati che intercettano questo target di utenza;  contribuire alla riflessione sul ruolo strategico della collaborazione tra CPS e soggetti del privato sociale per la salute mentale di persone multiproblematiche.

ENTE FINANZIATORE

La Regione Lombardia ha approvato nel 2009 la copertura finanziaria per le attività per il triennio 2009-2011, riconoscendo la validità del progetto, unico sul territorio milanese per quanto riguarda la presa in cura degli homeless con patologia psichiatrica. Il progetto prevede la collaborazione con la cooperativa Novo Millennio, titolare del progetto e le aziende ospedaliere di Niguarda-Ca’ Granda e San Gerardo di Monza. Ulteriori collaborazioni sono attive con la Caritas ambrosiana e con il Ce.A.S.

DATE

Inizio: luglio 2009. Termine: luglio 2012.

ATTIVITÀ

 Costituzione dell’équipe di lavoro (1 coordinatrice, 6 educatori di cui 3 dislocati presso il servizio pubblico territoriale di Niguarda e 1 psichiatra);  formazione interna al gruppo di lavoro;  definizione delle procedure e degli strumenti di intervento e collaborazione con l’azienda ospedaliera;  redazione delle cartelle cliniche ad hoc e valutazione con la scala HoNOS;  mappatura e ripresa di contatto con la rete formale ed informale che opera sulla strada;  uscite in strada con cadenza settimanale effettuate dalle Unità mobili (ognuna composta da una coppia di operatori) in giorni diversi della settimana;  presa in cura di 44 senza dimora con disagio psichico, di cui 35 uomini e 9 donne; 26 italiani e 18 stranieri.

INDICATORI DI MONITORAGGIO E RISULTATI

 LE ATTIVITÀ

1) Riduzione del numero di senza dimora con disagio psichico (minor segnalazione da parte delle altre agenzie che operano sulla strada di persone con patologia psichica non seguite dal progetto). 2) Diminuzione degli accessi ripetuti al pronto soccorso per le persone seguite dal progetto. 3) Riduzione della sofferenza psichica per i soggetti presi in cura, misurata attraverso una batteria di test. 4) Costruzione di percorsi di autonomia e di inclusione sociale.


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CONVENZIONE

Proviamoci ancora: sostegno all’abitare per utenti affetti da patologie mentali gravi nella zona Molise Calvairate.

OBIETTIVI

Il progetto ha come obiettivo la presa in carico e l’attenuazione di soggetti con disagio psicosociale, nonché un sostegno all’abitare autonomo di utenti psichiatrici che vivono all’interno del quartiere Molise Calvairate a Milano. Tale scopo si concretizza in una molteplicità di obiettivi operativi:  costituzione dell’équipe di lavoro (1 responsabile, 1 coordinatore psicologo, 3 operatori professionali, 1 operatore del CPS);  sostegno alla quotidianità;  miglioramento dello spazio abitativo attraverso piccole manutenzioni dell’alloggio;  opportunità di risocializzazione, attraverso il sostegno di progetti individuali e l’offerta di spazi di condivisione;  motivazione alla cura di sé e alla presa in carico psichiatrica.

ENTE FINANZIATORE

Il progetto è promosso dal Comune di Milano, in convenzione con il Dipartimento di Salute mentale dell’azienda ospedaliera Fatebenfratelli e Oftalmico, attraverso le azioni sperimentali degli operatori di Casa della carità e della cooperativa Detto fatto.

DATE

Il progetto è attivo dal 2003 con un finanziamento annuale.

ATTIVITÀ E RISULTATI

Le attività sono svolte all’interno del Centro di viale Molise 5, conformemente alla volontà di un radicamento sul territorio e presso il domicilio delle persone. Sono prese in carico 75 persone nel 2009, con le seguenti attività:  colloqui individuali;  due gruppi di auto aiuto;  laboratori di informatica, di piccola falegnameria, formazione universitaria in teleconferenza;  attività aggregative in spazi comuni;  interventi di ristrutturazione degli alloggi (18 appartamenti ristrutturati);  visite domiciliari e sostegno alla quotidianità;  sinergie con la rete territoriale.

 LE ATTIVITÀ


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dimensione culturale e formativa

È

l’ambito di studio, ricerca e formazione istituito dalla fondazione Casa della carità con l’obiettivo di promuovere la riflessione culturale sui temi del disagio sociale, dell’emarginazione e della povertà. L’idea di un’Accademia della carità nasce dall’intento, fortemente sostenuto dal cardinale Carlo Maria Martini alla nascita della Casa della carità, di mantenere strettamente integrate azione sociale e ricerca culturale. Le esperienze di accoglienza e ospitalità vissute nella Casa costituiscono il punto di partenza da cui elaborare le riflessioni sullo sviluppo sociale, economico e culturale di un’area metropolitana come Milano. Dal 2004, ogni anno l’Accademia organizza percorsi formativi, seminari, convegni e attività scientifiche di ricerca. L’attività dell’Accademia si svolge sia sul fronte dello studio e dell’approfondimento sia su quello della divulgazione. Per quanto riguarda il primo ambito, sono fondamentali lo sviluppo della Biblioteca del confine, centro di documentazione che raccoglie testi e realizza pubblicazioni sugli argomenti della fragilità e della marginalità sociale e l’attività di ricerca, svolta avvalendosi della collaborazione di docenti universitari, ricercatori e operatori del sociale, per approfondire temi cruciali inerenti la vita metropolitana. Le proposte a carattere divulgativo fanno riferimento anzitutto alla formazione, rivolta sia agli operatori ed ai volontari impegnati in Casa della carità sia a coloro che lavorano in altre realtà non profit. L’Accademia propone inoltre iniziative volte alla sensibilizzazione dei cittadini: spettacoli teatrali, cineforum, incontri con testimoni significativi. Queste attività sono possibili grazie al contributo della fondazione Unidea-UniCredit Foundation. Tra le proposte si segnala inoltre la costituzione dell’Inter club Non violenti per passione. Una particolare attenzione viene dedicata ai giovani – anche grazie al contributo del progetto St-Art Up – ai quali vengono proposti percorsi di educazione alla solidarietà brevi o articolati su più giorni. Un ulteriore ambito di approfondimento culturale riguarda la conoscenza dei molti paesi di provenienza degli ospiti e l’attivazione di progetti sperimentali in essi. A partire dal 2007 l’impegno culturale di Casa della carità si è arricchito del contributo fornito dal Souq-Centro studi sofferenza urbana. Va sottolineato quanto sia importante per l’Accademia della carità la collaborazione con le diverse università cittadine. Con esse nel corso degli anni vi sono state diverse occasioni di scambio e confronto: a partire dai numerosi tirocini alle varie forme di partecipazione a convegni e momenti formativi. Tra le proposte dell’Accademia va inoltre ricordato il gruppo di confronto che mensilmente si incontra a riflettere su temi inerenti la società attuale. Da questo gruppo, nel corso del 2009 è nata l’idea di realizzare la tre giorni di dialoghi con la città "Milano si-cura". Infine, Casa della carità offre durante l’anno anche un percorso di spiritualità strettamente correlato all’ospitalità ed agli incontri quotidiani con le persone più fragili.  LE ATTIVITÀ


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Accademia della carità Nel 2009 l’attività dell’Accademia si è incentrata sui processi di inclusione ed i rischi di chiusura che caratterizzano le metropoli europee e tra queste in particolare Milano. Di seguito presentiamo nel dettaglio le iniziative realizzate.

Incontri di formazione:  il corso “Figli di Ismaele. Conoscere, rispettare e capire il mondo islamico”, a cura di Paolo Branca, con don Giampiero Alberti, Barbara Ghiringhelli, Patrizia Comito, Marco De Luca, Sumaya Abdel Qader;  il corso “I percorsi dell’inclusione”, a cura di Maurizio Ambrosini, con Milena Santerini, Antonio Tosi, Francesco Marcaletti;  il convegno “Risk society’s cosmopolitan moment”, proposto in collaborazione con la facoltà di Scienze politiche dell’Università statale di Milano, con Ulrich Beck, Laura Balbo, Maurizio Ambrosini e don Virginio Colmegna;  l’annuale convegno internazionale, dal titolo “Cittadini nonostante”, con la partecipazione di Robert Castel, direttore dell’École des hautes études en sciences sociales di Parigi e Maurizio Ambrosini, docente di Sociologia delle migrazioni, facoltà di Scienze politiche, Università degli studi di Milano;  il corso di perfezionamento “Una nuova medicina sociale per le fasce deboli della popolazione”, in collaborazione con la facoltà di Medicina dell’Università statale di Milano. Iniziativa

Data

Luogo

Partecipanti

Corso di formazione “Figli di Ismaele”

novembre 2008 – gennaio 2009

auditorium “Teresa Pomodoro” Casa della carità

40

Corso di formazione “I percorsi dell’inclusione”

aprile – maggio 2009

Biblioteca del confine Casa della carità

10

Convegno “Risk society’s cosmopolitan moment"

6 febbraio 2009

sala lauree, facoltà di Scienze politiche, Università degli studi di Milano

150

Convegno internazionale “Cittadini nonostante”

29 ottobre 2009

sala lauree, facoltà di Scienze politiche, Università degli studi di Milano

200

Corso di perfezionamento “Una nuova medicina sociale per le fasce deboli della popolazione”

novembre 2009 – giugno 2010

auditorium “Teresa Pomodoro” Casa della carità

20

 LE ATTIVITÀ


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Bilancio sociale 2009

Eventi artistici e culturali:  la presentazione di due libri: “Sopra il tavolo della cucina. Donne che intrecciano storie”, con la partecipazione delle curatrici Vilma Gervasoni e Rossella Köhler e reading dell’attrice Margherita Antonelli e “La città fragile” con la partecipazione degli autori Beppe Rosso e Filippo Taricco;  il momento di riflessione “Diamo un battito d’ali alla pace”, con letture e canti per riflettere sulla pace, con la partecipazione di Massimo Toschi, assessore alla cooperazione internazionale della regione Toscana;  la conferenza su “La condizione dei profughi eritrei”, con Michael Kidane, dell’ “Associazione di solidarietà per la giustizia e la democrazia in Eritrea";  la “Serata egiziana. Racconti di un viaggio”, durante la quale alcuni operatori di Casa della carità che hanno partecipato ad un viaggio di studio in Egitto hanno presentato la loro esperienza. Alla serata ha fatto seguito una cena multietnica;  i tre spettacoli teatrali: “Il baccalà non teme lo straniero”, evento teatrale realizzato dall’associazione Identità Plurali sul tema delle migrazioni, “Canti di memoria”, spettacolo di musica realizzato con l’Orchestra Milanese, sempre dall’associazione Identità plurali, e “Il mercato delle storie. Storie di oggetti”, rappresentazione dedicata ai bambini realizzato dalla Compagnia teatrale “Le Strologhe”;  la mostra fotografica “Le presenze in-visibili”, realizzata da Paola D’Amico in collaborazione con ICEI, con musica a cura della Banda del villaggio;  la proiezione del documentario “Come un uomo sulla terra” di Andrea Segre e Dagmawi Yimer, seguito dal dibattito con quest’ultimo. Iniziativa

Data

“Diamo un battito d’ali alla pace”,

24 gennaio

120

“Il baccalà non teme lo straniero”

6 febbraio

110

“Sopra il tavolo della cucina. Donne che intrecciano storie”

27 marzo

50

“Serata egiziana. Racconti di un viaggio”

31 marzo

120

“Canti di memoria”

5 aprile

90

“La città fragile”

14 maggio

15

“La condizione dei profughi eritrei”

19 maggio

70

“Il mercato delle storie. Storie di oggetti”

12 giugno

30

“Le presenze in-visibili”

24 giugno

40

“Come un uomo sulla terra”

22 ottobre

90

 LE ATTIVITÀ

Partecipanti


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Bilancio sociale 2009

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Nel 2009 l’Accademia ha curato due rassegne:  il cineforum “Cento film, il cinema dell’umanità”, realizzato grazie ai fondi del progetto St-Art Up, in partnership con la Provincia di Milano. Tra gennaio e giugno sono stati proiettati sei film: “Fa’ la cosa giusta” di Spike Lee, “La donna scimmia” di Marco Ferreri, “Cento chiodi” di Ermanno Olmi, “I diari della motocicletta” di Walter Salles, “Ogro” di Gillo Pontecorvo, “Il vento fa il suo giro” di Giorgio Diritti. In media erano presenti 65 persone a serata;  la Società di lettura, realizzata in partnership con il liceo scientifico statale “Alessandro Volta” e con la Provincia di Milano grazie al progetto St-Art Up. In ogni incontro gli studenti del liceo Volta presentavano brani selezionati da loro e ponevano domande all’autore. Tra febbraio e maggio sono stati proposti quattro volumi: “Rosso come una sposa” di Anilda Ibrahimi, con la partecipazione di Jacova Valbona, mediatrice culturale di origine albanese; “Metropoli per principianti” e “Il giovane sbirro” di Gianni Biondillo, presente alla serata; “La lista del console” di Luciano Scalettari e Pierantonio Costa, con la presenza di quest’ultimo; “Allunaggio di un immigrato innamorato” di Mihai Mircea Butcovan, che ha partecipato all’incontro. In media hanno partecipato 90 persone ad ogni presentazione. Nel corso del 2009 l’Inter club Non violenti per passione ha proposto diverse iniziative, tra le quali il convegno “Per una nuova cultura del tifo”, che ha visto la partecipazione di Massimo Achini, presidente nazionale del CSI, Maurizio Ambrosini, docente di Sociologia dei processi migratori all’Università degli studi di Milano, Pierfrancesco Barletta, direttore area stadio e sicurezza di F.C. Internazionale, Massimo Moratti, presidente di F.C. Internazionale e don Virginio Colmegna. In occasione del quinquennio di attività, Casa della carità, con il sostegno di Unidea-UniCredit Foundation, ha promosso “Milano si-cura. Dialoghi di riconciliazione”, otto seminari realizzati in diversi luoghi significativi della città. Un’iniziativa di dialogo, chiamando a confronto su questioni cruciali del vivere metropolitano, partendo dalla quotidiana esperienza dell’ospitalità, personalità accademiche, uomini e donne di cultura, persone impegnate a diverso titolo nel campo dell’imprenditorialità, soggetti del mondo non profit, fondazioni. Questo invito parte dal sentirsi coinvolti nella reciprocità dello scambio, della responsabilità per la costruzione di un bene comune, solidale e sicuro, che riguarda la città. L’evento ha coinvolto complessivamente 60 relatori e 1180 partecipanti.

 LE ATTIVITÀ


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Casa della carità

Bilancio sociale 2009

19 novembre Ore 9.30-12.00 Carcere di Bollate Oltre le sbarre. Milano si-cura del carcere Ore 15.00-17.00 ACLI, Salone Clerici Diritto alla salute. Milano si-cura del welfare Ore 17.30-20.00 La Triennale, Salone d’Onore La città fragile. Milano si-cura dei deboli Ore 18.45 Apertura della mostra “La città fragile”. 20 novembre Ore 9.30-12.30 Palazzo di Giustizia Il portico di salomone. Milano si-cura della giustizia Ore 15.00-17.00 Unicredit, Conference Hall Da braccia a persone. Milano si-cura degli immigrati Ore 18.00-20.00 Assolombarda, sala Falck Impresa solidale. Milano si-cura dell’impresa sociale 21 novembre Ore 10.00-13.00 Casa della Carità, auditorium “Teresa Pomodoro” Creare e distribuire ricchezza. Milano si-cura dell’inclusione Ore 15.00-17.00 Casa della Carità, auditorium “Teresa Pomodoro” Milano si-cura. I frutti del dialogo per una nuova cittadinanza

 LE ATTIVITÀ


Casa della carità

Bilancio sociale 2009

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I rapporti con le università Fin dal suo avvio, l’Accademia della carità ha intrattenuto rapporti a diverso titolo con le università milanesi ed, in particolare, con le facoltà di Scienze dell’educazione, Scienze politiche e Servizio sociale. Le forme di collaborazione sono diverse: dalla partecipazione in qualità di relatori di numerosi docenti universitari nelle iniziative dell’Accademia, alla presenza, in particolare di don Virginio Colmegna a dibattiti e convegni organizzati dai diversi atenei, alle collaborazioni nelle ricerche ed, infine, all’attivazione dei tirocini. In genere, l’attività di tirocinio viene proposta in 2° e 3° anno di corso per una durata annua di 150 - 300 ore massimo. Per i tirocinanti della facoltà di Servizio sociale è richiesto l’affiancamento di un’assistente sociale. Per tutti è previsto un colloquio conoscitivo prima dell’inizio e incontri periodici con l’operatore di riferimento. Ad ogni tirocinante viene chiesta una relazione finale, a volte uguale a quella che viene consegnata in università, altre volte una aggiuntiva. Il numero dei tirocinanti presenti in struttura è limitato, in quanto dipende dal numero di dipendenti assunti a tempo indeterminato in Casa della carità. Entro settembre di ciascun anno vengono valutate le richieste presentate dalle diverse università e si decide quali studenti inserire in tirocinio. Facoltà

Numero tirocinanti

Ore di tirocinio

Provenienza

Anno accademico 2008/2009 Servizio sociale Università degli studi Bicocca

1

300

Milano e provincia

Servizio sociale Università Cattolica

1

300

Milano e provincia

Scienze dell’educazione Università degli studi Bicocca

3

250

Milano e provincia

Anno accademico 2009/2010 Servizio sociale Università di Parma

1

150

Camerun

Scienze dell’educazione Università degli studi Bicocca

2

200

Milano e provincia

Scienze dell’educazione Università dell’Insubria

1

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Como

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La ricerca Le esperienze di accoglienza e ospitalità vissute nella Casa costituiscono il punto di partenza da cui promuovere la ricerca sui temi del disagio sociale, dell’emarginazione e della povertà in area metropolitana. Nel 2009 è stata realizzata la ricerca “Mediazione, attivazione, animazione: nuovi approcci delle politiche sociali nei contesti difficili”(1). La ricerca, realizzata in collaborazione con il dipartimento Studi politici e sociali della facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano, è stata svolta tra il mese di gennaio e quello di giugno del 2009, con l’obiettivo di esplorare a livello nazionale ed europeo le pratiche con cui, in diversi contesti metropolitani, si declina la ricerca di nuove vie per la reintegrazione sociale di queste persone, combinando accoglienza e promozione, sostegno ed emancipazione, attenzione al benessere delle persone e avvio all’autonomia. L’attenzione si è concentrata sulle iniziative promosse da organizzazioni della società civile a vocazione solidaristica, nella convinzione che si tratti di attori e risorse di fondamentale importanza per ricucire le lacerazioni del tessuto sociale, costruire ponti tra inclusi ed esclusi, mobilitare energie e sensibilità verso obiettivi di lotta alla povertà. L’idea di fondo è che oggi, in molti contesti e situazioni, la solidarietà che scaturisce dal basso non sia un’antenata fuori moda o una sorella povera della giustizia garantita dalle leggi e dai poteri pubblici.

Gli aspetti metodologici La ricerca ha utilizzato la tecnica degli studi di caso: analisi ragionate, sulla base di una griglia comune, di cinque organizzazioni straniere, operanti nei contesti metropolitani di Barcellona, Berlino, Londra, Parigi, Varsavia, e di cinque realtà italiane,distribuite sul territorio nazionale, e riferite alle città di Bologna, Napoli, Palermo, Roma, Torino. Ad esse si è aggiunta una rilettura dell’esperienza milanese della fondazione Casa della carità, da cui ha preso le mosse l’interesse per l’argomento e l’itinerario dell’indagine. Per ogni caso sono state condotte analisi preliminari su materiali disponibili, seguite da visite in loco, interviste ai responsabili delle iniziative, raccolta di documentazione. Ogni caso è stato oggetto di una specifica trattazione, rivista e discussa nell’ambito del gruppo di ricerca mediante una serie di incontri di confronto, di successivi approfondimenti e rielaborazioni.

(1) La ricerca è stata pubblicata nel mese di novembre 2009: Maurizio Ambrosini (a cura di), Costruire cittadinanza. Solidarietà organizzata e lotta alla povertà. Undici esperienze europee, Il Saggiatore, Milano 2009

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Questi i principali risultati emersi:  una prima riflessione concerne i beneficiari delle iniziative di reinserimento sociale studiate in questa ricerca. La mancanza di una dimora degna di questo nome è un tratto pressoché costante, quasi lo stigma che sanziona l’espulsione dalla società “normale”. Quasi sempre, questo è l’ultimo gradino di una carriera discendente, che passa attraverso la perdita del lavoro e della protezione familiare. Vi si ritrovano persone molto diverse, a volte cresciute in contesti deprivati, altre volte provenienti da situazioni di benessere, altre ancora vissute ai margini della società, altre ancora incappate in eventi che ne hanno compromesso e fatto precipitare la condizione sociale. Spesso si tratta di soggetti che soffrono di un’accumulazione di fattori invalidanti, con un’incidenza considerevole di dipendenze e disagio psichico. Nella maggioranza delle esperienze analizzate, l’accoglienza non ha confini e non chiede passaporti. Le iniziative di recupero devono tener conto dell’eterogeneità crescente dei richiedenti aiuto e nello steso tempo si orientano preferibilmente verso approcci universalistici, non segmentati per origine o appartenenza;  una seconda riflessione riguarda i luoghi in cui nascono e operano le esperienze analizzate. Non tutte hanno un preciso radicamento territoriale e si insediano in un determinato ambito urbano per una molteplicità di fattori. Parecchie non hanno riferimenti spaziali circoscritti e si interessano di persone in difficoltà secondo logiche di attenzione a determinate situazioni e bisogni scoperti;  un terzo aspetto di rilievo si riferisce ai rapporti tra le iniziative della società civile e i poteri pubblici. Nella ricerca sono emerse diverse configurazioni dei rapporti tra autorganizzazione dei cittadini e istituzioni pubbliche. La maggior parte dei casi analizzati mostra che l’assunzione di iniziativa da parte di soggetti sociali si giova di sinergie con le istituzioni pubbliche locali, non solo in termini di finanziamenti, ma anche nella costruzione dei percorsi di accompagnamento e di interventi integrati a favore delle persone accolte. Come regola generale, il privato sociale riesce a operare bene dove anche i servizi pubblici operano bene e viceversa: una dotazione di servizi e iniziative pubbliche efficaci favorisce l’attività dei soggetti sociali. Entrando maggiormente nel merito delle azioni volte al recupero e al reinserimento delle persone in difficoltà, la ricerca offre un vasto repertorio di approcci e di pratiche all’insegna dell’attivazione e dell’emancipazione dei beneficiari.

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Biblioteca del confine La Biblioteca del confine è caratterizzata da due grandi macroaree nelle quali è suddiviso l’intero patrimonio: un’area di pubblica lettura ed un centro di documentazione. La prima è caratterizzata da un’utenza non specialistica e presenta un patrimonio di letteratura mondiale (romanzi, poesie, manualistica ed enciclopedie), principalmente in lingua italiana, che si aggira attorno ai 1500 volumi e di cui fanno parte circa 300 elementi tra videocassette e dvd. Uno dei settori di questa area maggiormente sviluppato è quello relativo alla letteratura e didattica per l’infanzia che consta di circa 900 volumi, 70 videocassette e una ventina di cd-rom. La seconda macroarea riguarda il centro di documentazione e contiene materiale specialistico articolato attorno alle 9 aree tematiche, a loro volta suddivise in sottotematiche:  CARCERE (diritto, vita carceraria, detenzione);  CULTURA (cultura e culture);  DIRITTO (diritti di cittadinanza e riconoscimento sociale);  GLOBALIZZAZIONE e MONDIALITA’ (mondialità e intercultura);  RELIGIONE (religione e spiritualità);  SALUTE;  SOCIETA;  TERZO SETTORE (terzo settore e volontariato). Le unità che compongono questo settore si aggirano attorno ai 2500 elementi, in maggioranza volumi, atti di convegni e materiale grigio. Sempre all’interno di questa area a carattere prettamente scientifico è presente un patrimonio a sé stante, in comodato d’uso, riguardante circa 700 volumi e 100 unità di materiale multimediale di taglio antropologico sull’Africa. La Biblioteca del confine possiede inoltre trenta riviste a carattere scientifico e quindici a carattere divulgativo, oltre a cinque quotidiani e ad altrettanti periodici. I cataloghi presenti in Biblioteca sono consultabili direttamente sul sito www.bibliorete.org all’interno del quale ogni unità inserita a catalogo è accompagnata dall’indicazione relativa alla sua disponibilità. In sede è inoltre possibile consultare l’elenco cartaceo, in cui compaiono i medesimi dati presenti on line, fatta eccezione per il continuo aggiornamento sulla disponibilità o meno del volume richiesto. Nel 2009 la Biblioteca, aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.00, è stata visitata in media da 10 persone al giorno e sono stati effettuati 691 prestiti, con una media di 3 al giorno. Nel corso dell’anno sono stati ricevuti in donazione circa 1500 volumi.

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I servizi offerti dalla Biblioteca del confine  Informazioni bibliografiche: la Biblioteca del confine fornisce un servizio di consulenza bibliografica sia su appuntamento sia direttamente online. In entrambi i casi le consulenze si articolano in due diversi tipi di servizi. Il primo concerne la reperibilità ed il relativo servizio di prestito, per il materiale che direttamente viene richiesto dall’utente, mentre il secondo prevede l’analisi, sulla base della ricerca che l’utente intende effettuare, del posseduto, della sua selezione e della sua reperibilità. Questi servizi fanno riferimento all’intero catalogo disponibile sul sito www.bibliorete.org, che si articola sull’intero patrimonio delle biblioteche che aderiscono alla rete, attraverso un servizio di prestito interbibliotecario. Quest’ultimo si attiene alle norme previste dalla Biblioteca che fornisce il materiale. Il monitoraggio di questo servizio è regolato direttamente sul catalogo online e prevede anche una registrazione su cartaceo e su file.  Consultazione in sede: questo tipo di servizio prevede la libera consultazione dell’intero patrimonio della Biblioteca del confine all’interno della sala di lettura. Il bibliotecario interviene unicamente qualora vi sia il desiderio di usufruire anche del prestito. Unico indicatore per tale attività consiste nel registro degli ingressi giornalieri. Nel caso in cui l’utente prenda in prestito uno più volumi, viene effettuata una registrazione sia sul catalogo online, sia su cartaceo e file.  Internet: la Biblioteca possiede due postazioni internet a libero accesso per tutti gli utenti registrati in Biblioteca, con una rotazione, secondo regolamento, ogni 40 minuti circa. Il monitoraggio è possibile grazie ad un apposito registro. Nel 2009 in media sono stati registrati 10 utenti giornalieri, per un totale di circa 200 accessi mensili.  Laboratorio per i bambini: nato come laboratorio sperimentale di lettura e drammatizzazione, nel 2009 il progetto ha raggiunto una vera e propria strutturazione che ha permesso di ampliare l’utenza anche ai bambini di Ce.A.S. e di consentire agli incontri una cadenza mensile regolare. L’iniziativa è stata organizzata in stretta sinergia con gli educatori responsabili dei bambini, nell’ottica di fornire un momento di crescita culturale ed al tempo stesso di svago. Il monitoraggio di questa attività è possibile grazie alla verbalizzazione di ciascun incontro.

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educazione alla solidarietà Questa attività si pone come obiettivo principale avvicinare i giovani alle persone in condizioni di disagio, nella certezza che l’incontro con esse sia una opportunità importante di riflessione ed arricchimento personale. Ad essi viene proposto di fermarsi a “vivere” la Casa, alternando un impegno di servizio con gli ospiti a momenti di riflessione ed approfondimento guidati da un educatore, in un contesto di condivisione degli spazi e della mensa. Oltre a percorsi di carattere residenziale, vengono offerte anche possibilità di incontri in giornata, durante i quali è possibile conoscere Casa della carità e confrontarsi sia con uno degli operatori che descrive il proprio lavoro sia con uno degli ospiti, generalmente coetaneo, che racconta la propria storia. In particolare, a queste proposte aderiscono scout che svolgono presso Casa della carità la settimana comunitaria o si fermano per il week-end, scuole che chiedono di organizzare mattinate di formazione per gli studenti o gruppi giovanili per incontri con testimoni significativi. Alla formazione residenziale hanno partecipato complessivamente 89 ragazzi tra i 16 e i 25 anni. Gli incontri brevi hanno registrato una frequenza molto alta: 564 ragazzi. Numero gruppi

Presenze

Giorni di permanenza

7 gruppi scout

104

23

5 scuole superiori

264

10

5 gruppi parrocchiali

320

5

1 Azione Cattolica Studenti

100

1

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mondialità La fondazione Casa della carità realizza, tra le sue attività, anche progetti all’estero, con particolare attenzione ai paesi di provenienza dei propri ospiti. In questi anni gli interventi si sono quindi svolti in Romania e in Senegal. In Romania l’attenzione è rivolta soprattutto alle persone Rom, mentre in Senegal il target è costituito dai minori e dalle donne.

In Romania Casa della carità collabora con l’associazione Aproapele, che ha sede a Bucarest e gestisce in particolare progetti sociali di sviluppo locale. In particolare, sono state analizzate le condizioni e le soluzioni tecniche per favorire lo sviluppo locale nel comune di Tintareni, dal quale provengono molte delle persone Rom seguite dagli operatori a Milano.Tale scelta è stata ufficializzata con un accordo sottoscritto da Casa della carità, da associazione Aproapele, dal sindaco di Tintareni e dal titolare di un’azienda locale. L’accordo prevedeva l’acquisto da parte della fondazione di un macchinario per la lavorazione dei profilati in lega, dato in comodato d’uso per 5 anni all’azienda. Quest’ultima si è impegnata ad inserire persone adulte, provenienti da famiglie di etnia Rom.

A giugno 2009, è stata fatta una verifica sull’andamento delle attività produttive e si è constatato che: • sono state inserite 6 persone, che hanno acquisito una buona professionalità sul campo e dispongono di un reddito fisso; • la produzione e la vendita dei profilati procede regolarmente, il mercato è coperto e la domanda è in crescita, perché riescono a vendere a costi inferiori rispetto a prima. Inoltre, l’esempio di sviluppo locale, sta creando interesse anche per altre aziende.

In Senegal Nel 2009 è stato approvato dal fondo del gabinetto del Sindaco di Milano un progetto di sviluppo dedicato agli interventi a Dakar, Kaolack e St. Louis. Tale progetto è realizzato in collaborazione con l’associazione Casa Magica di Milano. Il progetto ha come beneficiari diretti le donne e i minori del Senegal. In particolare esso prevede l’avvio di interventi di microcredito a Kaolack, il sostegno economico all’attività formativa rivolta alle donne di Guinaw Rail, la costruzione di una struttura sportiva e lo sviluppo delle attività connesse ad essa rivolte ai ragazzi a St. Louis. Nel 2009 gli interventi hanno riguardato soprattutto lo sviluppo e il mantenimento dei partner locali, in attesa dell’approvazione del finanziamento.

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Souq-Centro studi sofferenza urbana A partire dall’esperienza della fondazione Casa della carità e grazie alla collaborazione con Benedetto Saraceno, esperto di rilevanza internazionale, il Souq pone la sua attenzione al fenomeno della sofferenza che si produce nelle grandi metropoli e che non è comprensibile solo attraverso la riflessione e la prassi dei servizi pubblici e privati, che nella città si occupano della salute mentale dei cittadini. La continua osservazione e conoscenza di realtà nazionali ed internazionali che agiscono sul tema della sofferenza urbana rende l’ambito della esplorazione scientifica, della raccolta di documentazione valida e dell’ intervento concreto individuato, interessante e di grande urgenza eticosociale. Il Centro nasce dalla scoperta di similitudini tra le grandi città del mondo nei processi di salute mentale che tengano conto della complessità della persona e della sua ricerca di benessere. Esiste una “psichiatria urbana” ed una “psichiatria rurale”, dimensioni che vengono colte per la diversità anche nell’ambito della provincia stessa di Milano. Il Centro ha quindi due anime: quella cittadina, che intende approfondire lo studio della metropoli e delle strategie cliniche e sociali che in essa contrastano la sofferenza, e quella mondiale, che sceglie di confrontarsi, incontrare culture, lasciarsi contaminare da modelli diversi attraverso uno studio antropologico rigoroso e approfondito. Esso si propone di studiare il fenomeno della sofferenza urbana attraverso esperienze di conoscenza e pratiche di cura-intervento, connettendosi con le grandi città del mondo che vivono situazioni simili e coinvolgendo voci autorevoli e saperi diversi. Nel 2009, in particolare, il Souq ha intrapreso le seguenti azioni:  consolidamento dell’équipe operativa;  formalizzazione di un rapporto specifico tra il Souq e la fondazione Casa della carità attraverso l’area Salute di cui il Souq fa parte;  sviluppo di un legame riflessivo-operativo con i responsabili e gli operatori dell’area Cultura e progetti e dell’area Comunicazione di Casa della carità;  promozione di legami e contatti con altre agenzie italiane e straniere che si occupano di salute mentale e sofferenza urbana;  conclusione della prima fase di indagine nell’ambito della ricerca coordinata da Barbara D’Avanzo dell’Istituto Mario Negri di Milano. Incontri di presentazione all’équipe direzionale e all’équipe degli operatori;  diffusione del testo base del Souq e sensibilizzazione sulla tematica, in Italia e all’estero;  predisposizione del sito internet, che verrà attivato nel 2010, e progettazione della rivista on line SouQuaderni, in collaborazione con la casa editrice Il Saggiatore;  realizzazione del seminario “Strade liberate” (27 marzo 2009) presso la Triennale di Milano, con la partecipazione di Benito Baranda dal Cile come attività di formazione rivolta a operatori “di confine” e cooperanti internazionali in azione sulle questioni della sofferenza urbana nelle grandi metropoli.  LE ATTIVITÀ

Gli obiettivi del Souq Sono necessari nuovi paradigmi per capire e nuovi paradigmi per agire. Mondi separati sanitario/ sociale, privato/pubblico, medico/ biologico, non possono rispondere in modo adeguato a questa sfida. Sono contraddizioni che la città globale tiene insieme e per questo con la promozione del Souq si intende:

 generare modelli innovativi di comprensione del fenomeno della sofferenza urbana;  agire come osservatorio di esperienze e buone pratiche di promozione della salute urbana a livello nazionale ed internazionale;  favorire la messa in rete di conoscenze ed esperienze di promozione della salute urbana e di risposta alla vulnerabilità;  essere un centro di riflessione per i governi e le istituzioni locali sulle tematiche di salute e sofferenza urbana;  organizzare confronti culturali ed iniziative di approfondimento sui temi della salute e della sofferenza urbana.


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spiritualità Accanto alla normale attività di accoglienza e ospitalità, Casa della carità propone momenti di silenzio, riflessione e preghiera. Si tratta di proposte che nascono dall’esperienza quotidiana di accoglienza ed ospitalità. Casa della carità è aperta a tutti, credenti e non, persone in ricerca e altre di religione diversa. In questo laboratorio di fraternità e convivialità viene proposto il valore straordinario della relazione con l’altro. Le iniziative a carattere spirituale vengono pertanto offerte a chiunque, da coloro che sono impegnati nell’economia e nell’imprenditoria alla gente comune, alle comunità religiose e ai tanti giovani che, durante la loro crescita e maturazione, vogliono interrogarsi su questioni come pace e giustizia. Nel 2009 il percorso di spiritualità proposto ha previsto:  un ciclo di incontri dedicati al libro di Ruth, che si sono conclusi in primavera;  un ciclo di incontri riguardanti il testo biblico del profeta Isaia, avviati in autunno;  sono state pubblicate sul sito di Casa della carità, a partire dal giugno, tutte le riflessioni e omelie di don Virginio Colmegna per le celebrazioni della santa messa della domenica e di accompagnamento nei periodi liturgici più significativi: Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua. Gli incontri di spiritualità si sono svolti durante dei fine settimana presso la fondazione Sasso di Maremma. Gli interventi di don Virginio Colmegna e il materiale elaborato dai partecipanti sono in seguito stati pubblicati nel Quaderno di spiritualità numero 2 “Meditazioni sull’incontro”.

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comunicazione

L

a comunicazione e i rapporti con l’esterno devono essere sempre in linea con il rispetto dei valori della fondazione, devono in particolare vigilare sul rispetto del bisogno di riservatezza degli ospiti, custodendo le storie delle persone e proteggendole dall’esposizione mediatica. La fondazione realizza numerose attività culturali e l’area Comunicazione e relazioni esterne ha il dovere di promuovere un’immagine della Casa della carità (attraverso i media e con gli eventi) in linea con il mandato del cardinale Carlo Maria Martini, vale a dire produrre riflessioni ad alto contenuto di senso per interrogare la società sui temi del disagio e della marginalità. Una buona comunicazione, coerente con i valori della fondazione, consente di avere un’immagine positiva e aiutare quindi la raccolta fondi ovvero il sostentamento e la sopravvivenza di tutta la struttura. L’area Comunicazione è organizzata in:  ufficio stampa e redazione giornalistica;  relazioni esterne, eventi, fund raising;  immagine coordinata.

Attività principali dell’anno 2009:  chiusura della fase di progettazione e scrittura del nuovo sito della fondazione; messa in rete del sito a fine settembre; elaborazione e pubblicazione quotidiana dei contenuti del sito;  supporto di comunicazione al convegno internazionale “Strade liberate”, il 27 marzo, organizzato dal Souq - Centro studi sofferenza urbana, in Triennale;  organizzazione della prova aperta al Teatro alla Scala il 3 maggio, con il supporto di Aragorn. E’ stata promossa la partecipazione di ospiti, operatori, anziani, volontari di Casa della carità e di persone del quartiere Crescenzago per seguire il concerto del maestro Gustavo Dudamel. La cifra raccolta ci ha permesso di portare i bambini in vacanza;  il 12 Maggio è stato organizzato “Per una nuova cultura del tifo”, il primo convegno di F.C. Internazionale, Centro sportivo italiano e Casa della carità, nell’auditorium “Teresa Pomodoro”;  collaborazione all’organizzazione della settimana di eventi di Milano si-cura (vedi paragrafo dedicato) per gli aspetti di comunicazione, con il supporto di SEC (ideazione, organizzazione logistica, comunicazione cartacea e digitale, ufficio stampa dell’evento);  attività di supporto per la comunicazione e l’organizzazione all’area Cultura e progetti del convegno: “Cittadini nonostante”, all’Università Statale di Milano il 29 ottobre.  costruzione e implementazione di un database degli indirizzi della fondazione per una gestione ottimizzata dei donatori;  segreteria organizzativa e di amministrazione per l’associazione Identità plurali;  supporto agli interventi della fondazione e in modo particolare della  LE ATTIVITÀ


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presidenza, sui media locali e nazionali;  l’ufficio stampa ha curato numerosi comunicati stampa, conferenze stampa, accompagnamenti di giornalisti, in occasione di lanci di progetti, iniziative, convegni;  ideazione e realizzazione del materiale cartaceo e digitale istituzionale o per eventi straordinari, per la presidenza e per le varie aree della Casa della carità;  messa in sicurezza, attraverso l’ottemperamento della legislazione sulla privacy, dei nominativi acquisiti;  predisposizione dell’apposita corrispondenza per raccogliere il 5 per mille.

Realizzazione del sito internet di Casa della carità www.casadellacarita.org:  il 2009 ha visto la realizzazione del nuovo sito internet di Casa della carità, con il supporto della società Datamain;  la struttura del sito, oltre alle informazioni di base, contiene varie funzionalità che esprimono l’identità della fondazione, la sua storia, l’organizzazione, la descrizione delle attività e degli eventi, le notizie aggiornate, le altre realtà del sistema Casa della carità;  è possibile fare donazioni online e proporsi come volontario;  esiste inoltre un’area per la multimedialità e l’interattività;  in autunno è stato realizzato il sito di Milano si-cura, che è poi stato acquisito da Casa della carità.

Database dei contatti:  nel database della fondazione sono presenti 2626 contatti. Di questi, 414 tramite mail sono aggiornati costantemente sulle attività.

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Casa della carità e istituzioni

L

a fondazione Casa della carità, come già detto, ha tra i suoi fondatori statutari la diocesi di Milano, nella figura dell’Arcivescovo protempore e il Sindaco di Milano . Questo assetto della fondazione, a composizione mista, è stato voluto dal fondatore cardinale Carlo Maria Martini per ricordare alla città e a tutte le istituzioni, che la carità è tale se accompagna i suoi interventi con la ricerca di una piena giustizia sociale, per affermare inoltre che il sostegno alle fragilità è compito dell’intera comunità locale, nelle sue diverse valenze. La comunità pastorale è protagonista per la formazione sui temi dell’accoglienza dell’altro e la promozione di una scelta di sostegno alle povertà; la polis nelle sue articolazioni è titolare del compito istituzionale della costruzione di una città accogliente e solidale, che si faccia carico del sostegno alle fragilità con una adeguata organizzazione di servizi e interventi e un sistema equo ed efficiente di welfare. Partendo da queste indicazioni che sono parte integrante della sua mission, la Casa della carità opera in stretta relazioni con le istituzioni di governo locale, amministrazione comunale, amministrazione provinciale, Regione Lombardia e con le amministrazioni centrali della giustizia: Tribunale, Prefettura, Questura. Sono qui richiamate in sintesi le principali iniziative, che sono descritte più in dettaglio nei relativi capitoli. Nel 2009 la fondazione ha promosso con l’amministrazione comunale di Milano, un rapporto di confronto serrato sui temi delle emergenze metropolitane. Questo confronto ha portato alla scelta di partecipare ai bandi per la gestione delle aree dei campi Rom di via Triboniano e di via Idro, bandi aggiudicati con delibera dell’amministrazione comunale. Nella scelta di contribuire per l’ente locale alla gestione di questi servizi, l’obiettivo è stato quello di stare nel mezzo delle contraddizioni e delle emergenze metropolitane, per progettare un loro graduale superamento perché si possa andare a raggiungere l’obiettivo della costruzione di una città a misura d’uomo, più coesa e ricca di sicurezza sociale e relazionale. Sempre con l’Amministrazione comunale si sono sviluppati interventi di condivisione progettuale di alcune sperimentazioni di servizi di prossimità che hanno portato a dicembre al riconoscimento dei servizi resi a favore della popolazione come il servizio diurno di sostegno agli anziani fragili e soli del territorio di Crescenzago e l’avvio di una richiesta di convenzionamento per cinque posti mamma - bambino negli alloggi per l’autonomia collocati al primo piano della Casa. La Casa della carità si pone come protagonista, nell’ambito del territorio comunale, di una presenza interrogante nella costruzione di servizi e interventi rivolti alla città tutta.

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La Casa della carità ha sviluppato negli anni, in particolare nel 2009, un rapporto stretto con l’ amministrazione provinciale sui temi dello sviluppo di interventi culturali e formativi sulla città multiculturale (progetto Biblioteca del confine), sui temi dell’immigrazione (progetti di intervento e inserimento socio - lavorativo e sostegno al rientro di cittadini Rom rumeni nei paesi di origine), nell’ambito della formazione giovanile al volontariato e sui temi dell’inserimento sociale e lavorativo di soggetti con fragilità psichiche (centro diurno A regola d’arte). Il rapporto con l’amministrazione provinciale, da sempre riconosciuto con apposite delibere o atti di indirizzo, si caratterizza come una relazione che favorisce processi di sperimentazione nell’area metropolitana milanese, coinvolgendo, con numerose azioni, i Comuni dell’hinterland milanese. La Casa della carità ha avviato anche momenti di confronto in tavoli istituzionali con la Regione Lombardia, orientati ai temi della salute mentale, in particolare, all’attenzione e alla sperimentazione, in partenariato con enti accreditati e Aziende ospedaliere, di progetti innovativi sulla sofferenza mentale nelle persone senza dimora e nel supporto a familiari di pazienti psichiatrici. In questo ambito istituzionale la presenza della Casa si pone come interrogante sul versante normativo e legislativo per favorire una riflessione sui temi della salute nella sua declinazione più ampia. Lo stile della Casa della carità caratterizzato dallo stare nel mezzo delle emergenze metropolitane ha determinato inoltre una collaborazione stretta con la Prefettura; in particolare, con il Commissario delle emergenze urbane sui temi dei Rom, per superare alcune situazioni di crisi, attraverso una attenzione alle persone, attuando un accoglienza in pronto intervento per donne, bambini e famiglie, provenienti da sgomberi di aree ai confini della città.

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 IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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3

Gli approfondimenti

 Progetti  Convenzioni  Gestione patrimoniale  Sintesi di stato patrimoniale e conto economico  Finanziatori e sostenitori  Personale retribuito  Volontari  Infrastruttura e dimensione ambientale  Attività in outsourcing  Il sistema Casa della carità in dettaglio

 IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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“S

ono di Milano e conosco i problemi sociali della città. Dando il mio contributo, mi sento un piccolo partecipe dell’azione che Casa della carità porta avanti per migliorare le condizioni degli ultimi. (…) Partecipare attivamente al sostegno delle attività della fondazione è per me molto importante. Mi permette di confrontarmi con una realtà estremamente diversa da quella in cui vivo e lavoro.” due donatori

“I

l mio motivo di frequentazione principale attiene alla sua dimensione di luogo di condensa di saperi sociali che, altrimenti, difficilmente entrerebbero in contatto. E’ un luogo in cui il sociale non è conservatorismo compassionevole, ma è sociale che interroga la società tutta, mettendosi in mezzo, cercando di tessere reti e quindi aumentare il capitale sociale disponibile agli attori che si mettono in gioco.” partecipante ad un gruppo di riflessione

GLI APPROFONDIMENTI


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progetti

L’

attività di Casa della carità comprende diversi progetti che permettono sia di integrare l’operatività strutturale, sia di sperimentare nuove iniziative. Di seguito elenchiamo i progetti attivi e/o approvati nel 2009: Rane Volanti. Tra strade, via d’acqua e d’aria per incontrarsi nel territorio. Obiettivi

Il primo obiettivo del progetto è il conseguimento di una migliore coesione sociale in zona 2.

Ente finanziatore

Fondazione Cariplo.

Date

Gennaio – settembre 2009: studio di fattibilità; dicembre 2009: approvazione del progetto; 2010: inizio attività.

Attività

Studio di fattibilità per un ampio progetto di coesione sociale; le azioni in capo a Casa della carità attengono in primo luogo ad una implementazione delle attività di accompagnamento delle persone anziane nel quartiere e in secondo luogo al potenziamento dei luoghi di aggregazione della zona, nello specifico dell’auditorium “Teresa Pomodoro”.

Enti partner

Cooperativa Comin (capofila); dipartimento di Studi Sociali e Politici dell’Università degli Studi di Milano; associazione culturale Villa Pallavicini a.p.s.; fondazione Gaetano Bertini Malgarini ONLUS; fondazione Oltre; Insieme nelle Terre di Mezzo ONLUS; associazione Città del Sole - Amici del Parco Trotter ONLUS; parrocchia San Basilio; cooperativa sociale Saman Lavoro; associazione di volontariato Archè ONLUS; associazione La Misericordia; cooperativa sociale Tempo per l’infanzia.

Area

Anziani; Cultura e progetti.

IntegrAzioni Obiettivi

Favorire l’inclusione sociale dei ragazzi stranieri a partire dal loro inserimento scolastico anche sostenendone il successo formativo con interventi che li coinvolgano negli ultimi due anni della scuola primaria, nella scuola secondaria di primo livello e in percorsi di formazione professionale; sostenere i genitori, sia nel loro ruolo educativo, sia nelle difficoltà di integrazione che possono incontrare e che impatterebbero negativamente sul processo di inclusione sociale del minore stesso.

Ente finanziatore

Contributo del Comune di Milano ex L. 285/97.

Date

2009: approvazione; gennaio 2010: inizio attività; dicembre 2011: conclusione.

Attività

Scuola: coinvolgendo i ragazzi stranieri della zona di Crescenzago/quartiere Adriano preadolescenti ed adolescenti che frequentano gli ultimi due anni delle scuole primarie, o le scuole secondarie di primo grado, o che hanno abbandonato gli studi e necessitano di conseguire la licenza media, o di frequentare percorsi di formazione professionale; sostegno ai docenti delle scuole coinvolte. Extra scuola: accompagnamento più intenso e personalizzato ai ragazzi con maggiori difficoltà; sostegno delle figure genitoriali e presa in carico della famiglia là dove vengano rilevate condizioni socio economiche deprivilegiate; messa in rete e promozione sul territorio e su internet dei risultati del progetto e delle buone prassi acquisite.

Enti partner

Istituto Comprensivo di via Russo; Direzione didattica Statale G.B. Perasso; S.M.S. Trevisani, via Cisalpino; fondazione Luigi Clerici.

Area

Accoglienza.

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Crescere insieme: mamma, bambino, città Obiettivi

Riattivare le risorse personali e genitoriali delle mamme, nonché costruire una rete di solidarietà tra le famiglie del territorio.

Ente finanziatore

Contributo della Regione Lombardia a seguito del bando “Fare rete e dare sostegno alla maternità” ex L.R. 23/99.

Date

Settembre 2009: inizio; settembre 2011: conclusione.

Attività

Corsi rivolti alle madri, prima e dopo il parto, spazio mamma e bambino, consulenze pediatriche e counseling, formazione per coloro che operano nell’ambito della maternità.

Enti partner

Associazione culturale Villa Pallavicini a.p.s.; associazione culturale La Luna Nuova.

Area

Accoglienza

St-Art Up Obiettivi

Avvicinare i giovani al mondo delle persone in condizione di disagio, nella certezza che l’incontro con esse sia una opportunità importante di riflessione ed arricchimento personale.

Ente finanziatore

Finanziamento regionale con un progetto a valere sul bando POGAS – Politiche Giovanili e Attività Sportive.

Date

Novembre 2008: inizio; settembre 2010: conclusione.

Attività

Le attività attinenti Casa della carità riguardano l’implementazione della Biblioteca del confine, la formazione residenziale e gli incontri per piccoli gruppi di giovani, la realizzazione di un cineforum, le iniziative della Società di lettura, la formulazione di un bilancio delle competenze sociali, per chi intende operare nel sociale a titolo professionale o come volontario.

Enti partner

Provincia di Milano (capofila); Città dei Mestieri di Milano e della Lombardia; fondazione San Carlo; fondazione Accademia della Scala; fondazione Politecnico; fondazione Casa della carità; Centro ambrosiano di solidarietà (Ce.A.S.); Coordinamento insegnanti democratici (CIDI); Comune di Cinisello Balsamo; Comune di Sesto S. Giovanni; Comune di Cologno Monzese; Comune di Cormano; associazione Marse ONLUS; cooperativa La Grande Casa; cooperativa Lotta contro l’Emarginazione; associazione Meglio Milano.

Area

Giovani e volontariato; Cultura e progetti.

Ho.P.E. Homless: Paternariato per l’Empowerment Obiettivi

Attraverso una sinergia delle azioni di accompagnamento socio-educativo, abitativo e lavorativo, favorire l’inclusione di 20 uomini e donne senza dimora e in condizione di estrema povertà, tra i 18 e i 50 anni, sia italiani sia stranieri presenti sul territorio da diverso tempo.

Ente finanziatore

Fondazione Cariplo.

Date

Marzo 2009: inizio; febbraio 2011: conclusione.

Attività

Nell’ambito del progetto, Casa della carità si fa carico dell’ospitalità in prima accoglienza.

Enti partner

Fondazione San Carlo (capofila); fondazione Caritas Ambrosiana; consorzio Farsi Prossimo; cooperativa sociale Comunità Progetto.

Area

Accoglienza

GLI APPROFONDIMENTI


Casa della carità

Bilancio sociale 2009

91

Prendiamoci cura Obiettivi

Porre attenzione alla complessità di bisogni portati dalle persone in situazione di povertà estrema e fornire risposte articolate in base ad un progetto personalizzato per ciascun ospite.

Ente finanziatore

Contributo del Piano anti crisi emergenza welfare Alziamo la testa della Provincia di Milano.

Date

Giugno 2009:inizio; maggio 2010: conclusione.

Attività

Erogazione dei servizi di ascolto, docce, guardaroba, mensa, ambulatorio medico e ufficio legale.

Enti partner

Nessuno.

Area

Accoglienza.

Inclusione sociale disabili Obiettivi

Sostegno al reinserimento sociale e lavorativo di persone adulte con un’invalidità fisica, psichica o sensoriale minima del 46%, dell’area metropolitana.

Ente finanziatore

Contributo per gli Interventi di inclusione sociale e accompagnamento all’occupazione per cittadini disabili bando 2008 Comune di Milano.

Date

Novembre 2008: inizio; ottobre 2009: conclusione.

Attività

Accoglienza/orientamento; formazione di base; formazione al lavoro; tirocini formativi; tutoring; inserimento lavorativo.

Enti partner

Centro ambrosiano di solidarietà (Ce.A.S.).

Area

Lavoro.

Fuori dal campo Obiettivi

Inserimento sociale e lavorativo delle famiglie Rom; conseguimento del diritto/dovere allo studio per i minori; autonomia economica per le famiglie; maggiore consapevolezza del proprio ruolo sociale per le donne.

Ente finanziatore

Unidea-UniCredit Foundation.

Date

Gennaio 2009: inizio; dicembre 2009: conclusione.

Attività

Sostegno ad alcuni nuclei famigliari Rom. A seconda delle caratteristiche e dei bisogni manifestati da ciascuno di essi, il progetto prevede la strutturazione di un percorso di integrazione sociale e lavorativa personalizzato.

Area

Accoglienza.

 GLI APPROFONDIMENTI


92

Casa della carità

Bilancio sociale 2009

convenzioni

L’

attività di Casa della carità comprende diverse convenzioni. Di seguito elenchiamo le convenzioni attive nel 2009:

CASANZIANI Committente

Comune di Milano.

Date

Novembre 2009 – ottobre 2010.

Attività

Interventi di accoglienza e di supporto alla domiciliarità, attraverso il lavoro di rete con i servizi e le strutture del territorio.

Area

Anziani.

CONTRASTO ALL’USO E ALL’ABUSO DI ALCOLICI Committente

Comune di Milano.

Date

Maggio 2009 – dicembre 2009.

Attività

Interventi per prevenire e contrastare l’uso e l’abuso di alcolici, favorendo il recupero integrale della persona.

Area

Accoglienza.

PREVENZIONE E CONTRASTO DELLA PROSTITUZIONE SU STRADA E DELLA PROSTITUZIONE SCHIAVIZZANTE Committente

Comune di Milano.

Date

Maggio 2009 – dicembre 2009.

Attività

Interventi per prevenire e contrastare la prostituzione su strada e la prostituzione schiavizzante, favorendo il recupero integrale della persona.

Area

Accoglienza.

EMERGENZA FREDDO Committente

Comune di Milano.

Date

Dicembre 2009 – marzo 2010.

Attività

Interventi di cura a persone gravemente emarginate, senza dimora e con patologia psichiatrica nel periodo dell’emergenza freddo.

Enti partner

Croce Rossa Italiana.

Area

Salute.

MEDIATRICI CULTURALI - VIA IDRO Committente

Comune di Milano.

Date

Febbraio 2009 – dicembre 2009.

Attività

Interventi di facilitazione culturale e scolastica presso le aree abitative comunali per Rom di via Idro e via Bonfadini e le scuole frequentate dai minori.

Enti partner

Padri Somaschi.

Area

Accoglienza.

GLI APPROFONDIMENTI


Casa della carità

Bilancio sociale 2009

93

PROMETEO Committente

Comune di Milano.

Date

Aprile 2009 – aprile 2010.

Attività

Creazione di percorsi individualizzati di avvicinamento o riavvicinamento al lavoro mediante individuazione delle competenze, orientamento a corsi di formazione per soggetti fragili.

Area

Lavoro.

ASSISTENZA ROM – CASCINA BAREGGIATE A PIOLTELLO Committente

Prefettura di Milano; Comune di Pioltello.

Date

Agosto 2009 – settembre 2010.

Attività

Gestione dell’area di sosta temporanea.

Area

Accoglienza.

BORSE LAVORO PER PERSONE ROM – CASCINA BAREGGIATE A PIOLTELLO Committente

Prefettura di Milano; Comune di Pioltello.

Date

Dicembre 2009 – agosto 2010.

Attività

Realizzazione di progetti individualizzati finalizzati alla formazione in azienda, utilizzando lo strumento delle borse lavoro, per persone di etnia Rom ospitate presso l’area di sosta temporanea.

Area

Lavoro.

ASSISTENZA ROM PROVENIENTI DAL CAMPO CAVALCAVIA BACULA Committente

Prefettura di Milano.

Date

Marzo 2009 – settembre 2009.

Attività

Accoglienza in Casa della carità e avvio di percorsi personalizzati.

Area

Accoglienza.

ASSISTENZA ROM E SINTI - VIA IDRO E VIA BONFADINI Committente

Comune di Milano.

Date

Febbraio 2008 – gennaio 2011.

Attività

Gestione sociale delle aree abitative comunali per cittadini di origine Rom e Sinti.

Area

Accoglienza.

ASSISTENZA ROM E SINTI - VIA TRIBONIANO Committente

Comune di Milano.

Date

Gennaio 2009 – giugno 2010.

Attività

Gestione sociale delle aree abitative comunali per cittadini di origine Rom e Sinti.

Enti partner

Padri Somaschi.

Area

Accoglienza.

PROVIAMOCI ANCORA Committente

Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico.

Date

Gennaio 2009 – dicembre 2009.

Attività

Attuazione del servizio socio educativo territoriale nel quartiere Molise Calvairate, finalizzato al sostegno all’abitare ed al miglioramento della qualità della vita di persone con disturbi psichici.

Enti partner

Cooperativa sociale Detto Fatto.

Area

Salute.


94

Casa della carità

Bilancio sociale 2009

gestione patrimoniale Patrimonio immobiliare:  l’assetto immobiliare ammonta a € 6.372.212, che al netto degli ammortamenti di € 911.897 diventa € 5.460.314. Esso è interamente costituito dall’infrastruttura di via Francesco Brambilla 10 funzionale all’operatività.  composizione dell’assetto immobiliare: - ristrutturazione fabbricato 5.313.189 - impianti e macchinari 336.585 - attrezzature 2.124 - arredamenti 580.037 - macchine elettriche elettroniche 94.255 - furgoni e automezzi 46.020

Patrimonio mobiliare:  l’assetto mobiliare al 31 dicembre 2009 ammonta a € 4.731.807.  il valore mobiliare è stato creato all’inizio dell’attività della struttura. L’obiettivo di lungo periodo degli investimenti è solo ed esclusivamente garantire gli eventuali disavanzi che si formano nelle gestioni annuali.  il patrimonio mobiliare è costituito da un pacchetto bilanciato che prevede titoli di stato, obbligazioni e una piccola parte di azioni, gestita da fondi etici.  il rendimento ottenuto nel 2009 ammonta a € 352.979.

GLI APPROFONDIMENTI


Casa della carità

95

Bilancio sociale 2009

sintesi di stato patrimoniale e conto economico Fondazione Casa della carità BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 dicembre 2009 STATO PATRIMONIALE Attività

Istituzionale 2009

ONLUS 2009

Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali

-

-

-

5.397.486,97

62.827,60

5.460.314,57

1.892,29

16.043,65

17.935,94

313.861,44

625.949,76

939.811,20

4.731.807,90

-

4.731.807,90

199.280,95

171.311,93

370.592,88

1.678,75

18.258,91

19.937,66

10.646.008,30

894.391,85

11.540.400,15

Immobilizzazioni finanziarie Crediti diversi Attività finanziarie Disponibilità liquide Ratei e risconti attivi TOTALE ATTIVITA’

Consolidato 2009

Fondazione Casa della carità BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 dicembre 2009 STATO PATRIMONIALE Passività Debiti v/banche

Istituzionale 2009

ONLUS 2009

Consolidato 2009

-

245.497,90

245.497,90

Debiti v/fornitori

22.256,12

167.697,51

189.953,63

Debiti v/Istituti previdenziali

14.573,19

57.051,29

71.624,48

Debiti tributari

10.846,10

23.810,41

34.656,51

Altri debiti

24.877,61

290.051,19

314.928,80

Fondo trattamento fine rapporto

32.278,33

133.950,14

166.228,47

150.000,00

-

150.000,00

Ratei e risconti passivi

-

-

-

254.831,35

918.058,44

1.172.889,79

PATRIMONIO NETTO

10.679.208,13

-

10.679.208,13

TOTALE PASSIVITA’

10.934.039,48

918.058,44

11.852.097,92

-288.031,18

-23.666,59

-311.697,77

10.646.008,30

894.391,85

11.540.400,15

Altri fondi

TOTALE

Disavanzo (avanzo) di gestione TOTALE A PAREGGIO

 GLI APPROFONDIMENTI


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Casa della carità

Bilancio sociale 2009

Fondazione Casa della carità BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 dicembre 2009 CONTO ECONOMICO Proventi

Istituzionale 2009

ONLUS 2009

Consolidato 2009

Proventi attività istituzionale

537.599,00

2.223.214,63

2.760.813,63

Proventi finanziari

353.227,72

416,51

353.644,23

Proventi straordinari

-

-

-

TOTALE PROVENTI

890.826,72

2.223.631,14

3.114.457,86

Fondazione Casa della carità BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 dicembre 2009 CONTO ECONOMICO Oneri

Istituzionale 2009

ONLUS 2009

Consolidato 2009

Spese attività istituzionale

318.821,06

533.818,31

852.639,37

Spese funzionamento generale

200.969,23

713.889,88

914.859,11

Retribuzioni personale

294.599,11

967.498,95

1.262.098,06

Ammortamenti

192.514,91

13.022,51

205.537,42

Accantonamenti

150.000,00

-

150.000,00

51,73

11.788,38

11.840,11

8.174,86

7.279,70

15.454,56

-

-

13.727,00

-

13.727,00

1.178.857,90

2.247.297,73

3.426.155,63

-288.031,18

- 23.666,59

-311.697,77

890.826,72

2.223.631,14

3.114.457,86

Oneri diversi di gestione Oneri finanziari Oneri straordinari Imposte sul reddito TOTALE COSTI Disavanzo (avanzo) di gestione TOTALE A PAREGGIO

GLI APPROFONDIMENTI


Casa della carità

Bilancio sociale 2009

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finanziatori e sostenitori

C

asa della carità per portare avanti le proprie attività e i propri progetti ha bisogno del sostegno di tutte le realtà private e istituzionali che operano nella città di Milano. Fin da subito la Casa della carità è stata percepita come un’importante attore dell’inclusione sociale di una grande metropoli. Per questo ha sviluppato importanti rapporti di sostenibilità costruendo progetti e relazioni specifiche con gli enti che hanno una forte impronta di responsabilità verso il territorio in cui operano. In questi termini la relazione di scambio e fiducia con istituzioni, enti e aziende, con le quali condivide una relazione fondata sulla condivisione dei propri valori, è alla base della sostenibilità della fondazione stessa. Insieme si lavora su un terreno comune al fine di produrre anche riflessioni ad alto contenuto di senso, per interrogare la società sui temi del disagio e della marginalità. Per Casa della carità è inoltre importante condividere il più possibile le proprie scelte e il proprio modo di operare, tenendo aggiornate tutte le persone, che la sostengono, sulle proprie attività e comunicando con trasparenza la destinazione delle donazioni ricevute. La cura del rapporto con il donatore richiede un’attenzione continua. Casa della carità sta lavorando e vuole ampliare il lavoro in questa direzione. Nel 2009 è stato costruito un database completo degli indirizzi della fondazione, che permette la gestione diversificata dei nominativi e l’ottimizzazione del rapporto con i donatori, ringraziandoli per il prezioso sostegno. Nei piani di attività si prevedono un’implementazione e un investimento economico ulteriore per migliorare la funzionalità del sito e le attività di comunicazione.

 GLI APPROFONDIMENTI


98

Casa della carità

Bilancio sociale 2009

personale retribuito Composizione:  numero lavoratori ed evoluzione negli ultimi tre anni - 2009 - 2008 - 2007

57 56 56

 suddivisione lavoratori per sesso e fasce d’età Totale < 40 anni Donne 35 28 Uomini 22 13 Totale 57 41

> 40 anni 7 9 16

 suddivisione lavoratori per funzione nell’organizzazione funzione operativa 45 funzione culturale formativa 5 funzione di staff 7  il turnover è praticamente inesistente, si riscontrano solo modifiche di tipologie di contratto. Il raffronto tra gli ultimi esercizi mostra l’incremento di una unità

Retribuzione:  il presidente e il coadiutore di presidenza non ricevono alcun rimborso economico dalla fondazione  vengono applicate due tipologie di contratti collettivi - commercio, per 3 dipendenti della fondazione - Uneba, per i restanti 54 lavoratori dipendenti della ONLUS  compensi corrisposti per prestazioni di lavoro non regolate da contratto di lavoro dipendente - assistenza sanitaria € 70.625 - assistenza legale € 21.216  costi orari aziendali per le diverse tipologie di contratto - contratti a tempo determinato/indeterminato costo orario aziendale (€) minimo 12,33 massimo 38,56 - contratti a progetto costo orario aziendale (€) minimo 9,70 massimo 32,59

GLI APPROFONDIMENTI


Casa della carità

Bilancio sociale 2009

99

 costi aziendali complessivi per il personale Descrizione

Attività istituzionale

Attività onlus

Attività consolidata

Retribuzioni e oneri dipendenti

135.615

767.456

903.071

Retribuzioni e oneri collaboratori

156.595

192.343

348.938

2.389

7.700

10.089

294.599

967.499

1.262.098

Ticket mensa Totale

Salute e sicurezza:  infortuni sul lavoro praticamente inesistenti (un solo caso nel 2009 che riguarda una caduta da motorino durante il ritorno a casa);  il totale annuale delle ore lavorative relative ai contratti di lavoro determinato/indeterminato ammonta a 54.000 circa, nel periodo si sono verificate 405 ore di malattia, per un tasso di assenteismo dello 0,75%.

Formazione e motivazione del personale:  gli educatori (100%) dell’area Accoglienza hanno partecipato al programma di formazione a loro dedicato, per una durata di 30 ore cadauno;  alcuni operatori hanno partecipato a convegni e corsi esterni, con valenza formativa, per un totale di circa 180 ore;  le attività di formazione e le iniziative culturali di Casa della carità (vedere paragrafo dedicato) sono aperte a tutte le persone che operano in Casa della carità e vedono una loro significativa partecipazione;  le modalità di conduzione e gestione delle attività sono orientate alla formazione permanente e alla motivazione delle persone. Da segnalare il programma sistematico di supervisione per gli educatori e i meeting periodici delle diverse équipe di educatori;  si è tenuta una giornata di formazione per gli addetti alla portineria.

Diversità e pari opportunità:  rilevazione sesso di appartenenza per tipologia di contratto - donne 35 (61,40%), di cui a tempo determinato/indeterminato 16, a progetto 19 - uomini 22 (38,60%), di cui a tempo determinato/indeterminato 17, a progetto 5

Contenziosi in materia di lavoro:  nessun contenzioso nel periodo

 GLI APPROFONDIMENTI


100

Casa della carità

Bilancio sociale 2009

volontari Composizione, attività svolte, turnover, rimborsi:  numero volontari attivi in modo continuativo 57  suddivisione dei volontari continuativi per età e genere < 40 anni: 9 donne: 36

> 40 a: 48 uomini: 21

 suddivisione volontari continuativi in base al tipo di impiego presso l’organizzazione - Servizi alla persona 9 - Spazio di ascolto 10 - Corso italiano 12 - Ospitalità 12 - Anziani 2 - Appartamenti 1 - Biblioteca del confine 5 - Economia sociale 1 - Logistica 4 - Comunicazione 1  numero totale di ore di volontariato offerte all’organizzazione: 410 ore settimanali medie  nel periodo sono entrati 6 volontari e nessuno è uscito  non sono previsti rimborsi spese

Formazione, motivazione, valorizzazione:  per organizzare, motivare, informare i volontari è stata creata l’associazione Volontari della Casa della carità (descritta nel paragrafo relativo al Sistema);  è stata inoltre attribuita all’area Giovani e volontariato la responsabilità di coordinare l’inserimento dei volontari nelle diverse attività e di monitorarne l’andamento operativo e la motivazione;  durante l’anno si sono tenute l’assemblea plenaria, riunioni di area, colloqui personali di follow-up;  i volontari partecipano in maniera significativa alle attività culturali e formative di Casa della carità e a corsi di formazione del CIESSEVI.

Salute e sicurezza:  nessun infortunio sul lavoro nel periodo;  tutti i volontari sono iscritti all’associazione Volontari della Casa della carità e sono coperti da una forma assicurativa;  nessuna sanzione e contenzioso, in materia di salute e sicurezza dei volontari. 

GLI APPROFONDIMENTI


Casa della carità

Bilancio sociale 2009

101

infrastruttura e dimensione ambientale

U

na casa bella, accogliente ed efficiente diventa uno spazio di vita dove vivere relazioni positive di condivisione. Quotidianamente quindi alcuni operatori sono impegnati nella manutenzione dello stabile in cui si svolge l’ospitalità, così come la maggior parte delle attività della fondazione. Casa della carità è collocata all’interno di uno stabile precedentemente adibito a complesso scolastico del quartiere, in via Francesco Brambilla 10. La manutenzione e la cura sistematica della struttura sono affidate alla sottoarea Logistica che risponde all'area Economia Sociale. Per questo tipo di incarico, la Logistica si avvale di 2 collaboratori dipendenti e di 4 volontari L’immobile si sviluppa su quattro livelli ed occupa una superficie totale di 3.820 mq, di cui 2.500 mq destinati a servizi e uffici e 1.320 mq destinati a spazi comuni, giardini e cortili. Tra questi ultimi, si segnalano:  l’ auditorium di 250 mq  i locali per il guardaroba e le docce di 120 mq complessivi  la mensa di 390 mq Lavoro e autonomia Comunicazione

3%

3,5%

Economia sociale

5,5%

Giovani e volontariato

2,5%

Spazi occupati per area di attività

Accoglienza

Cultura e progetti

64%

7% Salute

14% Casa della carità oltre alla cura degli spazi è impegnata anche nella tutela dell’ambiente. Non essendo una realtà produttiva, non genera rifiuti o scarti di produzione se non i normali rifiuti di tipo domestico, ma mette in atto politiche di controllo sui consumi atte ad evitare sprechi. E’ stato installato un timer per il risparmio energetico e le luci degli spazi comuni vengono gestite centralmente ad orari prestabiliti. Periodicamente vengono effettuati incontri formativi con gli ospiti della Casa rivolti ad un uso corretto degli impianti. Indichiamo qui di seguito i consumi energetici verificatisi nel 2009, tenendo in considerazione che nella struttura ogni giorno, per tutto l'anno, sono presenti all'incirca 200 persone.  consumi energia elettrica: 236.800 kWh  consumi acqua: 22.000 m³  consumi gas: 82.478,00 m³  GLI APPROFONDIMENTI




104

Casa della carità

Bilancio sociale 2009

attività in outsourcing  Sono indicati di seguito i principali servizi di outsourcing dei quali si avvale Casa della carità, che rivestono particolare rilievo per il conseguimento della missione e della qualità del servizio;

- servizio di mensa (società Mr. Katering) - servizio di pulizie (cooperativa Lavoriamo) - conduzione e manutenzione impianti - impianto di rivelazione incendio - manutenzione delle porte REI - manutenzione montacarichi e ascensore (società Kone) - manutenzione centralino telefonico - servizio informatico (Datamain srl) - incarichi esterni per la sicurezza - servizio paghe e contributi (Centro Studi Aziendali)

 tutti i servizi esternalizzati sono regolati da contratti. Il responsabile dell’area Economia sociale presidia i contratti stipulati, con la collaborazione del responsabile amministrativo, che li conserva e ne cura gli aspetti economici e amministrativi;  le modalità di gestione e di controllo di detti servizi sono definite nella procedura interna PES04, che è parte integrante del sistema di Gestione della qualità (certificato ISO 9001);  il totale dei costi di outsoursing per l’esercizio 2009 è di € 581.215. L’incidenza sul totale dei costi corrisponde al 16,9%;  il turnover per l’esercizio 2009 riguarda solo l’area informatica;  non esistono contenziosi con soggetti che gestiscono servizi di outsourcing.

GLI APPROFONDIMENTI



106

Casa della carità

Bilancio sociale 2009

il sistema Casa della carità in dettaglio Associazione Amici della Casa della carità Natura giuridica: associazione ONLUS. Numero dipendenti, collaboratori e volontari: soci volontari 11. Descrizione delle attività: l’associazione si occupa della raccolta fondi per finanziare le varie iniziative di Casa della carità attraverso la divulgazione della Carta dell’ospitalità, l’organizzazione di eventi (concerti, mostre d’arte ecc.) e la raccolta di donazioni, tramite la distribuzione di oggetti di artigianato realizzati dagli ospiti della Casa della carità nei vari laboratori delle associazioni collegate alla Casa. L’associazione gestisce anche lo spazio espositivo “Terre ospitali” di via Padova 276, in collaborazione col Ce.A.S. Modalità di relazione con Casa della carità: l’associazione tiene costantemente informata la direzione delle proprie attività (un componente della direzione fa parte del consiglio stesso dell’associazione) e decide con la direzione stessa ove devolvere i proventi nell’acquisto di beni o nel finanziamento di alcuni interventi della Casa della carità stessa.

Associazione Identità plurali Natura giuridica: associazione culturale. Numero dipendenti, collaboratori e volontari: nessun dipendente;13 collaboratori, di cui 5 artisti della Banda del villaggio solidale e 5 volontari. Descrizione delle attività: l’associazione Identità plurali realizza direttamente o partecipa a manifestazioni culturali, come concerti della Banda del villaggio solidale, spettacoli teatrali, tra i quali "Il baccalà non teme lo straniero" e laboratori di intercultura rivolti alle scuole; partecipa inoltre ad eventi culturali. L’attività dell’associazione ha rilevanza regionale e nazionale, con esperienze in Calabria, Lazio, Liguria, Toscana, Trentino Alto Adige e Veneto. Modalità di relazione con Casa della carità: l’associazione Identità plurali, ha sede nello stesso stabile della fondazione Casa della carità. Per quanto riguarda le modalità di relazione con quest’ultima, l’associazione è al tempo stesso, sia al servizio delle attività culturali della fondazione, sia libera di partecipare e ideare progetti in totale autonomia o per conto di altri enti.

Associazione Una casa anche per te Natura giuridica: associazione di solidarietà familiare. Numero dipendenti, collaboratori e volontari: 9 soci; 2 dipendenti; 50 volontari. Descrizione delle attività: l’attività dell’associazione si articola in tre ambiti diversi. Il primo di essi riguarda la gestione di 16 appartamenti e 2 magazzini, messi a disposizione della fondazione Casa della carità in vista dell’autonomia abitativa degli ospiti. Il secondo, concerne l’ospitalità per alcune settimane durante l’anno di un gruppo di bambini bielorussi. Infine, l’associazione si occupa di minori in condizione di disagio ed in particolare della realizzazione di un centro per l’accoglienza, sia diurna, sia residenziale dei ragazzi in difficoltà. Modalità di relazione con Casa della carità: la relazione con Casa della carità riguarda, in particolare, gli inserimenti degli ospiti di quest’ultima negli appartamenti gestiti dall’associazione. Tali inserimenti vengono decisi e monitorati insieme dalle due realtà. 

GLI APPROFONDIMENTI


Casa della carità

Bilancio sociale 2009

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Associazione Volontari della Casa della carità Natura Giuridica: associazione ONLUS. Numero dipendenti, collaboratori e volontari: 57 soci volontari. Descrizione delle attività: l’associazione coordina e gestisce i volontari distribuiti nelle varie sezioni operative di Casa della carità e promuove la loro formazione. Modalità di relazione con Casa della carità: i volontari inseriti in settori operativi della Casa (ascolto, docce, guardaroba, anziani, biblioteca, ecc.) rispondono ai vari operatori della Casa responsabili delle singole attività. Per gli interventi, in particolari eventi (fiere, presenza nelle varie manifestazioni ecc.), i volontari sono gestiti direttamente dal responsabile dell’associazione.

Ce.A.S. – Centro Ambrosiano di Solidarietà Natura giuridica: organizzazione non lucrativa del privato sociale con lo scopo di promuovere la solidarietà, la prevenzione, la cura e la riabilitazione di persone dipendenti, affette da disagio psichiatrico e/o psicosociale, nonché adolescenti e giovani italiani o stranieri a rischio di emarginazione. Numero dipendenti, collaboratori e volontari: 49 dipendenti; 22 collaboratori; 56 volontari. Descrizione delle attività: il Ce.A.S. realizza il proprio intervento, in rete con gli enti locali, i servizi territoriali e le associazioni del privato sociale, attraverso:  contesti comunitari residenziali con progetti di orientamento e avviamento al reinserimento sociale (presso la sede milanese di zona 3 e presso la sede di Cabiate -Como);  progetti di accoglienza di nuclei famigliari in condizioni di emergenza abitativa o grave marginalità sociale (Zona 3);  alloggi protetti per l’autonomia rivolti a donne sole e/o con figli (Zona 3);  alloggi protetti per giovani minori o neo maggiorenni (Zone 4 e 5 di Milano);  servizi di ascolto telefonico (Linea Verde Droga);  servizi di counseling;  servizi territoriali. Tutti i servizi di Ce.A.S. sono certificati ISO 9001 dal novembre 2007. Modalità di relazione con Casa della carità: il Ce.A.S. ha avviato, da oltre 5 anni, un forte rapporto di collaborazione con fondazione Casa della carità, sia per il rapporto stretto nella gestione e nella riflessione culturale e formativa dell’esperienza del “Villaggio solidale”, sia per l’avvio di collaborazioni e interventi specifici nell’ambito della salute mentale e a favore delle donne.

 GLI APPROFONDIMENTI


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Casa della carità

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Cooperativa sociale I.E.S. – Impresa etica sociale Natura giuridica: cooperativa sociale di tipo B. Numero dipendenti, collaboratori e volontari: 9 soci, dei quali 4 operano in cooperativa a titolo di volontariato; 7 dipendenti. Descrizione delle attività: la cooperativa si occupa della costruzione e ristrutturazione di bancali e pallet avviando all’occupazione persone svantaggiate con l’obiettivo di promuovere la cultura del lavoro contrattuale e legale. Modalità di relazione con Casa della carità: la cooperativa si occupa dell’inserimento lavorativo degli ospiti di Casa della carità. Tutti i dipendenti sono anche ospiti o ex ospiti della Casa.

Cooperativa sociale Lavoriamo Natura giuridica: cooperativa sociale di tipo B. Numero dipendenti, collaboratori e volontari: 35 soci, di cui 19 lavoratori e 1 volontario; 26 dipendenti, di cui 10 svantaggiati (L. 381/91). Descrizione delle attività: la cooperativa ha scelto di diversificare la propria offerta di servizi in numerosi settori di attività, tutti di basso profilo professionale, in modo da essere più facilmente accessibili ai soggetti inseriti e da poter valorizzare le competenze e le attitudini di ciascuno. In particolare, ad oggi la cooperativa è attiva nei settori della pulizia, delle tinteggiature d’interni, delle manutenzioni edili, degli sgomberi e della gestione di laboratori artigianali con attività di produzione di manufatti artistici (ceramica, candele, pittura). Modalità di relazione con Casa della carità: la cooperativa è nata nel maggio 2005 da Casa della carità ed ha la propria sede vicino ad essa (prima in via Padova, ora in via Trasimeno). Fin dall’inizio ha attivo un contratto per le pulizie della struttura. La collaborazione ha permesso alla cooperativa di inserire al proprio interno persone per lo più svantaggiate o problematiche con cammini di bilancio di competenze e di potenziamento delle capacità pregresse, attuati dagli operatori di Casa della carità, che ha inoltre operato da “paracadute” per tutte quelle situazioni che, per vari motivi, non sono andate a buon fine. In via Trasimeno hanno sede i laboratori artigianali per gli ospiti di Casa della carità, in collaborazione con gli operatori dell’area Salute.

GLI APPROFONDIMENTI


Casa della carità

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Fondazione Sasso di Maremma Natura giuridica: fondazione. Numero dipendenti, collaboratori e volontari: 1 dipendente. Descrizione delle attività:  accoglienza residenziale per il recupero dell’autonomia di donne sole o con bambini, in difficoltà a causa di disagio sociale, maltrattamento, abbandono, migrazione. Il progetto è condotto in stretta collaborazione con le istituzioni del territorio locale ed in rete con Milano e Lombardia;  laboratori di studio e seminari in collegamento con Altra Città, Ce.A.S., Casa della carità; la fondazione si è fatta promotrice di un coordinamento di realtà che collaborano alla programmazione di laboratori e seminari di studio;  laboratori di proposte ai giovani e con i giovani;  momenti di riflessione caratterizzati da raccoglimento e silenzio rivolti a singoli o gruppi;  ospitalità di sostegno ai gruppi comunitari di Casa della carità, Ce.A.S., Altra Città;  produzioni agricole: la coltivazione della vigna vecchia, che ha prodotto 18.000 bottiglie. Il vino vinificato dalla cantina Salustri che è un Montecucco doc, cui è stato dato il nome di “Rugginoso”. Inoltre, dalla raccolta delle olive sono stati prodotti circa 250 litri di olio. Modalità di relazione con Casa della carità: la fondazione è nata dalla sinergia di fondazione Casa della carità, Ce.A.S. e fondazione Altra Città di Grosseto. La fondazione Sasso di Maremma mette a disposizione degli ospiti di Casa della carità le proprie strutture per periodi di vacanza e riabilitazione. Inoltre, la fondazione collabora alla realizzazione di alcune delle attività culturali promosse da Casa della carità.

Mr. Katering s.a.s. Natura giuridica: società a responsabilità limitata. Numero dipendenti, collaboratori e volontari: 9 dipendenti; 12 collaboratori. Descrizione delle attività: ristorazione collettiva, quale gestione mense; fornitura pasti precotti; consulenza nella gestione delle mense; creazione e proposizione di menù; catering & banqueting, sia a buffet, sia serviti al tavolo; cene di gala. Modalità di relazione con Casa della carità: Mr. Katering gestisce la mensa interna a Casa della carità ed i buffet in occasione di eventi o convegni organizzati da quest’ultima.

 GLI APPROFONDIMENTI


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Casa della carità

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 IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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Conclusioni

 IL PROFILO DI CASA DELLA CARITÀ


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Casa della carità

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“C

iò che mi preme sottolineare è che Casa della carità è un segno nella città di Milano di come è possibile vivere insieme, seppur diversi; ma anche un simbolo di come governare una città anche sui problemi più spinosi, affrontandoli con coraggio, nella ricerca di percorsi di promozione umana e di riconoscimento dei diritti inalienabili delle persone. Su questi valori ci si è sempre trovati d’accordo e vicini nell’affrontare anche le più grandi emergenze. Il valore aggiunto che Casa della carità riesce a dare è la capacità di trasformare questo patrimonio umano, di valori e di passioni, in cultura. Questa è la vera sfida che ci troviamo già oggi ad affrontare nelle nostre comunità, che rischiano sempre più di essere preda di superficialità e di nuovi ideologismi inneggianti, a dispetto dei grandi proclami ufficiali, una visione esclusivamente orizzontale della dimensione umana, orientata a soddisfare solo bisogni materiali” il presidente di un consorzio sociale

 CONCLUSIONI


Casa della carità

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G

li interventi sopra esposti compongono un insieme articolato e flessibile, in grado di rispondere ai bisogni complessi della singola persona accolta così come di affrontare situazioni di emergenza. Tutto ruota attorno all’accoglienza e all’ospitalità di chi è fragile e come “consumato” dalle avversità della vita. L’ospitalità è l’habitat naturale della carità. Ospitando e essendo ospitati noi siamo riconosciuti e riconosciamo gli altri. In un tempo in cui tutto diventa astrazione - persino le persone - e nel quale le cose valgono solo se sono utili, l’ospitare ci riporta all’essenziale della vita: il lavoro, la gioia dello stare insieme, la fatica del sopportarsi. Nella sua prosaicità, la vita quotidiana mette a nudo tutti i nostri limiti, che non possiamo mai nascondere dentro le piccole cose della vita quotidiana. Per questa ragione, la Casa rimane un’occasione formidabile di incontro e relazione tra uomini e donne nella loro concreta realtà storica. La Casa della carità è un luogo dove è possibile tornare ad alfabetizzarsi intorno a quella che si potrebbe chiamare “banalità del bene”: dietro i grandi discorsi e le grandi realizzazioni, la carità è innanzitutto esperienza che accoglie la complessità dello stare al mondo, dell’agire, dell’amare, dello sperare, dell’entrare in relazione, del curare e custodire i sentimenti, del coltivare il piacere dell’ascolto, dell’essere aperti insieme al futuro e all’infinito, di qualcosa, insomma, che sempre eccede ogni discorso. Dentro la Casa, là dove si incrociano storie e biografie, si accetta di percorrere un tratto di strada insieme, senza più una precisa distinzione tra chi dà e chi riceve, dentro una quotidianità di relazioni lontana da qualunque retorica. Perché la carità non è dare il superfluo, ma accettare di spendere il proprio tempo, le proprie competenze, i propri fallimenti con altri e accettare di ricercare ciò che non conosciamo, che magari non desideriamo, ma che può sorprenderci e aiutarci a coltivare la nostra umanità. E’ in questo modo che la vicinanza con l’altro può dischiudere il potenziale di trasformazione di cui è capace: richiedendo l’ascolto di sè e dell’altro, la pazienza dei tempi lunghi, la caparbietà di accogliere il sentimento di impotenza e quel distillato di risposta, all’apparenza sempre insufficiente, che viene da una ricerca lunga, paziente e condivisa. Sfidando, insomma, i progetti preconfezionati, il “tutto e subito”, l’efficientismo e spingendo a mettere in campo con forza tutte le proprie risorse interiori, le istanze creative, la voglia di innovazione.

 CONCLUSIONI


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Bilancio sociale 2009

A partire dalla quotidiana esperienza di ospitalità di Casa della carità si definiscono le linee strategiche per i prossimi anni:  si sta rilevando la crescita di richieste di accoglienza da parte di persone che non trovano risposta in alcun altro luogo. Diventa quindi fondamentale non limitarsi ad accogliere queste persone in un certo senso abbandonate, ma sollecitare continuamente il territorio e i servizi pubblici perché se ne facciano carico;  con ogni persona accolta viene avviato e sviluppato un percorso verso l’autonomia. Questo richiede l’impegno nei prossimi anni per consolidare il lavoro di rete e con il sistema perché aumentino sia le occasioni di inserimento lavorativo, sia la disponibilità di abitazioni;  Casa della carità vuole essere presente dove si determina l’emergenza, ma intende operare per superarla in modo graduale ed efficace, attraverso percorsi di sostegno all’autonomia, a partire dal modello di intervento sviluppato in questi anni di esperienza e sempre oggetto di rielaborazione;  a fronte dell’importanza di una presa in carico non frammentata della persona fragile, Casa della carità svilupperà riflessioni e momenti di confronto con il sistema socio sanitario della regione e del paese per pensare possibili soluzioni;  la gratuità dell’ospitalità è un tratto fondamentale nella missione della Casa, per poterla garantire, nel 2010 verrà intensificata l’attività di fund raising;  accanto ai due ambulatori, medico e psichiatrico, presenti fin dall’inizio in Casa della carità, nel 2010 si intendono avviare iniziative per rispondere alle esigenze dei bambini accolti con i propri genitori e di quelli presenti nei campi e nelle aree dismesse, che spesso non possono accedere al Servizio sanitario nazionale;  nel 2010 verrà infine avviato un corso residenziale su scala nazionale, rivolto a persone con incarichi di responsabilità nelle realtà del privato sociale perché acquisiscano conoscenze e competenze utili per guidare i processi di coesione sociale.

“Stare nel mezzo” agli ultimi impegna a elaborare un modo di pensare e di giudicare che è capace di interpellare la cultura e le istituzioni. La Casa della carità non può infatti circoscriversi alla risposta emergenziale – spesso travolgente e comunque inevitabile – ma vuole anche comunicare tutti quegli interrogativi che derivano dal suo lavoro quotidiano. L’esperienza dell’ospitalità quotidiana, suggerisce una domanda che ci facciamo spesso, ma senza risposta: chi ce lo fa fare? Questa domanda non può essere accantonata, va recuperata con la sua originalità, va ridetta e riproposta anche culturalmente, all’interno del nostro tessuto sociale.

 CONCLUSIONI

Casa della carità


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Casa della carità

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Allegati

 Nota metodologica  Tabella di corrispondenza con le Linee Guida della Agenzia per le ONLUS  Questionario di valutazione

 CONCLUSIONI


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Questo Bilancio sociale della fondazione Casa della carità è stato redatto prendendo come riferimento le Linee Guida per la Redazione del Bilancio Sociale delle Organizzazioni Non Profit, emesse dalla Agenzia per le ONLUS, e compiendo un importante passo di avvicinamento verso i relativi requisiti. La rendicontazione fa riferimento al 2009 ed è stata effettuata coinvolgendo tutti i responsabili sia delle aree interne a Casa della carità, sia delle realtà che fanno parte del sistema. In quest’ultimo sono stati considerati gli enti direttamente costituiti da Casa della carità e quelli che hanno rapporti di collaborazione molto stretti e continuativi con essa. Questa modalità di lavoro ha comportato una stesura mediante diverse fasi di elaborazione. Innanzitutto, il materiale è stato raccolto grazie ad apposite schede dai responsabili. Successivamente è stata stilata una prima stesura, a cui è seguita la revisione e l’approvazione da parte dell’équipe di direzione. Il ruolo degli stakeholder è stato messo in evidenza fin dall’inizio, grazie ad un coinvolgimento diretto di 46 referenti delle realtà, con cui Casa della carità interagisce. Attraverso l’invio di un questionario si sono potute rilevare le modalità di relazione, il grado di soddisfazione da esse percepito e valutare gli eventuali sviluppi futuri da apportare. Del documento sono state stampate 750 copie.

Per richiedere ulteriori informazioni, è possibile rivolgersi a: Alessandra De Bernardis Area Cultura e progetti Fondazione Casa della carità “A. Abriani” alessandra.debernardis@casadellacarita.org

 ALLEGATI


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Casa della carità

Bilancio sociale 2009

tabella di corrispondenza con le Linee Guida della Agenzia per le ONLUS Questa tabella raccorda i requisiti del modello di Bilancio sociale emesso dalla Agenzia per le ONLUS con i contenuti di questo Bilancio sociale, per facilitarne l’analisi. Scheda/paragrafo del modello

Capitolo/paragrafo di questo Bilancio sociale

scheda n. 1 - lettera agli stakeholder - nota metodologica

introduzione - lettera agli stakeholder allegati - nota metodologica

scheda n.2 - generalità - missione, valori e strategie

“introduzione e nota metodologica”

“identita’ dell’organizzazione ” profilo - assetto istituzionale profilo - missione e visione: stare nel mezzo

scheda n. 3 “mappa e coinvolgimento degli stakeholder nella gestione”

profilo - stakeholder

scheda n. 4

“assetto istituzionale”

profilo - assetto istituzionale

scheda n. 8

“struttura organizzativa”

scheda n. 10

“personale retribuito”

profilo - struttura organizzativa profilo - risorse umane e volontari approfondimenti - personale retribuito

scheda n. 12 “volontari”

profilo - risorse umane e volontari approfondimenti - volontari

scheda n. 13

“ricorso a contratti di outsourcing”

approfondimenti - attività in outsourcing

scheda n. 15

“gestione patrimoniale”

approfondimenti - gestione patrimoniale

scheda n.18

“attività ospedaliera, sanitaria e socio-sanitaria”

scheda n. 20

“attivita’ di assistenza agli anziani”

scheda n. 23

“progetti con il carcere”

scheda n.25

“attività scolastica”n.

scheda n.26

“attività a sostegno del progetto famiglia”

scheda n. 27

“attivita’ di integrazione lavorativa”

adattamento in: attività di Cura - ambulatori, So-stare, progetti e convenzioni salute mentale attività - contributo all’inclusione sociale - anziani attività - contributo all’inclusione sociale - progetti con il carcere adattamento in: attività - contributo all’inclusione sociale - Corso di italiano attività - dimensione culturale e formativa adattamento in : attività - presenza nel territorio attività - contributo all’inclusione sociale attività - percorsi verso l’autonomia - autonomia abitativa attività - percorsi verso l’autonomia - lavoro

scheda n. 32 “biblioteche”

attività - dimensione culturale e formativa - Biblioteca del confine

scheda n. 38

“dimensione economica”

profilo - sintesi economica approfondimenti - sintesi di stato patrimoniale e conto economico

scheda n. 39

“dimensione ambientale”

approfondimenti - infrastruttura e dimensione ambientale

scheda n. 40 “obiettivi di miglioramento e questionario di valutazione” - obiettivi di miglioramento - questionario di valutazione

 ALLEGATI

- conclusioni - allegati - questionario di valutazione


Casa della carità

Bilancio sociale 2009

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questionario di valutazione Le saremmo grati se volesse compilare questo breve questionario e ce lo rendesse per posta o a mano (area Cultura e progetti, fondazione Casa della carità A. Abriani, via Brambilla 10, 20128 Milano). 1. Crede che sia utile avere uno strumento come il Bilancio sociale per rendicontare l’attività della Casa e il valore aggiunto prodotto dalla sua attività?  Molto  Abbastanza  Poco  Per nulla 2. Ritiene che il Bilancio sociale riesca a evidenziare il ruolo che la Casa svolge per lo sviluppo di una migliore equità sociale?  Sì  No  Qualche commento______________________________________________________ 3. Ha trovato qualche informazione/argomento che non si aspettava di trovare? Se sì, quale? ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________

4. Quali argomenti vorrebbe fossero approfonditi o aggiunti (risposta multipla)?  Storia  Modello operativo  Struttura organizzativa  Risorse umane e volontari  Sistema  Presenza nel territorio  Contributo all’inclusione sociale  Attività di cura  Percorsi verso l’autonomia  Dimensione culturale e formativa  Interazioni  Quadro economico  Approfondimenti del profilo  Gli indicatori di attività  Altro (specificare)________________________________________________________ 5. Ritiene che le informazioni riportate nel Bilancio sociale siano:  Coerenti tra loro e con la realtà  Distanti tra loro e dalla realtà Ci spiega il perché della sua risposta? ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________

 ALLEGATI


6. Ritiene che il Bilancio sociale descriva in maniera eloquente in che modo i diversi stakeholder vengano coinvolti nelle attività della Casa? Le sembra che il tema sia presentato in modo da attrarre e interessare le persone verso tali attività?  Sì  No  Qualche commento____________________________________________________ 7. Che cosa le comunica il Bilancio sociale della Casa della carità (risposta multipla)?  Nulla  Fiducia  Freddezza  Completezza  Complessità  Coerenza  Attenzione alla sola immagine  Volontà di comunicare  Altro________________________________________________________________ 8. Ci dia un suggerimento su come vorrebbe che fosse, da un punto di vista di contenuti e di linguaggio, il Bilancio sociale della Casa della carità (risposta multipla)?  Più snello e sintetico  Più ricco di dettagli e di casi concreti  Con più elementi grafici e meno parti discorsive  Con un linguaggio più narrativo  Con un linguaggio più tecnico  Va bene così  Non mi interessa  Altro________________________________________________________________ 9. La Casa della carità si è impegnata nella redazione di un Bilancio sociale perché reputa che la trasparenza sia un valore importante nel rapporto con gli stakeholder. Ritiene che il Bilancio sociale della Casa della carità sia trasparente?  Molto  Abbastanza  Poco  Qualche commento____________________________________________________

Data___________________________

 ALLEGATI


sostenere la Casa della carità puoi versare il tuo contributo PerPer sostenere la Casa della carità puoi versare il tuo contributo a: a: Fondazione Casa della carità “A. Abriani” ONLUS Fondazione Casa della carità “A. Abriani” ONLUS conto corrente bancario: conto corrente bancario: IBAN IT 78 V 02008 01600 000040096030 IBAN IT 78 V 02008 01600 000040096030 Unicredit Banca - Agenzia Unicredit Banca - Agenzia 200200 Piazza Cordusio - Milano Piazza Cordusio - Milano conto corrente postale: conto corrente postale: 36704385 36704385 5 per mille: codice fiscale 5 per mille: codice fiscale 973973 167167 701701 51 51

www.casadellacarita.org www.casadellacarita.org

Progetto Progetto grafico: grafico: Alessandro Alessandro Ascrizzi Ascrizzi Editing Editing fotografico: fotografico: Davide Davide Zanoni Zanoni Fotografie: Fotografie: Neige Neige De De Benedetti, Benedetti, Armando Armando Rotoletti Rotoletti e Davide e Davide Zanoni Zanoni


Casa della carità “Angelo Abriani”


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